Rassegna Stampa Preliminare -...
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Conferenza stampa AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’”
DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI
Roma, 15 Ottobre 2015
Intermedia s.r.l. Intermedia s.r.l. per la comunicazione integrata
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Rassegna Stampa
16-10-2015
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16-10-2015
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Segnalazioni
INTERMEDIA
Ottobre 2015
RILEVAZIONI
Programma TG2 Data 15/10/2015 Emittente Radio Rai
Programma RaiNews24 Data 15/10/2015 Emittente Rai
Programma Rai Giornale Radio Data 15/10/2015 Emittente Radio Rai
Programma Radio 24 Data 15/10/2015 Emittente Radio 24
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Programma Radio Capital Data 15/10/2015 Emittente Radio Capital
Programma Data 15/10/2015 Emittente Agenzia Dire Videointerviste http://89.97.250.171/News/2015/10/15/2015101502060300553.MP4 http://89.97.250.171/News/2015/10/15/2015101502245101521.MP4
15-10-2015
Lettori
556.659
https://www.ansa.it/
15-10-2015
Lettori
556.659
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Tumori:il 50% fra over70 ma 8 su 10 senza le cure migliori
(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro ha oggi più di 70 anni, ma molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e ben 8
su 10 non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. La lotta al cancro, però, ''non ha età'' ed anche con i capelli bianchi
questa malattia può essere sconfitta: è questo il messaggio della campagna presentata oggi in Senato dalla Fondazione
Insieme Contro il Cancro.
Dal 19 al 25 ottobre sarà possibile sostenere l'iniziativa - che verrà presentata nei vari programmi delle reti Rai - con un
messaggio o una chiamata al 45503, donando un sms solidale a favore degli anziani. Fra i testimonial, Renzo Arbore e Roberto
Gervaso. Ogni giorno, in Italia, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni: "Si tratta
molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi - spiega l'oncologo Francesco Cognetti, Presidente della
Fondazione Insieme Contro il Cancro -. Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2
pazienti over-70 su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per
questo, la Fondazione lancia la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: ''Vogliamo diffondere una
cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano. L'aspettativa di vita nel nostro
Paese - sottolinea Cognetti - si è infatti notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se
donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e
di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Tante le attività che potranno essere
realizzate con i proventi della campagna: dalla diffusione di opuscoli rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi
di cucina nei centri anziani con oncologi e cuochi ai progetti pilota per favorire l'esercizio fisico gratuito nella terza età ed i corsi
per i familiari. Negli anziani ''il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni - ricorda Roberto
Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico Gemelli di Roma -. Ma molte forme di
cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare
i propri stili di vita comporti benefici per l'intero organismo. Non è per nulla vero dire 'tanto fumo da 40 anni, se anche smetto
non ho miglioramenti'. Interrompere il vizio, invece, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone''. La campagna
vuole anche porre all'attenzione di clinici e istituzioni l'importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle
sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. (ANSA).
15-10-2015
http://www.adnkronos.com
TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI
Campagna di prevenzione nell'anziano
Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) ‐ Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà
ha superato i 70 anni di età. «Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la
conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55‐69) ‐
spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro ‐ E solo 2 pazienti
ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili
di vita corretti». Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione
dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. «Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza
oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano ‐ continua Cognetti ‐ L'aspettativa di vita nel
nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e
21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a
regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza».
(segue)
15-10-2015
http://www.adnkronos.com
TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI ‐2‐
(AdnKronos Salute) ‐ Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da
rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che
potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e
sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi
insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per
favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una
migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato
attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno
coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui
Renzo Arbore e Roberto Gervaso. «Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20‐
40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45‐65 anni ‐ sottolinea Roberto Bernabei, direttore del
Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma ‐ Tra gli uomini il tumore
della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon‐retto (14%), della vescica e
dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%),
seguito dal colon‐retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che
devono far riflettere». (segue)
15-10-2015
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TUMORI: SOLO 20% OVER 70 ACCEDE A CURE MIGLIORI, BATTAGLIA PER VINCERLI ‐3‐
(AdnKronos Salute) ‐ «I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze
invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza
quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare ‐ aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della
Fondazione Insieme contro il cancro ‐ Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che
ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un
caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata».
Riveste quindi grande importanza «assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani,
ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti
sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio‐assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e
sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza
domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit», conclude Iannelli. (Mal/AdnKronos)
15‐OTT‐15 16:10 NNN
15-10-2015
www.agi.it
15-10-2015
www.agi.it
Tumori: negli over 70 rischio 40 volte piu' alto
(AGI) ‐ Roma, 15 ott. ‐ L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Nell'anziano (over70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40‐59 anni). Lo sottolinea la fondazione 'Insieme contro il cancro', che ha presentato questa mattina al Senato la campagna 'La lotta al cancro non ha eta'', ideata per prevenire i tumori nelle persone anziane con un'azione di sensibilizzazione. Proprio tra gli ultrasettantenni, specifica la fondazione, viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie (pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e' al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon‐retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Tra le donne, invece, il tumore piu' diagnosticato e' quello alla mammella (21%), seguito dal colon‐retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita' di sviluppare un tumore in eta' avanzata e' influenzata dall'eta': fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Questo rapporto si riduce nell'eta' piu' avanzata (oltre i 75 anni) a un uomo ogni 3 e una donna ogni 5. In Italia vi sono, ad oggi, circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Nello specifico: tumore della mammella: si stima nel 2015 verranno diagnosticati in Italia circa 48.000 nuovi casi. Tumore della prostata: e' attualmente la neoplasia piu' frequente tra i maschi (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di eta'. Per il 2015 sono attesi circa 35.000 nuovi casi. Tumore del polmone: nel 2015 sono attese circa 41.000 nuove diagnosi di tumore del polmone (circa il 30% fra le donne). Rappresentano l'11% di tutte le nuove diagnosi di cancro nella popolazione generale (piu' in particolare, il 15% di queste nei maschi e il 6% nelle femmine). Tumore del colon‐retto: in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2015. Tumore dello stomaco: quasi 14.000 nuovi casi di carcinoma gastrico sono attesi nel 2015, attualmente al quinto posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne. Tumore del pancreas: nel 2015 sono attesi circa 12.500 nuovi casi, circa il 3% di tutti i tumori incidenti tra maschi e femmine. (AGI) .
15-10-2015
www.agi.it
Tumori: al via campagna per prevenzione tra anziani (AGI) - Roma, 15 ott. - "La lotta al cancro non ha eta'": e' la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano che lancia la Fondazione 'Insieme contro il cancro'. Presentata questa mattina al Senato, la campagna si terra' dal 19 al 25 ottobre e tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Con i fondi raccolti, ha spiegato il professor Francesco Cognetti, presidente della Fondazione, saranno realizzate numerose attivita', dalla diffusione di opuscoli esclusivamente volti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre, ha proseguito Cognetti, saranno attivati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza eta' e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. La Rai contribuira' alla campagna con degli spazi all'interno di numerose trasmissioni su tutti i canali. "Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'", ha sottolineato Cognetti precisando che "si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo. L'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni. Solo due pazienti ultra 70enni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti". "Negli anziani - ha detto il professor Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di
geriatria neuroscienze e d'ortopedia del Policlinico Agostino Gemelli di Roma - il rischio oncologico e' quaranta volte piu' alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata e' al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella e' quello piu' frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani". "Si tratta di una iniziativa lodevole - ha affermato da parte sua il presidente della Commissione Lavoro e Previdenza sociale del Senato, Maurizio Sacconi - perche' risponde all'intenso rispetto per la vita che e' una caratteristica italiana". Tra i testimonial della campagna c'e' anche Renzo Arbore: intervenuto anche lui al Senato, ha ricordato "l'odissea" che ha vissuto quando si ammalo' di cancro suo padre, rivolgendo a tutti un appello ad adottare stili di vita corretti il prima possibile, correggendo alcuni "vizi" prima che sia troppo tardi. (AGI) Rma/Msc/Pgi .
15-10-2015
http://www.askanews.it/
Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70
Roma, 15 ott. (askanews) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di
questi pazienti ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi
troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di
mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro - Non
solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10
accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo,
la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei
tumori nell'anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.
Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero
45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere
realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai
corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme,
insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per
favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro
una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è
stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione
vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande
pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-10-2015
http://www.askanews.it/
Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70 – 2-
Roma, 15 ott. (askanews) - Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40
anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto
(20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra
le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto
(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere.
Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.
"I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del
cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane,
extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della
Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una
patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati
oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza
alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione
non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste".
