RASSEGNA STAMPA - teatroromanovolterra.it · Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di...

116
RASSEGNA STAMPA FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO ROMANO DI VOLTERRA UFFICIO STAMPA & PR ALMA DADDARIO NICOLETTA CHIORRI

Transcript of RASSEGNA STAMPA - teatroromanovolterra.it · Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di...

RASSEGNA STAMPA

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO ROMANO DI VOLTERRA

UFFICIO STAMPA & PR

ALMA DADDARIO

NICOLETTA CHIORRI

https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/06/festival-dei-festival-festival-internazionale-del-

teatro-romano-volterra-jazz-filarmonica-giacomo-puccini-palio-di-pomarance/

Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini – Palio di Pomarance

Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno costruiremo un monumento

effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un

tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA’ – ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ – ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE – FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA’ CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it Ufficio Stampa Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

https://www.teatrionline.com/2017/07/festival-internazionale-del-teatro-romano-15-edizione/

Festival/Rassegna

Festival Internazionale del Teatro Romano (15° edizione)

Dal 13 luglio all'8 agosto a Volterra (PI)

By

Redazione

-

7 luglio 2017

Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto

da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico,

reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay

Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la

presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama

internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un

programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano

Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del

Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo

Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di

Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di

Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati

spesso esaltanti.

——— Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro

Romano.Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una

trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una

struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima

interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,

andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che

non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno

costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a

partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca.

Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al

pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di

Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e

Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de

Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria

Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.

E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di

cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e

rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp,

con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande

artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro

magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione

melodrammatica con Violetta e Callas inRicordi di una Traviata; un’allegoria profondamente

semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets

Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo

dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal

grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari,

coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e

regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu,

Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che

avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano

sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e

lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la

luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie

Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che

Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori

corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due

protagonisti, Elena Dioguardie Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione

di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma

riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si

aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco

all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio

attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini.

Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga

l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini

un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il

patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela

negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario

Tobino,Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana,

musiche originaliNicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano,

scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo

messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter

questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là,

quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina

Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di

una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio

status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società

viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti

estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo,

con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro

Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di

là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove

tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico

greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia,

erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e

impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo

Greca, Luna Marongiu.I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole

di chi l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si

svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte

Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma

Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal

vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è

una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra

metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne.

Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si

alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in

quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in

fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di

e conMila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker

d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in

cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per

noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in

tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di

aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo

spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a

Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria

presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria

Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma

Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto

Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937.

Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche:

Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni.

Scontro fra padre e figlio.

Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche

di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto

esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena

Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della

prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod,

Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo,

William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra

canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. ——— Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA

TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA’ – ASSOCIAZIONE

VOLTERRA JAZZ – ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE – FILARMONICA GIACOMO

PUCCINI GRAZIE A SOCIETA’ CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP

FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA

——— Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

http://www.gliscomunicati.it/Content.asp?ContentId=8537&3digits=853700&Title=Festival%20dei%20Festival%20-%20Omaggio%20a%20Vittorio%20Gassman%20-%2013%20Luglio/8%20Agosto%202017

Festival dei Festival - Omaggio a Vittorio Gassman - 13 Luglio/8 Agosto 2017

Autore: Nicoletta Chiorri & Alma Daddario - Redazione Cult

Data: 07/07/2017 06:47:23

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA, COMUNE DI VOLTERRA

SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA

CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE

VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO

PUCCINI

GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP

FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA

Festival dei Festival

Festival internazionale del

Teatro Romano -Volterra Jazz

Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance

Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,

diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che

va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in

scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per

il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì

vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi.

A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con

un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome

Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio

Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il

suo 24°anno.

Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica

Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto

della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre

con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si

sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti.

E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival

Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende

così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,

per la città di Volterra.

Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non

una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John

Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le

scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito

bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei

Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero

come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che

rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di

passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le

sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”.

Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con

Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme

Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale

di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino,

Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali.

La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo,

attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la

determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e

rappresenta la folla, il senato e la luna.

Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay

Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno

di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo

spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp:

un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una

Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia

mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima

che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e

della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga

Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa

collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo.

Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di

Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia

Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo

– scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e

poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte

e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel

conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”.

Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance

Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio

di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente.

In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione,

letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena

Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura

verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma

riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani

che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi.

Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il

libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro

2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio

silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla

Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le

devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune

ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio

storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela

negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste.

Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di

Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea

Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina

Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel

tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel

ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza

nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi

scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”.

Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina

Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si

tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di

salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un

giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle

motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero

scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze.

Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da

Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta

Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato

dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida

trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è

guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il

tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e

cupezza, tristezza e furore.

Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena

simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino,

Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le

voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di

toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua

seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚

innocenti o infami per colpa o per destino.

Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere

paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche

originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e

interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di

riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato

dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con

un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri

tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si

alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili

portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso

dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto

artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi

condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg,

che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e

personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett

Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le

sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in

presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese

in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che

accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure.

Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra

Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio

Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da

Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo

Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,

Natalia di Bartolo.

Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,

produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e

Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e

devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e

Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.

Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi

carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e

Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con

Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e

Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro

rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe

Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William

Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra

canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.

Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257

www.teatroromanovolterra.it

http://www.lafolla.it/lf173dei.php

spettacolo: a Volterra

Festival dei Festival

Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi.

A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno.

Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti.

Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017

articolo pubblicato il: 07/07/2017

Claudia Grohovaz

Dal palcoscenico a dietro le quinte

http://www.claudiagrohovaz.com/2017/07/festival-internazionale-del-teatro.html

FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL TEATRO

ROMANO DI VOLTERRA

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI VOLTERRA, COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Festival dei Festival Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz Filarmonica Giacomo Puccini - Palio di Pomarance Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. ---------------------------------------- Festival dei Festival Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017

Direttore artistico Andrea Mancini OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e

Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza,

inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

http://www.gonews.it/2017/07/05/festival-internazionale-del-teatro-romano-lappuntamento-volterra/

Festival internazionale del Teatro Romano, l’appuntamento a Volterra

05 luglio 2017 15:08 Cultura Volterra

Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano, diretto da Andrea

Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in

chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni

di assenza ha scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando

Arrabal e della prima del Dalì vs Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia

Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo livello portato avanti da Volterra Jazz con un

programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia,

Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival Volterra Jazz

che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore

interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e

il progetto della Pro Loco di Pomarance che merita un’attenzione particolare, lavorando da sempre con

lo straordinario Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di

scene, verso risultati spesso esaltanti. Il Festival dei Festival è appoggiato da Fondazione Cassa di

Risparmio di Volterra, nel ruolo di mecenate. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it Festival dei Festival Festival

Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017 Direttore artistico Andrea Mancini

OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del

Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così

ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di

Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una

struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima

interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,

andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non

sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini – quest’anno

costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a

partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un

monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue

porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì

13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e

Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di

Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria

Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.

E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di

cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e

rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima

internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro

Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo

spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica

identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria

profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de

Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo

dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal

grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari,

coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano,

domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia

Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele

Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca

la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e

con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e

nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore

21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla

classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben

presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta

e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani,

Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori.

Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il

loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco

Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di

Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in

difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di

Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni

dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non

usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in

malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche

iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario

Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche

originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il

regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si

imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza

nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo

nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30,

Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi

con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur

di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio

negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che

determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza

soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi,

da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio, regia

Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai

al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove

tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco

in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e

cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena

simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo

Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi

l’ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela

mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚

colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore

21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta

Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e

interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura

contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua

spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame

d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza,

situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche

con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio

attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore

21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora

al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che

è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova

eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile

pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue

molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire

all’improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo

dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano

domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri,

Micha Von Hecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof.

Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo,

Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,

Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,

produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre.

Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere

emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra

generazioni. Scontro fra padre e figlio. Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La

sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone

Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone

Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della

letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi “carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles

Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al

mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra

canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.

Fonte: Ufficio Stampa

Copyright © gonews.it

http://www.traiettorie.org/2017/07/08/a-volterra-il-festival-dei-festival-musica-danza-e-teatro/

A VOLTERRA IL FESTIVAL DEI FESTIVAL:

MUSICA, DANZA E TEATRO luglio 8, 2017

Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,

diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma

che va dal classico, reinterpretato in chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al

ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha scelto proprio

Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza diFernando Arrabal e della

prima del Dalì vs Picasso e il recital della sopranoPatrizia Ciofi.

A tutto questo si lega il lavoro portato avanti daVolterra Jazz con un programma di

concerti di richiamo, eseguiti dai musicistiJerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco

Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival

Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno.

Infine l’impegno più popolare della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il

centosettantesimo della propria attività e il progetto della Pro Loco di Pomarance con

il Palio di Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di

scene.

Festival Internazionale del Teatro Romano “ Omaggio a Vittorio Gassman”

13 luglio – 8 agosto 2017

Direttore artistico Andrea Mancini

E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival

Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende

così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,

per la città di Volterra.

Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non

una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John

Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le

scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito

bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime.

Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto

con Teatri di Pietra, partner del festival, saràCaligola Homme absurde e Homme

Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale

di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino,

Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La

messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo,

attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la

determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e

rappresenta la folla, il senato e la luna.

Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay

Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno

di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo

spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp:

un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una

Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia

mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo,

anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della

rinascita e della speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande

coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela

Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan

Ristallo.

Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di

Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia

Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di

Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la

ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori,

con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a

scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”.

Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance

Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio

di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente.

In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della

tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. ProtagonistiElena

Dioguardi e Leandro Salvischiani.

Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il

libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro

2017.

Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso

e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il

poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis,

individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi.

Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di

Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea

Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina

Benedetti.

Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina

Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo diAndrea Buscemi con Martina Benedetti. Si

tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di

salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else.

Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da

Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta

Arosio, regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso,

logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida

trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è

guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco.

Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena

simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino,

Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu.

I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l’ha

accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti.

Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere

paura di Alma Daddario, movimenti coreograficiCarlotta Bruni,musiche

originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e

interpretazione di Simone Migliorini.

Lo spettacolo è una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà

capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore

del flauto.

Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto

artistico di e con Mila Moretti.

Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra

Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio

Anzelmo assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da

Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo

Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan,

Natalia di Bartolo.

Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal,

produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e

Sergio Aguirre.

Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due

opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani.

Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.

Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi

carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e

Simone Migliorini.

Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e

Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre

grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi

“carnefici”.

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257

www.teatroromanovolterra.it

http://teatro.persinsala.it/festival-dei-festival-4/40802

FESTIVAL DEI FESTIVAL d i T es s a G ran a t o

Home Annunci/Comunicati Festival Teatrali Teatro Romano // 2017-07-11

Dalla Performance al Jazz In partenza in area volterrana, il Festival Internazionale del Teatro Romano, Volterra Jazz, Filarmonica

Giacomo Puccini e Palio di Pomarance.

A Volterra l’estate scalda ulteriormente gli animi con due mesi di eventi, in partenza il 13 luglio, dedicati

all’intrattenimento e allo spettacolo. Il Festival dei Festival ingloba, infatti, oltre al Festival del Teatro

Romano – e quindo danza, prosa e lirica – anche Volterra Jazz (che quest’anno giunge alla

ventiquattresima edizione), il Palio di Pomarance, e la Filarmonica Giacomo Puccini. Così da offrire una

scelta che spazi vivacemente tra le arti dal vivo.

Il nome che cattura l’attenzione è sicuramente Lindsay Kemp. Performer, attore, danzatore, mimo, allievo di

Marcel Marceau, da anni cittadino toscano, il 14 luglio sarà al Teatro Persio Flacco di Volterra con una sua

creazione, in Prima Internazionale. Eccelso contaminatore tra i generi e inventore di una poetica onirica,

nell’ambito del Festival presenterà Kemp Dances, una metamorfosi di personaggi e microuniversi, dal

doppio Violetta/Callas, a figure immaginifiche come l’Angelo, fino all’omaggio al ballerino russo Nijinsky, in

un esplorare gli estremi e le espressioni più dolci ed esasperate del corpo danzante.

L’anello che fa da congiunzione al Festival del Teatro Romano, di cui Kemp Dances rappresenta lo

spettacolo chiave, sarà Vittorio Gassman, che quest’anno è il filo conduttore e l’ispirazione. Questa è stata

l’intenzione del direttore artistico Andrea Mancini per rammentare l’attore che, proprio trent’anni fa,

ideò Volterrateatro. Come da comunicato stampa: “Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il

Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello

straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le

scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura

fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori”, dice Andrea Mancini: “quest’anno

costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire

da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto a una grande forca”.

Da notare è il taglio del Festival, che affianca opere del repertorio classico, e greco, ad altre di matrice

moderna e contemporanea. Pensiamo a Edipo di Sofocle, in scena il 16 luglio, per la regia di Cinzia

Maccagnano; e, per contrappunto, a La signorina Else, di Schnitzler, in scena il 22 luglio, per la regia di

Andrea Buscemi.

Un programma da scoprire, insomma, e che proseguirà fino ad agosto. Volterra Jazz e il Palio di Pomarance

– interessante rievocazione storica in chiave teatrale – arricchirrano ulteriormente quello che è stato definito,

a maggior ragione, un Festival dei Festival. E per citare alcuni strumentisti che si esibiranno live, ecco i nomi

di Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati – anche direttore

artistico del Volterra Jazz.

Festival dei Festival (Festival Internazionale del Teatro Romano + Volterra Jazz) va in scena

da giovedì 13 luglio a domenica 6 agosto

Volterra, varie location

giovedì 13 luglio

Teatro Romano

h. 21:30

Caligola

da Svetonio e Camus

coreografia e regia Aurelio Gatti

venerdì 14 luglio

Teatro Persio Flacco

h. 21:15

Kemp Dances

di e con Lindsay Kemp

e con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci

domenica 16 luglio

Teatro Romano

h. 21:30

Edipo di Sofocle

Adattamento e regia Cinzia Maccagnano

con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale

giovedì 20 luglio

Teatro Romano

h. 21:30

Romeo and Jiuliet

coreografia Alberto Canestro

sabato 22 luglio

Monologhi al femminile

Chiostro Pinacoteca Civica

h. 18:30

Libere donne

da Mario Tobino

con Livia Castellana

regia Andrea Buscemi

Teatro Romano Volterra

h. 21:30

Signorina Else

di Artur Schnitzler

con Martina Benedetti

regia Andrea Buscemi

domenica 23 luglio

Teatro Romano Volterra

h. 21:30

Agamennone

di Fabrizio Sinisi da Eschilo

con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Valeria Perdonò, Coro (La Città), Elisabetta Arosio

regia Alessandro Machìa

lunedì 31 luglio

Museo Etrusco Guarnacci

h. 21:30

Elena Simulacro e Impostura

di Aurelio Gatti

con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu

martedì 1 agosto

Palazzo dei Priori

h. 21:30

Pan-Crazio. La libertà di avere paura

di Alma Daddario

con Simone Migliorini, Carlotta Bruni, David Dainelli, Angela Zapolla

giovedì 3 agosto

Teatro Romano Volterra

h. 21:30

Il sogno

di August Strindberg

regia Mila Moretti

lunedì 7 agosto

Teatro Romano

h. 21:30

Dalì VS. Picasso

di Fernando Arrabal

regia Manola Nifosì – Sergio Aguirre

martedì 8 agosto

Teatro Romano

h. 21:00

Patrizia Ciofi in concerto

La sposa e i suoi carnefici

di Natalia Di Bartolo

con Patrizia Ciofi, Simone Migliorini

VOLTERRA JAZZ

mercoledì 2 agosto

Teatro Romano

h. 21:30

Jerome Sabbagh Quartet

giovedì 3-10 agosto

Logge del Palazzo Pretorio

10-13/17:22

Crossover

di Alì Hassoun

venerdì 4 agosto

Piazzetta dei Fornelli

h. 21:30

Stefano Battaglia&Mirco Mariottini

sabato 5 agosto

Piazzetta dei Fornelli

h. 21:30

Stefano Onorati&Giulio Stracciati

mercoledì 9 agosto

Teatro Romano

h. 21:30

Daniele Malvisi Sextet

http://primapaginanews.it/dettaglio_news_hr.asp?ctg=2&id=387665

NEWS PPN

Cultura - Al via il Festival Internazionale del Teatro Romano di

Volterra dal 13 luglio all'8 agosto 2017

Roma, 6 lug (Prima Pagina News) Del Festival dei Festival fanno parte il Festival internazionale del Teatro Romano,

diretto da Andrea Mancini, che arriva alla quindicesima edizione, con un programma che va dal classico, reinterpretato in

chiave contemporanea, dei Teatri di Pietra, al ritorno in scena del grande Lindsay Kemp che dopo anni di assenza ha

scelto proprio Volterra per il suo Kemp Dance. In chiusura la presenza di Fernando Arrabal e della prima del Dalì vs

