Rassegna Stampa di venerdì 10 aprile 2015 · I Sl!'l
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Rassegna Stampa di venerdì 10 aprile 2015
SNALS / CONFSAL Giornale di Sicilia 10/04/2015 EX SPORTELLI MULTIFUNZIONALI, SALVI FINO A DICEMBRE 1.600
LAVORATORI Il Secolo XIX - Ed. La Spezia 10/04/2015 PRECARI DELLA SCUOLA L'INGORGO DI REGOLE BLOCCA
L'ASSUNZIONE La Nazione - Ed. La Spezia 10/04/2015 PRECARI ASSUNTI E POTERI AI. PRESIDI I DOCENTI RULLANO
TAMBURI DI GUERRA LA SICILIA 10/04/2015 FORMAZIONE, SALVI 1.600 EX SPORTELLISTI Mondo Padano 10/04/2015 SCUOLA: QUEI DOCENTI PRECARI DA STABILIZZARE Nuovo Quotidiano di Puglia - Ed. Brindisi
10/04/2015 "SIAMO TUTTI PRECARI" DOCENTI IN SCIOPERO
Testate on line 10/04/2015 ARTICOLI PRESI DAL WEB Avvenire 10/04/2015 "PORTINAI AL POSTO DELLE GUARDIE GIURATE" il Tempo 10/04/2015 L'ESPOSTO IGNORATO SU MILANO "PORTIERI AL POSTO DEI
VIGILANTI" Alto Adige 10/04/2015 UN FALSO TESSERINO PER SUPERARE IL VARCO "RISERVATO" Gazzetta Reggio/Mo/Mn/Fe (catena)
10/04/2015 FA STRAGE NEL TRIBUNALE TRE MORTI E DUE FERITI
il Resto del Carlino - Cronaca di Bologna
10/04/2015 OGGI FERMI I LAVORATORI DI ITALO – ANNULLATO
La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Lecce
10/04/2015 "IL PIANETA-GIUSTIZIA E' LASCIATO NELL'ABBANDONO"
Scuola, Formazione, Università, Ricerca l'Espresso 16/04/2015 RICERCHE /1 NO AL TRAFFICO VICINO A SCUOLA Internazionale 16/04/2015 LA SCUOLA SOTTO ATTACCO IN TUTTO IL MONDO Corriere della Sera - ed. Roma
10/04/2015 IL 25 APRILE RIAPRE IL PORTO DI TRAIANO LE GUIDE SARANNO I BIMBI DELLE SCUOLE
Cronache del Garantista 10/04/2015 27 ASSOCIAZIONI CONTRO LA RIFORMA DELLA SCUOLA il Mattino 10/04/2015 I PERCORSI DIDATTICI PER GLI STUDENTI la Gazzetta del Mezzogiorno 10/04/2015 LE ALTRE NOTIZIE-AL VIA DAL 16 SETTEMBRE Corriere della Sera 10/04/2015 L'ATENEO DIVENTA UNA "FORESTA BLU" FABRIZIO PLESSI
TRASFORMA L'UNIVERSITA' Corriere dell'Umbria 10/04/2015 SPECIALE EXPO MILANO 2015 - LE NUOVE FRONTIERE PER
COMBATTERE LA MALNUTRIZIONE Corriere Romagna di Forli' e Cesena
10/04/2015 DI MAIO SPOSTA L'OBIETTIVO SU DIDATTICA E INSEGNAMENTO
Corriere Romagna di Forli' e Cesena
10/04/2015 IL MINISTRO GIANNINI "SPOSA" IL CAMPUS ++
Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 10/04/2015 PENSIONI, POLETTI ANNUNCIA INTERVENTI IN LEGGE DI STABILITA' il Sole 24 Ore 10/04/2015 PARTE IL RINNOVO DEGLI ASSICURATIVI il Sole 24 Ore 10/04/2015 IN PENSIONE SUBITO CON LE TUTELE CRESCENTI il Sole 24 Ore 10/04/2015 RIORDINO IN ARRIVO PER LE AGEVOLAZIONI ALLE ASSUNZIONI la Stampa 10/04/2015 LA TASI "DEPOTENZIATA" E I FONDI PER GLI 80 EURO: STANGATA
DA 3 MILIARDI MF - Milano Finanza 10/04/2015 CONTRATTO BANCARI, DAL DIRETTIVO FABI OK ALL'UNANIMITA' Italia Oggi 10/04/2015 I LAVORATORI SONO TUTTI UGUALI Italia Oggi 10/04/2015 LIMITI D'ETA', NEOASSUNTI LICENZIABILI PRIMA il Messaggero 10/04/2015 PENSIONI, POLETTI: CAMBIERA' LA FORNERO ASSEGNO RIDOTTO
PER CHI LASCIA PRIMA l'Espresso 16/04/2015 LE ASSUNZIONI CON L'INCENTIVO PIACCIONO ALLE PICCOLE
IMPRESE Il Secolo XIX 10/04/2015 PREVIDENZA FACILE il Sole 24 Ore 10/04/2015 II EDIZIONE L'AMERICA ACCUSA: L'EUROPA FA POCO PER LA
CRESCITA Corriere della Sera 10/04/2015 MATTARELLA: BASTA DISCREDITO SUI MAGISTRATI Corriere della Sera 10/04/2015 730 PRECOMPILATO, CORSA ALLE PRENOTAZIONI la Repubblica 10/04/2015 BERLUSCONI CERCA SOCI FORTI O LA PACE TV CON MURDOCH
GIOIELLI FININVEST SUL MERCATO la Stampa 10/04/2015 RENZI BLINDA DE GENNARO "CONFERMIAMO LA FIDUCIA" il Messaggero 10/04/2015 TAGLI AI COMUNI, PIANO PER RIMODULARLI il Messaggero 10/04/2015 GUAI SE LA PA RIFORMASSE SE STESSA
IL SECOLO XIX LA SPEZIA Quotidiano Data 10-04-2015
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ALLARME DELLE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Precari della scuola l'ingorgo di regole blocca l'assunzione Sono 592 i maestri e i professori alla caccia del "posto fisso"
«I precari della scuola rischiano di rimanere fuori dalle assunzioni. E' un problema molto grave che nella nostra città interessa tantissime persone». L'allarme lo hanno lanciato ieri mattina i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda che hanno fatto il punto della situazione con un vertice nella sede provinciale Cisl di via Taviani alla Spezia. «Tra scuola dell'Infanzia e Medie Superiori alla Spezia ci sono 592 precari, alcuni sono già stati assunti altri rischiano di rimanere completamente fuori per il gioco perverso delle norme, vecchie e nuove, che sono anche in contrasto tra loro e che rischiano di creare situazioni assurde se non dovesse intervenire una legge in grado di fare chiarezza e di sbloccare definitivamente le assunzioni», hanno spiegato Giorgia Vallone ( Cgil), Franco Isola (Uil), Maria Rosa Bertolotti (Cisl) e Concetta Meloro (Snals). «Chiediamo che venga attuato un piano straordinario di assunzione di tutti i
precari - hanno detto i sindacalisti - purtroppo le misure proposte dal Governo rischiano di escludere questi lavoratori. Ci sono poi quelli che sono stati dichiarati idonei al concorso con 36 mesi di anzianità ma senza abilitazione. Serve una legislazione di urgenza che permette l'assunzione di tutte queste persone».
Ma la preoccupazione non è limitata al personale docente. Ci sono tutti gli operatori dei servizi di segretaria e gli amministrativi. «Tantissimi sono i precari anche tra queste figure - hanno spiegato -se non si interviene rischiano di rimanere fuori». L'attenzione dei sindacati è puntata sul governo e sulle nuove norme che definiranno il profilo della figura del preside. «Diventerà un vero e proprio manager con un fondo speciale per chiamare gli insegnanti che vuole lui - hanno spiegato - qui rischiano di far diventare carta straccia la contrattazione nazionale. Superia-
Insegnanti precari durante l'assegnazione degli incarichi annuali
mo il concetto di scuola per come lo abbiamo conosciuto in questi anni arrivando a una vera americanizzazione del sistema formativo scolastico. E hanno aggiunto: «La programmazione educativa è competenza del Collegio dei Docenti e non può diventare competenza esclusiva del preside. Allo stesso tempo vanno riaperte le trattative contrattuali conii rinnovo del contratto nazionale bloccato da sette anni». Per questi motivi i sindacati si preparano alla mobilitazione. Il 25 marzo hanno avuto un incontro a Roma con i direttivi nazionali e i parlamentari e da ieri fino
al 16 aprile prossimo sono previste iniziative territoriali che culmineranno il 18 aprile alle 10,30 nella manifestazione nazionale in piazza dei Santi Apostoli a Roma. Scendendo nel dettaglio dei numeri forniti dalle organizzazioni sindacali i docenti alla Spezia sono 2.255, gli alunni 26.019 con 1.218 classi. «Tornando alle graduatorie per i precari gli assunti sono stati 9 di cui 2 per il sostegno nell'infanzia, 25 nella Primaria, 21 nelle medie inferiori con la graduatoria per Matematica esaurita e 24 nelle superiori», hanno concluso. M.T.
