CALENDESERCITO 2005 · 2014. 6. 24. · 1 MAR 2 MER 3 GIO 4 VEN 5 SAB 6 DOM 7 LUN 8 MAR 9 MER 10...
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CALENDESERCITO2005
omaggioalla leva
omaggioalla
leva
CALENDESERCITO2 0 0 5
L a fine del 2004 segna la sospensionedel servizio di Leva. È una trasformazio-ne di portata storica che pone termine a
un’istituzione antica, forse ormai datata, maanche a una tradizione importante, a un’espe-rienza vissuta da centinaia di generazioni digiovani italiani.
Si conclude un ciclo di vicende storiche di cuil’Esercito Italiano, quale struttura “di massa”,è stato protagonista per 143 anni, dall’Unitàd’Italia ad oggi.
Un oggi in cui la Forza Armata è impegnatanell’importante passaggio verso la completaprofessionalizzazione.
Quindi un nuovo Esercito. Non più forza didifesa statica come solo una generazione faera, ma forza in atto, che occupa un ruolo pri-mario nello scenario internazionale. Forte-mente tecnologica, proiettata verso il futuro,ma sempre incentrata sull’uomo, senza la cuiintelligenza e spirito di abnegazione sarebbesolamente un vuoto strumento.
Questo Calendesercito 2005, tuttavia, vuoleguardare a quel pezzo di storia che si chiudecon la sospensione della Leva.
Un omaggio quindi, e un doveroso ricordo, aimilioni di giovani italiani che hanno servito inarmi la loro Nazione. La storia dell’Esercito èla storia di quei ragazzi, che hanno donato unaparte della loro vita a servizio dell’Italia. Dalleguerre d’indipendenza alle guerre d’Africa,alla Grande Guerra, alla Seconda GuerraMondiale, alla Guerra di Liberazione, furonomasse di soldati di Leva a combattere e, pur-troppo, molte volte a compiere l’estremosacrificio. Il loro servizio fu decisivo per la for-mazione e la rinascita dell’Italia.
Senza quei giovani non vi sarebbe l’Esercitodi oggi, senza l’Esercito non vi sarebbe unaNazione.
Se oggi l’Italia vive in una democrazia nellaquale la libertà è sovrana, dove tutti possonoesprimere in piena serenità le proprie idee edopinioni, lo dobbiamo a quei “giovani”, chetitubanti arrivavano in luoghi lontani dalla pro-pria terra ed insicuri e timorosi entravano inuna caserma che per mesi sarebbe diventatala “loro” casa.
Tutti ricordano il servizio militare prestato.Molti con nostalgia: un’esperienza difficile e,allo stesso tempo, un periodo nel quale han-no affrontato emozioni e situazioni diverse daquella che sarebbe stata la loro vita. L’adde-stramento, le esercitazioni, ma anche la quo-tidianità del servizio di Leva, con le sue delu-sioni, le sue speranze e i momenti di giovani-le spensieratezza.
È questo quanto hanno voluto testimoniare ipersonaggi del mondo della cultura, dellospettacolo e del cinema che hanno racconta-to le loro esperienze, dirette o vissute attra-verso i ricordi di genitori, amici e parenti.Spesso dalla loro narrazione scaturisce unsorriso; talvolta una riflessione su taluniaspetti non sempre positivi. Ma sempre in pri-mo piano c’è l’uomo che racconta se stesso ela sua vita, perché l’Esercito è un sistema diuomini, con le loro amarezze, le loro gioie, laloro umanità.
Il Calendario intende offrire un sinteticoapporto alla comprensione delle vicissitudinistoriche e dell’evoluzione di un fenomenoche ha segnato le esistenze di tutti noi e chetanta parte ha avuto nella costruzione dell’Ita-lia contemporanea.
Tutto questo è Calendesercito 2005, unricordo e un omaggio a tutti quelli che neglianni hanno reso grande questa nostra Isti-tuzione.