Picasso e il recital di una soprano di fama internazionale qual è Patrizia Ciofi. A tutto questo si lega il lavoro di altissimo

livello portato avanti da Volterra Jazz con un programma di concerti di richiamo assoluto, eseguiti dai musicisti Jerome

Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini, Daniele Malvisi e Giulio Stracciati anche direttore artistico del Festival

Volterra Jazz che quest’anno compie il suo 24°anno. Infine l’impegno più popolare, ma non per questo di minore

interesse, della Filarmonica Giacomo Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività e il progetto della

Pro Loco di Pomarance che merita un'attenzione particolare, lavorando da sempre con lo straordinario Palio di

Pomarance, un palio tutto teatrale, con le contrade che si sfidano a colpi di scene, verso risultati spesso esaltanti. E’

dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini

nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro,

per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura,

ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di

Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e

subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea

Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro.

http://kirolandia.blogspot.it/2017/07/kirosegnaliamo-11-17-luglio-2017.html

"FESTIVAL DEI FESTIVAL" Festival Internazionale del Teatro Romano Direttore artistico Andrea Mancini TEATRO ROMANO - TEATRO PERSIO FLACCO Volterra (PI) 13 luglio – 8 agosto 2017 - vari orari OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN

Festival internazionale del Teatro Romano -Volterra Jazz - Filarmonica Giacomo Puccini -

Palio di Pomarance E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro

Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una

trentina di anni fa ideò il festivalVolterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una

struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima

interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja,

andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che

non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno

costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a

partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca.

Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al

pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. PROGRAMMA DI QUESTA SETTIMANA: >>> TEATRO ROMANO giovedì 13 luglio alle 21.30 Spettacolo di apertura Coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme

Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de

Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro,

Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra.

E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di

cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e

rappresenta la folla, il senato e la luna.

>>> TEATRO PERSIO FLACCO 14 luglio ore 21.30 Prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo,

Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi

ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di

Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata;

un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del

leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni

identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Completano lo

spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp,

entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore

ballerino Ivan Ristallo. >>> TEATRO ROMANO 16 luglio ore 21.30 Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo,

Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo –

scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto,

creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi

fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio

affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE

VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP

FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA Indirizzi: TEATRO ROMANO piazza Caduti nei Lager Nazisti - Volterra (PI) / TEATRO

PERSIO FLACCO via dei sarti, 37 - Volterra (PI) Sito di riferimento: www.teatroromanovolterra.it ____

http://www.fashionnewsmagazine.com/web/2017/07/12/il-festival-internazionale-del-teatro-romano-

rende-omaggio-a-vittorio-gassman/

Il Festival Internazionale del Teatro Romano rende

omaggio a Vittorio Gassman

In partenza la quindicesima edizione della rassegna di Volterra inserita

nel cartellone del Festival dei Festival

S C RI TTO D A D AN IE LA GI AN N AC E - LU GLI O 1 2 , 2 0 1 7 I N S H O W , TE ATRO

Gli amanti del teatro avranno l’imbarazzo della scelta se dovessero decidere di fare un salto

a Volterra per partecipare al Festival dei Festival, un ricchissimo cartellone di cui fanno parte

il Festival Internazionale del Teatro Romano, il Volterra Jazz, la Filarmonica Giacomo

Puccini, che festeggia il centosettantesimo della propria attività, e il Palio di

Pomarance. Il Festival Volterra Jazz prevede quest’anno, in occasione della sua 24ma edizione,

la presenza di musicisti di rilievo quali Jerome Sabbagh, Stefano Battaglia, Mirco Mariottini,

Daniele Malvisi e Giulio Stracciati, il quale è anche direttore artistico della manifestazione. Il Palio

di Pomarance è un progetto teatrale a cura della Pro Loco di Pomarance, che permette di assistere ai

duelli delle contrade che si sfidano a colpi di scene.

In particolare, il Festival Internazionale del Teatro Romano si svolge dal 13 luglio all’8 agosto,

con direttore artistico Andrea Mancini. Questa quindicesima edizione della rassegna è dedicata

a Vittorio Gassman, che a Volterra fondò il festival Volterrateatro. Il ricordo dell’indimenticato

attore parte da “Opera dello straccione di John Gay”, prima interpretazione da protagonista di

Gassman con la regia di Vito Pandolfi, in scena a Roma nel 1943. Di questa rappresentazione, si

ricorda un’immagine nello specifico, attraverso il Monumento Effimero, inaugurato in piazza dei

Priori il 13 luglio alle 18.

Lindsay Kemp sceglie di tornare in scena, dopo anni di assenza, e lo fa portando al Teatro Persio

Flacco il 14 luglio alle ore 21.30, la prima internazionale del suo Dances Lindsay Kemp, con

Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci. Sono quattro i personaggi che

l’artista rappresenta, tratti da opere diverse tra loro, come “Ricordi di una Traviata”, “Il Fiore”,

“Les Ballets Russes”, e “L’Angelo”. Dance Company si esibisce il 20 luglio alle 21.30 in “Romeo

and Juliet”, per le coreografie di Alberto Canestro, e con protagonisti Elena Dioguardi e

Leandro Salvischiani.

Andrea Buscemi dirige due spettacoli di “Monologhi al femminile”: il primo intitolato “Libere

donne”, ispirato a “Le libere donne di Magliano” di Mario Tobino, e interpretato da Livia

Castellana; il secondo, invece, è “La signorina Else”, titolo omonimo dell’opera di Arthur

Schnitzler da cui è tratto, e con protagonista Martina Benedetti. Mentre “Libere donne” descrive

in maniera minuziosa la sofferenza fisica e psicologica, “La signorina Else” è incentrato sulla

critica ad una famiglia borghese della Vienna dei primi del Novecento, che pur di lasciare intatto il

proprio nome e salvare le apparenze decide di sacrificare la giovane figlia Else.

15 – 07 - 2017

Pennadoro dalla penna al cuore

Le recensioni giornalistiche di Tania Croce

http://pennadororecensioni.blogspot.it/2017/07/volterra-omaggia-vittorio-gassman-alla.html

Volterra omaggia Vittorio Gassman alla quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano.

Festival dei Festival

Festival Internazionale del Teatro Romano 13 luglio – 8 agosto 2017

Direttore artistico Andrea Mancini

OMAGGIO A VITTORIO GASSMAN

E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano. Andrea Mancini nuovo direttore artistico intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il festival Volterrateatro, per la città di Volterra. Il 13 luglio alle 18, in piazza dei Priori, sarà inaugurato il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori - dice Andrea Mancini - quest'anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, aprirà al pubblico le sue porte e le sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”. Lo spettacolo di apertura al Teatro Romano giovedì 13 luglio alle 21,30, coprodotto con Teatri di Pietra, partner del festival, sarà Caligola Homme absurde e Homme Révolté, da Svetonio e Camus, regia e coreografia di Aurelio Gatti, musica originale di Lucrezio de Seta, interpreti: Carlotta Bruni, Luna Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano Tringali. La messinscena in forma di danza-teatro è scabra. E’affidata a sei donne e ad un uomo, attribuendo alle prime la dinamica, la passione, la necessità di cambiamento, la determinazione e al secondo la staticità della forma. La musica integra il visivo e rappresenta la folla, il senato e la luna. Al Teatro Persio Flacco 14 luglio ore 21,30, prima internazionale, Dances Lindsay Kemp, con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Paci, è il ritorno di un grande artista che resta giovanissimo in scena, in mezzo ai suoi ballerini. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in Ricordi di una Traviata; un’allegoria profondamente semplice nel Il Fiore; un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky e infine L’Angelo, anima che trascende ogni identità per diventare simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della

speranza. Completano lo spettacolo: Mi Vida, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp, entrambi per Daniela Maccari, coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo. Teatro Romano, domenica 16 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Edipo di Sofocle, adattamento e regia di Cinzia Maccagnano, con Dario Garofalo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Raffaele Gangale. “Quella di Edipo – scrive la regista – è una ribellione che avviene in se stesso: è lui che evoca la ragione e poi l’istinto, creando dialoghi serrati che diventano sempre più interrogatori, con Creonte e con Tiresia, quasi fossero voci interiori che lo tormentano e lo inducono a scavare nel conscio e nell’inconscio affinché la verità si palesi accecante come la luce”. Teatro Romano, giovedì 20 luglio ore 21,30, Romeo and Juliet, Dance Company, coreografie Alberto Canestro, il lavoro è legato alla classicità dall’esempio di grandi maestri, esperienza che Canestro e la Agostini dimostrano di aver ben presente. In particolare il movimento dei danzatori corrisponde ad alcune sequenze della tradizione, letta e rivista con sensibilità contemporanea. I due protagonisti, Elena Dioguardi e Leandro Salvischiani, Giulietta e Romeo, costruiscono un’azione di apertura verso il pubblico, verso gli altri danzatori. Allargano cioè, il loro gesto all’esterno, ma riportandolo subito dopo verso se stessi, a ferire, a colpire il loro proprio corpo. Giovani che si aprono al mondo, ma che ne vengono subito offesi. Museo Etrusco Guarnacci venerdì 21 luglio ore 18, Pilade Cantini presenta il libro Attacco all’Arte la bellezza negata di Simona Maggiorelli, ed. L’asino d’oro 2017. Il libro è un viaggio attraverso epoche fra loro lontane in difesa del linguaggio silenzioso e universale delle immagini. Con l’antichista Ronchey, lo scopritore di Ebla Matthiae e il poeta siriano Adonis, l’autrice indaga l’iconoclastia cristiana e le devastazioni dell’Isis, individuando nella ‘diffidenza’ verso le immagini un tratto comune ai tre monoteismi. Non usano picconi come i wahhabiti, ma svendono il patrimonio storico-artistico e lo lasciano andare in malora: accade in Italia, dove il sistema di tutela negli ultimi quarant’anni è stato attaccato da politiche iperliberiste. Palazzo Minucci Solaini sabato 22 luglio ore 18, da Le libere donne di Magliano di Mario Tobino, Monologhi al femminile-Libere donne, regia Andrea Buscemi con Livia Castellana, musiche originali Nicolò Buscemi, assistente Martina Benedetti. “Ne Le libere Donne di Magliano, scrive il regista, Tobino è maestro nel tradurre i fremiti della sofferenza fisica e psicologica e il suo messaggio si imprime nel ricordo, turbando il sonno a distanza di anni. Forse l’arte è simpliciter questo: sapienza nella descrizione del dolore. Tobino si spinge in avanguardia ancora più in là, quasi scommettendo nientemeno che sulla cognizione del medesimo”. Teatro Romano, sabato 22 luglio ore 21,30, Monologhi al femminile – La signorina Else di Arthur Schnitzler, uno spettacolo di Andrea Buscemi con Martina Benedetti. Si tratta di una critica impietosa verso la società, in cui la famiglia borghese pur di salvaguardare il proprio status sacrifica la giovane figlia, Else. Schnitzler esprime un giudizio negativo verso la società viennese dei primi del Novecento, poco sensibile alle motivazioni che determinano atteggiamenti estremi e che dovrebbero essere il vero scandalo, mentre si scandalizza soltanto delle apparenze. Teatro Romano domenica 23 luglio ore 21,30, Agamennone di Fabrizio Sinisi, da Eschilo, con Paolo Graziosi, Elena Ghiaurov, Alessandra Falluchi, Elisabetta Arosio,

regia Alessandro Machìa. Ambientato in un paese abbattuto e confuso, logorato dalla crisi e dalla fame, ormai al di là della politica, in un tempo che è livida trasfigurazione dell’oggi, a ridosso di una guerra dove tutto si è perso e nulla si è guadagnato, Agamennone è una riscrittura contemporanea del classico greco in cui il tragico viene riattuato e scatenato nei suoi elementi essenziali: amore e rabbia, erotismo e cupezza, tristezza e furore. Museo Etrusco Guarnacci lunedì 31 luglio ore 21,30, Teatri di Pietra, Elena simulacro e impostura, autore e regista Aurelio Gatti, con Gabriella Cassarino, Raffaele Gangale, Carlo Greca, Luna Marongiu. I molteplici volti di Elena attraverso le voci delle fonti antiche e le parole di chi l'ha accusata e difesa, in un avvicendamento di toni e figure contrastanti la figura di Elena si svela mostrando i molti volti della sua seduzione‚ la sua multiforme bellezza. Una‚ due‚ tre‚ molte Elene‚ colpevoli o vittime‚ innocenti o infami per colpa o per destino. Teatro Romano martedì 1 agosto ore 21,30, Pan…crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni,musiche originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Teatro Romano giovedì 3 agosto ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose del vivere , in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l'essere in presenza di pubblico corrobora il desiderio di aprire all'improvviso quella scatola cinese in cui le storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure. Teatro Romano domenica 6 agosto ore 20, Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato, assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia Compatangelo, Elena d'Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo. Teatro Romano lunedì 7 agosto ore 21,30, Dalì vs Picasso di Fernando Arrabal, produzione Atto Due e Festival di Teatro Romano di Volterra, regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre. Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio.

Teatro Romano martedì 8 agosto ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi "carnefici". Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi per l'incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d'eccezione. Duetti giocati tra canto lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile. Il Festival dei Festival è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra COMUNE DI VOLTERRA SOPRINTENDENZA AI BENI ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA CON ASSOCIAZIONE CULTURALE GRUPPO PROGETTO CITTA' - ASSOCIAZIONE VOLTERRA JAZZ - ASSOCIAZIONE PRO POMARANCE - FILARMONICA GIACOMO PUCCINI GRAZIE A SOCIETA' CHIMICA LARDERELLO, CASSA RISPARMIOVOLTERRA SPA UNICOOP FIRENZE, ALTAIR CHIMICA E KNAUFF SPA

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

Ufficio Stampa Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

347 2101290 – 338 4030991 [email protected]

a luglio 24, 2017

http://www.quinewsvolterra.it/lindsay-kemp-per-la-prima-volta-a-volterra.htm

Lindsay Kemp per la prima volta a Volterra

L’artista inglese di fama internazionale ha presentato il suo nuovo

spettacolo nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo dei Priori

VOLTERRA — “Una città bellissima che, animata da spiriti antichi, conserva un grande fascino”.

Con queste parole Lindsay Kemp ha espresso la sua gioia/felicità nel trovarsi a Volterra e nel

potersi esibire al Teatro Persio Flacco con il suo ultimo spettacolo che andrà in scena il 14 luglio.

Mercoledì 21 giugno, infatti, l’artista di fama internazionale, accolto nella sala del Maggior

Consiglio dal sindaco di Volterra Marco Buselli, ha presentato Kemp Dances, un’antologia di

musiche e danze in cui il suo trasformismo e la sua energia comunicativa daranno vita a

reinterpretazioni in chiave moderna di alcuni opere classiche.