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Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 7 Foglio 1 / 2
Precari assunti e poteri ai presidi I docenti rullano tamburi di guerra Via all'agitazione con assembl.ee e sit-in cmche in città
SNALS
I Sl!'l<UACA TI della scuola sono ìn a,i~itazione contro il disegno di legge della ''buona sn1ola.". del. governo Renz1. Una mob1htaz1011e uni i.aria a li vello nazionale e locale, che culmined1 ìn una manifestazio~ ne a Roma, in piaz2a del Popolo ìl 18 Apdle; nel frnnempo, saranno svolte assemblee nelle scuole del terri101io, sino ad an:ivan.' <J uu'assemblea unitarìa il 14 aprile, a Ila qua le parteciperà, in nome di tillie le si· gle sindacai~ il r.rofossor ,\fa urizio Lembo della Cg1l. E' in prngramma auche un presidio in città, e cmmmque la mobili razione continuerà anche dopo il 18. Ne hanno parlato durante i.ma confeienza st:unpa Giorgia Vallone~.Fk Cgil, ·!laria Rosa Berrnlotll., C1sl Scuola, F rnnco Isola, U il scuola, Conceua .Meloro, Snals e Ludo Coklla, Cisl scuola. Nel mirino la stabillzzazìone dei prerarì. I sindarati chiedono la stabilizzazione anche dei docen tì non
compresi nelle liste 'Gae' (gradua lo· rie a esamimenro) clu: fanno fl!l)Xl agli Uffici scolastici prov ind ali; so. no gli insegnanti e he sono inseriti
nelle lis1e a cbimnata dt:i si1~01i .istilllti, le cosìddetre graduatone di seronda e t.erza fas.cia, fonnate da insee;mmtì abìlìta ti e con tanti anni di msegnamento alle spalle, che non sono rìcnlrnti nelle Gae perdit.' le stesse sono srate chiuse dal 2007. La stabilizzazione dovrebbe dguardare anche il personale i\lll. <<Non J.X11>siamo but!are vi~ r1ues1e p.rnfessionali til hanno detto in coro-· e d1iediamo che tutte le assunzioni siano fatte con decret.i di urgentb). Alla Spezia, a fronte cli circa JOOdoren1ì precari ne Ile lìste Ga e, ce ne sono oltre :?OOO in quelle cb seconda e terza fascia. Secondo punto, lo slrnf!!:itere dei presidi. Con il decre· 10 d1 Renzi, diventano .~uper manager so.li al comando, memre i consi· gh de1 doçem1 e 1 c.011s1gl! d.11stm1-
10 s1 rrns1onuano m 018am mera· mente consultivi,. con il piano dell'offerta formativa prerogativa esclusiva del dirigente scolastico. Le 1isorse alle scuole sono asseg11ate dalle regioni e dal ministero proprio in base all'offerta formativa, che detemnna anche la fonnaz1011e delle lisi.e dei doc:e111.i che ìl preside può chillmare dìrenam eme, m base a valutazioni cli merito esclusivamente personalL <dn questo modo non è piÌl gprantita eguaglianza tm is1i111tì sostengono i sindacati Q[Jell} storirnmétltc pÌÌI e,nmdi e prn for11, che hanno prn fondi, sal:ll!UlO in grado dì, attirare i dO<;'en!i nughon, perche il presu:le puo cllsporre anche di un budget e"1ra per incentivare il docente ad arceuare l'incai:icc.J. L'ins(>gllan!e avrà una ti· 1olarità di ruolo di ue anni; in q11e· sto modo, ìl Ddl entra nel piano ciel· la mobilita, una ma te ria contraltu aie, scavalcando, di fai to, la conlrnt ta· zione cou i sind3c1uì>),
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MDBILIT AZIONE A fianco, tutti i segnrtui della organiz:mzioni della scuola spezzina; sopra, docenti
Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 7 Foglio 2 / 2
•paga da fame? No disoccupate'
MOLTE hanno preferito la strada della disoccupazione piuttosto che i nuovi contratti, con buste paga mensili di poco più di 1 aio euro. Altre sembrano essere rassegnate a ques.ta triste reiJltà. Sono le lavoratrici del comparto-pulizie dell'Arsenale militare, per le qualf ieri si è riunita la commissione 'Lavoro' del consiglio comunale della Spezia P'er affrontare il proble~ ma dell'appalto, alla presenza dei sindacati di categoria e delle Rsa,. oltre che dell'ammiraglio Camerini. La discussione ha riguardato anche l'appalto delle mense, con una perdita secca di 300-400 euro mensili. Da qui, la richiesta della stesura di un documento che impegni il Ministero della Difesa al.la soluzione, in maniera definitiva, del prob~ema presentato.
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Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 17 Foglio 1 / 2
Non piace la riforma della scuola. Astensione, fino al 18 aprile, da tutte le attività pomeridiane
<<Siamo tutti precari>> Docenti in sciopero I sindacati chiedono l'annullamento del testo «I dirigenti scolastici avranno troppi poteri»
di Maria Chiara CRISCUOLO
Niente attività pomeridiane nelle scuole. I docenti brindisini, così come la gran parte dei colleghi nazionali, incroceranno le braccia fino al prossimo 18 aprile. La mobilitazione unitaria, che coinvolge tutte le sigle sindacali di categoria (Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Flc Cgil, Fgu Giulda Unams), vuol contrastare i contenuti del nuovo disegno di Legge approvato lo scorso marzo dal consiglio dei Ministri.
«Chiediamo - afferma Rosa Savoia, responsabile Flc Cgil Scuola di Brindisi - l'annullamento del testo e proponiamo un confronto serio e costruttivo col Governo. Pochi ma significativi i punti: la stabilizzazione dei precari docenti e Ata; la possibilità di ridefinire il ruolo della dirigenza scolastica in connessione con gli aspetti didattici ed educativi e rivedere la disciplina ne-
goziale in connessione con i diritti ed obblighi del personale. Il prossimo 18 aprile saremo a Roma in occasione della manifestazione nazionale per far sentire la voce dei docenti». Nel frattempo in molte scuole del brindisino da ieri sono bloccate tutte le attività complementari. Dai corsi di recupero per gli studenti rimasti indietro con il programma di studi, alle attività di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva. Un fronte unitario quello dei docenti che ritengono che la protesta possa essere l'unica strada da seguire per spingere il Governo a tornare sui propri passi. A scatenare le ire dei professori il punto del Ddl che concede ai presidi ampi poteri.
«In questo modo - prosegue Savoia - si modifica lo statuto dei docenti, precari e di ruolo, violando di fatto la Costituzione e azzerando i diritti acquisiti dei docenti». Il
sindacato chiederà al governo che il piano assunzioni comprenda tutti gli appartenenti alle graduatorie ad esaurimento e i precari inseriti nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, nonché i docenti che abbiano già svolto supplenze per 36 mesi di servizio con contratti di lavoro a tempo determinato rinnovati.
La questione delle assunzioni, ad esempio, investe anche gli idonei al concorso e i precari con 36 mesi di supplenza senza abilitazione e la richiesta di stabilizzazione del personale Ata. «Chiediamo infine - conclude il sindacato -la cancellazione della norma del Ddl Scuola che prevede il divieto di assunzione a tempo determinato dopo 36 mesi di supplenza. Inoltre, dati i rischi dei tempi lunghi di approvazione delle due Camere parlamentari, i sindacati invitano il Governo ad adottare lo strumento del provvedimento d'urgenza per le immissioni in ruolo, nella forma del decreto».
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Ddl Scuola in aula dalla prossima settimana. È corsa contro il tempo Emendamenti fino al 18 aprile. Giannini: il provvedimento sarà licenziato entro fine maggio. Ma si fa strada l’ipotesi di un decreto ad hoc solo per le assunzioni La ministra Stefania Giannini è sicura che «realisticamente» la Buona Scuola sarà licenziata dal Parlamento «tra metà e fine maggio». Ma quella del disegno di legge di riforma del sistema scolastico italiano è una corsa contro il tempo, visto che i tempi medi di approvazione di un Ddl sono più che doppi: circa 4 mesi fra Camera e Senato. Dopo quasi un mese dalla sua approvazione da parte del Consiglio dei ministri, il ddl ha cominciato a muovere i primi passi parlamentari solo venerdì scorso quando sono finalmente partite le prime audizioni informali con i protagonisti del mondo della scuola ascoltati dalle Commissioni cultura e Istruzione di Camera e Senato. Finora sono stati ascoltati - anche dalla ministra Giannini - insegnanti, sindacati, fondazioni, associazioni. Emendamenti e discussione in Parlamento Oggi l’ufficio di presidenza della VII commissione a Montecitorio ha deciso che la discussione generale del testo sulla Buona Scuola comincerà la prossima settimana. È stato scelto anche il nome del relatore del provvedimento: Maria Coscia, deputata Pd. La scadenza per la presentazione degli emendamenti è stata fissata per sabato 18 aprile, termine che però «potrà essere riconsiderato». Preoccupati che i tempi parlamentari vadano troppo a rilento, sia Sel sia il M5S sia Forza Italia chiedono lo spacchettamento del ddl con un decreto del governo ad hoc almeno per le assunzioni delle migliaia di insegnanti precari da anni in attesa. La Buona Scuola prevede la stabilizzazione di 100.701 di loro. Simone Valente del M5S fa sapere che «presenteremo, in sede referente, la richiesta formale di stralcio per la parte del ddl sulla scuola che riguarda le assunzioni». Già nei giorni scorsi, il M5S aveva scritto una lettera al premier Renzi e alla ministra Giannini per chiedere due provvedimenti normativi distinti sulla Buona Scuola: uno sulle assunzioni, l’altro su tutto il resto. «Ddl scelta saggia» Ma la Giannini ha risposto: «Non vedo la necessità di pensare in questo momento a questi strumenti. Il disegno di legge è stata una scelta molto precisa e secondo me molto saggia perché ha consegnato al Parlamento 24 articoli in cui c’è un merito da discutere, in cui ci sono proposte che nell’insieme costituiscono uno strumento organico e fortemente innovativo per la scuola italiana. I tempi sono come sapete in perfetto rispetto del calendario che le commissioni si sono assegnate; noi dal nostro canto come macchina organizzativa Miur, pur nella consapevolezza dell’enorme complessità per essere pronti ai primi di settembre - ha concluso la ministra - stiamo lavorando e quindi abbiamo ancora tutto il tempo necessario che il Parlamento vorrà prendersi». Il ministro si è detta fiduciosa che «realisticamente tra metà e fine maggio il provvedimento sulla Buona Scuola sarà licenziato». Tra le file dell’opposizione e anche tra gli addetti al lavoro non serpeggia, però, lo stesso ottimismo. L’appello dei 27 Crescono anche le critiche nel merito delle misure previste dalla riforma: 27 associazioni hanno lanciato un appello al Parlamento per chiedere di cambiare il ddl: «È necessario aprire un ampio confronto per delineare una visione generale, il più possibile condivisa, sul ruolo della scuola nella società della conoscenza». I promotori dell’appello (Agenquadri, Aimc, Arci, Auser, Cgd, Cgil, Cidi, Cisl, Cisl scuola, Edaforum, Fnism, Flc Cgil, Irsef-Irfed, Legambiente, Legambiente Scuola e Formazione, Link -Coordinamento Universitario, Mce, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, Proteo Fare Sapere, Rete della Conoscenza, Rete degli
Studenti Medi, Rete29Aprile, Uciim, Udu, Unione degli Studenti, Uil, Uil Scuola) hanno presentato anche 5 proposte: lotta alla dispersione scolastica e diritto allo studio per tutti e innalzamento dei livelli di istruzione e competenza, anche per la popolazione adulta; più autonomia scolastica ma con decentramento dei livelli decisionali e partecipazione di tutte le componenti della scuola; revisione dei poteri del dirigente scolastico; più finanziamenti pubblici per la scuola; alternanza scuola-lavoro per tutti i percorsi scolastici con competenze certificate. Bocciate poi le deleghe al governo, perché «riguardano temi troppo importanti per non essere affrontati in aula». Lo sciopero E sempre oggi è partito lo «sciopero bianco» promosso fino al 18 aprile dai sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals: stop alle attività non obbligatorie per docenti, personale educativo e Ata. L’Ugl ha fatto sapere che dalla seconda decade del mese convoca assemblee e organizza sit-in in tutta Italia per chiedere al governo un’inversione di rotta su una riforma giudicata «miope e dannosa». L’Unicobas ha invece annunciato uno sciopero con una manifestazione a Roma per il 24 aprile. La protesta, spiega il sindacato in una nota firmata anche da Anief e Usb, è contro «il piano Renzi che significa docenti e Ata tappa-buchi a vita, potere assoluto al dirigente-padrone, organici territoriali senza titolarità».
