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Rivista del Distretto 2071 realtà rotariane Anno I - N. 2 Gennaio 2015 - Periodico trimestrale - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale- 70%- DCB Firenze anche su Facebook alla pagina Rotary International Distretto 2071 Buone Feste

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Rivista del Distretto 2071

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Buone Feste

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DOMANDE AL GOVERNATORE

ARRIGO RISPOLI

Carissimo Governatore, siamo a metà del tuo mandatoe hai visitato gran parte dei 57 Club del Distretto 2071.Quali sono le tue impressioni sullo stato di salutedei nostri Club?Posso dire che fino ad oggi è stata un’esperienza bellissima,che ha permesso a Maria Paola ed a me di conosceretanti amici e tante amiche nel Rotary e posso senzadubbio dire che i club visti dall’interno, nella quasi totalitàdei casi, sono migliori di quanto possa apparire all’ester-no.

Un problema molto delicato è quello dell’effettivoche ha colpito l’associazionismo in generale ancheper la crisi economica che investe il nostro Paese el’Europa. Cosa hai riscontrato in merito nel corsodelle visite ai Club?La crisi economica si sente senza dubbio alcuno. Purtroppoho però notato che spesso la perdita di soci poco ha ache vedere con il momento difficile che stiamo attraversando,ma più spesso è dovuta a diatribe interne che nulla hannodi Rotariano.

Proprio per la questione dell’effettivo si levanonumerose voci contrarie alla moltiplicazione dei Club,ritenendo invece più producente un accorpamentodei Club piccoli. Quale è la tua opinione?Le indicazioni che riceviamo da Evanston sono chiare eben definite. La crescita avviene con ‘espansione’ equando esistono i presupposti dobbiamo procedere conla creazione di nuovi club.L’accorpamento di club è a mio parere negativo e con-troproducente, ricordandoci che siamo di fronte all’unicocaso in cui 2+2 non fa 4, ma molto spesso 3 !Dobbiamo avere il coraggio di crescere sempre nel rispettodella scelta qualitativa dei soci, dobbiamo avere il coraggiodi sfruttare le opportunità di crescita che ci offre il Rotaryattraverso la costituzione di club satellite ed e-club, oltrealla costituzione di club tradizionali. Quando, come detto,si presentano le opportunità concrete, serie e di qualità,dobbiamo avere il coraggio di aprire le porte del Rotaryai giovani e alle donne, non dobbiamo nasconderci dietroil “no, perché no!” o “questo il Rotary non lo fa” per

giustificare così la nostra mancanza di coraggio all’agi-re.

Un’altra interessante disputa è la contrapposizioneattuale tra i fautori di un Rotary elitario e quelli di unRotary aperto a tutte le categorie sociali e spesso in-dipendentemente dalla leadership del nuovo socionella sua categoria, come sembrano orientatati iRotary USA. Quale è la tua posizione in merito?Per me esiste uno ed un solo Rotary, parlare di Rotaryamericano e di Rotary europeo è limitare il Rotary. Oggi,anche il nostro nuovo logo vuol dare un’immagine unitariadel Rotary.Il nostro fondatore Paul Harris ci ha dato una definizioneche io trovo bellissima: «Il Rotary non deve essere un’as-sociazione di nobili e aristocratici per censo: l’aristocraziaderiva dai risultati ottenuti con la propria intelligenza e ilproprio impegno. È un aristocratico il più bravo tra i medicie il più bravo fra i falegnami. Le porte del Rotary devonoaprirsi a quegli uomini che nella società diventano unpunto di riferimento quale che sia la loro attività ed il lorolivello sociale».

Quali service caratterizzeranno la tua annata?I services distrettuali seguono quest’anno le indicazionidel Presidente Huang. Gary ci ha chiesto di “accenderela luce del Rotary” e nel Rotary con i Rotary days.Abbiamo da poco portato a termine il convegno “MediterraneoUnito” in cui abbiamo dato a due ragazzi, un israelianoe una palestinese, la possibilità di studiare in Italia perun anno nell’ambito dell’area focus “pace e risoluzionedei conflitti”. Voglio nuovamente ringraziare gli amici delnostro Distretto che con la loro azione e competenzahanno permesso di completare tutte le procedure necessarieper arrivare all’approvazione dei due progetti in tempirapidissimi.Altro Rotary day è stata la collaborazione a livello nazionalecon il Banco Alimentare. Il 29 novembre scorso in tuttaItalia noi Rotariani ci siamo messi a disposizione di chiha bisogno raccogliendo cibo alle porte dei supermer-cati.Il terzo ed ultimo Rotary day si terrà il prossimo 22 febbraio

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(domenica, il giorno prima del cento decimo anniversariodella nostra fondazione), giorno in cui metteremo la nostraprofessionalità a disposizione delle nostre comunità.Tutti questi progetti saranno portati avanti in collaborazionecon gli amici del Rotaract e dell’Interact.Ultimo progetto, ma non meno importante, è il progetto“Bambini di Haiti”, che Maria Paola sta realizzando graziealla generosità dei nostri coniugi e che andrà in un certosenso a completare quanto Giovanna Angotti iniziò dueanni fa. È anche questo un modo di dare seguito alleiniziative di valore.

I tuoi Seminari hanno avutoun riscontro di partecipa-zione di rotariani di granlunga superiore a quellidel passato. Il loro inte-resse è stato tale che vi èda domandarsi se non siail caso per il futuro di in-viare i programmi ai tuttii soci e non solo ai Presi-denti delle CommissioniDistrettuali e ai Presidentidei Club come sempre èstato fatto. Che ne pensi?Ti ringrazio per quanto dici.Se è vero che le riunioni di-strettuali hanno avuto unapartecipazione superiore alpassato, forse è dovuto alfatto che anche in questocaso ho avuto il coraggio diseguire le mie idee, condivise dal Team Distrettuale, didare un volto nuovo alla comunicazione. Ciò non significadisconoscere la validità delle risorse interne, ma solo diavere la forza di avvalersi di risorse esterne altrettantoqualificate, che portano però una ventata di novità ed in-teresse.Per quanto riguarda l’invito aperto a tutti i rotariani delDistretto a partecipare alle riunioni, è un qualche cosache la Segreteria Distrettuale sta già cercando di fare.

Rotary Fondation, Ryla, Congresso Distrettuale. Qualisono le tue linee organizzative in merito? Difficile rispondere brevemente. Io credo fortemente nellavoro di squadra e nel team. I nostri obiettivi sono condivisi.La Commissione Fondazione Rotary coordinata da PietroTerrosi Vagnoli, persona di grande esperienza, equilibrio

e signorilità, ha definito gli obiettivi di raccolta per il fondoAnnuale Programmi e Polio Plus in linea con la tradizionedel nostro Distretto e le aspettative della nostra Fondazione,così come la progettualità “District” e “Global”.Quest’anno il RYLA è organizzato dagli amici del D-2072,la Commissione preposta è impegnata per far sì che lanostra presenza sia significativa, nel contempo stiamoorganizzando un incontro Rotary-Rotaract-Interact peril nostro Distretto e il Forum Rotary-Rotaract per il D-2071 e D-2072 che si terrà a Firenze.Discorso diverso per il Congresso, che si terrà il 23-24

maggio all’ISMA, al Parcodelle Cascine, incentratosu “Firenze Capitale” e sui“100 anni del Piave”, conun prologo il 22 a PalazzoVecchio, riservato all’AreaMedicea. La Commissionesta lavorando attivamentee l’obiettivo è di avere al-meno 500 partecipanti!

Infine una domanda am-ministrativa. Si nota nel-l’ambito dei due Distretti2071 e 2072 provenientidalla scissione del 2070una differente imposta-zione amministrativa.Mentre il 2072 opta peruna segreteria centra-lizzata per mantenereuna continuità organiz-

zativa, il nostro Distretto 2071 sembra optare per unasegreteria ruotante con ogni Governatore. Quale èil tuo giudizio in merito?Mi fai una domanda cattiva, al di là dell’Appennino è statologico e naturale centralizzare la Segreteria Distrettualea Bologna. Lo stesso avviene in quasi tutti gli altri Distrettiitaliani. In Toscana, penso sia un progetto irrealizzabile,anche se avere una Segreteria centralizzata significherebberisparmiare in termini di risorse umane, guadagnare intermini di conoscenza ed esperienza sul lavoro, avvan-taggiarsi di un archivio centralizzato ecc. Con i modernimetodi di comunicazione, la presenza fisica in Segreteriadel Governatore potrebbe essere limitata anche ad unsol giorno la settimana. Erro o ciò è quello che avvenivain passato a Distretto unito?

Giuseppe Chidichimo

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Antonio Ludovico

Oltre 700 rotariani di tutti i Distretti sisono riuniti a Marsala per partecipareal Forum “Mediterraneo Unito”; 86 sonostati gli intervenuti del Distretto 2071.“Che il Mediterraneo sia!” è il “grido dibattaglia” con il quale il Governatoredel Distretto organizzatore 2110, GiovanniVaccaro, ha chiuso le diverse sessioni. Sui motivi che hanno indotto i 13 go-vernatori dei Distretti italiani ad assumerequesta iniziativa comune non credo sidebba ritornare, anche perché sonostati messi nel dovuto risalto dallastampa rotariana e non. Quello cheinvece credo possa interessare è co-stituito dai contenuti e dalle conclusionidel Convegno, specialmente alla lucedello slogan che abbiamo richiamato.Di quale significato effettivo, al di làdella effervescenza e dell’enfasi, puòessere portatore un simile assunto?L’aggettivo “unito” non è richiamato,ma si tratta pur sempre di una esortazioneall’essere.Fernand Braudel nel suo citatissimosaggio “Il Mediterraneo. Lo spazio, lastoria, gli uomini, le tradizioni” (1985),circa trenta anni orsono, ci ha detto:“Essere stati è una condizione peressere” con ciò, credo, volendo richia-mare, come elemento di potenziale

congiunzione, la stratificazione delletrame di natura storica, sociale ed eco-nomica che hanno attraversato, rara-mente in modo pacifico, ed attraversanoancora questo mare. Si tratta di legami,studiati a fondo dalla storia e dalla ar-cheologia, che vengono spesso larga-mente richiamati allo scopo di accreditarel’esigenza di un rafforzamento dei vincoliche le vicende dei popoli rivieraschihanno prodotto e fatalmente intessutonel tempo. L’accento sulle identità del-l’essere, tuttavia, mette in luce moltospesso elementi orientati alla divisionepiù che all’integrazione, dovendo conevidenza aggrapparsi alla ideologia oalle ideologie. È forse il momento di riferirsi, molto più

pragmaticamente, alle identità del “fare”(Predrag Matvejevic’ “Il Mediterraneoe l’Europa” 1998). Questo autore rife-rendosi ai conflitti che hanno insanguinatoun segmento del Mediterraneo, oggimeno critico che nel passato, ovverol’Adriatico, e che ha assistito alla di-sgregazione della Iugoslavia, a propositodelle ideologie ci ricorda: “Abbiamovisto nascere delle libertà e non sappiamoche farcene o rischiamo di abusarne.Abbiamo difeso un retaggio nazionale,e adesso dobbiamo difenderci da esso.Abbiamo voluto salvaguardare la me-moria, e la memoria sembra che adessoci punisca”… Uno dei tanti motivi di riflessione checonducono al riconoscimento dei fattori

4 / Realtà Rotariane

ROTARY NATIONAL DAY A MARSALA : 10-12 OTTOBRE 2014

Mediterraneo unitotra utopia e realtà“Che il Mediterraneo sia !” Una straordinaria organizzazione e suggestivimomenti anche per gli scenari offerti. Il fattivo contributo del Distretto 2071con ben 86 rotariani presenti e l’attribuzione di due significative borse distudio: a un israeliano e a una palestinese. 700 le presenze

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di dialogo interculturale con le popolazionidella sponda sud del Mediterraneo ècostituito, anche come metafora di ne-cessità pratiche dirette ed immediate,dalla riscoperta e dallo studio dellalingua franca “sabir” utilizzata intensa-mente dai naviganti e dai pescatori finoalle soglie dello scorso secolo. Unostrumento costruito dall’uso ed orientatoalla reciproca comprensione al qualepuò essere con facilità attribuito unconnotato pacifico ed unificante tantoquanto l’opuscolo messo a punto daiDistretti del Rotary italiano dal titolo“Parla con noi”. È un libretto nato peressere “utile per un primo dialogo trala nostra popolazione ed i migranti chesbarcano sulle coste siciliane”; un primosemplice ausilio per il “processo di al-fabetizzazione di base” articolato in “si-tuazioni” legate alle particolari condizioniche si verificano allo sbarco ed alle esi-genze di orientamento. Anche per questi motivi, apparentementeminori, ho pensato di dover leggerel’esortazione del Governatore Vaccarocome un invito ad agire accettando,qui e subito, di mettere per un momentoe per ragioni molto più importanti comela vita degli esseri umani, dei bambinie delle madri in particolare, in secondopiano il valore del bagaglio costituitodal complesso retaggio storico che so-vrasta tutta questa materia. Il tema delle migrazioni, che ha avutoil più largo spazio nella manifestazionerotariana di Marsala, dovrebbe essereperciò affrontato partendo da un principioessenziale quale quello del “non re-spingimento” previsto dalla Convenzionedi Ginevra: Art. 33 “1) Nessuno Stato contraente potràespellere o respingere (refouler) innessun modo un rifugiato verso le fron-tiere dei luoghi ove la sua vita o la sualibertà sarebbero minacciate a causadella sua razza, religione, nazionalità,appartenenza ad una determinata ca-

tegoria sociale o delle sue opinioni po-litiche.“2) Il beneficio di detta disposizionenon potrà tuttavia essere invocato daun rifugiato per il quale vi siano gravimotivi per considerarlo un pericolo perla sicurezza dello Stato in cui si trova,oppure da un rifugiato il quale, essendostato oggetto di una condanna già pas-sata in giudicato per un crimine o undelitto particolarmente grave, rappresentiuna minaccia per la comunità di dettoStato.” Il messaggio è chiaro e ruota nellenostre menti come un richiamo direttoe non eludibile ai principi rotariani.Occorre dire che è stata netta la per-cezione di una disponibilità all’acco-glienza, caratterizzata da una grandee calorosa apertura specialmente deiSiciliani e della loro Regione, ai flussidelle migrazioni in atto, corredata na-turalmente da un appello altrettantoaccorato alla regolazione del fenomenocon i più adeguati strumenti di governo.I tempi, in altre parole ed utilizzandouna efficace traslazione concettuale,sembrano maturi per “aprire l’Europada Sud”.Essenziale quindi e nell’ottica del “fare”consapevole è quanto contenuto nellarisoluzione conclusiva del Convegno

in relazione alla costituzione di corridoiumanitari di accesso alla protezioneinternazionale, per ottenere contem-poraneamente: l’abbattimento del rischiodi perdite di vite umane, la contrazionedei costi del pattugliamento marino eterrestre e di tutta l’organizzazione peril salvataggio in mare ed infine perridurre o eliminare il peso che su tuttoquesto processo della migrazione gravaa causa delle organizzazioni criminali. Si tratta di una via di soluzione già notae proposta in più sedi e che potrebbedivenire, oggi che l’operazione MareNostrum inizia la sua fase di progressivoripiegamento, molto verosimilmente lachiave per evitare il pesante rischio diuna moltiplicazione dei naufragi. MareNostrum ha conseguito molti significativisuccessi ben messi in evidenza dallaMarina Militare; le modalità di questiinterventi sono anche illustrati in dettaglio,per chi desidera approfondire, nel do-cumentario RAI “La scelta di Catia.80miglia a sud di Lampedusa”.(https://www.youtube.com/watch?v=yAZgm7F3zaU).Ha tuttavia costi drammaticamenteelevati per il nostro stato di crisi gene-ralizzata e dunque il passaggio al nuovoprotocollo operativo di Frontex – Tritonprodurrà un diverso e più contenuto