Una forma espressiva, quella del ballo, che riesce ad abbattere ogni barriera, a superare le differenze

culturali e a raggiungere il cuore delle persone. La danza, infatti, per Kemp, rappresenta un

“linguaggio universale e porta la luce anche nelle situazioni più difficili.”

Lo spettacolo fa parte del calendario del Festival Internazionale del Teatro Romano.

Viola Luti

© Riproduzione riservata

http://www.lanazione.it/pisa/cronaca/kemp-dances-colori-e-virtuosismi-al-teatro-flacco-di-volterra-

1.3261663

C R O N A C A

“Kemp Dances”, colori e virtuosismi al teatro Flacco di Volterra Il protagonista, che ha dato il suo nome allo spetacolo, ha già incantato le platee

pisane con la regia de "il flauto magico" Pubblicato il 10 luglio 2017

Ultimo aggiornamento: 10 luglio 2017 ore 19:48

Un momento dello spettacolo

PISA, 10 luglio 2017 – Va in scena al teatro “Persio Flacco” di Volterra ,venerdì 14 luglio alle

21.30 con uno spettacolo più che originale. Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company tornano sul

palcoscenico con “Kemp Dances”, nuove creazioni frammiste ad alcuni dei pezzi classici

dell’artista ricreati e rivissuti oggi. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e

racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico assistente David

Haughton, sostenuti da un potente mix eclettico di musiche e da illuminazioni che suscitano irreali

visioni. E come sempre con questo saltimbanco dell’anima, tutto è in divenire: insieme a elementi

fissi c’è sempre anche una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto. A gennaio Lindsay è

stato il regista de "Il flauto magico" andato in scena a Livorno,Pisa e Lucca incantando le platee.

L'esibizione offre 4 magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica

identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”, la semplicità

estrema ma profonda di “Il Fiore”, poi un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino

de Les Ballets Russes, Nijinsky, e alla fine, in “L’Angelo”, un’anima che trascende ogni identità per

diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza.

Lo spettacolo contiene anche “Mi Vida”, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy, e “La

Femme en Rouge” di Kemp, tutti e due per Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai

“musa ballerina” di Kemp – e l’attore-ballerino Ivan Ristallo. Questo nuovo spettacolo offre, come

sempre, gli inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio impattante che rimane sempre

accessibile a tutti… ma è anche una rara opportunità di vedere un “mostro sacro” del teatro del

ventesimo secolo, che ama e brucia e vola ancora sul palcoscenico del ventunesimo.

Il Tirreno EDIZIONE PONTEDERA

http://iltirreno.gelocal.it/pontedera/cronaca/2017/06/22/news/in-scena-lindsay-kemp-maestro-di-bowie-1.15523575 IL 14 LUGLIO

In scena Lindsay Kemp, maestro di

Bowie

VOLTERRA. Il Teatro Romano di Volterra il 14 Luglio ospiterà lo spettacolo

“Kemp Dances” di Lindsay Kemp, artista di fama internazionale conosciuto

anche come ispiratore di tantissimi personaggi...

22 giugno 2017

VOLTERRA. Il Teatro Romano di Volterra il 14 Luglio ospiterà lo spettacolo “Kemp

Dances” di Lindsay Kemp, artista di fama internazionale conosciuto anche come

ispiratore di tantissimi personaggi della musica come David Bowie, scomparso poco più

di un anno fa, ma anche Mick Jagger, Kate Bush e Peter Gabriel.

L’evento è stato presentato nella Sala del Maggior Consiglio alla presenza di Kemp che si

è detto «emozionatissimo di poter recitare in una città suggestiva come Volterra poiché si

sente ispirato da questo luogo». Ha inoltre detto di «essere molto contento di far parte di

questo festival» e che il suo spettacolo, che è sbarcato anche in con una tournée in

Spagna, avrà il compito di sollevare lo spirito del pubblico perché secondo lui ne ha

bisogno: «Il mondo oggi è molto scuro e privo di amore, noi vogliamo intrattenere e

trasmettere amore».

È poi intervenuto il sindaco di Volterra Marco Buselli che ha definito la presenza di

Lindsay Kemp nel teatro di Volterra il coronamento di un sogno: «Volterra città d’arte

merita un artista di questo calibro, siamo felici e onorati di avere con noi una leggenda

internazionale». Non poteva certamente mancare una domanda sul com’è stato lavorare

con David Bowie, il grande artista visibilmente emozionato ha dichiarato che è stato un

vero piacere lavorare con lui. Si sono conosciuti quando David aveva 19

anni e tra loro è stato un amore a prima vista, da quel momento Bowie ha cominciato a

seguire le lezioni da Lindsay per poi prepare poco dopo prepararono lo spettacolo “Pierrot

in Torquoise”. «È stato uno dei miei studenti migliori», ha detto Kemp di Bowie.

Giulio Pucci

Il Tirreno EDIZIONE PONTEDERA

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/cronaca/2017/07/13/news/daniela-maccari-balla-per-il-grande-kemp-

1.156100514

PROTAGONISTI

Daniela Maccari balla per il grande Kemp PISA. Prima ballerina, coreografa e assistente del grandissimo Lindsay Kemp. Parliamo della pisana Daniela Maccari, un concentrato di talento e passione, nata, cresciuta e formatasi artisticamente…

13 luglio 2017

PISA. Prima ballerina, coreografa e assistente del grandissimo Lindsay Kemp. Parliamo

della pisana Daniela Maccari, un concentrato di talento e passione, nata, cresciuta e

formatasi artisticamente all’ombra della Torre, che dopo importanti tourneè nei principali

teatri italiani, debutterà domani sera, venerdì 14, al Teatro Persio Flacco di Volterra

proprio in un lavoro diretto dal famosissimo coreografo, attore e mimo inglese con uno

spettacolo dal titolo “Kemp Dances”. Con lei sul palco, oltre allo stesso Kemp, ci

saranno Ivan Ristallo, David Haughton, James Vanzo e Alessandro Pucci. «Il titolo

dello spettacolo gioca sul doppio significato in inglese di “Kemp danza” e “Le danze di

Kemp” - spiega Daniela Maccari, in questi giorni a Pisa -. Il sottotitolo “Invenzioni e

reincarnazioni” specifica invece che si tratta di un evento antologico con pezzi di repertorio

di Lindsay e nuove creazioni. Un grande spettacolo nel quale Lindsay interpreta un

omaggio a Maria Callas in “Ricordi di una Traviata”, celebra l’essenza della vita con “Il

fiore”, interpretata da Nijinsky, il grande ballerino russo finito in manicomio, e nella quale

anch’io prendo parte calandomi nei panni di una ballerina pazza che ricorda quando

danzavo “La morte del cigno”, per concludere con “L’angelo”».

Daniela è entusiasta e come darle torto. Da dieci anni lavora con uno dei mostri sacri della

danza nel mondo, diventandone sua coreografa e prima ballerina. «Quello che portiamo in

scena - sottolinea - è uno spettacolo completo, dentro il quale Kemp ha ritagliato per me

ruoli favolosi che amo tantissimo. A cominciare da “La femme en rouge”, in cui danzo con

Ivan Ristallo, “Il cigno” e per finire “Mi vida”, rivista dal grande coreografo belga Luc

Bouy e creata qualche anno fa per Luciana Savignano». Un spettacolo portato in giro

dalla compagnia in molte città italiane. «Sono felice - racconta Daniela - che dopo aver

girato tanto veniamo con la compagnia quasi a Pisa, la mia città, che l’anno scorso mi ha

anche onorata del premio “Pisani si nasce. Ho iniziato a studiare danza da piccolissima

con Ioana Butnariu, mi sono perfezionata con la grande maestra Marina Van Hoecke.

Avevo capito da subito che questa doveva essere la mia strada. Una decina di anni fa poi

l’incontro con Lindsay. Mi ha fatto un’audizione per danzatrice, mi ha preso e sono

diventata subito prima ballerina della compagnia, coreografa e sua assistente».

«Vedendo il suo lavoro - continua Daniela - immediatamente ho pensato: questa è la

danza, questo è il teatro che voglio fare. Lui è una fonte inesauribile, si impara ogni volta

che si muove o ogni volta che dice qualcosa. Kemp non è solo un grande artista, ma un

grande maestro di vita. Vive il suo lavoro come se fosse la sua vita, in maniera totale e

viscerale. Mi ha insegnato che dobbiamo fare della nostra danza un regalo per lo

spettatore.

Che dobbiamo regalare bellezza ed amore. Che ogni pubblico, in qualsiasi parte del

mondo, grande o piccolo che sia, ha diritto alla massima bellezza. Ma soprattutto che

dobbiamo danzare ogni giorno come se fosse la prima volta».

Roberta Galli

https://teatro.gaiaitalia.com/2017/07/12/kemp-dances-il-genio-di-lindsay-kemp-inscena-a-volterra-il-14-

luglio/

“Kemp dances”, il genio di Lindsay Kemp #Inscena a

Volterra il 14 luglio Pubblicato da admin in Copertina, Danza 12/07/2017

di Gaiaitalia.com Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno

suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza,

tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna,

uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza senza

tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre

definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”. “Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante

di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni.

Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione

costante di ogni racconto e ogni gesto.

Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria

profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky,

de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo

dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un

adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da

Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo. Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto

che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.

Programma:

“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi cantata da Maria Callas, Lindsay Kemp

“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi, Daniela Maccari, Ivan Ristallo

“Il Fiore”– musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”, Lindsay Kemp

“Mi Vida” di Luc Bouy musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part – Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo

“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” – musica di Carlos Miranda, Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Pucci

“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens, Daniela Maccari “L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem, Lindsay Kemp

Lindsay Kemp, danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, registae

straordinario essere umano è considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei

ancora viventi; nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla

storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.

Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere

significative dall’indimenticabile Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in

scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.

(12 luglio 2017)

https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/12/kemp-dances-invenzioni-e-reincarnazioni/

“KEMP DANCES” Invenzioni e Reincarnazioni

Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company

hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica,

danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli

spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza

distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro.

In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza

senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui

stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale

cento gesti atletici”.

“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e

frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico

spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori

in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci

che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi

in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.

Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp.

Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”.

Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del

leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni

identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire

il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga,

Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa,

collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo.

Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto

che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in

scena un genio del teatro del ventesimo secolo.

Lindsay Kemp

In

In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano

Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo

Luci David Haughton

Coreografia Lindsay Kemp, Luc Bouy, Daniela Maccari

Organizzazione artistica e tecnica David Haughton

14 Luglio 2017

Ore 21,30

Teatro Persio Flacco

Via dei Sarti, 37 – Volterra

Programma:

“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi

Cantata da Maria Callas

Lindsay Kemp

“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi

Daniela Maccari, Ivan Ristallo

“Il Fiore”- musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”

Lindsay Kemp

“Mi Vida” di Luc Bouy

musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part

Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo

“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” –

musica di Carlos Miranda

Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo,

James Vanzo, Alessandro Pucci

“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens

Daniela Maccari

“L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem

Lindsay Kemp

Lindsay Kemp

Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista…

Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK

nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev,

Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza

determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel,

Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.

Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo

opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo

hanno reso celebre in tutto il mondo.

Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp

Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo

settembre.

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it

Ufficio Stampa Festival

Alma Daddario & Nicoletta Chiorri

F i d e s t – A g e n z i a g i o r n a l i s t i c a / p r e s s a g e n c y

Quotidiano di informazione – Anno 29 n° 249

https://fidest.wordpress.com/2017/07/12/festival-internazionale-del-teatro-romano-di-volterra/

Festival Internazionale del Teatro Romano

di Volterra

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 luglio 2017

Volterra. Il 13 e 14 luglio comincia alla grande il Festival Internazionale del Teatro Romano di

Volterra. Il festival inizierà ufficialmente il giorno 13 con lo spettacolo CALIGOLA, che aprirà a

tutti gli effetti il festival, andando in scena alle 21,30 nello splendido sito archeologico del

Teatro Romano, aperto grazie alla Soprintendenza ai Monumenti e al Comune di Volterra. Si

tratta di uno spettacolo che mischia il teatro alla danza. Con la regia e coreografia di Aurelio

Gatti, coprodotto da Teatri di Pietra, partner del festival. Ci saranno Carlotta Bruni, Luna

Marongiu, Rosa Merlino, Elisabetta Ventura, Vittoria Faro, Cinzia Maccagnani, Sebastiano

Tringali.

La serata sarà preceduta alle 18 in piazza dei Priori da una manifestazione di forte valore

simbolico, Andrea Mancini, il direttore artistico del Festival, inaugurerà il Monumento effimero

a Vittorio Gassman, insieme a tante presenze significative, tra le quali proprio Kemp, ma

anche Aurelio Gatti e tanti amici e parenti del grande Gassman, che trent’anni fa portò la sua

idea di teatro popolare proprio a Volterra, “lasciandoci tra l’altro – come racconta Mancini –

l’eredità di un testo che nei prossimi anni andrà in scena proprio negli antichi spazi

archeologici della città”.

Il 14 alle 21 al Teatro Persio Flacco la manifestazione avrà una prestigiosa serata

internazionale, con lo straordinario KEMP DANCE, lo spettacolo di Lindsay Kemp che manca

da anni dall’Italia e che è stato completamente rinnovato. Si aspetta il pubblico delle grandi

occasioni, per celebrare un mito della danza e del costume internazionale, maestro e mentore

di tanti artisti, tra i quali David Bowie. Di questo parlerà tra l’altro Gabriele Rizza nelle sue

parole introduttive, prima di lasciare il posto alla straordinaria performance di Kemp – che è un

ragazzo di quasi ottant’anni – e dei suoi bravissimi ballerini: Daniela Maccari, Ivan Ristallo,

James Vanzo, Alessandro Paci e David Haughton. (foto: Kemp La Traviata)

http://www.lafolla.it/lf173dances.php

spettacolo: al Teatro Persio Flacco di Volterra

"Kemp Dances"

Lindsay Kemp In

“Kemp Dances” Invenzioni e Reincarnazioni

In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo Luci David Haughton Coreografia Lindsay Kemp, Luc Bouy, Daniela Maccari Organizzazione artistica e tecnica David Haughton

14 Luglio 2017 Ore 21,30 Teatro Persio Flacco Via dei Sarti, 37 - Volterra

Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua danza senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”.

“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto. Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme

en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo. Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.

Programma: “Ricordi di una Traviata” - musica di Giuseppe Verdi Cantata da Maria Callas Lindsay Kemp “La Femme en Rouge” - canzoni popolari francesi Daniela Maccari, Ivan Ristallo “Il Fiore”- musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum” Lindsay Kemp “Mi Vida” di Luc Bouy musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo “Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” - musica di Carlos Miranda Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo, Alessandro Pucci “Il Cigno” - musica di Ca mille Saint Saens Daniela Maccari “L’Angelo” - musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem Lindsay Kemp

Lindsay Kemp Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista… Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust. Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

articolo pubblicato il: 12/07/2017

Fatti&Fattoidi

http://fattiefattoidi.com/blog/2017/07/13/il-grande-lindsay-kemp-tra-meravigliose-invenzioni-e-reincarnazioni-divine/

Il grande Lindsay Kemp tra meravigliose ‘Invenzioni’ e

‘Reincarnazioni’ divine

Posted on 13/07/2017 by veronicameddi

V. M. – Il 14 luglio al Teatro Persio Flacco (Via dei Sarti, 37 – Volterra) la magia di Lindsay Kemp in “KEMP DANCES” Invenzioni e Reincarnazioni. In esclusiva per il XV Festival Internazionale del Teatro Romano. Con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, David Haughton e James Vanzo.

Nel corso della loro lunga e straordinaria carriera, Lindsay Kemp e la Lindsay Kemp Company hanno suscitato meraviglia e scalpore in ogni parte del mondo, mescolando stili di teatro, mimica, danza, tradizione, esperimento, ironia e sensazioni. Ancora oggi, come allora, la magia degli spettacoli di Kemp ruotava intorno al suo personalissimo carisma di interprete trasformista senza distinzione di ruoli donna, uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni personaggio raccontato attraverso la sua

danza senza tempo e senza regole, fatta di tecnica unita alla trasmissione di emozioni. Quella che lui stesso ha sempre definito in maniera estrema come “Un’immobilità carica di emozioni che vale cento gesti atletici”.

