Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7,...

78
Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals, Tar accoglie ricorso contro riduzione ore Negli istituti tecnici e professionali AgenParl 09/12/2013 SCUOLA: ACCOLTO DAL TAR LAZIO RICORSO SNALS-CONFSAL RIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO Il velino 09/12/2013 Tar Lazio accoglie ricorso Snals-Confsal su riduzione orario scuole in istituti tecnici ASCA - Yahoo 09/12/2013 Scuola: Snals-Confsal, Tar Lazio annulla riduzione orario Dires 09/12/2013 SCUOLA. TAR LAZIO ACCOGLIE RICORSO SNALS-CONFSAL SU RIDUZIONE ORE Giornale di Sicilia - Ed. Enna 08/12/2013 CAPUANA SCORPORATO DAL CORDOVA: PRIMO SI' IN COMMISSIONE Il Piccolo - Ed. Gorizia e Monfalcone 08/12/2013 IL RAPPRESENTANTE RSU ROMANIELLO SI DIMETTE La Provincia - Latina 08/12/2013 SCUOLA, MANIFESTAZIONI E PROTESTE DEI SINDACATI CONTRO I TAGLI ALLE RISORSE DESTINATE ALL'ISTRUZIONE il Centro - ed. L'Aquila/Avezzano 07/12/2013 UNIVERSITA', BLOCCATI I PAGAMENTI CONTO TERZI La Provincia - Latina 09/12/2013 I POMPIERI CHIEDONO UNA NUOVA SEDE La Gazzetta del Mezzogiorno - Ed. Basilicata 08/12/2013 PRECARIATO NELLA SANITA' RAGGIUNTO L'ACCORDO TRA MINISTERO E SINDACATI Il Cittadino (Lodi) 07/12/2013 POLEMICHE SU SANTA CHIARA: SCONTRO UGGETTI - LAZZARINI (M.b.) Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 09/12/2013 PIU' TRASPARENZA E COMPETIZIONE PER RILANCIARE LA SCUOLA Corriere della Sera 09/12/2013 COM'E' DIFFICILE TROVARE UNA DONNA RETTORE (O.Riva) Corriere della Sera 09/12/2013 LA "RIVOLUZIONE" DI LONDRA PROF MIGLIORI NELLE SCUOLE A RISCHIO (P.De carolis) Corriere della Sera 08/12/2013 INTERVENTI & REPLICHE - LA SCUOLA DA SALVARE (F.Polacco) Affari&Finanza (la Repubblica) 09/12/2013 ISTITUZIONI, PARTITI E SERVIZI BOCCIATI DAI CITTADINI SARA' UN INVERNO DI SCONTENTO (G.Marabelli/R.rap.) la Stampa 09/12/2013 LA PSICOSI DEI FALSI ALLARMI (G.Salvaggiulo) la Stampa 09/12/2013 ORIENTAMENTO OBBLIGATORIO A 14 ANNI (W.Passerini) Italia Oggi 07/12/2013 LA CULTURA UMANISTICA SERVE ANCHE PER PADRONEGGIARE L'ORMAI INEVITABILE DIALOGO INTERETNICO: SE NON (G.Morra) il Messaggero 09/12/2013 Int. a M.Rusconi: "BISOGNA INSEGNARE AGLI ALUNNI A SCEGLIERE FIN DALLE ELEMENTARI" (A.cam.) il Messaggero 09/12/2013 SCUOLA, FUGA DEI DIPLOMATI SOLO 1 SU 3 ALL'UNIVERSITA' (A.Campione) il Messaggero 08/12/2013 IL GOVERNO METTA A DIETA GLI STUDENTI (C.Massi) il Giornale 09/12/2013 NESSUNO AL MONDO DISERTA LA SCUOLA COME GLI ITALIANI(C.Gatti) L'Unita' 09/12/2013 MA LA SCUOLA ITALIANA E' DAVVERO MIGLIORATA? (B.Vertecchi) Il Fatto Quotidiano 08/12/2013 SCUOLA, AGLI STUDENTI PIU' CHE I TABLET SERVONO BIBLIOTECHE BEN FORNITE (S.Truzzi) Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 LA SCUOLA VINCE SE CONDIVIDE (A.Bonaccorsi) Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 L'IMPORTANTE NELLE AULE E' DECIDERE GLI OBIETTIVI (F.Foradini) Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 SE LO STUDENTE SALE IN CATTEDRA E INSEGNA L'EBOOK AI DOCENTI (P.Soldavini) Roma 08/12/2013 "SCIENZE DURE" POCHI ISCRITTI SI CORRE AI RIPARI Roma 08/12/2013 VIA LIBERA AL MEDIATORE PER GLI STUDENTI STRANIERI (AA) Io Donna (Corriere della Sera) 07/12/2013 SOGNI CHE AIUTANO A CRESCERE (C.Lacava)

Transcript of Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7,...

Page 1: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013

SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals, Tar accoglie ricorso contro riduzione ore Negli istituti tecnici e

professionali AgenParl 09/12/2013 SCUOLA: ACCOLTO DAL TAR LAZIO RICORSO SNALS-CONFSAL

RIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO Il velino 09/12/2013 Tar Lazio accoglie ricorso Snals-Confsal su riduzione orario scuole in istituti

tecnici ASCA - Yahoo 09/12/2013 Scuola: Snals-Confsal, Tar Lazio annulla riduzione orario Dires 09/12/2013 SCUOLA. TAR LAZIO ACCOGLIE RICORSO SNALS-CONFSAL SU

RIDUZIONE ORE

Giornale di Sicilia - Ed. Enna 08/12/2013 CAPUANA SCORPORATO DAL CORDOVA: PRIMO SI' IN COMMISSIONE

Il Piccolo - Ed. Gorizia e Monfalcone

08/12/2013 IL RAPPRESENTANTE RSU ROMANIELLO SI DIMETTE

La Provincia - Latina 08/12/2013 SCUOLA, MANIFESTAZIONI E PROTESTE DEI SINDACATI CONTRO I TAGLI ALLE RISORSE DESTINATE ALL'ISTRUZIONE

il Centro - ed. L'Aquila/Avezzano

07/12/2013 UNIVERSITA', BLOCCATI I PAGAMENTI CONTO TERZI

La Provincia - Latina 09/12/2013 I POMPIERI CHIEDONO UNA NUOVA SEDE

La Gazzetta del Mezzogiorno -Ed. Basilicata

08/12/2013 PRECARIATO NELLA SANITA' RAGGIUNTO L'ACCORDO TRA MINISTERO E SINDACATI

Il Cittadino (Lodi) 07/12/2013 POLEMICHE SU SANTA CHIARA: SCONTRO UGGETTI - LAZZARINI (M.b.)

Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 09/12/2013 PIU' TRASPARENZA E COMPETIZIONE PER RILANCIARE LA SCUOLA

Corriere della Sera 09/12/2013 COM'E' DIFFICILE TROVARE UNA DONNA RETTORE (O.Riva)

Corriere della Sera 09/12/2013 LA "RIVOLUZIONE" DI LONDRA PROF MIGLIORI NELLE SCUOLE A RISCHIO (P.De carolis)

Corriere della Sera 08/12/2013 INTERVENTI & REPLICHE - LA SCUOLA DA SALVARE (F.Polacco)

Affari&Finanza (la Repubblica)

09/12/2013 ISTITUZIONI, PARTITI E SERVIZI BOCCIATI DAI CITTADINI SARA' UN INVERNO DI SCONTENTO (G.Marabelli/R.rap.)

la Stampa 09/12/2013 LA PSICOSI DEI FALSI ALLARMI (G.Salvaggiulo)

la Stampa 09/12/2013 ORIENTAMENTO OBBLIGATORIO A 14 ANNI (W.Passerini)

Italia Oggi 07/12/2013 LA CULTURA UMANISTICA SERVE ANCHE PER PADRONEGGIARE L'ORMAI INEVITABILE DIALOGO INTERETNICO: SE NON (G.Morra)

il Messaggero 09/12/2013 Int. a M.Rusconi: "BISOGNA INSEGNARE AGLI ALUNNI A SCEGLIERE FIN DALLE ELEMENTARI" (A.cam.)

il Messaggero 09/12/2013 SCUOLA, FUGA DEI DIPLOMATI SOLO 1 SU 3 ALL'UNIVERSITA' (A.Campione)

il Messaggero 08/12/2013 IL GOVERNO METTA A DIETA GLI STUDENTI (C.Massi)

il Giornale 09/12/2013 NESSUNO AL MONDO DISERTA LA SCUOLA COME GLI ITALIANI(C.Gatti)

L'Unita' 09/12/2013 MA LA SCUOLA ITALIANA E' DAVVERO MIGLIORATA? (B.Vertecchi)

Il Fatto Quotidiano 08/12/2013 SCUOLA, AGLI STUDENTI PIU' CHE I TABLET SERVONO BIBLIOTECHE BEN FORNITE (S.Truzzi)

Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 LA SCUOLA VINCE SE CONDIVIDE (A.Bonaccorsi)

Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 L'IMPORTANTE NELLE AULE E' DECIDERE GLI OBIETTIVI (F.Foradini)

Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 SE LO STUDENTE SALE IN CATTEDRA E INSEGNA L'EBOOK AI DOCENTI (P.Soldavini)

Roma 08/12/2013 "SCIENZE DURE" POCHI ISCRITTI SI CORRE AI RIPARI

Roma 08/12/2013 VIA LIBERA AL MEDIATORE PER GLI STUDENTI STRANIERI (AA)

Io Donna (Corriere della Sera) 07/12/2013 SOGNI CHE AIUTANO A CRESCERE (C.Lacava)

Page 2: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Left Avvenimenti 07/12/2013 INCLUSIONE AL RISPARMIO (G.Benedetti)

Left Avvenimenti 07/12/2013 A SCUOLA IN BICICLETTA (M.Fotia)

il Sole 24 Ore 09/12/2013 AGLI ATENEI VALUTAZIONI "EUROPEE" (S.Fantoni)

il Sole 24 Ore 07/12/2013 VERTIS INVESTE IN START UP AL SUD CON L'APPOGGIO DELL'UNIVERSITA' (M.Monti)

Corriere della Sera 07/12/2013 I SEGNALI E I PRIMATI DI UN RILANCIO MILANESE (G.Schiavi)

il Messaggero 08/12/2013 APPRENDISTI CON LA LAUREA PER BATTERE LA PRECARIETA' (A.Padrone)

Domenica (Il Sole 24 Ore) 08/12/2013 ORA SI DEVE PASSARE AI FATTI (M.Roncarolo)

Nova24 (il Sole 24 Ore) 08/12/2013 UN SAPERE CHE NASCE DAL SAPER AGGREGARE (R.Maragliano)

Corriere della Sera 09/12/2013 NELLA RICERCA A VOLTE RIFORMARE NON BASTA (G.Rocca)

Corriere della Sera 08/12/2013 GLI IMPEGNI VAGHI SONO COLPE REALI (F.Giavazzi/A.Alesina)

Corriere della Sera - ed. Milano

07/12/2013 NUOVA UNIVERSITA' HUMANITAS I RETTORI: SI', MA CON GARANZIE (F.Cavadini)

Left Avvenimenti 07/12/2013 LE MACERIE DEL MINISTRO CARROZZA (F.Sylos labini)

Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 09/12/2013 STUDIO - LAVORO, I NUOVI SCENARI (B.Lacchini)

il Sole 24 Ore 09/12/2013 Int. a S.Scarpetta: "TAGLIO AL CUNEO E FORMAZIONE PER RECUPERARE NEET E SENIOR"

il Sole 24 Ore 09/12/2013 L'URGENZA DEI NUMERI, L'EMERGENZA DELLE PERSONE (A.Orioli)

il Sole 24 Ore 09/12/2013 NORME - I VECCHI ACCORDI ESCONO DI SCENA

il Sole 24 Ore 09/12/2013 NORME - LAVORO A CHIAMATA CON VINCOLI TEMPORALI E DI ETA' ANAGRAFICA (A.Rota porta)

il Sole 24 Ore 08/12/2013 Int. a R.Bonanni: "TAGLI DI SPESA AL CUNEO, SERVE UN AUTOMATISMO" (G.Pogliotti)

il Sole 24 Ore 08/12/2013 PENSIONI, L'INFORMAZIONE FA BENE (V.D'angerio)

il Sole 24 Ore 07/12/2013 CONTRATTI PER LE DONNE AGEVOLATI IN TUTTA ITALIA (A.Cannioto/G.Maccarone)

il Sole 24 Ore 07/12/2013 L'INAIL FINANZIA LA SICUREZZA (S.Perna)

Corriere della Sera 08/12/2013 LA LEZIONE DI UN SARTO SULL'ITALIA DEI MESTIERI (A.Capocchi)

Corriere della Sera 08/12/2013 PRATO, LA FUGA IN AVANTI DI ROSSI NON AIUTERA' LA COMUNITA' CINESE (D.Di vico)

Corriere della Sera 07/12/2013 PENSIONI, ETA' MEDIA A 59-60 ANNI CINQUANTAMILA DOMANDE IN MENO E GLI STATALI BATTONO I PRIVATI (E.Marro)

la Repubblica 09/12/2013 "OGGI E' IL NOSTRO PUNTO DI PARTENZA TAGLIAMO UN MILIARDO ALLA POLITICA" (S.Poli/M.Vanni)

la Repubblica 07/12/2013 IL GRANDE SPRECO DEI CACCIATORI DI FONDI UE "NOI, CONDANNATI A NON FARE NULLA" (J.Meletti)

la Stampa 09/12/2013 UN TRIANGOLO VIRTUOSO PER ASSUMERE I GIOVANI PARTONO LE MISURECONTRO LA PIAGA DEI "NEET" (W.p.)

la Stampa 07/12/2013 Int. a L.Nicolais: "PIU' DI META' DEGLI EMIGRATI NON TORNA" (R.mas.)

Italia Oggi 07/12/2013 RIFORMATE IL MERCATO DEL LAVORO (S.Cingolani)

Italia Oggi 07/12/2013 UNA "GARANZIA" PER IL LAVORO AI GIOVANI (S.Scabbio)

Italia Oggi 07/12/2013 STABILIZZAZIONI SENZA PALETTI ALLE ASSUNZIONI

Italia Oggi 07/12/2013 AL RECUPERO GLI INDEBITI AI PENSIONATI PUBBLICI

Italia Oggi 07/12/2013 INSERIMENTI ROSA, SGRAVI AL VIA (D.Cirioli)

il Messaggero 09/12/2013 ALITALIA, STIPENDI TAGLIATI E 1.500 ESUBERI (U.Mancini)

il Messaggero 07/12/2013 CAMBIARE REGOLE SUL LAVORO, FISCO E IMMIGRAZIONE (O.Giannino)

il Giornale 08/12/2013 MOLESTATE IL 70 PER CENTO DELLE OPERAIE

Page 3: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

ansa 9dic.txt

CRO:Scuola

2013-12-09 12:58Scuola: Snals, Tar accoglie ricorso contro riduzione ore Negli istituti tecnici e professionali; ora nuovi posti lavoro ROMA

(ANSA) - ROMA, 9 DIC - Il Tar Lazio dice no alla riduzione dell'orario scolastico negli istituti tecnici e professionali.

Con sentenza numero 3527/2013 il Tar, sezione III bis, ha accolto il ricorso dello Snals-Confsal, annullando i provvedimenti

che riducevano l'orario complessivo annuale delle classi seconde, terze e quartedegli istituti tecnici e professionali. Nel 2010 il Ministero dell'istruzione aveva ridotto l'orario delle materie delcorso di studi di questi istituti. Lo Snals

si era opposto proponendo ricorso al Tar. "La sentenza, ormai passata in giudicato, comporta il ripristino delle ore di

insegnamento e delle cattedre. In altre parole, si avranno nuovi posti di lavoroper gli insegnanti". Commenta con soddisfazione il segretario generale Marco Paolo Nigi "l'impegno del sindacato, costretto a ricorrere allo

strumento giudiziario per la tutela degli interessi degli insegnanti, è stato premiato. E questo è avvenuto in un momento in

cui la tenuta dell'occupazione è il nostro obiettivo primario. Tra l'altro, prosegue Nigi, la sentenza assicura la serietà

degli studi, dal momento che la riduzione di orario aveva inciso proprio sulle materie professionalizzanti, determinando una

violazione dei livelli minimi delle prestazioni didattiche". Lo Snals-Confsal auspica che il "ministro rispetti la decisione del Tar. In caso contrario, il sindacato continuerà a

portare avanti le proprie iniziative a tutela degli insegnanti, degli studenti edelle loro famiglie". (ANSA). VN/ S0B QBXB

1agina p

Page 4: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

09/12/13 SCUOLA: ACCOLTO DAL TAR LAZIO RICORSO SNALS-CONFSAL RIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO - AgenParl - Agenzia Parlamentare p…

www.agenparl.it/articoli/news/economia/20131209-scuola-accolto-dal-tar-lazio-ricorso-snals-confsal-riduzione-orario-scolastico 1/1

SCUOLA: ACCOLTO DAL TAR LAZIO RICORSO SNALS-CONFSALRIDUZIONE ORARIO SCOLASTICO

Lunedì 09 Dicembre 2013 12:53

Scritto da com/red

(AGENPARL) - Roma, 09 dic - Il Tar Lazio dice no alla riduzione dell'orario scolastico negli istituti tecnici e

professionali. Con sentenza numero 3527/2013 (presidente Evasio Speranza, estensore Pierina Biancofiore) il Tar,

sezione III bis, ha accolto il ricorso dello SNALS-Confsal, annullando i provvedimenti che riducevano l'orario

complessivo annuale delle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e professionali. Infatti, nel 2010 il

Ministero dell'istruzione aveva ridotto l'orario delle materie del corso di studi di questi istituti. Lo Snals si era

opposto proponendo ricorso al Tar. La sentenza, ormai passata in giudicato, comporta il ripristino delle ore di

insegnamento e delle cattedre. In altre parole, si avranno nuovi posti di lavoro per gli insegnanti! Commenta con

soddisfazione il segretario generale Marco Paolo Nigi “l'impegno del sindacato, costretto a ricorrere allo strumento

giudiziario per la tutela degli interessi degli insegnanti, è stato premiato. E questo è avvenuto in un momento in

cui la tenuta dell'occupazione è il nostro obiettivo primario. Tra l’altro, prosegue Nigi, la sentenza assicura la serietà

degli studi, dal momento che la riduzione di orario aveva inciso proprio sulle materie professionalizzanti,

determinando una violazione dei livelli minimi delle prestazioni didattiche”. Lo SNALS-Confsal auspica che il ministro

rispetti la decisione del Tar. In caso contrario, il sindacato continuerà a portare avanti le proprie iniziative a tutela

degli insegnanti, degli studenti e delle loro famiglie.

Page 5: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Economia

Tar Lazio accoglie ricorso Snals-Confsal su riduzione orario scuolein istituti tecniciTar Lazio accoglie ricorso Snals-Confsal su riduzione orarioscuole in istituti tecnici

Il Tar Lazio dice no alla riduzione dell'orario scolastico negli istituti tecnici e professionali. Consentenza numero 3527/2013 (presidente Evasio Speranza, estensore Pierina Biancofiore) il Tar,sezione III bis, ha accolto il ricorso dello SNALS-Confsal, annullando i provvedimenti che riducevanol'orario complessivo annuale delle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e professionali.Infatti, nel 2010 il Ministero dell'istruzione aveva ridotto l'orario delle materie del corso di studi diquesti istituti. Lo Snals si era opposto proponendo ricorso al Tar. La sentenza, ormai passata ingiudicato, comporta il ripristino delle ore di insegnamento e delle cattedre. In altre parole, si avrannonuovi posti di lavoro per gli insegnanti! Commenta con soddisfazione il segretario generale MarcoPaolo Nigi “l'impegno del sindacato, costretto a ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela degliinteressi degli insegnanti, è stato premiato. E questo è avvenuto in un momento in cui la tenutadell'occupazione è il nostro obiettivo primario. Tra l’altro, prosegue Nigi, la sentenza assicura laserietà degli studi, dal momento che la riduzione di orario aveva inciso proprio sulle materieprofessionalizzanti, determinando una violazione dei livelli minimi delle prestazioni didattiche”. LoSNALS-Confsal auspica che il ministro rispetti la decisione del Tar. In caso contrario, il sindacatocontinuerà a portare avanti le proprie iniziative a tutela degli insegnanti, degli studenti e delle lorofamiglie.

di red - 09 dicembre 2013 12:56fonte ilVelino/AGV NEWS

Roma

Page 6: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

09/12/13 Scuola: Snals-Confsal, Tar Lazio annulla riduzione orario - Yahoo Finanza Italia

it.finance.yahoo.com/notizie/scuola-snals-confsal-tar-lazio-annulla-riduzione-orario-115100232--finance.html 1/1

Scuola: Snals-Confsal, Tar Lazio annulla riduzioneorario

ASCA – 1 ora 25 minuti fa

(ASCA) - Roma, 9 dic - Il Tar Lazio dice no alla riduzione dell'orario scolastico negli istituti tecnici e

professionali. Con sentenza numero 3527/2013 (presidente Evasio Speranza, estensore Pierina

Biancofiore) il Tar ha accolto il ricorso dello SNALS-Confsal, annullando i provvedimenti che

riducevano l'orario complessivo annuale delle classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e

professionali. Infatti, nel 2010 il Ministero dell'istruzione aveva ridotto l'orario delle materie del

corso di studi di questi istituti. Lo Snals si era opposto proponendo ricorso al Tar. La sentenza

comporta il ripristino delle ore di insegnamento e delle cattedre. In altre parole, si avranno nuovi

posti di lavoro per gli insegnanti. Commenta con soddisfazione il segretario generale Marco Paolo

Nigi: ''L'impegno del sindacato, costretto a ricorrere allo strumento giudiziario per la tutela degli

interessi degli insegnanti, e' stato premiato. E questo e' avvenuto in un momento in cui la tenuta

dell'occupazione e' il nostro obiettivo primario. Tra l'altro - prosegue Nigi - la sentenza assicura la

serieta' degli studi, dal momento che la riduzione di orario aveva inciso proprio sulle materie

professionalizzanti, determinando una violazione dei livelli minimi delle prestazioni didattiche''. Lo

SNALS-Confsal auspica che il ministro rispetti la decisione del Tar. In caso contrario, il sindacato

continuera' a portare avanti le proprie iniziative a tutela degli insegnanti, degli studenti e delle loro

famiglie.

Mail 0Condividi 0Cons iglia

Page 7: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

SCUOLA. TAR LAZIO ACCOGLIE RICORSO SNALS-CONFSAL SU RIDUZIONE ORE

NEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI (DIRE) Roma, 9 dic. - Il Tar Lazio dice no alla riduzione

dell''orario scolastico negli istituti tecnici e professionali.

Con sentenza numero 3527/2013 (presidente Evasio Speranza,

estensore Pierina Biancofiore) il Tar, sezione III bis, ha

accolto il ricorso dello SNALS-Confsal, annullando i

provvedimenti che riducevano l''orario complessivo annuale delle

classi seconde, terze e quarte degli istituti tecnici e

professionali. Infatti, nel 2010 il ministero dell''istruzione

aveva ridotto l''orario delle materie del corso di studi di questi

istituti. Lo Snals si era opposto proponendo ricorso al Tar. La sentenza, ormai passata in giudicato, comporta il

ripristino delle ore di insegnamento e delle cattedre. In altre

parole, si avranno nuovi posti di lavoro per gli insegnanti!

Commenta con soddisfazione il segretario generale Marco Paolo

Nigi "l''impegno del sindacato, costretto a ricorrere allo

strumento giudiziario per la tutela degli interessi degli

insegnanti, e'' stato premiato. E questo e'' avvenuto in un momento

in cui la tenuta dell''occupazione e'' il nostro obiettivo

primario. Tra l''altro, prosegue Nigi, la sentenza assicura la

serieta'' degli studi, dal momento che la riduzione di orario

aveva inciso proprio sulle materie professionalizzanti,

determinando una violazione dei livelli minimi delle prestazioni

didattiche". Lo Snals-Confsal auspica che il ministro "rispetti la

decisione del Tar. In caso contrario, il sindacato continuera'' a

portare avanti le proprie iniziative a tutela degli insegnanti,

degli studenti e delle loro famiglie". (Com/Gas/ Dire)

12:05 09-12-13 NNNN

09-12-2013

Pag. 1 di 1

1

• DIReS

Page 8: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

SNALS

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 6

La ProTlTilcia iEEe ••••

opo la manifestazione del trenta novembre a Roma, a cui hanno preso parte i sindacati della scuola pubblica, per richiamare

l'attenzione del governo e della politica sulle gravi problematiche che affliggono il servizio scolastico, non si placa lo stato di agitazione nei vari plessi della provincia pontina e non solo. «La scuola e il lavoro del personale docente e ata risultano paralizzati - spiega il segretario provinciale dello I11III (Sin-

Data 08-12-2013 Pagina 6 Foglio 1

dacato nazionale lavoratori della scuo-Canio Miele serve una presa di

posizione seria da parte del governo e della politica per restituire alla scuola pubblica gli strumenti per garantire un servizio adeguato alle necessità degli studenti e competitivo con le richieste del mercato del lavoro e quindi del futuro lavorativo dei giovani». L'impegno dei sindacati a favore del potenziamento delle risorse destinate all'istruzione pubblica prosegue con il con-

gresso nazionale del 10,11 e 12 dicembre a Fiuggi. «L'obiettivo è un piano di interventi e strategie mirate ad ottenere risposte dalle istituzioni - conclude Miele - cosÌ come continueremo come I11III a chiedere alla Provincia di Latina di rivedere il piano di riassetto scolastico attualmente in vigore, che non tiene assolutamente in considerazione le diversità del territorio e la necessità di distribuire meglio il numero degli iscritti, per rilanciare le scuole a rischio chiusura per carenza di alunni e rendere più vivibili quelle in esubero».

Roberta Caril1a

""""""'"

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 9: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 11

n Sole9]{l mmrn

Più trasparenza e competizione per rilanciare la scuola

, Italia (così ci dicono le indagini , Ocse-Pisa sugli esami di terza

media) migliora e recupera terreno rispetto agli ultimi anni, ma resta sotto la media degli altri Paesi più industrializzati. C'è dunque ancora moltastradadafare. Un piccolo contributo potrebbe arrivare a mio avviso da una maggiore trasparenza. Perché non rendere pubblici i risultati delle prove lnvalsi e farli diventare un vero strumento di valutazione della scuola e degli alunni? Oggi ogni genitore può conoscere l'esito della prova per il proprio figlio ma raramente conosce la media complessiva della classe e dell'istituto. Non si tratta di stilare una classifica di serie A, B o C, ma dì innescare una sana competizione che potrebbe essere da sprone per l'intero sistema.

Marta G. Bari

Data 09-12-2013 Pagina 18 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 10: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 12

Data 09-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 23

Perché le donne non fanno (ancora) carriera all'università? di ORSOLA RIVA

A PAGINA 23

Tmpmfl Circa 22 studentesse su 100 terminano gli studi Tra i ragazzi sono solo 15

2

Foglio 1 /2

Università Poco spazio in Italia per la carriera femminile. I risultati della ricerca condotta da due fisici di Ca' Foscari

Com' è difficile trovare una donna rettore Le laureate sono il 58%, le professoresse solo il 22%: la dispersione rosa

Un tubo che perde, ecco cosa sono le donne all'università: il 58 per cento dei laureati, il 52 per cento dei dottori di ricerca, il 45 per cento dei ricercatori, il 34 per cento dei professori associati, il 20 per cento .degli ordinari. Un tubo che perde. Le ragazze con un diploma di scuola superiore che si iscrivono all'università sono quasi sette su dieci (contro poco più della metà dei diplomati maschi). Su 100 donne iscritte all'università 22 raggiungono la laurea: nel caso dei maschi, solo 15 su 100 si laureano. Ep-pure, nonostante la «superiorità» delle donne nella fase della formazione, le do-centi universitarie sono poco più di un terzo del total e: il 35 per cento, in assoluto la percentuale più bassa del pubblico impiego, eccezion fatta le aziende municipalizzate dei trasporti.

In Francia e Germania sono poche di più, nel Regno Unito superano il 40 per cento, ma bisogna spingersi su al Nord, nella «solita» Finlandia, per arrivare alla parità. La difficoltà delle donne a raggiungere i più alti livelli di carriera non è certo un fenomeno circoscritto all'Italia, né tanto

meno al mondo dell'Accademia. Le cause, anche in questo caso, sono diverse e articolate. A partire da una tendenza all'«autosegregazione», che spinge le donne

prendendo come campione quelli banditi nel 2008 per Economia e Chimica. Dall'analisi del campione si vede che le commissioni composte esclusivamente da uomini tendono a scegliere i candi-

a iscriversi in massa ai corsi di dati maschi, mentre basta la pre-laurea umanistici (1'80 per cento) senza di almeno una donna in e ad autoescludersi da quelle commissione per colmare lo scientifiche (31 per cento) e so- svantaggio. Spiega Daniele Chec-prattutto da ingegneria (21 per chi, professore di Economia poli-

cento). tica alla Statale di Milano e stu-Romana Frattini, ricercatrice dioso del sistema dell'istruzione:

di Fisica della materia a Ca' Fosca-ri,è autrice con Paolo Rossi (ordi- <<L'evidenza empirica dice che a nario di Fisica teorica a Pisa) del parità di pubblicazioni, le donne Report sulle donne nell'universi- sono svantaggiate nei concorsi a

cattedra. In parte è una questione tà italiana (2012): «Solo nelle di- di omofilia, in parte è un proble-scipline umanistiche la percen- ma culturale in senso lato. Penso tuale di docenti maschi e femmi-ne è paragonabile, almeno fra ri- alla mia disciplina: le donne si

orientano più facilmente su ecocercatori e associati, ma bisogna nomia del lavoro che su econo-considerare il punto di partenza: mia matematica Come se si oc-8 iscritti su 10 sono donne. I po-chi ragazzi che scelgono questi I cupassero di argomenti con una corsi di laurea sono molto moti_valenza pratica maggiore. La stes-

o sa Janet Yellen (scelta da ab ama vati: e COSI fra gli ordinari gli uo- per guidare la Fed) è un' economi-mini tornano a imporsi con largo sta del lavoro. Per questo sono tastacco». vorevole alle quote: con le quote F~i c'~ l? questione delle com- . si corregge questo complesso

IDISSlom d ~same, c~e sono com- I culturale inconscio e sul lungo poste quasI esclUSIvamente da uomini. Due docenti di economia dell'Università della Calabria, Maria De Paola e Vincenzo Scoppa, hanno realizzato uno studio

periodo si batte il pregiudizio». In Italia le donne sembrano

meno «portate» anche per i ruoli dirigenziali, se su 78 rettori italia-

sulle dinamiche dei concorsi per ni solo 5 non sono maschi. Lida professore associato e ordinario Viganoni, professore ordinario di

Geografia e dal 2008 rettore al!'Orientale di Napoli, è la decana di questo sparuto manipolo. <<Anch'io, i primi tempi da rettore, continuavo a pensare di dover dimostrare di essere all'altezza del ruolo. Non sono però favorevole alle quote rosa, le trovo mortificanti. In generale credo che giochi molto anche l'incapacità delle donne di fare rete. La crisi poi influisce negativamente: in assenza di turnover le donne sono la categoria più penalizzata». Cristina

Messa, professore ordinario di Diagnostica per immagini e vice direttore del Cnr dal 2011, è stata nominata rettore della Bicocca il 10 ottobre di quest'anno. «Spesso le donne si autoescludono e invece dovremmo osare di più, non tirarci indietro con la scusa della famiglia. Oggi a medicina si iscrivono più donne che uomini e anche i pazienti non sono più diffidenti nei confronti di noi dottoresse. Ma la parità la raggiungeremo davvero solo quando una rettrice donna non farà più notizia: allora vorrà dire che il problema della discriminazione di genere è veramente risolto».

Orso la Riva ({) RIPRODU1,ONr RISHlVI\T/\

NOTIZIE E APPftOfONDlMml sul Canale scuola www.corriere.itlscuola/

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 11: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 14

Data 09-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 23 Foglio 1

La «rivoluzione» di Londra Prof migliori nelle scuole a rischio LONDRA - Impariamo da Shanghai: per l'ispettore capo della scuola britannica il Regno Unito deve prendere esempio dalla Cina, dove nonostante un investimento minore i risultati in materie essenziali come matematica, scienza e lettura sono superiori. In particolare, Michael Wilshaw

n rendimento è mediocre perché mediocre è l'aspettativa non solo dei genitori, ma anche, e soprattutto, degli insegnanti. L'ispettore chiederà al governo di incentivare presidi e docenti particolarmente abili ed efficaci a trasferirsi in quartieri e regioni dove la

scuola pubblica non funziona, vuole adottare un modello per insegnanti itineranti che considera alla base del successo asiatico. A Shanghai - ha sottolineato al Sunday Times anticipando il suo rapporto annuale sull'istruzione pubblica - i migliori professori della città vengono spediti nelle scuole con

Chi accetterà gli incarichi più «difficili» farà carriera

posti come il Norfolk o il Suffolk dove povertà è spesso sinonimo di scarso rendimento, soprattutto tra i maschi bianchi in età scolastica (il gruppo etnico più indietro accademicamente e allo stesso tempo più bisognoso di pasti gratis, che nelle scuole

il peggior rendimento, un trasferimento essenziale per chi vuole fare camera. Niente spostamento, niente aumento di stipendio e niente promozione. A frenare gli allievi delle scuole britanniche, secondo Wilshaw, è spess.o «un'imperdonabile povertà di aspirazioni».

britanniche sono concessi solo a famiglie particolarmente svantaggiate). Wilshaw prevede una trasferta di «due o tre anni», una specie di «servizio nazionale» per «arginare !'inaccettabile spreco di potenziale umano».

