Rassegna Stampa Preliminare -...

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Conferenza stampa AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI Roma, 15 Ottobre 2015 Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata Via Malta, 12/B Fax 030 24 20 472 [email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org 25124 Brescia Tel. 030 22 61 05 Rassegna Stampa

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Conferenza stampa AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’”

DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI

Roma, 15 Ottobre 2015

Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata

Via Malta, 12/B

Fax 030 24 20 472

[email protected] www.medinews.it www.ilritrattodellasalute.org

25124 Brescia Tel. 030 22 61 05

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Segnalazioni

INTERMEDIA

Ottobre 2015

RILEVAZIONI

Programma TG2 Data 15/10/2015 Emittente Radio Rai

Programma RaiNews24 Data 15/10/2015 Emittente Rai

Programma Rai Giornale Radio Data 15/10/2015 Emittente Radio Rai

Programma Radio 24 Data 15/10/2015 Emittente Radio 24

 

 

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Programma Radio Capital Data 15/10/2015 Emittente Radio Capital

Programma Data 15/10/2015 Emittente Agenzia Dire Videointerviste http://89.97.250.171/News/2015/10/15/2015101502060300553.MP4 http://89.97.250.171/News/2015/10/15/2015101502245101521.MP4

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Tumori:il 50% fra over70 ma 8 su 10 senza le cure migliori

(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro ha oggi più di 70 anni, ma molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e ben 8

su 10 non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. La lotta al cancro, però, ''non ha età'' ed anche con i capelli bianchi

questa malattia può essere sconfitta: è questo il messaggio della campagna presentata oggi in Senato dalla Fondazione

Insieme Contro il Cancro.

Dal 19 al 25 ottobre sarà possibile sostenere l'iniziativa - che verrà presentata nei vari programmi delle reti Rai - con un

messaggio o una chiamata al 45503, donando un sms solidale a favore degli anziani. Fra i testimonial, Renzo Arbore e Roberto

Gervaso. Ogni giorno, in Italia, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni: "Si tratta

molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi - spiega l'oncologo Francesco Cognetti, Presidente della

Fondazione Insieme Contro il Cancro -. Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2

pazienti over-70 su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per

questo, la Fondazione lancia la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: ''Vogliamo diffondere una

cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano. L'aspettativa di vita nel nostro

Paese - sottolinea Cognetti - si è infatti notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se

donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e

di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Tante le attività che potranno essere

realizzate con i proventi della campagna: dalla diffusione di opuscoli rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi

di cucina nei centri anziani con oncologi e cuochi ai progetti pilota per favorire l'esercizio fisico gratuito nella terza età ed i corsi

per i familiari. Negli anziani ''il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni - ricorda Roberto

Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico Gemelli di Roma -. Ma molte forme di

cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare

i propri stili di vita comporti benefici per l'intero organismo. Non è per nulla vero dire 'tanto fumo da 40 anni, se anche smetto

non ho miglioramenti'. Interrompere il vizio, invece, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone''. La campagna

vuole anche porre all'attenzione di clinici e istituzioni l'importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle

sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. (ANSA).

 

 

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TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI   

Campagna di prevenzione nell'anziano 

 Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) ‐ Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà 

ha superato i 70 anni di età. «Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la 

conseguenza che sopravvivono molto meno,  talvolta solo pochi mesi,  rispetto agli adulti di mezza età  (55‐69)  ‐ 

spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione  Insieme contro  il cancro  ‐ E solo 2 pazienti 

ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili 

di vita corretti». Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione 

dei  tumori  nell'anziano:  'La  lotta  al  cancro  non  ha  età'.  «Vogliamo  diffondere  una  cultura  dell'assistenza 

oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano ‐ continua Cognetti ‐ L'aspettativa di vita nel 

nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 

21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a 

regolari  controlli medici  e  di  screening:  anche  in  età  avanzata,  una  diagnosi  precoce  può  fare  la  differenza». 

(segue) 

  

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TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI ‐2‐  

(AdnKronos Salute) ‐ Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da 

rete  fissa al numero 45503 e  sostenere  la  campagna. Tante  le attività di  sensibilizzazione e di educazione  che 

potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e 

sugli  screening, ai  corsi di  cucina  in un  tour  itinerante nei  centri anziani di  tutta  Italia, dove oncologi e  cuochi 

insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per 

favorire  l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per  i familiari di questi pazienti per garantire  loro una 

migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere  i contenuti della campagna è stato 

attivato un sito  Internet  (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno 

coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui 

Renzo Arbore e Roberto Gervaso. «Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20‐

40  anni  e  4  volte  maggiore  rispetto  a  quelle  di  45‐65  anni  ‐  sottolinea  Roberto  Bernabei,  direttore  del 

Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma  ‐ Tra gli uomini  il  tumore 

della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon‐retto (14%), della vescica e 

dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), 

seguito  dal  colon‐retto  (17%),  dal  polmone  (7%),  dallo  stomaco  e  dal  pancreas  (6%).  Si  tratta  di  numeri  che 

devono far riflettere». (segue) 

  

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TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI ‐3‐  

(AdnKronos Salute)  ‐ «I malati oncologici anziani,  inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze 

invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza 

quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo  familiare  ‐ aggiunge Elisabetta  Iannelli, segretario della 

Fondazione Insieme contro il cancro ‐ Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che 

ha  gravi  ricadute  sull'intero  nucleo  familiare,  con  oneri  sociali molto  alti.  L'82,5%  dei malati  oncologici  ha  un 

caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata». 

Riveste quindi grande importanza «assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, 

ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti 

sanitari,  per  favorire  l'accesso  ai  servizi  socio‐assistenziali  presenti  sul  territorio,  il  reinserimento  familiare  e 

sociale dei malati, migliorare  la qualità di  vita dei malati e dei  loro  familiari,  favorendo  il  ricorso all'assistenza 

domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit», conclude Iannelli. (Mal/AdnKronos) 

15‐OTT‐15 16:10 NNN 

  

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Tumori: negli over 70 rischio 40 volte piu' alto  

(AGI) ‐ Roma, 15 ott. ‐ L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Nell'anziano (over70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40‐59 anni). Lo sottolinea la fondazione 'Insieme contro il cancro', che ha presentato questa mattina al Senato la campagna 'La lotta al cancro non ha eta'', ideata per prevenire i tumori nelle persone anziane con un'azione di sensibilizzazione. Proprio tra gli ultrasettantenni, specifica la fondazione, viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie (pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e' al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon‐retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%).   Tra le donne, invece, il tumore piu' diagnosticato e' quello alla mammella (21%), seguito dal colon‐retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita' di sviluppare un tumore in eta' avanzata e' influenzata dall'eta': fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Questo rapporto si riduce nell'eta' piu' avanzata (oltre i 75 anni) a un uomo ogni 3 e una donna ogni 5. In Italia vi sono, ad oggi, circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Nello specifico: tumore della mammella: si stima nel 2015 verranno diagnosticati in Italia circa 48.000 nuovi casi. Tumore della prostata: e' attualmente la neoplasia piu' frequente tra i maschi (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di eta'. Per il 2015 sono attesi circa 35.000 nuovi casi. Tumore del polmone: nel 2015 sono attese circa 41.000 nuove diagnosi di tumore del polmone (circa il 30% fra le donne). Rappresentano l'11% di tutte le nuove diagnosi di cancro nella popolazione generale (piu' in particolare, il 15% di queste nei maschi e il 6% nelle femmine). Tumore del colon‐retto: in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2015. Tumore dello stomaco: quasi 14.000 nuovi casi di carcinoma gastrico sono attesi nel 2015, attualmente al quinto posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne. Tumore del pancreas: nel 2015 sono attesi circa 12.500 nuovi casi, circa il 3% di tutti i tumori incidenti tra maschi e femmine. (AGI) . 

