Rassegna stampa Cymichip 2009

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78 Esperienze febbraio 2009 L’ idea è geniale e come per tutte le idee geniali in molti si stanno chiedendo come sia stato possibile non pensarci prima. In fondo siamo circondati da microchip che ci legano alla banca o al supermercato e persino al nostro cane, identificandoci e rendendoci rintracciabili. Perché non pensare anche alla bicicletta? Luigi Menghini sorride, quando glielo si chiede a bruciapelo. «Per me è stato facile trasferire il concetto di “card” al mondo delle È un microchip, è distribuito in un kit assieme al suo software, è installabile direttamente sul telaio di qualsiasi bicicletta e crea un legame indissolubile fra il rivenditore, che può così rafforzare la propria immagine, e il cliente, che acquista, assieme alla bicicletta, la certezza di possedere un veicolo sicuro e protetto nel tempo. Il suo nome? Cymichip Manutenzione programmata: la sicurezza in un chip g Daniela Giacomelli biciclette. Sono un operatore del settore e so quanto sia difficile il rapporto che i rivenditori vivono con i loro clienti. La bicicletta esce dal negozio ed è nelle mani del cliente fino al momento in cui ritorna per un problema. Allora cominciano i guai: che bicicletta è stata venduta, perché ha un guasto, di chi è la responsabilità, a cosa serve la garanzia, eccetera, eccetera». I rapporti non progrediscono, diventa difficile creare forme di fidelizzazione e alla fine il cliente finisce con il lasciarsi sedurre dalle offerte speciali. Ed è qui che entra in gioco il Cymichip. La novità ideata e distribuita da Menghini Rappresentanze, è un chip di identificazione che crea un’associazione fra bicicletta e acquirente e fra questi e il rivenditore. I suoi scopi sono molteplici. «Collegare il Cymichip al telaio della bicicletta – spiega Luigi Menghini – significa innanzitutto rendere il prodotto immediatamente identificabile. Per il cliente, per il quale l’installazione del chip è assolutamente gratuita, il Cymichip è immediatamente riconoscibile come un antifurto molto efficace, ma questa è solo la prima impressione. Infatti, nel momento in cui il rivenditore installa il chip, il software abbinato e installato sul Pc del negozio, lo guida, attraverso opportune schermate, all’inserimento, non solo dei dati identificativi della bicicletta e del suo possessore, ma anche di una serie d’informazioni utili a redigere un programma di interventi di manutenzione in garanzia, ordinaria e straordinaria da eseguire in base al tipo di utilizzo della bicicletta. I dati inseriti nel programma vengono trasmessi a un server centrale ad accesso controllato, aperto a rivenditori e utenti finali, che all’avvicinarsi dell’intervento programmato L’esperienza di Cicli Hermes Nel negozio di Cicli Hermes di Vicenza, Roberto Romagnolo è entusiasta. Al suo attivo ha dieci installazioni su biciclette nuove e un’altra decina su biciclette rientrate in riparazione. «Abbiamo introdotto il computer in molte delle nostre attività - racconta - e l’adozione del Cymichip è stata del tutto naturale. Il kit prevede l’inserimento dei dati della bicicletta e del cliente in un paio di schermate del software abbinato, per le quali è sufficiente una minima esperienza informatica, mentre l’installazione è un “lampo”». L’uso pratico del Cymichip, secondo Romagnolo, si riassume facilmente: «Al momento della presentazione della garanzia, noi diamo al cliente un tagliando gratuito e quattro tagliandi a pagamento per altrettanti interventi di manutenzione in garanzia. Quando sta per scadere la data del tagliando, il server centrale della rete Cymichip invia automaticamente un e-mail al cliente invitandolo a presentarsi in negozio. Qui noi eseguiamo il nostro intervento sulla base di opportune tabelle di lavorazione e aggiungiamo un controllo generale dello stato della bicicletta. Se da quest’ultimo risulta la necessità di altri interventi, programmiamo la manutenzione straordinaria aiutando così il cliente a mantenere la bicicletta nelle migliori condizioni e a non incorrere in spiacevoli episodi di rifiuto di assistenza in garanzia da parte dei costruttori». Secondo Romagnolo, i clienti vedono inizialmente il Cymichip come un vero e proprio libretto di circolazione elettronico, ottimo come antifurto, grazie all’identificazione accurata della bicicletta, descritta in tutte le sue caratteristiche e personalizzazioni. «In seguito, - continua Romagnolo - il cliente ci confessa di non spiacersi del fatto che “qualcuno” lo richiami ai suoi doveri e gli ricordi gli interventi necessari per mantenere la bicicletta in buono stato. La nostra immagine ne esce molto migliorata...» Luigi Menghini, ideatore e distributore di Cymichip Roberto Romagnolo, uno dei soci, assieme a Radames e Roberto, di Hermes Bike and Parts di Vicenza

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Articoli dedicati a Cymichip pubblicati sulle riviste di settore nel corso del 2009

Transcript of Rassegna stampa Cymichip 2009

Page 1: Rassegna stampa Cymichip 2009

78

Esperienze

febbraio 2009

L’idea è geniale e

come per tutte

le idee geniali in

molti si stanno

chiedendo come sia

stato possibile non pensarci

prima. In fondo siamo

circondati da microchip che

ci legano alla banca o al

supermercato e persino al

nostro cane, identificandoci

e rendendoci rintracciabili.

Perché non pensare

anche alla bicicletta?

Luigi Menghini sorride,

quando glielo si chiede a

bruciapelo. «Per me è stato

facile trasferire il concetto

di “card” al mondo delle

È un microchip, è distribuito in un kit assieme al suo software, è installabile direttamente sul telaio di qualsiasi bicicletta e crea un legame indissolubile fra il rivenditore, che può così rafforzare la propria immagine, e il cliente, che acquista, assieme alla bicicletta, la certezza di possedere un veicolo sicuro e protetto nel tempo. Il suo nome? Cymichip

Manutenzione programmata: la sicurezza in un chip

g Daniela Giacomelli

biciclette. Sono un operatore

del settore e so quanto sia

difficile il rapporto che i

rivenditori vivono con i loro

clienti. La bicicletta esce dal

negozio ed è nelle mani del

cliente fino al momento in

cui ritorna per un problema.

Allora cominciano i guai: che

bicicletta è stata venduta,

perché ha un guasto, di chi

è la responsabilità, a cosa

serve la garanzia, eccetera,

eccetera». I rapporti non

progrediscono, diventa

difficile creare forme di

fidelizzazione e alla fine

il cliente finisce con il

lasciarsi sedurre dalle offerte

speciali. Ed è qui che entra

in gioco il Cymichip.

La novità ideata e

distribuita da Menghini

Rappresentanze, è un

chip di identificazione che

crea un’associazione fra

bicicletta e acquirente e

fra questi e il rivenditore. I

suoi scopi sono molteplici.

