rassegna stampa del 02-05-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 10 RAVENNA_______________________________________pag. 11 - 16 RIMINI___________________________________________pag. 17 - 19 AGENZIE________________________________________pag. 20 - 23 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 02-05-2011

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rassegna stampa del 02-05-2011

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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 10

RAVENNA_______________________________________pag. 11 - 16

RIMINI___________________________________________pag. 17 - 19

AGENZIE________________________________________pag. 20 - 23

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 02-05-2011

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2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

CRONACABOLOGNA � II

DOMENICA 1 MAGGIO 2011

la Repubblica

Pd, Donini adesso si fa cauto:non scontato vincere al primo turnoDi Pietro: “Posti in giunta? I conti si fanno alla fine”ELEONORA CAPELLI

IL PD sul ballottaggio sceglie lacautela. Il candidato Virginio Me-rola ha invitato gli indecisi ad «al-zare la testa» e andare alle urne,mentre il segretario Raffaele Do-nini, forse per scaramanzia, nondà per scontata una vittoria alprimo turno. Anche se Merola «èun uomo capace e anche se credoche abbiamo comunque la possi-bilità di vincere subito». Pruden-te anche Antonio Di Pietro, ierisul palco del Teatro delle Cele-brazioni, che rinvia al 16 maggioogni pronostico («Mi chiami quelgiorno, saprò essere più precisosu una vittoria al primo turno»).«A Bologna ci aspettiamo, ci im-pegniamo e ci auguriamo chevincano il centrosinistra e Mero-la — ha detto Di Pietro — dopo lavittoria si fanno i conti, prima siarriva al traguardo, poi si alza lacoppa». In platea ieri anche Me-rola e Andrea De Maria, insieme aFranco Grillini, consigliere regio-nale Idv e capolista alle comuna-li. Grillini, come Manes Bernardi-

cordi sul vice sindaco, aspetterà irisultati. Quelle percentuali cheDonini spera incoronino subitoMerola. «Mi arrabbio con i mieiquando danno per scontata lavittoria al primo turno — ha det-to il segretario democratico —ma questo non vuol dire che ionon ci creda».

Di Pietro intanto è impegnatoa fronteggiare l’insidia del Movi-mento 5 stelle e della Lega: «Gril-lo non può mai essere la causa dieventuali sconfitte del centro si-nistra — ha detto il leader Idv —semmai è l’effetto della disaffe-zione della politica che noi con-trastiamo. Mi rivolgo ai non vo-tanti e agli elettori leghisti perchéaprano gli occhi». I “grillini” in-tanto prendono le distanze da Pdle Lega: «Ci scopiazzano sul geo-termico, ormai la corsa ai nostrivoti in vista del ballottaggio è im-barazzante». Al ballottaggio ilTerzo Polo vorrebbe veder arri-vare Stefano Aldrovandi, comeha detto ieri Bruno Tabacci: «Al-drovandi è l’unica alternativa».

Verso il voto

ni (Ln) e Maurizio Cevenini (Pd),se eletto dovrà fare i conti con iltema del doppio incarico, ma peril momento fa notare che «le duecariche non sono incompatibili».Dopo che Bernardini ha dettoche resterà in consiglio comuna-le «a costo zero», mentre Ceveni-ni sta pensando al da farsi («sonosereno perché comunque non ci

sarebbero costi aggiuntivi»), an-che Grillini sarebbe orientato amantenere i due posti.

Sulla composizione della futu-ra giunta, negli equilibri tra i par-titi della coalizione, ieri Merolaha ribadito che «è il sindaco chesceglie i suoi assessori» e l’Idv,che l’ultima volta accusò Delbo-no di non aver rispettato gli ac-

Il caso

Pd, presentati i candidati presidenti nei quartieri. Leti contro l’agenzia di miss dell’avversario leghista

Merola e la città metropolitana“Se si farà, pronto a dimettermi”

IN TEATRO

Ieri al TeatrodelleCelebrazioniancheAntonioCornacchioneper lacampagnaelettoraledell’Idv, sulpalco conAntonio DiPietro

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CINQUE quartieri al posto di no-ve, con un’unica circoscrizionedel centro storico e la città metro-politana al posto della Provincia.Il candidato sindaco del centro si-nistra, Virginio Merola, vuolecambiare la struttura istituziona-le di Bologna e per farlo si dice an-che «pronto a dimettersi», se sicostruirà la città metropolitanaprima della fine del suo mandato.Dopo la riforma dei quartieri im-bastita dall’ex assessore LiberoMancuso e poi archiviata, Mero-la con il suo «equipaggio» di novepresidenti di quartiere (tra newentry e veterani, solo uno agli al-leati di Sel, Milena Naldi al quar-tiere San Vitale) vuole proporreun cambiamento radicale. «Noivorremmo un quartiere di tutto ilcentro storico: sarebbe più fun-zionale per i servizi — spiega — .Ma questa riforma andrà condi-visa anche con l’opposizione. Cidiamo cinque anni per realizzar-la, così da andare alle urne la pros-sima volta con i nuovi quartieri».Merola è invece disposto anchead accorciare il proprio mandatoper fare spazio alla città metropo-litana, la nuova istituzione desti-nata a comprendere Comune eProvincia. «Penso che si sia persotempo su questo punto, adessovale la pena di attuare un proces-so costituente — ha detto Merola— anche se le norme prevedonoche la città metropolitana vengafatta entro il 2013, noi dovremochiedere una deroga». I noveaspiranti presidenti di quartiereintanto ieri si sono presentanti,con polemica della candidata Pd

al quartiere Porto, Elena Leti,contro il suo sfidante leghista.«Prima di tutto ho visto che il mioavversario, Stefano Ruozzi, è an-che capogruppo leghista nel Co-mune di Rubiera in provincia diReggio Emilia e non mi pare il

massimo — ha detto la candidataPd — poi ho visto su Internet cheha un’agenzia di modelle, e sulsuo sito si fa un uso poco serio del-l’immagine del corpo femminile.Invece il ruolo del presidente diquartiere richiede molta serietà».Ruozzi conferma di essere origi-nario di Rubiera, ma dice di esse-

re «residente a Bologna, nel quar-tiere Porto, praticamente davent’anni». Invece per la sua atti-vità, l’agenzia di modelle FashionLine, descritta sul sito come «laprima nata e progettata espressa-mente per Internet», rivendica la«stessa serietà che ha tutto il set-tore della moda in Italia». Sul sitoFashion Line era possibile ancheiscriversi al concorso Miss Pada-nia. Le new entry Pd nei quartierisono Daniele Ara al Navile, Simo-ne Borsari al San Donato e LucaDore, professore di chimica fisi-ca, al Santo Stefano. Confermatiinvece Vincenzo Naldi al quartie-re Reno, Nicola De Filippo a Bor-go Panigale, Roberto Fattori a Sa-ragozza, Virginia Gieri al Savena eVincenzo Naldi al Reno. Con l’Idva Borgo Panigale si candida il fi-glio del leader Fiom Bruno Papi-gnani, Mikhail, 22 anni.

(e. c.)

Virginio Merola con i candidati presidenti nei quartieri

Il figlio del leaderFiom, MikhailPapignani, correcon l’Idv a BorgoPanigale

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Repubblica

BOLOGNA

CRONACA� V

@DOMENICA 1 MAGGIO 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙ

www.fiom-bologna.orgwww.cislbologna.it

Il Centro per l’impiego: contratti aumentati dell’11%, ma solo uno su dieci è a tempo indeterminato

Provincia, è record di disoccupati“69mila senza lavoro, metà giovani”LE ASSUNZIONI cresconodell’11% rispetto a un anno fa, masolo il 12% dei nuovi contratti so-no a tempo indeterminato: pocopiù di uno su dieci. Contempora-neamente, il 38% dei disoccupa-ti ha meno di 35 anni. Sono le duefacce della ripresa di questi mesi:giovani in difficoltà e un mercatodel lavoro che sembra ripartire,ma a una condizione: non punta-re al posto fisso. «È ormai una for-ma residuale di assunzione —

ammette Giuseppe De Biasi, as-sessore provinciale al lavoro e al-la formazione — e se a questo siaggiunge la percentuale di giova-ni senza lavoro emerge tutta l’ur-genza di politiche a sostegno diquesta fascia d’età». I disoccupa-ti iscritti a fine marzo ai centri perl’impiego della Provincia hannoraggiunto la cifra di 69mila per-sone, mai così alta. Ma rispetto adicembre sono solo 130 in più. Aquesta stabilità corrisponde una

lunga permanenza nel «purgato-rio» dei senza lavoro: oltre il 70%di queste persone è infatti disoc-cupato da più di un anno e lamaggior parte (il 65%) lo è perchéha perso il posto. L’aumento dichi non ha lavoro è quasi tutto acarico degli stranieri, circa 20.000in tutto e 500 di più in tre mesi,mentre calano i disoccupati ita-liani. Pesante l’apporto dei gio-vani. Un disoccupato su cinque(il 22%) ha meno di 29 anni, il 38%ne ha meno di 35. Qualche buonanotizia arriva però dai nuovi con-tratti firmati tra gennaio e marzo.Rispetto allo stesso periodo del2010, c’è un +11% sulle assunzio-ni: settori più attivi sono servizi,alloggio e ristorazione, seguiti daistruzione (per i precari dellescuole) e manifattura. Il mercatodel lavoro offre però soltanto unmisero 12% di contratti a tempoindeterminato (la media 2010 erail 14%), quasi la metà di contrattia tempo determinato (attorno al48% del totale), poi cococo e co-copro (10%) e somministrazio-ne, che cresce del 15% rispetto al-l’anno scorso. «Sono dati daprendere con cautela — dice DeBiasi — perché l’aumento vienedopo l’anno più nero della crisi eperché confermano le difficoltàdei giovani». La Provincia ha fir-mato un protocollo con le princi-pali agenzie di lavoro per far cor-si di formazione in base alle ri-chieste delle aziende.

(m. b.)

LE AZIENDE in crisi sono dimez-zate, ma ci sono 200 licenziamen-ti in dirittura d’arrivo e quasi 5.000lavoratori “osservati speciali” chemettono in ansia il sindacato. So-no questi i numeri che preoccu-pano l’industria meccanica,gioiello del sistema economicobolognese: da un lato, emergonoi primi segnali di ripresa, dall’al-tro s’assiste all’incancrenirsi del-le situazioni più complicate. «Colrischio che, per agganciare la cre-scita, vengano assunte valanghedi precari», commenta il segreta-rio della Fiom Bruno Papignani.

Al di là delle polemiche sullapiazza divisa, il Primo maggiodell’età della crisi vede nelle fab-briche una situazione incerta,che migliora sensibilmente, maporta pure a maturazione i casipiù difficili ereditati dal passato.Solo nell’industria meccanica ri-sultano quindi quasi 11.000 i la-voratori in cassa integrazione (suun totale di 35.000 circa), per 334aziende attualmente in difficoltà.Sono circa «la metà rispetto a di-cembre, il che significa che una ri-presa c’è — riconosce il leaderdelle tute blu — ma contempora-neamente aumentano cassa in-tegrazione speciale e in deroga,gli ultimi strumenti a disposizio-ne delle aziende, e le persone li-cenziate: 2.285 sono già fuori, al-tre 206 sono in arrivo».

I casi più delicati sono le 54 im-prese che usano la cassa specialein deroga e sono quindi alla finedei vari sistemi di copertura, con

1.300 lavoratori in ballo. Ma l’at-tenzione è alta anche per altre 58che usano la cassa straordinaria,per un totale di 4.700 lavoratoriche sono sotto la lente dei sinda-cati. Tutti a rischio? «No, ma unabuona parte. L’industria bolo-gnese potrebbe subire un bel col-po — risponde Papignani — fra gliartigiani, rischiamo di perderneuno su cinque. E non ci sono piùpersone pensionabili, abbiamoraschiato il fondo del barile».

Sembra che ripartano le assun-zioni, ma sono squarci di luce chenon spingono la Fiom all’ottimi-smo. «Le aziende che hanno ap-profittato della crisi per ridurrel’occupazione potrebbero assu-mere valanghe di precari per ag-ganciare la ripresa. Dobbiamoevitarlo in tutti i modi, con l’ap-prendistato e una piccola parte dipart time verticali».

(m. b.)