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www.agi.it

Tumori: al via campagna per prevenzione tra anziani (AGI) - Roma, 15 ott. - "La lotta al cancro non ha eta'": e' la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano che lancia la Fondazione 'Insieme contro il cancro'. Presentata questa mattina al Senato, la campagna si terra' dal 19 al 25 ottobre e tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Con i fondi raccolti, ha spiegato il professor Francesco Cognetti, presidente della Fondazione, saranno realizzate numerose attivita', dalla diffusione di opuscoli esclusivamente volti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre, ha proseguito Cognetti, saranno attivati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza eta' e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. La Rai contribuira' alla campagna con degli spazi all'interno di numerose trasmissioni su tutti i canali. "Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'", ha sottolineato Cognetti precisando che "si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo. L'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni. Solo due pazienti ultra 70enni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti". "Negli anziani - ha detto il professor Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di

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geriatria neuroscienze e d'ortopedia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma - il rischio oncologico e' quaranta volte piu' alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata e' al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella e' quello piu' frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani". "Si tratta di una iniziativa lodevole - ha affermato da parte sua il presidente della Commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi - perche' risponde all'intenso rispetto per la vita che e' una caratteristica italiana". Tra i testimonial della campagna c'e' anche Renzo Arbore: intervenuto anche lui al Senato, ha ricordato "l'odissea" che ha vissuto quando si ammalo' di cancro suo padre, rivolgendo a tutti un appello ad adottare stili di vita corretti il prima possibile, correggendo alcuni "vizi" prima che sia troppo tardi. (AGI) Rma/Msc/Pgi .

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15-10-2015

http://www.askanews.it/ 

Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70

Roma, 15 ott. (askanews) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di

questi pazienti ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi

troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di

mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro - Non

solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10

accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo,

la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei

tumori nell'anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.

Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero

45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere

realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai

corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme,

insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per

favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro

una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è

stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione

vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande

pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

 

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15-10-2015

http://www.askanews.it/ 

Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70 – 2-

Roma, 15 ott. (askanews) - Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40

anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto

(20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra

le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto

(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere.

Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.

"I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del

cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane,

extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della

Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una

patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati

oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza

alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione

non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste".

 

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15-10-2015

http://www.agenziarepubblica.it 

Al via la campagna “La lotta al cancro non ha età”, dona un sms solidale a favore degli anziani

Dal 19 al 25 ottobre è possibile sostenere l’iniziativa della Fondazione Insieme contro il Cancro con un messaggio o una chiamata al 45503.

Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È,

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infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.

“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti –Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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15-10-2015

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SALUTE. TUMORE, OGNI GIORNO IN ITALIA SI AMMALANO 1.000 PERSONE 50% HA

OLTRE 70 ANNI. PRESENTATA IN SENATO CAMPAGNA PREVENZIONE

(DIRE) Roma, 15 ott. - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo: l'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni, cosi' oggi solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' lancia 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze dell'anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un'alta percentuale di questi pazienti e' destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, e' una campagna che mira a migliorare non solo la qualita' di vita e le opportunita' di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani". (SEGUE)

di Carlotta Di Santo

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15-10-2015

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SANITÀ. TUMORE, IN ITALIA COLPITE 3 MILIONI DI PERSONE TRA I 50-70 ANNI SI

AMMALA UN UOMO SU 5 E UNA DONNA SU 7

(DIRE) Roma, 15 ott. - L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Ad oggi, in Italia, ci sono circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro: di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Cosi' nell'anziano (over 70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40-59 anni). Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'.(SEGUE)

di Carlotta Di Santo

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15-10-2015

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SANITÀ. TUMORE, PAZIENTI E FAMILIARI SPENDONO 34MILA EURO L'ANNO IN 62,3%

CASI A PRENDERSI CURA DEL MALATO È MOGLIE O CONVIVENTE

(DIRE) Roma, 15 ott. - Che costi sociali ha il cancro? A questa domanda ha risposto una recente indagine condotta dalla Favo-Censis su un campione di 1.055 pazienti e 713 caregiver (chi, a livello familiare o professionale, presta assistenza a un malato, ndr), che ha permesso di quantificare i costi sociali che sono appunto in capo ai malati oncologici e ai loro caregiver e che vanno ad aggiungersi a quelli in carico al Servizio sanitario nazionale. Ebbene: dalla ricerca e' emerso che in Italia i 3 milioni di pazienti malati di cancro e i loro caregiver devono affrontare un costo sociale medio annuo (costo procapite complessivo per paziente e caregiver) pari a 34,2 mila euro circa. I dati sono emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. "L'istantanea del pianeta cancro fotografata dall'indagine- e' emerso dalla conferenza- conferma che il tumore e' una malattia familiare: l'82,5% dei malati oncologici, infatti, ha un caregiver che in 8 casi su 10 e' un familiare (in particolare mogli/conviventi, 62,3%) con un impegno quotidiano. Considerato che oltre il 50% del totale dei nuovi casi di neoplasie diagnosticate ogni anno in Italia riguarda persone con piu' di 70 anni di eta', quindi, certamente la quasi totalita' di questi pazienti viene assistito quotidianamente da familiari e badanti nella gestione della malattia e delle terapie antineoplastiche". I malati oncologici anziani, cosi', a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare.(SEGUE)

di Carlotta Di Santo

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SANITÀ. TUMORE, PAZIENTI E FAMILIARI SPENDONO 34MILA EURO L'ANNO -2- (DIRE) Roma, 15 ott. - "Per questo- ha spiegato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'- riveste una grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle istituzioni verso questi cittadini, quindi, deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualita' di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare- ha concluso- e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit".

di Carlotta Di Santo

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15-10-2015

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SANITÀ. TUMORE MAMMELLA, IN ITALIA COLPITE 692.955 DONNE NEL 2015 SI

STIMANO 48MILA NUOVI CASI DI DIAGNOSI

(DIRE) Roma, 15 ott. - In Italia, complessivamente, vivono 692.955 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario. Nel 2015, invece, si stima che nel nostro Paese saranno diagnosticati circa 48mila nuovi casi. Ma per quanto riguarda la sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi, indipendentemente da altre patologie, questa e' in moderato e costante aumento da molti anni (78% dal 1990 al 1992, 87% dal 2005 al 2007). Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. Per quanto riguarda i fattori di rischio, invece, dalla conferenza e' emerso che "la probabilita' di ammalarsi aumenta esponenzialmente fino agli anni della menopausa (50-55) e poi rallenta, per riprendere a crescere dopo i 60 anni". Quanto alla familiarita' e all'ereditarieta', poi, "nel 5-7% dei casi l'insorgere della malattia risulta essere legata a fattori ereditari- e' emerso ancora dall'incontro- 1/4 dei quali determinati dalla mutazione di due geni, BRCA-1 e/o BRCA-2. Nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA-1 il rischio di ammalarsi nel corso della vita di carcinoma mammario e' pari al 65%- hanno concluso gli esperti- mentre nelle donne con mutazioni del gene BRCA-2 e' pari al 40%".