«Collegare il Cymichip al

telaio della bicicletta – spiega

Luigi Menghini – significa

innanzitutto rendere il

prodotto immediatamente

identificabile. Per il cliente,

per il quale l’installazione

del chip è assolutamente

gratuita, il Cymichip

è immediatamente

riconoscibile come un

antifurto molto efficace,

ma questa è solo la prima

impressione. Infatti, nel

momento in cui il rivenditore

installa il chip, il software

abbinato e installato sul

Pc del negozio, lo guida,

attraverso opportune

schermate, all’inserimento,

non solo dei dati

identificativi della bicicletta e

del suo possessore, ma anche

di una serie d’informazioni

utili a redigere un

programma di interventi di

manutenzione in garanzia,

ordinaria e straordinaria da

eseguire in base al tipo di

utilizzo della bicicletta. I

dati inseriti nel programma

vengono trasmessi a

un server centrale ad

accesso controllato, aperto

a rivenditori e utenti

finali, che all’avvicinarsi

dell’intervento programmato

L’esperienza di Cicli HermesNel negozio di Cicli Hermes di Vicenza, Roberto Romagnolo

è entusiasta. Al suo attivo ha dieci installazioni su biciclette

nuove e un’altra decina su biciclette rientrate in riparazione.

«Abbiamo introdotto il computer in molte delle nostre

attività - racconta - e l’adozione del Cymichip è stata del

tutto naturale. Il kit prevede l’inserimento dei dati della

bicicletta e del cliente in un paio di schermate del software

abbinato, per le quali è sufficiente una minima esperienza

informatica, mentre l’installazione è un “lampo”». L’uso

pratico del Cymichip, secondo Romagnolo, si riassume

facilmente: «Al momento della presentazione della

garanzia, noi diamo al cliente un tagliando gratuito e

quattro tagliandi a pagamento per altrettanti interventi

di manutenzione in garanzia. Quando sta per scadere la

data del tagliando, il server centrale della rete Cymichip

invia automaticamente un e-mail al cliente invitandolo

a presentarsi in negozio. Qui noi eseguiamo il nostro

intervento sulla base di opportune tabelle di lavorazione e

aggiungiamo un controllo generale dello stato della bicicletta. Se da quest’ultimo risulta la necessità di altri

interventi, programmiamo la manutenzione straordinaria aiutando così il cliente a mantenere la bicicletta

nelle migliori condizioni e a non incorrere in spiacevoli episodi di rifiuto di assistenza in garanzia da parte

dei costruttori». Secondo Romagnolo, i clienti vedono inizialmente il Cymichip come un vero e proprio

libretto di circolazione elettronico, ottimo come antifurto, grazie all’identificazione accurata della bicicletta,

descritta in tutte le sue caratteristiche e personalizzazioni. «In seguito, - continua Romagnolo - il cliente

ci confessa di non spiacersi del fatto che “qualcuno” lo richiami ai suoi doveri e gli ricordi gli interventi

necessari per mantenere la bicicletta in buono stato. La nostra immagine ne esce molto migliorata...»

Luigi Menghini, ideatore

e distributore di Cymichip

Roberto Romagnolo, uno dei soci, assieme

a Radames e Roberto, di Hermes

Bike and Parts di Vicenza

Page 2: Rassegna stampa Cymichip 2009

invierà automaticamente

un invito e-mail al

cliente perché preveda al

più presto il rientro del

veicolo in negozio per

la manutenzione».

Come strumento di

registrazione, il Cymichip

offre al negoziante un

plus: un metodo di lavoro

che si traduce in una

migliore organizzazione

dell’officina attraverso la

programmazione degli

interventi, distribuita nel

corso dell’anno, con una

riduzione sensibile dei

picchi stagionali. Al cliente

il Cymichip permette di

accedere al server per

diversi motivi: per esempio,

per tenere sotto controllo

i tagliandi e lo stato della

propria garanzia, ma anche

per poter recuperare l’intera

storia della manutenzione

della propria bicicletta in

caso di vendita. Questo

aspetto è particolarmente

interessante perché rende

la bicicletta con Cymichip

più affidabile e quindi più

interessante per l’acquirente

nel mercato dell’usato. z

L’esperienza di Iaccobike di SassuoloAlla Iaccobike di Sassuolo, Davide Castelli è convinto che Cymichip sia soprattutto un ottimo strumento di manutenzione perché invita rivenditore e cliente a una sistematicità e a forme di automatismo che si risolvono in una programmazione “intelligente” degli interventi in garanzia prima e di quelli necessari poi per mantenere la bicicletta in buone condizioni. «Siamo giovani, – puntualizza Davide Castelli – il computer non ci fa paura e lo strumento elettronico ci costringe ad avere metodo. Quando poi diventa un modo per recuperare i clienti di altri rivenditori che non offrono questo omaggio e soprattutto per fidelizzarli alla nostra officina, il costo del kit diventa semplicemente un investimento, per un ritorno d’immagine subito e un ritorno economico nel tempo».

Iaccobike di Sassuolo (Mo)

Cicli Hermes di Vicenza

L’esperienza di Doctor Bike di Boffalora (MI)

Massimo Calcaterra è stato tra i primi a credere nelle potenzialità di Cymichip ed ha iniziato a installarlo tra settembre e ottobre 2008. Oramai ha al suo attivo 75 biciclette con Cymichip, tra nuove e riparate, e il suo negozio offre, con l’acquisto di una bicicletta fornita di chip, quattro controlli gratuiti, mentre viene installato gratuitamente sulle biciclette sottoposte a manutenzione.«Cymichip risolve il problema della storia della bicicletta, dei componenti che sono stati installati e da chi sono stati montati. È un elemento di tutela per il rivenditore e garanzia sui prodotti venduti e sugli interventi che vengono eseguiti». Calcaterra evidenzia fattori positivi e negativi: «L’unico inconveniente nel montare Cymichip è la perdita di tempo iniziale, circa una ventina di minuti, perché

bisogna fissare il chip alla bici e inserire i dati nel computer, ma questo tempo viene ampiamente ricompensato nel futuro. Cymichip automaticamente avvisa i clienti, tramite sms o email, che è arrivato il momento di un controllo, oppure che la bicicletta è pronta per il ritiro e si ha sempre sottocontrollo l’esatta situazione di ogni cliente. Alcuni acquirenti erano preoccupati per l’aumento di peso della bici, ma Cymichip pesa solo 3 g e mi sono procurato una pesa digitale per dimostraglielo».

L’esperienza di Giangi’s Bike di Erbusco (BS)Gianluca Romano, detto Giangi, gestisce un negozio di sua proprietà e punta soprattutto a sviluppare il lavoro come centro assistenza, di cui ha già le credenziali per quasi tutti i marchi di forcella. Da ottobre il suo negozio fornisce biciclette provviste di Cymichip, inserito nel tubo reggisella, e già una trentina di biciclette sono in circolazione con questa piccola novità tecnologica. Inoltre quando vecchi clienti si presentano per una revisione, ora puntualmente propone di inserire Cymichip.«Il problema è che non sempre si riescono a ricordare tutti i clienti, – spiega Giangi - Cymichip è un buon sistema per memorizzare tutti gli acquirenti e la storia delle loro biciclette. È ancora presto per stabilire se il costo di Cymichip è ricompensato a breve termine, ma sicuramente non è una spesa eccessiva, considerando anche che un negozio di biciclette non ha grandi investimenti in nuovi macchinari o tecnologie, perciò è un piccolo investimento con un riscontro decisamente positivo nell’ambito dell’organizzazione del lavoro. Diamo sicuramente un’immagine più professionale al cliente che nel negozio trova un ambiente amichevole ma nel contempo serio e affidabile perché vengono annotati tutti i lavori fatti sulle bici».