Il caso/2

Per il leader delle tute blu ora le aziende ne approfitteranno per assumere solo precari

Fiom, l’allarme di Papignani“Altri 200 licenziamenti in arrivo”

Il caso/1

“Fra gli artigianirischiamo diperderne uno sucinque. Abbiamotoccato il fondo”

Bruno Papignani

L’assessore:“Si deve intervenirea sostegno dellafascia d’età piùbassa”

Giuseppe De Biasi

Primo maggio diviso all’ombra della crisiLa Cisl: abbiamo riempito un vuoto col governo. La Cgil: siete subalterniMARCO BETTAZZI

«NON è colpa nostra se mi trovosu una scatola di bottiglie a fare ilcomizio per il Primo maggio, madella Cgil che ci ha tolto la piaz-za». Così, con un attacco tra il sar-castico e il polemico, il segretariodella Cisl Alessandro Alberani hacelebrato ieri con 24 ore di antici-po la festa dei lavoratori, che do-po tanti anni («E con amarezza»,dice) vedrà oggi la Cgil da sola inPiazza Maggiore. Amarezza fattapropria anche da Virginio Mero-la, unico candidato sindaco iericon la Cisl, che assicura che «ilComune e la città faranno di tut-

fronte Pd e Merola, l’Udc e unmembro dei pensionati dellaCgil venuto «a salutare», riferisceAlberani, che poi ha comunque

augurato «un buon Primo mag-gio ai compagni della Cgil». Me-rola dal canto suo (attorniato daideputati democratici e dal segre-

tario Raffaele Donini, che oggisaranno in piazza anche con laCgil) ha manifestato il suo ram-marico per la festa separata.«L’unità sindacale è indissolubi-le, faremo di tutto per favorirla»,ha assicurato. E a chi gli ricorda ilmalessere del Pd nei giorni dellostrappo risponde che «il partito èamareggiato per questa momen-tanea divisione, ma non spetta alui ricucire perché non ci sonopiù cinghie di trasmissione. I sin-dacati sono autonomi». Nel cal-derone delle polemiche finisco-no anche le dichiarazioni del de-mocratico Carlo Sangalli («Senzaparole» per la divisione) e del lea-

der Idv Di Pietro, ieri a Bologna.«Spiace che ci siano sindacati chepensano di svendere i diritti deilavoratori, Cgil e Fiom non si so-no lasciati intimorire. Anche se intempo di crisi - ha aggiunto - è au-spicabile che non ci siano spac-cature». A tutti replica il segreta-rio della Cgil Gruppi. Ad Albera-ni: «L’unica vera responsabilità èscioperare». A Merola: «Non ri-spondo ai partiti ma alla mia ba-se sociale». Il segretario regiona-le Pd Stefano Bonaccini sceglieinvece di partecipare alla mani-festazione unitaria che i sindaca-ti hanno indetto a Modena.

Alessandro Aberani

Merolaal comiziodi Alberani:unità sindacaleindissolubile

L’iniziativa

Amelia ricorda i morti sul lavoro:niente appalti a chi provoca vittimeAMELIA Frascaroli celebrerà il Primo maggio davanti alla la-pide che ricorda i caduti sul lavoro nel cortile di Palazzo d’Ac-cursio. E avanza una proposta concreta, che stamattina lacandidata vendoliana potrà girare al candidato sindaco Virgi-nio Merola, al suo fianco nella commemorazione. «Niente ap-palti pubblici alle imprese con vittime sul lavoro — dice la can-didata — per far diventare Bologna il primo Comune a mortibianche zero». Dopo aver deciso di disertare le piazze ufficialidel Primo maggio in seguito alla divisione tra i sindacati, la li-sta «Amelia per Bologna» sceglie quindi un modo alternativoper celebrare la festa dei lavoratori, cui vengono invitati an-che cittadini e sindacati. L’appuntamento è alle 9 nel cortiledel Comune. «Sulla sicurezza dobbiamo fare di più — spiega— bisogna vietare la partecipazione delle aziende che si mac-chiano di morti bianche alle gare d’appalto pubbliche e intro-durre penalità nei contratti per chi non rispetta le regole».

(m. b.)

STAMATTINA

La Cgil comincia lamanifestazione del primomaggio con un dibattitosu “Lavoro ecostituzione” (alle 10)

IL VIDEOMESSAGGIO

Nell’ambito delprogramma in piazzaMaggiore videomessaggio di AndreaCamilleri

GLI SPETTACOLI

Dalle 20 concertodei gruppi “La Pegatina”.e “Après la classe”.Poi Ivano Marescottie Freak Antoni

Il programma

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IN ANTICIPO

La Cisl ha manifestatoieri per il lavoro inpiazza Re Enzo

to per favorire l’unità sindacale,che è un matrimonio indissolu-bile». Destinato a far discutere fi-no all’ultimo giorno utile, il Pri-mo maggio separato ieri ha su-scitato nuovi scambi polemici.Diretti gli attacchi di Alberani,che pur augurandosi che la festa«non sia mai più divisa», dal ga-zebo montato in Piazza Re Enzoha risposto al segretario dellaCgil Danilo Gruppi, che accusaCisl e Uil di «subalternità a gover-no e imprese». «L’antagonismonon è la sola risposta - ha detto Al-berani -. Noi stiamo criticandoduramente il governo, ma conresponsabilità, da riformisti». Di

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Corriere

F ra due settimane aBologna si vota, mal’attesa non è spa-smodica, l’atmosfe-

ra non è frizzante, il dibatti-to non è brioso. Certo, moltiosservatori e commentatoriavanzano ai candidati sugge-rimenti sulle cose da fare;questi, a loro volta, stannopresentando le loro propo-ste programmatiche. Ma sitratta di routine elettorale.Le elezioni che dovevano ri-pristinare la normalità de-mocratica nel Comune diBologna, dopo un anno dicommissariamento, non so-no affatto quello che dovreb-bero essere: un momento dirinascita collettiva e di ripar-tenza possente in cui la co-munità bolognese investecon convinzione le sue ener-gie più positive e le sue ri-sorse, anche umane, piùqualificate. Niente di tuttoquesto, calma piatta. Comemai? I motivi sono tanti, pro-babilmente tutti legati tra lo-ro nel disegnare questo cli-ma statico, sonnacchioso,noioso, in cui nemmeno cer-te proposte (da quella di Me-rola di tassare gli stipendidei calciatori, alle norme an-ti-prostituzione di Bernardi-ni fino allo stop al Cinemain piazza di Aldovrandi) su-scitano un dibattito vivace,bensì solo stanchi e desolati«ma pensa», «ma dai»,«vabbeh».

Comunque sia, non sipuò non osservare come laqualità complessiva dei can-didati non sia all’altezza diquello che avrebbe dovutoessere un passaggio impor-tante (decisivo?) della recen-te storia politica bolognese.I partiti, infatti, hanno fattoil possibile per arrivare im-preparati alla meta. Il Pd sel’è cavata all’ultimo momen-to, riuscendo a fare le prima-rie, dopo aver cercato di evi-tarle per mesi con l’obietti-vo di trovare un candidatodi un certo tipo. Il Pdl, comeal solito, si è raccontato che

il «briscolone» stava arrivan-do, e invece si è trovato conun due di coppe e ha dovutoaccettare la candidatura diun leghista (e male potreb-be incoglierne...). La «terzaforza», i casiniani più i finia-ni, non potendo aspirare avincere, appoggiano il civi-co di turno, di professionemanager, in questo pavlovia-no rincorrere un evento uni-co e irripetibile, per i modi eil contesto in cui è maturato(la vittoria di Guazzaloca ver-sione 1999).

Insomma, i partiti hannodato il meglio di sé nel nonfare il loro mestiere (checomprende, fra l’altro, an-che la selezione degli aspi-ranti decisori politici, alme-no così dicono i sacri testi,ma forse sono testi un po’desueti nella sedicente clas-se dirigente della dotta Bo-logna). Tutti hanno capitoche è andata in questo mo-do. E questo condiziona l’at-mosfera. In qualunque mo-do siano stati scelti (attra-verso le primarie, accordiromani, oppure decisioneindividuale), i 3 candidatipiù candidati degli altri (miscusino gli altri sette), appa-iono ai potenziali elettoricome scelte di risulta oppu-re come frutto di tatticisminazionali o, ancora, di vel-leitarismi individuali o par-ticolaristici. Si percepisceun’aria di consapevole ras-segnazione collettiva peruna competizione elettora-le il cui esito non cambieràle sorti della città. Magarinon andrà così (nel sensoche il nuovo sindaco potreb-be essere particolarmenteefficace nell’azione di gover-no), ma la sensazione che sitratti di una campagna elet-torale stanca e inutile è per-vasiva. Insomma, se i partitisi sono presentati splendi-damente impreparati allameta, gli elettori sembranoarrivarci sempre più svoglia-ti e disillusi.

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Ricognizioni

Scontro tra gli sfidanti al Porto

UNA STANCA CAMPAGNA ELETTORALE

di FERNANDO PELLERANO

«A Bologna serve un grande compromesso sociale». «Elezioni, temo l’astensione»

È un’agenzia di modelleil nuovo fronte tra Pd e Lega

SIMBOLIDA CAMBIARE

di GILIBERTO CAPANO

Il difensore civico

«BOB E NICO»

Il leader Idv a Bologna

C hi amministra ilterritorio dovrebbe

farsi carico di darelustro ai simboli che nerappresentano l’unità.

CONTINUA A PAGINA11

La città diMerola:«Solo 5 macro-quartieri»

La festa Cisl, in piazza il 30 aprile

Stavano studiando per ilComune le condizioni delle DueTorri e hanno trovato un pozzomedievale. È successo ai tecnicidi Ingegneria che domani seraillustreranno i primi dati sullastabilità di Asinelli e Garisenda.

A PAGINA 6

Due Torri,ecco come stannoE spunta il pozzomisterioso

Anche la moglie di un giocatorecon la targa collegata al pass invalidi

SERVE UN NUOVO REGOLAMENTO

Benignie Braschi,la coppiadel cinema

di ENRICO BRIZZI

RASSEGNATIALLAMETA

E tra i permessi rossoblù ci sono quelli di due novantenni

«Gemelli al nido?Il Comunenon li separi»

Di PietrocomeD’Alema«Virginio?L’avete scelto voi»

Sfida impossibile con il Milan: «Siamo uniti, per un pari farei di tutto»

Malesani sfida il Mi-lan, che non può «rega-lare» nulla. «Stiamo uni-ti, con un po’ di serenitàpossiamo provarci». Iltecnico non dà il matchper perso, ha incassatola fiducia di Guaraldima non dimentica le vo-ci che lo danno per eso-nerato se arriva un duroko. Il club intanto pensaa Salvatori come nuovods e il 9 maggio ha inagenda un altro cda.

ALLE PAGINE 8 E 9

Il candidato pd

Gli studi di Ingegneria

A PAGINA 3 Velonà

L’orgoglio di Alberani,sulla cassetta del vino

Cinque quartieri al posto de-gli attuali nove. Tra questi an-che quello del centro storico,in passato un tabù per il cen-trosinistra.

Questa la riforma da realizza-re nel corso del mandato chepromette il candidato sindaco,VirginioMerola. Accanto a que-sto, via alla città metropolitana.Per farla partire già dal 2014Merola è pronto anche a dimet-tersi prima se eletto sindaco.

A PAGINA 2 Romanini

A PAGINA 6

di ROY MENARINIA PAGINA 12

Merola è il candidato giusto?Antonio Di Pietro, a Bolognaper tirare la volata all’Idv,risponde freddino: «Sono icittadini che l’hanno scelto esono loro a credere che sia ilcandidato giusto». Rispostasimile a quella data da D’Alemail giorno prima.

La Cgil chiede il patto del 1˚ Maggio«Rilanciamo un grande compromesso

sociale tra le imprese, i lavoratori e le isti-tuzioni». È l’appello che il segretario dellaCgil di Bologna, Danilo Gruppi, lancerà dapiazza Maggiore per il Primo Maggio.La Cgil sarà sola, dopo la spaccatura net-

ta con la Cisl: «L’unità? È un valore, ma ba-sta con tutti questi appelli al volemose be-ne». E sulle elezioni: «Non hanno emozio-nato, l’astensione è un rischio vero».

A PAGINA 5Madonia

Malesani si sente l’uomo del miracolo

Il sognodei «municipi»

La Cisl, «sfrattata» dalla Cgil da tutte le piazze, hacelebrato ieri il suo 1˚ Maggio. Il segretario AlessandroAlberani ha tenuto il suo comizio in piedi su unacassetta del vino.

A PAGINA 5

I rischi

La retrospettiva

Soli in piazza, senza gli altri sindacati. Danilo Gruppi: «Rifarei tutto, basta con il volemose bene»

DaniloGruppi, segretario Cgil

Il pozzo di origine medievale

Elena Leti, candidata alla presidenza del Quartiere Por-to attacca il suo sfidante, il leghista Stefano Ruozzi: «Hoscoperto che ha un’agenzia di modelle, basta guardare ilsuo sito per capire quanto sono poco vestite...». E lui re-plica: «Vedono fantasmi ovunque».

A PAGINA 3Virginio Merola

Non solo calciatori. C’è an-che l’auto della moglie di unrossoblù fra quelle collegate aipass invalidi. Si tratta del passdella madre di Marilena Moli-nari, la factotum della squadra.Intanto emerge che fra gli

altri contrassegni di cui bene-ficiano i giocatori due appar-tengono a persone di ben 90 e96 anni.

A PAGINA 7 Esposito

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Così Palazzo Malvezzideve cedere lo scettro

Mandato fino al 2014in pari con la Draghetti

La road map

Il Pilastro, quei terreni «ricchi» e il braccio di ferro col Comune

«Mini» municipi ridottida nove attuali a cinque

Una battaglia trentennale che non si èancora conclusa. È quella della fami-glia Reggiani, che da anni chiede al Co-mune di riavere due terreni ceduti innome dell’interesse pubblico nella zo-na dove è poi sorto il Meraville. Tra-sformati con tutta l’area del Pilastro in«un forziere di valori immobiliari, dacedere lucrativamente allo scopo diprocurarsi entrate patrimoniali», accu-sano gli avvocati della famiglia, in unrecente ricorso al Tar.La storia inizia quando il Piano degliinsediamenti produttivi (Pip) spingeil professor Mario Reggiani a cederedue terreni al Comune (uno nel ’79 euno nell’83). Il piano doveva mettere adisposizione degli imprenditori aree aprezzo politico, per favorire lo svilup-po della città. Secondo i legali dei Reg-giani non venne però attuato e, unavolta scaduto nell’89, «non è stato rin-novato, né prorogato». Dagli anni ’90

è iniziata così la battaglia legale per ria-vere indietro i terreni espropriati.Un groviglio che arriva fino a oggi. Nel’98 il Tar dell’Emilia-Romagna diederagione alla famiglia contro il silen-zio-rifiuto del Comune sulla richiestadi restituzione del terreno da sette etta-ri ceduto nell’83. Il Consiglio di Statoha rigettato nel 2007 l’appello del Co-mune, obbligando Palazzo d’Accursioa esprimersi sull’utilità delle aree. IlComune lo ha fatto con un atto siglatodal commissario AnnaMaria Cancellie-ri, che ha rifiutato di restituire il terre-

no giudicandolo ancora «di interessepubblico». Da qui è partita la nuova of-fensiva al Tar dei Reggiani, che accusa-no il Comune di aver stravolto la ragio-ne originaria degli espropri con una se-rie di «atti e provvedimenti adottati apartire dal 2000».«Operazioni discutibili», secondo i le-gali della famiglia, tra cui ci sarebbel’affare Cogei-Manzoni siglato nel2000 dalla giunta Guazzaloca per salva-re dal fallimento il teatro, ristrutturatoe gestito dalla Cogei in cambio di par-te dei terreni espropriati anni prima alPilastro grazie al Pip, modificato conuna variante «per la patrimonializza-zione dell’area». Nel mirino dei legalianche il rifinanziamento del Caab fat-to dalla giunta Cofferati, perché anchequi aree di interesse pubblico sarebbe-ro stare usate «a scopo patrimoniale».