Ten. Gen. Giulio FraticelliCapo di Stato Maggiore dell’Esercito
[Primi del ‘900. Dimostrazione di forza di un granatiere]
Massimo Ghini
Fui arruolato nel I˚ blocco dell’anno 1975ed inviato all’Aquila, Caserma
“Pasquali”, Divisione Granatieri di Sardegna…
Un aneddoto davvero incredibile: perla prima volta in vita mia incontrai
Vittorio Gassman mentre svolgevo ilservizio militare. Quell’anno Gassman
recitava “o Cesare o nessuno” ed io,indossata la divisa, mi presentai
davanti al teatro, ma non c’eranoposti. Allora, non sapendo come fare,
fermai la moglie di Vittorio, Diletta, e lafiglia Paola. Loro due, intenerite da
questo giovane soldato che sipresentava con un gran sorriso e che
diceva “sono un attore e vorrei vederelo spettacolo”, gentilmente mi fecero
avere un biglietto e addiritturaaggiunsero “vuoi conoscere Vittorio”?
Allora mi condussero in camerino e Gassman – appena mi vide – disse
“io ho sempre amato l’Esercito”. Così conobbi Vittorio e riuscii a vedere
il suo spettacolo al Teatro Comunaledell’Aquila…
Il nostro Esercito non viene da una tradizione di militarismo prussiano,
e l’immagine dei nostri soldati ha unrisvolto da eroe positivo, piuttosto cheda protagonista violento ed invasore...
Nell’Unione Europea un Esercito dovràessere composto da persone
specializzate. Nel momento del bisognoavremo così a disposizione dei
professionisti che sanno ciò che devonofare e come lo devono fare…
Chi fa una scelta di vita di questo tiporisponde ad un’esigenza, ad una
passione…
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Uniforme storica dei Granatieri �
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FebbraioC A L E N D E S E R C I T O 2 0 0 5
6[1978. Fanti soccorrono la popolazione di Norcia colpita da un violento terremoto]
Enrico Montesano
Feci il periodo di addestramentoiniziale al Battaglione “Sila”
di Cosenza. Dopo circa due mesi, però,mi presi una brutta broncopolmonite
e finii all’Ospedale Militare di Catanzaro…
Ricordo che in caserma cominciaisubito a fare le imitazioni dei
superiori. Il Comandante mi adocchiòe disse “allora facciamo uno
spettacolo: ci sono anche i ragazzi che suonano”. Anche il Capitanomedico si divertiva molto perché
facevo l’imitazione di tutte le suoredell’Ospedale…
La mia è stata una esperienza brevema interessante e credo sarebbe stataanche divertente, in fondo. Tanto chese oggi dovessi essere richiamato per
un breve periodo di addestramento, lofarei con grande piacere. Mi divertirei
certamente di più!
…Quando vedo che sul luogo di undisastro viene inviato il Genio Militare,
l’Esercito, mi sento tranquillo.
Penso che lì c’è chi mette ordine, chi sa cosa fare in un momento
di crisi ed evitare il caos…
ll soldato del 2000? È caratterizzato da professionalità, vista in chiave
di sicurezza e difesa…
L’Esercito è fondamentale perché ha una sua organizzazione, una suagerarchia: arriva e le cose si fanno!
Vedo i nostri soldati in Iraq come dellepersone consapevoli dei rischi che
corrono ma attente e preparate, che lofanno con passione e anche con una
grande attenzione...
FANTERIA
Cacciatori delle Alpi – 1859 �
Ennio Fantastichini
[1958. Artiglieri del 48̊ Reggimento posano accanto al loro pezzo]
Mio padre era un militare,pluridecorato, uno di quelli che è
stato in Russia e che, avendo fattoanche la Resistenza, aveva una linea
di valori molto precisa… Da buonsoldato, ha trasmesso ai figli alcunivalori fondamentali: il rispetto per
gli altri, la solidarietà, l’onestà, la credibilità, la correttezza…
Credo che questi valori siano tuttorapatrimonio delle Forze Armate italiane,
che operano a difesa dei valori dellaCostituzione…
In giro per il mondo, nelle missioni dipace, i soldati italiani stanno facendo,
con onestà e grande spirito di sacrificio, un lavoro altissimo…
Credo che sia importante il risvoltoanche “sociale” della professione
militare, come è accaduto conl’impiego dell’Esercito in Sicilia.
In quell’occasione ho percepito il grande contatto che c’era
con la popolazione…
L’Esercito deve essere parte attivadella società anche sul piano della
solidarietà. Dovrebbe esserne un po’l’alfiere, l’alfiere per eccellenza,essendo la struttura militare più
numerosa, quella più vicino al popolo,come lo è sempre stata pertradizione… Tutti i grandi
cambiamenti del mondo, infatti,hanno avuto un Esercito come
protagonista…
Approvo la sospensione della levaobbligatoria… La professione militareha oggi nuovi sviluppi, nuovi compitied è al passo con le nuove tecnologie.
