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Ufficio stampa Rassegna stampa sabato 18 maggio 2013 Pagina 1 di 48

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Ufficio stampa

Rassegna stampasabato 18 maggio 2013

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Il Resto del Carlino Bologna

Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

INDICE

San Giovanni e Terre d'Acqua: Cartelloni e insegne luminose ‘Albatros’ colora le autostrade18/05/13 Economia e Lavoro 3

San Giovanni e Terre d'Acqua: Reni e Guercino, incontri con l’arte18/05/13 Cultura e turismo 5

San Giovanni e Terre d'Acqua: Anzola balla sulle note del jazz18/05/13 Cultura e turismo 6

ANZOLA, LA GRANDE DEA IN MOSTRA18/05/13 Cronaca 7

Dallo stop della rata Imu per l’abitazione principale agli sconti fiscali in arrivo per gli immobili d’impresa18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 8

Ai Comuni rimborsi per 2,43 miliardi18/05/13 Pubblica amministrazione 15

Lo stop alla rata Imu vincolato all’impegno di cambiare le regole per Fisco e immobili18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 16

Tutti in coda agli uffici dell’agenzia del Territorio18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 20

Anche i terreni schivano il pagamento18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 21

In attesa della riforma i contribuenti vanno in tilt18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 23

Acconto, nuove regole in arrivo18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 24

Blocco esteso alla «doppia» prima casa18/05/13 Pubblica amministrazione 27

Dimora e residenza sotto un unico tetto18/05/13 Pubblica amministrazione 29

Una scelta provvisoria che penalizza il lavoro18/05/13 Economia e Lavoro, Pubblica amministrazione 31

Seconde case, rata confermata18/05/13 Pubblica amministrazione 32

Opportuno intervenire per correggere le disparità18/05/13 Pubblica amministrazione 34

La promessa è ambiziosa ma l’acconto rimane super18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 35

Capannoni in attesa di sconti18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 36

NIENTE RINVIO PER IL SECONDO BOX18/05/13 Infrastrutture, viabilità, trasporti, Pubblica amministrazione 38

Precari Pa, proroga per tutto il 201318/05/13 Pubblica amministrazione 42

«Così superiamo l’emergenza e riorganizziamo»18/05/13 Pubblica amministrazione 44

Equitalia e Comuni, battaglia sui rimborsi18/05/13 Pubblica amministrazione 45

Imu sospesa in attesa di riforma18/05/13 Pubblica amministrazione 46

Lo stop anche per fabbricati rurali, strumentali e terreni18/05/13 Pubblica amministrazione 47

Precari p.a., c’è la proroga18/05/13 Pubblica amministrazione 48

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VERTICI Bruna Piredda con vicepresiden-te della Cna Glarnpaolo Veronesi

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il Resto del Carlino

BOLOGNA Direttore Responsabile: Giovanni Morandi

18/05/2013 press unE

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Cartelloni e insegne I rose Albatros' colora le autostrade Uazienda è nata nel 1989. Fatturato in crescita

ZOLA UN'AZIENDA dedicata alla cartel-lonistica stradale. Stiamo parlan-do dell'Al batros di Anzola Emi-lia di proprietà dell'intraprenden-te imprenditrice Bruna Piredda. Che tra l'altro è stata eletta recen-temente presidente della Cna di Anzola. La sua elezione è avvenu-ta durante l'assemblea straordina-ria quadriennale della Cna. Quest'anno, in virtù della nasci-ta dell'Unione dei Comuni di Terre d'Acqua, Cna ha deciso di farne una per tutta l'area, coinvol-gendo anche gli imprenditori di Calderara, San Giovanni, San Matteo, Sala Bolognese e Creval- CO re. La ditta Albatros si trova nella zona artigianale, in via Carpanel-li. E nacque nel 1989 come attivi-tà di installazione di cartelloni pubblicitari e insegne luminose per conto di case produttrici di auto a livello nazionale. «Dalla nascita in poi — racconta Pired-da — il fatturato è aumentato in modo progressivo mettendo l'azienda in condizione di fare scelte mirate sul mercato. Infatti sono stati selezionati, tra i vari concessionari presenti, quelli più seri e i più affidabili con i quali si è instaurato e consolidato un rap-porto di piena fiducia. Grazie ad Albatros le autostrade dell'Emi-lia Romagna e in parte quelle del-

la Toscana si sono colorate di nuove forme di cartellonistica e di nuovi colori». Continua, l'im-prenditrice: «Mi preme ringra-ziare per il suo ruolo svolto l'ex socio Raffaele Baccarini. Perché nel 1992, l'Albatros si riuscì a spe-cializzare in installazioni pubbli-citarie, impianti elettrici, cablag-gio di quadri elettrici ed elettro-nici, piccola carpenteria nonché la manutenzione di verde pubbli-co e privato. Insomma, altri am-biti dove operare con il nostro sti-le e con la nostra filosofia».

FILOSOFIA aziendale che com-prende due momenti. Da un la-to, si eseguono le commesse di al-cune fasi della produzione all'in-terno dell'azienda e ciò permette ad Albatros di velocizzare i tem-pi di consegna al cliente; poi ci si avvale di ditte esterne specializza-te in questo o quel campo. Il risul-tato è il miglioramento in termi-ni di qualità del prodotto finito e montalo. L'Albatros è da anni impegnata in una continua ricer-ca sul piano dell'innovazione tec-nologica. Ad esempio nel cablag-gio di quadri elettrici ed elettro-nici. Ciò per essere sempre in Sin-tonia con le esigenze del conces-sionario. «Col passare degli anni — prose- gue Piredda — il concessionario internazionale del settore si è convinto ad affidare in maniera

esclusiva ail'Albatros un pacchet-to clienti di notevole pregio e di notevoli dimensioni. Ciò ci ha sollecitato e stimolato a una con-tinua ricerca e ad una continua innovazione. Che fanno dell'Al-batros uno dei leader del settore a livello nazionale». E aggiunge: «Mi piace ricordate la bravura di Baccarini nella gestione della produzione e la capacità di saper-si relazionare con la sottoscritta e con i clienti e i fornitori. Crean-do nel tempo un perfetto mix ge-stionale unico nel suo settore».

Per Luigi Trombetta

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BOLOGNA

COLLABORAZIONE Alcune commesse vengono realireate direttamente dentro l'azienda, per altre si arnie della collaborazione di altre ditte esterne

ANNO DELLA SVOLTA

In questo periodo, Albatros si specializza in installazioni pubblicitarie

LAVORO Gli operai all'interno dell'azienda mentre realizzano cartelloni

• e insegne

MERCATO L'azienda lavora soprattutto in

Emilia Romagna e in Toscana

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il Resto del Carlino

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ANZOLA

Reni e Guercino, incontri con l'arte Venerdì 24 alle 2030 nella Sala Polivalente della Biblioteca De Arnicis incontro sull'arte a cura di Jadranka Bentini: '(...-;'uido Reni e Guercino: due geni della pittura a confronto'. Info: 051.6502222

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il Resto del Corlino

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ANZOLA LA GRANDE musica jazz, e non solo, lunedì alle 21.30 con il concerto dì 'Alessandro Menicheill Trio' presso la biblioteca 'De Amicis' di Anzola (piazza Giovanni XXIII, 2) presentato dall' Anzola Jazz Club Hengel Guai-di' in collaborazione con la Pro Loco. L'Alessandro Menichellí Trio' nasce

dalla grande ecletticità e apertura musicale di tre musicisti e amici: Alessandro Menichelli al piano, Pao-lo della Mora al basso e Luca Cingola-ni alle percussioni, uniti dal comune desiderio dì esplorare la tradizione jazz per approdare a nuove libertà espressive e sonorità personali.

IL REPERTORIO dei tre artisti che vantano collaborazioni con musicisti del calibro dì Massimo Morganti, Maurizio M oscatelli e Giacomo Tantil-lo, comprende brani originali e arran-giamenti di musica classica, rock e pop. Ingresso libero con offerta. Per hife: 347.1292667-339.2940861.

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il Resto del Carlino

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,\NZOL.\ LA GRANDE DEA IN MOSTRA «LA GRANDE DEA. UNA E MOLTE». LA MOSTRA DI SCULTURE DEDICATE AL MITO DELLA DEA MADRE APRE OGGI ALLE 11 (GALLERIA DEL MUNICIPIO)

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ll'erld CAS Direttore Responsabile: Roberto Napoletano

Dallo stop della rata Imu per l'abitazione principale agli sconti fiscali in arrivo per gli immobili d'impresa Senza riforma l'acconto di giugno va pagato a settembre Deducibilità dell'imposta pagata sui beni strumentali

Marco Mobili

Marco Rogari ROMA

Nessun acconto Imu di giu-gno per le abitazioni principali e relative pertinenze, come gara-ge e cantine. E per gli alloggi po polari, i terreni agricoli e i fabbri-cati rurali. Al contrario, entro il prossimo 17 giugno, pagheran-no l'imposta municipale unica le abitazioni signorili, le ville, i castelli e gli immobili di pregio. Così come i beni strumentali delle imprese per i quali, dopo

NEL DECRETO Proroga a fine anno dei contratti in scadenza del personale dell'Interno addetto agli sportelli unici per l'immigrazione

LE ESCLUgORY. Per equità fiscale, il Governo ha optato per il no allo stop sugli alloggi di tipo Al, A8 e A9: abitazioni signorili, ville e castelli

un tira e molla all'interno della maggioranza durato tutta la set-timana, il versamento di giugno resta obbligatorio con il doppio aggravio: maggiorazione da 6o a 65 del coefficiente di rivaluta-zione delle rendite catastali (pa-ri a un +8,33%) ed eventuale in-nalzamento di 0,3 punti da parte dei Comuni dell'aliquota base dello 0,76 per cento. La fisiono-mia del decreto varato dal Con-siglio dei ministri ricalca quella anticipata ieri su queste pagine.

Nessun ripensamento dell'ultima ora, dunque, sull'esclusione dei capannoni industriali. Per le imprese arri-va comunque un segnale di at-tenzione dal governo: con la ri-forma della tassazione dei patri-moni immobiliari, da realizza-re entro il 31 agosto, saranno in-trodotte forme di deducibilità dall'Ires e dall'Irpef dell'impo-sta pagata sui beni strumentali

(si vedano i servizi a pagina 4). Promessa quest'ultima, così

come quella del superamento definitivo dell'Imu e della Ta-res, vincolata ad una precisa clausola di salvaguardia: la rifor-ma dell'intero sistema fiscale de-gli immobili dovrà essere realiz-zata tassativamente entro il 31 agosto. Non solo. Dovrà essere in linea con le indicazioni conte-nute nell'ultimo Def e con gli im-pegni assunti dall'Italia con l'Eu-ropa. Se l'obiettivo di fine ago-sto non verrà centrato tutti i con-tribuenti saranno chiamati a ver-sare l'Imu di giugno entro il prossimo i6 settembre.

Confermate anche le altre mi-sure del decreto: il rifinanzia-mento della Cig in deroga, che sale a un miliardo, il taglio delle indennitàper ministri, vicemini-stri e sottosegretari eletti alla Camera e al Senato e la proroga a fine anno per i precari della Pa. Con una novità dell'ultima ora per il ministero dell'Interno: lo stanziamento di quasi lo milioni di euro per la proroga fino al 31 dicembre 2013 dei contratti in scadenza degli addetti agli spor-telli unici per l'immigrazione e per le questure.

La partita si sposta ora in Par-lamento. Il premier Enrico Let-ta ha garantito ieri che il decreto sarebbe stato trasmesso in tem-pi rapidi alle Camere per l'esa-me. Il provvedimento è stato già inviato ieri pomeriggio a Bruxel-les dal ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che ha chiesto e ottenuto il "mandato" dal Consiglio dei ministri. E già lunedì, dopo l'ok del capo dello Stato, il testo dovrebbe approda-re sulla Gazzetta Ufficiale e poi in Parlamento. Ma resta molto gettonata l'opzione di trasferire il Dl con un emendamento nel decreto sui debiti Pa garanten-do così al provvedimento un'ap-provazione a tempo di record. Questa soluzione consentireb-be di mettere al riparo da possi-bili assalti alla diligenza sia sull'Imu (magari richieste di re-stituzione dell'imposta pagata lo scorso anno) sia sulla Cig (maggiori risorse da stanziare).

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Slitta la rata di giugno per la prima casa

Acconto sospeso anche per gli Iacp

opo averla annunciata (ma senza esito) già per il

consiglio dei ministri di giovedì scorso, ieri il governo ha finalmente approvato il decreto legge (che dovrà comunque essere convertito in legge dal Parlamento), che sospende il pagamento della prima rata 2013 (quella da versare entro il 17 giugno) dell'Imu sulla prima casa e sulle relative pertinenze. In sostanza non dovranno pagare l'Imposta municipale propria i proprietari relativamente all'immobile dove dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente (sono escluse anche le pertinenze, come i box e i garage). «La sospensione della rata di giugno dell'Imu sulla prima casa permette agli italiani di destinare a nuove spese oltre 2,1 miliardi di euro», ha detto ieri il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta. Quella dell'Imu è stata una delle misure finite sotto la lente nell'ultima campagna elettorale. L'Imposta risale al decreto Salva-Italia di fine 2011,

quando il governo Monti per far cassa ha anticipato al 2012 la sua entrata in vigore. L'Imu era una imposta già prevista dal governo Berlusconi, ma che con il governo dei tecnici ha assunto una nuova fisionomia: è stata estesa alla prima casa e ha comportato un aggiornamento delle rendite catastali. Nel 2012,

l'incasso è stato di 4 miliardi, 225 euro a contribuente. Anche se con modalità differenti tutte le forze politiche avevano inserito nel programma elettorale un intervento sull'Imu. Si andava da una cancellazione e contestuale restituzione dell'imposta municipale proposta dal centro destra alla rimodulazione delle esenzioni per il centrosinistra e sulle detrazioni per Scelta civica di Monti.

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EFFETTO S ULCONTIE: ALTO

1 consiglio dei Ministri, ieri, ha approvato la sospensione

della rata di giugno dell'Imu anche per alcune abitazioni che fanno spesso riferimento a famiglie a basso reddito: sospeso il primo versamento Imu 2013 per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché in alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli Iacp. Si tratta, come detto, di alloggi destinati per natura a famiglie a basso reddito, ma la normativa sull'Imu del 2011 se ne era disinteressata. Il milione circa di appartamenti delle case popolari, e i 4omila costruiti da cooperative e destinati ai soci senza assegnarne la proprietà, sono tassati più delle prime abitazioni normali: rigidamente fedele al dogma della coincidenza fra residenza e

proprietà per riservare il trattamento agevolato, l'Imu applica all'edilizia residenziale pubblica e alle cooperative l'aliquota ordinaria, la stessa destinata alle seconde case. È vero che gli immobili in questo caso sono proprietà degli Iacp o delle cooperative, ma alla fine il peso fiscale è stato scaricato sui canoni. Lo stesso Governo Monti, ascoltate le proteste, si era accorto del problema, e aveva esteso a queste abitazioni le detrazioni previste per le abitazioni principali, ma non le aliquote.

Inoltre, il governo ha deciso di sospendere la rata anche per terreni agricoli e fabbricati rurali, per venire in soccorso alle aziende agricole, particolarmente colpite dalla crisi.

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IMPATTOSULLACRESCITA ALTO

EFFETTO SULLE FAMIGLIE ALTO

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Riordino del prelievo entro il 31 agosto

Immobili strumentali, deducibilità della tassa

ntro i131 agosto il Governo , dovrà adottare le misure per la riforma complessiva del prelievo sugli immobili. Il decreto legge varato ieri però non contiene una vera e propria delega ma si limita a disegnare i contorni del riordino in programma. In particolare, la riforma, riporta testualmente la norma, dovrà rivedere «l'imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare, ivi compresa la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, volta, in particolare, a riconsiderare l'articolazione della potestà impositiva a livello statale e locale, e la deducibilità ai fini della determinazione del reddito di impresa dell'imposta municipale propria relativa agli immobili utilizzati per attività produttive».

Si tratterebbe in sostanza il superamento almeno dell'Imu con l'accorpamento della Tares (la nuova tariffa rifiuti e servizi che dal 2013 ha sostituito le vecchie tariffe sulla nettezza urbana).

Qualcosa di simile al progetto portato avanti nel 2010 dal Pd in commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, con l'introduzione di un prelievo unico municipale: la cosiddetta "service tax" (una tassa legata cioè alla copertura di ben determinati servizi coerenti comunque con il domicilio in un determinato comune). Un prelievo che potrebbe tener conto contemporaneamente dell'imposta sulla casa, di quella sui rifiuti e anche l'onere dei servizi indivisibili (illuminazione, marciapiedi ecc.). Una sola leva fiscale in mano ai comuni. Tra le controindicazioni spicca soprattutto il fatto che sarebbero chiamati a partecipare anche gli inquilini.

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IMPATTO SULLA CRESCITA MEDIO

EFFETTO SULLE FAMIGLIE L BASSO

')er il momento l'Imu di 1 giugno dovrà essere pagata anche sui fabbricati e capannoni industriali. Tuttavia, il governo ha previsto che la materia rientri nella più complessiva riforma dell'imposizione fiscale sul patrimonio, da adottare entro i131 agosto. Si tratta in sostanza di dedurre, dal calcolo del reddito di impresa (su cui si applicano le imposte relative), l'Imu pagata sugli immobili utilizzati per attività produttive.

Bisognerà vedere come verrà scritta la riforma, ma già ora è possibile fare alcune supposizioni. La deduzione dell'Imu pagata per gli «immobili utilizzati per attività produttive» potrà riguardare solo il «reddito di impresa» soggetto a Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche)o Ires (imposta sul reddito delle società) e non la base imponibile Irap (imposta regionale sulle attività produttive). Infatti, dal 2008

per le società di capitali e le cooperative, la base imponibile Irap è data dalla differenza tra il valore e i costi della produzione.

Saranno esclusi dall'agevolazione, inoltre, i professionisti (che dichiarano il reddito di lavoro autonomo), anche se pagheranno l'imposta municipale propria sugli uffici o archivi, utilizzati per lo svolgimento della loro attività. Per i commercianti, infine, la deduzione dell'Imu sui negozi potrà essere attuata dalla riforma, solo se il termine «attività produttiva» verrà considerato in maniera estensiva, comprendendo anche il commercio, come accade oggi per l'Irap, pagata anche da chi non produce ma commercializza beni.