F. Ro.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il candidatosindaco delcentrosinistraVirginio Merola haribadito ieril’intenzione diabolire la Provinciae di sostituirlacon la nascitadella cittàmetropolitana,

Il candidato VirginioMerola hapromesso unariforma dei quartieri.Viene prevista lariduzione dellecircoscrizioni dalleattuali nove acinque e il nuovoquartiere delcentro storico

Merola: subito la città metropolitana e un solo «municipio» per il centro

La mano tesaTerritorio da rivedereE voglio coinvolgereanche l’opposizione

La corsada presidentedi moltivolti noti

La città allargataPerso troppo tempoIl sistema va rivistoentro fine mandato

Merola si è dettodisponibile adimettersi prima seeletto sindaco perconsentire alla cittàdi votare il sindacodella cittàmetropolitana nel2014, anno in cuiscade il mandatodella Provincia

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Bologna al voto Le riforme

Duello trentennale

Visto che di città metropo-litana e di riforma dei quar-tieri si discute da una venti-na d’anni senza riuscire acombinare niente, qualcunopotrebbe anche pensare chesi tratti solo di una suggestio-ne. Ma a prendere per buonele parole pronunciate ieri dalcandidato sindaco del Pd,VirginioMerola, Bologna po-trebbe conoscere nei prossi-mi anni una straordinaria tra-sformazione istituzionale.L’obiettivo è all’incirca que-sto: abolizione della Provin-cia alla scadenza del manda-to della giunta Draghetti nel2014 e, nello stesso anno, pri-ma elezione del sindaco me-tropolitano (in pratica la cit-tà metropolitana sostituireb-be la Provincia). Nel contem-po, riforma radicale dei quar-tieri che passerebbero dagliattuali nove a cinque, conl’introduzione del quartieredel centro storico. Per ottene-re questo obiettivo, il candi-dato del centrosinistra ieriha ribadito che è pronto a di-mettersi e ad accorciarsi ilmandato di due anni nel ca-so diventasse sindaco.Semai ci si arrivasse davve-

ro ci sarebbe un’importanteconseguenza politica. Salvocambiamenti profondi dellasocietà bolognese l’elezionedel sindaco metropolitanopotrebbe diventare per moltianni una specie di formalitàper il centrosinistra. Perchése è vero che nel Comune diBologna la maggioranza del-la popolazione è schierata daquella parte politica, la per-centuale di elettori del centro-sinistra cresce enormementeprendendo in considerazio-ne tutto il bacino provincia-le. Mentre le elezioni comu-nali, dalla vittoria di Guazza-loca in poi sono diventatecontese vere, le elezioni pro-vinciali non lo sono mai stateper l’enorme differenza delleposizioni di partenza. Al con-trario l’elezione per il presi-dente o il sindaco del munici-pio del centro storico divente-rebbemolto interessante per-ché le possibilità di una vitto-ria di un candidato di centro-destra o di un candidato civi-

co sarebbero molto alte ed èquesta la ragione per la qualefino ad oggi il Pd si era oppo-sto al ridisegno dei quartiericittadini.Di questi argomenti Mero-

la ha parlato ieri a Vicolo Bo-

lognetti nel corso della confe-renza stampa di presentazio-ne dei nove candidati del cen-trosinistra alla presidenzadei quartieri. «L’obiettivo —ha detto il candidato — èquello di arrivare a fine man-

dato con un sistema riforma-to. Nella costruzione della cit-tà metropolitana si è persotempo. Secondome è impor-tante che si delinei una solu-zione, che non dipende solodal sindaco di Bologna. Il per-

corso è da condividere e valela pena arrivare al processocostituente, poi decideremoi tempi». C’è da dire che do-po quello che è successo ne-gli ultimi anni forse non è au-spicabile far ritornare la città

al voto tra tre anni ma qual-cosa bisognerà inventarsiperché adesso, causa le di-missioni di Delbono e il con-seguente commissariamen-to, le scadenze amministrati-ve di Comune e Provincianon sono allineate. In sostan-za se il progetto è quello disostituire la città metropoli-tana alla Provincia bisogneràtrovare una soluzione istitu-zionale perché il mandato diPalazzo Malvezzi si chiudenel 2014, quello di Palazzod’Accursio nel 2016.Quanto ai quartieri il candi-

dato sindaco ha detto di nonavere ancora una propostadettagliata sulla composizio-ne dei cinque quartieri ma c’ètempo per lavorarci. «Punte-remo a condividere la rifor-ma con l’opposizione, perchési tratta di un atto fondamen-tale per la vita cittadina».

Olivio [email protected]

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Candidati

La battaglia contro Palazzo d’Accursio della famiglia che cedette due appezzamenti per l’attuazione del Pip

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Il Caab

I Reggiani hanno chiesto più volte indietro le areeperché il piano «non è stato mai attuato»,ma per il Palazzo «permane l’interesse pubblico»Ed è partita una nuova controffensiva al Tar

«Provincia addio, cinque quartieriPer farlo mi ridurrei il mandato»

Il centrosinistra schieranei quartieri molti voltinoti e alcune new entrycon l’obiettivo di fare ilpieno delle novecircoscrizioni. Daniele Arapunta a succedere aClaudio Mazzanti allaguida del Navile, unquartiere con un’altaconcentrazione diimmigrazione, soprattuttoalla Bolognina. «ManesBernardini non si era maivisto così spesso come ora— dice Ara al candidatoleghista — pensi piuttostoa far mettere la benzinanelle auto della polizia efaccia assumere qualchevigile in più». SimoneBorsari, avvocato poco piùche trentenne, giàconsigliere, è candidatopresidente al San Donatoe fa suo il tema dellasicurezza («è anche disinistra»). Luca Dore correinvece per la guida delquartiere Santo Stefano,l’unico conquistato dalcentrodestra nel 2009(«mantenere la scuola divia delle Tovaglie», unodei suoi obiettivi).Al Porto è candidata ElenaLeti, che ieri hapolemizzato con illeghista Stefano Ruozzi.L’unica candidata nontargata Pd è Milena Naldi,ex assessore alla casa edesponente di Sel, checorre al San Vitale, unterritorio dove, dice, sigiocano le partite dell’«Università, di piazzaVerdi, della cultura e dellabellezza stessa della città».Per gli altri quartierivengono confermati gliuscenti: Nicola De Filippoa Borgo Panigale(«lavoreremo suCasteldebole, Birra eLavino di Mezzo»,promette), Roberto Fattorial Saragozza («priorità alripristino delle scuoleCarracci»), Virginia Gierial Savena («non c’è solo ilCivis», rivendica) eVincenzo Naldi, che sipresenta con una lista di12 nuovi candidati su 15.Dei nove candidati,dunque, solo Milena Naldinon viene dalla file del Pd(le altre forze dellacoalizione sono presenticon candidati nelle liste,l’Idv, per esempio, neschiera due per quartiere).Una scarsa rappresentanzadegli alleati che potrebbepesare sulla composizionedella giunta? «La giuntanon è un organo dirappresentanza dei partiti— scandisce Merola — lalegge dice che il sindaconomima i propriassessori».

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Il rifinanziamentodel Caab, con lagiunta Cofferati,è una delleoperazioniconsiderate«speculative»dalla famiglia cherivuole i terreniespropriati

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PercorsoLapresidente dellaProvinciaBeatriceDraghetti e il candidato sindacoVirginioMerola

2 Primo Piano Domenica 1 Maggio 2011 Corriere di BolognaBO

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Il candidato leghista ha un’agenzia di modelle. Il Pd: immorale

Antonio Di Pietro duetta sul pal-co con il comico Cornacchione eascolta Gioacchino Genchi, l’uomoaccusato da Berlusconi (ma assoltodalla magistratura) di avere inter-cettato illegalmentemigliaia di per-sone. L’ex pm risponde per oltremezz’ora alle domande dei cronistisu Libia, sindacati, referendum edelezioni bolognesi. E si fa intervi-stare per due volte (prima davantialle telecamere, poi ancora sul pal-co) da Francesco Spada di è-tv. Unpomeriggio di normale iperattivitàper il leader dell’Idv, arrivato a Bo-logna in piena campagna elettoraleper tirare la volata al suo partito. Il

luogo è il Teatro delle Celebrazio-ni, non proprio straripante. Il for-mat quello della convention dipie-trista: mix ormai rodato tra indi-gnazione (Moni Ovadia), denuncia(Genchi) e intrattenimento (Cor-nacchione, Shel Shapiro, TonyTroia che canta «Silvio, vaff…» sul-le note di Masini).«Le mani sulla città? Impedirlo è

legittimo» recita il titolo dell’even-to. Di Pietro risponde così alla do-manda più calda: e cioè se l’Idvchiederà al candidato del Pd Virgi-nioMerola la poltrona di vicesinda-co dopo il niet ricevuto due anni fada Delbono. «Dopo la vittoria si

fanno i conti— dice Tonino— Pri-ma si arriva al traguardo, poi si al-za la coppa». Domanda numerodue: Merola è il candidato giustoper rilanciare la città, dopo un an-no di commissariamento? Il leaderIdv è freddino: «Abbiamo rispetta-to la volontà dei bolognesi che conle primarie hanno scelto il candida-to. Sono i cittadini che l’hanno scel-to e sono loro che credono sia ilcandidato giusto». Più o meno lastessa risposta data il giorno primada Massimo D’Alema («Merolal’hanno scelto i cittadini e io mi fi-do»). L’impressione è che i big na-zionali, forse traumatizzati dal ca-

so Delbono — fu lo stesso Di Pie-tro che accorse a Bologna per chie-derne le dimissioni, dopo averlo so-stenuto — stavolta non voglianometterci la faccia più di tanto.Merola, ospite della convention,

ringrazia l’Idv per la battaglia refe-rendaria, e stoppa la querelle sul vi-cesindaco: «La giunta non è un or-gano di rappresentanza dei partiti,è il sindaco che nomina gli assesso-ri». In sala, con tutto lo stato mag-giore Idv, da Silvana Mura in giù,c’è anche il leader Fiom Bruno Papi-gnani (suo figlio è in lista con l’Idva Borgo Panigale). Ma Di Pietro èvenuto a Bologna anche per accredi-tare la propria lista davanti a rivalie alleati. E così definisce l’Idv «l’uni-ca forza di opposizione» al governo(stoccata al Pd). Attacca il Carroc-cio, potenziale concorrente in temadi «law and order», («in realtà la Le-ga ha tolto soldi alla sicurezza») epunta a intercettare i voti dei grilli-ni: «Grillo non è la causa delle scon-fitte del centrosinistra — dice —ma l’effetto della disaffezione versola politica. Il voto all’Idv combattela casta e la cricca, ma è anche un’al-ternativa per fermare la deriva pi-duista». Quando Cornacchione glichiede di salire sul palco, per farglida spalla, l’ex pm non si fa pregare.«Tonino, ti ho portato ‘Donne dicuori’, il libro di Bruno Vespa». Elui: «Cos’è? Donne di cu… A Vespainteressa più venderli che scriverlii libri». Cornacchione proseguecon una battuta sulla Cracchi: «Hafatto un errore fondamentale: si èfidanzata con uno di sinistra, che ledava 500 euro al mese sul banco-mat. Se si fidanzava con Silvio…».Infine il comico apostrofa Merola:«Non sai dove gioca il Bologna? Telo dico io: gioca in serie C, ma conte andrà in Champions League».