15-10-2015
http://www.agenziarepubblica.it
Al via la campagna “La lotta al cancro non ha età”, dona un sms solidale a favore degli anziani
Dal 19 al 25 ottobre è possibile sostenere l’iniziativa della Fondazione Insieme contro il Cancro con un messaggio o una chiamata al 45503.
Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È,
infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti –Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
http://www.dire.it/home/
SALUTE. TUMORE, OGNI GIORNO IN ITALIA SI AMMALANO 1.000 PERSONE 50% HA
OLTRE 70 ANNI. PRESENTATA IN SENATO CAMPAGNA PREVENZIONE
(DIRE) Roma, 15 ott. - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo: l'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni, cosi' oggi solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' lancia 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze dell'anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un'alta percentuale di questi pazienti e' destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, e' una campagna che mira a migliorare non solo la qualita' di vita e le opportunita' di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani". (SEGUE)
di Carlotta Di Santo
15-10-2015
http://www.dire.it/home/
SANITÀ. TUMORE, IN ITALIA COLPITE 3 MILIONI DI PERSONE TRA I 50-70 ANNI SI
AMMALA UN UOMO SU 5 E UNA DONNA SU 7
(DIRE) Roma, 15 ott. - L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Ad oggi, in Italia, ci sono circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro: di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Cosi' nell'anziano (over 70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40-59 anni). Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'.(SEGUE)
di Carlotta Di Santo
15-10-2015
http://www.dire.it/home/
SANITÀ. TUMORE, PAZIENTI E FAMILIARI SPENDONO 34MILA EURO L'ANNO IN 62,3%
CASI A PRENDERSI CURA DEL MALATO È MOGLIE O CONVIVENTE
(DIRE) Roma, 15 ott. - Che costi sociali ha il cancro? A questa domanda ha risposto una recente indagine condotta dalla Favo-Censis su un campione di 1.055 pazienti e 713 caregiver (chi, a livello familiare o professionale, presta assistenza a un malato, ndr), che ha permesso di quantificare i costi sociali che sono appunto in capo ai malati oncologici e ai loro caregiver e che vanno ad aggiungersi a quelli in carico al Servizio sanitario nazionale. Ebbene: dalla ricerca e' emerso che in Italia i 3 milioni di pazienti malati di cancro e i loro caregiver devono affrontare un costo sociale medio annuo (costo procapite complessivo per paziente e caregiver) pari a 34,2 mila euro circa. I dati sono emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. "L'istantanea del pianeta cancro fotografata dall'indagine- e' emerso dalla conferenza- conferma che il tumore e' una malattia familiare: l'82,5% dei malati oncologici, infatti, ha un caregiver che in 8 casi su 10 e' un familiare (in particolare mogli/conviventi, 62,3%) con un impegno quotidiano. Considerato che oltre il 50% del totale dei nuovi casi di neoplasie diagnosticate ogni anno in Italia riguarda persone con piu' di 70 anni di eta', quindi, certamente la quasi totalita' di questi pazienti viene assistito quotidianamente da familiari e badanti nella gestione della malattia e delle terapie antineoplastiche". I malati oncologici anziani, cosi', a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare.(SEGUE)
di Carlotta Di Santo
15-10-2015
http://www.dire.it/home/
SANITÀ. TUMORE, PAZIENTI E FAMILIARI SPENDONO 34MILA EURO L'ANNO -2- (DIRE) Roma, 15 ott. - "Per questo- ha spiegato Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione 'Insieme contro il Cancro'- riveste una grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle istituzioni verso questi cittadini, quindi, deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualita' di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare- ha concluso- e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit".
di Carlotta Di Santo
15-10-2015
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SANITÀ. TUMORE MAMMELLA, IN ITALIA COLPITE 692.955 DONNE NEL 2015 SI
STIMANO 48MILA NUOVI CASI DI DIAGNOSI
(DIRE) Roma, 15 ott. - In Italia, complessivamente, vivono 692.955 donne che hanno avuto una diagnosi di carcinoma mammario. Nel 2015, invece, si stima che nel nostro Paese saranno diagnosticati circa 48mila nuovi casi. Ma per quanto riguarda la sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi, indipendentemente da altre patologie, questa e' in moderato e costante aumento da molti anni (78% dal 1990 al 1992, 87% dal 2005 al 2007). Sono alcuni dei dati emersi nel corso della presentazione a Roma di 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani, promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. Per quanto riguarda i fattori di rischio, invece, dalla conferenza e' emerso che "la probabilita' di ammalarsi aumenta esponenzialmente fino agli anni della menopausa (50-55) e poi rallenta, per riprendere a crescere dopo i 60 anni". Quanto alla familiarita' e all'ereditarieta', poi, "nel 5-7% dei casi l'insorgere della malattia risulta essere legata a fattori ereditari- e' emerso ancora dall'incontro- 1/4 dei quali determinati dalla mutazione di due geni, BRCA-1 e/o BRCA-2. Nelle donne portatrici di mutazioni del gene BRCA-1 il rischio di ammalarsi nel corso della vita di carcinoma mammario e' pari al 65%- hanno concluso gli esperti- mentre nelle donne con mutazioni del gene BRCA-2 e' pari al 40%".
15-10-2015
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SALUTE. TUMORE, OGNI GIORNO IN ITALIA SI AMMALANO 1.000 PERSONE/VIDEO
50% HA OLTRE 70 ANNI. PRESENTATA IN SENATO CAMPAGNA PREVENZIONE
(DIRE) Roma, 15 ott. - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la meta' di questi pazienti ha superato i 70 anni di eta'. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta' (55-69). Non solo: l'accesso alle cure diventa piu' difficile con l'avanzare degli anni, cosi' oggi solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della meta' riceve consigli su stili di vita corretti. Per questo la Fondazione 'Insieme contro il Cancro' lancia 'La lotta contro il cancro non ha eta'', la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L'iniziativa e' stata presentata oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze dell'anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un'alta percentuale di questi pazienti e' destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, e' una campagna che mira a migliorare non solo la qualita' di vita e le opportunita' di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani". Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l'aspettativa di vita si e' notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a se'. "Ecco perche'- prosegue Cognetti- diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in eta' avanzata, infatti, una diagnosi precoce puo' fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attivita' di sensibilizzazione e di educazione che potranno cosi' essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza eta' e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna e' stato attivato anche un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attivita' di divulgazione, infine, vedranno coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-10-2015
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SALUTE. AMADEUS ALLA DIRE: SENZA FUMO E ALCOL CI SI ALLUNGA VITA
"GIOVANI NON PENSANO PREVENZIONE, MA DOVREBBERO FARE ATTENZIONE"
(DIRE) Roma, 15 ott. - "Credo che sia fondamentale che i giovani facciano attenzione alla prevenzione. Quando si hanno 15-18 anni, ovviamente, a certi temi non ci si pensa: si fa uso di alcol e fumo, conducendo una vita un po' sregolata. Ma questo, come dire, appartiene all'eta'. Se pero' un ragazzo capisse che e' importante non cominciare a fumare e a non fare uso o abuso di alcol, si renderebbe conto che in questo modo si allungherebbe la vita, probabilmente di parecchi anni". Cosi' il conduttore televisivo Amadeus, intervistato dall'agenzia Dire a Roma, a margine di un evento dedicato alla prevenzione del tumore negli anziani. "Bisogna fare prevenzione fin da quando si e' piu' giovani- ha proseguito- Questo, infatti, e' anche uno dei consigli che danno gli esperti per non trovarsi impreparati di fronte alla malattia". La Rai, intanto, ha deciso di sostenere la campagna di prevenzione 'La lotta contro il cancro non ha eta'', promossa dalla Fondazione 'Insieme contro il Cancro'. "La Rai e' di tutti- sottolinea il conduttore televisivo- ed e' sempre stata vicino alle campagne importanti come questa. Io pero' ho deciso di sostenerla non solo perche' appartengo alla Rai, ma anche per un desiderio personale di essere presente e- ha concluso Amadeus- nel mio piccolo utile".
15-10-2015
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Renzo Arbore e la salute: “Il mio elisir è anticipare la vecchiaia”
ROMA – “Anticipare la vecchiaia è il mio consiglio per prevenire il tumore”. Così il musicista Renzo Arbore, intervistato dall’agenzia Dire a Roma, a margine di un evento dedicato alla prevenzione del tumore negli anziani.