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EFFETTOS L

ULLA CRESCITA ALTO

ILLE FAMIGLIE MEDIO

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Proroga dei precari Pa fino al 31 dicembre

Per i ministri stop al doppio stipendio

n roroga dei contratti fino , tutto il 2013 per poco più di 115-n8mila precari delle pubblica amministrazione, secondo le stime più attendibili riferite a quest'anno. Un ponte che, nelle intenzioni del governo, dovrebbe consentire alle amministrazioni di gestire tutte le situazione aperte per arrivare a quella soluzione strutturale di «superamento del precariato» annunciata dal premier, Enrico Letta, nel suo discorso alle Camere. La proroga, contenuta nel decreto Imu-Cig varato ieri dal governo - e che non interessa i i6omila precari della scuola - è stata disposta utilizzando la formula tecnica del cambiamento delle date che

erano state fissate nella legge di Stabilità dal 31 luglio al prossimo 31 dicembre. Un criterio che consente di non apporre alcuna copertura alla misura e che permette a tutte le amministrazioni e gli enti di prorogare i contratti a tempo per i sette mesi venturi nel rispetto del vincolo disposti dal decreto 78/201o, che riduceva del 500/o

(rispetto al 2009) la spesa possibile per i contratti flessibili.

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EFFETTOSULLEFAMIGLIE ALTO

(-` top al doppio stipendio per chi siede sia nel Governo che

in Parlamento. L'articolo 3 del decreto legge («Contenimento delle spese relative all'esercizio dell'attività politica») trasforma la rinuncia alla doppia indennità da una semplice facoltà affidata al buon cuore del ministro di turno, qual è stata fino a oggi, in un obbligo sancito per legge. Ministri, sottosegretari e vice-ministri dovranno dunque rinunciare all'indennità come membri del Governo (o quello da dipendente pubblico) e farsi "bastare" lo stipendio da parlamentari: il risparmio fino alla fine dell'anno è di 6o omila euro. Soldi questi che saranno destinati alla copertura degli

interessi a carico dei Comuni per l'attivazione delle maggiori anticipazioni di tesoreria dovute al mancato incasso dell'Imu. La mini-cesoiata riguarderà in particolare 14 ministri sui 21 complessivi dell'Esecutivo a cui va aggiunto il premier. Sono invece 19 tra sottosegretari e viceministri, sui 41 che compongono il Governo, che dovranno rinunciare alla doppia indennità.

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Pagano ville, castelli e abitazioni di lusso

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Anticipazioni di Tesoreria come rimborsi agli enti locali

T ell'esenzione dalla prima , rata Imu 2013 il Governo ha optato, in nome dell'equità fiscale, per un intervento che escluda dal rinvio gli immobili in genere abitati da contribuenti ad alto reddito: gli immobili classificati A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici). L'esclusione riguarderà anche le abitazioni di tipo signorile (A/1).B nodo degli immobili di lusso era entrato già nel 2oo8 nel dibattito sull'abolizione dell'Ici sulla prima casa. All'epoca le ville e i castelli furono esclusi dall'abolizione dell'imposta sull'abitazione principale, ma con il debutto dell'Imu rientrarono nel 2012

nella loro famiglia d'origine. Ai Comuni è stata lasciata la possibilità di differenziare il conto, prevedendo per esempio l'aliquota del 4 per mille per le case di livello medio e alzando la richiesta al 6 per mille per quelle censite nelle categorie di lusso: ai fini Imu, comunque, sempre di

«abitazioni principali» si trattava, per cui uno stop indifferenziato alla prima rata Imu sull'abitazione principale avrebbe riguardato anche i loro proprietari.

Nell'esenzione dal pagamento della rata Imu di giugno, al momento, non sono rientrati i cosiddetti capannoni industriali (pagano quindi: negozi, botteghe, magazzini e locali di deposito, laboratori per arti e mestieri e opifici). Comunque, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha rassicurato: «Siamo attenti agli allarmi del mondo industriale e, dunque, certamente nei 90 giorni che verranno inseriremo anche questo tema dei fabbricati e dei capannoni nella riforma complessiva della tassazione sugli immobili».

RIPRODUZION E RISERVATA

IM PATTA 5 LILLA CRESCITA BASS

- -- EFFETTO ULLE FAMIGLIE

BASS o

nticipazioni di tesoreria da parte dello Stato per

coprire integralmente il mancato gettito delle rate sospese e interessi a carico dello Stato. Il meccanismo previsto nel decreto approvato ieri rimborsa i Comuni di tutte le entrate che vengono a mancare a causa della decisione di sospendere le rate. Le compensazioni per le abitazioni principali tengono conto anche delle variazioni di aliquota decise dai Comuni, che valgono circa 300 milioni di euro e portano questa voce a superare di poco i 2 miliardi di euro. Oltre a questa partita, ci sono 347,19 milioni chiamati a coprire il mancato pagamento di fabbricati rurali e terreni agricoli e i 38,1 per l'edilizia sociale rappresentata dalle case popolari (Iacp e affini) e dalle cooperative a proprietà indivisa.

I sindaci, in pratica, potranno alzare l'anticipazione di tesoreria dallo Stato oltre i limiti attuali

(già elevati da tre a cinque dodicesimi per dare liquidità necessaria al pagamento dei debiti arretrati) per un importo analogo al gettito effettivo delle tipologie sospese, misurato Comune per Comune anche grazie all'adozione dei pagamenti tramite F24. L'anticipazione, come il fido bancario, ovviamente si paga, ma in questo caso gli interessi per i nuovi spazi aperti dal decreto sono a carico dello Stato. Costano in totale 18,2 milioni di euro, e saranno rimborsati da un decreto del ministero dell'Interno entro 20 giorni dall'entrata in vigore del decreto approvato ieri. Per i primi 10 giorni di giugno, insomma, il cerchio si dovrebbe chiudere.

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Sospensione della rata appesa alla riforma

Dote di un miliardo per quattro o cinque mesi

empi stretti e certi per la k riforma del prelievo sul

mattone, pena la marcia indietro della sospensione del pagamento della rata di giugno per gli immobili esentati: se entro il 31 agosto non sarà varato il riordino della materia sarà necessario pagare la rata sospesa.

Con il decreto legge approvato ieri, il Governo Letta si è impegnato a tracciare una complessiva riforma delle regole dell'imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare che ricomprenda anche la disciplina del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (la Tares).

La riforma, in particolare, dovrà anche riconsiderare l'articolazione della potestà impositiva a livello statale e locale oltre a prevedere forme di alleggerimento anche per le imprese (in particolare il Governo propone la deducibilità ai fini della determinazione del reddito di impresa dell'imposta municipale propria relativa agli

immobili strumentali, utilizzati cioè per l'attività produttiva).

Tale riforma complessiva dovrà essere attuata nel pieno rispetto degli obiettivi programmatici primari indicati nel Documento di economia e finanza 2013 come risultante dalle relative risoluzioni parlamentari e, in ogni caso, in coerenza con gli impegni assunti dall'Italia in ambito europeo.

Il Governo, dunque, in caso di mancata adozione della riforma entro il 31 agosto 2013, dovrà riapplicare la disciplina vigente sul prelievo immobiliare. Con la conseguenza che il termine di versamento della prima rata dell'Imu, ora sospesa, è di nuovo fissata al 16 settembre 2013.

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IMPATTOSULLACRESCITA BASS O

EFFETTO5 ULLEFAMIG LIE BASS o

opo i 990 milioni già stanziati dalla legge di

stabilità, e quasi terminati nei territori, il governo rifinanzia la cassa integrazione in deroga con un nuovo ulteriore miliardo di euro. Laboccata d'ossigeno consentirà di coprire le richieste nella maggior parte delle regioni almeno per i prossimi 4-5 mesi. Nel decreto licenziato ieri dal consiglio dei ministri sono state individuate le coperture della misura:246 milioni arriveranno dal fondo per la formazione continua, come del resto già previsto dalla legge di stabilità (prelievo del 50% del gettito da un'aliquota dello 0,30w.).

Altri 250 milioni arriveranno invece dal fondo per gli sgravi contributivi dei contratti di produttività (legge 247 del 2007,

articolo 1, comma 68 - vale oggi circa 500 milioni). In questo caso, come chiarito dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, si tratterà di un "prestito" temporaneo che verrà ripristinato e non avrà quindi «effetto sul numero di accordi

crescenti che si stanno firmando in questo periodo». Cento milioni di euro sono stati presi dal fondo Sviluppo e coesione (il vecchio fondo Fas per le aree sottoutilizzate) sul bilancio 2016, e altri 100 milioni arriverano dai soldi non spesi stanziati nell'accordo Italia-Libia del 2009 per la costruzione di infrastrutture. Completano le coperture dell'intervento di rifinanziamento della cassa in deroga i19 milioni presi da una quota delle sanzioni comminate dall'Antitrust e i 288 milioni del Piano azione e coesione (Pac) in attuazione della prevista riprogrammazione dei fondi strutturali Ue 2007-2013 per le quattro regioni dell'Obiettivo i: vale a dire Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

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Entro 30 giorni il decreto per fissare i nuovi criteri

Rifinanziamento «strategico», 57,6 milioni per quest'anno

mmortizzatori in deroga, si cambia. Entro 3o giorni un

decreto del ministero del Lavoro, sentite Regioni e parti sociali, dovrà determinare, nel rispetto degli equilibri di bilancio programmati, nuovi criteri di concessione dei sussidi in deroga alla normativa vigente. Il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri, oltre al rifinanziamento di un miliardo per la cassa in deroga, mette le basi per un restyling complessivo della misura. In particolare il provvedimento del ministero Lavoro, di concerto con il ministero dell'Economia, dovrà intervenire su: termini di presentazione, a pena di decadenza, delle domande; causali di concessione, limiti di durata e reiterazione delle prestazioni anche in relazione alla continuazione rispetto ad altre prestazioni di sostegno al reddito; tipologie di datori di lavoro e lavoratori beneficiari. Il tutto, spiega il comunicato di Palazzo C higi al termine del consiglio dei ministri, per «un uso ottimale delle risorse». A tal

fine è previsto anche che l'Inps, allo scopo di verificare gli andamenti di spesa, effettui un rigoroso monitoraggio sulla base dei decreti di concessione inviati telematicamente da ministero del Lavoro e Regioni. Il monitoraggio, è scritto nel decreto, potrà anche essere «preventivo della spesa»; mentre per svolgerlo l'Inps dovrà provvedere «con le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili».

Del resto, la necessità di un ripensamento dei meccanismi di accesso alla cassa in deroga-affinché siamo uniformi su tutto il territorio nazionale - è esigenza avvertita da più parti. E i numeri rafforzano la richiesta: negli anni passati il tiraggio si è sempre attestato intorno al 5o% delle autorizzazioni.

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EFFETTOSULLE FAMIGLIE MEDIO

ra le pieghe del decreto che à rifinanzia con un miliardo

di euro la cassa integrazione in deroga il governo provvede anche al rifinanziamento dei contratti di solidarietà regolati dalla legge 236 del1663, vale a dire quelli dedicati alle aziende che non rientrano nella tutela della cassa integrazione ordinaria. La nuova dote (57,6 milioni di euro per quest'anno) è aggiuntiva rispetto ai 35 milioni di euro che erano stati appostati con la legge di stabilità. Si tratta di un rifinanziamento strategico, secondo il ministero del Lavoro, perché consente di coprire un maggior ricorso ai contratti di solidarietà chiesto dalle aziende che non hanno potuto più accedere negli ultimi mesi alla cassa integrazione in deroga (in quanto le relative richieste si erano bloccate perchè si erano esauriti i fondi a disposizione). Sullo strumento dei contratti di solidarietà, rifinanziati anno dopo anno, si era proceduto in dicembre con un accantonamento sulla base della

spesa storica, non immaginando che il picco della cassa in deroga avrebbe indotto a maggiori richieste di riduzione di orari compensate con questo ammortizzatore.

Del resto, il rifinanziamento dei contratti di solidarietà era stato chiesto nei giorni scorsi dal parlamento, ha ricordato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini E ora sul piatto sono stati messi 57,6 milioni, che arrivano da fondi già impegnati e non ancora spesi; che vengono quindi mantenuti nello stesso perimetro dei contratti di solidarietà. Questo intervento, ha aggiunto Giovannini, consente «consente di redistribuire il carico che viene dalla riduzione del livello dell'attività produttiva, tenendo i lavoratori in ogni caso attivi».

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Entì ocaH, Le anticipazioni di tesoreria

Ai Comuni rimborsi per 2,43 miliardi Gianni Trovati MILANO

Le anticipazioni di tesoreria per compensare i Comuni arriva-no a 2,43 miliardi di euro, perché oltre ai 2,04 miliardi dell'abitazio-ne principale coprono anche i 347,19 milioni di terreni agricoli e fabbricati rurali e i 38,11 milioni dell'edilizia sociale (Iacp e coo-perative). Gli interessi per le maggiori anticipazioni costeran-no 18,2 milioni, ma saranno a cari-co dello Stato e verranno rimbor-sati con decreto del Viminale en-tro 20 giorni dall'entrata in vigo-re del decreto.

Il meccanismo dei rimborsi, in-somma, tiene conto di tutto, ab-braccia anche il gettito creato dal-le variazioni di aliquota decise nel 2012 dai sindaci (circa 30o milioni di euro) e quello dei fabbricati ru-rali che, secondo un'interpretazio-ne delle Finanze su uno snodo tec-nico, da quest'anno sarebbe spet-tato allo Stato. «Sono particolar-mente soddisfatto - ha commenta-to il ministro per gli Affari regiona-li e le Autonomie Graziano Delrio - perché con la sospensione della rata di giugno dell'Imu nonvoleva-mo creare problemi di liquidità ai Comuni, e non ne creeremo». In effetti, contestazioni sono possibi-li ma rispetto alle esperienze del passato, dall'abolizione dell'Ici sulle abitazioni principali nel 2008 ai tagli compensativi del get-tito Imu nel 2012, non c'è confron-to: entrambi i precedenti avevano acceso lo scontro fra Stato e Co-muni ed erano finiti alle carte bol-late (sulle stime dell'Imu 2012 che hanno determinato i tagli compen-sativi ai fondi locali si attendono ancorale decisioni del Tar).

In base al meccanismo scritto nel decreto, a Roma spetteranno 291 milioni di euro, mentre Tori-no, "grazie" all'aliquota elevata si colloca al secondo posto (87 mi-lioni) e supera Milano (74,5) che nel 2012 era rimasta fedele ai valo-ri standard. Roma (3,7 milioni) primeggia anche per i fabbricati rurali, seguita da Ferrara (2,6 mi-lioni) e Ravenna (2,3), mentre sull'edilizia sociale è Milano (4,3 milioni) a battere la Capitale (4,1).

«Prendiamo atto», ribattono i sindaci per bocca del presiden-te facente funzioni dell'Anci, il sindaco di PaviaAlessandro Cat-taneo. La reazione non è ovvia-mente delle più entusiaste, per-ché la copertura integrale era stataposta dai sindaci come con-dizione essenziale ma non can-cella, spiega Cattane o, «le incer-tezze di fronte alle quali si trova-no i Comuni nella predisposizio-ne dei loro bilanci». Vista con gli occhi degli amministratori loca-li, la decisione presa nel decreto offre solo una «soluzione tampo-ne» ma, come avverte il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi (coordinatore delle Anci regio-

LE COMKgSAEM: Il ministro Delrio: «Abbiamo evitato problemi di liquidità ai municipi» I sindaci: «Prendiamo atto, è una soluzione tampone»

nali), «è necessario capire ora come si intende riformare l'inte-ra imposizione immobiliare, per cui chiediamo fin da ora l'imme-diata convocazione del tavolo che dovrà lavorare su questo aspetto». Entro il 3o giugno, in-fatti, i Comuni dovrebbero ap-provare i preventivi 2013, ma ol-tre all'assenza di prospettive chiare sulle entrate mancano an-che i dati sui tagli (contestati) da 2,25 miliardi previsti dalla spen-ding review. Per varare i preven-tivi, inoltre, occorrerebbe prima scrivere i piani finanziari e le de-libere tariffarie della Tares, ma anche il nuovo tributo sui rifiuti dovrebbe essere rivoluzionato dalla «riforma complessiva» del Fisco sul mattone indicata dal decreto. Più amara la consi-derazione del sindaco de L'Aqui-la, Massimo Cialente, che a chi gli chiedeva se l'Imu fosse la cau-sa del mancato inserimento del-le risorse per la ricostruzione del capoluogo abruzzese ha ri-sposto semplicemente «sì».

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Lo stop alla rata Imu vincolato all'impegno di cambiare le regole per Fisco e immobili Entro agosto nuova tassazione con la deducibilità per le imprese - Da sciogliere anche il nodo Tares

Gianni Trovati MILANO

Il Governo si dà 105 giorni di tempo per una «complessiva riforma» del Fisco sul mattone, che nelle intenzioni del decreto ap-provato ieri dal Consiglio dei ministri deve imbarcare anche la revisione della Tares e andare incontro alle imprese con l'introdu-zione della deducibilità dalle imposte diret-te dell'Imu pagata sugli immobili utilizzati per le attività produttive.

La sfida non è da poco, e rappresenta il cuore vero del provvedimento «blocca-Imu» approvato ieri. Se il progetto di rifor-ma, ancora tutto da scrivere, non dovesse ar-rivare al traguardo dell'«attuazione» entro il 31 agosto, i proprietari dei 15 milioni di abi-tazioni principali, degli 85omila alloggi "so-ciali" divisi fra edilizia popolare e cooperati-ve e dei terreni e fabbricati agricoli sarebbe-ro chiamati alla cassa entro il 16 settembre a versare la prima rata che non hanno pagato il 17 giugno: una rata pari al 5o% dell'Imu complessiva pagata nel 2012, secondo il mec-canismo appena introdotto dalla Camera nella legge di conversione del decreto che sbloccai pagamenti pubblici alle imprese.

Ad aumentare il valore strategico dell'obiettivo-riforma c'è quindi anche l'ul-teriore ingorgo fiscale che si verrebbe a crea-re in caso di fallimento: tra settembre e di-cembre si concentrerebbero l'acconto dell'Imu sugli immobili oggi «sospesi», il sal-do dell'imposta sul mattone per tutti, l'ulti-ma rata della Tares coni super-rincari diffu-si nei 6.700 Comuni che nel 2012 hanno appli-cato ancora la vecchia Tarsu invece della Tia, e la maggiorazione da 3o centesimi al metro quadrato da girare allo Stato (un mi-liardo di euro a livello nazionale). Non è faci-le, però, prevedere oggi i binari su cui la rifor-ma sarà instradata. Gli obiettivi scritti nel de-creto sono tre.

forma «della disciplina dell'imposizione fi-scale» dovrà comunque fare i conti con l'esi-genza bipartisan di escludere tutte (Pdl) o molte (Pd e Scelta civica) abitazioni princi-pali da un'imposta esplicita sul mattone, sen-za però ridurre troppo il gettito complessi-vo perché dopo il decreto sblocca-debiti il rapporto deficit/Pil è al 2,9% e anche l'uscita dell'Italia dalla procedura europea per defi-cit eccessivo non lascerà troppi margini in questa direzione.