Pierpaolo Velonà© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuseppe MioniAll’interno dellacirconvallazioneesigenze diverse:la cerchia del Milleè il confine migliore

Vincenzo NaldiIn quella zonac’è un’altaconcentrazionedi certi servizi,altri sono assenti

Molti dubbi sulla competenza unica dentro le mura

Risposta «diplomatica», simile a quella dell’ex premier, alla domanda se è l’uomo giusto per il rilancio

Roberto FattoriNon favoriamole contrapposizionil’area nella Ztlnon deve diventarela «vera» Bologna

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La fotografia Chi si accorpa e chi scompare: intatti Savena e Navile, al Santo Stefano i colli del Saragozza

La replicaLa mia è un’attivitàlegittima nel settoremoda, ormai vedonofantasmi ovunque

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In linea teorica c’è, più cheun accordo, l’unanimità sullanecessità di riorganizzare iquartieri in più vaste munici-palità. A sentire gli ex presi-denti delle Circoscrizioni, mol-ti dei quali ricandidati, la cittàmetropolitana lo richiede ed ègiusto pensare una più corret-ta divisione dei servizi chespetteranno ai nuovi «quartie-roni». Una percorso appenacominciato, tra le giunte Coffe-rati e Delbono. Ma le discus-sioni nonmancheranno quan-do si entrerà nel vivo dellariorganizzazione: quando cioèsulla mappa di Bologna si po-seranno la squadretta e la ma-tita del nuovo sindaco pertracciare le linee di confinedelle municipalità. Quante:cinque o sei? Ciascuna dovràcontenere circa 60mila cittadi-ni. «Ai tempi di Cofferati, siera parlato di 5 municipalitàda 70 mila persone o di 6 da60mila», spiega Vincenzo Nal-di, già presidente del Quartie-re Reno oggi candidato a gui-darlo ancora. «L’obiettivo èquello di creare aree omoge-nee, considerando la distribu-zione di asili, scuole e servizi

sanitari: i bisogni dei cittadinie l’offerta dell’amministrazio-ne». Per il Reno, allora, si eraparlato di una possibile inte-grazione con Borgo Panigale,il quartiere meno popolato. IlNavile e il Savena viaggianogià intorno ai 60 mila abitanti:queste aree potrebbero diven-tare municipalità senza parti-colari modifiche. Il Santo Ste-fano, terzo quartiere per popo-

lazione, potrebbe restare sulleproprie terre, magari inglo-bando la parte collinare del Sa-ragozza (che si dividerebbecon Reno). «Il San Donato, nel-le ipotesi delle scorse giunte,doveva integrarsi con la partedi San Vitale fuori dalle mura,arrivando ai confini di Savenae Santo Stefano», spiega l’expresidente Riccardo Malagoli.Ma queste sono appunto ipo-

tesi su cui si è lavorato negliscorsi anni. La sola divisionegià suggerita da Virginio Me-rola, un unico quartiere delcentro storico, raccoglie intan-to qualche invito alla pruden-za. Utilizzare i viali come confi-ni? «Sarebbe meglio la cerchiadel Mille, lasciando poi che ilresto del centro dialoghi conle rispettive prime periferie»,risponde Giuseppe Mioni, ex

presidente (unico di centrode-stra) del Santo Stefano. «Biso-gna capire il criterio della divi-sione: è storico e geografico oè l’omogeneità dei servizi?»,riflette Naldi: «Credo chel’area dentro le mura abbiaun’alta concentrazione di alcu-ni servizi e la mancanza totaledi altri. Si dovrebbe riorganiz-zare tutta l’offerta». E questadivisione, per Roberto Fattori,ex presidente anche lui rican-didato del Saragozza, non do-vrebbe creare «contrapposi-zioni tra una zona e l’altra, co-me a dire una Bologna "vera"dentro le mura». C’è poi qual-che timore inespresso: biso-gna evitare che unamunicipa-lità sia «più uguale» delle al-tre (con il rischio che il presi-dente della circoscrizione cen-tro sia una sorta di «mini-sin-daco» di Bologna dentro la cit-tà metropolitana). La stessaAmelia Frascaroli, che guidauna parte importante della co-alizione, spiega che «pur nonavendo approfondito l’argo-mento, non mi dispiace cheogni pezzo di centro storicosia legato alla sua periferia».«Se ne può parlare solo dopoaver analizzato bisogni, servi-zi e strutture - spiega l’ex nu-mero uno del Navile, ClaudioMazzanti -. Adesso è questio-ne di lana caprina». Ma anchela questione che terrà banconella strada per la città metro-politana.

Renato Benedetto© RIPRODUZIONE RISERVATA

Convention Il leader Idv a Bologna con Moni Ovadia, Shel Shapiro e il comico Cornacchione. Sfida ai padani sulla sicurezza e ai grillini sui voti

«Noi siamo tutti del territorio,mentre il mio sfidante allapresidenza del quartiere Porto ècapogruppo della Lega Nord aRubiera, in provincia di ReggioEmilia. Non solo ma guardando suinternet ho scoperto che haun’agenzia di modelle, bastaguardare il suo sito per capirequanto sono poco vestite. Insommauno che si candida alla presidenzadel quartiere...». Così la presidenteuscente del quartiere Porto ElenaLeti e candidata alla rielezioneattacca il suo sfidante StefanoRuozzi, 44enne, in prima fila dagiorni al fianco di Manes Bernardini.Se fosse tutto vero sarebbe un belcolpo per la candidata del Pd. Ma lecose, almeno a sentire anche l’altracampana, non stanno proprio così.Sulla questione della provenienza diRuozzi precisa: «Certo, sono

capogruppo della Lega Nord aRubiera perché sono nato a ReggioEmilia ma sono bolognese da più divent’anni. Risiedo nel quartierePorto, ho la mia attività in centrostorico e sono un militante dellaLega Nord di Bologna».Riguardo invece all’accusa diguidare un’agenzia di modelle e diritrarle sul sito poco vestite, ilcandidato leghista la prende con

una risata. «Vedono fantasmiovunque, mi sembra un attaccostrumentale, non hannoargomenti». Nei tempi del Bungabunga si fa presto a fare confusionee a scambiare un’agenzia di modelleper qualcos’altro. Su questo peròRuozzi non ha voglia di scherzare echiarisce: «La mia è un’attivitàpienamente legittima». E non c’èbisogno di aggiungere altro. Però ilcandidato leghista vuole spiegarebene: «Quest’agenzia lavora nelcampo della moda dal 1997,facciamo sfilate con Max Mara eRoberto Cavalli. Porre un problemadi moralità su una cosa del generesignifica mettere in discussionetutto il sistema moda. Per favore, misembra che non sappiano proprio acosa attaccarsi».

O. Ro.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Stessi servizi a 60 mila abitantiCome cambia la circoscrizione

Dopo D’Alema, Di Pietro: «Virginio? L’avete scelto voi»

La presidente uscente del Porto attacca lo sfidante del Carroccio: «Il suo sito reclamizza ragazze poco vestite»

Ex pm

Padani

Un’unica guidaIl centro di Bologna, ora sotto la competenzadi quattro Quartieri, dovrebbe essere «unificato»

Il leaderdell’IdvAntonioDi Pietroieri al TeatrodelleCelebrazioniper l’incontrosul legittimoimpedimento

Il candidatodella LegaManesBernardinicon StefanoRuozzi,di Rubierain lizzaper il Porto

3Primo PianoCorriere di Bologna Domenica 1 Maggio 2011

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Informazione4 DOMENICA 1 MAGGIO 2011 DOMENICA 1 MAGGIO 2011 5

Lo strappo del Primo MaggioFesta dei lavoratori anticipata per il segretario Alberani. «Noi responsabili verso il Governo. Ma più divisi»

Piazza “amara” per la Cisl: l’antagonismo non bastaMerola: unità sindacale è matrimonio indissolubile

Mano tesa agli avversari: «Proposta da condividere». Presentati i candidati ai “municipi”. Otto su nove sono del Pd

«Cinque quartieri e città metropolitana»Virginio Merola: «Pronto a dimettermi per fare le riforme istituzionali»

Sui commenti dei democratici Gruppi taglia corto: «Non ho mai fatto pressioni sulle loro scelte»

«Vera responsabilità è scioperare»La replica della Cgil:« Il resto è subalternità». Ma i margini per ricucire ci sono

Dalla piazza “delusa e ma-regg iata” della Cisl arriva-

no anche gli auguri alla Cameradel Lavoro per la Festa di oggi eper lo sciopero generale del 6Maggio. Ma la strada dell’unitàresta ancora un lungo tragittoda percorrere. Lo si capisce dal-la risposta del segretario CgilDanilo Gruppi che ricambia gliauguri ma resta fermo nel di-fendere le ragioni della rottu-ra .

È nell’analisi del quadro ge-nerale che per il leader Cgil so-no scritte le ragioni della divi-sione. «Siamo di fronte ad un’e-mergenza democratica perl’aggravarsi delle condizionimateriali dei lavoratori e per latenuta dell’assetto democrati-co del Paese - sostiene Gruppi -Non può che esserci una rispo-

sta radicale del sindacato, cherichiede fatti e non chiacchie-re». Insomma, se il segretarioCisl Alessandro Alberani riven-dica di aver avuto un atteggia-mento responsabile verso il

Governo, Gruppi replica che«l ’unico atto responsabile èscioperare, il resto è subalterni-tà al Governo».

I margini per la ricomposi-zione, però, restano. «Dobbia-

mo confermatci reciproca-mente - dice il numero uno del-la Camera del Lavoro - l’inten -zione di lavorare per una sintesiunitaria, che deve partire dalledifferenze reali in campo, sullequali ci dobbiamo confrontarepubblicamente. Ci sono molticampi in cui si può riannodareil filo del dialogo e altri sui qualiè necessario discutere, come laquestione delle democrazia neiluoghi di lavoro».

Quanto all’”a m a re z z a ” per lepiazze divise espressa da alcuniesponenti del Pd, Gruppi tagliacorto: «Commento fatti politi-ci, non manifestazioni di statid’animo. Il Pd ha fatto le scelteche ha ritenuto di fare. Io nonho mai fatto pressioni sui mo-delli di comportamento e sullescelte delle forze politiche».

I l discorso per la Festa dei la-voratori tenuto 24 ore pri-

ma della ricorrenza ufficialedal segretario Alessandro Al-berani, in piedi su una cassa divino in piazza Re Enzo, intro-dotto dalla rivisitazione di unsuccesso degli anni ‘60, “Ven -go anch’io, no tu Cisl”. È il Pri-mo Maggio “a m a ro ” della Cislorfana della piazza dopo la rot-tura con la Cgil che non si èriusciti a risanare per tempo.

Amarezza e delusione cheAlberani non prova nemmenoa nascondere e che fanno dasottofondo al suo discorso, trarivendicazioni e appelli a ritro-vare l’unità («Mai più un PrimoMaggio divisi») che strappanogli applausi più sentiti.

«Nella storia della nostra cit-tà non era mai successo - esor-disce il segretario provincialedella Cisl - Perchè pur nellegrandi differenze si è riusciti atrovare una sintesi». Nono-stante pesi ancora come unmacigno la scelta della Cgil dicollegare la Festa dei lavorato-ri con lo sciopero generale del6 maggio, Alberani sceglie ilfair-play nell’augurare ai “cugi -ni ” di via Marconi «un buonPrimo Maggio» e anche unabuona riuscita della manifesta-zione. Ma l’auspicio più gran-de ovviamente è quello «di po-ter essere tutti insieme il pros-simo anno». Le condizioni peril segretario Cisl ci sono tutte.Sicurezza sul lavoro, crisi, di-soccupazioni giovanile, fisco,tutela dei lavoratori più debolisono quel terreno comune do-ve nelle intenzioni di Alberanisi può riprendere un discorsodi unità. Solo su un punto la Ci-sl si mostra intransigente: nelrifiuto dell’etichetta di sinda-cato subalterno al Governo.«A volte ci siamo assunti delleresponsabilità anche gravosenel contrattare con un Gover-no che spesso non è certo at-tento ai problemi dei lavorato-ri - rivendica con una punta diorgoglio Alberani - Però abbia-mo riempito anche un vuotoche sarebbe stato veramentedrammatico, perchè soltantol’antagonismo non è la rispo-sta». E poi, replica al segretariodella Cgil Danilo Gruppi, «noistiamo criticando il governo,perchè non ci sono politichedi sviluppo».

Al presidio Cisl di ieri c’e ralo stato maggiore del Pd, con ilsegretario Raffaele Donini, ilcandidato sindaco VirginioMerola, i senatori Gian CarloSangalli e Rita Ghedini e alcuniconsiglieri provinciali. Pre-

sente anche Diego Barzini,della segreteria Spi-Cigl, cheha mal digerito la divisione.

Unico candidato sindacopresente in piazza Re Enzo,Merola conferma «l'amarezza»per la divisione sindacale cheporterà la Cgil a festeggiare dasola oggi in piazza Maggiore.

zioni sindacali per favorire l'u-nità». Quanto al Pd, spiazzatodal braccio di ferro tra Cgil, Ci-sl e Uil, «non è in difficoltà - ga-rantisce il candidato - bensì a-mareggiato per questa divisio-ne». In ogni caso, non tocca aipartiti interferire nelle que-stioni che attengono ai sinda-

oggi saranno in piazza con laCgil. «Per noi le due piazze so-no uguali - chiarisce MaurizioCevenini, sceso in piazza ReEnzo in una pausa nelle cele-brazioni dei matrimoni a Pa-lazzo D'Accursio - questa piaz-za non è diversa da quella didomani. I lavoratori sentono

è«L'unità sindacale è un matri-monio indissolubile», afferma,assicurando che «l'ammini-strazione farà di tutto per esse-re un punto di riferimento econfronto con le organizza-

cati. «Non ci sono più - scandi-sce - cinghie di trasmissione, isindacati sono un soggetto po-litico autonomo».

I democratici, però, non vo-gliono scontentare nessuno e

un messaggio unitario. Senzanascondere le divisioni, per-chè questo è il momento piùbasso nelle relazioni sindacali,il Primo Maggio diviso è sba-gliato». È, invece, «senza paro-

LE REAZIONI

ì ì ì

di Jessica De Agostino

Sui Quartieri il centrosini-stra ci riprova. Dopo la ri-

forma avviata dall’ex assessorecofferatiano Libero Mancusoma mai arrivata al voto del con-siglio comunale, Virginio Me-rola annuncia una nuova rivo-luzione: ridurre i quartieri danove a cinque, trasformandoliin municipi, uno dei quali de-dicato al centro storico.