Massimo

Calcaterra

titolare

del negozio

Doctor Bike

di Boffalora

Ticino (MI)

Gianluca Romano,

titolare Gangi’s Bike

di Erbusco (BS)

Page 3: Rassegna stampa Cymichip 2009

16

Protagonisti

»

«

«Se avessi avuto

la bacchetta

magica non

avrei potuto

fare di meglio!

Il servizio CymiChip mi è

piaciuto da subito – afferma

Gilberto Gentilli – perché è

innovativo e può davvero

mettere in pratica i tanti

temi sulla sicurezza che su

Bicitech e nei vari convegni

ho divulgato fino a oggi. Mi

piace paragonare il servizio

CymiChip a scoperte nel

campo medico come il

termometro per misurare la

temperatura corporea o la

radiografia per diagnosticare

le fratture ossee. Scoperte

indispensabili ai fini

diagnostici. Sono convinto

g Marzio Di Marzio

L’avvocato Gentilli ha scoperto CymiChip

giugno 2009

A pochi mesi dalla sua nascita, il sistema CymiChip è stato accolto da oltre 30 negozianti che stanno proponendo ai loro clienti un nuovo modo di lavorare, in grado di garantire sicurezza del prodotto e tutela legale. Ed è proprio da quest’ultima esigenza che nasce l’accordo tra Luigi Menghini – ideatore del sistema - e l’avvocato Gentilli, che da anni promuove il tema della sicurezza e della qualificazione professionale dei rivenditori

che tra qualche anno

parleremo di CymiChip come

di un’idea epocale nel campo

della sicurezza del prodotto,

della qualificazione della

professionalità del rivenditore,

della fidelizzazione del

cliente finale e di tante altre

funzionalità. CymiChip

è in grado di fare una

sorta di “radiografia delle

ossa”: dalla nascita della

bicicletta, ai cambiamenti dei

componenti che avvengono

negli anni, ai programmi di

manutenzione effettuati, ai

passaggi di proprietà, fino

alla sua morte. Ne sono

semplicemente entusiasta!».

«A pochi mesi dalla sua

nascita, con circa 30

negozianti che stanno usando

il sistema Cymichip – spiega

a Bicitech Luigi Menghini,

ideatore del servizio –

è venuto il momento di

aggiungere un tassello

importante: la tutela legale.

Ecco perché – continua

Menghini – sono passato

alla fase due del progetto

CymiChip. Ho preso contatti

con l’avvocato Gilberto

Gentilli, maggiore esperto del

settore, col quale è stato facile

condividere i concetti relativi

alla sicurezza del prodotto

e alla necessità di dover

svolgere una azione forte

per poter operare in questo

mercato con nuove regole,

avuto grandi opportunità

di qualificarsi sul mercato.

L’iniziativa CymiChip,

insieme con Bicigroup,

può certamente cambiare

le vecchie regole del gioco.

«Senza dubbio – ci conferma

Gentilli – ma attenzione:

CymiChip e Bicigroup

porteranno vantaggi solo a

coloro che condivideranno

le nuove regole del mercato,

dettate tra l’altro dalla

normativa europea. Coloro

che invece non avranno

capito che sta avvenendo

un grande cambiamento,

ne rimarranno fuori». z

che tutelino il meccanico

rivenditore e gli permettano

di fidelizzare maggiormente il

suo rapporto col cliente finale.

Con lui abbiamo raggiunto

un accordo secondo il quale

il servizio CymiChip si

avvarrà della sua consulenza

legale: consulenza legale

alle attività di CymiChip,

ma anche ai rivenditori e

fornitori clienti del servizio

che ne avranno necessità».

Dunque CymiChip impone

al mercato un nuovo modo

di lavorare, soprattutto per

la categoria dei rivenditori

che fino a oggi non hanno

CymiChip e Bicigroup

porteranno vantaggi

solo a coloro che

condivideranno le nuove

regole del mercato,

dettate tra l’altro dalla

normativa europea.

Coloro che invece

non avranno capito

che sta avvenendo un

grande cambiamento,

ne rimarranno fuori

Bicigroup e CymiChip insieme per la qualificazione del rivenditoreCertificazione di proprietà, di manutenzione e di garanzia; deterrenza contro il

furto; certificazione data di acquisto e storico del prodotto; controllo dei lavori

effettuati; garanzia dei lavori svolti dal negoziante; manutenzione programmata;

trasferimento di proprietà del prodotto: sono questi i servizi esclusivi che CymiChip

è in grado di offrire oggi all’utente finale attraverso i meccanici rivenditori. Si tratta

di un semplicissimo chip che, inserito all’interno della bicicletta, è in grado di

monitorare il suo “ciclo di vita” e tutti gli interventi effettuati su di essa.

Un vero e proprio deterrente al fai da te, causa spesso di rotture e conseguenti

gravi incidenti, ma anche uno strumento innovativo che permette al negoziante di

fidelizzare il rapporto col suo cliente, garantendogli sicurezza e affidabilità.

Per tutti questi motivi, Bicigroup ha deciso di affiancare al suo progetto di

qualificazione dei rivenditori un partner ideale come CymiChip, offrendo a tutti i

Negozianti Clienti Installatori CymiChip l’iscrizione gratuita a Bicigroup per il primo

anno. Grazie a questo accordo, tutti i clienti rivenditori CymiChip avranno inoltre la

possibilità di confrontarsi all’interno del Social Network di Bicigroup –

http://bicigroup.ning.com – con l’ideatore del progetto, Luigi Menghini, e il suo

consulente legale, avv. Gilberto Gentilli.

«»

A pochi mesi dalla sua nascita,

con circa 30 negozianti che

stanno usando il sistema

Cymichip, è venuto il momento

di aggiungere un tassello

importante: la tutela legale

Gilberto Gentilli,

consulente legale Cymichip

Luigi Meneghini, ideatore

e distributore Cymichip

Page 4: Rassegna stampa Cymichip 2009

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Abbiamo intervistato

Marco Ricci,

amministratore della

Goo S.r.L. che ci ha

parlato di questo

innovativo progetto di inserire

CymiChip nei telai Parkpre.

Parkpre ha stipulato un

accordo con Menghini

(responsabile del

servizio CymiChip), per

inserire il suo microchip

all’interno dei telai?

