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R.C.C. SRL______________________________________

INDICE

INTRODUZIONE 3.............................................................................................................................................................PREMESSA 4.....................................................................................................................................................................A) DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPRESA ESECUTRICE CONSORZIATA DI EDIL-STRADE VALTELLINA s.c.a r.l. 6...B) SPECIFICHE MANSIONI, INERENTI LA SICUREZZA, SVOLTE IN CANTIERE DA OGNI FIGURA NOMINATA ALLO SCOPO DALL’IMPRESA ESECUTRICE 8...............................................................................................................C) DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DI CANTIERE, DELLE MODALITA’ ORGANIZZATIVE E DEI TURNI DI LAVORO 10........................................................................................................................................................................D) ELENCO DEI PONTEGGI, DEI PONTI SU RUOTE A TORRE E DI ALTRE OPERE PROVVISIONALI DI NOTEVOLE IMPORTANZA, DELLE MACCHINE E DEGLI IMPIANTI UTILIZZATI NEL CANTIERE 19...........................E) ELENCO DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI UTILIZZATI NEL CANTIERE CON LE RELATIVE SCHEDE DI SICUREZZA 19..............................................................................................................................................F) ESITO DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE DEL RUMORE 20....................................................................................H) LE PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO, RICHIESTE DAL PSC QUANDO PREVISTO 21...............I) ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE FORNITI AI LAVORATORI OCCUPATI IN CANTIERE.21J) DOCUMENTAZIONE IN MERITO ALL’INFORMAZIONE ED ALLA FORMAZIONE FORNITE AI LAVORATORI OCCUPATI IN CANTIERE 21.............................................................................................................................................VARIE 22............................................................................................................................................................................CONCLUSIONI FINALI 36.................................................................................................................................................FIRME 37...........................................................................................................................................................................

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INTRODUZIONEIl POS é redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell’articolo 17 del Decreto Legislativo n. 81 del 2008, e successive modificazioni, in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene almeno i seguenti elementi:

a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:

1. il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di

cantiere;

2. la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi

subaffidatari;

3. i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla

gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;

4. il nominativo del medico competente ove previsto;

5. il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione;

6. i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;

7. il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi

operanti in cantiere per conto della stessa impresa;

b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'impresa

esecutrice;

c) la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;

d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere;

e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;

f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore;

g) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere;

h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;

i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;

j) la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere.

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PREMESSALa ditta R.C.C. SRL, nella persona della signora Raschetti Cinzia in qualità di Legale Rappresentante, ha ricevuto in affidamento, da parte della ditta Salcef spa i LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL NUOVO COLLEGAMENTO ARCISATE – STABIO, NEL TRATTO COMPRESO FRA IL PONTE SUL FIUME OLONA (ESCLUSO) E IL CONFINE DI STATO, COMPRENSIVO DEGLI IMPIANTI DI INDUNO OLONA, ARCISATE, “BIVIO ARCISATE” E GAGGIOLO NONCHÈ DEI LAVORI DI RIMODELLAZIONE MORFOLOGICA DELLE AREE FEMAR E CSFB02. Tali opere vengono dettagliatamente descritte di seguito al fine di individuare le diverse fasi lavorative che i dipendenti della Ditta dovranno affrontare e garantire tramite diversi approntamenti, la maggiore sicurezza e salubrità durante i lavori. E’ compito del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione garantire che i lavoratori vengano formati ed informati sulle diverse scelte prese, per assicurare un adeguata organizzazione nel cantiere stesso.Tutti i lavori che la Ditta dovrà realizzare all’interno del cantiere comprenderanno la prestazione di manodopera con la presenza di macchine e mezzi di proprietà, a tal fine si specifica che la movimentazione dei materiali verrà eseguita da personale addestrato adeguatamente.Il presente Piano Operativo di Sicurezza è stato redatto al fine di ottemperare alla normativa vigente, ma soprattutto per tutelare e proteggere l’incolumità di tutti i lavoratori dipendenti della Ditta su nominate; verrà quindi integrato ed ampliato nel momento in cui si venissero a creare nuove fasi di lavoro, o i responsabili ritengano che lo stesso sia carente dal punto di vista strutturale.La ditta R.C.C. SRL ha eseguito regolare Valutazione dei Rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008, ed ha adempiuto agli obblighi legali che le stesse leggi prevedevano. I lavoratori verranno quindi aggiornati per quanto riguarda la formazione del personale ed opportunamente informati riguardo tutte le decisioni prese di comune accordo tra il Direttore di Lavoro, Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione e il Medico Competente.I lavoratori sono stati edotti riguardo l’utilizzo dei Dispositivi di Protezione Personale ed sulle relative norme di impiego durante le diverse fasi lavorative; ognuno di essi verrà istruito affinché usi i D.P.I. necessari, e sarà compito del Datore di lavoro vigilare sul regolare impiego.

Vista la tipologia dell’intervento, è importante concentrare l’attenzione sull’organizzazione del cantiere e delle aree di lavoro, in modo di poter intraprendere le operazioni nel modo più sicuro ed efficace possibile.Prima dell’inizio dei lavori bisogna quindi predisporre: una chiara segnaletica, almeno una zona per lo stoccaggio, depositi dei materiali e rifiuti e dei congrui allacciamenti e servizi di cantiere.Solo a questo punto si inizieranno i lavori veri e propri, che vengono di seguito esaminati nel dettaglio.

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Il presente Piano Operativo di Sicurezza riguarda i lavori di completamento del nuovo collegamento linea Arcisate – Stabio tratta compresa tra il viadotto sul fiume Olona (escluso) e il confine di stato nel tratto compreso fra il ponte sul fiume Olona (escluso) e il Confine di Stato, comprensivo degli impianti di Induno Olona, Arcisate, “bivio Arcisate” e Gaggiolo nonché dei lavori di rimodellazione morfologica delle aree Femar e CSFB02.

Nello specifico, verranno eseguite le seguenti opere:1) Lavori inerenti alle Spalle del Ponte Baranzella (VI01)2) Lavori inerenti alle Spalle del Cavalcaferrovia veicolare al Km 8+475,17 (NV17-IV09)3) Realizzazione Pila nr 6 del Viadotto della Bevera (VI02)4) Lavori inerenti a:        - Spalle del Viadotto della Bevera (VI02)        - Completamento tombino idraulico al Km 8+682,01        - Completamento tombino idraulico al Km 8+857

DATI RELATIVI AL COMMITTENTE

Denominazione Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. - Direzione Programmi Investimenti Tecnologici

Indirizzo Piazza della Croce Rossa n. 1

Città - Provincia 00161 Roma

Telefono 06 47302272

E-mail 06 4730 2792

DATI RELATIVI AL’IMPRESA APPALTATRICE

Denominazione Salcef S.p.A.

Indirizzo Via di Pietralata n. 140

Città - Provincia 00158 Roma

Telefono 06/416281

Fax 06/41628888

DATI RELATIVI AL’IMPRESA SUBAPPALTATRICE

Denominazione Edil-Strade Valtellina s.c.a r.l.

Indirizzo Via Sertorelli n. 2/a

Città - Provincia Sondrio

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A) DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPRESA ESECUTRICE CONSORZIATA DI EDIL-STRADE VALTELLINA s.c.a r.l.