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impegno dello Stato italiano grazieanche all’intervento di altri soggetti na-zionali europei. La contrazione signi-ficativa delle aree di osservazione edintercettazione (confini di Schengen),di fronte alla persistenza probabile dellamessa in mare di natanti del tutto insicurie di imbarco di persone disperate,pronte spesso senza consapevolezzaai rischi più atroci, fa tuttavia prevedereil ripetersi degli incidenti e degli affon-damenti, senza contare il prolungamentodel ruolo ancor più devastante degli“scafisti” e delle loro organizzazioni de-rivante anche dal protrarsi della navi-gazione. Nessuno si nasconde in ognicaso le difficoltà operative inerenti ilraggiungimento di un sufficiente gradodi sicurezza per i corridoi umanitarinelle basi di partenza, in aree che sonoin definitiva veri teatri di guerra.L’elemento “positivo” che è stato messoin evidenza con tutta chiarezza è co-munque costituito dal fatto che le emer-genze sanitarie collegate al processodi immigrazione, nei termini attuali, noncomprendono il virus “Ebola” i cui tempidi incubazione non sono sovrapponibiliai lunghi periodi di permanenza deiprofughi nelle basi di partenza. La que-stione dovrà essere semmai affrontata,per il personale operativo in sito e na-turalmente per i rifugiati, proprio nell’ipotesidell’apertura dei corridoi umanitari.Ancora alla direttiva del “fare” appartienel’iniziativa del Rotary Italiano, che hasolennemente caratterizzato la mani-festazione, in questo caso con il sostegnospecifico e diretto del nostro Distretto,di sostenere la formazione, presso lostudentato internazionale “Rondine”di Arezzo, di due giovani laureati: unapalestinese, Rana ed un israeliano,Raz con due borse di studio. Nel suoindirizzo di ringraziamento il giovane,in particolare, ha voluto richiamare ilsuo atteggiamento esistenziale nei ri-guardi di questo periodo di soggiornoe studio presso la Cittadella della Pace:

il suo contatto sarà improntato ad unraccoglimento profondo e silenziosocon l’obiettivo di cogliere, a scopo diriflessione, ogni più sommesso ed im-percettibile segnale proveniente dalmondo circostante: esattamente comenel brano “musicale” del compositoreJohn Cage del 1952 “Quattro minuti etrentatré secondi”, dedicato per tuttaquella durata ed interamente ...al silenziointeso forse anche come ...pace. Unproponimento che ha emozionato moltispettatori specialmente in considerazionedei rumori di battaglia che provengonoinvece non solo dal Medio Oriente.È evidente che avendo dedicato al fe-nomeno della migrazione buona partedello spazio congressuale molti temiriguardanti il mare Mediterraneo e leesigenze di studio delle modalità per“unirlo”, anche su altri versanti, sonorimasti compressi in spazi limitati conminori possibilità di esposizione. Le questioni alle quali intendo riferirmisono quelle dell’ambiente e della suasalvaguardia, dell’economia del mareivi comprendendo anche tutta la com-plessa materia dei trasporti e delle in-frastrutture collegate, senza citare gliinterscambi industriali che pure do-vrebbero costituire un elemento di no-tevole interesse, attesa la condizionedi difficoltà e di depauperamento del-l’intero bacino.Alle questioni riguardanti in particolarele aree marine protette verrà dedicatoa breve a Napoli il XXXV Forum interclubdella fascia costiera ligure tirrenica edel Mar di Sardegna ed alla sua orga-nizzazione contribuirà in modo essenzialeil Governatore del Distretto 2100 Gian-carlo Spezie, oceanografo, il quale hacurato proprio l’organizzazione scientificadel Forum di Marsala ed alcuni interventispecifici.L’incontro in Sicilia ha naturalmenteconfermato tutta la tradizione sulla ospi-talità e sul calore della accoglienza diquesta terra. Straordinaria l’organiz-

zazione e suggestivi i momenti conviviali,per gli scenari che sono stati offerti eper l’insolita emozione derivante dalnumero dei partecipanti. Tre, e memo-rabili, i concerti contrassegnati da scelteoriginali: il coro della Polizia Municipaledi Palermo, la fisarmonica mondiale diPietro Adragna ed il suo Ensemble,l’organo di Diego Cannizzaro per la S.Messa della Domenica. Altrettantonuova e toccante, per molti, è stata l’in-vocazione collettiva al Dio di tutti i popolidella terra. La mostra dedicata alle attività dei Di-stretti, organizzata nel prestigiosoPalazzo Fici, ha consentito di renderenote molte iniziative rotariane nazionaliriguardanti il tema della migrazione,dell’accoglienza e del sostegno pratico,culturale e sociale da riservare ai nuoviospiti e futuri cittadini dell’Europa. Il Di-stretto 2071 ha concentrato la sua at-tenzione sulla esplorazione profondadel mare (Fondazione Artiglio Europa)e sulle relazioni di diversa natura trala fascia costiera e l’ambiente marino(omonimo Forum Interdistrettuale).Una regressione alle considerazioni diapertura ci porta infine a considerarecon quanta immediatezza possa esserecolto il legame della terra di Sicilia conla realtà che si trova oltre il limitatobraccio di mare che la separa dalla Tu-nisia. I siti archeologici arcaici e quelli piùrecenti squadernano sotto gli occhi deivisitatori la storia dei rapporti con legenti che hanno scelto di insediarsi inquesto “giardino per molte civiltà”: cro-cevia di viaggi ed esplorazioni. Pratichearcaiche ancora oggi attive, come laproduzione del sale, permettono lacomprensione delle ragioni di tantescelte insediative e purtroppo di tanticonflitti. Ma al di sopra di ogni riflessionesu questa realtà oggi tanto variegatadi etnie conviventi e forse già felicementeintegrate, si coglie una irresistibile spintaalla conoscenza dell’altro da sé.

6 / Realtà Rotariane

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Avrete rilevato il particolare successoriscosso da entrambi al Forum sul Me-diterraneo Unito a Marsala. Entrambiappartenete a due popoli in conflitto evivete insieme nello Studentato Inter-nazionale di Rondine Cittadella dellaPace ad Arezzo. Vi presentate?Raz - Mi sono laureato in psicologia e so-ciologia all’Università di Tel Aviv nel 2012.Avevo un progetto. Far capire agli abitantidi Tel Aviv che i negoziati per la tra Israelee Palestina erano congelati e che questo stallo era contro-producente. Così in una piazza di Tel Aviv ho costruito unmuro di ghiaccio largo 5 metri e alto 2 con un cartello conscritta la parola “Negoziazioni”. Ho preso poi martello escalpello per rompere il ghiaccio e per far capire che ilghiaccio andava rotto e che i negoziati dovevano essereportati avanti. Zayna - Mi sono laureata nel 2012 in giornalismo all’Universitàpalestinese di Birzeit. Ho constatato che i rapporti tra cittadinie politici erano e sono ai livelli più bassi. Sono sempre statainteressata ad un progetto di cooperazione internazionaletra i giovani. Per questo sono qui.

Come giudicate la vostra esperienza nello StudentatoInternazionale di Rondine ad Arezzo?Raz - Ho sempre avuto difficoltà a rispondere alla domanda“Che cos’è Rondine per me?“. Non per motivi linguistici,né per povertà di vocabolario, ma per via dell’enorme impattoe significato che Rondine ha avuto nella mia vita. E’ un’espe-

rienza positiva, complessa e intensa,anche se ogni tanto ho nostalgia di Israele.Sono venuto in Italia al Centro Rondinel’estate scorsa, proprio perché mi sonoinnamorato della storia. Pertanto vi rac-conterò una storia che vi aiuterà a com-prendere il significato che Rondine haper me. Come ho detto nel mio interventodurante il Forum, il 29 agosto 1952 a NewYork un virtuoso pianista,John Cage, sipreparava a suonare uno dei pezzi musicali

più sconvolgenti mai scritti. Il pezzo durò 4 minuti e 33secondi. Durante la performance John stette seduto alpianoforte davanti a pagine vuote e rimase in silenzio totaleper l’intera durata del pezzo. Questi 4 minuti e 33 secondidi silenzio trasformarono la faccia della musica moderna. Perché racconto questo? Perché è troppo facile suonareil tamburo della guerra o cantare l’inno della pace senzadavvero riflettere sulla propria realtà. La parola Pace inIsraele può sembrare staccata dalla nostra realtà propriocome l’arte sembra staccata dalla nostra vita quotidianaquando è isolata nelle sale per concerti o nelle galleried’arte. 4 minuti e 33 ci ricordano di abbracciare il nostroambiente e vivere nel presente del qui ed ora. Perché setu prestassi la stessa attenzione di questo silenzio al suonodel fiume o alle risate improvvise della gente come ascoltila tua musica preferita, forse ti accorgeresti che la linea trail sogno e la realtà, tra l’arte e il rumore, non esiste. Seascolti ogni suono che senti a Rondine come ascolterestila musica, forse sentiresti qualcosa di inaspettato, qualcosa

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FORUM MEDITERRANEO: L’INTERVISTA

Per un mondo migliore due giovani a confronto: un israeliano e una palestineseParticolarmente coinvolgente la consegna da parte di Arrigo Rispoli, Go-vernatore del Distretto 2071, di una borsa di studio a due giovani laureati,uno israeliano l’altra palestinese. La loro presenza e i loro interventi sonostati uno dei momenti di maggiore interesse del Forum Mediterraneo

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I Governatori dei Distretti del Rotary d’Italia, Malta e San Marino, dopo averproficuamente trattato a Marsala, dal 10 al 12 ottobre ‘14, con il Forum“Mediterraneo Unito”, alla presenza di Giuseppe Viale Board Director e di AbbyMcNear dell’Ufficio Centrale del RI, i temi più delicati che ruotano attorno albacino mediterraneo – dal fenomeno migratorio, ai focolai di guerra; dallatutela dell’ambiente, alla blu economy; dalle risorse, alla cultura mediterranea– grazie alle relazioni degli esperti, italiani e stranieri, rotariani e non;

RITENUTO• di dover proseguire l’azione di pubblico interesse e internazionale da anni intrapresadal Rotary italiano; di dover rivolgere, con la pubblicazione dei lavori, delle proposteagli ambienti della cultura, dell’imprenditoria, delle forze armate, del volontariato,dell’intera società e della politica;• di dover sostenere le iniziative umanitarie in corso come le borse di studio donatea due brillanti giovani, un israeliano ed una palestinese; come la donazione di tantizainetti ai minori sbarcati senza genitori ed accolti nelle comunità, mettendo adisposizione le professionalità dei soci; come la distribuzione dei libretti plurilingue,onde facilitare il colloquio tra i migranti e chi li accoglie lungo le coste italiane; comela recita della invocazione rotariana, al “Dio di tutti i popoli della terra”; • che spetta alla classe dirigente del paese, della quale il Rotary costituisce parteattiva, raccogliere testimonianze ed opinioni; promuovere amicizia e solidarietà;concorrere a favorire la pace; riaffermare la centralità della persona umana; facilitareil confronto delle diverse culture, nell’auspicio di una nuova identità pan mediterra-nea;

RIVOLGONOfin d’ora al Governo e al Parlamento Italiano e alla Commissione e al Parlamentodell’Unione Europea, affinché, per quanto di rispettiva competenza, si attivinosubito per:• dare concreta attuazione alle leggi vigenti o promanarne di nuove, onde regolaremeglio i rapporti umani e giuridici dei popoli; i controlli alle frontiere e i permessi disoggiorno; i diritti di cittadinanza; l’accoglienza di tutta l’Europa e non soltanto dell’Italia(primo paese d’ingresso, tenuto a provvedere, in base al Trattato di Dublino, daemendare sul punto) e segnatamente della Sicilia che non va considerata periferia,ma avamposto dell’Europa; • rilanciare l’economia, agevolare gli spostamenti di risorse umane, ampliare gliaccordi con i Paesi stranieri al fine di rendere possibile le richieste d’asilo, già in unPaese di transito delle rotte migratorie; facilitare il dialogo interculturale, “primostrumento di pace, chiave di volta di quella migliore comprensione reciproca chegenera pacificazione e consente anche politiche di sicurezza più efficaci”; trovareun punto d’incontro sui diritti universali alla vita, alla dignità della persona, alle libertàcivili e religiose, alla parità uomo-donna;• nell’immediato, a mezzo dell’Agenzia Europea FRONTEX, in collaborazione conle azioni italiane, oltre agli accordi già raggiunti per l’operazione Triton (cui, purtroppo,hanno aderito solo otto paesi dei 28 facenti parte dell’Unione), creare un corridoioumanitario di accesso alla protezione internazionale che parta dalle spiagge dove irifugiati sono nelle mani dei trafficanti con i barconi, onde evitare ulteriori stragi diinnocenti in mare.

Ilario Viano 2031, Giorgio Groppo 2032, Ugo Gatta 2041, Alberto Ganna 2042,Fazio Zanetti 2050, Ezio Lanteri 2060, Arrigo Rispoli 2071, Ferdinando Del Sante2072, Carlo Noto La Diega 2080, Marco Bellingacci 2090, Giancarlo Spezie2100, Luigi Palombella 2120, Giovanni Vaccaro 2110.

di bello. Alla fine dei conti, 4 minuti e 33 non parla del-l’ascolto di ciò che non esiste, ma parla dell’ascoltodi tutto ciò che esiste. Rondine non significa vivere ilsogno utopistico, no. Significa affrontare tutto quelloche la vita è.Zayna - Sono a Rondine da tre mesi. È molto importanteconoscere tante persone dei più svariati Paesi. Ogginello Studentato ci sono tre giovani di Israele e duedella Palestina, ma ce ne sono anche provenienti dasvariati Paesi.

A vostro avviso è possibile superare il clima diodio che sussiste tra Israele e il Mondo Arabo?Raz - Il 60% del popolo di Israele non vuole la guerrae subisce le decisioni dei politici. Bisogna sottolinearecome il conflitto tra Israele e Palestina non sia di naturareligiosa o razziale, bensì di natura territoriale, nelsenso di pretese sul territorio. Da anni la situazionenon si evolve in senso positivo. Per il futuro la speranzaè costituita dai giovani. Sono loro che intendono riap-propriarsi del loro futuro e del loro destino.Zayna - Vedo solo nei giovani la possibilità di realizzareun cambiamento. Per un processo di pace i mediasono molto importanti, ma credo anche nelle piccoleazioni dirette alla ricerca di una convivenza.

Cosa pensate dell’idea di Università nel MedioOriente, a Malta, in Siria, in Libano, in Egitto ovearabi, cristiani ed ebrei possano studiare assie-me?Raz - Mi sembra una ottima idea. Sarebbe unaopportunità molto confortante. Il momento attuale èfragile. Studiare assieme fa superare tanti pregiudi-zi.Zayna - Condivido tale idea. Bisogna rompere i muri.Il nostro nemico è una persona come noi, nulla di più,nulla di meno. D’altra parte l’Europa sta portandoavanti progetti e risoluzioni sul conflitto arabo-israeliano.L’augurio è: due stati, due popoli, una voce.