Il problema Tares

Il secondo obiettivo, cioè il ridisegno del «tributo comunale sui rifiuti e sui servizi», mostra che nel cantiere rientra anche la Ta-res, viziata oggi da due difetti fondamentali: gli aumenti (fino a 6-7 volte a seconda delle tipologie commerciali) che ha in serbo per

DOMANI E LUNEDÌ

MITO IM9

Nuovi approfondimenti sugli effetti del decreto legge approvato dal Governo

Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri verrà approfondito anche sulSole 24 Ore in edicola domani e nel numero che sarà in vendita lunedì. Sotto esame ancora la prima casa e i fabbricati rurali, il destino degli immobili di impresa e le ipotesi di riforma sul terreno in vista della scadenza che impone di provvedere al riordino del prelievo entro i131 agosto

Fra Stato e Comuni

L'intervento sulla «articolazione della pote-stà impositiva a livello statale e locale» indi-ca un ripensamento sulla distinzione dei get-titi, che per esempio nel caso di imprese, al-berghi e centri commerciali oggi sono desti-nati allo Stato ad aliquota standard impeden-do ogni trattamento di favore da parte dei Comuni. Sotto questa etichetta potrebbero finire anche le tasse statali sulle compraven-dite (imposta di registro e ipo-catastali), che in un contesto di mercato in picchiata rap-presentano un ostacolo ulteriore sulle tran-sazioni comunque resistono (448mila nel 2012 secondo l'agenzia del Territorio, cioè il 27,5%in meno rispetto all'anno prima). La ri-

su tiURN:7

Ora per ora tutte le novità sul decreto legge

Sul sito internet del Sole24 Ore è possibile seguire tutte le novità relative al decreto legge in materia di Imu e cassa integrazione che è stato approvato ieri da parte del Consiglio dei ministri

www.ilsoleNiore.com

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Stop anche al C011itge

in un altro comune La prima rata di acconto, che sarebbe stata da versare entro il 17 giugno, slitta al 16 settembre. Il rinvio vale per tutti i casi in cui perun soggetto l'immobile funge dop<o<assbit azione principale», Per

coniugi g che e h o; oannon hanno eunneaticcoi casa ncei ciascuno, anche

se essa è appunto abitazione principale; ciò implica che ciascuno dtoevva erpiedere nel comune in cui si trova

Servizio a pagA1

stola dilaztone non c'è l'Irpef

Per le abitazioni diverse da quella «principale >, non cambia nulla rispetto alle scadenze originarie: occorrerà pagare il primo acconto Imu entro il 17 giugno. Il principio non

mmette eccezioni: il O' di rinvio approvato ieri non distingue tra le varie situazioni possibili. L'unico vantaggio è 'esenzione della rendita catastale da conteggio clell'Irpef da pagare

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attività produttive e soprattutto commercio nell'ampia maggioranza dei Comuni, e la maggiorazione statale che colpisce tutti sen -

za avere nemmeno una "giustificazione" esplicita dopo la caduta del collegamento con i «servizi indivisibili» dei Comuni.

Le attività produttive

Ad aziende e attività produttive, poi, interes-sa in particolare il terzo obiettivo, cioè la de-ducibilità dell'Imu dal reddito d'impresa. Per i soggetti Ires, si tratterebbe in pratica di uno sconto del 27,5%, mentre per i soggetti Irpef il beneficio dipenderebbe ovviamente dall'aliquota marginale di riferimento. Si tratta di una mossa che naturalmente non cambia di una virgola il super-acconto di giu-gno, e non cancella gli aumenti (anche di due o tre volte a seconda dei casi) determina-ti dal passaggio dall'Ici all'Imu, ma che co-munque rappresenterebbe almeno un cam-bio di rotta dopo anni di aumenti continui.

La «sospensione»

Nell'attesa della «riforma complessiva», la sospensione della prima rata decretata ieri dal Governo prova ad agganciare qualche elemento ulteriore alla questione «prima ca-sa» (o, meglio, «abitazione principale») su cui si è arroventata la politica. Nel blocco

non rientrano le poco più di 7omila case con-siderate "di lusso" dal Fisco (abitazioni «si-gnorili», «ville» e «castelli», censiti rispetti-vamente nelle categorie A/1, A/8 e A/9): con una mossa intelligente, la sospensione è stata estesa invece agli 85omila alloggi "so-ciali" posseduti dagli Istituti autonomi case popolari e dalle cooperative a proprietà indi-visa, che nell'Imu pagano con aliquota ordi-naria (anche se con detrazione) perché resi-dente e proprietario non coincidono. A far rientrare infine nella sospensione i terreni e i fabbricati agricoli sono infine alcuni snodi applicativi irrisolti della normativa: i terreni sono già esenti dall'imposta se collocati in aree censite come collinari e montane (aree che ospitano la maggioranza dei Comuni ita-liani), mentre i fabbricati strumentali godo-no di un'aliquota agevolata (2 per mille) ma secondo le Finanze non possono vedersi ap-plicato l'ulteriore dimezzamento dell'impo-sta deciso l'anno scorso in molti Comuni per-ché da quest'anno il gettito sarebbe statale. Nei i05 giorni occorrerà risolvere anche pro-blemi tecnici come questo, che non appas-sionano i partiti ma spesso complicano la vi-ta dei contribuenti.

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Caso per caso tutti i trattamenti dopo il decreto

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Il canone aumenta l'imponibile

Proroga con rischio stangata autunnale

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Anche il socio ottiene il rinvio

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Sospesa la prima rata dell'Imu in scadenza il prossimo n' giugno per terreni agricoli e fa blpricati rurali. Il versamento rischia tuttavia di essere solo rimandato. Infatti, per salvaguardare le entrate dei Comuni, la nuova data e fissata al 16 settembre prossimo nel caso in cui il Governo non adotti una complessiva riforma della disciplina fiscale sul patrimonio immobiliare entro i131. agosto

Servizio a pag. 8

Le abitazioni di tipo signo rile (categoria catastale A/1), quelle in villa (categoria A/8), i castelli e i palazzi «di eminenti pregi artistici e storici» sono esclusi dai benefici previsti dal decreto-legge di rinvio della rata di acconto Imu, anche quando costituiscono Nabitazione principale» del contribuente. Questo è uno dei pochi punti in cui ildecreto appare selettivo

- - - - Servizio a pag.11

Quando un'abitazione diversa da quella «principale» è data in affitto oppure locata, . proprietario non solo non potrà beneficiare di alcun rinvio nel pagamento della prima rata dell'Imu (dovrà quindi presentarsi alla cassa entro i117 giugno), ma sarà anche tenuto a pagare normalmente

(comprensiva di tutte le relative addizionali vigenti su scala locale)

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Anche per le unità immobiliari di Iacp e cooperative edilizie a proprietà indivisa, se adibite ad «abitazione principale» del socio assegnata rio la prima rata Imu è sospesa. Il versamento sarà comunque dovuto il 16 settembre 2013 se non verrà adottata da parte del Governo una , riforma complessiva sulla fiscalità immobiliare entro il prossimo 31 a osto

Si paga di più aspettando riforme I capannoni rientrano fra gli immobili strumentali, che sono esclusi dal rinvio della prima rata dell'Imu. Tuttavia su questi immobili si potrebbe in futuro usufruire di sgravi, perché il Dl fa riferimento a una riforma del tributo e il Governo ha promesso che riguarderà anche le imprese. Nel frattempo, il 2013 vedrà un aggravio della tassazione e il venir meno della possibilità di sconti comunali

. . . .

Conto raddoppiato rispetto all'Ici Nemmeno i locali adibiti a negozio (che rientrano nella categoria C) sono stati ammessi alla possibilità di rinviare il pagamento dell'acconto Imu di giugno e sono penalizzati dagli aggravi 2013: anche la prima rata va calcolata in base all'aliquota effettiva, che a livello locale spesso sono state portate ben oltre il valore-base (0,76%). Co i Coi il conto rispetto alla vecchia Icì è anche arrivato a triplicare

-4 Servizio a pag. 8 , Servizi a pag. 4 e 13 4 Servizi a pag. 4 e 13

Sulla tassa 2 ione delle aree edificabili la disciplina d eli Imu non è mutata rispetto all'anno scorso e replica senza variazioni le regole che erano dell'Ici In particolare, l'imposizione deve essere calcolata sulla base delvalore di mercato dell'area, determinato al primo gennaio di ciascun anno,A1 fin Imu è fabbricabile anche l'area che sia di fatto oggetto di lavori dì costruzione, seppur in contrasto con gli strumenti urbanistici

Paga solo la parte non adibita al culto Gli immobili di Chiesa ed enti non commerciali non fruiscono di alcun rinvio per la prima rata Imu. Restano però i benefici già stabiliti dalle norme precedenti Per il2013: mentre fino a

l anno scorso l'esenzione spettava solo

per gli immobili adibiti esclusivamente a fini istituzionali, ora è possibile per quelli "promiscui" scorporare dalla rendita catastale la quota relativa alla parte in cui si culto o attività benefiche

. . . . . .

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1 moltiplicatore fa salire la tassa.

Solo vien.

Anche gli alberghi rientrano fra le categorie degli immobili produttivi. Per questo motivo, non danno la possibilità di rinviare il pagamento dell'acconto di giugno e sono penalizzati dagli aggravi 2013: il moltiplicatore passa da 60 a 65 e salt la possibilità di riduzione fino allo 0,4% dell'aliquota da parte dei Comuni (perché l'introito è diventat statale)

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Anche i centri commerciali rientrano fra le categorie degli immobili strumentali. Per questo motivo, non danno la possibilità di rinviare il pagamento dell'acconto dí giugno e sono penalizzati dagli aggravi 2013: il moltiplicatore passa da 60 a 65 e alta la possibilità di riduzione fino

allo O 4% dell'aliquota da parte dei Comuni (perche l'introito è diventato statale)

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L:ANALISI

Alberto Zanardi

Un intervento tutto politico senza traccia di selettività

lla fine, dal cilindro del governo è 1„, venuta fuori una sospensione della Xprima rata dell'Imu da 24 miliardi

tutta dedicata all'abitazione principale (oltre ai terreni agricoli e fabbricati rurali). Nessuna selettività per concentrare le poche risorse disponibili sui soli proprietari peri quali il cappio della liquidità è più stringente (tranne l'esclusione delle case di pregio), nessuna b occata di ossigeno per gli immobili produttivi. È una misura d'emergenza, circoscritta nella portata finanziaria per non pesare troppo sulla gestione della tesoreria statale e sulle conseguenti necessità di raccolta sui mercati, e piegata alle richieste della politica di favorire innanzitutto la prima casa. Vedremo poi cosa succederà nella fase di approvazione parlamentare del decreto legge, perla quale la previsione di un assalto alla diligenza per allargare il perimetro della sospensione è quasi un'ovvietà. I Comuni (quasi si dimentica che l'Imu sarebbe un'imposta comunale!) erano preoccupati per l'impatto sulla loro cassa. I loro timori dovrebbero ora rientrare: il mancato versamento della prima rata viene compensato dalla possibilità di incrementare le loro anticipazioni dalla

tesoreria statale per un importo massimo pari a quello che dovrebbe essere il totale della rata non versata, ovvero H5" dell'Imu 2012, con interessi sull'anticipazione a carico delbilancio dello Stato.A dire il vero, per i Comuni si è usato un occhio di riguardo: l'anticipazione di tesoreria è misurata sul maggiore tra il valore dell'Imu 2012 effettiva (cioè quella corrispondente ad aliquote e detrazioni deliberate dal singolo Comune) e quella standard (corrispondente ad aliquote e detrazioni fissate dalle Stato),Il risultato è, per esempio, che i Comuni che nel 2012

hanno abbassato l'aliquota sulla prima casa sotto lo standard (in tutto 534) si vedranno riconosciuta una possibilità di anticipazione maggiore della mancata rata Imu che, molto probabilmente, non esiteranno a utilizzare interamente.

Cosa succederà dopo questo rinvio? Il provvedimento annuncia una riforma di tutta l'imposizione patrimoniale sugli immobili da adottare entro fine agosto. Si tratterebbe di una riforma che dovrebbe rivedere l'articolazione del prelievo tra Stato e Comuni e includere nel suo perimetro anche la Tarsu. Opportunamente questi principi generali delal riforma avrebbero dovuto includere anche le forme di prelievo sui redditi da fabbricati, consapevoli di quanto sia permeabile il confine tra imposte sul patrimonio e imposte sui redditi. Se la riforma arriverà, la nuova Imu sarà presumibilmente al ribasso peri Comuni, con necessità di qualche trasferimento compensativo.E se la riforma malauguratamente non vedesse la luce entro fine agosto? E se il governo cadesse prima? Il Dl prevede una sorta di clausola di salvaguardia, a tutela dei conti pubblici: la rata non pagata oggi si verserà secondo le regole attuali un attimo dopo (i116 settembre) il termine ultimo concesso alla riforma, a conferma di quanto i margini finanziari restino sempre molto stretti.

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L'ANALISI

Gian Paolo Tosoni

Tutti in coda agli uffici dell'agenzia del Territorio

'"Th radita sorpresa per il settore agricolo che

\N 2- può usufruire della sospensione del pagamento della prima rata Imu per il 2013. Quindi la prossima scadenza del 17 giugno passa inosservata dai proprietari di terreni agricoli e fabbricati rurali in quanto non devono pagare alcunché a titolo di imposta municipale. Poi si vedrà cosa succederà entro il 31 agosto (scadenza impropria per cose importanti); in assenza di modifiche normative si pagherà la prima rata 2013 entro il 16 settembre 2013. La sospensione è a tutto campo e riguarda sia i terreni agricoli sia i fabbricati rurali.

L'introduzione dell'imposta nel comp arto agricolo aveva comportato un forte aumento, quasi sempre almeno doppio, rispetto all'Ici. Inoltre la normativa sull'Imu aveva scovato i fabbricati rurali che fino a quel momento erano irrilevanti ai fini fiscali. È pur vero che l'aliquota d'imposta sui fabbricati rurali è soltanto del 2 per mille, riducibile per mille a cura dei Comuni (riduzione non possibile per l'anno 2013 in cui il gettito sarebbe riservato allo Stato). Tuttavia, tenuto conto che la rendita relativa ai fabbricati rurali è catastalmente già compresa nel reddito dominicale dei terreni, la tassazione Imu genera una duplicazione d'imposta. Di questa circostanza il legislatore fiscale dovrebbe tenere conto in occasione della

revisione della fiscalità immobiliare.

La sospensione del pagamento della prima rata dell'Imu 2013 per i terreni agricoli può comprendere anche in certi casi le aree fabbricabili qualora siano possedute e coltivate da imprenditori agricoli professionali o coltivatori diretti iscritti nella gestione previdenziale. Questa agevolazione è estesa anche alla società proprietaria di terreni che abbiano la medesima qualifica di imprenditore agricolo professionale.

La sospensione del pagamento della prima rata riguarda anche i fabbricati rurali la cui individuazione non è sempre agevole. Qualora l'abitazione sia accatastata in «A6» e i fabbricati strumentali in categoria «Dio», la ruralità è fuori discussione a condizione ovviamente che permanga la loro funzione. Inoltre può essere tranquillamente sospesa l'applicazione dell'Imu per quei fabbricati per i quali entro Ilio settembre 2012 è stata chiesta agli uffici dell'agenzia del Territorio la variazione e la classificazione fra le costruzioni rurali. Per questi fabbricati dovrebbe essere apposta la lettera «R». Sono altresì tranquilli i proprietari di fabbricati rurali che entro il 30 novembre hanno chiesto l'accatastamento di quelli già iscritti nel catasto terreni. Invece per le costruzioni di campagna - per le quali non si è provveduto a tale procedura - sussiste il dubbio in ordine alla classificazione rurale e questo quindi esclude la sospensione nel pagamento della rata.

Nelle prossime settimane si verificherà quindi una richiesta agli uffici del Territorio per conoscere se le costruzioni possono essere considerate rurali, diversamente la sospensione non opera ed entro il 17 giugno si dovrà procedere al pagamento della prima rata.

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Anche i terreni schivano il pagamento Il blocco dei versamenti in calendario per il 17 giugno si estende ai fabbricati rurali

re agricolo professionale) o col-tivatore diretto iscritti nella pre-videnza agricola. Pertanto la so-spensione della prima rata rile-va anche per queste aree.

Per i fabbricati invece, la no-zione di ruralità ai fini fiscali è contenuta nell'articolo 9 del Dl 557/93. Al comma 31a norma sta-bilisce le condizioni necessarie per il riconoscimento ditale qua-lifica, con riferimento ai fabbri-cati ad uso abitativo. Ad esem-pio è rurale un fabbricato utiliz-zato quale abitazione dall'affit-tuario del terreno a cui l'immobi-le è asservito.

Il successivo comma 3-bis in-dividua invece le caratteristiche rilevanti per il riconoscimento della ruralità peri fabbricati stru-mentali. In pratica, tali fabbrica-ti sono considerati rurali se so-no necessari allo svolgimento dell'attività agricola di cui all'ar-ticolo 2135 del Codice civile.

In tal senso occorre precisare anche che la circolare ministe-riale n. 3/DE/2012 ha chiarito che ai fini del riconoscimento della ruralità rilevano unicamen-te la natura e la destinazione dell'immobile, indipendente-mente dalla categoria catastale

di appartenenza. La ruralità ne-gli atti catastali è riconosciuta mediante una specifica annota-zione («R»).

Si ritiene che la richiesta e la successiva apposizione di tale annotazione, ancorché non ne-cessarie per il riconoscimento ai fini tributari della ruralità, sia-no quantomeno opportuni per meglio affrontare eventuali futu-re contestazioni.

La b ase imponibile dei fabbri-cati rurali per l'anno 2013 sareb-be determinata assumendo la rendita catastale rivalutata del 5 per cento e moltiplicata per 65. Mentre l'aliquota sarebbe del 0,2 per cento riducibile per cento da parte dei Comuni.

Tuttavia la circolare ministe-riale n. 5/DF/2013 ha definitiva-mente chiarito che per i fabbrica-ti rurali ad uso strumentale l'ali-quota di riferimento rimane quella ridotta dello 0,2 per cen-to, senza però la possibilità per i Comuni di ridurla fino allo 0,1.

In ogni caso tali regole sono sospese con riferimento alla pri-ma rata Imu 2013.

Si ricorda altresì che conti-nuano ad essere in ogni caso esenti dall'Imu i fabbricati rurali strumentali ubicati in comuni

classificati montani indicati nell'elenco dei Comuni italiani predisposto dall'Istituto nazio-nale di statistica (Istat).