Telefono 0342-512344

E-mail [email protected]

DATI RELATIVI AL COORDINATORE DELLA SICUREZZA

Denominazione ing. Michele Curiale e p.i. Gianfranco Massimiani (CSP)ing. Cristiano Simonetti (CSE)

Indirizzo Via V. G. Galati n. 71

Città - Provincia 00155 Roma

Telefono 06-49751

E-mail [email protected] 

DATI RELATIVI ALLE OPERE IN PROGETTO

Importo lavori 113.000,00 €

Durata presunta dei lavori 3 MESI

Numero massimo lavoratori previsti 4

Indirizzo del cantiere

TRATTA COMPRESA TRA IL VIADOTTO SUL FIUME OLONA (ESCLUSO) ED IL CONFINE DI STATO, COMPRENSIVO DEGLI IMPIANTI DI INDUNO OLONA, ARCISATE, BIVIO ARCISATE, GAGGIOLO

A1

Ragione sociale R.C.C. srl

Datore di Lavoro sig.ra Raschetti Cinzia

Indirizzo Via Lungo Adda n. 339/a

Città - Provincia Colorina (SO)

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A1Telefono 338-3823028

E-mail [email protected]

N.ro iscrizione R.E.A. SO - 59009

N.ro iscrizione CCIAA 00777370149

A2Attività e Lavorazioni svolte in cantiere Strutture in c.a.

Attività e Lavorazioni svolte in cantiere dagli eventuali Subappaltatori nessuna

A3

Addetti al Pronto Soccorso sig. Cristini Adriano

Addetti Antincendio ed Evacuazione sig. Cristini Adriano

R.L.S. / R.L.S.T. sig. Dal Molin Loris

A4 Medico Competente Dott. Molteni Alcide

A5 R.S.P.P. Geom. Simone Bellero

A6Direttore Tecnico di Cantiere sig. Raschetti Lino

Capocantiere sig. Cristini Adriano

Preposto sig. Cristini Adriano

A7

NUMERO E QUALIFICHE LAVORATORI DIPENDENTI

n° Cognome e Nome Qualifica/Mansione

1 Serian Aurel Operaio

2 Serian Florin Cosmin Operaio specializzato

3 Baghdadi Abdelhak Operaio

4 Cristini Adriano operaio

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B) SPECIFICHE MANSIONI, INERENTI LA SICUREZZA, SVOLTE IN CANTIERE DA OGNI FIGURA NOMINATA ALLO SCOPO DALL’IMPRESA ESECUTRICE

A7

NUMERO E QUALIFICHE LAVORATORI AUTONOMI

n° Cognome e Nome Qualifica/Mansione

nessuno

Datore di Lavoro / Direttore Tecnico di Cantiere

Assicura l’organizzazione, la gestione tecnica e la conduzione del cantiere. Partecipa agli incontri necessari presso il cantiere, che dovranno essere preventivamente concordati, con la direzione lavori e con il coordinatore per l’esecuzione. Aggiorna costantemente (anche telefonicamente) l’Impresa, di eventuali situazioni ostative allo sviluppo dei lavori secondo il programma previsto. Provvedere a quanto previsto dalla normativa vigente in materia di sicurezza nei cantieri, relativamente agli oneri in capo all’impresa, con esclusione della sorveglianza costante sui lavoratori, che è invece attribuita, dall’Impresa, al preposto ai lavori (capocantiere). Dirige ed organizza tecnicamente il cantiere, verificando la correttezza delle lavorazioni eseguite sulla base del progetto, degli elaborati contrattuali e nel rispetto del programma lavori. Fornisce istruzioni e direttive in merito alla realizzazione dei lavori secondo progetto. Elabora eventuali proposte e varianti che dovessero rendersi necessarie nel corso dell’esecuzione dei lavori. Controlla la rispondenza tra le dimensioni e quote di progetto e quelle reali. Verificare i materiali consegnati dai fornitori sulla base delle bolle di accompagnamento e degli ordini. Verifica le eventuali accettazioni provvisorie effettuate dal preposto ai lavori, qualora tale fornitura sia stata effettuata in assenza del responsabile tecnico di cantiere. Gestisce e coordina le maestranze e i subappaltatori in cantiere, controllando le opere eseguite, attrezzature impiegate, effettiva presenza in cantiere ed rispetto dei tempi. Tiene i rapporti con la direzione lavori e con il coordinatore per l’esecuzione, nel rispetto del contratto, previa l’informazione puntuale per iscritto all’Impresa delle eventuali richieste della direzione lavori e del coordinatore per l’esecuzione in merito a variazioni, tempi di esecuzione, opere non previste.

Addetti al Pronto Soccorso Gli addetti alle emergenze intervengono direttamente nei casi di pericolo grave ed immediato sul cantiere.

Addett i Antincendio ed Evacuazione

Gli addetti alle emergenze intervengono direttamente nei casi di pericolo grave ed immediato sul cantiere.

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R.L.S. / R.L.S.T.

Ha libertà di accesso ai luoghi di lavoro.Riceve il documento di valutazione dei rischi e accede al Registro Infortuni.Promuove iniziative idonee a tutelare la salute dei lavoratori.Formula osservazioni in caso di visite delle autorità competenti.Segnala al responsabile dell’azienda i rischi individuati.Partecipa alla riunione periodica di prevenzione e può richiederne la convocazione.Dispone del tempo e dei mezzi necessari per l’esercizio delle sue funzioni come previsto dal contratto collettivo di lavoro.

Medico Competente

E’ incaricato della stesura del programma di sicurezza sanitaria.Dispone accertamenti preventivi volti alla valutazione dell’idoneità alla mansione specifica dei lavoratori e accertamenti periodici per controllare il loro stato di salute. Redige inoltre una cartella sanitaria personale per ogni lavoratore, che aggiorna in funzione del loro stato di salute.

R.S.P.P.

Collabora all’individuazione e alla valutazione dei rischi.Elabora misure di prevenzione e protezione in relazione alla specificità dei luoghi di lavoro.Definisce procedure di sicurezza per le varie fasi lavorative.Propone programmi di formazione e informazione dei lavoratori.Partecipa alle riunioni periodiche di prevenzione e protezione indette dal datore di lavoro.Fornisce ai lavoratori le informazioni relative ai rischi individuati, alle misure da adottare, alle procedure di gestione delle emergenze.

Capocantiere

In particolare dovrà sovrintendere: - all’esecuzione dei lavori; - all’allestimento, la modifica, l’adattamento, la manutenzione e lo smontaggio degli apprestamenti, in particolare: ponteggi; trabattelli; ponti su cavalletti; impalcati; di parapetti; di andatoie; di passerelle; eventuali armature di pareti degli scavi; gabinetti e spogliatoi; recinzioni di cantiere; - alle infrastrutture, in particolare: viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici; percorsi pedonali; aree di deposito materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere; - ai mezzi e dei servizi di protezione collettiva, in particolare: segnaletica di sicurezza; avvisatori acustici (nello specifico su gru); le attrezzature per il primo soccorso; l’illuminazione di emergenza; estintori. - al controllo ed alla manutenzione periodica delle attrezzature e degli impianti, in particolare: betoniere; gru; autogrù; argani; macchine movimento terra; seghe circolari; piegaferri; impianti elettrici di cantiere; impianti di terra e protezione contro le scariche atmosferiche; impianti di adduzione dell’acqua ed impianti fognari. Inoltre assicurerà personalmente, per l’intero cantiere, il servizio e/o controllo di gestione delle emergenze. - al numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa esecutrice operanti in cantiere. - al numero e qualifiche dei lavoratori in subappalto operanti in cantiere per conto della stessa impresa. - alle specifiche mansioni inerenti la sicurezza svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresa.