“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni” di nuove interpretazioni, creazioni e frammenti di alcuni dei suoi pezzi classici ricreati e rivissuti in chiave moderna. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix di musiche e luci che suscitano irreali visioni. Un saltimbanco dell’anima tutto in divenire mescolato a elementi fissi in cui c’è sempre una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.

Lo spettacolo offre quattro magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp. Un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”. Un’allegoria profondamente semplice de “Il Fiore”, un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino Nijinsky, de Les Ballets Russes e “L’Angelo”. Un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza. Ad arricchire il tutto, un estratto di “Mi Vida”, un adattamento ad hoc dal grande coreografo belga, Luc Bouy tratto da “La Femme en Rouge” interpretato da Daniela Maccari, coreografa, collaboratrice e ormai musa di Lindsay Kemp e l’attore ballerino, Ivan Ristallo.

Kemp Dances offre come sempre inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio d’impatto che rimane sempre accessibile a tutti, ma regala nello stesso tempo l’opportunità di vedere ancora in scena un genio del teatro del ventesimo secolo.

Programma:

“Ricordi di una Traviata” – musica di Giuseppe Verdi

Cantata da Maria Callas

Lindsay Kemp

“La Femme en Rouge” – canzoni popolari francesi

Daniela Maccari, Ivan Ristallo

“Il Fiore”– musica di W.A. Mozart. “Laudate Dominum”

Lindsay Kemp

“Mi Vida” di Luc Bouy

musica di Gregorio Paniagua, Francisco Tarrega, Arvo Part

Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo

“Frammento dal Diaria di Vaslav Nijinski” –

musica di Carlos Miranda

Lindsay Kemp, Daniela Maccari, Ivan Ristallo,

James Vanzo, Alessandro Pucci

“Il Cigno” – musica di Ca mille Saint Saens

Daniela Maccari

“L’Angelo” – musica di Giuseppe Verdi, dal Requiem

Lindsay Kemp

Lindsay Kemp

Danzatore, attore, pittore, autore, costumista, scenografo, insegnante, coreografo, regista…

Considerato da pubblico e stampa come uno dei grandi maestri contemporanei ancora viventi, LK nella sua lunga carriera artistica ha collaborato con leggende artistiche del calibro di Nureyev, Fellini, Mick Jagger, Ken Russell e Derek Jarman ma soprattutto ha esercitato un’influenza determinante sulla storia del rock. Tra i suoi allievi si possono annoverare tra gli altri Peter Gabriel, Kate Bush e David Bowie di cui firmò la regia di Ziggy Stardust.

Icona del mondo dello spettacolo negli anni settanta/ottanta Kemp ha lasciato il segno producendo opere significative da Flowers a Sogno di una notte di mezza estate, Salomè e tantissimi altri che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Dopo i numerosi successi dello scorso millennio, Kemp è tornato in scena col suo spettacolo Kemp Dances, che dopo il tour in Spagna tornerà quest’anno in Italia a partire da Firenze, il prossimo settembre.

http://www.stamptoscana.it/articolo/spettacoli/lindsay-kemp-a-volterra-lineffabile-semplicita-

dellarte

Lindsay Kemp a Volterra: l’ineffabile semplicità dell’arte

Spettacoli Gabriele Rizza

Lunedì 17 Luglio, 2017 - 18:05

Volterra - Lo stile non invecchia. Anzi se possibile si affina. Lindsay Kemp, 80 anni, conserva intatto il suo fascino. E rilancia il suo inconfondibile touch, un pastiche di pantomima, danza classica, tecniche butoh (che però afferma di non avere mai studiato), il corpo infarinato, i costumi vaporosi, i movimenti en ralenti, i travestimenti, atmosfere rarefatte che si dissolvono in un erotismo ambiguo e penetrante dentro parabole visionarie e allucinate. Un trionfo dell’eccesso ma anche di una alchimia performativa che ramifica con puntuale, compiaciuto equilibrio la leggerezza impalpabile di Ariel e la dispettosa complicità di Puck. Così, il volto di biacca, il tradizionale kimono, il corpo flessuoso, l’aria sognante, lo sguardo birichino, i passi morbidi che sembrano lievitare, due grandi ali come braccia che volteggiano nell’aria sulle note del Requiem di Verdi, Lindsay Kemp si è materializzato l’altra sera sul palcoscenico del Persio Flacco di Volterra per lo spettacolo inaugurale del Festival internazionale del teatro romano giunto alla 15esima edizione, da quest’anno affidato alle cure di Andrea Mancini. Accompagnato da Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Paci, Kemp dà vita a una partitura raffinata e suggestiva, un collage di pezzi e frammenti, dove ritroviamo il mito di Violetta Valery, stralci da Duende e Flowers, i suoi titoli più famosi, i corpi scandalosi di Genet e Nijinsky, altre icone dell’immaginario kempiano insieme a Salomè, e l’inconfondibile eco del melodramma, inesauribile campionario di scene madri. Il teatro danza di Lindsay Kemp è prima di tutto una questione di “reincarnazioni”. I suoi “amori” ritornano, sempre uguali sempre diversi. Come le sue pause, i suoi intermezzi, quel suo padroneggiare il tempo e la memoria, anche quando si allungano a dismisura, quella sapienza compositiva che rende la luce assoluta protagonista al pari del movimento e della musica. Ecco, se la stella di Lindsay Kemp risplende inalterata e inconfondibile nel firmamento della danza contemporanea e della performing art, dopo tanti anni e tante avventure, si deve alla sua esclusiva capacità di rendere ineffabile e trascendentale, al di là di ogni diavoleria tecnologica, la semplicità artigianale della messinscena, un carico di effetti “speciali” che trasmettono pura e semplice emozione. Foto: www.lindsaykemp.eu

BRAINSTORMING CULTURALE MAGAZINE

IL MOVIMENTO CIRCOLARE DELLA CULTURA

https://brainstormingculturale.wordpress.com/eventi/dances-lindsay-kemp-invenzioni-e-reincarnazioni/

DANCES LINDSAY KEMP –

INVENZIONI E REINCARNAZIONI

L’incanto della danza tra sogno e realtà

Artista poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un poeta visionario dallo stile personale,

leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza del movimento.

Un evento imperdibile per uno spettacolo ricco di misticismo e spiritualità

Sabato 14 luglio, presso il Teatro Persio Flacco di Volterra, Lindsay Kemp ha portato la magia

della danza nel suo spettacolo Kemp Dances–Invenzioni e Reincarnazioni, nell’ambito della XV

edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Un’esibizione eccezionale

seguita da una platea attenta e raccolta, in una dimensione onirica, sospesa nel tempo.

Trasformista, poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un visionario, un artista totale dallo

stile personale, leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza

del movimento. Mimo, attore, danzatore e coreografo, è stato maestro e ispiratore, tra gli altri,

di Kate Bush, Mick Jagger e del leggendario David Bowie, alias Ziggy Stardust.

Nei settantacinque minuti di spettacolo, tra dinamici cambi palco e accurati quanto

essenziali dettagli scenici, Kemp divide lo spazio con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James

Vanzoe Alessandro Pucci.

Nei “sette tableaux” rappresentati, Kemp, vestito e truccato in total white, è una tela sulla quale

dipinge i personaggi che, grazie al movimento coreutico, nascono o rivivono, come da titolo.

Il sipario si apre su “Ricordi” di una Traviata, omaggio a Giuseppe Verdi. Con

una mimica morbida e dolce, spesso danzando come un “derviscio“, Kemp narra

la passione di Alfredo e Violetta, dai fasti iniziali fino al tragico epilogo. La “femme en rouge” è il

passo a due di Daniela Maccari e Ivan Ristallo. Un bistrot parigino è il teatro di un amore appena

nato, danzato con grazia e leggerezza, bruscamente interrotto dal violento scoppio della Seconda

Guerra Mondiale.

Sulle note del “Laudate Dominum” diMozart, Kemp interpreta “Il fiore”, coreografia in cui tutto

è affidato allegestualità. Le espressioni del volto, la dilatazione degli occhi, della bocca, le braccia

e le mani accompagnano il gesto in perfetta sintonia con la musica.

“Mi vida” è, invece, l’omaggio al coreografo Luc Bouy. La Maccari e Ristallo danzano con un

eccezionale controllo dei movimenti, su musiche di Paniagua e di Tarrega, fino a che Vanzo, nei

panni della Morte, ne decreterà la definitiva separazione e all’addio, su sottofondo di Arvo Part.

Doveroso il tributo corale al “ballerino di Dio“, Vaslav Nijinsky, con un frammento del suo Diario

– elogio di un personaggio lucidamente folle – innovatore assoluto della danza. La sua vita,

dai successi mondiali alla malattia mentale, è condensata in pochi minuti, sotto una nevicata di

piume.

Gran finale di Daniela Maccari con “Il cigno”, di Camille Saint-Saёns, e di Kemp

con “L’angelo”. Il primo, apparentemente fuori dai canoni del balletto classico, è per questo ancora

più realistico; il secondo, sulle note del “Requiem” di Verdi, trasforma Kemp in un essere etereo,

che discreto e silenzioso si congeda dal pubblico, tra applausi scroscianti e una meritatissima

standing ovation.

Kemp Dances è uno spettacolo denso di misticismoe spiritualità, potente ed evocativo allo

stesso tempo. È il manifesto di un maestro di gestualità geniale e umile, simbolo dell’essenza

umana, padrone assoluto di una dimensione fantastica divenuta realtà.

Elena D’Elia

Foto: Sergio Battista

Teatro Persio Flacco

XV edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 14 luglio

prima internazionale

Dances Lindsay Kemp con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Paci

coreografo belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp per Daniela Maccari ( coreografa

collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo)

http://ildiscorso.it/spettacolo/teatro/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura-al-festival-internazionale-del-teatro-romano-di-volterra-1-ago/

Romano di Volterra 1° Ago.

PAN…crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 1° Ago. Scritto da: Redazione 2017-07-26 in Dall'Italia,

Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane.

Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto,

una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.

Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

http://www.momentosera.it/articolo.php?id=41079

PAN… crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di

Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di

avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete

dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e

giornaliste romane.

Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”,

come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa

estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una

nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea

del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua

spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto:

“Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha

poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama

universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile

e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda

ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.

“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata

dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo

aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di

drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore

selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura

drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca

l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di

questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini

fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una

speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato

dalla musica”.

Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al

protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile,

segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico,

egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle

donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche

comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure

femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio

attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a

tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi

contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le

musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice

Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.

PAN… crazio: la libertà di avere paura

La musica, l’istinto, la paura

di Alma Daddario

con Simone Migliorini

musiche dal vivo di David Dainelli

coreografie di Carlotta Bruni

al violino Angela Zapolla

Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni

1 Agosto 2017

ore 21,30

Piazza dei Priori

Volterra

GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257

www.teatroromanovolterra.it

http://www.gliscomunicati.it/Content.asp?ContentId=8638&3digits=863800&Title=PAN...crazio: la liberta' di avere paura - Volterra, Piazza dei Priori - 1 Agosto 2017

PAN...crazio: la liberta' di avere paura - Volterra, Piazza dei

Priori - 1 Agosto 2017 Autore: Nicoletta Chiorri - Redazione Cultura

Data: 27/07/2017 06:47:15

PAN…crazio: la libertà di avere paura

La musica, l’istinto, la paura

di Alma Daddario

con Simone Migliorini

musiche dal vivo di David Dainelli

coreografie di Carlotta Bruni

al violino Angela Zapolla

Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono

produzioni

1 Agosto 2017

ore 21,30

Piazza dei Priori

Volterra

GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE

WIRELESS SILENT SYSTEM

Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo

spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone

Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e

giornaliste romane.

Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da

alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in

scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura

contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla

madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha

scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la

patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di

una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende

visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte

appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.

“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è

permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre

esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan.

E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda

il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli

una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale

non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più

rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle

nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché

rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile

dono divino qui rappresentato dalla musica”.

Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al

protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile,

segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico,

egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto

nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni

paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni

oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio

viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce

a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi

contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha

firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata

danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur

sfuggente.

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257

www.teatroromanovolterra.it

http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/2017/07/27/aria-destate-aria-di-festival/

Aria d’estate, aria di Festival 27/07/2017 Tania Croce TEATRO

Condividi: Facebook Twitter Google+ Pinterest Segnala via mail

Nemmeno l’aria irrespirabile di quest’estate riesce a interrompere il fluire dei

Festival dedicati all’arte in tutte le sue forme, un canto libero, soave e contagioso.

Ha compiuto 60 anni, quello dei Due Mondi di Spoleto, un vero e proprio inno alla

vita, alla natura, a quel talento che gli artisti sono riusciti a rendere eterni come il

cielo e le stelle. Il racconto per immagini di questi sessant’anni, si svolge all’interno

del Museo Archeologico Statale di Spoleto, un’immersione totale nel canto, la danza,

il teatro, la letteratura.

Torna la rassegna Teatri di Pietra, da diciotto anni appuntamento immancabile con

il fascino senza tempo dei luoghi antichi e la magia del teatro. La XVIII edizione

della rete culturale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali e

archeologici, è tornata attraverso lo spettacolo dal vivo, con oltre venti aree coinvolte

in diverse regioni, dalla Toscana alla Sicilia, che ospiteranno gli appuntamenti di una

programmazione dedicata ai temi del Mediterraneo e del Mito, ideata daPentagono

Produzioni e Circuito Danza Lazio, in collaborazione con la Soprintendenza

Speciale Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Roma per Villa di Livia e l’Arco

di Malborghetto, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali

e del Turismo, la Regione Lazio, il Parco di Veio e il Comune di Roma – XV

Municipio. KLYTAEMNESTRA at INFERI di Stefano Bandini e Alma Daddario

con Alida Mancini è sicuramente la punta di diamante degli appuntamenti nel Lazio

accanto all’Odissea di Blas Roca Rey che lo scorso anno ha portato la sua Iliade.

E’ dedicata a Vittorio Gassman la quindicesima edizione del Festival

Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Andrea Mancini, il nuovo direttore

artistico, intende così ricordare il grande attore che una trentina di anni fa ideò il

festival Volterrateatro, per la città di Volterra.

Il 13 luglio alle 18, in Piazza dei Priori, è stato inaugurato

il Monumento Effimero, non una struttura, ma una grande immagine che proviene

da Opera dello straccione di John Gay, prima interpretazione da protagonista di

Gassman con la regia di Vito Pandolfi e le scene di Toti Scialoja, andato in scena al

Teatro argentina di Roma nel 1943 e subito bloccato dalla censura fascista che non

sopportò le critiche al regime. “Così in piazza dei Priori – dice Andrea Mancini –

quest’anno costruiremo un monumento effimero, effimero come il teatro. Un

monumento a Vittorio Gassman, a partire da un elemento scenico che rappresenta il

giovanissimo attore accanto ad una grande forca. Un monumento di passaggio come è

il festival del Teatro Romano, che il 13 luglio, ha aperto al pubblico le sue porte e le

sue pietre, tagliate quasi duemila anni fa”.

