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Uneba Puglia Servizio Rassegna Stampa – 20 dicembre RASSEGNA STAMPA DI UNEBA PUGLIA 20 dicembre SOMMARIO REGIONE Anziani a pag 4 III commissione: RSA , RSSA ed Edinform in audizione Disabili a pag 5 Lavoro, 10 milioni dalla Regione per l'inclusione dei soggetti deboli Sanità a pag 6 Dimezzato il buco della sanità. Fiore: "Governo sarà contento" a pag 7 Sanità in Puglia: «Fuga verso la pensione. Gli ospedali al collasso» a pag 9 Sanità, la Puglia supera l'esame: scongelati fondi per 400 milioni a pag 10 Vendola su Piano di rientro: "Recuperati 400 mln, per noi è ossigeno" Sociale a pag 11 Associazioni di volontariato iscritte di diritto nell’elenco regionale della Protezione civile a pag 12 Nasce Comunicareilsociale.it, canale tematico per il 3° settore a pag 14 Elena Gentile: bilancio e previsione spesa sociale. Lettera aperta dell´Assessore al Welfare della Regione Puglia a pag 18 Una ‘rete’ di 77 nodi per prevenire le discriminazioni. Firmate le convenzioni che danno vita al Centro che contrasta intolleranze sessuali, razziali, religiose BARI Anziani a pag 19 Ciclo Francescano, un confronto tra Ruvo e Andria. Serata di approfondimento al Salone della Casa di Riposo "M. M. Spada" Disabili a pag 20 Nasce a Conversano «La Nostra Casa», un gruppo appartamento per giovani disabili a pag 22 Romito: “Curarsi è un diritto, non un lusso” a pag 24 Ruvo: un nuovo Doblò per il trasporto dei disabili a pag 25 “Indispensabile il dialogo fra il medico e il paziente” 1 Torna al sommario Materiale riservato ad uso interno esclusivo degli associati Uneba Puglia

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Servizio Rassegna Stampa – 20 dicembre

RASSEGNA STAMPA DI UNEBA PUGLIA

20 dicembre

SOMMARIO

REGIONE

Anziania pag 4 III commissione: RSA , RSSA ed Edinform in audizione

Disabili a pag 5 Lavoro, 10 milioni dalla Regione per l'inclusione dei soggetti deboli

Sanitàa pag 6 Dimezzato il buco della sanità. Fiore: "Governo sarà contento"a pag 7 Sanità in Puglia: «Fuga verso la pensione. Gli ospedali al collasso»a pag 9 Sanità, la Puglia supera l'esame: scongelati fondi per 400 milionia pag 10 Vendola su Piano di rientro: "Recuperati 400 mln, per noi è ossigeno"

Socialea pag 11 Associazioni di volontariato iscritte di diritto nell’elenco regionale della Protezione civilea pag 12 Nasce Comunicareilsociale.it, canale tematico per il 3° settorea pag 14 Elena Gentile: bilancio e previsione spesa sociale. Lettera aperta dell´Assessore al Welfare della Regione Pugliaa pag 18 Una ‘rete’ di 77 nodi per prevenire le discriminazioni. Firmate le convenzioni che danno vita al Centro che contrasta intolleranze sessuali, razziali, religiose

BARI

Anziania pag 19 Ciclo Francescano, un confronto tra Ruvo e Andria. Serata di approfondimento al Salone della Casa di Riposo "M. M. Spada"

Disabili a pag 20 Nasce a Conversano «La Nostra Casa», un gruppo appartamento per giovani disabilia pag 22 Romito: “Curarsi è un diritto, non un lusso”a pag 24 Ruvo: un nuovo Doblò per il trasporto dei disabilia pag 25 “Indispensabile il dialogo fra il medico e il paziente”

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a pag 26 Commissioni al lavoro modifiche sui ticket

Socialea pag 28 Meeting volontariato, «Aiutare bimbi difficili per dare una speranza»a pag 30 Mola, Rutigliano e Noicottaro. 123 mila euro per inclusione sociale di ex tossici ed ex detenuti

BARLETTA-ANDRIA-TRANI

Anziania pag 31 Andria, presto attivo servizio trasporto gratuito per anziani e disabili

Disabili a pag 32 Noi pubblica...mente. Presentazione progetto di Armonia presso il Comune di Trania pag 33 Giornata mondiale delle persone con disabilità. Centro Jobel a Trani chiama gli ingegneri: avete un progetto?a pag 34 Barletta, Centro Riabilitazione Asl Bt: incontro tra amministrazione e famiglie

Sanitàa pag 35 Sanità Bat, incontro sindacale. Diffidato direttore Asl Gorgoni

Socialea pag 36 Parrocchia di S. Benedetto, Barletta. In occasione elle feste natalizie il Progetto “Accogliamo la vita che viene!”

BRINDISI

Anziania pag 37 Ad Ostuni terzo appuntamento dell'evento "Solidarietà è Vita" presso la casa di riposo “Pinto-Cerasino”a pag 38 “Puglia per la Vita”: elettrocardiografo per gli anziani Auser

Disabili a pag 39 Inaugurato il centro di riabilitazione disabili a Scanzossa (Fasano)

FOGGIA

Anziania pag 40 Manfredonia - Le attività di dicembre del Centro Sociale Anziania pag 41 Ricoveri C.S.Michele da 2008 a revoca attività: somme andavano erogate? Verifiche dell’UVAR di Bari

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Disabili a pag 43 "La Casa di Claudio". Progetto a sostegno dei disabili e delle loro famiglie

Materne e nidia pag 44 Foggia. Assegnazioni buoni e servizio asilo: “gestione al sicuro”. Tar respinge

Sanitàa pag 47 Ospedale Monte, salvo laboratorio analisi ed ex Geriatria. No a Manfredoniaa pag 48 Continua lo sperpero di denaro pubblico al San Giacomo di Torremaggiore a pag 50 Di Fonso: “Licenziate 8 unità della C.S.Michele di Manfredonia. E nel 2012 meno 150 nel privato”

Socialea pag 52 Foggia, nasce Centro Antiviolenza. Nuzziello: “Per uscire dagli abusi”

LECCE

Disabili a pag 53 Lecce - Il sindaco Perrone inaugurerà il Centro per disabili privi dell’assistenza familiare “Dopo di noi”

Socialea pag 54 A Lecce apre il primo supermarket solidale

TARANTO

Disabili a pag 55 Avviato il servizio trasporto degli studenti disabili: 202mila euro a disposizione, 60 gli alunni interessati in tutta la Provinciaa pag 56 Laterza. Nasce il nuovo Osmairm, centro specialistico per la riabilitazione dei disabili

Sanitàa pag 57 L’Asl di Taranto si dota di dieci Dipartimenti ospedalieria pag 59 L'Asl riapre tutti i servizi sospesia pag 61 Allarme povertà, raddoppiati gli utenti della mensa della Caritas

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REGIONE ANZIANIStato Quotidiano, 7 dicembre

III commissione: RSA , RSSA ed Edinform in audizione

Bari – APERTURA con audizioni dei presidenti delle associazioni (ASSoAP, ANSDIPP e AIRP) che rappresentano le Residenze sanitarie assistenziali (RSA) e socio assistenziali (RSSA) oggi nella seduta della III commissione consiliare, presieduta da Dino Marino. Da tutti gli intervenuti è emerso lo stato di sofferenza che le strutture in questione stanno vivendo a causa della non remuneratività della tariffa in vigore di 92.90 euro al giorno fissata a dicembre 2010. Peraltro la stessa tariffa è stata, a seguito di supposte economie di scala non suffragate da evidenze oggettive – è stato detto – , ridotta del 10% e 15% rispettivamente per le strutture con capacità ricettiva superiore a 45 e 75 pl. A tutto questo si aggiungono in particolare il mancato adeguamento del contributo giornaliero per l’assistenza di rilievo sanitario rimasto fermo dal 2004 a 64 euro e l’onere dell’IVA che per RSA e RSSA non rappresenta una partita di giro per le prestazioni rese che costituiscono servizi in esenzione, ma un costo aggiuntivo peraltro aggravato dal recente passaggio dell’aliquota dal 20 al 21% e dai prossimi incrementi fino al 23%.

Altra audizione quella che ha riguardato una delegazione di lavoratori della Edinform di Lecce in relazione alla situazione di crisi dell’azienda, cominciato dall’estromissione del progetto SIMORA (Sistema informativo per la prevenzione dei rischi antropici, acquistato dalla Regione Puglia nel 1990), dal Piano della Sanità elettronica messo a punto negli anni successivi e proseguito con una serie di problemi, accompagnati anche da contenziosi, intervenuti con la ASL Lecce (progetto di finanza, internalizzazione del personale).Su entrambe le risultanze delle audizioni il Presidente Marino si è impegnato a investire delle questioni poste l’assessore Fiore e, per quel che riguarda la questione Edinform se necessario, anche il Direttore generale della ASL LE.

Infine il vicepresidente della III commissione, Maurizio Friolo, ha posto una questione di creato allarme sociale in ordine alle dichiarazioni recentemente rilasciate dall’Assessore ai LL.PP,, Fabiano Amati, che ha denunciato la mancanza della certificazione antisismica per quel che riguarda l’ospedale “Perrino” di Brindisi, attribuendo la relativa responsabilità al direttore generale. Friolo ha chiesto una convocazione urgente dell’Assessore Fiore in merito. Il presidente Marino ha concordato al riguardo specificando che la disponibilità dell’assessore non potrà avere luogo prima del 13 dicembre per impegni precedenti dello stesso.

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REGIONE DISABILI La Repubblica di Bari, 20 dicembre

Lavoro, 10 milioni dalla Regione per l'inclusione dei soggetti deboli

"Con questo 23/o bando legato all'inclusione lavorativa e sociale salgono a 255 i milioni di euro impegnati sui 340 milioni complessivamente attivati dal Piano straordinario per il lavoro in Puglia". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, presentando oggi a Bari il bando del 'Piano per il Lavoro' finalizzato all'inclusione sociale, con gli assessori regionali al Welfare, Elena Gentile, e alla Formazione, Alba Sasso.

Il bando mette a disposizione 10 milioni di euro e si rivolge a 2.000 potenziali destinatari cui si offre un tirocinio di circa 6 mesi, retribuito con un compenso che oscilla dai 500 agli 800 euro mensili. I fondi provengono per il 50% dal Fondo sociale europeo, per il 40% da quello di rotazione e per il restante 10 dal bilancio regionale. Ci sono - è stato spiegato - 45 associazioni di comuni e singole amministrazioni che dovranno promuovere, con aziende ed enti, interventi legati al bando, i cui destinatari dovranno essere ex detenuti o persone sottoposte a misure restrittive alternative alla pena; disabili, pazienti psichiatrici stabilizzati o in trattamento riabilitativo; minori in età lavorativa che si trovano in situazione di difficoltà familiare e sono a rischio di devianza; adulti che vivono soli con minori o persone non autosufficienti a carico; componenti di una minoranza nazionale; persone che soffrono o hanno sofferto di dipendenze patologiche; minori a rischio di esclusione sociale e lavorativa; donne vittime di tratta e di violenza e infine donne sole con figli.

In totale alla Provincia di Bari andranno oltre 2,9 milioni di euro, alla Bat oltre 1 mln, lo stesso alla provincia di Brindisi, più di 1,6 a quella di Foggia, oltre 1,8 a quella di Lecce e più di 1,4 mln a quella di Taranto

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REGIONE SANITÀLa Repubblica di Bari, 2 dicembre

Dimezzato il buco della sanità. Fiore: "Governo sarà contento"

Per la prima volta da almeno un decennio la sanità non sarà il problema numero uno per il bilancio regionale. In meno di un anno il deficit delle Asl si è più che dimezzato. Merito dell’applicazione del piano di rientro che ha asciugato il debito da 380 milioni a una cifra che l’assessorato alla Salute stima essere vicina ai 150 milioni, con un’approssimazione per eccesso o per difetto di circa 20mila euro. Il programma che in Puglia ha chiuso gli ospedali, licenziato medici e infermieri e causato disagi e aumenti dei ticket per i cittadini è servito, a fronte di enormi sacrifici, a stemperare il profondo rosso delle Asl pugliesi. Questo il risultato della prima ricognizione ordinata dall’assessore Tommaso Fiore alla vigilia del tavolo di verifica convocato dal ministero il prossimo 13 dicembre.

«I conti sono ottimi, al di là di ogni previsione. Soprattutto se si tiene conto che abbiamo subito nel corso dell’anno una serie di imprevisti, a cominciare dall’aumento dell’Iva» spiega l’assessore Fiore. Detta in altri termini, l’effetto del piano di rientro sta cominciando a produrre i risultati sperati nettamente in anticipo rispetto alla tabella di marcia del ministero della salute che prevedeva per la Puglia l’azzeramento del deficit nell’arco di un triennio. «Il miglioramento dei conti della sanità è una conferma positiva ma purtroppo non ci risolverà i problemi sul bilancio ordinario dove dobbiamo far fronte a ingenti tagli nei trasferimenti» spiega l’assessore al Bilancio Michele Pelillo.

Ovviamente, al miglioramento dei conti della sanità pugliese, oltre alla politica di contenimento delle spese, ha inciso anche il maggior gettito fiscale arrivato dall’introduzione delle addizionali Irpef e Irap introdotte proprio con questo scopo lo scorso anno. Nel corso dell’ultima giunta regionale l’assessorato alla Salute ha fatto approvare una variazione al bilancio della Sanità proprio per registrare l’aumento delle entrate. In particolare l’addizionale Irpef ha portato in cassa 19 milioni di euro in più. Applicare l’aliquota massima sull’imposta regionale per le persone fisiche ha fatto crescere l’apposito capitolo di bilancio destinato a questa entrata tributaria da 288 a 307 milioni.

Decisamente maggiore il risultato operativo dell’addizionale Irap. L’imposta regionale sulle attività produttive, al netto delle quote riservate allo Stato, è cresciuta di oltre 100 milioni facendo lievitare il capitolo destinato a questa entrata tributaria da 922 milioni a un miliardo e 24 milioni di euro. Aggiustamenti positivi che sono stati in parte erosi dai minori stanziamenti riservati alla Puglia nel Fondo perequativo regionale che è stato tagliato per 77 milioni di euro.

Sul tema delle tasse però l’opposizione preannuncia battaglia in consiglio regionale. A più riprese, negli ultimi giorni, il capogruppo del Pdl Rocco Palese e la Puglia prima di tutto, con Tato Greco hanno sollecitato la giunta a ridurre la pressione fiscale adesso che il piano di rientro è entrato a regime e comincia a produrre i suoi risultati.

Paolo Russo

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REGIONE SANITÀLa Gazzetta del Mezzogiorno, 7 dicembre

Sanità in Puglia: «Fuga verso la pensione. Gli ospedali al collasso»

BARI - «Il combinato disposto della riforma delle pensioni e del blocco del turn over potrebbe portare al collasso immediato l’intero sistema sanitario». Nichi Vendola è allarmato: con l’avvio della stretta sulle pensioni, deciso nella manovra Monti, una sfilza di camici bianchi sarebbe pronta alla fuga dagli ospedali pugliesi, col rischio di mandare in tilt interi comparti. Di più: l’ingresso di nuove forze qualificate (medici e infermieri) è rigorosamente vietato dal blocco del turn-over sancito dal piano di rientro, che resterà in vigore per tutto il 2012. E, ciliegina sulla torta, 530 operatori sanitari sono in procinto di fare le valigie entro il 31 dicembre prossimo, dopo che la Consulta ne ha bocciato la stabilizzazione. Quanto basta per far saltare in aria i livelli essenziali di assistenza in Puglia.

«Immaginiamo uno scenario in cui, nel corso delle prossime settimane - ha spiegato - tutti coloro che possono, anticipino la propria uscita dal lavoro. E siamo già in una situazione di estrema difficoltà per le carenze di personale, per gli effetti delle strozzature determinate dal blocco del turn over, in una condizione di partenza che vede già da tempo la Puglia la regione più penalizzata d’Italia con decine di migliaia di operatori sanitari in meno rispetto a quello che sarebbe necessario».

E non è solo un problema di quantità di persone in uscita, ma di qualità professionale: «si può determinare il collasso improvviso di un reparto, di un settore, di un ospedale. Noi abbiamo una qualche simulazione che ci fa prevedere che può crollare il mondo mettendo insieme riforma delle pensioni e blocco del turn over». I nodi, dice perentorio il governatore, stanno venendo al pettine è andranno sciolti il più presto. Dalle deroghe alle stabilizzazioni dei medici (su cui si era speso l’ex ministro Fitto) allo sblocco delle risorse aggiuntive (oltre 400 milioni) con il via libera al piano di rientro, le prossime settimane appaiono decisive. «Colloqui quotidiani, informali, con il livello politico e con quello burocratico del governo Monti sono in corso» dice Vendola, auspicando che il 13 dicembre - quando si terrà la verifica sulla manovra dei tagli in sanità al tavolo interministeriale - ci sia l’ok definitivo.

«Ho chiesto anche formalmente un incontro al ministro della Funzione pubblica e l’assessore regionale alla Sanità, Tommaso Fiore, è stato tutta la giornata di ieri a Roma per sollecitare attenzione. Speriamo di chiudere la vicenda del piano e speriamo di avere un’in - terlocuzione che assuma il principio di realtà». Interlocuzioni sono state avviate anche sul fronte caldo dei 561 funzionari regionali retrocessi dalla Consulta, che ha annullato i concorsi del ‘98-‘99. E ieri Vendola, affiancato dall’asses - sore al Personale Maria Campese e dal capo di gabinetto Davide Pellegrino, ha sottoscritto un nuovo protocollo con Cgil, Cisl, Uil e Direr che riguarda la riorganizzazione complessiva dei 2.400 dipendenti regionali. Con un obiettivo principe: mettere nero su bianco che bandi e avvisi pubblici con cui la Regione continua a reclutare personale a tempo determinato (a cominciare dai 29 dirigenti) «non può e non deve in alcun caso determinare, nemmeno ipoteticamente - riporta il protocollo - fenomeni di tipo sostitutivo del personale interessato alle retrocessioni con personale a termine». Enzo Lezzi (Fp-Cisl), Bia - gio D’Alber to (Fp-Cgil) e Giovanni Vatinno (Fpl-Uil) hanno accolto con favore l’intesa, al pari di Onofrio Mongelli (Direr). La

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ridefinizione degli organici sarà portata avanti, questa volta, in modo unitario nella cabina di regia, onde evitare gli «strappi» con i lavoratori retrocessi registrati in consiglio regionale. «Un programma complessivo - dice Campese - che affronti le tematiche del blocco del turn over e della “fuga”del personale verso la pensione dopo gli interventi del governo nazionale».