Paola De Carolis

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 12: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 15

COBBIEBE DELLA SEBA

La scuola da salvare Abbatteremmo forse le arcate superiori del Colosseo? Elimineremmo dalla «Divina Commedia» il Paradiso? Certamente no: eppure effetti non dissimili avrebbe la proposta, caldeggiata sulla «Lettura» del Corriere (10 dicembre) da alcuni ped~gogisti, di togliere l'anno finale ai licei. E assurdo pensare che i problemi della scuola possano essere alleviati decurtando la formazione superiore di un 20% e privandola dell'anno in cui lo studio è più maturo, il quinto (dove non è affatto vero che «ci si annoia»). La riduzione non ci porrebbe su un piano di parità con altri Paesi (in Francia del resto hanno dovuto rimediare istituendo percorsi

aggiuntivi di due anni per l'accesso alle grandes écoles universitarie). poiché ci priverebbe della risorsa più importante: la cultura classico- umanistica e scientifica, con la storia, l'arte e la civiltà italiane. Ho partecipato agli incontri di esperti convocati a consulto dal ministero dell'Istruzione negli anni 2000, e posso testimoniare che «l'anno in meno» venne inizialmente sostenuto in ambito ministeriale, per poi essere sonoramente bocciato dal mondo della scuola e degli studi. Non per motivi sindacali. ma culturali e formativi. Invece di dedicarci all'ingegneria degli ordinamenti scolastici, dovremmo rafforzare la formazione di vasto respiro " che è il pregio dei nostri licei. I quali non

Data 08-12-2013 Pagina 45 Foglio 1

sono certo «sacri» - così pure si ironizza - ma sono l'unico potenziale ascensore sociale rimasto in Italia. Lo scandalo è semmai che storia e geografia abbiano solo un'ora e mezza a testa; che si affronti l'integrazione degli immigrati senza un'educazione civica e riducendo lo spazio dell'italiano nella scuola dell'obbligo; che gli studenti arrivino alle medie (e chi lavora nella scuola lo sa) senza aver mai studiato unità d'Italia, guerre mondiali né totalitarismi; e si affaccino alle superiori ignorando quasi tutto delle civiltà che hanno fondato l'Europa: Greci, Romani ed Ebrei.

Fabrizio Polacco, Roma [email protected]

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 13: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 17

Data 09-12-2013 Pagina 36/37 Foglio 2/3

l EUROZONA l lLOSTUDIOJ

"Ricerca e sviluppo la spesa è in calo" lo certifica l'lstat

"A novembre cala l'indice Pmi, la ripresa ha perso slancio"

la spesa per ricerca e sviluppo subirà un calo dello 2,1 per cento nelle istituzioni pubbliche e dello 0,7 per cento nelle imprese: è quanto stima l'lstat per il 2013. Il dato emerge da uno studio, diffuso oggi, relativo all'anno 2011, quando gli investimenti hanno raggiunto 19,8 miliardi (1'1,25 per cento del Pii), con una crescita nominale dello 0,9 per cento e un calo, al netto dell'inflazione, dello 0,4 per cento rispetto al 2010 (quando valeva 1'1,26 per cento del Pii). la spesa in ricerca è cresciuta 5010

nelle imprese (+2,3 per cento), ed è una spesa privata per il 58 per cento. Ma anche per questa voce si va adesso verso il segno negativo.

(r.rap.)

10 RIPHODUllONE fl\SfHVATA

L'indice Pmi dell'eurozona è calato a 51,7 punti a novembre dai 51,9 punti di ottobre. Si tratta dell'ultima stima. L'indice è stato rivisto al rialzo rispetto alla stima iniziale di 51,5 punti. Chris Williamson, capo economista di Markit, ha dichiarato che il calo conferma che «la ripresa ha perso slancio» nel mese di novembre. «Anche se - ha aggiunto

LA FIDUCIA NEI GOVERNI In %, dati 2012

o SVIZZERA

LUSSEMBURGO'

OLANDA

REGNO UNITO

FRANCIA

GERMANIA

STATI UNITI

SPAGNA

ITALIA

GRECIA

10 I.

20 30 40

L'EFFICIENZA DELLA GIUSTIZIA CIVILE Indice efficienza, dati 2012-'13

NORVEGIA

OLANDA GERMANIA REGNO UNITO

o 08

Media Dese I ••••••••••

FRANCIA

STATI UNITI

SPAGNA GRECIA

ITALIA 1.Ile:G""rn"'MaiaGla~,l~IJ

Williamson - non dobbiamo perdere di vista il fatto che la regione sta crescendo di nuovo, in netto contrasto con il calo visto In precedenza nel corso dell'anno. Rimane chiaramente una preoccupazione se il tasso di crescita resta così fragile come lo è in questo momento».

(r.rap.)

Cl RIPRODUZIONE RISERVATA

50 60 70 80 I I

i IDllle:G~"nm,",ataGt,"ce~1J

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 14: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 21

LA STAMPA

I ORIENlfuV1FNrO OBBUGA1DRIO

A14ANNI \VAl;I'ER PASSERINI

li ultimi dati sui diplomati italiani raccontano dei nostri

ritardi e delle nostre speranze. L'indagine ha coinvolto 48.272 diplomati a luglio 2018 di 347 istituti scolastici aderenti ad AlmaDiploma, in particolare di Lazio, Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria. Il dato che più colpisce è quello della soddisfazione;, 1'84% dei giovani è decisamente o moderatamente contento della sua esperienza scolastica.

II 58% vorrebbe però un maggiore orientamento sulle scelte post diploma. Tanti i pentiti della scelta. Se tornassero ai tempi dell'iscrizione alla scuola superiore, 55 diplomati su cento ripeterebbero lo stesso corso, ma 44 su cento cambierebbero l'indirizzo di studio e/o la scuola: 1'11 su cento ripeterebbero il corso ma in un'altra scuola, 7 sceglierebbero un diverso indirizzo/corso della propria scuola e 26 cambierebbero sia scuola sia indirizzo.

Tra le ragioni del cambiamento, l'allargamènto delle materie, un maggior rapporto con il mondo del lavoro e una maggiore coerenza con i successivi corsi universitari. Quello che emerge sotto traccia è la relativa incertezza, per non dire solitudine, delle scelte compiute a 14 anni, che precocizzano decisioni lasciate spesso al caso.

È qui che deve entrare in gioco l'orientamento; perché le scelte sbagliate ipotecano il futuro. Serve una massiccia iniziativa di sensibilizzazione delle famiglie e dei ragazzi, che a quell'età non possono essere lasciati soli o in balia delle mode.

Data 09-12-2013 Pagina 26 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 15: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 22

Data 07 -12-2013

ItaliaOggi Pagina 10 Foglio 1

La cultura umanistica ~erve anche per padroneggiare l'ormai inevitabile dialogo interetnico: se non sai chi sei, non puo.i confrontarti con gli altri

DI GIANFRANCO MORRA,

Il numero 6, appena comparso, del Mulirw, ora diretto da Michele Salviati, si apre con una palinodia del Liceo Classico (Màurizio

Bettini) e si chiude con un appello in difesa della cultura umanistica (firmato da Alberto Asor Rosa, Emesto Galli della Loggia e Roberto Esposito). Di questi intellettuali, che coprono quasi tutta l'area della sinistra, la denuncia (pericoloso eccesso di tecnologia) e la proposta (difendere le scienze umarie) paiono del tutto motivate e richieste.

La cultura e la scuola, in Europa, nacquero da un matrimonio durato a luilgo tra il messaggio biblico e la cultura greco-latina. Di cui prima i «collegia» dei Gesuiti (ma anche quelli luterani di Melantone), poi i licei classici nell'Italia unitaria (spesso negli stessi edifici) furono la realizzazione pedagogica. I1umanesimo e il Rinascimento si aprirono alla rivoluzione scientifica di Galilei e Cartesio. E per alcuni secoli la scienza rimase una filosofia della natura. I licei, conservando iI primato della classicità (greco e latino), dettero spazio anche alle materie scientifiche. Ma lo svolgimento sempre più intenso e differenziato delle scienze fisiehe, spesso tradotto in tecnologie di rara efficienza, imposero l'aggiunta di un liceo diverso, quello scientifico, nato con la riforma Gentile. Nel quale la scienza aveva spazi più ampi, ma il latino insieme con la filosofia assicurava il nutrimento della tradizione clàssica.

n vero salto (anticipato dalla riforma fascista di Bottai) fu nel secondo dopoguerra. Con una serie di provvedimenti governativi la scuola si allontanò sempre più dall'umanesimo formativo del passato: la «scuola

media unica» di Fanfani, la proliferazione degli istituti professionali, la banalizzazione dell'esàme di maturità e l'apertura delle facoltà universitarie a ogni tipo di diploma (Sullo), il pensionamento degli esami di riparazione (D'Onofrio), il privilegio delle tre «i" (impresa, inglese, internet) da parte di due disinvolte ministre lombarde, la frenesia per gli istituti sperimentali, la demenziale parcellizzazione dalla discipline universitarie, spesso solo nell'interesse dei docenti, tutto contribuì a porre in prime piano l' «idolatria ideologica del mercato». A discapito della formazione integrale della persona, che certo la «classicità» assicurava, proprio perché l'aggiornava alle e,sigenze dei tempi mutati.

Oggi l'Italia occupa gli ultimi posti, nelle graduatorie mondialì dell'istruzione: sia per la formazione largamente scomparsa, sia per l'apprendimento che poCo addestra alla professione. Una scuola, media e universitaria, che poco istruisce e ancor meno educa, non può che produrre disoccupazione giovanile. E l'abissale ignoranza dei diplomati, anche nell'usa della lingua nazionale, appare evidente nelle domande di iscrizione all'università e nelle relatìve prove d'accesso. La frenesia dell'inglese ha fatto dimenticare l'italiano, l'abuso del web si è tradotto in primitivismo linguistico. Scuola e università debbono anche preparare alla professione, mà non sono una azienda, bensì il luogo della formazione e della informazione ..

Ogni nostalgia del passato è sterile. Ma ogni rifiuto della tradizione è distruttiva della identità nazionale. Nel secolo inci.U fu unificata, 11talia trasse i suoi ideali proprio dalla tmdizione umanisticadella nostra penisola: contro ima cultura scientistica imposta dagli occupanti francesì;gli

artefici del risorgimento rivendicarono i nostri Dante e Petrarca, Machiavelli e Vico. Essi sapevano che l'identità di un popolo non può essere trovata nelle scienze fisiche, identiche in tutto il mondo ed oggi espresse in lingua inglese, ma solo nel riferimento a quelle fonti, che l'avevano formata, di cui quella umanistica non era certo meno importante di quella scientifica.

Mentre vantiamo l'eguaglianza e i pari diritti, escludiamo dalla scuola formativa e dalla cultura autentica la stragrande maggioranza degli italiani, orientandoli verso l'industria culturale, necessariamente effimera, dei mass-media. Tutti parlano di dialogo interetnioo, ma dimenticano che è possibile solo a chi possiede una identità, che per l'Europa (e per gli Stati Uniti, certo più sensibili di noi al problema) significa classicità e umanesimo. In mille attività e abitudini degli europei le lingue greca e latina non sono «morte», ma «parlate».

Ancor oggi non pochi paesi ci invidiano il liceo classico. Certo, mentre una volta. era la scuola più frequentata, oggi battè il passo. Eppure iI suo modello è ancora valido e utile: conservare e aggiornare la nostra identità, aprirsi alle tecniche vaccinati dai tecnicismi, essere uomini del proprio tempo senza tagliare il cordone ombelicale con la tradizione, cavalcare la razionalità strumentale del progresso tecnologico ma non dimenticare quella fondativa del pensiero filosofico, Colmare l'abisso tra le , due culture, non per confonderle, ma per farle convivere.

Ce lo ha insegnato il più grande scienziato del Novecento: «Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. I1univerlio non è nei numeri, è nel mistero»(Einstein).

--© Riproduzione risetvata __

~~-:!?g}))~(~_~.!..oU'.2_-f-----'"'"''''' ""'" "b",{'" ""Mn"'mm)

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 16: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 23

Data 09-12-2013 Pagina 14 Foglio 1

«Bisogna insegnare agli alunni a scegliere fin dalle elementari»

ROMA «L'orientamento è fondamentale. Ma non deve essere un supermercato in cui si va e si compra, come succede ora con gli studenti che vengono portati a visitare le scuole alla vigilia delle iscrizioni». Mario Rusconi, vice presidente dell'Anp (Associazione nazionale presidi) chiede un cambio di passo nel modo con cui la scuola suggerisce e accompagna gli studenti nelle scelte decisive. «L'orientamento deve essere una metodologia utilizzata fin dalla scuola primaria». I ragazzi che non proseguono con gli studi vanno ad ingrossare le fila dei Neet (i giovani che non lavorano e non studiano)? «Sì. E soprattutto al centro sud,

rischiano anche di andare a finire nelle maglie della microcriminalità» . Negli studi conta l'ambiente familiare. La scuola sembra non riuscire a colmare i gap socio-economici. vero? «Purtroppo i dati statistici ci dicono sempre più che c'è una corrispondenza biunivoca fra condizioni socio-culturali dei genitori e risultati degli studenti. La scuo-

«VANNO DATE BORSE DI STUDIO A CHI HA VERAMENTE VOGUA DI IMPEGNARSI»

la non rappresenta più quell'ascensore sociale che è stato dagli anni '50 agli anni '70. E' un grosso problema». Come intervenire? «Dando libri gratuiti a chi non può permetterseli. E poi borse di studio per chi ha voglia di impegnarsi. Ma bisogna intervenire anche sulla media. Non ci sono corsi di sostegno per i ragazzi in affanno. Così i tre anni passano velocemente e i meno fortunati scelgono e scelgono male. E poi un'altra delle grosse sfasature è che le scuole italiane chiudono completamente durante le vacanze. In questo modo se la famiglia non si può permettere di offrire stimoli, lo studente rischia di essere abbandonato a se stesso».

A.Cam. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 17: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 24

Scuola, fuga dei diplomati solo l su 3 all'università

~Il17% degli studenti abbandona l'ateneo nel corso del primo anno

ROMA Quasi uno su due se potesse tornare indietro farebbe un'altra scelta. Gli studenti italiani sull'efficacia della scuola non hanno molto da ridire, anzi, si dimostrano abbastanza soddisfatti. Ma al momento della maturità il 44% di loro guarda indietro e pensa:«Sarebbe stato meglio prendere un altro indirizzo di studi».

A 14 anni scelgono soprattutto i genitori. E nelle scelte, più che all'attenzione delle vocazioni, incidono i condizionamenti familiari determinati da cultura, condizioni sociali e situazione economica.

LA FAMIGLIA 11 dato non emerge da un semplice sondaggio ma da una ricerca di ampio respiro che coinvolge oltre 48mila studenti diplomati che sono stati intervistati a maturità appena conclusa. A condurla Almadiploma, l'associazione di scuole superiori che intende fare da ponte con il mondo del lavoro. La ricerca è stata

condotta in 347 scuole di cinque regioni (Lazio, Puglia, Emilia Romagna, Lombardia e Liguria). Solo tre diplomati su lO proseguono con l'università. E anche sulla rinuncia all'università incide la famiglia. Perché più è alto il livello di studi dei genitori e più i ragazzi proseguono avanti fino alla laurea. Molti degli studenti che hanno scelto di continuare poi, in realtà, rinunciano già durante il primo anno di corso (17 studenti su 100). «Un Paese avanzato non può permetter-

si questo spreco di risorse umane», sostiene Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea (il consorzio interuniversitario a cui si collega AlmaDiploma), «Una situazione che mette in luce l'urgenza di cambiare il modo di fare orientamento: così come viene fatto non funziona», aggiunge. I ragazzi sembrano avere idee più decise sul loro futuro. Sognano un posto di lavoro stabile, possibilità di guadagno e di carriera. E chi si iscrive all'università lo fa nella speranza di poter poi fare il lavoro che più piace, per approfondire i propri interessi e per avere un futuro ben retribuito, sempre secondo l'indagine AlmaDiploma.

IL LAVORO Al mondo del lavoro si guarda

Data 09-12-2013 Pagina 14 Foglio 1 /2

ALl'INDOMANI • DELLA MATURIJ A OLTRE LA MElA DEI RAGAZZI SOSTIENE DI AVER FATTO LA SCELTA SBAGLIATA

già durante le superiori. Quasi la metà dei 1genni ha infatti svolto uno stage prima di arrivare al diploma. Una esperienza valutata da quasi tutti i ragazzi nf"\c,tT"m

importante. Non anche esperienze gionale o saltuario Gli studenti non trascurano nemmeno l'esperienza all'estero. Il 31% dei diplomati dichiara di aver fatto almeno un periodo di studio fuori dai confini nazionali. Regno Unito, Francia, Spagna e Irlanda le mete più richieste. I giovani sembrano avere consapevolezza anche delle lingue. Uno su due dichiara infatti di avere una conoscenza "almeno buona" dell'inglese scritto. Percentuale che scende notevolmente con le altre lingue come il francese, lo spagnolo e il tedesco. Altrettanto "buone" anche le competenze informatiche per 87 diplomati su 100.

LA SODDISFAZIONE E l'esperienza nella propria scuola? Ben 31 ragazzi su 100 si dicono "decisamente soddisfatti" e oltre uno su due "moderatamente" soddisfatto. Un ritratto in positivo che sfata molti luoghi comuni. Ora si tratta di capire come permettere ai tredicenni, al momento della loro prima importante scelta della loro vita di seguire la loro vocazione.

Alessia CampIone (15) RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 18: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 25

, I numeri dei diplomati J ----- --------_ .. _- -

Giovani di 19 anni che si iscrivono all'università

30%

Voto medio di diploma

76,2/100

I Abbandonano ,Provengono da i l'università 'famiglie i cui : durante il primo: genitori non

anno di studi i hanno una laurea

17% 82%

, Ottenuti da16% Studenti con l i dei diplomati I o più ripetenze

1

- 100 e 100 1 15% elode I

Giovani incerti . Vogliono solo sul loro futuro ! studiare dopo dopo il diploma I il diploma

Intendono . coniugare studio , e lavoro

I 16 su 100. i 50 su 100 : 8 su 100

Gli studenti che, Ripeterebbero tornando indietro, lo stesso corso, sceglierebbero ma in un'altra un altro indiriuo scuola di studio

44% 11%

~Oltl OALl'iIIl.IUA: ~ltill{!E ErI ESt'lJJlìJIJJNZE ltl~IJJSìERO

Diplomati che : Diplomati che Studenti che hanno svolto . dichiarano di hanno fatto almeno unostage avere una un'esperienza durante "buona di studio le superiori conoscenza" I all'estero

della lingua ! inglese

48% 50% 131%

I

;fii' .. ~J

Il DIPLOMA A 14 anni, dopo la terza media, scelgono soprattutto i genitori

Data 09-12-2013 Pagina 14 Foglio 2/2

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 19: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 26

I

Data

Pagina

Foglio

08-12-2013 1 1 /2

Il governo mette a dieta gli studenti Carla Massi

Più cibi integrali, meno carne rossa. Più alimenti ricchi di fibre e meno zuccheri semplici. Più prodotti biologici e

meno ortaggi delle serre. Più frutta a km zero e meno verdura che arriva da Paesi lontani. Le scuole cominciano ad organizzarsi, a modificare le gare d'appalto, a pensare a una nuova cultura alimentare. CosÌ come è scritto nell'articolo 4 (Tutela della salute nelle scuole) del decreto, approvato qualche settimana fa, del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza. Non consigli nutrizionali, dunque, ma obblighi di legge.

Continua a pago 21

SI DOVRANNO MODIFICARE LE GARE D'APPALTO: ATTENZIONE ANCHE AL PROBLEMA DELLA CELIACHIA

Scuola, le mense a dieta Il CASO -----------------------------segue dalla prima pagina

Dettati dall'allarme per l'obesità infantile (uno su tre dai 6 agli undici anni pesa troppo), per !'ipertensione già alle elementari tra i sovrappeso, per la glicemia alta e per il diffuso disagio relazionale dovuto proprio alle grandi forme.

IL CAMBIO Nuove linee guida, si legge nel comma 5 bis, «per disincentivare, nelle scuole di ogni ordine e grado, la somministrazione di alimenti e bevande sconsigliati, ossia contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi, zuccheri semplici aggiunti, alte quantità di sodio, nitriti o nitrati utilizzati come additivi, alte quantità di teina, caffeina, taurina e per incentivare la somministrazione di alimenti per tutti coloro che sono affetti da celiachia». Anche per loro il governo ha deciso che vada ritagliata una quota nel bando delle gare d'appalto. Certo è che qualsiasi cambiamento nei pasti quotidiani non deve far «derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Si prevede an-

che l'attribuzione di un punteggio per «le offerte di servizi e forniture rispondenti al modello nutrizionale denominato dieta mediterranea». Si ridurrano, cosÌ, le proposte di pasti etnici che negli ultimi anni sono stati introdotti soprattutto nelle scuole elementari.

Nuo~i approwigionamenti, dunque, di alimenti ricchi di fibre, dalla pasta al pane ai cereali all'orzo ai fagioli alle lenticchie ai carciofi, che regalano una sensazione di sazietà e fanno mangiare il giusto. Che creano massa nell'intestino e facilitano le funzioni fisiologiche. Nessuna preclusione per il pesce condito, è specificato, con olio extravergine di oliva. Come le verdure, i sughi e le zuppe. Via libera per uova, latte e yogurt. Due sole limitazioni, appunto: carni rosse (bue e cavallo) e zuccheri semplici (ad assorbimento rapido quelli utilizzati per i dolci, in polvere o in zollette). «La carne rossa si digerisce con difficoltà e, in età adulta, può diventare concausa di patologie anche importanti come il cancro del colon - spiega Ermanno Calcatelli presidente dell'Ordine dei biologi esperto in nutrizione -.

Attenzione, fin da piccoli, anche al sale. E attenzione anche a tute-

lare il fegato che non riesce a sopportare carichi di grassi e fritti neppure nei bambini. Piuttosto insegnare ad apprezzare, seppur in piccole dosi, noci e frutta secca».

CIBI MEDITERRANEI Il cibo di qualità e i prodotti della dieta mediterranea dovranno essere inseriti nei menù delle scuole italiane, dagli asili nido alle superiori. Il testo obbliga le scuole a prevedere, nelle gare d'appalto, una quota per i prodotti biologici e una per i cosiddetti a filiera corta, coltivati cioè in terreni molto vicini a quelli dove vengono prodotti e consumati. La mensa come scuola. Per imparare a scegliere i cibi, per abbinarli nel modo giusto, per far nascere un buon rapporto con l'abitudine al mangiare. Perché sono più di due milioni i giovani che in ita-lia soffrono del di-sturbo del com-portamento ali-mentare. Oltre al-l'obesità anche la bulimia e l'anoressia affliggono gi adolescen-ti. «Un fenomeno che preoccupa - spiega Piernico-la Garofalo presidente

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 20: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 27

della Società italiana di medicina dell'adole-scenza che ha lavora-to su questi dati - per-ché tanti giovani non riconoscono il distur-bo e rifiutano il trattamento. I problemi ven-gono riversati sul cibo, l'alimentazione, anche a 8 anni, diventa la soluzione di un disagio, della tossicità delle relazioni e delle tensioni».

PRIMA COLAZIONE Bambini anche a lezione di prima colazione. Nel 2012, dati Unicef-Istat, la quota di bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni che fa il pasto mattutino in modo sregolato si attesta sul 10%. La fascia tra gli 11 e i 17 è quella più a rischio perché, nella maggior parte dei casi, si affida ad una tazza di caffè e latte e basta. Affidandosi poi, nell'arco della giornata a più di uno snack come patatine o noccioline.

Data 08-12-2013 Pagina 1 Foglio 2/2

I cibi biologici, con ogni probabilità, faranno fatica ad entrare nelle scuole per via dei costi che vengono stimati tra il 50 e il 100% in più rispetto agli stessi non biologici. Nonostante questo, le mense biologiche, a cominciare dai maggiori Comuni, sono aumentate del 51% negli ultimi cinque anni: sono 1.196 quelle totalmente bio, la maggioranza nelle regioni del Nord come si legge in una ricerca Nomisma.

Carla Massi © RIPRODUZIONE RISERVATA

stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 21: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 28

Data 09-12-2013

il Giornale Pagina 1 6/1 7 Foglio 1 /2

Nessuno al mondo diserta la scuola come gli italiani Secondo l'Dese soltanto gli studenti turchi e argentini saltano le lezioni più dei nostri

cosa di unico e di inimitabile, -"C"-ri"'s'-'-ti .... a'-'-n"'o'-'G""a"'tt'-"--i ______ nel suo curriculum: Bruno se

mrequesto assentarsI com ver- do ribaltato: professori che cobiridicolidellevariezoneitalia- nosco benemiraccontano dial-

III Caro Vidocq, la tua eredità è in buonemani. Lascia che spieghi a chi non ti conosce chi sei e che razza di leggenda rappresentinellanostramemoria, senza timori di esagerare. Sia detto agli ignari: Vidocq in realtà si chiama Bruno, ma si è meritato ilmitico soprannome- doveroso omaggio all'imprendibile filibustiere di Francia - nell' arco

ne andava perilsolo gusto diandarsene, diciamo pureperorgoglio personale, in una sfida serrata con il chiuso dell' aula e con il controllo dei professori. Aveva dentro una molla tutta sua, inspiegabile eindefinibile. Se ne andava anche quando non c'era alcun motivo per andarsene. Se ne andava persino quando a scuola ci stava bene. Se ne andava perchè questo era

dei cinque anni liceali. Nessu- il richiamo e la vocazione. Nes

ne: bigiare, fare sega, marinare. È imbarazzante, sembrano sgarbidasignorine.Iltuoesempio imperituro non può subire una simile umiliazione: le tue non erano bigiate, ma quali bigiate' le tue erano a pieno titolo evasioni. Perchè tu eri capace di presentarti davanti a scuola, di darci un saluto, magari difrequentare la lezione che ti interessava o ti conveniva, ma poi in un modo o nell' altro ti volati-

no di.n~i, compagni suoi e testi: suno più dilui, mai, ha meritato lizzavi. E non c'era verso di fermom dI cotanta epopea, potra l'onore di quel soprannome: mai dimenticare. Francois Vidocq, l'imprendibi- marti, per quanti bidelli potes-

Chestoria,ragazzi.Approda- le. Da allora, moltifaticano ari- sero sguinzagliarti alle calcato timidamente alle superiori, cordare che in realtà si chiama gna. l'inesperto Bruno impiega po- Bruno.Luièpertuttiepersem- Vidocq, senza piaggeria: eri chissimo a prendere le misure pre Vidocq,enonc'èaltro dadi- un artista. Maneggiavi giustifieamanifestareilsuoinarrivabi- re. cazionicomecartedapoker,falle talento. L'aula gli sta stretta, Tornando a noi, leggendario sificavi firme come un nuovo le ore di lezione lo soffocano. compagno degli anni migliori: Giotto, inventavi malanni coCome studente è anche capa- sì, puoi essere fiero, latuaeredi- me il più incallito dei falsi invalice, sui suoi risultati niente da di- tà è in buone mani. Le giovani di. lo non posso dire che cosa si re: ma per piacere non gli chie- generazioni non riescono più inventino e come si muovano i dano di restare seduto al posto ad esprimere un mito paragodalla prima all'ultima ora, sei nabile al tuo, ma puntano tutto giorni su sei. Umanamente in- sullaforzadelcollettivo:mediasostenibile, per un tempera- mente, sono trai primi almonmento come il suo. Eccolo così do. Non sono chiacchiere da dispiegarenelmodopiùnatura- bar: l'alto riconoscimento arriletuttal'inventivaetuttol'estro va direttamente dall'Ocse, e necessari al pronto riscatto, in scusa se è poco. Nella recente una lotta senza quartiere che indagine sugli studenti quindiha pochi eguali nella storia del- cenni di tutto il mondo, soltanla scuola italiana. Tanti hanno toTurchiaeArgentinapossono saltato tante lezioni, chi lo ne- vantareunapercentualepiùalga. Perfare politica, per evitare tadievasioniscolastiche.Alcointerrogazioni, pergodersilafi- spetto del tuo talento, vecchio danzata. Ma Bruno vanta qual- a~ico, nemmeno pr~vo a ?efi-

tuoi eredi: so tuttavia per certo che spesso non esprimono niente di personale, nessun talento e nessun parto della fantasia, potendo contare direttamente sullacoperturaesullacomplicità dei genitori, più bugiardi e più incoscienti di loro. Lo so, la sola idea che qualcuno possa saltare scuola grazie all' aiuto dei genitori ti scatena gastriti e sfoghi d'orticaria, ma questi sono i tempi, caro mio, e c'è poco da fare. Siamo finiti in un mon-

cuni ragazzi, del tutto decisi a frequentare, costretti da padri e madri a saltare qualche giornata peri più svariati motivi domestici, dal ponte sulle nevi alla simpatica grigliata in riviera. Troppo facile, così, essere oggi terzi al mondo. Quando tu eri il numero uno, i padri lavavano nel sangue ( delle cinghiate) i tentativi di evasione scoperti dall' odiata intelligence. Quella sì era una classifica vera.

Ci segnala l' Ocse che qualcosa del genere sopravvive ancora, nei luoghi più remoti: la provincia di Shanghai geme in coda alla classifica mondiale con il 99 ,2 per cento di studenti che nonsaltalascuola.Nonchiediamoci il motivo, temo sia abbastanza chiaro. Vidocq, da quelle parti sarebbe dura anche per te, ancora oggi. Troveresti pane per i tuoi denti. Viene precisato però che gli studenti cinesi sonoin testa a tutte etrele speciali classifiche di competenza, lettere, matematica e scienze. Che ne dici, ci sarà un nesso?

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 22: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 29

il Giornale

«Fare sega» ARoma, saltare le lezioni si dicedi solito «fa re sega». Mentre inCampaniaePuglia«farespago», «lippare», «farefilone»

I RITARDATARI Gli studenti che hanno confessato di essere arrivati a scuola con ritardo e aver saltato ore di lezioni con espedienti vari

'Italiani 65°/ •

•• Tedeschi i[ 12°'° .,l'

4°'°

Gli studenti italiani che dichiarano di non essersi assentati neanche una volta nelle due settimane precendenti ai test scolastici

~" jArgentini .. :};:';.":: .................. .

",,_\Media \;'I,:2.:Y' Dcse

Fonte: rapporto Dese

41,4°'°

«Bigiare» A Milano si usa «bigiare», «schissare»,«scavallare»,<qumpare».ATorino«tagliare»o«brasare».A Trieste «fare lippe»

«Fare forca» In Toscana chi salta la scuola dice «si fa forca». In Sardegna «fare vela», «andare a ferie», o anche«magna gaula»

El MAESTRI? Sergio Castellitto nella serie televisiva «II professore»

«Bossare» A Genova «far ponte» o «bossare». A Venezia (come del resto in tutto il Veneto) «fare manca».ln Puglia «zumpare»

Si evade per evitare le interrogazioni o per godersi la fidanzata

Data 09-12-2013 Pagina 1 6/1 7 Foglio 2/2

«Fare puffi» A Brescia si dice «bruciare», in Romagna si usa «fare puffi». I nSicilia «siva a calia re», «stampare», «iccarsela»

Motivazioni fantasiose, firme falsificate e malanni inventati

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 23: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 30

Data 09-12-2013

rUnità Pagina 16 Foglio 1

L'analisi

Ma la scuola italiana è dawero migliorata? Benedetto Vertecchi

NON SONO CONVINTO CHE I DATI DELLA RI

LEVAZIONE PISA 2012, APPENA DIFFUSI

DALL'OCSE, SIANO DA CONSIDERARE UN SEGNALE DI MIGLIORAMENTO circa la qualità dei risultati che si conseguono nel nostro sistema educativo. E ciò per varie ragioni, sia di carattere generale, in quanto riferibili ai traguardi d'insieme che la scuola persegue (o, almeno dichiara di voler perseguire) nei Paesi democratici, sia per una considerazione non semplicemente da bar dello sport delle posizioni occupate nelle graduatorie internazionali dai singoli Paesi. Chi non si sia accontentato delle notizie d'agenzia, e abbia cercato di capire qualcosa di più consultando il rapporto ufficiale pubblicato dall'Ocse (Pisa 2012 Results: What Students Know and Can Do. Il testo è disponibile nel sito www.oecd.org), si è trovato, in apertura di libro, di fronte ad alcune affermazioni che non possono essere date per scontate.