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15-10-2015

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SALUTE. TUMORE, OGNI GIORNO IN ITALIA SI AMMALANO 1.000 PERSONE/VIDEO

50% HA OLTRE 70 ANNI. PRESENTATA IN SENATO CAMPAGNA PREVENZIONE

(DIRE) Roma, 15 ott. - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo: l'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni, cosi' oggi solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' lancia 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze dell'anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un'alta percentuale di questi pazienti e' destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, e' una campagna che mira a migliorare non solo la qualita' di vita e le opportunita' di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani". Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l'aspettativa di vita si e' notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a se'. "Ecco perche'- prosegue Cognetti- diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in eta' avanzata, infatti, una diagnosi precoce puo' fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attivita' di sensibilizzazione e di educazione che potranno cosi' essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza eta' e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna e' stato attivato anche un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attivita' di divulgazione, infine, vedranno coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

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15-10-2015

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SALUTE. AMADEUS ALLA DIRE: SENZA FUMO E ALCOL CI SI ALLUNGA VITA

"GIOVANI NON PENSANO PREVENZIONE, MA DOVREBBERO FARE ATTENZIONE"

(DIRE) Roma, 15 ott. - "Credo che sia fondamentale che i giovani facciano attenzione alla prevenzione. Quando si hanno 15-18 anni, ovviamente, a certi temi non ci si pensa: si fa uso di alcol e fumo, conducendo una vita un po' sregolata. Ma questo, come dire, appartiene all'eta'. Se pero' un ragazzo capisse che e' importante non cominciare a fumare e a non fare uso o abuso di alcol, si renderebbe conto che in questo modo si allungherebbe la vita, probabilmente di parecchi anni". Cosi' il conduttore televisivo Amadeus, intervistato dall'agenzia Dire a Roma, a margine di un evento dedicato alla prevenzione del tumore negli anziani. "Bisogna fare prevenzione fin da quando si e' piu' giovani- ha proseguito- Questo, infatti, e' anche uno dei consigli che danno gli esperti per non trovarsi impreparati di fronte alla malattia". La Rai, intanto, ha deciso di sostenere la campagna di prevenzione 'La lotta contro il cancro non ha eta'', promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. "La Rai e' di tutti- sottolinea il conduttore televisivo- ed e' sempre stata vicino alle campagne importanti come questa. Io pero' ho deciso di sostenerla non solo perche' appartengo alla Rai, ma anche per un desiderio personale di essere presente e- ha concluso Amadeus- nel mio piccolo utile".

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15-10-2015

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Renzo Arbore e la salute: “Il mio elisir è anticipare la vecchiaia”

ROMA – “Anticipare la vecchiaia è il mio consiglio per prevenire il tumore”. Così il musicista Renzo Arbore, intervistato dall’agenzia Dire a Roma, a margine di un evento dedicato alla prevenzione del tumore negli anziani.

“Sembra una spiritosaggine- ha proseguito- ma in realtà è l’espediente che io uso avendo combattuto non personalmente, ma con due lutti importantissimi nella mia famiglia, per cautelarmi. Non dobbiamo, insomma, avere paura di anticipare la vecchiaia: tutti vogliono ritardarla, allora facciamolo certamente, ma prendiamo anche delle precauzioni, perché anticipare significa prevenire“. Ma cosa bisogna fare, secondo lei, per prevenire questa malattia? “Bisogna evitare i vizi che fanno male- ha risposto Arbore alla Dire- come l’alcol ma soprattutto il fumo, che è micidiale. Bisogna poi eliminare i cibi grassi o che naturalmente fanno male, curando una dieta che sia il più possibile vicina a quella mediterranea. Ma anche, perché no, cercarsi degli hobby e delle amicizie che ti consentano ancora di goderti la vita. La vita, infatti, si può godere anche quando si è anziani: dai 70 ai 90 anni, fino addirittura ai 100“. E questo, secondo il noto musicista foggiano, per sopravvivere un po’ più a lungo a qualche altro tipo di piacere, anche durante la terza età… “Eliminando i vizi più facilmente eliminabili- ha concluso Arbore strizzando l’occhio- poi sopravvivono quelli che invece qualcuno vuole conservare… Giustamente!”.

di Carlotta Di Santo

 

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14-10-2015

http://www.agenparl.com/ 

Roma: Al via la campagna “La lotta al cancro non ha eta ”

Salute & Benessere

AL VIA LA CAMPAGNA “ LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’

” Roma, 15 ottobre 2015, ore 11.00-12.00 Sala Caduti di Nassirya, Palazzo Madama – Senato della Repubblica, Piazza Madama.

Caro collega,la metà dei malati oncologici nel nostro Paese ha superato i 70 anni di età. Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 ricevono i trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti. I costi sociali per il malato e la sua famiglia sono elevatissimi ed anche i caregiver hanno necessità di essere sostenuti ed indirizzati per assolvere nel miglior modo possibile il prezioso compito di assistenza. Per raggiungere queste persone, è nata “La lotta al cancro non ha età”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie nella terza età, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro”. L’iniziativa sarà finanziata grazie all’attivazione di un numero solidale con il quale tutti i cittadini potranno donare 1 o 2 euro tramite SMS o chiamata.

Per presentare l’iniziativa e la raccolta fondi solidale la Fondazione Insieme contro il Cancro organizza giovedì 15 ottobre 2015 una conferenza stampa che si terrà al Senato della Repubblica (Sala Caduti di Nassyria, Palazzo Madama)a partire dalle 11.

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15-10-2015

http://www.primocanale.it/ 

 

 

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15-10-2015 Lettori 27.527

http://www.wallstreetitalia.com/ 

Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative

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terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata".Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.

 

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16-10-2015

http://www.piusanipiubelli.it/

Un SMS contro il cancro della terza età

Il 50% dei malati oncologici ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi di tumore troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi.

Delle 1000 persone che ogni giorno, nel nostro Paese si ammalano ditumore la metà ha superato i 70

anni di età, ma solo “2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori, e meno

della metà riceve consigli su stili di vita corretti”, avverte il prof. Francesco Cognetti, Presidente della

Fondazione Insieme Contro il Cancro.

Con un sms o chiamata da rete fissa al numero 45503 dal 19 al 25 ottobre puoi sostenere le

numerose iniziative promosse dalla Fondazione Insieme contro il Cancro tramite la campagna La

lotta al cancro non ha età.

L’obiettivo? Ricordare a tutti noi che anche in età avanzata una diagnosiprecoce può fare la differenza.

Tra i testimonial della campagna, Lea Pericoli, Renzo Arbore, Roberto Gervaso e numerosi personaggi

dello spettacolo.

Per maggiori info vai su www.lalottaalcancrononhaeta.org, oppure sul portale e sui profili Twitter e

Facebook della Fondazione “Insieme contro il cancro”.

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16-10-2015

http://www.oggitreviso.it/

Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli

Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%);

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tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.

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16-10-2015

http://www.news24web.it/

La lotta ai tumori non ha età: tutto quello che c’è da sapere La fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato ‘La lotta al cancro non ha eta’” una campagna di sensibilizzazione e di informazione perprevenire i tumori nelle persone anziane. Tra i testimonial della campagna pubblicitaria c’è anche Renzo Arbore che ha ricordato quando si ammalò di cancro suo padre. La fondazione sottolinea che stando ai dati le patologie tumorali colpiscono in maggiore misura gli ultrasettantenni.(pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e’ al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Per le donne invece il tumore piu’ diagnosticato risulta essere quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita’ di sviluppare un tumore in eta’ avanzata dipoende molto dal fattore età: fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Inoltre con l’avanzare del’età diventa più difficile l’accesso alle cure: solo due pazienti ultra 70enni su 190 accede ai trattamenti oncologici migliori e più innovativi e a meno della metà vengono dati consigli sull’adottare stili di vita corretti. Spesso la diagnosi viene fatta quando il tumore è già in uno stato avanzato per cui le possibilità di guarigione si riducono rispetto agli adulti di mezza età (55-69). D’altronde stando ai dati presentati al Senato dall’Associazione

italiana di Oncologia Medica (Aiom) nel corso del convegno sullo “Stato dell’oncologia in Italia” nell’aprile scorso emergono dati positivi soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarigione dal cancro.

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16-10-2015

http://www.qds.it/

Tumori, accessibilità alle cure per gli over 70 di Redazione La Fondazione Insieme per il Cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione per la terza età. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni ROMA - Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro -. “Non solo - aggiunge -. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata ieri a Roma in un convegno al Senato. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.