Lavoratore

Osserva le disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro ai fini della protezione collettiva e individuale.Utilizza correttamente i macchinari e le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, le attrezzature e i dispositivi di sicurezza.Utilizza in modo appropriato i DPI.Segnala al datore di lavoro le deficienze di mezzi e dispositivi o eventuali condizioni di pericolo di cui venga a conoscenza.Non deve modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza, segnalazione e controllo.Non deve compiere di propria iniziativa operazioni non di sua competenza o che possano compromettere la sicurezza propria e altruiSi sottopone ai controlli sanitari.Collabora insieme al datore di lavoro ed al RLS/RLST all’adempimento di tutti gli obblighi imposti dalle autorità competenti.

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C) DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ DI CANTIERE, DELLE MODALITA’ ORGANIZZATIVE E DEI TURNI DI LAVORO

ATTIVITA’ DI CANTIERE

1 Allestimento baraccamenti

2 Realizzazione Pila nr 6 del Viadotto della Bevera (VI02)

Orari e Turni di Lavoro Dalle 8:00 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 17:30

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1

ALLESTIMENTO BARACCAMENTI: Durante questa fase lavorativa bisogna predisporre tutto il necessario per poter iniziare i lavori in totale sicurezza. Si procede pertanto delimitando le aree dei baraccamenti, posizionando n° 4 baracche adibite a dormitorio, ognuna delle quali al suo interno possiede i servizi igienici, n° 1 baracca adibita ad ufficio e n° 1 container per lo stoccaggio di attrezzatura e materiali. Tutte le baracche identificate nella planimetria allegata, vengono installate nell’area CSFB01 sita in Via Cavour ad Arcisate e posizionate mediante l’’utilizzo di adeguato apparecchio di sollevamento e dovranno essere dotate di idoneo impianto di terra. All’interno della stessa area, oltre ai baraccamenti, verrà predisposta un’area da adibire a parcheggio per i mezzi e un’area per il deposito dei materiali e delle attrezzature da utilizzare durante lo svolgimento delle lavorazioni oggetto di contratto. All’ingresso, dovrà essere apposta una chiara segnaletica di cantiere nonché tutte le indicazioni necessarie per preservare l’integrità e l’utilità degli spazi ricavati. Altrettanto fondamentale è la predisposizione degli allacciamenti idrici, termici e del quadro elettrico di cantiere, che dovranno essere corredati da idonee dichiarazioni di conformità e di libretti d’uso e manutenzione. E’ importante possedere in cantiere tutta la documentazione attestante l’avvenuta manutenzione di tutti gli impianti presenti.

Durante tale fase di lavorazione potranno presentarsi i seguenti rischi:

Azionamento accidentale delle macchine MEDIO

Cadute a livello (scivolamento, inciampi per materiali mal disposti ecc.) MEDIO

Contatto con macchine operatrici ALTO

Investimento degli operai ALTO

Lesioni, contusioni ed urti MEDIO

Tagli, abrasioni agli arti e altre parti del corpo MEDIO

Vibrazioni BASSO

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Movimentazione manuale dei carichi (lesioni apparato muscolo-scheletrico) MEDIO

Contatto con materiali allergenici BASSO

Rumore (danni apparato uditivo, neuropsichici, digestivi, cardiocircolatori ecc.) MEDIO

Caduta di materiali e/o attrezzi dall’alto ALTO

Elettrocuzione per uso delle macchine MEDIO

Microrganismi dannosi BASSO

Polveri (esposizione, inalazione ecc.) BASSO

Macchinari utilizzati per la fase di lavoro:

Utensili a mano (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Scale semplici portatili (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Flessibile a mano (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Autocarro (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE; Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale)

Autogru (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

G) Misure Preventive e Protettive, integrative rispetto a quelle previste nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere:

Assicurarsi che tutti i lavoratori utilizzino i DPI prescritti

Assicurarsi che le scale semplici portatili siano ben stabili, prima di utilizzarle

Verificare che tutti gli attrezzi di lavoro siano marchiati CE e che siano in buono stato di manutenzione

Accertarsi che tutti i mezzi vengano utilizzati da personale qualificato

Verificare che non vi siano persone non addette ai lavori nelle zone e nelle aree di cantiere

Dispositivi di Protezione Individuale da adottare:

Guanti (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Tuta o indumenti adeguati (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Elmetto (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Scarpe di sicurezza (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Otoprotettori anatomici o cuffie (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

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2

REALIZZAZIONE PILA N° 6 DEL VIADOTTO DELLA BEVERA (VI02): è questa una fase lavorativa particolare e complessa che prevede la realizzazione della pila n. 6 del viadotto Bevera. L’opera viene eseguita nel seguente modo:

Innanzitutto occorre precisare che, in caso di emergenza, considerato che le pareti del cassero sono chiuse, e che pertanto il luogo di lavoro può essere considerato uno spazio confinato per la difficoltà di accesso da parte di eventuali soccorsi, verrà utilizzata una cesta certificata di marca Butti, dim cm 80x80, per il sollevamento e l’allontanamento dall’interno del cassero di un eventuale infortunato, che avrà spazio di passare tra i ferri trasversali alla struttura (spilli) ed i tiranti del cassero e tra i piani di lavoro realizzati. Detta cesta NON POTRA’ MAI essere utilizzata per la salita e discesa del personale all’interno del cassero, ma dovrà essere utilizzata solo per emergenza per il trasporto persone.In considerazione di quanto sopra le attività dovranno essere SEMPRE effettuate da almeno 3 persone contemporaneamente, al fine di poter chiedere soccorsi ed assistere l’eventuale infortunato in caso di emergenza. L’operatore dell’autogrù dovrà pertanto essere sempre presente durante tutta la durata delle attività all’interno del cassero per l’eventuale sollevamento della cesta di emergenza.