Nella premessa del segretario generale dell'Organizzazione, Angel Gurrfa, si legge, infatti, che i risultati educativi non devono essere valutati con riferimento a criteri definiti a livello nazionale, ma in una logica di economia globale, per la quale ciò che conta è ottenere prestazioni più elevate nel tempo più breve. I dati Pisa dovrebbero, quindi, essere tenuti in considerazione dai governi e dagli educatori per definire politiche capaci di conseguire il traguardo indicato. In altre parole, si dà per scontato che l'educazione sia da considerarsi subalterna all'economia e che l'analisi dei fenomeni educativi debba essere effettua-

ta avendo come riferimento le ricadute che dall'attività delle scuole si possono avere nei tempi brevi. Può anche darsi che argomentando da un punto di vista strettamente economico le cose stiano nel modo indicato nel rapporto dell'Ocse, ma non si può dare per scontato che tale punto di vista sia da considerare necessario per definire i traguardi dell' educazione.

Se i traguardi perseguiti comprendono aspetti che riguardano lo sviluppo di un pensiero autonomo, di capacità interpretative, di conoscenze non necessariamente collegabili ai processi produttivi (tali sono le lettere e le arti, ma anche le interazioni con la natura non rivolte a trarne un subitaneo quanto precario vantaggio), la pedagogia implicita nelle affermazioni del segretario dell'Ocse non può che suscitare allarme. Siamo di fronte a un'idea di educazione volta a conseguire obiettivi di utilità in tempi brevi, avendo in mente un'idea di competenza che non comprende, e anzi esclude perché in contrasto con l'economia globalizzata, la cultura come espressione di ciò che è specifico nelle condizioni di esistenza degli individui e dei popoli. Si direbbe che la competenza cui si aspira coincida con ciò che al momento è richiesto dai sistemi produttivi. Non ci si chiede quanto a lungo tale competenza conserverà il suo valore, e di conseguenza sosterrà il corso della vita di chi l'ha conseguita.

Quelli sommariamente richiamati sono aspetti sui quali è necessaria una riflessione a livello nazionale. E forse è anche il caso, una volta tanto, di dire che l'Europa ce lo chiede: certo non ci sollecita direttamente, ma proprio dalla comparazione tra le condizioni di funzionamento del nostro sistema educativo e quello di altri Paesi, che hanno ottenuto risultati nettamente più positivi, emerge lo scarto tra le opportunità d'istruzione e la qualità delle esperienze di cui fruiscono i nostri ragazzi e quelle correnti altrove. Basti considerare

alcuni dati: - gli orari di funzionamento delle nostre

scuole sono schiacciati sul tempo delle lezioni, senza possibilità di applicare ciò che è stato appreso, di compiere le esperienze e di sviluppare le interazioni che renderebbero qualitativamente apprezzabile l'apprendimento;

- c'è un'estrema disgregazione nella distribuzione territoriale dei risultati, con isole positive, o anche molto positive, ed estese aree di deprivazione;

- è inaccettabile il livello della varianza fra le scuole (ossia le differenze tra i risultati delle singole scuole), mentre sarebbe accettabile, in una certa misura, solo una varianza entro le scuole;

-si osservano differenze di genere nei risultati che sono rivelatrici non certo di capacità difformi, quanto della permanenza di stereotipi sessuali.

Un dubbio aggiuntivo è quanta parte del punteggio ottenuto dai nostri ragazzi sia effetto d'interventi tesi ad addestrare gli allievi a rispondere a quesiti del tipo che sarebbe stato utilizzato per le rilevazioni Pisa. Indicazioni in tal senso sono state frequenti in passato, quando è sembrato che fosse una via rapida per risalire la china. Ma è veramente così? I punteggi ottenuti per addestramento riflettono competenze che durano quanto lo stimolo che li ha prodotti.

I dati della rilevazione Pisa sarebbero importanti se costituissero il punto di partenza per una riflessione sui problemi della nostra scuola che investisse sia le scelte a carattere generale, sia le soluzioni organizzative e didattiche. Ma ciò dovrebbe essere fatto seguendo una linea interpretativa opposta a quella indicata dal segretario dell'Ocse. Si dovrebbe rivolgere la massima attenzione proprio a quanto c'è di specifico nella nostra cultura, a come siamo in grado di immaginare lo sviluppo del nostro Paese, ai rapporti col resto d'Europa, ai problemi di funzionamento del nostro sistema scolastico.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 24: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 31

Data 08-12-2013 Pagina 22 Foglio 1

Scuola, agli studenti più che i tablet servono biblioteche ben fornite

di Silvia Truzzi

II1II L'OCSE ha presentato i risultati del programma per la valutazione internazionale dell'allievo (Pisa), a seguito di un'indagine svolta in 65 Paesi. I dati, per quanto riguarda l'Italia, non sono confortanti. Anche se qualche miglioramento rispetto agli anni precedenti c'è, le competenze degli studenti in matematica, letteratura e scienze restano inferiori alla media dei coetanei negli altri Paesi industrializzati. In valori assoluti l'Italia si posiziona al 32esimo posto, più o meno a metà classifica. Per quanto riguarda gli ambiti disciplinari, la matematica è la nostra bestia nera: un ragazzo su quattro non raggiunge le conoscenze minime. Salta all'occhio in maniera drammatica il divario tra Nord e Sud della Penisola: gli studenti di Trento, del Friuli Venezia Giulia e del Veneto totalizzano un punteggio altissimo (523-4). La Lombardia (che ha buone performance in lettura e scienze), in matematica sta un po' sotto (come Piemonte ed Emilia Romagna, comunque sempre sopra la media Ocse). Il Sud è in toto sotto la media, anche se con differenze tra regione e regione: in testa la Puglia (478), in fondo la Sicilia (447 punti) ,

appena un punto sopra Turchia e Calabria (430). "Una differenza di quasi cento punti come quella fra Trento e la Calabria" ha scritto il Corriere "equivale a un gap di apprendimento di due anni scolastici". I risultati dei test poi sfatano una serie di luoghi comuni: per esempio che le ragazze siano più brave dei colleghi maschi (se è vero per la lettura, non è così in

matematica e scienze). I migliori alunni studiano nelle scuole pubbliche e non nelle private. E poi: le tecnologie non aiutano l'apprendimento. Nelle classi dove la maggior parte degli studenti ha a disposizione Internet durante le lezioni i risultati deludono le aspettative, dove invece Internet non si usa o si usa di rado le cose vanno meglio.

II1II STESSA COSA per eBook e tablet. Benedetto Vertecchi, pedagogista e docente Roma Tre, ha dichiarato a Repubblica che "anni fa la contea di Los Angeles ha messo in campo una forte informatizzazione delle scuole spendendo un miliardo di dollari. Poi si sono accorti che tablet e Internet sono armi di distrazione di massa e hanno fatto marcia

indietro". Ottimi risultati invece sono stati conseguiti dagli allievi di scuole con biblioteche ben fornite. Si dice che in parte la colpa sia di professori poco "digitali", ma forse non è solo questo. Provate a rileggere in formato digitale un libro che avevate letto anni fa. Alla fine scoprirete che ricordate meglio ciò che avete letto sul libro di carta: almeno a chi scrive succede sistematicamente così. Un ultimo dato: siamo tra i pochissimi Paesi industrializzati ad aver diminuito i finanziamenti alla scuola tra il 2001 e il 2010. È un vizio assurdo, se pensiamo che l'economia in tutto il mondo si fonda sempre meno sul lavoro fisico e sempre più sui saperi. Eppure abbiamo una classe dirigente che irresponsabilmente e costantemente taglia fondi all'istruzione (senza poi entrare nel merito delle riforme): dai partiti di destra che hanno prodotto ministri capaci di scoprire fantomatici tunnel tra Ginevra e il Gran Sasso, alla sinistra che usa cultura e formazione come una bandierina elettorale senza poi dar seguito alle promesse. Ma non è una battaglia che si possa lasciar perdere.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 25: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 32

, DSole9]JJa)mrn novue

I

Data 08-12-2013 Pagina 11 Foglio 1 /2

LE CLASSIFICHE PISA 20'11] DEU'OCSE ,

La scuola vince se condivide L'Italia rimane sotto la media Ocse per le scienze ma migliora la qualità: lo scambio di esperienze si rivela foJj~amentale per aumentarc!la competenza

di Andrea Bonaccorsi

I recentissimi dati Pisa 2013 SUl.1 .. e .. competenze degli studenti in matemati-ca, lettura e scienze collocano l'Italia al di sotto della media Ocse, Irta in recupero. Le performance al vertice in

matematica sono saldamente in mani asiatiche: Cina (Shanghai), Singapore, Hong Kong, Taiwan, Corea, Giappone figurano tra i primi dieci paesi. L'Italia è in 32ima posizione, con un indice di 485, di poco inferiore alla media Ocse di 494, anche se meglio di paesi come Stati Uniti, Svezia e Israele. L'Italia è tra quelli che hanno mostrato il

Resta evidente la spaccatura tra Nord e Sud. Necessaria la partecipazione alle decisioni ------~-~----------------------

miglioramento più rapido (più di 2,5 punti per anno tra 2003 e 2012). Inoltre ha aumentato la quota dei top performers in matematica e ridotto la quota dei quindicenni con competenze più basse, con un miglioramento annuo che non ha riscontri ill altri paesi europei. •

Tra le regioni Trento è in testa con un punteggio di 524, seguito da Friuli Venezia Giulia e Veneto, figurando tra le prime in Europa. Trento è l'nima regione a livello mondiale, la quarta in Europa. La Lombardia fa meglio della Germania e del Massachusetts. Ma la graduatoria ripercorre la spaccatura tra Nord e Sud Italia: quasi cento punti più in basso di Trento, a 430, c'è l'ultima, la Calabria.

Nella lettura l'Italia è 26ima con un indice pari a 490, ancora di poco sotto la media Ocse (496) e con un miglioramento modesto, 0,5 punti l'anno. In scienze il punteggio è di 494, contro una media Ocse a 501. Nelle scienze il miglioramento annuo è di tre punti, collocando l'Italia tra i dieci paesi con la crescita più sostenuta.

La posizione italiana è quindi insoddisfacente rispetto ai partner Ocse, ma il Paese mostra rapidi segnali di miglioramento. I dati sembrano smentire il catastrofismo. La scuola italiana non è al collasso, i quindicen-

ni non sono "sdraiati", almeno sotto il profilo delle competenze.

Cosa si può fare per recuperare ulteriormente? Primo, occorre prendere molto sul serio la spaccatura del paese e il circolo vizioso che ne deriva: nel Sud il più basso livello di sviluppo economico genera da anni maggiore dispersione scolastica e minori investimenti. Di conseguenza il livello inadeguato di capitale umano impedisce di agganciare la crescita derivante dalla economia della conoscenza. Qui bene hanno fatto i ministri Barca e Profumo, e bene stanno facendo Trigilia e Carrozza, a dedicare una parte dei fondi strutturali Ue alla scuola, con un intervento che faccia recuperare il ritardo. Il contributo analitico di Invalsi su questo è fondamentale.

Secondo, vanno incoraggiate le attività che avvicinano i ragazzi alla scienza. Vi sono esperienze molto interessanti, che dovrebbero estendersi su tutto il territorio nazionale. Penso alla Fondazione Golinelli di Bologna, che supporta la creazione di materiale didattico per la scienza e mette in rete gli insegnanti per lo scambio di contenuti didattici e di esperienze. O all'Accademia dei Lincei, che ha creato in ogni regione italiana nucIei di scienziati disponibili a collaborare con le scuole per la divulgazione e la sperimentazione. Occorre sfruttare fino in fondo le potenzialità della tecnologia, generando valore dalla replicazione intelligente delle esperienze, attraverso la condivisione su piattaforme dedicate dei materiali didattici.

Terzo, altre esperienze incoraggianti riguardano le procedure deliberative sulla scienza. Si tratta di un movimento profondo, per certi versi ancora controverso, che sostiene la necessità di coinvolgere i cittadini nelle decisioni relative a questioni scientifiche e tecnologiche che impattano sulla vita delle persone. Decidere aiuta a conoscere. Nel nostro paese sono in corso sperimentazioni sul campo promosse da soggetti filantropici come la già citata Fondazione Golinelli, o da consorzi di università come Agorà in Piemonte. Il fatto straordinario è che i ragazzi non solo sono più disponibili degli adulti, ma anche più maturi: prendono sul serio il compito deliberativo, esaminano criticamente le evidenze scientifiche, sono disponibili a cambiare opinione lungo il processo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 26: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 33

, DSole9]JJa)mrn novue

IL POSIZIONAMENTO INTERNAZIONALE

Percentuale di studenti per livello di preparazione in matematica

_ Sotto _ Livello

.illivellol.l

'Cina-Shanghai • Estonia ..

Livello 2

Livello o meno

__ G_er_m_a_n_ia_ ,UJil ___ .".

Regno Unito

Francia l. --

___ S-,-p-,ag,,-n_a_ il .

Italia •• --

Stati Uniti ~ ----------,

___ G_re_c_ia_ ~:=,

Fonte: Oese, Pisa 2012

;iveUO e ~vello

Data 08-12-2013 Pagina 11 Foglio 2/2

~ìveUO e ~ivello

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 27: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 34

n Sole9]{l mmrn ,

novue I

Data

Pagina

Foglio

08-12-2013 12 1

COSA PORTA UN ISTITUTO Al SUCCESSO

L'importante nelle aule è decidere gJi obiettiv~

di Flavia Foradini

Dei sei volumi previsti del nuovo rapporto triennale sulle prestazioni scolastiche dei l5-l6enni

di 65 Paesi, "Pisa 2012", l'Ocse per ora ne ha pubblicati integralmente solo due: il primo, relativo alle tre competenze considerate basilari - matematica, scienze e lettura -, e il quarto tomo di 546 pagine, dal titolo "Cosa porta una scuola al successo?", comprendente i dati raccolti per capire quali siano i fattori che con-

. Il rapporto Pisa valuta anche le modalità per evitare di sprecare le risorse

corrono a determinare la qualità nell'offerta diistruzione. Un insieme, quest'ultimo, che spazia da finanziamenti ad attrezzature scolastiche, da fattori demografici a componenti sociali, da materiali didattici al rapporto fra docenti e discenti, dall'autonomia gestionale alla motivazione e partecipazione degli studenti, perché - spiega l'Ocse, «il livello qualitativo dell'istruzione è strettamente legato all'ambiente scolastico in cui essa è impartita».

Dedurre tuttavia che generose dotazioni economiche possano garantire automaticamente alti livelli di didattica, è sbagliato, avvertono gli analisti: è vero che i Paesi che pagano di più i docenti hanno mediamente anche risultati migliori per gli studenti, come pure gli stati che distribuiscono finanziamenti in modo più equo; ma oltre un certo livello di spesa pro capite, l'eccellenza necessita di qualcosa di più che di mero danaro, dato che sistemi molto diversi fra loro per approccio, struttura e dotazione si ritrovano sia ai piani alti che bassi delle classifiche.

Visto che, come recita ancora il Rapporto Pisa, il sistema scolastico italiano si è visto diminuire i fondi per 1'8% nell'ultimo decennio, l'edilizia scolastica è "tutta" carente, per quanto concerne la dotazione digitale si è indietro di 15 anni rispetto a un Paese come la Gran Bretagna e l'uso curricolare di internet è inferiore di 13 punti alla media Ocse e di 44 punti rispetto a un piccolo Paese come l'Irlanda, solo le ulteriori analisi dell'ingente corpus di dati, potranno svelare se l'Italia può dimostrare di essere in grado di sopperire all' oggettiva emergenza, transustanziando la conclusione dell'Ocse: «L'importante non è il quanto ma il come e per cosa» .

Il Miur ha deciso di spingere ancora sul pedale dell'informatizzazione e della connessione delle scuole alla Rete, per esempio tramite il bando per progetti da presentare entro il 16 dicembre, col quale, stanziando non più di 15 milioni di euro (5 per il 2013 elOperil2014), intende potenziare il wi-fi nelle scuole dal Nord al Sud della Penisola.

E ancora: un apposito questionario dentro il pacchetto Pisa ha consentito di stabilire che i dirigenti scolastici italiani ritengono al 75% che la penuria di computer non abbia effetti negativi sull'apprendimento degli studenti, all'83% non sente la mancanza di accesso a internet e al 66% non soffre di carenza di software per la didattica.

Il tutto a fronte di prestazioni degli studenti italiani, mediamente sotto la media Ocse in tutte e tre le competenze considerate, e caratterizzate da sempre più frequenti ritardi in entrata al mattino a scuola, oltre che da un tempo dedicato ai compiti a casa, diminuito di quasi due ore dal 2003: da 10,5 a 8,7 alla settimana.

Per la Ue, sarà il Consiglio dei Ministri dell'Istruzione del prossimo febbraio a tentare di individuare nel Rapporto Pis,a tutti gli elementi utili a forgiare le politiche comunitarie del prossimo futuro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 28: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 35

, DSole9]JJa)mrn novue

II. 'EVOLUZIONE DIGITALE

Se lo studente sale in cattedra e insegna l'ebook ai docenti

di Pierangelo Soldavini

All'inizio avevo paura di sba-« gliare avendo davanti i pro-fessori, che di solito ne san

no più di noi, poi mi sono accorto subito che in fatto di computer loro erano molto indietro». Così Simone, 18 anni, allievo del 4 o anno dell' Afp del Patronato San Vincenzo di Bergamo, sintetizza l'imbarazzo, solo iniziale, di quando si è trovato nell'inedita veste di docente. Sui banchi, davanti a lui, c'erano i professori dello stesso centro e altri docenti esterni, tornati volontariamente a scuola per imparare come funziona un "tipografia digitale", in pratica a costruire un ebookin maniera semplice. Una vera inversione di ruoli che potrà diventare normale nel a scuola digitale che si sta costruendo quotidianamente nelle aule di tutta Italia. «La vera scommessa - commenta Ombretta Maffeis, docente di musica che ha partecipato al corso - è mettere insieme i saperi di studenti e insegnanti: la conoscenza si costruisce andando oltre la paginetta da studiare e assemblando pezzi diversi in maniera originale e personale».

«L'idea è nata a settembre - ricorda Tommaso, 19 anni - quando il nostro prof ci ha chiesto di aiutare gli allievi di prima ideando un manuale di carrozzeria, che oggi non esiste. Quando si è trattato di progettare l'ebook ci siamo accorti che i docenti ave-

vano grosse difficoltà». Un eufemismo per dire che spesso non sapevano neanche usare un semplico Powerpoint. «Così ci siamo messi alla prova e abbiamo avviato questa sorta di gioco di ruolo», spiega Giorgio. Ma non è stato un gioco: «Hanno saputo gestire il gruppo di lavoro e trasmettere le loro conoscenze in maniera semplice, affiancando chi aveva difficoltà», commenta Cornelia Carlessi, docente di disegno tecnico. «Hanno saputo usare un linguaggio semplice - aggiunge Maffeis - mentre noi spesso vogliamo essere complicati per sottolineare che siamo colti».

«Alla fine i prof sono stati molto soddisfatti e noi siamo stati coinvolti grazie alle nostre competenze - sottolinea Laura -: per una volta sono loro a chiederci aiuto». Per i ragazzi l'esperienza (premiata la scorsa settimana a Bergamo nell'ambito dell'incontro Tablet School di ImparaDigitale dedicato alle esperienze digitale nelle classi - gli ha fatto comprendere le difficoltà dei loro insegnanti nel trasmettere il sapere se i ragazzi non partecipano. «Ho vissuto sulla mia pelle - gli fa eco Carlessi -come uno studente vive male la lezione quando non c'è una suddivisione precisa dei ruoli che renda tutti partecipi del lavoro». «I ragzzi sono diventati protagonisti grazie alla loro competenza digitale», aggiunge Alberto Sorrentino, responsabile progettazione dell' Afp. Da qualsiasi parte la si guardi, un'anteprima di come potrà diventare la scuola con il digitale.

Scambio di ruoli. Gli studenti insegnano i rudimenti dell'informatica e degli ebook agli insegnati nelle aule del Patronato San Vincenzo di Bergamo. La presentazione del progetto su: www.ilsole24ore. com/nova

Data 08-12-2013 Pagina 12 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 29: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 36

ROMA

cmÀ DELLA SCIENZA

"Scienze dure" pochi iscritti, . ... SI corre al n pan NAPOLI. Insegnare le scienze, per farle amare. Come dimostrano i dati del recente test Pisa dell'Ocse, che segnala un notevole ritardo degli studenti di alcune aree d'Italia nell'apprendimento della matematica, gli italiani hanno, sin da giovanissimi, un difficile rapporto con le scienze di base. Sul tema dell'insegnamento e dell'orientamento a queste discipline si confronteranno a Napoli, a Città della Scienza, per due giorni, scuole superiori e dipartimenti universitari di tutta Italia. Il Paese dei Galileo, Torricelli, Volta, Galvani, Fermi, Majorana, Natta, per arrivare ai Rubbia, infatti conosce poco le cosiddette scienze dure, evita di studiarle e, men che meno, di farne una professione. Una realtàche stanno cercando di sovvertire con varie attività di orientamento nell'ambito del Piano lauree scientifiche, che ha invertito la tendenza delle immatricolazioni ai corsi di laurea in Matematica, Fisica e Chimica che, nel 2000, potevano contare solo su 4.332 studenti del primo anno per tutte e tre le discipline.

Data 08-12-2013 Pagina 10 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 30: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 37

Data 08-12-2013

ROMA Pagina 44 Foglio 1

Via libera al mediatore per gli studenti stranieri ACERRA. Via libero al mediatore linguistico, in favore degli studenti stranieri della scuola dell'obbligo. Il servizio durerà per quest'anno scolastico. La gara espletata con procedura di cottimo fiduciario, è stata affidata all'unica ditta che ha presentato un'offerta entro i termini prestabiliti. Si tratta della società "Solidarietà Internazionale", con sede a San Valentino Torio (Salerno), che effettuerà le attività

concordate per un importo pari a 4mila e 750 euro (Iva inclusa). Attività di natura linguistico-culturali sono previste dal 2001, quando con la delibera di Giunta numero 9 del 21 gennaio, si apposta la somma di 5mila euro. Il mese successivo, il servizio viene affidato alla cooperativa Cassandra. Revocato infine dal Comune, in quanto non svolto secondo il disciplinare d'incarico redatto. AA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 31: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 38

Ile Data 07 -12-2013 Pagina 238 Foglio 1

Sogni che aiutano a scegliere SCUOLA Tempo di open day, per i ragazzi di terza media. Ma la valanga di informazioni e test li aiuterà nella scelta delle superiori? Non sempre. Il progetto Dedalus (che ha visto collaborare l'ente di formazione Città Studi di Biella, la Scuola Holden, l'Alta scuola pedagogica dei Grigioni e l'Università di Torino) ha puntato sullo stol'ytelling, ovvero sul racconto come mezzo per esprimere se stessi e chiarire le proprie attitudini. I risultati saranno presentati l'II dicembre a Biella. Hanno partecipato 342 studenti italiani e svizzeri scelti, nell'anno scolastico 2012lr3, nelle scuole più a rischio dispersione. "Collaborare con la Svizzera era una sfida, visto che da noi l'abbandono scolastico è al 18 per cento e da loro al cinque» spiega la responsabile Caterina Corapi. «Abbiamo usato fondi europei specifici». Il percorso si è svolto in sette tappe: i ragazzi erano affiancati da scrittori, che spiegavano l'arte del racconto, e dacounselor, che li aiutavano nell'orientamento: "Ogni volta dovevano rispondere a una serie di domande: "Chi sei, quali sono i tuoi

sogni, chi sono i tuoi alleati, quali le paure e gli ostacoli?",) continua Corapio "Alla fine, veniva fissato un incontro con le famiglie». Davanti al foglio bianco, i tredicenni si sono lasciati andare alle verità più intime. Roberto, per esempio, che aveva scelto l'alberghiero per trovare lavoro in fretta e aiutare i genitori, ha confessato una passione per la tecnologia che l'ha indirizzato a un istituto più adatto. "Il risultato è una maggiore consapevolezza nel portare a termine una scelta». E su blog.iodollna.itlscuola le storie più belle. Cristina Lacava

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 32: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 39

Data 07 -12-2013 Pagina 34 Foglio 1

Troppe incertezze nelle linee guida previste per alunni dai bisogni educativi speciali

..

n anno fa l'antilingua ministeriale diffondeva l'ennesima sigla (Bes, Bisogni edu

cativi speciali) che, a più riprese, infestando direttive, circolari e note esplicative, ha ribadito la sua estraneità all'evidenza, alla leggibilità e, soprattutto, alla realtà. La direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 estende praticamente a tutti gli studenti la destinazione di una politica dell'inclusione, superando «la discriminante tradizionale - alunni con disabilità/alunni senza disabilità» che «non rispecchia pienamente la complessa realtà delle nostre classi». Infatti «ogni alunno», prosegue la disposizione ministeriale, «con continuità o per determinati periodi può manifestare Bisogni educativi speciali», per vari motivi. La direttiva ridisegna le linee guida della legge 517 del 1977, con cui si avviò l'integrazione scolastica. Nell'area dei Bisogni educativi speciali vengono incluse tre grandi sottocategorie. La prima è quella delle disabilità, che la legge del 1977 riconosceva ai fini dell'integrazione. La seconda è definita dei "disturbi evolutivi specifici" e comprende un'ampia, varia e incerta casistica, dai disturbi specifici dell'apprendimento a quelli dell'attenzione e dell'iperattività, dal limitato quoziente intellettivo ai deficit del linguaggio, delle abilità non verbali e della coordinazione motoria. Infine c'è la sottocategoria dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. Pertanto, Bisogni educativi speciali sono ravvisati tanto negli studenti con handicap quanto in studenti vivaci o annoiati, provenienti da famiglie povere o immigrate. Tutti sono potenziali destinatari dei Piani didattici personalizzati. La recente nota chiarificatrice del Miur lascia molte

Quello dei Bes appare un nuovo modo per ridurre

la spesa. Sui fondi per l'integrazione

incertezze e ampio spazio discrezionale ai docenti nella valutazione delle difficoltà di apprendimento degli allievi. Così i docenti di una classe, con la complicità delle famiglie, possono individuare tanti Bisogni educativi speciali quanti sono gli studenti della stessa classe. I principi di questa politica dell'inclusione sono richiamati dalla direttiva ministeriale citata: il concetto di special needs della pedagogia anglosassone, sul quale si è costruita l'idea di "difficoltà evolutiva"; i capisaldi costituzionali della "valorizzazione delle diversità e delle potenzialità di ciascuno", che sarebbero stati recepiti dalla legge sull'autonomia scolastica (DPR 275/99), in particolare riguardo alla flessibilità didattica delle singole scuole; l'idea della personalizzazione dell'insegnamento, promossa dalla cosiddetta riforma Moratti (legge 53/03). Ma anche i più solidi valori democratici si perdono

di Giuseppe Benedetti

nell'indeterminatezza con cui nelle norme si continua a rivolgersi all'area dei destinatari dei Bes. I piani didattici personalizzati potrebbero portare un altro duro colpo alla resistenza dei programmi nazionali, con relativa determinazione degli standard minimi (di cittadinanza), processo avviato con il passaggio alle vaghe "indicazioni" del ministero Moratti. Anche il ruolo del docente risulterebbe ridimensionato: spinto da una parte a prestare attenzione ai soli problemi, dall'altra alle sole potenzialità degli allievi, l'insegnante dovrà piegarsi alla funzione di assistente sociale o a quella di facilitatore dell'autoapprendimento degli studenti. Insieme al disegno di modificare il ruolo del docente, nella scelta strategica di diffondere i Bes c'è la convinzione che solo la tecnologia può consentire una vera integrazione. La trovata dei Bes ha tutta l'aria di rivelarsi un nuovo modo per risparmiare sulla scuola, in particolare sui 4 miliardi di euro destinati all'integrazione, scaricando su tutti docenti la didattica rivolta agli studenti disabili e agli altri a cui si attribuiranno Bisogni educativi speciali.

joeben61@libero. it

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 33: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Scuola: testate nazionali

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 40

Data 07 -12-2013 Pagina 61 Foglio 1

A scuola in bicicleHa na criticaI mass di bambini, diretti a

scuola di prima mattina armati di caschetto, bicicletta e tanto entusiasmo, ha invaso lo scorso venerdì 29 novembre, le strade della città per il primo Bike to school. I1iniziativa, partita da Roma grazie all'idea dell'associazione di genitori di una scuola dell'Esquilino, si è velocemente allargata ad altre zone della città ma anche di Italia. E così, per un giorno, a Milano, Bologna, Roma e Napoli si è potuto assistere a una gioiosa partecipazione di genitori e bambini, che ricorderanno a lungo quella mattina decisamente diversa dalle altre. Le partenze dei gruppi di genitori e studenti erano previste in tutte le città per le 8 del mattino e ogni Comune si è impegnato per garantire la massima sicurezza a chi pedala fino a scuola. Un'idea semplice e

divertente, che unisce i cittadini in vista di un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita grazie alla mobilità efficiente. Nella capitale 30 scuole hanno aderito, organizzando in rete percorsi e appuntamenti, mentre tantissimi volontari si sono presentati per scortare i bambini. I1idea della manifestazione è quella di "fare rete" per creare un evento di portata nazionale, in cui adulti e bambini darmo vita a una massa critica in grado di affronta-

re il traffico motorizzato in sicurezza. Andare a scuola in bici dovrebbe essere un diritto che, spesso, è negato dall'assenza di sicurezza e dal traffico congestionato e inquinante. Fare massa critica, suggeriscono gli organizzatori: per un giorno, ci sta eccome. Dimostrare un'alternativa, chiedendo rispetto agli altri utenti della strada, ma anche ricambiando. Nell'attesa che le istituzioni e le amministrazioni adottino politiche di mobilità sostenibile degne di un Paese civile, e che realizzino un minimo di rete ciclabile che metta in sicurezza abitudini che in una città del Nord Europa è la normalità: andare a scuola in bici. Pare però che molti ci abbiano preso gusto: è già previsto un nuovo appuntamento per il prossimo Bike to school, il 20 dicembre. Questa volta in versione natalizia.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 34: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 41

n Sole9]{l mmrn

UNIVERsnÀ

I

Data

Pagina

Foglio

09-12-2013 18 1 /2

Agli atenei valutazioni «europee» Confronto tra l'Agenzia italiana egli analoghi organismi in altri Paesi

di Stefano Fantoni

ra i vari argomenti trattati nel XXXI Vertice bilaterale tra Italia e Francia dello scorso 20 novem-

bre c'è stato un passaggio dedicato esplicitamente alla valutazione della ricerca. Nel documento congiunto si dice che Italia e Francia concordano sull'opportunità di confrontare e allineare le rispettive migliori pratiche nel campo della valutazione delle strutture universitarie e di ricerca all'interno delle strategie dell'Associazione europea per l'assicurazione della qualità nella formazione superiore (Enqa). Si tratta di un'importante conferma della centralità della valutazione nelle politiche universitarie di entrambi i Paesi.

In particolare si smentisce una voce circolata qualche tempo fa in Italia, ovvero che la Francia avesse in programma di chiudere la sua Agenzia nazionale di valutazione (Aeres). Tutt'altro: il governo Hollande punta con decisione sulla valutazione della ricerca, esattamente come l'Italia, e spinge affinché si rafforzi la condivisione delle esperienze tra le due Agenzie nazionali all'interno del quadro strategico europeo dell'Enqa (della quale l'A vur fa parte già dal settembre 2OJI). Oggi l'Agenzia è affiliate member e non ha ancora richiesto ilriconoscimento dello status difull member perché le attività di accreditamento dei corsi e delle sedi universitarie valutabili . dall'Enqa sono state avviate solo nel 2013 e andranno a regime ne12oI4, a causa dei tempi richiesti per l'emanazione dei decreti attuativi della riforma universitaria.

Quando sarà avviato l'accreditamento periodico con lo svolgimento delle visite in loco negli atenei queste attività potranno finalmente essere valutate dall'Enq a ai fini del riconoscimento d el-

lo status difull member. N elle recenti occasioni d'incontro a li

vello internazionale ho potuto constatare quanto in Europa si sappia di Anvur, di quello che ha fatto e di quello che si accinge a fare. In primo luogo la "Valutazione della qualità della ricerca" (V qr 2004-20l0), di cui sono stati recentemente presentati i risultati per tutto il sistema della ricerca italiano, che ha riscosso un grande interesse da parte di tutte le Agenzie di valutazione continentali. C'è da sottolineare che l'Anvur è l'unica agenzia europea che si occupa di valutare sia la didattica che la ricerca scientifica.

Questo è un unicum molto importante perché queste due dimensioni sono due facce della stessa medaglia nella visione del sistema universitario humboldtiano.

Della necessità di considerare ricerca e didattica in maniera congiunta nella valutazione universitaria si è discusso in particolare lo scorso 5 novembre a Parigi in un confronto internazionale organizzato dall' Aeres. N ella tavola rotonda si è affrontato proprio il tema delrapporto tra formazione e ricerca, argomento centrale anche del nuovo Programma quadro "Horizon 2020" della Commissione europea. Dal confronto, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle maggiori Agenzie di valutazione di tutto il mondo, è emerso che, oltre alla necessità di rafforzare il legame tra formazione e ricerca, sia fondamentale che le Agenzie di valutazione europee lavorino insieme e si scambino le rispettive esperienze.

In questa futura rete di scambi Anvur potrà giocare un ruolo importante, per esempio per quanto riguarda la valutazione della qualità del dottorato di ricerca, un livello di formazione cruciale nel percorso di formazione della futura classe dirigente.