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“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull`intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste”.

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16-10-2015

http://www.zz7.it/tumori-campagna-sensibilizzazione-anziani-dal-19-al-25-ottobre/

Tumori, Campagna Sensibilizzazione Anziani dal 19 al 25 Ottobre

La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha promosso una campagna per ricordare che lotta contro i tumori non ha età, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre. L’obiettivo della campagna è ricordare anche alle persone attempate di sottoporsi spesso a screening e analisi, visto che il tumore può colpire sempre

Chi vorrà donare 2 euro alla Fondazione potrà farlo con un sms o una chiamata al numero 45503. Il presidente

della Fondazione, Francesco Cognetti, ha detto: “Con i fondi raccolti saranno realizzate numerose attività,

dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di

cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a

mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre saranno attivati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico

nella terza età e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza

anche al proprio domicilio”.

La campagna verrà sponsorizzata anche dalla Rai, che inserirà spazi ad hoc tra un programma e l’altro.

Cognetti ha aggiunto che gli anziani non devono dormire sugli allori in quanto il 50% delle persone che, ogni

giorno, si ammalano di tumore ha più di 70 anni. Sovente, inoltre, tali soggetti arrivano

alladiagnosi tardivamente, quindi hanno scarse probabilità di sopravvivenza.

Condivide l’opinione del professor Cognetti anche Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria,

Neuroscienze, e Ortopedia del Policlinico ‘Agostino Gemelli’ di Roma: “Negli anziani il rischio oncologico è

quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20/40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45/65

anni”.

Gli uomini anziani vengono colpiti maggiormente dal tumore alla prostata, mentre le donne da quello

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alla mammella. Eppure, secondo i medici, gran parte delle neoplasie potrebbero essere evitate se le persone

seguissero uno stile di vita sano.

L’iniziativa è stata acclamata anche da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro e Previdenza

sociale del Senato, perché è espressione della voglia di difendere la vita.

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16-10-2015

http://www.ilfont.it/

La lotta al cancro non ha età Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Sono testimonial dell’iniziativa Renzo Arbore e Roberto Gervaso: nell’ambito proprio dei tumori, la cifra sarà devoluta a favore degli anziani. Per quanto concerne le neoplasie, del resto, la metà dei malati ha più di 70 anni.

Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro, si è espresso in questo modo: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell’anziano. Parliamo molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”.

Insieme contro il cancro, i dettagli della campagna “La lotta al cancro non ha età” Oggi a Roma, in un convegno al Senato, è stata presentata la campagna dal titolo “La lotta al cancro non ha età”: si tratta della prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano. Aggiunge Cognetti: “L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Grazie agli sms, potranno essere realizzate attività di sensibilizzazione e di educazione: diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani, in merito agli stili di vita e agli screening e corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia. Il tour coinvolgerà oncologi e cuochi insieme: insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture.

C’è di più: saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari dei pazienti “attempati”, al fine di garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.

Un sito internet è stato attivato per l’occasione: www.lalottaalcancrononhaeta.org.

La lotta al cancro non ha età, la parola agli esperti Il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma, ha dichiarato: “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che pongano l’accento sul ‘cibo spazzatura’, che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. Così si è espressa Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario della Fondazione insieme contro il cancro: “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare. Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire

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l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La lotta al cancro non ha età, coinvolgere gli anziani nei programmi di screening E’ molto importante coinvolgere gli anziani nei programmi di screening: è un fatto, che deve attrarre l’attenzione di clinici e istituzioni. Ha osservato, molto opportunamente, Francesco Cognetti: “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura della prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. ‘La lotta al cancro non ha età’ è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani.”

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16-10-2015

Lettori 194.122

http://gossip.libero.it/

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15-10-2015

http://www.healthdesk.it/

Cancro: un sms per gli anziani

Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).

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16-10-2015

http://www.gosalute.it/

Al via la campagna ‘La lotta al cancro non ha età

Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i settant’anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. “Non solo. L’accesso alle cure- continua l’esperto- diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: la lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.“Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano- continua il prof. Francesco Cognetti – l’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno

Page 46: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei

programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si

registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al

punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della

malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli

ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte

normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita

da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il

numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona

anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e

promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta

al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e

le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di

tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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16-10-2015

http://www.improntalaquila.org/2015/italia-1000-persone-al-giorno-si-ammalano-di-tumore-86950.html

Italia: mille persone al giorno si ammalano di tumore Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la metà di questi pazienti ha superato i

70 anni di età. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la

conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69).

Non solo: l’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni, così oggi solo 2 pazienti

ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita

corretti. Per questo la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ lancia ‘La lotta contro il cancro non ha età’, la

prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L’iniziativa è stata presentata

oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica

nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze

dell’anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di

somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a

morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, è una campagna che mira a migliorare

non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di

investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani”.

Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l’aspettativa di vita si è notevolmente alzata: oggi un settantenne ha

ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. “Ecco perché- prosegue Cognetti- diventa

fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in

età avanzata, infatti, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la

campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al

numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla

diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in

un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi

sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza

età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al

proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato anche un sito

internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attività di divulgazione, infine, vedranno

coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

Page 49: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

 

 

15-10-2015

LETTORI

3.769.769

https://it.notizie.yahoo.com 

Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70

Da Red/Apa | Askanews – 5 minuti fa

Roma, 15 ott. (askanews) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà

di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla

diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi,

rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme

Contro il Cancro - Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2

pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli

su stili di vita corretti". Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di

sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a

Roma in un convegno al Senato.

Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al

numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che

potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di

vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove

oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno

realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di

questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e

diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org)

e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello

spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

Page 50: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

 

 

15-10-2015

LETTORI

3.769.769

https://it.notizie.yahoo.com 

Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70 -2-

Da Red/Apa | Askanews – 6 minuti fa

Roma, 15 ott. (askanews) - Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di

20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al

primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello

stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato

(21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di

numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione

di stili di vita sani.

"I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del

cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza

quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli,

segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il

tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti.

L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno

quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta

e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste".

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Edizione on del mensile di scienza 

15-10-2015

http://www.focus.it/ 

Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Campagna di prevenzione nell'anziano

Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.

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Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.

 

Page 53: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

 

15-10-2015

http://www.meteoweb.eu 

Roma, al via la prima campagna “La lotta al cancro non ha età” Il 19 Ottobre avrà inizio la campagna “La lotta al cancro non ha età” per prevenzione dei tumori nell’anziano

Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

Page 54: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

 

(Il sito ufficiale della campagna della Fondazione Insieme contro il cancro) 

15-10-2015

http://www.lalottaalcancrononhacolore.org/ 

Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani

Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti –L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori

Page 55: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.

“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti –Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una

Page 56: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

 

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16-10-2015

http://www.piusanipiubelli.it/

Un SMS contro il cancro della terza età

Il 50% dei malati oncologici ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi di tumore troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi.

Delle 1000 persone che ogni giorno, nel nostro Paese si ammalano ditumore la metà ha superato i 70

anni di età, ma solo “2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori, e meno

della metà riceve consigli su stili di vita corretti”, avverte il prof. Francesco Cognetti, Presidente della

Fondazione Insieme Contro il Cancro.

Con un sms o chiamata da rete fissa al numero 45503 dal 19 al 25 ottobre puoi sostenere le

numerose iniziative promosse dalla Fondazione Insieme contro il Cancro tramite la campagna La

lotta al cancro non ha età.

L’obiettivo? Ricordare a tutti noi che anche in età avanzata una diagnosiprecoce può fare la differenza.

Tra i testimonial della campagna, Lea Pericoli, Renzo Arbore, Roberto Gervaso e numerosi personaggi

dello spettacolo.