«Menghini ci ha lanciato la

sfida e noi l’abbiamo accolta

con piacere. A noi piace

scommettere su tutto ciò

che è innovazione e inserire

CymiChip all’interno dei telai

in modo tale che permetta ai

nostri clienti di ottenere un

servizio mai visto fino a oggi,

ci è sembrata una caratteristica

veramente rivoluzionaria.»

Che cos’è CymiChip

e come funziona?

«Questo “sistema” lo possiamo

definire un certificato di

proprietà elettronico oppure

g Matteo Luteriani

Parkpre: produrremo i primi telai con CymiChip integratoA partire da luglio Parkpre sarà la prima azienda a produrre e vendere biciclette con un microchip inserito nel telaio: ciò permetterà il monitoraggio costante della vita e della manutenzione della bicicletta stessa

Protagonisti

giugno 2009

uno speciale antifurto

o ancora, un sistema di

monitoraggio tecnico della

bicicletta. In realtà tutte e tre le

cose messe insieme sono vere:

CymiChip è sicuramente una

maggiore garanzia per il cliente

che avrà una serie di vantaggi

tutti da provare. Uno per tutti?

Sul web il cliente potrà avere

in tempo reale la situazione

aggiornata sullo stato di

manutenzione della sua bici,

con tutte le specifiche su ogni

singolo intervento. Il processo

si basa su un semplice

software che verrà fornito solo

ai concessionari Parkpre;

una volta acquistato il telaio, il

concessionario potrà registrare

il prodotto abbinandolo con

i dati del cliente attivando

una card personale: una

sorta di immatricolazione

della bicicletta.»

Quali servizi e vantaggi

dà al cliente avere un

telaio con CymiChip?

«CymiChip conterrà tutte

le informazioni tecniche, il

processo di vita, la garanzia e

la manutenzione del prodotto

nel tempo, legandolo al suo

proprietario. I clienti saranno

costantemente aggiornati

tramite sms o email sulle

revisioni programmate, che

permetteranno di estendere

la garanzia fino a un totale

di ben 4 anni reali. Inoltre, in

caso di furto, i clienti potranno

rintracciare il telaio grazie a

CymiChip che è univoco e

non duplicabile; direi proprio

una bella sicurezza, no? E non

dimentichiamo l’opportunità

più importante: il cliente

non avrà nessun costo

aggiuntivo per avere tutti

questi vantaggi. Questi ultimi

non saranno appannaggio

solo dei clienti, ma anche

dei concessionari: CymiChip

è uno strumento che

permetterà, dopo la vendita,

di instaurare un rapporto

continuo e perfetto con il

cliente, fornendo una nuova

professionalità nell’assistenza

e nella manutenzione del

prodotto stesso e cosa più

importante, garantire che il

prodotto acquistato manterrà

nel tempo efficienza,

funzionalità e valore attraverso

le certificazioni svolte.»

Quando entreranno

in produzione?

«I telai saranno pronti a

partire dal mese di luglio.»

Insomma una vera

rivoluzione nel mondo

della bicicletta: come

comunicherete un

evento così significativo

ai negozianti?

«La comunicazione avverrà

attraverso i media di settore,

le newsletters, i rappresentanti

e poi i nostri mezzi di

comunicazione interna

all’azienda, e per finire, il

passaparola tra i clienti, che è

sempre la miglior pubblicità.»

Quali sono gli sviluppi

per il futuro?

«Parkpre è un’azienda

costantemente in crescita

che ha fatto del progresso

la sua parola d’ordine:

attenti alle esigenze dei

clienti, abbiamo preferito

buttarci sul made in

Italy per poi passare alla

personalizzazione del

prodotto (verniciatura e su

misura) e infine la nuova

proposta, di rendere ancora

più unici i nostri telai con

l’integrazione del CymiChip.

Le sfide ci piacciono e

speriamo che il futuro ce

ne serbi delle nuove!» z

Marco Ricci, AD Parkpre

Page 5: Rassegna stampa Cymichip 2009

Perché ha scelto Cymichip? Per due ragioni, principalmente: volevo sentirmi le spalle più coperte e perché penso che Cymichip possa dare fiducia al consumatore finale.

“Sentirsi le spalle più coperte”? Che cosa intende? Purtroppo, poco prima di conoscere Luigi Menghini e Cymichip ho avuto un problema di garanzia con una Full di un anno, usata forse quattro volte. Il perno che tiene

g Claudia Vianino

Per tutelarmi legalmente

settembre 2009

il basculante dell’ammortizzatore si è sfilato durante una discesa. Il cliente è caduto e si è fatto male, non gravemente per fortuna. Io mi sono rivolto prima alla mia assicurazione e poi al produttore della bici, per il risarcimento danni. L’assicurazione mi ha risposto che non copriva simili sinistri; il produttore mi ha detto, in poche parole, che se il perno si era sfilato, non era colpa sua. Alla fine ho aggiustato la situazione con gran

soddisfazione del cliente: gli ho sostituito l’intera bici, con una di qualità molto superiore.

E se avesse montato Cymichip su quella bici? Intanto, avrei caricato tutti i dati di manutenzione sul chip: il cliente avrebbe ricevuto un sms che lo avvisava, quando scadeva “il tagliando” e io, manutenendo la bici, mi sarei accorto del perno lasco. Se poi lui decideva di non portarmi il mezzo, mi avrebbe scaricato

da ogni responsabilità in caso di inconvenienti. È impossibile avvisare tutti i clienti, quando scadono i tagliandi, ma con Cymichip oggi, lo posso fare.

È difficile da usare o da installare?Ma no! Bisogna solo dedicargli qualche ora di tempo, ma all’inizio. Anche una persona con poche conoscenze informatiche può lavorarci da subito.

Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili?Nell’immediato, sottolinerei la programmazione del lavoro, la gestione dei tagliandi di garanzia, lo storico degli interventi. È un modo per dare un servizio al consumatore e oggi, solo il servizio può fare la differenza. Il cliente è più tutelato anche dai furti: i dati del proprietario confluiscono in una banca dati nazionale per cui dalla Sicilia al Veneto, possiamo verificare se una bici è rubata. Per me, se offri Cymichip, fai capire subito al cliente come lavori: dai una garanzia di qualità, perché pensi, innanzitutto, alla sua sicurezza. z

Perché ho scelto CymiChip...

Nome: Ferronato Cicli

Indirizzo: Viale Italia 127/A, Creazzo (VI)

Telefono: 0444 021726

Sito internet: www.ferronatocicli.com

Titolari: 1

Anno di nascita: Il negozio ha solo un mese, a causa del trasloco

forzato per lavori stradali effettuati davanti alla sede precedente

Attività: Vendita e riparazione biciclette e accessori per

corsa, mtb, city, trekking, bambino. Abbigliamento ciclo.