“Sembra una spiritosaggine- ha proseguito- ma in realtà è l’espediente che io uso avendo combattuto non personalmente, ma con due lutti importantissimi nella mia famiglia, per cautelarmi. Non dobbiamo, insomma, avere paura di anticipare la vecchiaia: tutti vogliono ritardarla, allora facciamolo certamente, ma prendiamo anche delle precauzioni, perché anticipare significa prevenire“. Ma cosa bisogna fare, secondo lei, per prevenire questa malattia? “Bisogna evitare i vizi che fanno male- ha risposto Arbore alla Dire- come l’alcol ma soprattutto il fumo, che è micidiale. Bisogna poi eliminare i cibi grassi o che naturalmente fanno male, curando una dieta che sia il più possibile vicina a quella mediterranea. Ma anche, perché no, cercarsi degli hobby e delle amicizie che ti consentano ancora di goderti la vita. La vita, infatti, si può godere anche quando si è anziani: dai 70 ai 90 anni, fino addirittura ai 100“. E questo, secondo il noto musicista foggiano, per sopravvivere un po’ più a lungo a qualche altro tipo di piacere, anche durante la terza età… “Eliminando i vizi più facilmente eliminabili- ha concluso Arbore strizzando l’occhio- poi sopravvivono quelli che invece qualcuno vuole conservare… Giustamente!”.
di Carlotta Di Santo
14-10-2015
http://www.agenparl.com/
Roma: Al via la campagna “La lotta al cancro non ha eta ”
Salute & Benessere
AL VIA LA CAMPAGNA “ LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’
” Roma, 15 ottobre 2015, ore 11.00-12.00 Sala Caduti di Nassirya, Palazzo Madama – Senato della Repubblica, Piazza Madama.
Caro collega,la metà dei malati oncologici nel nostro Paese ha superato i 70 anni di età. Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 ricevono i trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti. I costi sociali per il malato e la sua famiglia sono elevatissimi ed anche i caregiver hanno necessità di essere sostenuti ed indirizzati per assolvere nel miglior modo possibile il prezioso compito di assistenza. Per raggiungere queste persone, è nata “La lotta al cancro non ha età”, la prima campagna nazionale per la prevenzione delle neoplasie nella terza età, promossa dalla Fondazione “Insieme contro il Cancro”. L’iniziativa sarà finanziata grazie all’attivazione di un numero solidale con il quale tutti i cittadini potranno donare 1 o 2 euro tramite SMS o chiamata.
Per presentare l’iniziativa e la raccolta fondi solidale la Fondazione Insieme contro il Cancro organizza giovedì 15 ottobre 2015 una conferenza stampa che si terrà al Senato della Repubblica (Sala Caduti di Nassyria, Palazzo Madama)a partire dalle 11.
15-10-2015
http://www.primocanale.it/
15-10-2015 Lettori 27.527
http://www.wallstreetitalia.com/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative
terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata".Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.
16-10-2015
http://www.piusanipiubelli.it/
Un SMS contro il cancro della terza età
Il 50% dei malati oncologici ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi di tumore troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi.
Delle 1000 persone che ogni giorno, nel nostro Paese si ammalano ditumore la metà ha superato i 70
anni di età, ma solo “2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori, e meno
della metà riceve consigli su stili di vita corretti”, avverte il prof. Francesco Cognetti, Presidente della
Fondazione Insieme Contro il Cancro.
Con un sms o chiamata da rete fissa al numero 45503 dal 19 al 25 ottobre puoi sostenere le
numerose iniziative promosse dalla Fondazione Insieme contro il Cancro tramite la campagna La
lotta al cancro non ha età.
L’obiettivo? Ricordare a tutti noi che anche in età avanzata una diagnosiprecoce può fare la differenza.
Tra i testimonial della campagna, Lea Pericoli, Renzo Arbore, Roberto Gervaso e numerosi personaggi
dello spettacolo.
Per maggiori info vai su www.lalottaalcancrononhaeta.org, oppure sul portale e sui profili Twitter e
Facebook della Fondazione “Insieme contro il cancro”.
16-10-2015
http://www.oggitreviso.it/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli
Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%);
tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.
16-10-2015
http://www.news24web.it/
La lotta ai tumori non ha età: tutto quello che c’è da sapere La fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato ‘La lotta al cancro non ha eta’” una campagna di sensibilizzazione e di informazione perprevenire i tumori nelle persone anziane. Tra i testimonial della campagna pubblicitaria c’è anche Renzo Arbore che ha ricordato quando si ammalò di cancro suo padre. La fondazione sottolinea che stando ai dati le patologie tumorali colpiscono in maggiore misura gli ultrasettantenni.(pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e’ al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Per le donne invece il tumore piu’ diagnosticato risulta essere quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita’ di sviluppare un tumore in eta’ avanzata dipoende molto dal fattore età: fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Inoltre con l’avanzare del’età diventa più difficile l’accesso alle cure: solo due pazienti ultra 70enni su 190 accede ai trattamenti oncologici migliori e più innovativi e a meno della metà vengono dati consigli sull’adottare stili di vita corretti. Spesso la diagnosi viene fatta quando il tumore è già in uno stato avanzato per cui le possibilità di guarigione si riducono rispetto agli adulti di mezza età (55-69). D’altronde stando ai dati presentati al Senato dall’Associazione
italiana di Oncologia Medica (Aiom) nel corso del convegno sullo “Stato dell’oncologia in Italia” nell’aprile scorso emergono dati positivi soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarigione dal cancro.
16-10-2015
http://www.qds.it/
Tumori, accessibilità alle cure per gli over 70 di Redazione La Fondazione Insieme per il Cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione per la terza età. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni ROMA - Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro -. “Non solo - aggiunge -. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata ieri a Roma in un convegno al Senato. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull`intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste”.
16-10-2015
http://www.zz7.it/tumori-campagna-sensibilizzazione-anziani-dal-19-al-25-ottobre/
Tumori, Campagna Sensibilizzazione Anziani dal 19 al 25 Ottobre
La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha promosso una campagna per ricordare che lotta contro i tumori non ha età, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre. L’obiettivo della campagna è ricordare anche alle persone attempate di sottoporsi spesso a screening e analisi, visto che il tumore può colpire sempre
Chi vorrà donare 2 euro alla Fondazione potrà farlo con un sms o una chiamata al numero 45503. Il presidente
della Fondazione, Francesco Cognetti, ha detto: “Con i fondi raccolti saranno realizzate numerose attività,
dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di
cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a
mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre saranno attivati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico
nella terza età e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza
anche al proprio domicilio”.
La campagna verrà sponsorizzata anche dalla Rai, che inserirà spazi ad hoc tra un programma e l’altro.
Cognetti ha aggiunto che gli anziani non devono dormire sugli allori in quanto il 50% delle persone che, ogni
giorno, si ammalano di tumore ha più di 70 anni. Sovente, inoltre, tali soggetti arrivano
alladiagnosi tardivamente, quindi hanno scarse probabilità di sopravvivenza.
Condivide l’opinione del professor Cognetti anche Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria,
Neuroscienze, e Ortopedia del Policlinico ‘Agostino Gemelli’ di Roma: “Negli anziani il rischio oncologico è
quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20/40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45/65
anni”.
Gli uomini anziani vengono colpiti maggiormente dal tumore alla prostata, mentre le donne da quello
alla mammella. Eppure, secondo i medici, gran parte delle neoplasie potrebbero essere evitate se le persone
seguissero uno stile di vita sano.
L’iniziativa è stata acclamata anche da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro e Previdenza
sociale del Senato, perché è espressione della voglia di difendere la vita.
16-10-2015
http://www.ilfont.it/
La lotta al cancro non ha età Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Sono testimonial dell’iniziativa Renzo Arbore e Roberto Gervaso: nell’ambito proprio dei tumori, la cifra sarà devoluta a favore degli anziani. Per quanto concerne le neoplasie, del resto, la metà dei malati ha più di 70 anni.
Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro, si è espresso in questo modo: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell’anziano. Parliamo molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”.
Insieme contro il cancro, i dettagli della campagna “La lotta al cancro non ha età” Oggi a Roma, in un convegno al Senato, è stata presentata la campagna dal titolo “La lotta al cancro non ha età”: si tratta della prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano. Aggiunge Cognetti: “L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Grazie agli sms, potranno essere realizzate attività di sensibilizzazione e di educazione: diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani, in merito agli stili di vita e agli screening e corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia. Il tour coinvolgerà oncologi e cuochi insieme: insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture.
C’è di più: saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari dei pazienti “attempati”, al fine di garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.
Un sito internet è stato attivato per l’occasione: www.lalottaalcancrononhaeta.org.