Al Teatro Romano il 1 agosto alle ore21,30, Pan…crazio, la libertà di avere

paura di Alma Daddario, movimenti coreografici Carlotta Bruni, musiche

originali Davi Dainelli eseguite dal vivo da Angela Zapolla al violino, regia e

interpretazione di Simone Migliorini. Lo spettacolo è una proposta originale: una

sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo,

abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto che cerca soprattutto

nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni

paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni

oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio

viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Il 3 agosto alle ore 21,30 Il sogno di August Strindbergh, progetto artistico di e

con Mila Moretti. Da anni TeatrO2 lavora al tema del sogno, lasciandosi condurre da

un Baedeker d’eccezione, Il Sogno di August Strindberg, che è, essenzialmente, la

rappresentazione di una lacerante crisi interiore, generale e personale, in cui trova eco

il dolore dell’autore per la fine del suo matrimonio con Harriett Bosse. Il Sogno è per

noi un nobile pretesto per parlare con la lingua del teatro, di tutte le sostanze dolorose

del vivere, in tutte le sue molteplici sfaccettature, dove l’essere in presenza di

pubblico corrobora il desiderio di aprire all’improvviso quella scatola cinese in cui le

storie e i personaggi si animano, dando vita allo spettacolo dei sogni che

accomunano, pur essendo sempre diversi, donne e uomini, senza censure.

Il 6 agosto alle ore 20, si svolgerà la consegna dei Premi Ombra Della Sera a

Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato

Giordano, Fabio Armiliato, assegnati dalla Giuria presieduta dal prof. Giovanni

Antonucci, e composta da Vito Bruschini, Rainero Schembri, Maria Letizia

Compatangelo, Elena d’Elia, Edoardo Siravo, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini,

Alma Daddario, Lia Gay, Maura Catalan, Natalia di Bartolo.

L’ 8 agosto alle ore 21,30, Patrizia Ciofi – La sposa e i suoi carnefici musiche di

Bellini, Gounoud, Donizetti, Verdi, regia di Patrizia Ciofi e Simone Migliorini. Un

concerto esclusivo tra Lirica e Prosa di Natalia di Bartolo con Patrizia Ciofi e Simone

Migliorini, in scena Giulietta-Juliette, Lucia di Lammermoor e Desdemona, tre grandi

eroine della letteratura, della prosa e della lirica: tre spose e i loro rispettivi

“carnefici”. Vincenzo Bellini, Charles Gounod, Gaetano Donizetti e Giuseppe Verdi

per l’incantevole voce di uno dei soprani più celebri al mondo, William Shakespeare

e Sir Walter Scott per un interprete di prosa d’eccezione. Duetti giocati tra canto

lirico e recitazione: un esperimento mai tentato! Imperdibile.

Fatti&Fattoidi

http://fattiefattoidi.com/blog/2017/07/26/al-teatro-romano-di-volterra-pan-crazio-libera-la-paura/

Al Teatro Romano di Volterra ‘Pan….crazio’ libera la paura

Posted on 26/07/2017 by veronicameddi Leave a comment

V. M. – Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane.

Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.

“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.

Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente.

http://www.lafolla.it/lf173crazio.php

teatro: a Piazza dei Priori di Volterra

"PAN... crazio"

PAN... crazio: la libertà di avere paura

La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla

Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni 1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra Gli spettatori saranno dotati di speciali cuffie wireless silent system

Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice

dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

articolo pubblicato il: 26/07/2017

http://www.theatreonweb.it/spettacoli-teatrali-in-toscana/pan-crazio-la-liberta-di-avere-paura.html

Pan… crazio, la libertà di avere paura

Lo spettacolo "Pan... crazio, la libertà di avere paura" è una proposta originale: una sorta di

riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla

madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. , “straordinario per originalità e impatto

emotivo”, come è stato definito da alcuni critici. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile

fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della

violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a

farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio

viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Dettagli evento

Volterra (PI)

Piazza dei Priori

Dal 01/08 al 01/08/2017

Martedì ore 21.30

Festival Internazionale Teatro Romano

Di Alma Daddario

Regia e interpretazione Simone Migliorini

Movimenti coreografici Carlotta Bruni

Musiche originali Davi Dainelli

eseguite dal vivo con Angela Zapolla - violino

Info: 347.597.2883

[email protected]

http://www.italiaspettacolo.it/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura/

PAN…crazio: la libertà di avere paura

1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra

27/07/2017

di

Alma Daddario con

Simone Migliorini

musiche dal vivo di David Dainelli, coreografie di Carlotta Bruni, violino Angela Zapolla

GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS

SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena

lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative

scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato

definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale:

una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del

flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha

scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene

abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno

strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa

descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.

“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre

esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio

che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia

necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi

incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una

speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà

voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso

rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza,

situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un

vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma

altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un

femminino onnipresente seppur sfuggente.

Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni

1 Agosto 2017 ore 21,30

Piazza dei Priori Volterra

www.teatroromanovolterra.it

https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/27/gli-spettatori-saranno-dotati-di-speciali-cuffie-

wireless-silent-system/

GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan…crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l’invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario – e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. PAN…crazio: la libertà di avere paura La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni

1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it Ufficio Stampa D&C Communication [email protected]

http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=95019

PAN…crazio: la libertà di avere paura al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra (Piazza dei Priori - 1° Agosto)

on 26 Luglio, 2017

PAN…crazio: la libertà di avere paura

La musica, l’istinto, la paura

di Alma Daddario

con Simone Migliorini

musiche dal vivo di David Dainelli

coreografie di Carlotta Bruni

al violino Angela Zapolla

Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra &

Pentagono produzioni

1 Agosto 2017

ore 21,30

Piazza dei Priori

Volterra

GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE

WIRELESS SILENT SYSTEM

Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di

Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con

Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste

romane.

Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici

dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in scena in una nuova

versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il

semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del

flauto.

Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è

un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un

personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la

voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa

descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”.

“Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che

lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di

più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile,

semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei

secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si

cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi

nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un

tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche

nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”.

Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista,

che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della

madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già

fragili sicurezze.

Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne.

Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si

alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci

è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a

tutti noi.

Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i

personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla

magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La

talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un

femminino onnipresente seppur sfuggente.

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257

www.teatroromanovolterra.it

Ufficio Stampa

D&C Communication

347 2101290 – 338 4030991

[email protected]

http://www.italianinsider.it/?q=node/5691

Pan-krazy, a modern twist on Greek God Pan on August 1

INSIDER NEWSDESK

| 27 JULY 2017

VOLTERRA - PAN… crazio: the freedom to be afraid is coming to Volterra’s Piazza dei Priori, on August 1 at

9:30pm. It is part of the town’s International Roman Theatre Festival, organised by Pentagon Productions. The

performance is a kind of contemporary, original rewriting of Greek God Pan's myth, half-goat half-man,

abandoned by his mother for his frightful ugliness, and inventor of the flute.

Alma Daddario, who directed the play and wrote the original book on which it is based, is a well-established

journalist in Rome. Simone Migliorini stars in the performance giving voice to all the characters, with live music

by David Dainelli on the piano and Angela Zapolla on the violin, and inspired choreography by Carlotta Bruni.

Through a very thought-out organisation of sound and rhythm, the author gives voice to the protagonist, who

becomes a contemporary musician from a difficult childhood marked by the abandonment of his mother and the

controversial relationship with an egocentric and perfectionist father. Pan grows up with an inevitable and

insatiable hunger for affection, which is especially sought after in women.

Spectators will wear special wireless silent system headphones during the piece of theatre described as

"extraordinary for originality and emotional impact” by critics after the preview earlier this summer. A new

version will be unveiled to the general public next month.

Paola Dei, psychologist and journalist, after seeing the show’s preview, wrote: "Pan ... crazio is a set of

contradictions […] It has little to do with a single character, but rather becomes a universal plot. Simone

Migliorini, using his voice as a tool, makes the invisible visible, and in front of our eyes appears the nymph: a

prey sought for the god of the woods and the darkness.”

“Theatre is born out of myth," explains Daddario, “Freud understood that well, and Hillman, a great admirer of

Pan, even more so. Pan is an uncontrollable reminder of our 'wild heart', the one related to mother nature. Which

myth is most representative of our uncertain times? Pan is the semi-God that reminds us of our roots. He

represents a force, a hope, this incomparable divine gift represented here by music.”

vk

Claudia Grohovaz

Dal palcoscenico a dietro le quinte

http://www.claudiagrohovaz.com/2017/07/pancrazio-la-liberta-di-avere-paura.html

PAN…CRAZIO: LA LIBERTÀ DI AVERE PAURA

PAN…crazio: la libertà di avere paura

La musica, l’istinto, la paura di Alma Daddario con Simone Migliorini musiche dal vivo di David Dainelli coreografie di Carlotta Bruni al violino Angela Zapolla Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra & Pentagono produzioni 1 Agosto 2017 ore 21,30 Piazza dei Priori Volterra GLI SPETTATORI SARANNO DOTATI DI SPECIALI CUFFIE WIRELESS SILENT SYSTEM Il 1° Agosto 2017 alle ore 21,30 nella Piazza dei Priori di Volterra, andrà in scena lo spettacolo PAN… crazio, la libertà di avere paura di Alma Daddario, con Simone Migliorini interprete dell’opera di una delle più apprezzate e innovative scrittrici e giornaliste romane. Lo spettacolo, “straordinario per originalità e impatto emotivo”, come è stato definito da alcuni critici dopo l’anteprima di questa estate, nel Teatro Romano di Volterra, andrà in

scena in una nuova versione. Il testo è una proposta originale: una sorta di riscrittura contemporanea del mito di Pan, il semidio metà capra metà uomo, abbandonato dalla madre per la sua spaventosa bruttezza, inventore del flauto. Paola Dei, psicologa e giornalista, dopo aver visto l’anteprima dello spettacolo ha scritto: “Pan...crazio è un insieme di contraddizioni che rendono carne il disagio e la patologia. Ha poco a che fare con un personaggio in sé, quanto piuttosto diviene abito di una trama universale. Simone Migliorini, usando la voce come uno strumento, rende visibile l'invisibile e davanti ai nostri occhi appare la ninfa descritta: come il latte appena munto, una preda ambita per il dio dei boschi e delle tenebre”. “Il teatro nasce dal mito – afferma l’autrice del testo Alma Daddario - e la vita è permeata dal mito che lungi dall’essere lontano da noi ci condiziona nelle nostre esistenze. Ben lo aveva capito Freud, e ancor di più Hillman, grande estimatore di Pan. E’ un mito di drammatica attualità quello di Pan l’incontrollabile, semidio che ci ricorda il nostro ‘cuore selvaggio’, quello legato a madre natura. Ma si è creata così nei secoli una frattura drammatica che ha distrutto un’armonia necessaria e vitale senza la quale non si cavalca l’incertezza precaria della vita: quella fra anima e corpo. Quale mito più rappresentativo di questi nostri tempi incerti? Pan è il semidio che ci rammenta delle nostre radici di uomini fragili, parte di un tutto che non deve essere rinnegato perché rappresenta una forza, una speranza, un riscatto anche nell’arte, questo incomparabile dono divino qui rappresentato dalla musica”. Attraverso una scrittura molto attenta alla sonorità e dal ritmo serrato, l’autrice dà voce al protagonista, che nella pièce diventa un musicista contemporaneo dall’infanzia difficile, segnata dall’abbandono della madre e dal controverso rapporto con un padre dispotico, egocentrico e perfezionista, che ne mina le già fragili sicurezze. Pancrazio cresce con un’inevitabile e insaziabile fame d’affetto, che cerca soprattutto nelle donne. Maldestri tentativi di seduzione ai limiti della violenza, situazioni paradossali e anche comiche, si alternano ad alterchi con il genitore, a farneticazioni oniriche con figure femminili portanti, in quello che ci è apparso un vero e proprio viaggio nell’inconscio attraverso dubbi e paure che in fondo appartengono a tutti noi. Non si risparmia in questa non facile prova d’attore Simone Migliorini, che dando voce a tutti i personaggi, dimostra un virtuosismo e una sensibilità singolare. Ma altri virtuosi contribuiscono alla magia della messa in scena: il maestro David Dainelli, che ha firmato le musiche originali, al piano. La talentuosa violinista Angela Zapolla, l’ispirata danzatrice Carlotta Bruni, che evoca i fantasmi di un femminino onnipresente seppur sfuggente. Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

https://eventiculturalimagazine.com/2017/07/28/dali-vs-picasso/

DALI’ VS PICASSO

Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche:

Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica.

Scontro fra Titani.

Scontro tra generazioni.

Scontro fra padre e figlio.

Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato

dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la

dominano”.

Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano,

documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in

un linguaggio diverso e universale?

Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa

ambizione di eternità.

Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse

necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno

consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere.

Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio.

Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le

piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.

Nota Biografica

Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo.

Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l’incarnazione

dell’arte contemporanea; è infatti l’unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell’arte contemporanea:

André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere

teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all’estremo le tematiche del

realismo, dell’assurdità dell’esistenza, della patafisica e dell’impegno civile e politico.

“Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal

Dictionnaire des littératures de langue française – Edizioni Bordas)

IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE

DALI’ VS PICASSO

Di Fernando Arrabal

Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli

Scenografia Cristina Conticelli

Costumi Alessandra Vadalà

Sartoria Maria Teresa Oteri

Disegno luci Giovanni Berti

Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

7 Agosto 2017

ore 21,30

TEATRO PERSIO FLACCO

Via dei Sarti – Volterra

Informazioni e prenotazioni:

Pro Volterra 058886150

Consorzio Turistico 058887257 http://www.teatroromanovolterra.it

Ufficio Stampa

D&C Communication

http://www.fattitaliani.it/2017/07/volterra-il-7-agosto-fernando-arrabal.html

sabato 29 luglio 2017

Volterra, il 7 agosto Fernando Arrabal presenta l'ultima opera teatrale dedicata

all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso Argomenti: Arte, Fatti Artistici, Fatti Teatrali, Pablo Picasso, Spagna, Teatro, Toscana, Volterra

Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore onora della sua presenza per questa speciale serata Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. Nota Biografica Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come

l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico. “Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas) Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

http://iltirreno.gelocal.it/pisa/tempo-libero/teatro/evento/dali_vs_picasso_di_fernando_arrabal-

171906.html

Dali' vs Picasso di Fernando Arrabal

Teatro Romano - Viale Francesco Ferrucci - Volterra

07 agosto 2017

Produzione AttoDue e Festival di Teatro Romano di Volterra DALI VS PICASSO Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì. Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno Luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre Parigi 1937. Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. E lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, necessario alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.

http://www.lafolla.it/lf173picasso.php

teatro: al Teatro Persio Flacco di Volterra

"Dalì Vs Picasso"

In anteprima internazionale

Dalì Vs Picasso

Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

7 Agosto 2017 ore 21,30 Teatro Persio Flacco Via dei Sarti - Volterra

Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata

Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.

Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico. “Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas)

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

articolo pubblicato il: 30/07/2017

Claudia Grohovaz

Dal palcoscenico a dietro le quinte

http://www.claudiagrohovaz.com/2017/08/dali-vs-picasso.html

DALI’ VS PICASSO

IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE

DALI’ VS PICASSO

Di Fernando Arrabal Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli Scenografia Cristina Conticelli Costumi Alessandra Vadalà Sartoria Maria Teresa Oteri Disegno luci Giovanni Berti Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra 7 Agosto 2017 ore 21,30 TEATRO PERSIO FLACCO Via dei Sarti - Volterra Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso. L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata

Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”.

Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità.

Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale.

Nota Biografica

Fernando Arrabal è un drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. Considerato uno degli autori più importanti e completi del XX secolo, Arrabal è spesso visto come l'incarnazione dell'arte contemporanea; è infatti l'unico ad aver collaborato con tutte e tre le icone dell'arte contemporanea: André Breton per il Surrealismo,Tristan Tzara per il Dadaismo e Andy Warhol per la Pop Art. Le sue opere teatrali sono tra le più rappresentate al mondo. Si tratta di un teatro che porta spesso all'estremo le tematiche del realismo, dell'assurdità dell'esistenza, della patafisica e dell'impegno civile e politico.