Numero vetrine: 4

Dimensioni: 145 mq vendita, 150 mq magazzino

Marchi trattati: Lee Cougan, Tecnobike, Carrera, Orbea…

Iniziative collaterali al negozio: Supporto tecnico alla società

sportiva dilettantistica S.C.Palladio 1973, Cat. dalla G1 alla G6

«Non entrerò nel merito della questione legale, perché non conosco tutti i dettagli di questo caso, posso però affermare che, se Cymichip fosse stato installato sulla bicicletta venduta dal signor Ferronato, le cose potevano andare diversamente. Cymichip avrebbe prodotto lo storico (io lo chiamo «il sentiero di carta») della bicicletta. I documenti avrebbero evidenziato se, per esempio, il cliente aveva portato il mezzo in negozio

per la manutenzione periodica, se il perno era stato controllato nello specifico e così via. Insomma, Cymichip avrebbe potuto rappresentare un buon punto di partenza per comprendere l’accaduto e dunque attribuire responsabilità, oneri e doveri. Si sarebbe magari scoperto che l’ammortizzatore era stato interamente revisionato dal rivenditore e dunque, la causa dell’incidente poteva essere imputabile a un intervento esterno o a un difetto di fabbricazione del componente, sollevando il nostro meccanico dalle responsabilità del caso. Attenzione però: Cyimichip non deve essere visto soltanto come un alleato per vincere battaglie legali. È soprattutto uno strumento utile a tutta la filiera.Voglio infine precisare che il 22 marzo 2002, è entrato in vigore in Italia il Decreto Legislativo recante attuazione della Direttiva 1999/44/CE che regola alcuni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo, sia nuovi sia usati. La novità principale sta nel fatto che il venditore oggi risponde direttamente al consumatore per eventuali difetti del bene».

L’opinione dell’avv. Gilberto Gentilli

26

Massimo Ferronato di Ferronato Cicli

Page 6: Rassegna stampa Cymichip 2009

90

Tavola rotonda

90

Travolti dallo tsunami

degli incentivi

g Gianni Lombardo

settembre 2009

Dopo un avvio d’anno piuttosto faticoso, “la voglia di bicicletta” è tornata a prevalere e con essa sono emersi problemi vecchi e nuovi alcuni dei quali sono stati affrontati nella tavola rotonda tenuta a Milanoil 6 luglio da Bicitech con il coinvolgimentodi produttori o distributori di bici completee componenti, rivenditori, tecnici esperti di sviluppo prodotto, associazioni di categoria e del cliente fi nale

Page 7: Rassegna stampa Cymichip 2009

91settembre 2009

Page 8: Rassegna stampa Cymichip 2009

92

Tavola rotonda

accreditati attraverso i

produttori/importatori

ed elencati in apposite

liste, periodicamente

aggiornate, redatte

dall’ANCMA e CEI-CIVES.

La cifra stanziata di 8,75

milioni di euro, destinata

anche ai ciclomotori

“ecologici” per cui era

comunque necessario

rottamare un veicolo euro

0 o euro 1, è stata esaurita

in poche settimane in

massima parte grazie

alla richiesta di bici.

Nonostante ciò gli incentivi

hanno lasciato un lungo

strascico di discussioni

di cui la nostra tavola

rotonda ha offerto un

interessante spaccato.

Gli incentivi come strumento di promozionePer la prima volta la

bicicletta ha usufruito

di un incentivo diretto

all’acquisto, se si trascura

un unico precedente

che prevedeva però

la rottamazione di un

ciclomotore “inquinante”.

Proprio per la complessità

delle pratiche di

rottamazione di un

veicolo registrato, a cui

i rivenditori di bici non

erano avvezzi, l’iniziativa

ebbe scarsissimo seguito.

Questa volta invece,

come sottolinea Fulvio

Acquati, General Manager

di Deda Elementi, «gli incentivi sono stati concessi dal ministero dell’ambiente, quindi vanno letti nell’ottica di una educazione alla mobilità più moderna e la bici ha detto e ha moltissimo da dire in tal senso. I sistemi educativi di un paese sono il metro di misura della qualità e del futuro di quel paese.Se noi non ci battiamo perché nelle scuole si insegni a guidare bene, ad andare bene in bici, a rispettare i segnali, a capire quelli che sono i rischi ad andare per

Il tema che ha

maggiormente

stimolato la discussione

è stato quello relativo

all’accordo stipulato nel

mese di aprile 2009 tra il

Ministero dell’Ambiente e

della Tutela del Territorio

e del Mare, l’ANCMA

(Associazione Nazionale

Ciclo Motociclo e

Accessori) e la CEI CIVES

strada, difficilmente potremo demandare queste responsabilità alle famiglie o alle scuole guida. Ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia dedicata all’insegnamento dell’educazione stradale. È giusto che lo stato utilizzi il denaro dei contribuenti per indirizzarlo verso quegli stili di vita che ritiene più consoni alla comunità. Ritengo che per la comunità sia più che giusto se la gente utilizza di più la bici, non solo il sabato e la domenica, ma anche nei giorni feriali come accade nelle grandi città europee».L’uso e la diffusione

della bici, inserita in

quel contesto di mobilità

sostenibile sempre più

invocata dai nostri centri

cittadini, sembra quindi

una delle motivazioni

prime dell’adozione

di questo strumento

straordinario, anche se,

Lorenzo Taxis

(Direttore Marketing

e Comunicazione Gruppo

Campagnolo)

…dovrebbe prima crearsi una maggiore cultura verso la bici e poi fare gli incentivi come un ulteriore modo per promuovere le vendite…

(Comitato Elettrotecnico

Italiano-Commissione

Italiana Veicoli Elettrici

Stradali) per l’erogazione di

incentivi statali all’acquisto

di biciclette e biciclette

a pedalata assistita.

L’incentivo previsto è

stato del 30% del prezzo

d’acquisto (iva inclusa)

fino a un massimo di 700

euro. I modelli soggetti a

incentivo sono stati quelli

indicati in un apposito

elenco a “prezzo bloccato”

per la durata dell’intero

accordo. L’accesso agli

incentivi è stato riservato

solo a quei rivenditori

…l’art 87 dell’unione europea dice che quando si fanno degli incentivi commerciali di questo tipo bisogna garantire tutti gli operatori di mercato senza alcuna discriminazione

settembre 2009

Luca Brischetto

(Export Manager Europe

N.V. Race Productions)

Francesco Chichi

(Direttore tecnico 2 EffeLab,

studio che opera nella

progettazione e nel testing

dei componenti ciclisti)

…per quella che è l’attuale normativa europea di sicurezza, il rivenditore, essendo l’ultimo operatore professionale della catena, non può permettersi di non conoscerla

Fulvio Acquati

(Managing Director

Deda Elementi)

… ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia di insegnamento per l’educazione stradale… e come insegni ai bambini ad andare in bici, con le diapositive?

Page 9: Rassegna stampa Cymichip 2009

93

sicurezza, cosa che oggi non

è assolutamente garantita».