Giuseppe Chidichimo

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LA MOZIONE CONCLUSIVADEL FORUM MEDITERRANEO UNITO

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In un mondo di massificazione generalenel nome della uguaglianza, fa un certoeffetto non privo di orgoglio che unaIstituzione, il Rotary, prenda le distanzein nome della differenza e punti addi-rittura a richiedere ai propri soci la lea-dership.Questa particolarità è stata colta subitodal Governatore del Distretto 2071Arrigo Rispoli, il quale a Pontedera nelMuseo della Piaggio ha organizzato il25 ottobre scorso un Seminario digrande successo, come del resto i pre-cedenti, con 186 rotariani presenti eun centinaio alla colazione successi-va.L’argomento appare subito coinvolgente.E si parte da una domanda. RichardStrauss ha dedicato una memorabilesinfonia alla vita di eroe, ma la domandaè la seguente: l’eroe, il dittatore, l’im-prenditore, il politico, il funzionario diun ufficio sono o non sono leader?Dipende. La risposta è stata data dallasintesi dei lavori del Seminario. Dopoil saluto del Governatore Arrigo Rispoli,di Mauro Lubrani Governatore incoming,Alessandro Vignani Governatore peril 2016-2017, Riccardo CostagliolaPresidente della Fondazione Piaggioe Alessandra Bianchi Presidente delR.C. Pontedera, ha introdotto il temalo stesso Governatore Arrigo Rispoliil quale ha ricordato come la parolaleader venga dall’inglese to lead chesignifica dirigere, riferendosi quindi aun individuo che sa guidare un gruppo

di persone, dote particolare perché,secondo Napoleone, citato da Rispoli,non ci sono cattivi reggimenti ma solocomandanti incapaci. Il leader devedecidere, ma in simbiosi con il suogruppo: “Io seguo il mio popolo perchésono il suo leader”. (Gandhi)Secondo Luigi Mansi del R.C. Grossetoil leader è un cavallo che va in testa efa l’andatura. Può essere ambizioso,ma non deve superare mai i proprilimiti, deve stimolare e coordinare leazioni per un obiettivo comune. Inte-ressante la sua disamina della tipologiadei vari leader. Vi è il leader carismatico,quello politico, ma vi è anche il leadersenza requisiti superiori, in cui i mediasi ravvisano tipo il leader televisivoben diverso dal divo leader di Hollywood.Vi è poi il leader nelle aziende checrede in sé e nella sua squadra.Un contributo di grande interesse èstato portato da Antonella Giachetti,Vice Presidente Vicario Nazionale dellaAIDDA, che ha individuato nella lea-dership valori maschili e valori femminili.Nella leadership maschile ha ravvisatol’immagine di un cuneo che guida lapropria squadra. Nel cuneo vi è una dose di aggressività.Nella leadership femminile ha ravvisatoun cuneo rovesciato, una specie dicoppa, ove la leader appare collabo-rativa, valorizzatrice del potenziale ditutti, mirante alla crescita nel tempodella organizzazione. A suo avviso èimportante che i due valori si fondano

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Seminario sulla Leadership: 25 ottobre 2014

Perché il Rotarianodeve essere un leaderIl leader non è un solista presuntuoso ma sa coinvolgere e entusiasmareper un obiettivo la squadra in cui opera. 186 presenti e grande interesse

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in una stessa leadership per il successodella squadra.Renzo Capitani, Presidente della Com-missione Distrettuale Azione Profes-sionale, si è soffermato sulla differenzatra manager e leader, individuando nelmanager un gestore che fa le cosebene, mentre il leader fa le cose giuste,sviluppando la visione del futuro, in-fluenzando e coinvolgendo. Per la cre-dibilità del leader è importante la suaintegrità morale e la sua etica nel mondodel lavoro. Ma come fa il rotarianosolista ad essere un leader? Per Capitaniil rotariano dovrà essere in ogni casoun leader e la sua squadra è rappre-sentata dalla società in cui vive.L’Ammiraglio Cristiano Bettini, nell’ambitodi una profonda disamina del rapportoetica e leadership, si è chiesto se leadersi nasce o si diventa. Ma le opinionisul punto sono contrastanti. A suoavviso nel leader sono decisivi dueaspetti: l’assunzione di responsabilitàe la capacità di comunicazione.Luciano Giuliani, Membro della Com-missione Distrettuale Leadership, siè soffermato ad analizzare il concettodi leader nell’ambito della impresaanche alla luce di un recente decretolegge che coinvolge penalmente nonsolo i dirigenti ma anche l’impresastessa. A maggior ragione dunque illeader in una azienda deve promuovereed esigere quei comportamenti e queiprincipi etici che costituiscono lo stessoCodice Etico della Azienda, deve darel’esempio per avere rispetto, guidare,controllare la squadra aziendale.Massimo Nannipieri, Presidente dellaCommissione Distrettuale Leadership,ha sintetizzato gli interventi precedenti.In conclusione un leader è un soggettoche crede in se stesso e nella coseche lo aspettano, valorizza le proprieidee e quelle degli altri, è dotato di con-cretezza realizzativa, di determinazionenel rischiare e nell’assumersi i rischi,ha una visione generale della vita, è

coerente nei progetti, sa valorizzare imeriti, possiede dinamismo, è un vin-cente. Per un rotariano è obbligatorioessere un leader perché questo ètempo che richiede coraggio.Fulvio Janovitz, Presidente della Com-missione Distrettuale Etica, ha rilevatocome questa sia la prima volta che siparli in un Seminario Rotary di un temacosì importante. Secondo Janovitz, ilRotary si poggia su due gambe: unaè quella dei service ed è un aspettoesterno, una quella della costruzionedell’uomo rotariano ed è un aspettointerno, lamentando come nei Clubmolto raramente si affronti il secondoaspetto.Ha chiuso i lavori Arrigo Rispoli ricor-

dando la Convention Mondiale cheavrà luogo nel prossimo giugno inBrasile e confidando in una grandepartecipazione distrettuale. Ha citatouna frase di Paul Harris, secondo laquale, tra non fare nel timore di sbagliaree fare pur talvolta sbagliando, è dapreferire il fare, perché il progresso èfrutto di intuizioni esatte ma anche dierrori. Dovendo dunque dare una ri-sposta al quesito iniziale se sia o menoleader l’eroe, il dittatore, l’imprenditore,il politico, il funzionario di un ufficio,questo splendido Seminario ha rispostoche dipende. E’ leader solo se non èun solista presuntuoso, ma sa coin-volgere e entusiasmare per un obbiettivola squadra in cui opera.

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Lo sapevate che Siena non è famosanel mondo solo per il panforte, il palioe il suo paesaggio, ma anche perchéè una delle capitali mondiali per laricerca e la produzione dei vaccini? Ci riferiamo al Centro Ricerche NovartisVaccines ex Sclavo che ha ospitato ilSeminario della Fondazione Rotary,un ennesimo grande successo del Go-vernatorato Rispoli con 230 presenze,di cui 180 rotariani e 50 coniugi. Ebbenequesta straordinaria azienda ove ope-rano 2.500 dipendenti, di cui la metàricercatori, è stata ceduta recentementedalla Novartis alla Glaxo per la spet-tacolare somma di 7 miliardi di dollari.Precisazione data dal Sindaco di SienaBruno Valentini che ha sottolineatol’importanza per Siena e per l’Italiadella presenza della Sclavo, poi Novartis,ora Glaxo azienda leader nella ricercae produzione di antigeni. È peraltrouna ricerca lunga,rischiosa, incertaperché richiede in media una diecinad’anni di lavoro per mettere a puntoun vaccino e un'altra diecina d’anniper la sua sperimentazione. Il risultatotuttavia è eccezionale sia per la im-portanza sociale, sia per l’aspetto eco-nomico.Il Sindaco di Siena Bruno Valentini haaperto i lavori dando il benvenuto aipartecipanti a nome della città, cosìcome Alberto Ganna, Governatore delDistretto 2072, ha portato il saluto deirotariani del suo Distretto che annoverafra i suoi club quello di Treviglio.

Nell’ambito della polio plus dallo sta-bilimento della Sclavo-Novartis sonousciti milioni di dosi di vaccini distribuitiin tutti i Paesi del mondo. Vaccini chehanno salvato la vita a altrettanti milionidi bambini, anche se tuttora, ha ricordatoGianluca Breghi della Fondazione

Achille Sclavo Onlus, 7 milioni di bambinimuoiono ogni anno per infezioni. Diqui l’importanza dei vaccini.A che punto siamo con la eradicazionedella polio, lo ha ben precisato NicolettaPrevisani, ricercatrice responsabileper la Biosicurezza presso l’Organiz-zazione Mondiale della Sanità a Ginevra.Ci sono tre tipi di virus della polio. Iltipo 2 e il tipo 3 praticamente sono statidebellati ovunque grazie ai vaccinimessi a punto prima da Salk nel 1955e poi da Sabin nel 1961. L’uso del vac-cino Sabin ha prevalso sia per la praticitàdella somministrazione (orale e nonintramuscolo), sia perché più economico.Sono stati vaccinati 2 miliardi e mezzotra bambini e adulti in 200 Paesi, libe-rando l’80% della popolazione mondialeda questo flagello e facendo scenderela cifra di 35.000 bambini colpiti dapolio nel 1988 ai 279 di quest’anno, di

cui 236 casi in Pakistan. Il virus dellapolio tipo 1 tuttavia non è stato debellatodel tutto ed è comparso recentementein Pakistan, in Somalia, in Etiopia, inGuinea, in Kenya, in Afghanistan. Ogniricomparsa può rappresentare l’iniziodi nuovi contagi, per cui la guerra nonpuò mai dirsi del tutto vinta. Il pianofinale del Progetto rotariano polio-plusha termine del 2018.“Ma dopo, cosa succederà?” Ha chiestonel suo intervento Pietro Terrosi Vagnoli,DRFC Chair. Intanto per il quinquennio 2013-2018per la eradicazione globale della poliosono stati stanziati 5 miliardi di dollari,uno all’anno, da parte della Organiz-zazione Mondiale della Sanità e dellaRotary Fondation, ha ricordato HenriqueAlmeida, Coordinatore RegionaleRotary Fondation per Italia, Spagna ePortogallo. Il risultato 0 contagi sarebbeuna grandissima vittoria, se si considerache nel 1935 mille bambini al giornoerano paralizzati nel mondo dal virus.Ci sono state nel corso del Seminario,di cui è stata brillante presentatrice emoderatrice Donata Medaglini, sim-patiche rievocazioni. Paolo Neri, nipote di Vincenzo AchilleSclavo, fondatore a fine ottocento dellaazienda, ha ricordato le figure del nonnoe del padre e dell’inizio della loro attivitàantigena con la messa a punto di vaccinicontro il carbonchio, la difterite, il tetanoper passare poi alla ricerca e alla pro-duzione dei vaccini attuali contro la

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Seminario Fondazione Rotary a Siena: 15 novembre 2014

La battaglia contro la polioè vinta ma non del tuttoNonostante 2 miliardi e mezzo di vaccinati, l’insidia polio persiste. Per questo sonostati stanziati 5 miliardi di dollari per i prossimi 5 anni per sradicarla in tutto il mondo.

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polio e contro l’influenza. Particolarmenteinteressante è stato il ricordo della pre-senza a Siena alla Sclavo di AlbertSabin, rotariano, inventore del famosovaccino, nato nel 1906 in Polonia etrasferitosi negli Stati Uniti ove gli fudata la cittadinanza nel 1935.Emanuele Montomoli, professore dimedicina preventiva presso la Universitàdi Siena, a sua volta si è soffermatosulla storia dei vaccini e sul loro impattosociale, spiegando all’uditorio atten-tissimo come si realizzano vaccini sem-pre più moderni e più polivalenti, su-perando l’uso delle uova, tanto da per-venire alla conclusione che il vaccinoè la migliore invenzione dopo l’acquapotabile. Prova ne è che nel 1960 vierano 20 milioni di decessi di bambiniper infezioni e dopo 50 anni il numero,grazie ai vaccini, si era dimezzato, finoa prevedere poi il numero di 5 milioninel 2025.Donato Greco, membro del comitatoindipendente della regioneeuropea dell’OMS per la cer-tificazione della eradicazionedella poliomelite, ha spiegatoche si rischia la vita anche afare il vaccinatore, citandovari casi di loro uccisioni inpaesi musulmani. Ha poi nar-rato la sua storia di viaggiatorenel mondo contro la polio, sof-fermandosi sulla sua espe-rienza europea in Tajikistan

ove ha distribuito 9 milioni di dosi divaccino in 15 giorni per la comparsadi casi di polio, apparsi peraltro anchein Ukraina. A domanda ha risposto chele cause dell’autismo nulla hanno ache vedere con le vaccinazioni.Maurizio Maggioni, Presidente del R.C.Treviglio e della Pianura Bergamasca,ha illustrato con un video, distribuitoanche a tutti i partecipanti, l’origine delprogetto Polio Plus e la realizzazionedel sogno di Sergio Mulitsch di Pal-menberg.All’inizio del Seminario il Governatoredel Distretto 2071 Arrigo Rispoli avevapuntualizzato gli obiettivi della RotaryFoundation: debellare la polio, supportarela stessa Rotary Foundation, appoggiareVisione Futura, realizzare programmiper la pace.Nel corso del Seminario, il CoordinatoreRegionale RF Henrique Almeida e ilDRFC Chair Pietro Terrosi Vagnolihanno distribuito riconoscimenti con-

seguiti nell’anno rotariano 2013-14per il loro sostanziale contributo allaPolioplus ai Presidenti dei seguentiClub: Carrara, Fiesole, Firenze, FirenzeEst, Livorno Mascagni, Marina di MassaRiviera Apuana, Montecarlo Piana diLuca, Orbetello Costa d’Argento, Siena,Mugello e per il raggiungimento degliobiettivi di donazione al Fondo AnnualeProgrammi ai club di Orbetello Costad’Argento, Montecarlo Piana di Luccae Livorno Mascagni (Primi tre club conla media donazioni pro-capite più alta)e Livorno Mascagni e Mugello (OgniRotariano ogni Anno e club 100%membri sostenitori della RF).Hanno portato il loro saluto al SeminarioAlessandro Fornaciari, Presidente delRotary Club Siena e Vincenzo Pagano,Presidente del Rotary Club Siena Est.Il Governatore Rispoli ha concluso ilavori ricordando i prossimi appuntamentidistrettuali nel 2015: il 7 febbraio l’IDIR;il 21 febbraio incontro Rotary – Rotaract

- Interact alla FondazionePiaggio a Pontedera, il 14marzo il Forum sull’Eticaa Prato, l’11 aprile il FurumRotary - Rotaract 2071-2072 all’Auditorium CRFa Firenze, infine il 22-24maggio il Congresso di-strettuale a Firenze.Grandi applausi, uditoriogremito e soddisfatto, poi140 a colazione.

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Nino Cecioni

L'argomento è davvero stimolante.Quindi prima di tutto mi sono chiestose avevo osservato differenze apprez-zabili di organizzazione nei Club visitatiall'estero, tali da colpirmi favorevolmenteo meno. Effettivamente le differenzeci sono, è innegabile, per cui dobbiamochiederci che significato dare a questedifferenze, tenendo conto anche diquelle legate al singolo Paese, cioèalla lingua e alla cultura proprie deiClub dei diversi Paesi visitati.Sappiamo che le regole rotariane sonosempre più numerose e dettagliate esono catalogate con puntiglio in quellapiccola bibbia del Rotary che è il Manualedi Procedura - tra l'altro appena emen-dato con alcune grosse novità, comela invenzione dei Club “satellite” e laregolamentazione degli “e-Club”.Sappiamo che le regole sono ugualiper tutti e che sono diffuse capillarmentein tutti i 34.558 Club del mondo, daipiù remoti della Tasmania australianaa quelli delle aree urbane delle grandicittà. E sappiamo che le regole nonsono un “optional”; e sappiamo cheinoltre sono per nostra fortuna age-volmente “rinfrescabili” grazie al sitointernazionale www.rotary.org/Club-

central. Sappiamo anche però chequel sito non si presenta di aperturaimmediata, almeno quando ci si avvicinala prima volta, a causa delle continuerichieste di codici di accesso che ap-paiono talora un po' maniacali e va-gamente poliziesche. C'è chi pensache a ciò non possa essere del tuttoestraneo l'arcigno nuovo SegretarioGenerale del Rotary International edella Rotary Foundation, appartenenteal R.C. Kiev, fondato dopo solo dueanni dalla nascita della Ucraina indi-pendente dalla ex Unione Sovietica.Sono passati i bei tempi dell'affabilee sorridente Ed Futa, il piccolo SegretarioGenerale hawaiano dalla voce tuonante,sempre allegro e spiritoso, che lo hapreceduto, e che ora qualcuno forserimpiange.Ma, nonostante le rocciose certezzedelle regole rotariane, sia scritte sulManuale che on line, dai Club stranieri

visitati mi è rimasta l'impressione cheessi non possano che parlare la “linguarotariana” propria del loro Paese: chesi concretizza in differenze nella loroorganizzazione interna nate dalladiversa interpretazione delle regolerotariane in relazione con la diversamentalità e con le differenti abitudinisociali che caratterizzano ciascunPaese. Mi sembra cioè che le differenzeantropologiche abbiano un ruolo fon-damentale nel diverso modo di vivereil Rotary, anche nelle sue regole.Per esempio ciò vale (anche) per lainterpretazione della “democrazia elet-torale rotariana, cioè delle procedureadottate per eleggere i Dirigenti delClub. Nei Rotary anglosassoni, maanche in quelli dell'Europa continentale,i soci semplicemente si candidano echi riceve più voti viene eletto: ciò valeper il Presidente, il vice-Presidente eil Segretario che sono il minimo delConsiglio direttivo previsto dal rego-lamento-tipo per i tutti i Club (il cosiddettoBylaws ). E vale anche per gli altri even-tuali Dirigenti cioè Tesoriere, Prefettoe Consiglieri.Il Manuale di Procedura del 2013(l'ultimo uscito) prevede la stessa prassianche per un nuovissimo tipo di Club,prima accennato, quello dei cosiddetti

Le differenze organizzative del Rotary nel mondoNei Club stranieri è molto facile incontrare fiorai, piccoli impresari, direttoridi piccole filiali di banca, piccoli cronisti di giornali, perfino venditori am-bulanti accanto a professionisti, dirigenti d'industria e finanzieri più omeno noti: ed è divertente e stimolante vedere questo rassemblementdi soci così diversi agire e collaborare insieme nelle “imprese” di servicedei loro Club, portando ciascuno la propria capacità ed esperienza, tutticon lo stesso impegno entusiasta e allegro. Ma ogni Paese ha il suo stile.