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REGIONE SANITÀLa Repubblica di Bari, 14 dicembre

Sanità, la Puglia supera l'esame: scongelati fondi per 400 milioni

Il governo è pronto a scongelare i primi 400 milioni di euro del fondo integrativo destinato alla sanità pugliese. La Regione supera la verifica del piano di rientro dal deficit sanitario. La notizia rimbalza da Roma, dove ieri il tavolo Massicci ha setacciato i conti della sanità regionale: la Puglia che era stata rimandata a settembre, nell'ultimo trimestre è riuscita a fare i compiti a casa e quindi a vedersi scongelate le annualità del 2006 e del 2008 che Roma teneva bloccate perché la Regione aveva sforato i vincoli del patto di stabilità. Al tavolo ministeriale, l'assessore alle Politiche della salute, Tommaso Fiore coadiuvato dal dirigente dell'assessorato Ettore Attolini che ha seguito tutte le tappe del piano di rientro, hanno potuto constatare "un cambio di atteggiamento". La prima trance, salvo sorprese, arriverà a chiusura dell'esercizio del 2011. L'anno prossimo potranno essere scongelati altri 250 milioni bloccati nel 2009.

Cos'è cambiato da settembre? Il governo, verrebbe da dire. A vigilare sui conti pugliesi, infatti, non c'è più un ministero guidato da Giulio Tremonti che in più di un'occasione aveva puntato la Puglia governata da Vendola. In parte è così ma da settembre, da quando il tavolo rimandò la Regione a fare i compiti a casa, la Puglia ha fatto "grandi sacrifici" su tre punti: personale, spesa farmaceutica, riordino della rete ospedaliera. Il giro di vite pagato con il blocco del turn over e con le chiusure di reparto, come la stretta sulla spesa farmaceutica, hanno permesso alle casse della sanità pugliese un abbattimento del deficit di 250 milioni in meno di anno. Un exploit impensabile solo un anno fa, quando materialmente è stato firmato un piano di rientro che era previsto che cominciasse almeno sei mesi prima. Una corsa contro il tempo che ha anticipato alcune misure già ora, come l'ulteriore taglio di posti letto e l'avvio del tavolo di confronto con enti ecclesiastici e cliniche private per il taglio di 300 postazioni che bisognerà completare entro il 2012.

Ora cosa potrà accadere? "Possiamo riposare qualche ora", ironizza Attolini che fa parte del tavolo di monitoraggio sui piani di rientro delle Regioni. In realtà su sussurra che possa diventare in discesa la strada per sbloccare qualche situazione critica sul personale. E tra queste potrebbe esserci quella relativa al personale stabilizzato ma ritornato precario dopo le sentenze della Consulta, che a fine anno rischia di rimanere disoccupato. Il governatore Vendola non commenta ma tiene indirettamente il punto a proposito della chiusura dell'ospedale di Conversano nel corso di un incontro con una delegazione guidata dal sindaco Giuseppe Lovascio: "In nessuna parte d'Italia si potranno più tenere in vita ospedali di piccole dimensioni. Non sono sostenibili economicamente e sono pericolosi per la salute stessa degli ammalati. Noi per questo vogliamo trasformare, celermente, l'ospedale di Conversano in una moderna casa della salute".

Piero Ricci

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REGIONE SANITÀQuotidiano Sanità, 16 dicembre

Vendola su Piano di rientro: "Recuperati 400 mln, per noi è ossigeno"

16 DIC - “Dopo tanta fatica e numerose vessazioni, portiamo a casa un risultato importante per la Puglia. Liberare 400 milioni di euro è per noi ossigeno”. Lo ha detto il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha commentato il risultato ottenuto al Tavolo interministeriale per la verifica del Piano di rientro sanitario.“Dimostrare che abbiamo lavorato con serietà per la razionalizzazione dell’offerta sanitaria, è un risultato importante – ha detto Vendola -. Oggi, dunque, possiamo tirare un sospiro di sollievo su quel fronte ma contemporaneamente dobbiamo sapere che occorre riprendere fiato e continuare a correre perché la partita fondamentale si gioca sui singoli territori”.Per il governatore pugliese ora diventa cruciale la sfida sulle riconversioni territoriali dei piccoli ospedali: “È facile percepire la chiusura di un reparto ospedaliero come una perdita di offerta sanitaria e della salute – ha concluso - ma occorre capovolgere questo paradigma e alimentare la consapevolezza invece che i processi di riconversione e di trasformazione dei piccoli ospedali in poliambulatori e in Case della salute potranno solo migliorare nettamente l’offerta dei servizi sanitari e socioassistenziali ai cittadini”.

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REGIONE SOCIALEIl Giornale di Puglia, 5 dicembre

Associazioni di volontariato iscritte di diritto nell’elenco regionale della Protezione civile

BARI. I coordinamenti provinciali delle associazioni di volontariato e dei gruppi comunali di protezione civile sono iscritti di diritto nell’elenco regionale delle associazioni di volontariato della protezione civile. E’ quanto prevede il disegno di legge sulle “Modifiche alla legge regionale 19 dicembre 1005 n. 39” (di modifica e integrazione alla L.R. 26.4.1988 n. 14 concernente l’organizzazione della funzione regionale di protezione civile, ndr) approvato all’unanimità oggi dal Consiglio regionale.L’iscrizione dei coordinamenti provinciali e dei gruppi comunali potrà avere luogo attraverso la presentazione delle copia conforme dell’atto costitutivo e dello statuto “redatti nella forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata ovvero di scrittura privata registrata”. Per ciascun coordinamento provinciale è previsto il riconoscimento da parte della Regione di un contributo spese di 5000 euro all’anno, a cominciare da quello corrente.Infine il ddl prevede la possibilità per la Regione Puglia di definire con ciascun singolo coordinamento provinciale iscritto al registro regionale delle organizzazioni di volontariato (L.R. n. 11/1994), specifiche attività finalizzate in particolare alla realizzazione di percorsi formativi e alla diffusione della cultura della protezione civile. Il provvedimento ha ottenuto all’unanimità la esecutività immediata.

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REGIONE SOCIALEL'altra Molfetta, 6 dicembre

Nasce Comunicareilsociale.it, canale tematico per il 3° settore

Dalla Puglia uno strumento innovativo per sostenere la comunicazione sociale dal basso,unendo le potenzialità del web e del video. È aperta, agli utenti che si iscrivono in homepage, la fase di test del nuovo social network dedicato ai temi sociali. Da fine gennaio la community sarà operativa per tutti. Comunicareilsociale.it è una videocommunity dedicata agli operatori sociali, ai cittadini attivi e a tutti coloro che desiderano condividere video autoprodotti e, allo stesso tempo, trasmettere notizie, progetti ed eventi legati al sociale. Comunicareilsociale.it è un portale tematico nato dalla volontà di colmare l’invisibilità a cui, sempre più, è condannato il lavoro sociale. Le migliaia di associazioni ed enti che si occupano di inclusione sociale, diritti umani, ambiente, cooperazione, pur svolgendo attività fondamentali e manifestando un alto tasso di professionalità, spesso evidenziano una carenza strutturale: la grande difficoltà a comunicare, a promuovere e diffondere temi, iniziative e proposte. Difficoltà legate quasi sempre alla mancanza di risorse economiche destinate alla comunicazione (risorse di cui solo le maggiori organizzazioni possono disporre) e ciò benchè la comunicazione sia strumento e antidoto strategico e irrinunciabile per la sopravvivenza stessa del Terzo Settore, in un momento storico nel quale il welfare è sempre più irreversibilmente minacciato di estinzione. Comunicareilsociale.it si propone di unire la semplicità di utilizzo e la diffusione delle tecnologie video-digitali alle possibilità di visibilità e condivisione potenzialmente illimitate offerte dai social media. Comunicareilsociale.it intende dunque contribuire ad un miglioramento della qualità della comunicazione sociale e attivare circuiti di informazione dal basso, di confronto fra cittadini, istituzioni e organizzazioni del privato sociale, dell’associazionismo, dei movimenti, generando reti e circuiti virtuosi di collaborazione e intervento. Comunicareilsociale.it esalta la funzione del video quale potentissimo strumento mediatico in grado di dar voce a realtà e temi minoritari, poco conosciuti e marginalizzati, generalmente poco inclini a “fare notizia”. Gianluca Sciannameo, presidente dell’associazione che ha ideato la community e sta lavorando alla sua realizzazione, dichiara: E’ un progetto che vuole incentivare la produzione di video autoprodotti a tema sociale non semplicemente per dar voce a chi non ha voce ma, soprattutto, per far sì che le fasce deboli della popolazione possano, sempre più, utilizzare esse stesse il megafono del web e del video per “prendersi la voce” e raccontarsi. A sostegno degli utenti del portale, a partire da febbraio 2012, lo staff di comunicareilsociale.it realizzerà in PUGLIA 6 laboratori, in ognuna delle province pugliesi, aperti a tutti quegli operatori sociali, volontari e cittadini attivi che intendono sperimentare forme creative di videoattivismo. I laboratori verteranno sui temi della comunicazione sociale, ma saranno anche occasione di alfabetizzazione all’utilizzo delle tecnologie di ripresa video e post-produzione, in un’ottica di comunicazione low budget. Tali giornate laboratoriali, mantenendo un carattere non professionistico dell’uso del video, intendono sensibilizzare, attivare e diffondere competenze nel campo della video-documentazione negli operatori del

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Terzo Settore. Comunicareilsociale.it è un progetto vincitore del bando Principi Attivi 2010: giovani idee per una Puglia migliore Contatti t. 345.2699139 (Gianluca Sciannameo) mail: [email protected] Associazione Comunicareilsociale.it Via G.Salvemini, 40 - 70056 Molfetta c.f. 93395120723

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REGIONE SOCIALEIl Grecale, 9 dicembre

Elena Gentile: bilancio e previsione spesa sociale. Lettera aperta dell´Assessore al Welfare della Regione Puglia

PUGLIA - Carissimi,la Puglia, dopo tanti anni di ritardo, è oggi tra le Regioni che possono vantare risultati concreti sul piano della organizzazione di un welfare moderno: abbiamo recepito la riforma nazionale con la nostra l.r. n. 19/2006, che nei tempi previsti è stata dotata di tutti gli strumenti attuativi, abbiamo adottato la programmazione regionale triennale ed è in corso di attuazione il secondo Piano Regionale delle Politiche Sociali, abbiamo dato ai gestori pubblici e privati dei servizi regole chiare e certe in materia di standard e di procedure per l'autorizzazione al funzionamento e la produzione di prestazioni sociosanitarie qualitativamente omogenee, abbiamo riformato il sistema delle IPAB realizzando anche nella nostra Regione una rete di circa venti Aziende di Servizi alla Persona, i nostri Comuni adottano e realizzano, sia pur con le fatiche che la gestione associata porta con sé, i propri Piani Sociali di Zona, siamo tra le prime regioni italiane ad avere organizzato la programmazione sociale per obiettivi di servizi a cui far tendere il sistema di offerta.

Ma soprattutto la Puglia è la Regione che ha scelto di investire 570 milioni di euro di fondi FESR e 70 milioni di euro di fondi FSE per accrescere l'offerta strutturale di servizi sociali, socio educativi e sociosanitari e per l'inclusione sociale dei soggetti svantaggiati: oltre il 10% del quadro complessivo delle risorse finanziarie dei fondi strutturali a disposizione della Puglia per il 2007-2013. Oltre 150 interventi finanziati per realizzare o ristrutturare asili nido, oltre 200 interventi finanziati per realizzare centri diurni per disabili, comunità per minori, residenze sociosanitarie assistenziali per anziani, centri polifunzionali per malati di Alzheimer, centri antiviolenza e case rifugio per vittime di tratta e di violenza.

Insieme agli investimenti che sono stati attivati grazie agli aiuti regionali introdotti a partire dal 2008, siamo la prima Regione che, coraggiosamente, misura l'avanzamento fisico del suo programma di sviluppo non sono in termini di numero di progetti, di incidenza di impegni giuridicamente vincolanti, di avanzamento della spesa certificabile, ma anche e soprattutto di incremento di posti-nido per i nostri bambini, di posti letto per i nostri anziani, di posti utente nei centri diurni e, finalmente, anche in termini di "VIO", quella valutazione di impatto occupazionale che dal 2010 abbiamo voluto sperimentare per rappresentare plasticamente che ogni euro speso per il sociale non è un costo improduttivo, ma è un investimento capace di produrre benessere per l'utente e il suo nucleo familiare, e anche posti di lavoro qualificati e prodotto interno lordo, insomma ha un valore economico oltre che sociale.

Questi numeri, assolutamente sintetici, sono persino poco rappresentativi dello sforzo fatto dalla Puglia per superare definitivamente la logica degli interventi parcellizzati per target o per fonte di finanziamento nelle politiche sociali, per intraprendere decisamente la strada dell'integrazione sociosanitaria, per strutturare in modo omogeneo le reti di servizi in ogni Ambito territoriale o Distretto sociosanitario.

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E questo in un contesto nazionale assai difficile, anzi direi nonostante il contesto nazionale che può essere così descritto:- il finanziamento del Fondo Nazionale Politiche Sociali ha visto dinamiche di stop and go che non hanno certo aiutato la programmazione regionale e il consolidamento di importanti investimenti sociali, fino ai drastici tagli cui assistiamo da un paio d'anni;

- non si è riusciti ad implementare una misura unica a livello nazionale di contrasto alle povertà estreme, che sia il Reddito Minimo di Inclusione o altra formula- non sono stati definiti i livelli essenziali di assistenza o di prestazioni (LEP), lasciando sostanzialmente inapplicata la lett. m) del comma 2 dell'art. 117Cost, con le conseguenze che ancora in queste settimane tocchiamo con mano, nel percorso di attuazione della l.n. 42/2009 di riforma in senso federale dello Stato italiano;- è stato azzerato il Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze che anche per la Puglia si è rivelato, invece, essenziale per sostenere la costruzione di una rete di servizi domiciliari (ADI) necessari anche per il ridisegno del servizio sanitario regionale che vuole superare la centralità dell'ospedale, per potenziare la rete dei servizi sanitari territoriali per le fragilità e le cronicità;- i tagli delle ultime manovre hanno lasciato sostanzialmente inapplicato il comma 5 dell'art. 13 del D.Lgs. n. 68/2011 con specifico riferimento ai livelli essenziali delle prestazioni, nelle materie dell'assistenza.

Oggi ci troviamo di fronte ad uno scenario che, se realizzato, produrrebbe effetti che non esito a definire devastanti per il sistema di welfare pugliese e con esso:- per le famiglie che vivono in condizioni di fragilità o precarietà economica, per le famiglie che hanno carichi di cura importanti per l'educazione dei bambini e per presa in carico di persone non autosufficienti- per i lavoratori del sociale e le loro famiglie, cui potrebbe venire a mancare il lavoro, e con esso spesso l'unica fonte di reddito e una solida prospettiva di affermazione personale e professionale- per le tante imprese sociali, organizzazioni del terzo settore, piccole imprese di giovani e di donne che nell'erogazione dei servizi di cura per le persone hanno investito capitali, progetti, professionalità- per il sistema economico e produttivo pugliese, che perderebbe uno dei pilastri su cui poggiano le speranze di ripresa e di crescita, quello della qualità della vita, della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, del sostegno per i soggetti espulsi dal mercato del lavoro e per quelli che fanno fatica ad entrarci e a rimanerci traendone mezzi sufficienti al sostentamento della propria famiglia.

Anche qui pochi ma significativi numeri:- tra il 2008 e il 2011 la spesa sociale trasferita dal Governo nazionale alla Puglia si è ridotta da circa 86 a poco più di 19 milioni di euro, con la prospettiva dell'azzeramento assoluto dei trasferimenti per il 2012;- la Regione Puglia ha finanziato i Piani Sociali di Zona e i servizi sociali dei Comuni potendo contare nel periodo 2006-2011 su un avanzo di risorse mai usate dai precedenti governi regionali, riuscendo in qualche modo ad attutire gli effetti dei tagli degli ultimi anni, grazie ad una accorta gestione dei fondi a disposizione;- il Bilancio regionale dal 2006 al 2009 ha superato i 40 milioni di euro di stanziamento annuo, che sono andati a cofinanziare la spesa sociale nazionale per il finanziamento dei servizi attraverso i Piani sociali

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di Zona, ma anche per il sostegno alla gestione degli asili nido e per l'introduzione degli assegni di cura e della prima dote per i nuovi nati; dopo il 2010, che ha segnato una brusca frenata a causa dello sforamento del patto di stabilità interno, nel 2011 la spesa regionale è ritornata a sfiorare i 30 milioni di euro. Oggi siamo alla vigilia della formazione del Bilancio regionale di previsione per l'anno 2012 e la Puglia, come le altre regioni italiane, deve fare i conti con un continuo calo dei trasferimenti dallo Stato per via dell'azzeramento dei trasferimenti ex Bassanini, per la cancellazione del Fondo per la non autosufficienza, per il rispetto del Patto di stabilità. La manovra "Salva-Italia" approvata dal Governo Monti domenica 4 dicembre , pur nella criticità del momento, ha assicurato un fondo per le Regioni di 500 milioni di Euro per il trasporto pubblico locale, mentre restano purtroppo confermati al momento i tagli assoluti per il FNSP e il FNA, per cui è pari a 0 lo stanziamento in favore della Regione per il finanziamento dei servizi sociali alle autonomie locali, pur in vigenza di una serie di norme che pongono diversi vincoli per l'erogazione di prestazioni essenziali e interventi indifferibili. In questa dura situazione la Puglia deve puntare almeno a consolidare i servizi attivati in questi anni, a garantire i presidi territoriali più importanti, a sostenere il sistema degli Enti locali obbligati dalle leggi vigenti ad assicurare i cosiddetti interventi indifferibili (minori fuori famiglia, minori stranieri non accompagnati), a potenziare la capacità di accoglienza di anziani soli non autosufficienti e di disabili gravi nella rete dei servizi sociosanitari unica Alternativa ai ricopri inappropriati negli ospedali o nelle strutture sanitarie extraospedaliere ad elevata intensità assistenziale. Non possiamo correre il rischio di lasciare da sole le famiglie costrette a scegliere tra l'asilo nido del figlio e il lavoro della sua mamma, tra la retta del centro diurno e l'isolamento del figlio disabile, tra la badante a nero e una rete qualificata di assistenti familiari. Né possiamo indurre nei gestori delle strutture e dei servizi nati negli ultimi anni in ogni angolo di Puglia anche solo il pensiero di licenziare il personale assunto, il personale riqualificato, con la riduzione dei posti letto attivi, a causa del ridimensionamento della domanda delle famiglie e della committenza dei Comuni.Ogni euro sottratto alla spesa sociale produce con un effetto domino una catena di impatti negavi sulle nostre comunità.