La medesima esenzione è pre-vista per i terreni i terreni agrico-li, ancorché incolti (circolare agenzia delle Entrate n. 5/E/2013), ricadenti in aree mon-tane o di collina di cui alla circo-lare n. 9 del 14 giugno 1993.

Infine, il decreto-legge di rin-vio dell'Imu approvato ieri con-tiene una clausola di salvaguar-dia. In particolare, il provvedi-mento stabilisce che in caso di mancata adozione di una com-plessiva riforma della disciplina fiscale del patrimonio immobi-liare entro il prossimo 31 agosto la prima rata è fissata al 16 set-tembre 2013. Ciò in quanto conti-nua a trovare applicazione la di-sciplina vigente.

In altre parole, se entro il prossimo 31 agosto il Governo non porta a termine una rifor-ma complessiva sulla fiscalità immobiliare la prima rata per i terreni agricoli e fabbricati rura-li, ad oggi sospesa, dovrà essere versata entro il successivo 16 settembre.

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Gian Paolo Tosoni

Sospesa la prima rata dell'Imu per terreni agricoli e fabbricati rurali. Ma potrebbe es-sere solo un rinvio: il pagamen-to è fissato al 16 settembre, se il Governo non adotterà una com-plessiva riforma della disciplina fiscale sul patrimonio immobi-liare entro il 31 agosto.

Ai fini del tributo sono consi-derati agricoli i terreni destinati all'esercizio delle attività agrico-le di cui all'articolo 2135 del Codi-ce civile anche se non coltivati e quindi anche se il terreno è la-sciato a riposo.

Inoltre la circolare ministeria-le n. 3/DF/2012 ha chiarito che non sono considerati edificabili, ancorché classificati come tali nel piano regolatore del Comu-ne, i terreni posseduti e condotti da un soggetto lap (imprendito-

0. 5SAFC.RTE Resta l'esenzione

per gli immobili

strumentali

che sono situati

in comuni montani

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oopdfiiàe, Come te prime case

Prima rata Imu sospesa an-che per le unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale del so-cio assegnatario. Il versamen-to sarà comunque dovuto il 16 settembre se la prevista rifor-ma del fisco sugli immobili non andasse in porto entro il prossimo 31 agosto.

In sostanza, le unità immobi-liari appartenenti alle coopera-tive edilizie a proprietà indivi-sa adibite ad abitazione princi-pale dei soci assegnatari bene-ficiano della sospensione del versamento della prima rata dell'Imu, come tutti gli immo-bili adibiti ad abitazione princi-pale dal proprietario in modo diretto. Sono gli organismi co-operativi che mantengono la proprietà giuridica, mentre gli immobili sono assegnati ai so-ci persone fisiche. Si realizza-no le medesime condizioni previste per cooperative a pro-prietà divisa nel qual caso pe-rò l'abitazione appartiene giu-ridicamente al socio il quale può usufruire dei benefici per l'abitazione principale. Men-tre nella proprietà indivisa la proprietaria dell'abitazione è la cooperativa.

Rientrano nell'agevolazio-ne anche gli alloggi regolar-mente assegnati dagli Istituti

autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia re-sidenziale pubblica con le stes-se finalità degli Iacp. C'è un'analogia con la disciplina istitutiva dell'Imu: gli immobi-li sopra richiamati sono già as-similati ai fabbricati adibiti ad abitazione principale per quan-to riguarda le agevolazioni sul-le detrazioni. Infatti, le coope-rative edilizie a proprietà indi-visa, gli Iacp e gli enti assimila-ti proprietari di immobili asse-gnati ai soci o associati e da que-sti adibiti ad abitazione princi-pale possono beneficiare per gli stessi della relativa detrazio-ne base di 200 euro. Ma questi soggetti non possono fruire né dell'aliquota ridotta (04./0) né della maggiorazione della de-trazione prevista per i figli in quanto persone giuridiche. Il Comune può però ridurre l'ali-quota fino allo 0,4°o (ipotesi prevista per gli immobili posse-duti da soggetti Ires).

Infine, come previsto per l'abitazione principale, anche per gli immobili in questione la prima rata dovrà essere comun-que versata il i6 settembre 2013 in caso non sia adottata entro il prossimo 31 agosto da parte del governo una riforma sull'inte-ra fiscalità immobiliare.

G.P.T.

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La produzione non conta fin i

. Ai fini dell'imposta municipale sugli immobili, sono , considerati agncoli i terreni destinati all'esercizio delle attività agricole di cui all'articolo 2135 del Codice civile anche se non coltivati e quindi anche se il terreno è lasciato a riposo. Il ministero dell'Economia ha chiarito inoltre che non sono considerati edificabili, anche se classificati come tali nel piano regolatore del Comune, i terreni posseduti e condotti da un soggetto Iap, vale a dire da un imprenditore agricolo professionale oda un coltivatore dìretto iscritti nella previdenza agricola

Le case delle cooperative Anche le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatati beneficiano della sospensione del versamento della prima rat ,

ell'Imu. Sono gli organismi cooperativi che mantengono la propriet`

a giuridica, mentre gli immobili sono assegnati ai soci persone fiosnicdhiez: Si realizzano le stesse c ioni previste per c ooperative a proprietà divisa,

rielqual caso, però, l'abitazioli° appartiene giuridicamente al

socio, il quale può usufruire dei b enefici per l'abitazione

principale

Immobili rura li

In base al decreto legge 557 del 1993 è «rurale» un fabbricato utilizzata come abitazione dall'affittuariodel terreno a cui l'immobile è asservito. Per quanto riguarda, invece, i fabbricati strumentali, questi sono considerati rurali se sono necessari allo svolgimento dell'attività agricola. Per definire <rurale» un fabbricato non conta la categoria catasta le sotto la quale è registrato, ma solo la natura 'e la destinazione dell'immobile. E però necessario che in catasto sia presente l'annotazione «R» accanto ai dati catastali dell'immobile. Per questi immobili l'Imu è sospesa fino al16 settembre

Intervento che vale anche per il socio

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Michel terreni sehivanoil pwaniento

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•.z Ì-k:ML`

Saverio Fossati

In attesa della riforma contribuenti

vanno in tilt cconto rebus anche quest'anno, grazie alla trovata della

sospensione. Tutti condannati al ricalcolo della prima rata, se e quando ci sarà, mentre i Comuni si arrangeranno con la Tesoreria.

Il decreto, del resto, è chiarissimo; meno i suoi presupposti: si sospende per riformare le imposte immobiliare o si sospende per trovare coperture? Ufficialmente il motivo è il primo. Che sarebbe come dire: sospendiamo il pagamento dell'Irpef nell'attesa di riformare il sistema fiscale. Nessuno può pensare che un'operazione del genere possa durare cento giorni. È vero che nello stesso lasso di tempo Napoleone riuscì a ritrasformare il regno di Francia in un impero repubblicano e fece tornare le aquile a volare dal Mediterraneo al Belgio. Ma poi sappiamo com'è andata a finire: obiettivi troppo ambiziosi in tempi troppo stretti generano risultati negativi.

E non solo è irrealistico pensare che si possa mettere mano alla riforma del Catasto, necessariamente prodromica a qualunque ragionamento sulla fiscalità immobiliare, in meno di cinque anni.Il problema scaturito dalla sospensione è molto più concreto e va a toccare milioni di contribuenti. Il confronto con quanto hanno deciso o non deciso i Comuni, che abbiano o non cambiato le aliquote quest'anno è veramente improbo e ancora una volta ci troviamo con una norma che in sostanza ha la funzione di costituire un compromesso tra la realtà dei conti pubblici e la promessa

fatta di eliminare l'Imu sull'abitazione principale; quindi tutti sappiamo che questo è quanto avverrà, pena la caduta del Governo.

Il tutto, naturalmente, nella più assoluta indifferenza nei confronti dei contribuenti, che ora si troveranno almeno chi ha altri immobili oltre l'abitazione principale a ricalcolare un'imposta rompicapo che già l'anno scorso aveva provocato milioni di quesiti. Tanto che lo sportello aperto dal Sole 24 Ore registra ogni giorno centinaia di domande che girano intorno al tema di fondo: è cambiato qualcosa? Sì, perché ciò che emerge da queste voci è l'assurdità di un'imposta che considera abitazione principale solo quella in cui abitala famiglia al gran completo e che non ammette che un padre presti una casa al figlio.

Così questi contribuenti chiedono, frastornati dai continui cambi d'orientamento, se la sospensione vale anche per le seconde case, se le aliquote cambiate dai Comuni per il 2013 sono utilizzabili o lo saranno solo al saldo; in sostanza ciò che emerge in maniera prepotente è ancora una volta il desiderio di "mettersi in regola". Tocca ai contribuenti rifare i conti per l'ennesima volta, brandeggiare rendite, aggiornamenti, moltiplicatori, aliquote sperando di non sbagliare.

Ci sono dei Paesi dove il conto lo presenta il Fisco e chi vuole può rifarlo. Qui i ruoli sono invertiti. Perché, quindi, chiedersi se questo decreto abbia un significato per i contribuenti per i quali la sola certezza è quella che dovranno stare attentissimi anon sbagliare, sperando di versare una rata di settembre (ma anche qui sono solo voci) o un saldo da dove, alla fine, non ci sia più l'Imu sull'abitazione principale?

La nebulosità degli intenti e le ingenue speranze di rifare la fiscalità immobiliare in modo serio in soli cento giorni non bastano a ridare fiducia a chi nella casa ci abita e per la quale ha fatto tanti sacrifici.

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Acconto, nuove regole in arrivo Il Dl sulla Pa ha reintrodotto le vecchie modalità Ici ma attende il voto finale Paquale Mirto

Nel versare l'acconto Imu il contribuente dovrà considerare che le regole di determinazione dell'importo e di ripartizione tra Stato e Comune sono diverse da quelle utilizzate l'anno scorso.

La prima differenza sta nelle ali-quote da utilizzare. Nel 2012 il con-tribuente ha corrisposto l'Imu ver-sando 31 50% dell'importo dovuto nell'anno, calcolato con le aliquote di base previste dalla legge. Nel 2013 vi sono ancora incertezze cir-ca il regime da applicare.In base al-la normativa vigente occorrerà ve-rificare sul sito del dipartimento delle Finanze se sono state pubbli-cate le aliquote eliberate dai Comu-ni per 31 2013: in caso affermativo l'acconto saràpari al50% dell'impo-sta calcolata con le nuove aliquote.

Se il Comune non ha pubblicato la nuova delibera, occorrerà consi-derare le aliquote pubblicate nel 2012, e solo nel caso in cui non risul-tino pubblicate neanche queste, si potranno utilizzare le aliquote-ba-se fissate dalla legge.

Tuttavia il testo della legge di conversione del D135/2013, licen-ziato dalla Camera, modifica le re-gole di determinazione dell'accon-to rispolverando le stesso meccani-smo previsto per l'Ici: si prevede che il versamento della prima rata è eseguito sullabase dell'aliquota e delle detrazioni dei 12 mesi dell'an-no precedente. Il saldo dell'impo-sta dovuta per l'intero anno, con eventuale conguaglio sulla prima rata versata, sarà invece effettuato sulla base delle delibere pubblica-te sul sito del ministero dell'Econo-

mia alla data del 16 ottobre di cia-scun anno; in assenza di pubblica-zione, sulla base delle delibere dell'anno precedente.

Altra novità dell'ultima ora, con-tenuta nel decreto legge approva-to ieri dal Consiglio dei ministri, ri-guarda la sospensione del versa-mento per le abitazioni principali e relative pertinenze, escluse quel-le di lusso (categorie A/i, A/8 e A/9), per le abitazioni delle coope-rative a proprietà indivisa e per le case popolari assegnate dagli Iacp e, infine, per i fabbricati rurali e i terreni agricoli.

La sospensione è stata dispo-sta in previsione di una riforma della disciplina dell'imposizione fiscale sul patrimonio immobilia-re che dovrà essere adottata en-tro i131 agosto 2013.

I contribuenti obbligati all'ac-conto dovranno tener conto che i criteri di riparto del gettito Imu tra lo Stato e il Comune sono stati mo-dificati dalla legge di Stabilità 2013.

Nel 2012 allo Stato spettava il 50% dell'imposta calcolata appli-cando alla base imponibile di tutti gli immobili, esclusi abitazioni principali e fabbricati rurali, l'ali-quota di base dello 0,76 per cento.

Nel 2013 è invece riservato allo Stato il gettito Imu derivante da-gli immobili a uso produttivo clas-sificati nel gruppo catastale D, cal-colato sempre ad aliquota stan-dard dello 0,76 per cento. I Comu-ni possono comunque aumenta-re tale aliquota fino ad un massi-mo di 0,3 punti percentuali, riser-vandosene il gettito.

Rispetto al 2012, quindi, il gettito

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IL PROCEDIMENTO

Individua e rivaluta la rendita catastale

Bisogna recuperare la rendita catastale

(esempio 1.032 euro) e rivalutarla

del 5%, cioè moltiplicarla per 1,05

Applica il moltiplicatore La rendita va moltiplicata per 160

per ottenere la base imponibile

Ty"

Applica l'aliquota

Sulla base imponibile va applicata

l'aliquota dello 0,96%

(dividendo per 100

e moltiplicando per 0,96)

Calcola l'acconto

L'importo così ottenuto va diviso

per 2: il risultato è l'acconto

da versare entro il 17 giugno.

L'acconto va versato solo al Comune

utilizzando il codice tributo 3918

.032,00 Ci 1,05

1.083,60

1,083,60 160,00

.376,00

173.376,00 Q 100,00

L733,76 O 0,96

1.664,41

64,41 2,00

832,20 tg

i

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delle seconde case, dei negozi e del-le aree fabbricabili andrà versato interamente al Comune, utilizzan-do i medesimi codici tributo dell'anno scorso. Per i fabbricati di categoria D, occorrerà dividere il gettito, versando allo Stato un ac-conto pari al 50% dell'imposta do-vuta in base all'aliquota dello 0,76% (codice tributo 3919) e ver-sando al Comune 3150% dell'impo-sta dovuta in base all'eventuale maggiorazione di aliquota delibe-rata (codice tributo 3918).

Ad esempio, se si considera un fabbricato di categoria D/8 con rendita, già rivalutata del 5%, pari a 2mila euro, sito in un Comune per il quale risulta pubblicata solo l'aliquota dello 0,96 per cento del 2012, a fronte di un acconto Imu 2012 pari a4.788,00 euro, l'acconto

2013 sarà pari a 6.552,00 euro, di cui 5.187 euro di competenza dello Sta-to e 1.365 euro di competenza del Comune.

Il Comune nel 2012 aveva la pos-sibilità di deliberare, a vario titolo, aliquote agevolate per i fabbricati D, le quali potevano arrivare anche fino allo 0,38%, come nel caso di fabbricati merce posseduti da im-prese di costruzione.

Tali aliquote, anche in assenza di una nuova deliberazione comu-nale, non possono trovare comun-que applicazione nel 2013, così co-me chiarito nella risoluzione 5/DF del 28 marzo 2013. L'acconto, in questo caso, dovrà essere versato facendo riferimento all'aliquota standard dello 0,76%, con gettito ri-servato interamente allo Stato.

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percorso

SECONDA CASA

AbgEu3ta 0,96% a C

La seconda casa (affittata

D tenuta a disposizione del

proprietario) paga l'acconto Imu

in base all'aliquota deliberata

dal Comune che può averla

differenziata tra le diverse

tipologie di usi e di locazione.

Nell'esempio si assume

un'aliquota pari allo 0,96%

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IL PROCEDIMENTO

Individua e rivaluta la rendita catastale Bisogna recuperare la rendita catastale

(esempio 20.000 euro) e rivalutarla

del 5%, cioè moltiplicarla per 1,05

Applica il moltiplicatore La rendita va moltiplicata per 65

per ottenere la base imponibile

Applica l'aliquota

Quota Stato

Sulla base imponibile va applicata

l'aliquota dello 0,76% (dividendo

per 100 e moltiplicando per 0,76)

Quota Comune

Sulla base imponibile va applicata

l'aliquota dello 0,2% (dividendo

per 100 e moltiplicando per 0,2)

Calcola l'acconto

L'importo così ottenuto va diviso per 2:

il risultato è l'acconto da versare entro

il 17 giugno.

Per l'acconto da versare allo Stato

va utilizzato il codice tributo 3919 Per l'acconto da versare al Comune

va utilizzato il codice tributo 3918

L'ESEMPIO

20,000,00 O 1,05

21.000,00

21,000,0 0 0 65,0 o

5.000,0 O

65.000,00 O 100,00 .650,00 0

0,76 10.374,00 0

65.000,00 O 100,00

13.650,00 0,20

2.730,00

ACCONTO COMUNE

10.374,0 20

5.187,0

.730,0 2,0

1.365,0

0 0 o o O

O

o 0

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MMUCATO PRODUTTWO

ks,,5 e

L'esempio è valido

per i fabbricati produttivi, diversi

da quelli classificati D/5:

per esempio, D/1 opificio; D/7

immobile destinato ad attività

industriali; D8 immobile

commerciale. Per i fabbricati

di categoria D, diversi dal D/5,

il moltiplicatore da utilizzare

nel 2013 è aumentato da 60 a 65.

Per gli immobili classificati D/5,

banche ed istituti di credito,

il moltiplicatore è rimasto 80

nnnz, nnn

AbT3oh-s

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Blocco esteso alla «doppia» prime a casa La sospensione del versamento vale anche per i coniugi che risiedono in Comuni diversi

ne che «nel caso in cui i com-ponenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagra-fica in immobili diversi situati nel territorio comunale, le agevolazioni per l'abitazione principale e per le relative per-tinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile»);

b) per «pertinenze del-l'abitazione principale» si in-tendono «esclusivamente quelle classificate nelle cate-gorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un'unità pertinenziale per ciascuna delle categorie ca-tastali indicate, anche se iscritte in catasto unitamen-te all'unità a uso abitativo».

Le esclusioni

Occorre inoltre notare che il te-sto legislativo punta l'obiettivo sull'immobile «nel quale il possessore e il suo nucleo fa-miliare» dimorano abitual-mente e risiedono anagrafica-mente: pertanto, devono ricor-rere contemporaneamente, per aversi «abitazione princi-pale», sia il requisito della «di-mora abituale» sia il requisito della «residenza anagrafica». Da quanto precede discende, ad esempio, che:

a) non può essere considera-to quale «abitazione principa-le» l'appartamento di titolari-tà di Tizio, da questi concesso

in comodato al figlio Caio, nel quale Tizio non dimori e non risieda;

b) non può essere considera-to quale «abitazione principa-[e» l'appartamento di titolarità di Tizio (nel quale Tizio non di-mori e non risieda), da questi concesso in locazione a un sog-getto che vi dimori e vi risieda;

c) non può essere considera-ta come «abitazione principa-[e» la casa di titolarità dell'ap-partenente alle Forze armate Elle abbia l'obbligo di residenza in caserma.