Riforma scuola, ecco dove trovare il book fotografico su Facebook contro il Ddl scuola Buona scuola, Giannini annuncia: '2,2 mld per le assunzioni', ma sciopero e gruppi prof protestano contro la riforma. Continuano le audizioni in nella VII Commissione cultura, scienze e istruzione della Camera sul disegno di legge sulla Buona scuola varato dal Governo Renzi: "Realisticamente, tra la metà e la fine di maggio - ha affermato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini nella puntata di Porta a Porta di ieri, 8 aprile - il provvedimento dovrebbe arrivare in porto". Ma è un ostentato ottimismo che non nasconde dubbi, proteste e critiche al ddl Buona scuola, soprattutto per lo sciopero proclamato da oggi, 9 aprile 2015, fino al prossimo 18 aprile dalle cinque sigle sindacali della scuola. Cisl Scuola, Flc Cgil, Gilda, Uil Scuola e Snals hanno proclamato, infatti, lo sciopero dei docenti e del personale Ata per quanto attiene l'astensione dalle attività non obbligatorie. E sul web la protesta coinvolge davvero tutti: l'informazione viaggia velocemente, i precari in attesa di assunzione si organizzano in gruppi di protesta e di discussione. Singolare la protesta di un gruppo di maestri delle scuole elementari di Bologna che ha realizzato un ironico book fotografico che ha preso di mira soprattutto l'aspetto più controverso della riforma della scuola, ovvero quello relativo alla chiamata diretta dei presidi. ADVERTISEMENT Ddl buona scuola, Giannini sulle assunzioni: '2,2 miliardi per i precari' Intervenuta a Porta a Porta, Stefania Giannini ha difeso l'impianto del Disegno di legge sulla Buona scuola: "L'assunzione dei 100.701 docenti precari - ha attaccato il ministro - non deve confondere la scuola come un grosso ammortizzatore sociale come è stato fatto negli ultimi 20 anni, creando centinaia di migliaia di false illusioni per ottenere un posto nella scuola". Dal ministro anche alcune cifre della riforma della scuola: "Il Governo ha stanziato sette miliardi affinché la scuola sia un bene
primario per l'Italia. Da quest'anno si torna a rispettare la Costituzione - ha aggiunto Giannini - perché l'impiego a scuola sarà un lavoro meglio retribuito e motivante, con una premialità aggiuntiva e si tornerà ad assumere finalmente per concorso. Due miliardi e duecento milioni sono stati destinati al piano assunzioni, mentre 800 milioni saranno assicurati agli scatti di merito e alla Card dei professori". Book fotografico contro la riforma scuola, ecco dove trovarlo su Facebook Notevole successo sta riscuotendo su Facebook l'ironico book fotografico realizzato dai maestri delle scuole elementari Longhena di Bologna che contestano, in particolare, la figura del preside-sceriffo con ampi poteri. Il book contiene frasi ironiche come questa: "Bella presenza, automunito, esperto cornicette, Ai spic inglisc" con improbabili link a siti internet come questo www.10-non-lo-metto-mai-per-principio.com. Il book, intitolato "Insegnante a chiamata diretta offresi!" è accessibile dal profilo di Fabio Campo, uno dei maestri fotografati nel servizio.
DDL Scuola. Il 18 aprile 2015 anche le RSU in piazza Lettera dei sindacati rappresentativi alle RSU elette lo scorso marzo. Il 18 aprile manifestazione a Roma "A tutte le lavoratrici e lavoratori eletti nelle RSU della scuola Gentile collega, il Governo ha messo in campo le sue proposte di riforma del sistema d'istruzione senza un coinvolgimento vero di chi nella scuola vive e lavora ogni giorno. È un atteggiamento di grave presunzione, dal quale è scaturito un progetto che proprio nel mondo della scuola raccoglie prevalentemente perplessità e dissenso. Un progetto che si rivela spesso artificioso, lacunoso, totalmente disancorato dalla concreta esperienza della scuola reale e poco sostenuto anche nei riferimenti alla più accreditata elaborazione pedagogica e didattica. Di tutto questo il governo ha ritenuto di poter fare a meno, varando a settembre le sue linee guida, oggi trasfuse - pur con un disinvolto cambio di fisionomia - nel disegno di legge presentato alle Camere. Nel mezzo, una consultazione di facciata, dove gli spazi di discussione sono stati assai sacrificati, ridotti ai pochissimi minuti concessi nelle fugaci tappe del pellegrinaggio ministeriale sui territori. Né il Paese, né il corpo professionale sono stati coinvolti veramente nella condivisione di un progetto di cambiamento che risulta così lontanissimo dalle attese e dai reali bisogni della nostra scuola, mentre col blocco del contratto si rinvia ancora una volta, e di fatto si contraddice, l'impegno a ridare dignità e valore al lavoro del personale. Con la mobilitazione avviata nel mese di marzo, che ha già visto attuare – oltre allo sciopero dal 9 al 18 aprile delle attività non obbligatorie - molte significative azioni a livello territoriale e nazionale, le organizzazioni sindacali rappresentative del mondo della scuola si pongono precisi obiettivi di modifica del provvedimento in discussione alle Camere, attraverso opportuni interventi emendativi sui quali chiamano al confronto e all'assunzione di scelte coerenti le forze politiche.
Questo il senso e la finalità della manifestazione svolta il 25 marzo scorso, alla quale infatti sono stati invitati a partecipare e hanno preso la parola i rappresentanti dei gruppi parlamentari confrontandosi con le proposte illustrate unitariamente dai sindacati. Ora è il momento che a far sentire la sua voce sia direttamente il mondo del lavoro scolastico, attraverso le persone che sono state recentemente investite di una funzione di rappresentanza sindacale sostenuta e legittimata dal voto della categoria. Ecco perché i protagonisti della manifestazione indetta per il 18 aprile a Roma dovete essere voi, lavoratrici e lavoratori eletti nelle RSU delle nostre scuole. Le persone elette nelle liste presentate da Flc CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e Gilda FGU sono oltre il 90% dei componenti RSU, e sono stati votati in una consultazione alla quale ha partecipato l'80% dei lavoratori aventi diritto. Un dato inequivocabile e incontestabile che a buon diritto ci consente di dire che in quella piazza ci sarà la scuola italiana, con le sue difficoltà e i suoi problemi, ma soprattutto con la sua esperienza, la sua competenza e la sua passione. L'appuntamento è per le 10,30 in piazza SS. Apostoli a Roma. Contiamo sulla tua presenza e ti invitiamo pertanto a contattare la tua struttura territoriale per i necessari accordi di tipo logistico – organizzativo. Grazie e arrivederci in piazza Santi Apostoli! Flc CGIL Domenico Pantaleo CISL Scuola Francesco Scrima UIL Scuola Massimo Di Menna SNALS Confsal Marco Paolo Nigi GILDA Unams Rino Di Meglio"
RICERCHE No al traffico vicino a scuola La scuola in un'area molto trafficata può rallentare lo sviluppo cognitivo dei bambini, per gli effetti dello smog sul cervello. A dimostrarlo è uno studio spagnolo, che ha monitorato per un anno i progressi cognitivi di quasi 3.000 bambini tra i 7 e i 10 anni.
Settimanale Data 16-04-2015 Pagina 91 Foglio 1
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Scuola: testate nazionali Pag. 19
I ITTtè; lèi~ td ;g1 rn La scuola sotto attacco in tutto il inondo
James Fergusson, The Independent, Regno Unito
Sempre più spesso i terroristi prendono di mira gli studenti. Perché l'istruzione ostacola la diffusione dell'integralismo
erché i terroristi prendono di mira sempre più spesso le scuole e le università? L'attacco di Al Shabaab contro l'università di Ga-
rissa, in Kenya, è stato il più grave attentato terroristico compiuto nel paese da 17 anni a questa parte. Ma nessuno può dire di essere rimasto sorpreso, nemmeno le autorità keniane, che erano state informate di un imminente attacco contro "un'importante università" e avevano perfino messo in guardia gli studenti. Secondo i rapporti, alcuni studenti avrebbero ignorato gli avvisi convinti che si trattasse di un pesce d'aprile.
La notizia del massacro di Garissa produce una sorta di sinistra ripetitività che causa assuefazione. Negli ultimi dieci anni gli attacchi contro scuole e università sono aumentati in modo vertiginoso. Ormai sono diventati una tattica ricorrente del terrorismo globale. Secondo una ricerca pubblicata dall'università del Maryland, la frequenza degli attacchi contro istituti scolastici e universitari è la più alta degli ultimi quarant'anni. La Global coalition to protect education from attack, un' organizzazione con sede a New York, afferma che tra il 2009 e il 2013 in tutto il mondo sono state prese di mira 9.600 scuole e in trenta paesi la violenza contro gli istituti scolastici è stata usata come una "tattica di guerra". Questo è vero in particolare per gli estremisti islamici, che comunque non sono gli unici a usarla. Le sparatorie nelle scuole sono ricorrenti anche in occidente. Secondo gli attivisti a favore del controllo delle armi, negli Stati Uniti se ne verifica una ogni cinque settimane.
Secondo i terroristi nigeriani di Boko haram l'istruzione è un'aberrazione occidentale diffusa nel ricco sud del paese, e dal 2008 gli attacchi alle scuole sono di-
ventati una parte importante della strategia del gruppo. Come abbiamo imparato dopo il rapimento di duecento studentesse nella provincia settentrionale del Borno, il nome Boko haram significa "i libri sono proibiti" in lingua hausa. Nell'ottobre del 2012, in una notte, in Nigeria sono state date alle fiamme otto scuole.
Avamposto illuminista In Pakistan la situazione è anche peggiore. Nel paese è diffusa un'ostilità mirata e ostinata nei confronti dell'istruzione femminile, come ha dimostrato l'aggressione, avvenuta nel 2012, alla studentessa Maiala Yousafzai. Nel dicembre del 2014 i taliban pachistani sono entrati nella scuola frequentata dai figli degli ufficiali dell'esercito a Peshawar e hanno ucciso 132 bambini tra gli otto e i diciotto anni. È stato il più grave atto terroristico della storia del Pakistan, e ricorda molto il massacro commesso dai terroristi ceceni nella scuola di Beslan in Ossezia del Nord nel 2004, dove morirono 186 bambini.