Per maggiori info vai su www.lalottaalcancrononhaeta.org, oppure sul portale e sui profili Twitter e

Facebook della Fondazione “Insieme contro il cancro”.

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16-10-2015

http://www.oggitreviso.it/

Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli

Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%);

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tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.

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16-10-2015

http://www.news24web.it/

La lotta ai tumori non ha età: tutto quello che c’è da sapere La fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato ‘La lotta al cancro non ha eta’” una campagna di sensibilizzazione e di informazione perprevenire i tumori nelle persone anziane. Tra i testimonial della campagna pubblicitaria c’è anche Renzo Arbore che ha ricordato quando si ammalò di cancro suo padre. La fondazione sottolinea che stando ai dati le patologie tumorali colpiscono in maggiore misura gli ultrasettantenni.(pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e’ al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Per le donne invece il tumore piu’ diagnosticato risulta essere quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita’ di sviluppare un tumore in eta’ avanzata dipoende molto dal fattore età: fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Inoltre con l’avanzare del’età diventa più difficile l’accesso alle cure: solo due pazienti ultra 70enni su 190 accede ai trattamenti oncologici migliori e più innovativi e a meno della metà vengono dati consigli sull’adottare stili di vita corretti. Spesso la diagnosi viene fatta quando il tumore è già in uno stato avanzato per cui le possibilità di guarigione si riducono rispetto agli adulti di mezza età (55-69). D’altronde stando ai dati presentati al Senato dall’Associazione

italiana di Oncologia Medica (Aiom) nel corso del convegno sullo “Stato dell’oncologia in Italia” nell’aprile scorso emergono dati positivi soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarigione dal cancro.

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16-10-2015

http://www.qds.it/

Tumori, accessibilità alle cure per gli over 70 di Redazione La Fondazione Insieme per il Cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione per la terza età. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni ROMA - Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro -. “Non solo - aggiunge -. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata ieri a Roma in un convegno al Senato. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.

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“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull`intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste”.

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16-10-2015

http://www.zz7.it/tumori-campagna-sensibilizzazione-anziani-dal-19-al-25-ottobre/

Tumori, Campagna Sensibilizzazione Anziani dal 19 al 25 Ottobre

La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha promosso una campagna per ricordare che lotta contro i tumori non ha età, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre. L’obiettivo della campagna è ricordare anche alle persone attempate di sottoporsi spesso a screening e analisi, visto che il tumore può colpire sempre

Chi vorrà donare 2 euro alla Fondazione potrà farlo con un sms o una chiamata al numero 45503. Il presidente

della Fondazione, Francesco Cognetti, ha detto: “Con i fondi raccolti saranno realizzate numerose attività,

dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di

cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a

mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre saranno attivati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico

nella terza età e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza

anche al proprio domicilio”.

La campagna verrà sponsorizzata anche dalla Rai, che inserirà spazi ad hoc tra un programma e l’altro.

Cognetti ha aggiunto che gli anziani non devono dormire sugli allori in quanto il 50% delle persone che, ogni

giorno, si ammalano di tumore ha più di 70 anni. Sovente, inoltre, tali soggetti arrivano

alladiagnosi tardivamente, quindi hanno scarse probabilità di sopravvivenza.

Condivide l’opinione del professor Cognetti anche Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria,

Neuroscienze, e Ortopedia del Policlinico ‘Agostino Gemelli’ di Roma: “Negli anziani il rischio oncologico è

quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20/40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45/65

anni”.

Gli uomini anziani vengono colpiti maggiormente dal tumore alla prostata, mentre le donne da quello

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alla mammella. Eppure, secondo i medici, gran parte delle neoplasie potrebbero essere evitate se le persone

seguissero uno stile di vita sano.

L’iniziativa è stata acclamata anche da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro e Previdenza

sociale del Senato, perché è espressione della voglia di difendere la vita.

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16-10-2015

http://www.ilfont.it/

La lotta al cancro non ha età Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Sono testimonial dell’iniziativa Renzo Arbore e Roberto Gervaso: nell’ambito proprio dei tumori, la cifra sarà devoluta a favore degli anziani. Per quanto concerne le neoplasie, del resto, la metà dei malati ha più di 70 anni.

Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro, si è espresso in questo modo: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell’anziano. Parliamo molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”.

Insieme contro il cancro, i dettagli della campagna “La lotta al cancro non ha età” Oggi a Roma, in un convegno al Senato, è stata presentata la campagna dal titolo “La lotta al cancro non ha età”: si tratta della prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano. Aggiunge Cognetti: “L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Grazie agli sms, potranno essere realizzate attività di sensibilizzazione e di educazione: diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani, in merito agli stili di vita e agli screening e corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia. Il tour coinvolgerà oncologi e cuochi insieme: insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture.

C’è di più: saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari dei pazienti “attempati”, al fine di garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.

Un sito internet è stato attivato per l’occasione: www.lalottaalcancrononhaeta.org.

La lotta al cancro non ha età, la parola agli esperti Il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma, ha dichiarato: “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che pongano l’accento sul ‘cibo spazzatura’, che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. Così si è espressa Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario della Fondazione insieme contro il cancro: “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare. Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire

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l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La lotta al cancro non ha età, coinvolgere gli anziani nei programmi di screening E’ molto importante coinvolgere gli anziani nei programmi di screening: è un fatto, che deve attrarre l’attenzione di clinici e istituzioni. Ha osservato, molto opportunamente, Francesco Cognetti: “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura della prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. ‘La lotta al cancro non ha età’ è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani.”

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16-10-2015

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http://gossip.libero.it/

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15-10-2015

http://www.healthdesk.it/

Cancro: un sms per gli anziani

Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).

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16-10-2015

http://www.gosalute.it/

Al via la campagna ‘La lotta al cancro non ha età

Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i settant’anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. “Non solo. L’accesso alle cure- continua l’esperto- diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: la lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.“Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano- continua il prof. Francesco Cognetti – l’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno

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così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei

programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si

registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al

punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della

malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli

ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte

normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita

da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il

numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona

anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e

promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta

al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e

le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di

tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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16-10-2015

http://www.improntalaquila.org/2015/italia-1000-persone-al-giorno-si-ammalano-di-tumore-86950.html

Italia: mille persone al giorno si ammalano di tumore Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la metà di questi pazienti ha superato i

70 anni di età. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la

conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69).

Non solo: l’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni, così oggi solo 2 pazienti

ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita

corretti. Per questo la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ lancia ‘La lotta contro il cancro non ha età’, la

prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L’iniziativa è stata presentata

oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica

nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze

dell’anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di

somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a

morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, è una campagna che mira a migliorare

non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di

investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani”.

Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l’aspettativa di vita si è notevolmente alzata: oggi un settantenne ha

ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. “Ecco perché- prosegue Cognetti- diventa

fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in

età avanzata, infatti, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la

campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al

numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla

diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in

un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi

sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza

età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al

proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato anche un sito

internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attività di divulgazione, infine, vedranno

coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

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15-10-2015

http://www.arezzoweb.it/ 

Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano – continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare – aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro – Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata”. Riveste quindi grande importanza “assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”, conclude Iannelli.

 

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15-10-2015

http://www.insiemecontroilcancro.net/ 

Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e

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patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

 

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(Piattaforma virtuale di comunicati stampa nazionali) 

15-10-2015

Lettori 33.880

http://www.informazione.it/ 

AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Francesco Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano”. Fra i testimonial Renzo Arbore e Roberto Gervaso Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni

di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno,

talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme

Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede

ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il

Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a

Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze

dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio:

oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio

stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19

al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante

le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli

anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi

insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico

nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per

promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre

attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra

cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –

sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma –

Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e

dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto

(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono

essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti

benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il

vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute:

ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in

interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a

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causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo

in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una

quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire

il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.