La «doppia» prima casa

Inoltre, se due coniugi, aven-do essi una casa di proprietà per ciascuno nello stesso Co-mune, "spacchettano" la fami-glia (stabilendo la loro resi-denza e la loro dimora «in im-mobili diversi situati nel terri-torio comunale») non posso-no con ciò duplicare il tratta-mento agevolato riservato al-[a «abitazione principale»; se invece si tratta di coniugi che hanno l'uno la residenza in un Comune, l'altro la residenza in un Comune diverso dal pri-mo (e quindi di una fattispe-cie in cui la norma antielusiva non si applica per questa di-versità di Comuni), se è vero che ora occorre sia risiedere sia dimorare in una data abita-zione per poterla considerare «principale», non è più possi-bile nemmeno "giocare" sulla

residenza in Comuni diversi al fine di moltiplicare per due ['agevolazione relativa alla «abitazione principale», ame-no che ciascuno dei coniugi non dimori realmente nella casa ove è impressala sua resi-denza anagrafica.

Magazzini e posti auto

Quanto poi alle pertinenze, dal-[a nozione sopra riportata emerge che sono «esclusiva-mente quelle» di cui alla defini-zione in esame e che quindi la «abitazione principale» può avere al massimo tre pertinen-ze, ciascuna appartenente a una diversa delle tre categorie catastali: una di categoria «C/2» (comprendente: «ma-gazzini e locali di deposito; can-tine e soffitte se non unite all'unità immobiliare abitati-va»), una di categoria «C/6» (comprendente: «stalle, scude-rie, rimesse per auto o imbarca-zioni, autorimesse, posti auto scoperti») e una di categoria «C/7» (comprendente: «tetto-ie; posti auto su aree private; posti auto coperti; lavatoi pub-blici»), essendo esclusa ogni al-tra "combinazione", e così ad esempio non è possibile che le tre pertinenze ammesse siano una di categoria «C/2» e due di categoria «C/6»; né è possibile avere due pertinenze, se en-trambe di categoria «C/6».

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Angelo Busani

Sospensione del versa-mento della prima rata dell'Imu dovuta per il 2013: è quanto il decreto legge varato ieri dal Consiglio dei ministri sancisce con riferimento:

i) alla «abitazione principa-le e relative pertinenze, esclu-si i fabbricati classificati nel-le categorie catastali A/1, A/8 e A/9»;

2) alle unità immobiliari ap-partenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principa-le e relative pertinenze dei so-ci assegnatari;

3) agli alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autono-mi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residen-ziale pubblica, comunque de-nominati, aventi le stesse fina-lità degli Iacp.

La definizione di prima casa

Il concetto di «abitazione principale» e delle sue «perti-nenze» è recato dall'articolo 13, comma 2 del decreto legge 201/2011:

a) per «abitazione principa-le» si intende «l'immobile, iscritto o iscrivibile nel cata-sto edilizio urbano come uni-ca unità immobiliare, nel qua-le il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitual-mente e risiedono anagrafica-mente» (ma conia precisazio-

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Aliquote applicate dai comuni sull'abitazione principale. Dati in percentuale I versamenti Imu per l'abitazione principale. Numero di contribuenti in percentuale del totale e tra parentesi il versamento totale

FASCIA 150-200

11,25 (0,06)

FASCIA 300-400

8,33 (12,73)

FASCIA 500-600

3,12 (7,52)

Riduzione fino a un punto

3A Incremento fino a due punti FASCIA50-100

1,5 18,07 (5,90)

Aliquota standard

68,3

FASCIA 200-300 FASCIA 400-500 FASCIA Oltre 600

14,76 (16,o3) 4,95 (0,76) 6,79 (20,04)

FASCIA <-50 FASCIA 100-150 Riduzione fino a due punti

3,0 17,97 (217) 14,76 03,11)

Q,n tr t

11)e ntI h t fatto ileversa versamento

IN CASSA Per il 2012 ale„del gettita Imu ................................. .................................

principale

PD=SIGNORILE .......

RSTiA^IONIiDI'

a 8

36 mila

179s 225 euro 4 n miliardi ,Udi euro

Il gettito Imu dell'abitazione principale, i contribuenti interessati e il peso su l totale dei versamenti dell'imposta ,417miliardi ,8 milioni

Le decisioni locali La ripartizione dei versamenti

Chi poi paga e chi deve coltinues-a a paga`: e

I numeri delle prime case in gli effetti della

sospensione e il gettito

NON PAGHERANNO

Le prime case interessate dalla sospensione del versamento della rata Imu di giugno, le pertinenze interessate e gli effetti finanziari

35 milioni 12,5 milioni 2,01 miliardi 112 ,5 euro rq hTIi. m

PAGHERANNO

I numeri e le ti pologie delle prime case per le quali, nonostante il decreto legge di ieri, occorrerà pagare la rata Imu entro lunedì 17giugno

ABITAZIONIINIIILLA CASTELLI R A GI ARTISTICI

HA,

NUMERO

„j ABITAZIONI

Categoria cot

NUMERO

ala ABITAZIONI

3A

2.519 NUMERO

LE CASE CHE NON DOVRANNO VERSARE LA RATA IMU ENTRO IL 17/06

19,6 mi ion i TOTALE PRIME CASE

35 mila VIII

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o o Incremento fino a un punto

o

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11,8

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stop. Il perimetro d'intervento

Dimora e residenza sotto un unico tetto Giuseppe Debenedetto

Il decreto legge adottato dal Governo ha sospeso la pri-ma rata dell'Imu per l'abitazio-ne principale e relative perti-nenze, escluse le abitazioni di lusso rientranti nelle categorie A/i, A/8 e A/9. Occorre comun-que definire i confini applicati-vi dello stop per la prima casa, considerando che il passaggio dall'Ici all'Imu ha visto restrin-gersi la nozione di abitazione principale creando diversi dub-bi interpretativi.

Dimora e residenza

In primo luogo la «dimora abi-tuale» e la «residenza anagrafi-ca» devono coesistere, mentre con l'Ici le risultanze anagrafi-che costituivano una semplice presunzione. Dunque, per l'Imu non è prevista la prova contraria, cioè la dimostrazio-ne che il luogo dell'abituale di-mora è diverso dalla residenza

anagrafica. Inoltre è necessa-rio che l'unità immobiliare sia abitata dal soggetto passivo e dal suo nucleo familiare. La norma tuttavia non contiene al-cuna definizione di nucleo fa-miliare, quindi non è chiaro se il riferimento va fatto alla «fa-miglia anagrafica» (cioè a quel-

LIWTE PARZIAL Al nucleo familiare

deve corrispondere

un solo fabbricato

ma collocato

nello stesso Comune

LE PE.RTINffiZE Se il contribuente

ha due autorimesse

potrà usufruire

dell'agevolazione

soltanto per una

la che risulta dai registri comu-nali) oppure ad altre definizio-ni, come quelle dettate ai fini della corresponsione degli as-segni familiari o ai fini Isee.

Agevolazione unica

La disciplina prevede poi che al singolo nucleo familiare deve corrispondere una sola abitazio-ne principale. Quindi se i coniugi stabiliscono dimora e residenza in immobili diversi nello stesso comune, i benefici spettano solo per un fabbricato. Restrizione tut-tavia che non ha luogo se i due im-mobili sitrovano in diversi comu-ni: in questo caso, secondo la cir-colare 5/DF/2on del ministero dell'Economia e delle fmanze, il rischio di elusione sarebbe mino-re perché la separazione potreb-be essere giustificata da effettive necessità (ad esempio per lavo-ro), ma in realtà si tratta di una la-cuna normativa che lascia spazio a comportamenti elusivi.

L'unità immobiliare

Altra particolarità dell'Imu ri-guarda il riferimento all'unica unità immobiliare, che farebbe decadere il concetto di alloggi contigui costituenti di fatto un'unica abitazione, come so-stenuto dalla giurisprudenza per l'Ici. Sul punto il ministero afferma che non è possibile ap-plicare le agevolazioni per più di un'unità immobiliare, a me-no che il contribuente non ab-bia prima proceduto al loro ac-catastamento unitario. Resta tuttavia da capire come com-portarsi in caso di accatasta-mento unitario ai fini fiscali, cioè quando non è possibile fon-dere le due unità immobiliari a causa della diversa titolarità del-le stesse.

Le pertinenze

Anche sul fronte delle pertinen- ze la disciplina Imu è più strin-

Ila «cloppialininn casa

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gente rispetto al passato, pre-vedendo una sola unità immo-biliare per ciascuna delle cate-gorie catastali C/2 (cantine e soffitte), C/6 (autorimesse), C/7 (tettoie). Quindi se il con-tribuente ha un'abitazione principale con due autorimes-se, di categoria C/6, potrà usu-fruire dell'agevolazione solo per una di esse. La norma pre-cisa che tra le pertinenze van-no considerate anche quelle censite insieme all'abitazio-ne, quindi qualche complica-zione potrebbe sorgere sull'individuazione delle per-tinenze "eccedenti", non sog-gette alla sospensione della prima rata.

Il coniuge separato

Il Dl non dice nulla sulla casa coniugale assegnata al coniu-ge separato, che dovrebbe co-munque rientrare nella so-spensione trattandosi di assi-

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Pd ma Gna

Per prima casa si intende un'unità immobiliare a uso abitativo avente caratteristiche non di lusso ubicata nel comune dove l'acquirente risiede e svolge la propria attività. L'acquisto è agevolato fiscalmente. Per comprare la prima casa l'acquirente non deve possedere altre case nel medesimo comune né deve possedere in tutto il territorio nazionale altre case acquistate con la medesima agevolazione. La prima casa non può essere venduta prima di cinque anni dal suo acquisto a pena di decadenza dalle agevolazioni a meno che entro un anno dalla vendita il contribuente compri una nuova abitazione principale

milazione legale. In questo ca-so scatta il diritto di abitazio-ne a prescindere dall'effettivo possesso dell'immobile. Non è chiaro però come comportar-si se la casa è di proprietà dei suoceri ed era stata concessa in comodato alla famiglia op-pure se era in locazione. Sul punto si è recentemente espresso il ministero chiaren-do che la disposizione opera solo nei casi in cui l'immobile assegnato sia di proprietà, an-che parziale, del coniuge non assegnatario e in quello in cui lo stesso immobile sia stato concesso in comodato, esclu-dendosi il caso della locazione (risoluzione del ministero dell'Economia e delle finanze 5/2013). Interpretazione tutta-via non integralmente condivi-sa dall'Ifel, che esclude anche il comodato e limita l'applica-zione della norma ai soli casi in cui l'immobile assegnato sia di proprietà, interamente o pro-quota, del coniuge non as-segnatario (nota Ifel del 10/5/2013).

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L'AN.ALISÌ

Angelo Busani

Una scelta provvisoria che penalizza il lavoro

ospensione dell'Imu non significa, beninteso,

L.) cancellazione; sospendere la prima rata non significa che anche la seconda avrà la stessa sorte. Insomma, più che una scelta frutto di una ponderata strategia di lungo termine, pare più una soluzione episodica.

Era difficile immaginare un risultato più provvisorio e incerto. Anche perché il mancato incasso corrispondente all'Imu che a giugno non verrà versata dovrà pur essere compensato con qualche altra entrata e perché nelle casse dei Comuni questi soldi in qualche modo dovranno comunque pur sempre arrivare.

L'unica flebile consolazione è che si tratta - è noto - di un pedaggio che il Governo ha dovuto pagare quale prezzo di una promessa elettorale (di formidabile impatto mediatico, ma priva di ogni fondamento tecnico) formulata da uno dei suoi principali sostenitori. Insomma speriamo che non sia quel «buon giorno che si vede dal mattino» che caratterizza ogni successivo sviluppo della giornata; e speriamo anche che il Governo si concentri ora su sforzi normativi strutturali, di lungo periodo, connotati da un'opportuna giustificazione tecnica, senza più subire (allontanandosi sempre più nel tempo l'eco della

campagna elettorale) il condizionamento delle promesse.

Ma il pessimismo è d'obbligo perché, se una tornata elettorale si allontana, una nuova chiamata alle urne già si intravede all'orizzonte con il relativo carico di altre fantasmagoriche illusioni dipendenti da elargizioni le quali, più che risolvere, complicano.

È chiaro, inoltre, che toccare il portafoglio dei proprietari di case significa incontrare il favore di una platea di elettori più vasta rispetto a quella rappresentata dai contribuenti che pagano l'Imu in relazione ai fabbricati d'impresa. L'aver operato una scelta in tal senso suscita però profili di grave preoccupazione e di riprovazione: incidere sulle imprese significa non solo tassare un fattore della produzione, ma anche privarle di risorse utili a creare investimenti, produzione e lavoro. E impedire alle imprese di originare valore significa, in ultima istanza, togliere valore al sistema nel suo complesso e ai singoli cittadini.

E se questo è palese già per i fabbricati strumentali all'attività d'impresa (e cioè a quelli che servono affinché l'impresa svolga il suo lavoro), per quelli che costituiscono il frutto dell'attività d'impresa il problema si fa addirittura drammatico. Non solo perché si tratta di un salasso su un malato colpito da una grave anemia, ma anche perché si tratta di una scelta priva di qualsiasi logica: tassare le case prodotte dalle imprese edili è come somministrare un veleno in luogo di una medicina a un paziente che già di per sè è in fin di vita. Come se un produttore di automobili fosse costretto a pagare il bollo per le vetture invendute che giacciono nel piazzale antistante alla fabbrica.

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Seconde case, rata confermata Sulle proprietà affittate va pagata anche l'Irpef, mentre le altre sono esenti

Antonio Piccolo

Nessuna sospensione del-la prima rata dell'Imu per le abitazioni secondarie o di vil-leggiatura e per le case conces-se in locazione. Com'era pre-vedibile, i proprietari di que-sti immobili possono accomo-darsi alla cassa entro il 17 giu-gno 2013 (essendo domenica il giorno 16).

Del resto anche ai fini dell'Imu, così come in vigenza della disciplina dell'Ici, le case a propria disposizione o di va-canza e quelle messe sul merca-to delle locazioni sono conside-rate beni di lusso. Rispetto all'Ici, poi, l'Imu è divenuta mol-to più cara a causa del notevole incremento del moltiplicatore, passato da 100 a 160. Si ricorda che il legislatore, per l'Imu, ha definito soltanto il concetto di "abitazione principale", di con-seguenza sono abitazioni "se-condarie" tutte le altre unità im-mobiliari nelle quali i rispettivi possessori (soggetti passivi) non hanno né la dimora abitua-le (residenza effettiva) né la re-sidenza anagrafica. In partico-lare sono considerate case se-condarie le abitazioni conces-se in uso gratuito (comodato) a parenti inlinea retta o collatera-le e i fabbricati rurali a uso abita-tivo, purché non strumentali ai fini dello svolgimento dell'atti-vità agricola.

Al riguardo il decreto ha con-cesso la sospensione del paga-mento della prima rata dell'Imu anche ai fabbricati rurali abita-tivi. Infatti, la lettera c) dell'ar-ticolo i del provvedimento, nell'indicare, fra l'altro, i "fab-

bricati rurali" di cui al comma 4 dell'articolo 13 del decreto Monti, lascia chiaramente in-tendere che la sospensione ab-braccia anche i fabbricati rura-li abitativi (ed eventuali perti-nenze) non costituenti abita-zione principale, cioè i fabbri-cati rurali nei quali i contri-buenti non dimorano abitual-mente e non risiedono anagra-ficamente.

Anche per le case concesse inlocazione (ed eventuali perti-nenze) l'imposizione deve av-venire secondo le regole ordi-

SALVAGUARNS

Solo nel caso in cui non siano state pubblicate le delibere con le aliquote 2013 o 2012 si può applicare il valore base pari a17,6 per mille

nane e la prima rata dell'Imu va versata entro il termine del 17 giugno 2013, non essendo previ-sta alcuna sospensione.

Per gli immobili locati, com-prese quindi le abitazioni, la di-sciplina dell'Imu "sperimenta-le" (articolo 13, comma 9, del Dl 201/2011) ha attribuito ai comu-ni la possibilità di ridurre l'ali-quota di base (0,76%) fino allo 0,4%, ma la maggior parte de-gli enti ha disatteso tale pote-stà. Al contrario, molti enti han-no elevato la misura, costrin-gendo i locatori a trasferire su-gli inquilini una parte del mag-giore carico fiscale. E pensare che per gli immobili locatila di-sciplina dell'Imu "a regime"

avrebbe invece stabilito (per legge) l'applicazione dell'ali-quota pari allo 0,38% (articolo 8, comma 6, del Dlgs 23/2011). Inoltre, mentre per le abitazio-ni secondarie o di villeggiatura nonva corrisposta l'Irpef (e re-lative addizionali), perché as-sorbita dall'Imu, per gli immo-bili locati (o affittati) ciò non è possibile. Di conseguenza, per questi ultimi immobili i contri-buenti sono tenuti anche quest'anno a corrispondere sia l'Imu, sia l'Irpef.

Ai fini del pagamento della prima rata, da eseguire conmo-dello F24 o bollettino postale, la somma è pari al 50% dell'Imu pagata per la stessa abitazione nel 2012.11 meccanismo è previ-sto dalla legge di conversione del Dl 35/2013, che deve essere approvata prima della scaden-za dell'acconto e che ha sostitu-ito la procedura, più comples-sa per i contribuenti, prevista nel decreto originario (oggi in vigore). In base alla prima pre-visione, infatti, i Comuni avreb-bero dovuto inviare gli atti (de-libere di approvazione delle ali-quote e della detrazione, rego-lamenti), esclusivamente per via telematica, entro il termine del 9 maggio e solo in caso di mancato invio entro tale data sarebbe scattato il calcolo sulle aliquote dell'anno precedente. Qualora invece la delibera non risulti pubblicata neanche per l'anno 2012, i contribuenti sono legittimati ad applicare l'ali-quota base stabilita dalla legge (0,76%) per le case secondarie e quelle locate.