Bene ha fatto il nostro Governo, quindi, a inserire nel vertice bilaterale il rafforzamento della collaborazione tra le due rispettive Agenzie di valutazione. Molti sono i temi sul tavolo: per esempio Anvur e Aeres lavoreranno per scambiarsi i referee coinvolti nella valutazione della ricerca, metteranno in comune le buone pratiche sviluppate durante le visite in loco nei diversi atenei, e analizzeranno una serie di indicatori per la valutazione del dottorato diricerca. Ci auguriamo che questo scambio possa andare ben oltre i due Paesi ampliandosi a livello continentale al fine di contribuire a una migliore omogeneizzazione delle metodologie di valutazione della qualità della ricerca e della didattica.

A questo dialogo Anvur può contribuire con una serie di elementi di novità molto concreti. Per esempio il lavoro che l'Agenzia sta facendo per l'autovalutazione, la valutazione periodica e l'accreditamento delle attività delle università tiene conto sia degli aspetti formativi che di quelli di ricerca (con l'apposito modello SUA-RD). Caso unico in Europa, poi, Anvur ha lanciato un processo di valutazione del dottorato di ricerca con una sperimentazione che ha coinvolto decine di atenei italiani. Inoltre a breve Anvur presenterà i risultati di una sperimentazione condotta in u università per misurare i cosiddetti leaming outcomes, ovvero l'apprendimento trasversale degli studenti durante il corso di studi, come per esempio la capacità di risolvere problemi, di prendere decisioni e di sviluppare un pensiero critico.

A sostenerci in questo lavoro c'è la consapevolezza che il principio della valutazione sia ormai largamente accettato nel nostro Paese come imprescindibile per una università di qualità.

Presidente Agenzia nazionale di valutazione del

sistema universitario e della ricerca

© RIPRODUl:ONt RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 35: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 44

Data 07 -12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 1 Foglio 1 /2

di GIANGIACOMO SCHIAVI coi segnali di cambiamento, il messaggio del cardinale, l'attesa di Violetta, la condivisione dello spettacolo in un luogo di sofferenza, il senso del futuro da scrivere attraverso modelli valoriali. È come un Dopoguerra, ammonisce il cardinale Scola dal pulpito del Duomo.

I SEGNALI E I PRIMATI DI UN RlLANCIO MILANESE

Un' enciclica per l'ExPo e la «Traviata» sul

maxischermo a San Vittore, Milano <<luogo del nuovo umanesimo» e il carcere che

!~ contrasta lo sfarzo della "'" <<prima»: nel weekend della

~ ~~~:i~~~~~i~~~TI~~!~ciano ~ CONTINUA A PAGINA 29

Sant'Ambrogio La cultura, i poli universitari, la moda e il volontariato: tante eccellenze da cui ripartire

Dalla Scala a Expo e Raffaello quei primati che rilanciano Milano Scola: la città diventi capitale del nuovo umanesimo

____ ---'S'-EG-'-UE DALLA PRIMA

Allora bisognava risollevare una città umiliata e invasa da macerie, oggi alla sfiducia si risponde con la ricostruzione della società civile, valorizzando i corpi intermedi, il senso di appartenenza, il meticciato culturale e dell'anima.

Succede tutto come sempre nel 7 dicembre ambrosiano e come sempre la retorica affonda nei buoni sentimenti' ma stavolta è un po' diverso davvero, la città si misura con la sua voglia di essere riferimento nella dispersione di un Paese smarrito e stanco. C'è il presidente Giorgio NapoIitano, con il suo orgoglio che invita al coraggio, e c'è una città che reclama se stessa, con maggiore sobrietà e meno voglia di piangersi addosso. Prove generali di ripresa, spiega qualcuno, che l'Expo traduce con la speranza dei numeri, il record dei sessanta padiglioni, il boom dei Paesi partecipanti che porta verso la Triennale lo spazio espositivo <<Art e food», bella contaminazione con la città e il suo vissuto. Numeri che Mi-1ano a volte dimentica, ma sono primati in Europa e nel mondo: c'era una volta Cinderella, come scriveva cinque anni fa il Financial Times, una città addormentata su se stessa e i suoi tesori; c'è adesso Milano, ltaly, dice una professionista del design, che nonostante tutto resiste e all'estero attira compratori e investitori, perché l'immagine la fanno ancora i simboli, i marchi, le persone, il talento e la creatività.

È dentro il sentiero che porta all'Expo la chiave di una ripresa che agli occhi di molti rimane un miraggio, nella speranza che il cardinale

Scola auspica nel discorso di Sant'Ambrogio indicando cinque parole chiave sulle quali Milano e l'Italia dovranno riflettere (alimentazione, energia, pianeta, vita, uomo) indicatori di sinergie tra capacità, risorse e progetti, in linea con i pensieri del!'ideologo di Slow food, Carlin Petrini, richiamato (dopo inutili dissidi) al desk dell' esposizione per dare contenuti all'evento: <<Non possiamo ridurre un'occasione simile solo al turismo ... ».

Milano non manca di energie, ma non ha ancora preso in mano la bussola del proprio destino: così, mentre Bookcity si lascia alle spalle migliaia di visitatori e una piacevole sensazione di risveglio culturale, il weekend di Sant'Ambrogio interroga una classe dirigente che deve tornare a macinare idee e progetti e che il cardinale invita a mettersi in gioco <<per colmare il divario che esiste tra le grandi potenzialità e le effettive possibilità». Mai come in questo periodo basta fare, creare, restituire al cittadino il privilegio e il piacere della conoscenza, e Milano risponde. Lo fa per un museo, una mostra, la Madonna di Foligno di Raffaello esposta in Comune, il Cristo morto del Mantegna rivisitato da Olmi a Brera E il segno distintivo non è la grandeur, ma la consapevolezza che si lavora per il duraturo contro la dittatura dell'istante, che per un vero rilancio culturale non bastano gli artisti, ci vogliono gli artefici, quelli capaci far accadere le cose o di suscitarle. Ecco San Vittore, la Traviata con i detenuti, l'insolito foyer di ministri, filosofi, magistrati e soprattutto volontari, quelli impegnati a tener botta, a mett~re puntelli sotto la casa che crolla. E la cultura dell'in-

contro, questa, del meticciato dell'anima individuato da Scola nella lettura antropologica di Expo. E della sobria consapevolezza di avere i numeri giusti per trainare il nuovo corso, evitando di commettere errori (con la Pietà Rondanini in casa non c'era bisogno della copia del David di Michelangelo da mostrare come immagine simbolo di Expo) di rassegnarsi agli sprechi (la via d'acqua che attraversa i parchi di Trenno e delle Cave, inservibile per le imbarcazioni è una ferita inutile al territorio) e di illudere troppo (parlare di riapertura dei Navigli rischia di essere una delle tante promesse senza i fondi).

Milano ha l'occasione di essere capitale del nuovo umanesimo, è l'esortazione del cardinale. La città può riconoscersi nei grandi primati, nei numeri, nelle sette università e nei quasi duecentomila giovani studenti che le frequentano, negli ospedali considerati eccellenze, nelle classifiche che mettono via Monte Napoleone tra le strade simbolo dello shopping, nelle sfilate che sono il secondo evento conosciuto al mondo dopo il carnevale di Rio, nella leadership europea per imprese manufatturiere e nella fabbricazione di mobili e in quel volontariato che resiste, assicurando servizi ai più fragili, a quelli «che spesso sono nella periferia del nostro cuore», come dice papa Francesco.

«Girano voci...», si legge in un poster di Esterni, gruppo creativo della modernità, realjzzato per CityLife, il quartiere nascente nell'ex Fiera. E Milano ascolta Sentiamo cosa dico-no.

Giangiacomo Schiavi [email protected]

© RIPRODUZlONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 36: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 46

I

Data

Pagina

Foglio

08-12-2013 18 1 /2

Apprendisti conlalaurea per battere la precarietà

LE INIZIA nVE DEL GOVERNO PER RISPETTARE GLI OBlmlVI FISSATI DA BRUXELLES

A OGNI UNDER 15 CHE HA fINITO su STUDI OOVRf8BE ESSERE OffERTO DA GENNAIO UN PROGRAMMA DI fORMAZIONE

~ Lavoro in azienda, una nuova formula per gli universitari

Il. PIANO ROMA La nuova frontiera dell'apprendistato è l'università. Non più contratto per ciabattini e cascherini, come nell'immaginario collettivo, ma strada privilegiata di formazione e collocamento per laureandi, laureati, candidati a master e perfino dottorati. Cioè proprio coloro che molto spesso, al termine di lunghi studi, si ritrovano più lontani dal mercato del lavoro, e impreparati alle sue esigenze, con i loro 25-26 anni e nessuna «esperienza». Questa formula destinata agli universitari si chiama alto apprendistato, per distinguerlo da quello tradizionale. Ma il senso è o stesso: l'alternanza scuola-lavoro e la possibilità di una formazione che si realizza in un'azienda. È in questa direzione che vanno molte iniziative dei ministri del Lavoro, Giovannini, e dell'Istruzione, Carrozza. Quest'ultima l'ha anche inserito come principio generale nel recente decreto per scuola e università. L'apprendistato dovrebbe diventare l'arma per realizzare la Youth Guarantee, il piano

per l'occupazione dei giovani della Ue; a partire da gennaio a ogni ragazzo sotto i 25 anni dovrà es-

sere offerto una programma di formazione entro 4 mesi dal momento in cui lascia lo studio.

In altri paesi europei, e in particolare in Germania, l'apprendistato è lo strumento che tradizionalmente è servito a battere la disoccupazione giovanile. Ma in Italia non è mai decollato. Dopo i fasti degli anni 50 e 60, quelli del boom, l'apprendistato non ha più avuto appeal. Non l'ha più avuto neanche quando, dieci anni fa, la legge fu completamente riformata e nacque, solo sulla carta, anche l'alto-apprendistato. Ha resistito l'idea che l'apprendistato fosse destinato a chi non voleva studiare. L'ultimo dato Isfol, riferito al 2011, segna un ulteriore calo del 36% dei contratti di apprendistato nei due anni precedenti. Eppure, il numero di questo tipo di contratti poi trasformati in assunzioni aumenta: +12.5%.

DIECI ANNI DI RITARDO Finora per l'Alto apprendistato erano mancati gli accordi fra Regioni, Università è Aziende, indispensabili a realizzare i programmo in alternanza studio-lavoro. Qualche buon esempio era venuto dalle regioni del Nord, ma finora i numeri sono bassissimi. Oggi la novità è che le università stanno finalmente facendo gli accordi con le aziende e con le regioni. L'Università Roma Tre ha sottoscritto un accordo con la Regione Lazio e ha fatto 200 contratti di apprendistato di alta formazione

per materie tecnico-scientifiche e ha organizzato recentemente una giornata di studio, nella quale ha messo insieme istituzioni ed esperti. Il ministero del Lavoro, a sua volta, attraverso il pro-

gramma Fixo, sta pungolando le università e prevede contributi di 6.000 euro per ogni apprendista a tempo pieno 'e 4.000 per il part time. Ma in questo momento ha in corso solo 278 contratti di alto apprendistati in venti atenei.

Ma perché l'apprendistato non decolla? «Forse perché l'Italia non ha ancora sUPerato una certa repulsione per l'idea di mestiere», dice la professoressa Giu-

ditta Alessandrini, anima e motore dell'incontro sull'apprendistato a Roma. «Forse perché è uno strumento ancora poco conosciuto dai giovani», ha aggiunto Emanuele Massagli di Adapt, uno degli organismi più attivi, attraverso l'università di Bergamo. «Forse perché il meccanismo è ancora troppo complicato e le imprese hanno paura delle complicazioni burocratiche, soprattutto le piccole imprese, cioè il grosso del tessuto imprenditoriale», ha sottolineato David Trotti dell'associazione direttori del personale. Su questo punto è un coro: semplificare, le aziende italiane non chiedono altro. E chissà che gli esempi di apprendisti con la laurea possano fare da traino per tutti.

Angela Padrone © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 37: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 47

«Grazie alla mia azienda posso anche studiare» ROMA Miriam Cuevas è una ragazza normale, con le sue incertezze: vive a Roma con i genitori, ha 25 anni, e dopo il liceo classico si iscrive a Storia dell'Arte all'Università Rome Tre. Strada facendo però si accorge che non è quello che veramente desidera fare, ci ripensa, e lascia lo studio quando le mancano solo pochi esami. Cerca un lavoro e grazie al passa parola trova una collaborazione a progetto come impiegata in una società, "Fondazione Lavoro". Si trova bene, evidentemente dimostra buona volontà e iniziativa, e cosÌ le fanno un contratto a tempo determinato.

(ADESSO PUNTO A UN VERO CONTRA no»

...

«E importante applicare le cose imparate sui libri» ROMA Anche Andrea Melchiorri è un apprendista. Ma certamente non è uno qualunque: è ambizioso, sa parlare in pubblico e non ha ancora deciso dove fermarsi con il suo percorso formativo. Intanto però è un "apprendista": lo è diventato dopo essersi laureato in legge alla Luiss, dopo aver fatto l'esame per l'abilitazione alla professione di avvocato, e dopo aver superato l'esame di ammissione al dottorato in Diritto del Lavoro alla Sapienza.

Poteva essere indirizzato a un futuro, incerto, di avvocato o a un futuro ancora più lungo e incerto di ricercatore universitario, stra-

i<AlLA fINE SPERO DI ESSERE ASSUNTO»

«Ma il mio interesse per quello che faccio mi ha spinto a voler riprendere lo studio~). L'azienda, che ha rapporti con Italia Lavoro (società del ministero del Lavoro) ha deciso allora di farle un contratto di alto apprendistato finalizzato al conseguimento della laurea triennale in Sociologia. All'università Miriam ha fatto esami sulla formazione e sul diritto al lavoro.

Tra un anno si laureerà. Ha anche ottime probabilità di firmare un contratto a tempo indeterminato, però la fine della storia non è scontata: l'assunzione non le basta più. Miriam ha comunque deciso di proseguire ancora gli studi: «Minimo voglio prendere la laurea specialistica». E vedrà se que-. sto è compatibile con un lavoro a tempo pieno oppure no.

A.Pad. ©) RJPRODUZJONE RISERVAr A

da che attende molti di coloro che hanno ottenuto un dottorato. A lui invece si è presentata l'opportunità di fare il dottorato attivando un contratto di apprendistato con la Confindustria, dove lavora nei giorni in cui non è obbligato a seguire dei corsi.

«È una fortuna impagabile avere la possibilità di applicare e testare direttamente sul lavoro le conoscenze che si apprendono all'università», dice Andrea che è uno studente particolarmente bravo e intraprendente, con un aplomb già molto aziendale e misurato. Quello che conta è che anche al suo livello un contratto di alto apprendistato gli ha dato un' opportunità inestimabile. E alla fine del dottorato avrà certamente 1'opportunità di essere assunto.

A.Pad. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Data 08-12-2013 Pagina 18 Foglio 2/2

. Disoccupazione i giovanile

505.000 I contratti di apprendistato nel2DlI

200 I contratti di alto apprendistato nel 2011

278 ... in 20 Atenei I programma Fixo di alto' apprendistato in Corso

i 75 ' Gli altri Atenei che stanno~ prendendo accordi

1!.e.ntime.tri

l'OCCUPAZIONE L'apprendistato dovrebbe diventare l'arma per realizzare il piano della Ue con un programma di formazione che scatti entro 4 mesi dalla fine degli studi

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 38: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 48

I

'tMl ())IIill! mi SCIENZIATI DEL GRUPPO z003

Ora si deve passare ai fatti

di Maria Grazia Roncarolo·, si sono rivelati insufficienti e talora in contraddizione gli uni con gli altri o eon

e Giuliano Buzzetti" troproducenti: la riforma Gelmini del~---- ~---~---------- l'Università non ha portato a quella tra-

sparenza e meritocrazia nelle carriere

I 19 dicembre si terrà un convegno universitarie che molti si aspettano. Lariall'Università Bocconi, promosso forma Fornero del lavoro ha penalizzato dal Gruppo 2003, Università Bocco- invece che favorire i nostri giovani ricerni e Novartis Italia dal titolo «provo- catori con una collaborazione a progetto

catorio» La ricerca in Italia: cosa distrugge- ed in attesa di una posizione fissa. Il cinre, come ricostruire. Da molti anni si parla que per mille ha rappresentato una vera della ricerca italiana e dei suoi mali: un boccata di ossigeno per molte Istituzioni malato grave, definito «terminale». Non di ricerca ma il tetto massimo imposto e c'è scienziato italiano all'estero o in Italia l'allargamento progressivo del numero che non sappia fare la diagnosi e identifi - di enti beneficiari ne sta progressivamencarne le cause. Una classe politica che, fi- te riducendo l'impatto. no a oggi, non ha compreso che ricerca, Difficile capire tutti i perché di questi innovazione e politica industriale sono fallimenti. Una risposta ovvia potrebbe un trinomio inscindibile e non ha mai essere: non ci possono essere cambiaavuto la ricerca tra le priorità della pro- menti efficaci senza un cambiamento di pria agenda. Un sistema baronale univer- mentalità. Gli italiani sono un popolo abisitario che in questi anni ha messo in at- tuato ad aggirare le regole, individualisti to, salvo rare e apprezzate eccezioni, una non disposti a rinunciare a qualcosa di politica al ribasso, spesso privilegiando proprio per il bene comune e abituati al fedeltà e appartenenza a scapito di professionalità ed eccellenza. Risorse inadeguate con finanziamenti alla ricerca che collocano l'Italia agli ultimi posti in Europa, nonostante una produttività scientifica complessiva di tutto rispetto. Distribuzione a pioggia dei pochi finanziamenti disponibili, in assenza di sistemi di peer review meritocratici e trasparenti. Mancanza di una visione strategica complessiva che identifichi in quali aree scientifiche investire e quali eliminare. Salari non competitivi e percorsi di carriera non basati su regole internazionali, che hanno portato al fenomeno dei cervelli in fuga. Assenza dipolicies ben definite per favorire le interazioni tra accademia e industria. Scarsa incentivazione dell'industria a investire in ricerca in Italia dove il costo del lavoro è molto elevato e la pressione fiscale intollerabile. Assenza di significativi vantaggi fiscali per le donazioni alla ricerca. Per non parlare del cosiddetto «soffitto di cristallo» che impedisce alle donne di raggiungere posizioni di responsabilità, sicuramente più spesso in Italia che in altri paesi.

La diagnosi è sempre chiara, puntuale e condivisa. Purtroppo non è altrettanto semplice e lineare individuare la terapia. Va dato atto che i ministri dei recenti governi, seppur in maniera un po' naive e quasi sempre senza consultare gli addetti ai lavori, si sono adoperati per mettere in atto provvedimenti apprezzabili, che poi

premio ma non alla sanzione. Tutto vero, ma forse la spiegazione e più complessa e la soluzione è ancora lontana. Ricostruire è impresa ardua che necessariamente dovrà prevedere una nuova strategia politica, una maggior cultura scientifica e un ricambio generazionale. I nostri politici dovrebbero guardare con attenzione e umiltà oltreconfine all'America, alla Germania, alla Svezia e anche alla Cina che hanno ben compreso che il futuro sviluppo di ogni Paese dipende dagli investimenti in ricerca e dalla valorizzazione del capitale umano. Dovrebbero capire e accettare che il ritorno dell'investimento economico nella ricerca scientifica è monetizzabile solo a lungo termine e va quantificato in termini di competitività e crescita del Paese.

Il fatto che la nostra società consideri ancorala ricerca un settore non strategico, un «bene dilusso»: il primo da sacrificare in tempi di crisi è solo responsabilità dei nostri politici o anche di noi scienziati?

Se negli ultimi vent'anni avessimo comunicato e trasferito alla società con coraggio e costanza il valore della ricerca e della scienza e la sua importanza per il

progresso del paese, se fossimo scesi in piazza per dire che solo un paese miope e irresponsabile investe nell'educazione dei propri giovani per poi donarli gratis agli altri paesi, se avessimo usato bandiere e megafoni per rivendicare i nostri di-

I

Data 08-12-2013 Pagina 30 Foglio 1

ritti e costringere i nostri politici ad ascoltarci, se avessimo fatto sistema per denunciare l'inaccettabile e suicida politica dei tagli alla ricerca ... oggi saremmo nella stessa situazione?

Troppo pudore? Troppo solipsismo? Troppo pessimismo? Troppo «italiani» anche gli scienziati? Difficile rispondere, ma se guardiamo anche al Gruppo 2003 e alle numerose attività che in questi dieci anni ha svolto per sensibilizzare la classe politica sui problemi della ricerca, per divulgare la conoscenza scientifica, per promuovere la cultura del merito e proporre una nuova governane e del sistema dobbiamo concludere che il risultato non è proporzionale allo sforzo! Recentemente abbiamo rivolto 10 domande alla classe politica ricevendo feedback positivi, tra cui quello dell'attuale ministro della Ricerca. Tra i temi centrali l'esigenza di costruire un'unica cabina di regia perla ricerca pubblica, la necessità di promuovere la carriera dei giovani ricercatori, l'implementazione di un sistema significativamente meritocratico perle università, sono assolute ed urgenti priorità. Per tutti noi, ma soprattutto per le nuove generazioni di scienziati, le nostre rising stars, è urgente passare dalle parole ai fatti. Dobbiamo garantire lo sviluppo futuro della ricerca italiana per scongiurarne la fine. Di questo parleremo nel convegno del 9 dicembre all'Università Bocconi: non c'è più tempo e il conto alla rovescia è già iniziato!

'Presidente Gruppo 2003

"Segretario del Gruppo 2003

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il 9 dicembre all'Università Bocconi un convegno farà il punto sulla ricerca italiana e sui provvedimenti necessari a garantire lo sviluppo futuro

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 39: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Universita'

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 49

, DSole9]JJa)mrn novue

E-LEARNING

Un sapere cne nasce dal s~per aggregare

di Roberto Maragliano

R iconosciamolo. L'università italiana, nell'aria umanistica e in particolare nel settore che si oc

cupa della formazione iniziale e continua dei docenti della scuola, non sta proprio messa bene. Né le cose vanno diversamente sul fronte dell'editoria di servizio all'università. Aggrappandosi l'una all'altra le due realtà sembrano avere poche possibilità di uscire dal gorgo. A meno che non ci si industri, da una parte come dall'altra, a cogliere nell'avvento del digitale un'opportunità per prospettare un impegno di ripensamento dei presupposti stessi dell'insegnar'ee dell'apprendere e si eviti di considerare il fenomeno, invece, come un ulteriore elemento di disorientamento.

Di fatto, non si tratta di cambiare di veicolo, lasciando inalterati gli oggetti e i soggetti implicati nel trasporto. Si tratta invece di rendersi conto che fare e far fare esperienze di logiche reticolari, vale adire gli elementi costitutivi della cultura digitale, può figurare come una buona occasione per misurarsi con le logiche della testualità, quelle che fin qui hanno uniformato un po' tutte le attività didattiche delle scuole, senza peraltro diventare mai materia di riflessione.

L'esplosione e le riarticolazioni delle conoscenze e delle pratiche, vale a dire i fenomeni che più caratterizzano la condizione attuale del sapere, pongono pressanti problemi di composizione di dualismi oppositivi fin qui intesi come irriducibili, come quelli posti dai rapporti tra teoria e pratica, tra formale e informale, o anche tra scienza e arte.

A una, tecnologia di tipo analitico che mira a dividere e scomporre gli oggetti del conoscere sÌ da poterli meglio dominare starebbe subentrando una tecnologia che punta invece ad associare, aggregare, integrare. Non è che questa sia migliore di

quella. In una fase di movimento come l'attuale c'è bisogno di tutte e due, c'è dunque bisogno di una scuola che impari (e insegni) a praticare il bilinguismo, cioè la capacità di scomporre e nello stesso tempo di integrare, dunque di leggere le realtà contemporaneamente con l'una e l'altra angolazione.

Le tecnologie pongono questioni importanti di filosofia del conoscere. Se le si ignora il passaggio al digitale sarà vissuto come un'ulteriore occasione persa.

Sono dell'idea che gli insegnanti vadano messi nelle condizioni di misurarsi con questo tipo di problemi. L'elearning o i testi digitali non sono vestiti nuovi per corpi immobili e immutati sono invece la manifestazione di quella esigenza di cambiamento di prospettiva che il mercato dell'intrattenimento ha saputo ben intercettare e alimentare e che la scuola, sempre troppo attratta da ciò che fu, fa difficoltà a intravvedere.

Di conseguenza per il mio impegno di sostegno alla didattica scolastica ho scelto la via del selfpublishing digitale, convinto come sono che una parte significativa della docenza, liberatasi di tanto ciarpame formalistico e burocratico, potrebbe trovare in soluzioni come questa la via per riconquistare fiducia e rialimentare creatività.

© RIPRODCZIONE RISERVATA

Rob.erto Maragliano è professore di Tecnologie dell'apprendimento all'Università di Roma Tre

ADqTTARE L 'tE-LEARNING

ASeVOLA

Adottare l'e-Iearning ascuola, ebook di Roberto Maragliano in formato Kindle, 2,99 euro

Data 08-12-2013 Pagina 12 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 40: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 50

Data 09-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 34 Foglio 1

N ella ricerca a volte riformare non basta di GIANFELICE ROCCA *

er riprendere a crescere, dobbiamo dare linee guida precise alla ricerca. Su questo tema ci confrontiamo oggi in Bocconi. Cosa distruggere e come ricostruire?

Credo che per prima cosa sia fondamentale partire dalle risorse. Restiamo molto lontani dall'obiettivo - posto dalla strategia Europa 2020 - del 3% sul Pil in investimenti in Ricerca & sviluppo. La Germania ha già raggiunto tale quota. In ltalia al momento il 58% della spesa in Ricerca & 1>'Viluppo viene dal settore privato. Si tratta dell'unica quota in crescita, mentre la spesa dell'Università rimane ferma e quella delle altre istituzioni pubbliche addirittura diminuisce. Cosa fare? Da una parte il legislatore dowebbe compiere una scelta decisa a favore della defiscalizzazione degli investimenti R&s di imprese e privati. Dall'altra parte, nel settore pubblico, occorrerebbe puntare sul merito premiando i singoli Dipartimenti (e non necessariamente le intere Università) in alto nei ranking, superando l'attuale criterio solidaristico di attribuzione delle - scarse - risorse a disposizione.

In secondo luogo occorre ragioÌlare per filiere e cluster tecnologici. Ciò significa rafforzare anche nella ricerca le specializzazioni tecnico-produttive conispondenti alle diverse realtà territoriali d'impresa, quindi indirizzare su questa via la collaborazione tra sistema pubblico e privato e tra le imprese di diverse dimensioni. A questa logica va ancorata la partecipazione ai bandi di ricerca europei: si tratta di un moltiplicatore per favorire l'inserimento delle Pmi (piccole e medie imprese) in processi di crescita allargando così le loro potenzialità nel mercato europeo e globale.

Ancora) più ricerca market-driven. La no-

stra ricerca, soprattutto quella lombarda, esibisce numeri che non temono il confronto internazionale. Il discorso cambia se parliamo di trasferimento tecnologico. Nel 200g abbiamo depositato un numero di brevetti pari a un quinto di quelli della Germania e alla metà della Francia. Occorre aumentare l'orientamento al mercato della nostra ricerca. A livello europeo, non possiamo perdere le opportunità offerte da Horizon 2020, che unifica i precedenti strumenti di finanziamento destinati alla ricerca da una parte, e all'innovazione dall'altra. A livello nazionale, le intenzioni a tal fine di Industria 2015 erano buone e talora ottime. Ma si sono arenate nei 5 anni passati per erogare le risorse - nel frattempo spesso definanziate. Mi auguro che la pubblica amministrazione voglia ridurre i tempi oppure la ricerca market driven continuerà a non vivere per State fai/ure, non per fallimenti di mercato.

Ma anche i market failures esistenti, ossia quei casi dove la sola iniziativa spontanea non è sufficiente, vanno risolti. La triade dell'incremento del valore aggiunto è composta da manifatturiero, digitale e life sciences. Al primo settore è attribuita la gran parte della spesa R&s e della sua recente crescita, che va comunque potenziata. Gli altri due sono ancora largamente insufficienti. Dall'Agenda digitale della Pubblica amministrazione ai progetti di Smart Citi es, all'interfaccia pubblico-privato nei settori della medicina di base e dell'eccellenza specialistica, dell'assistenza a distanza come dei disabili e non autosufficienti, bisogna accelerare molto. Milano e la Lombardia sono già decisivi. Il criterio vincente è allineare tre densità: densità della ricerca scientifica, densità delle specializzazioni distrettuali e densità delle start up d'impresa che ne deri-

vano. Sotto questo profilo, non c'è rilancio della ricerca nazionale che non debba partire e far capo a Milano e alla Lombardia. Un quarto delle pubblicazioni nel settore Salute e scienze della vita è prodotto in Lombardia, con una densità pro capite maggiore di quella tedesca. Anche il numero di brevetti depositati è superiore a un quarto di quelli italiani. E con il,7 brevetti hi-tech per milione di abitanti, la Lombardia supera ampiamente la media nazionale (7,4).

In conclusione, va spezzata la spirale della sfiducia. Se osserviamo la classifica «Scimago» che ordina gli istituti di ricerca sulla base del loro impatto scientifico, lO istituti 10mb ardi figurano nel miglior 10% a livello globale. Le stelle non ci mancano, adesso occorre una strategia regionale da vera piat·· taforma di eccellenza della ricerca. Per questo Assolombarda fornisce un affiancamento concreto agli imprenditori sui temi della ricerca e innovazione: è nostro obiettivo con il nuovo servizio «Orizzonte innovazione» capire i loro bisogni e assisterli per individuare le migliori soluzioni di finanziamento per le loro attività di R&l. Una cosa è sicura. Innovare non è riformare. Per innovare davvero bisogna anche distruggere, per costruire cose nuove. E c'è molto da cambiare profondamente, nei tempi e nei modi soprattutto pubblici:se vogliamo che la forza già presente della ricerca a Milano e in Lombardia possa moltiplicare quella dell'Italia.

* Presidente i\ssolombarda (I lavori del convegno «La ricerca in Italia

Cosa distruggere come costruire» si svolgono oggi nell'aula magna dell'Università Bocconi, in viu Gobbi 5 a Milano, dalle 9 alle 18. Interviene, tra gli altri, i/ ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza.)

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 41: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 51

COBBIEBE DELLA SEBA

DOMANDE A .u?Tl~'\.lJNPIU:SmENTE Tll\11DO ---~ ---- --- -_ .. -- ---- ---

GLI IMPEGNI VAGHI SONO COLPE REALI di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIA VAZZI

--- ---- ------- --

lV r ercoledì Enrico

Letta presenterà al Parlamento il

b programma per la fase 2 del suo governo. Una fase che, con sempre maggior probabilità, durerà almeno un altro anno. A sette mesi dal suo primo discorso alle Camere, impegni vaghi non bastano più. L'intervento del presidente del Consiglio in Parlamento del 29 aprile - con l'importante eccezione della promessa (poi mantenuta) di accelerare il rimborso dei debiti dello Stato verso le imprese private - era di una inaccettabile vaghezza.

Sulle donne Enrico Letta disse: «La maggiore presenza delle donne nella vita economica, sociale e politica dà già straordinari contributi alla crescita del Paese, ma non siamo ancora un Paese delle pari opportunità. Occorre fare molto di più». Cioè? n governo Monti aveva introdotto una prima differenziazione di genere nell'imposizione fiscale, consentendo alle imprese di dedurre 10.600 euro per ogni donna assunta a tempo indeterminato. Si vuole continuare su questa strada? Se sì come, con quali aliquote, sul reddito delle donne o su quello delle imprese che le assumono? Comeverranno tassati i redditi familiari in modo da non scoraggiare il lavoro femminile?

E sulla scuola disse: «Dobbiamo ridare entusiasmo e mezzi idonei agli educatori che in tante classi volgono il disagio in speranza e dobbiamo ridurre il ritardo rispetto all'Europa nelle percentuali di laureati e nella dispersione scolastica». D'accordo, ma come? Andrea !chino e Guido Tabellini nell'ebook del Corriere «Liberiamo la scuola» pro-

pongono di dare più autonomia ai singoli istituti. n governo dice di essere d'accordo, ma il ministro Carrozza si muove nella direzione opposta. Ad esempio, pare aver deciso di cambiare strada riguardo alla valutazione delle scuole. Lo ha fatto sfruttando l'opportunità di nominare i cinque esperti del comitato che dovrà selezionare la rosa dei candidati alla presidenza delllnvalsi, l1stituto che organizza la valutazione delle scuole. Le persone scelte ritengono che questi test, sebbene normalmente utilizzati in molti altri Paesi, non siano di alcun aiuto nell'individuare eventuali situazioni patologiche nel nostro sistema scolastico, anzi siano dannosi perché figli di una deriva economicistica, quantitativa e irrispettosa delle non misura bili ricchezze spirituali degli individui e della complessità del lavoro di un docente! Sarà un caso, come ha scritto Andrea !chino sul Corriere del 6 dicembre, ma le idee dei membri che il governo ha scelto per questo comitato sono molto vicine a quelle di quei sindacati che, da un lato, vogliono una scuola pubblica gestita direttamente dallo Stato e, dall'altro, rifiutano il diritto dello stesso Stato di misurare e valutare i risultati della sua gestione.