“Fernando Arrabal è autore di un teatro geniale, brutale, sorprendente e gioiosamente provocatorio” (Dal Dictionnaire des littératures de langue française - Edizioni Bordas)

Informazioni e prenotazioni: Pro Volterra 058886150 Consorzio Turistico 058887257 www.teatroromanovolterra.it

http://www.gonews.it/2017/07/28/fernando-arrabal-sceglie-volterra-presentare-la-sua-ultima-opera-

teatrale-dali-vs-picasso/

Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua

ultima opera teatrale ‘Dalì vs. Picasso’ 28 luglio 2017 18:25 Cultura Volterra

IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE

DALI’ VS PICASSO

Di Fernando Arrabal

Con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli

Scenografia Cristina Conticelli

Costumi Alessandra Vadalà

Sartoria Maria Teresa Oteri

Disegno luci Giovanni Berti

Regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

Una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

7 Agosto 2017

ore 21,30

TEATRO PERSIO FLACCO

Via dei Sarti – Volterra

Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera

teatrale dedicata all’anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso.

L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata

Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere

emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica.

Scontro fra Titani.

Scontro tra generazioni.

Scontro fra padre e figlio.

Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo

“uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano

contro l’autorità paterna e la dominano”.

Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che

illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano,

interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale?

Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”,

in questa ambizione di eternità.

Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del

desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno

partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex

machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro

quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio.

Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”,

attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. Fonte: Ufficio Stampa

Pennadoro dalla penna al cuore

Le recensioni giornalistiche di Tania Croce http://pennadororecensioni.blogspot.it/2017/07/in-anteprima-internazionale-dali-vs.html

IN ANTEPRIMA INTERNAZIONALE DALI' VS PICASSO Di Fernando Arrabal

TEATRO PERSIO FLACCO

Via dei Sarti - Volterra

Il grande Maestro spagnolo Fernando Arrabal sceglie Volterra per presentare la sua ultima opera

teatrale dedicata all’ anniversario dell’opera “Guernica” di Picasso.

L’autore ci onora della sua presenza per questa speciale serata Parigi 1937: Dalì e Picasso si confrontano in un dialogo teso e devastante sulle loro due opere emblematiche: Costruzione molle con fagioli bolliti e Guernica. Scontro fra Titani. Scontro tra generazioni. Scontro fra padre e figlio. Dalì sceglie Picasso come padre, ne cerca l’attenzione e il riconoscimento per poi poterlo “uccidere”, affascinato dal pensiero freudiano che vede un “eroe” in tutti coloro che “si rivoltano contro l’autorità paterna e la dominano”. Così lo scontro si materializza. Campo di battaglia è l’artista e il suo “impegno”: opere che illustrano, documentano, denunciano didascalicamente; oppure opere che rappresentano, interpretano e traducono la realtà in un linguaggio diverso e universale? Parlare del proprio tempo in una lingua fuori dal tempo, tanto da diventare “pericolosi” e “contro”, in questa ambizione di eternità. Le donne, che assistono, sembrano relegate al ruolo stereotipato e passivo di generatrici del desiderio, muse necessarie alla creazione. Ma eccole dettare le regole del gioco, a cui tutti stanno partecipando più o meno consapevoli, e la situazione si ribalta: Dora e Gala, come “deus ex machina”, spostano le pedine sullo scacchiere. Mentre Dalì e Picasso entrano ed escono dai loro quadri in un gioco che trasforma continuamente il paesaggio. Un gioco che “decontestualizza” gli oggetti per “ricontestualizzarli” alla ricerca delle “risposte”, attraverso le piccole miserie umane, le ambiguità, verso la rivelazione ed il colpo di scena finale. L'appuntamento è per il 7 agosto alle 21.30

a luglio 29, 2017

http://laregledujeu.org/arrabal/2017/07/12/8084/dialogue-fracassant-entre-dali-picasso-a-partir-7-aout-

de-20017-festival-internazionale-romano-di-volterra/

par

Fernando Arrabal

Dialogue fracassant entre Dali et Picasso, à

partir du 7 aout de 20017: Festival

Internazionale Romano di Volterra. 12 juillet 2017

Première Italienne de « Dalí vs Picasso » d’Arrabal. direction de Manola Nifosì et Sergio Aguirre

à partir du 7 aout de 20017 Festival Internazionale Romano di Volterra. (Centro Iniziative

Teatrali-AttoDue) “…dialogue fracassant entre Dali et Picasso …. jubilatoire… un festival

dont on sort enchanté… ou plutôt ‘arrabalisé’…”: BRUNO WOUTERS “… « Dali vs Picasso » ...

Première Italienne de « Dalí vs Picasso » d’Arrabal.

direction de Manola Nifosì et Sergio Aguirre

à partir du 7 aout de 20017 Festival Internazionale Romano di Volterra. (Centro Iniziative Teatrali-

AttoDue)

“…dialogue fracassant entre Dali et Picasso …. jubilatoire… un festival dont on sort enchanté… ou

plutôt ‘arrabalisé’…”: BRUNO WOUTERS

“… « Dali vs Picasso » arrivé ce matin…. et avalé dans l’instant à mon petit déjeuner. J’en suis

encore tout ébloui. Connaissant les deux tableaux, je reste stupéfait de n’avoir jamais fait les

réflexions si évidentes qu’Arrabal fait sur leur relation (je ne parle que du point de vue historique-

artistique, non du dialogue dramatique qui est son ‘Domaine Transcendant’)…” : Thieri Foulc

(R.H.S.M.)

“…je ne résiste pas au plaisir de vous dire l’enthousiasme … cette performance de haute volée… et

votre hypothèse, mais n’est-ce qu’une hypothèse?, laisse sans voix…”: Pierre Joannon

” … formidable pièce – bravo! …c’est délicieux comme un quatuor … je suis impressionné… les

paroles de Picasso sont bien plus intelligentes que le francais habituel de Picasso. C’est drôle que la

biographie (à la fin) de Dali dit qu’il était un “homme hors du commun” – c’est le moins qu’on

puisse dire. Bravo encore – cette pièce fait penser à un chef- d’oeuvre

philosophique …”: BENJAMIN IVRY

“…alors, comment le cacher? je l’ai lu “Dali versus Picasso”. Lu, d’un bout à l’autre lu,

avec passion, avec sourire, avec sidération, souvent,

comme un coup de poing aux coucougnettes mentales.

Que le Dieu Pan se réjouisse devant la toile ou la page blanche,

mais que les boucs n’en rougissent pas pour autant,

F.A. a rédigé là, en effet, je suis contraint de le dire,

-puisque il n’aime pas les compliments, il va être obligé de m’entendre- ,

un texte fort, virevoltant et chaud, qui vous prend aux tripes,

à la fois qu’il révèle les travestissements cachés dont l’Histoire a peut-être toujours besoin

pour se donner (et nous donner) des héros.

On le suit en se demandant à chaque instant où ces deux- là , Dali et Picasso, s’en vont marchant,

et où, lui aussi, il va aussi.

L’on est malheureux et heureux à la fois,

malheureux parce que c’est inquiétant,

heureux parce que c’est décapant,

de voir en son dialogue étoilé se croiser infiniment

des perspectives un peu ivres,

dans un jeu où la seule “vérité” finalement devient celle du dieu Pan, derrière ou devant les toiles,

les gratifiant, par son ironie joyeuse, de ses excréments aussi indifférents que féconds,

lesquels paradoxalement, en font d’autant mieux justement, comme on dit, des “Oeuvres”.

Bref, il rend d’autant plus hommage aux oeuvres qu’il invite à l’oubli des auteurs…

Et peu importe dès lors si la vérité des oeuvres repose sur des mensonges ou des supercheries,

à l’image de Guernica…

Faute de ce mensonge de l’Homme,

l’Oeuvre Guernica aurait-elle pu en définitive trouver son destin et sa reconnaissance?

Il y a bien sûr, pour le philosophe que je suis un peu, plein d’autres choses dont j’aimerai parler

avec lui.

Aussi, il importe qu’il prépare dès à présent pour nous deux une bonne bouteille de vin, et du

meilleur en plus, afin que nous puissions prendre le temps, tous les six, avec les amis Pablo,

Salvador, et même leurs femmes, dire pis que pendre d’eux, pour mieux encore être abasourdis de

leurs oeuvres.

Bravo, donc, à lui, en tout cas. …” : Jean-Pierre Vilain.

“Une œuvre d’une richesse extraordinaire Un Capricho excentrique made in Arrabal Prodigieux et

jouissif !

La nuit du 29 avril 1937, Salvador Dalí et Pablo Picasso – deux artistes desterrados (expatriés)

fuyant le conflit qui oppose les républicains aux nationaux en Espagne -, se rencontrent dans un

grand salon parisien délabré dans lequel sont exposés, tout au fond, les célèbres tableaux

Construction molle avec haricots bouillis-Prémonition de la guerre civile (1936) et Guernica (1937).

Le bombardement du village basque par l’aviation allemande a eu lieu le 26 avril, mais ce n’est que

le 29 avril que le journal communiste L’Humanité révèle le drame.

Le 4 mai 1937, l’Exposition Universelle de Paris est inaugurée par le Président Lebrun ; Picasso

présente Guernica dans le Pavillon de la République espagnole.

Le dialogue entre les deux peintres est interrompu à de nombreuses reprises par les interventions

loufoques des Voix Off de Gala et Dora Maar – faisant office de chœur antique et de sorcières

shakespeariennes arrabalisées -, par les lancers de couteau de la photographe, ainsi que par les

mictions inopportunes du bouc Barrabal qui pisse allègrement sur la toile de Picasso ou danse à la

façon du Gran Cabrón dans le tableau El aquelarre de Goya, inscrivant sans le moindre doute la

conversation des deux génies dans le registre panique.

Dans ce nouveau texte, Fernando Arrabal surprend le lecteur comme à son habitude ; à la lecture du

dialogue, on a l’impression que les rôles de ces illustres personnages sont inversés. Marâtre histoire

aime bien interpréter le rôle de l’amnésique ; on garde en souvenir, mémoire collective partiale

imposée, deux étiquettes bien distinctes qui collent à la peau des peintres : Dalí, l’excentrique avide

de dollars – Avida Dollars, anagramme composé par le pape Breton – et Picasso, le communiste

baiseur.

Ici, Arrabal tire la carte de la confusion panique ; il nous rappelle qu’en 1937 le peintre catalan est

trotskiste tandis que l’andalou ne deviendra communiste que huit ans plus tard, en 1944. Sans cette

précision, on aurait volontiers attribué les répliques de Dalí à Picasso et vice-et-versa, – Picasso : Le

jour où je me déciderai à réaliser une toile à sujet politique, je peindrai Louise Michel ; Dalí : Il faut

vous engager comme moi je le fais. […] Le front antifranquiste, c’est l’espoir ! […] Ma toile est un

manifeste en faveur des offensés et des humiliés. –

Picasso a peint son célèbre tableau de trente-deux mètres carrés qu’il a fait à la gloire de la Fée

Électricité ; il compte l’exposer dans le Pavillon Électricité de l’imminente Exposition

Internationale. Il enrage car Dufy en a peint un plus grand, les électriciens parisiens m’ont fait

travailler au plus grand tableau de ma vie pour qu’ensuite je n’aie plus qu’à me le mettre dans le

cul.

Gala annonce à Picasso, en pleine dispute avec Dalí, une requête de l’ambassadeur de la République

espagnole : le Gouvernement espagnol veut que vous représentiez l’Espagne démocratique,

l’Espagne révolutionnaire, l’Espagne en guerre contre le fascisme. Il semble intéressé par la

compensation financière, un million de pesetas or, ça fait réfléchir.

C’est encore Gala qui permet de dénouer l’intrigue, ce serait épatant si vous adaptiez à la guerre

civile le tableau de la Fée Électricité. En rapportant la nouvelle dévoilée par l’article de L’Humanité

– journal qui publie des critiques acerbes, des railleries, des jugements défavorables sur l’œuvre de

Picasso -, Dalí, Dora Maar et Gala pressent Picasso d’accepter la proposition de l’Espagne

républicaine et de donner à son tableau le nom du village martyr basque, “Guernica” est le titre

idéal pour ton ex-déjà “Fée Électricité” ! Ainsi Picasso laisse à Dufy le soin d’exposer le plus grand

tableau du monde, par la taille, pour présenter le plus grand tableau du monde, Guernica, d’un point

de vue esthétique.

Dans le personnage Dalí on retrouve beaucoup de points qui nous rappellent Fernando Arrabal, ce

dernier a d’ailleurs collaboré de nombreuses fois avec le maître catalan, tout comme avec Picasso.

Il y a dans ce texte arrabalien, qui ne se définit pas comme une pièce de théâtre mais comme un «

dialogue », une volonté de rassembler le destin de ces illustres desterrados dont l’auteur fait partie,

rappeler aussi le respect et l’admiration qu’ils avaient l’un pour l’autre.

Arrabal revient à la genèse de ces figures majeures de l’histoire des Arts en empruntant les chemins

de traverses, guidé par le dieu Pan.

Le dialogue parvient à son paroxysme lorsque Dalí demande, – j’exige que sur le champ, avec ce

bistouri, vous extirpiez d’un seul coup, mes deux testicules -, à Picasso de lui faire une ablation de

ses attributs virils, les mêmes avec lesquels il rendit le sperme de sa conception à son père en lui

disant, « Maintenant nous sommes quittes ! »

Dalí, Prémonition de la guerre civile est un exercice de style panique magistralement mené, dont le

texte est inspiré par la folie, la confusion, la transgression, l’humour et le grotesque ; c’est un rêve

éveillé, une chimère panico-goyesque dont seul Fernando Arrabal en a le secret. Un délire littéraire

qui tient à la fois du surréalisme et du panique, un texte dans le plus pur esprit arrabalien qui manie

une multitude de références littéraires, historiques et picturales pour en faire une œuvre d’une

richesse extraordinaire. Un Capricho excentrique made in Arrabal. Prodigieux Frédéric

Aranzueque-Arrieta

Picasso

Dalí

http://teatro.persinsala.it/dali-vs-picasso-2/42110

Dalì vs Picasso

DALÌ VS PICASSO d i S imo n a M ar i a F r i ge r io e Lu c i ano Ugge

Home Performing Arts/Prosa Teatro Persio Flacco // 2017-08-08

Fernando Arrabal in persona accompagna la prima nazionale, in italiano, del suo Dalí vs Picasso. Uno

scroscio di applausi saluta uno tra i maggiori esponenti del Surrealismo.

Sono due sans-papiers, internati e reietti, i protagonisti di Dalí vs Picasso. Apolidi a causa di qualche guerra

dei nostri giorni o in cerca di miglior fortuna, come capitò ai due geni spagnoli (o, meglio, catalano e

andaluso) che restarono per lunghi anni lontani dalla Spagna (franchista) e, anzi, il secondo vi si allontanò

per sempre (morendo due anni prima dell’infame generalissimo).

Mischiando con la mano leggera di un surrealismo venato di ironia le vicende dei summenzionati

personaggi, tanto celebri quanto ingombranti, con quelle di comuni boat people odierni, Arrabal riesce a

disquisire di arte, impegno politico, guerra e devastazione, sete di sesso e fame di denaro, senza cadere nel

didascalico o, peggio, nel pedagogico.

La regia di Manola Nifosì e Sergio Aguirre (molto convincenti anche in scena, nei panni di Gala Dalí e Pablo

Picasso) scorre veloce, ben supportata da una scenografia essenziale che rimanda a quel recupero delle

forme geometriche che fu tra le basi dell’arte contemporanea grazie, anche e soprattutto, a Paul Cézanne.

Una scenografia che, oltretutto, evita il cliché di mostrare Guernica – opera talmente nota da non avere

bisogno di essere riprodotta in scena.

Il risultato del confronto – profondamente surrealista – ribalta fatti e convincimenti. Arrabal recupera una

matrice trotzkista nel primo Avida Dollars (l’anagramma con il quale Breton, non a caso, definì Dalí), e

sottolinea forse eccessivamente le titubanze di Picasso verso un serio impegno politico (che, negli anni, si

concretizzerà fino alla battaglia per procurare un passaporto e salvare, di conseguenza, la vita di Pablo

Neruda che, in Confesso che ho vissuto, definirà il maestro andaluso “grande di genio come di cuore”).