In altre Regioni, ormai da alcuni anni, si è fatta la scelta coraggiosa, ma trasparente insieme, di dichiarare la necessità di una addizionale irpef finalizzandola chiaramente verso la spesa sociale, indicando anche quali servizi o prestazioni il gettito IRPEF avrebbe assicurato. In Puglia questo finora non è stato possibile, tra l'altro per l'attuazione de piano di rientro in sanità, ma anche per i minori gradi di libertà che il nostro Bilancio presenta, e tuttavia questa è l'ora di fare scelte coraggiose, anche grazie alle notizie positive che giungono dal fronte del contenimento della spesa sanitaria.

In altre Regioni una quota della spesa sociale, quella per concorrere al pagamento dei LEA sociosanitari (RSSA, centri diurni, comunità socio riabilitative, case per la vita, ..), è assicurata in quota fissa annualmente

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dal Fondo Sanitario Regionale. In Puglia ancora non si è riusciti a definire la quota del budget per la sanità territoriale da destinare alle strutture sociosanitarie, consentendo alle ASL una celere e trasparente programmazione dei posti letto o dei posti utente da assicurare nei distretti, eppure anche questa scelta potrebbe produrre effetti positivi sulla razionalizzazione della spesa complessiva. Non è pensabile colmare con il Bilancio regionale il gap che ci separa da un finanziamento appena sufficiente della rete dei servizi, e neppure colmare i tagli operati a livello nazionale, e tuttavia occorre fare ogni sforzo possibile per confermare la spesa sociale regionale e, per quanto possibile, incrementarla per la quota di cofinanziamento regionale dei Piani Sociali di Zona, con le reti dei servizi che gli stessi hanno consentito di attivare in questi anni.

Le stime delle strutture tecniche dell'Assessorato portano a oltre 58 milioni di euro un fabbisogno per il prossimo anno corrispondente alla necessità di assicurare il finanziamento ancora per un anno agli assegni di cura e alla prima dote, alle rette per le comunità familiari in cui accogliere i minori allontanati dalle rispettive famiglie, alle rette dei centri socio educativi e riabilitativi per disabili e anziani affetti da demenze senili, agli interventi per affrontare i casi di violenze e abusi, alle rette per l'accoglienza residenziale degli anziani più indigenti e dei disabili senza supporto familiare. Poter stanziare tali risorse e ripartirle tra i Comuni associati in Ambiti territoriali consente loro di dare prosecuzione alla programmazione avviata e assumere a loro volta i necessari impegni, pur consapevoli tutti che - in assenza di modifiche alle regole per il rispetto del patto di stabilità interno - la liquidazione delle stesse somme resta subordinata ai vincoli di finanza pubblica. E' una questione di solidarietà, certo, ma con un occhio alla tenuta del sistema Puglia nel suo complesso: infatti è un problema di equità, di esigibilità di diritti sociali costituzionalmente riconosciuti, di sostenibilità degli investimenti già realizzati, di crescita dell'occupazione e del PIL della nostra Regione. E' una questione di dignità, insomma, degli assistiti, delle loro famiglie, degli operatori sociali, degli imprenditori sociali. E' una questione di principio e di coerenza per una Regione che cerca il suo riscatto in un modello di sviluppo moderno, capace di coniugare crescita ed equità, diritti e equilibrio finanziario, lavoro e cura. L'Assessore al Welfare(Elena Gentile)

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REGIONE SOCIALESpazio Sociale, 16 dicembre

Una ‘rete’ di 77 nodi per prevenire le discriminazioni. Firmate le convenzioni che danno vita al Centro che contrasta intolleranze sessuali, razziali, religiose

Una 'Rete pugliese dei Nodi locali per prevenire e contrastare tutte le discriminazioni'. All'indomani della strage dei due cittadini senegalesi avvenuta a Firenze e con il manifestarsi di continue episodi di intolleranza verso migranti, omosessuali e soggetti svantaggiati, l'azione promossa dalla Regione Puglia e dall'UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali – mira proprio a rafforzare la lotta contro ogni forma di razzismo ed intolleranza. Per questo, grazie al protocollo siglato nei mesi scorsi dai due enti, la Puglia si è dotata del Centro regionale antidiscriminazioni. E lo scorso 14 dicembre sono state sottoscritte 77 convenzioni con altrettanti soggetti per dare il via alla rete regionale antidiscriminazione. Una rete formata complessivamente da 311 operatori, di cui 115 mediatori culturali e 63 interpreti LIS (Lingua dei segni) e distribuita in maniera sufficientemente omogenea su tutto il territorio regionale. L'obiettivo del Centro, in pratica, è quello di prevenire e contrastare ogni forma di discriminazione (sessuale, razziale, religiosa) attraverso un modello di organizzazione ben definito: un nucleo centrale, il Centro di coordinamento regionale, ubicato presso la Regione Puglia, nell'Assessorato al Welfare, all'interno del Servizio Politiche di Benessere sociale e pari opportunità composto da Ufficio garante di genere, Ufficio della consigliera di parità, UPI e ANCI; sei nodi provinciali ubicati presso i Centri risorse famiglie; sei nodi locali (centri antidiscriminazione), ubicati presso gli Ambiti Territoriali e le associazioni del terzo settore che hanno manifestato interesse a far parte della 'rete' "Si tratta – ha detto l'assessore regionale al Welfare, Elena Gentile – di una tappa fondamentale per la tutela delle persone più fragili e per la valorizzazione delle differenze, dopo la grande attenzione messa in campo dalla Regione con il varo delle leggi sulla solidarietà sociale più innovative degli ultimi anni. La firma delle convenzioni – ha evidenziato l'assessora Gentile – rappresenta il momento finale del percorso di selezione avvenuto tramite avviso pubblico di manifestazione di interesse, a cui hanno partecipato circa 100 soggetti pubblici e privati, ma anche l'avvio concreto delle attività di prevenzione e contrasto alle diverse forme di discriminazione”. Il Centro, dunque, mira ad evitare il generarsi di atteggiamenti discriminatori e a dare vita ad una ‘rete' territoriale che monitori il fenomeno e sia capace di dare sostegno alle vittime. Il Centro è uno dei risultati della normativa e della strategia regionali adottate nel recente passato per la costruzione della cittadinanza solidale e per la reale promozione della dignità e del benessere dei cittadini e delle cittadine pugliesi nella valorizzazione delle differenze, nel rispetto del principio della parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla loro identità di genere, orientamento sessuale, razza o origine etnica o geografica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religione.

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BARI ANZIANIRuvo Live, 14 dicembre

Ciclo Francescano, un confronto tra Ruvo e Andria. Serata di approfondimento al Salone della Casa di Riposo "M. M. Spada"

Il Comune di Ruvo di Puglia Assessorato alle Politiche Culturali e Turismo di concerto con la Associazione Turistica Pro-loco di Andria e la Pro-loco di Ruvo di Puglia organizza delle serate di approfondimento, dedicate al Ciclo Francescano presente all’interno del chiostro della Casa di Riposo M.M. Spada di Ruvo di Puglia.

La prima serata è prevista per Giovedì 15 Dicembre 2011 alle ore 19.00 presso il Salone della Casa di Riposo sita in Corso Piave 94. Interverranno: - Cleto Bucci (Console Regionale Touring Club Italiano) che affronterà il tema “Genesi storica della Chiesa di S. Angelo e del Convento dei Minori Osservanti“; - Giusy Matera (Dott. in Scienze dei Beni Culturali) che affronterà il tema “Confronto iconografico del Ciclo degli affreschi del Chiostro di Ruvo di Puglia e quello di Andria“;

Modera il Dott. Michele D’Ingeo Responsabile Ufficio Amministrativo Casa di Riposo M.M. Spada.

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BARI DISABILI Superando, 5 dicembre

Nasce a Conversano «La Nostra Casa», un gruppo appartamento per giovani disabili

Il 4 e il 5 dicembre verrà presentato al pubblico, nella città in provincia di Bari, un "gruppo appartamento" per giovani adulti con disabilità, realizzazione che permetterà loro di condurre una vita autonoma rispetto alla propria famiglia di origine. L'iniziativa, voluta dalla Fondazione FONOS (Fondazione Orizzonti Sereni), in partnership con la Fondazione Martino Pascale di Conversano e la Cooperativa Nuovo Orizzonte di Alberobello, rappresenta un dialogo di successo tra le Istituzioni e la Società Civile, all’insegna dei princìpi più moderni di cultura della disabilità. Alla tavola rotonda del 5 dicembre, parteciperà anche la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) Nazionale e della Puglia

La Fondazione FONOS (Fondazione Orizzonti Sereni), in partnership con la Fondazione Martino Pascale di Conversano (Bari) e la Cooperativa Nuovo Orizzonte di Alberobello (Bari), sta per realizzare a Conversano, "La Nostra Casa", un "gruppo appartamento" che permetterà a giovani adulti con disabilità di condurre una vita autonoma rispetto alla propria famiglia di origine. Si tratta di due residenze attigue che potranno accogliere da un minimo di due a un massimo di tre persone per appartamento.

Il progetto - avviato nel 2010 grazie a un finanziamento della Regione Puglia per strutture e interventi sociali a carattere innovativo e sperimentale - è nato dalla consapevolezza dell'importanza di tutelare i diritti umani, la promozione delle pari opportunità, l'inclusione e la vita autonoma, indipendente e interdipendente delle persone con disabilità, così come scritto con chiarezza nella Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che dal 2009 è Legge dello Stato Italiano [Legge 18/09, N.d.R.].Questa nuova offerta di servizio della Regione Puglia - che è il risultato di un dialogo di successo tra Istituzioni e Cittadinanza - verrà presentata ufficialmente durante l'incontro Presente, passato e futuro di un servizio innovativo, sperimentale e coraggioso, previsto per domenica 4 e lunedì 5 dicembre presso la Sala Consiliare del Comune di Conversano. In particolare, la mattinata del 4 dicembre vedrà un momento, presieduto dal vescovo di Conversano, monsignor Domenico Padovano, dedicato alla comunità civile e religiosa del quartiere cui il servizio appartiene, con la conoscenza diretta della casa e dei suoi abitanti, mentre nella mattinata del 5 dicembre vi sarà una tavola rotonda, centrata sui princìpi, i percorsi e le azioni che hanno permesso e agevolato la realizzazione del servizio.Vi parteciperanno Elena Gentile, assessore regionale al Welfare della Puglia, Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, Francesca Lippolis, assessore comunale alle Politiche di Welfare, Francesca Tarulli, dirigente di Ambito Territoriale, Pietro Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), Vincenzo Falabella, presidente della FISH Puglia e Carla Andreotti, direttore centrale dell'IRCCS E. Medea-La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco).

«Sono state scelte queste date - spiega Luisella Bosisio Fazzi, presidente di FONOS - perché concomitanti con la Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità, celebrata nei primi due giorni di dicembre a Bruxelles, presso il Palazzo della Commissione Europea, con la Conferenza La via europea per uscire dalla crisi: le prospettive a tutela dei diritti delle persone con disabilità. Con questo nostro evento,

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vogliamo illustrare un'esperienza che concretizza questa prospettiva europea e che marca l'impegno della Regione, dell'Ambito Territoriale e della società civile a promuovere l'inclusione delle tematiche sulla disabilità in tutte le politiche regionali. Ciò è del resto in linea con la Strategia Europea 2020, che costituisce un importante strumento di attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità».

Il "gruppo appartamento" della "Nostra Casa" si basa su un modello tecnico gestionale che mira a valorizzare le personali capacità di ognuno di prendersi cura e autoregolarsi, rispetto a scopi e interessi propri, nonché a compiere scelte libere e consapevoli. Pertanto favorisce e incentiva l'inserimento, come protagonisti attivi, delle persone con disabilità in tutte le fasi progettuali del loro percorso personale di vita. Tale modello, inoltre, presenta un alto livello di trasferibilità in ogni contesto territoriale locale e la capacità di diventare centro aggregante di associazioni ed enti territoriali. (FONOS)

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BARI DISABILI GoBari, 5 dicembre

Romito: “Curarsi è un diritto, non un lusso”

Bari - Ormai da anni l‟Associazione Onlus “Volare più in alto” si occupa di tutelare e salvaguardare gli interessi delle persone con disabilità promuovendo ed organizzando attività finalizzate alla rimozione degli ostacoli materiali e psicologici che portano i cosi detti normali a non comprendere le effettive esigenze di coloro i quali si trovano in situazioni di disagio fisico o psichico.L Hbari2003, invece, opera indirizzando essenzialmente tutte le sue attività alla integrazione sociale delle‟ persone disabili attraverso le attività sportive, in particolare il basket in carrozzina e il basket per i ragazzi con disabilità intellettiva (Down, autistici, cerebrolesi, eccetera).Condivisione di intenti e collaborazione giocano un ruolo importante nell affrontare in modo efficace una‟ delle difficoltà maggiori per i disabili cioè la salute.L'analisi dello stato della sanità pugliese ha degli aspetti decisamente desolanti. I pazienti colpiti dal malfunzionamento del servizio sanitario regionale sono una vasta platea che va, in maniera trasversale, dal malato che necessita di esami o visite specialistiche urgenti al malto cronico disabile o anziano che deve sottoporsi ad esami medici rutinari connessi alla sua condizione.Chi necessita di esami urgenti quali TAC, risonanza, ecografia ecc. o di visite specialistiche, si trova di fronte al problema delle liste di attesa. Per un risonanza magnetica alla colonna ci sono liste a dodici mesi. Per un visita specialistica, anche se autorizzata con codice rosso di urgenza, si arriva ad attese di cinque mesi. Ma un paziente bisognoso di esami o visite urgenti, per definizione dovrebbe avere accesso a tali prestazioni in tempi compatibili con la sua patologia. L unica risposta a tali inadempienze sta nel ricorso a strutture in‟ regime privato per chi può permetterselo.Non migliore è la situazione dei malati cronici. Per questi si registrano carenze nei presidi ospedalieri pubblici. Tali carenze dovrebbero essere superate dal ricorso a laboratori clinici convenzionati. Ma anche qui ci si imbatte in un problema insormontabile: il superamento del „ tetto di spesa „ previsto. Ne consegue che per analisi di routine quali quelle del sangue o delle urine, il paziente deve pagare di tasca propria, causa superamento del budget della convenzione.A ciò vanno aggiunti alcuni disagi legati alla disorganizzazione e ad una pianificazione spesso non razionale dei presidi pubblici sul territorio. Così risulta che alcuni CUP (centri unici di prenotazione) non sono collegati col Policlinico il Di Venere o il San Paolo.Il quadro sconfortante delineato, va inoltre inserito nel contesto di una situazione economica disastrosa. Pagare delle analisi del sangue o delle urine (più volte all anno trattandosi di esami ricorrenti in soggetti‟ cronici) può essere una cosa insostenibile per persone anziane o disabili (quali quelle cui la nostra associazione si rivolge) che percepiscono pensioni, come quella di invalidità, di 250 € circa mensili. Per non parlare dei costi di esami e visite specialistici che arrivano ad alcune centinaia di euro. Persone che dalla zona di Torre e Mare o zone di quantieri periferici di Bari si devo recare in Città perché lì il laboratorio, sito nella loro zona di residenza, di analisi cliniche ha raggiunto il tetto di spesa e pertanto il paziente spesso disabile in situazione di gravità o una persona anziana deve recarsi in Città per trovare una struttura pubblica per potersi e sottoporsi ad analisi: Giovanni XXIII°, Policlinico, DiVenere,ecc. e dove i risultati degli esami le persone li ricevono in tempi più lunghi. Un esempio: esame di antibiogramma di urine coltura sono

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passati da 3-4 giorni a 7-8 giorni.Inoltre, non è possibile che una persona prima di recarsi in strutture private di laboratorio di analisi cliniche convenzionato con il servizio sanitario, spesso nel suo quartiere di residenza, deve chiamare telefonicamente e chiedere se il loro laboratorio può, in convenzione, effettuare l esame e sperare che non‟ abbia superato il tetto di spesa. Ci troviamo di fronte, a volte, a proposte come se vuole può prenotare per il prossimo mese. Ci domandiamo, ma se l esame è urgente come può il paziente aspettare?. L esame è‟ ‟ chiesto per urgenza e pertanto non può essere procrastinabile. Allora se vuole lo paghi lei.E cosa vergognosa che chi oggi deve “pagare” l inefficienza della sanità è il cittadino pensionato, le persone‟ ‟ disabili in stato di gravità socio-economico.Di fronte a tale situazione occorrono rimedi quali: innalzare i „tetti di spesa „ e aumentare l efficienza delle‟ strutture pubbliche o trovare assistenza adeguata dalle strutture private.

Invocare come scusante i tagli alla sanità causati dalla situazione debitoria della Regione è una giustificazione che non tiene. E come dire che l Italia ha un sistema sanitario, tra i migliori al mondo e che‟ ‟ tutti ci invidiano, con il piccolo particolare che rimane valido solo sulla carta e naufraga all atto della sua‟ applicazione.

Gianni Romitopresidente della Onlus “Volare più in alto”

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BARI DISABILI RuvoLive, 13 dicembre

Ruvo: un nuovo Doblò per il trasporto dei disabili

Oltre quattro annni fa, la Giunta Comunale con deliberazione aderì alla proposta avanzata dalla Società “M.G.G. ITALIA S.r.l.” di Cornate d’Adda (MB), per la concessione di un furgone Fiat Doblò con le modalità di comodato gratuito, attrezzato e specifico per il trasporto dei soggetti svantaggiati, compreso i cosiddetti "impossibilitati alla deambulazione autonoma" o diversamente abili.