Non tutti però ritengono

che lo strumento

dell’incentivo come stimolo

delle vendite possa essere

un valido contributo

alla promozione del

settore pur riconoscendo

che grazie a essi, si è

diffusamente parlato di bici

su media non specializzati

come i telegiornali o i

quotidiani sia economici

che d’opinione. Luca

Brischetto, Export

Manager Europe di

Ridley, sostiene «che

non si possa cambiare

così tanto la cultura della

mobilità solo dando alle

persone l’opportunità di

acquistare “in saldo”. Da

che mondo è mondo, i saldi

concentrano le vendite nei

periodi a loro dedicati, non

sempre sono indirizzati all’

agevolare gli acquisti da

parte dell’ utente finale,

se questo non è attento.

Servono indubbiamente a

svuotare i magazzini delle

aziende e dei negozi, ma

non rappresentano mai

una soluzione strutturale,

tanto è vero che devono poi

essere ripetuti ogni anno.

L’esempio è avvenuto anche

a seguito di questi “eco-

incentivi” : non si è creato

alcun volano vendite, anzi,

terminata l’incentivazione,

i molti scontenti, rimasti

a mani vuote, che, in

precedenza, avrebbero

magari acquistato la

bicicletta, senza incentivi,

hanno deciso di lasciar

perdere ed aspettare i

nuovi promessi incentivi

del prossimo autunno».

Il rischio che l’incentivo

diventi strutturale è

presente in diversi

interventi. In particolare si

teme che operando in un

settore vergine a questa

tipologia di strumenti

sia abbastanza normale

registrare un primo impatto

positivo. Ma l’incentivo

è come una droga, se si

prolunga il suo uso nel

tempo non se ne può

più fare a meno, così

come accaduto in altri

settori dell’automotive.

Da annotare anche

aggiunge Lorenzo Taxis,

Direttore Marketing e

Comunicazione Gruppo

Campagnolo, «La

valutazione del momento

in cui sono stati erogati

questi incentivi è molto

importante. Credo che al di

là di un’azione di lobbing

fatta dall’ANCMA, a livello

governativo, il momento

di assoluta flessione

generale dell’economia

e dei mercati abbia dato

un impulso aggiuntivo.

Anche se la settimana

scorsa con la ventilata

possibilità di decurtare

punti dalla patente per le

infrazioni al codice della

strada commesse da ciclisti,

è stato dato un segnale

opposto. Occorre infatti

tener presente la mancanza

di infrastrutture delle

nostre città a differenza

di quanto accade nel nord

Europa dove esiste grande

disponibilità di piste

ciclabili. Le istituzioni

dovrebbero cercare in

primo luogo di creare le

condizioni affinché chi va

in bici usufruisca di una

condizione di assoluta

l’osservazione di

Francesco Chichi,

partner di 2EffeLab, che

segnala, dal suo personale

osservatorio, il rinnovato

interesse di alcune aziende

a «sviluppare prodotti

non per la mtb o la bici

da corsa, ma per le city

bike. Anche osservando

le reazioni dei negozi,

abbiamo capito che questa

campagna è servita a

far entrare nel mercato

la city bike di media

alta gamma che in Italia

non aveva domanda».

Aggiunge Lisa Colombelli,

Pierangelo Liotto

(titolare Cicli Liotto)

… Abbiamo dovuto chiamare i clienti e spiegare che erano finiti i soldi. Per noi è stato un grave problema

Lisa Colombelli

(Customer Service Relation

Manager Vittoria)

… Molti utilizzano i marciapiedi per andare in bici e le piste ciclabili sono vuote. Servirebbe maggior cultura

Customer Service Relation

Manager di Vittoria:

«…molti negozi hanno

avuto un incremento

dell’affluenza di pubblico

superiore rispetto al

passato. In molti casi la

clientela tipo è stata la

famiglia che, in assenza di

incentivi, avrebbe optato

per la grande catena

specializzata o la GDO e

che, in questo caso, ha

scelto i negozi di ciclismo».

settembre 2009

…L’ideale sarebbe stato essere messi a conoscenza degli incentivi, prima dei nostri clienti

Diego Monaco

(titolare Eurobike

di Cusano Milanino, Mi)

Alessandra Lanzini

(responsabile Bicigroup)

…Tutti sono d’accordo nell’affermare che il settore si è mosso.Le critiche non sono state fatte agli incentivi ma alla gestione

Page 10: Rassegna stampa Cymichip 2009

94

Tavola rotonda

settembre 2009

Positivo anche il giudizio di Marco Burroni,

Direttore Commerciale

di Atala, che sottolinea la pubblicità di cui il settore ha potuto usufruire, nonché l’effetto traino che gli incentivi stanno ancora esercitando sul mercato.

La gestionedegli incentiviSe gli incentivi vengono da quasi tutti i presenti ritenuti uno strumento in grado di “portare ossigeno ai negozi”, le critiche sono però praticamente unanimi sulla loro applicazione pratica. È sufficiente a tale proposito scorrere alcune testimonianze.Pierangelo Liotto, titolare

della Cicli Liotto di

Vicenza, nella duplice veste di produttore e rivenditore, afferma con calore: «…

Abbiamo dovuto scontentare

un sacco di persone.

Abbiamo preparato i listini

di circa 60 modelli di bici

dalla piccolina del bambino

di 2 anni a quella più costosa

e alla fine non siamo stati

inseriti nella lista dei marchi

preparata dall’ANCMA. Ci

avevano detto che saremmo

stati inseriti dopo 10 giorni

ma alla fine non è stato

possibile perché i fondi

si sono esauriti e così ci

siamo ritrovati con 150 bici

invendute. A quel punto

abbiamo dovuto chiamare i

clienti e spiegare che erano

finiti i soldi e per noi è

stato un grave problema»

Altro motivo di scontento è rappresentato dalle modalità di comunicazione adottate, come riferisce Diego

Monaco, titolare Eurobike: «siamo venuti a conoscenza

degli incentivi leggendo i

giornali, praticamente in

contemporanea con il nostro

cliente. Ciò ha complicato

anche la preparazione dal

punto di vista del sistema

informatico che prevedeva

il non facile reperimento di

una chiavetta per l’accesso.

Il traffico in negozio è stato

positivo ma non siamo

stati in grado di soddisfare

che il dieci per cento della

richiesta. Lavoriamo con

Cinelli, Bottecchia, Carraro,

Cervelo, Kube e Passoni

e tutte ci hanno dato la

comunicazione quando

la notizia era già giunta

all’utente finale. Sarebbe

stato utile partire prima».

Negativa anche la scelta del momento in cui sono stati rilasciati gli incentivi che per molti non ha tenuto conto della stagionalità di un prodotto che normalmente ha minori difficoltà di vendita a primavera rispetto all’autunno.Una efficace sintesi delle difficoltà incontrate si trova nelle parole di Alessandra

Lanzini, responsabile

Bicigroup, associazione di rivenditori che nel suo forum ha rappresentato un efficace termometro degli umori e delle opinioni di chi si è trovato a operare in prima linea nei giorni più caldi del mercato spesso privo dei necessari supporti di gestione.