La lotta al cancro non ha età, la parola agli esperti Il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma, ha dichiarato: “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che pongano l’accento sul ‘cibo spazzatura’, che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. Così si è espressa Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario della Fondazione insieme contro il cancro: “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare. Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire
l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La lotta al cancro non ha età, coinvolgere gli anziani nei programmi di screening E’ molto importante coinvolgere gli anziani nei programmi di screening: è un fatto, che deve attrarre l’attenzione di clinici e istituzioni. Ha osservato, molto opportunamente, Francesco Cognetti: “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura della prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. ‘La lotta al cancro non ha età’ è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani.”
16-10-2015
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http://gossip.libero.it/
15-10-2015
http://www.healthdesk.it/
Cancro: un sms per gli anziani
Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).
16-10-2015
http://www.gosalute.it/
Al via la campagna ‘La lotta al cancro non ha età
Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i settant’anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. “Non solo. L’accesso alle cure- continua l’esperto- diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: la lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.“Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano- continua il prof. Francesco Cognetti – l’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno
così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei
programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si
registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al
punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della
malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli
ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte
normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita
da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il
numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona
anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e
promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta
al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e
le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di
tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
http://www.ambulatoriprivati.it/notizie/
16-10-2015
http://www.improntalaquila.org/2015/italia-1000-persone-al-giorno-si-ammalano-di-tumore-86950.html
Italia: mille persone al giorno si ammalano di tumore Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la metà di questi pazienti ha superato i
70 anni di età. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la
conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69).
Non solo: l’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni, così oggi solo 2 pazienti
ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita
corretti. Per questo la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ lancia ‘La lotta contro il cancro non ha età’, la
prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L’iniziativa è stata presentata
oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica
nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze
dell’anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di
somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a
morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, è una campagna che mira a migliorare
non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di
investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani”.
Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l’aspettativa di vita si è notevolmente alzata: oggi un settantenne ha
ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. “Ecco perché- prosegue Cognetti- diventa
fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in
età avanzata, infatti, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la
campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al
numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla
diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in
un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi
sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza
età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al
proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato anche un sito
internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attività di divulgazione, infine, vedranno
coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-10-2015
LETTORI
3.769.769
https://it.notizie.yahoo.com
Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70
Da Red/Apa | Askanews – 5 minuti fa
Roma, 15 ott. (askanews) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà
di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla
diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi,
rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme
Contro il Cancro - Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2
pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli
su stili di vita corretti". Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di
sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a
Roma in un convegno al Senato.
Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al
numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che
potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di
vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove
oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno
realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di
questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e
diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org)
e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello
spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-10-2015
LETTORI
3.769.769
https://it.notizie.yahoo.com
Al via campagna La lotta al cancro non ha età, a favore over 70 -2-
Da Red/Apa | Askanews – 6 minuti fa
Roma, 15 ott. (askanews) - Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di
20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al
primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello
stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato
(21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di
numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione
di stili di vita sani.
"I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del
cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza
quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli,
segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il
tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti.
L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno
quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta
e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste".
Edizione on del mensile di scienza
15-10-2015
http://www.focus.it/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Campagna di prevenzione nell'anziano
Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.
Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.
15-10-2015
http://www.meteoweb.eu
Roma, al via la prima campagna “La lotta al cancro non ha età” Il 19 Ottobre avrà inizio la campagna “La lotta al cancro non ha età” per prevenzione dei tumori nell’anziano
Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
(Il sito ufficiale della campagna della Fondazione Insieme contro il cancro)
15-10-2015
http://www.lalottaalcancrononhacolore.org/
Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani
Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti –L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori
del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti –Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una
campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
16-10-2015
http://www.piusanipiubelli.it/
Un SMS contro il cancro della terza età
Il 50% dei malati oncologici ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi di tumore troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi.
Delle 1000 persone che ogni giorno, nel nostro Paese si ammalano ditumore la metà ha superato i 70
anni di età, ma solo “2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori, e meno
della metà riceve consigli su stili di vita corretti”, avverte il prof. Francesco Cognetti, Presidente della
Fondazione Insieme Contro il Cancro.
Con un sms o chiamata da rete fissa al numero 45503 dal 19 al 25 ottobre puoi sostenere le
numerose iniziative promosse dalla Fondazione Insieme contro il Cancro tramite la campagna La
lotta al cancro non ha età.
L’obiettivo? Ricordare a tutti noi che anche in età avanzata una diagnosiprecoce può fare la differenza.
Tra i testimonial della campagna, Lea Pericoli, Renzo Arbore, Roberto Gervaso e numerosi personaggi
dello spettacolo.
Per maggiori info vai su www.lalottaalcancrononhaeta.org, oppure sul portale e sui profili Twitter e
Facebook della Fondazione “Insieme contro il cancro”.
16-10-2015
http://www.oggitreviso.it/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli
Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%);
tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata". Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.
16-10-2015
http://www.news24web.it/
La lotta ai tumori non ha età: tutto quello che c’è da sapere La fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha presentato al Senato ‘La lotta al cancro non ha eta’” una campagna di sensibilizzazione e di informazione perprevenire i tumori nelle persone anziane. Tra i testimonial della campagna pubblicitaria c’è anche Renzo Arbore che ha ricordato quando si ammalò di cancro suo padre. La fondazione sottolinea che stando ai dati le patologie tumorali colpiscono in maggiore misura gli ultrasettantenni.(pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e’ al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Per le donne invece il tumore piu’ diagnosticato risulta essere quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita’ di sviluppare un tumore in eta’ avanzata dipoende molto dal fattore età: fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Inoltre con l’avanzare del’età diventa più difficile l’accesso alle cure: solo due pazienti ultra 70enni su 190 accede ai trattamenti oncologici migliori e più innovativi e a meno della metà vengono dati consigli sull’adottare stili di vita corretti. Spesso la diagnosi viene fatta quando il tumore è già in uno stato avanzato per cui le possibilità di guarigione si riducono rispetto agli adulti di mezza età (55-69). D’altronde stando ai dati presentati al Senato dall’Associazione
italiana di Oncologia Medica (Aiom) nel corso del convegno sullo “Stato dell’oncologia in Italia” nell’aprile scorso emergono dati positivi soprattutto per quanto riguarda la possibilità di guarigione dal cancro.
16-10-2015
http://www.qds.it/
Tumori, accessibilità alle cure per gli over 70 di Redazione La Fondazione Insieme per il Cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione per la terza età. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni ROMA - Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro -. “Non solo - aggiunge -. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata ieri a Roma in un convegno al Senato. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull`intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste”.
16-10-2015
http://www.zz7.it/tumori-campagna-sensibilizzazione-anziani-dal-19-al-25-ottobre/
Tumori, Campagna Sensibilizzazione Anziani dal 19 al 25 Ottobre
La Fondazione ‘Insieme contro il cancro’ ha promosso una campagna per ricordare che lotta contro i tumori non ha età, che si svolgerà dal 19 al 25 ottobre. L’obiettivo della campagna è ricordare anche alle persone attempate di sottoporsi spesso a screening e analisi, visto che il tumore può colpire sempre
Chi vorrà donare 2 euro alla Fondazione potrà farlo con un sms o una chiamata al numero 45503. Il presidente
della Fondazione, Francesco Cognetti, ha detto: “Con i fondi raccolti saranno realizzate numerose attività,
dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di
cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insegneranno insieme a
mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cottura. Inoltre saranno attivati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico
nella terza età e saranno organizzati corsi per i familiari dei pazienti per garantire loro una migliore assistenza
anche al proprio domicilio”.
La campagna verrà sponsorizzata anche dalla Rai, che inserirà spazi ad hoc tra un programma e l’altro.
Cognetti ha aggiunto che gli anziani non devono dormire sugli allori in quanto il 50% delle persone che, ogni
giorno, si ammalano di tumore ha più di 70 anni. Sovente, inoltre, tali soggetti arrivano
alladiagnosi tardivamente, quindi hanno scarse probabilità di sopravvivenza.
Condivide l’opinione del professor Cognetti anche Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria,
Neuroscienze, e Ortopedia del Policlinico ‘Agostino Gemelli’ di Roma: “Negli anziani il rischio oncologico è
quaranta volte più alto rispetto alle persone di 20/40 anni e quattro volte maggiore rispetto a quelle di 45/65
anni”.
Gli uomini anziani vengono colpiti maggiormente dal tumore alla prostata, mentre le donne da quello
alla mammella. Eppure, secondo i medici, gran parte delle neoplasie potrebbero essere evitate se le persone
seguissero uno stile di vita sano.
L’iniziativa è stata acclamata anche da Maurizio Sacconi, presidente della Commissione Lavoro e Previdenza
sociale del Senato, perché è espressione della voglia di difendere la vita.