Un bel debutto, forse da rodare ancora un po’ per rendere lo spettacolo più surreale e con una tinta di

grottesco più accentuata.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito del Festival dei Festival:

Teatro Persio Flacco

via dei Sarti, 37 – Volterra

lunedì 7 agosto, ore 21.30

Dalí vs Picasso

di Fernando Arrabal

regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

con Manola Nifosì, Sergio Aguirre, Elena Fabiani e Luigi Monticelli

scenografia Cristina Conticelli

costumi Alessandra Vadalà

sartoria Maria Teresa Oteri

disegno luci Giovanni Berti

regia Manola Nifosì e Sergio Aguirre

una produzione AttoDue e Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra

http://www.lideamagazine.com/patrizia-ciofi-e-simone-migliorini-trionfano-a-volterra-con-la-sposa-e-i-

suoi-carnefici-di-natalia-di-bartolo/

Patrizia Ciofi E Simone Migliorini Trionfano A Volterra Con LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI Di Natalia Di Bartolo Written By: Editorial Staff USA | 12 August 2017 | Posted In:

Music/Musica

Recensione di Angelo Rivoli

In scena a Volterra, giorno 8 agosto 2017, in prima assoluta, quale serata conclusiva del XV Festival internazionale del

teatro romano, nel monumento millenario, uno spettacolo tra Opera e Prosa: “La sposa e i suoi carnefici” di Natalia Di

Bartolo.

Protagoniste due eroine immortali del teatro di tutti i tempi: Giulietta e Desdemona, accomunate entrambe dall’essere

spose, ma costrette al sacrificio estremo dalla violenza cieca dei propri congiunti: il padre per Giulietta e il marito per

Desdemona. I congiunti, armati di un amore che diventa potere inconsapevolmente crudele e vessatorio, sanno

diventare i più spietati carnefici.

Il canto lirico era tratto dalle opere di Vincenzo Bellini “I Capuleti e i Montecchi”, di Charles Gounod “Roméo et Juliette” e

di Giuseppe Verdi “Otello”. L’idea era però anche quella di far “parlare” i librettisti di tali opere, insieme a Shakespeare,

oltre che farli “cantare”. Un lavoro di cesello tra frasi musicali, canto e recitazione, che ha dovuto tenere conto d i

passaggi musicali e canori, di fiati e suggestioni, di duetti traslati dall’Opera alla Prosa. Apparentemente un semplice

collage, è stato invece un gran lavoro anche di scrittura, che si è giovato di sinergia ed ha tenuto conto delle singole

competenze.

Laura Pasqualetti

A Volterra, la protagonista Patrizia Ciofi, soprano di fama internazionale, non si è risparmiata, ha recitato abilmente per

la prima volta e la sua ben nota presenza scenica ha conferito spessore alle due spose protagoniste. Il suo canto è stato

sentito, emozionante ed emozionato, intenso e coinvolgente. L’artista era anche al debutto come Desdemona verdiana,

in un evento nell’evento che ha conferito un valore aggiunto allo spettacolo.

Patrizia Ciofi

La pianista Laura Pasqualetti, già collaboratrice del M° Riccardo Muti, ha eseguito le musiche al pianoforte con un tocco

volutamente orchestrale e intensa sensibilità.

Quanto ai carnefici è bastato un grande interprete per entrambi, ma anche per altri personaggi cardine delle due trame:

Simone Migliorini, nella veste di “attore fine dicitore”. E’ una figura che va scomparendo dai teatri, questa. E’ quella di

colui che sa pronunciare il verso, che ne conosce gli accenti, i ritmi e i respiri, che ne sprigiona l’afflato e il canto e

dunque utilizza la propria vocalità con un’impostazione simile a quella del canto lirico. L’interprete si è così districato tra i

brani di Shakespeare e le rime dei librettisti, duettando con il soprano in un incalzare di voci, canto, parole e poesia da

mettere i brividi.

Simone Migliorini

Il pubblico era incantato. Gli spettatori, che colmavano la platea del meraviglioso monumento volterrano, trattenevano il

respiro e seguivano agilmente le trame, riconoscendo i personaggi, nell’abile interscambio vocale, negli atteggiamenti e

nelle posture, nei gesti contenuti, ma pregni di significati simbolici di entrambi gli interpreti, anche abilissimi registi.

Laura Pasqualetti, Simone Migliorini, Natalia Di Bartolo e Patrizia Ciofi

Un pugnale e un fazzoletto ricamato, disposti su un leggio al centro del palcoscenico erano tutta la scena, ma sufficienti

a definire luoghi ed azioni. Lo splendido scenario di Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, faceva

da cornice ed amplificava atmosfera ed emozione.

Uno spettacolo originalissimo, dunque, in cui è stato percorso un sentiero mai battuto prima. Si potrebbe parlare di una

particolare “avanguardia”. La commmistione di generi performativi in questo caso va ben al di là della commistione di

generi, tecnologie e multimedialità, come oggi va tanto di moda. Qui si è trattato, invece, di un teatro “semplice”, fatto di

pochi mezzi e grande talento e che recupera il ruolo centrale dell’artista, anche con rilevanti essenzialità ed eleganza.

Foto di Stefano Fidanzi – GIAN Volterra

OperaeOpera theatre and other arts

http://operaeopera.com/2017/08/la-sposa-suoi-carnefici-ciofi-migliorini-dibartolo/

LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI a Volterra 03/08/2017Editing by ©dibartolocritic

LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI a Volterra. Patrizia Ciofi e Simone Migliorini: tra Opera e

Prosa in un esperimento drammaturgico in prima assoluta di Natalia Di Bartolo. Patrizia Ciofi

debutta nel ruolo di Desdemona. Un evento nell’evento.

Patrizia Ciofi, soprano di fama mondiale, è una dei grandi ospiti della XV edizione

del Festival internazionale del teatro romano di Volterra e chiuderà la rassegna 2017,

giorno 8 agosto, con uno spettacolo inedito, in prima assoluta, scritto su misura per

lei e per Simone Migliorini dalla musicologa Natalia Di Bartolo, critico, fra le altre,

della rivista Sipario.

LA SPOSA E I SUOI CARNEFICI è il titolo di un’originale selezione di brani

d’Opera e Prosa: protagoniste tre delle eroine più famose del teatro di tutti i tempi,

Giulietta Capuleti, Lucia di Lammermoor e Desdemona, accomunate dall’essere

spose e vittime innocenti rispettivamente di padre, fratello e marito, divenuti spietati

carnefici.

L’esperimento ideato dalla Di Bartolo è quello di far duettare la grande interprete

dell’Opera – che si cimenterà anche in duetti recitati – con il grande interprete della

Prosa, accompagnati al pianoforte da Laura Pasqualetti, altra star del cast.

Le tre eroine rivivranno in brani scelti da “I Capuleti e I Montecchi” di Bellini e

“Roméo et Juliette” di Gounod; “Lucia di Lammermoor” di Donizetti e ”Otello” di

Verdi e Patrizia Ciofi ne eseguirà i brani più celebri e virtuosistici, debuttando in

assoluto nella parte di Desdemona dall’Otello di Verdi. Un evento nell’evento.

Il fine dello spettacolo è anche quello di mettere in risalto la valenza poetica dei

libretti delle opere suddette, spesso dimenticati e mai prima d’ora “declamati” da un

fine dicitore. Dunque Romani, Barbier, Carré, Cammarano e Boito si affiancheranno

a Shakespeare e Scott e, per la prima volta, “parleranno” con la grande voce di

Simone Migliorini.

Uno spettacolo originalissimo, che si fa forte di due grandissimi talenti dell’Arte del

Teatro, che percorreranno un sentiero mai battuto prima. Lo splendido scenario di

Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, farà da cornice ed

amplificherà atmosfera ed emozione.

PUNTO CONTINENTI

http://puntocontinenti.it/?p=11585

VOLTERRA: CIOFI E MIGLIORINI IN ‘LA SPOSA E I SUOI

CARNEFICI’ POSTED BY MAURIZIO MIRANDA ON AGOSTO - 12 - 2017

Foto: da sinistra la pianista Laura Pasqualetti, il grande soprano Patrizia Ciofi e l’attore e

direttore artistico del festival di Volterra Simone Migliorini

In scena a Volterra, giorno 8 agosto 2017, quale serata conclusiva del XV Festival internazionale del

teatro romano, nel monumento millenario, uno spettacolo tra Opera e Prosa: “La sposa e i suoi carnefici”

di Natalia Di Bartolo. Protagoniste due eroine immortali del teatro di tutti i tempi: Giulietta e Desdemona,

accomunate entrambe dall’essere spose, ma costrette al sacrificio estremo dalla violenza cieca dei propri

congiunti: il padre per Giulietta e il marito per Desdemona. I congiunti, armati di un amore che diventa

potere inconsapevolmente crudele e vessatorio, sanno diventare i più spietati carnefici.

Il canto lirico era tratto dalle opere di Vincenzo Bellini “I Capuleti e i Montecchi”, di Charles Gounod

“Roméo et Juliette” e di Giuseppe Verdi “Otello”. L’idea era però anche quella di far “parlare” i librettisti di

tali opere, insieme a Shakespeare, oltre che farli “cantare”. Un lavoro di cesello tra frasi musicali, canto e

recitazione, che ha dovuto tenere conto di passaggi musicali e canori, di fiati e suggestioni, di duetti

traslati dall’Opera alla Prosa. Apparentemente un semplice collage, è stato invece un gran lavoro anche di

scrittura, che si è giovato di sinergia ed ha tenuto conto delle singole competenze.

A Volterra, la protagonista Patrizia Ciofi, soprano di fama internazionale, non si è risparmiata, ha recitato

abilmente per la prima volta e la sua ben nota presenza scenica ha conferito spessore alle due spose

protagoniste. Il suo canto è stato sentito, emozionante ed emozionato, intenso e coinvolgente. L’artista

era anche al debutto come Desdemona verdiana, in un evento nell’evento che ha conferito un valore

aggiunto allo spettacolo. La pianista Laura Pasqualetti, già collaboratrice del M° Riccardo Muti, ha

eseguito le musiche al pianoforte con un tocco volutamente orchestrale e intensa sensibilità.

Quanto ai carnefici è bastato un grande interprete per entrambi, ma anche per altri personaggi cardine

delle due trame: Simone Migliorini, nella veste di “attore fine dicitore”. E’ una figura che va scomparendo

dai teatri, questa. E’ quella di colui che sa pronunciare il verso, che ne conosce gli accenti, i ritmi e i

respiri, che ne sprigiona l’afflato e il canto e dunque utilizza la propria vocalità con un’impostazione simile

a quella del canto lirico. L’interprete si è così districato tra i brani di Shakespeare e le rime dei librettisti,

duettando con il soprano in un incalzare di voci, canto, parole e poesia da mettere i brividi.

Il pubblico era incantato. Gli spettatori, che colmavano la platea del meraviglioso monumento volterrano,

trattenevano il respiro e seguivano agilmente le trame, riconoscendo i personaggi, nell’abile interscambio

vocale, negli atteggiamenti e nelle posture, nei gesti contenuti, ma pregni di significati simbolici di

entrambi gli interpreti, anche abilissimi registi. Un pugnale e un fazzoletto ricamato, disposti su un leggio

al centro del palcoscenico erano tutta la scena, ma sufficienti a definire luoghi ed azioni. Lo splendido

scenario di Volterra e del suo teatro romano, dotato d’acustica sublime, faceva da cornice ed amplificava

atmosfera ed emozione. Uno spettacolo originalissimo, dunque, in cui è stato percorso un sentiero mai

battuto prima. Si potrebbe parlare di una particolare “avanguardia”. La commmistione di generi

performativi in questo caso va ben al di là della commistione di generi, tecnologie e multimedialità, come

oggi va tanto di moda. Qui si è trattato, invece, di un teatro “semplice”, fatto di pochi mezzi e grande

talento e che recupera il ruolo centrale dell’artista, anche con grande essenzialità ed eleganza.

Di: Maurizio Miranda

http://www.noidonne.org/blog.php?ID=08254

DALLA RETE: ARTI, MUSICA E CULTURA

Notte di stelle al teatro Romano di Volterra

Nella meravigliosa cornice del teatro Romano di Volterra una serata indimenticabile fra i profumi

dell'antichità e la leggerezza dell'arte senza tempo. Uno spettacolo di grande valore culturale e

la gioia di festeggiare il compleanno di Arrabal

inserito da M.P.D.

Notte di stelle al Teatro Romano di Volterra

di Paola Dei

Nella splendida cornice del Teatro Romano di Volterra, uno degli esempi di progetto vitruviano meglio

conservato in Italia, la sera del 6 agosto 2017 ha avuto luogo premiazione della XVa edizione del

Festival Ombre della Sera, Il verso, l'afflato, il canto.

Evento che da anni risplende nel territorio pisano grazie a Simone Migliorini, che ne è stato Direttore

artistico fino ad anno scorso ma che ha ancora un ruolo chiave nell'Evento, ad Andrea Mancini, nuovo

Direttore artistico, Giovanni Antonucci, Presidente di giuria, Alma Daddario, organizzatrice di eventi e

giornalista ed altre figure che hanno contribuito alla realizzazione con quell'entusiasmo e quella

passione necessarie quando ci si occupa di una materia viva come lo sono le arti. L'auspicio di questa

edizione è che in futuro la meravigliosa scenografia naturale divenga luogo di una rappresentazione

importante come lo sono quelle che si svolgono a Taormina.

Presenta Alida Mancini con la partecipazione del gruppo musicale amatoriale locale con la grande

passione per l'arte swing quintet, nati perseguire braini della tradizione degli anni 50 e collaboratori di

Etruria Jazz Orchestral. La conduttrice, dopo aver ringraziato gli Enti, le Istituzioni e gli sponsor

partecipanti, la giuria, si dice felice di sostenere questo "onore e onere". Chiave di volta del Premio è il

talento, "se poi c'è la bellezza ancora meglio" ci dice sorridente.

Il compito di scegliere i premiati è stato appannaggio della Giuria presieduta dal prof. Giovanni

Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia Compatangelo, Alma Daddario,

Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea, Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna

Teresa Rossini, Rainero Schembri, Edoardo Siravo.

I premi sono stati assegnati a: Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca Signorini, Nicasio

Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato.

Fra i riflettori risplende l' Ombra della sera intitolata a "Giovanni Villifranchi" e consegnata a Renato

Giordano per la drammaturgia. Viene premiato dal Presidente Unicoop Firenze e ci rivela che:"I miei

testi sono scritti per dare in scena. Quando si scrive occorre lasciarli decantare e poi riprenderli."

Alcuni stralci della motivazione: attore, regista, segretario del sindacato nazionale autori drammatici.

Autore di primo piano di un numero considerevole di testi presentati in tutto il mondo. Creatore di

commedie con protagonisti personaggi storici di rilievo, da San Francesco a il Cardinale Mazzarino, da

Vivaldi a D'Annunzio fino a Mahler, è stato contemporaneamente creatore di pièces profondamente

legate ai cambiamenti di costume della nostra società. La sua non è però mai una drammaturgia

cronachistica. Per lui, il teatro è metafora, ma anche smascheramento di una realtà.

Simone Migliorini e Giorgia Vicenti leggono un brano dalla pièce Doppio gioco, un intelligente incontro

immaginario costruito su basi di realtà fra il librettista Lorenzo Da Ponte e Casanova.

A seguire viene consegnato a Nicasio Anzelmo il Premio intitolato a "Dino Lessi" per l'organizzazione

teatrale. Alcuni stralci della motivazione: "Regista, drammaturgo, traduttore e adattatore, laureato in

Storia del Teatro e docente di interpretazione scenica nelle più accreditate Scuole di Teatro italiane, si

è formato alla scuola dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, di Ariane Mnounchkine e di Sandro

Sequi e Krzysztof Zanussi, dei quali è stato aiuto regista. Ha diretto grandi attori, tra cui Milena Vukotic,

Valentina Fortunato, Corrado Pani, Massimo Foschi, Riccardo Garrone, Valeria Valeri, Ambra Angiolini.