“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie,

necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –.

aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il

tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un

caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande

importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle

Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio,

il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza

domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e

nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di

somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla

scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni

hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola

malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un

limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona

anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura

delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna

che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e

tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

 

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(Portale nazionale per comunicati stampa) 

15-10-2015

http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/regioni/lazio/ 

AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI

Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

 

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15-010-2015

http://www.cancronograzie.org/ 

Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani

Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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15-10-2015

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Tumori. Al via la campagna 'La lotta al cancro non ha età'. Attivi sms solidali a favore degli anziani L'iniziativa della Fondazione Insieme Contro il Cancro, che si snoderà dal 19 al 25 ottobre, è stata presentata oggi al Senato. I cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia.

15 OTT - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-

69) – spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro – Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”.

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Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. “Con questa campagna ci impegneremo in interventi – aggiunge - di educazione alimentare che spingano l’accento sul ‘cibo spazzatura’ che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. Aggiunge Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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(Sito ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta) 

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http://www.regione.vda.it/notizieansa/ 

Tumori:il 50% fra over70 ma 8 su 10 senza le cure migliori

(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro ha oggi più di 70 anni, ma molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e ben 8

su 10 non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. La lotta al cancro, però, ''non ha età'' ed anche con i capelli bianchi questa

malattia può essere sconfitta: è questo il messaggio della campagna presentata oggi in Senato dalla Fondazione Insieme

Contro il Cancro.

Dal 19 al 25 ottobre sarà possibile sostenere l'iniziativa - che verrà presentata nei vari programmi delle reti Rai - con un

messaggio o una chiamata al 45503, donando un sms solidale a favore degli anziani. Fra i testimonial, Renzo Arbore e Roberto

Gervaso. Ogni giorno, in Italia, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni: "Si tratta

molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi - spiega l'oncologo Francesco Cognetti, Presidente della

Fondazione Insieme Contro il Cancro -. Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2

pazienti over-70 su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per

questo, la Fondazione lancia la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: ''Vogliamo diffondere una

cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano. L'aspettativa di vita nel nostro

Paese - sottolinea Cognetti - si è infatti notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se

donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e

di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Tante le attività che potranno essere

realizzate con i proventi della campagna: dalla diffusione di opuscoli rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi

di cucina nei centri anziani con oncologi e cuochi ai progetti pilota per favorire l'esercizio fisico gratuito nella terza età ed i corsi

per i familiari. Negli anziani ''il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni - ricorda Roberto

Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico Gemelli di Roma -. Ma molte forme di

cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i

propri stili di vita comporti benefici per l'intero organismo. Non è per nulla vero dire 'tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non

ho miglioramenti'. Interrompere il vizio, invece, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone''. La campagna vuole

anche porre all'attenzione di clinici e istituzioni l'importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle

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Tumori: negli over 70 rischio 40 volte piu' alto (AGI) - Roma, 15 ott. - L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Nell'anziano (over70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40-59 anni). Lo sottolinea la fondazione 'Insieme contro il cancro', che ha presentato questa mattina al Senato la campagna 'La lotta al cancro non ha eta'', ideata per prevenire i tumori nelle persone anziane con un'azione di sensibilizzazione. Proprio tra gli ultrasettantenni, specifica la fondazione, viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie (pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e' al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Tra le donne, invece, il tumore piu' diagnosticato e' quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita' di sviluppare un tumore in eta' avanzata e' influenzata dall'eta': fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Questo rapporto si riduce nell'eta' piu' avanzata (oltre i 75 anni) a un uomo ogni 3 e una donna ogni 5. In Italia vi sono, ad oggi, circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Nello specifico: tumore della mammella: si stima nel 2015 verranno diagnosticati in Italia circa 48.000 nuovi casi. Tumore della prostata: e' attualmente la neoplasia piu' frequente tra i maschi (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di eta'. Per il 2015 sono attesi circa 35.000 nuovi casi. Tumore del polmone: nel 2015 sono attese circa 41.000 nuove diagnosi di tumore del polmone (circa il 30% fra le donne). Rappresentano l'11% di tutte le nuove diagnosi di cancro nella popolazione generale (piu' in particolare, il 15% di queste nei maschi e il 6% nelle femmine). Tumore del colon-retto: in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2015. Tumore dello stomaco: quasi 14.000 nuovi casi di carcinoma gastrico sono attesi nel 2015, attualmente al quinto posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne. Tumore del pancreas: nel 2015 sono attesi circa 12.500 nuovi casi, circa il 3% di tutti i tumori incidenti tra maschi e femmine. (AGI) .

 

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AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Francesco Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano”. Fra i testimonial Renzo Arbore e Roberto Gervaso Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni

di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno,

talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme

Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede

ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il

Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a

Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze

dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio:

oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio

stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19

al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante

le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli

anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi

insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico

nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per

promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre

attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra

cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.

“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –

sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma –

Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e

dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto

(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono

essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti

benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il

vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute:

ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in

interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a

causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo

in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una

Page 87: Rassegna Stampa Preliminare - insiemecontroilcancro.netinsiemecontroilcancro.net/.../2017/06/15.10.2015-non-cancro-no-eta.pdf · (ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro

quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire

il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.

“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie,

necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –.

aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il

tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un

caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande

importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle

Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio,

il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza

domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e

nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di

somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla

scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni

hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola

malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un

limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona

anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura

delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna

che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e

tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.  

 

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15-10-2015

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Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).

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I BENEFICI DELLE DISCIPLINE ORIENTALI

Editore: Intermedia srlDirettore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina SmerrieriConsulenza Scientifica: Healthy Foundation Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012

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La lotta al cancro non ha età. Al via la campagna nazionale per la prevenzione negli anziani

DAL 19 AL 25 OTTOBRE SI POTRÀ SOSTENERE L’INIZIATIVA CON UN SMS SOLIDALE AL 45503

Ogni giorno, nel no-stro Paese, 1000 per-sone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha su-perato i 70 anni di età. “Si tratta spesso di an-ziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conse-guenza che soprav-vivono molto meno, rispetto agli adulti di mezza età – ha spiegato il prof. France-sco Cognetti, Presidente del-la Fondazione Insieme Con-tro il Cancro –. Inoltre solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10

accede ai trattamenti oncologi-ci migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fonda-zione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzio-ne dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, pre-sentata ieri a Roma al Senato. Per sostenere la campagna dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fis-sa al numero 45503 ed è stato attivato anche il sito internet www.lalottaalcancrononhae-ta.org. “Negli anziani il rischio

V E N E R D ì 1 6 OT TO B R E 20 1 5ANNO IV, NUMERO 184

Sono passati quasi quarant’anni da quando i film di Bruce Lee hanno portato in Italia le arti marziali, una passione oggi in continua cre-scita. Judo e karate sono i più scelti soprattutto dagli under 11, ma altre discipline si stanno facendo largo, per esempio il taekwondo e il ju-jitsu. Attività perfette per bambini e ragazzi, perché in giovane età gli effetti positivi sul corpo e sulla mente sono amplificati. Le di-scipline marziali sviluppano il corpo in maniera armonica: i muscoli sono più forti, elastici e scattanti, la schiena e le articolazioni si rin-forzano e diventano più flessibili. Tanti anche i benefici psicologici: le arti marziali sono in grado di sviluppare e migliorare le capacità relazionali di aggregazione e socializzazione, perché stimolano l’in-terazione collaborativa ed il confronto con i compagni. Gli sport di combattimento, infine, potenziano disciplina, coraggio e autocon-trollo: hanno il vantaggio di richiedere il rigore nell’esecuzione e una grande attenzione per evitare di fare male a se stessi e agli altri.