16-10-2015
http://www.ilfont.it/
La lotta al cancro non ha età Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Sono testimonial dell’iniziativa Renzo Arbore e Roberto Gervaso: nell’ambito proprio dei tumori, la cifra sarà devoluta a favore degli anziani. Per quanto concerne le neoplasie, del resto, la metà dei malati ha più di 70 anni.
Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro, si è espresso in questo modo: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell’anziano. Parliamo molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”.
Insieme contro il cancro, i dettagli della campagna “La lotta al cancro non ha età” Oggi a Roma, in un convegno al Senato, è stata presentata la campagna dal titolo “La lotta al cancro non ha età”: si tratta della prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano. Aggiunge Cognetti: “L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Grazie agli sms, potranno essere realizzate attività di sensibilizzazione e di educazione: diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani, in merito agli stili di vita e agli screening e corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia. Il tour coinvolgerà oncologi e cuochi insieme: insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture.
C’è di più: saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari dei pazienti “attempati”, al fine di garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.
Un sito internet è stato attivato per l’occasione: www.lalottaalcancrononhaeta.org.
La lotta al cancro non ha età, la parola agli esperti Il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma, ha dichiarato: “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che pongano l’accento sul ‘cibo spazzatura’, che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. Così si è espressa Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario della Fondazione insieme contro il cancro: “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare. Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire
l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La lotta al cancro non ha età, coinvolgere gli anziani nei programmi di screening E’ molto importante coinvolgere gli anziani nei programmi di screening: è un fatto, che deve attrarre l’attenzione di clinici e istituzioni. Ha osservato, molto opportunamente, Francesco Cognetti: “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura della prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. ‘La lotta al cancro non ha età’ è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani.”
16-10-2015
Lettori 194.122
http://gossip.libero.it/
15-10-2015
http://www.healthdesk.it/
Cancro: un sms per gli anziani
Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).
16-10-2015
http://www.gosalute.it/
Al via la campagna ‘La lotta al cancro non ha età
Ogni giorno, nel nostro Paese, mille persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i settant’anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro. “Non solo. L’accesso alle cure- continua l’esperto- diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: la lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato.“Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano- continua il prof. Francesco Cognetti – l’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno
così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei
programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si
registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al
punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della
malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli
ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte
normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita
da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il
numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona
anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e
promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta
al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e
le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di
tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
http://www.ambulatoriprivati.it/notizie/
16-10-2015
http://www.improntalaquila.org/2015/italia-1000-persone-al-giorno-si-ammalano-di-tumore-86950.html
Italia: mille persone al giorno si ammalano di tumore Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. E la metà di questi pazienti ha superato i
70 anni di età. Molto spesso si tratta di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la
conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69).
Non solo: l’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni, così oggi solo 2 pazienti
ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita
corretti. Per questo la Fondazione ‘Insieme contro il Cancro’ lancia ‘La lotta contro il cancro non ha età’, la
prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori rivolta agli anziani. L’iniziativa è stata presentata
oggi a Roma, presso la sala Nassirya del Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica
nuova- ha spiegato Francesco Cognetti, presidente della Fondazione- che abbia al centro le esigenze
dell’anziano. Tra questi cittadini, infatti, si registra un ritardo diagnostico che spesso non permette di
somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a
morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. La nostra, quindi, è una campagna che mira a migliorare
non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di
investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno gli anziani di domani”.
Negli ultimi venti anni, intanto, in Italia l’aspettativa di vita si è notevolmente alzata: oggi un settantenne ha
ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. “Ecco perché- prosegue Cognetti- diventa
fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in
età avanzata, infatti, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, per sostenere la
campagna, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al
numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla
diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in
un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi
sani, nelle giuste dosi e cotture. Saranno inoltre realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza
età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al
proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato anche un sito
internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org). Numerose altre attività di divulgazione, infine, vedranno
coinvolti testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-10-2015
http://www.arezzoweb.it/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano – continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare – aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro – Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata”. Riveste quindi grande importanza “assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”, conclude Iannelli.
15-10-2015
http://www.insiemecontroilcancro.net/
Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e
patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
(Piattaforma virtuale di comunicati stampa nazionali)
15-10-2015
Lettori 33.880
http://www.informazione.it/
AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Francesco Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano”. Fra i testimonial Renzo Arbore e Roberto Gervaso Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni
di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno,
talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme
Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede
ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il
Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a
Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze
dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio:
oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio
stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19
al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante
le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli
anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi
insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico
nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per
promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre
attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra
cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –
sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma –
Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e
dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto
(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono
essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti
benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il
vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute:
ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in
interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a
causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo
in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una
quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire
il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie,
necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –.
aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il
tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un
caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande
importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle
Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio,
il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza
domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e
nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di
somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla
scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni
hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola
malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un
limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona
anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura
delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna
che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e
tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
(Portale nazionale per comunicati stampa)
15-10-2015
http://www.comunicati.net/comunicati/istituzioni/regioni/lazio/
AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI
Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
15-010-2015
http://www.cancronograzie.org/
Al via la campagna “La Lotta Al Cancro Non Ha Eta’”. Dona un SMS solidale a favore degli anziani
Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
http://www.ilfarmacistaonline.it
15-10-2015
http://www.ilfarmacistaonline.it
Tumori. Al via la campagna 'La lotta al cancro non ha età'. Attivi sms solidali a favore degli anziani L'iniziativa della Fondazione Insieme Contro il Cancro, che si snoderà dal 19 al 25 ottobre, è stata presentata oggi al Senato. I cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia.
15 OTT - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-
69) – spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro – Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”.
Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. “Con questa campagna ci impegneremo in interventi – aggiunge - di educazione alimentare che spingano l’accento sul ‘cibo spazzatura’ che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. Aggiunge Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
(Sito ufficiale della Regione Autonoma Valle d'Aosta)
15-10-2015
http://www.regione.vda.it/notizieansa/
Tumori:il 50% fra over70 ma 8 su 10 senza le cure migliori
(ANSA) - ROMA, 15 OTT - Il 50% dei malati di cancro ha oggi più di 70 anni, ma molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e ben 8
su 10 non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. La lotta al cancro, però, ''non ha età'' ed anche con i capelli bianchi questa
malattia può essere sconfitta: è questo il messaggio della campagna presentata oggi in Senato dalla Fondazione Insieme
Contro il Cancro.