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“Club Satellite”. Il Club Satellite è unClub i cui membri partendo da un Clubcosiddetto “sponsor” svolgono vita as-sociativa autonoma e indipendentefissando luoghi e tempi delle riunionidiversi e anche organizzando serviceper conto loro, pur rimanendo soci delClub sponsor finché il Club Satellite,raggiunti almeno venti soci, nonverrà a sua volta riconosciuto dalRotary International come Clubvero e proprio.Quando ho spiegato nei Club vi-sitati come avviene da noi la ele-zione dei Dirigenti del Club moltiinterlocutori confessavano, conqualche imbarazzo, la loro difficoltàa comprendere il nostro meccanismoelettorale e sopratutto a spiegarsenele motivazioni. Però non ci deve stupirepiù di tanto che Paesi così diversi dalnostro non lo siano anche a livello diRotary Club. Basti pensare per esempio agli StatiUniti dove milioni di cittadini si sentonopersonalmente coinvolti nel meccanismodelle elezioni primarie e poi di quellepresidenziali, dando un sostegno con-creto - spesso anche finanziario - aicandidati preferiti. Per cui appare moltocomprensibile che le stesse personeche si sono impegnate in politica persostenere il loro candidato trovino nor-male l'applicazione degli stessi criterianche nella gestione dei loro Club, neiquali il coinvolgimento dei Soci è ingenere pressoché totale, sia nella fasedella elezione dei Dirigenti del Clubche in quella operativa dei service edella gestione delle risorse disponibili. Mentre sappiamo tutti che nel nostroPaese la prassi elettorale del Parlamentosi svolge diversamente, in questi ultimianni addirittura per cooptazione eser-citata dai segretari di partito, ma anchein un passato più remoto l'indicazionedel partito era determinante perfinoper la elezione dei cosiddetti “indipen-denti di area”.

Quindi forse possiamo comprenderemeglio il nostro sistema di elezionedei Dirigenti di Club in cui i soci, di fatto,accettano senza alcun dibattito le in-dicazioni della Commissione elettoralecostituita dai past-Presidents. Questaè una delle differenze fondamentaliche ho potuto osservare nella orga-

nizzazione dei Club stranieri visitati,che può giustamente apparire marginalein quanto riguarda solo un aspetto dellavita dei Club e che in pratica si esauriscecon la designazione del Presidente edei Dirigenti: ma si potrebbe ancheipotizzare che la mancanza di dibattitoelettorale possa produrre un minorcoinvolgimento dei soci nella vita diun Club i cui Dirigenti possono esseresentiti come “calati dall'alto” in assenzadi un attivo contributo di tutti i soci nelladesignazione dei loro capi.La stessa cosa vale anche per il coin-volgimento delle famiglie dei rotarianinei Club degli altri Paesi: mogli e maritimolto spesso operano insieme sopratuttonei service del Club perfino con i figlipiù piccoli, i quali fanno così amiciziacon i loro coetanei, creando le basi difuturi Interact, che infatti all'estero sononumerosissimi, ben 16.096 Clubs In-teract con 370.208 soci (con una mediadi 23 soci a Club). Da noi sono più diffusi i Rotaract degliInteract, ma a livello mondiale è vice-versa: i Rotaract sono in tutto solo6.130 Clubs (Rotaract) con un totaledi 140.990 soci quindi meno della metàsia di Club che di soci (rispetto a Interact)Ma con la stessa media di 23 soci aClub, curiosa uguaglianza considerando

la grande diversità di età dei ragazzidell'Interact (14-18 anni) rispetto all'età dei Rotaract (18-30 anni): e ancheconsiderando che i ragazzi dell'Interactlo sono solo al massimo per 4 anni,mentre quelli del Rotaract per 12 anni:ma nonostante ciò il numero dei sociper Club è lo stesso e gli Interact sono

numericamente più del doppiodei Rotaract. Misteri del Rotary? La mediamondiale del numero di soci perogni Club è di 35 soci (1.220.115soci distribuiti in 34.558 Club).Un'altra differenza nella orga-nizzazione dei Club, e che sinota subito al primo contatto, è

che tutta la vita del Club sembra ruotareattorno alle iniziative di service a gettocontinuo che vedono coinvolti tutti isoci con le loro famiglie. I pasti sonospesso simbolici e pagati direttamenteal Segretario. Le riunioni spesso sonoad ore strane (per noi) come la mattinaalle 7:30 per il breakfast durante ilquale si discute dei progetti del Club.Il concetto di Rotary=service apparedominante e il significato delle riunionidi Club (conviviali, caminetti, breakfast)è di condividere con gli amici la gioiadi fare insieme qualcosa per gli altri,principalmente per risolvere un problemaemerso nella propria comunità, maanche in sostegno di lontane realtàsociali con forti difficoltà di sopravvivenza.Per esempio l'anno scorso alla Con-vention di Lisbona ho conosciuto deivitalissimi rotariani portoghesi delleisole Azzorre che parlavano con en-tusiasmo solo dei service del loro Clubcon una gioia e una soddisfazione tal-mente contagiose che due rotarianepalestinesi, ma emigrate in Russia,hanno subito raccontato i loro servicenei minimi dettagli e con altrettantoentusiasmo. Poco dopo un'orchestrinadi rotariani di Lisbona si è messa asuonare allegramente per noi e gli az-zorrani si sono scatenati a ballare con

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le russo-palestinesi trascinando nelledanze tutti i presenti in grandissimaallegria. Il Porto, il più classico dei viniportoghesi, era à volonté e scorrevaa fiumi: sono lieto di poter confermareche... il Porto è un' ottima differenzainternazionale. Ultima considerazione sulle differenzeinternazionali, ma forse non per im-portanza, riguarda il tipo di soci che siincontrano nei Club esteri. Mentre inItalia “il Rotary continua ad ignorare,salvo eccezioni, i rappresentanti delleprofessioni cosiddette minori: artigianato,piccolo commercio e agricoltura” (FabioRossello - Past Governatore del Distretto2032- in: Leadership e consapevolezza)nei Paesi anglosassoni e dell'Europadel nord in genere ciò non avviene.Francia Germania e Spagna sono unavia di mezzo. Ciò non deve stupire se si pensa acome è nato il Rotary in Italia: quasiventi anni dopo la fondazione del Rotarya Chicago (nel 1905) nacque a Milanoil primo Club (nel 1923) per opera dirotariani inglesi e irlandesi d'alto bordosociale ed economico, a cui si unirono“alcuni fra i più rappresentativi industrialimilanesi”(Elena Rambaldi in: Storiadel Rotary fra le due guerre). Erano le

nuove élites industriali e finanziariema anche le storiche élites della nobiltàe della grande proprietà terriera chefondarono il primo Club italiano, e via,via gli altri Club nelle grandi città italiane:Trieste Genova Torino Roma NapoliPalermo nel 1924, Firenze LivornoBergamo Parma e Cuneo nel 1925.“In tutti i Club italiani si attuava la co-optazione solo dei grandi nomi (…) laselezione non avveniva per capacità,per merito ma per nascita e per censo”(Fabio Rossello, op.cit.) in un'otticamolto più aristocratica di ciò che avvenivain America. Dove i grandi businessmene i grandi intellettuali sedevano fiancoa fianco nello stesso Club con i rap-presentanti di professioni molto piùmodeste come tipografi e artigiani, piùvicini al sogno iniziale di Paul Harrisdi “cooperazione reciproca e di amiciziainformale come quella che avevamovissuto nei nostri villaggi di origine”nel-l'ambito di “un'associazione che rag-gruppasse persone di diverse profes-sioni, senza restrizioni di fede religiosao di idee politiche, con un assoluto ri-spetto delle opinioni altrui”. Va però osservato che “questa parti-colare interpretazione del Rotary inItalia non fu mai avversata con forza

dalla struttura centrale americana”(F.R., op.cit.). Lo stesso Paul Harrissul problema del Rotary italiano nonespresse una chiara censura ma scrisseche:«il Rotary non deve essere un'as-sociazione di nobili e aristocraticiper censo: l'aristocrazia (…) derivadai risultati ottenuti con la propriaintelligenza e il proprio impegno: èun aristocratico il più bravo tra i me-dici e il più bravo fra i falegnami (...)le porte del Rotary devono aprirsia quegli uomini che nella societàdiventano un punto di riferimentoquale che sia la loro attività ed illoro livello sociale».Nei Club stranieri è molto facile incontrarefiorai, piccoli impresari di pompe funebri,direttori di piccole filiali di banca, piccolicronisti di giornali di carta e non, perfinovenditori ambulanti accanto a profes-sionisti, dirigenti d'industria e finanzieripiù o meno noti: ed è divertente e sti-molante vedere questo rassemblementdi soci così diversi agire e collaborareinsieme nelle “imprese” di service deiloro Club, portando ciascuno la propriacapacità ed esperienza, tutti con lostesso impegno entusiasta e allegro. Viva il Rotary!

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Pietro Belli

Si è appena concluso il Rotary Institutetenuto a Berlino dal 5 al 9 novembre2014. Cinque giorni trascorsi tra work -shops, sessioni plenarie, discussioni,dibattiti e non potevano mancare mo-menti di svago per allietare e divertirei convenuti e rispettivi coniugi.Alla presenza di Gary Huang, Presi-dente Internazionale, e John Kenny,Past Presidente Internazionale ed oraPresidente della Fondazione Rotary,i lavori si sono succeduti in modo pun-tuale e coinvolgente, così come irelatori che hanno preso parte all’eventohanno intrattenuto i presenti con degliinterventi di grande spessore e attua-lità.Citiamo fra tutti: Timotheus Hottges,giovane CEO di Deutsche TelekomAG e socio del R.C. Bonn Sud – BadGodesberg (Germania), Song KooYun, Presidente della Dongsuh Cor-poration, socio del R.C. Sae HanyangSeoul (Sud Korea), Jennifer Jones,CEO della Media Street ProductionInc. e socia del R.C. Windsor-Roseland(Canada), attualmente componenteeletto del Board per il periodo 2015-17, Julia Phelps, Associate Commis-sioner for the Center for Curriculumand Instruction per lo Stato del Mas-sachussetts, socia del R.C. Malden_ Massachussetts (USA) e membrodel Board RI per gli anni 2014-16,infine il Prof. Horst W. Opaschowski,Professore Emerito in Pedagogiapresso l’Università di Amburgo, Direttoredi ricerca presso l’Istituto Stiftung furZukunftsfragen, grande esperto della

ricerca sul futuro della nostra società,socio del R.C. Hamburg-Bergedorf(Germania).L’Institute si è svoltoin una cornice partico-lare, ovvero in occa-sione del 25° anniver-sario della caduta delMuro. I Rotariani localisono riusciti a trasmet-tere ai partecipanti pro-venienti dal resto d’Eu-ropa tutta la loro com-mozione nel festeg-giare un tale eventoche ha visto la riunifi-cazione non solo di fa-miglie e parenti e diuna città, ma di una in-tera nazione.Da un tale concordeed unanime stato d’ani-mo è partito un mes-saggio di speranza ebenaugurale per tuttiquei Paesi che, pur ac-comunati da una stes-sa radice, stanno vi-

vendo da tempo momenti di tensionese non addirittura di aperta e dichiarataostilità.

Berlino: Rotary Institute Un messaggio di speranza

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Giuseppe Bellandi Giuseppe Frizzi

Il Rotary in tema di alfabetizzazioneha sempre auspicato lo sviluppo di pro-getti che abbiano uno spessore eticoed una carica di solidarietà e fraternitàpropria della filosofia rotariana voltaalla comprensione fra i Popoli ed allaPace nel mondo, ma che consentanoun apporto non generico ma mirato afavorire l’inserimento e l’integrazionenel tessuto civile, sociale ed economicodel nostro Paese degli immigrati ex-tracomunitari.Nel passato recente l’Alfabetizzazionein ambito Distrettuale e di Club si è tradotta così in iniziativevolte fornire la conoscenza della lingua italiana per coloroche svolgono nel nostro Paese mestieri molto richiesti qualiquelli di assistente familiare (badanti), operaio agricolo eoperaio edile (manovali).Iniziative in questo campo hanno ancora una loro validitàe possono essere facilitate dalla possibilità di utilizzare iprodotti della Commissione Alfabetizzazione del passatoe quindi ottenere già in via elettronica un opuscolo multilinguesui mestieri appena citati.Volendo affrontare tematiche nuove, una prima possibilelinea di intervento che proponiamo ai club è quella di fornireagli immigrati presenti sul territorio del Club, conoscenzeminime della legge sulla sicurezza nei posti di lavoro pertener conto dei molti incidenti sul lavoro di cui sono statiprotagonisti anche lavoratori extracomunitari..La commissione in questo caso può mettere a disposizioneun sistema di pagine HTLM che possono essere stampatesu carta e distribuite agli extra comunitari che svolgono una

attività economica nel territorio del club.Una seconda linea di intervento puòinvece riguardare la trasmissione con-sapevole delle regole fondamentalidella cittadinanza con l’apprendimentodella prima parte della CostituzioneItaliana ( diritti e doveri del cittadino).Pensiamo infatti che il Rotary non do-vrebbe impegnarsi soltanto puntandosui bisogni primari, dove ci sono giàmolte associazione di altra natura chevi provvedono, ma quanto piuttosto cu-rare bisogni immateriali trasmettendogliregole di vita e di cittadinanza perfavorire il rispetto dei valori che la nostraCostituzione e le nostre leggi ed i nostri

usi mettono alla base di ogni vivere civile.Si tratta di puntare ai comportamenti delle persone,organizzandoalcuni incontri indirizzati a cittadini extracomunitari cheabitano nelle nostre città, tenuti da rotariani o familiari dirotariani ma non limitati all’insegnamento o al perfezionamentodella lingua italiana.Molti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano,ma sanno poco o nulla delle nostre leggi, delle nostretradizioni, dei nostri modi di vita e delle stesse città o regioniin cui vivono, delle regole per il lavoro e via dicendo. Sarebbeimportante invece offrire loro la possibilità di un “incontro”che definirei culturale nel senso di offerta della nostra culturae del nostro modo di vivere.Si tratterà anzitutto di individuare all’interno dei Club queisoci disponibili a mettere a disposizione del club un’ora odue la settimana per lezioni sulle loro materie di competenza.Lezioni semplici, espresse in modo da poter essere com-prensibili a chi della nostra cultura e del nostro modo divivere e delle nostre regole (a partire dalla Costituzione per

L’alfabetizzazione: le direttrici di azione per progetti futuriMolti extracomunitari già parlano, bene o male, l’italiano, ma sanno pocoo nulla delle nostre leggi, delle nostre tradizioni, dei nostri modi di vita edelle stesse città o regioni in cui vivono, delle regole per il lavoro e via di-cendo. Sarebbe importante offrire loro la possibilità di un “incontro” cultu-rale, nel senso di offerta della nostra cultura e del nostro modo di vivere

Giuseppe Frizzi

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arrivare al come ci si comporta in un condominio, o con glialtri) sa poco o nulla. Si tratterebbe poi di trovare una sede dove tenere i corsi,ma o da qualche pubblica amministrazione o da qualcheparrocchia o Diocesi dovremmo reperirne senza sforzo. Aquesto punto andrebbero contattati i gruppi di extracomunitaripresenti nelle nostre città, e anche questo non dovrebbeessere difficile visto che ognuno ha di solito una sua orga-nizzazione con capi e dirigenti: turchi, cinesi, marocchini,senegalesi e così via, offrendo loro un certo numero di posti

gratuiti in questi nostri corsi. Credo che non dovrebberoesserci difficoltà.Quindi si tratterebbe di progettare e coordinare chi dovràoccuparsi degli orari, dei contatti con chi ci sta aiutando,chi terrà i contatti con le comunità e via dicendo.Il costo di questa offerta di alfabetizzazione sarebbe pra-ticamente zero o comunque limitato all’acquisto di materialedidattico.All’inizio probabilmente la “ruota” sarà lenta a girare perovvi problemi organizzativi e per superare una serie diproblemi … burocratici.Se però i Club ci riusciranno avranno fatto, credo, qualcosadi molto utile, in pieno spirito rotariano, non solo per i cittadiniextracomunitari, ma anche per chi abita – da italiano – nellenostre città.Sia ben chiaro, che anche questa possibile linee di azioneper progetti di alfabetizzazione a livello di Club,come tuttele altre sopra accennate, rappresentano solo una indicazionedi massima della Commissione Alfabetizzazione distrettualee non vogliono certo limitare la libertà di ogni club ad agirenel modo ritenuto più congruo con le sue sensibilità,vocazionie peculiarità della sua realtà territoriale.