Arti marziali, lo sport ideale per i bambini

oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore ri-spetto a quelle di 45-65 anni – ha sottolie-nato il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuro-scienze ed Ortope-dia del Policlinico A.

Gemelli Roma – Molte forme di cancro possono essere evi-tate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Con questa campa-gna ci impegneremo in inter-venti di educazione alimentare, promozione dell’attività fisica, lotta al tabagismo e all’alcoli-smo, piaga che si sta espanden-do in questa fascia d’età, spes-so motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’ester-no.” “L’82,5% dei malati onco-logici ha un caregiver, che in 8

Chi ha in programma di mettere al mondo un bambino è questo il mo-mento migliore per concepirlo per-ché i bambini che nascono in estate hanno più probabilità di godere di buona salute, rispetto a quelli che nascono in altri periodi dell’anno. A scoprirlo è stato un gruppo di ri-cercatori della Cambridge Univer-sity, in uno studio pubblicato sulla rivista Heliyon. Analizzando quasi mezzo milione di adulti britannici, i ricercatori hanno scoperto che i bambini nati a giugno, luglio e ago-sto sono più pesanti alla nascita e più alti da adulti. Non solo. Secon-do i ricercatori, le donne incinte sa-rebbero esposte maggiormente al sole e, quindi, possono trasmette-re più quantità elevate di vitamina D al bambino che hanno nel pan-cione. Inoltre, secondo i ricercatori suggerito i bambini nati in inverno sono più suscettibili alle allergie alimentari e più propensi a soffrire di malattie respiratorie, rispetto a quelli nati in estate.

BOX ATTUALITÀ

La cicogna porta più salute se arriva in estate

Carboidrati: amici del benessere

SANA ALIMENTAZIONE

A chi non è mai capitato di comin-ciare una dieta mettendo nella “lista nera” degli alimenti: pasta, pane e patate? Attenzione perché un’alimentazione povera di pasta e farinacei aumenta i rischi di infar-to e ictus. Lo dimostra un nuovo studio americano, che ha messo a confronto tre diete: una standard, una ad alto contenuto di grassi e una povera di carboidrati, scopren-do che quest’ultima non solo non intaccava i livelli di colesterolo, fallendo di fatto nel suo scopo, ma aveva un notevole impatto sull’ate-rosclerosi (+15%). Esistono due tipi di carboidrati: gli amidi e gli zuc-cheri. I primi si trovano nei cere-ali, nel pane, nel-la pasta, nel riso, nelle patate, nei legumi; gli zuc-cheri, invece, si suddividono in intrinseci (si tro-vano principal-mente nella frutta e nella verdura) ed estrinseci (li troviamo nei dolci e nel miele…). Ma fanno ingrassare? No: un grammo di carboidrati con-tiene 4 calorie, cioè la metà rispetto ai grassi. Certo, nel cucinarli e nel condirli si usano talvolta condimen-ti molto calorici e questa può essere la causa dell’aumento di peso.

Da sinistra Elisabetta Iannelli, Roberto Bernabei, Francesco Co-gnetti, Maurizio Sacconi, Renzo Arbore e Mauro Boldrini

casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. –. ha aggiunto l’avv. Elisabet-ta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Riveste, quindi, gran-de importanza assicurare una corretta e tempestiva informa-zione non solo ai malati anzia-ni, ma anche a chi li assiste”.

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Al via la campagna “La lotta al cancro non ha età” 15/10/2015 in News 0

Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Fondazione Insieme Contro il Cancro Francesco Cognetti: «Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano». Dal 19 al 25 ottobre è possibile sostenere l’iniziativa della Fondazione Insieme contro il Cancro con un messaggio o una chiamata al 45503. Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70

anni di età. «Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che

sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega Francesco

Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile

con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno

della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la

prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. «Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza

oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Francesco Cognetti –

L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora

18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile

di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare

la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa

al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così

essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai

corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a

mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico

nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al

proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e

numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo,

molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. «Negli anziani il rischio oncologico è

40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea

Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli

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Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del

colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più

frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal

pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso

la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti

benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho

miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana

alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi

e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che

spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle

ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si

sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo,

non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte

l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per

sviluppare una vita di relazione». «I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle

conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e

assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge Elisabetta Iannelli,

Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è

una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati

oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla

persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai

malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare

oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento

familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso

all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit». La campagna vuole

anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e

nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. «Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che

spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi

pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Francesco Cognetti –

Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente

questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La

realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve

rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante

aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia.

È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati

di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a

migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di

investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani».

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12-10-2015

LETTORI

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http://sport.sky.it/sport/ritratto_della_salute/

“La lotta al cancro non ha età”, un sms solidale per gli anziani 12 ottobre 2015

Getty Images Una nuova campagna nazionale punta a sensibilizzare gli over 65 sull’importanza degli screening e di stili di vita sana. Dal 19 al 25 ottobre prende il via una raccolta fondi solidale per aumentare le opportunità di cura e assistenza

Ritratto della Salute, tutte le notizie

Un sms solidale in favore degli anziani per offrire loro opportunità di cura e assistenza migliori e sensibilizzarli sull’importanza di corretti stili di vita. Il tutto in una campagna nazionale articolata in numerose attività: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, a progetti per incrementare la partecipazione di questa fascia di popolazione ad attività sportive e ricreative ed incentivarne il benessere psico-fisico, prevenendo la lotta all’alcolismo e al tabagismo, conseguenze della solitudine che sempre più spesso colpisce questi cittadini. Questi gli obiettivi de “La lotta al cancro non ha età”: il progetto promosso da Fondazione Insieme Contro il Cancro, presentato oggi in un convegno al Senato, con la partecipazione del presidente RAI, Monica Maggioni e di testimonial d’eccezione del mondo dello spettacolo e dello sport. Dal 19 al 25 ottobre sarà attivata una raccolta fondi solidale: tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata solidale da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. “Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi al punto da rendere difficile l’accesso alle cure migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti – spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro – Con questo progetto vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano. L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate

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attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare – aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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Tumori. Al via la campagna 'La lotta al cancro non ha età'. Attivi sms solidali a favore degli anziani L'iniziativa della Fondazione Insieme Contro il Cancro, che si snoderà dal 19 al 25 ottobre, è stata presentata oggi al Senato. I cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia.

15 OTT - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro – Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”.

Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e

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diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. “Con questa campagna ci impegneremo in interventi – aggiunge - di educazione alimentare che spingano l’accento sul ‘cibo spazzatura’ che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. Aggiunge Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

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15-10-2015

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Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Campagna di prevenzione nell'anziano

Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata".Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.

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Tumori dopo i 70 anni, tutto quello che serve sapere In Italia ogni giorno 500 anziani (over 70) si ammalano di tumore. Il cancro in un caso su due colpisce uomini e donne durante la terza età: le statistiche indicano chiaramente che degli oltre 365mila nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia più o meno la metà riguarda una persona che ha più di 60 anni. Del resto l’età avanzata è uno dei maggiori fattori di rischio per numerosi tipi di tumore, che sono in molti casi da considerarsi «patologie tipiche dell’invecchiamento». «Solo la metà dei pazienti anziani riceve i trattamenti anticancro migliori perché troppo spesso gli oncologi hanno remore a prescrivere i trattamenti più efficaci a pazienti considerati fragili solo per l’età, ma che invece in molti casi sono in ottima forma fisica – spiega Francesco Cognetti, presidente di “Insieme Contro il Cancro”, che in questi giorni lancia la campagna La lotta al cancro non ha età -. Bisogna invece calibrare la terapia sul singolo paziente, tenendo conto del “fattore anagrafico”, con un obiettivo preciso: stabilire la cura più adeguata, considerando i possibili punti di debolezza (come la presenza di altre patologie), ma anche quelli di forza, visto che molti anziani godono di buona salute». 1.