ARTIGLIERIA
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Uniforme storica di Artiglieria �
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Franco Nero
[1982. Un bersagliere del Battaglione “Governolo” è in partenza per il Libano]
Sono figlio di militare ed il mioservizio di leva, svolto all’inizio
degli anni sessanta, è stata una bellissima esperienza
di gioventù. Del periodotrascorso nell’Esercito ho tanti
bei ricordi. Ad esempio,organizzavo spettacoli per i mieicommilitoni e, per racimolare un
po’ di soldi, quando ce n’erabisogno tagliavo loro i capelli
improvvisandomi parrucchiere…
Venni a Roma in licenza diconvalescenza e dal quel
momento la mia vita cambiò.Casualmente un fotografo della
De Laurentiis mi scattò alcuniprimi piani e […] fui scelto per
impersonare Abele nella Bibbia!
Oggi vedo l’Esercito moltoimpegnato all’estero per dare
aiuto in zone del mondo difficili,come l’Iraq e l’Afghanistan …
La professione militare è ancheuna missione perché il soldato si trova ad agire in situazioni
assolutamente particolari…
Apprezzo la legge sull’Esercitovolontario e professionale perché
un giovane deve essere libero di decidere se fare o meno
il militare…
L’Esercito Italiano è unaIstituzione e per farne parte
penso sia importante credere nella giustizia,
nell’onestà e nell’umiltà.
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Uniforme storica dei Bersaglieri �
CAVALLERIA
Enrico Loverso
La mia esperienza militare è stata fortunata!
Facendo il militare ho appresomolte cose… Nella vita, di solito,
frequenti chi scegli tu, lì invecenon si poteva scegliere
e ti arrivava accanto chiunque…Allora ho capito perché esistonotanti comandi e molte regole…
A volte hai davanti gente a cuidevi dare un codice
di comportamento che poi ti porti dietro, anche fuori
dalla caserma…
La cosa più bella del serviziomilitare? Le persone che conosci.Alcune sono straordinarie, e resti
legato a loro, altre meno…
Ci sono frasi dette dacommilitoni, da superiori, che ti
restano impresse e dopo moltotempo sembrano delle poesie…
Facendo il militare ho assimilatouna galleria di personaggi
e di situazioni che in seguito ho riversato nei film e negli
spettacoli. In “Volevamo esseregli U2”, che poi è diventato
un film, interpretavo unpersonaggio ispiratomi proprio
da un commilitone!
Sono d’accordo con la sospensione della leva
obbligatoria, e credo che siatuttora importante incentivare
la scelta di vivere, almeno per un certo periodo di tempo,
l’esperienza militare…
[1942 fronte russo. Soldati del “Savoia Cavalleria” posano su un carro T-34 sovietico distrutto nei pressi di Stalino]
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Uniforme storica del Reggimento “Lancieri di Montebello” �
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Mario MonicelliHo fatto il servizio militare
durante la IIa Guerra Mondiale.Chiesi di poter fare l’Ufficiale di
complemento in Cavalleria,perché avrei imparato ad andare
a cavallo e non avrei fatto le marce a piedi…
Con il grado di Sottotenente fuimandato in Jugoslavia,
a Zagabria, dove rimasi quasinove mesi…poi Napoli, dove ero
in attesa di partire per l’AfricaSettentrionale… ma arrivò l’8settembre 1943 ed io ritornai
a Roma, dove feci il partigiano finoall’arrivo delle truppe alleate…
I ricordi più belli del servizio
militare sono legati al periododell’addestramento, dove appresi
molte cose utili ed interessanti, ed imparai persino ad instaurare
un particolare rapporto con il cavallo…
In Jugoslavia imparai il rispettoper gli altri, per un popolo cheaveva proprie abitudini, propri
modi di sentire.
Eravamo in guerra, in condizionimolto disagevoli, e il rapporto
con i miei soldati aveva poco di formale, era improntato
sull’umanità. Io avevo 25 anni,ma molti di loro avevano 40 anni
ed una famiglia…
[Primi anni ‘60. Un alpino si lascia fotografare accanto al proprio mulo]
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Alpini – Prima guerra mondiale �
GE
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Roberto AlpiHo iniziato il servizio militare
in Sardegna, poi a San Giorgio a Cremano (NA), e l’ho conclusoin Sicilia […] dove i commilitoni
del luogo offrivano a noi forestierila possibilità di unirsi con le loro
famiglie e di passare lì ladomenica…
È stata sicuramente un’esperienzapiacevole, anche se un po’ lunga.