Le scuole sono obiettivi facili da colpire. Insegnanti e bambini di solito sono disarmati e incapaci di difendersi. I perimetri
Da sapere Terrore in classe Attentati contro istituti scolastici e universitari nel mondo, 1970-2013. Fonte: The Atlantic
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delle scuole non sono particolarmente protetti e sono affollati, quindi i terroristi possono provocare gravissimi danni in un arco di tempo molto limitato. Ma questo è vero anche per molti altri obiettivi civili, come i centri commerciali, le chiese, gli ospedali e le attrazioni turistiche. In passato gli estremisti islamici hanno colpito luoghi come questi, anche in Kenya. Ma non in modo sistematico. Solo gli attacchi alle scuole e alle università continuano ad aumentare. Perché?
Una spiegazione ha a che fare con i cambiamenti demografici. Amano amano che la popolazione dei paesi a maggioranza musulmana aumenta, l'età media dei cittadini si abbassa. Questo è vero sicuramente per l'Africa orientale. In Somalia l'età media oggi è 17,7 anni. Questo significa che i terroristi, così come le loro vittime, diventano ogni giorno più giovani. Dopo tutto in arabo Al Shabaab significa "i giovani". Un terrorista più anziano, per quanto radicalizzato o insensibile, ci penserebbe due volte prima di uccidere dei ragazzi innocenti.
I miliziani di Al Shabaab, invece, hanno dimostrato più volte di essere disposti a perseguitare i loro coetanei. Per loro le scuole sono un bersaglio facile. Secondo la Global coalition to protect education from attack, la Somalia è il paese dove gli studenti hanno più possibilità di essere reclutati come soldati. In una società così devastata dalla guerra, la compassione e il rispetto reciproco contano poco.
Inoltre, Al Shabaab teme gli studenti: le reclute sono spesso giovani ignoranti e facilmente impressionabili. Nessuno studente dell'università di Garissa, con le sue classi miste formate da cristiani e musulmani e l'ambizione di diventare un "ateneo di livello mondiale specializzato nei processi e nello sviluppo tecnologico", avrebbe mai potuto approvare l'idea di un simile massacro. L'università è una minaccia diretta agli interessi di Al Shabaab, che è composto per un quarto da cittadini keniani.
Fondata nel 2011 con un decreto del governo centrale, l'università di Garissa è l'unica istituzione pubblica di istruzione superiore nel Kenya nordorientale, un'area povera abitata soprattutto da keniani di etnia somala. Esistono, tuttavia, dei progetti per istituire facoltà distaccate in altre cinque città della regione. Non c'è da stupirsi se Al Shabaab ha deciso di distruggere questo avamposto di illuminismo. + gim
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CORBIERE DELLA SERA
ROMA Fiumicino
I magazzini Le antiche arcate e i muri in cortina dei depositi utilizzati a partire dal I secolo d. C. !
Il 25 aprile riapre Porto di Traiano Le guide saram10 i l1imbi delle scuole
Duemila anni fa era il centro di snodo delle comunicazioni, come oggi è l'aeropmio di Fiumicino distante appena un paio di chilomet1i. li pmio di Traiano fondato nel 64 d. C. e( atiivo fino al V secolo) ospitava le grosse navi prove·· nienti da tutto il mondo che scaricavano le merci destinate a Roma capitale dell'impero, su piccole imbarcazioni che risalivano il corso del Tevere.
11 sito di 32 ettari è rimasto chiuso al pubblico per anni, ma dal 25 aprile sarà visitabile con mini-guide speciali: i ragazzi delle scuole di Fiumicino che si sono formati sulla storia dell'antico «hub». «Un'operazione tra pubblico e privato con visite gratuite e una navetta che partirà dall'aeroporto» ha detto Lorenzo Lo Presti, ad di Adr.
Il progetto, di cui «Navigare il territorio» è solo il primo passo ideato dalla
Scuola: testate nazionali
Fondazione Benetton per coinvolgere gli abitanti di Fiumicino, ha l'obiettivo di attrarre investimenti e svelare il sito agli amanti della cultura e dell'archeologia, molti dei quali si trovano tra i 4 milioni di passeggeri in transito ogni anno all'aeroporto Leonardo da Vinci. «In 10 minuti potrebbero raggiungere il pmio di Traiano, ma anche Ostia Antica e il Museo delle Navi» ha detto il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, che !
ha annunciato anche l'arrivo di un «archeoboat>> che collegherà Fiumicino con Roma navigando il Tevere. Il Soprintendente ai Beni Culturali France- ' sco Prosperetti: «Il nostro contributo sarà, al di là degli aspetti operativi, relativo a contenuti e saperi, una potenzialità che è nutrimento per la bellezza».
Manuela Pelati O RIPRODUZIONE RISERV~\TA
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I if !1 ;1t3:11fit!I 11Ii19ì3 ;1 J!t-!H•l § t!S i I 27 associazioni contro la rifonna della scuola
tra l'apprendimento degli studenti e garantire il lorn successo formati·vo». Decentramento dei livelli decisionali e partecipazione delle componenti sono i pilastri dell'autonomia su cui il ddl
V entisette associazioni promuovono un appello al Parlamento italiano per chiedere di cambiare il disegno di legge sulla scuola pre
sentato dal governo. I firmatari rivendicano uno "spazio di ascolto", perché senza la partecipazione attiva dei soggetti da essi rappresentati - studenti, insegnanti, genitori, forze sociali e sindacali e associazioni - "nessuna riforma può raggiungere obiettivi decisivi per il Paese". Come si legge nell'appello «è indispensabile aprire un ampio confronto per delineare una visione generale, il piu' possibile condivisa, sul ruolo della scuola nella società della conoscenza.
del governo si abbatte pesantemente accentrando i poteri nelle mani del presidemanager ed estromettendo studenti, docenti, genitori e personale ATA. I promotori dell'appello chiedono di rivedere a fondo le prerogative del dirigente scolastico, riformare gli organi collegiali e valorizzare il lavoro nella scuola «nel rispetto della funzione contrattuale, indispensabile per raggiungere soluzioni efficaci e condivise. Occorre poi un intervento sulle risorse economiche - spiega l'appello - è indispensabile un aumento dei finanziamenti pubblici destinati alla scuola, con un piano pluriennale che permetta all'Italia di raggiungere almeno la me-
dia europea». La quarta proposta A questo punto - continua il testo - riteniamo decisivo partire dal diritto di ogni persona all'apprendimento permanente come base per un progetto complessivo di cambiamento del sistema educativo italiano». I 27 promotori, «pur rappresentando organizzazioni con punti di vista anche molto diversi», presentano cinque proposte per cambiare il ddl. Al primo posto troviamo un insie-
RIVEDERE A FONDO LE PREROGATIVE DEL DIRIGENTE
verte sul rapporto tra scuola e lavoro, che «deve essere orientato ad arricchire il percorso educativo e potenziare le opportunità occupazionali di tutti i giovani, assicurando a ognuno effettive capacità di apprendimento lungo tutto il corso della vita» I promotori chiedono che l'alternanza scuola-lavoro sia prevista per tutti i percorsi scolastici, che le com-
RIFORMARE ORGANI COLLEG:IALI E VALORIZZARE Ii .. LAVORO NELLA SCUOLA
me di interventi che puntano a ridurre le diseguaglianze esistenti sia tra territori che tra indirizzi ed istituti: garantire a tutti l'accesso al diritto allo studio e combattere la dispersione scolastica; rendere la scuola un laboratorio permanente di innovazione educativa, partecipazione ed educazione civica; innalzare i livelli di istruzione e competenza, anche per la popolazione adulta. La seconda proposta ha come oggetto la governance e punta a rafforzare l'autonomia scolastica «nel senso pieno del DPR 275», intesa come «garanzia di libertà di insegnamento e di pluralismo culturale, strumento per porre al cen-
petenze acquisite vengano certificate e che il contratto di apprendistato per l'acquisizione di titoli di studio sia «finalizzato esclusivamente all'apprendimento e comunque successivo al conseguimento dell'obbligo di istruzione». L'appello si chiude chiedendo una discussione parlamentare ampia su questi temi: «le numerose deleghe al governo previste nel ddl sono considerate un errore in quanto riguardano temi troppo importanti per la scuola italiana per non essere affrontati in aula e i relativi criteri direttivi sono insufficienti e spesso troppo vaghi. Inaccettabile poi la previsione di non finanziare queste deleghe».
Sulla ''questim1.e morale'' U Pd rtschJa l'Implosione
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Lunedì a Mila.no l'inaugurazione dell' mmo accademico della Imm. E del nuovo spazio per r arte
L'ateneo diventa una «Forestablu» Fabrizio Plessi trasforma l'università di Stefano Bucci
osa si nasconde nella Foresta blu di Fabrizio Plessi, sei grandi tronchi sospesi su altrettan
ti piccoli specchi d'acqua (non reali, ma in forma di video-installazione) che lunedì apriranno ufficialmente la Contemporary Exhibition Hall, il nuovo spazio espositivo della Iulm 6? «Tante cose - assicura l'artista da Vienna, dove ieri ha inaugurato una monografica alla Mario Mauroner Contemporary Art Gallecy, aspettando il doppio omaggio in programma per la prossima Biennale di Venezia -. C'è l'idea dell'acqua assorbita nel corso dei secoli, che viene restituita dalla natura, c'è la ricerca delle origini profonde della vita, ma c'è, soprattutto, il desiderio per me irrefrenabile di una tecnologia sempre più umanizzata. Ho pensato che questo potesse essere il "segno giusto" per celebrare un nuovo spazio idealmente dedicato allo studio e all'insegnamento».
L'effetto dei sei tronchi sospesi è sorprendente, anche in virtù di quella «luna immaginaria» (di fatto un vero e proprio tondo affacciato sul cielo) che rappresenta l'unica apertura del grande contenitore in cemento progettato dallo studio 5+1A.A. Unalunapiùomenoluminosa a seconda dell'ora del giorno e che, anche grazie a quel rumore di pioggia che costituisce la colonna sonora del lavoro di Plessi, contribuirà a cambiare continuamente la stessa sensazione dello spazio, proprio come accade in una foresta vera. «Ho elaborato un progetto che avevo pensato per Hannover - spiega Plessi -come faccio abitualmente con
Uno scorcio della Foresta blu di Fabrizio Plessi alla Contemporary Exhibition Hall della lulm 6 (foto Ernesta Caviola)
tutti i miei lavori perché li considero sempre come una sorta di work in progress. Per la Iulm, ho voluto trasformarlo in qualcosa di più geometrico e armonico, di meno casuale. Ma l'idea di base resta comunque identica: umanizzare al massimo la tecnologia, per proporre
fabrizio Plessì (ReggJ0:Emltia, 1940, nella foto} è tra i maggiori esponenti della videoorteuropea
nuove vie al sentimento e alla passione».
Il «romantico moderno» Plessi, che si definisce grande amante di Caspar Friedrich, ha deciso che il nuovo spazio espositivo della Iulm (sicura
. mente congeniale al suo lavoro, ma dove potranno in futuro ben figurare, ad esempio, an-
che le opere di Ettore Spalletti) fosse dunque perfetto <q>er domare la tecnologia con l'emozione». Con la sua Foresta blu si apre, dunque, una nuova era della Iulm e non a caso l'inaugurazione della mostra di Plessi seguirà, in termini di orario (con tanto di concerto per piano e violino), proprio l'apertura dell'anno accademico 2014-2015 di questa università, a pochi giorni dall'avvio dell'Expo.