Fase n. 1 – Preassemblaggio pannelli cassero Doka per casseratura esterna pila e posa in opera.La casseratura esterna della pila verrà preassemblata a terra con l’ausilio dell’autogrù.La casseratura esterna verrà costruita a piè d’opera avvicinando i vari pezzi con l’autogru e, i singoli “quarti” che compongono l’intero perimetro ellissoidale del cassero, verranno accoppiati fino a raggiungere l’altezza di progetto che arriva alla massima quota di 12 mt. I vari moduli verranno accoppiati in modo da costituire pertanto un quarto di casseratura a tutt’altezza.Successivamente, per mezzo di autogrù, e utilizzando gli opportuni golfari forniti dal costruttore (Doka) il cassero, diviso in 4 settori, e comprensivo della parte di “anello” che verrà poi successivamente utilizzato per la giunzione del cassero del pulvino, verrà sollevato e posizionato in aderenza ai ferri di ripresa della pila, come da schema allegato.Il cassero, una volta posizionato in verticale nella posizione della pila verrà fissato con i puntoni propri del sistema Doka come indicato nei disegni onde evitare possibili ribaltamenti. La casseratura sarà accompagnata e guidata sul punto di posizionamento con un operatore a terra che mediante un cavo tessile di debita lunghezza coadiuverà l’operatore dell’autogrù per il posizionamento. Il primo quarto di cassero avrà due puntoni, così come di secondo quarto. La fondazione della pila non è così ampia per consentire il fissaggio dei puntoni sulla fondazione stessa. Ogni puntone verrà pertanto fissato a terra su nr 2 blocchi in cls di dimensioni m. 2x1, interrati fino all’estradosso. Solo successivamente al fissaggio a terra verranno sganciate le catene di sollevamento utilizzando il cestello elevatore. Si verificherà che i punti di aggancio siano solo quelli indicati da Doka nei disegni allegati.Successivamente verranno posati gli altri due quarti di casseratura, che verranno agganciati a quelli già posizionati, come da indicazioni e progetto Doka. La solidarizzazione tra le quattro parti del cassero, già poste in opera, avverrà di volta in volta, utilizzando il cestello elevatore. Le fasce di imbracatura delle torri verranno recuperate con l’ausilio di cestelli elevatori. Dopo verifica si verificherà se necessita la messa a terra del cassero nella sua globalità.Verificare sempre che le fasce di sollevamento non siano tagliate e/o che gli occhielli non siano rovinati.Verificare che le funi in acciaio non abbiano trefoli rotti e/o ammaccati. Verificare che i ganci abbiano il meccanismo di sicurezza funzionante e che gli occhielli di funi, fasce e/o catene siano correttamente inseriti all’interno del gancio stesso. Per la salita e la discesa dal cassero, si utilizzerà la scala esterna che collega i vari piani di lavoro. Tutte le passerelle esterne verranno montate nella fase di costruzione della casseratura, in modo che una volta posizionata in verticale e stabilizzata con i puntoni e collegata in tutte le parti al fine da costituire un anello solidale, diventerà immediatamente accessibile.

Fase n. 2 – Montaggio e posizionamento della scala a torre internaTramite l’autogrù di cantiere, verrà montata la scala a torre che permetterà la discesa all’interno del cassero. Detta scala sarà montata esternamente e poi movimentata con autogrù e solidarizzata all’interno del cassero quando lo stesso sarà stato posizionato. La scala sarà realizzata appositamente per questo tipo di cassero e avrà dimensioni consone all’intervento e piani di sbarco ogni 2 metri, corrispondenti alle quote dei piani di lavoro che verranno realizzati per la posa del ferro (operazione che verrà eseguita a cura della ditta Mifer); per mezzo di una botola di protezione si eviterà il rischio di caduta accidentale all’interno della scala. Alcuni ancoraggi ai ferri di armatura esistenti permetteranno di mantenerla solidamente in posizione verticale rispetto all’andamento curvilineo del cassero. Verrà agganciata in sommità con delle staffe e verrà realizzato un idoneo piano di sbarco protetto in sommità che consenta il passaggio in sicurezza tra la passerella esterna del cassero e la scala a torre.Per la prima fase di realizzazione della pila, l’accesso al suo interno sarà possibile sia attraversando l’armatura della pila stessa dal pertugio appositamente ricavato, sia dalla scala a torre. Dalla seconda fase in poi (realizzazione del pulvino), l’accesso sarà solo ed esclusivamente quello dalla scala a torre di comunicazione tra i diversi piani delle passerelle esterne allestite sul cassero.

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Dovendo delimitare la porzione di area più ampia rispetto a quella scaturita dall’impronta del pulvino a terra, impedendone l’accesso ai non addetti ai lavori, verrà garantito un percorso dedicato e non interferente con l'area delimitata, che dovrà essere coperto al fine di prevenire l’eventuale caduta di materiale e/o attrezzi dall’alto.

Fase n. 3 – Montaggio del solaio a pannelli e travi in legno per realizzazione armatura pilaGli operatori accederanno quindi all’interno del cassero della pila tramite le scale esterne e le passerelle e con la scala a torre interna al cassero. Verrà costituito un idoneo attraversamento della sommità del cassero, al fine di non avere il rischio di caduta dall’alto. Il personale scenderà così all’interno della pila, fino a quota fondazione.Tutto il materiale che costituisce i piani di lavoro quali travi, pannelli, ecc, verrà calato tramite autogrù. Un operatore, posizionato in sommità al cassero, guiderà i carichi e coordinerà le operazioni del gruista. L’ingombro dei carichi calati all’interno del cassero lascerà uno spazio idoneo affinchè le persone che devono sganciare il carico non si troveranno mai sotto il carico stesso in fase di calo; le varie tavole costituenti i diversi impalcati saranno per quanto possibile sagomate all’esterno o in punti non a rischio di caduta, al fine di effettuare meno tagli possibili all’interno del cassero. Gli operatori monteranno i sostegni del primo impalcato e procederanno con il tavolato a quota accessibile senza tuttavia salire sopra il tavolato non protetto. Si predisporrà, agganciata ai ferri di armatura delle riprese, una linea vita, che sarà posizionata perpendicolarmente all’avanzamento del montaggio dell’impalcato. Quando la dimensione del tavolato consentirà la salita, un operatore con imbragatura e arrotolatore agganciato alla linea vita, salirà sul tavolato rimanendo sempre agganciato e terminerà il montaggio dell’intero tavolato, che non lascerà forometrie nella pavimentazione che possano causare delle cadute nel vuoto. Verranno pertanto completati tutti i piani di lavoro, per il successivo montaggio dei ferri ripartitori (operazione che verrà eseguita a cura della ditta Mifer) per tutta l’altezza consentita dal quel piano di lavoro. Solo al termine di detta attività, verificati i piani al fine di non avere rischio di caduta dall’alto e parapettati idoneamente in corrispondenza delle forometrie lasciate per la cesta e per la scala, potrà accedere la Ditta Mifer che si occuperà del montaggio del ferro d’armatura.

Fase n. 4 – Illuminazione all’interno del cassero della pilaAvendo montato tutti i piani di lavoro, si potrebbero verificare condizioni di scarsa illuminazione all’interno del cassero e pertanto bisognerà provvedere ad installare dei faretti che permettano una adeguata visibilità sia in ore diurne che in ore di crepuscolo. Si predisporrà pertanto un idoneo sistema di illuminazione interno al cassero, disponendo con cura i cavi elettrici al fine di evitare che gli stessi creino intralcio al personale operante e che possano essere accidentalmente danneggiati.

Fase n. 5 – Smontaggio piani di lavoro interni della pila e rimozione scala a torre internaLo smontaggio dei piani lavoro interni avverrà contestualmente al montaggio degli spilli e dei tiranti del cassero, procedendo dall’alto verso il basso.Si smonteranno i piani di lavoro utilizzando sempre l’imbragatura ed i cordini di sicurezza agganciati ad apposita linea vita sempre agganciata ai ferri e si terminerà lo smontaggio dell’intero tavolato allontanando il materiale con l’autogrù. Il materiale verrà innalzato passando dal foro lasciato per la cesta di sollevamento persone in caso di emergenza.Nel contempo si estrarrà per ultima la scala a torre che sarà agganciata in sommità fino all’ultimo; la scala a torre verrà agganciata con catene di idonea portata, per tutta la sua lunghezza, dall’autogrù con il personale presente sulla passerella in sommità, che gestirà le operazioni di tiro. Detta scala, al fine di evitare eventuali incastri nella maglia di ferro posato, verrà assicurata con una fune tessile di idonea lunghezza che sarà assicurata circa a metà della scala stessa e verrà poi manovrata da un operatore che agirà posizionato sulla passerella sommitale esterna sul lato opposto.