Allora si facevano ancora 14 mesi, mane conservo un bel ricordo.All’epoca, per molti ragazzi
provenienti dai piccoli centri era unpassaggio importante, durante il
quale si scopriva un mondo nuovo…
Durante la leva ho incontratodiverse realtà, ho conosciuto
l’Italia vera! Gli autieri
imparavano a guidare il camion esi ritrovavano quanto appreso
nella vita civile; gli altri ragazzi ingrigioverde si portavano via
l’esperienza dei rapporti umani…
Io intendo il soldato come una“riserva umana e di intelligenza”
che va impiegata laddove il Paesene ha necessità…
Sottoscrivo la definizionedell’Esercito come “sintesi
di umanità e tecnologia”, ovverocome un’istituzione in grado
di compiere azioni umanitariepossedendo la necessaria
tecnologia per poterle realizzare…
Vedo che molti soldati hanno un forte spirito di servizio
e uno spiccato senso dell’onore.
[Metà anni ‘60. Un geniere maneggia con abilità la saldatrice elettrica]
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Genio – Seconda guerra mondiale �
Renzo Arbore
Mio nonno, Alfonso Arbore, era medaglia di bronzo della 1a Guerra Mondiale e mio
padre fu Tenente medico dell’Esercito. Io appartengo infatti a quella generazione
che ha visto gli eserciti in azione…
All’inizio degli anni ottanta feci unatrasmissione intitolata “Telepatria
International”, ovvero “Niente paura siamoitaliani” e per la prima volta nella storia
della televisione italiana, vennero in trasmissione la banda dell’Esercito e una
rappresentanza di soldati. C’erano poi dei veri soldati che cantavano la sigla […]
il pubblico era proprio quello: per la prima volta era un pubblico militare…
Uno dei grandi benefici che l’Esercito puòdare è […] la maturità, che spesso è affidata
soltanto alla televisione. Ma la TV è troppolegata ai consumi, al successo, all’apparire
e, purtroppo, non privilegia quelli che sono i valori importanti…
In passato il servizio di leva ha permesso a molti giovani italiani di incontrare persone
di diverse regioni, di evolversi, di scoprire la vita … Non a caso, per molti, quello
militare è il periodo più bello della vita!
Da Foggia si andava a Caserta, e lì ti ritrovavicon il ragazzo di Avellino, di Napoli,
di Bolzano…Si creavano legami forti, che facevano crescere…
Ho accettato subito di fare questo scattoquando me lo avete chiesto, perché ho
un’immagine, un ricordo estremamentepositivo dell’Esercito…
PARACADUTISTI
[Primi anni ‘60. Paracadutisti con equipaggiamento completo si imbarcano su un C-119 della 46aª Aerobrigata]
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Uniforme storica dei Paracadutisti �
Alessandro Haber
[1941. Carrista, con in braccio la mascotte del reparto, posa su un carro L-3/35]
Ho fatto il bersagliere, prima a Miano(NA) e poi a Persano (SA).
Sono partito che già recitavo e quando il Cappellano militare seppe che ero
un giovane attore, mi fece pronunciarela preghiera del soldato…
La cosa divertente, all’inizio, era chefacevamo tanto sport. Mi ricordo che
durante i primi giorni ci alzavamo prestola mattina e facevamo un percorso di 6/7
chilometri. A 200 metri dall’arrivo ilTenente ci ordinava lo scatto finale e io,
su 30 mattine ho vinto per 29 volte!Vincevo sempre, così quando gli altri si
riposavano io dovevo correre ancora conil Tenente che, come in un film,
mi diceva “Haber scatta ancora”!
Ma a me piaceva! Non capivo, in quelmomento, se ero un personaggio,
un attore, se ero in un film…
Avevo preso il servizio di leva comeun’avventura, un’esperienza … invecemi accorsi che non ero proprio adatto a fare il militare, non faceva per me.