La M.G.G. ITALIA, è specializzata nel fornire agli Enti Locali servizi gratuiti di mobilità garantita, attraverso la concessione in comodato gratuito di automezzi, di diversi tipi e caratteristiche, con sistema di carico di carrozzine per persone svantaggiate. A settembre, la società brianzola, ha chiesto al Comune di Ruvo di Puglia di aderire alla proposta, riguardante il rinnovo del mezzo già concesso in comodato nel 2007 con l’aggiunta di un altro Fiat Doblò semi nuovo, alle stesse condizioni contrattuali. Si tratta di un comodato che offre la possibilità alla ditta offerente di utilizzare degli spazi di pubblicità grafica e visiva, da apporre sui veicoli; spese di assicurazione e tassa di possesso e circolazione degli automezzi, eventuale sostituzione e riparazione dei mezzi sono a carico della MGG Italia.

Il primo Doblò, fu sub concesso gratuitamente alla Associazione di volontariato S.E.R. di Ruvo. Il Comune ha aderito alla nuova proposta della MGG Italia, in modo da individuare associazioni di volontariato o aziende convenzionate cui affidare l'uso di entrambi i mezzi (per quello affidato al Ser è in scadenza il contratto).

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BARI SANITÀLa Gazzetta del Mezzogiorno

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BARI SANITÀLa Gazzetta del mezzogiorno, 19 dicembre

Commissioni al lavoro modifiche sui ticket

Tempi stretti per l’analisi del Bilancio 2012, che da oggi approda nelle commissioni consiliari in vista del voto in aula, previsto il 28 e 29 dicembre. Prima della pausa natalizia, terminate le audizioni convocate mercoledì prossimo, è atteso l’ok della commissione Bilancio ad una manovra che il governo regionale ha dichiarato aperta a possibili modifiche, fatti salvi i saldi finali. Saldi che, com’è noto, ammontano ad 1 miliardo di euro, tra entrate fiscali (il gettito) e spese sui capitoli obbligatori. Il tutto, lasciando una riserva di appena 40 milioni di euro destinata, prioritariamente, a copertura dei settori (dai trasporti al Welfare) lasciati a secco dai fondi del governo nazionale.

Dal centrodestra insistono: va ridotto il carico fiscale sui cittadini, già vessati nel 2011 da 340 milioni di euro di addizionali (che il governo regionale ha lasciato invariate, ma quello nazionale ha disposto l’aumento della base dallo 0,9 all’1,23%). «Risparmio e diminuzione del deficit sanitario non sono il frutto di riforme strutturali e sostanziali - attacca Giammarco Surico (Fli) - ma dell’inaspri - mento del prelievo fiscale. L’onere, insomma, è tutto a carico dei cittadini pugliesi, mentre l’onore vorrebbe prenderselo il governo Vendola e la sua maggioranza. Ma non è così.

Il nodo tutto irrisolto resta lo stesso: le politiche sanitarie messe in campo dall’esecutivo pugliese non incidono sulla spesa per beni e servizi». Il risparmio, se realizzato, «va tutto a discapito dei cittadini, perché nasce da tassazioni intollerabili». I ticket sulle ricette? «Si è ridotta la spesa farmaceutica, ma non c’è un calo significativo delle prescrizioni». Il piano di rientro? «Al taglio dei posti letto e alla chiusura dei piccoli ospedali non ha trovato corrispondenza una significativa diminuzione della spesa». E ancora, «solo qualche settimana fa il nucleo ispettivo dell’Ares ha bloccato gare di appalto indette dalle Asl per oltre 300 milioni di euro - aggiunge Surico - e non sappiamo, a tutt’oggi, quali siano le gare bloccate e perché. Se quelle gare non fossero state bloccate, avrebbero fatto saltare il banco. Altro che diminuzione del deficit».

Quanto agli operatori de-stabilizzati dalla Consulta, la Regione - secondo l’esponente finiano - dovrebbe automaticamente riassorbire medici e infermieri, a tutela dei livelli essenziali di assistenza. Ultimo punto, forse l’unica modifica al Bilancio che passerà in aula con voti bipartisan, il ripristino dell’esenzione ticket per cassintegrati e disoccupati. «Ipiù deboli non possono pagare questo pesante tributo. Torniamo a chiedere che, se risparmi ci sono, che siano utilizzati anche per questo».

Sul tema interviene anche Peppino Longo, consigliere Udc. «Non vanno mai dimenticati i soggetti più deboli e le famiglie in difficoltà, mi auguro che nel prossimo bilancio i servizi sociali non vengano considerati come l’ultima ruota del carro. Si discute, e tanto, dei temi più svariati, dalla sanità all’ambiente, dai trasporti alle infrastrutture ma - avverte il consigliere centrista - grande attenzione deve essere riservata ai servizi destinati alle famiglie ed ai soggetti più bisognosi di aiuto ed assistenza. Sono le fasce più deboli e che, con grande dignità, accettano le decisioni che spesso le penalizzano, non scendendo in piazza, non contestando

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e non alzando mai la voce. Dobbiamo essere noi tutti, a prendere a cuore le loro sorti e, mettendo da parte colorazioni politiche e schieramenti di appartenenza, cercare di reperire i fondi necessari per mantenere alti i livelli dei servizi erogati. Una quota di quel “tesoretto” che la Regione dovrebbe avere in cassaforte - conclude Longo -, potrebbe essere destinata al miglioramento di un settore, quello dei servizi sociali, che spesso non viene preso in grande considerazione a scapito di altri ritenuti più importanti e strategici».

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BARI SOCIALELa Gazzetta del Mezzogiorno, 5 dicembre

Meeting volontariato, «Aiutare bimbi difficili per dare una speranza»

BARI - «Sa, aiutare persone in difficoltà è un piacere. Non solo per carità cristiana ma anche perché dare il nostro tempo libero per aiutare gli altri dà senso alla vita, a quello che facciamo». Con semplici parole un signore di mezza età spiega perché, nelle giornate o nelle ore libere, va in un centro a distribuire piatti caldi a persone che vivono senza fissa dimora. A persone che non hanno neanche da mangiare. In un certo senso, la due giorni del Centro di servizio al volontariato San Nicola, che si è conclusa ieri alla Fiera, è l’occasione per i volontari di confrontare le proprie esperienze.

140 associazioni e 2mila studenti oltre a 3mila visitatori sono un bel risultato. E la solidarietà può esprimersi in molti modi. La più antica associazione di volontariato che ha partecipato alla manifestazione è «Gruppi volontariato vincenziano» (Gvv), in pratica l’associazione vincenziana fondata in Francia, nel 1617, da San Vincenzo da Paola: l’associazione le cui volontarie venivano definite «dame della Carità». Paola Ciriello è la vicepresidente regionale delle vincenziane e dice: «Noi facciamo assistenza alle famiglie bisognose con visite domiciliari e abbiamo allestito una mensa per gli anziani: siamo 97 donne, di tutte le età, divise in 10 gruppi autonomi con un unico coordinamento cittadino. Collaboriamo con il centro di giustizia minorile e i centri d’ascolto. Abbiamo due doposcuola per i piccoli a Barivecchia e in piazza Garibaldi». La sede di Palo delle vincenziane ha vinto un bando per un progetto scolastico. E Giovanna Gadaleta, responsabile della formazione, sottolinea che per diventare vincenziane sono necessari due anni di preparazione. Insomma, carità e volontariato con una dura preparazione.

Francesco Lombardi coordina il Gruppo accoglienza bambini Bielorussia, si occupa, con gli altri volontari, di far venire in Italia i piccoli bielorussi. «Sono progetti di risanamento: è scientificamente dimostrato - dice Lombardi - che coloro che vivono in zone esposte alle radiazioni di Chernobyl se vivono almeno un mese in una zona salubre, lontano dalla Bielorussia, vedono abbattersi il livello delle radiazioni di almeno il 50 per cento. Al rientro, nei bimbi si registra un aumento di anticorpi. Organizziamo due progetti l’anno: uno a giugno e l’altro a dicembre per un totale di 120 giorni di ospitalità nelle famiglie di nostri associati: dal 1997 facciamo venire in Puglia e Lucania circa 500 bambini ogni volta».

Dai bambini ai senza fissa dimora, che vivono molteplici problemi e che spesso la solitudine condanna anche a una brutta fine, come accaduto nei giorni scorsi a un senza fissa dimora rumeno che si è lasciato morire. Oronzo Francocoordina a Carbonara il gruppo I volontari di San Pio. «La sede è vicino è vicino la chiesa di San Nicola, a Carbonara, in via Manzoni, e lì abbiamo allestito con i nostri soldi una mensa dove ogni giorno vengono a pranzo e a cena circa 80 persone. Ci autotassiamo e lavoriamo per questi senza fissa dimora ma talvolta la situazione è difficile».

Gianni Macina coordina l’associazione per i senza fissa dimora «Incontra»: «Il nostro punto di riferimento è la chiesa in via Putignani angolo via Sagarriga Visconti Preziosissimo Sangue in San Rocco. affrontiamo mille difficoltà e se qualcuno vuole aiutarci può mandarci cibo non deperibile, materiale monouso, coperte,

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vestiario nuovo. Da poco è partito anche il servizio di distribuzione di pacchi viveri alle famiglie in difficoltà che ci vengono segnalate dalla parrocchia».

Altro aspetto importante, nel volontariato, è l’aiuto ai disabili. Rossella Ottaviani fa parte dell’associazione «Unitinsieme » presieduta da Vito Stefano Ladisa. «Dobbiamo garantire assistenza ai ragazzi disabili con genitori - dice Ottaviani - che magari sono presi dal lavoro e hanno bisogno di una mano. Ci hanno assegnato una vecchia scuola elementare in via Buozzi, chiusa da vent’anni, e abbiamo avuto il 40 per cento di finanziamento con un bando regionale. Il resto dei fondi lo metteremo noi. Abbiamo 16 posti per ragazzi disabili. C’è un laboratorio artigianale e una palestra. Ci manca un pullmino e per noi è un problema...».

Poi c’è anche la formazione per i volontari. Logoramento, stress da lavoro, problemi personali incidono sulla resa e sul lavoro e quindi se si impara a gestire le proprie emozioni, è più facile avvicinarsi ai bisognosi. Maria Grazia Angelozzi fa parte dell’Eco (Ente per la comunicazione umana), associazione che prepara i volontari. «Un progetto accettato dal Centro di sostegno al volontariato San Nicola - spiega Angelozzi - si tratta di corsi di un anno nei quali si insegna a superare problematiche personali, a raggiungere una maggiore consapevolezza, per completare dal punto di vista psicologico i volontari. Se una persona migliora questi aspetti, migliorerà il proprio rapporto con l’altro, e da volontario vivrà meglio».

Manlio Triggiani

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BARI SOCIALELa Gazzetta del Mezzogiorno, 11 dicembre

Mola, Rutigliano e Noicottaro. 123 mila euro per inclusione sociale di ex tossici ed ex detenuti

MOLA - Pronti 123mila euro per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di ex tossicodipendenti ed ex detenuti. È quanto previsto dai Comuni di Mola di Bari, Rutigliano e Noicattaro nell’ambito degli interventi inseriti nel Piano sociale di zona, volti a dare una nuova possibilità a persone in gravi difficoltà e sostenuti dalla Regione.

«Diversi sono i motivi che hanno portato i Comuni dell’Ambito a scegliere di realizzare questo intervento - spiega Luigi Caccuri, coordinatore dell’Ufficio di Piano -. Si è pensato innanzitutto al recupero sociale delle persone svantaggiate, mediante il loro inserimento lavorativo, aiutandole ad assumere un nuovo stile di vita, a riappropriarsi di competenze e abilità spendibili nel contesto lavorativo, a realizzare la propria indipendenza economica».

Il progetto, della durata di tre anni, del costo complessivo di 123mila euro come si è detto, prevede l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, indicate dal Sert (il Servizio per i tossicodipendenti) e dall’Uepe (per i detenuti), che, sotto la guida degli assistenti sociali dei tre Comuni e con la supervisione degli esperti della cooperativa aggiudicataria, saranno incaricate di compiere lavori di cura del verde e di piccola manutenzione di luoghi e contenitori pubblici, quali parchi e scuole.

Caccuri, evidenzia inoltre «l’importanza di riattivare nei soggetti svantaggiati un processo di autostima e di fiducia in se stessi, senza il quale - rimarca - non è possibile l’emancipazione dal proprio stigma».

Il sindaco di Mola (Comune capofila) Stefano Diperna (Pdl), presidente del coordinamento istituzionale, è convinto che «aiutare e sostenere con un lavoro persone deboli o che hanno sbagliato è un obiettivo importante del Piano di zona che consente di fare reale inclusione sociale».

Diperna, infine, ha parole di sincero apprezzamento per tutti coloro che hanno condiviso questa scelta al servizio delle popolazioni: «I componenti dell’Ufficio di coordinamento di Piano - elenca -, il sindaco di Noicattaro Giuseppe Sozio, l’assessore alle Politiche sociali di Rutigliano Angela Redavid, l’assessore ai Servizi sociali di Mola Sabino Iacoviello e tutto il personale dell’Ufficio di Piano, impegnato in questi mesi a dare concreta attuazione agli obiettivi del programma, che sta distinguendosi perché orientato in modo efficace verso i bisogni reali del territorio».

Antonio Galizia

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI ANZIANIQuotidiano Italiano, 15 dicembre

Andria, presto attivo servizio trasporto gratuito per anziani e disabili

ANDRIA- Sarà attivato entro il 2012 il servizio di trasporto a chiamata per anziani e disabili. Il Comune di Andria ha concluso l’iter relativo alla procedura pubblica finalizzata alla ricerca di uno sponsor in grado di fornire , in comodato gratuito, un mezzo attrezzato per il servizio di trasporto di disabili ed anziani.

La procedura si è conclusa con l’aggiudicazione in favore della Ditta MGG (Mobilità garantita gratuitamente). La ditta fornirà al Comune di Andria un mezzo idoneo al trasporto di 8 persone ed attrezzato al trasporto di n. 3 carrozzine. Il noleggio sarà garantito per 4 anni con possibilità di rinnovo per altri 4 anni.Inoltre la MGG si è impegnata a corrispondere per tutta la durata del noleggio un contributo spese in favore del Comune di Andria di € 1500,00 annui. Il Comune consentirà alla MGG di utilizzare il 60% della superficie del mezzo a fini pubblicitari.La società MGG provvederà dunque alla raccolta delle inserzioni pubblicitarie da parte delle imprese andriesi che vorranno partecipare al progetto, partecipazione che rappresenta non solo un ritorno d’immagine, ma anche un preciso impegno sociale.L’Assessorato alle Politiche Sociali e l’Assessorato alla Mobilità hanno già intrapreso incontri finalizzati a programmare la gestione del mezzo per il migliore utilizzo in favore degli utenti finali.L’attivazione del servizio di trasporto sociale di disabili ed anziani a chiamata, rappresenta una ulteriore passo avanti nella crescita delle opportunità e dei servizi, già garantiti dalla Città di Andria, in favore di disabili ed anziani.L’attivazione dell’intervento corrisponde, altresì, ad una precisa esigenza evidenziata dal territorio e codificata nel recente atto deliberativo consiliare approvato il 1/12/2011, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità.

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI DISABILI Trani Viva, 2 dicembre

Noi pubblica...mente. Presentazione progetto di Armonia presso il Comune di Trani

Presso la sala giunta del Comune di Trani viene presentato il progetto Noi pubblica...mente, promosso dalla cooperativa sociale Armonia in esito all'avviso pubblico della Regione Puglia "Azioni di sistema in favore dell'associazionismo familiare".

Il progetto ha l'intento di indagare sulla condizione di diversabilità non solo dei soggetti da essa segnata ma anche del primo contesto di aiuto e sostegno alla diversabilità: le loro famiglie. L'idea progettuale di base è di dar voce e rappresentazione sociale ai diversabili e alle loro famiglie, offrendo materiale e occasione di dialogo, confronto, condivisione nonché denuncia resa visibile anche attraverso le nuove tecnologie di streaming on-line, onde accrescere la capacità dei cittadini di orientarsi, evitare fenomeni di emarginazione sociale e in tal modo consentire una reale integrazione dei diversabili nella società.

Sono tre gli obiettivi specifici che il progetto si pone: la realizzazione di focus-group tematici sul tema della disabilità con particolare attenzione alla condizione della famiglia del diversabile; la realizzazione di un portale informativo e comunicativo sulle questioni di specifico interesse delle famiglie dei soggetti diversabili; la realizzazione di spot pubblicità progresso sul territorio di Trani da realizzare interamente attraverso laboratori di arti visuali destinati a diversabili che saranno proiettati nel corso del Festival del cinema nuovo di Gorgonzola (rassegna concorso di cortometraggi realizzati da e con diversamente abili di tenore nazionale e internazionale).

La conferenza stampa consentirà di dare avvio alla prima fase di pubblicizzazione dell'iniziativa cui seguiranno momenti di informazione e sensibilizzazione locale attraverso incontri di presentazione del progetto in cui saranno coinvolte le scuole di Trani e altre realtà del territorio interessate alle tematiche della disabilità, al fine di raccogliere adesioni per la successiva fase di realizzazione dei focus group.

Alla conferenza stampa partecipa un rappresentante della Regione Puglia, il vice sindaco Giorgia Presen Cicolani e Giuseppe Annacontini, docente presso l'università Carlo Bo di Urbino nonché ideatore del progetto.

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI DISABILI Il Giornale di Trani, 3 dicembre

Giornata mondiale delle persone con disabilità. Centro Jobel a Trani chiama gli ingegneri: avete un progetto?

Giornata Mondiale delle persone con Disabilità, istituita dalle nazioni unite nel 1993 a livello europeo, e a partire dal 2008 a livello internazionale. La Giornata, quest’anno lancia il tema della cultura accessibile, con lo slogan “Il divertimento, un diritto di tutti”, così come sancito dall’articolo 30 della convenzione Onu sui diritti dei disabili.Il Centro Jôbêl di Trani, con la Coop. Soc. Promozione Sociale e Solidarietà e l’omonima associazione, in questo campo come è noto svolge una costante azione di promozione e sensibilizzazione a diversi livelli e nell’ultimo anno ha collezionato una serie di interventi in riferimento alla cultura accessibile: Carrozzina Verde: progetto conclusosi la scorsa estate e che ha monitorato in 6 città della provincia BAT lo stato di accessibilità proprio dei beni culturali, monumenti, chiese, ecc; 3^ Festival Nazionale Contro Ogni Barriera “Il Giullare”: crediamo uno degli esempi anche a livello nazionale delle varie forme in cui la cultura può esser il luogo delle pari opportunità; 3^ Giro Turistico in barca che ha permesso a circa 50 persone adulte con disabilità di vivere la città dal mare, grazie alla collaborazione della Lega Navale di Trani; Viaggio a Gardaland, Verona che nel mese di settembre ha permesso a circa 25 persone adulte con disabilità psichica di vivere e conoscere alcuni luoghi di cultura e divertimento del nostro paese; i progetti multimediali: Disinformazione: il TG diverso e la rubrica Accessi Strani che tra i vari temi affrontati parlano di cultura accessibile.