Fase n. 6 – Posa passerella di getto pilaPer consentire la corretta vibratura del calcestruzzo verrà approntata prima dell’inizio del getto una passerella che collegherà i due lati della testata del cassero. Su questa passerella si salirà con una scaletta adeguatamente protetta contro il rischio di caduta dall’alto con l’altezza dei parapetti tale da prevenire la caduta all’indietro per salire sulla passerella. Detta passerella avrà idonei parapetti e fermapiede al fine di evitare qualsiasi rischio di caduta dall’alto. La passerella sarà fornita da Doka con un progetto che definisce i punti e le modalità di aggancio al cassero.

Fase n. 7 – Getto cls pilaAvviene mediante l’utilizzo di betoniere e autobetonpompa, gli operatori si posizioneranno sulle passerelle laterali e su quella centrale e dirigeranno il getto. L’accesso avverrà tramite le scale esterne. In nessuna fase gli operatori dovranno uscire dalle passerelle o sporgersi pericolosamente da esse.

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Fase n. 8 – Smontaggio casserature pilaLa casseratura DOKA verrà smontata con l’ausilio di cestello elevatore, agganciando in sommità una per una preventivamente le quattro parti; si procederà a scollegare le quattro parti solidali che compongono il cassero della pila, che verranno posate a terra e smontate. La sequenza di smontaggio è inversa a quella di montaggio. I primi due quarti da rimuovere saranno quelli senza puntoni e solo successivamente di imbracheranno una ad una le parti del cassero con puntone per permettere lo smontaggio del puntone stesso. Tutti i pezzi che le componevano vengono allontanati con muletto e/o grù.

Fase n. 9 – Montaggio planchet di lavoro per casseratura pulviniVerrà successivamente montato un piano di lavoro alla quota di imposta del pulvino, costituito da torri di puntellazione e impalcato in tavolame, come da progetto Doka.Verranno rispettate tutte le fasi di preassemblaggio a terra e posizionamento su terreno idoneo e compatto così come già realizzato per i sottovia.Il piano di lavoro avrà i parapetti sull’intero perimetro e per accedervi si userà una torre scala a norma debitamente stabilizzata ed ancorata.

Fase n. 10 – Preassemblaggio pannelli cassero Doka per casseratura esterna pulvino pila e posa in operaLe casserature esterne dei pulvini verranno preassemblate a terra con l’ausilio di autogru.La casseratura esterna verrà costruita a piè d’opera avvicinando i vari pezzi con autogru e verranno accoppiati fino a raggiungere l’altezza di progetto dei pulvini. I vari moduli verranno accoppiati in modo da costituire un quarto di casseratura a tutt’altezza.

Tramite l’autogrù di cantiere, verrà montata la scala a torre che permetterà la discesa all’interno del cassero. Detta scala sarà montata esternamente e poi movimentata con autogrù e solidarizzata all’interno del cassero quando lo stesso sarà stato posizionato. La scala sarà realizzata appositamente per questo tipo di cassero e avrà dimensioni consone all’intervento e piani di sbarco ogni 2 metri, corrispondenti alle quote dei piani di lavoro che verranno realizzati per la posa del ferro (operazione che verrà eseguita a cura della ditta Mifer); per mezzo di una botola di protezione si eviterà il rischio di caduta accidentale all’interno della scala. Alcuni ancoraggi ai ferri di armatura esistenti permetteranno di mantenerla solidamente in posizione verticale rispetto all’andamento curvilineo del cassero. Verrà agganciata in sommità con delle staffe e verrà realizzato un idoneo piano di sbarco protetto in sommità che consenta il passaggio in sicurezza tra la passerella esterna del cassero e la scala a torre.

Successivamente, per mezzo di autogrù, e utilizzando gli opportuni golfari forniti dal costruttore (Doka) il cassero, diviso in 4 settori, verrà sollevato e posizionato in aderenza ai ferri di ripresa del pulvino, come da schema Doka allegato.La casseratura, una volta posizionata in verticale nella posizione del pulvino, verrà fissata all’anello di giunzione del sistema Doka già posto in opera nella precedente fase, come indicato nei disegni onde evitare possibili ribaltamenti e verranno collegati i puntoni che appoggeranno sul planchet. Solo successivamente al fissaggio verranno sganciate le catene di sollevamento utilizzando il cestello elevatore. In questo caso infatti verrà utilizzato un cestello elevatore che opererà dal piano campagna, per evitare il posizionamento di trabattelli sul piano di lavoro in quota. Verificare che i punti di aggancio siano solo quelli indicati da Doka nei disegni allegati.La solidarizzazione tra le quattro parti del cassero, già poste in opera, avverrà di volta in volta utilizzando il cestello elevatore di cui sopra.Per la salita e la discesa dal cassero, si utilizzerà la scala a torre e le passerelle che collegano i vari piani di lavoro.Tutte le passerelle esterne verranno montate nella fase di costruzione della casseratura, in modo che una volta posizionata in verticale e stabilizzata con i puntoni e collegata in tutte le parti al fine da costituire un anello solidale, diventerà immediatamente accessibile.

Fase n. 11 – Montaggio del solaio a pannelli e travi in legno per realizzazione armatura pulvinoGli operatori accederanno quindi all’interno del cassero del pulvino tramite le scale esterne e le passerelle e con la scala a torre interna al cassero. Verrà costituito un idoneo attraversamento della sommità del cassero, al fine di non avere il rischio di caduta dall’alto. Il personale scenderà così all’interno del cassero, fino a quota getto pila.Tutto il materiale che costituisce i piani di lavoro quali travi, pannelli, ecc, verrà calato tramite autogrù. Un operatore, posizionato in sommità al cassero, guiderà i carichi e coordinerà le operazioni del gruista. L’ingombro dei carichi calati all’interno del cassero lascerà uno spazio idoneo affinchè le persone che devono sganciare il carico non si troveranno mai sotto il carico stesso in fase di calo; le varie tavole costituenti i diversi impalcati saranno per quanto possibile sagomate all’esterno o in punti non a rischio di caduta, al fine di effettuare meno tagli possibili all’interno del cassero.

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Gli operatori monteranno i sostegni del primo impalcato e procederanno con il tavolato a quota accessibile senza tuttavia salire sopra il tavolato non protetto. Si predisporrà, agganciata ai ferri di armatura delle riprese, una linea vita, che sarà posizionata perpendicolarmente all’avanzamento del montaggio dell’impalcato. Quando la dimensione del tavolato consentirà la salita, un operatore con imbragatura e arrotolatore agganciato alla linea vita, salirà sul tavolato rimanendo sempre agganciato e terminerà il montaggio dell’intero tavolato, che non lascerà forometrie nella pavimentazione che possano causare delle cadute nel vuoto.Verranno pertanto completati tutti i piani di lavoro, per il successivo montaggio dei ferri ripartitori per tutta l’altezza consentita dal quel piano di lavoro (operazione che verrà eseguita a cura della ditta Mifer). Solo al termine di detta attività, verificati i piani al fine di non avere rischio di caduta dall’alto e parapettati idoneamente in corrispondenza delle forometrie lasciate per la cesta e per la scala, potrà accedere la Ditta Mifer che si occuperà del montaggio del ferro d’armatura.