E, a proposito di scuola, vogliamo riconoscere che, se non si inizia a insegnare ,ai bambini che copiare è immorale, che farsi fare i compiti da genitori troppo protettivi è altrettanto sbagliato, che seguire le regole deve essere una cosa naturale e automatica, non un optional, non faremo che produrre evasori fiscali?

CONTINUA A PAGINA 43

I

Data

Pagina

Foglio

08-12-2013 1 1 /4

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 42: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 52

COBBIEBE DELLA SEBA

AGENDA

I

Data

Pagina

Foglio

08-12-2013 1 2/4

Domande a Letta, presidente timido Gli impegni vaghi sono colpe vere di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIA V AZZI

SEGUE DALLA PRIMA

«La società della conoscenza si costruisce sui banchi delle università». Immaginiamo che il presidente del Consiglio volesse dire «delle buone ' università». Nel 2013 il Fondo unico per il funzionamento delle università è stato ridotto di 300 milioni, un taglio che verrà probabilmente confermato per il prossimo anno. Da tempo ripetiamo che il problema dei nostri atenei non è la mancanza di fondi pubblici, ma la loro cattiva distribuzione, che differenzia troppo poco fra i dipartimenti eccellenti e quelli mediocri e non meritocratici. Lo strumento per differenziare esiste: è la valutazione effettuata dal ministero lo scorso anno. Ma invece di utilizzarla, il governo si appresta a distribuire il taglio di 300 milioni su tutti, indipendentemente dai risultati. Questo perché si ritiene che anche le università. peggiori debbano essere salvate. Pensa il presidente del Consiglio che ce lo possiamo permettere? Che possiamo sacrificare l'università di Padova (la migliore, secondo queste valutazioni) per salvare la peggiore, Messina? Non è forse giunto il momento di dare più autonomia alle università premiando le migliori e costringendo le peggiori a impegnarsi di più, oppure chiudere? Altrimenti, dove sta la meritocrazia tanto sbandierata da Enrico Letta? Se ci vuole più autonomia nelle scuole, afortiori ci vuole più autonomia nelle università. Finché un professore sessantenne che da vent'anni non fa più ricerca e poco si vede nelle aule è pagato per legge più di un trentenne che potrebbe andarsene nelle migliori università americane, non diventeremo mai una «società della conoscenza». Semmai contribuiremo a costruirla altrove, come sempre più spesso i nostri bravissimi scienziati già fanno. Expo 2015, la società che dovrà gestire l'Esposizione universale di Milano, grazie a un accordo con i sindacati potrà stipulare 800 contratti di lavoro improntati a una maggiore flessibilità, in deroga alle attuali norme sul lavoro. In un tweet il presidente del Consiglio ha scritto: «Ottima intesa sul lavoro. Expo laboratorio per l'economia». Si impegna

a trasferire quel modello ai contratti nazionali? Che cosa ha in mente di preciso per il mercato del lavoro? Economisti e giuslavoristi come Olivier Blanchard del Fondo monetario internazionale o il nostro Pietro Ichino hanno proposto varie alternative su come coniugare flessibilità e protezione. Quale strada intende adottare? «Dobbiamo evitare di continuare a mettere la testa sotto la sabbia come struzzi e riconoscere che il divario tra Nord e Sud del Paese è non un accidente storico o una condanna, ma il prodotto di decenni di inadempienze da parte delle classi dirigenti nazionali e locali». Quali proposte? Vogliamo ri~onoscer~ che il problema del MezzogIOrno denva da decenni di assistenzialismo che ha sostituito l'impiego pubblico all'iniziativa privata? Abbia il coraggio di dire che quello del Sud non è un problema di risorse (anche quelle già stanziate spesso non vengono spese). Per ricostruire il Mezzogiorno, perché di questo si tratta, si deve ripartire dal rispetto delle regole, cominciando dalla classe dirigente. il controllo del territorio è una delle prime e decisive condizioni per far ripartire investimenti e sviluppo. Lo spiegano con grande coraggio Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella in «Se muore il Sud». il governo ha nominato un conu;nissario alla Revisione della spesa pubblIca, Carlo Cottarelli, con una pluriennale esperienza al Fondo monetario . internazionale, proprio nel campo del conti pubblici. Ottima scelta. Ma nessuna impresa assumerebbe un dirigente senza assegnargli traguardi precisi. il documento di indirizzo del governo pone un obiettivo di risparmio pari ad almeno due punti di PiI (circa 32 miliardi) entro il 2016, con tagli

significativi anche nel 2014 e 2015. Che significa? Qual è l'ammontare dei tagli che il commissario deve realizzare nel 2014 e nel 2015? E il governo si impegna a sostenere le proposte del commissario? E a impiegare ogni euro risparmiato per ridurre la pressione fiscale? Di che strumenti dispone il commissario per realizzare questi tagli? Altrimenti, il suo sarà un esercizio accademico destinato, come i precedenti, a rimanere lettera morta. Le revisioni della spesa erano iniziate nel 2006 con il ministro Padoa-

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 43: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 53

COBBIEBE DELLA SEBA

Schioppa, sono continuate nel governo Monti, ora ne abbiamo un'altra. Ma, appena si parla di tagliare qualcosa, ecco un'alzata di scudi che spesso parte dalla burocmzia, se non da membri dello stesso governo. Ci permettiamo un suggerimento al presidente del Consiglio: cominci a tagliare i costi della politica per dare un segnale di serietà. TI professor Roberto Perotti su www.lavoce.info stima i possibili risparmi in 2 miliardi e mezzo di euro. Se anche fossero meno, si dia un segnale forte. Perché altrimenti qualunque lobby toccata dai tagli alla spesa potrà dire in sua difesa: «Perché non si comincia dalla lobby dei politici»? E a proposito di dirigenti e manager pubblici o comunque designati dal governo, vogliamo identificarli sulla base delle loro capacità tecniche e della loro imparzialità? Si impegna il presidente del Consiglio a rivolgersi, per ogni nomina, a società internazionali di «cacciatori di teste», rendendo pubbliche le procedure? TI premier Letta parla spesso di crescita ed equità. Come intende riformare il sistema fiscale per mggiungere questo obiettivo? Ad esempio, confermerà la Tobin tax, un'imposta su alcune transazioni finanziarie e che produce poco reddito con l'unico effetto di dirottare attività finanziarie a Londra, riducendo opportunità di impiego e crescita, come sta accadendo in Francia? Vogliamo chiarire una volta per tutte come verranno tassati gli immobili? Riguardo all'equità, come vogliamo riformare il nostro sistema di sicurezza sociale in modo che promuova al tempo stesso flessibilità nel mercato del lavoro e protezione per chi lo ha perso? È pronto, il presidente del Consiglio, a sostituire la cassa integrazione - che difende i posti di lavoro, anche se in imprese improduttive - con sussidi di disoccupazione che proteggono i lavomtori, come accade quasi ovunque nel mondo? Che cosa pensa di fare il governo per la giustizia? Come intende ridurre i suoi tempi? Esistono vari studi, ad esempio di Daniela Marchesi e Andrea Ichino, che illustrano riforme a costo zero che riorganizzando il lavoro dei giudici accelererebbero significativamente i tempi di giudizio.

Data 08-12-2013 Pagina 1 Foglio 3/4

L'Italia è in prima linea sull'immigrazione. Quest'ultima fa bene se non è clandestina e se si accolgono persone con elevato capitale umano. Molti Paesi, ad esempio Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Australia, hanno beneficiato enormemente di un'immigrazione ad alto capitale umano. Noi, invece di importarlo, lo esportiamo. Mercoledì Enrico Letta ci deve dare numeri, proposte precise, indicazioni concrete su quali norme varerà e come eviterà che esse si arenino nella palude istituzionale di Parlamento e burocmzia. E a proposito di concretezza gli suggeriamo dieci argomenti di riflessione. - Come intende ridurre i costi della politica, dal primo gennaio, non fra tre anni? (In giugno promise che lo avrebbe fatto entro sei mesi: scadono fra tre settimane). - Con quali mezzi combatterà l'evasione fiscale? Si impegna a tradurre ogni euro recuperato dall'evasione in riduzioni di aliquote dei contribuenti onesti? - Continuerà ad usare il fisco per favorire il lavoro femminile? - Si impegna a riconoscere che quello dell'In valsi è stato un passo falso e conferma la strada della valutazione, utilizzandola per introdurre premi e penalità per scuole, università e insegnanti? - Quali sono gli obiettivi numerici per i tagli di spesa da attuare nel 2014 e 201S? - In che modo intende tassare gli immobili? - Confermerà la Tobin tax? A quanto stima il gettito di questa imposta? - Quali aziende pubbliche, nazionali o locali, intende privatizzare? Con quali procedure? - Come pensa di riformare il mercato del lavoro? - Quali politiche intende seguire per l'immigrazione? Enrico Letta deve assumere impegni precisi, che consentano agli elettori, fra uno o due anni, di poter valutare il suo governo. Nessuno pretende infallibilità. Ma nel momento in cui il presidente del Consiglio chiede agli italiani più meritocrazia, anche lui deve poter essere valutato. Meglio un governo che mggiunge la metà degli obiettivi che si è posto di uno che obiettivi non neha e quindi può dichiararsi comunque vincitore.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 44: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 55

CORRIERE DELLA SERA

l~lHrmft'

Università Humanitas: via libera dai rettori

Il Comitato dei rettori della Lombardia ha espresso parere favorevole (ma con riserve) sulla creazione della nuova università privata proposta da Humanitas. Alla guida del Comitato è Luca Vago (nella fata), rettore della Statale: la sua università nei giorni scorsi aveva dato parere negativo.

A PAGINA 7 Cavadini

Data 07 -12-2013 Pagina 7 Foglio 1 /2

Il progetto Il punto cruciale è quello delle risorse. «II budget previsto non va intaccato». Ora un tavolo tecnico tra Regione, atenei e ospedali

Nuova università Humanitas I rettori: sÌ, ma con garanzie C'è il parere favorevole anche dei dirigenti lombardi

Ancora un sÌ ma con (più d'una) riserva per la creazione della nuova università privata di Medicina proposta da Humanitas. I rettori degli atenei lombardi si sono incontrati giovedÌ sera a Bergamo e hanno espresso il loro parere, non vincolante, come quello formulato dall'Anvur (positivo, con correzioni) ma sollecitato dal ministro dell'Università' Maria Chiara Carrozza. «Il parere è favorevole per quanto riguarda la proposta didattica

e formativa. Ma il Comitato dei rettori ha presentato osservazioni e richiesto garanzie», anticipa Luca Vago, alla guida del Comitato delle università lombarde e rettore della Statale. Dettaglio: proprio la sua università nei giorni scorsi ha bocciato il nuovo ateneo di Humanitas.

Un punto cruciale per i rettori lombardi è quello delle risorse: «Il budget stanziato per gli atenei non deve essere intaccato, anche per quanto riguarda i po-

sti per gli studenti e per gli specializzandi». «Certo va conservata l'offerta esistente delle università pubbliche, con modalità di accesso garantite», ha spiegato Vago. Per la Statale di Milano poi c'è il tema del corso di Medicina internazionale (Mimed) che si svolge all'Humanitas. <<Se il ministro autorizzerà il nuovo ateneo andrà avviato subito un confronto fra Humanitas e Unimi per il periodo di transizione, per studenti e docenti». Dai rettori anche un' osservazione sulla

linea politica: «Sulla creazione di nuove università statali la chiusura è totale, mentre per le private apertura senza limiti. Il ministro Profumo almeno aveva fissato un tetto. Secondo noi serve una regolamentazione».

Dunque sul progetto Humanitas University è un «sÌ ma», quello dei rettori. E c'è il nodo di Mimed, il corso aperto nel 2010 dalla Statale presso l'ospedale di Rozzano (e a guidarlo fino alla nomina di rettore era lo stesso

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 45: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 56

CORRIERE DELLA SERA

l~lHrmft' Vago). L'apertura dell'università di Humanitas, con il suo corso di Medicina internazionale, cambierebbe lo scenario. La posizione della Statale è netta: parere negativo è arrivato dal Cda e dal Senato accademico. «La nostra proposta è di continuare il rapporto di collaborazione con Humanitas iniziato dieci anni fa e semmai svilupparlo anCOl1l», spiega il rettore. Se aprirà l'università voluta dal fondatore dell'Istituto clinico Humanitas, Gianfelice Rocca (presidente di Assolombarda e alla guida di Te-

La scheda

chint), avrà un suo corso di Medicina internazionale. «Quello della Statale, Mimed, dovrebbe spostarsi», dice Vago. «Comunque bisognerà governare il passaggio, per dare tutte le garanzie ai nostri studenti che oggi frequentano a Humanitas e anche per la faculty: ci sono trenta docenti che dovranno collocarsi in una delle due universitID>.

I rettori lombardi nell'incontro di giovedì sera, con il presidente Roberto Maroni, hanno sottolineato l'urgenza di definire le convenzioni fra atenei e ospedali: «Serve una cornice

normativa, il quadro è confuso. Per gennaio è fissato un tavolo tecnico tra Regione, università e ospedali». «Questo passaggio è ineludibile - dice Vago -. E legato a questo tema c'è l'allargamento della rete formativa dei corsi di Medicina. Da Brescia a Milano servono più ospedali di insegnamento. Potrebbero essere coinvolte le strutture di Niguarda e Besta».

Su Humanitas University adesso deve pronunciarsi il ministro. I tempi. Humanitas confida «nella rapida conclusione dell'iter di autorizzazione per

L'offerta di tre lauree Humanitas University nella fase iniziale avrebbe il corso di laurea magistrale in Medicina e poi una triennale in Infermieristica e un altro corso triennale di Tecniche di radiologia e radioterapia

Il corso di Mimed

I posti per gli studenti A regime l'università dovrebbe accogliere un totale di 738 studenti: 567 a Medicina e chirurgia, 114 al corso di Infermieristica e 57 tecnici di radiologia e radioterapia

Citer del progetto Il 28 dicembre dello scorso anno l'imprenditore Gianfelice Rocca aveva presentato richiesta al ministero dell'Istruzione per aprire un nuovo ateneo nell'ospedale Humanitas di Rozzano, appena fuori Milano

«Se il ministro autorizzerà il nuovo ateneo per Mimed si dovrà aprire un periodo di transizione»

No dalla Statale «La nostra proposta è di continuare il rapporto di collaborazione con Humanitas»

Data 07 -12-2013 Pagina 7 Foglio 2/2

poter offrire una formazione internazionale i campo medico dal prossimo anno accademico», dice Piero Melodia, responsabile dello Sviluppo universitario di Humanitas. E sui rapporti con la Statale precisa che «il progetto nasce all'insegna della collaborazione con le Università lornbarde, in particolare con !'Università degli Studi di Milano» e che <<verrà assicurata la continuità del percorso didattico per gli studenti che frequentano Mimed».

Federica Cavadini © RIf'RODUZ10NE RISERVATA

Favorevole Luca Vago alla guida del Comitato degli atenei lombardi

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 46: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Maria Chiara Carrozza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 57

Data 07 -12-2013 Pagina 13 Foglio 1

dil'ran~~s~o Labini

Le macerie del ministro Carrozza I l ministero Carrozza avrebbe dovuto rappre

sentare la tanto attesa inversione nella politica universitaria e della ricerca, almeno stando a quanto riportato dal programma con cui il Pd si è presentato alle elezioni. È noto che gli eventi sono andati in una maniera molto diversa, rendendo carta straccia qualsiasi promessa elettorale, dal famoso "smacchiare il giaguaro" in giù. In questo cataclisma politico cosa è rimasto dei buoni propositi per il «rilancio dell'università e della ricerca» promesso dal Pd fino al giorno prima di formare questo governo? Polvere e macerie, morali e materiali. Ad esempio, il governo Letta ha continuato a disinvestire nelle borse di studio universitarie: mentre nell'ultimo anno il Fondo integrativo statale per le borse di studio è sceso da 163 a 151 milioni di euro, con il governo Letta si è passati a circa 113 milioni. Questo è avvenuto in una situazione in cui il diritto allo studio non aveva già paragoni con gli altri Paesi europei: in Italia, dal 2006 al 2012 il numero di studenti beneficiari - già basso - è calato del 22 per cento, mentre in Francia è cresciuto del 32, in Germania del 33 e in Spagna del 59 . Poi è stata ripartita la facoltà di spesa (non i fondi dunque, ma l'autorizzazione a spenderli) per

le assunzioni di nuovi docenti in maniera del tutto iniqua tra le università. Infatti, il decreto con il quale il ministro Carrozza ha distribuito la possibilità di assumere nuovi docenti, con la dotazione di punti organico per il turn over 2013, ha scatenato feroci polemiche. Afronte della gran parte degli atenei del Sud che avranno l'autorizzazione ad assumere un nuovo docente solo quando dieci o più se ne andranno in pensione, c'è un ateneo che può addirittura incrementare gli organici duplicandoli: il caso ha voluto che questo sia l'ateneo dove l'attuale ministro era Rettore. Il finanziamento alla ricerca di base ancora langue e non è neppure chiaro se il bando per i progetti nazionali sarà effettuato di nuovo. Questi interventi non sono necessari per ragioni di bilancio ma sono il risultato di una scelta di ordine puramente politico, stimolata da cattivi consiglieri ("La ricerca italiana cosa distruggere come ricostruire", è il titolo di un convegno organizzato dalla Bocconi i19 dicembre, alla presenza del ministro). Noi sommessamente speriamo che quelli che ancora hanno qualche speranza di non rendere l'Italia un Paese di camerieri s'impegnino a coagulare intorno a sé un partito che non riduca qualsiasi cosa in polvere e macerie.

Trastevere l'opposto quanto

promesso

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 47: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 58

Data 09-12-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 1/3

Foglio 1 /4

Lavoro, III

I I!II

I I le novità legislative incoraggiano diversi cambiamenti per la ripresa

DI BARBARA LACCHINI

I Il Decreto Legge 28 giugno 2013, n. 76 (cosiddetto "decreto Giovannini"), convertito in

Legge n. 99/2013, ha introdotto diverse novità in materia di lavoro . ' mcluso qualche ritocco alla rifor-ma Fornero. In primo luogo, oltre all'aumento dell' aliquota IV A ordinaria al 22% a partire dal 10

ottobre 2013, spiccano le misure pensate per facilitare ai giovani l'accesso al mercato occupazionale. Per quanto concerne le nuove assunzioni, si parla innanzitutto di agevolazioni economiche: l'articolo 1 prevede infatti un incentivo per le aziende che assumono , entro il 30 giugno 2015 e con contratto a tempo indeterminato, giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che siano o privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi o senza un diploma di scuola media superiore o professionale. Questo tipo di agevolazione ha una durata pari a 18 mesi ed equivale a un terzo della

retribuzione mensile lorda impo

nibile ai fini previdenziali (ovvero fino a un massimo di 650 euro al mese). Se invece l'assunzione riguarda la trasformazione di un contratto a tempo indeterminato, l'incentivo viene corrisposto per un anno soltanto. In caso di assunzione di lavoratori disoccupati che percepiscono l'Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI), l'articolo 7, comma 5, prevede poi la possibilità per le aziende di chiedere all'Inps un contributo mensile pari al 50% dell' indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. Inoltre, «il diritto ai benefici economici di cui al presente comma è escluso con riferimento a quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività· che al , momento del licenZiamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell'impresa che assume, ovvero risulta con quest'ultima in rapporto di collegamento o controllo».

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario,

Infine, l'articolo 2, comma 9, fissa

al 15 maggio 2015 l'opportunità, per le aziende che assumono nel Mezzogiorno, di avvalersi del credito d'imposta (agevolazione in effetti già inclusa nel D.L. n. 70/20 Il· ma prevista per i primi due anni di assunzione). Il D.L. n. 76/2013 sottolinea inoltre l'importanza della formazione professionale e infatti, sempre per i giovani fino ai 29 anni di età, ha stanziato per il 2014 fondi destinati alla promozione di tirocini formativi nelle attività e servizi per la cultura. Non solo. Secondo l'articolo 2, comma 14, si dispone che il Ministero dell'Istruzione , dell 'Università e della Ricerca insieme al Ministero dell'Econo~ia e delle Finanze, definisca criteri e modalità per piani di intervento, di durata triennale, mirati alla realizzazione di tirocini formativi in orari9 extracurricolare, presso imprese o enti pubblici, destinati agli studenti del quarto anno delle scuole superiori (dando priorità a quelli degli istituti tecnici e professionali). Il Ministero del Lavo-

segue a pag. 3

non riproducibile.

Page 48: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 59

n Sole9]{l mmrn

ro attraverso un ulteriore fondo, , sosterrà inoltre tirocini formativi e di orientamento presso gli enti pubblici, mentre spetta alla Conferenza Stato Regioni approvare le linee guida sul contratto di apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere. Particolare attenzione poi viene riservata alla situazione dell' occupazione nel Mezzogiorno tramite una serie di misure indicate nell'articolo 3. Di nuovo viene posto l'accento sulla formazione, soprattutto dei giovani tra i 18 e i 29 anni che non studiano né lavorano (cosiddetti "Neet", Not engaged in Education, Employment or Training): per essi vengono promosse borse per tirocinio del valore totale di circa 170 milioni di euro nell' arco di tre anni (dal 2013 al 2015). Per lo stesso periodo, sono stanziati fondi cospicui (80 milioni di euro) anche per l' autoimpiego e l'autoimprenditorialità; altrettanti ne vengono destinati «per l' azione del Piano di Azione Coesione rivolta alla promozione e realizzazione di progetti promossi (da giovani e da soggetti delle categorie svantaggiate e molto svantaggiate) per l'infrastrutturazione sociale e la valorizzazione di beni pubblici nel Mezzogiorno». Ulteriori fondi infine sono stanziati per l' av-, , vio del programma "Promozione dell'inclusione sociale" con l'introduzione in via sperimentale di una sodal card che interesserà la popolazione più bisognosa (circa 170.000 persone).

Srls e start-up innovative La Legge n. 27/2012 aveva introdotto la Srls, la Società a responsabilità limitata semplificata, una formula per incoraggiare i giovani sotto i 35 anni di età ad avviare

Ritaglio stampa

I

Data

Pagina

Foglio

09-12-2013 1/3 2/4

Per quanto riguarda il contratto di progetti imprenditoriali. La Srls, lavoro a chiamata (o job on call), nota come "Srl a un euro" poiché

ad eccezione dei settori del turia tanto ammonta il capitale socia-smo, dei pubblici esercizi e dello le inziale necessario per costituir-spettacolo, esso è ammesso per

la, è oggi di fatto una possibilità ciascun lavoratore e con il medesi-aperta a tutti, poiché l'articolo 9, mo datore di lavoro per un periodo

. comma 13 della nuova legge sul massimo di 400 giorni nell' arco lavoro abolisce il limite dell'età, di tre anni solari. Se i termini precosì come l'obbligo di sceglie-fissati vengono superati, il con. re gli amministratori fra i soci.

,. 9 l tratto diviene automaticamente a Sempre l artIcolo , a comma . . . L . . ... tempo pIeno e mdetermmato. a

16 modIfica uno del reqmslti 99/2013 t b'l' lt ' . L Legge n sal lsce a re-previsti dall' articolo 25 del D. . , h . . . tt 'tt' .

. . . SI C e 1 contrattI so oscn 1 pnma n 179/2012 che IstItuIsce le start- . . . . . . d d d l 20o/t dell' entrata m vIgore della Legge

up mnovative, n ucen o. a. o n. 92/2012 cesseranno di produrre al 15% la percentuale dI nsorse ffi . d 110 . 2014

e ettI a gennaiO , come da investire in ricerca e sviluppo necessaria per essere definita tale. Oltre ad estendere fino al 2016 gli incentivi all'investimento in questo tipo di società, è prevista altresì la possibilità di avere due terzi di forza lavoro in possesso di laurea magistrale, accanto a quella di avere almeno un terzo dei dipendenti in possesso di dottorato di ricerca.

Novità sulle tipologie di contratto La nuova legge ha inoltre operato qualche cambiamento in materia di contratti per favorire la flessibilità del mercato del lavoro. Novità, dunque, per i contratti a termine: ad esempio, l'intervallo obbligatorio tra un rinnovo e l'altro dei contratti a tempo detenninato per rapporti di lavoro durati meno o più di sei mesi ritorna a IO o 20 giorni (invece degli attuali 60 o 90); i contratti stipulati sen-

za causale possono essere invece prorogati per un arco di tempo complessivo di un anno (proroga compresa) e viene cancellato l'obbligo di comunicazione della prosecuzione di fatto rispetto al termine di scadenza del contratto.

pure dispone che il datore di lavoro che non provvede all 'inoltro della comunicazione di chiamata nei termini previsti, non è sanzionabile se ha assolto gli obblighi contributivi riferiti al periodo oggetto della chiamata. Novità anche per la collaborazione a progetto, che ora non può essere applicata a mansioni esecutive e ripetitive e richiede necessariamente-la forma scritta (in cui sono specificati durata, corrispettiyo, obiettivo da raggiungere, forme di coordinamento e misure per la tutela della salute e sicurezza del collaboratore). Va senz'altro evidenziato che per limitare ulteriormente il fenomeno delle dimissioni in bianco, la nuova legge estende poi l'obbligo di convalida presso la Direzione territoriale del lavoro o presso il Centro per l'impiego territorialmente competente anche ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto

e ai contratti di associazione in partecipazione. Infine, i cambiamenti in merito al lavoro accessoriò hanno fatto sÌ che ora questo tipo di contratto venga contraddistintI? dal com-

ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 49: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 60

n Sole9]{l mmrn penso economico, quantificato in 5.000 euro nel corso di un anno solare e riferito alla totalità dei committenti, grazie all'eliminazione nella legge dell'inciso «di natura meramente occasionale». Inoltre, la legge specifica che le prestazioni svolte a favore di CIascun singolo committente, imprenditore commerciale o professionista, non possono superare i 2.000 euro di compenso, annualmente rivalutati. A tal proposito, risulta di particolare interesse la possibilità che si profila ora anche per imprese e studi professionali di avvalersi dei voucher come mezzo di retribuzione per prestazioni di valore contenuto, in alternativa ai contratti a termine. La procedura di attivazione e gestione di questi voucher, che è del tutto telematica, prevede registrazione on line sui sistemi Inps di azienda e lavoratore, il quale riceverà a domicilio la "Inps card", ovvero il supporto sul quale saranno accreditati i compensi per le prestazionÌ effettuate. Sempre on line avvengono tutte le comunicazioni ufficiali da parte dell'impresa relativamente al lavoro accessorio sia verso l'Inps, sia verso l'Inail.

Nuove assunzioni negli studi professionali C'è chi considera l'avvento dei voucher come strumento di pagamento come un possibile incentivo alle assunzioni che pure, stando aH' indagine condotta da Confprofessioni, la Confederazione italiana libere professioni, sono in ripresa per quanto conoerne gli studi professionali. Infatti, confrontando i dati Inps sulle posizioni lavorative attive e le cessazioni nel primo semestre 2013,

Confprofessioni ha rilevato che il risultato finale, tra nuovi assunti e posizioni lavorative cessate, è deci~amente positivo con ottomila nuovi posti di lavoro tra impiegati e apprendisti. La ricerca indica che le nuove forze lavoro sono perlopiù giovani che entrano nel mercato del lavoro con un contratto di apprendistato e che

il maggior numero di" assunzioni è stato registrato presso gli studi dell'area economico-amministrativa (commercialisti, consulenti del lavoro), seguita dal settore medico-sanitario e dall'area delle professioni giuridiche (avvocati è notai). Gli studi professionali del Nord risultano in testa con quasi 5.000 assunzioni, ma va segnalato che il Sud, comprese Sicilia e Sardegna, registrano ben 1.568 nuovi posti di lavoro tra impiegati e apprendisti, specie negli studi commerciali che segnalano 359 assunzioni di impiegati e 78 di apprendisti. Si pensi che la sola Sicilia, con 309 nuove unità lavoro, rappresenta circa un quinto del dato complessivo del Sud. Un trend positivo a livello nazionale, dunque, che si auspica possa continuare.

Spazio ai voucher formativi Il voucher gioca un ruolo strategico anche in tema di formazione, sempre più necessaria nel mondo del lavoro. Un esempio? Attraverso l'erogazione di diversi voucher formativi per un valore complessivo di un milione di euro, Fondoprofessioni, il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate, incoraggia gli studi a sostenere l'attività formativa· dei propri dipendenti. In particola-

I

Data

Pagina

Foglio

09-12-2013 1/3 3/4

re, per accrescere le competenze professionali degli impiegati negli studi o nelle aziende, Fondoprofessioni propone una formazione individuale a catalogo, diretta appunto ad approfondire tematiche specifiche come, ad esempio, la sicurezza sui luoghi di lavoro,

l'informatica e le lingue straniere. L'iniziativa, che coinvolge cinquantacinquemila studi professionali, rende possibile finanziare anche la formazione degli apprendisti aderenti a Fondoprofessioni. Per accedere alle risorse sono previste due modalità: il "Canale A" che, con un plafond di 600.000 euro, si rivolge a studi o aziende fino a dieci dipendenti e prevede un contributo massimo di 1.500 euro pari all'80% del costo sostenuto per l'attività formativa del personale; il "Canale B" che, con un fondo di 400.000 mila euro, finanzia la formazione negli studi professionali con più di dieci dipendenti e consente di scegliere tra un rimborso complessivo di 1.500 euro e un contributo di 150 euro per singolo dipendente fino a un massimo di trenta. •

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 50: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 61

Data 09-12-2013 Pagina 1/3 Foglio 4/4

n Sole9]{l mmrn

Studi'~I8ga,li verso Ilmodelli.impresJl le sfide posleda uno scenario economico in continua mutazionehanrioinRe$Q~to ne/tempo, com'è naturale, una serie di trasformazioni anche nel settore dei.servizilegali.q;sffaH.1 grandì s'*di legali si stanno orientando via via verso un'organizzazione interna semprepìù sjmile'a;~uella delle granònimprese. e ciò in un'ottica di migliore efficienza e maggiore competitività nelle aree di rifetjmento, L'ultimo, in tQf:mini di tempo, ad adottare una struttura piramidale con/a scelta di due m~n8ging p8ft1r1;~r èlo studio 8oneJlf;,t(ede Pappalardo, primo studio legale italiano e tredicesimo neUa classifica europea. dn altro nome prestigioso si aggiunge quindi a quelli di grandi studi come, ad esempio, Nctm,legance e.Gianni, OrlgontGripP'ol CappeUi& Partners che hanno già implementato questo tipo dì strutturaòrganta~a~iva e di governanee per competere prontamente e meglio anche con le law firm stranisreche, nel nostro;Paese, $i. sono ritagliate negliànni discrete. quote di mercato. le logiche aziendali entrano dunque;n Te.altà storicamente focalinatesulJa,figùra del singolo avvocàto e con esse SI mettono in moto cambiamenti non facUicomèJavorare in team, .condividere decisioni, clienti,

,collaboratori e risorse umane per perseguire la cosiddettacustomer s8tisfaçtion.lanuo~a organizZazione dovrebbe poi consentire anche ai giovaniavvocatìmagllf.1dèpportunità di tra'VarenA IOf.o ~pazio e di maturare esperienze multi disciplinari.

Card el'ettronica europea per- i professionisti Il Parlamento Ue ha approvato le modifiche alla direttiva n. 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali. L'obiettivo è di favorire una maggiore mobilità dei professionisti che vogliano eserGitare la propria attività in qualsiasi stato dell'Unione Europea e a tal fine è stato previsto il rilascio di una card elettronica ai professionisti che renderà più facile e veloce effettuare le procedure di riconoscimento basandosi sull'attuale sistema d'informazione del mercato interno tra le amministrazioni degli Stati membri. In un'ottica di trasparenza del mercato dei servizi professionali sarà res~ disponibile e accessibile al pubblico una banca 'dati delle professioni regolamentate, ove reperire informazioni sulle attività previste per ogni professione e verificare che i requisiti a esse correlati non siano discriminatori. Gli Stati membri dovranno poi incoraggiare e promuovere misure per la formazione continua. La direttiva non riguarda i notai (se nominati con atto ufficiale aella PA), mentre per gli avvocati fa fede quanto previ~to dalle direttive n. 77/249/CE e n. 98/5/CE. Le card professionali saranno fornite dagli Stati membri d'origine dietro richiesta dell'interessato, principalmente per brevi periodi di lavoro all'estero e dallo Stato membro ospitante nel caso in cui la pratica sia stàta trasferita.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 51: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 62

n Sole9]{l mmrn

INTERVISTA' Stefano Scarpetta Oese

Data 09-12-2013 Pagina 5 Foglio 1

«Taglio al cuneo e formazione per recuperare N eet e senior»

«Gli sforzi dell'Italia per ridurre il cuneo fiscale vanno nella 4irezione giusta per dare un se~e di fiducia alle imprese, ma irr un contesto difficile come quello attuale bisogna anche" difendere" le risorse dedicate alle politiche del lavoro». È la ricetta di Stefano Scarpetta, capo della direzione lavoro dell'Ocse per fronteggiare l'emergenza disoccupazione in Italia.