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Cosimo Ceccuti

Giovanni Spadolini vent’anni dopo. E’il tema del convegno che si è svolto aFirenze, promosso dal Rotary FirenzeNord e dalla Fondazione SpadoliniNuova Antologia per un confronto sul-l’attualità del pensiero e dell’insegna-mento dello statista fiorentino a ventianni dalla scomparsa.Un impegno complessivo – ha sotto-lineato il presidente del club, AndreaValeri – che si è articolato in modo con-testuale nelle tre principali attività, distorico, giornalista e politico: le tre “ani-me”, come amava definirle lo stessoProfessore.In realtà, ha osservato Stefano Folli,che gli fu vicino nella direzione dellaVoce Repubblicana e alla Presidenzadel Consiglio – il nesso fra cultura, im-pegno politico e senso delle istituzionifu in lui inscindibile. “La politica, vissutacome passione civile derivava da unaprofonda cultura storica”. Le istituzioniper Spadolini erano tutto: il rispettoper lo Stato democratico e repubblicanoera visto come realizzazione praticadei valori di tolleranza e di liberalismo,“una lezione che occorre ricordare nel-l’Italia di oggi e più ancora di domani”.Alla “cultura militante” dello statista hafatto puntuale riferimento anche GiovanniMorandi, direttore del Quotidiano na-zionale e del Resto del Carlino, latestata che Spadolini ha diretto pertredici anni, nella Bologna degli anniCinquanta-Sessanta, “incrocio dellemigliori correnti della politica capacidi contrastare le derive totalitarie”. Una

cultura militante nei tre mondi- gior-nalismo, università, politica – “che oggivivono nella incapacità di completarsi– è il giudizio di Morandi -, disgregazioneche è rappresentazione stessa di unacrisi economica, politica, istituzionalee culturale”.La cultura e la politica come servizio.I valori “rotariani” che ispiravano Spadolinisono stati richiamati dal governatoredel Distretto 2071 del Rotary InternationalArrigo Rispoli.E’ la prima volta che il tema viene af-frontato in un convegno dedicato allostatista fiorentino. E Rispoli lo ha fattonel modo più approfondito, basandosisu una documentazione inedita frutto

di pazienti ricerche. Rotariano dal 18aprile 1968 nel Milano Centro – il primoclub d’Italia per costituzione – prelimi-narmente contattato dal PresidenteRiccardo Ricas, Spadolini fu accoltocon plauso unanime dai soci, ricevendoespliciti consensi anche da chi non erariuscito a partecipare alla presentazioneufficiale del 7 maggio. Rispoli ha lettoa titolo di esempio il telegramma diNino Ravelli, presidente della SIR, chesalutava con entusiasmo l’ingressodel Direttore del Corriere nella “grandefamiglia” rotariana. Il governatore si è poi soffermato sualcuni eventi particolari, quale la pre-sentazione del Tevere più largo, nelgiugno del 1970, il volume edito daLonganesi: una formula entrata nell’usocorrente per significare l’atmosferapiù distesa nei rapporti fra Chiesa eStato.Tanti anni dopo, il 3 maggio 1991, par-tecipando a un simposio del Distretto2070 nell’aula magna dell’Universitàdi Pisa su “Pace e situazione interna-zionale” l’allora presidente del Senatolanciava l’appello ancora oggi attualeper un “governo mondiale dell’umanità”,ove il diritto internazionale sia realmentefondato su una federazione di liberiStati. Dopo il governatore Arrigo Rispoliha preso la parola Luigi Lotti, anticoallievo all’Università di Scienze politichedi Firenze, che ha ricordato la decennalebattaglia combattuta dal professoreper il riconoscimento del valore scientificodella Storia Contemporanea, di cui haricoperto la prima cattedra in Italia eche oggi è universalmente diffusa.

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Cronaca del convegno di studi a Firenze

I valori rotarianidi Giovanni Spadolini

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Senza trascurare la “rivoluzione” neglistudi storici compiuta da Spadolini cheattraverso le originali ricerche ha ri-valutato il ruolo delle minoranze politichenella storia d’Italia, dall’Ottocento allaRepubblica: l’opposizione laica e l’op-posizione cattolica, la fondamentaleimportanza del dialogo fra Chiesa eStato.Laicità e laicismo. Antonio Zanfarinoha colto la distinzione fondamentaleper Spadolini del reciproco rispetto epiena autonomia fra sfera religiosa equella civile ed il laicismo “fazioso etribunizio” da respingere al pari di ogniforma di integralismo. De Gasperi in-segna.Piero Gobetti e Benedetto Croce, per-sonalità così diverse fra loro ma egual-mente influenti nella formazione delgiovane storico sono state richiamateda Paolo Bagnoli e da Fulvio Jano-vitz.Infine la “creatura” prediletta: il ministeroper i beni e le attività culturali, fondatoda Spadolini quarant’anni fa. Lo ha ri-percorso, nella genesi e nel divenire,Cristina Acidini, soprintendente al polomuseale fiorentino, in procinto di lasciareil suo incarico. “Un’avventura intellet-tuale”, come ha definito il nuovo ramodell’amministrazione nato nel 1974,che conosce dal 1998 una continuaserie di cambiamenti, nelle mansionie nelle strutture, tuttora in corso coni provvedimenti del ministro Franceschini.Non mancano novità positive, qualil’autonomia scientifica e finanziaria dinumerosi musei e la distribuzione diresponsabilità, in un contesto com-plessivo ancora da valutare.Il filo rosso della lezione di Spadoliniai giovani di oggi e di domani ha trovatotutti d’accordo: la cristallina onestà in-tellettuale e morale, la corretta gestionedella “cosa pubblica”. Quando Spadoliniti passa accanto - diceva Indro Mon-tanelli – lascia dietro di sé odore di bu-cato.

È con grande piacere, ed è per meun onore, aprire questo convegnosu Giovanni Spadolini, fiorentino checon la sua opera e il suo pensieroha onorato la sua città natale. Approfittodi questo breve tempo che ho a di-sposizione per ricordare lo Spadolinirotariano a Milano, visto che sulloSpadolini storico, politico ed uomodi cultura ascolteremo di seguito in-terventi di oratori molto più preparatidi me.L’11 febbraio del 1968 esce la primacopia del Corriere della Sera, firmatada Giovanni Spadolini, nato nel 1925,per cui a soli 43 anni Direttore delprimo quotidiano italiano, dopo esserediventato direttore del Resto delCarlino nel 1954, a soli 29 anni. Ri-mase al Corriere fino al 1972, quandoLa Malfa lo convinse a presentarsial Senato. Iniziò così la sua avventurapolitica, che lo portò a ricoprire in-numerevoli cariche tra cui Primo Mi-nistro (Pertini, agosto 1982), Ministrodella Difesa nel Governo Craxi (gestìla crisi di Sigonella) e nel 1987 fueletto Presidente del Senato, caricache ricoprì fino all’estate del 1994(Elezione di Scognamiglio – PrimoGoverno Berlusconi) e poco dopomorì (agosto 1994), lasciando un’ere-dità di pensiero ed opere forse nonancora ben compresa e studiata.Nella sua intensa vita politica, condecreto del 1974 riuscì a far istituireil Dicastero dei Beni Culturali ed Am-bientali, argomento che verrà diseguito ampiamente trattato.L’avventura rotariana di GiovanniSpadolini inizia il 18 aprile 1968 (duemesi dopo l’uscita del primo numerodel Corriere della Sera a sua firma),quando il Presidente del R.C. Milano

Centro, Riccardo Ricas, comunicaal Professor Spadolini che: “Il R.C.Milano Centro ha espresso all’una-nimità il desiderio di accoglierlo frai rotariani milanesi, quale rappresen-tante della categoria stampa – gior-nalismo.La sua presentazione ufficiale agliamici del Club avrà luogo in occasionedella riunione di martedì 7 maggio,alle ore 13.00, all’Hotel Continental.Il Presidente Ricas, rispettosamente,fa anche presente che: “Prima peròsarebbe mio desiderio averla ospitead una colazione preliminare per farequattro chiacchiere in tutta amiciziache ci permetteranno di conoscercimeglio.Le invio intanto una copia dello Statutoe del Regolamento del Club perchélei possa conoscere quali siano idoveri di un buon rotariano”La seconda parte della lettera delPresidente Ricas al Professor Spa-dolini dovrebbe indurre noi rotariania profonde riflessioni.Chiaramente la cooptazione di Spa-dolini nel primo Club d’Italia per co-stituzione ha suscitato grande inte-resse, soprattutto considerando iconsoci con cui Spadolini avrebbecondiviso il suo tempo rotariano. Ri-cordando sempre che siamo nel1968. Bellissimo il telegramma dell’Ing.Nino Rovelli – Presidente della SIR:“Apprendo solo ora dall’ultimo bollettinodel Rotary Club del suo ingressonella nostra grande famiglia. Vogliagradire professore i più vivi rallegra-menti ed il mio cordiale benvenuto– Ing. Nino Rovelli”Cosa ci dice questo telegramma, chel’Ing Rovelli, Presidente SIR, uno deigiganti del boom economico italiano,

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Giovanni Spadolini R

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leggeva il bollettino del suo club!Di analogo contenuto il messaggioche ha scritto Giovanni Carli: “Purtropponon ero presente alla riunione convivialedel 7 maggio in occasione della qualelei è stato presentato e insediato nelnostro Rotary. Sono lieto quindi di fe-licitarmi con lei, riservandomi di farlopersonalmente in occasione di unprossimo incontro”. Il bollettino n.42/67-68 del RC Milano Centro del 7maggio 1968, fa un’ampia relazionesulla cooptazione di Giovanni Spado-lini.I soci presenti erano il 44% dell’effettivodel Club, numerosissimi gli ospiti tracui tre rappresentanti di Rotary Clubstranieri (Duque de Caxias – Brasile,Wednesfield – UK e New York USA)oltre a numerosi Presidenti di RotaryClub Italiani (Bollate, Crema, RomaSud, Trieste) e a numerosi ospiti deisoci.

Dopo una breve relazione sull’attivitàdel Club, il Presidente Ricas ha pre-sentato i due nuovi soci. Con Spadolini,entrò nel RC Milano centro il ConteAntonio Folonari.Interessantissima la presentazionedi Spadolini fatta dal Prefetto del RCMilano Centro Galamini: “Nato a Firenzenel 1925, laureato a Firenze nel 1947,esordì giovanissimo nel giornalismocome articolista, fino al 1953 quandoentrò nel Corriere della Sera come ar-ticolista politico, contribuendo allacampagna elettorale degasperianaper la legge maggioritaria.Nel 1955 lasciò il Corriere per assumerela direzione del Resto del Carlino chetenne per 13 anni fino al 1968.Dire Bologna è dire tutto, per le difficoltàche Spadolini ha dovuto superare inquella città, campione per le tensionipolitiche ed ideologiche, eppure hasaputo farsi rispettare portando il

Carlino da 100.000 a 250.000 copie,allargandone la diffusione nelle Marchee nel Veneto.Ritorna a Milano a neppure 43 annidiventando il più giovane direttorenella storia del Corriere. Sono sue al-cune delle formule più celebri dellapolemica politica del dopo guerra.Sua è la formula del “Tevere più largo”,rilanciata nell’articolo sul “dialogo”con cui Spadolini ha iniziato la sua di-rezione al Corriere”.Il 16 giugno 1970, Spadolini tiene unaconferenza al suo club, in interclubcon il RC Milano Nord, proprio sul “Te-vere più largo”, cioè sul senso delladistinzione fra il potere dello Stato eil potere della Chiesa, distinzione fradue poteri che è la migliore tradizionedel liberalismo e della democrazia ita-liana. La riunione, di grande successo,ha una partecipazione del 30% deisoci del Milano Centro e del 35% delMilano Nord, oltre a un grande numerodi ospiti dei soci. “Alla relazione diSpadolini sono seguiti numerosi in-terventi che hanno dato vita ad un ac-ceso, controverso e interessantissimodibattito, che ha tenuto vivo l’interessedi tutto l’auditorio, che alla fine ha tri-butato all’oratore e a tutti gli intervenutiun lungo e caloroso applauso”. Il 3maggio 1991, ormai uomo politico atempo pieno, Giovanni Spadolini in-terviene ad un simposio del Distretto2070 su “Pace e situazione interna-zionale” nell’Aula Magna dell’Universitàdi Pisa.

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lini Rotariano - Vent’anni dopoLa prolusione di Arrigo Rispoli, Governatore del Distretto 2071,che ha rievocato la carriera del grande fiorentino e le sue visionidel Tevere più largo, di un Governo mondiale dell'umanità e deldiritto internazionale fondato su una federazione di liberi Stati

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dalla domalariaalcuni.Variegamessi aradio amda coloMagna golfisti, di vino odelle seattive letutto il mdi soci ein misurriconosincentivOgni “flinee gula propmantenmandataractiaLe “fellpassioesempioalla Rotdalle gtrasportI Rotaria

Elvis Felici

Condividere le passioni è certamente il migliormodo per saldare le amicizie. Questo vale anche,e forse in modo particolare, per i rotariani animatida interessi che vanno oltre l’attività professionale.Cultura, sport, enogastronomia, collezionismo,giochi sono solo alcuni dei settori per i qualiesistono gruppi di interesse comune.Tutto ebbe origine nel 1928, quando alcunirotariani che condividevano l'interesse per unalingua universale, l'esperanto, si riunirono infor-malmente. La lingua che un medico di originipolacche, Ludwik Zamenhoff, aveva messo apunto alcuni decenni prima, stava suscitandograndi speranze di poter favorire dialogo e com-prensione tra i popoli. Dialogo e comprensionesono obiettivi che il Rotary persegue sin dalleorigini. Per arrivare ad una vera e propria for-malizzazione dei gruppi di interesse comune sideve attendere il 1947. In quell'anno un gruppodi appassionati velisti inizia a navigare con labandiera del Rotary e si unisce nella InternationalYachting Fellowship of Rotarians. E' l'inizio della nascita dei gruppi che mantengonola denominazione di “fellowship”, parola traducibilenella nostra lingua con “amicizia”, nel vero spiritorotariano. Gli interessi personali che ognuno dinoi coltiva sono i più diversi, ma è assai probabileche si possano incontrare rotariani con le medesimepassioni. Sono infatti numerose le “fellowship”che riuniscono rotariani, coniugi e rotaractianicon interessi comuni. Il variegato panorama èstato schematicamente suddiviso in tre grandiaree, ricreative, professionali e di servizio.Dall'anno 2006 le attività ricreative e professionalisono rimaste con l’attuale titolo di “FellowshipRotariane” (Rotary Fellowship), mentre quellefocalizzate sul servizio vengono denominate“Gruppi di Azione Rotariana” (Rotarian ActionGroups). Questi ultimi gruppi, che sono circaventi, condividono interessi nel sociale spaziando