Dal 19 al 25 ottobre sarà possibile sostenere l'iniziativa - che verrà presentata nei vari programmi delle reti Rai - con un
messaggio o una chiamata al 45503, donando un sms solidale a favore degli anziani. Fra i testimonial, Renzo Arbore e Roberto
Gervaso. Ogni giorno, in Italia, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni: "Si tratta
molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi - spiega l'oncologo Francesco Cognetti, Presidente della
Fondazione Insieme Contro il Cancro -. Non solo. L'accesso alle cure diventa più difficile con l'avanzare degli anni. Solo 2
pazienti over-70 su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per
questo, la Fondazione lancia la campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: ''Vogliamo diffondere una
cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano. L'aspettativa di vita nel nostro
Paese - sottolinea Cognetti - si è infatti notevolmente alzata: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se
donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e
di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Tante le attività che potranno essere
realizzate con i proventi della campagna: dalla diffusione di opuscoli rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi
di cucina nei centri anziani con oncologi e cuochi ai progetti pilota per favorire l'esercizio fisico gratuito nella terza età ed i corsi
per i familiari. Negli anziani ''il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni - ricorda Roberto
Bernabei, Direttore Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico Gemelli di Roma -. Ma molte forme di
cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i
propri stili di vita comporti benefici per l'intero organismo. Non è per nulla vero dire 'tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non
ho miglioramenti'. Interrompere il vizio, invece, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone''. La campagna vuole
anche porre all'attenzione di clinici e istituzioni l'importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle
15-10-2015
Lettori 194.122
http://gossip.libero.it/
15-10-2015
http://www..federfarma.it/
Tumori: negli over 70 rischio 40 volte piu' alto (AGI) - Roma, 15 ott. - L'invecchiamento e' un fattore determinate nello sviluppo del cancro. Con l'avanzare dell'eta', infatti, viene meno la capacita' di riparazione cellulare dell'organismo. Nell'anziano (over70) il rischio oncologico puo' essere anche 40 volte piu' alto di quello di una persona giovane e 4 volte superiore quello di un individuo di media eta' (40-59 anni). Lo sottolinea la fondazione 'Insieme contro il cancro', che ha presentato questa mattina al Senato la campagna 'La lotta al cancro non ha eta'', ideata per prevenire i tumori nelle persone anziane con un'azione di sensibilizzazione. Proprio tra gli ultrasettantenni, specifica la fondazione, viene diagnosticato il maggior numero di neoplasie (pari al 50% del totale dei tumori). Tra gli uomini la prostata e' al primo posto (20%), seguita dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica (12%) e dello stomaco (5%). Tra le donne, invece, il tumore piu' diagnosticato e' quello alla mammella (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco (6%) e dal pancreas (6%). La probabilita' di sviluppare un tumore in eta' avanzata e' influenzata dall'eta': fra i 50 e i 70 anni un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 ricevono una diagnosi oncologica. Questo rapporto si riduce nell'eta' piu' avanzata (oltre i 75 anni) a un uomo ogni 3 e una donna ogni 5. In Italia vi sono, ad oggi, circa 3 milioni di persone che hanno ricevuto una diagnosi di cancro. Di queste il 39% (quasi 900mila persone) hanno un'eta' compresa tra 60 e 74 anni e il 34% (oltre 750mila pazienti) un'eta' superiore a 75 anni. Nello specifico: tumore della mammella: si stima nel 2015 verranno diagnosticati in Italia circa 48.000 nuovi casi. Tumore della prostata: e' attualmente la neoplasia piu' frequente tra i maschi (20% di tutti i tumori diagnosticati) a partire dai 50 anni di eta'. Per il 2015 sono attesi circa 35.000 nuovi casi. Tumore del polmone: nel 2015 sono attese circa 41.000 nuove diagnosi di tumore del polmone (circa il 30% fra le donne). Rappresentano l'11% di tutte le nuove diagnosi di cancro nella popolazione generale (piu' in particolare, il 15% di queste nei maschi e il 6% nelle femmine). Tumore del colon-retto: in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana, con quasi 52.000 diagnosi stimate per il 2015. Tumore dello stomaco: quasi 14.000 nuovi casi di carcinoma gastrico sono attesi nel 2015, attualmente al quinto posto in ordine di incidenza tra gli uomini e al sesto tra le donne. Tumore del pancreas: nel 2015 sono attesi circa 12.500 nuovi casi, circa il 3% di tutti i tumori incidenti tra maschi e femmine. (AGI) .
15-10-2015
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http://www.medinews.it/
AL VIA LA CAMPAGNA “LA LOTTA AL CANCRO NON HA ETA’” DONA UN SMS SOLIDALE A FAVORE DEGLI ANZIANI Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Francesco Cognetti: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano”. Fra i testimonial Renzo Arbore e Roberto Gervaso Roma, 15 ottobre 2015 – Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni
di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno,
talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega il prof. Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme
Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede
ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il
Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a
Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze
dell’anziano –. continua il prof. Francesco Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio:
oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio
stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Dal 19
al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante
le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli
anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi
insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico
nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per
promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre
attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra
cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso.
“Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni –
sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma –
Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e
dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto
(17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono
essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti
benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il
vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute:
ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in
interventi di educazione alimentare che spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a
causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo
in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una
quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire
il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.
“I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie,
necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –.
aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il
tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un
caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande
importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle
Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio,
il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza
domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.
La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e
nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di
somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla
scoperta della malattia – isottolinea il prof. Francesco Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni
hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola
malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un
limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona
anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura
delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna
che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e
tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
http://www.healthdesk.it/
Ogni giorno, in Italia, mille persone si sentono dire dai medici che hanno un tumore; la metà ha più di 70 anni. «Si tratta molto spesso di anziani soli – osserva Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro – che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età . Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo due pazienti ultrasettantenni su dieci accedono ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il cancro, lancia La lotta al cancro non ha età, campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano, presentata giovedì 15 ottobre a Roma. «L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio – ricorda Cognetti - e oggi un settantenne ha ancora 18 anni, se uomo, e 21 anni se donna, davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare due euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet (www.lalottaalcancrononhaeta).
I BENEFICI DELLE DISCIPLINE ORIENTALI
Editore: Intermedia srlDirettore responsabile: Mauro Boldrini. Amministratore unico: Sabrina SmerrieriConsulenza Scientifica: Healthy Foundation Registrazione presso il tribunale di Brescia n. 9/2012 del 26.04.2012
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La lotta al cancro non ha età. Al via la campagna nazionale per la prevenzione negli anziani
DAL 19 AL 25 OTTOBRE SI POTRÀ SOSTENERE L’INIZIATIVA CON UN SMS SOLIDALE AL 45503
Ogni giorno, nel no-stro Paese, 1000 per-sone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha su-perato i 70 anni di età. “Si tratta spesso di an-ziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conse-guenza che soprav-vivono molto meno, rispetto agli adulti di mezza età – ha spiegato il prof. France-sco Cognetti, Presidente del-la Fondazione Insieme Con-tro il Cancro –. Inoltre solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10
accede ai trattamenti oncologi-ci migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fonda-zione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzio-ne dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, pre-sentata ieri a Roma al Senato. Per sostenere la campagna dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fis-sa al numero 45503 ed è stato attivato anche il sito internet www.lalottaalcancrononhae-ta.org. “Negli anziani il rischio
V E N E R D ì 1 6 OT TO B R E 20 1 5ANNO IV, NUMERO 184
Sono passati quasi quarant’anni da quando i film di Bruce Lee hanno portato in Italia le arti marziali, una passione oggi in continua cre-scita. Judo e karate sono i più scelti soprattutto dagli under 11, ma altre discipline si stanno facendo largo, per esempio il taekwondo e il ju-jitsu. Attività perfette per bambini e ragazzi, perché in giovane età gli effetti positivi sul corpo e sulla mente sono amplificati. Le di-scipline marziali sviluppano il corpo in maniera armonica: i muscoli sono più forti, elastici e scattanti, la schiena e le articolazioni si rin-forzano e diventano più flessibili. Tanti anche i benefici psicologici: le arti marziali sono in grado di sviluppare e migliorare le capacità relazionali di aggregazione e socializzazione, perché stimolano l’in-terazione collaborativa ed il confronto con i compagni. Gli sport di combattimento, infine, potenziano disciplina, coraggio e autocon-trollo: hanno il vantaggio di richiedere il rigore nell’esecuzione e una grande attenzione per evitare di fare male a se stessi e agli altri.
Arti marziali, lo sport ideale per i bambini
oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore ri-spetto a quelle di 45-65 anni – ha sottolie-nato il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuro-scienze ed Ortope-dia del Policlinico A.
Gemelli Roma – Molte forme di cancro possono essere evi-tate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Con questa campa-gna ci impegneremo in inter-venti di educazione alimentare, promozione dell’attività fisica, lotta al tabagismo e all’alcoli-smo, piaga che si sta espanden-do in questa fascia d’età, spes-so motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’ester-no.” “L’82,5% dei malati onco-logici ha un caregiver, che in 8
Chi ha in programma di mettere al mondo un bambino è questo il mo-mento migliore per concepirlo per-ché i bambini che nascono in estate hanno più probabilità di godere di buona salute, rispetto a quelli che nascono in altri periodi dell’anno. A scoprirlo è stato un gruppo di ri-cercatori della Cambridge Univer-sity, in uno studio pubblicato sulla rivista Heliyon. Analizzando quasi mezzo milione di adulti britannici, i ricercatori hanno scoperto che i bambini nati a giugno, luglio e ago-sto sono più pesanti alla nascita e più alti da adulti. Non solo. Secon-do i ricercatori, le donne incinte sa-rebbero esposte maggiormente al sole e, quindi, possono trasmette-re più quantità elevate di vitamina D al bambino che hanno nel pan-cione. Inoltre, secondo i ricercatori suggerito i bambini nati in inverno sono più suscettibili alle allergie alimentari e più propensi a soffrire di malattie respiratorie, rispetto a quelli nati in estate.
BOX ATTUALITÀ
La cicogna porta più salute se arriva in estate
Carboidrati: amici del benessere
SANA ALIMENTAZIONE
A chi non è mai capitato di comin-ciare una dieta mettendo nella “lista nera” degli alimenti: pasta, pane e patate? Attenzione perché un’alimentazione povera di pasta e farinacei aumenta i rischi di infar-to e ictus. Lo dimostra un nuovo studio americano, che ha messo a confronto tre diete: una standard, una ad alto contenuto di grassi e una povera di carboidrati, scopren-do che quest’ultima non solo non intaccava i livelli di colesterolo, fallendo di fatto nel suo scopo, ma aveva un notevole impatto sull’ate-rosclerosi (+15%). Esistono due tipi di carboidrati: gli amidi e gli zuc-cheri. I primi si trovano nei cere-ali, nel pane, nel-la pasta, nel riso, nelle patate, nei legumi; gli zuc-cheri, invece, si suddividono in intrinseci (si tro-vano principal-mente nella frutta e nella verdura) ed estrinseci (li troviamo nei dolci e nel miele…). Ma fanno ingrassare? No: un grammo di carboidrati con-tiene 4 calorie, cioè la metà rispetto ai grassi. Certo, nel cucinarli e nel condirli si usano talvolta condimen-ti molto calorici e questa può essere la causa dell’aumento di peso.