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I requisiti

La seconda casa 2 individua in via residuale, essendo l'abitazione non principale del soggetto passivo.M fini dell'Imu, perabitazione principale deve intendersi il fabbricato (unità immobiliare), iscritto o iscrivi bile nel catasto edilizio urbano come unica abitazione immobiliare nel quale il contribuente e i l suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. La disciplina dell'Imu considera seconda casa anche le abitazioni

concesse in uso gratuito (coniodato) a parenti eleabi l rurali, non destinate allo svolgimento dell'attività agricola, nelle quali i possessori non hanno né la residenza effettiva né quella anagrafica. L'unico beneficio previsto per questi immobili è che i contribuenti ( persone fisiche) non devono più

corrispondere alcuna Irpef, quindi niente più addizionali e maggiorazione di un terzo del reddito fondiario

MARIA

La casa beata è un'abitazione secondaria del soggetto passivo messa sul mercato della locazione, cioè un fabbricato destinato a produrre reddito effettivo (canoni di locazione), a prescindere dalla tipologia del contratto stipulato (libero, agevolato, transitorio), L'Imu "sperimentale" è piuttosto pesante, giacché i Comuni, pur avendo la possibilità dì adottare un'aliquota dì favore, hanno

tabilito valori superiori a quello standard (aliquote ch e aggirano dallo 0,85% all'1%) e previsto la presentazione di una serie di documenti. L'Imu "a regime" ha invece stabilito un'aliquota agevolata (0,38%), senza alcun intervento da parte dei Comuni Anche ai fini dell'Ici il legislatore aveva previsto un'aliquota agevolata (articolo 2, comma 4, della legge 431/1998), sia pure a discrezione dei . comuni

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zs-UML.:.

Cristiano Dell'Oste

Opportuno intervenire per correggere le disparità

ra che il Governo ha messo nero su bianco lo stop all'Imu sulle

abitazioni principali, è il caso di aprire rapidamente il dossier delle «altre case». Una categoria in cui rientrano quasi 14 milioni di fabbricati - per l'8o% di proprietà di privati - destinati a molti usi diversi: affitti a canone libero, affitti concordati, case vacanze, abitazioni sfitte, alloggi ereditati o prestati a parenti più o meno stretti. Su tutti questi immobili l'impatto dell'Imu nel 2012 è stato fortissimo, con rincari medi nell'ordine del 200% rispetto all'Ici e con punte del mille per cento sulle locazioni a canone convenzionato.

Sulla possibilità di ottenere sconti diffusi, è bene non farsi troppe illusioni. L'azzeramento dell'Imu sull'abitazione principale potrebbe costare fmo a4 miliardi di euro all'anno, assorbendo quasi tutte le risorse disponibili. Eppure, un ripensamento del prelievo sulle altre abitazioni è indispensabile. L'aumento dei coefficienti da loo albo deciso dal salva-Italia fa sì che oggi molti immobili di recente costruzione - magari situati in zone periferiche o di provincia-si trovino a pagare l'Imu su

valori catastali superiori a quelli di mercato. E questo pone problemi di parità di trattamento e di redditività degli investimenti.

Un trilocale sfitto in una città di provincia dell'Italia settentrionale con una rendita catastale di 55o euro può pagare fino a 979 euro di Imu all'anno. Se poi si aggiunge che oggi questo appartamento è difficile da affittare e quasi impossibile davendere, è facile capire quanto sia urgente un intervento correttivo. A maggior ragione se nella definizione di «seconda casa» ricadono anche l'alloggio prestato dal papà al figlio o la cascina ereditata dai genitori e di fatto inutilizzata.

In attesa di vedere come deciderà di intervenire il Governo, ci sono almeno due esigenze da tenere presenti. Primo, le ragioni di equità generale: va bene penalizzare chi non utilizzai propri appartamenti, ma bisognerebbe calibrare meglio la definizione di «seconda casa». Secondo, la proporzionalità del prelievo sugli affitti: il mercato delle locazioni, così come quello delle compravendite, è tutt'altro che uniforme, e oggi i valori catastali non rispecchiano queste differenze. L'ideale sarebbe tornare alla formulazione originale del decreto legislativo 23/2011, che dimezzava l'Imu sugli immobili locati. Se non ci fossero le risorse, però, sarebbe il caso di valutare almeno qualche riduzione selettiva, meglio se collegata alla stipula di un canone concordato e inserita in un riassetto generale della tassazione dei redditi d'affitto.

twitter@c_delloste

cristiano. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA

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:ANA LISI

Gianni Trovati

La promessa è ambiziosa ma l'acconto rimane super

al decreto «blocca-Imu» le attività produttive ricevono per

ora solo una promessa. Si tratta, però, di una promessa importante, in grado quanto meno di invertire la rotta dopo un periodo in cui ogni novità nel fisco locale si è tradotta in aumenti stellari del conto.

La promessa è la deducibilità dell'Imu dal reddito d'impresa, che si tradurrebbe in un taglio del 27,5% per i soggetti Ires e, per chi è in campo Irpef, in uno sconto equivalente alla propria aliquota marginale. Per imprese, alberghi e negozi, il passaggio dall'Ici all'Imu ha moltiplicato fino a tre volte il carico fiscale, per cui nessun tipo di deducibilità è in grado di riportare i conti alla situazione del 2on. Ilmeccanismo, però, ha un paio di caratteristiche che possono risultare interessanti.

Il riferimento alle «attività produttive», prima di tutto, può portare a coinvolgere nella deducibilità un insieme amplissimo di soggetti. Chi cerca nella «Gazzetta Ufficiale» una definizione di attività produttiva può leggere con interesse l'articolo i, comma i-bis del Dpr 447/1998, che disciplina lo Sportello unico delle attività produttive:

nella definizione, spiega il testo, rientrano «tutte le attività di produzione di beni e servizi, ivi incluse, a titolo di esempio, le attività agricole, commerciali e artigiane, le attività turistiche ed alberghiere, i servizi resi dalle banche e dagli intermediari finanziari, i servizi di telecomunicazioni». Una descrizione amplissima, che permette di far rientrare nelle agevolazioni imprese, alberghi, negozi e tutti gli altri attori della crisi italiana alimentata anche dall'impennata fiscale. Far passare gli sconti dalla deduzione dalle imposte sul reddito, poi, mette il carico sulle spalle dello Stato, evitando di aggiungere un nodo ulteriore alla già intricata trama delle compensazioni finanziarie ai Comuni.

Prima di tutto, però, occorre passare dalle prospettive agli interventi concreti, e la strada non è semplice anche perché è saggio non cullare illusioni sulle possibilità che la «riforma complessiva» del Fisco sul mattone promessa dal decreto possa alleggerire davvero il carico complessivo sui contribuenti. Nell'attesa (vigile) di novità, però, rimane l'appuntamento con il super-acconto del 17 giugno, ingigantito dalle nuove regole di calcolo e, nel caso di imprese, alberghi e centri commerciali, dall'aumento lineare dell'8,33% per i valori fiscali di riferimento. Togliere questo incremento sarebbe costato al massimo 400 milioni, avrebbe rappresentato un intervento assai meno ambizioso rispetto alla deducibilità promessa ma avrebbe avuto un vantaggio consistente: la sua efficacia immediata.

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Capannoni in attesa di sconti Per ora scattano le penalizzazioni previste per il 2013 dalla legge di stabilità

Luigi Lovecchio

Niente da fare, per le impre-se: il Dl di rinvio dell'Imu, alla fi-ne, non ha tenuto conto delle lo-ro istanze. Ma l'iter di conversio-ne del Dl si prevede "movimenta-to", quindi nelle prossime setti-mane potrebbero arrivare novi-tà. Va poi considerata la promes-sa di una riforma favorevole che fa capolino nel testo del Dl. In ogni caso, già nell'ambito delle norme attualmente vigenti, ci so-no cambiamenti da mettere a fuo-co rispetto al 2012.

Quando si parla sinteticamen-te di Imu e imprese in relazione al Dl di rinvio appena approvato, non si fa riferimento ai soli capan-noni. Quindi, il Dl non contiene novità nemmeno per tutta una se-rie di immobili di diversa catego-ria utilizzati da un'azienda: nego-zi, centri commerciali, alberghi, aree fabbricabili e fabbricati stru-mentali in genere.

Passando invece alle attuali re-gole regole in vigore per il 2013, va sottolineato che gli immobili appartenenti alla categoria cata-stale D hanno una disciplina spe-cifica. Sono unità immobiliari che la normativa catastale non qualifica propriamente come be-ni ad uso produttivo, anche per le diverse destinazioni d'uso cui possono essere adibiti: sono lo di-verse tipologie immobiliari, dal classico opificio a teatri ospeda-li, locali per usi sportivi ed edifici galleggianti (categoria D/9). Per-ciò si è posto il problema di indi-viduare con esattezza le unità cui da quest'anno andrebbe ap-plicata la quota d'imposta riser-vata allo Stato, pari allo 0,76% dell'imponibile Imu. La legge di

stabilità 2013 (228/'12) ha da un la-to soppresso la riserva allo Stato prevista in generale nella prima versione dell'Imu sperimentale, dall'altro ha istituito una quota erariale sui soli fabbricati D «ad uso produttivo». Non è chiaro se siano la generalità dei beni della categoria in esame o solo quelli adibiti ad una non meglio defini-ta destinazione commerciale o produttiva. Visto che nell'Imu, di regola, è determinante la mo-dalità dell'accatastamento, piut-tosto che l'effettiva destinazione d'uso, la risposta più corretta do-

s3ENEFICIO ANNULLATO La riduzione dell'aliquota sino allo 0,4% che i Comuni potevano accordare ora non può essere applicata perché l'introito è statale

vrebb e essere la prima. L'esistenza della quota d'impo-

sta statale comporta nuove pena-lizzazioni per le unità in esame. In primo luogo, inibisce ai Comu-ni di deliberare aliquote inferiori allo 0,76%, poiché questo è un li-mite posto nell'interesse dello Stato. La norma, inoltre, prevede che i Comuni, per evitare eccessi-ve perdite di introito, possano elevare l'aliquota sino all'1,06%, acquisendo tutto l'extra gettito. Ma questa innovazione si scon-tra coi fondamentali dell'Imu, che nasce per sostituire sia l'Ici sia l'Irpef sui redditi fondiari de-gli immobili non locati. Perciò la misura di base dell'imposta, pari allo 0,76%, è più alta di quella Ici

(04%). Ma gli immobili d'impre-sa, cui in buona parte apparten-gono i fabbricati D, proprio per-ché produttivi di reddito ma d'impresa, avrebbero dovuto es-sere esclusi ab origine da questo effetto sostitutivo dell'Imu. Quindi c'è un aggravio "ingiusti-ficato" e per alleggerirlo la legge aveva dato la possibilità di ridur-re l'aliquota sino allo 0,4%. Rime-dio reso ora impraticabile dalla riserva allo Stato.

Si aggiunge l'ampliamento del-la base imponibile per l'incre-mento del moltiplicatore, da 6o a 65, da applicare alla rendita riva-lutata del 5%.

I fabbricati rurali strumentali (classificabili anche in categoria Dho), se ubicati in Comuni mon-tani o parzialmente montani (co-sì considerati dall'Istat), sono to-talmente esenti. I fabbricati rura-li strumentali soggetti ad Imu, inoltre, hanno aliquota ridotta al-lo 0,2% e, nonostante il contrario parere delle Finanze, si ritiene che non siano soggetti alla quota statale. Per beneficiare delle age-volazioni, basta ottenere dagli uf-fici del Territorio un'apposita an-notazione negli atti catastali.

Un'altra peculiarità dei fabbri-cati D delle imprese è nelle rego-le di determinazione della base imponibile: per le unità non cen-site, interamente possedute da imprese e distintamente contabi-lizzate, l'Imu si calcola sul valore contabile, rivalutato con gli indi-ci ministeriali. Ottenuta la rendi-ta catastale, peraltro, essa retroa-gisce sino all'anno in cui è stato richiesto l'accatastamento, con conguagli a credito o a debito.

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IMAGOECONOMICA

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I numeri dell'anticipo

Incremento a doppia cifra. In diverse grandi città l'acconto di giugno dell'Imu sarà sensibilmente più alto di quello del 2012, quale conseguenza di due fattori da un lato è scattato l' incremento delle basi imponibili clell'8,33%, dall'altro itcalcolo si basa sull'aliquota effettiva 2012 dei Comuni che spesso è maggiore di quella base del

Così 7,6 per mille. Cos' p proprietario di un capannone il annone di 2mita metri quadri a Milano l'acconto passa da 12.091 a 18269 euro; a Roma da 11.728 si passa a 17,721 euro; a Napoli da 12.091 si balza a 18.269 euro. In tutti questi casi il

"ritocco" è pari al 514 per cento rispetto al 2012

l'Ati MEN,.

51,1%

Coefficiente e aliquota. Per gli immobili d'impresa, che rientrano nella categoria D, L'imposta si calcola applicando alla rendita catastale il coefficiente 65 (l'anno scorso il coefficiente era 60). Successivamente si applica L'aliquota fissata dal Comune di riferimento. L'aliquota base è del 7,6 per mille (0,76%), incrementabilefino al1,06. Per i negozi (categoria C/1) si applica il moltiplicatore 55, invariato rispetto all'anno scorso, quando però è aumentata del 62% la base imponibile e spesso sono state variate le aliquote base. Di conseguenza, i negozi quest'anno hanno un aumento di circa il 40% ma rispetto all'acconto 2011 si arriva a superare i1200 per cento

IL GETTITO

Nella categoria catastale D rientrano diverse tipologie di immobili: opifici; alberghi e pensioni (con fine di lucro); teatri, c nematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro); case di cura e ospedali (con fine di lucro); istituti di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro); fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro); fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività industriale; fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività commerciale; edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio

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Se le autorimesse collegate all'abitazione principale sono due, solo una può beneficiare della sospensione

Cosa cambia con il decreto varato ieri dal Consiglio dei ministri? E quali sono gli immobili che beneficiano del rinvio del pagamento dell'Imu? Sono tanti i dubbi che, ora più che mai, i lettori si pongono in merito all'imposta municipale. In questa pagina pubblichiamo alcune risposte ai loro quesiti sulle novità relative all'Imu e sulle regole che restano immutate. Le prime risposte sono state pubblicate sul quotidiano del 10,11,12,14, 15,16 e 17 maggio.

L'Imu sulla casa di lusso Possiedo una villa accatastata in categoria A/8, adibita ad abitazione principale del mio nucleo familiare (io, moglie e due figli). Posso rinviare il pagamento della prima rata dell'Imu a settembre 2013?

, Il decreto legge adottato dal Governo ha sospeso il pagamento della prima

rata dell'Imu per l'abitazione principale e relative pertinenze, escludendo però le abitazioni di lusso rientranti nella categorie A/1, A/8 e A/9 (abitazioni di tipo signorile, ville e castelli). Il lettore non potrà quindi usufruire della sospensione ma dovrà pagare la prima rata a giugno di quest'anno.

Rinvio per una sola pertinenza Sono proprietario di un appartamento che utilizzo come abitazione principale, con annesse due autorimesse di categoria C/6. Sono obbligato a pagare la prima rata a giugno?

, 4 La sospensione della prima rata . riguarda anche le pertinenze

dell'abitazione principale. Occorre tuttavia fare riferimento alla disciplina

prevista dal decreto legge 201/2011, che restringe la nozione di pertinenza limitandola a una sola unità immobiliare per ciascuna delle categorie catastali C/2 (cantine e soffitte), C/6 (autorimesse), C/7 (tettoie). Pertanto il lettore potrà rinviare a settembre il pagamento della prima rata per l'abitazione principale e per una sola autorimessa, tra le due possedute. Per l'altra pertinenza (quella eccedente) dovrà invece pagare la prima rata dell'Imu entro il 17 giugno 2013.

Pagamento sospeso per gli Iacp Ho sentito dire che il Governo ha sospeso la prima rata dell'Imu anche per le cooperative edilizie a proprietà indivisa e per gli istituti autonomi case popolari. Vorrei conferma circa la veridicità della notizia.

, Si conferma che il recente decreto governativo ha sospeso il pagamento

della prima rata dell'Imu - oltre che per l'abitazione principale e per gli immobili rurali- anche per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, nonché per alloggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi per le case popolari (Iacp) o dagli enti di edilizia residenziale pubblica con analoghe finalità (Ater, Aler, ecc.). In tali casi è possibile effettuare il pagamento della prima rata dell'Imu entro il 16 settembre 2013.

Fabbricati rurali strumentali Io e mia moglie siamo proprietari di tre fabbricati di categoria C/2, C/6 e D/8, che utilizziamo per l'attività agricola e peri quali abbiamo presentato la domanda per il

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riconoscimento della ruralità ai sensi del Dm 26/7/2012.Ifabbricati si trovano nel territorio di un Comune non ricadente in area montana o collinare. Dobbiamo pagare la prima rata dell'Imu a giugno? , Il decreto legge adottato dal

Governo ha sospeso il pagamento della prima rata dell'Imu per l'abitazione principale e relative pertinenze (escluse le abitazioni di lusso), per le cooperative edilizie a proprietà indivisa nonché per gli Iacp e per gli immobili rurali. In quest'ultimo caso la norma fa riferimento ai terreni e ai fabbricati rurali (articolo 13, commi 4, 5 e 8 del decreto legge 201/2011), quindi la sospensione si applica anche agli immobili strumentali descritti nel quesito. Ne consegue che il pagamento della prima rata potrà essere differito a settembre 2013.

Abitazione in comproprietà Fratello e sorella diventano proprietari al 50% di una casa per successione dal padre; la sorella vi ha la residenza e non possiede altri immobili, il fratello risiede altrove; in base ad accordi la sorella continua ad abitare nella casa paterna a titolo gratuito. La sorella pagherà l'Imu prima casa al 50%; il fratello pagherà l'Imu al 50% come seconda casa. È corretto? , ,\ La risposta è affermativa, purché

manchi anche l'altro genitore (madre) poiché, in caso contrario, il soggetto passivo dell'Imu sarebbe esclusivamente (100%) il genitore superstite, in virtù del diritto di abitazione riservato dall'articolo 540 del Codice civile. Si ricorda infine che la sorella può usufruire della detrazione in misura integrale (100%) e non in relazione alla propria quota di possesso dell'abitazione principale.

Ufficio come abitazione Il proprietario di un immobile accatastato uso ufficio lo abita comunicando la residenza al Comune. Ai fini Imu può essere considerato abitazione principale? Come rendita catastale può utilizzare una rendita presunta di un appartamento simile nella stessa zona anziché la rendita di accatastamento come ufficio? Si fa presente che è stata presentata al Comune la comunicazione di cambio destinazione d'uso.

O La nozione di abitazione principale non dipende dalla tipologia di

accatastamento ma dalla destinazione d'uso effettiva, oltre che dalla residenza anagrafica. Nel caso descritto nel quesito, si potrà quindi utilizzare una rendita determinata per assimilazione con una unità immobiliare abitativa di caratteristiche analoghe, magari facendosi aiutare da un tecnico con un docfa per limitare gli errori.

Le aliquote di Comune e Stato Nel mio Comune l'Imu sulle seconde case è stato portato allo 0,9 per cento. L'aumento va applicato solo sulla quota di pertinenza del Comune o anche su quella di pertinenza dello Stato, considerato che a questo va sempre e solo lo 0,76% di quota iniziale? , Il contribuente può agire come

crede, anche sulla sola quota del Comune, purché tenga conto che la quota riservata allo Stato è il 50% dell'aliquota di base (0,76%), cioè lo 0,38% della base imponibile dell'abitazione secondaria. In buona sostanza, nel caso di specie lo 0,38% va allo Stato e il rimanente 0,52% (= o,9% - 0,38%) va al Comune.