Il disagio si acuiva perché m’avevalasciato la ragazza ed io stavo
letteralmente a pezzi: in tutti i mesitrascorsi a Persano sono andato in libera
uscita solo una volta …
Ci sono persone che sono votate a farequesto tipo di esperienza e altre no.
Direi che a me non è servita affatto […]per cui sono contento che ora il serviziomilitare sia esclusivamente volontario…
Chi indossa la divisa è incline ad aiutarele persone ed avere attenzione per loro.Questo aspetto dà gran forza al soldato
che oggi può maturare un’esperienzastraordinaria se lo fa con entusiasmo,
come io ho fatto la professione da attore,per regalare emozioni…
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Carristi – Seconda guerra mondiale �
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Albano Carrisi…Ricordo i miei cugini che partivano
per il militare. Dal sud andavano al nord e tutto sommato li invidiavo
un po’ […] dato che intraprendevanoun viaggio che aveva il sapore della
libertà... A quel tempo si facevano18 mesi e quando ritornavano io li
osservavo per vedere se e come eranocambiati, che tipo di comportamentoassumevano dopo un’esperienza così
importante. Tutto sommato era unagioia perché tornando prendevano
un’aria già più austera…
Ecco, i soldati sono un po’ come i medici per i malati:
uno non vorrebbe mai vederli, mameno male che ci sono!
Se noi vogliamo scoprire dei veriitaliani, guardiamo pure gli uomini
che stiamo arruolando: si ha subito la sensazione, e la netta convinzione,
che è gente che ama la Patria e che la difende in quanto la ama…
È sotto gli occhi di tutti quello chesuccede in Iraq o in Afghanistan
ed è indispensabile, a mio avviso, la nostra presenza sul posto.
Lì si stanno costruendo strade, scuole,acquedotti, centrali elettriche:
è questo l’aspetto che dobbiamocogliere dell’Esercito. Il soldato
all’estero è garanzia di equilibrio,stabilità e sicurezza anche per i popoli che non sono abituati
all’idea di democrazia: piano pianoquesto germoglio bisogna pur farlo
crescere, magari con l’aiuto di coloroche hanno una divisa addosso…
[1941. Gli autieri dell’officina del 157˚ Autoreparto sono pronti a partire per la Jugoslavia]
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Servizio Automobilistico – 1960 �
Giampiero Mughini
Nella mia vita professionale hocercato di capire il ruolo
dell’Esercito, delle armi e deisoldati nella storia del nostro
Paese. Senza soldati, difatti, nonc’è la storia di una nazione … Essi
hanno un ruolo decisivo e sonouno dei momenti importanti
dell’anima del Paese…
Condivido appieno la sospensionedel servizio di leva e ritengo che
questa legge si sarebbe dovutaapprovare già vent’anni fa…
I giovani che intraprendono o chesvolgono la professione militare
devono conoscere le tecniche e lecaratteristiche della propriaspecialità: ossia difendere e
offendere in caso di gravepericolo...
I paesi occidentali devono trovaredelle intese e delle alleanze per
fronteggiare un nemico micidialeche ci minaccia costantemente…
L’immagine che ho dell’Esercito?Vedo lo splendido comportamento
dei ragazzi di Nassirya i qualirestano lì, sotto le bombe, ad
aiutare il popolo iracheno aritrovare una pace ed un sistema
democratico.
TRASMISSIONI
[Prima metà anni ‘70. Un soldato delle Trasmissioni lavora alla sua centrale telefonica da campo]
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Trasmissioni, uniforme da servizio e combattimento - 1980 �
[2004, Iraq – Donna soldato in pattuglia]
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Paola Saluzzi
Ho fatto il servizio di leva anch’io! Perché qualsiasi figlia di Ufficiale,
per principio, il militare lo fa per quasi una vita!
Come tutte le cose che evolvono,l’Esercito è diventato oggi territorio di
professionisti, e credo che questo debbaessere salutato con particolare favore…
I soldati sono uomini eccezionali (lo vediamo nelle operazioni all’estero)
ai quali dobbiamo tutti un grande“grazie”. In Kosovo ho parlato con
la gente del luogo. Hanno detto: “dove ci sono gli italiani non si spara.