La crisi ha fatto e,splodere i disoccupati da oltre un anno. C'è il rischio di perderli definitavamente?

Si tratta di un effetto automatico delle recessioni lunghe. Chi ha perso illavoro rischia di rimanere ai margini per molto tempo con tutte le implicazioni legate allo scoraggiamento, soprattutto per gli uomini. E anche quando ripartirà la crescita ci potrebbe essere una fascia di persone difficili da reinserire.

Il fenomeno riguarda anche i giovani, con i disoccupati di lunga durata cresciuti di quattro volte tanto ...

In altri Paesi, dove la disoccupazione giovanile è esplosa, tanti ragazzi hanno rinviato l'ingresso sul mercato del lavoro e continuato a studiare. In Italia, invece, il boom dei Neet, giovani che non studiano e non lavorano, evidenzia come ci sia anche tra le nuove generazioni un forte scoraggia-

Stefano Scarpetta (Dese)

«Questa condizione rischia di creare ferite profonde sul piano sociale»)

mento. Nuovi interventi si potranno studiare grazie alle risorse per l'attuazione della Youth guarantee (circa1,5 miliardL ndr), ma visto che la platea dei destinatari è ampia e le risorse limitate è essenziale identificare misure ad hoc per target differenti. Ad esempio, per i profili più specializzati e con i migliori curricula spesso può bastare un semplice orientamento iniziale; per altri, con qualifiche più basse, servono interventi approfonditi di formazione e riqualificazione.

La disoccupazione cresce anche tra i lavoratori "senior": co-

me si recupera questo target? In Italia la riforma delle pen

sioni ha sicuramente fatto aumentare l'occupazione per le fasce più anziane. La crescita dei disoccupati è un effetto più recente perché nei primi anni della crisi i senior risultavano "protetti" rispetto ai giovani da posti di lavoro più garantiti. Ora, invece, emerge in maniera netta la necessità di aiutare questi lavoratori a ritrovare un posto: un ruolo decisivo lo possono giocare gli intermediari del lavoro per ricostruire la storia professionale di persone che molto spesso hanno un potenziale di competenze non espresso e quindi difficile da valorizzare. L'obiettivo è superare il paradosso che vede da un lato imprese che non trovano addetti e dall'altro un plotone sempre più ampio di disoccùpati. .

Come si rilancial'occupazione e quindi anche la crescita?

Il punto di partenza è ridurre !'incertezza economica e spesso anche politica che frena gli investimenti. Gli sforzi per tagliare il cuneo fiscale e creare incentivi alle imprese sono sicuramente positivi, da accompagnare con politiche sociali di sostegno a chi perde un lavoro per evitare di aumentare povertà e disuguaglianze sociali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 52: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 63

n Sole9]{l mmrn

L'ANALISI

Alberto Orioli

L'urgenza deinumen, l'emergenza delle persone

Eccolala crisi che dopo due anni di recessione consecutiva ha

trasformato le statistiche sul Pil in persone in carne e ossa, vittime dell'impatto sul mercato dellavoro di questa infInita stagione di crisi planetaria. La fotografìa drammatica dell'Italia del non-lavoro tratteggia un Paese dove non è più il Sud la "questione" ma è ormai un Nord dove il motore dello sviluppo perde cilindri e lascia sul campo disoccupati anche di lunga durata, tragici sopravvissuti di fabbriche che non torneranno mai più. La base produttiva del Paese, per lo più localizzata nelle aree storiche de1 Nord,ha già lasciato sul campo almeno il 20%

della propria capacità. Che non tornerà più e non solo per un normale avvicendamento tra industria vecchio stile e industria innovativa. Quel turnover"sano" ancora non c'è.

E lo dimostra un altro dato: per la prima volta i laureati lasciano sul campo del lavoro una quantità pari (in termini di dinamica) a quella persa dai diplomati. È una crisi economica e di capitale umano, aspetto più grave perché segnala un sistema formativo inefficiente rispetto alle richieste delle imprese e soprattutto priva il Paese dei talenti potenziali attratti oltreconfm~. Ma è anche una crisi generazionale che polarizza gli esclusi: gli over 45 senza più un'occupazione sono due volte e mezzo rispetto al 2008 e sono il 25% dei senza lavoro (760mi!a). I disoccupati che hanno dovuto lasciare un lavoro sono poi esplosi e sono ormai 1,7 milioni. Un esercito che interroga in profondità il sistema di welfare fmora organizzato sulla base di deroghe successive in attesa che

la ripresa del Pil arrivasse a riportare l'equilibrio. Nel bilancio Inps si vede l'impatto del boom nelle indennità di disoccupazione (sono quasi 13,8 miliardi di euro) e la spesa per ammortizzatori è crescita del 19% nei2012 sui2011, quando era già lievitata di molto.

Non sarà l'idea un po' "romantica" del salario minimo a risolvere la situazione; solo la scommessa su driver di sviluppo duraturi su scala nazionale ed europea può portare la soluzione necessaria. Insomma, bisogna aprire nuove fabbriche (o lasciare aperte quelle già esistenti) e non puntare tutto solo su come gestirei "codici rossi" al pronto soccorso della disoccupazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Data 09-12-2013 Pagina 5 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 53: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 64

n Sole9]{l mmrn I

Data

Pagina

Foglio

Regime transitorio. La scadenza del31 dicembre

I vecchi accordi escono di scena

I vecchi contratti a chiama- formare i lavoratori interessata, non in linea con le disposi:" tLAnchesenonc'èunobbligo zioni della riforma «Fomero», fissato per legge, è comunque scadono a fine anno. Il DI opportuno predisporre una 76/2013 ha spostato infatti in comunicazione scritta sulla avantilafinedel«regimetransi- cessazione "forzosa" del raptorio»divigenzadeicontrattia porto di lavoro, citando gli chiamata (siaa tempo determi- estremi della disposizione nornato, sia indeterminato) attivi mativa in questione. Peraltro, al 18 luglio 2012 ma non in linea nonostante questo punto non con le disposizioni della legge sia stato oggetto di interpreta-92/2012. Il termine entro cui zioni di prassi, si ritiene che, questi "vecchi" rapporti si do- nei confronti del lavoratore, vranno esaurire è stato rinvia- debba essere rispettato il perito, appunto, dal 18 luglio 2013 al odo di preavviso. 31 dicembre ,prossimo. Altri- Saràdunquepossibileinstaumenti, questi contrattiscadran- rare un nuovo rapporto di lavono ex lege dal l o gennaio 2014. ro, ovviamente non più nella

Le conseguenze per il man- declinazione a chiamata. cato rispetto di questa previsio- Il ministero del Lavoro, con ne possono rivelarsi pesanti: se- la circolare 35/2013, ha precisacondo le indicazioni del mini- to che gli stessi datori saranno stero del Lavoro, fornite con la . tenuti a effettuare la comunicacircolare 18/2012, in caso di vio- zione telematica di cessaziolazione della vigenza transito- ne del rapporto al centro per ria, l'eventuale prosecuzione l'impiego, in base all'articolo 21 della prestazione sarà conside- della legge 26411949. rata in nero, poiché vietata, con Un altro aspetto rilevante ril'applicazione delle sanzioni guarda1'applicazione del cosidpreviste per questa condotta. detto ticket sulle cessazioni dei

Volendo fare un esempio rapporti di lavoro (introdotto pratico, il contratto stipulato dall'articolo 2, comma 31, della con un lavoratore over 45 (ipo- legge 92/2012): il ministero del tesi percorribile in virtù della Lavoro ha chiarito che, in quedisciplina normativa in vigore sta specifica ipotesi,ilcontribuprima della riforma «Fome- tononèdovuto. ro»), che non abbia nel frattem- Poiché si tratta di "interrupo superato i 55 anni di età, ces- zioni" deIrapporto di lavoro deserà di produrre effetti e l'even- terminate da una disposizione tuale prestazione resa in viola- di carattere eccezionale, quezione di questo divieto sarà ste prescindono dalla volontà considerala in nero. del datore di lavoro e si configu-

Come bisogna procedere, rano come un vero e proprio dunque, per gestire queste ca- obbligodilegge. Una diversa insistiche e non incorrere nelle terpretazionenonsarebbeinlisanzioni? In primo luogo, oc- nea con lo spirito dellegislatocorre verificare 1'eventuale in- re sotteso all'introduzione del compatibilità dei "vecchi" con- contributo, che vuole costituitratti con riferimento alle cau- re anche un disincentivo per i sali oggettive o soggettive che datori di lavoro intenzionati a consentono l'instaurazione recedere da un rapporto. del rapporto, come riformulate dalla legge 92/2012.

In caso di esito negativo di questa verifica, e quindi di cessazione ex lege del rapporto, i datori di lavoro dovranno in-

© RIPRODUZIONE RISERVATA

o APPROFONDIMENTO ONUNE

La circolare 35/2013 del Lavoro www,!lso!e24ore,tlJm/nomllf/documelltl ----_._------

09-12-2013 10 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 54: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 65

n Sole9]{l mmrn I

Data

Pagina

Foglio

Job 011 Le cautele in vista delle festività natalizie

Lavoro a chiamata con vincoli temporali e di età anagrafica N on si possono superare 400 giornate in tre anni Contratti riservati solo a under 24 e over 55 A CURA DI Alessandro Rota Porta

Un contratto flessibile che spazia all'interno di un perimetro molto ampio. Illavoro a chiamata, introdotto nel 2003 con il pacchetto Biagi, si presta a un ricorso più frequente nei periodiferiali, come quello natalizio.

Le modifiche che hanno interessato il contratto nell'ultimo anno e mezzo, però, prima con la legge 92/2012 e poi con il Dl 76/2013, impongono ai datori di adottare con attenzione questa formula contrattuale, per evitare - in sede ispettiva - che il rapporto di lavoro sia trasformato in un "normale" contratto a tempo pieno e indeterminato, fm dalla sua costituzione (il primo effetto della legge 92/2012 è stato infatti un calo evidente, sia l'anno scorso, sia quest'anno, dei contratti a chiamata).

Come chiarito dal vademecum del ministero del Lavoro de122 aprile 2013, si può ricorrere al job on call per le prestazioni rese per periodi di durata significativa, purché non ci sia esatta coincidenza tra la durata della prestazione svolta e la durata del contratto.

L'instaurazione Il primo passo, prima di procedere all'assunzione del lavoratore a chiamata, è quello di verificare se l'attività o il soggetto interessato rientrano nel campo di applicazione del contratto: ci sono infatti specifiche ipotesi soggettive e oggettive che ne defmiscono l'ambito di utilizzo.

È possibile instaurare contrat-

ti a chiamata, senza limitazioni sull'attività di impiego,per due tipologie di soggetti: Ili giovani di età inferiore a 24 anni, purché la prestazione si esaurisca entro il venticinquesimo anno di età (quindi, stipulando - di fatto - solo rapporti di lavoro a termine); Ili soggetti di età superiore a 55 anni, anche pensionati.

Rllnangono le ipotesi oggettive, per le prestazioni di carattere discontinuo o intermittente, individuate dai Contratti collettivi nazionali di lavoro, o comprese tra le attività elencate nella tabella approvata con il regio decret02657/1923·

La riforma del lavoro del 2012 ha abrogato la possibilità di ricorrere al job on call per periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno: con la disciplina precedente, era infatti possibile ricorrere à questo contratto nei week end, nelle ferie estive o nelle vacanze natalizie e pasquali.

Ora invece (in base all'articolo 34. comma 1, del Dlgs 276/2003), l'uso di questo istituto nei periodi «prede terminati» appare possibile - secondo la tesi sostenuta dal Lavoro nella circolare 20/2012 - solo laddove questi siano stati individuati dai Ccn!.

È opportuno anche verificare che non ci siano condizioni ostative (si veda il grafico alato) evalutare se pattuire o meno l'indennità di disponibilità.

I contratti a chiamata attivati senza 'rispettare le condizioni previste saranno considerati a tempo pieno e indeterminato: in

questo caso, in sede di accertamento da parte dell'Inps, si profila la pretesa contributiva con riferimento al minirnale giornaliero, anche per i periodi non lavorati.

Il contratto a chiamata può essere stipulato sia a termine (non è soggetto alla disciplina del Dlgs 368/2001, come chiarito dall'interpello del Lavoro 72/2009), sia a tempo indeterminato.

La gestione Il ricorso a prestazioni di lavoro intermittente è ammesso, per'ciascun lavoratore, con lo stesso datore di lavoro, per un massimo di 400 giornate di effettivo lavoro «nell'arco di tre anni solari».

Il conteggio delle prestazioni dovrà essere effettuato, a partire dal giorno in cui si chiede la prestazione, a ritroso di tre anni. Qyesta disposizione è stataintrodotta dal DI 76/2013, entrato in vigore l'estate scorsa, quindi nel computo - come chiarito dalla circolare del Lavoro 35/2013 -vanno considerate solo le giornate di ef(ettivo lavoro prestate dopo il28 giugno 2013.

Il tetto massimo delle 400 giornate di lavoro effettivo non si applica nei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.

In tutti gli altri ambiti, lo sforamento del limite comporterà la trasformazione del rapporto in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato,dalla data del superamento.

È obbligatorio, infme, fare la comunicazione preventiva delle chiamate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

09-12-2013 10 1 /2

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 55: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 66

n Sole9]{l mmrn

Cinque punti da controllare

Le verifiche da fare per stipulare correttamenteilcontratto a chiamata

I requisiti H lavoro a chiamata è una particolare tipologia di rapporto di lavoro subordinato, caratterizzata da prestélzioni a carattere «discontinuo o intermittente». Il datore deve innanzitutto verificare che la prestazione da proporre al lavoratore abbia queste caratteristiche

I soggetti Il contratto di lavoro intermittente si può stipulare con persone di oltre 55anni di età osottoi24anni di età, fermo restando che le prestazioni contrattuali devono essere svolte entro il venticinquesimo anno

Le attività e i settori Si può usare il lavoro a chiamata per le attività o per i periodi predeterminati nell'arco della

I divieti H datore deve ricordare che il lavoro intermittente non si può usare: • per sostitui re lavoratori in

sciopero • presso unità produttive nelle

quali ci siano stati licenziamenti collettivi o sospensioni/riduzione dell'attività, con ricorso a integrazioni salariali (per lavoratori adibiti alle stesse mansioni)

• da parte di aziende che non siano

L'indennità di disponibilità Il datore può stipulare il contratto con o senza previsione del diritto all'indennità di disponibilità, a seconda che il lavoratore assuma o meno l'obbligo di rispondere alla chiamata del datore (con preavviso non inferiore a un giorno lavorativo). Se è previsto l'obbligo di risposta, il datore deve corrispondere l'indennità

Internet, sms o fax Prima di impiegare un lavoratore a chiamata, il datore deve sempre effettuare la comunicazione preventiva, tramite questi canali: • il modulo informatico

Uni-Intermittente: tramite email (non necessariamente Pec) all'indirizzo [email protected]. gov.it

• il sito www.cliclavoro.gov.it

Data 09-12-2013 Pagina 10 Foglio 2/2

La durata La prestazione può essere considerata discontinua anche laddove sia resa per periodi di durata significativa, purché intt!rvallati da una o più interruzioni, in modo tale che non ci sia una esatta coincidenza tra la durata del contratto e la durata della prestazione

settimana del mese o dell'anno, individuati dai contratti collettivi nazionali di lavoro. Inoltre, è possibile utilizzare il contratto in determinati settori, i n base alle disposizioni del decreto del ministero del Lavoro del23 ottobre 2004 (attività elencate nella tabella approvata con il Rd 2657/1923): commessi, trasportatori, camerieri, fattorini, barbieri, magazzinieri, interpreti e così via

in regola con la valutazione dei rischi relativi alla sicurezza sul lavoro

Il limite temporale Lo stesso datore non può ricorrere al job-on-call, con lo stesso lavoratore, per più di 400 giornate di lavoro effettivo, nell'arco di tre anni solari. Devono essere computate le giornate a partire dal 29 giugno 2013. Sono esclusi da questo limite il turismo, i pubblici esercizi e lo spettacolo

economica di disponibilità disciplinata dai (cnl ovvero, in via sostitutiva, fissata dal Dm del 10 marzo 2004 in misura non inferiore a120% della retribuzione, per il periodo in cui il lavoratore resta in attesa della chiamata. H premio Inail si paga includendo anche l'indennità di disponibilità (circolare Inail 64/2012)

• con sms, per le prestazioni da rendere non oltre 12 ore dalla comunicazione, indicando il codice fiscale del lavoratore e previa registrazione del datore al sito cliclavoro

• in caso di malfunzionamento del sistema telematico: inoltrando un fax alla DtI com petente e conservando la ricevuta dell'invio con la comunicazione di malfunzionamento del sistema

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 56: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 67

n Sole9]{l mmrn Data 08-12-2013 Pagina 6 Foglio 1

INTERVISTA Raffaele Bonanni Segretario Cisl

«Tagli di spesa al cuneo, serve un automatismo» Giorgio Pogliotti ROMA

llIliflliil Segretario Bonanni, come parti sociali proprio dalle colonne del Sole-24 ore avete lanciato un appello unitario al Governo affinchè i ricavi della spending review e della lotta all'evasione fiscale siano destinati alla riduzione del cuneo fiscale. È soddisfatto della risposta avuta?

Dal premier Letta è arrivata una risposta positiva e circostanziata alla nostra richiesta. È bene a questo punto che il presidente del consiglio convochi le parti sociali, affinchè alla luce del sole venga ufficializzata l'iniziativa che dovrà concretizzarsi in un emendamento del Governo alla legge di stabilità. Il nostro coinvolgimento serve anche per creare un ampio consenso intorno ad un'operazione contro la quale si mobiliteranno interessi forti.

Come valuta gli emendamenti presentati alla Camera da diversi parlamentari della maggioranza sul tema?

Il punto è che va assicurato il trasferimento automatico delle risorse che si recuperano dall'evasione fiscale e dal taglio della spesa pubblica al fondo per abbassare l'Irpef a lavoratori e pensionati e abbattere l'Irap alle imprese che investono e assumono. Serve un automatismo per avere la certezza delle risorse, ed evitare che ogni anno si debba assistere ad un braccio di ferro nel Parlamento sulla dotazione del fondo.

Raffaele Bonanni

«Il Governo ci convochi, affinché l'operazione . sia alla luce del sole e con un ampio consenso))

Come giudica la frenata del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, che essendo preoccupato per l'andamento del debito, ha detto che è troppo presto per dire se le risorse individuate dalla spending review potranno essere usate per ridurre il cuneo fiscale?

Il debito rappresenta certamente un'emergenza. Ma al ministro Saccomanni ricordo che da anni si continua a ripetere l'errore di ridurre il debito con i tagli e non con lo sviluppo, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Bisognarestituire i soldi ai lavoratori, ai pensio-

nati e alle imprese per far ripartire i consumi e l'economia. Insistere sui tagli equivale ad affossare il Paese, lo confermano anche autorevoli organismi internazionali. A sostegno delle nostre richieste abbiamo promosso per il 14 dicembre iniziative a livello territoriale, sapendo che gli imprenditori sono con noi. Su questa battaglia tutto il modo produttivo è unito.

Una parte consistente della dotazione del fondo arriverà dai tagli della spesa. Siete consapevoli che anche il sindacato è chiamato in causa affinchè l'operazione vada in porto?

Certamente. È importante, però, che si superi la logica dei tagli lineari attraverso tagli specifici su voci di spesa deviata ed improduttiva, eliminando gli sprechi. Serve una discussione alla luce del sole, coinvolgendo le parti sociali, per dare una base solida a questa operazione. Lo stesso vale per la seconda fonte di approvvigionamento delfondo, ovvero la lotta all' evasione fiscale. Bisogna vincere le forti resistenze di quanti considerano gli evasori dei perseguitati. Serve un ampio sostegno affmchè tutto ciò abbia successo. Il Governo si faccia carico di questa operazione coraggiosa, ponendosi in alternativa al teatrino della politica al quale assistiamo da tempo, che favorisce l'allontamento delle persone dalla politica e fa la fortuna dei populisti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 57: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 68

Data 08-12-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 21

Foglio 1

Welfare. L'ex ministro Fornero sulla busta arancione che è stata «archiviata»

Pensioni, l'informazione fa bene Vitaliano D'Angerio

Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha dato il benservito alla "busta arancione", documento che avrebbe dovuto informare gli italiani sui contributi previdenziali e su quanto riceveranno di pensione. È accaduto mercoledì mattina in una sede ufficiale: la commissione bicamerale che vigila sugli enti di previdenza; e la decisione ha provocato molto malumori.

Serve o no allora la busta arancione? Ne abbiamo parlato con Elsa Fornèro, ex ministro del Lavoro e docente all'università di Torino. «Bisogna sgombrare il campo da questioni nominalistiche - spiega -. Non importa se la busta sia arancione o di un altro colore. Se arrivi con il postino o per via elettronica. Sono questioni secondarie. L'importante è che le persone abbiano a disposizione informazioni attendibili e trasparenti e che acquistino

Il QUADRO La legge 214/2011 stabilisce un programma di educazione previdenziale Finora tocca al lavoratore chiedere all'Inps

consapevolezza sul risparmio previdenziale».

Messe da parte le questioni terminologiche, resta però il tema centrale: che tipo di informazioni fornire, a chi e con quale tempistica. «Racconto allora cosa avevamo proposto quando ero ministro - ricorda -. Con l'Inps si era deciso di fornire un'inform'azione puntuale sull'ammontare dei contributi, il cosiddetto risparmio previdenziale. Per le persone che sarebbero andate in pensione entro cinque anni, avremmo comunicato anche l'importo visto che sarebbe stata minima l'incertezza sull'ammontare. Ai più giovani avremmo mandato delle simulazioni sulla base di tre profili di vita abbastanza diffusi. So che l'Inps era pronta a inviare tali informazioni ma poi è stato bloccato tutto».

La situazione di blocco oggi sembra definitiva. Ciascun lavoratore, per avere notizie sul proprio futuro, dovrà andare sul sito Inps, inserire la pas-

sword e cercare nel cassetto elettronico previdenziale. Forse era preferibileuna "spinta informativa" da parte dell'lnps per rendere le persone più consapevoli sul proprio futuro pensionistico. «Bisogna sottolineare che il risparmio previdenziale riguarda tutta la vita e quindi non è necessario un'informazione trimestrale come può essere quella perun conto corrente», sottolinea l'ex ministro. E aggiunge: «Ma almeno una volta l'anno questa informazione ci deve essere».

Cadenza annuale. Dei contenuti già si è detto. Allora perché c'è stato lo stop visto che nella legge di stabilità del Governo Monti era stato previsto «un programma coordinato di iniziative» di educazione previdenziale (articolo 24 comma 29, legge 2J4/20U)? «Sono andata di recente all'Ocse dove è stato trattato il tema dell' alfabetizzazione finanziaria ed economica. È importante che vi sia consapevolezza su tali temi an-

che come modalità di partecipazione alla vita democratica. Se le riforme non sono capite, non hanno effetto». Per generare consapevolezza previdenziale sono dunque cruciali le informazioni contenute in quella che, per comodità, continueremo a chiamare busta arancione. Eppure notizie e numeri non circolano ancora in maniera diffusa. «Non si dovrebbe aver paura delle interpretazioni che vengono date ai numeri. Certo, e su questo sono d'accordo con il ministro Giovannini, i numeri non devono essere dati male altrimenti possono provocare molti danni. Ma è fondamentale che le informazioni vengano fornite. In futuro le persone dovranno infatti compiere scelte nel campo del risparmio previdenziale. Per consentire decisioni consapevoli l'educazione finanziaria avrà un ruolo chiave così come le informazioni giuste».

[email protected] {I RIPRODUZIONE RISERVAr A

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 58: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 69

Data 07 -12-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 24

Foglio 1

Le assunzioni effettuate dal2009 al 2012

Contratti per le donne agevolati in tutta Italia Antonino (annioto ministero del Lavoro ha precisa-Giuseppe Maccarone to che si trova in tale situazione

I contratti di inserimento chi - negli ultimi sei mesi - non in rosa stipulati nel periodo haprestatoattivitàlavorativari-2009 - 2012, restano validi. La ri- conducibile a un rapporto di laduzione contributiva del 25% voro subordinato, della durata che non configura un aiuto di di almeno sei mesi, oppure chi -Stato, trova sempre e ovunque nell'ultimo semestre - ha svolto applicazione. Per le assunzioni attività lavorativa in forma auto(di donne in inserimento) effet- noma o parasubordinata da cui tuatedal14maggi02011,èneces- ha ricavato un compenso infesarioche la donna sia priva di un riore a 8mila euro per i parasuimpiego regolarmente retribui- bordinati e a 4.800 euro per gli to da almeno sei mesi. Questo autonomi. Il Lavoro ha, anche quanto reso noto dall'Inps nella chiarito che tale condizione circolare 166 del 5 dicembre non è collegata allo stato di di-

2013 che, sulla scia di quanto af- soccupazione e, dunque, non è fermato dal Dm lO aprile 2013, richiestalapreviaregistrazione chiarisce come e in che misura i della donna presso Centro per datori di lavoro potranno fruire l'impiego. Il datore di lavoro dei relativi incentivi economici. può acquisire una dichiarazio-

Riguardo all'assenza di impie- ne di responsabilità da parte delgo regolarmente· retribuito, il la lavoratrice, che attesti il pos-

lE PARTICOLARlT À Lo sconto del 25% non costituisce aiuto di Stato Le regioni Sardegna e Lazio escluse in misura parziale dalle aree più incentivate

sesso dei requisiti di legge. Le agevolazioni contributive collegate ai contratti di inserimento (oggi abrogati dalla legge F ornero) sono le stesse già previste per i contratti di formazione. Oltre al 25% di base esistono percentuali più consistenti (40%, 50%, sino ad arrivare alla misu-

ra prevista per gli apprendisti) ma la loro applicazione dipende dalla residenza della lavoratrice, dal luogo di lavoro e dal rispetto di altri parametri comunitari. Qyanto alla residenza e al luogo di lavoro le stesse devono coincidere con uno dei territori individuati dal Dm di aprile 2013. In linea di massima, si tratta di: Veneto, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, per tutti gli anni dal 2009 al 2012,; Sardegna

per il 2009 e il 2010 e Lazio per il 2009, 2010 e 2011.

Per accedere alla maggiori facilitazioni, restano, poi, sempre valide le altre condizione oggettive targate U e.

L'agevolazione, per il singolo lavoratore, non può superare il50% del costo salariale riferito ai 12 mesi successivi all'assunzione (24 mesi per i lavoratori svantaggiati). L'assunzione deve realizzare un incremento occupazionale e ilcontratto deve avere una durata pari ad almeno 12 mesi. Nella circolare l'Inps indica, inoltre, le modalità per la regolarizzazione a debito o a credito (termine fissato al 1713/2014) del pregresso anche con riferimento alle aziende che, nel frattempo, hanno chiuso l'attività.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 59: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 70

Data 07 -12-2013 n Sole9]{l mmrn Pagina 24

Foglio 1

In arrivo il bando per progetti sulla sostituzione di attrezzature da lavoro e l'adozione di modelli di responsabilità sociale

L'Inail finanzia la sicurezza In palio oltre 307 milioni ripartiti in base al numero di addetti e agli infortunati

Silvia Perna

Due novità in arrivo sul fronte Inail: i bandi per la sicurezza e l'accordo con l'Inps per l'erogaziopne delle rendite.

A breve, probabilmente già la prossima settimana, verrà pubblicato il nuovo bando Inail per gli incentivi alla sicurezza già visionato dalle parti sociali. Le imprese interessate potranno presentare un solo progetto, per una sola unità produttiva su tutto il territorio nazionale, riguardante una sola tipologia tra: e progetti di investimento; e progetti per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (l'intervento richiesto può riguardare tutti i lavoratori facenti capo ad un unico datore di lavoro, anche se operanti in più sedi o più regioni); 9 progetti per la sostituzione o l'adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio prima del 21 settembre 1996 che rispettino i requisiti di cui al Titolo III, Dlgs 81/2008 e successive modificazioni e di ogni altra disposizione di legge applicabile in materia.

Destinatari del bando sono le impre~e anche individuali iscrit-

La quota massima in conto capitale sale a 130mila euro Più peso ai punteggi delle attività a maggior rischio

te alla Cdc escluse le imprese già ammesseacontributocongliAvvisiInail2010, 20U e 2012. Lo stanziamento Inail previsto per quest'anno è pari a295.238.520 euro per i progetti di investimento e per l'adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale (per lo stanziamento massimo in base ai settori si veda la scheda), mentre i Fondi trasferiti dal ministero del Lavoro per finanziare la sostituzione o l'adeguamento di attrezzature di lavoro messe in servizio prima del 21 settembre 1996 sono 12.121.093 euro (articolo 2, comma l, decreto interministeriale 2010).

L'importo complessivo (pari a 307.359.631 euro) è ripartito in budge~ regionali in funzione del numero di addetti e del rapporto di gravità degli infortunati.

Il nuovo bando contiene un incremento della percentuale del contributo in conto capitale, che passa dal 50 al 65%; in termini assoluti il contributo massimo erogabile passa da 100mila a 130mila euro; viene inoltre attribuito un maggior peso ai punteggi delle attività di maggior rischio.

Novità anche con riferimento

I numeri

agli indicatori di efficacia del progetto: prevista l'equiparazione del punteggio relativo all'eliminazione e alla riduzione del rischi, con l'eliminazione dell'indicatore relativo alla percentuale deilavoratori coinvolti. È stato rivisto anche il punteggio riferito al parametro «condivisione del progetto con le parti sociali». Nella propria delibera 20/2013 il Civ (Consiglio di indirizzo e vigilanza) dell'Inail ha sollecitato la tecnostruttura ad attivare entro fine anno le procedure per i bandi a sostegno alle piccole e micro imprese, comprese quelle individuali, per evitare che le risorse disponibili in bilancio se non "utilizzate" entro fme anno perdano, nell'immediato, la possibilità di essere utilizzate per incentivare interventi di sicurezza (tecnicamente diventerebbero residui di bilancio) nonché a confermare l'importanza dell'iniziativa in sede comunitaria, da attivare per il tramite dei ministeri vigilanti, affmché i finanziamenti per i progetti di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare per il settore agricoltura, non siano considerati aiuti

02 I INCREMENTO

di Stato e, conseguentemente, non computati agli effetti del calcolo del de minimÌ5.

Pronto l'accordo tra Inps e Inail che disciplinerà il pagamento delle rendite Inail a favore degli aventi diritto; si tratta di un'evoluzione della convenzione sottoscritta l'n settembre 2000 con l'Inps per il pagamento delle rendite Inail. L'accordo, con validità triennale, è stato approvato con determinazione del l'residente Inail 294 del 19 novembre 2013, e disciplina il pagamento delle rendite da parte di Inps stabilendo tra l'altro che l'Inps provveda al pagamento, per conto dell1nail, di tutte le rendite e le prestazioni collegate, sia in favore di titolari di rendita Inail e pensione, sia in favore di titolari di sola rendita. Se un soggetto è titolare di più trattamenti, l'Inps provvederà alla predisposizione di un unico mandato di pagamento. Il pagamento delle rendite Inail viene disposto con periodicità mensile e sarà effettuato secondo la modalità scelta dal beneficiario; il pagamento in contanti allo sportello potrà essere eseguito anche a un delegato.

©·fUPRODUZlONE RISERVATA

01 I FINANZIAMENTI Nel rispetto delle norme Ue, i finanziamenti sono erogati in regime de minimis, con i seguenti li miti previsti i n tre esercizi finanziari:

II contributo in conto capitale passa dal 50 a165% (in linea con gli indirizzi programmatici del CIV e con la delibera n. 20 del27 novembre 2013)

• 7.500 € perle imprese settore produzione prodotti agricoli

• 30mila euro perle imprese settore pesca

• 100mila euro perle imprese settore trasporto su strada

• 200mila per le altre.

Il contributo massimo passa da lOOmila a 130mila euro

L'Inail finanzia la sicllr~z~; "r><" "'''' miliill"n",,,n ",-" l.lJ"

- ---_._. ;",hill=71'-'I1~ PC");I,o.~")(_10tl ,ulu",nù"l~H)m"

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 60: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 71

Data 08-12-2013

COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 31 Foglio 1

lA LEZIONE DI UN SARTO SUll'ITAIlA DEI MESTIERI

di AI.ESSANDRO CAPOCClll*

Caro direttore, è un venerdì mattina di fine

novembre. Devo andare a Cagliari per un incontro organizzato dal Comune sui temi del turismo e della sostenibilità. Salgo sull'aereo low-cost per ultimo e mi siedo accanto ad un signore anziano che mi colpisce per l'eleganza dell'abito che indossa.

È una giornata di sole, sono di buon umore e subito cominciamo a parlare senza presentarci. Dapprima delle difficoltà dei collegamenti aerei tra Toscana e Sardegna, poi di come si vive in Sardegna e, da ultimo, del suo lavoro. n

signore, 78 anni compiuti, è un sarto. Da otto anni si è trasferito con la moglie in Sardegna ed ha lasciato Firenze dove ha vissuto gran parte della propria vita lavorativa. Quasi ogni settimana viene

in Toscana dai propri clienti che negli anni non lo hanno mai lasciato. Alcuni clienti nel tempo si sono trasferiti in altre città, Roma, Milano, Parigi, ma tutti continuano a chiamarlo ed a farsi fare i vestiti. 78 anni, una vita dedicata al lavoro e tanta passione: la stessa passione dall'inizio oltre quaranta anni fa. La passione che ancora oggi lo porta a non smettere di lavorare nonostante l'età, gli occhiali e la crisi.