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Pagamenti del 2013 Quando sarà ora di compilare l'F24 per i versamenti bisognerà continuare a distinguere tra parte dello Stato e parte del Comune con i relativi codici diversi? Come si conteggiano nel 2013 le due parti?

, .\ La risposta è affermativa. Infatti, nella sostanza, in sede di compilazione del

modello F24 (o del bollettino postale) i contribuenti dovranno comportarsi come l'anno scorso.

Sfratto esecutivo e periodi Imu Una coppia di coniugi concede in affitto un appartamento a "canone concordato" (3 + 2) e con opzione "cedolare secca". Dopo parecchi mesi di mancato incasso dei canoni sono riusciti a ottenere "sentenza di sfratto esecutivo" a far tempo dal 10 maggio 2013. Visto il comportamento pregresso del locatario, l'avvocato di parte informa che è possibile che per la "liberazione" effettiva da persone e cose, cioè che l'appartamento torni "a disposizione", servano ancora alcuni mesi. Ai fini della prossima presentazione del 730/2013 sembrerebbe possibile non sottoporre a tassazione l'importo dei canoni 2012 non incassati, ma con il dubbio se ai fini Irpef indicare imponibile "zero" oppure la "rendita catastale". Ai fini Imu quale sarà la "categoria" di aliquota da usare per il 2013 fino a quando il locale non sarà effettivamente libero: ridotta per "canoni concordati" oppure ordinaria per "a disposizione"? Per il 2012 è stata utilizzata l'aliquota ridotta: potrebbe essere oggetto di "conguaglio"?

, \ L'eventuale aliquota agevolata troverebbe applicazione solo in caso

di sussistenza del contratto di locazione. Venendo meno il contratto, l'immobile può considerarsi occupato abusivamente, cioè senza titolo.

Box non ancora rogitato Quali obblighi Imu ha colui che ha pagato l'80% di un box auto interrato ma che, in attesa che venga rilasciata l'agibilità dal Comune all'intero edificio che ospita altri box, non ha ancora saldato il prezzo prestabilito e quindi non ha ancora rogitato? L'Imu su questo immobile a chi compete, dal momento che ci sono altri proprietari che invece hanno già rogitato?

, 4 La soggettività passiva sorge con il rogito, ovvero con l'atto che attesta

il trasferimento della proprietà. L'esistenza di un eventuale preliminare, o il versamento di acconti, non la rendono responsabile del versamento. Se il fabbricato è stato già accatastato, pur non essendo ancora rilasciata l'agibilità, sarà tenuto al versamento l'intestatario catastale.

Seconde case sfitte Le seconde case sfitte da 2 anni come saranno trattate ai fini Imu? La prima rata si pagherà a giugno e con quale aliquota? La rendita catastale avrà un aumento superiore al 2012? La suddivisione Comune/Stato sarà uguale al 2012? , Per quest'anno i pagamenti dell'Imu

vanno eseguiti in due rate (giugno e dicembre) per tutti gli immobili. Le aliquote e le detrazioni sono stabilite da ciascun Comune. Il contribuente deve quindi verificarlo via web. La rendita catastale non è cambiata rispetto a quella utilizzata per l'anno 2012. Per le abitazioni secondarie la suddivisione tra Stato e Comune rimane ferma al 50%, tenendo conto che la quota riservata allo Stato è

pari allo 0,38% della relativa base imponibile (rendita catastale x5% x160).

Acconto sulla seconda casa In occasione dell'acconto Imu per il 2013, l'importo calcolato va versato per intero a favore del Comune oppure, come per l'anno scorso, parte al Comune e parte all'erario? , Poiché la riserva dell'imposta allo

Stato è rimasta anche per l'annualità 2013 (in alcuni casi è addirittura esclusiva, si veda Rm n. 5/DF/2013, paragrafo i), il versamento va eseguito sia al Comune impositore competente, sia all'erario, come l'anno scorso.

Comodato per tutti Io e mia moglie risiediamo e viviamo presso un'abitazione concessaci in comodato dalla nonna di mia moglie. Abbiamo entrambi un'abitazione di proprietà dove risiedono rispettivamente i miei genitori da una parte e la zia di mia moglie dall'altra, ovviamente non

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pagando l'affitto. Queste due abitazioni rappresentano per noi seconde case ai fini Imu? Non esiste possibilità alcuna di farle diventare abitazione principale peri rispettiv beneficiari e residenti? , \ La risposta alla prima domanda è >

affermativa. L'unica possibilità è quella che il Comune disponga che le abitazioni concesse in uso gratuito (comodato) a parenti (in linea retta o collaterale) siano assimilate all'abitazione principale del soggetto passivo.

Trasferimento di lavoro Ho una prima casa che ho dovuto affittare (con cedolare secca) in quanto per motivi di lavoro ho dovuto trasferirmi e prendere a mia volta un'abitazione in affitto. Come viene considerata la mia abitazione di proprietà?

L'immobile in questione ai fini dell'Imu non può essere considerata

abitazione principale e quindi nel calcolo del tributo il lettore non può beneficiare delle relative agevolazioni.

Residenze fuori Comune Sono sposato con due figli piccoli in separazione dei beni con mia moglie. L'anno scorso ho acquistato una casa con agevolazioni prima casa in un Comune turistico vicino a noi (Comune X) dove ci rechiamo praticamente dal venerdì al lunedì. Nel corso dell'anno ho preso la residenza, mentre mia moglie è rimasta con la residenza nella casa di proprietà di mio suocero (nel Comune Y) dove durante la settimana torno anch'io. Io lavoro nel Comune Z, limitrofo. Non abbiamo nessun'altra casa di proprietà. Come, secondo voi, devo trattare questa situazione paradossale per cui non

avendo altre proprietà mi dicono in Comune che devo pagare come seconda casa (e già l'anno scorso l'ho fatto, ma non avevo ancora la residenza), dichiararla nel 730 come seconda casa e mio suocero subire un'altra beffa dato che anche lui paga tutto come seconda casa, non essendo più previste agevolazioni per le case in comodato gratuito ai familiari?

La circolare ministeriale n. 3/DF/2012 ha chiarito che per abitazione

principale si deve intendere l'immobile nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. Lei ha sia la residenza, sia la dimora (dato che ci vive dal lunedì al venerdì) nell'immobile di sua proprietà situato nel comune X. Pertanto su tale fabbricato, dal mese in cui vi ha stabilito la residenza, paga l'Imu beneficiando delle agevolazioni previste per la prima casa.

Immobili di categoria D Vorrei sapere circa l'Imu sui capannoni: i) se va divisa al 50% tra Stato e Comune; 2) se l'aliquota statale rimane al 3.8%; 3) se il calcolo di rivalutazione va fatto a 160 o a 165.

Ecco nell'ordine di esposizione le risposte:

a) sì, l'imposta va suddivisa tra Stato e Comune; b) la quota di imposta riservata allo Stato per le abitazioni secondarie è pari allo 0,38% delle relative basi imponibili; c) il coefficiente moltiplicatore per le abitazioni e le pertinenze è fermo a 160 (che si applica sulla rendita catastale rivalutata del 5%).

Residenza e rogito tardivo L'11 febbraio 2013 ho fatto il rogito per l'acquisto della mia prima casa. Per il motivo che il proprietario precedente non spostava la propria residenza ad altro indirizzo, solo l'11 marzo il comune mi ha concesso la residenza nell'appartamento acquistato. Chiedo se ai fini dell'Imu 2013 il mese di febbraio debba essere considerato come seconda casa o casa a disposizione (non ho altre case) e mesi successivi come prima casa.

, \ Sì, nel mese di febbraio 2013 l'immobile ai fini dell'Imu non può

essere considerato abitazione principale; ciò può accadere solo dal mese di marzo 2013 in poi. Si ricorda infatti che per abitazione principale si deve intendere l'immobile nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente (circolare ministeriale n. 12/E/2012).

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Precari Pa, proroga per tutto il 2013 I contratti flessibili riguardano 115-118mila soggetti - Esclusi i lavoratori della scuola

ROMA

Per il popolo dei lavoratori flessibili della Pa, poco più di 115-118mila persone secondo le stime più attendibili riferite a quest'anno, arriva la proroga dei contratti fino a fine dicem-bre. Un ponte che, nelle inten-zioni del Governo, dovrebbe consentire alle amministrazio-ni di gestire tutte le situazione aperte per arrivare a quella solu-zione strutturale di «supera-mento del precariato» annun-ciata dal presidente del Consi-glio, Enrico Letta, nel suo di-scorso alle Camere.

La proroga è stata disposta utilizzando la formula tecnica

SETTOn PER SMOK Nelle amministrazioni centrali le eccedenze sono circa 7.800; negli enti previdenziali gli esuberi raggiungono quota 4mila

del cambiamento delle date che erano state fissate nella legge di stabilità dal 31 luglio al prossi-mo 31 dicembre. Un criterio che consente di non apporre alcuna copertura alla misura e che per-mette a tutte le amministrazio-ni e gli enti di prorogare i con-tratti a tempo per i sette mesi venturi nel rispetto dei vincoli disposti dal decreto 78/2010, che riduceva del 5o% (rispetto al 2009) la spesa possibile per i contratti flessibili. Un vincolo che vale, stando alla Relazione tecnica del decreto, fino al ter-mine di quest'anno, il che signi-

fica che da gennaio i margini per la gestione della flessibilità saranno necessariamente diver-si. Una copertura di 9,9 milioni, invece, è stata disposta per la proroga del personale precario del ministero dell'Interno.

Dal provvedimento restano esclusi i lavoratori flessibili del-la scuola, per i quali valgono re-gole speciali. Come spiega il mi-nistro della Pa e della Semplifi-cazione, Gianpiero D'Alia, nell'intervista a fianco, il prov-vedimento apre un margine di tempo per affrontare il percor-so di riorganizzazione previsto dalla spending review e di ag-giornamento delle regole sui contratti flessibili in sede Aran.

I tempi sono stabiliti dalla leg-ge di conversione del decreto 95 dello scorso anno: entro lu-glio andrà defmita la gestione degli esuberi generati dai tagli delle dotazioni organiche. So-no circa 7.800 le «eccedenze» nelle Pa centrali: 7.416 tra i fun-zionari. Le procedure previste passano per una serie di stru-menti progressivi per limitare al massimo le misure più "du-re". In primo luogo andrà indivi-duato il personale che può esse-re collocato a riposo perché rag-giunge i requisiti previdenziali pre-riforma entro fine 2013, poi saranno avviati i processi di «mobilità guidata».

Situazioni critiche si segnala-no, fuori dalle amministrazioni, negli enti previdenziali, dove gli esuberi sfiorano le 4mila uni-tà (3.00o circa in Inps e poco più di mille in Inail), e dove i tagli della spending si fanno sentire: l'Inps, per esempio, da que st'an-

no deve fornire risparmi struttu-rali pari a oltre 53o milioni a fron-te di 1,1 miliardi di spese com-plessive di funzionamento, al netto dei costi del personale.

Altro fronte complesso da af-frontare è quello di una buona parte delle società in house (ol-tre 3mila solo nei Comuni), per le quali l'articolo 4 del decreto spending prevede o la chiusura entro fine anno o l'alienazione. con procedure di evidenza pub-blica, entro fine giugno. È vero che la norma prevede, nel caso si optasse per questa seconda strada, che il bando di gara con-sidera, tra gli elementi rilevanti di valutazione dell'offerta dei privati, l'adozione di strumenti di tutela dei livelli di occupazio-ne. Ma si tratta di un percorso da gestire con i diversi ministe-ri competenti e passando per il confronto sindacale.Al momen-to non è noto (neppure i sinda-cati si sbilanciano in stime) il nu-mero dei dipendenti che potreb-bero essere coinvolti in questo percorso. L'altro nodo che si do-vrà affrontare sul fronte del pub-blico impiego - anche se qui la prospettiva si allunga ben oltre i primissimi mesi di vita del Go-verno - passa per la soppressio-ne delle Province e la riorganiz-zazione dei servizi di are a vasta. È uno degli obiettivi annunciati dal premier, Enrico Letta, e con-fermato nei giorni scorsi dal mi-nistro degli Affari regionali Gra-ziano Delrio. In ballo ci sono cir-ca 56mila dipendenti che do-vranno essere riallocati in am-ministrazioni diverse.

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La mappa dei precari

I lavoratori a tempo determinato nella pubblica amministrazione per comparto

Enti pubblici non economici 2.150

Ssn 35.000

Ministeri 1.582

133.000

Note: * esclusi dall'applicazione del N. La gestione del lavoro flessibile nell'istruzione segue il calendario scolastico e le regole proprie anche per la proroga

Università 2.849

52.000

Scuola *

Regioni

Enti di ricerca 3.106

Enti locali 12.760

Le reaàonì, Critiche per la sottrazione di risorse dalla produttività

I sindacati: decreto con luci e ombre ROMA

Plaudono per la proroga dei contratti dei precari della Pa e per il rifinanziamento dei contratti di solidarietà, ma con-testano l'utilizzo delle risorse sottratte alla produttività e alla formazione per la cassa in dero-ga (Cigd).

E questa, in estrema sintesi, la posizione sul decreto espressa dai sindacati che sollecitano l'av-vio del confronto con il Gover-no. La Cgil parla di «luci e om-bre» e per voce della leader, Su-sanna C amusso, evidenzia come sulla Cigd «da un lato c'è il rico-noscimento che le risorse neces-

sane erano molte di più di quelle di cui il Governo parlava», tutta-via «permane la scelta di pren-derle dal lavoro, si sottraggono da altre fonti che in questo mo-mento sono essenziali». La pro-roga al 31 dicembre per i precari della Pa era tra le richieste della Cgil che chiede «un confronto per la loro progressiva stabilizza-zione». Quanto alla Cisl, Raffae-le Bonanni considera «positivi i primi provvedimenti», e prende in parola «il premier Letta che si è impegnato a ripristinare le ri-sorse per la Cigd prelevate dalla produttività e il lavoro, indivi-duando ulteriori risorse poichè

la cifra stanziata è insufficiente». Quanto al monitoraggio sul-

l'utilizzo degli ammortizzatori in deroga, Bonanni chiede che «si tenga conto della fase emer- genziale e si svolga con la parteci- pazione delle parti sociali». Sulla copertura trovata alla Cigd è du- ro il giudizio del leader della Uil: «Sono soldi dei lavoratori - dice Luigi Angeletti -, verranno resi dagli incentivi ai premi aziendali e dai fondi per la formazione. È inaccettabile togliere i soldi per darli alla cassa integrazione, è co- me se ce la autofinanziassimo».

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Davide Colombo ROMA

«Con la proroga dei con-tratti a termine siamo usciti dall'emergenza e ora abbiamo alcuni mesi di tranquillità per affrontare la riorganizzazione di ministeri e amministrazioni sul fronte del lavoro flessibile e su quello delle nuove dotazioni organiche defmite con la spen-ding review». Il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D'Alia, è chiaramente soddi-sfatto al termine del primo con-siglio dei ministri operativo della nuova legislatura. La pro-roga dei contratti flessibili, spiega in questa intervista al Sole 240re, risponde innanzi-tutto a una situazione di diffi-coltà sociale: «Basti pensare -dice - che i lavoratori con un contratto a termine o flessibi-le sono 25imila nella Pa, di cui 133mila nella scuola, 35mila nel Sistema sanitario nazionale, 52mila nelle Regioni, oltre umila negli enti territoriali. Ora dobbiamo fare un censi-mento preciso di questo mon-do per capire dove questa fles-sibilità serve per assicurare servizi essenziali delle ammi-nistrazioni e dove no».

Quali sono i prossimi pas-saggi?

E fondamentale intervenire rapidamente sugli assetti orga-nizzativi per uniformare il nu-mero delle strutture dirigen-ziali al numero dei posti ridot-

ti in dotazione organica. In di-versi ministeri la riorganizza-zione è andata avanti, penso all'Economia, all'Agricoltura e alla presidenza del Consiglio dei ministri. Altri sono rimasti indietro mentre per le ammini-strazioni periferiche la situa-zione è ancor più indefmita.

I tempi per la procedura semplificata di riorganizza-zione scadevano in febbraio.

Infatti. Ma lo sviluppo della situazione politica e le elezio-ni hanno fatto superare quel termine. Ora si deve procede-re con le procedure ordinarie che sono più complesse. Per questo la prima cosa da fare è aprire un confronto con i mi-nisteri competenti, le Regio-ni, le Province, i Comuni e i sindacati.

Quando la convocazione? Il prima possibile, alla luce

delle agende dei diversi sog-getti, bisogna fare presto.

Ministro, lei dice che si tratta di valutare dove i pre-cari assolvono a servizi es-senziali e dove no. Ma in molti casi il lavoro flessibile è frutto del blocco del turno-ver, in corso da diversi anni.

È vero. Ma nel 2015 il blocco del turnover si chiude ed è in quella prospettiva che dobbia-mo conoscere tutte le situazio-ni, avere un censimento preci-so e puntuale del lavoro flessibi-le in tutte le amministrazioni.

Il tempo che si apre con-sentirà anche la definizione dell'accordo in Aran sulla

regolazione dei contratti flessibili?

Quello è un passaggio essen-ziale. C'è il tema dell'armoniz-zazione delle regole sui con-tratti tra pubblico e privato e c'è il tema delle procedure per inserire nuove professionalità nelle amministrazioni rispet-tando il vincolo del concorso pubblico.

A proposito, poi ci sono i tanti giovani che hanno vin-to un concorso e che aspet-tano.

Non li dimenticheremo. In-tendo prorogare la validità per tutti delle graduatorie, che pubblicheremo online per ga-rantire la massima trasparen-za e dare a tutte le amministra-zioni la possibilità di accedere ai nominativi per la copertura dei posti disponibili.

Torniamo alla verifica su organici e spending review. C'è anche il nodo del perso-nale delle oltre tremila socie-tà in house da affrontare. La spending review prevede

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hPec3 gìevehA che hemhe Ahte whwcú Mtendìame pmegare dehe gedeatcfle»

che molte saranno chiuse a fi-ne anno.

Si tratta di lavoratori con contratto privato ma che ri-spondono a tutti gli effetti alle regole del pubblico impiego; anche su questo fronte abbia-mo bisogno di un monitorag-gio puntuale il prima possibile.

Il blocco dei contratti è confermato fino al termine del 2014?

È una scelta inevitabile e ob-bligata.I1 rinnovo per un trien-nio richiederebbe circa 7 mi-liardi e sappiamo quali sono le condizioni de i nostri saldi di fi-nanza pubblica. Avete visto con che difficoltà abbiamo re-perito un miliardo per la cassa in deroga?