Nel suo discorso dedicato al tema''I valori della comunità internazionale'',Spadolini sottolinea che ''c' è unasituazione di ingovernabilità neiconflitti regionali che tende dram-maticamente ad acuirsi, mentre siaccentua il contenzioso di contrastitra nord e sud''. Riferendosi alle pro-spettive internazionali all' indomanidella guerra nel Golfo, il Presidentedel Senato evidenzia: ''la grandecoalizione ha anticipato lo schiera-mento che domani potrebbe esseredeciso dalle Nazioni Unite per ripri-stinare la legalità internazionaleviolata. Ma la svolta più autenticaed anche più difficile, senza la qualeogni prospettiva di pace sarà destinataal naufragio, sarà quella del governomondiale dell' umanità; il diritto in-ternazionale fondato su una fede-razione di liberi Stati''. ''Nessunaprospettiva di governo mondiale -osserva l'allora Presidente del Senato- potrà avere successo senza af-frontare, in una cornice globale, ilcomplesso dei problemi che nonsono solo di equilibrio militare o stra-tegico. La forza dell' Onu - conclude- la sua legittimità ad imporre il rispettodei diritti dell' uomo, sarà davveroefficace e credibile soltanto se altavolo dei negoziati nord-sud sarannoaffrontati e sciolti i nodi decisivi dellalotta contro l' arretratezza economicaed il sottosviluppo, guardando al-l'Europa dell'est non meno che alsud del pianeta”.Altro momento importante della vitaRotariana di Giovanni Spadolini, daPresidente del Senato, è stata lasua relazione il 23 novembre 1993al RC Milano Centro nella sede delcircolo della stampa milanese, percelebrare il settantesimo anniversariodel Rotary Club di Milano, il primofondato in Italia.L’allora presidente del Rotary mila-

nese, prof. Pier Giusto Jaeger, haricordato quel che avvenne la seradel 23 novembre 1923, quando nellasala Manzoni, a pochi passi dallaScala, si riunirono i primi soci delsodalizio, destinato ad avere tra ipropri aderenti nomi celeberrimi dell'economia, della cultura, della poli-tica.Il sen. Spadolini, nel suo intervento,ricorda come il suo ingresso nelRotary coincise, a Milano, con la di-rezione del Corriere della Sera etraccia un personalissimo ritrattodella Milano che ama come città dispirito rotariano ed europeo ''semprecapace di dare più che di ricevere,sempre più larga nel donare che nelraccogliere''.Alla cerimonia intervengono, tra glialtri, il Vice Presidente del RotaryInternational Carlo Ravizza in rap-presentanza del Presidente Barth,il sindaco di Milano, Marco Formentini,anche egli socio del sodalizio, autoritàcivili e militari.In tutti questi anni Spadolini fu unastella di prima grandezza della politicaitaliana, perfettamente a suo agiofra i familismi, le "congiure" del milieuromano, i duelli fra i partiti. Chissàquante volte ci siamo chiesti comepotesse, lui che era così diverso eche avrebbe potuto fare tante altrecose, convivere con un mondo che,in fondo, gli somigliava così poco.La risposta che si sente, più frequen-temente, è quella che fa riferimentoalla sua vanità, al suo ego decisa-mente ipertrofico. Tutto vero, senzadubbio. In fondo in fondo, però, c'eral'illusione dell'intellettuale che accettadi "sporcarsi le mani" per fare miglioreil Paese in cui vive, correndo il rischiodi restare invischiato nelle contrad-dizioni di un sistema tutt'altro chelimpido.

Arrigo Rispoli

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Il Golf sotto la baPassioni sconfina

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dalla donazione di sangue alla lotta allamalaria, al micro credito, solo per citarnealcuni.Variegato ed ampio il ventaglio di interessimessi a comune nelle “fellowship”. Dairadio amatori agli appassionati di yachting,da coloro che coltivano interessi per laMagna Grecia a chi si diletta con la magia,golfisti, tennisti, motociclisti e appassionatidi vino o di giardinaggio. Sono solo alcunedelle sessantacinque aree nelle quali sonoattive le fellowship e riuniscono soci datutto il mondo. Alcune hanno un numerodi soci elevato, altre raccolgono adesioniin misura minore, ma tutte sono ufficialmentericonosciute e la loro nascita e crescita èincentivata da parte del Rotary International.Ogni “fellowship” è tenuta a seguire lelinee guida emanate a livello centrale perla propria costituzione e per attrarre emantenere i soci e per ognuna è racco-mandato il coinvolgimento dei giovani ro-taractiani.Le “fellowship” ricreative mettono le loropassioni a servizio della collettività. Adesempio la Fellowship per lo sci ha destinatoalla Rotary Foundation i proventi derivantidalle gare, mentre gli Aviatori Rotarianitrasportano personale e forniture sanitarie.I Rotariani canoisti organizzano campagne

contro l’inquinamento dei fiumi, gli Egittologiassegnano borse di studio a studenti inarcheologia. Con i loro collegamenti leFellowship possono fornire un serviziounico alla comunità mondiale; i loro progettirafforzano non solo le Fellowship stesse,ma in particolar modo l’immagine delRotary in tutto il mondo.La International Golfing Fellowship ofRotary (IGFR) con i suoi mille soci, è unadelle comunità più numerose nel panoramadelle “fellowship” rotariane. La storia dellasua nascita è piuttosto curiosa perchè av-venne a seguito di un incontro di golf trale due sponde dell'oceano. Golfisti scozzesidi un Rotary Club di Dundee, appartenenteal Distretto 101, sfidarono amichevolmentegli amici del Rotary Club di Butler, Pen-nsylvania del Distretto 728. Durante il ban-chetto conclusivo dell'Assemblea Mondialedel 1963 il Governatore incoming del Di-stretto 101 parlò al Presidente MondialeCarl Miller dell'eccellente legame cheuniva il distretto 101 al 728 grazie al giocodel golf. Da qui alla ideazione e realizzazionedi una “fellowship” che potesse riunire ro-tariani, coniugi e rotaractiani appassionatidi golf il passo fu breve.I numerosi affiliati alla IGFR hanno sedinazionali alle quali possono far riferimento.

In particolare in Italia è attiva la AssociazioneItalia Rotariani Golfisti (AIRG) della qualefanno parte oltre trecento soci.Costituitasi nel 1970 a Rapallo ha avutocome primo presidente Joe Gherzi, alquale si sono succeduti Franco Agostini,Riccardo Castagnedi e Romano Motta.Attuale presidente è l'ingegnere milaneseAndrea Oddi, che insieme al Consiglio Di-rettivo dell'AIRG svolge un ruolo moltoattivo nel promuovere le attività golfistichetra i rotariani. L'Italia ha organizzato pertre volte i Campionati Mondiali, nel 1970a Venezia, nel 1990 a Monticello e lo scorsoautunno 2013 quando si è giocato suglisplendidi campi lombardi di Arzaga, Gar-dagolf, Franciacorta e San Vigilio dove375 rotariani provenienti da 27 paesi sisono sfidati su 54 buche. Numerose le gare in calendario per il 2014,tra le quali spicca per importanza il cam-pionato italiano che si è tenuto sul campodell'Olgiata il 12 e 13 settembre. Il mesedi ottobre è stato denso di appuntamenti.I giorni 10 e 11 a Cherasco si sono disputatii campionati piemontesi, e il 18 l'ormai“classico” challenge interdistrettuale a Bo-logna, occasione di ritrovare gli amicirotariani provenienti da molti Distrettiitaliani. La quarta edizione del CampionatoToscano Rotary, che si è giocato sul percorsodel Cosmopolitan di Tirrenia nella giornatadi sabato 4 ottobre, ha avuto un conco-mitante torneo di burraco, in modo da in-trattenere in amicizia e divertimento gliaccompagnatori non golfisti.Le gare di golf organizzate dai rotarianisono anche occasione per raccoglierefondi da destinarsi a services locali o in-ternazionali, oltre che momenti importantiper rafforzare e rinnovare lo spirito diamicizia rotariana.

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o la bandiera del Rotaryconfinate nelle Fellowship rotariane

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Boris Giannaccini

A Viareggio se qualcuno parla di “quellidell’Artiglio”, intende riferirsi ad un gruppodi palombari che facevano parte di quellanave-recuperi divenuta nel tempo unaleggenda. Ma si intendono palombari im-barcati sul primo Artiglio, quello che saltòin aria al largo di Quiberon, o quelli delsecondo Artiglio, che recuperarono iltesoro dell’Egypt?Sono sempre e comunque palombari del-l’Artiglio, sia i tre che morirono nellatragedia del 7 dicembre 1930, consideratii più grandi palombari del mondo, sia iquattro che riportarono ai Lloyd’s di Londra7 tonnellate d’oro e 44 tonnellate d’argento.Perché il nome, per espresso desideriodei secondi, rimase Artiglio, senza alcunaindicazione di primo o secondo.Ma chi erano veramente questi palombari?Perché divennero una leggenda? Cosafecero di eccezionale? Perché la stampadi tutto il mondo tenne polarizzata l’at-tenzione su un’operazione che tutti rite-nevano impossibile da effettuare? Moltisono stati, all’epoca, gli interrogativi postisulla favorevole riuscita dell’impresa, acominciare dagli stessi assicuratori.Chi erano? Gente di mare. Mozzi fin dabambini, quindi marinai, poi il miraggiodella scuola palombari del Varignanospezzino; questa scelta, al tempo dellaleva di mare, era dettata da un fattoreeconomico: il palombaro – se lavorava –guadagnava molto di più di un marinaioimbarcato. E in un’Italia che aveva i maripieni di relitti ed i porti con le dighe foraneea pezzi, ci poteva essere lavoro. Un lavoropieno di rischi, al limite della tragedia, mapur sempre un buon lavoro. E tanto ba-

stava.Fra i tanti che uscivano dal Varignano,alcuni erano più che palombari. CitoAlberto Gianni, il più grande palombaro-innovatore che la storia dei recuperimarittimi a grande profondità ricordi. Sologente come lui poteva ideare e far costruireuna “cassa disazotatrice”, per evitare letante ore perse per “compensare” le risalitedai fondali con il rischio sempre di esserecolpiti da embolia gassosa, per la mancataeliminazione dell’azoto nel sangue. Oggisi chiama “camera iperbarica”, ed è unasicurezza non solo per chi va sott’acquaper lavoro o per diletto, ma viene ancheutilizzata in medicina per terapie partico-lari.Solo gente come lui poteva pensare: ilpalombaro dovrà essere soltanto l’occhioe il cervello della nave recupero, che agiràdietro suoi ordini. Dietro questa idea, fececostruire la famosa “torretta”, che altrichiamarono “occhio”, ordigno che soppiantòsul nascere i famosi scafandri rigidi tedeschi,che non solo lasciavano filtrare acquadalle giunture, ma avevano il difetto chealle alte profondità, dove le correnti sot-tomarine sono molto forti, di far trovare il

palombaro in “bandiera” senza nessunapossibilità di vedere il fondale e quindi dilavorare.A fianco del caposcuola Gianni, vi eranoAristide Franceschi e Alberto Bargellini.Un trio di uomini che aveva già dato provadi imprese eccezionali. Il 7 dicembre del1930 questi uomini, dopo aver localizzatoil relitto dell’Egypt in pieno Atlantico allargo di Brest, saltarono in aria in acquebretoni mentre smantellavano le sovra-strutture del Florence H. Con essi finìanche l’Artiglio. I tre palombari scomparsiavevano: 39 anni il Gianni, 36 il Franceschie 27 il Bargellini.Quando gli “allievi” dei primi tre si ritrovaronoalle boe indicanti il relitto dell’Egypt erail 6 giugno 1931. Questi “allievi” eranoMario Raffaelli, Raffaello Mancini, FortunatoSodini e Giovanni Lenci, ed avevano lastessa volontà dei “maestri” di vincerequesta sfida. E la vinsero.La leggenda dell’Artiglio è tutta in quellaschiatta di uomini che la ricerca di unamigliore sistemazione economica ha de-stinato a lavorare fra mille pericoli neglialti fondali marini. Alberto Gianni e tuttigli altri, che hanno dato vita alla scuolapalombaristica viareggina, sono gli iniziatoridei recuperi sottomarini a grande profondità;in un’epoca in cui quelle “profondità” eranoritenute impossibili, riuscirono lo stessoa stupire il mondo con le loro imprese leg-gendarie fra cui quella del recupero dell’orodell’Egypt rimane la più straordinaria.

L’istituzione del Premio Internazionale Artiglio

Nel 1998 un gruppo di Soci del Rotary

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ISTITUITO DAL ROTARY CLUB VIAREGGIO VERSILIADalla leggenda dell’Artiglioall’istituzione del Premio Internazionale

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Club Viareggio Versilia decide di istituireun Premio Internazionale, a cadenzabiennale e sulla base di temi di volta involta definiti, per onorare degnamente“quelli dell’Artiglio” e rivolto a chi si siadistinto per creatività, impegno e deter-minazione in attività riguardanti il mondosubacqueo. Un premio moderno che guar-da con attenzione allo sviluppo di tecnologiemirate a migliorare e salvaguardare lavita dell’uomo e degli altri essere viventinelle profondità marine. Un premio cheguarda al mare come ad una delle ultimefrontiere da rispettare e salvaguardareper la sopravvivenza stessa dell’uomosul nostro pianeta.La prima edizione del Premio si effettuanell’aprile 2001. Il riconoscimento va aJacques-Yves Cousteau (alla memoria).Il Premio viene ritirato da Claude Wesly,che rappresenta uffcialmente nel mondol’Equipe Cousteau.Nel maggio 2003 la seconda edizione. IlPremio va a Comsubin (Scuola subacqueidella M.M. e delle altre Forze Armate),erede diretta di quella Scuola che tantoservì alla preparazione di molti palombarifra i quali il Gianni e tutti i suoi “allievi”. IlPremio, dopo due edizioni, ha acquistatogrande risonanza a livello internazionale;si rende quindi necessario istituire unaFondazione esclusiva che, nello spiritodel Premio, intenda onorare i valori dellagrande tradizione marinara europea. LaFondazione Artiglio Europa nasce uffi-cialmente l’11 dicembre 2004. Socio fon-datore unico: il R.C. Viareggio Versilia.La terza edizione nel giugno 2005 premiail belga Robert Sténuit. La quarta edizioneè del giugno 2007. Il riconoscimento vaalla Società Smit International di Rotterdamper il recupero del sommergibile atomicorusso Kursk, inabissatosi nel mare di Ba-rents il 12 agosto 2000. La quinta edizionesi tiene nel giugno 2009. La giuria assegnail Premio all’oceanografa americana SylviaEarle, la più importante esploratrice estudiosa della biologia e dell’ecologiadelle profondità marine. La sesta edizione

è del giugno 2011. Il Premio è assegnato,con votazione unanime, a Folco Quilici.La settima edizione si è tenuta nel maggio2013. Il Premio è stato assegnato a GuidoGay “per aver individuato il 17 giugno2012 con mezzi subacquei da lui stessoideati e messi a punto, ad oltre mille metridi profondità nel Canyon di Castelsardo,il relitto della corazzata Roma tragicamenteaffondata il 9 settembre 1943”.L’impegno della Fondazione è ora incentratosull’VIII Edizione del Premio (maggio2015) e sul progetto per la realizzazionedi un grande monumento in marmo ebronzo dedicato ai palombari viareggini,

da collocarsi in Darsena nella piazza aloro intitolata. È un impegno ingente,come lo sono stati in passato la realizza-zione dello stesso Museo della Marineria,il recupero di alcuni reperti originali dalrelitto dell’Artiglio, come il timone e l’elica.La “torretta” del Gianni completamenterestaurata ed illuminata, ora visibile inmaniera completa all’interno del Museoe tante, tantissime altre iniziative tuttevolte a ricordare ai viareggini ed agli italianitutti una storia di lavoro, di coraggio, diingegno, di solidarietà, di tragedie e ditante rinunce che destò l’ammirazionedel mondo intero.