L’obiettivo del candidato sin-daco del centrosinistra, ed excollega di giunta di Mancuso, èdi realizzare il piano entro i cin-que anni di mandato per torna-re alle urne con un sistema ri-formato, puntando alla condi-visione del progetto con l’op -posizione «visto che si tratta diun atto fondamentale per la vi-ta istituzionale cittadina». «Lanostra è una proposta - mette inchiaro Merola - che resta apertaad altri contributi». Propostache, tra l’altro, si lega ad un al-tro “pallino” del candidato de-mocratico: la realizzazione del-la città metropolitana. Un so-gno che per Merola vale anchela “p o l t ro n a ” di Palazzo d’A c-cursio. «Sono pronto a dimet-termi» dice infatti il candidatodella coalizione di centrosini-stra, qualora il percorso per lacittà metropolitana si conclu-desse prima del termine delsuo mandato. Certo, appare al-tamente improbabile che Bolo-gna riesca a chiudere l’iter (checomprende anche un referen-dum tra i cittadini) entro il2013 come prevede la legge.«Sulla città metropolitana si ègià perso troppo tempo manon dipende solo dal sindacodi Bologna - spiega Merola - Èun percorso da condividerecon gli altri sindaci. Vale la pe-na arrivare al processo costi-

tuente, poi decideremo i tem-pi». L’ideale sarebbe arrivare achiudere il percorso nel 2014,anno di scadenza della consi-gliatura provinciale che sarà a-bolita dal nuovo soggetto isti-tuzionale. «È evidente che dob-biamo ottenere una deroga» di-ce ancora il candidato.

In attesa dei nuovi venti rifor-matori, ieri il centrosinistra hapresentato i nove candidati allapresidenza dei quartieri citta-dini. Che dovrebbero essere, alpari dei presidenti eventual-mente eletti del centrodestra,in grado di concludere il man-dato prima della riforma delle“mu n i c i p a l i t à ” cittadine per lequali è richiesto il ritorno alleurne. Tra gli aspiranti presiden-ti del centrosinistra ci sono varivolti nuovi, ma anche qualchenew entry. Daniele Ara punta asuccedere a Claudio Mazzantialla guida del Navile, un quar-tiere con un’alta concentrazio-ne di immigrazione e problemidi degrado e insicurezza, so-prattutto alla Bolognina. Dove«Manes Bernardini (candidatosindaco di Lega e Pdl, ndr) nonsi era mai visto così spesso co-me in questo mese - dice - Ara -Ma visto che il lavoro grosso lodevono fare le forze dell’ordi -ne pensi invece a mettere ben-zina nelle auto della polizia e atrovare i soldi per assumerenuovi vigili». Tema della sicu-rezza in primo piano («è anchedi sinistra») anche per SimoneBorsari, candidato al San Dona-to. Giovane avvocato poco piùche trentenne, Borsari è unodei volti nuovi del Pd. Luca Do-re corre invece per la guida delQuartiere Santo Stefano, unadelle “roccafor ti” di voti delcentrodestra. «Mantenere lascuola in via delle Tovaglie» è u-

no dei suoi obiettivi. Al Porto ècandidata Elena Leti, che puntasubito il dito contro l’avver sa-rio, il leghista Stefano Ruozzi.«È capogruppo della Lega a Ru-biera, in provincia di Reggio E-milia, ed ha un’agenzia di mo-delle» attacca. L’unica candida-ta non targata Pd dell’i n t erasquadra è Milena Naldi, ex as-sessore alla casa con Delbonoed esponente di Sel, che correal San Vitale. Un territorio,spiega lei da “padrona di casa”nella sede del Quartiere di vi-colo Bolognetti, «dove si gioca-no le partite dell’Università, dipiazza Verdi, della cultura e del-la bellezza stessa della città».

Per gli altri Quartieri vengo-no confermati gli uscenti: Ni-

le» il senatore del Pd, Gian Car-lo Sangalli per il quale «biso-gna cercare in maniera osses-siva le ragioni per stare insie-me».

Sul caso bolognese è inter-venuto ieri anche il leader IdvAntonio Di Pietro, ieri in cittàper un incontro al Teatro delleCelebrazioni. «In tempi di crisiè auspicabile che non ci sianospaccature tra i sindacati - è lasua posizione - Noi siamo vici-ni ai sindacati come Fiom e C-gil che non si sono lasciati in-timorire e che chiedono di ri-spettare quello che è previstodalla Costituzione. Spiace in-vece - è l’affondo di Di Pietro -che ci siano sindacati che pen-sano di svendere i diritti fonda-mentali»

Fuori dal coro il candidatosindaco per il Partito Comuni-sta dei lavoratori Michele Ter-ra che oggi sarà in piazza alfianco della Cgil e della Fiomconvinto che «il Primo Maggiosenza Cisl e Uil si festeggia me-glio». Chiede invece che glislogan restino fuori dalla Festadei lavoratori, la candidata sin-daco della Destra Anna Mon-tella. «Il Primo Maggiore deveruotare attorno a due temi -spiega - permettere al lavora-tori di partecipare agli utili edalla gestione dell’impresa e de-nunciare il lavoro nero».

LISTA FRASCAROLI - SEL - VERDI

Omaggio ai caduti sul lavoroLa lista “Con Amelia per Bologna, con Vendola” celebra ilPrimo maggio commemorando le vittime del lavoro, domanialle 9, davanti alla lapide che ricorda i caduti sul lavoro nelcortile d’onore di Palazzo d’Accursio. Un appuntamento a cuiparteciperanno il candidato sindaco Virginio Merola e i partitidella coalizione di centrosinistra. Ma la lista Frascaro-li-Sel-Verdi invita anche i cittadini e chiunque si voglia unire aquesto omaggio, «sindacati compresi». Oltre a questo gestosimbolico, la lista si impegna, coinvolgendo dopo le elezionianche i partiti dell’opposizione, a presentare «una propostaconcreta alla futura amministrazione comunale: Bologna do-vrà diventare la prima città italiana a vietare la parteci-pazione alle gare d’appalto pubbliche alle imprese che sirendono responsabili di morti sul lavoro e a quelle a cui taliaziende hanno subappaltato parti della commessa». «Le nor-mative che penalizzano le imprese carenti dal punto di vistadella sicurezza ci sono già», dice Amelia Frascaroli. «Sono ildecreto legislativo 163/2006 e la legge regionale 2/2009,che introducono nei contratti pubblici il principio della re-sponsabilità dei soggetti vincitori dell’appalto o subappal-tatari). Ma occorre fare di più. Bisogna vietare la parte-cipazione di queste aziende alle gare d’appalto pubbliche ebisogna introdurre, nei contratti, penalità a carico delle a-ziende affidatarie nel caso in cui nella catena degli appaltinon vengano rispettate le leggi sul lavoro. Altrimenti troppioperai non avranno mai nessuna garanzia di sicurezza».

Michele Terra (Pcl)«Meglio la piazza senzaCisl e Uil, sarà una bellagiornata di lotta»

Maurizio Cevenini (Pd)«Questo è il momentopiù basso delle relazionisindacali»

Antonio Di Pietro (Idv)«Sono con la Fiom-Cgilmentre c’è chi svendei diritti fondamentali»

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I candidati ai QuartieriDa sin. Luca Dore, DanieleAra, Nicola De Filippo, ElenaLeti, Milena Naldi, VirginioMerola, Virginia Gieri,Vincenzo Naldi, SimoneBorsari e Roberto Fattori

Festa “amara” della CislIl segretario CislAlessandro Alberani inpiazza Nettuno tiene ildiscorso per la Festa deilavoratori in piedi su unacassetta di vino

Carcano sostiene “Trent aore per la vita”

Il candidato sindaco dellaLista Nettuno Angelo Maria

Carcano (nella foto di lato) hadeciso di sostenere l’i n i z i a t i va

“Trenta ore per la vita”. IeriCarcano in piazza del

Nettuno ha consegnato agliatleti impegnati nella staffetta

ciclistica organizzata per lacampagna benefica una

offerta per l’acquisto didefibrillatori semiautomaticiesterni (DAE), essenziali perintervenire precocemente in

caso di arresto cardiaco.

Di Pietro: vicesindaco Idv? Prima la vittoriaIl leader dell’Italia dei Valori non nasconde le mire delsuo partito. «Dopo la vittoria si fanno i conti, perchèprima si arriva al traguardo e poi si alza la coppa.Vittoria al primo turno? Lo sapremo il 16 maggio»

Il programmaCi saranno gazebo dedicati allosciopero, ma il clou del Primo Maggio“solitario” della Cgil saranno le lezionimagistrali della mattina (9.30), diRossana Rossanda e Carlo Galli sotto iltendone, su “Lavoro e Costituzione”,precedute dal videomessaggio delloscrittore Andrea Camilleri. Concerto eshow dalle 20 con l’attore IvanoMarescotti, Roberto “Fr e a k ” Antoni e igruppi La Pegatina e Apres la classe.

cola De Filippo a Borgo Paniga-le («lavoreremo su Casteldebo-le, Birra e Lavino di Mezzo»,promette), Roberto Fattori alSaragozza («priorità al ripristi-no delle scuole Carracci»), Vir-ginia Gieri al Savena («non c’èsolo il Civis» rivendica) e Vin-cenzo Naldi al Reno che si pre-senta con una lista di 12 nuovicandidati su 15.

Per tutti l’obiettivo è vincere.Non difficile, peraltro, vistoche il fronte opposto è diviso enon è previsto il secondo turnoelettorale. «Speriamo che nonlo sia nemmeno per il sindaco»è l’auspicio di Milena Naldi. Untema questo su cui torna ancheil segretario Pd Raffaele Doni-ni. «Mi arrabbio con i miei

quando danno per scontata lavittoria di Virginio Merola alprimo turno - dice - ma questonon vuol dire che io non ci cre-da. Merola è un uomo capace ecredo che abbiamo la possibi-lità di vincere subito».

Dei nove candidati solo Mile-na Naldi non viene dalle fila delPd (le altre forze della coalizio-ne sono presenti con candidatinelle liste; l’IdV per esempione schiera due per ogni quar-tiere). Una scarsa rappresen-tanza degli alleati che potrebbepesare sulla composizione del-la giunta? «La giunta non è unorgano di rappresentanza deipartiti - scandisce Merola - Lalegge dice che il sindaco nomi-na i propri assessori».

PRIMO PIANO

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Unità

Se sarà necessario per favori-re la costituzione di Bolo-gna città metropolitana,Virginio Merola è pronto a

dimettersi in anticipo. Magari nel2014, quando scadrà la consigliatu-ra attuale della Provincia che do-vrebbe poi “sciogliersi”, appunto,nel nuovo ente che abbraccerà an-che parte dell’hinterland, eliminan-do palazzo Malvezzi.

L’avevagiàdettodurante le pri-marie, il candidato sindaco del Cen-trosinistra, ma ieri, alla presenta-zione degli aspiranti a presidentedi Quartiere della coalizione, ha ri-badito questa sua disponibilità conforza. «Nella costruzione della cittàmetropolitana si è perso tempo -ammette Merola -. È importanteche si delinei una soluzione, chenon dipende solo dal sindaco di Bo-logna ma va concordato anche congli altri primi cittadini. Vale la penadi arrivare al processo costituente,poi decideremo i tempi». Attual-mente, la legislazione fissa al 2013la chiusura dell’iter, che compren-de anche un referendum tra i citta-dini: è improbabile che si riesca astare nei tempi. «Servirà una dero-ga», conferma Merola, che potreb-

be coincidere con la scadenza delmandato di Beatrice Draghetti, cioèil 2014. Per il prossimo sindaco, sa-rebbero solo tre anni dopo l’elezio-ne: dal punto di vista politico ha ilsapore di un azzardo, ma da qui adallora c’è tempo.