Questo elenco tuttavia vuole solo raccontare come questo tema, che chiama per una giornata l’intera nazione a riflettere sulla necessità di offrire pari opportunità a tutti in questo caso nel campo della cultura, vada ancora ampiamente affrontato considerato che nonostante le azioni messe in campo non si intravedono sforzi e azioni politiche e culturali che consentano a chiunque di poter fruire del patrimonio storico, artistico, archeologico, monumentale dei nostri territori.

Per questo vogliono lanciare una nuova sfida. La Coop. Soc. Promozione Sociale e Solidarietà da circa un anno sta realizzando il progetto Centro Abili (Abbattimento Barriere Inserimento Lavorativo e Integrazione) all’interno del PO-FESR PO FESR 2007-2013 – Regione Puglia Linea di Intervento 3.2. Azione 3.2.1 - avviso pubblico - per il finanziamento di strutture e interventi sociali a carattere innovativo e sperimentale. Tra le varie azioni previste il nostro progetto intende, con la collaborazione di alcuni ingegneri professionisti e la supervisione di FIABA onlus di Roma, la possibilità di progettare e pensare interventi di abbattimento di barriere architettoniche.Per questo cogliamo l’occasione di questa giornata per invitare chiunque a segnalarci prevalentemente luoghi a maggiore fruibilità pubblica che andrebbero resi accessibili. Noi selezioneremo alcune delle segnalazioni, cercheremo di dargli visibilità attraverso i nostri mezzi di diffusione (social network, rubrica Accessi sTrani , ecc.) e ri-progetteremo questi spazi trovando le soluzioni per renderli accessibili secondo il nostro punto di vista, nella speranza anche di poter essere di supporto agli enti che poi potrebbero (e dovrebbero) intervenire.

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI DISABILI Il Quotidiano Italiano, 7 dicembre

Barletta, Centro Riabilitazione Asl Bt: incontro tra amministrazione e famiglie

BARLETTA – I problemi legati alla disabilità purtroppo a volte riguardano anche le strutture adibite alle terapie dei pazienti, come nel caso del centro riabilitazione U.S.L. Ba 2 trasferito da zona Marango all’ospedale vecchio di Barletta. Nel pomeriggio del 5 dicembre una delegazione del Comune di Barletta, guidata dall’Assessore alle Politiche Sociali Antonio Divincenzo e dal Consigliere regionale e comunale Filippo Caracciolo, ha visitato i locali dell’ASL Bt adibiti a Centro per la riabilitazione presso l’ex presidio ospedaliero “Umberto I”, per verificare la qualità della struttura.

La richiesta di un incontro tra i genitori dei ragazzi disabili e l’amministrazione competente era giunta in seguito alle perplessità manifestate dagli stessi genitori che hanno giudicato la struttura non idonea a fornire un buon servizio ai loro figli. I locali del vecchio ospedale vengono infatti descritti con gravi carenze, piccoli e privi di prese d’aria.Di diverso parere il Direttore Generale Asl Bt Giovanni Gorgoni, che ha definito la nuova sede del centro di riabilitazione che è stata ristrutturata, “ampia e luminosa” e che si è detto disposto ad incontrarli per chiarire e “approfondire le ragioni del loro disagio”.Ad accogliere la delegazione del Comune e i genitori nell’incontro di lunedì, oltre il direttore generale Gorgoni, erano presenti il Direttore Sanitario Antonio Sanguedolce, il Direttore Amministrativo Asl Bt Bernardo Capozzolo e la responsabile del Centro di Barletta, Francesca Cuonzo.L’Assessore Antonio Divincenzo ha chiarito che l’incontro tra le parti è la risposta “all’impegno preso con alcune famiglie di diversamente abili che frequentano il Centro, di incontrarsi per discutere di alcune problematiche inerenti il servizio. L’iniziativa – ha spiegato l’Assessore – risponde alle esigenze di chiarezza e trasparenza rispetto a un servizio che comunque ha trovato una collocazione più idonea, e ha registrato un aumento del personale con inevitabili ripercussioni sulla qualità e lo snellimento della lista d’attesa”.Ma, se l’ampliamento dei locali non risponde ancora alle esigenze degli utenti, questi potranno a breve, come sottolineato dall’Assessore, ottenere un incontro con l’Asl e il comune per esporre le proprie proposte di miglioramento affinchè la struttura sia resa il più accogliente possibile.

Nicoletta Diella

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI SANITÀIl Quotidiano Italiano, 12 dicembre

Sanità Bat, incontro sindacale. Diffidato direttore Asl Gorgoni

Come in tutta Italia, le organizzazioni sindacali, si preparano alla mobilitazione per evitare blocchi anche nel settore medico e sanitario.I vertici delle organizzazioni, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Luigi Marzano, Giuseppe Lanotte e Carlo Quacquarelli, durante la scorsa settimana hanno presieduto un incontro sindacale presso la Sala Sindacale RSU dell’Ospedale Dimiccoli di Barletta. L’incontro viene ben riassunto in una nota diffusa dai tre sindacati che rendono esplicita la rabbia e la tensione creatasi da parte degli operatori sanitari, nei confronti di politici regionali e nazionali per di più dal Direttore Generale dell’Asl Bt.Nella nota evidenziano come: “Nell’incontro sono emerse le difficoltà delle varie Unità Operative a garantire i turni nelle festività natalizie e di inizio anno nonché della mancata fruizione delle ferie di fine mandato. Rilevante risulta essere la notizia che già diverse sentenze del Tribunale di Trani, sezione-lavoro, alla pari di altre in Puglia, hanno affermato il fondamento giuridico secondo il quale la sentenza della Corte Costituzionale non può essere applicata retroattivamente al rapporto di lavoro di natura privatistica, consolidatosi in epoca antecedente alla stessa sentenza. Dette sentenze, condannando le Aziende Sanitarie Locali della Regione Puglia al reintegro degli operatori sanitari licenziati, stanno riconoscendo loro un risarcimento del danno pari a 5 mensilità oltre le spese legali per un totale di oltre 30 mila euro ad operatore”.I sindacati sottolineano che tutti gli operatori sanitari hanno già fatto ricorso all’autorità giudiziaria e l’importo delle Asl regionali ammonterebbe a circa 9,5 milioni di euro di risarcimento. A questo si aggiunge il danno morale ed esistenziale (liquidabile nella misura del 20% del totale) e l’ eventuale danno biologico che, ammonterebbe a decine e decine se non centinaia di migliaia di euro pro-capite.Continua la nota : “Pertanto, in questo particolare momento epocale ove predomina la crisi del sistema Italia e Regionale (nuove tasse, piano di rientro, accorpamenti di strutture ospedaliere e territoriali, chiusura di ospedali, riduzione dei posti letto e punti nascita, ecc) al cittadino non possono essere richiesti ulteriori sacrifici economici e la contrazione di diritti socio – sanitari dovuti ad una cattiva gestione politico-manageriale della problematica. Le organizzazioni sindacali chiedono di prendere atto delle sentenze dell’autorità giudiziaria non appellando le stesse, di abbandonare ed eliminare il contenzioso per evitare ulteriori spese; riammettere a lavoro i lavoratori destabilizzati; prorogare gli incarichi a tempo determinato scadenti il 31 dicembre 2011; concedere le deroghe alle assunzioni onde garantire i livelli essenziali di assistenza evitando l’interruzione di pubblico servizio, penalmente sanzionabile”.Concludendo la nota : “Le stesse organizzazioni sindacali nel diffidare il Direttore generale dell’Asl Bt ad intraprendere iniziative unilaterali in contrapposizione a quanto suddetto, dichiarano lo stato di agitazione permanente del personale interessato e preannunciano il coinvolgimento delle autorità giudiziarie civili, penali e amministrative contabili, costituendosi anche parte civili negli eventuali processi penali. Agli organi istituzionali in indirizzo, si chiede, alla luce delle Sentenze dell’AutoritàGiudiziaria di emendare la Legge n. 111/2011 cassando l’art. 16 comma 8, definito “comma Puglia” che sta causando il collasso del Sistema Sanitario Regionale Pugliese e la tutela della Salute Pubblica prevista e sancita dall’art. 32 della Costituzione Repubblicana Italiana”. Alessandra Bissanti

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BARLETTA-ANDRIA-TRANI SOCIALEIn Comunione, 14 dicembre

Parrocchia di S. Benedetto, Barletta. In occasione elle feste natalizie il Progetto “Accogliamo la vita che viene!”

Dal febbraio 2009 Barletta, presso la Parrocchia S. Benedetto, ha sede provvisoria Centro di volontariato di aiuto a Gestanti e Mamme in difficoltà , emanazione dell’Associazione “Comitato Progetto uomo” in Bisceglie, con l'intento di aiutare le gestanti in difficoltà a continuare la gravidanza e non ricorrere all'aborto a causa di disagio psicologico o di difficoltà economiche. Inoltre il nostro Centro s'impegna ad aiutare le neo mamme a crescere i loro piccoli fino al compimento del primo anno d'età, periodo in cui il bambino ha bisogno di maggiore cura alimentare e igienica e pertanto i costi del mantenimento sono più elevati.In prossimità della ricorrenza del santo Natale, festa della nascita del Signore e quindi festa dell’accoglienza di ogni nuova Vita che nasce, il Centro fa appello alla generosità concittadini, di enti, scuole ed associazioni, per poter offrire alle mamme da i assistite gli alimenti necessari per i loro piccoli 0-12 mesi. I volontari del Centro precisano che il servizio è unico, non è svolto da altri enti assistenziali con i quali è in atto una fattiva collaborazione. Il Centro di Aiuto, infatti, rivolge la sua attenzione esclusivamente alle necessità dei più piccoli. Quindi, SABATO 17 DICEMBRE, in orario antimeridiano e pomeridiano, presso il supermercato DESPAR (titolare Michele Delvecchio) in VIA PRASCINA, 225 sarà allestito unBANCO BEBÈRACCOLTA DI ALIMENTI E PRODOTTIDA DESTINARE AI NEONATI DA NOI ASSISTITISi potranno offrire i seguenti prodotti:• Biscotti per biberon• Pappe (crema mais e tapioca, multicereali, semolino…)• Pastine primi mesi• Omogeneizzati di carne e di pesce• Prodotti per l’igiene (bagnoschiuma, pasta protettiva, shampoo)• Pannolini di qualsiasi misuraIn alternativa, si raccoglieranno contributi in denaro con cui acquistare i prodotti necessari.In tal caso, sarà rilasciata ricevuta valida fiscalmente per le detrazioni ai fini IRPEF.

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BRINDISI ANZIANIIl Giornale di Puglia, 9 dicembre

Ad Ostuni terzo appuntamento dell'evento "Solidarietà è Vita" presso la casa di riposo “Pinto-Cerasino”

OSTUNI (BR). Arriva ad Ostuni il terzo appuntamento della manifestazione "Solidarietà è vita" organizzata dal Movimento Associativo "Ostuni Città da amare": si terrà alle ore 15:30 presso la casa di riposo "Pinto-Cerasino" in collaborazione con il Centro Anziani "Filo d'Arianna".Dagli anziani noi abbiamo imparato tanto ed è giusto conservare quello che loro hanno fatto per la tutela del territorio. Il corso d'acqua è un corso naturale: l'acqua deve comunque da monte scendere a valle. Per cui se l'uomo, con i suoi interventi cerca di evitare in qualche modo di cambiare il percorso dell'acqua, col tempo crea solo dei danni territoriali come i dissesti idrogeologici che possono compromettere la vita di tante persone.Ricordiamo che lo scopo dell'iniziativa "Solidarietà è vita" è quello di aiutare a riflettere e mettere in risalto il principio della solidarietà, cercando di abbattere il qualunquismo, che molto spesso è una realtà della vita moderna che ci priva delle gioie e delle sensazioni che sono le principali ragioni della nostra vita.Media partner dell'evento è il "Giornale di Puglia" (www.giornaledipuglia.com) con il suo redattore per Brindisi e Lecce, il giornalista dott. Daniele Martini. I filmati dell'iniziativa saranno visibili sul sito www.giornaledipuglia.tv.

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BRINDISI ANZIANIMesagne Sera, 16 dicembre

“Puglia per la Vita”: elettrocardiografo per gli anziani Auser

La fondazione “Puglia per la Vita” ha donato un elettrocardiografo all’associazione per anziani Auser di via Federico II Svevo. La cerimonia di consegna si è tenuta ieri sera, nei locali dell’associazione, in via Federico II Svevo, presente Massimo Ferrarese, presidente della fondazione. “Quando si può fare qualcosa per le fasce più deboli della popolazione – ha detto Massimo Ferrarese – la nostra fondazione è sempre in prima fila. Lo abbiamo fatto e lo faremo per i disabili e per i bambini che hanno bisogno di noi. Questa sera lo facciamo per i nostri anziani. Ognuno di noi, in percentuale con le proprie possibilità, può fare qualcosa per le fasce di cittadini più deboli. Noi, come fondazione che abbiamo fondato assieme al cantante Albano Carrisi, continueremo a lavorare limitatamente alle nostre possibilità che non sono tante, per aiutare la nostra gente”.Lo strumento era stato chiesto come ausilio per le visite che gli anziani effettuano periodicamente. “Il nostro obiettivo è venire incontro alle esigenze non solo dei nostri soci, ma di tutti gli anziani che ce lo chiederanno”, ha dichiarato il presidente dell’Auser di Mesagne, Vito Marchionna.L’Auser ha un corpo sociale di 160 iscritti che periodicamente sono coinvolti in una serie di iniziative a favore della collettività. La settimana prossima si recheranno presso le case di riposo del territorio per portare il messaggio augurale per il prossimo Natale. “Porteremo a tutti un oggettivo ricordo. Ma gli anziani ospiti delle strutture hanno bisogno di vederci, di parlare con noi, quasi di aggrapparsi a noi. I nostri soci si vestiranno anche di Babbo Natale per andare nelle scuole portando caramelle e dolciumi ai bambini”.Per quanto riguarda il tema salute, tanto importante per la terza fascia di età, l’Auser ha ospitato alcuni medici specialisti di malattie degli anziani ed hanno organizzato iniziative per parlare dei farmaci equivalenti.Il sindaco Scoditti ha apprezzato il gesto della fondazione “Puglia per la Vita” ed ha ringraziato il presidente Ferrarese a nome della città. “Le tante associazioni di volontariato che operano nella nostra città hanno una funzione di supplenza alle Istituzioni che, soprattutto oggi, non sono più in grado di assicurare. Queste associazioni rappresentano una grande risorsa per il nobile lavoro che svolgono. L’Auser si distingue in questo impegno in quanto non rappresenta solo un circolo dove i nostri anziani trascorrono il loro tempo libero, ma svolgono una funzione sociale utilissima per la collettività”.Gli anziani oggi sono una rilevante percentuale della popolazione; Mesagne è una delle città della provincia con il più alto indice di popolazione anziana. Anche per questo le funzioni svolte da queste associazioni oggi rivestono una funzione sociale fondamentale.

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BRINDISI DISABILI Go Fasano, 3 dicembre

Inaugurato il centro di riabilitazione disabili a Scanzossa (Fasano)

FASANO - Un vero gioiello che farà felici gli operatori sanitari ed gli ospiti che, in questa struttura, trascorreranno le loro giornate. E’ stata inaugurata l'altro ieri mattina (giovedì 1° dicembre), in contrada Scanzossa a Fasano, la sede del Centro di riabilitazione per disabili dell’Azienda sanitaria brindisina.

L’immobile, di proprietà comunale, è stato completamente messo nuovo dalla ditta “Sud Cantieri” di Triggiano che si era aggiudicato l’appalto con l’offerta di ribasso del 25,312 per cento sul prezzo a base d’asta. Il costo complessivo dei lavori è stato pari a 209.789,91 euro, di cui 150mila euro di finanziamento del Fondo nazionale delle Politiche sociali distribuito dalla Regione Puglia mentre 60mila euro sono stati a carico del Comune. Il progetto di ristrutturazione, redatto dal tecnico comunale Dino Angelini, ha previsto la demolizione e la ricostruzione parziale del solaio, la realizzazione dei nuovi impianti tecnologici, il rifacimento della pavimentazione interna, la realizzazione dei nuovi infissi, la sistemazione degli spazi esterni e l’installazione dell’impianto di videosorveglianza. Gli ampi saloni sono adibiti anche ad attività ludiche oltre che riabilitative con tanto di sala mensa.

«Sono molto soddisfatto del completamento dei lavori in questo immobile – ha dichiarato il sindaco Lello Di Bari – anche perché i nostri amici disabili potranno finalmente avere i giusti spazi a loro disposizione. Per qualche mese avevamo dato loro l’opportunità di usufruire di alcuni nostri locali in via Mignozzi, in attesa che si completasse l’opera di ristrutturazione, ma a quanto vedo non c’è paragone. I tecnici comunali, a cominciare dal progettista Dino Angelini, hanno fatto davvero un ottimo lavoro».

Alla cerimonia di inaugurazione il sindaco era accompagnato, oltre che dal dirigente ai Lavori pubblici Rosa Belfiore, anche dal consigliere delegato Donato Ammirabile. «L’efficienza di un’Amministrazione – ha dichiarato Ammirabile – non si denota solo dalle grandi opere. In queste ultime settimane abbiamo iniziato i lavori al porto di Savelletri e al cimitero ma consideriamo importantissima anche questa ristrutturazione per l’alto valore sociale a cui è destinata».

Non ha voluto mancare a questo appuntamento anche il direttore sanitario dell’Asl brindisina Grazia Di Bella. «Personalmente sono molto emozionata nel vedere questa struttura rimessa a nuovo – dice la Di Bella -. E’ in dotazione alla Asl già da diversi anni ed io ero qui anche quando venne inaugurata per la prima volta. Allora ero responsabile del servizio di neuropsichiatria infantile, ora ci torno come direttore sanitario dell’Asl e devo dire che sono soddisfatta dei lavori effettuati».

Il Centro riabilitativo per disabili funzionerà quotidianamente ed il Comune provvederà al servizio di trasporto dei ragazzi, da scuola al Centro e viceversa, o da casa del ragazzo al Centro e viceversa, attraverso l’appalto del trasporto per disabili aggiudicato, nel 2008, alla cooperativa sociale “Il Girasole”, la stessa che provvede al trasposto dei disabili a scuola.