Il blocco, in corso dal 2009, ha già fatto risparmia-re 13 miliardi allo Stato.

I dipendenti dello Stato e della amministrazioni decen-trate hanno dimostrato un sen-so di responsabilità notevole a fronte di una penalizzazione vera, che ha inciso sul potere di acquisto dei singoli. Ma non c'erano alternativa di fronte al-la crisi che si è aperta. Ora è il tempo di riorganizzarci e ri-partire, con un confronto aper-to e costruttivo con tutti. L'obiettivo, come ha detto il presidente del Consiglio, è quello di trovare una soluzio-ne definitiva ed efficiente al precariato nella Pa.

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INTERVISTA Gianpiero

«Così superiamo l'emergenza e riorganizziamo»

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ffiscoskme, Nota dell'Ifel sulle quote non andate a buon fine

Equitalia e Comuni, battaglia sui rimborsi Gianni Trovati MILANO

Il nodo delle quote non ri-scosse già accende la battaglia fra Equitalia e i Comuni, anche prima dell'arrivo del 3o giugno quando, senza un correttivo in corsa, l'agente nazionale della ri-scossione cesserà le attività per i sindaci.

Nelle scorse settimane molti dei 6mila Comuni che ancora si appoggiano a Equitalia si sono visti recapitare le richieste di rimborso delle spese sostenute per le cartelle che non sono arri-vate alla riscossione. Equitalia, in base all'articolo 17, comma 6-bis del Dlgs 112/1999, chiede di ricevere gli indennizzi entro il 3o giugno, altrimenti provve-derà alle compensazioni sottra-endo queste somme alle risorse

da riversare (perché riscosse) agli enti locali. Il problema, per gli enti locali, è che il controllo finale sul discarico delle quote avviene in un secondo momen-to, per cui l'amministrazione lo-cale non ha modo di verificare le singole procedure.

L'inciampo nasce da un in-treccio mal congegnato fra le re-gole che si sono affastellate ne-gli anni su questo tema. Il mecca-nismo prevede infatti che l'agen-te della riscossione chiede ai Co-

aRAMO W. FERRO L'agente chiede ai sindaci di pagare gli oneri per i ruoli non incassati ma gli amministratori respingono tutto al mittente

muni il rimborso degli oneri per le cartelle non riscosse nell'an no precedente, ma che se il di- scarico delle quote viene respin- to «a titolo definitivo» dall'ente l'agente deve restituire al Comu- ne la somma del rimborso. La ri- chiesta dall'agente su 2011 (in ri- tardo) e 2012 è arrivata, ma l'esa- me e l'eventuale diniego dei di- scarichi arriva dopo (anche per- ché le scadenze per l'esame so- no state investite da una serie di proroghe). In pratica, l'ente si trova a dover rimborsare oggi l'agente della riscossione, ma so- lo successivamente verificherà se i discarichi sono corretti o se possono essere negati.

I Comuni provano a respinge-re le richieste arrivate da Equita-lia, e una nota diffusa dall'Ifel prova a offrire ai sindaci le armi

per difendersi. Le lettere di Equi-talia, spiegano le istruzioni dell'Istituto per la finanza e l'economia locale dell'Anci, «so-no corredate dal semplice pro-spetto riepilogativo per tipolo-gia di procedura svolta». Per ef-fettuare l'analisi dei ruoli, però, le amministrazioni hanno biso-gno dei dati puntuali di ogni pro-cedura, e cioè «il contribuente, la cartella di pagamento, il ruolo e gli articoli oggetto della richie-sta, gli estremi dell'eventuale co-municazione di inesigibilità o dello sgravio, oltre alla quantifi-cazione delle spese per singola procedura». Per questa ragio-ne, l'Ifel suggerisce ai Comuni di chiedere immediatamente al-le società di Equitalia per racco-mandata questi dati, considera-ti indispensabili per verificare

la legittimità delle richieste di di-scarico in base all'articolo 17, comma 6, lettera a del Dlgs 112/1999. Nella stessa raccoman-data, in base alle istruzioni dell'Ifel i sindaci dovranno an-che diffidare l'agente della ri-scossione dalle trattenute delle somme da riversare delle com-pensazioni per i mancati paga-menti comunali.

Intanto, da dopodomani i Co-muni non dovrebbero più gira-re ruoli a Equitalia, come chie-sto dall'agente della riscossione (si veda II Sole 24 Ore dell'il mag-gio) in vista dell'addio del 30 giu-gno; nel decreto approvato ieri dal Governo non c'è traccia del problema, per cui da lunedì si aprirà ufficialmente il "buco" nella riscossione locale.

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CONSIGLI( DEI 41L1ISTRU 17 Fusto rl rll. Per le imprese (leducibifita Ma non subito

Imu sospesa in attesa di rifortna Senza nuove regole entro agosto, versamenti ai 1619

DI FRANCESCO CERISM,TO

N,Irau prima casa sospesa in attesa di riforma, Mentre le imprese incassano per iì momento solo una pro-

messa: quando metterà mano all'intera materia della fiscalità immobiliare (Tares compresa),

governo introdurrà forme di ded ucibilità. dai redditi. d'impre-sa (Ires) deninu pagata. sugli immobili strumentali. E questo il compromesso raggiunto nel consiglio dei mi-nistri di ieri che ha approvato il decreto legge di sospensio-ne d k-;11.'imp o s t a. municipale sugli immobili fra atte-sa di una com-plessiva_ i-il-Orma dell'imposizione immobiliare Che avrà come &a-ffilia, i 131 agosto. Nel frattempo l'appuntamento dei 1.7 giugno per l'acconto Imu Slit-terà per. 15 rr ilion . di proprie-tari di abitazione rrincipale (e relative pertinenze ad accezio-ne solo degli immobili di lusso, iscritti nelle categorie catastali

(abitaziorii di tipo signorile). A18 (ville) e Al9 (castelli e pa.- 1

lazzi di pregio storico-artistico). Niente acconto a giugno ani re per gli immobili delle cooperati-ve edilizie a proprietà indivisa, adibiti ad abitazione principale (e relative pertinenze), nonché per gli alloggi assegnati dagli Istituti autonomi case popolari (lacp) e per gli enti di edilizia residenziale pubblica. E anche per terreni agricoli e thbbricati rurali l'appuntamento con l'ac-conto è rimandato a settembre (si veda altro pezzo in pagina).

11 testo del provvedimento, erre stanzia anche 990 milio-ni per ii finanziamento della Cassa integrazione in deDuga proroga al 31 dicembre i con-tratti dei precari della pubblica amministrazione, non è stato tuttavia, ancora licenziato in via definitiva dal governo (lo sarà lunedì.) in attesa di completare l'allegato con le quantificazioni della quota Inni di competenza di ciascun comune.

Nel periodo di sospensione dell'acmuto il governo dovrà Ti-formare la erse ntita' immobiliare locale nel rispetto degli obiet-tivi indica ti nel Documento di economia e finanza 2013 (dov e

però finiti, senza distinzione tra prima e seconda casa, viene descritta. mine un'imposta per-Manente e strutturale, il che ne escluderebbe quaLsiasi ipotesi di definitiva cancellazione) e in coerenza con gli impegni assun-ti in sede europea. Se la riforma non arriverà entro fine agosto, l'attuale disciplina dell'Iran pri-ma casa rivivrà e i contribuenti saranno chiamBtialversamen-to entro il 16 settembre.

La sospensione dell'imposta

non produrrà problemi di liqui-dità nei comuni. Infatti, i buchi di bilancio che si apriranno nei conti per effetto del mancato incasso dell'acconto saranno compensati attraverso il mec-canismo delle anticipazioni di tesoreria. CoMe anticipato SU _TtalictOggi dell'8/5/2013, i co-muni potranno chiedere sino al 30 settembre anticipazioni pari al 50% del gettito Inno prima. casa 201.2 di propria pertinen-za calcolato ad aliquota base (lg'i dove i sindaci hanno deciso di limitare il prelievo al 4 per mille) o ad aliquota maggiorati-3. (nei municipi che l'anno scorso hanno deliberato una tassa-. zione extra anche sulla prima casa). Gli importi che gli enti potranno chiedere terranno conto anche del gettito Imu proveniente dagli immobili di. cooperative e iac p.

Gli oneri per interessi sulle somme anticipate ai sindaci saranno a carico dello stato, nel senso che sarà il mini-stero dell'interno a rimbor-sarli ai com uni con modalità da definire entro 20 giorni dall'entrata in vigore del de-creto. Si dovrebbe trattare in totale di 18,2 milioni per il 2013, che saranno attinti in questo modo: 12,5 milioni, mediante riduzione del Fon-do per interventi strutturali di politica economica, 5,1 milioni

mediante riduzione di alcuni fondi speciali nello stato di previsione del Mef e infine 600 r2 la caro dal risparmio otte-nuto dal divieto di cumulo tra gli stipendi da ministro, vice-ministro e sottosegretario con l'indennità parlamentare. Una misura, questa, annunciata da Enrico Letta nel discorso con cui ha chiesto la fiducia delle camere e trasposta. nel decreto legge approvato ieri.

Secondo la Cgia di Me-stre, la deducibilità dell'Imu dalle imposte dirette produrrebbe un vantaggio fiscale medio sui capannoni a uso industriale di oltre 3.300 curo. La simulazione è stata realizzata sul rispar-mio Imu che potrebbe godere una tiri me-talmeccanica avente un reddito di 90.000 curo e un capannone da 5.000 Mq con una. rendita catasta le di oltre 9.500 e In'O.

Tuttavia secondo gli artigiani di Mestre «è indi-spensabile che questa oppor-tunità sia concessa non solo ai proprietari degli immobili a uso produttivo, ma anche alle IFICTO imprese (laboratori ar-tigianali e negozi) che si trova-no in perenne crisi di liquidi-tà>, ,Vigileremo perché non si tàcciano differenza tra grandi e piccole imprese», ha assicu-rato Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia. Soddi-sfazione per la sospensione dell'acconto è stata anche espressa da Confedilizia, il cui presidente, Corrado Sforza Fogliami, ha però puntato il dito contro la «superficialità , con cui si sono individuati. gli immobili di lusso per i quali la sospensione non si applicherà. Mentre il presidente dell'Ari-ci, Alessandro Cattanee, ha rimarcato la situazione di incertezza in eli i con la sospen-sione dell'Ima si troveranno i comuni nelle. predisposizione de.-1 bilanci. ',Incertezze alle quali pare difficile poter dare

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1 -ram mssi

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t az 9 ECIINUSLIED.1:111.11MICII 11: POUTICO

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lima sospesa m aihs.a di -dirmi.

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Lo stop anche per fabbricati, strumentali e terreni

Niente Ima per i fabbricati rurali, i terreni agricoli e i fabbricati a uso strumentate per l'attività agricola. Lo stop al pagamento dell'imposta municipale sugli immobili vale anche per comparto agricolo, l'uni co tra le attività. ecano-midhe ad avere incassato la sospensione della prima rata di pagamento, a beneficio dell'attività. E andìe qui, come per i cittadini privati. beneficiari, si tratta di uno stop condizionato al varo di una più ampia riforma della tassazione sul patri- monio immobiliare, Un congelamento a tempo, insomma

riforma di cui sopra non vedrà la luce entro fine agosto, gli operatori agricoli dovranno versare la prima rata imu entro il 16 settembre successivo. La decisione di estendere la sospensione dell'I-n.7u ai fabbricati rurali e ai terreni è stata assunta ieri, in seno al Consiglio dei ministri, a seguito di una lunga azione in tal senso effettuata dal ministro alle politiche agricole, N3.111Zia Do Gfrolamo, che per giorni ha invocato la cancellazione del tributo per irt comparto. Di più: secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la norma ha superato il vaglio del consiglio dei ministri, mantenendo la medesima stesura. e fr írmulazione. proposta in entrata all'esecutivo dai tecnici del legislativo del ministro I> Girolamo, Infatti, gli immobili che godono del beneficio sono quelli previsti all'articolo 13, commi 4, 5 e 8, del decreto legge 201 2011, convertito con modifi-cazioni nella legge 2141 2011; dunque, non solo i fabbricati rurali tutti e i terreni agricoli, ma anche (e non ora scontato) i fabbricati a uso strumentale per l'attività agricola. Una volta assunta la decisione, non sono mancate ieri le reazioni di soddisfazione delle organizzazioni di categoria_

Per Agrinsieme (il sodalizio che riunisce l'Alleanza delle Cooperative agroalinie.ntari Confagricoltura e Cia) gover-no ha dato un segnale positivo al mondo produttivo». Dopo aver ringraziato il ministro De Girolamo «che, sin dal suo insediamento, si è impegnata. attivamente per ralleggerinien to della pressione fiscale delle aziende agricole», il sodalizio ha ricordato come «nel 20P2 l'aggr(ivio per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito lei e Irpef201.1„ è stato di circa 366 milioni di curo (ben al di sopra dei 210 milioni individuati dall'esecutivo). Una cifra», cheAgrinsierne definisce «insoste-nibile per un settore sempre più, in difficoltà», perché « crea

pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita ed alla. produttività»,

Soddisfazione anche dalia Coldiretti, che ha quantificato il beneficio per le casse degli agricoltori: con la sospensione della. prima rata Imu da, 346 milioni di curo, in scadenza per terreni agricoli e fabbricati strumentali, «il governo ha dato un importante segnale al settore riconoscendone la. stra-ordinaria importanza in termini economici e sociali e quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile-,. Anche Palazzo Rospi gliosi, per bocca del presidente, Sergio Marini, ha riconosciuto al ministro De Girolamo di aver saputo «in pochi giorni far proprie le aspettative di un intero settore con determinazione e competenza».

Infine, va ricordata la reazione di Paolo De Castro, presi-dente della commissione agricoltura e sui lt4crpo rurale dell'E ti-roparlamento.- «E un'ottima partenza per il governo Letta e per il ministro all'Agricoltura De. Girolamo», ha chiosato De Castro, torna finalmente a porre attenzione all'agricoltura con misure concrete che possono coneorrere a dare ossigeno alle imprese». Quindi, il presidente della Comag,ri ha spostato rasticeila un metro più in la: «Ora è necessario risolvere il problema della tassazione delle società agricole di. capitali, ch,e governo _Adonti ha modi,ficato catastale a bilancio», ha aggiunto De Castro, «con un evidente danno a, uno dei pochi sostegni all'aggregazione de.11e. aziende agricole e un di fatto nullo beneficio per le casse dello stato».

Chíarfello

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CO,:\i/5/G/../0 11/1\1,17,1R///,.u, decisi° problema.

Precari p.a.., e la proroga su/vi , al 31 dicembre 86 mila dipendenti pubblici

M Lena °UV-ERI

":)1". roroga fino al 31 di- cembre del 2013 per i circa 86 mila dipen-denti d elle

s trazioni pubbliche assunti con contratti di lavoro a tem-po determinato. li decreto approvato ieri dal consiglio dei ministri modifica l'art. 1, comma 100, della legge di sta-bilità per il 2013 (n. 228/2012) e sposta il termine della pro-roga di contratti, inizialmen-te previsto al 31 luglio, fino a fine 2013. La disposizione della legge di stabilità ave-va già previsto che, in attesa dell'adeguamento della disci-plina dei lavoro pulu.iblico alla riforma. Fornero, le a.mmini-strazioni. pubblit-he potessero prorogare, i contratti a tempo

determinato già in essere alla data del 30 novembre 2012, e i contratti di durata superiore ai 313 mesi. Allo scopo, occorre-va un accordo decentrato con le organizzazioni sindacali rappresentative del settore interessato. Trattandosi di una modifica del termine già inizialmente previsto dalla legge di stabilità 2012, il be-neficio non riguarderà la tota-lità dei circa 115 mila dipen-denti precari dell a pubblica amministrazione, ma solo gli 86 mila con contratti a termi-ne, molti dei quali impiegati presso gli enti locali. Restano fuori, dunque, le altre forme di lavoro flessibile. In partico-lare, il lavoro somministrato e le collaborazioni coordinate e continuative. La proroga, inoltre, neri riguarda i 200 mila lavoratori precari della scuola, per i quali operano altre disposizioni_ normative. Ti governo, con il decreto leg-ge, ha inteso dare un segnale di dialogo alle organizzazioni sindacali, che da tempo pre-mono per una soluzione de-finitiva al problema, del pre-

cariato nel pubblico impiego. Si tratta, quindi, di una solu-zione solo parziale. Infatti, il decreto non giunge a quanto auspicherebbero i sindacati, cioè intervenire so la natura del rapporto di lavare modi-ficandolo. La proroga, invece, lascia il contratto a tempo determinato. e ne allunga soltanto la durata ben oltre il limite dei 36 mesi ordina-•ianiente previsto. Per i sin-

dacati del pubblico impiego, la proroga al 31 dicembre rap-presenta un passo in avanti alla ricerca di una soluzione definitiva, che ai loro occhi è, una nuova ondata di stabi-lizzazioni. Procedure, queste, volte a consentire ai precari di ottenere un contratto di la-voro a tempo indeterminato. Infa tti, i sindacati, nonostante

abbiano accolto fa-vorevolmente il de-creto legge, appro-fittano per chiedere l'apertura in tempi brevi di una tratta-tiva pii' ampia per verificare la possi-bilità di superare il precariato pubblico, anche per evitare che in autunno le amministrazioni e i lavoratori si ritrovino di fronte alla stessa emer-genza alla quale fa fronte il decreto legge approvato dal governo. Cioè, la necessità di te-- nere in piedi risor-se lavorative utili per la gestione dei servizi. I sindacati restano comunque sul piede di guerra, Lo schemaa die decre-

to infatti, non solo congela gli stipendi dei dipendenti pub- blici fino a tutto il 201 ,4- ma, di fatto, nega la possibilità di rinnovare i contratti di lavoro collettivo, fermi al 2009. In-dubbiamente, il decreto legge prelude alta riapertura di una nuova stagione di stabilizza-zioni, dopo quella del 2007 e 2008.11. tutto, in una fase molto delicata, nella quale il comparto dell'impiego pubbli-co è riuscito a ridurre in ma-niera sensibile il numero dei dipendenti di ruolo con delle risorse a disposizione molto limitate. A dimostrarlo, pro-prio l'intento di prolungare fi congelamento dei contratti collettivi, Per le amministra-zioni restano comunque fer-mi i vincoli alla spesa per i lavoratori flessibili previsti dalle disposizioni. L'ulteriore proroga, dunque, dovrà fare i conti con le disponibilità- finanziarie e, ovviamente, con le limitate risorse da uti-lizzare per l'acquisizione di eventuali ulteriori lavoratori a tempo determinato, ©RipP(Pdli2ibl. riser,nta

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