«Il nuovo building contribuirà a cambiare ulteriormente i connotati di una periferia che è ormai quasi centro - spiega il rettore della Iulm Giovanni Puglisi -. E non sarà un cambiamento da poco perché la Iulm 6, oltre a ospitare un auditorium di 600 posti, metterà a disposizione, non solo degli studenti, ma di tutta la città anche una sala piccola con 146 posti, la nuova sede della Scuola politecnica di design, 11ulm University Club con tanto di ristorante stellato». In totale,
una superficie complessiva di quasi 20 mila metri quadrati suddivisi tra torre di nove piani, ala sud, ala nord.
Alla Contemporary Exhibition Hall il compito, affascinante e arduo, di attirare artisti e gallerie per mostre e eventi. La parola d'ordine? «Aprirsi senza paura verso il territorio - ribadisce Puglisi - cercare un punto di contatto con il resto della città, trasformare ulteriormente questa periferia in qualcosa di vitale». Insomma, mettere insieme le esigenze della scienza e quelle dell'uomo. E in fondo non è che un'ulteriore variazione sul tema di quella tecnologia umanizzata e poetica che i sei tronchi sospesi di Fabrizio Plèssi (svuotati grazie a una macchina che abitualmente è utilizzata per costruire cannoni) definiscono all'ombra della luna, molto metropolitana, di questa Foresta blu.
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COBBIEBE DELLA SEBA
e li nuovo edificio dello lulm6, progettato dallo studio 5+1AA (Alfonso Femia, Gianluca Peluffo) e la mostra Foresta blu di Fabrizio Plessi saranno ·inaugurati lunedì 13 aprile al termine della cerimonia di apertura ufficiale (prevista per le ore 10.30) dell'anno accademico 2014-2015 della Libera università di lingue e comunicazione lulm di Milano. Alla cerimonia parteciperà, . con il rettore dellolulm Giovanni Puglisi, anche il ministro delle Politiche agricole, alimentarie forestali Maurizio Martina (delegato del governo per l'Expo 2015). La mostra Foresta blu di Plessi sarà visitabile, gratuitamente, fino alla fine di ottobre
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CORRIERE MBRIA
di Gaia Nicchi
~ MILANO - Expo 2015 è un viaggio tra sapori e profumi, un'occasione per valorizzare materie prime, per decantare prelibatezze e specificità dei nostri territori. Ma è anche un momento di confronto sul grande tema dell'alimentazione e sulle nuove sfide che il mondo si accinge ad affrontare. Questioni che sono state già dibattute a Firenze, lo scorso marzo, nell' ambito di "Italia 2015: il Paese nell'anno dell' Expo", cui hanno partecipato protagonisti ital~ani e internazionali dell'economia, della politica, della cultura e della ricerca scientifica. Il cibo è, indubbiamente, un problema universale. In due distinti videomessaggi, dal palco di Firenze, sono arrivate le voci del segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon, che ha sottolineato come a soffrire la fame nel mondo sia ancora una persona su nove, e quella del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, ricordando come in alcuni Paesi la malnutrizione venga ancora aggravata dalla discriminazione di genere. Legandosi alle parole di San Suu kvi, per il professore Romano Prodi "il cibo non è arte, ma fa vivere l'umanità intera". E ha aggiunto che "su oltre 7 miliardi di abitanti, più di 800 milioni soffrono la fame" secondo statistiche Fao. "Cifre ben lontane da~ gli obiettivi che i grandi del mondo, dal 2007 in poi, si sono proposti". Il cibo dunque viene declinato come "un problema geopolitico, che segue e precede i cambiamenti del mondo. Le materie prime si stanno spostando nella produzione verso i Paesi nuovi, facendo una politica alimentare più forte della nostra. L'Europa e gli Stati Uniti fino a 20-30 anni fa, ora la Cina". L'Umbria, rispetto a questo, può dare un contributo rilevante, con la sua agricoltura che sarà protagonista a Milano per tutta la durata
Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 1 6/1 7 Foglio 1 / 3
dell'Expo. Oltre a stanziare 600 mila euro per questo scopo, la giunta regionale ha emanato un bando che mette a disposizione di soggetti privati e associazioni 300 mila euro per eventi da realizzare entro giugno, capaci di accrescere l'attrattività a fini turistici dei territori rurali. L'assessore regionale all'agricoltura, Fernanda Cecchini ricorda che in precedenza la giunta ha impegnato 950 mila euro a sostegno di sette progetti di consorzi e associazioni di produttori che promuoveranno prodotti e territorio all'Expo. L'obiettivo è "far conoscere la qualità dei prodotti, le pratiche e le colture che rispecchiano al meglio il concetto di un'alimentazione naturale, sana, che rispetta il ciclo delle stagioni, in grado di trasferire direttamente i prodotti agricoli dal campo alla tavola". Dalle vicine Lazio e Toscana giungono altrettanti spunti di confronto sui temi dell'agricoltura e dell'alimentazione. Il Lazio ha selezionato, per Expo, alcuni prodotti agroalimentari che rappresentano al meglio l'identità culturale alimentare della regione. Si tratta di 26 vini; 14 tra carni e salumi; 8 prodotti da forno e dolciari? 1 O formaggi e prodotti caseari; 26 tra ortaggi, frutta e legumi; 4 olii e 12 tra prodotti ittici, acque minerali e altre categorie. Si presenta come una terra ricca di prodotti enogastronomici di altissimo livello, che sono il riflesso del territorio, di lavorazioni tradizionali e antiche ritualità. Il "buon vivere" toscano sarà mostrato attraverso lo spazio espositivo in Expo e con oltre 450 eventi che si terranno in tutta la regione durante i sei mesi e che arricchiranno la già ampia offerta turistica e culturale della regione. Per l'occasione, sono stati messi a punto appositi itinerari turistici e business pensati per chi vuole scoprire la Toscana non solo come turista ma anche per le sue opportunità di investimento e per la grande qualità delle sue produzioni. ~
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Stefania Giannini Pag. 27
CORRIERE MBRIA ~MILANO A combinare, in una miscela perfetta di ingredienti, cultura e alimentazione è il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini che ha invitato gli attori della cultura e dell'istruzione a far parte del grande evento del 2015: "Il mondo - ha detto - vi aspetta qui". Dunque, che l'Expo diventi pat1imonio degli studenti, dei ricercatori, degli insegnanti. In particolare, il Miur coordina il Tavolo di lavoro sull'educazione alimentare che dovrà preparare un documento nazionale e le nuove linee guida per la scuola. L'obiettivo è di portare due milioni di ragazzi italiani e stranieri (attraverso i gemellaggi) all'Esposizione universale fra il l maggio e il 31 ottobre prossimi. In sostanza, si lavora con le scuole "per diffondere i sani principi di educazione alimentare e far abbassare i drammatici tassi di obesità che caratterizzano l'Italia e l'Europa". Per il ministro Giannini, "ai giovani bisogna far capire che si deve mangiare bene, oltre che non troppo. Il prossimo anno sarà un punto di partenza nelle scuole per un programma di educazione alimentare su cui abbiamo coinvolto anche il ministero delle Politiche agricole". Sarà l'Expo delle idee e, per questo, "tutta la filiera della conoscenza, dalla scuola alla ricerca, sarà attiva e protagonista". Il Miur ha già avviato una serie di progetti che puntano a portare la scuola ad Expo e, dall'altro, l' Expo nelle scuole italiane. All'evento "Expo delle idee" i responsabili di progetto del Miur, dirigenti scolastici ed esperti di settore si sono seduti attorno a uno del 42 tavoli organizzati dal ministero delle Politiche agricole e forestali proprio per continuare il lavoro di stesura. Grazie al
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Protocollo con Expo e Padiglione Italia #labuonascuola si metterà in mostra a Milano: saranno raccontate più di 700 esperienze di eccellenza. Duemilacinquecento studenti della Lombardia, i "volontari per un giorno", accoglieranno e aiuteranno le scuole italiane in visita ad Expo. Sono già più di duemila le squadre di studenti di 57 Paesi che si stanno incontrando virtualmente sulla piattaforma "Together in Expo" (www.togetherinexpo2015.it). Gare e percorsi tematici online stanno anticipando la partecipazione fisica delle scuole all'Esposizione Universale. Grazie al portale, sono già stati attivati oltre 200 gemellaggi internazionali. Il concorso "La scuola per Expo" ha raccolto invece l'adesione di 1.500 istituti, con una partecipazione importante da parte delle scuole del sud. Il Miur porterà ad Expo anche gli oltre cinquemila studenti che parteciperanno alle finali dei Campionati studenteschi a Torino. Anche Confindustria sosterrà la partecipazione dei ragazzi all'Esposizione attraverso il progetto "Adotta una scuola per l'Expo2015". Il Padiglione Italia ospiterà i Conservatori italiani per tre momenti musicali al giorno. E le Accademie di belle arti, l'Accademia nazionale di danza e l'Accademia di arte drammatica "Silvio D'Amico" metteranno in mostra le proprie eccellenze. Infine c'é il programma "#Vivaioricerca e Università", una serie di eventi scientifici a cura del Centro nazionale delle ricerche (Cnr) che si terranno al Padiglione Italia. Ventiquattro gli eventi in calendario. Dieci gli atenei italiani che stanno già realizzando progetti. ~
G.N.
LA LUNGA BATTAGLIA CONTRO LA MALNUTRIZIONE Percentuale di popolazione denutrita
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Africa Sud-Sahariana
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Caraibi
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Asia meridionale
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Oceania
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Asia orientale
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Sud-est asiatico
OBIETTIVI MILLENNIUM OEVELOPMENT GOALS
8,7
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Asia occidentale
14, 1
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Caucaso e Asia centrale
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America latina
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Corriere di Forlì e Cesena
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DiMaio spostai' obiettivo su didattica e insegnamento
FORLÌ. «E' molto positivo l'impegno che il ministro Stefania Giannini si è assunto sul futuro del Campus Uni versi tari o di Forlì e sulla passi bili tà di finanziare i lavori per la realizzazione del padiglione "Sauli-Saffi". E' bene, però, che gli enti locali e l'Università fissino un progetto di prospetti va non solo sotto il profilo delle realizzazioni immobiliari, ma anche con adeguate garanzie per quanto attiene alla didattica e agli insegnamenti su cui si vuole puntare per il Campus di Forlì e più in generale per il decentramento romagnolo. Giusto pensare in grande, ma solo se ci sono impegno e volontà di in vestire anche nel potenziamento della didattica sul territorio». Lo afferma il deputato Marco Di Maio, dopo l'inaugurazione, a seguito delle richieste degli enti locali di un finanziamento per realizzare un'ulteriore ala del campus universitario.