«Gli incentivi sono serviti a dare vivacità al settore e da questo punto di vista sono stati visti positivamente dai nostri soci. Le lamentele che sono state espresse nel forum possono così riassumersi:- la comunicazione arrivata in ritardo ai negozianti- la stagionalità sbagliata- il sistema informatico sempre bloccato, al punto che molti non sono riusciti a inserire le loro pratiche- i fondi esauriti molto presto- la notizia della seconda trance di incentivi data

Pietro Nigrelli

(Responsabile settore

ciclo ANCMA)

…Ho cavalcato quello che definisco lo tsunami-incentivi come la grande voglia degli italianidi biciclette

David Maddalena

(titolare Cicli Maddalena

di Vicenza)

…Sarebbe stato meglio permettere all’utente finale di detrarre dalle tasse il costo della bici, dietro fattura del negoziante

Graziano Beltrami

(socio Beltrami TSA)

…L’incentivo sembra sia diventato un saldo che si ripete due volte l’anno. Cercate però di metterli in momenti morti: ci saranno i periodi dei saldi e quelli della produzione normale

Marco Burroni

(direttore vendite Atala)

… gli incentivi sono stati un ricostituente per il mercato ed hanno provocato molta comunicazione positiva

con largo anticipo e che sta bloccando le vendite dei nostri soci»

A questi temi ha dato una prima risposta Piero

Nigrelli, responsabile

settore ciclo dell’ANCMA il cui intervento ha innanzitutto richiamato l’excursus storico della legge, i suoi precedenti conclusi senza successo e con buona parte dei

Page 11: Rassegna stampa Cymichip 2009

95settembre 2009

fondi ancora da spendere.

Il nuovo ministro si è

proposto di promuovere

la bicicletta semplificando

le modalità d’accesso con

l’eliminazione dell’obbligo

di rottamazione,

l’equiparazione dello

sconto e altri suggerimenti

applicativi voluti dalla

propria segreteria tecnica.

«L’ANCMA - aggiunge

Nigrelli, - si è così trovata

a gestire qualcosa che non

aveva pensato nei termini

in cui è stata realizzata,

né per l’entità dello sconto

accordato né per i tempi di

lancio sul mercato. Doveva

anzi partire a febbraio

ma, difficoltà interne al

ministero, l’hanno fatta

slittare ad aprile».

Relativamente al problema

della comunicazione

ai negozianti e della

criticità emersa nella

gestione del sistema

informativo, la posizione

di Nigrelli appare chiara:

«Mi rendo conto che

all’inizio molti sono

rimasti esclusi, e che siano

state favorite le aziende

associate. Nel momento

in cui c’è stato il decreto

COMUNICATO ANCMAMODALITÀ DI PAGAMENTO

Si è avuto un incontro tra ANCMA e Ministero dell’Ambiente

con importanti e interessanti prospettive sul fronte ecoincentivi.

La notizia certamente più attesa è quella che conferma

una nuova campagna di incentivi per le biciclette con

un nuovo fondo di circa 7 milioni di euro al netto delle

pratiche in lista d’attesa. Presumibilmente i nuovi incentivi

decorreranno nella seconda metà di settembre 2009.

Riassumendo, sono confermati i nuovi fondi più i fondi

necessari a pagare le fatture emesse fino al 13 di maggio per

tutti coloro che registreranno le fatture sul sistema in modalità

“lista d’attesa”. Il termine è scaduto lo scorso 25 giugno.

I tempi di pagamento.

1) Pratiche validate ad aprile 2009: pagamento

fine luglio/primi di agosto 2009.

2) Pratiche validate a maggio 2009: pagamento

fine agosto/primi di settembre 2009.

3) Pratiche in lista d’attesa: pagamento a

fine settembre/primi di ottobre 2009.

Parte dei nuovi incentivi

andranno a sanare

situazioni create dal cattivo

funzionamento del sistema.

A settembre, quando sarà

replicata la campagna,

il sistema informatico

sarà non potente ma

potentissimo, strutturato

per la richiesta dei

negozi. A questo proposito

domenica 20 settembre

durante la fiera di Milano

si terrà un convegno

dedicato a tutti i rivenditori

italiani per spiegare

passo dopo passo i nuovi

procedimenti per inserire la

pratica in pochi minuti».

Gli aspetti discriminatoridegli incentiviUna delle critiche più

forti che è stata sollevata,

nel corso dell’incontro,

alla campagna di

incentivazione è stata

quella di una infrazione

nell’applicazione del

decreto all’art. 87

dell’Unione Europea che,

seppur con alcune deroghe,

dichiara che «…sono

incompatibili con il mercato

comune, nella misura in

cui incidano sugli scambi

tra Stati membri, gli aiuti

concessi dagli Stati, ovvero

mediante risorse statali,

sotto qualsiasi forma che,

favorendo talune imprese

o talune produzioni,

falsino o minaccino di

falsare la concorrenza».

Luca Brischetto di

Ridley sostiene a tale

proposito che è da ritenersi

discriminatorio l’aver

escluso dall’elenco delle

aziende ammesse agli

incentivi quelle europee

che operano sul territorio

italiano senza avvalersi di

distributori locali ma in

forma diretta con partita

iva estera. Opinabile poi,

sempre secondo Brischetto,

il far rientrare tra i modelli

da eco-incentivare anche le

costose bici di alta gamma

dal prezzo di diverse

del ministro dell’Ambiente

ho avvertito tutti, per cui

nella prima settimana,

gli incentivi sono stati

utilizzati da coloro i quali

vendono marchi di associati

ANCMA; dalla seconda

settimana sono stati inseriti

anche gli altri costruttori

non associati con i loro

rivenditori con conseguente

crescita esponenziale.

Abbiamo registrato

fino a 4500 partite iva

che hanno aderito al

sistema degli incentivi

contemporaneamente,

il che vuol dire tutti

i negozi di Italia. La

precedente esperienza

aveva interessato solo 100

negozi e pur avendo usato

un moltiplicatore 10/15,

nessuno poteva immaginare

l’entità del fenomeno così

come si è concretizzato,

complice anche la bella

stagione. Riguardo al

sistema informatico è

evidente che i dati in nostro

possesso erano sbagliati.

Tutti noi abbiamo colpa e

responsabilità su questo.

Avv. Gilberto Gentilli

…Vi assicuro che sotto il profilo legislativo sono molto più severe le normative in Europa che negli Stati Uniti

Luigi Menghini

(ideatore e distributore

CymiChip)

…Hanno fatto l’incentivo, lo fanno applicare al negoziante e poi il negoziante deve aspettare i soldi che arrivano dalle aziende

Page 12: Rassegna stampa Cymichip 2009

96

Tavola rotonda

settembre 2009

migliaia di euro, le cui

case produttrici, hanno

subito colto la palla al

balzo, pubblicizzando il

ricco sconto su quotidiani

nazionali di primaria

importanza, mai usati

prima, rendendo illegittimo

l’ utilizzo di questi “eco-

incentivi”, secondo quando

espresso chiaramente

nelle normative Europee.

Posizione condivisa da

diversi presenti tra cui

David Maddalena (Cicli

Maddalena) per cui «chi

acquista bici di questo

tipo, i soldi risparmiati

grazie agli incentivi li

investe nell’acquisto di un

manubrio in carbonio».