Da sinistra Elisabetta Iannelli, Roberto Bernabei, Francesco Co-gnetti, Maurizio Sacconi, Renzo Arbore e Mauro Boldrini
casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. –. ha aggiunto l’avv. Elisabet-ta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Riveste, quindi, gran-de importanza assicurare una corretta e tempestiva informa-zione non solo ai malati anzia-ni, ma anche a chi li assiste”.
15-10-2015
http://www.panoramasanita.it/
15-10-2015
http://www.panoramasanita.it/
Al via la campagna “La lotta al cancro non ha età” 15/10/2015 in News 0
Il 50% dei malati ha più di 70 anni. Molti arrivano alla diagnosi troppo tardi e non hanno accesso ai trattamenti più innovativi. Il presidente Fondazione Insieme Contro il Cancro Francesco Cognetti: «Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica,che abbia al centro le esigenze dell’anziano». Dal 19 al 25 ottobre è possibile sostenere l’iniziativa della Fondazione Insieme contro il Cancro con un messaggio o una chiamata al 45503. Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70
anni di età. «Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che
sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega Francesco
Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro –. Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile
con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno
della metà riceve consigli su stili di vita corretti». Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la
prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: La lotta al cancro non ha età, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. «Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza
oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Francesco Cognetti –
L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora
18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile
di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare
la differenza». Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa
al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così
essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai
corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a
mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico
nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al
proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e
numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo,
molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. «Negli anziani il rischio oncologico è
40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea
Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli
Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del
colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più
frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal
pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso
la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti
benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho
miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana
alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi
e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che
spingano l’accento sul “cibo spazzatura” che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle
ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si
sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo,
non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte
l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per
sviluppare una vita di relazione». «I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle
conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e
assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. aggiunge Elisabetta Iannelli,
Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro – Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è
una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati
oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla
persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai
malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare
oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento
familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso
all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit». La campagna vuole
anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e
nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. «Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che
spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi
pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Francesco Cognetti –
Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente
questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La
realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve
rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante
aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia.
È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati
di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a
migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di
investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani».
12-10-2015
LETTORI
1.800.000
http://sport.sky.it/sport/ritratto_della_salute/
“La lotta al cancro non ha età”, un sms solidale per gli anziani 12 ottobre 2015
Getty Images Una nuova campagna nazionale punta a sensibilizzare gli over 65 sull’importanza degli screening e di stili di vita sana. Dal 19 al 25 ottobre prende il via una raccolta fondi solidale per aumentare le opportunità di cura e assistenza
Ritratto della Salute, tutte le notizie
Un sms solidale in favore degli anziani per offrire loro opportunità di cura e assistenza migliori e sensibilizzarli sull’importanza di corretti stili di vita. Il tutto in una campagna nazionale articolata in numerose attività: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, a progetti per incrementare la partecipazione di questa fascia di popolazione ad attività sportive e ricreative ed incentivarne il benessere psico-fisico, prevenendo la lotta all’alcolismo e al tabagismo, conseguenze della solitudine che sempre più spesso colpisce questi cittadini. Questi gli obiettivi de “La lotta al cancro non ha età”: il progetto promosso da Fondazione Insieme Contro il Cancro, presentato oggi in un convegno al Senato, con la partecipazione del presidente RAI, Monica Maggioni e di testimonial d’eccezione del mondo dello spettacolo e dello sport. Dal 19 al 25 ottobre sarà attivata una raccolta fondi solidale: tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata solidale da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. “Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi al punto da rendere difficile l’accesso alle cure migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti – spiega il prof. Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il Cancro – Con questo progetto vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano. L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea il prof. Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate
attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare – aggiunge l’avv. Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “La lotta al cancro non ha età – conclude Cognetti – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
Lettori
37.000
http://www.quotidianosanita.it/
15-10-2015
Lettori
37.000
http://www.quotidianosanita.it/
Tumori. Al via la campagna 'La lotta al cancro non ha età'. Attivi sms solidali a favore degli anziani L'iniziativa della Fondazione Insieme Contro il Cancro, che si snoderà dal 19 al 25 ottobre, è stata presentata oggi al Senato. I cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia.
15 OTT - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1000 persone si ammalano di tumore. La metà di questi pazienti ha superato i 70 anni di età. “Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) – spiega Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione Insieme Contro il Cancro – Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”. Per questo, la Fondazione Insieme contro il Cancro, lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano: ‘La lotta al cancro non ha età’, presentata oggi a Roma in un convegno al Senato. “Vogliamo diffondere una cultura dell’assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell’anziano –. continua Cognetti – L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”.
Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme, insegneranno a mangiar cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre, saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e
diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito internet e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni – sottolinea Roberto Bernabei, Direttore del Dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma – Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nelle terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. “Con questa campagna ci impegneremo in interventi – aggiunge - di educazione alimentare che spingano l’accento sul ‘cibo spazzatura’ che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”. “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare –. Aggiunge Elisabetta Iannelli, Segretario della Fondazione Insieme contro il Cancro - Una recente indagine FAVO ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”. La campagna vuole anche porre all’attenzione di clinici e istituzioni l’importanza di coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia – sottolinea Cognetti – Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresenta più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura delle prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. La lotta al cancro non ha età – conclude – è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.
15-10-2015
Lettori 13.011
http://www.iltempo.it/
Tumori: solo 20% over 70 accede a cure migliori, battaglia per vincerli Campagna di prevenzione nell'anziano
Roma, 15 ott. (AdnKronos Salute) - Ogni giorno, nel nostro Paese, 1.000 persone si ammalano di tumore. La metà ha superato i 70 anni di età. "Si tratta molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69) - spiega oggi a Roma Francesco Cognetti, presidente della Fondazione Insieme contro il cancro - E solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accedono ai trattamenti oncologici migliori, mentre meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti". Per questo Insieme contro il cancro lancia la prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell'anziano: 'La lotta al cancro non ha età'. "Vogliamo diffondere una cultura dell'assistenza oncologica nuova, che abbia al centro anche le esigenze dell'anziano - continua Cognetti - L'aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell'ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza". Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503 e sostenere la campagna. Tante le attività di sensibilizzazione e di educazione che potranno così essere realizzate: dalla diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani sugli stili di vita e sugli screening, ai corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia, dove oncologi e cuochi insieme insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture. Inoltre saranno realizzati progetti pilota per favorire l'esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari di questi pazienti per garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio. Per promuovere e diffondere i contenuti della campagna è stato attivato un sito Internet (www.lalottaalcancrononhaeta.org) e numerose altre attività di divulgazione vedranno coinvolti anche testimonial del mondo sportivo e dello spettacolo, molto apprezzati dal grande pubblico, fra cui Renzo Arbore e Roberto Gervaso. "Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni - sottolinea Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma - Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere". "I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare - aggiunge Elisabetta Iannelli, segretario della Fondazione Insieme contro il cancro - Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull'intero nucleo familiare, con oneri sociali molto alti. L'82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata".Riveste quindi grande importanza "assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L'attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l'accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all'assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit", conclude Iannelli.
15-10-2015
Lettori 566.572
http://www.corriere.it/
15-10-2015
Lettori 566.572
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Tumori dopo i 70 anni, tutto quello che serve sapere In Italia ogni giorno 500 anziani (over 70) si ammalano di tumore. Il cancro in un caso su due colpisce uomini e donne durante la terza età: le statistiche indicano chiaramente che degli oltre 365mila nuovi casi diagnosticati ogni anno in Italia più o meno la metà riguarda una persona che ha più di 60 anni. Del resto l’età avanzata è uno dei maggiori fattori di rischio per numerosi tipi di tumore, che sono in molti casi da considerarsi «patologie tipiche dell’invecchiamento». «Solo la metà dei pazienti anziani riceve i trattamenti anticancro migliori perché troppo spesso gli oncologi hanno remore a prescrivere i trattamenti più efficaci a pazienti considerati fragili solo per l’età, ma che invece in molti casi sono in ottima forma fisica – spiega Francesco Cognetti, presidente di “Insieme Contro il Cancro”, che in questi giorni lancia la campagna La lotta al cancro non ha età -. Bisogna invece calibrare la terapia sul singolo paziente, tenendo conto del “fattore anagrafico”, con un obiettivo preciso: stabilire la cura più adeguata, considerando i possibili punti di debolezza (come la presenza di altre patologie), ma anche quelli di forza, visto che molti anziani godono di buona salute». 1.