Dove ci sono altri eserciti sì”…
Oggi il soldato è l’equivalente di un chirurgo d’urgenza: colui che con una
decisione e con capacità professionale è in grado di salvare una vita. A Sarajevo
ho incontrato una vostra Medagliad’Argento, un uomo che insegnava
a sminare i campi e che, per salvare unadonna, era andato a finire egli stesso
su una mina. Anche lui costituiscel’emblema, l’immagine, la fotografia
di ciò che significa essere un soldato…
L’Esercito Italiano è il custode di dueimportanti valori: la vita, difesa
strenuamente, con grandissima dignità,e la Patria che oggi ha assunto un nuovo
grande significato grazie a due fortissime personalità:
l’Esercito in quanto tale (immaginiamolocome un’unica persona)
e quell’immenso galantuomo che è ilnostro Presidente della Repubblica…
Imparare a dire “signorsì” non è un attodi debolezza o di passività, come
qualcuno vorrebbe far credere. È invece la più alta manifestazione
di volontà che un uomo o una donnapossano regalare all’Istituzione…
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Corpo di Amministrazione e Commissariato – 2004 �
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L M M G V S DG E N N A I O
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L M M G V S DF E B B R A I O
1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30 31
L M M G V S DM A R Z O
1 23 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 30
L M M G V S DA P R I L E
1 2 3 4 5 6 78 9 10 11 12 13 1415 16 17 18 19 20 2122 23 24 25 26 27 2829 30 31
L M M G V S DM A G G I O
1 2 3 45 6 7 8 9 10 1112 13 14 15 16 17 1819 20 21 22 23 24 2526 27 28 29 30
L M M G V S DG I U G N O
1 23 4 5 6 7 8 910 11 12 13 14 15 1617 18 19 20 21 22 2324 25 26 27 28 29 3031
L M M G V S DL U G L I O
1 2 3 4 5 67 8 9 10 11 12 1314 15 16 17 18 19 2021 22 23 24 25 26 2728 29 30 31
L M M G V S DA G O S T O
1 2 34 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30
L M M G V S DS E T T E M B R E
12 3 4 5 6 7 89 10 11 12 13 14 1516 17 18 19 20 21 2223 24 25 26 27 28 2930 31
L M M G V S DO T T O B R E
1 2 3 4 56 7 8 9 10 11 1213 14 15 16 17 18 1920 21 22 23 24 25 2627 28 29 30
L M M G V S DN O V E M B R E
1 2 34 5 6 7 8 9 1011 12 13 14 15 16 1718 19 20 21 22 23 2425 26 27 28 29 30 31
L M M G V S DD I C E M B R E
CALENDESERCITO2006
STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO
Reparto Affari GeneraliUfficio Risorse Organizzative e Comunicazionewww.esercito.difesa.it
DIREZIONE ARTISTICA E RITRATTIPino Settanni - www.pinosettanni.it
INSERTOCuratore: Ten. Gen. Giuliano FerrariSupervisione: prof. Giovanni Oliva
FOTOGRAFIE
Il servizio fotografico dei testimonial è di Pino
Settanni.
Le uniformi utilizzate sono repliche, per quanto
possibile fedeli, di originali storici.
La prima fila di foto (in alto) del paginone
centrale è di Giorgia Fiorio; l’ultima fila (in
basso) è di Enzo Isaia.
Le immagini fotografiche (colore e b/n) sono
dello Stato Maggiore dell’Esercito. La foto di
pag. 8 è della collezione privata Andrenacci e
quella di pag. 12 è della collezione privata
Luchetti.
PROGETTO GRAFICO
Donatella Bertea, Paolo Cucci
Studio Grafico d.b.design-Roma
STAMPA E ALLESTIMENTOA cura degli Stabilimenti� Grafico Militare di Gaeta�Militare Marittimo Produzione Cordami
di Castellammare di Stabia.
Un particolare ringraziamento� (in ordine alfabetico) a Roberto Alpi, Renzo Arbore,
Albano Carrisi, Ennio Fantastichini, Massimo Ghi-
ni, Alessandro Haber, Enrico Loverso, Mario Moni-
celli, Enrico Montesano, Giampiero Mughini,
Franco Nero e Paola Saluzzi che, con la loro corte-
sia e disponibilità, hanno reso possibile la realiz-
zazione di CalendEsercito 2005;
� al dr. Andrea Viotti, per la preziosa consulenza
iconografica;
� ai fotografi Giorgia Fiorio e Enzo Isaia per la genti-
le concessione delle immagini.
foto
: Mat
teo
Pira
s
WWW.ESERCITO.DIFESA.IT