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Corriere Pagina 3
di Forlì e Cesena Foglio 1
Il ministro Giannini "sposa" il Campus «Questa struttura è vincente, mi assumo timpegno politico per i fondi necessari a completarlo»
il Comune ha investito la metà dei 3 struttura, e non mi sottraggo al-FORLÌ. «Ministro, le chiediamo di milioni di euro necessari per l'ape- l'impegno di partecipazione» ha
essere parte di questa partita, ov- ra _ha rimarcato il primo cittadino detto prima di lasciare la città per vero quella che ci vede già proiet- _ su questa strada vogliamo conti- recarsi a Cesena, come da programtati nel terminare il campus di For- nuare, con tutti i soggetti, e credia- ma della giornata, seguita dallo lì. Poi potremo prenderci un attimo mo che il ministero possa essere stuolo di altre figure di rilievo di respiro, ma prima chiudiamo il parte integrante di questa "squa- giunte in città per la visita di rito: il cerchio». L'affondo arriva al termi- dra". I tasselli mancanti per far sì rettore Ivano Dionigi, il presidente ne del tour della senatrice Stefania che il Campus sia la cerniera fra di Ergo Angelo Giansante, il coorGiannini, membro del governo ti- città e università tanto auspicata, dinatore del polo di Forlì, Felix San talare del dicastero di Istruzione, sono il padiglione "Sauli-Saffi" e il Vicente, Patrizio Bianchi, assessouniversità e ricerca, in visita ieri parco dell'ex ospedale "Morgagni'', re regionale all'università e Albernegli ultimi arrivati nella cittadel- splendido ma che vogliamo recupe- to Zambianchi, presidente di Serila universitaria: il Teaching hub e rare, rendere più funzionale e ac- nar. «Ci sono strumenti finanziari la mensa in piazzale Iginio Lega, al cessibile da vari punti della città, a disposizione, il cui uso va inco"debutto" ufficiale col taglio del na- con anche nuovi ingressi, compre- raggiato -l'ipotesi di Giannini -per stro delle autorità. A gettare il sas- so corso della Repubblica attraver- Forlì me ne prendo l'impegno poso per primo Roberto Pinza, pre- so palazzo del Merenda». Una par- litico. Questo di Forlì è un campus sidente della Fondazione Carisp tita che dovrebbe sfiorare i 10 mi- vincente per due ragioni: è innestaForlì· ma l'invito a un passo avanti lioni di euro. Pronta la replica del to nel cuore della città e ha saputo del Governo viene subito raccolto ministro: «Intuisco i messaggi in modo pionieristico specializzaranche dal sindaco Davide Drei. chiari che mi sono stati lanciati in si in modo unico e definito rispetto «Oggi celebriamo la mensa, pezzo questa occasione sulle potenzialità all'Università di Bologna». strategico del Campus, per il quale di sviluppo di questa bellissima Elisa Gianardi
La visita del ministro Giannini con le autorità (foto Fabio Blaco)
Ieri il taglio del nastro con il punto sugli interventi che sono ancora in cantiere
Stefania Giannini
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Welfare. Ritocchi alla riforma Fornero
Pensioni, Paletti annuncia interventi in legge di stabilità Giorgio Pogliotti ROMA
!Blil!Il Governo interverrà sulle pensioni, modificando la riforma Fomeronellaleggedistabilità.Lo ha annunciato ieri il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, citando tra le «situazioni da affrontare», quella «dei lavoratori vicini alla pensione ma privi dei requisiti, non coperti da ammortizzatori sociali, che rischiano di trovarsi in una terra di nessuno», e più in generaleilnododella «flessibilità in uscita». Poletti ha ricordato che «l'lnps è impegnata in un lavoro di analisi e nella predisposizione delle opzioni possibili che devono essere efficaci ed economicamente sostenibili».
L'intervento sulle pensioni non sarà per "fare cassa", ha precisato Yoram Gutgeld -commissario alla spending review - che ieri ha ribadito: «Le pensioni non verranno toccate, per ottenere un risparmio significativo avremmo dovuto toccare anche quelle da 2-3mila euro che sono buone pensioni ma non da ricchi. Perciòabbiamodecisodinonfarlo». Il dossier è allo studio del governo con l'obiettivo di disinnescare' possibili "problemi sociali", lo stesso Poletti ha rilanciato la proposta del "prestito pensionistico" elaborata dal suo predecessore, Enrico Giovannini: al lavoratore vicino alla pensione verrebbe data la possibilità di incassare in via temporanea un assegno pensionistico, darestituire in piccole somme allamaturazionedel diritto alla pensione di vecchiaia (si stimano oneri per meno di i miliardo tra il 2015 e il 2024). Traleipotesiincamposullaflessibilità in uscita c'è la proposta del presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano (Pd), che consente con 62 anni di età e 35 di contributi di andareinpensioneconunapenalizzazione dell'8 per cento. Inol-
treagliuominiealledonnesiconsentediandarein pensione con41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni. Da Palazzo Chigi le obiezioni riguardano l'entità delle coperture finanziarie. «La prossima settimana - spiega Damiano - riprenderà il confronto sulle pensioni in commissione, esamineremo nuovi disegni di legge, per arrivare ad una proposta unitaria».
Una proposta sarà presentata dall'Inps a giugno, lo ha anticipato il presidente Tito Boeri, che ha avviato r operazione trasparenza per far emergere le situazioni di
L'IPOTESI SUL TAVOLO Si riparte dal «prestito» pensionistico pensato dall'ex ministro Giovannini: anticipare la data di uscita in cambio di una penalizzazione
privilegio, con assegni pensionistici solo parzialmente coperti dai contributi versati. Il passo successivo potrebbe essere la proposta di un intervento di riequilibrio contributivo, o di un contributo di solidarietà per le pensioni più alte (non giustificate dai contributi versati). I proventi potrebbero finanziare il contrasto a situazioni di povertà, soprattutto nella fascia 55-65 anni, o per appesantire gli assegni più bassi. Per Boeri va aperto un confronto con la Ue sul calcolo della spesa previdenziale nel bilancio annuale, considerando che ha una dinamica di lungo periodo e i maggior costi nei primi anni sono compensati da successivi risparmi. I sindacati hanno chiesto di avviare il confronto sulle pensioni in una lettera inviata a Poletti a fine febbraio.
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Lavoro e previdenza
Consulenti. Niente protezione fino a 70 anni
In pensione subito con le tutele crescenti lllfll I lavoratori assunti con il contratto a tutele crescenti non possono beneficiare della tutela dell'articolo 18 da quando maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia a quando raggiungono i 70 anni di età. Il decreto legge 201/2ou, che ha riformato le regole previdenziali, ha anche previsto, per i lavoratori a cui si applica l'articolo 18, che l'efficacia dello stesso si estenda fino al raggiungimento del limite massimo di età per il pensionamento.
In passato, una volta compiuti i 60 aIIDi di età, un lavoratore che aveva anche i requisiti per la pensione poteva essere licenziato ad nutum. A fine 2007 il limite di efficacia dell'articolo 18 è stato esteso fino al raggiungimento, da parte del dipendente, dell'effettiva decorrenza del trattamento previdenziale. Infine, nel 2011,
si è portato il limite a 70 anni di età (da adeguarsi all'aspettativa di vita).
La Fondazione studi dei consulenti dellavoro siè posta la domanda se quanto previsto dal Dl 201/2011 si applica anche ai lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti. La risposta è negativa in quanto, si legge in un parere della Fondazione, il decreto legge ha esteso l'efficacia temporale dell'articolo 18 ma non ha ampliato i soggetti destinatari. Quindi, dato che agli assunti con contratto a tutele crescentì non si applica l'articolo 18 questi lavoratori non potranno rimanere in aziend2 fino a 70 anni per loro scelta così come già accadeva ai dipendenti delle aziende eh( hanno fino a quindici addet· ti e ai dirigenti.
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Lavoro e previdenza
QUOTIDIANO DEL LAVORO
Riordino in arrivo per le agevolazioni alle assunzioni
L'analisi di oggi del Quotidiano del Lavoro è dedicata alla possibilità di riordino degli incentivi per le assunzioni che potrebbe awenire nell'ambito delJobs act, eliminando quelle non più utili e valorizzando invece quelle effettivamente efficaci per le aziende. Un altro contenuto esclusivo riguarda la precisazione dell'Inps in merito al bonus bebè introdotto dalla legge di stabilità perii 2015: perl'inviodelledomande si deve attendere la circolare dell'istituto di previdenza che seguirà la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Dpcm relativo all'agevolazione. Il quotidiano digitale, online dalle ore 6 di ogni giorno, offre gli articoli pubblicati sulla versione cartacea del Sole 24 Ore oltre agli approfondimenti di Guida al Lavoro e ai link alla documentazione e della banca dati Unico Lavoro 24. Per tutto il mese di aprile è possibile attivare la consultazione gratuita.
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I _ja Tusi "depotenziata" e i fon di per gli 80 euro: stangata da 3 miliardi ·~· • 1na stangata da oltre tre miliardi di euro. E' il '!'~1...c·. conto che dovranno saldare i sindaci in corso d'anno tra adeguamento ai costi standard imposto dalla legge di stabilità (1,2 miliardi), analoga somma per finanziare gli 80 euro in busta paga nel 2014 e 2015, oltre ai 625 milioni mancanti del fondo compensativo per turare la falla del mancato gettito Tasi sulla prima casa. I conti li ha fatti la Uil Servizio politiche territoriali, che è andata a quantificare, per le principali città, a quanto ammonterà il taglio per l'effetto combinato delle varie disposizioni.
Escludendo 1,2 miliardi di adeguamento ai costi standard, ancora oggetto di un braccio di ferro tra gli stessi sindaci, la palma di città più "taglieggiata" spetta a Milano, che lascerà sul campo 122,5 milioni, seguita da Roma con oltre 107, Torino con 54,6 e Napoli, che dovrà rinunciare a oltre 53. Rispetto al gettito Tasi del 2014 il mancato riparto del fondo compensativo comporterà invece perdite nell'ordine del 71,9% a Palermo, del 58,9 a Napoli, del 39% a Milano, del 36,5 a Genova e del 27% a Torino.
La Cgia di Mestre punta l'indice contro i ministeri che dal 2009 a oggi avrebbero subito solo 6,4 miliardi di tagli, mentre le misure anti-crisi sarebbero costate agli enti locali 26,4 milìardi.