Tuttasullespalledel primo cittadi-no che sarà eletto il prossimo 15-16maggio, invece, è la riforma dei Quar-tieri, uno dei fallimenti più cocentidella giunta Cofferati che, dopo granlavorìo, ripose nel cassetto la propo-sta targata Libero Mancuso. Merolaimmagina 5 municipi, di cui uno dedi-cato al Centro storico, «in coerenzacon la città metropolitana e l’eroga-zione dei servizi alla persona». Biso-

gnerà comunque attendere il prossi-mo mandato: in caso di riforma, infat-ti, si tornerà alle urne. Questa, dun-que, potrebbe essere l’ultima volta incui ci saranno 9 candidati a presiden-te per i Quartieri. Ecco quelli del Cen-trosinista, a partire dalle new entries:Luca Dore (Santo Stefano), SimoneBorsari (San Donato), Daniele Ara(Navile), Milena Naldi (San Vitale,l’unica non di area Pd, provenienteda Sel). Confermati, dopo il mandatotroncato a metà: Vincenzo Naldi(Reno), Nicola De Filippo (BorgoPanigale), Roberto Fattori (Saragoz-za), Virginia Gieri (Savena), ElenaLeti (Porto). L’obiettivo? «Se lo chie-dete a me, nove vittorie su nove», au-spica la Naldi.❖

VIRGINIOMEROLA«Riduco a cinque iQuartierie potrei dimettermi nel 2014»

VirginioMerola, candidato sindaco del centrosinistra

Idv di lotta anche a Bologna.Antonio Di Pietro arriva sotto ledue torri per un incontro pubblico eper galvanizzare i suoi in vista delleamministrative. Anche se sui risulta-ti e gli obiettivi di lista si mantieneprudente: «Se Merola vince al pri-mo turno? Richiedetemelo il 16, al-lora ve lo saprò dire con assoluta

certezza».Di Pietro insiste piuttosto sulla

spaccatura bolognese sul Primo mag-gio, accusando «i sindacati che pensa-no di svendere i diritti fondamentali.Noi siamo vicini a Fiom e Cgil». Il lea-der glissa invece sulla speranza di ar-rivare a ottenere un vicesindaco Idv :«Dopo la vittoria si fanno i conti, per-

chè prima si arriva al traguardo e poisi alza la coppa». Che l’aspettativa cisia è noto: resta da capire quanto pos-sa essere soddisfatta, in base ai risul-tati di lista. E a proposito di lista, inquella Idv per il quartiere Borgo Pani-gale compare tra i dipietristi un co-gnome noto: quello di Papignani, lea-der della Fiom bolognese. A scenderein pista è però il figlio 22enneMikhail, precario, una passione perrap e hip hop con il gruppo «Elementinocivi». «Gli ho detto, “fai le tue scel-te” - spiega Papignani - . Ovviamentenon è detto che le nostre idee corri-spondano, ma non è un problema».❖

L’INTERVENTO

CANDIDATO PRESIDENTE NAVILE

www.unita.it

Cittàmetropolitana: per farla forse sarà necessario sincronizzarsicol finemandato della Provincia. Presentati i nove aspiranti presidenti

ANDREA BONZI

BOLOGNA

[email protected]

Di Pietro a Bolognasognandounvicesindaco

L’articolo dell’Unità sulla ri-cerca di Merola dei voti mo-vimentisti e grillini stimolaad una riflessione. Bolo-

gna è ad una svolta che può chiude-re la tormentata vicenda iniziatanel 1999. Da allora la città è orfanadella grande mamma rappresenta-ta dal partito egemone strutturato,quello che forniva la mediazione intutti i conflitti interni. A parte la pa-rentesi Cofferati, di cui vedremo neltempo i benefici effetti in termini divisione della città di domani, la cittàsi è omologata e i personalismi nel-la politica hanno preso il posto deiprocessi di formazione, talvolta lun-ghi, di classe dirigente che dovreb-be avvenire all’interno dei partiti.Pezzi di sinistra piena di rancore si ècoagulata attorno a piccoli leaderche minacciano di non andare a vo-tare. Se ciò avvenisse, vorrebbe direche certi pezzi di ceto politico, or-mai al tramonto, non hanno capitola novità della candidatura Merola.Il nostro candidato non è un feno-meno mediatico ma è un cittadinoche ama Bologna, che fa parte diquella classe dirigente progressistaformatasi sul campo nelle comunitàpolitiche, nel quartiere Savena e co-me assessore. Una brava e colta per-sona. Parallelamente abbiamo unPd che ha ripreso a pensare la suafunzione nella società, che vuole rin-novarsi e che pensa a cosa deve esse-re la politica dopo la sbornia berlu-sconiana, ormai al tramonto. Rispet-to invece ai grillini, curioso che silamentino che altri prendano in con-siderazione l’ambiente come temacentrale. A parte che non è certouna novità che il centrosinistra si oc-cupi di ambiente, ma si dovrebbe es-sere contenti di far diventare patri-monio di tutti una cosa in cui si cre-de. Forse più che all’ambiente sonointeressati ad attaccare la politica,dimenticando un’idea di prospetti-va. Virginio Merola è stato sceltodalle primarie ed è l’interlocutoredel centrosinistra unito. La politicaha ripreso il cammino per Bolognae per uscire dal berlusconismo.Ognuno faccia la propria parte, nes-suno è indispensabile, tutti siamoimportanti.❖

MEROLAÈUNANOVITÀ: VISPIEGO PERCHÈ

Daniele Ara

BolognaVII

DOMENICA1MAGGIO

2011

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

Bologna - Carlino

••3BOLOGNAPRIMOPIANODOMENICA 1 MAGGIO 2011

SEPARATIALLAMETA

L ’ I N T E R V E N T O

CONFLITTOE BENE COMUNE

DANILOGRUPPI«L’UNICAVERARESPONSABILITA’ DI FRONTEALL’ATTACCOCONTRO I LAVORATORI E’ FARELOSCIOPEROGENERALE, UNFATTOCONCRETO»

AMELIAFRASCAROLI«NIENTEAPPALTI COMUNALI ALLE IMPRESERESPONSABILI DI INCIDENTIMORTALISULLAVOROEPENALITA’NEI CONTRATTI»

ANTONIODI PIETRO«LA SCELTA DI APRIRE I NEGOZI IL PRIMOMAGGIOLALASCIAMOALL’INDIVIDUALITA’DI OGNUNOSECONDOLANECESSITA’ E L’OPPORTUNITA’»

HO APPREZZATO le pa-role del presidente Marchesinisul Carlino di ieri e non è laprima volta. Il 1˚ maggioquest’anno, a Bologna, ha ilpeso degli avvenimenti che di-ventano icone. Ciò che pesanon è soltanto la spaccaturanella rappresentanza dei lavo-ratori, ma il fatto che quellapiazza divisa è specchio ditante altre divisioni che para-lizzano l’Italia. E’ la fram-mentazione – sindacale, poli-tica, associativa, territoriale,generazionale - che allontanail riconoscimento ed il perse-guimento del bene comune,più ancora del conflitto. Ilconflitto è dannoso quando isoggetti in campo non si rico-noscono identità autonoma ereciproca necessità, valori chesono da tempo patrimonio del-le relazioni industriali. Non èquindi sulla sterilizzazionedel conflitto che metterei l’ac-cento, ma sulle condizioni ne-cessarie a renderlo sostenibilee produttivo. Una prima con-dizione è il riconoscimento del-la dimensione relazionale del-la soggettività: parlare di lavo-ro e di sviluppo, di capitale edi profitto, significa innanzi-tutto parlare di donne e di uo-mini, delle loro condizioni divita e di interazione. Elabora-re un nuovo umanesimo dellavoro significa assumere sen-za incertezze i valori costitu-zionali dell’eguaglianza e del-la solidarietà come fondamen-ti della democrazia e occupar-si delle condizioni per realiz-zarle. Una seconda è il ricono-scimento del “campo e delle re-gole di gioco”: è tempo che suregolazione della rappresen-tanza, modello di contratta-zione, forme di partecipazio-ne ai processi di sviluppo im-prenditoriale si bandisca ogniopportunismo. Una terza è ladefinizione della nozione di“bene comune”. Su questopuò e deve avere un ruolo lapolitica, dando corpo alla no-zione di “patto sociale”, comerelazione leale e trasparentetra interessi, dichiaratamentediversi, di soggetti – pubblici eprivati – disponibili a ricono-scersi interdipendenza nellarealizzazione della quota diinteresse collettivo, che è condi-zione per il perseguimento de-gli interessi soggettivi. Di que-sto Bologna non può più farea meno.

Rita GhediniSenatrice PD

MAURIZIOCEVENINI«QUESTAPIAZZANONE’DIVERSADAQUELLADIDOMANI. IL PRIMOMAGGIODIVISI E’ SBAGLIATOMADOBBIAMOSTAREVICINOAI LAVORATORI»

RITAGHEDINI

IERI ERA il trenta di aprile maper la Cisl bolognese, era il primomaggio. Senza la Cgil, che in piaz-za Maggiore ci va oggi, da sola.In piedi, su una cassa di vino, inpiazza Re Enzo, il segretario Ales-sandro Alberani ha tenuto il suodiscorso per la festa dei lavorato-ri. «A Bologna non ci facciamomancare niente», esordisce Albe-rani rammaricandosi ancora unavolta per la decisione della Cgil dicelebrare da sola il primo maggioin piazza Maggiore. «Nella storiadella nostra città non era mai suc-cesso. Perché, pur nelle grandi dif-ferenze, si è sempre riusciti a tro-vare una sintesi», afferma. Confer-mando «amarezza e delusione perla scelta della Camera del lavorodi collegare la festa dei lavoratoriallo sciopero generale del 6 mag-gio», Alberani tende comunque lamano ai cugini di via Marconi.«Auguro loro un buon primo mag-gio e che vada bene anche la mani-festazione», è il messaggio allaCgil. «Speriamo di poter essere

tutti insieme il prossimo anno.Mai più divisi il primo maggio»,conclude, strappando l’applausodei militanti. Al presidio Cisl an-che lo stato maggiore del Pd, conil segretario Raffaele Donini, ilcandidato sindaco Virginio Mero-

la, i senatori Gian Carlo Sangalli eRita Ghedini e alcuni consiglieriprovinciali. Presente anche Die-go Barzini, della segreteria delloSpi-Cgil. Alberani non ci sta ad ac-cettare per la Cisl l’etichetta di sin-dacato subalterno al governo.

«Trattando con un governo pocoattento alle esigenze dei lavorato-ri, abbiamo riempito un vuotoche sarebbe stato drammatico —rivendica —. Abbiamo scelto unastrada di responsabilità. L’antago-nismo non è una risposta». E poi,

replica al segretario della Cgil, Da-nilo Gruppi, «noi stiamo critican-do il governo, perché non ci sonopolitiche di sviluppo».Unico candidato sindaco presen-te al presidio della Cisl, VirginioMerola, dice che «l’unità sindaca-

le è un matrimonio indissolubi-le», assicurando che «l’ammini-strazione farà di tutto per favorirel’unità». Quanto al Pd, spiazzatodal braccio di ferro tra Cgil, Cisl eUil, «non é in difficoltà — garanti-sce il candidato — bensì amareg-

giato per questa divisione». I de-mocratici, però, non voglionoscontentare nessuno e oggi saran-no in piazza con la Cgil ad ascolta-re le lezioni magistrali di RossanaRossanda e Carlo Galli. Gli iscrit-ti e i simpatizzanti della Cgil do-vranno misurarsi anche conl’apertura dei negozi del centrostorico, resa possibile dalla leggeBersani a cui il sindacato è contra-rio. Di fronte alla spaccatura sin-dacale, si definisce «senza parole»il senatore del Pd, Gian Carlo San-galli. «Ci sono posizioni differenti— osserva — ma bisogna cercarele ragioni per stare insieme. Sperosia una questione che finisce qui eche non impoverisca lo scioperodel 6 maggio. Politicamente nonsarebbe un gran servizio».Più duro Antonio Di Pietro, cheappoggia la Cgil. «Mi dispiace —ha detto —che alcuni sindacatipensino di poter svendere i dirittidei lavoratori per compiacere il so-lito modello padronale. C’è uncontratto violato, Cgil e Fiom ri-vendicano il diritto a far rispetta-re ciò che la Costituzione preve-de».

LE PIAZZE separate il primomaggio sono già un fatto, lo scio-pero solitario della Cgil del seimaggio quasi, ma adesso guardia-mo oltre. Digerito, a fatica, loscontro con la Cgil, AlessandroAlberani, segretario provincialedella Cisl, prova a lanciare il cuo-re oltre l’ostacolo.

Unitàsindacale inpezzi, sinto-nia con la Cgil al minimo, crisieconomica dura. Segretario,che si fa?

«Si riparte dai problemi concretidella città».

Poi bisogna mettersi d’accor-do su quali sono.

«I punti di crisi sono evidenti. Iprossimi impegni sindacali an-che».

Li dica anche a noi.«Bisogna tutelare i redditi delle fa-miglie colpite dalla crisi. Porsi ilproblema di come favorire lo svi-luppo e di come rendere più effi-ciente il welfare, penso alle Asp,per esempio».

Non è un’agenda da poco.«Siamo di fronte a una realtà diffi-cile. I dati della Provincia parlanochiaro. Sono cresciute le ore pergli ammortizzatori sociali, aumen-tano gli iscritti alle liste di disoc-cupazione, e, in particolare, la di-soccupazione giovanile».

Ce n’è abbastanza per ripor-re l’ascia di guerra con laCgil.

«Noi non siamo per il conflitto,anzi. Spero che un primo maggioda separati non si verifichi maipiù».

L’invito è chiaro.«Con gli altri sindacati ci piacereb-be discutere su come dare più pe-so a Bologna».

In quale aspetto?«Penso alla Fiera, per esempio.La questione del contratto è chiu-sa e non ci sono più alibi sui costi.

Ma i dati non danno grandi spe-ranze. Bisognerà pensare che im-pulso dare alla Fiera».

Le ricette sono tante.«Sì, ma BolognaFiere deve stareal centro del sistema regionale odeve essere uno dei satelliti? El’Expo? Potrebbe essere un ele-mento di grande sviluppo se la po-litica decidesse di negoziare conMilano e la Lombardia».

Manon sono scelte che esula-no dai compiti del sindacato?

«No, perché riguardano posti dilavoro che non ci ritroveremo

più. Cosa vogliamo fare del Tec-nopolo? E’ chiaro che se indietreg-giamo su tutto quello che può pro-durre sviluppo, in mezzo alle crisirestiamo in mutande».

Cosa vorrebbe dire alla Cgil?«Ci sono le condizioni per ritrova-re l’unità su temi come la sicurez-za del lavoro, perché a Bolognanon ci devono più essere mortinei cantieri. E poi sulla crisi, la di-soccupazione giovanile, il fisco, latutela dei lavoratori più deboli.Dopo il 6 maggio sediamoci a di-scuterne insieme».