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FOGGIA ANZIANIPugliaLive, 3 dicembre

Manfredonia - Le attività di dicembre del Centro Sociale Anziani

La Consulta ed il Centro Sociale Anziani di via Porta Pugliese offrono continui spunti di socializzazione ed alle attività già in corso dallo scorso mese di novembre si vanno ad aggiungere ulteriori appuntamenti previsti sino quasi alla fine di dicembre.

Si comincia subito, già da domani, sabato 3 dicembre. L'appuntamento è alle 19.30, al Centro Anziani, in quello che sarà un momento di festa e di incontro all'insegna delle pettole e della buona musica. Il sabato successivo, 10 dicembre p.v., si è preferito organizzare un viaggio di una giornata con visita ai santuari in Materdomini (AV) di San Gerardo Maiella e ai luoghi santi di San Pio, nel suo comune natale di Pietrelcina (BN). Alle ore 17 di venerdì 16 dicembre si svolgerà l'assemblea degli iscritti aperta ai cittadini; prevista la presenza del Sindaco Riccardi e dell'Assessore Cascavilla.

Il Centro ospiterà poi, martedì 20 gennaio, una conferenza tenuta dal geriatra dr. Giuseppe Vairo sul tema "Prevenire per migliorare la qualità della vita". In prossimità del Natale, venerdì 23 dicembre, rinfresco e scambi degli auguri presso il Centro alle ore 19. Alla stessa ora, ma di mercoledì 28 dicembre, un classico di questi periodi dell’anno: la tombolata!

L'attività che si svolge nel Centro Sociale Anziani non si esaurisce negli eventi descritti qui sopra, ma prosegue giorno per giorno. Nelle altre serate, infatti, si può assistere alle proiezioni di filmati divertenti e di commedie, con riflessioni e magari discussioni tra i presenti, all’insegna dello "Stare Insieme". Non mancano attività ricreative e feste che diventano più frequenti in questi momenti in cui si avvicinano le feste e con esse il desiderio degli anziani di non sentirsi soli.

Il Presidente della Consulta, prof. Michele Spinelli, e quello del Centro Sociale Anziani, rag. Michele Salvemini, rinnovano l'invito ad iscriversi per conoscere da vicino un luogo di incontro gestito interamente dagli anziani. Perchè, come dice il Sindaco Riccardi, "non possiamo permetterci di abbandonare a sé stessi gli anziani. Abbiamo tutti gran bisogno della loro presenza ed ancor più della loro esperienza".

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FOGGIA ANZIANIStato Quotidiano, 15 dicembre

Ricoveri C.S.Michele da 2008 a revoca attività: somme andavano erogate? Verifiche dell’UVAR di Bari

Bari – “ALLA struttura UVAR dell’Asl di Bari la verifica tecnico-sanitaria straordinaria sui ricoveri erogati dalla Casa di Cura (privata, ndR) San Michele di Manfredonia negli anni 2008, 2009 e fino alla data della definitiva cessazione dell’attività”. Questo l’incarico stabilito con recente delibera dell’Asl/Foggia (n.2027/14.12.2011 – DG 2027/11), con oggetto dunque “la nomina di dirigenti medici per verifica tecnico-sanitaria straordinaria presso struttura privata”. Si fa riferimento alla Casa di cura privata San Michele di Manfredonia, gestione Daunia Medica, che aveva cessato le attività dopo la revoca dell’autorizzazione sanitaria stabilita con delibera di giunta regionale n.1415-14.06.2010 (Delibera GR 1415/14.06.2010), relativamente alla precedenti branche specialistiche di Oncologia-Pneumologia e Gastroenterologia, per 35 posti letto e 42 unità occupate. La Casa di cura di Manfredonia – dopo un iter “travagliato” per la ripartenza – è riattiva dal 18 luglio 2011 nelle nuove attività sanitarie di geriatria (20 p.l.) e lungodegenza (15. P.l.) (Riapertura clinica San Michele).

L’incarico affidato alla struttura UVAR (Unità di Valutazione dell’Appropriatezza dei Ricoveri, istituto con D.G.R. il 15.07.2008 – “con il compito di coordinare le corrispondenti unità aziendali, emanando atti di indirizzo, al fine del perseguimento dell’obiettivo della deospedalizzazione, previa analisi dei dati delle schede di dimissione ospedaliera” – Focus UVAR ) dell’Asl di Bari è stato stabilito con recente delibera dell’Asl Foggia anche al fine di “accertare se le somme corrisposte dall’Asl di Foggia in favore della casa di cura siano dovute e in quale misura”. Dunque se l’Asl di Foggia avrebbe dovuto devolvere o meno le somme, alla casa di cura, dopo la revoca stabilita nel giugno 2010 anche a seguito di inadempienze nell’attività sanitaria ( Focus). Da precisare che al tempo si ipotizzò anche l’elevazione di una sanzione da parte degli inquirenti a carico della stessa società di Manfredonia. L’istruttoria per la redazione della delibera è stata espletata dal Direttore della struttura Affari generali dottor Giuseppe Fiorentino, responsabile del procedimento.

Il testo della delibera. Si fa riferimento in particolare alle “indagini di polizia giudiziaria svolte dalla Compagnia della Guardia di Finanza (già Tenenza, ndR)” nei confronti della casa di cura, con “l’emersione di gravi irregolarità nella gestione dei ricoveri” effettuati nella stessa struttura. Delle indagini veniva notiziata l’Asl Foggia che “immediatamente incaricava” il Dipartimento di Prevenzione Asl/Fg per “procedere ad idoneo sopralluogo presso la citata struttura privata” al fine di “verificare la sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente per l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria in regime di ricoveri per acuti”. Il dipartimento di prevenzione dell’Asl/Fg, all’esito della verifica effettuata, accertò che “la Struttura Casa di Cura San Michele non era in possesso dei requisiti strutturali, impiantistici, tecnici ed organizzativi per l’esercizio delle attività sanitarie in regime di ricovero per acuti né per erogare prestazioni specialistiche in regime ambulatoriale“. Da qui l’Asl provvedeva a comunicare all’Assessorato regionale alle Politiche della Salute gli esiti della verifica.

A seguito della comunicazione la Regione Puglia disponeva la revoca come detto, con D.G.R.

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n.1415/14.06.2010, con effetto immediato dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria in regime di ricovero concessa alla Casa di Cura San Michele con D.P.G.R. n.1053 del 23.03.1985, dando mandato al direttore generale dell’ASL di Foggia di “provvedere agli adempimenti consequienzali ivi compreso il trasferimento immediato dei pazienti eventualmente ricoverati nella detta struttura in strutture pubbliche”.

Al tempo il comando di Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia trasmetteva all’Asl un “verbale di constatazione di violazione delle disposizioni all’articolo 19 della legge 23.12.1990 n.662 , questo per″ “procedere al recupero delle somme indebitamente percepite dalla Casa di cura San Michele di Manfredonia relativamente agli anni 2008 e 2009 . “In relazione a tanto” l’Asl ha “partecipato” alla Casa di″ cura San Michele, e gestione relativa, “l’avvio del procedimento teso alla verifica dell’appropriatezza del ricoveri effettuati dalla stessa per il periodo relativo agli anni 2008,2009 e fino alla data della definitiva cessazione dell’attività” per “accertare la regolarità dei pagamenti effettuati in favore della struttura” relativamente “all’attività resa”.

L’affidamento dell’incarico. “Incarico delicato: nomina di professionisti non della provincia di Foggia”. “Non disponibili” i dirigenti medici dell’Asl Taranto, affidamento all’Asl Bari Attualmente l’Asl “non ha in servizio professionisti cui affidare lo svolgimento del compito” e, comunque, “in considerazione della delicatezza degli accertamenti da effettuare, ragioni di opportunità - è scritto nella delibera – inducono a propendere per la nomina di dirigenti medici non della provincia di Foggia”.

In un primo momento i responsabili del procedimento dell’Asl/Fg avevano contattato l’Asl di Taranto per “verificare una eventuale disponibilità di dirigenti medici della struttura UVAR dell’Asl”. Ma l’Asl Taranto, con nota del 02.12.2011, ha comunicato “l’indisponibilità” relativa per l’incarico. “Successivamente è stata contattata l’Asl di Bari che con nota del 13.12.2011 ha comunicato la disponblità della propria struttura UVAR per l’incarico”.

g.defilippo

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FOGGIA DISABILIIl Grecale, 7 dicembre

"La Casa di Claudio". Progetto a sostegno dei disabili e delle loro famiglie

FOGGIA - L' Associazione Mayla Onlus di San Severo di concerto con la Scuola Secondaria di primo grado "Dante Alighieri"di Foggia sta avviando un progetto ed un' attività a sostegno dei diversamente abili e delle loro famiglie denominato "La Casa di Claudio" .

L' inizio di questo percorso è stato reso possibile grazie alla grande sensibilità del Dirigente Scolastico del succitato istituto prof.ssa Teresa Ceglie nonché di tutto il corpo docente e ATA che sin dal primo contatto hanno mostrato interesse vivo e sincero.

L' equipe/ gruppo di intervento, formato da professionisti per lo più giovani, ma al tempo stesso, esperti, motivati e artefici del proprio futuro, intende operare ponendo al centro dell' interesse il diversamente abile, le sue problematiche,le sue esigenze, dando al contempo il giusto e dovuto ausilio alle famiglie, spesso da tanti dimenticato o sottovalutato, proprio attraverso una serie di interventi volti a favorire l' autonomia del diversabile e il sostegno alle famiglie che si tramutano quasi sempre, così come ha più volte sottolineato nelle sue omelie padre Peruggini ex Parroco della Chiesa di Gesù e Maria, in disabili anch'esse.

Il progetto si avvarrà delle collaborazione di altre Associazioni in primis l' Ass.ne Viva La Vita Onlus Puglia con sede in San Giovanni Rotondo - Ass.ne malati di SLA e malattie neurodegenerative- con la quale sono in itinere iniziative comuni e la cui nuova sede in Foggia sarà inaugurata il prossimo 29 novembre, nonché altre realtà come la Coop. Il Sorriso di Apricena, l' Ass.ne Il Centro del Sorriso Onlus di San Severo ecc.,al fine di fare squadra e di servire al meglio il territorio con un' azione ed una filosofia comune, nonché di collaborazioni esterne con struttture mediche, offiicine teatrali, centri sportivi ecc..INAUGURAZIONE SEDE PROGETTO10 Dicembre 2011 ore 9,00Via Sant'Alfonso Maria de' Liguori c/o Scuola Secondaria di primo grado "Dante Alighieri" - Foggia Per informazioni: 3383784085e-mail: [email protected] www.maylaonlus.a l t e rvista.orgPROGRAMMAOre 09,00 Presentazione del progetto e saluti delle AutoritàOre 10,00 Inaugurazione sede progettoOre 10,30 Aula Magna : Performance musico - teatrale a cura dell'Associazione culturale no profit Crew Slup Eventi & Spettacolo -Foggia; Gemelli Xversi - cabaret.

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FOGGIA MATERNE E NIDIStato Quotidiano, 8 dicembre

Foggia. Assegnazioni buoni e servizio asilo: “gestione al sicuro”. Tar respinge

Foggia – “IL Comune (..) ha fissato in euro 400 la soglia del costo massimo del servizio da imputare agli utenti, provvedendo poi al finanziamento della differenza fino alla concorrenza di euro 550”. Inoltre (…) “le condizioni di mantenimento del livello occupazionale e delle posizioni lavorative già assunte non sono suscettibili, a differenza di quanto sostenuto nel ricorso, per quanto già esposto, di impedire una gestione utile dell’attività”. La III^ sezione del Tar Puglia ha respinto il ricorso contro il Comune di Foggia, e nei confronti di Cap srl, presentato dalle Scuole “Montessori” Foggia Coop. Consortile, Nidomaterna M.G. S.r.l., Cooperativa Sociale Fiordaliso, As.so.ri.Onlus, Casa Religiosa Istituto di Cultura e di Lingue Marcelline, Defor S.r.l., per l’annullamento del bando di gara, indetto dall’Ente foggiano, per l’assegnazione di buoni per l’acquisto di servizi per l’infanzia (3-36 mesi) presso strutture private autorizzate per l’anno scolastico 2010/2011.

Nello stesso ricorso gli istituti scolastici indicati chiedevano l’annullamento della delibera della G.C. di Foggia n. 95 del Registro del 29 luglio 2010, avente ad oggetto: “Approvazione schema di bando per l’assegnazione di buoni per l’acquisto di servizi per l’infanzia (3-36 mesi) presso strutture private autorizzate 2010/2011”, affissa all’Albo Pretorio in data 30 luglio 2010. In giudizio si erano costituiti Cap srl e Comune di Foggia. Relatore nell’udienza pubblica del 20 ottobre 2011 la dott. Francesca Petrucciani.

La vicenda. Le ricorrenti avevano esposto di essere da molti anni gestori di asili nido nel Comune di Foggia; con delibera 66/2005 il Comune aveva affidato infatti la gestione del servizio tramite appalto concorso ad imprese specializzate nel settore, seguendo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, con base d’asta di euro 520 mensili per ogni bambino per 12 mesi, con un massimo di 40 bambini per struttura e imponendo l’impiego di 18 operatori per struttura da remunerare secondo il CCNL del settore; “il prezzo era tuttavia già incongruo – come detto dalle ricorrenti – in quanto la sola spesa per coprire il personale necessario ammontava ad 38mila euro mensili”; confidando in una revisione delle condizioni, tuttavia, “tali provvedimenti non erano stati impugnati”. A seguito delle agitazioni del personale per il ritardo nei pagamenti il Comune si era dichiarato “disponibile” a rivedere il capitolato, stanziando euro 200.000 per incentivare i servizi.

Per il biennio 2008/2009 le condizioni erano rimaste immutate e il Comune aveva prolungato per un anno l’affidamento del servizio alle ditte Cap, Montessori, Nidomaterna, Fiordaliso, Padre Pio, San Francesco e Marcelline, approvando poi il bando per il periodo 2009/2012 prevedendo lo stesso prezzo a base d’asta del bando precedente; avendo alcuni asili intimato il licenziamento di parte del personale per “insufficienza del contributo comunale”, per salvaguardare l’occupazione il Comune e i gestori avevano raggiunto, in data 16.9.2008, un accordo con il quale, a fronte del blocco dei licenziamenti, il Comune si impegnava a rivedere le condizioni del servizio; tuttavia con la delibera 157/2009 il Comune aveva confermato lo stesso prezzo base; gli atti del procedimento di gara erano quindi stati impugnati dai gestori con altro ricorso pendente presso questo Tribunale. Il Comune, con delibera del 9.7.2009, aveva sospeso e poi revocato la procedura di

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gara, indicendo nuova gara con prezzo base di euro 610 a bambino.

Il Consiglio Comunale, nella programmazione per il triennio 2010-2012, aveva quindi previsto nuovamente la gestione del servizio tramite affidamento a terzi, ma con la delibera 95 del 19 luglio 2010 impugnata la Giunta aveva modificato le modalità di gestione indicate dal Consiglio comunale, decidendo invece l’erogazione di titoli di acquisto del servizio degli asili nido da somministrare direttamente agli utenti e da utilizzare presso le strutture autorizzate, approvando lo schema del bando per l’assegnazione di buoni e demandando al Dirigente la stipula di accordi con i gestori per le modalità di erogazione del buono e la riserva di posti agli utenti titolari, stabilendo l’impiego di personale da remunerare secondo il CCNL e la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale con anzianità di almeno 4 anni nel servizio. Tale delibera, tuttavia, era stata assunta senza che l’Ambito territoriale del Comune avesse previamente concordato con i gestori le condizioni del servizio e le tariffe. Fra le censure evidenziate dalle ricorrenti nel ricorso: “incompetenza della Giunta”; “Comune aveva unilateralmente determinato le condizioni economiche del servizio senza che fossero determinate le tariffe dei servizi sociali” ed “anche perché la tariffa stabilita rendeva impossibile l’erogazione dei servizi mantenendo il personale necessario ed i livelli occupazionali, come prescritto dal Comune”.

MA TAR RESPINGE. MOTIVAZIONI. Ma il Tar ha dichiarato il ricorso “in parte inammissibile ed in parte infondato”. Tra l’altro “laddove si contesta l’utilizzazione del sistema dell’accreditamento senza che siano state previamente poste in essere le condizioni dello stesso, tra cui la determinazione delle tariffe, le ricorrenti non possono vantare alcun interesse concreto ed attuale al ricorso essendo state già ricomprese tra le strutture autorizzate all’erogazione del servizio”.

Venendo all’esame delle successive censure, “come correttamente rilevato dal Comune resistente, la delibera impugnata non ha imposto alle strutture autorizzate di avvalersi per l’espletamento del servizio di almeno 18 dipendenti, ma ha invece imposto il rispetto degli standard fissati dal regolamento regionale 4/2007 e, in particolare, dei contratti collettivi nazionali di categoria e della salvaguardia del livello occupazionale del personale già impiegato nel servizio con un’anzianità di almeno quattro anni negli ultimi sei anni; peraltro l’indicazione del numero di 18 dipendenti era invece contenuta nella precedente delibera di Consiglio comunale n. 17 del 22.2.2009, regolarmente pubblicata e non impugnata, sicché sotto tale profilo la doglianza si palesa inammissibile”.

Quanto, poi, alla contestazione riguardante la tariffa stabilita (di euro 550 mensili a bambino), che renderebbe impossibile una gestione non in perdita del servizio, “i conteggi riportati dalla ricorrenti non risultano fondati”. “In primo luogo, infatti, come eccepito dall’amministrazione resistente, tali conteggi riportano un introito mensile di euro 400 per ogni bambino mentre, appunto, tale importo è quello massimo sopportato dagli utenti, mentre il Comune lo integra fino a portarlo ad euro 550; inoltre i calcoli effettuati contengono i costi anche di unità di personale non imprescindibili per l’erogazione del servizio, quali le unità amministrative, contabili, di portineria; risulta così indimostrato l’assunto secondo cui la tariffa fissata non consentirebbe una gestione economicamente vantaggiosa, essendo poi demandato al gestore di individuare le modalità operative per il contenimento dei costi e la gestione fruttuosa dell’attività”. “Infondato è anche il quarto motivo di ricorso, in quanto il Comune, come sopra riportato, ha fissato in euro

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400 la soglia del costo massimo del servizio da imputare agli utenti, provvedendo poi al finanziamento della differenza fino alla concorrenza di euro 550”. “Infine, con riferimento al quinto motivo, va ribadito che le condizioni di mantenimento del livello occupazionale e delle posizioni lavorative già assunte non sono suscettibili, a differenza di quanto sostenuto nel ricorso, per quanto già esposto, di impedire una gestione utile dell’attività”.