Nella tabelle a fianco: le prime due colonne sono i tagli subiti per finanziare gli 80 euro. La terza colonna è il mancato incasso dovuto alla cancellazione del fondo di compensazione Tasi. In tutto sono 1,8 miliardi sul 2015. [P. R.J
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IL CONTRIBUTO DEI COMUNI PER FINANZIARE IL BONUS DI 80 EURO CONTRIBUTO ALLA CONTRIBUTO ALLA MANCATO TOTALE FINANZA PUBBLICA FINANZA PUBBLICA RIPARTO TASI
(anno 2014) (anno 2015) (anno 2015)
To~·ino 7.165.166 10.765.058 36.659.892 54.590.116
C~enova 4.011.380 6.026.760 27.560.641 ...........................
Milano 13.216.043 19.855.991 89.434.095 ::·',~:, J~'11:~z~!~S~~Z(J~~1Y1~'·;_~~:1:n:~=:~(&~:'.\~t;i~:'.''.' .. ~. ~ 22. so& .12 9
Venezia 4.953.734 7.442.568 2.499.534 14.895.836
3.452.241 5.186.701 7.017.159 15.656.101
fìirenze 4.075.183 6.122.619 3.123.457 13.321.259
R.oma 33.803.667 50.787.161 22.558.909 107.149.737
6.426.254 9.654.905 37.168.880
Bari 2.103.775 3.160.745 1.522.115 6.786.635
P<11li1,~rmo 3.880.634 5.830.326 11.629.770 6.786.635 Fonte: :JIL Serv1z10 Politiche Territoriali
LA TASI DEI DESIDERI CONFRONTO TRA GETIITO
GETIITO MANCATO INCIDENZA PERCENTUALE STIMATO NEL 2014 E MANCATO RIPARTO NAZIONALE STIMATO TASI RIPARTO NAZ. GETIITO TASI
TASI 2015 (anno 2014) TASI (anno 2015) E MANCATO RIPARTO
lori no 136.025.406 36.659.892 27,0
Geno1>u7< 75.430.000 27.560.641 36,5
Milano 229.600.000 89.434.095 39,0
Vene:lia 32.000.000 2.499.534 7,8
48.000.000 7.017.159 14,6
1:1~·f:l'nze 40.499.996 3.123.457 '"'e.n1"ime.tri
7,7 LA STAMPA
Roma 627.454.461 22.558.909 3,6
63.100.000 37.168.880 58,9
Ba.!' i 34.000.000 1.522.115 4,5
Pa!~~rmo 16.176.000 11.629.770 7'11$
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Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 28 Foglio 1
Limiti d'età, neoassunti licenziabili prima Chi è assunto con contratto a tutele
crescenti sarà licenziabile prima per raggiunti limiti d'età. A tali lavoratori, infatti, non applicandosi l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, non è garantita nemmeno la permanenza al lavoro fino a 70 anni d'età (cosa garantita, invece, a quanti ancora si applica l'art. 18), facoltà prevista dalla riforma Fornero delle pensioni al fine di migliorare l'assegno pensionistico. La novità è evidenziata dalla Fondazione Studi dei consulenti del lavoro, in un approfondimento pubblicato ieri.
A lavoro fino a 70 anni e 3 mesi. La questione riguarda la cosiddetta «flessibilità» previdenziale, introdotta alla riforma Fornero delle pensioni (articolo 24 del decreto legge n. 201/2011 convertito in legge n. 214/2011). In pratica, dopo aver semplificato la disciplina prevedendo soltanto due trattamenti (la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata) e dopo aver elevato i requisiti anagrafici (età) per il conseguimento, la riforma ha introdotto questa novità assoluta per la nuova pensione di vecchiaia: la flessibilità.
Si tratta di un meccanismo premiale a favore di chi ritardi l'accesso alla pensione, rispetto all'età minima stabilita per legge; infatti, proseguendo l'attività lavorativa oltre l'età minima di pensione, si viene premiati con l'applicazione di un «coefficiente di trasformazione» di misura più conveniente (è il coefficiente che trasforma i contributi in pensione).
Al fine di garantire ai lavoratori dipendenti l'effettiva possibilità di avvalersi della nuova «flessibilità», la riforma ha esteso la tutela della «Stabilità» fino ai 70 anni d'età (si veda ItaliaOggi del 6 dicembre 2011), stabilendo che l'efficacia delle disposizioni dell'articolo 18
della legge n. 300/1970 (statuto dei lavoratori) «opera fino al conseguimento del predetto limite massimo di flessibilità», limite soggetto all'adeguamento alla speranza di vita (fino al 31 dicembre è di 70 anni e 3 mesi; dal 1° gennaio 2016 salirà a 70 anni e 7 mesi).
Le tutele crescenti. Chi è stato assunto dal 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del dlgs n. 23/2015 che ha introdotto il contratto a tutele crescenti, non essendo più destinatario dell'articolo 18 non ha alcun diritto di «stabilità» fino ai 70 anni d'età.
Ciò perché un'analoga norma non è stata prevista all'interno della nuova disciplina, né appare praticabile l'estensione della stessa norma della riforma Fornero, cioè il citato articolo 24 che recita: «Nei confronti dei lavoratori dipendenti, l'efficacia delle disposizioni di cui all'articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300 e successive modificazioni opera fino al conseguimento del predetto limite massimo di flessibilità». Infatti, secondo la Fondazione «sul piano letterale, dunque, la norma si pone l'obiettivo di «estendere» la tutela legale dell'articolo 18 nel suo ambito temporale ma non anche nel suo ambito soggettivo».
Tali lavoratori, in conclusione, saranno licenziabili per raggiungimento dei limiti pensionistici a 66 anni e 3 mesi se uomini e a 63 anni e 9 mesi se donne fino al prossimo 31 dicembre 2015; e a 66 anni e 7 mesi se nomini e a 65 anni e 7 mesi se donne a partire dal 1 ° gennaio 2016 (e fino al 31 dicembre 2018 quando ci sarà un ulteriore aggiornamento dell'età per la pensione in conseguenza all'adeguamento alla speranza di vita).
Daniele Cirioli ~Riproduzione riseroata---11
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«Pensioni, si cambia» La svolta del governo .,..Paletti: «Metteremo mano alla riforma Fornero nella prossima legge di Stabilità»
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ROMA Con la prossima legge di zione di «una maggiore flessibili- ri formalmente in Senato, riStabilità il governo riprenderà in tà in uscita che sia graduale e so- spondendo nel corso del quemano il dossier pensioni, per ri- stenibile economicamente». Il stion time. toccare la legge Fornero in dire- ministro Poletti lo ha ribadito ie- Cifoni a pag.13
Pensioni, Paletti: cambierà la Fomero Assegno ridotto per chi lascia prima
PREVIDENZA ROMA Il ministro Poletti lo aveva detto nelle scorse settimane e ieri lo ha ribadito formalmente in Senato, rispondendo nel corso del question time: il prossimo autunno il governo riprenderà in mano il dossier pensioni, per ritoccare la legge Fornero in direzione di «una maggiore flessibilità in uscita che sia graduale e sostenibile economicamente».
LE COPERTURE «.L'intervento - ha avvertito Poletti - potrà avvenire solo all'interno della legge di Stabilità perché è lì che bisogna quantificare e qualifi-care le risorse per le scelte da fare». Insomma, la riforma della riforma avrà dei costi, in termini di maggiore spesa pensionistica, rispetto alle regole definite ormai più di tre anni fa ed entrate in vigore all'inizio del 2012. Già da tempo sono stati ipotizzati correttivi di vario tioo: l'idea di fondo è
. permettere ai lavoratori di lasciare il proprio posto in anticipo rispetto agli attuali requisiti di età, accettando però una decurtazione dell'assegno. In Parlamento esistono già diverse proposte che vanno in questa direzione, come quella che prevede l'uscita flessibile in un arco che va dai 62 ai 70 anni. Del tema ha parlato recentemente anche il presidente dell'Inps Boeri, anticipando che l'istituto formulerà una propria proposta portandola all'attenzione del legislatore. Il nodo è proprio quello delle coperture finanziarie. Teoricamente è possibile costruire un meccanismo in cui la riduzione della pensione risulti nel tempo equivalente al maggior esborso legato all'uscita anticipata. Ma in questo caso il taglio del'assegno dovrebbe essere abbastanza rilevante.
IL NODO DELLA UE C'è però un problema più generale, menzionato anche da Boeri:
ALLO STUDIO IL MINISTRO LA POSSIBILITA' DI AUMENTARE GRADUALMENTE LA FLESSIBILITA' IN USCITA DAL LAVORO
HA ANNUNCIATO L'ARRIVO DI MODIFICHE DA INSERIRE NELLA PROSSIMA LEGGE DI STABILITA'
mentre la maggiore spesa si manifesterebbe in tempi rapidi, a causa del prevedibile affollamento di richieste da parte di lavoratori in precedenza bloccati, i benefici finanziari arriverebbero solo in un secondo momento e progressivamente, a mano a mano che i neopensionati fruiscono delle prestazioni ridotte. Dunque nell'immediato sarebbe comunque necessa-
rio trovare risorse alternative, per non incidere negativamente sui conti pubblici. Per affrontare questo problema il governo pensa anche di premere sull'Unione europea, perché riconosca che LO sfasamento temporale non indebolisce il sistema previdenziale nel lungo periodo, non ne minaccia insomma la sostenibilità. Ma con le altre partite ancora aperte in tema di flessibilità dei bilanci europei, l'esito di una trattativa del genere non appare scontato. Di qui necessità di inserire gli aggiustamenti alla legge Fornero nell'ambito della prossima manovra di finanza pubblica.
L.Ci.
Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha ribadito che vuole mettere mano alla riforma delle pensioni
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Lavoro
Le assunzioni con l'incentivo piacciono alle piccole imprese NONOSTANTE i numeri delle assunzioni del primo bimestre diano poche certezze sul fronte dell'occupazione, qualche prima considerazione sugli effetti degli incentivi governativi si può fare. Tra le aziende che hanno firmato i 45 mila contratti a tempo indeterminato usufruendo degli sgravi previsti, il 60 per cento ha meno di 15 dipendenti, le altre non superano i 50. Lo calcola la Fondazione studi consulenti del lavoro, secondo cui tra i settori più attivi figur~rto •turismo e• commercio. Piccolo è meglio? Secondo il presidente Rosario De Luca le aziende maggiori hanno atteso il contratto a tutele crescenti, previsto dal Jobs Act, in vigore da marzo: «Ma nessuna norma, senza crescita, può garantire più assunzioni», dice. La Fondazione prevede per il 2015 un aumento degli occupati dell'lper cento. E teme che, se si realizzeranno invece gli 1,7 milioni nuovi assunti stimati dal governo, ci saranno problemi di bilancio: il costo, in termini di minori entrate fiscali, sarebbe più del doppio degli 1,8 miliardi previsti. Chiara Organtini
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News Economia
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Quotidiano Data 10-04-2015 Pagina 39
LE VERIFICHE SUGLI ABUSI DELLA LEGGE 104
Sono un dipendente dell'ospedale San Martino che fra il 201 O e il 2013 ha accudito la madre convivente, vedova e disabile grave (Legge 104, art. 3 comma 3) fino alla sua morte (settembre 2013), fortunatamente aiutato da mia moglie (lavoratrice privata) e persino da mio figlio dodicenne. Martedì scorso ho letto sul Secolo XIX che la Guardia di Finanza è impegnata a "verificare abusi della cosiddetta Legge 104, dei permessi conce~si. da azien~e pubbliche e private ai dipendenti che devono assistere familiari portatori di handicap e malati gravi". In un Paese dove l'evasione fiscale raggiunge i 60 miliardi di euro, la Guardia di Finanza invece di incrociare i dati del Pub- ' blico Registro Automobilistico con le dichiarazioni dei redditi, è impegnata a verificare gli abusi della Legge 104. Pochi si rendono conto di cosa significa assistere un disabile convivente 24 ore al giorno tutti giorni dell'anno; tre giorni al mese di permesso significano assai poco come aiuto sociale e costano allo
spendere un sacrosanto diritto previsto per legge. LETTERA FIRMATA e-mail
Sembrerebbe che il Pubblico Potere, non volendo colpire i grandi intrallazzatori abbia individuato nei disabili il ne-mico pubblico numero uno. Secondo i calcoli fatti dal no-stro lettore, la situazione alla Asl 3 sarebbe la seguente: i permessi 104 (3 giorni al mese) sarebbero fruiti dal 4,66 % dei dipendenti in servi-zio, ognuno dei beneficiari percepisce gratuitamente un settimo d~llo_ stipendio (tre ven~nesimi al mese), czo significa che, se tuttz i beneficiari si comportassero scorrettamente, l'Asl subirebbe un danno economico pari allo 0,66% del monte salario complessivo mentre, secondo fonti ufficiose, i giorni di permes~o ~iti dai lavoratori coinvolgerebbe czrca il 18% del personale; in tal caso il danno economico ammonterebbe al 2,55 % . Mi pare che ci siano ben altri sprechi nelle Asl. Quanto al Regolamento Organico del San Martino è tutto vero anzi peggio. In data 7 settembre 2012,' avendo 1:icevuto da un sindacalista copia del succitato regolamento, ho pubblicato un articolo in cui si denunciavano alcune straI?~zze: all'articolo 6, paragrafo c, si stabilisce che nella presentazione
Stato italiano assai meno rispetto a quanto spendono gli altri Stati europei. Veniamo alle cifre dell'Asl 3 Genova: 4.850 dipendenti, 1.048 aventi diritto ai permessi, 21,6% i fruitori= 226 lavoratori su 4.850 hanno fruito dell'istanza per la fruizione di~ giorni al mese di permesso retri- dei benefici previsti dalla bmto, comportando un costo risibile Legge 104/1992 venga alle-per la Asl. Molto meno di quanto co- gata una "dichiarazione so-steranno le indagini per scoprire un stitutiva di atto notorio di cia-numero di irregolarità probabil- scunfamiliare lavoratore che mente basso, visto la caccia ai falsi non può occuparsi del disa-invalidi in Liguria di alcuni anni or bile". Il Consiglio di Stato sono ha dato risultati inferiori all'1%. (sentenza n. 394/1997) ha Ma, se per caso l'azione della Guardia stabilito che i permessi previ-di Finanzia è stata richiesta dalla Asl stia favore dei lavoratori che 3 Genova, vorrei segnalare che nel assistono familiari disabili 2011 l'ammin_istrazion~ dell'Ospe- non~~n~_subordin~ti al!a mancanza di dale San Martmo emano un regola- familian zngrado di asszstere il portatore mento organico che vietava l'uso dei di handicap, perché non è immaginabile permessi 104 nei tre mesi estivi, in c~e l'assistenza al disabile si fondi esclu-fl'.lgrante v~olazione della Legge. s!va'!1ente s~ quellafa!11;iliare. I!!fine,
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"' o Ci fu un articolo sul Secolo XIX e il re- l artzcolo 9 vieta la fruzzwne dei permessi golame~to f~ ~ongelato, ~dora arriva giof!Ialieri mensili nei perio~i estivi da la Guardia di Fmanza. Chiedo se sia luglw a settembre, contraddicendo ~ più grave il comportamento di chi quanto disposto dal ministero del Lavoro, ~" durante.un giorno di permesso, v~ n~lla risposta al_l'interpe!lo n. 21/2011 del _g due ore m palestra o chi tenta di so- Szndacato Nursznd. Mi rzsulta che, dopo {l
la pubblicazione del mio articolo, il rego- ~ r--~~~~~~~~~----:-:;-----==-=~:-:-:=------:;-::~~:--;------:-~~----,---------,-~~~~~~__J8
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lamento sia stato congelato ma, considerato che il mio articolo è stato pubblicato il 7 settembre 2012 e il Regolamento Organico è entrato in vigore il 22 dicembre 2011, è possibile che alcuni lavoratori del San Martino abbiano subito qualche violazione dei propri diritti.
I CONTATTA GLI ESPERTI
lunedì ATTENTI AL PORTAFOGLIO [email protected]
martedì TAX CORNER [email protected]
ANDREA ZERBO
mercoledì previdenza
LA CASELLA . @ilsecoloxix.it
DELLA SANITA scrivere a: PREVIDENZA
salute@ils<'folmdx.it FACILE· il Secolo XIX piaua Piccapietra 21
giovedì 16121 Ge • fax 0105388426
LA STAGIONE DELL'AMORE [email protected]
venerdì PREVIDENZA FACILE [email protected]
L'AVVOCATO DI FAMIGLIA giovannacmnande@fastwebnetit
dome1ùca BIMBI IN FORMA [email protected]
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Guai se la Pa riformasse se stessa Carlo Mochi*
S arano? i dirigenti .a r!f~rmare la dirigenza pubbhca? Da un paio di giorni la Legge Madia che delega il governo ad agire per una radicale riforma delle amministrazioni pubbliche è ap
prodata in Senato. Il voto finale è atteso entro la prossima settimana, poi Qasserà alla Camera per l'approvazione definitiva. È una legge che inciderà profondamente sull'assetto della Pa e che, tra l'altro, rivoluziona la dirigenza pubblica introducendo ooll~1IDodifiche sostanziali. Anzitutto, la legge . delega mtroduce il ruolo unico dei dirigenti, che non saranno più legati quindi alle singole amminist.t::&cZt©::1;1hlGhil conseguente disboscamento della giungla retributiva per cui ora un dirigente del ministero Politiche Agricole guadagna un terzo in meno di un suo pari grado della Presidenza del Consiglio dei ministri. Poi, abolendo le due fasce in cui attualmente sono divisi i dirigenti, disaccoppia lo status dall'incarico, che dovrà essere sempre assegnato dopo un esame del curricolo, delle competenze, della carriera e dei risultati ottenuti. Oggi un dirigente di prima fascia rimane tale, quale che sia l'incarico che ricopra, con la nuova legge incarico e retribuzione relativa saranno assegnati di volta in volta al dirigente più adatto, dopo un interpello pubblico e un esame delle competenze, e questo incarico non potrà durare più di tre anni con un solo rinnovo possibile. Poi si rimette tutto in gioco e per restare dov'è il dirigente dovrà partecipare ad un nuovo processo di selezione.
Perché le scelte non siano arbitrarie la legge prevede anche l'istituzione di una banca dati nella quale inserire il curricolo e un profilo professionale per ciascun dirigente, comprensivo delle valutazioni ottenute nei diversi incarichi ricoperti. Nei fatti quindi si crea un vero e proprio "mercato" della dirigenza pubblica dove idealmente possano essere scelti i migliori e i più adatti per ciascun inca-rico, su una base oggettiva e trasparente. Un dirigente che dopo un certo lasso di tempo non viene sc~lto pe~ nessun incarico entra in "disponibilità" e viene stimolato a passare al settore privato, favoren~one la ~abilità, .altrimenti, dopo un congruo penodo che i decreti delegati fisseranno, decade dal ruolo unico. Viene inoltre favorita la mobilità tra amministrazioni, che ora è praticamente nulla e la mobilità verso il privato sia in andata sia in ritorno, cercando così di evitare, come per altro im<pone anche la legge anticorruziooe, che i dirigenti
pubblici entrino in un'amministrazione e in un ufficio e restino lì congelati per tutta la vita.
Questa,svolta storica ha molti sostenitoni;.Bpe: cie tra gli specialisti di management e nel settore pr.ivato, che vedono con fastidio un dirigente pubbhco che non abbia il rischio nel suo dna come ha invece sempre un dirigente privato. Moltissimi sono però gli oppositori, soprattutto, come è ovvio nell'amministrazione stessa. '
Sarà questa la volta buona, a quasi vent'anni dalle riforme Bassanini che per prime ipotizzarono il ruolo unico, per una riforma attesa da decenni? A mio pare~e «Si può fare se», come recita lo slogan del prossimo Forum Pa. Si può fare se non pretenderemo di affidare la realizzazione di una riforma così ra~icale agli stessi dirigenti che con essa perdono s~curezza e st~t.°~· anche se in fondo guadagnano m responsabihta, in autonomia e, probabil~ente, anch~ in immagine nei confronti di un'opin~one pubbhca che, oggi li vede come «garantiti a :rita». La Pa non puo essere riformata dall'interno: e n~c.e~sario spostarci fuori e assegnare la responsabi.hta d~l cambia~ento e della sua guida a soggetti t:rzi : n~u~rah che si muovano con logiche oggettive di efficienza e di managerialità.
Su f}Uesta strada non c'.è da inventare nulla, basta guardare alle esperienze di molti dei Paesi di common law che, con un atteggiamento meno reveréH~iale nei confronti dell'Amministrazione che per noi mantiene sempre la lettera maiuscola: hanno istituito commissioni indipendenti che si occupano proprio dell'organizzazione del settore pubb~ico, degli incarichi ai dirigenti e della loro valutaz10ne, dell'efficacia della loro azione in termini di impatto sulla vita del Paese. Così opera la Austr.alia~ ~u~lic service commission che si occupa dei codici di condotta, degli incarichi e delle valutazioni dei dirigenti pubblici australiani· simili i rùoli del Office of personnel management statunitense, che cura tutti gli incarichi nel Governo Federale e laPublic service commission ofCanada. Con ancora più marcata indipendenza il britannico Commissioner for public appointment che, con orgoglio british, dichiara di «essere nominato dalla Corona, di essere indipendente dal governo e di non essere ~n dipendente pubblico». A riprova che se una nforma della Pa non può essere fatta contro i suoi dirigenti, è velleitario e contròproducente farla disegnare e gestire da loro. La disegnerebbero a loro misura perché, come diceva Montesquieu, «se i triangoli facessero un Dio, gli darebbero tre lati».
*Presidente Forum Pa
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Primo piano Italia Pag. 53