Quanto sono frequenti i tumori dopo i 70 anni?
Solo il 10 per cento dei tumori riguarda persone sotto i 49 anni, mentre il 39 per cento interessa i 50-69enni e il restante 51 per cento colpisce ultrasettantenni. Nel complesso sei pazienti oncologici su 10 sono over 65. L’invecchiamento è infatti un fattore determinante nello sviluppo del cancro: con l’avanzare del tempo, infatti, si accumulano gli effetti dei fattori cancerogeni e viene meno la capacità di riparazione cellulare dell’organismo. L’Italia è il Paese più vecchio d’Europa: il 20% della popolazione ha oltre 65 anni, per un totale di 12 milioni di persone. 2.
Quali sono i tumori «tipici» della terza età?
Tra gli uomini anziani, dopo i 70 anni, il tumore della prostata è al primo posto, seguito da quello del polmone, del colon-retto, della vescica e dello stomaco. Tra le donne, sempre over 70, è quello del seno il più frequentemente diagnosticato, seguito da colon-retto, polmone, stomaco e pancreas.
Qual è la probabilità di sviluppare un tumore nella terza età?
Negli anziani, il rischio di sviluppare un tumore è circa 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e quattro volte più alto rispetto a quelle di 45-65 anni. Fra i 50 ed i 69 anni, un uomo ogni 5 e una donna ogni 7 hanno la probabilità di avere una diagnosi oncologica. Il tumore della mammella (1 caso ogni 19 donne) e quello della prostata (1 ogni 20 uomini) sono i più frequenti. Nella fascia di età più avanzata la probabilità di avere una diagnosi di cancro aumenta molto, riguardando un uomo ogni tre e una donna ogni cinque. Anche in questa fascia di età i tumori più frequenti sono quelli della prostata per lui e della mammella per lei. 4.
Se ci si ammala, quante sono le probabilità di superare il cancro?
Alla fine degli anni Settanta solo poco più del 30% delle persone colpite sconfiggeva la malattia. Negli anni Novanta quasi il 47%, oggi circa il 60%. Nel 2010, le persone che vivevano in Italia dopo una diagnosi di tumore erano 2.587.347 (il 4,4% della popolazione italiana: di queste oltre un terzo (35%, 918.073 in tutto) erano persone di 75 anni e oltre; ancor di più (39%, 1.006.933) quelli tra 60 e 74 anni. 5.
Quali controlli bisogna fare?
Innanzitutto bisogna partecipare ai programmi di screening, che in Italia prevedono una mammografia gratis ogni due anni per tutte le donne tra i 50 e i 69 anni e un test biennale per la ricerca del sangue occulto nelle feci (Sof, sempre gratuito) per maschi e femmine nella stessa fascia d’età. Inoltre per la diagnosi precoce del tumore al seno è comunque consigliato continuare con una mammografia biennale fino almeno ai 75 anni e, per scoprire in fase precoce un eventuale tumore al colon è indicato proseguire col test Sof. La ricerca ha dimostrato come questi due esami di screening possano incidere in maniera significativa sull’evoluzione di due fra i tumori più frequenti, giocando d’anticipo: possono infatti individuare lesioni precancerose (noduli, adenomi, polipi, sanguinamenti impercettibili a occhio nudo) o forme allo cancerose ai primi stadi, più facili da curare. Per gli uomini è inoltre consigliata una visita urologica annuale, utile a tenere sotto controllo la salute dell’apparato riproduttivo. 6.
Quali sono i sintomi sospetti a cui prestare attenzione?
LUI: tumore prostata: difficoltà a urinare o bisogno di urinare spesso, dolore quando si urina, sangue nelle urine, sensazione di non riuscire a urinare in modo completo. LEI: tumore seno: particolare attenzione a eventuali noduli palpabili o visibili. È importante segnalare al medico anche alterazioni del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite da un capezzolo solo, cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno.
Images) LUI&LEI: tumore polmone: i sintomi più comuni sono tosse continua che non passa o peggiora nel tempo, raucedine, presenza di sangue nel catarro, respiro corto, dolore al petto che aumenta nel caso di un colpo di tosse o un respiro profondo, perdita di peso e di appetito, stanchezza, infezioni respiratorie (bronchiti o polmoniti) frequenti o che ritornano dopo il trattamento. Tumore colon-retto: presenza di sangue (di colore rosso chiaro oppure scuro) nelle o sulle feci; modificazione dell’attività intestinale (costipazione o diarrea) senza motivo per più di sei settimane; perdita di peso senza motivo; dolore localizzato all’addome o all’ano; sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino dopo l’evacuazione. Tumore stomaco: disturbi persistenti della digestione; inappetenza; difficoltà di deglutizione; perdita di peso; sensazione di pienezza dopo i pasti; senso di nausea e vomito; sensazione di bruciore (pirosi); presenza di sangue nelle feci o feci nere; stanchezza dovuta ad anemia (causata da un sanguinamento dalla parete dello stomaco). 7.
A 60 anni cosa si può fare concretamente per prevenire il cancro?
Non è mai troppo tardi per iniziare a prendersi cura della propria salute. Anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporta benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”: interrompere l’uso di sigarette ha benefici immediati e, nel tempo, dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Anche una sana alimentazione, in particolare la dieta mediterranea, ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre sovrappeso e obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. 8.
In che modo cambia il fabbisogno energetico negli over 65?
Dopo i 40 anni la necessità di calorie e proteine diminuisce progressivamente del 5 per cento ogni decennio, sino ai 60 anni d’età. Dai 60 ai 70 la riduzione è del 10 per cento e un ulteriore decremento del 10 per cento avviene dopo i 70. Secondo i nutrizionisti, fino ai 74 anni gli uomini hanno bisogno di 1880-2250 calorie e le donne 1600-1880. Dopo i 75 il fabbisogno scende a rispettivamente a 1700-1950 e 1500-1750 calorie. Mangiare troppo, male ed essere sovrappeso favoriscono l’insorgenza di molte malattie (dal diabete, alle patologie cardiovascolari, ai tumori), che già di per sé sono più frequenti con l’avanzare dell’età. 9.
L’esercizio fisico può avere effetti benefici anche nella terza età?
Oltre il 65 per cento degli ultrasessantacinquenni non pratica nessun tipo di esercizio fisico quotidiano e ben il 70 per cento passa oltre 3 ore al giorno davanti alla tv. La Commissione Europea ha individuato nel
cosiddetto healthy ageing (invecchiamento attivo) una delle priorità che i governi devono affrontare. Il movimento, infatti, può prevenire o attenuare molti problemi psicofisici collegati all’età, oltre che favorire la socializzazione. Con l’aumentare dell’età è importante seguire una serie di accortezze ma, se praticato in modo adeguato e con frequenza costante, l’esercizio fisico rimane (dopo alcuni anni di allenamento costante) anche per gli over 65 un’arma fondamentale contro numerose malattie, incluso il cancro. 10.
Chi può praticare attività fisica?
Se un adulto di 65 anni o più è attivo, può praticare due tipi di attività: una per aumentare la capacità aerobica, l’altra per rafforzare i muscoli. In particolare le attività aerobiche spaziano dalla camminata al ballo, alla bicicletta, allo jogging fino al giardinaggio. Per ottenere vantaggi sostanziali si consigliano, in alternativa: 2 ore e 30 minuti (150 minuti) a settimana di attività aerobica a intensità moderata; oppure 1 ora e 15 minuti (75 minuti) a settimana di attività aerobica a intensità più alta; o una combinazione di attività aerobica intensa e moderata, equivalente in termini di tempo. Praticata con livelli di intensità corretti, l’attività fisica contribuisce a ridurre la mortalità e il rischio di cancro del seno del 50 per cento e del tumore del colon-retto del 60 per cento. Se non si è molto abituati a muoversi si deve partire dai piccoli movimenti per provare poi ad aumentare ogni settimana il livello. Ecco alcuni semplici consigli per iniziare a svolgere attività fisica: fare le scale invece di prendere l’ascensore; evitare l’utilizzo del telecomando e alzarsi dalla poltrona ogni volta che si cambia canale; camminare di più, attorno alla casa, in giardino, per svolgere piccole commissioni.
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