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FOGGIA SANITÀStato Quotidiano, 2 dicembre

Ospedale Monte, salvo laboratorio analisi ed ex Geriatria. No a Manfredonia

Monte Sant’Angelo – RESTA “vigile ed alta” l’attenzione del sindaco e dell’Amministrazione Comunale verso qualsiasi azione dell’ASL FG che miri a ridimensionare ulteriormente quello che è rimasto del Presidio Ospedaliero di Monte Sant’Angelo dopo la soppressione del Reparto di Geriatria, nell’ambito del Piano di Riordino Ospedaliero che ha portato alla chiusura di 18 Ospedali in Puglia.

Dopo la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa con l’Assessore Regionale alla Salute Tommaso Fiore (marzo 2011) per il mantenimento dei Servizi esistenti (Pronto Soccorso, Radiologia, Laboratorio Analisi, Ambulatori polispecialistici, 118) e per l’attivazione di nuovi Servizi (Dialisi, RSA modulo Alzhaimer, Hospice, Casa della Salute, Day Service medico e chirurgico etc.) siamo ancora in attesa, nonostante le continue e pressanti sollecitazioni, di vedere realizzato, almeno in parte, quanto sottoscritto.

Le recenti assicurazioni del Direttore Generale dell’ASL FG Castrignanò, orientano per la imminente apertura del Servizio Dialisi entro il mese di dicembre 2011 e per il mantenimento dello “status quo” per quanto riguarda i Servizi esistenti, compreso le apparecchiature nuove del Laboratorio Analisi ed i letti e le suppellettili dell’ex Reparto Geriatria, che non verranno trasferiti presso l’Ospedale di Manfredonia almeno fino a quando non inizierà la riconversione. La grave situazione sanitaria venutasi a creare, che ha già messo a rischio il bisogno di assistenza sanitaria dei cittadini di Monte Sant’Angelo, in particolare degli anziani, ed il conseguente clima di tensione fra la popolazione, impone a tutti noi un maggiore impegno e senso di responsabilità, evitando polemiche inutili e strumentali, e ai Responsabili dell’ASL FG e della Regione Puglia il rispetto degli impegni assunti e sottoscritti.

“La mobilitazione della Città, delle forze politiche e sindacali, delle varie associazioni, e tutte le iniziative possibili, compreso quelle legali, saranno attuate se persisterà questo stato di completo abbandono e di disinteresse.”

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FOGGIA SANITÀCapitanata.it, 3 dicembre

Continua lo sperpero di denaro pubblico al San Giacomo di Torremaggiore

Dopo la chiusura del Presidio Ospedaliero San Giacomo di Torremaggiore avvenuta il 14 marzo 2011 ad opera della Regione Puglia, la struttura continua ad essere un cantiere perennemente aperto. Abbiamo fatto il punto con il dott. Enzo Quaranta del Partito Democratico di Torremaggiore.

Qual è la situazione oggi all’ex Ospedale San Giacomo di Torremaggiore?

E’ tutto fermo. Il 28 marzo 2011 il Comune di Torremaggiore aveva firmato un protocollo d’intesa con l’ASL FG per la riconversione del San Giacomo; non c’è stato alcun seguìto però si continuano ad aprire cantieri.

La riconversione prevedeva: la riattivazione del punto di primo intervento,l’attivazione dell’hospice, dell’ RSA ed anche un poliambulatorio di terzo livello.

Ad oggi non è stato riattivato il punto di primo intervento e non è stato attivato l’Hospice sebbene i lavori siano terminati da due anni con la struttura completamente pronta. Era stato anche assegnato un Responsabile Medico dell’Hospice ma allo stato non si è mosso nulla. Al momento della disattivazione del San Giacomo di Torremaggiore erano stati conclusi i lavori di ristrutturazione di un’ala dell’Ospedale nella quale area doveva essere localizzata la pneumologia; in quel contesto gli standard potevano essere utilizzati per l’apertura dell’ RSA. La Pneumologia nel frattempo è stata aperta all’Ospedale di San Severo e si continuano a fare lavori per l’RSA nella palazzina dove c’erano gli uffici. Per il Punto di Primo Intervento a Torremaggiore il personale c’è, i macchinari pure, la struttura è pronta … perché non viene aperto? Aspettiamo una risposta dall’ASL !

Sul laboratorio di analisi di Torremaggiore cosa ci dice?

E’ in atto una opera scellerata. Si vuole a tutti i costi chiudere il laboratorio di Torremaggiore. Sono già arrivate comunicazioni al personale dipendente per rendersi disponibili presso altre sedi, tutto questo viene fatto contro il Protocollo d’Intesa firmato tra Comune e ASL che prevedeva il Laboratorio Territoriale attivo anche se non più come Laboratorio Ospedaliero a Torremaggiore.

Quale logica è stata attuata per fare queste scelte?

Non c’è nessuna logica, il Direttore Generale dell’ASL FG ci deve spiegare perché ancora non viene aperto il punto di primo intervento e tutto il resto. Continua a non rispondere a nessuno e si continua a sperperare denaro pubblico nella struttura del San Giacomo.

Di chi sono le responsabilità di queste anomalie?

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Servizio Rassegna Stampa – 20 dicembre

Ovviamente del Direttore Generale dell’ASL e dell’Assessorato alla Sanità della Regione Puglia. Dal 2005 sono stati spesi oltre 3 milioni di euro per Torremaggiore.

A suo avviso l’Assessorato alla Sanità è a conoscenza di tutto ciò?

L’Assessore Regionale come è stato celere a fare la legge per chiudere tredici ospedali pugliesi, doveva avere la stessa velocità nel controllare lo stato di attuazione della riconversione delle strutture. I nostri cittadini continuano ad emigrare per curarsi e la mobilità passiva che paga la Regione Puglia continua ad aumentare, perché nessuno pensa a questo aspetto?

Che fine hanno fatto le vecchie sale operatorie?

E’ tutto chiuso, parte dei macchinari è stato trasferito a San Severo il resto è ancora fermo lì a marcire.

Cosa effettivamente è attivo oggi al San Giacomo?

C’è il laboratorio di analisi, la postazione del 118 H24, la Guardia Medica, la Radiologia e l’ UDT (Unità di Degenza Territoriale). Sono presenti anche gli ambulatori di Dermatologia, Cardiologia, Diabetologia, Endocrinologia, Geriatria, Medicina Interna, Ortopedia e Pediatria. Dovrebbero attivare Oculistica e la postazione per l’otorino. Non ci sono più posti letto ospedalieri.

Che appello vuole lanciare a Vendola e all’ASL?

E’ in atto la discussione del nuovo piano sanitario regionale, si parla di una ulteriore diminuzione di ottocento posti letto in tutta la Regione tra pubblico e privato, ma altri dettagli non li abbiamo. Lancio un appello alla Direzione Generale dell’ASL FG e all’Assessorato Regionale alla Sanità chiedendo di smetterla con i tagli lineari. Si devono preoccupare della riconversione della struttura che comunque ha dei costi. Poche settimane fa è stato completamente rifatto il pavimento del primo piano….a cosa serve buttare soldi pubblici in questo modo ?

Non si garantiscono servizi alla collettività, l’Assessore perché non ci parla di quanto costa la mobilità passiva alla Regione? Oggi non abbiamo neanche l’assistenza primaria,di cosa parliamo?

Vendola si deve rendere conto che la politica sanitaria è stata completamente. Vendola ne fece un cavallo di battaglia della sua campagna elettorale del 2005 contro Fitto e dopo? Stiamo ancora aspettando che Vendola venga a Torremaggiore a confrontarsi con noi. Abbiamo ottimi rapporti con SEL ma il Presidente invece di tutelare i lavoratori della Fiat di Melfi o di Torino perché non pensa alla Puglia? Perché non viene qui come fece Fitto che almeno si confrontò con la popolazione locale?

La prossima amministrazione comunale si deve riappropriare dei locali che sono stati ceduti gratuitamente all’ASL nel corso di questi anni per offrire servizi sociali ai torremaggioresi. Auspico una risposta in merito.Michele Antonucci

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Servizio Rassegna Stampa – 20 dicembre

FOGGIA SANITÀStatoQuotidiano, 19 dicembre

Di Fonso: “Licenziate 8 unità della C.S.Michele di Manfredonia. E nel 2012 meno 150 nel privato”

Manfredonia – “FINE del rapporto lavorativo per 8 unità della Clinica San Michele. A fine mese la scadenza della Cigs, poi nessun futuro per questi lavoratori”. Ad annunciarlo a Stato è Massimiliano Di Fonso, segretario generale Foggia e segretario regionale aggiunto del sindacato USPPI. Sindacato non firmatario del contratto ma “tutelante da anni gli interessi dei lavoratori”. La nota degli 8 licenziamenti ha trovato in seguito conferma da altre fonti e da alcuni dei lavoratori interessati al licenziamento.

In particolare le 8 risoluzioni del contratto lavorativo fanno riferimento al verbale di accordo dello scorso 11 luglio 2011, con la firma a Foggia (dopo la riunione partita presso il Santè Club di proprietà dell’imprenditore Salatto, co-amministratore della Daunia Medica) prima della ripartenza avvenuta dopo una settimana ( Riapertura 18.07.2011). Ripartenza successiva alla revoca del giugno 2010 “per una serie di inadempienze” nelle attività sanitarie interne. Un accordo sottoscritto l’11.07.2011 alla presenza dei rappresentanti sindacali della Cgil Fp Tavano, della Cisl Fp Dalessandro, della Uil Fpl Giorgione, l’imprenditore della sanità privata foggiana Potito Salatto per la Daunia Medica spa (come emerge dal verbale di accordo, già srl), e il legale rappresentante della società. Le attività ripartirono in seguito con 8 medici (responsabile medico Direttore Sanitario, responsabile di raggruppamento, aiuto uf. Lungodegenza, assistente di raggruppamento spec. Geriatria, aiuto Uf. Lungodegenza, Aiuto uf. Geriatria, Responsabile Radiologo, biologo); 1 caposala, 10 infermieri professionali, 10 ausiliari, 1 amministrativa, 1 tecnico di laboratorio, 1 tecnico di radiologia, con l’impegno della Daunia Medica Spa (in fase di registrazione il passaggio da srl a società per azioni “per ragioni fiscali” e forse per la possibilità di poter conseguire ulteriori fondi dalla Regione, come emerge da commenti di fonti vicine all’ambiente) di assumere entro settembre 2011 l’altro tecnico dello stesso reparto. “Il restante personale della Daunia Medica Spa conservò il trattamento di Cigs in deroga e di ogni altro ammortizzatore sociale sino a quando le disposizioni nazionali e della Regione Puglia lo consentiranno”, come risultò nel verbale di accordo.

Un verbale quello dell’11.07.2011 per il quale “a 2 infermieri fuori pianta organica” – così come individuati da allegato – doveva essere proposta un’assunzione a tempo indeterminato presso la Casa di cura Prof. Brodetti Spa “previo collocquio di selezione e dimissioni dalla Daunia Medica Spa”, “con due assunzioni vincolate a preventivo rilascio di liberatoria con proposta di dilazione del Tfr da concordarsi tra i due lavoratori suddetti e la stessa Spa”. A 4 lavoratori demansionati nella figura di ausiliari doveva essere invece proposto, previo collocquio di selezione, un contratto di lavoro a tempo determinato per 12 mesi con intesa che al verificarsi della contrattualizzazione, secondo legge regionale della Iris Spa di Rodi Garganico, per Rsa con 20 posti letto di Alzheimer e 20 di lungodegenza il rapporto menzionato verrà trasformato in rapporto a tempo indeterminato. Il servizio cucina – da verbale – doveva essere affidato ad una cooperativa, come riferito ieri dalla rappresentante della Fp Cgil.

Dunque, 32 unità in organico con le nuove attività (con 1 tecnico di radiologia assunto a settembre), 4 lavoratori a Rodi nella Iris a tempo determinato (con possibilità di indeterminato con la trasformazione in

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RSA), 2 nella Casa di cura Brodetti di Foggia.

I licenziamenti riguarderebbero invece 8 figure: 1 collaboratore del direttore amministrativo, 1 infermiere, 1 caposala, 2 portieri centralinisti, 2 impiegati di concetto, 1 manutentore autista. Figure in esubero rispetto all’iniziale previsione della società di interrompere il rapporto di lavoro con 15 unità complessive, dopo la revoca del giugno 2010 e prima della ripartenza (nelle nuove attività di lungodegenza e geriatria) del luglio 2011. Figure che non avrebbero accettato l’assunzione “previo cambio di mansione lavorativa”.

“Per questi 8 lavoratori il 31.12.2012 scadrà la cassa integrazione – dice a Stato Massimiliano Di Fonso – e nessuna possibilità per gli stessi di continuare a godere delle indennità relative agli ammortizzatori sociali. Come USPPI scriveremo al Prefetto di Foggia, contestando l’accreditamento riconosciuto all’imprenditore Salatto con successivo licenziamento di 8 lavoratori. Ricordo che la Casa di cura San Michele fu chiusa (revoca sanitaria nel giugno 2010, ndr) non per crisi interna o mancanza di commesse ma a seguito di alcune inadempienze emerse da verifiche dell’Asl ( Tutto sulle verifiche e i controlli: definita struttura UVAR per controlli su erogazione per ricoveri pre chiusura). Non si tratta di 8 lavoratori ma di 8 famiglie che dunque ricevono inaspettatamente questo regalo di Natale dalla società”.

I licenziamenti nella sanità pugliese, e in primo luogo di Capitanata, secondo il segretario generale Usppi, non sarebbero ancora terminati: “la situazione è criticà – dice Di Fonso – l’ospedale di Lucera è prossimo alla chiusura e bisogna continuare a fare attenzione per Manfredonia. Non dico un’eresia sostenendo che se il San Camillo non godrà di un adeguato numero di utenza nel 2013 andrà verso la chiusura. Di certo la Regione non consentirà il sostentamento di una struttura non servibile per il territorio”. In ogni modo “mentre il personale del pubblico sarà adeguatamente re-distribuito” quello del privato “continuerà a soffrire senza le dovute tutele istituzionali-amministrative”, secondo il responsabile USPPI. “Il settore privato va tutelato, sostenuto. Per il 2012 si prevedono 800 posti in meno fra il personale e 150 riguarderanno la Capitanata“. Infine lo stesso Di Fonso comunica la pendenza di una controversia con l’imprenditore della sanità privata Salatto per l’articolo 28, relativamente a “comportamento anti-sindacale”, causa il mancato invito-convocazione al tavolo delle trattative per la C.San Michele”.

Sarcastico il commento di Michele Prencipe, interessato alla lettera di licenziamento di stamane, già segretario aziendale Usppi per la clinica privata di Manfredonia: “ringrazio tutti i politici locali, provinciali e regionali, in primis quelli di Manfredonia, per la tutela dei posti di lavoro della clinica San Michele. La società ha chiuso, lo ricordo, per una serie di inadempienze ma non per responsabilità dei dipendenti già impiegati”.

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FOGGIA SOCIALEStato Quotidiano, 2 dicembre

Foggia, nasce Centro Antiviolenza. Nuzziello: “Per uscire dagli abusi”

Foggia – “La violenza contro le donne si deve e si può combattere, se l’imperativo è accompagnato da un sistema di welfare rivolto a far emergere la dilagante piaga sociale. La Puglia conta 13 Centri Anti Violenza al servizio delle donne per uscire da ogni genere di abuso e violenza, un’infrastrutturazione sociale integrata che il governo regionale ha realizzato attraverso l’approvazione di una serie di atti fondamentali, quali il “Piano regionale delle politiche sociali 2009 – 2011” e le “Linee Guida regionali per la rete dei servizi di prevenzione e contrasto alla violenza”. Così, la consigliera regionale foggiana, Anna Nuzziello, accoglie la nascita del Centro Antiviolenza di Foggia, previsto per l’anno venturo.

“Presto, nel 2012, anche la città di Foggia avrà il suo Centro Antiviolenza, insieme al Centro Cittadinanza Donna – ricorda Nuzziello – Una politica innovativa di welfare che il Governo Vendola ha intrapreso, che mette a disposizione delle donne di Puglia gli strumenti necessari per contrastare e prevenire la violenza di genere: equipe sociosanitarie integrate, servizi residenziali, sostegno economico e formativo per l’autonomia e l’indipendenza delle donne”.

“Tramite – si legge nella nota – i Piani sociali di Zona abbiamo realizzato nelle Province e nei Comuni una rete di servizi multidisciplinari e un’infrastrutturazione sociale degna di una Regione civile e democratica che pone al centro della sua crescita economica e culturale l’integrazione sociale e il benessere dei pugliesi meno fortunati. Molto è stato fatto e lo abbiamo realizzato con la scure del governo nazionale sulle risorse agli enti locali, ma il nostro impegno continuerà sempre lungo questo percorso, verso una Puglia più equa e solidale”.

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LECCE DISABILI PugliaLive, 15 dicembre

Lecce - Il sindaco Perrone inaugurerà il Centro per disabili privi dell’assistenza familiare “Dopo di noi”

Sarà inaugurato sabato 18 dicembre, alle ore 11, il Centro per disabili privi dell’assistenza familiare “Dopo di Noi”, in via Cimarosa a Lecce.Il taglio del nastro sarà affidato al sindaco Paolo Perrone. All’iniziativa sarà presente anche Roberto Martella, presidente dell’Ambito Territoriale Lecce.

Il progetto “Dopo di noi” prese le mosse su richiesta delle famiglie dei disabili e accolto dal consigliere comunale Roberto Martella, preoccupate per la sorte dei loro figli portatori di handicap dopo la loro dipartita. Un progetto seguito passo dopo passo dal sindaco Paolo Perrone già da quando ricopriva l’incarico di assessore ai Lavori pubblici. Il primo cittadino leccese riuscì ad intercettare alcuni finanziamenti del Por 5.1 da destinare al recupero di uno stabile abbandonato al quartiere Leuca.