L'ho ascoltato affascinato per tutto il viaggio, gli ho chiesto un biglietto da visita - senza la mail - e mi sono promesso di fargli pubblicità.

Mentre mi raccontava il suo lavoro non ho potuto fare a meno di pensare ai miei molti studenti universitari ed ai molti giovani che oggi non trovano lavoro.

Sono sicuro che la crisi non stia aiutando il nostro Paese, anche se alcuni amici che viaggiano in tutto il mondo mi riDetono che la

Docente Alessandro Capocchi è professore associato di economia aziendale all'Università Milano Bicocca, È anche direttore scientifico della Fondazione Campus Studi del Mediterraneo, È anche membro dell'Accademia italiana di economia aziendale

Perché non perde clienti A 78 anni ha la stessa passione di 40 anni fa Quanti giovani sono così?

I libri È autore di diversi libri, soprattutto nel settore dell'economia del turismo

crisi è più italiana che di altri Paesi anche Europei. Innanzi alla storia di questo sarto non posso non ponni alcune domande: siamo sicuri che i nostri giovani siano ben orientati dalla scuola rispetto ai percorsi di studio e ai bisogni del mondo del lavoro? Siamo sicuri che conoscano le figure professionali nei diversi settori produttivi ed i meccanismi di carriera? Siamo sicuri che siano disposti a fare la «gavetta» pur di lavorare? E siamo sicuri che abbiano passione e il desiderio di muoversi e andare anche lontano da casa dove le aziende creano opportunità?

A queste domande non voglio e non posso rispondere: ciò di cui sono certo è che le statistiche, che spesso rappresentano i fenomeni, non sempre riescono a raccontare in modo fedele il nostro Paese.

*Università degli Studi Milano Bicocca

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 61: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 73

COBBIEBE DELLA SEBA

» Il conti Nel pubblico assegno di 2.500 euro

Pensioni, età media a 59-60 anni Cinquantamila domande in meno E gli statali battono i privati

ROMA - La riforma Fbrnero, nel suo primo anno di applicazione, il 2012, ha ridotto fortemente il numero delle nuove pensioni, ma l'importo delle stesse, in particolare quelle di anzianità, è molto consistente, a dimostrazione della generosità insita nel vecchio metodo di calcolo retributivo. Vediamo i numeri contenuti nel Bilancio sociale dell'Inps presentato l'altro ieri. Nel 2012 sono state liquidate quasi 630 mila nuove pensioni (vecchiaia, anzianità, reversibilità) contro le 680 mila del 2011, con un calo del 7,4%, e un taglio della spesa annua del 7 , 7%, da 10 a 9,3 miliardi. Per la precisione: 336.330 le pensioni liquidate ai dipendenti privati, 129.232 ai dipendenti pubblici, 143.241 ai lavoratori autonomi e 20.971 ai parasubordinati. n calo è stato molto forte sulle pensioni di anzianità dove, per effetto della riforma, non bastano più 35 anni di contributi ma ce ne vogliono circa 42. Questo tipo di pensioni è sceso da 218.585 nel 2011 a 172.561 nel 2012, il21 % in meno per un risparmio di spesa del 17,5% (un miliardo in meno). Sono calate invece del 7% quelle di veccbiaia (circa 156 mila quelle liquidate nel 2012, ma qui la spesa è aumentata dell'1,3%) mentre sono aumentate dell' 1,8% quelle di reversibilità (240 mila l'anno scorso) e del 5,1 % la spesa Guardiamo ora gli importi medi di queste nuove pensioni. Gli assegni di anzianità liquidati ai dipendenti privati sono stati in media di 1.997 euro, quelli dei dipendenti pubblici di 2.535 euro e quelli dei lavoratori autonomi di 1.300 euro, per una spesa totale di 4,6 miliardi, la metà di quanto si è speso per tutte le nuove pensioni dello scorso anno. Chi nel 2012 è andato in pensione di anzianità aveva in media

un'età di 59-60 anni e 39-40 anni di contributi. Certamente ha lavorato a lungo ma, grazie al calcolo retributivo, ha portato a casa assegni consistenti che saranno pagati per i prossimi 25-30 anni, con i contributi dei lavoratori attivi (perché il sistema è a ripartizione). Vediamo adesso le pensioni di veccbiaia liquidate nel 2012, per una spesa di 1,8 miliardi (2 volte e mezzo meno di quanto speso per le anzianità). Qui ovviamente l'età media sale: 62 anni e mezzo per

, i dipendenti privati e 64 e mezzo per i pubblici e gli autonomi. Ma i contributi versati scendono: mediamente 24 anni e mezzo per i dipendenti privati, 35 per quelli pubblici e 27 per i lavoratori autonomi. Gli importi vanno da 802 euro in media per i dipendenti privati ai 2.263 euro di quelli pubblici, passando per i 642 euro degli autonomi. Da non trascurare infine le pensioni di reversibi1ità (al coniuge ed eventuali figli a carico del defunto): ne sono state liquidate 240 mila per una spesa di oltre 2 miliardi (più di quanto speso per le pensioni di veccbiaia) e un importo variabile da 471 euro (autonomi) a mille euro (dipendenti pubblici) al mese.

Tutti i nuovi assegni sono stati liquidati col sistema retributivo o misto. n meno vantaggioso metodo di calcolo contributivo (pensione commisurata ai versamenti di tutta la vita lavorativa) si applica infatti integralmente solo a cbi ha cominciato a lavorare dopo il 1995. Secondo le stime dello stesso Inps, nel

I

2060 ancora il 60% delle pensioni verrà liquidato col calcolo retributivo o misto e solo il4Q"t6 col contributivo puro.

Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Data 07 -12-2013 Pagina 16 Foglio 1

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 62: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 76

la Repubblica I

Data

Pagina

Foglio

07-12-2013 22 1 /2

TI grande spreco dei cacciatori di fondi Ve ''Noi, condannati a non fare nulla" Napoli, tre milioni dalF onnezma nessuno lavora. E ora un nuovo bando

JENNER MELETTI

TANTO per cominciare, servivano una laurea magistrale con voto 11 O su 11 O e la conoscenza delle lingue inglese o francese. E poi un impegno full time per un anno. Ma ne valeva la p'ena. Il corso Cento giovani per l'Europa, con «approfondimento specialistico su politiche e strumenti dell'Unione europea e politiche regionali di sviluppo e coesione» dove-' va essere il passepartout verso una professione ricercatissima: quella dell' euro esperto, capace di collegare i Comuni e la RegioneCampaniaall'Europaeandare a caccia dei fondi strutturali. L'investimento era importante: 2,5 milioni di euro. «Ma investire nei giovani - diceva Marco Villani, direttore del Formez, centro di formazione studi, organizzatore del corso per conto della Regione Campania - è la più grande soddisfazione che si possa provare. È a loro che le Regioni più illuminate, comelanostra, si rivolgono. Sono loro !'innesto che serve per rinnovare la vitadellanostrasocietà». Peccatochel'»innesto»nonabbiafunzionato. Nessuno dei nuovi professionisti è stato chiamato a fare il suo lavoro. In compenso è stato organizzato un altro progetto, stavolta con una spesa di 3,4 milioni.

La selezione inizia nell'autunno 2009. Si comincia con Cinquanta giovani per l'Europa che sembra la parte prima del progetto inizifue Della parte seconda non si sentirà comunque più parlare. I giovani aspiranti sono 322, che dopo due selezioni diventano 128 e poi 44. <<Attività di team buildind, laboratorio, project work e trainingonthejobe affiancamento consulenziale», in Italia e all' estero. In aula a Pozzuoli da febbraio a marzo 20 lO, stage in Paesi europei da giugno ad agosto e fa-

se di tirocinio in enti regionali dall'ottobre all' aprile 201 l. A sorpresa, arriva una «fase addizionale» di stage, dal giugno al novembre 2011. Icorsisti,cheperilprimoanno avevano ricevuto 10.800 euro lordicomeborsadistudio,inquest'ultimafase,anchesegiàprofessionisti, vengono retribuiti con 700 euro al mese.

Finalmente, il31 gennaio 2012, con decreto 118 delDipartimento funzione pubblica (Dfp) viene formalizzata la "shortlist", la lista corta, con i 37 professionisti che sono riusciti a superare ogni prova. Sono costati cari alla società (per ognuno diloro sono stati spe~ si oltre 50 mila euro) ma adesso le Pubbliche amministrazioni campane hanno a disposizione donne e uomini capaci di cercare un futuro per le loro comunità. «La short list vale tre anni - dice Flaviana Cestaro, una dei 37 - ma in questi quasi due anni non ci risulta che qualcuno di noi sia stato coinvolto in un rapporto lavorativo con le pubbliche amministrazioni. E adesso fanno un altro corso praticamente identico al nostro. C'è soltanto uno sfruttamento delle nostre speranze, del tempo, delle competenze di noi giovani. Ormai siamo solo carne da macello».

Il9 ottobre 2013 «i professionisti della Short list "50 giovani per l'Europa"» scrivono ai ministri pp,r la Coesione territoriale e per la Pubblica amministrazione e Semplificazione, ai capi del Formez, al presidente della Campania Stefano Caldoro. <<A che sono serviti i due milioni e mezzo di euro per questo progetto unico in Italia? Ci sono euro esperti formati e invece di servirsi di professionalità già qualificate la cui certificazione è stata acclarata dagli organi ministeriali e regionali si ricercano società private e professionalitànuove che non hanno altro chelafiduciae il gradimento di soggetti privati». Con i privati è

certo più facile scegliere gli amici cui affidare stipendi econsuÌenze.

La risposta del Formez, protocollata il 14 ottobre 2013, si potrebbe sintetizzare così: ce ne laviamo le mani. «Il dato che voi evidenziate - scrive il direttore generale Marco Villani - cioè che quell'iniziativa non ha avuto finora il seguito sperato, ci rincresce molto, per lo sforzo che abbiamo profuso con voi, ma soprattutto perché rischia di essere un'occasione persa per la PA, pubblica amministrazione, italiana. Non è il Formez, naturalmente, l'ente responsabile di scelte squisitamente politiche come assunzioni o affidamenti di incarichi da parte delle PA». Lo sconforto - dice il direttore-è certamente condiviso dall'»illuminata Presidenza» della Regione Campania.

Lacrime presto asciugate. Il 13 novembre, a Roma, nella sede del Dipartimento della funzione pubblica, viene presentato il progetto Esperia-che secondo i37è lafotocopia del primo progettosul tema «Fondi Ue e competenze nelle amministra:' zioni del Sud». In-vestimento di 3,4 milioni per creare, guarda caso, «una vera e propria short list di super esperth> da reclu-tare fra dipenden-ti delle ammini-strazioni da quali-ficare o giovani laureati. Previsto anche un master di II livello per 120 giovani sulle poli-tiche di coesione e sviluppo. Ad illu-strare le meravi-glie di Esperia so-no stati il presi-dente di Formez Pa Carlo Flam-ment, il direttore

generale Marco Villani e il direttore area formazione Secondo Amalfitano. Sono gli stessi che hanno lanciato e seguito il primo corso dei 50 giovani per l'Europa.

«N onfaretesoro dirilevantiimpieghi di denaro pubblico - dice Nicola Coppola, uno dei 37, ora docente e ricercatore presso l'università di Bournemouth nel Regno Unito-fa male a chi avrebbe voluto lavorare per lo sviluppo del proprio Paese. Il corso era valido, tanti di noi ora lavorano all'estero dopo essere stati formati in Italia. Un progetto che avevo preparato per i piccoli agricoltori di Avellino mi è stato rifiutato. L'ho riproposto in Inghilterra, le istituzioni l'hanno accettato e i produttori agricoli hanno visto aumentare il loro business».

«Sono state sprecate risorseraccontano Mariagrazia Gravina e Caterina Miele - sia in termini di soldi spesi che di intelligenze e di volontà». Ma i corsi a qualcuno danno buoni frutti. Per formare i 37 sono stati chiamati e compensati 60 fra «docenti e testimonh>, fra i quali funzionari Formez, dirigenti pubblici, professori universitari, awocati, magistrati ... Nel bilanci02012Formezannunciadi avere preparato 164 progetti con un investimento di 46. 673.067 euro. I dirigenti non se la passano male. Dal sito www.funzionepubbUca. gov. itrisulta che il direttore generale Marco Villani ha una retribuzione lorda di euro 175 mila euro. Il responsabile di presidenza Carlo Flamment ha una parte fissa di 161 mila euro più una variabile di 40.300. Secondo Amalfitano (ex sindaco pd diRavellopoi chiamato come consigliere per le Autonomie locali dal ministro Renato Brunetta) prima presidente poi dirigente Formez ha uno stipendio tabellare di 140 mila euro. Per tutti e tre, grazie all'ottimo lavoro, anche la «retribuzione di risultato», con premi speciali. Per Amalfitano euro 14 mila, perVillani 22.500, per Flamment 31.500.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 63: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 77

la Repubblica Il «:01'50

Il progetto Cento giovani per l'Europa

Organizzazione Formez e Regione Campania

Investimento 2,5 milioni di euro

Obiettivo Formare esperti in finanziamenti europei

Requisiti Laurea con 110 e conoscenza della lingua inglese o francese

Anno di partenza 2009

La retribu.:done ~ dei partecipanti ~ 1 0,800 euro come borsa di studio per ì/2010

700 euro al mese da giugno a novembre 2011

L'ultima selezione

2012: restano in 37 ad aver superato tutte le prove

La denuncia 9 ottobre 2013: i 37 idonei scrivono al governo per segnalare di non avere trovato impiego

l.a risposta 14 ottobre 2013: il Formez

spiega di non essere [~:!~ responsabile di scelte- _ "squisitamente politiche" come "assunzioni o affidamenti di incarichi"

Data 07 -12-2013 Pagina 22 Foglio 2/2

1.'accusa dei 37 selezioDati dal 2009: "Rù:npdati daUDeDteaD'~, tu.U:i ci rifiu:tauo"

IRtautol'agenzia del :m.imstero lau.cm. il p:rogetto di 1.U'A cono D'lolto~e

IL DOCUMENTO La lettera del direttore del Formez, Marco Villani, ai 37 ex allievi del corso-beffa per euro-esperto, per spiegare che non compete all'ente decidere sulle assunzioni

Former.tA

"',,"', ."""'" ,..~u .. H .!iII"'1~fJ"~I'I:t 0.:\.4; O!~ '~4t"I .. Il# l~1.l.<.~:)

. !.lllIilltlllliB •• 1\1 ~~Qo'\l.~b!df;il;;" S~)1St ~.S09';..:wo'nIp!!!t"I'~'1Wtì-':'

~.vL~ J.J ~1('IlwC" ,,,,r ~ ((j(ì$IO!'<(! 1';mlicru!l!! Pn;lf.t~lo tligI!Ua-I,al'ilo-Oh,,:!i.llJ t10.IB7.,. n.6m:!

~·KlI\i.~,:)per1"·~1:I1:ia~nismI-~ ~ ~a :S~lif!(f(:Mr!~ Gj~~ll3rç-~>")tll C(il'!;(}~tnil!lt'UiI-%Hfit6 MrSG.dtoro8

J!il ~~tlRlj'tlJ;! :dRl'~ ~iQ-~0I~~~ O~, ste=!':tm Q:U$lrò \lllI 5hrtlj 4Jda~ In Qotn·~!W~

la ~~ w~ tIo9'~".u$).;1!l: 4 rr.<>tI""otl/l;, ~ ~r ro ~r~ W~ (N !)'1!t fv. t~~ ~~~I! &Il tl:l~ !i "~ua; MtermMm'lO MI 2012, çr~, (~ I.i! .... Mt~ t\~ >;li ~5p0rt1 ~jÌ'&l pft"l!)ramma"l~~ ~ *~" f~l

" 5~la I.In'll:s~tW:~ 1o;:tl""«\cni'm" "1j(~rd,~I:;)o1I> -oo:-.,na flt 1J:n:a ~",btmç.a Am~i~.at.flm~ ~ i:mfWI3 "~!,.\:I~ >l."Qt'f\p~:te rmùw.:nttt r~~ll jlll) $i(lJ~o. ffl J:'<IilItUro}a\~iJuattl:il ill-I (l,l!Ì,lffl"(Y~tI~ ~,"<*n~nm !)1t)",:,"~nil~.

ILDlREnORE Marco Villani,

direttore del Formez:

ha seguito perla

Regione Campania il progetto

Cento giovani per l'Europa

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 64: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 78

Data 09-12-2013

LA STAMPA Pagina 26 Foglio 1

Un triangolo virtuoso per assumere i giovani Partono le misure contro la piaga dei "Neet" Youth guarantee, bonus assunzioni e rilando dell'apprenclistato per gli lmder 2H

inalmente varato il piano operativo nazionale per la riduzione della piaga dci Neet (oltre 2,2 milioni di giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano, non sono a scuola né in attività di formazione), fortemente trainato dalle risorse che vengono dall'Europa. Tre gli assi di un nuovo, si spera, triangolo virtuoso: Garanzia giovani, bonus assunzioni under 29 e rilancio dell'apprendistato.

Sulla Youth guarantee è stato inviato a Bruxelles il piano nazionale, che prevede una dotazione complessiva di 1,5 miliardi da spendere in due anni (2014-15) e che coinvolge lo stato e le regioni. Gli obiettivi sono offrire ai giovani a quattro mesi dalla fine della scuola o dalla condizione di senza lavoro un contratto anche con un bonus, un contratto di apprendistato, un tirocinio retribuito, un'opportunità di servizio civile con borsa, un per-

corso formativo integrativo, un percorso per mettersi in proprio. La Garanzia giovani parte il primo di gennaio 2014 e poggia sul coinvolgimento di centri per l'impiego pubblici, agenzie private ed enti accreditati a livello regionale.

Avviata la campagna di comunicazione, per la quale è appena stato lanciato un bando e un contest on line, che coinvolgerà cooperative e giovani creativi chiamati a esprimere i messaggi più efficaci (vedere al sito: www.lavoro.gov.it; oppure www.zooppa.com/it-it). Il secondo asse del triangolo è il bonus assunzioni, che ha suscitato anche critiche, ma che sta assegnando 800 milioni di euro, di cui 500 per il sud, per sollecitare la domanda di lavoro da parte delle imprese. In giovani da assumere devono avere tra 18 e 29 anni, senza impiego rego-

Un esercito senza post~ e senza diploma - -

Popolazione di 15-24 e 15-29 anni, anno 2012 Piemonte Valle Lombardia: Trentino Veneto Friuli Liguria Emilia R Toscana Umbria Marche

d'Aosta A.A. V.G.

15-24 385 11 902 110 459 102 131 372 320 82 146

20

83 104 64 115

25-29 609 18 1.426 169 719 161 203 596 508 132 231

122 ~~~

22 41't 29 .?~ 2 10 89 102 129 82

Fonte: Elaborazioni lsfal su dati !stat-RCFL media 2012

larmente retribuito da almeno 6 mesi e/o privi di un diploma di scuola media superiore o professionale. Grazie alla forte dotazione, la misura prevede uno sgravio di un terzo dello stipendio e dei contributi fino a 650 euro al mese. Per assunzioni a tempo indeterminato spetta per 18 mesi, per 12 mesi in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine. Le assunzioni incentivate vanno dal 7 agosto 2013 al 30 giugno 2015, l'arco di validità della misura riguarda il quadriennio 2013-2016. Il terzo asse è rappresentato da un più deciso rilancio dell'apprendistato.

Più volte indicato dai legislatori come il canale preferenziale per !'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, questo contratto prevede tre tipologie di apprendistato (per l'acquisizione di una qua-

lifica o di un diploma, professionalizzante o contratto di mestiere, in alta formazione e ricerca). Ha subito diversi cambiamenti normativi negli ultimi vent'anni, arrivando a coinvolgere oltre 600 mila giovani l'anno.

Ora è in crisi, ha in parte ridotto il numero degli apprendisti, subisce una forte concorrenza da parte del contratto a tempo determinato nonostante i forti sgravi contributivi di cui gode, ma va l'il anciato con un più forte coinvolgimento delle regioni. Infine, perché l'intero piano nazionale per i giovani abbia risultati concreti, è previsto il rafforzamento della rete dei servizi coordinata da un'agenzia nazionale per il lavoro, che renda efficace l'uso delle risorse ottenendo risultati concreti per ridurre la massa degli oltre 2,2 milioni di Neet. [W. P.l

Popolazione totale Non occupati III Neot Dati in

Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale Italia

560 135 34 738 473 66 240 611 165 6.041

107 ~

. 6 ... ""JL~ 108 29 58

882 214 53 1.122 725 102 373 933 263 9.439

13 40 80

ce.nt-ime.tri - LA ST/:..MP;\

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 65: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 79

LA STAMPA

«Più di metà ~egli emigrati

nontoma» domande

a Luigi Nicolais

presidente Cnr

Luigi Nicolais, presidente del Cnr, come valuta la fuga costante di giovani verso l'estero?

«I dati del Censis sono allarmanti e lo sono ancora di più quelli elaborati dal nostro istituto di ricerche sulle popolazioni e le politiche sociali. Secondo noi arrivano ad essere circa 300 mila gli italiani altamente qualificati che emigrano all'estero ogni anno anche per periodi brevi. Una stima per difetto dei ricercatori può essere intorno alle 4 mila unità per anno. Tra le motivazioni che spingono questi giovani ad andarsene: le migliori condizioni di lavoro, la reputazione delle università estere, gli stipendi molto più elevati, una competitività effettivamente basata solo sul merito. Obiettivi che cercano andando soprattutto negli Usa (35%), nel Regno Unito (26%) e iIi Francia (11%)>>.

Per non tornare più? «Circa il 60% se ne va all'estero per un periodo temporaneo. Ma gli altri no. Il che significa che quattro su dieci sono perduti per sempre. Per approfondire le ragioni dell'emigrazione dei ricercatori nel 2010 l'Irps (un istituto' del Cnr - ndr) ha effettuato un sondaggio sui ricercatori italiani all'estero. Nella maggior parte dei casi la condizione professionale

dei ricercatori italiani emigrati è molto soddisfacente: circa un terzo è professore ordinario, un quarto è ricercatore senior o direttore di ricerca, e quasi tutti gli altri sono ricercatori o docenti. Solo in pochi casi sono titolari di assegni di ricerca o hanno altri rapporti di lavoro ... ».

Noi non siamo altrettanto attrattivi?

«Esattamente. Per fare un confronto anche se datato, nel 2005 abbiamo avuto 250.000 in Italia immigrati laureati contro 300.000 emigrati, mentre in Francia si contavano un milione di immigrati laureati' contro 300.000 emigrati, in Germania quasi due milioni contro 800.000. Noi andiamo e non torniamo. 'Gli altri, in proporzione, da noi non vengono proprio». [R. MAS.]

Data 07 -12-2013 Pagina 17 Foglio 1

,. ""\I~"':,:,,S:;~~!H i"\'ia dall'lialia UJ6 mila giov,mi l'anno" l' ':::::"'''''' """'"'''"''''''''''''''' '""''',,,,,,,,,,, 'm~',

I

I I

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 66: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 80

ItaliaOggi

lTe irrel110vil)ile: riforl11ate il v()stro Int~r(~ato del lavoro

Data 07 -12-2013 Pagina 6 Foglio 1 /2

Anche se in molti fanno finta di non averlo capito, il messaggio di Bruxelles è molto chiaro

Riformate il mercato del lavoro Oiii Rehn è sicuramente antipatico, ma dice cose giuste

DI STEFANO CINGOLANI

·La Banca entrale europea (Bce) non ha decl.· so nulla di nuovo, ma ha discusso ampiamente

sugli strumenti a disposizione nei prossimi mesi, lanciando alcuni messaggi non del tutto positivi per l'Italia. L'inflazione resterà bassa a lungo. Per un Paese fortementeindebitato come l'Italia, non è una bella prospettiva. È vero, ciò mantiene i tassi di interesse vicini a zero, quindi indebitarsi è meno costoso, ma il tono fiacco dei prezzi è lo

'specchio di un'economia che si muove troppo lentamente. Nel terzo trimestre dell'anno, ha spiegato Mario Draghi, il prodotto lordo della zona euro è salito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, insomma siamo in pieno errore statis,tico. «Guardando al 2014 e al 2015 - ha aggiunto il presidente della Bce - è prevista una lenta ripresa della produzione». Saranno solo le esportazioni, non la domanda interna, a fare da traino. Davvero troppo poco.

La banca centrale continuerà nella sua politica monetaria accomodante. Ma non basterà. La FederaI Reserve ha acquistato titoli immobiliari, ciò ha rimesso in moto il mercato delle case, volano fondamentale per la ripresa americana. Anche la crescita britimnica che ha sorpreso molti è dovuta al sostegno all'edilizia e ai consumi in-

. temi attraverso la banca centrale. Draghi è apparso cauto se non scettico sugli stimoli: «Bisogna prima fare le riforme strutturali - ha detto - in modo da preparare le economie, altrimenti ogni stimolo

sarà inefficace». Insomma, un po' Keynes, un po' Friedmano

Il modello anglo-americano è più flessibile, quindi più reattivo di quello re nano, ma il messaggio della Bce è rivolto soprattutto ai paesi del Sud Europa e, in particolare, all'Italia. Perché, inutile girarsi attorno, nonostante le condizioni fondamentali dell'economia italiana siano nell'insieme migliori, né Mario Monti, né Enrico Letta possono vantare una sia pur modesta ripresa, favorita, come in Spagna, dalla molla proveniente dal mercato del lavoro. Deflazione salariale e disoccupazione sono il lato . oscuro della via iberica. Il ritorno alla crescita, se confermato, ne rappresenta il volto positivo. L'Italia è rimasta di nuovo in mezzo al guado: incapace di realizzare fino in fondo una «svalutazione interna», ma priva dei mezzi per praticare il deficit spending, ha preso il peggio di entrambi i modelli senza

migliorare davvero i conti pubblici.

OIIi Rehn può essere antipatico, ma è difficile negare che abbia ragione quando dice che il debito italiano continua salire mentre l'anno prossimo avrebbe dovuto cominciare la sua pur lenta discesa, il disavanzo è troppo elevato mentre doveva essere in pareggio strutturale, e l'obiettivo del 3%, agitato come un feticcio dal ministro dell'economia Fabrizio Saccomanni, è ad alto rischio. In questo modo, non sarà possibile far leva sugli investimenti pubblici per sostenere l'economia. Gli ultimi dati sul fabbisogno sono inquietanti: a novem-

bre è arrivato a 94,3 miliardi, ben 31,7in più rispetto allo stesso periodo del 2012. Così, il rapporto tra deficit e Pil è superiore al 5%; altro che quota 3.

Vanno male le entrate, nonostante le stangate fiscali, perché si riduce il reddito imponibile. E vanno male le uscite, perché la crisi rende incomprimibile npn solo la spesa sociale, ma qualsiasi erogazione pubblica che sostenga in qualche modo il reddito. La stessa spending review è un esercizio ai limiti del possibile e Rehn, realisticamente, pensa che Carlo Cottarelli potrà mostrare qualche risultato soltanto tra un anno. Hai voglia a proclamare la linea Maginot se non hai costruito le trincee.

«ll consolidamento fiscale deve proseguire, in modo growth-friendly», cioè compatibile con la crescita, ha detto ieri Draghi. Ma per farlo occorre che la crescita venga spinta in qualche modo. Le riforme, del resto, impiegheranno almeno tre anni prima di produrre effetti tangibili con la congiuntura, lo hanno illustrato chiaramente gli studi realizzati dal Fondo monetario internàzionale. Keynes più Ftiedman anche per Olivier Blanchard, capo economista del Fmi. Gli stimoli debbono passare attraverso una politica di bilancio più coraggiosa che recuperi risorse dal lato delle spese improduttive per favorire la riduzione delle imposte, tuttavia non ci sono spazi abbastanza ampi. Occorre, dunque, un aiuto dalla banca centrale. Il modello è quello anglo-americano, non ci sono vie traverse. La spinta deve venire dalla domanda inter-

na: case e consumi, ancora e sempre. Viviamo nell'era web, ma a fare da locomotiva non è lo smartphone, bensì il banale mattone. Mutui dall'elicottero, dunque, che è come gettare moneta.

Draghi sostiene di averea disposizione una gran quantità di munizioni, un'intera santabarbara. Ma serviranno se e quando si presenterà una crisi generale dell'euro. Pochi giorni fa Ignazio Visco ha fatto sapere che il rischio non è affatto scongiurato. E proprio l'Italia resta l'anello debole. Come due anni fa? Chissà, forse ancora peggio perché, allora, le micce che accendevano l'incendio erano più d'una. Oggi debolezza economica, incapacità di tenere la rotta del risanamento, fibrillazioni politiche (s'aggiunge anche la crisi istituzionale provocata dalla bocciatura del Porcellum), ambizioni di nuovi leader emergenti (a cominciare da Matteo Renzi alla conquista del Pd), tutto ciò solleva nuove incognite e addensa al17re nuvole che da Roma arrivano a Bruxelles passando per Francoforte.

La netta sensazione è che Draghi non possa più fare molto, non tanto per mancanza di strumenti tecnici (nonostante sia più limitata della Fed, la Bce ha ancora margini d'azione), quanto per i limiti politici imposti dalla Bundesbank. «L'Italia faccia come la Spagna»: di qui al consiglio Ue del 19 e 20, il tam tam si farà assordante. La Germania vuole far passare i contractual arrangements, accordi in base ai quali per ottenere aiuti dall'Ue bisogna attuare obbligatoriamente le raccomandazioni di Bruxelles, un impe-

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 67: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 81

ItaliaOggi Data 07 -12-2013 Pagina 6 Foglio 2/2

gno stringente quasi quailto il non solo consensuali, ma vo- volontà in necessità. Basta un me, inutile girarci attorno, Fiscal compact. Letta sostiene lontarie; però sa che non ci attacco sui mercati dal lunedì quella che importa davvero che le intese debbono essere vuole molto a trasformare la al venerdì. Quanto alle rifor- all'Ue riguarda il mercato

del lavoro. (}averno avvisato mezzo salvato.

Ilsussidiario.net

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 68: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 82

ItaliaOggi Data

Pagina

Foglio

07-12-2013 28 1

~ l'LDDLll·A .. \.Jl~U:-'I~l'IlVlOl\L ~

Al'I'1L1 J/Al'/w ('W","-'M,j"ib.V'" ". m,,,,,,,I"'"("'~',,I, '''''~<,,, ,cJU '" "","""~K",w,,i,

L~avvalÌInellto non è illg'cssato

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 69: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 83

Data 07 -12-2013 Pagina 30 Foglio 1

ItaliaOggi

Stabilizzazioni senza pt;lle'tti aUe assunzioni Le procedure di stabilizzazion/e dei precari della pubblica amministrazione non devono pregiudicare l'adeguato ~ccesso dall'esterno al lavoro pubblico, Di conseguenza, le ·amministrazjoni ~()npossono destinarvi più del 50% del loro budget assunzionale complessivo.

Lo ha chiarito la circolare n. 5/2.013 del dipartimento della Funzione pubblica, diramata Per chiarire le novità introdotte dal decreto legge 101~0J,iJ (si veda ItaliaOggi del 4/1212013). Fra queste, una delle più rilevanti riguarda le previsione di una nuova modalità di «reclutamento speciale» diretta ad afisumere in piantà stabile i lavoratori a' tempo determinato che hanno maturato almeno tre anni di anzianità negli ultimi cinque anni, inclusi coloro che, pur avendo i reqÙÌsiti previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008, non erano stati stabilizzati.

Il meccanismo, disciplinato dall'art. 4, comma 6, del dI 101, prevede l'espletamento di procedure selettive,per titoli ed esami, riservate ai predetti lavoratori.

Proprio per salvaguardare l'acceso'· dall'esterno, la norma impone che le assunzioni possano essere avviate solo a valere sulle risorse assunzionali rela.tlve agli anni 2013-2016, anche complessivamente considerate, in misura non superiore al 50%.

Tale procedura è alternativa a quella prevista- dall'art: 35, c011lma 3-bis, del decreto legislativo n. 16512011,che si differenzia dìdlà prima in quanto consente di bandire còt,lcorsi pub'blicÌaperli con una rifierva di posti non superiore al 40% a favore dei cd precari. Anche in tal caso, vale il tetto del 50% delle risorse a8sunzionali disponibili.

Il concetto di alternatività fra lé due modalità è chiarito nei punti 3.4 e 3.8 della circolare, laddove si afferma che

esse sono fra di loro complementari rispetto alla verifica del rispetto del budget assunzionale. In altri termini, le p.a. possono avviarle anche contemporaneamente, ma devono comunque rispettare, complessivamente, il limite del 50%.

Ai fini del computo del budget, non rilevano le assunzioni dei lavoraìori reclutati mediante avviamento ai sensi dell'art. 16 della legge 56/1987 che nell'esecuzione di uno o più contratti a termine hanno prestato attività lavora

-tiva per un periodo superiore a sei mesi acquisendo, in tal modo, un diritto di precedenza per le assunZioni a tempo indeterminato effettuate dalla stessa amministrazione per le medesime mansioni.