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Maria Antonietta Cruciata

La XXXIII edizione del “Premio Letterario Giovanni Boc-caccio” non ha deluso le aspettative, mantenendo altoil prestigio di un Premio che in 33 anni di vita ha saputorinnovarsi all’insegna sempre dell’eccellenza, regalandomomenti di grande commozione, ma anche di piacevoledivertimento.“Siamo appena usciti dall'euforia del Premio e da unaserata che ci ha commosso, divertito, intrigato – ha com-mentato Simona Dei, sociadel Rotary Club Valdelsa epresidente dell’AssociazioneLetteraria Giovanni Boccac-cio, promotrice e organiz-zatrice del Premio - Speroche ognuno di noi abbia la-sciato il giardino di PalazzoPretorio, a Certaldo Alto, do-ve, come consuetudine, siè svolta la cerimonia di pre-miazione dei vincitori con ilsuo scrigno pieno di ricordipreziosi. Io sicuramente ne sono uscita con la certezzache tante persone, enti, istituzioni credono nell’AssociazioneLetteraria e in quello che prova a realizzare, pur con tuttii suoi limiti, la sua generosa capacità di osare e quelpizzico di fortuna che non guasta mai.Vincitori di quest’ultima edizione: Antonella Cilento,François Garde, Lucia Annunziata ed Emilio Giannelli(vincitori rispettivamente per la letteratura italiana, laletteratura internazionale, il giornalismo e la satira). Letteratura, giornalismo, satira e attualità sono stati icardini attorno i quali l’edizione del Premio del 2014 haespresso tutto il suo potenziale, aprendosi anche all’altro,a chi soffre, a chi non intende arrendersi alla violenzaperpetrata da pochi ai danni di molti.Non è un caso, infatti, che il “premio speciale” per il gior-nalismo, assegnato a Lucia Annunziata sarà interamentedevoluto a sostegno del campo profugo di Erbil, cittàcurda dell'Iraq, capoluogo del governatorato di Arbil edella regione del Kurdistan iracheno, dove la giornalista

è stata inviata per raccontare la drammaticità della guerrain corso e le efferatezze perpetrate dai terroristi dell’Isis".Lucia Annunziata, dunque, non ha potuto onorare conla sua presenza la cerimonia del Premio, ma ha resopossibile una diretta tramite Skype che ha commosso ilpubblico del “Boccaccio 2014”, regalando una pagina diautentico giornalismo sulla ferocia contro i cristiani e laminoranza vazida. L’orrore di questo fronte di guerra èstato raccontato anche da padre Benham Benoka, in-tervistato in diretta da Lucia Annunziata.

L’Associazione letteraria ela giuria (presieduta da Ser-gio Zavoli) non è rimastainsensibile all’eccezionalitàdi questa drammatica paginadi storia contemporaneache il giornalismo ha il do-vere di raccontare. Pertanto,nonostante l’assenza di Lu-cia Annunziata, che secondolo statuto del Premio avrebbefatto decadere l’assegna-zione del prestigioso rico-

noscimento, è stato deciso di mantenere tale riconoscimento,ma di destinare il premio in denaro ai profughi di Arbil.Il “Boccaccio 2014” si è aperto, dunque, all’insegna del-l’attualità e con un messaggio del presidente della RegioneToscana Enrico Rossi, che si è detto disponibile a unimpegno di fattiva solidarietà in termini di aiuti umanitari.La cerimonia è, poi, proseguita con i saluti del presidentedel consiglio dei ministri Matteo Renzi (il cui telegrammaè stato letto dalla conduttrice Federica De Sanctisgiornalista di Sky) e del sindaco del comune di CertaldoGiacomo Cucini, dando il via ai festeggiamenti deiprotagonisti della manifestazione, impreziosita dallalettura della prima novella della III giornata e la III novelladell’VIII giornata del Decameron a cura dell’attrice LuciaPoli e dalla fattiva collaborazione dei componenti dellagiuria del Premio, rappresentata, oltre che dal senatoreSergio Zavoli, da Paolo Ermini, Stefano Folli, MarcelloMancini, Margaret Mazzantini, Marta Morazzoni, LuigiTestaferrata.

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“Premio Boccaccio 2014”uno scrigno di ricordi preziosi

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Dopo il terribile terremoto che ha colpitol’isola caraibica nel Gennaio 2010,grazie anche agli aiuti del Progettoagata Smeralda, Suor Marcella Catozza,missionaria italiana della FraternitàFrancescana, ha trasformato la ba-raccopoli di Waf Jeremie, sorta nellaperiferia della capitale sopra una di-scarica, in un villaggio di 120 casettein muratura, il Village Italien, con scuola,refettorio e poliambulatorio.L’accoglienza a braccia spalancate èquella di cui hanno bisogno i nostribimbi che si sono trovati soli dopo ilsisma del 2010 o in tempi più recentia causa di un abbandono o di unamorte per malattia della mamma.La casa è costituita da dieci stabili inpietra e muratura così destinati: seistabili destinati ad accogliere i bambini,uno destinato all’infermeria e ad unacamera per i volontari, due alla fraternitàfrancescana, uno a cucina, refettorio,dispensa e lavanderia comuni. I lavorisono stati iniziati nel dicembre 2011e terminati nel gennaio 2013. La casa non è pensata come un istituto,ma proprio come una casa in cui abitanoi bambini, gli adulti ed i più anziani epiano piano camminano insieme. Imomenti del pasto sono comuni cosìcome i tempi di svago e di riposo, comein una grande famiglia in cui c’è postoveramente per tutti.

La casa vuole offrirsi come possibilitàper questi bimbi di non dover troncareil rapporto con gli affetti originali, unvicino, un lontano parente, il papàcome accadrebbe se i bambini fosseroaccolti in qualche orfanotrofio dellacittà ma di mantenerli nel loro ambienteed aiutali a superare il trauma dell’ab-bandono valorizzandone le potenzialitàumane, desideri ed aspettative, ac-compagnando la dura lotta che il bam-bino abbandonato è chiamato a vivereda subito. Ma la casa non vuole pre-occuparsi solamente di affrontare ledifficoltà cercando di dare loro una ri-sposta che le renda superabili, vuoleanche aiutare il bambino a crescerein un ambiente guidato da adulti chesappiano guardare alla totalità del-l’esperienza del crescere che il bambinovive, educandosi continuamente adare un giudizio sulla realtà ed impa-

rando ad assumersi le proprie respon-sabilità.Dopo alcuni mesi di vita alla Kay PèGiuss ci si è resi conto che il sole deiCaraibi non lascia molte possibilità ainostri bimbi di godere della bellezzadegli spazi esterni ed è nata l’esigenzadi avere uno spazio coperto, ombreg-giato ma arioso in cui i bimbi possanotrascorrere le mattinate in allegria edove il pomeriggio possano riposarecullati dalla brezza degli alisei cheverso mezzogiorno sale dal mare.Si è pensato quindi di occupare lacorte interna alle case dei bambinicon un gazebo in muratura formatoda colonne in cemento sostenenti untetto in zinco trattato con pavimentoin cemento trattato. Tale gazebo saràrealizzato a forma di L al cui internosi prevede la costruzione di una pisci-netta adatta ai giochi di bambini piccoliche permetta così di resistere al caldodelle giornate caraibiche ed allo stessotempo di mantenere l’igiene della casa.Attorno alla piscinetta piastrelle anti-sdrucciolo ed uno spazio di sabbia af-finché i bimbi possano sviluppare gio-cando varie capacità manuali.

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SERVICE PER I BAMBINI DI HAITI

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Il 26 ottobre scorso nel sa-lone dell’Hotel Tornese diMarina di Cecina si è svoltala cerimonia del passaggiodel “Collare “Interact traMaria Vittoria Corvi RD 2013-2014 e Sofia Penco RD2014-2015.Un appuntamento importanteper il Rotary Distrettuale,anche in considerazione delruolo fondamentale che ilDistretto 2071 riconosce allenuove generazioni. La pre-senza di una folta rappre-sentanza di Rotariani e di ospiti ha confermato l’impegnodel Distretto dell’Area Tirrenica Tre e del Club ospitanteCecina Rosignano anche per i prossimi anni: tra gli altriCarlo Francini Vezzosi, Presidente della CommissioneInteract-Rotaract del Distretto, Francesco Barigozzi,Presidente del RC Cecina-Rosignano, Marco Gucci, RobertoCatarsi, Giacomo Mazzufferi, Stefano Tanzilli, Alberto Gio-vannetti. Molto numerosi anche i Rotaractiani e gli Interactiani,tra cui i rispettivi Presidenti locali Alessio Bimbi e RiccardoTanzilli. Una “cattiva” influenza non ha impedito al nostro GovernatoreArrigo Rispoli di essere presente, sia pure in viva voce. Il

suo saluto dal “letto” è statomolto apprezzato ed ap-plaudito. L’Assistente delGovernatore, Giovanni Cei,ha sottolineato che nessunservice verso i giovani, cheun Club Rotary può fare, ècosì significativo come il farnascere e il seguire stret-tamente un Club Rotaracto Interact. Certo è molto piùimpegnativo ma il beneficioper i giovani, per il Rotarye per la società civile è enor-me.

Sofia Penco ha ricevuto le consegne da Edoardo FranciniVezzosi, Segretario distrettuale Interact uscente, in quantoMaria Vittoria Corvi era assente giustificata.Sofia ha illustrato il Service Becco di Rame che intendeportare avanti nell’anno. Si tratta di un service estremamenteeducativo, nato da un’idea di Giovanni Pelligra del RCCecina Rosignano e con molte valenze: dal rispetto pergli animali al sostegno a giovani portatori di protesi, nontrascurando tematiche ecologiche o particolari patologiequali l’anoressia e la bulimia.La mattinata si è conclusa con un buffet, il cui ricavato èstato devoluto al progetto Polio Plus.

Distretto Interact 2071Il passaggio del Collare

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Notizie dai Club del Distretto 2071

R.C. Marina di Massa Riviera ApuanaIntensa attività del Rotary Club Marina di Massa RivieraApuana, tra cui va segnalato un incontro con il Prof.Davide Lambruschi dedicato a Vincent Van Gogh ed unaltro con il dott. Giuseppe Mussi, Direttore Generale del-l’ANFFAS Onlus di Massa Carrara, una vita professionalededicata allo studio ed al servizio delle persone condisabilità. Il Dott. Mussi ha condotto i rotariani presentinel mondo del Non Profit: una realtà che in Italia conta235.000 organizzazioni, 500.000 lavoratori e circa 4milioni di volontari; in termini di PIL pesa il 4,3% del totaleper un valore economico di 67 miliardi di euro. Il cosiddetto Terzo Settore si occupa di attività assistenziali,culturali, ricreative e sportive andando ad integrare etalvolta a sostituire lo Stato nella erogazione di alcunetipologie di servizi.Va segnalata poi la marcia dellapace ad Assisi avvenuta il 19 ottobrescorso da parte degli alunni dellescuole medie Taliercio di Carrarae Giorgini di Montignoso. Si trattadei vincitori del “viaggio premio”assegnato dal Rotary Club Marinadi Massa Riviera Apuana del Cen-tenario nell’ambito del campionatodi giornalismo organizzato dal quo-tidiano “La Nazione” per le scuolemedie della provincia di MassaCarrara. Il Rotary Club di Marinadi Massa, così come previsto nel

bando di concorso, ha accompagnato gli studenti apuanicon un pullman, messo a disposizione delle scuole gra-tuitamente, seguendo i vari momenti della manifestazioneche ha gettato un ponte fra mondo della scuola, RotaryClub e “La Nazione” sensibilizzando sul tema della pacenel mondo i ragazzi apuani che hanno marciato ad Assisi L’idea del viaggio premio per partecipare alla manifestazionedella pace è stata fortemente voluta dal Past Presidentarch. Marco Galassi che, forte degli ideali rotariani di fra-tellanza e cooperazione tra i popoli, ha inteso ancora unavolta puntare sui ragazzi che rappresentano il futuro, re-galando questa grande opportunità a 54 studenti. E’ statoproprio il Past Presidente Galassi, con la moglie Giusy,ad accompagnare gli studenti nel viaggio premio insiemeal rotariano Dr. Fabrizio Pucci con la consorte Paola.

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R.C. Montecarlo Piana di Lucca

R.C. Firenze Nord R.C. FucecchioSanta Croce sull’Arno

Anche il Rotary Club Montecarlo Piana di Lucca ha par-tecipato ai Comics 2014 e lo ha fatto con un'asta beneficaper una nuova raccolta fondi destinata al piano PolioPlus: ai maggiori offerenti sono andate tavole e disegnioriginale di Gary Frank, disegnatore ufficiale di Batmanche ha collaborato anche con la Marvel Comics e conla Dc Comics. L'asta be-nefica si è svolta dome-nica 2 novembre intornoalle 16 presso l’Area Per-formance del PadiglioneCarducci, in coda all’astaufficiale di Lucca Comics& Games. Le opere mes-se all’asta sono stateesposte presso lo standEppela nel PadiglioneCarducci. All’asta è statopresente lo stesso autoreGary Frank che vive pro-

prio a Lucca. Battitore d'asta d'eccezione il conduttoretelevisivo e radiofonico Clive Griffiths. I proventi dell’astabenefica saranno devoluti al progetto Polio Plus, lanciatonel 1985 dal Rotary International, l'organizzazione cheraccoglie i Rotary Club di tutto il mondo, con lo scopo didebellare completamente la malattia.

Il Rotary Club Fi-renze Nord ha isti-tuito un service afavore del giovanesenegalese Mou-stapha Dieng, fe-rito nell’attentatodi Piazza Dalma-

zia a Firenze il 13 gennaio 2012. Moustapha, tetraplegicoin seguito alle ferite, è ospite da alcuni mesi presso laCasa Domotica diretta dal punto di vista sanitario dalDr. Cesare Francois ed ha bisogno di continue edonerose cure ed assistenza.Il prof. Andrea Valeri noto chirurgo di Careggi, attualepresidente del Rotary Club Firenze Nord, ha ideato unpercorso culinario durante l’anno rotariano 2014-2015in sei serate gourmet con cadenza mensile, incentratesulle cucine di altrettante regioni con lo scopo di raccoglierefondi per realizzare il service a favore della CasaDomotica già fortemente voluta dall’allora consiglierecomunale dott.ssa Saccardi.

Alcuni Rotariani del Club di Fucecchio-Santa Crocesull’Arno facenti parte della ormai conosciuta RotarySband sabato 15 novembre hanno allietato ed intrattenutocon le loro musiche, per oltre 2 ore gli anziani della Casadi riposo G. Meacci di Santa Croce sull’Arno ed i loroparenti. Alcuni Anziani hanno cantato e pure ballato..Un gestosemplice ma significativo, espressione di una volontàtesa al servizio, principio fondamentale alla base di tuttigli appartenenti al Rotary International. Questa festa ènata grazie alla volontà ed alla organizzazione dei dueRotariani dott. Giorgio Bosco e dott. Andrea Orsini. Una importante notizia di questi giorni riguardantel’impegno del Rotary International sulla lotta alla polioparla che i casi nel Mondo sono stati ridotti del 99%,siamo al –1% e quindi sempre più vicini a sconfiggerla.Finché la polio non sarà sradicata, tutti i bambini, in ogniluogo del mondo, saranno ancora a rischio. Pakistan-Afghanistan-Nigeria i 3 Paesi ancora endemici.