Due milioni di euro il finanziamento ottenuto, con cui è stata realizzata una casa protetta che ora è stata completata, e che verrà inaugurata sabato chiavi in mano, completamente arredata e attrezzata. Uil consigliere Roberto Martella, attuale presidente dell’Ambito, si è occupato di individuare i soldi per la gestione della struttura, affidata a una cooperativa che ha partecipato all’avviso pubblico del Comune aggiudicandosi il servizio.

La commissione consiliare competente ha varato proprio l’altro giorno il regolamento di utilizzo della casa protetta, che sarà aperta 365 giorni l’anno e potrà ospitare dodici persone con handicap: dieci vita natural durante, due per tre mesi nel caso in cui le famiglie di appartenenza non possano temporaneamente prendersi cura del disabile per gravi motivi.

“Una struttura del genere – afferma Roberto Martella - è la prima in Puglia e tra le prime del genere in Italia e va ad aggiungersi ai due centri diurni inaugurati da questa Amministrazione comunale da sempre attenta alle situazioni di disagio”.

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LECCE SOCIALEAffari Italiani, 12 dicembre

A Lecce apre il primo supermarket solidale

Tempi di crisi per le famiglie e a tendere loro una mano, ancora una volta, il mondo del non profit. E' stato inaugurato sulla provinciale Lecce-Novoli a circa 500 metri dopo "Le Sorgenti", l'Emporio Solidale della Comunità Emmanuel. Un vero e proprio supermarket dove le famiglie in difficoltà possono fare, in forma gratuita, attraverso una card e un credito, parte della spesa necessaria per arrivare alla fine del mese.

Un progetto che viene quindi concretamente incontro anche ai tanti "nuovi poveri" nati in seguito alla crisi economica e purtroppo in continuo aumento. L'iniziativa è stata realizzata grazie all'accordo con enti e associazioni del territorio quali Servizi sociali di Comune e Provincia e la Caritas diocesana, ma anche grazie a un protocollo d'intesa con Confindustria Puglia.Si tratta di 670 metri quadri in cui verranno distribuiti alimenti di prima necessità in una struttura attrezzata con casse automatizzate, carrelli, scaffali e insegne. Ad esso potranno accedere persone residenti o domiciliate nel Salento, che beneficeranno del servizio attraverso i centri di ascolto o i consultori diocesani e parrocchiali della Caritas o i servizi sociali del Comune di Lecce e dell’Assessorato ai Servizi Sociali della Provincia; gli Uffici Scolastici Provinciale e Regionale per la Puglia, inoltre, coinvolgeranno tutti i docenti per monitorare e segnalare casi di studenti con famiglie in difficoltà. In questo modo sarà possibile ricevere una carta a punti da utilizzare per la spesa che avrà una durata di 6 mesi e che sarà poi utilizzata anche per altre iniziative di solidarietà e di inclusione sociale.

La gestione del supermarket solidale è stata affidata alla Cooperativa "Il Mandorlo", impegnata da sempre nel sociale, che amministrerà l’emissione delle card, nonché l’organizzazione della raccolta, dell'immagazzinamento e della distribuzione delle merci.

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TARANTO DISABILIPugliaLive, 7 dicembre

Avviato il servizio trasporto degli studenti disabili: 202mila euro a disposizione, 60 gli alunni interessati in tutta la Provincia

E’ già attivo il servizio trasporto degli studenti disabili che frequentano le scuole superiori della Terra Ionica. A garantirlo è la Provincia di Taranto, su iniziativa dell’assessorato alle Politiche sociali.

“Siamo riusciti ad onorare i nostri impegni – commenta l’assessore provinciale alle Politiche sociali, Franco Gentile - malgrado i tagli che hanno ridotto notevolmente il nostro raggio d’azione. Nello specifico, va ricordato che la Regione Puglia lo scorso anno aveva assegnato alla Provincia di Taranto 286mila euro mentre quest’anno possiamo contare su 202mila euro. Ciò nonostante, siamo riusciti a garantire il servizio grazie ad un impiego oculato delle sempre più scarse risorse finanziarie a nostra disposizione. In totale, gli studenti interessati sono sessanta.

Colgo l’occasione per ringraziare il Ctp per aver garantito questo servizio nella città di Taranto pur in presenza di oggettive difficoltà organizzative. Nei restanti comuni ionici, invece, interveniamo con un buono sociale erogato alle famiglie dei ragazzi in ragione del numero di giorni scolastici frequentati. Questa scelta, peraltro apprezzata dalle stesse famiglie, si spiega con il fatto che i fondi a nostra disposizione non sono sufficienti per organizzare il servizio in tutta la Terra Ionica.

Franco Gentile ha incontro questa mattina i giornalisti; alla conferenza stampa hanno preso parte anche il consigliere provinciale Vito Rossini e il capogruppo di Sel alla Provincia di Taranto, Giorgio Grimaldi.

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TARANTO DISABILI Corriere del Giorno, 17 dicembre

Laterza. Nasce il nuovo Osmairm, centro specialistico per la riabilitazione dei disabili LATERZA – Organizzazione Sanitaria Meridionale Assistenza Inabili Recupero Minori: ovvero Osmairm. Una costante presenza nell’ambito della riabilitazione e sostegno alla persona con disabilità nella Provincia di Taranto; centro specialistico e punto di riferimento per tutta la Terra di Puglia e del Mezzogiorno d’Italia.Un’azienda privata a forte vocazione “sociale” dotata di un management e un’organizzazione qualificata ramificata su tutto il territorio. Non solo. Punto di riferimento da oltre quarant’anni della riabilitazione fisica, particolarmente indirizzata alle disabilità fisiche e mentali gravi, ha da sempre ospitato soggetti gravemente svantaggiati, costituendo un faro nella gestione dei pazienti la cui permanenza in forma stabile, all’interno del nucleo famigliare di appartenenza, è del tutto o in parte incompatibile, e riuscendo nel contempo anche ad attrarre degenti provenienti da Regioni limitrofe.Il nuovo plesso, che sarà inaugurato oggi, è in grado di ospitare 270 utenti ed è suddiviso in 14 moduli da 20 posti letto: ogni camera di degenza a due letti è munita di servizi igienici e comfort alberghieri, per il pieno soddisfacimento dei bisogni dei pazienti.Nell’anno del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, l’inaugurazione di una nuova struttura sanitaria, all’avanguardia per le tecnologie riabilitative che utilizzerà, a Laterza, nel cuore del versante occidentale della Provincia di Taranto, ai confini fra le due splendide regioni meridionali quali la Puglia e la Basilicata, al centro del Mediterraneo, mare che collega e avvicina continenti, culture e costumi oltre che problematiche di carattere sociale e assistenziale, rappresenta un appuntamento molto significativo, un “segno” tangibile di speranza in un periodo contrassegnato da una crisi non solo economico-finanziaria ma anche etica e morale.L’Osmairm di Laterza con il suo presidente, Maria Luisa Paciulli, il Consiglio di amministrazione, dirigenti e funzionari, medici, collaboratori, dipendenti e consulenti, con la “forza della tradizione” intendono vincere la sfida del futuro con fiducia, professionalità, determinazione, passione in piena sintonia con il territorio e con tutti i “protagonisti” e gli interlocutori istituzionali e sociali ivi presenti.

Domenico Savino

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TARANTO SANITÀCorriere del Giorno di Puglia e Lucania, 4 dicembre

L’Asl di Taranto si dota di dieci Dipartimenti ospedalieri

La sanità ionica, da pochi giorni, è stata riorganizzata in via sperimentale in quattordici Dipartimenti ospedalieri e cinque dell’area professionale-tecnica-amministrativa.A varare il nuovo assetto è stato il direttore generale dell’Asl/Ta dottor Vito Fabrizio Scattaglia che ha istituito i Dipartimenti con quattro delibere e nominato i rispettivi direttori scelti tra i direttori di Strutture complesse (10 quelli nominai su quattordici previsti) nonchè dirigenti di servizi di area professionale e amministrativa (tre i nominati su cinque).Il manager Asl ha in pratica applicato quanto previsto dai decreti legislativi n. 502/1992 e 229/1999 e successive modificazioni. E Taranto in tale riorganizzazione sanitaria di tipo sperimentale, sebbene parta in ritardo di un decennio rispetto ad altre regioni italiane, è la prima in Puglia.«Finalmente qualcosa si è mosso, stimolato anche da noi organizzazioni sindacali – mette in evidenza il dottor Cosimo Lodeserto in qualità di rappresentante sindacale di Anaao-Assomed–Snabi e neonominato direttore del Dipartimento Nefrourologico – E’ sempre più necessario razionalizzare il sistema per la mancanza di fondi e questo nuovo strumento è finalizzato a tale obiettivo».Ogni Dipartimento accorpa, per funzionalità, aree omogenee allo scopo di poter utilizzare in maniera comune e ottimale risorse umane e strumentali, nonchè di assicurare, sebbene i reparti siano dislocati in sedi diverse, processi di integrazione e coordinamento utili a garantire l’assistenza al paziente in maniera più flessibile e razionale, con spese ridotte ma senza tralasciare l’interdiciplinarietà, la continuità assistenziale e la formazione permanente del personale.«In questo modo – mette in evidenza il dottor Lodeserto – ci saranno percorsi diagnostico-terapeutici comuni e, ad esempio, eventuali gare per l’acquisto di strumenti o altro saranno uniche e non più diversificate».Quello dei Dipartimenti è comunque soltanto il primo passo di una organizzazione che appare complessa.A breve dovrà anche essere nominato il Comitato di Dipartimento per ciascun Dipartimento stesso, con competenze consultive e propositive. Ne faranno parte tutti i dirigenti responsabili delle Strutture complesse afferenti al Dipartimento e quelli delle Strutture semplici con valenza dipartimentale, dirigenti sanitari e medici, un rappresentante degli infermieri o tecnici con funzioni di coordinamento nonchè rappresentanti di enti o associazioni designati dal direttore generale dell’Asl.La notizia dell’istituzione dei Dipartimenti ospedalieri è stata accolta positivamente anche dal presidente dell’Ordine dei Medici di Taranto dottor Cosimo Nume che esprime «apprezzamento e soddisfazione da parte dell’Ordine».Ai quattordici Dipartimenti ospedalieri (il cui elenco pubblichiamo accanto, ndr) vanno aggiunti il Dipartimento dei Servizi Direzionali che comprende le Direzioni mediche del presidio ospedaliero centrale e quelli dei presidi ospedalieri di Valle d’Itria, Manduria e Castellaneta, insieme con Fisica Sanitaria e Medicinale Legale del presidio ospedaliero centrale; il Dipartimento Gestione del farmaco direttore è la dottoressa Rosa Moscogiuri; il Dipartimento Economico-Finanziario e Patrimonio, al momento senza direttore; il Dipartimento Risorse Umane direttore è il dottor Pasquale Nicolì; ed il Dipartimento Tecnologico-Amministrativo dei presidi ospedalieri e distretti direttore è la dottoressa Tiziana Turtorici.

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I nuovi incarichi e gli accorpamenti funzionaliEcco i 10 dipartimenti ospedalieri con i rispettivi dirigenti:Dipartimento area Medica direttore dottor Fernando Sogari comprende Medicina Interna, Endocrinologia, Endoscopia digestiva, Dermatologia e Allergologia dell’ospedale SS. Annunziata, Geriatria del Moscati, Medicina Lungodegenza del presidio ospedaliero Valle d’Itria, Medicina Interna del presidio ospedaliero Occidentale, Medicina Lungodegenza del presidio ospedaliero Orientale.Dipartimento area Chirurgica direttore dottor Antonio Rubino comprende Anestesia e Rianimazione del presidio ospedaliero centrale, Chirurgia generale , Ortopedia e Anatomia Patologica, del SS. Annunziata, Ortopedia, Chirurgia generale e Anestesia del p. o. Valle d’Itria, Chirurgia generale, Ortopedia e Anestesia dell’ospedale di Manduria, Ortopedia, Chirurgia generale e Anestesia dell’ospedale di Grottaglie, Ortopedia, Chirurgia generale e Anestesia del p. o. Occidentale.Dipartimento Nefrourologico direttore dottor Cosimo Lodeserto comprende Nefrologia e Dialisi ed Urologia del SS. Annunziata, Nefrologia e Dialisi ed Urologia del p. o. Valle d’Itria, Urologia del p. o. Occidentale e Nefrologia e Dialisi del p. o. Orientale.Dipartimento Cardiovascolare direttore Giovanni Impedovo comprende Cardiologia-Utic e Chirurgia Vascolare del SS. Annunziata, Cardiologia-Utic del Moscati, Cardiologia-Utic del p. o. Valle d’Itria, Cardiologia-Utic del p. o. Orientale e Cardiologia-Utic del p. o. Occidentale.Dipartimento Diagnostica per immagine direttore dottor Maurizio Resta comprende Radiologia e Neuroradiologia del SS. Annunziata, Medicina nucleare – Pet del SS. Annunziata-Moscati, Radiologia e Radioterapia del Moscati, Radiologia del p. o. Valle d’Itria, Radiologia del p. o. Orientale, Radiologia del p. o. Occidentale-Castellaneta.Dipartimento Materno-infantile direttore dottor Francesco La Grotta comprende Ostetricia e Ginecologia, Utin e Pediatria del SS. Annunziata, Ostetricia e Ginecologia e Pediatria del Valle d’Itria, Ostetricia e Ginecologia e Pediatria dell’ospedale di Castellaneta, Ostetricia e Ginecologia e Pediatria dell’ospedale di Manduria, Ostetricia e Ginecologia/Nido dell’ospedale di Grottaglie.Dipartimento Oncoematologico direttore dottor Salvatore Pisconti comprende Malattie Infettive, Oncologia Medica ed Ematologia del Moscati, Oncologia di Castellaneta e Oncologia di Manduria.Dipartimento Patologia clinica direttore dottor Rocco Conserva comprende Laboratorio analisi del presidio ospedaliero centrale, Genetica e Fisiopatologia renale del SS. Annunziata, Laboratorio ematologia del Moscati, Laboratorio analisi del Valle d’Itria, Laboratorio analisi/Genetica degli ospedali di Manduria e Grottaglie, Laboratorio analisi dell’ospedale di Castellaneta.Dipartimento Testa-Collo direttore dottor Alfredo Procaccini comprende Neurologia-Stroke Unit e Neurochirugia del SS. Annunziata, Otorinolaringoiatria e Oculistica del Moscati.Dipartimento di Medicina d’accettazione e d’urgenza direttore dottor Angelo Bruno comprende Medicina d’accettazione e d’urgenza del presidio ospedaliero centrale, insieme con gli stessi reparti dei presidi ospedalieri della Valle d’Itria, Orientale e Castellaneta.A tali dipartimenti ne vanno aggiunti altri quattro al momento senza direttori:Dipartimento di Medicina Trasfusionale comprende il Simt del presidio ospedaliero centrale, il Servizio emotrasfusionale di Valle d’Itria e Punto fisso di raccolta di Manduria; Dipartimento di Riabilitazionecomprende la Fisiatria e le strutture territoriali; Dipartimento di Assistenza e Dipartimento 118.

Anna Caiati

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TARANTO SANITÀLa Gazzetta di Taranto, 15 dicembre

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TARANTO SOCIALEIl Corriere del Giorno di Puglia e Lucania, 16 dicembre

Allarme povertà, raddoppiati gli utenti della mensa della Caritas

In poco più di un anno e mezzo gli ospiti della mensa dei poveri della Caritas in via Cavour sono più che raddoppiati: da 38 ad 82, un trend che sembra destinato ad aumentare col tempo.I dati sono stati forniti dal parroco della chiesa Maria Santissima del Monte Carmelo, don Marco Gerardo, il quale associa ai freddi numeri (ma significativi) anche volti e categorie sociali.«Quotidianamente – precisa – nella struttura di via Cavour ospitiamo da 70 a 80 persone nei tre turni di lavoro dei volontari. Quando mi sono insediato nella parrocchia il contesto era diverso. I cittadini che chiedevano un pasto caldo erano circa una trentina e spesso extracomunitari».Oggi, invece, non è più solo l’immigrato a presentarsi nel refettorio. Ci sono coppie di anziani, pensionati che non riescono ad arrivare alla fine del mese, cittadini che hanno perso il lavoro e persino persone divorziate.«Per far fronte a tutte le richieste – continua don Marco – ci siamo dovuti munire di uno scaldavivande per non far raffreddare il cibo prima dell’inizio del terzo turno. Nelle scorse settimane abbiamo avuto alcune difficoltà con le disponibilità dei volontari ma l’appello lanciato durante l’incontro con il Taranto calcio è stato recepito. Per il giorno di Natale (la mensa è operativa tutti i giorni dell’anno) un’intera famiglia ha dato la propria disponibilità a trascorrere la giornata nel nostro centro».Il futuro però non è roseo, anzi.«Con il taglio delle risorse economiche agli enti locali – spiega il parroco del Carmine -, i primi servizi ad essere rimodulati saranno quelli sociali. Cercherò, prossimamente, di unire gli intenti delle altre realtà caritatevoli per dare maggiore assistenza alle persone più deboli. Tra le azioni in programma, quella di realizzare una mensa vicariale per i poveri».Un secondo progetto è riunire “persone di buona volontà” che diano «assistenza e supporto ai malati ed a chi non può alzarsi dal letto».Le cattive notizie arrivano anche dall’Unione Europea che già dal 2011 aveva intenzione di sospendere il sovvenzionamento (circa 500 milioni di euro) alle strutture europee simili al Banco Alimentare che opera a Taranto.Proprio il centro di raccolta e smistamento del cibo per le persone meno fortunate di Puglia, Basilicata e Calabria dal 2013 potrebbe rischiare un pesante ridimensionamento.«Fortunatamente il finanziamento (a tutte le strutture europee, ndr.) è stato prorogato altrimenti si sarebbe bloccata già da quest’anno una realtà importante come il Banco».Don Marco Gerardo, infine, parla anche del centro notturno della Caritas adiacente alla chiesa “Santissima Croce” che da agosto è occupato da un gruppo di giovani che non permette l’ingresso ad altri bisognosi. Il gruppo di extracomunitari contestò la decisione presa dal direttore della Caritas, don Nino Borsci, di chiudere la struttura per una decina di giorni per lavori di manutenzione.La decisione di Borsci non sarebbe stata avallata dal Comune, proprietario dell’immobile.«La situazione è in stallo da questa estate – chiosa il parroco – e vorrei che sedessero attorno ad un tavolo tutte le parti in causa per trovare una soluzione. In questa vicenda gli unici a rimetterci sono solo i bisognosi».

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