Il tetto del 50% delle risorse assunzionali vale anch~, secondo 11 punto 3.9 dèlla circolare, per l'ulteriore modalità $p6ciale di. reclutamento prevista per iègìoni ed enti locali dall'art. 4, comma 6-quate1\', del dI 101, che consente di stabilizzare a domanda (quindi senza concorso) i vincitori dei concorsi a tempo determinato banditiaisensi dell'art. I, comma 560, 129612006. In tal caso, il do-

'cumento di prassi sembra andare oltre .il testo della norma, che (a differenza del precedente comma 6) non prevede esplicitamente il limite .

Per rafforzare ulteriormente l'accesso dall'esterno,)a: circolare ribadisce che, fatta salva lapofisibilità di programmare le asSuniÌoni considerando l'intero budget 2013-20J:6,resta fermo il vincolo di

- non sU}\erare per ciascun anno la misura del 50%. , bifine, la circolare ribadisce che in tutti i casi, quale che sia la modalità prescelta, le p.a. devono procedere nel rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza.

Matteo Barbero

~-t.~I'II,()!.2...":...!_~1-.~~

Mi"~'i~I,;;~md;!;;:;ii;ri~~Gii:~r;;i'

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 70: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 84

ItaliaOggi Data

Pagina

Foglio

07-12-2013 32 1

~_!; .. ~ .. YO"O l~ PRF\·TDF-~7JJ --I ~ ",",~",," Tnt" l',r ,I ,"cul',m d,~h ",ce,,"r, 'l'''''''''' pe, .11" nod" :!')(/9t20f.!

Inscrinlenti rosa, s~rravi al via sco .. ri'·"'''~·='':::;::'":l,..:::a,.;,,,:;::,,,.,;;...;,,,,,:,,,:::::...:: •. ,;;::l::=,,,"

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 71: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 85

Data 07 -12-2013

ItaliaOggi Pagina 32 Foglio 1

Le istruzioni Inps per il recupero degli incentivi spettanti per il periodo 2009/2012

Inserimenii rosa, sgravi al via Sconti contributivi oltre il 250/0 su"e assunzioni di donne

DI DANIELE CIRIOLI

Via lib~ra ai super incentivi sui contrat~i d'inserimento rosa. Nella circolare n.

166120131'Inps detta le istruzioni agli sgravi contributivi superiori al 25% spettanti sulle assunzioni di donne fatte dal20Q9 al 2012. È l'ultimo appuntamento: dal IO gennaio 2013 il contratto è stato abrogato dalla riforma Fornero. I territori agevolati appartengono aUe regioni Veneto, Abruzzo, Molise, Campania, Pùglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, nonché Sardegna limitatamente agli anni 200S e 2010 e Lazio con esclusione dell'anno 2012. Per il recupero degli sconti contributivi c'è tempo fino al 16 marzo.

TI contratto d'inserimento. Aveva la finalità dell'inserimÈmto o reinserimento nel mercato del lavoro di alcune categorie di soggetti, ossia quelli d'età compresa, tra 18 e 29 anni; i disoccupati di IU1!ga durata con età tra 29 e 32 anni; i lavoratori con oltre 50 anni d'età privi di un posto di lavoro; i lavoratori che desideravano riprendere un'attività lavorativa dopo un fermo di due anni dal lavoro; le persone affette da grave handicap fisico, mentale o psichico; le donne di qualsiasi età residenti in una area geografica in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno del 20% di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile su~ri del 10% quello

maschile. E con riferimento a quest'ultima ipotesi di assunzione che interviene l'Inps poiché, con decreto 16 aprile 2013 (si veda ItaliaOggi del 9 luglio scorso), sono stati individuati i territori con quelle caratteristiche occupazionali che danno titolo agli sgravi coqtributivi.

L'ultima volta. In tabel-la sono riassunte le misure degli sgravi contributivi spettanti in funzione della tipologia del datore di lavoro' e dell'ubicazione territoriale. Le aziende che non hanno finora applicato alcuna misura di agevolazione e le aziende che hanno fruito dell'agevolazione in misura inferiore a quella spettante possono recuperare l'intero incentivo ovvero la differenza an-

cora spettante valorizzando, all'interno dell'elemento «Denuncialndividuale», «DatiRetrìbutivi», «AltreACredito», il codice «L997» avente il significato di «recupero agevolazione contratti di inserimento»e nell'elemento «lmportoACredito» il relativo importo. I dati del recupero esposti nell'Uniemens vanno riportati poi nel dm 2013 virtuale ricostruito dalla procedura con il corrispondente codice a credito «L997». Le ,operazioni di recupero possono essere effettuate già a partire dalla prossima scadenza del 16 dicèmbre e fino al giorno 16 del terzo mese successivo alla pubblicazione della circolare, senza l'aggravio di oneri accessori, ossia entro il 16 marzo 2014:

----©Riproduzwne riseroata __

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 72: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 87

così come Cig e contratti di solidarietà. Poi, se la compagnia tornerà sulla linea di galleggiamento nel 2014, il livello del salario ritornerà esattamente quello precedente. Inutile dire che sul punto lo scetticismo dei sindacati è massimo. Per le associazioni di categoria (assistenti di volo e piloti) non è infatti possibile accettare «ulteriori sacrifici di fronte a un fallimento manageriale e

politico evidente». «Noi - dicono in coro - abbiamo già abbondantemente dato». Niente interventi quindi sulle buste paga visto che -dicono i sindacati -è gli stipendi sono già abbondantemente dimagriti (almeno il 30% in meno rispetto alla vecchia Alitalia).

GLI OBIETTIVI DELL'AZIENDA Sul fronte opposto l'azienda

che proporrà una rivisitazioQe di tutto il quadro contrattuale.

Data 09-12-2013 Pagina 11 Foglio 2/2

Messo in cassaforte l'aumento di capitale, Del Torchio punta adesso ad accelerare sul fronte dei risparmi, cambiando pelle alla compagnia e mettendo in pratica quella discontinuità chiesta a gran voce dal governo. In attesa che, con i conti in ordine, nel 2014 decolli finalmente l'attesa alleanza con un nuovo partner industriale.

Umberto Mancini ©J RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 73: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 88

Fiducia e priorità

Cambiare regole sulavoro,fisco . . . e ImlTIlgrazlone Oscar Giannino

Dopo la decadenza di Berlusconi e la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, in questo fine set

timana il trittico delle svolte si chiude con le primarie del Pd e la scelta del nuovo segretario. Dall'Il dicembre, con il nuovo passaggio parlamentare della fiducia al governo Letta, inizia una fase diversa: quella di tentare di comporre un quadro credibile di nuovi impegni che diano solidità alla volontà del governo di andare avanti. Impegni nuovi, visto che sono mutati insieme il perimetro della maggioranza, la leadership del Pd, l'urgenza di nuove regole elettorali ed istituzionali.

Continua a pago 20

Oscar Giannino

I

Data

Pagina

Foglio

07-12-2013 1 1

Cambiare regole su lavoro, fisco e immigrazione degli uffici tecnici di Montecitorio, per i Due esempi allora, il trasporto quali il 63% delle risorse della manovra pubblico locale e !'immigrazione. Siamo finanziaria viene da nuove entrate, il Paese europeo col più alto margine di l'irrisorietà dell'intervento sul cuneo contribuzione pubblica al trasporto fiscale, tutto ciò e molto altro ne hanno locale, quasi 1'80%, e insieme quello col fatto un intervento assai più di più alto numero di aziende in perdita. galleggiamento, che di spinta. Con città paralizzate come Genova ieri,

Il giudizio della Commissione Firenze oggi, e scandali come quello europea, dopo lo scambio ruvido di dell'Atac romano. Non ci sono né ci battute tra Letta e il commissario Rehn, saranno, risorse pubbliche aggiuntive è stato ribadito dal portavoce del per pagare apiù di lista deficit e debiti. commissario, per il quale Occorre cambiare le regole. mancherebbero ancora 6 miliardi di Pensiamo al dopo Prato, euro agli obiettivi contrattati per il 2014. sull'immigrazione. E guardiamo al L'opera sulla spesa pubblica di Cottarelli mondo. L'Arabia Saudita ha iniziato è appena all'inizio, e sarà il caso di l'espatrio forzato di 2 milioni di affidargli un obiettivo credibile e lavoratori stranieri, 90 mila sono stati ufficiale di interventi a cominciare dal messi sugli aerei verso l'Etiopia in poche 2014. Con la Bce resta aperto il capitolo settimane. Gli Stati Uniti invece danno la delicato della riforma del capitale della green card a chi dalla Cina si presenta Banca d'Italia, dei soci e dei diritti che investendo 500 mila dollari e dando vengono loro attribuiti, tra cui quello lavoro ad almeno lO persone, che genera più interrogativi è !'incasso impegnandosi al ferreo rispetto delle di cifre molto cospicue attraverso la leggi. Tra le due alternative seguiamo cessione delle quote eccedenti il 5%. quella americana, attiriamo insieme L'elenco è molto lungo, e a maggior capitali esteri e imprese, ma con un ragione bisogna allora concentrarsi su patto di legalità adamantina. Oltretutto alcu~e pri.orità. AlqJ.eno tre.. . ., al Consiglio europeo si tireranno anche

Pnmo: Il lavoro. E uno del tre puntI gia le file dell'impegno europeo per aiutarci segue dalla prima pa-gz-·n-a---------- dichiarati de~ nuovo patto chies~o da a pattugliare il Mediterraneo e a

---"--- Matteo Renzl. Un nuovo sforzo e smistare immigrati e asilanti: si parla di Si tocca con mano ogni giorno il rischio nece~~ar!o. Limitiam.oci a ~se~pi .. soli 19 milioni di euro aggiuntivi per crescente che polemiche e scontri mumti di copertura fmanziana. I tagh di Frontex, un'inezia. divengano incontrollabili. La morsa di spesa 2014 affidati a Cottarelli vanno da Terzo: il fisco. Non è solo il cuneo Grillo da una parte e di Berlusconi subito cifrati perché si traducano in fiscale, a strangolare l'Italia. Lo Stato dall'altra è destinata a sfruttare ogni minor cuneo fiscale alle imprese. In mantiene il gettito invariato mentre Pil e occasione per portare a segno spalIate. corso d'anno, non oltre marzo quando il reddito scendono, e così deprime la Vedremo quali saranno i punti di governo presenterà in parlamento le domanda interna cioè i consumi. Se il convergenza del nuovo pàtto politico in misure attuative. Idem dicasi per i 10% dei contribuenti assicura oltre il materia di legge elettorale, quali le proventi da lotta all'evasione: vanno dal 50% dei 152 miliardi incassati dallo Stato intese che Letta dovrà condividere con il 2014 non più ass~n~i in ?ilancio a con l'Irpef, la progressività è non solo nuovo leader del Pd, con Alfano e con copertura del defiCit o di nuova spesa, eccessiva, ma concentrata sulla fascia Scelta Civica. ma re~roc.e~si abbattendo oneri . media. Quel diabolico scalino di 11 punti

Per favore, non si sottovaluti la contnbutivl. Sommando le due poste SI percentuali, dal 27% al 38%, che scatta situazione economico-finanziaria. È la supera l punto di Pil, che è la scala oggi per chi supera i 28 mila euro lordi vera grande emergenza nazionale: la minima per proporsi effetti a breve annui, è diventato davvero la corda che perdita di prodotto, reddito e davvero sostanziali. uccide il ceto medio. È tempo di patrimonio delle famiglie e delle Secondo: il Consiglio Europeo del 19 ripensarci, prima che sia troppo tardi. imprese. Non si commetta l'errore di dicembre. L'U nione - e la sin qui Sono solo esempi, naturalmente. Ma anteporle fumose formule politiche o recalcitrante Berlino - hanno milioni di italiani hanno perso quanto, a complesse architetture abbracciato !'ipotesi di aggiungere agli prezzi correnti, non avevano mai istituzional-elettorali. Perché nel strumenti di controllo esistenti - fiscal perduto le generazioni succedutesi frattempo è la mancanza di lavoro e compact, six pack e two pack, gli dall'Unità ad oggi. E non sono più crescita il primo problema degli italiani. acronimi dell'austerità -dei nuovi disposti a concedere attenuanti alla Il governo chiederà una nuova fiducia strumenti premiali. I "contractual politica. mentre l'approvazione della legge di arrangements", in parole povere intese stabilità alla Camera è appena all'inizio. bilaterali tra Commissione e Paesi Ma essa di fatto ha intanto perso la membri che aprano a margini di carica di "svolta" che le era stata concessione di risorse in cambio associata. Vicende come quella dell'Imu, dell' attuazione di riforme. L'Italia ne ha il contenzioso aperto per ancora un bisogno, visto che dopo la Grecia siamo miliardo e mezzo con i Comuni, la stima il Paese con la più elevata perdita di Pil

procapite dal 2001 a oggi. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 74: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 90

rUnità

Stop all'assegno dei pensionati impiegati nella Pa • Emendamento alla Stabilità: sospensione del trattamento per chi accetta incarichi pubblici

BIANCA DI GIOVANNI ROMA

Stop alla pensione se si ha un incarico pubblico. Questa proposta, che arriverà insieme alle centinaia di emendamenti alla legge di Stabilità depositati alla Camera, rischia dawero di provocare un vero terremoto nelle alte burocrazie. Il testo riprende una vecchia proposta di legge di Francesco Boccia (oggi presidente della commissione Bilancio di Montecitorio), già trasformata in emendamento durante la discussione del decreto del Fare (prima firma Rughetti). All'epoca riuscì a spaccare la maggioranza e non se ne fece nulla. Stavolta (proponente Castricone, Pd) dovrebbe avere vita facile, anche perché è in corso una trattativa con il governo. In particolare si propone di sospendere il trattamento previdenziale (ma solo nel caso superi i 50mila euro annui) per coloro che accettano incarichi pagati nella pubblica amministrazione. L'assegno tornerebbe ad essere erogato alla fine dell'incarico. Una proposta di questo tipo coinvolgerebbe migliaia di persone: tanti sono infatti oggi

i pensionati «richiamati in servizio» dallo Stato. Moltissimi ai livelli più alti, tra le alte magistrature (Corte dei Conti e

L'aula di Montecitorio 010 ~lèJl\J-lO'>CilO~o::,'J!\,'N-l'S~:

Consiglio di Stato) o i ranghi più elevati di dell'Esercito.

Con il passaggio alla Camera potrebbero arrivare nuove coperture (si punta almeno a un miliardo) da diverse voci. Prima di tutto la web tax, anche questa voluta da Boccia, ancora de definire. Si lavora anche a una revisione della Tobin tax, che punterebbe a colpire tutti i prodotti (oggi ci sono solo le azioni) con un'aliquota molto bassa (0,01%) escludendo comunque i titoli pubblici. Attualmente soltanto il 2% dei prodotti finanziari viene colpito.

Un'altra possibile fonte di finanziamento dovrebbe essere la nuova formulazione della proposta sulle spiagge, a cui sta lavorando Pier Paolo Baretta. L'obiettivo è quello di seguire la direttiva Bolkenstein, con nuove gare per le concessioni. Ma questa operazione comporta dei rischi per la tutela del demanio, e rischia di dare dei vantaggi a quei concessionari che non hanno investito rispetto agli altri. Insomma, la partita è complessa, ma sicuramente il governo potrà puntare a incassi almeno triplicati rispetto agli attuali 100 milioni versati da oltre 30mila stabilimenti.

Altro capitolo che rispunta dopo il passaggio in Senato è quello degli stadi, che per la verità riguarda tutti gli impianti sportivi. «C'e' un preciso impe-

Data 09-12-2013 Pagina 13 Foglio 1

Sul tavolo ancora la web tax, le concessioni balneari e gli i1l1pianti sportivi da ristrutturare

gno dal parte dell'esecutivo su questo prowedimento - ha dichiarato un paio di giorni fa il presidente del Coni Giovanni Malagò - che è reclamato a gran voce da tutto il movimento sportivo. Ma il nostro non è il mondo degli stadi, quello della Fiorentina, dell'Inter o della Lazio, è semmai quello degli impianti sportivi, un mondo dove in Italia c'e' una fame da far paura». Questa partita è nelle mani del ministro Graziano Delrio.

CALENDARIO In ogni caso tutte le pedine dovrebbero andare a posto entro questa settimana. Oggi si valuteranno le ammissibilità, domani i gruppi selezioneranno i circa 350 emendamenti segnalati, cioè che andranno al voto, e da mercoledì e do-menica l'esame in commissione do-vrebbe completarsi. Naturalmente i te-mi da affrontare sono molti di più. Re-sta tutto da definire l'intervento sulla rivalutazione delle pensioni, dopo il nulla di fatto in Senato. I parlamentari assicurano che il blocco verrà comun-que attenuato. Architrave dell'inter-vento alla Camera resta comunque la norma che destinerà in modo automati-co le risorse derivanti dalla revisione della spesa al taglio delle tasse sul lavo-ro. Confindustra spinge anche per am-pliare la deducibilità dell'Imu sui ca-pannoni industriali.

,----------------,

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 75: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 91

Data 08-12-2013

rUnità Pagina 6/7 Foglio 1 /2

Occupazione, governo, rifonne: quel che unisce e quel che divide VLADIMIRO FRULLETTI [email protected]

Cambierà «verso», diventerà «bello e democratico» o passerà «dalla delusione alla speranza»? Stanotte, a partire dalle 20 quando chiuderanno i quasi 9mila seggi sparsi in tutta Italia, si saprà quale dei tre slogan (scelti rispettivamente da Renzi, Cuperlo e Civati per i loro documenti congressuali) ci sarà da abbinare al Partito democratico prossimo venturo.

Certo, c'è sempre l'ipotesi che nessuno dei tre candidati alla segreteria nazionale raggiunga il 50% più uno dei voti e che quindi la parola finale, con ballottaggio fra i primi due arrivati, sia demandata all' Assemblea nazionale già convocata per domenica prossima a Milano. Assemblea elefantiaca, composta da mille persone elette nelle liste (bloccate) che sostengono i tre concorrenti, da cento parlamentari (scelti da deputati, senatori e europarlamentari) e un po' di membri di diritto. Gli ex segretari, i garanti, il tesoriere e, è decisione di ieri, anche premier, ministri e qualche sottosegretario.

Tuttavia a guardare a tutti i sondaggi (e continuando a fidarsene) pare che sull'ordine d'arrivo non dovrebbero esserci grandi sorprese. Renzi è dato ampiamente sopra la maggioranza assoluta. Segue Cuperlo e poi Civati. Quindi a urne ancora da aprire e in attesa di scoprire se le previsioni sono attendibili, il Pd sembra destinato a «cambiare verso». È quindi probabile che molti guarderanno alla quantità, al come sarà il risultato finale.

Del resto andando a guardare più da vicino le proposte dei tre concorrenti si può notare che le differenze ci sono (e non sono marginali), ma anche che le convergenze programmati che non mancano. Tutti e tre difendono il bipolarismo e giudicano (con accenti più o meno marcati) le intese più o meno larghe come una parentesi che andrà chiusa (chi prima, chi poi) per costruire una vera democrazia dell'alternanza fra destra e sinistra. Non a caso sia Renzi, che Cuperlo che Civati hanno sinceramente sorriso quando Prodi, il padre dell'Ulivo e quindi del Pd, ha annunciato per stamani la sua presenza ai gazebo in difesa del bipolarismo minacciato dalle spinte proporzionaliste sollecitate dalla sentenza della Corte Costituzionale. E tutti e tre infatti hanno sottolineato come oggi non si decide solo un po' del futuro di un partito, ma anche dell'Italia. C'è ad esempio sintonia (si trovano anche le stesse parole) sulle riforme: dal superamento del bicameralismo perfetto, al taglio dei parlamentari alla cura dimagrante dei costi della politica.

Tutti e tre vedono un Pd che in Europa sta assieme ai socialisti e ai progressisti e che in quella famiglia deve battersi per superare le politiche rigoriste che stanno soffocando la ripresa. Tutti e tre propongono di ridurre la tassazione dal lavoro e dall'impresa. E tutti e tre non si nascondono quan-

do c'è da affrontare i temi eticamente più delicati. Sull'immigrazioni propongono ricette perfettamente sovrapponibili.

Ma questo non vuoi dire che uno vale l'altro. Anzi. Il partito che ha in testa Cuperlo ad esempio è molto diverso da quello a cui pensa Renzi e forse più simile a quello di Civati. Il che non è questione irrilevante dato che sottende una diversa concezione del ruolo dei partiti e quindi della stessa forma che deve assumere un sistema democratico.

Renzi è per il «sindaco d'Italia» e quindi per un segretario che è anche leader e futuro premier. Cuperlo no. Punta a ricostruire un vero partito, autonomo dal governo respingendo ogni pulsione presidenzialista. E pure Civati si muove lungo questo solco di forte (e reciproca) autonomia fra partito e esecutivo, ma proponendo un rovesciamento completo della tradizionale piramide e dando il potere decisionale alla base.

È assai probabile però che stanotte si conteranno meno votanti rispetto non solo agli oltre 3 milioni che portarono Bersani alla leadership nel 2009 e ai 3 e mezzo che fecero vincere Veltroni nel 2007, ma anche ai tre milioni di soltanto 12 mesi fa. Ora l'asticella sta fra l milione e mezzo e 2 milioni. Il che dimostrerebbe certamente quanto il grado di disaffezione dalla politica in generale, e dal Pd nello specifico, stia aumentando. E dunque dovrebbe spingere il Pd certamente a svoltare, a «cambiare verso» diventando più «bello e democratico» per passare «dalla delusione alla speranza».

Oggi il Pd decide se «cambiare verso», diventare «bello e democratico» o passare «dalla delusione alla speranza»

Tratti comuni e differenze

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 76: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 93

IL SECOLO XIX Data 09-12-2013 Pagina 6 Foglio 1

PARLA LEADER SICILIANO DEL MOVIMENTO NATO NEL 2012

FERRO: «NON ESCLUDO CHE SI V ADAALLE BRUTTE COLPA DI PARTITI, SINDACATI E CORRUZIONE»

PATRIZIA ALBANESE .... . .

«CHE succederà? Non lo so. Non escludo che si vada alle brutte ... ». Pausa. «Spero di no, non sono un eversivo». Però è tutt'altro che rassicurante Mariano Ferro, 55 anni, siciliano, leader dei "Forconi", che giurano di portare in piazza un esercito di persone. Autotrasportatori compresi, con i loro Tir.

Ferro, oggi si blocca l'Italia? «Ci vorrebbe la palla di vetro per

saperlo. Ma anziché minacciare precettazioni, arresti e uso di idranti, questi signori del governo dovrebbero chiedersi perché scendono in piazza tante persone».

Ecco, spieghiamolo: perchè? «Questo Paese non ne può pi4. Che

c'è da spiegare? Dove vive, lei? E una presa in giro continua, uno schifo. Tasse e mercato morto, economia bloccata dalla politica».

La Digos teme inftltrati.

«Normale, che possano esserci». Inquietante ... «Rischio normale, in simili mani

festazioni. Non è compito nostro vigilare».

Una volta, c'era il servizio d'ordine interno.

«Abbiamo preparato i nostri. Abbiamo detto a tutti di fare i poliziotti, nei nostri presìdi. Ma se in Sicilia ci impediscono di manifestare ... ».

Dove? «A Siracusa, Catania, Messina, Ra

gusa ... ». Palermo? «Lì, sÌ. Però vorrei capire, perché la

manifestazione a Bolzano, col ministro è stata autorizzata, e la nostrano: perché non c'è un ministro?».

Assalto ai rifornimenti, anche per il cibo: rischio blocco totale?

«Non lo so. Ma ci dessero risposte, anziché pensare agli idrantÌ».

Chi c'è tra voi? <<lo sono agricoltore. Ma con noi ci

sono ingegneri, precari, disoccupati, commercianti: la società».

I Tir paralizzeranno il Paese? «Domani (oggi, Ildr) vedremo. Nei

vari blog ci sono 4 milioni di "mi pia-

ce", se vengono tutti in piazza con noi ... ».

Lupi dice che con i trasportatori si son già visti.

«Il ministro Lupi fa finta di non capire, ma

Mariano Ferro lo sa anche lui: le sigle sindacali

non contano più nulla». Siete oltre partiti e sindacati? «Sono loro il cancro del Paese: sin

dacati e partiti politici, che attorno hanno soltanto corruzione e organizzazioni mafiose.».

A proposito di mafia ... «No. Ci siamo giàdissociatidaicre

tini che hanno diffuso volantini "Wla mafia". Ci vogliono strumentalizzare, ma con la mafia non c'entriamo».

Ma lei, chi è? «Mi piacerebbe parlare a tutti gli

italiani. Pochi ci hanno detto che abbiamo torto, anche se magari non condividono il metodo. Ma se non avessimo organizzato nulla, lei mi avrebbe mai telefonato?».

E come campa? «Campo. A fatica, dopo che m'han

fatto chiudere l'azienda, come la maggior parte degli italianÌ».

I "Forconi" sonounariedizione dell'Uomo Qualunque?

«Non so. Siamo partiti come agricoltori, nel 2012, poi sono arrivati gli altri. Che come noi si sentono ab bandonati dalla politica».

Grillo l'aveva detto: scenderanno in piazza coi forconi: siete voi?

«Non so. A Grillo vorrei chiedere: sei vero o finto? Se sei consequenziale, sai che questa non è più democrazia. E poi massimo due legislature e via».

Chiede a Grillo di unirsi a voi? «Se volesse ... ». Quanto durerà la protesta? «Per i trasportatori fino al 13 di-

cembre, gli altri ... Chissà». E dopo? Dove porta? «A scuotere le coscienze. A obbli

gare gli italiani a riflettere». Per cambiare cosa? «Non lo chieda a me, ma al gover

no. Che non ha ancora capito ... ». [email protected]

"l RIPRODUZIONE RISERVATA

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 77: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Lavoro e previdenza

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Settimanale

Pag. 95

PWS24 n Sole9]{l mmrn " ;o cc " '"

la r '\ ovra

Il contratto di categoria prevede 50 ore minime Più attenzione al ciclo finanziario del cliente

Paolo Zucca

IO La qualità della formazione bancaria è adeguata per sostenere un'attività prevalente fuori sede? Probabilmente no. Per caratteristiche più che per quantità. Il "promobancario" avrà bisogno di un approfondimento sugli aspetti relazionali con il cliente, di conoscenza dell'intero ciclo di vita del risparmio (previdenza compresa) e di offerta dei singoli prodotti. E gestire anche le passività delle famiglie. Soprattutto se i lavoratori bancari interessati ad attività fuori sede diventeranno migliaia (o decIne di migliaia vista l'aria che tira negli istituti) parte delle attività di supporto alla nuova fisionomia professionale dovrà trovare altri modelli. Avvicinandosi a quelli dei promotori finanziari, degli agenti assicurativi e dei loro collaboratori. Schemi di formazione continua più vicini aI/e materie di preparazione all'Albo professionale dei promotori (non a caso le presenze di bancari sta crescendo, vedi dati in pagina). L'obbligo di formazione deriva da regolamenti Consob (n. 16.190) e Isvap-Ivass.ln quanto iscritti al Registro unico degli intermediari (Rui) ci sono degli obblighi. La quantità della formazione, almeno in linea t01ica, dovrebbe favorire il miglior rispetto delle normative e trasferirsi in qualità di rapporto con il cliente. Ora, per intermedia!i iscritti sono messe a disposizione almeno 30 ore (almeno la metà può essere svolta anline), certamente in fase di avvio dell'attività e per l'aggiornamento in presenza di nuovi prodotti o nuove normative. In genere moduli di quattro ore.

Ovviamente i docenti devono essere qualificati, con test di verifica,

_",--,,10 e

Data 07 -12-2013 Pagina 5 Foglio 1

esito, certificazioni di partecipazio" ne, temi toccati e quant'altro. L'esigenza di corsi di formazione, anche non obbligatori, è piuttosto sentita e nell'Osservatorio Real Trend dell'Anasf di inizio 2013 ìl62%, dei 600 interpellati dichiarava di aver intensificato lo sforzo «per poter af" trontare l'ormai consolidata e generalizzata crisi di fiducia dei risparmiatorÌ». Per l'anno in corso lo sfor" zo di formazione era previsto in linea con il precedente.

Negli ultimi mesi privacy e antirìclaggio hanno attirato l'attenzione e ora si discute molto di valun .. tary disclasure, il rientro di capita .. li dall'estero. Snaform, l'area di formazione del Sindacato nazionale agenti di assicurazione (Sna) valuta il1500 ore l'offerta nazionale ai propri iscritti, poi ci sono le proposte in ambito locale, Gli argomenti prevalenti riguardano il tecnico giuridico, ma anche informatico e la comunicazione.

Nelle banche l'attività di formazione è una vera e propria industria e la crescente regolamentazione (e la maggior consapevolezza della clientela) impone un investimento. Ben al di là degli obbli~hi minimi previsti in contratto. Forse più che la quantità, la svolta sarà vistosa nelle caratteristiche tecniche rivolte ai lavoratori fuori fliliale. Il contratto di lavoro in vigore (ma anche disdettato poco prima della scadenza) prevede un inquadramento di ingresso, entro il primo anno dall'assunzione, eli due o quattro settimane. La formazione continua al personale si misura in 50 ore minime obbligatorie, dividse in due tranche: 24 ore (sempre minime) in orario di lavoro e 26 ore (di cui 8 retribuite in orario di lavoro) e 18 non retribuite extra-orario. Innovazioni tecnologiche o ristrutturazioni impegneranno le aziende ad offrire formazione supplementare. Gli strumenti per sostenere nuove modalità di lavoro ci sono, con l'aumento dei bancari in esterna parte dei corsi cambieranno pelle.

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Page 78: Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 20132013/12/13  · Rassegna Stampa di Sab. 7, Dom. 8 e Lun. 9 dicembre 2013 SNALS / CONFSAL Agenzia ANSA 09/12/2013 Scuola: Snals,

Primo piano Italia

ww

w.e

cost

ampa

.it06

8391

Quotidiano

Pag. 105

Data 09-12-2013

LA STAMPA Pagina 20 Foglio 1

DA OGGI LA MARATONA DELLE MODIFICHE IN PARLAMENTO, BISOGNA CHIUDERE ENTRO IL 17

Legge di stabilità, si parte con i 3 mila emendamenti

ROBERTO GIOVANNINI ROMA

Riparte, stavolta alla Camera, la maratona per l'approvazione della legge di Stabilità. Da oggi infatti inizia a entrare nel vivo l'esame del provvedimento a Montecitorio, il cui approdo in Aula è previsto per martedì 17. L'elenco delle modifiche alla quale stanno lavorando governo e maggioranza è corposo, si va dalle pensioni agli stadi, e come sempre il nodo principale resta quello delle risorse (scarse).

Il primo appuntamento è con il vaglio di ammissibilità degli oltre tremila emendamenti: una sforbiciata «tecnica» che sarà fatta in base alla valutazione delle coperture appunto e della pertinenza dei temi. Poi, la palla passerà ai gruppi parlamentari che entro martedì dovranno indicare i cosiddetti emendamenti segnalati, vale a dire quelli prioritari. Un passag-

Alle Camere si discute il testo definitivo della Finanziaria

gio che non potrà non risentire dell'esito delle primarie del Pd per scegliere il nuovo segretario e del voto di fiducia al governo in calendario per mercoledì. Il voto in commissione Bilancio infatti è previsto solo a partire da mercoledì nel tardo pcmeriggio, con l'obiettivo di chiudere entro il weekend.

I capitoli della manovra eco-

nomica per quali i partiti, Pd in testa, chiedono correzioni sono numerosi: si va dalle pensioni, dove è incessante il pressing per trovare i fondi per garantire l'indicizzazione al 100% per gli assegni fino a 2mila euro (ora il limite è 1500), al capitolo imprese. Sono infatti numerosi, e provenienti da quasi tutti i gruppi parlamentari, gli eme n-

damenti che vogliono alzare la soglia della deducibilità ai fini Ires e Irpef dei beni strumentali. Il Senato ha alzato l'asticella dal 20% al 30% per il solo 2014 e ora si vorrebbe estendere taie ampliamento agli anni successivi nonché aumentare il tetto di un ulteriore 10%. Ma stando ai conti fatti dall'Esecutivo - secondo quanto viene riferito - ogni incremento del 10% comporta una spesa annuale di circa 200 milioni e quindi è evidente che non sarà facile dare soddisfazione a questa esigenza. Google tax, Topin tax, revisione delle imposte di bollo sono tra le fonti di copertura alle quali si guarda ma che ancora devono incassare il via libera definitivo da parte del Tesoro e che insieme a spiagge, stadi, vitalizi dei parlamentari, divieto di cumulo pensioni-redditi e fondo taglia cuneo sono tra i temi sul tavolo e torneranno a essere oggetto di trattativa fra la maggioranza e l'Esecutivo.

__ -o _~ .. ~~. ~" .. ~o~_~_~. I jeg}!,-e di slabililà, si parte l'Oll 13 mila cIIlendamenti '"":_".". ~ ~~~- - '~A

~"':::~- __ ~ ~ ":_A~.,.~

.- ~"};:..: -~;Jfc" ~ ,- ~_ _'." '_u

... ~ ~". . ~ ~

Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.