Marco Girella

LA CRISI«Aumenta la disoccupazioneServono scelte importantiper non restare indietro»

LA FESTAA sinistra, la Cisl in piazza Re Enzo. Qui sopra, Alberani, Merolae Donini. Nella pagina accanto, i simpatizzanti della Cisl

OGGI alle 10 in piazza Maggio-re la festa sarà aperta dalle lezio-ni magistrali di Rossana Ros-sanda e Carlo Galli. Spazio aesposizioni e banchetti delle as-sociazioni di volontariato e del-le comunità etniche. Nel pome-riggio, attività per bambini.Spettacolo musicale dalle 20 al-le 23,30. Protagonisti: ‘La Pega-tina’, gruppo spagnolo di pa-tchanka, poi un’orazione teatra-le di Ivano Marescotti, quindiRoberto ‘Freak’ Antoni e infi-ne gli ‘Apres la classe’ (gruppodi musica patchanka originariodella provincia di Lecce).

Oggi lezioni magistralie spettacolo musicale

SCONTRO SINDACALE ALBERANI LANCIA UN APPELLO PER RITROVARE L’INTESA CON LA CGIL

«Dopo lo sciopero uniti sui problemi di Bologna»

Cisl da sola in piazza Re Enzo:Alberani: «Mai più un primo maggio divisi». Merola: «L’unità

«Auguri anche alla Cgil»sindacale è un matrimonio indissolubile»

LE STELLE scenderanno di mattina al Teatro Comunale. Peruna volta non si tratterà di attori o divi dello schermo ma di arti-giani e imprenditori provenienti da tutta l’Emilia Romagna. Adaprire la cerimonia di consegna della «Stella al merito del lavo-ro», questa mattina alle 10 e 30, sarà il prefetto di Bologna, Ange-lo Tranfaglia. Alla manifestazione parteciperanno i vicepresiden-ti della Camera di Commercio, Filippo Digiorgio e Loretta Ghel-fi, l’assessore provinciale al Lavoro, Giuseppe De Biasi, e l’asses-sore regionale al Lavoro, Patrizio Bianchi. La Stella al merito dellavoro è un’onoreficenza conferita dal Presidente della Repubbli-ca ai lavoratori di imprese pubbliche e private che si siano distin-ti per particolari meriti di laboriosità, perizia e buona condottamorale in almeno venticinque anni di attività professionale.Degli ottantadue premiati in regione di quest’anno, ventitre ven-gono dalla provincia di Bologna. Tra parentesi, sono indicate lesedi di lavoro. Si tratta di Maurizio Bettini (S. Lazzaro), Massi-mo Bonadia (Calderara), Roberta Cavina (Castenaso), Maria Gra-zia Cinti (Bologna), Mauro Fabbri (Castenaso), Maurizio Fanto-ni (San Giovanni in Persiceto), Rino Forni (San Giovanni in Per-siceto), Elvio Gasperini (Ozzano), Donatella Ghirardelli (Baricel-la), Giuseppe Gilli (San Giovanni in Persiceto), Stefano Giorgi(Bologna), Ottavio Mancuso (Bologna), Piero Masotti (Bologna),Maurizio Materassi (Bologna), Giuseppe Mirabella (Granarolo),Giovanni Montali (Bologna), Guglielmo Piazzi (Monte San Pie-tro), Paolo Porcu (Zola Predosa), Sergio Pozzi (Bentivoglio), An-tonio Rocchi (Imola), Fabrizio Rubin (San Giovanni in Persice-to), Ambra Sirotti (Zola Predosa), Mirella Tolomelli (Castelmag-giore), Valter Vancini (Pieve di Cento), Andrea Zanotti (Caldera-ra).

CON TRANFAGLIA E BIANCHI

Stelle al merito del lavoroFesta di consegna al Comunale

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 02 - 05 - 2011

BOLOGNA - Corriere

••9BOLOGNACRONACADOMENICA 1 MAGGIO 2011

14GIORNIALVOTO DANIELECORTICELLIHAVISITATOLACASADEI DONATORIDI SANGUE(AVIS), DIETROL’OSPEDALEMAGGIORE

di EMANUELA ASTOLFI

«QUESTA città ha bisogno diuna scossa profonda. Non è suffi-ciente un piano di manutenzionestraordinaria come rinnovare l’il-luminazione o chiudere le buchenelle strade. Non basta risolvere iproblemi di sicurezza. Serve unaricetta per creare lavoro». Ne èconvinto, Giorgio Giatti, coordi-natore del programma di Bolognacapitale che sostiene la candidatu-ra a sindaco di Daniele Corticelli.

Qual è la ricetta di cui parla?«L’occupazione si crea con gli in-

vestimenti. L’edilizia e la mecca-nica sono due settori che per pri-mi subiscono gli effetti della crisi.Nel 2007 sono stati terminati cir-ca 1.700 nuovi appartamenti,mentre nel 2010 se ne contanopiù o meno 400. Poi ci sono ancheil commercio e il turismo che nondecollano: la Fiera è in declino esi trascina anche il settore deglihotel. In tutta la provincia, i disoc-cupati sono 69mila, 20mila sonostranieri e molti di loro lavorava-no nell’edilizia. Senza investire inedilizia e meccanica l’economiabolognese non ripartirà e il lavoronon si crea».

Investire, dunque, è fonda-

mentale, ma con quali risor-se?

«Abbiamo calcolato che gli inve-stimenti necessari per realizzareil nostro programma, nei prossi-mi cinque anni, ammontano a 4miliardi. Per rilanciare l’occupa-zione bisogna investire in infra-strutture, riconversione edilizia,turismo, economia verde, ma an-che sostenere l’imprenditoria gio-vanile».

E dove andrete ad attingere?«Innanzitutto la copertura si rea-lizzerà tramite la cessione del pa-trimonio immobiliare del Comu-ne, delle azioni Hera e delle altrepartecipate. Quel denaro fermodeve essere smobilizzato. Il Comu-ne possiede il 14,8% di Hera ed èproprietario di 4.081 immobilinon residenziali, di cui il 42% èsfitto. Ecco come si possono repe-

rire le risorse. Le potenzialità damettere in campo ci sono, ma ser-ve un cambiamento di filosofia an-che perché i finanziamenti dal go-verno centrale non arrivano».

Quindi?«La futura amministrazione ha ilcompito di creare sviluppo e ven-dendo le quote delle partecipateche detiene, e parte del proprio pa-trimonio immobiliare, può farecassa. Il denaro servirà per investi-menti strategici».

Ad esempio?«Realizzare grandi opere, che si-gnifica dare lavoro e fare ripartirel’economia».

I privati che ruolo possonoavere inquestapoliticadi svi-luppo?

«Se si fanno 10mila nuovi par-cheggi, ad esempio, saranno i pri-vati a realizzarli e metterli sulmercato. Bologna capitale vuolecreare 20mila parcheggi: 10milainterrrati sotto i viali e i restantinella prima periferia della città».

Il giorno della Festa del lavo-ro i sindacati si spaccano.

«Il lavoro è la prima emergenzadel Paese e anche di Bologna, isindacati invece di fare squadra re-clamano singole appartenenzeideologiche. Così non si crea occu-pazione».

MA CE LA FARETE stavolta aprendere il vicesindaco — in casodi vittoria — o la prospettiva sfu-merà all’ultimo a vantaggio di Sel,magari anche per colpa di Grilloche pesca sempre lì? «Grillo non èe non può essere considerato la cau-sa di un’eventuale sconfitta del cen-trosinistra ma casomai della disaf-fezione dalla politica». Antonio DiPietro parla con calma, sembra af-faticato dal tour in Emilia Roma-gna, Bologna tappa centrale conuna lunga giornata al teatro delleCelebrazioni, peccato che la salasia piena a metà o poco più. La trat-tativa c’è ma non sta bene dirlo, ne-anche domandarlo, neanche scri-verlo. «Dopo la vittoria si fanno iconti, perché prima si arriva al tra-guardo e poi si alza la coppa, comedicevano i nostri genitori», si spic-

cia Di Pietro. Intanto girano un pa-io di nomi, i vicesindaci di Casalec-chio e di Zola, Carmela Brunetti eSimona Mastrocinque. Silvana

Mura, numero uno del partito, siraccomanda: «Parliamo di politi-ca». Appunto. Scusi Di Pietro,D’Alema ha detto: ho fiducia nel po-polo, se hanno scelto Merola vuol direche hanno scelto quello giusto. Quin-di Vendola ha buone possibilitàper le primarie nazionali? Toninoprima difende il lavoro dell’Idv su

giustizia, acqua e nucleare. E consi-dera il suo partito «il punto di rife-rimento per l’alternativa, a partiredalle amministrative». Poi chiari-sce: «Macché avversario di Vendo-la, in una coalizione esiste unasquadra». Sì ma fra i tre, lei Nichi eBersani chi la spunta? Prende tem-po: «Intanto mandiamo a casa Ber-lusconi».

DI PIETRO si costruisce il suopezzo di coalizione a sinistra delPd. Legame stretto con la Cgil e so-prattutto con la Fiom, nessuna pa-rola storta sul Primo maggio solita-rio in piazza, perché quel sindaca-to «ha fatto un grosso lavoro a favo-re delle fasce deboli». Ma il 17 mag-gio Bologna si potrebbe destare le-ghista? «Se si sveglia Italia dei valo-ri è un grande risultato», obietta

Di Pietro. Rivolto agli elettori pa-dani: «Aprano gli occhi, la dirigen-za leghista sta svendendo anima,ragione e progetto pur di mantene-re una poltrona». Tonino è anchepiuttosto freddo su Virginio Mero-la. Dice solo «rispettiamo la volon-tà dei cittadini bolognesi che conle primarie hanno scelto il candida-to sindaco». Segue foto di rito conl’ex assessore di Sergio Cofferati,Mura lo conosce bene, era in giun-ta con lui. Passa Andrea De Maria,era segretario del Pd quando Del-bono fece saltare il vicesindaco Idvnelle ultime 48 ore. Sarà per que-sto che Mura davanti alla telecame-ra di E’tv sorride, sorride molto:«Bologna ha proprio bisogno divoltare pagina. Lasciamo perderequella triste vicenda».

Rita Bartolomei

di RITA BARTOLOMEI

DICE che è la volta buona. Virgi-nio Merola, candidato sindaco delcentrosinistra, schiera i nove candi-dati presidenti di Quartiere, c’è ilnocciolo duro cofferatiano e ci so-no le novità, in ogni caso è un«equipaggio fantastico». Quindi ri-lancia la riforma, rimasta sott’ac-qua dai tempi di Sergio Cofferati,che prima di andarsene la soffocò.L’ex assessore forte del Cinese oras’impegna a concludere il decentra-mento entro la fine del mandato,disposto ad ammettere che si è per-so tempo sì, ma sulla città metropo-litana. Ripete quel che si sapevagià, nel suo schema i Quartieri si ri-durrebbero a cinque, la novità verariguarda il centro storico, untutt’uno. «Vorremmo condividerela riforma con l’opposizione —spiega il candidato —. Non si trat-ta di prendere o lasciare. Questa èla nostra proposta, siamo aperti acondividerne altre». Chiaro che sepasserà così si dovrà votare di nuo-vo.

L’INVINCIBILE armata deiQuartieri — «quanti ne vincerà ilcentrodestra? Nessuno», è il gridounanime — è quasi un monocolo-re piddì, unica eccezione Naldi-lei, Milena, di Sel, al San Vitale. Enon pare casuale che proprio la

vendoliana introduca il ragiona-mento sulla riforma, «gli altri nonl’hanno citata ma dovremo farla»,rammenta parlando per ultima. Cistudiò parecchio l’ex assessore diCofferati Libero Mancuso, in quo-ta Nichi, ma il Pd lo stoppò. Naldi-lei parla per ultima, il primo della

fila è Daniele Ara che ha un com-pito difficile: prendere casomai ilposto di Claudio Mazzanti, presi-dente storico, ‘ingombrante’senz’altro, ora candidato in Comu-ne. Il più nuovo del gruppo è Simo-ne Borsari, 32 anni, segretario delcircolo Pd che corre al San Dona-

to. Poi il tridente cofferatiano: Vir-ginia Gieri al Savena, VincenzoNaldi al Reno e Roberto Fattori alSaragozza. ‘Settimino’ con FlavioDelbono Nicola De Filippo, a Bor-go Panigale. Luca Dore, democra-tico amato da Amelia Frascaroli,proverà a tenere su l’onore del Pd a

Santo Stefano, che l’altra volta an-dò al centrodestra, lui era capo-gruppo di minoranza. Elena Letiproverà a succedere a se stessa alPorto.

NEI consigli c’è spazio per gli altripartiti della coalizione — «un ter-zo, di solito» —, l’Idv per dire hadue candidati ovunque. Non sfug-ge all’Ansa Mikhail Papignani, fi-glio di Bruno, leader della Fiom,22 anni, in corsa a Borgo Panigaleper l’Idv. Ma non si devono fare ra-gionamenti strani su equilibrismida qui alla giunta. «È il sindaco anominare gli assessori», ripete pertre volte Merola, e Naldi-lui fa no-tare «per tre volte, si è capito?». Ilcandidato sindaco insiste anche suun concetto già detto: «Non si deci-de su chi prende più voti». Sa divantaggio per i dipietristi, dati inrimessa.