Fase n. 12 – Illuminazione all’interno del cassero del pulvinoAvendo montato tutti i piani di lavoro, si potrebbero verificare condizioni di scarsa illuminazione all’interno del cassero e pertanto bisognerà provvedere ad installare dei faretti che permettano una adeguata visibilità sia in ore diurne che in ore di crepuscolo. Si predisporrà pertanto un idoneo sistema di illuminazione interno al cassero, disponendo con cura i cavi elettrici al fine di evitare che gli stessi creino intralcio al personale operante e che possano essere accidentalmente danneggiati.

Fase n. 13 – Smontaggio piani di lavoro interni del pulvino e estrazione scala internaLo smontaggio dei piani lavoro interni avverrà contestualmente al montaggio degli spilli e dei tiranti del cassero, procedendo dall’alto verso il basso. La Ditta Mifer che si occuperà del montaggio del ferro si coordinerà con la Ditta RCC e si procederà, senza sovrapposizioni temporali, sia al fissaggio degli spilli orizzontali trasversali, sia al posizionamento dei tiranti del cassero.Si smonteranno i piani di lavoro utilizzando sempre l’imbragatura ed i cordini di sicurezza agganciati ad apposita linea vita sempre agganciata ai ferri e si terminerà lo smontaggio dell’intero tavolato allontanando il materiale con l’autogrù. Il materiale verrà innalzato passando dal foro lasciato per la cesta di sollevamento persone in caso di emergenza.Nel contempo si estrarrà per ultima la scala a torre che sarà agganciata in sommità fino all’ultimo; la scala a torre verrà agganciata con catene di idonea portata, per tutta la sua lunghezza, dall’autogrù con il personale presente sulla passerella in sommità, che gestirà le operazioni di tiro. Detta scala, al fine di evitare eventuali incastri nella maglia di ferro posato, verrà assicurata con una fune tessile di idonea lunghezza che sarà assicurata circa a metà della scala stessa e verrà poi manovrata da un operatore che agirà posizionato sulla passerella sommitale esterna sul lato opposto.

Fase n. 14 – Posa passerella di getto pulvinoPer consentire la corretta vibratura del calcestruzzo verrà approntata prima dell’inizio del getto una passerella che collegherà i due lati della testata del cassero. Su questa passerella si salirà con una scaletta adeguatamente protetta contro il rischio di caduta dall’alto con l’altezza dei parapetti tale da prevenire la caduta all’indietro per salire sulla passerella. La passerella sarà fornita da Doka con un progetto che definisce i punti e le modalità di aggancio al cassero.

Fase n. 15 – Getto cls pulvinoAvviene mediante l’utilizzo di betoniere e autobetonpompa, gli operatori si posizioneranno sulle passerelle laterali e su quella centrale e dirigeranno il getto. L’accesso avverrà tramite le scale esterne. In nessuna fase gli operatori dovranno uscire dalle passerelle o sporgersi pericolosamente da esse.

Fase n. 16 – Smontaggio casserature pulvinoLa casseratura DOKA del pulvino verrà smontata con l’ausilio di cestello elevatore, agganciando in sommità una per una preventivamente le quattro parti; si procederà a scollegare le quattro parti solidali che compongono il cassero della pulvino, che verranno posate a terra e smontate. La sequenza di smontaggio è inversa a quella di montaggio. I primi due quarti da rimuovere saranno quelli senza puntoni e solo successivamente di imbracheranno una ad una le parti del cassero con puntone per permettere lo smontaggio del puntone stesso.Tutti i pezzi che le componevano vengono allontanati con autogrù.

Durante tale fase di lavorazione potranno presentarsi i seguenti rischi:

Azionamento accidentale delle macchine MEDIO

Cadute a livello (scivolamento, inciampi per materiali mal disposti ecc.) MEDIO

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Cadute dall’alto del personale ALTO

Contatto con macchine operatrici ALTO

Investimento degli operai ALTO

Lesioni, contusioni ed urti MEDIO

Tagli, abrasioni agli arti e altre parti del corpo MEDIO

Vibrazioni BASSO

Movimentazione manuale dei carichi (lesioni apparato muscolo-scheletrico) MEDIO

Contatto con materiali allergenici BASSO

Rumore (danni apparato uditivo, neuropsichici, digestivi, cardiocircolatori ecc.) MEDIO

Caduta di materiali e/o attrezzi dall’alto ALTO

Elettrocuzione per uso delle macchine MEDIO

Microrganismi dannosi BASSO

Polveri (esposizione, inalazione ecc.) BASSO

Cedimenti strutturali ALTO

Microclima MEDIO

Macchinari utilizzati per la fase di lavoro:

Utensili a mano (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Scale semplici portatili (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Flessibile a mano (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE)

Autocarro (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE; Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale)

Autogru (D.Lgs. 81/2008; D.Lgs. 106/2009; Direttiva Macchine 2006/42/CE; Circ. ENPI 24/05/73)

G) Misure Preventive e Protettive, integrative rispetto a quelle previste nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere:

Assicurarsi che tutti i lavoratori utilizzino i DPI prescritti

Assicurarsi che le scale semplici portatili siano ben stabili, prima di utilizzarle

Verificare che tutti gli attrezzi di lavoro siano marchiati CE e che siano in buono stato di manutenzione

Accertarsi che tutti i mezzi vengano utilizzati da personale qualificato

Verificare che non vi siano persone non addette ai lavori nelle zone e nelle aree di cantiere

Prima di porre in opera l’armatura, pulire accuratamente il piano di appoggio e spalmare il disarmante sui casseri

Posizionare i piedi sempre su zone stabili

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Porre particolare attenzione agli ostacoli fissi pericolosi, quali i ferri di ripresa del cemento armato emergenti dal piano di lavoro, che dovranno essere protetti con un perimetro di tavole, con speciali tappi in gomma o con altro sistema idoneo

Segnalare e proteggere sempre con delle tavole qualsiasi spezzone di ferro sporgente e che non sia ripiegato o non termini con un gancio

Controllare frequentemente l’integrità delle funi, delle catene e dei ganci di imbracatura

Rispettare le istruzioni ricevute per un’esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi

Indossare spallacci di cuoio per il trasporto a spalla dei ferri di armatura e robusti guanti traspiranti a protezione delle mani per manipolare i tondini di ferro, sia sciolti che legati in gabbie

Nel tagliare un tondino, collocare la trancia a mano su un piano solido, perfettamente orizzontale e fuori dalle vie di transito. Infilare il tondino a fondo tra i coltelli. Durante l’azionamento della trancia stare a distanza dai coltelli e non consentire l’avvicinamento di altre persone.