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R.C. Alta Valdelsa

R.C. Pisa GalileiIl Rotary Club Pisa Galilei, con gli altri R.C.pisani si è adoperato per la valorizzazione diuno dei tesori del patrimonio storico dellaprovincia pisana: la 'Bibbia di Calci', meravigliosocodice miniato in pergamena composto diquattro volumi, datato al 1168. Per la Bibbia inquestione, di tipo 'atlantico', sono stati realizzati:un volume, edizione ETS, un filmato illustrativoe l'allestimento di apposite vetrine, climatizzate,collocate nella sacrestia della Certosa di Calci,atte a contenere gli antichi tomi. La Certosa,simbolo del Lungomonte Pisano, attualmenteé al centro di una campagna di sensibilizzazioneper il suo rilancio: il monumento rientra tra i'Luoghi del cuore', sondaggio del Fondo per

l'Ambiente Italiano. L'inaugurazione delle teche e la pubblicazione del libro sono avvenute in concomitanza delPremio Galilei (il 4 ottobre scorso) alla presenza del Governatore Arrigo Rispoli e di altre autorità rotariane nazionali.''Accendere la luce al Rotary - commenta il presidente del Club Pisa Galilei, Roberto Gianfaldoni - significa ampliaregli orizzonti della cultura e della valorizzazione dell'immenso patrimonio artistico pisano. Abbiamo offerto il nostrocontribuito con questo intendimento nella convinzione che la tutela dei simboli del nostro passato contribuisca acapire meglio il presente e, perché no, costruire meglio il futuro''

Il Rotary Club Alta Valdelsa si stafortemente impegnando in unagrande iniziativa volta a metterein sicurezza ragazzi e calciatoridilettanti della nostra zona. Inbase al Decreto Balduzzi (luglio2013) le società sportive dilet-tantistiche sono obbligate a dotarsidi un dispositivo salvavita di pro-tezione per la morte elettrica, datenere sul campo con personaleformato. Tale device permetteinfatti di intervenire in caso di per-dita di coscienza in campo ed,applicando il defibrillatore, la mac-china stessa è in grado, con unsofisticato software, di riconoscereun’aritmia minacciosa ed interromperla con una scaricaelettrica in attesa dell’arrivo del 118. Dal momento chetali apparecchiature elettromedicali hanno un costoelevato, il Rotary Club Alta Valdelsa ha pensato di scendere

in campo selezionando, in colla-borazione con la locale Federa-zione Giuoco Calcio, 15 Societàspotive, alcune anche molto pic-cole, a cui donare il defibrillatoresemiautomatico. Un progettomolto ambizioso per il Rotary ClubAlta Valdelsa che, tra le varie ini-ziative per la raccolta dei fondi,ha deciso di organizzare un pro-gramma teatrale. Anche gli entilocali, sensibili alle problematicheeconomiche locali, hanno con-cesso gratuitamente il loro patro-cinio così’ come le compagnieteatrali interpellate.Dopo i due appuntamenti di Ottobre

al Teatro del Popolo di Colle Val d'Elsa, è la volta delTeatro Politeama di Poggibonsi, dove il 18 novembre èandata in scena la commedia "Donnacce", rappresentatadalla Compagnia Dell'Accademia.

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R.C. ArezzoR.C. Carrara e MassaPuò accadere che una piccola equipe chirurgica italianapartita per l’ex Congo belga per portare solidale professionalitàin un paese dove si vive alla giornata, in case ancora difango e paglia, resti ammirata dalla manualità di unsedicente infermiere? Il chirurgo Maurizio Durno, l’anestesistaStefano Antonelli, il cardiologo Maurizio Mazzini, tuttiquanti facenti capo all’ASL 1 di Massa Carrara, nel VillaggioSara Sara, in missione di volontariato, hanno assistitoad un perfetto parto cesareo realizzato da un indigeno.Nel suo curriculum un periodo di addetto alle pulizie inun ospedale del paese. Infermiere si era promosso dasolo osservando operare i medici ed imitandoli in brevealla perfezione con una manualità ed un grado di intuitoforse perfino superiore e quindi eccezionale. Questo edaltro hanno scoperto durante la missione i tre professionisti,delusi dalla realtà incontrata e dalle opportunità loro offerte– partiti con trenta chili di attrezzature per l’ecografo edaltri strumenti – perché nei luoghi messi loro a disposizionenon c’era neppure la corrente elettrica fornita attraversogeneratori per solo due ore al giorno e quindi inutilizzabileper le apparecchiature trasportate con fatica nel paesedel centro Africa. I tre professionisti, delusi dalla realtàincontrata eppure entusiasti per il clima umano e leprospettive valutate, hanno raccontato la loro esperienzadocumentata con video ed immagini durante una sedutadel Rotary Club di Carrara e Massa. Il presidente PaoloGiannarelli li ha introdotti esprimendo gratitudine per laloro disponibilità, condivisa nel nostro Paese da unaquantità di organizzazioni tra le quali brilla il GCU, GruppoChirurgico d’Urgenza (di cui l’anestesista Antonelli faparte) sorto a Pisa addirittura nel 1985 ad opera delprofessor Giuseppe Evangelista, famoso nel mondo perla sua caratteristica di potersi mobilitare edessere pronto a partire, in 36 ore – come hafatto: vedi Haiti, Filippine e altrove – per ogniparte del mondo. Giannarelli ha riflettuto sulneocolonialismo ancora imperante nellamaggior parte dei paesi africani, molti anchericchi – ma dove le risorse vengono sfruttate,con beneficio per pochi governanti corrotti,da potenze straniere - dove tuttavia la popo-lazione continua a vivere in condizioni miserande.Nel Congo dove hanno agito i professionistiapuani sanità e istruzione sono state affidatedal governo alla massima autorità cattolica:un vescovo che con i suoi collaboratori sta

dandosi molto da fare per migliorare le sorti del paese.Godendo di un non frequente privilegio in Africa, quellodell’abbondante presenza di acqua, coltivazioni edallevamenti organizzati appunto dalla curia danno lavoroa molte persone e cibo abbondante. Di un’altra confinantecomunità si occupa la Chiesa Anglicana. A mancare to-talmente sono i servizi, le strade. I nostri professionistihanno lavorato in condizioni di estremo disagio potendomettere a disposizione una percentuale assai ridotta delleloro competenze e svolgendo più un ruolo didattico e diaiuto nell’organizzazione futura che non per l’immediato.Rilevando anche storture avvilenti dovute in parte ancheall’approssimazione di Onlus improvvisate. Un esempioi container di aiuti in alimenti e materiale generosamentedonati dagli italiani, fermi a marcire sulle banchine deiporti per l’impossibilità, qualche volta incapacità, ditrasportarne i contenuti nell’interno. Tutto considerandoche la sommaria rete stradale qualche volta non consenteche velocità di 10 Km l’ora, addirittura azzerata nellastagione delle piogge. C’è insomma da fare molto peraiutare concretamente popolazioni dal carattere gioiosoche hanno accolto con grande affetto e simpatia i nostrimedici. Lo spettro dell’Ebola che affacciandosi in Occidenteè divenuto anche da noi argomento costante è uno scherzodi fronte ai milioni di morti che ogni anno continua a farela malaria. Giannarelli ha inserito l’incontro e l’opera svoltadagli ospiti – il cardiologo Mazzini è rotariano – nell’ambitodel service che il Rotary, da sempre e sempre più svolgein ogni parte del mondo. Ed in questo contesto ha pre-annunciato che nel mese di novembre sarà ospite delClub Franco Gabrielli, capo della Protezione civile, cheha accettato di divenire socio onorario del Club.

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R.C. Livorno Mascagni

In occasione della conviviale del 14 novembre pressolo Yacht Club, il Rotary Club Livorno Mascagni ha avutoospitato, quale relatore della serata, l'ing. Valfredo Zolesi,noto personaggio a Livorno nell'ambito scientifico-tec-nologico.La Kaiser Italia, l'azienda da lui fondata nel 1986 e di cui

è presidente, ha partecipato con esperimenti ed appa-recchiature ad oltre 50 missioni spaziali. Può essereconsiderata pertanto non solo un'eccellenza a livellocittadino, ma anche a livello nazionale ed internazionale,in quanto tiene rapporti di collaborazione con tutte lemaggiori agenzie spaziali del mondo. Il prof. Ing. Zolesinella sua relazione ha parlato delle nuove frontiere dellatecnologia spaziale; ha messo a conoscenza degli espe-rimenti concentrati nell'area delle Scienze della Vita,Biologia e Medicina, sugli astronauti che subiscono glieffetti dell'assenza di gravità e delle radiazioni; hasottolineato l'importanza di questi studi per combatterequotidianamente patologie comuni a tante persone comel'osteoporosi ed i deficit muscolari. Al centro di tutto peròha sempre messo come protagonista ” l’uomo" con ilsuo desiderio di conoscenza, con la sua voglia di sfidarel'impossibile, con la sua ricerca dell'assoluto. Come adire che Scienza e Fede possono convivere armoniosamenteanche nella mente e nell'opera di uno scienziato. A finedella relazione ampio dibattito.

26.10.2014. Serata del RC Rosignano Solvay per ilservice “Un giubbotto per la vita”.Il RC Rosignano Solvay ha consegnato 100 giubbottisalvagente al Commodoro Internazionale dell’IYFRSergio Santi nell’ambito del progetto “Un giubbotto perla vita”. La cerimonia si è svolta nella bella sede del portoturistico Cala dei Medici a Rosignano Solvay alla presenzadell’Assistente del Governatore GiovanniCei Del Presidente del Club,Giuseppe Cicirello, e delPast President ClaudioSpinelli, che ha curato ilprogetto per il Club.Vi è stata la presentazionedel progetto da parte di ClaudioSpinelli, che ha spiegato chel’idea è stata quella di riutilizzarei giubbotti di salvataggio, che su-perati per la normativa RINA inItalia, rimanevano però perfettamente

efficienti. Pertanto una volta raccolti sarebbero stati inviatiin Africa ed impiegati nella navigazione delle acqueinterne africane.Ogni anno circa seimila pescatori perdonola vita solo nel lago Vittoria. Successivamente l’AmmiraglioSergio Santi ha mostrato concretamente dove i giubbotti

sono già impiegati. Nell’occasioneha anche presentato l’ Interna-tional Yachting Fellowship ofRotarians entusiasmando laplatea con la sua verve sim-patica e coinvolgente. Allafine alcuni dei presenti sisono iscritti all’Associa-zione.Giovanni Cei ha invecesottolineato come unservice del genere di-

mostri come si possa mi-gliorare la vita e in qualche caso salvarla

solo con un buona idea e a costo zero.

R.C. Rosignano Solvay

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R.C. MugelloUna serata all'insegna del Mugello, dei suoi protagonistipassati, presenti e futuri, delle loro storie, delle lorobiografie, è stata quella dell'11 settembre scorso,organizzata dal Rotary Club Mugello, insieme ai RotaryClubs di Fiesole e Sesto Calenzano, nella prestigiosacornice di Villa La Torre il Palagio a Cavallina, sulle rivedel Lago di Bilancino.I Medici, a partire da Giovanni dalle Bande Nere fino aLorenzo il Magnifico, Remo Cattini, Anna Brucalassi el'On. Riccardo Nencini (attuale Vice Ministro delle Infra-strutture e dei Trasporti del Governo Renzi) sono statele personalità della serata rotariana di Interclub cheaveva come fulcro il Mugello, a 360gradi.Il Quartetto di Clarinetti Fo(u)r Woods,formato dai musicisti del Maggio MusicaleFiorentino, del quale ne fa parte la mu-sicista mugellana rotariana SabrinaLandi Malavolti, ha aperto la seratacon musiche di intrattenimento rina-scimentali che hanno accompagnato

e impreziosito l'aperitivo al quale ha fatto seguito laconviviale. La neo-presidente del R. C. Mugello, Monica Manfriani,ha nominato “Soci onorari” del Club due grandi personaggiche hanno contribuito, contribuiscono e contribuirannoa mantenere viva l'attenzione sul territorio mugellano:la giovane astrofisica di fama mondiale Anna Brucalassi,di Sant'Agata del Mugello e il novantenne pilota RemoCattini, ex Direttore dell’Autodromo del Mugello.Alla fine della conviviale la parola è passata dalla Presidentedel Rotary Club Mugello al Sen. Riccardo Nencini cheha ha intrattenuto i rotariani presenti con una relazione

storica sulla Vallata, dai Medici allegrandi infrastrutture in atto, dal passatoal presente.Tanti gli ospiti della serata: Paola Leonidi Tele Iride, Alo Giovannini de La Na-zione e Ok!Mugello, Paolo Poli ammi-nistratore delegato dell'Autodromo delMugello, e Alfredo Lowenstein “custode”del Castello di Cafaggiolo.

R.C. ArezzoR.C. ValdarnoPer celebrare la Giornata Mondialedella POLIO, il Rotary Valdarno haorganizzato un incontro sul temaPOLIO PLUS trasmesso dall’emit-tente televisiva TV1 la sera del 23Ottobre. Ciò ha reso possibile ap-profondire un argomento quantomai caro all’associazione attraversoi contributi di Pietro Terrosi Vagnoli(PDG e Presidente della commissioneFondazione Rotary), Paola Girolami(RC Montecarlo-piana di Lucca ePresidente della sotto-commissionePOLIO PLUS), Filippo Signorini(Presidente RC Valdarno), Domenico Aversa (RC Valdarnoe Presidente Incoming), Stefano Bellezza (RC Valdarno)e Clive (personaggio televisivo di Video Music e SpeakEasy).Pietro Terrosi Vagnoli ha introdotto la storia della lottacontro questa invalidante malattia, dando un contributo

fondamentale sia grazie alla propria professione medicache per la sua lunga carriera rotariana. Sono stati ricordatii personaggi cardine di questo progetto,dalle primescoperte del Dott. Sabin (rotariano) per il perfezionamentodel vaccino all’impegno del Dott. Mulitsch (RC Treviglio)per portare il vaccino ai bambini delle Filippine.

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Notizie del Distretto 2071anche su Facebook alla pagina “Rotary International Distretto 2071”

Anno I – Numero 2 - Gennaio 2015 Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di FirenzeDirezione e Redazione:50144 Firenze - Viale Fratelli Rosselli n. 47Tel. 055.3437608 – Fax 055.3217556E-mail: [email protected]

Governatore Distretto 2071per l’annata rotariana 2014-2015Arrigo RispoliDirettore responsabile della rivistaGiuseppe ChidichimoArt DirectorFilippo CianfanelliCommissione per la Rivista DistrettualeGiuseppe Chidichimo (Presidente), Filippo Cianfanelli(Art Director), Mauro Lubrani, Claudio Bottinelli, Remo Santini,Alessio Paoli, Barbara Buonriposi Quilghini.Progetto grafico / Lorenzo GualtieriPrestampa e Stampa / Tipografia Coppini – FirenzeRegistrato presso il Tribunale di Firenze n. 4670 del 13.8.2014

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R.C. Firenze MichelangeloNell’annata 2013-2014 il RC Firenze Michelangelo harealizzato un importante service per la Bielorussia, in par-ticolare per il RC Minsk. Di questo service si sono parti-colarmente rallegrati i due Presidenti 2013-2014, StefaniaPavan per il RC fiorentino e Galina Shabailova per il RCbielorusso.Il RC Firenze Michelangelo si è fatto promotore della do-nazione di un sofisticato software, che si chiama Cardio-vascular Suite, per la diagnosi precoce del rischio car-diovascolare per prevenire gravi malattie prima che siverifichino. Questo software, lavorando come supportoall’ecografo ed elaborando le immagini derivanti dallostesso, è in grado di fornire importantissime e prezioseinformazioni diagnostiche ad uno stadio particolarmenteiniziale.Promotore del service è stato Nicola Comodo, Assistentedel Governatore del Distretto 2071 per l’annata 2013-2014, professore ordinario dell’Università di Firenze,nonché professore onorario presso l’Università Medicadi Gomel (Bielorussia), da tempo in contatto con i RCbielorussi.Il service è stato possibile grazie all’intervento del sociodel RC Firenze Michelangelo Edoardo Pagnini, che si èattivato con la società produttrice del software, della qualeè consulente: QUIPU Srl, spin off del CNR e dell’Universitàdi Pisa, specializzata nella creazione di servizi e prodottihigh-tech per la diagnosi precoce e la medicina preven-tiva.L’Amministratore Delegato di QUIPU Srl (www.quipu.eu),Vincenzo Gemignani, ha dimostrato sensibilità al serviceprospettato e ha messo a disposizione il software delvalore di mercato di € 12.000, che verrà ceduto dal RC

Minsk per donare il ricavato in attività di service.Dal 22 al 25 giugno 2014 Vincenzo Gemignani, NicolaComodo e Edoardo Pagnini si sono recati a Minsk, dovesono stati accolti calorosamente dai soci del RC dellacapitale bielorussa e hanno donato loro il software, davantia rappresentanti anche del Governo e della Sanità delpaese, oltre che ai colleghi del RC Minsk Mikhail Gokhman,Yuri Budko, Svetlana Kobachevskaya, Halina Hatalskayae Vladimir N. Karyagin, Presidente del Club del RC Minsknel corrente anno rotariano. Il programma e il suo funzionamento sono stati presentatial Centro Nazionale di Ricerca Cardiologica della Repubblicadi Bielorussia, suscitando il vivo interesse dei medici-specialisti e del Direttore prof. Alexander Mrocheck,Presidente della Società Scientifica di Cardiologia.Gli ospiti italiani hanno cercato di fare conoscenza anchecon la cucina bielorussa e slava.I rotariani fiorentini hanno portato i saluti del RC FirenzeMichelangelo e dei Rotary Club dell’Area Medicea conl’augurio che questo sia il primo passo di ulteriori futuriproficui rapporti.

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