MANESBERNARDINI

LEDONNEDELPD

LA LEZIONEDI SIR DENIS

IL LAVORO delcollezionista londinese spazzavia in un colpo solo, invece,tutte le perplessità e i distinguoche vorrebbero il patrimonio diBologna sottostimato, la cittàretrocessa, i suoi benefattori(non bisogna dimenticare ledonazioni che questo elegantestudioso ci ha fatto) inesistenti.La presenza di Robertaccio eil ricordo di sir Denis indicanoche la Bologna delleeccellenze (ci vogliamo mettereanche l’utopico auditorium diRenzo Piano tantoostinatamente inseguito daClaudio Abbado?) c’è,eccome. Non c’è, invece, ladisponibilità di noi cittadiniverso la Bologna quotidiana,quella caparbiamentetrascurata, quella chenasconde significativeeccellenze. Bisogna, insomma,con uno zainetto di buoneintenzioni sulle spalle, partire,come faceva il gentlemaninglese, alla ricerca del Bellotrascurato nelle pieghe di ognigiorno. Qualche esempio?Cominciamo a ricordare (purnon rinunciando ritualmentea piangere sui tagli delComunale e sul futuro incertodel Duse) a un festival dimusica contemporanearaffinato come Angelica cheproprio in questi giorni va acominciare, o aun’installazione pocofrequentata ma di grandeforza come quella di Boltanskial Museo della memoria o aquel recupero sotto gli occhi ditutti che l’Archeologicopropone di un’antica tombaritrovata. Piccole cose, forse,ma una buona ricetta potrebbeessere quella di parlare menodella città dei cantautori, deicomici, dei fumettisti. Di nonpensare Bologna per forzacapitale della cultura.Bisogna abbandonarsi, comeMahon insegna, al piaceredella ricerca, al fascino deitesori nascosti, all’affettoautentico di un luogo.Qualche decennio fa RobertoBenigni arrivò da un circoloArci toscano a fare il suospettacolo su Cioni Mariodavanti a un pubblico nonfoltissimo del teatrino SanLeonardo di via San Vitale.Oggi torna con tutti gli onori aPalazzo Pepoli. Sir Denisnon si chiederebbe se questa èuna città dove non succedenulla, ma piuttosto se non siauna città che fatica adaccorgersi di quello che ha.Proviamoci.

DALLA PRIMA

ALLEATI IL LEADER DELL’IDV AL TEATRO DELLE CELEBRAZIONI (PIENO A METÀ). «MEROLA? RISPETTIAMO LA VOLONTÀ DEI BOLOGNESI»

Di Pietro e il sogno proibito del vicesindaco: «Prima vinciamo»

DARIOFRANCESCHINIDOMANI ALLE 20,30, ALL’HOTELI PORTICI, DIALOGHERÀSUL LAVOROCONMEROLA

di CLAUDIOCUMANI

«Bisognacrearelavorovendendoibenipubblici»Giatti (Bologna capitale): «Servono 4 miliardi»

LA RICETTA«Noi vogliamo realizzare20mila nuovi parcheggi, permetà interrati sotto i viali»

ELENA Leti (Pd) solleva il caso in conferen-za stampa, il tono è meravigliato. «Sono anda-ta su Internet — racconta — e ho scoperto cheil mio sfidante della Lega, Stefano Ruozzi, ècapogruppo a Rubbiera di Reggio Emilia.Mentre noi siamo qui sul territorio... Ho vistoanche che ha un’agenzia di modelle». Uno po-trebbe obiettare: e quindi? Leti conclude:«Un’immagine di donna così, presentata inquesto modo... Non mi pare serio, anche pen-sando all’idea del nostro lavoro». Ruozzi ci ri-de su, fino a un certo punto. «È un pretestoper coprire il vuoto — replica —. Concentria-moci sulla serietà politica. Parliamo piuttostodi come il Pd ha ridotto questa povera città.Sono amministratore di un’agenzia di model-le, e allora? Sarei contento di portare Bologna

al top della moda. Me ne occupo da vent’anni,da quando mi sono trasferito qui da ReggioEmilia dove sono nato. Ho lavorato anche aMilano per Elite, vivo al Porto che è il mioquartiere e per questo mi sono candidato. Mipare una polemica gratuita». Sul sito dell’agen-zia, Fashion line, c’è anche una voce leghista,«clicca qui per partecipare al concorso di missPadania Bologna». Ruozzi precisa: «Non ab-biamo legami con l’organizzazione del concor-so, abbiamo solo recepito la richiesta di aiutoper la selezione di aspiranti concorrenti».Guardando la pagina del suo sito e le foto dicopertina, viene da pensare che lei sarà invi-diatissimo... Sorriso che tronca ogni illazione:«Sono felicemente fidanzato».

ri. ba.

LA CURIOSITÀ STEFANO RUOZZI. ELENA LETI (PD): «NON MI PARE SERIO»

Il leghista ha un’agenzia di mannequin«Vorrei portare la città al top della moda»

CONDIVISIONERiduzione a 5 e il centrostorico unito. «Ma siamoaperti ad altre proposte»

RISORSE«Il Comunedeve cedere, oltreagli immobili, le azioni Herae delle altre partecipate»

La sinistra alla prova del nove«Prendiamo tutti i Quartieri»

Merola schiera i candidati presidenti e rilancia la riforma del decentramento

EX PMAntonio Di Pietro ieri sul palcodel teatro di via Saragozza

DOMANI, DALLE 9,30 ALLE 11,30,INCONTRERÀ I COMMERCIANTIALMERCATINO CHIESANUOVA

IN UN INCONTRO HANNO CHIESTOQUOTEROSA ANCHENEI CDADELLE AZIENDE PARTECIPATE

TERMAL Giorgio Giatti con Daniele Corticelli, candidato sindaco

FASHIONUna dellemodelledell’agenziaamministratada StefanoRuozzi(nel tondo)

OTTO PD, UNA SELDa sinistra: Luca Dore al SantoStefano; Daniele Ara al Navile;

Nicola De Filippo a BorgoPanigale; Elena Leti al Porto;Milena Naldi al San Vitale; il

candidato sindaco VirginioMerola; Virginia Gieri al

Savena; Vincenzo Naldi alReno; Simone Borsari al San

Donato; Roberto Fattori alSaragozza

TOTONOMI IN ROSAI numeri due di Casalecchio(CarmelaBrunetti) e Zola(SimonaMastrocinque)

COMPAGNIMerola, Ara eNaldi. A BorgoPanigale corre ilfiglio di Papignani,Mikhail, per l’Idv

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AGENZIE

(ER) BOLOGNA.MEROLA: PRONTO A DIMETTERMI CON CITTA’ METROPOLITANA -3-

(DIRE) Bologna, 30 apr. - Per gli altri Quartieri vengonoconfermati gli uscenti: Nicola De Filippo a Borgo Panigale(“lavoreremo su Casteldebole, Birra e Lavino di Mezzo”,promette), Roberto Fattori al Saragozza (“priorita’ al ripristinodelle scuole Carracci”), Virginia Gieri al Savena (“non c’e’ soloil Civis”, rivendica) e Vincenzo Naldi, che si presenta con unalista di 12 nuovi candidati su 15. Per tutti l’obiettivo e’vincere, peraltro reso piu’ agevole dalla presenza sul fronteopposto di piu’ liste concorrenti. Dei nove candidati, dunque, solo Milena Naldi non viene dallafile del Pd (le altre forze della coalizione sono presenti concandidati nelle liste, l’Idv, per esempio, ne schiera due perquartiere). Una scarsa rappresentanza degli alleati che potrebbepesare sulla composizione della giunta? “La giunta non e’ unorgano di rappresentanza dei partiti- scandisce Merola- la leggedice che il sindaco nomima i propri assessori”.

(ER) BOLOGNA. PILASTRO, MEROLA: ATTENDIAMO DECISIONI GIUDICI‘ESPRIMERSI NEL MERITO E’ COMPLICATO’

(DIRE) Bologna, 30 apr. - “E’ un ricorso contro un atto recentedel commissario del Comune di Bologna” Anna Maria Cancellieri, e“come accade per tutti i ricorsi bisogna aspettare”. Per il resto“esprimersi nel merito e’ complicato”. Con poche parole, oggi ilcandidato sindaco del Pd Virginio Merola liquida la vicenda delricorso al Tar di una famiglia contro un atto del Comune delmaggio scorso (che secondo gli avvocati dei ricorrenticonterrebbe “omissioni”, “fatti storicamente non veri” e“affermazioni gravemente mendaci” su espropri di diversi annifa). A margine dell’incontro organizzato dall’Idv “Le mani sullacitta’? Impedirlo e’ legittimo”, al Teatro delle celebrazioni,Merola ribadisce che “bisogna aspettare, non sono in grado diaggiungere altro”.

(ER) BOLOGNA. VICESINDACO IDV? DI PIETRO: PRIMA LA VITTORIA“SE MEROLA VINCE AL PRIMO TURNO VE LO DICO IL 16 MAGGIO”

(DIRE) Bologna, 30 apr. - “Dopo la vittoria si fanno i conti,perche’ prima si arriva al traguardo e poi si alza la coppa”. Illeader nazionale dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro

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AGENZIE

risponde cosi’ oggi, a margine di un incontro al Teatro dellecelebrazioni di Bologna, a chi gli chiede se il suo partitovorra’ da Virginio Merola un vice dipietrista in caso di vittoriadella coalizione di centrosinistra. A Bologna, dice, “ciimpegniamo, lavoriamo, ci aspettiamo e ci auguriamo che vinca ilcentro sinistra di Merola”. L’Idv, prosegue poi, “fa parte di unacoalizione di centrosinistra perche’, da partitoliberaldemocratico, si riconosce nei riformisti che mettonoinsieme solidarieta’ e legalita’” e “rispettiamo la volonta’ deicittadini bolognesi che con le primarie hanno scelto il candidatosindaco”. Insomma, “come tutti i partiti che si riconoscono in questacoalizione non possiamo fare altro che rispettare la volonta’ deicittadini”. A chi poi gli chiede se Merola vincera’ al primoturno, Di Pietro risponde: “Glielo sapro’ dire con assolutacertezza il 16 di maggio, me lo richieda allora”.

(ER) HERA. PDL: ECCO COME “POLTRONIFICIO ROSSO” NON VA IN CRISIE IDV: BENE RIDUZIONE COMPENSI PER CDA, MA SI POTEVA FARE DI PIÙ

(DIRE) Bologna, 30 apr. - Il “poltronificio rosso” non va incrisi. E’ cosi’ che Luca Bartolini, consigliere regionale delPdl, commenta i risultati del bilancio 2010 approvato ieri daHera. “Le tariffe sono aumentate, di parecchio, lo sanno bene icittadini- scrive Bartolini in una nota- e guarda caso ilbilancio di Hera si chiude con un utile record”. Per l’esponente azzurro “e’ pazzesco, chissa’ cosa potra’pensare tutta quella gente che ha sudato sette camicie per pagarele bollette della multiutility”. Infatti “tutti i soldi pagatisono finiti per alimentare quel dividendo da nove centesimi adazione (+12,5% sul 2009) che, fra tutti, ha reso particolarmentecontenti i Comuni soci”, sottolinea Bartolini, che dunque invitaa dire chiaramente: “Le bollette di Hera diventano una sorta ditassa, si aumentano le tariffe, cosi’ a fine anno ci sono piu’dividendi e i Comuni intascano altre risorse dai cittadini”.Cosi’ in tempi di “vacche magre”, aggiunge Bartolini, lamultiutility “bastona i cittadini-utenti costretti a rivolgersiai servizi del monopolista”. Per questo invece di riconfermaregli amministratori “il cda andrebbe cambiato- manda a dire ilconsigliere regionale- cosi’ come andrebbe cambiata la modalita’di gestione di questa societa’ che, con i soldi prelevati dagliutenti romagnoli, finanzia operazioni in altri territori”. Contento a meta’, invece, Paolo Nanni, capogruppo Idv inProvincia di Bologna. Il tetto ai compensi dei consiglieri di

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AGENZIE

amministrazione di Hera e’ stato abbassato, come i dipietristichiedevano, ma per Nanni si poteva fare di piu’ “perche’ i 75.000euro dei consiglieri, senza incarichi operativi e per pocheriunioni all’anno- si legge in una nota- sono ancora tanti,eccome se sono tanti, anche se altre regioni in materiascialacquano alla piu’ non posso”.

(ER) 1^ MAGGIO. DI PIETRO: AUSPICABILE NON CI SIANO SPACCATURECGIL SI FA DEL MALE? “NOI STIAMO CON CHI DIFENDE LAVORATORI”

(DIRE) Bologna, 30 apr. - “In tempi di crisi e’ auspicabile chenon ci siano spaccature tra i sindacati, ma se ci sono non e’certo colpa dei lavoratori, ne’ dei sindacati che fanno il lorodovere, difendendoli”. Il leader nazionale dell’Italia deivalori, Antonio Di Pietro, oggi al Teatro delle Celebrazioni diBologna per un incontro, non ha alcun dubbio sulla scelta diessere nella piazza della Cgil domani per la festa del 1^ maggio.E risponde cosi’ a chi gli chiede se e’ vero, come ha dettoqualche giorno fa il candidato sindaco del centro sinistra aBologna, Virginio Merola, che la Cgil si sta facendo del male.“Noi siamo vicini ai sindacati come Fiom e Cgil che non si sonolasciati intimorire e che chiedono di rispettare quello che e’previsto dalla Costituzione”. E “spiace, invece, che ci sianosindacati che pensano di svendere i diritti fondamentali”,aggiunge Di Pietro. All’incontro organizzato dall’Idv al teatro di via Saragozza,“Le mani sulla citta’? Impedirlo e’ legittimo”, nel pomeriggiofanno la loro comparsa tutti gli esponenti del partito, e poiverso le quattro, arriva anche il candidato sindaco del centrosinistra, Virginio Merola. Tra gli ospiti c’e’ anche ilsegretario generale della Fiom di Bologna Bruno Papignani: “Sonoqui perche’ Di Pietro e’ vicino alle posizioni della Fiom- dice-e poi perche’ mio figlio Mikhail di 22 anni e’ candidato con luiper il quartiere Borgo Panigale”.