Le botole di chiusura del vano per la calata del dispositivo per il recupero di emergenza devono essere sempre lasciate libere da materiali e attrezzature di qualsiasi tipo

I piani di calpestio delle passerelle esterne al cassero devono essere realizzati senza fori e aperture che possono creare pericolo, inoltre il fermapiede di ciascuna passerella deve poggiare sul piano di calpestio al fine di evitare la caduta di materiale dall'alto

Le attività svolte da ciascun impresa dovranno essere sposata e temporalmente in modo di non creare interferenze

Ciascuna impresa, dopo l'utilizzo, dovrà sgombrare i luoghi di lavoro dalle proprie attrezzature prima dell'ingresso dell'altra impresa

Dispositivi di Protezione Individuale da adottare:

Guanti (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Tuta o indumenti adeguati (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Elmetto (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Scarpe di sicurezza (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Otoprotettori anatomici o cuffie (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Occhiali (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Mascherine (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

Imbrachi di sicurezza (D.Lgs. 81/2008; D.P.R. 475/92; D.Lgs. 106/2009)

MPP per gestione interferenze di lavorazione:

Assicurarsi che entrambe le squadre di lavoro di RCC e Mifer, possano operare in totale autonomia, senza crearsi intralcio durante le fasi di lavoro

Evitare programmazioni temporali di lavoro troppo ristrette, al fine di evitare interferenze operative

Prevedere un coordinamento continuo tra i preposti delle ditte Mifer ed RCC, prima di intraprendere nuove fasi di lavoro

Segnalare ai datori di Lavoro e ai Responsabili di Cantiere eventuali situazioni anomale, rispetto a quelle evidenziate

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D) ELENCO DEI PONTEGGI, DEI PONTI SU RUOTE A TORRE E DI ALTRE OPERE PROVVISIONALI DI NOTEVOLE IMPORTANZA, DELLE MACCHINE E DEGLI IMPIANTI UTILIZZATI NEL CANTIERE

E) ELENCO DELLE SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI UTILIZZATI NEL CANTIERE CON LE RELATIVE SCHEDE DI SICUREZZA

Macchinari / Attrezzature

Pannelli di armatura e relativi componenti DOKA

Sega circolare

Attrezzatura manuale varia

Compressore

Autogru Locatelli targa ADX487

Sostanze

Edildisarmo

VEDI ALLEGATO SCHEDE DI SICUREZZA DEI PRODOTTI UTILIZZATI

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F) ESITO DEL RAPPORTO DI VALUTAZIONE DEL RUMORE

RUMORE:In merito all'esposizione sul rischio rumore a cui sono sottoposti i lavoratori si rimanda al documento di valutazione dei rischi presente per l’attività aziendale in ottemperanza al D.Lgs. 81/2008.In generale:La prevenzione si esplica fin dalla fase d'acquisto optando per attrezzature silenziate.I macchinari devono essere dotati di dispositivi tali da ridurre i livelli di inquinamento acustico.Le macchine devono essere dotate di indicazioni sul livello di emissione sonora nella postazione di guida; queste indicazioni devono essere ben visibili.Durante il funzionamento gli schermi e le protezioni delle macchine e delle attrezzature devono essere mantenute chiuse.Per tutte le lavorazioni che ne richiedono l'uso, in quanto il rumore non è abbattibile, si devono prevedere idonei dispositivi di protezione individuali (cuffie, inserti, tappi).

VIBRAZIONI:In generale, vista la tipologia di lavorazioni da eseguire, in relazione ai macchinari da utilizzare e ai DPI forniti, si può affermare che i valori di esposizione non superano i valori limite di esposizione, previsti in 5 m/sq. per il sistema di trasmissione mano-braccio e 1 m/sq. per il sistema di trasmissione corpo intero.

LIVELLO DI ESPOSIZIONE INDICE DI

ATTENZIONE (I.A.)

FASCIA DI APPARTENENZA

AI SENSI DEL D.Lgs. 81/2008 [dB(A)]LEX,w [dB(A)] ppeak [dB(C)]

LEX,w ≤ 80 ppeak ≤ 135 0 Fino a 80

80 < LEX,w ≤ 85 con tutte le rumorosità (LAeq ) inferiori o uguali ad

85

135 < ppeak ≤ 137 1Superiore a 80, fino a

8580 < LEX,w ≤ 85

con una o più rumorosità (LAeq ) superiori a 85135 < ppeak ≤ 137 2

85 < LEX,w ≤ 87 con tutte le rumorosità (LAeq ) inferiori o uguali ad

87

137 < ppeak ≤ 140 3Superiore a 85, fino a

8785 < LEX,w ≤ 87

con una o più rumorosità (LAeq ) superiori a 87137 < ppeak ≤ 140 4

LEX,w > 87 ppeak > 140 5 Oltre 87

VIBRAZIONI MANO-BRACCIO

VIBRAZIONI CORPO INTERO

Livello giornaliero di esposizione

[m/s2]

Indice di Attenzione

(I.A.)

Livello giornaliero di esposizione

[m/s2]

Indice di Attenzione

(I.A.)

0 ≤ A(8) ≤ 1 0 0 ≤ A(8) ≤ 0,25 0

1 < A(8) ≤ 1,75 1 0,25 < A(8) ≤ 0,375 1

1,75 < A(8) ≤ 2,5 2 0,375 < A(8) ≤ 0,5 2

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H) LE PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO, RICHIESTE DAL PSC QUANDO PREVISTOVedasi descrizione delle attività di cantiere di cui al precedente punto C.

I) ELENCO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE FORNITI AI LAVORATORI OCCUPATI IN CANTIERE

J) DOCUMENTAZIONE IN MERITO ALL’INFORMAZIONE ED ALLA FORMAZIONE FORNITE AI LAVORATORI OCCUPATI IN CANTIERE

Tutti i lavoratori sopra menzionati, prestanti un servizio di manodopera alla ditta RCC SRL, hanno ricevuto una formazione specifica inerente il presente cantiere, da parte dell’RSPP aziendale e da parte del Datore di Lavoro, con particolare riferimento alle misure di sicurezza da adottare durante le diverse fasi lavorative.Ogni singolo lavoratore è pertanto consapevole delle proprie responsabilità e dei propri compiti da svolgere all’interno del cantiere per tutta la durata dei lavori.A tale proposito tutti gli addetti hanno visionato e accettano in ogni sua parte il presente POS e si impegnano, per quanto di loro competenza, a seguire tutte le indicazioni ivi riportate.