È poi la volta del Premio Ombre della sera intitolato a “Ernestina Fenzi”2017 per la danza a Micha Von

Henke che ci parla del fuoco sacro e ne diviene manifestazione vivente.

Alcuni stralci della motivazione: "Regista, coreografo, danzatore, ha saputo dar corpo nell’arco di

un’attività inarrestabile ad un teatro fatto di memorie e di poesia assoluta, sempre nel rispetto della

sacralità e della spiritualità dell’essere umano....Creazioni mai gridate, sempre sussurrate, dalle favole

più edulcorate come 'Pierino e il Lupo' a pièce più politiche come il ‘Paradosso svelato’ o ‘Odissea blu’,

al centro di un conflitto segreto, imperscrutabile, quasi insanabile tra il sogno e la realtà, tra l’effimero e

la ricerca logorante di un pragmatismo rassicurante. Percorsi labirintici che si riverberano come specchi

in tutta l’opera di Micha van Hoecke. Una vita, un’esistenza dedicata al teatro. Una passione mai

spenta che lo accompagna dalla sua adolescenza. E come ama spesso ripetere lo stesso Micha: ‘Mi

sento come quell’ingegnere protagonista di una novella di Sciascia che su un treno si innamora di una

ragazza…Da quella folle corsa non sono ancora sceso’’. Infiammati dall'energia dionisiaca evocato dai

suoni e dalle suggestive immagini in notturna assistiamo alla cos Etna del terzo premiato, il volterrano

Luca Signorini, a lui va l'Ombra della Sera intitolata a "Franco Porretti" per le arti e i mestieri. Alcuni

stralci della motivazione: "Violoncellista, compositore e scrittore illustre, la sua carriera è costellata di

successo e riconoscimenti prestigiosi. Ha inciso ed eseguito brani del repertorio violoncellistico, dal

‘700 ai giorni nostri, collaborando con direttori del calibro di Carlo Maria Giulini, Daniele Gatti e Jeffrey

Tate, e con Maestri quali Uto Ughi, Bruno Canino, Felix Ayo e Franco Petracchi". È poi la volta

dell'ancora bellissimo Giuseppe Pambieri al quale viene consegnato il Premio Ombra delle Sera

intitolato a "Tommaso Fedra-Inghirami" per la carriera. Alcuni stralci della motivazione: «In

cinquant'anni di teatro, si è imposto per il rigore delle sue interpretazioni, per la sottigliezza nel cogliere

l'anima dei personaggi e per la sensibilità con cui ha affrontato autori classici e contemporanei.

L'Oreste delle Mosche di Sartre lo rivelò giovanissimo come un attore che era molto più di una

promessa. L'Edmund del Re Lear, diretto da Strehler, lo consacrò a meno di trent'anni come un

interprete di grande personalità, in grado di restituirci tutti i risvolti di un personaggio particolarmente

complesso. Nella Città morta, diretta da Franco Zeffirelli e accanto alla grande Sarah Ferrati, colse tutti

i tesori della poesia drammatica di D'Annunzio, come aveva già fatto nell'edizione televisiva della Figlia

di Iorio. Nella Bisbetica domata, interpretata accanto a Lia Tanzi, poi riproposta in Tv con lo stesso

successo, fu un Petruccio irresistibile nella sua spavalderia e nel suo fascino di conquistatore. Nel

frattempo era diventato popolarissimo in TV, soprattutto con sceneggiati di qualità come Le sorelle

Materassi, Il signore di Ballantrae e Quell'antico amore. Il teatro, però, continuava a essere il suo

fondamentale punto di riferimento. Dopo una sua performance tratta da Pirandello giungiamo all'ultimo

Premio intitolato a "Bruno Landi" per la lirica e consegnato a Fabio Armiliato che ci delizia con due

tango: Volver tratto dal film Volver di Almodovar e Por una cabeza, tratto dal film Profumo di donna con

Al Pacino. Alcuni stralci della motivazione: "L’inconfondibile voce di questo artista si coniuga a

un’indiscussa musicalità. Le sue carismatiche esecuzioni, dense di pathos e di poesia, contribuiscono

alla diffusione del bel canto e dei capolavori dell’opera lirica che tutto il mondo ci invidia. La sua tecnica

esecutiva, frutto di uno studio attento e scrupoloso dei personaggi e dei loro compositori, si armonizza

con doti di profonda spiritualità, sensibilità e umanità, che si manifestano concretamente in attività nel

campo del sociale. Un esempio di devozione per la musica e di rispetto per la vita nei suoi valori più

autentici". Una meravigliosa sorpresa durante la premiazione, è l'arrivo del Maestro Fernando Arrabal

che ha festeggiato con noi il suo ottantacinquesimo o compleanno con una vitalità ed una lucidità

mentale da far invidia ai ventenni.

La serata si conclude con un appuntamento al 2018.

| 23 Agosto 2017

PUNTO CONTINENTI

http://puntocontinenti.it/?p=11530

VOLTERRA: UN FESTIVAL PER L’ARTE E PER IL SOCIALE POSTED BY PUNTO CONTINENTI ON AGOSTO - 7 - 2017

FOTO: Momento finale della premiazione l’Ombra della Sera di Volterra. Foto di Sergio Battista.

Tra i più soddisfatti c’è sicuramente Simone Migliorini, ideatore del Premio Volterra, ormai considerato l’Oscar del Teatro. “Quest’anno” dice Migliorini, “oltre a valorizzare l’arte, premiando alcuni dei suoi più

autorevoli interpreti a livello internazionale, abbiamo concretizzato il gemellaggio con il Progetto REA

(Radiotelevisioni Europee Associate, ndr.) di promozione di un nuovo e forte Stato Sociale. Infatti, l’arte e, in particolare, il teatro, rappresenta lo strumento ideale per rilanciare l’idea di una società più giusta e

sicura”. Da consumato regista e attore, Migliorini si è esibito anche in una parte recitante insieme alla brava attrice e ballerina Giorgia Vicenti.

Questi due ingredienti, arte e sociale, messi in sintonia hanno finito per valorizzare ulteriormente la

consegna a Volterra (splendida località in provincia di Pisa) dei Premi Ombra della Sera: una manifestazione giunta alla sua XV edizione e che ha avuto per la prima volta come direttore

artistico Andrea Mancini. Tra gli ospiti illustri va segnalato sicuramente Fernando Arabal, il grande drammaturgo, saggista, regista, sceneggiatore, poeta, scrittore e pittore spagnolo. L’edizione 2017 ha

premiato sei grandi personaggi del Teatro e della lirica. Al coreografo Micha Van Hecke è andato il

Premio alla Danza Ernestina Fenzi; al violoncellista Luca signorini il premio al volterrano distinto nelle arti e nei mestieri Franco Porretti; al regista e promotore del festival di Segesta Nicasio Anzelmo il

premio Dino Lessi all’organizzazione teatrale; al regista e attore Renato Giordano il premio Giovanni Villifranchi alla drammaturgia; al tenore Fabio Armiliato il Premio ‘Bruno Landi’ alla lirica;

all’attore Giuseppe Pambieri il Premio Tommaso Fedra Inghirami alla carriera. La manifestazione è stata

accompagnata dall’orchestra Jazz Cep. Da registrare che ogni premio è intestato a un personaggio volterrano che nei secoli si è distinto nella disciplina che viene premiata (es. teatro, lirica, danza,

drammaturgia). Il premio consiste nella riproduzione, in formato originale, del famoso bronzetto etrusco denominato: Ombra della Sera, realizzato da un ignoto scultore vissuto circa 3000 anni fa. Secondo la

tradizione, fu Gabriele D’Annunzio a dare alla filiforme statuetta votiva questo nome.

Ad assegnare questi premi è stata un’autorevole giuria di giornalisti, scrittori e artisti, presieduta dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia

Compatangelo, Alma Daddario, Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea, Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Rainero

Schembri, Edoardo Siravo. La serata è stata presentata da Alida Mancini mentre la regia della premiazione è stata di Vito Bruschini. Infine, i rapporti con la stampa sono stati curati da Alma

Daddario.

Da registrare che nelle scorse edizioni hanno ricevuto il premio Ombra della Sera tra gli altri: Massimo

Ranieri, Gabriele Lavia, Arnoldo Foà, Giuliana Lojodice, Franca Valeri, Alessandro Gassman, Giorgio

Albertazzi, Antonio Calenda, Leo Gullotta, Maria Grazia Patella, Miro Solman, Edoardo Erba, Manlio Santanelli, Ugo Chiti, Nuccio Messina, Pino Strabioli, Paola Gassman, Maria Rosaria Omaggio, Paolo Ferrari,

Maurizio Giammusso, Roberto Herlitzka, Glauco Mauri, Ivana Monti, Franco Cordelli, Masolino d’Amico, Eros Pagni, Alan Rickman, Fernando Arrabal, Isabel Russinova, Simone Cristicchi.

Di seguito riportiamo alcuni pareri espressi dai partecipanti al Festival (artisti, giuria, pubblico) sul sostegno

dato dalla manifestazione al Progetto REA di rilancio dello Stato Sociale. Dice Giovanni Antonucci, Presidente della Giuria: Il problema dello Stato Sociale è un problema molto serio che riguarda anche gli artisti, gli uomini di cultura, gli intellettuali. Inoltre è fondamentale valorizzare il mondo della scuola. Aggiunge Maria Letizia Compatangelo, membro della giuria oltre che drammaturga e

Presidente del Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea, Cendic: Non posso che essere d’accordo con questa scelta di Volterra e appoggiare l’iniziativa della REA che chiede la ricostituzione di un forte Stato Sociale. Del resto molti dei temi affrontati dalla drammaturgia riguardano proprio la società. Come diceva De Filippo, non sono i fatti che interessano il teatro ma le conseguenze dei fatti. Per l’artista Giuseppe Pambieri, Come attore poso dire che siamo alla frutta quindi posso solo appoggiare questa iniziativa. Mi dicono che stanno, ad esempio, smantellando l’ospedale di Volterra. Ma allora se dovessi cominciare a sentirmi veramente male che fanno, mi portano a Siena? Che assurdità.

Anche altri partecipanti al Premio Volterra hanno accettato di intervenire sull’argomento. Dice il

tenore Fabio Armiliato: Essere un artista e avere la possibilità di condividere la propria arte con tanta gente è sempre stato per me e per la mia compagna Daniela Dessì (la grande cantante lirica scomparsa

proprio un anno fa, ndr.) un vero stimolo a trasmettere qualcosa di bello e solidale alle persone che hanno bisogno di essere aiutate, magari con concerti o attività didattiche. Più volte, infatti, siamo andati in Comunità di recupero per cercare di portare dei messaggi positivi. Dare e ricevere per il sociale è qualcosa di straordinario. Aggiunge il regista Nicasio Anzelmo (che ha ridato vita a un altro grande teatro greco nel Comune di Calatafimi Segesta in Sicilia): “Sono convinto anch’io che l’arte debba sostenere una ricrescita sociale, un impegno sociale. E’ assolutamente necessario. Per lo scrittore Vito Bruschini, Purtroppo, lo Stato Sociale ha anche dei grandi e potentissimi nemici che sono il mondo delle banche e della finanza che non hanno alcun interesse che la massa delle persone sia libera da condizionamenti economici. Ed è per questo che il Festival ha deciso di sostenere con convinzione questa battaglia per il sociale.

Su queste posizioni si è allineato l’intero Comune di Volterra in appoggio agli sforzi dei giornalisti della REA. Spiega il Sindaco della città Marco Buselli: Siamo ben lieti di ospitare questo gemellaggio tra il Festival e lo Stato Sociale. Come Comune ci troviamo fortemente impegnati su questo tema, in particolare sulla tutela della salute. Penso al nostro Ospedale. Le leggi impostate solo sui numeri fanno sì che un Comune che non ha un bacino di utenza di almeno 80 mila persone non ha diritto a un Ospedale vero. E’ il teorema della legge Balduzzi. I diritti alla salute, però, non si misurano solo con i numeri. Bisogna riprendere il concetto di diritto al lavoro, alla salute, all’istruzione: diritti che non possono essere vincolati semplicemente al pareggio di bilancio.

A questo punto rimane solo da segnalare che la manifestazione ha goduto del patrocinio del Comune di Volterra, della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona e della soprintendenza ai beni archeologici della

Toscana, ed è stata realizzata in collaborazione con: Comune di Volterra, Associazione Culturale Gruppo Progetto Città, Associazione Volterra Jazz, Associazione Pro Pomarance e Filarmonica Giacomo Puccini. Tra

gli sponsor figurano la Società Chimica Lardello, la Cassa Risparmio Volterra spa, Unicoop Firenze, Altair

chimica e Knauff spa.

Da vedere il video sulla manifestazione

Dall’Ombra una Luce sullo Stato Sociale

https://www.youtube.com/watch?v=Gdgy7tWLfNM

http://www.gonews.it/2017/08/04/oscar-del-teatro-volterra-premio-ombra-della-sera/

Oscar del teatro a Volterra: ecco il premio ‘Ombra della sera’

04 agosto 2017 11:21Cultura Volterra

Nell’ambito del Festival Internazionale del Teatro Romano si terrà l’Assegnazione dei premi Ombra

della Sera Oscar del teatro italiano, Nella suggestiva cornice del Teatro Romano di Volterra

domenica 6 Agosto h 20,00.

Cerimonia consegna dei Premi Ombra Della Sera a: Giuseppe Pambieri, Micha Van Hoecke, Luca

Signorini, Nicasio Anzelmo, Renato Giordano, Fabio Armiliato; assegnati dalla Giuria presieduta

dal prof. Giovanni Antonucci, e composta da: Vito Bruschini, Maura Catalan, Maria Letizia

Compatangelo, Alma Daddario, Elena d’Elia, Natalia di Bartolo, Lia Gay, Floriana Mastandrea,

Carmela Piccione, Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Rainero Schembri, Edoardo Siravo

Presenta la serata Alida Mancini

Regia di Vito Bruschini

In seno al Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra giunto alla XV edizione, c’è il

Premio “Ombra della Sera” che una giuria di autorevoli giornalisti, scrittori e artisti, presieduta dal

Professor Giovanni Antonucci, riconosce a personaggi che si siano distinti per la loro arte e per la

loro carriera.

Nelle scorse edizioni hanno ricevuto il premio Ombra della Sera tra gli altri: Massimo Ranieri,

Gabriele Lavia, Arnoldo Foà, Giuliana Lojodice, Franca Valeri, Alessandro Gassman, Giorgio

Albertazzi, Antonio Calenda, Leo Gullotta, Edoardo Erba, Manlio Santanelli, Ugo Chiti, Nuccio

Messina, Pino Strabioli, Paola Gassman, Maria Rosaria Omaggio, Paolo Ferrari, Maurizio

Giammusso, Roberto Herlitzka, Glauco Mauri, Ivana Monti, Franco Cordelli, Masolino d’Amico,

Eros Pagni, Alan Rickman, Fernando Arrabal, Isabel Russinova, Simone Cristicchi.

Ogni premio è intestato a un personaggio volterrano che nei secoli si è distinto nella disciplina che

viene premiata (es. teatro, lirica, danza, drammaturgia).

Il premio consiste nella riproduzione, in formato originale, del famoso bronzetto etrusco

denominato: Ombra della Sera, realizzato da un ignoto scultore vissuto circa 3000 anni fa. Secondo

la tradizione, fu Gabriele D’Annunzio a dare alla filiforme statuetta votiva questo nome.

Sin dalla prima assegnazione, il premio è stato considerato dai critici un vero e proprio Oscar del

teatro.

Fonte: Ufficio Stampa