Quanto sono frequenti i tumori dopo i 70 anni?

Solo il 10 per cento dei tumori riguarda persone sotto i 49 anni, mentre il 39 per cento interessa i 50-69enni e il restante 51 per cento colpisce ultrasettantenni. Nel complesso sei pazienti oncologici su 10 sono over 65. L’invecchiamento è infatti un fattore determinante nello sviluppo del cancro: con l’avanzare del tempo, infatti, si accumulano gli effetti dei fattori cancerogeni e viene meno la capacità di riparazione cellulare dell’organismo. L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: il 20% della popolazione ha oltre 65 anni, per un totale di 12 milioni di persone. 2.

Quali sono i tumori «tipici» della terza età?

Tra gli uomini anziani, dopo i 70 anni, il tumore della prostata è al primo posto, seguito da quello del polmone, del colon-retto, della vescica e dello stomaco. Tra le donne, sempre over 70, è quello del seno il più frequentemente diagnosticato, seguito da colon-retto, polmone, stomaco e pancreas.

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Qual è la probabilità di sviluppare un tumore nella terza età?

Negli anziani, il rischio di sviluppare un tumore è circa 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte più alto rispetto a quelle di 45-65 anni. Fra i 50 ed i 69 anni, un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 hanno la probabilità di avere una diagnosi oncologica. Il tumore della mammella (1 caso ogni 19 donne) e quello della prostata (1 ogni 20 uomini) sono i più frequenti. Nella fascia di età più avanzata la probabilità di avere una diagnosi di cancro aumenta molto, riguardando un uomo ogni tre e una donna ogni cinque. Anche in questa fascia di età i tumori più frequenti sono quelli della prostata per lui e della mammella per lei. 4.

Se ci si ammala, quante sono le probabilità di superare il cancro?

Alla fine degli anni Settanta solo poco più del 30% delle persone colpite sconfiggeva la malattia. Negli anni Novanta quasi il 47%, oggi circa il 60%. Nel 2010, le persone che vivevano in Italia dopo una diagnosi di tumore erano 2.587.347 (il 4,4% della popolazione italiana: di queste oltre un terzo (35%, 918.073 in tutto) erano persone di 75 anni e oltre; ancor di più (39%, 1.006.933) quelli tra 60 e 74 anni. 5.

Quali controlli bisogna fare?

Innanzitutto bisogna partecipare ai programmi di screening, che in Italia prevedono una mammografia gratis ogni due anni per tutte le donne tra i 50 e i 69 anni e un test biennale per la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof, sempre gratuito) per maschi e femmine nella stessa fascia d’età. Inoltre per la diagnosi precoce del tumore al seno è comunque consigliato continuare con una mammografia biennale fino almeno ai 75 anni e, per scoprire in fase precoce un eventuale tumore al colon è indicato proseguire col test Sof. La ricerca ha dimostrato come questi due esami di screening possano incidere in maniera significativa sull’evoluzione di due fra i tumori più frequenti, giocando d’anticipo: possono infatti individuare lesioni precancerose (noduli, adenomi, polipi, sanguinamenti impercettibili a occhio nudo) o forme allo cancerose ai primi stadi, più facili da curare. Per gli uomini è inoltre consigliata una visita urologica annuale, utile a tenere sotto controllo la salute dell’apparato riproduttivo. 6.

Quali sono i sintomi sospetti a cui prestare attenzione?

LUI: tumore prostata: difficoltà a urinare o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. LEI: tumore seno: particolare attenzione a eventuali noduli palpabili o visibili. È importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo, cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno.

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Images) LUI&LEI: tumore polmone: i sintomi più comuni sono tosse continua che non passa o peggiora nel tempo, raucedine, presenza di sangue nel catarro, respiro corto, dolore al petto che aumenta nel caso di un colpo di tosse o un respiro profondo, perdita di peso e di appetito, stanchezza, infezioni respiratorie (bronchiti o polmoniti) frequenti o che ritornano dopo il trattamento. Tumore colon-retto: presenza di sangue (di colore rosso chiaro oppure scuro) nelle o sulle feci; modificazione dell’attività intestinale (costipazione o diarrea) senza motivo per più di sei settimane; perdita di peso senza motivo; dolore localizzato all’addome o all’ano; sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino dopo l’evacuazione. Tumore stomaco: disturbi persistenti della digestione; inappetenza; difficoltà di deglutizione; perdita di peso; sensazione di pienezza dopo i pasti; senso di nausea e vomito; sensazione di bruciore (pirosi); presenza di sangue nelle feci o feci nere; stanchezza dovuta ad anemia (causata da un sanguinamento dalla parete dello stomaco). 7.

A 60 anni cosa si può fare concretamente per prevenire il cancro?

Non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura della propria salute. Anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporta benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”: interrompere l’uso di sigarette ha benefici immediati e, nel tempo, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Anche una sana alimentazione, in particolare la dieta mediterranea, ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre sovrappeso e obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. 8.

In che modo cambia il fabbisogno energetico negli over 65?

Dopo i 40 anni la necessità di calorie e proteine diminuisce progressivamente del 5 per cento ogni decennio, sino ai 60 anni d’età. Dai 60 ai 70 la riduzione è del 10 per cento e un ulteriore decremento del 10 per cento avviene dopo i 70. Secondo i nutrizionisti, fino ai 74 anni gli uomini hanno bisogno di 1880-2250 calorie e le donne 1600-1880. Dopo i 75 il fabbisogno scende a rispettivamente a 1700-1950 e 1500-1750 calorie. Mangiare troppo, male ed essere sovrappeso favoriscono l’insorgenza di molte malattie (dal diabete, alle patologie cardiovascolari, ai tumori), che già di per sé sono più frequenti con l’avanzare dell’età. 9.

L’esercizio fisico può avere effetti benefici anche nella terza età?

Oltre il 65 per cento degli ultrasessantacinquenni non pratica nessun tipo di esercizio fisico quotidiano e ben il 70 per cento passa oltre 3 ore al giorno davanti alla tv. La Commissione Europea ha individuato nel

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cosiddetto healthy ageing (invecchiamento attivo) una delle priorità che i governi devono affrontare. Il movimento, infatti, può prevenire o attenuare molti problemi psicofisici collegati all’età, oltre che favorire la socializzazione. Con l’aumentare dell’età è importante seguire una serie di accortezze ma, se praticato in modo adeguato e con frequenza costante, l’esercizio fisico rimane (dopo alcuni anni di allenamento costante) anche per gli over 65 un’arma fondamentale contro numerose malattie, incluso il cancro. 10.

Chi può praticare attività fisica?

Se un adulto di 65 anni o più è attivo, può praticare due tipi di attività: una per aumentare la capacità aerobica, l’altra per rafforzare i muscoli. In particolare le attività aerobiche spaziano dalla camminata al ballo, alla bicicletta, allo jogging fino al giardinaggio. Per ottenere vantaggi sostanziali si consigliano, in alternativa: 2 ore e 30 minuti (150 minuti) a settimana di attività aerobica a intensità moderata; oppure 1 ora e 15 minuti (75 minuti) a settimana di attività aerobica a intensità più alta; o una combinazione di attività aerobica intensa e moderata, equivalente in termini di tempo. Praticata con livelli di intensità corretti, l’attività fisica contribuisce a ridurre la mortalità e il rischio di cancro del seno del 50 per cento e del tumore del colon-retto del 60 per cento. Se non si è molto abituati a muoversi si deve partire dai piccoli movimenti per provare poi ad aumentare ogni settimana il livello. Ecco alcuni semplici consigli per iniziare a svolgere attività fisica: fare le scale invece di prendere l’ascensore; evitare l’utilizzo del telecomando e alzarsi dalla poltrona ogni volta che si cambia canale; camminare di più, attorno alla casa, in giardino, per svolgere piccole commissioni.

 

 

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