2,5 < A(8) ≤ 3,3 3 0,5 < A(8) ≤ 0,67 3

3,3 < A(8) ≤ 4 4 0,67 < A(8) ≤ 0,84 4

4 < A(8) ≤ 5 5 0,84 < A(8) ≤ 1 5

NominativoCASCO

GUANTI

TUTA

SCARPE

OCCHIALI

CINTURE

MASCHERINE

C TU AF PF PI I

E

Serian Aurel x x x x x x x x

Serian Florin Cosmin x x x x x x x x

Baghdadi Abdelhak x x x x x x x x

Cristini Adriano x x x x x x x x

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VARIE

FORMAZIONE LAVORATORI

Serian Aurel Corso lavoratori effettuato il 15 luglio 2013

Serian Florin Cosmin Corso lavoratori effettuato il 15 luglio 2013

Baghdadi Abdelhak Corso lavoratori effettuato il 15 luglio 2013Corso ponteggi effettuato il 6 marzo 2010

Cristini Adriano

Corso dpi 3° categoria effettuato il 25 maggio 2013Corso gru mobili effettuato il 7 marzo 2013Corso lavoratori effettuato il 15 luglio 2013Corso preposti effettuato il 3 marzo 2014Corso primo soccorso effettuato il 10 giugno 2014Corso antincendio effettuato il 17 ottobre 2015

IDONEITA’ SANITARIE

Serian Aurel Effettuata per il 20 ottobre 2015

Serian Florin Cosmin Effettuata per il 20 ottobre 2015

Baghdadi Abdelhak Effettuata il 29 ottobre 2015

Cristini Adriano Effettuata il 29 ottobre 2015

NUMERI DI TELEFONO UTILI

Soccorso pubblico di emergenza 113

Carabinieri 112

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SEGNALETICA

Scopo della segnaletica di sicurezza è quello di attirare l'attenzione su oggetti, macchine, situazioni, comportamenti che possono provocare rischi, fornendo in maniera facilmente comprensibile le informazioni, le indicazioni, i divieti, le prescrizioni necessarie. La segnaletica di sicurezza non sostituisce le misure necessarie, ma potrà integrarle e completarle. Potranno esserci fasi transitorie di determinate operazioni ove la segnaletica viene ad adempiere la funzione di unica misura di sicurezza (ad esempio, attorno al ponteggio utilizzato per l’installazione delle canne fumarie).

Tipi di messaqqio:

Cartelli di avvertimentoSegnalano un pericolo, sono di forma triangolare, fondo giallo, bordo nero e simbolo nero.Potranno essere completati con segnale ausiliario ossia con scritte che chiariscono l'esatto significato del messaggio.

Cartello di divietoTrasmettono un messaggio che vieta determinati atti, comportamenti o azioni che possono risultare rischiosi. Il segnale è di forma rotonda, pittogramma nero su fondo bianco con bordo e banda rossi.Possono essere completati con segnale ausiliario ossia con scritte che chiariscono l'esatto significato.

Cartelli di prescrizionePrescrivono comportamenti, uso di DPI, abbigliamento e modalità finalizzate alla sicurezza, sono di colore azzurro, forma rotonda con simbolo bianco. Potranno essere completati con segnale ausiliario ossia con scritte che chiariscano l'esatto significato.

Cartelli di salvataggioDi forma quadrata o rettangolare, fondo verde e simbolo bianco quando trasmettono un indicazione

Cartelli per attrezzature antincendioDi forma quadrata o rettangolare, fondo rosso e simbolo bianco quando trasmettono un indicazione.

Dislocazione dei cartelliPer studiare la più conveniente posizione nella quale esporre i cartelli, si terrà sempre presente la finalità dei messaggi che si vuole trasmettere. A titolo indicativo, di seguito si considerano i cartelli che saranno necessari in cantiere.

Vigili del fuoco 115

Ospedale 118

Datore di Lavoro/cantiere 338-3823028

R.S.P.P. 333-4701276

R.L.S. / R.L.S.T. 347-8153926

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! All'ingresso del cantiere:- Cartello indicante il divieto d'ingresso ai non addetti ai lavori (sia sull'accesso carraio che su quello pedonale) - Cartello indicante pericolo generico con divieto ad avvicinarsi ai mezzi d'opera in funzione- Cartelli indicanti l'obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale

! Sull'accesso carraio:- Cartello di pericolo generico con l'indicazione "entrare adagio"- Cartelli indicanti la velocità massima consentita (mai superiore ai 15 kmlh)- Cartello di avvertimento indicante "attenzione ai carichi sospesi" (da posizionare inoltre in tutti i luoghi in cui esiste il pericolo, ad esempio nella zona attorno al ponteggio)

! Lungo le vie di transito- Cartello di avvertimento indicante "attenzione passaggio veicoli"

! Sui mezzi di trasporto- Cartello di divieto di trasporto di persone

! Dove esiste uno specifico rischio- cartello di divieto di fumare ed usate fiamme libere in tutti i luoghi in cui può esservi pericolo di incendio o scoppio (deposito bombole, lubrificanti, vernici, altri materiali combustibili)- Cartello di divieto ad eseguire operazioni di pulizia e lubrificazione con organi in movimento sulle macchine utensili e sulle macchine operatrici- Cartello di divieto ad eseguire operazioni di riparazione o registrazione con organi in movimento sulle macchine utensili e sulle macchine operatrici- Cartello di divieto ad avvicinarsi alle macchine utensili od alle macchine operatrici con indumenti svolazzanti- Cartello di divieto rimozione dei dispositivi e delle protezioni di sicurezza sulle macchine utensili e sulle macchine operatrici

! Dove è possibile accedere agli impianti elettrici- Cartello indicante le tensioni di esercizio- Cartello indicante la presenza di cavi elettrici interrati da posizionare ad intervalli regolari lungo la linea- Cartello indicante la presenza di cavi aerei elettrici, da posizionarsi lungo le vie di transito, indicando l'altezza della linea

! Presso ponteggi- Cartello indicante il pericolo di cadute di materiale dall'alto- Cartello indicante il divieto di gettare materiali dai ponteggi- Cartello indicante il divieto di salire o scendere dai ponteggi senza l'utilizzo di idonee opere provvisionali−Cartello indicante il divieto d'uso di scale in cattivo stato

! Presso luoghi ove esistono o sono in corso scavi− Cartello indicante pericolo generico con divieto ad avvicinarsi al ciglio dello scavo, sostare presso le scarpate,

avvicinarsi ai mezzi d'opera in funzione, depositare materiale sui cigliPresso gli apparecchi di sollevamento

GESTIONE DELLE EMERGENZE

E’ stato visionato e recepito nella sua integrità, il piano di emergenza del cantiere in oggetto, con particolare riferimento alle procedure operative da adottare in caso di emergenza:

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CONCLUSIONI FINALIDal sopralluogo effettuato è possibile rilevare quanto descritto in precedenza in modo tale da garantire a tutto il personale impiegato in tali lavorazioni la piena sicurezza del cantiere.Il datore di lavoro ha quindi informato il proprio rappresentate dei lavoratori al fine che lo stesso evidenzi delle eventuali carenze nella prevenzione dai rischi che possano sorgere durante le fasi di lavoro elencate e con la collaborazione del Medico Competente, del responsabile del servizio di prevenzione e lo stesso datore di lavoro possano essere trovate adeguate soluzioni ed idonei approntamenti da mettere in atto.Verrà inoltre consegnata in copia al medico competente il quale, seguendo le diverse normative vigenti, provvederà alla stesura dell’apposito piano sanitario al quale i dipendenti della ditta si sottoporranno al fine di garantire agli stessi, da parte del datore di lavoro, un idoneo controllo; le relative visite mediche sono già state regolarmente eseguite da parte del medico competente, ma lo stesso è necessario che sia sempre aggiornato al fine di poter valutare la necessità di eventuali integrazioni del piano sanitario.Sarà compito del sottoscritto datore di lavoro, integrare il piano operativo nel caso in cui subentrino delle variazioni nell’esecuzione delle summenzionate fasi di lavoro e ne vengano aggiunte di nuove.Il datore di lavoro si attiverà anche nell’ambito dell’informazione, consegnando idonea documentazione di prevenzione dai rischi che possono crearsi in cantiere.

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