A tutto ciò si contrappone

l’appello di Nigrelli che,

pur riconoscendo errori

e lungaggini, ritiene

che «… Solo chi non fa

non sbaglia mai. Tutto è

passibile di miglioramento,

occorre però avere l’onestà

mentale di riconoscere un

vantaggio a chi sostiene

un’associazione, qualunque

essa sia. Incentivi, sviluppo

del mercato, bicycle

advocacy con le istituzioni,

lotta alla concorrenza

sleale, normative europee:

sono tutte azioni finalizzate

Sergio Finazzi e Consuelo Monguzzi

(titolari Nevi)

…Andando in bici tutti i giorni, avrei preferito che i soldi fossero stati spesi in infrastrutture

alla crescita del settore

merceologico. Ritengo che il

mondo della bicicletta abbia

bisogno di una strategia

univoca, altrimenti le risorse

si disperdono e i risultati

risultano frammentati.

Concludo dicendo che in

ogni caso, l’adesione al

sistema degli incentivi

non è obbligatoria».

Conclude l’avv. Gilberto

Gentilli che sottolinea la

necessità di superare le

distinzioni tra associati

e non, aziende italiane

ed estere per trovare un

punto in comune a tutto

vantaggio del consumatore

finale e anche per meglio

rappresentare e sostenere

le istanze di tutti gli

operatori. Un punto comune

per esempio potrebbe

essere la condivisione

che gli incentivi sono un

palliativo e il reale problema

è quello di stimolare

adeguatamente a tutti i

livelli un cambiamento

culturale nei confronti

della mobilità in bicicletta,

richiedendo anche le

necessarie infrastrutture.

Bicitech potrebbe farsi

portavoce di una campagna

di sensibilizzazione

in tal senso.

La responsabilitàdi prodotto Il secondo tema posto

all’attenzione degli

intervenuti alla tavola

rotonda è stato quello

relativo alla sicurezza

declinato secondo l’aspetto

della responsabilità di

prodotto e quello della

garanzia; temi che sempre

più stanno coinvolgendo

sia il produttore sia

il rivenditore.

L’avv. Gentilli,

moderatore degli

argomenti in questione,

ha immediatamente

chiarito come sotto il

profilo legislativo le

normative europee sono

molto più severe anche

di quelle americane in

quanto si preoccupano

di prevenire un sinistro.

A titolo d’esempio la

vendita in Italia di un

prodotto privo di adeguate

istruzioni comporta risvolti

sia civili che penali.

«La responsabilità spetta

al produttore – afferma

correttamente Lorenzo

Taxis (Campagnolo) -

ma ci rendiamo conto di

come la rete distributiva

sia talvolta superficiale.

Oltre a non consegnare

il libretto di istruzioni,

molte volte, a fronte di

un prodotto nuovo alcuni

dealer “esperti” ritengono

di non dover utilizzare

l’utensile specificatamente

progettato dal produttore.

Non è quindi sufficiente

che il produttore faccia

quanto di sua competenza

ma è tutta la catena

distributiva che deve

adeguarsi comprendendo

quanto la tecnologia

sia un’opportunità ma

anche un rischio ed

essere coscienti che chi

potrebbe farne le spese

è il cliente finale»

Coincidente è la posizione

di Francesco Chichi

(2EffeLab) che individua

nel rivenditore il punto

debole della catena

della sicurezza, spesso

responsabile di carenze di

manutenzione, montaggio.

Renato Zaninetti

(titolare Tuttobici

di Romagnano Sesia, No)

…le vendite con gli incentivi sono state buone, nonostante la difficoltà per l’inserimento delle pratiche; l’annuncio però di altri incentivi ha bloccato le vendite...

Filippo Rinaldi

(progettista)

…non si può avere un’associazione che rappresenti solo la bicicletta?

Page 13: Rassegna stampa Cymichip 2009

97settembre 2009

Tipico l’esempio del non rispetto delle coppie di serraggio delle viti o dell’ignoranza circa il comportamento dei nuovi materiali come la fibra di carbonio o il magnesio.Importante il contributo di Gianluca Cattaneo,

Responsabile Ricerca e

Sviluppo di FSA Europe, che invita a definire i ruoli per capire dove sono i problemi, partendo dal produttore – distributore

Gianluca Cattaneo e Gloria Radaelli

(responsabile ricerca e sviluppo FSA,

responsabile comunicazione e marketing)

…ogni azienda ad oggi mette in atto un sistema di recall o di assistenza verso i propri clienti che non è sempre identico. Vorrei discutere con altri produttori di un modo comune…

– negoziante – utente finale. «Una responsabilità

oggettiva dei produttori

esiste sempre soprattutto

per quanto riguarda

la scarsa chiarezza del

libretto d’istruzione. Oggi

il consumatore ha diritto di

rivolgersi o al negoziante

o al distributore e al

produttore se è presente

nel territorio in cui il

prodotto è stato venduto.

FSA chiede spesso l’aiuto

dei rivenditori che sono i

Roberto Zanetti

(cicloamatore)

Da utilizzatore, ritengo che con la manutenzione preventiva, si potrebbero evitare molti sinistri…

Luca Poli

(product manager Ma.ro Group)

In una fase commerciale in crisi, quello che vince è l’euro, anche a discapito della sicurezza…

portavoce delle esigenze dei

consumatori per offrire un

servizio migliore. Sarebbe

utile poter discutere

con altri produttori

su come affrontare i

problemi legati alla

garanzia, per esempio».

È pur vero che alcuni produttori non informano adeguatamente il rivenditore per usarlo come scudo in caso di problemi di prodotto. In altri casi il produttore non effettua una adeguata selezione della rete di vendita sulla base delle effettive capacità e competenze anche sul piano dell’assistenza.

La garanziaLa distinzione più importante è tra garanzia europea che è quella legale e garanzia privata che non è altro che un contratto privato tra il produttore e il consumatore finale, attraverso il quale il produttore cerca di conquistare il cliente offrendo condizioni migliorative rispetto alla concorrenza. La garanzia europea è stata voluta dalla Comunità Europea ed è offerta dal venditore, non parla solo di prodotto difettoso ma anche di legittime aspettative create nel consumatore al momento della vendita attraverso il materiale pubblicitario. Può quindi verificarsi il caso che un prodotto non difettoso rientri nella garanzia europea in quanto non soddisfa le legittime aspettative indotte nel cliente. Per questo motivo è importante per il rivenditore avere alle

spalle aziende produttrici professionalmente affidabili, facilmente reperibili e disponibili a sostenere i suoi diritti.Relativamente alla durata attesa per un prodotto, si è infine aperto un ampio dibattito relativamente ai prodotti appartenenti alla fascia più performante, prodotti che per le loro caratteristiche potrebbero avere una vita utile più breve rispetto ai prodotti tecnicamente meno spinti. Sul piano legale i produttori avrebbero la possibilità di tutelare il proprio prodotto specificandone una vita utile ben definita, ma nessuna direzione commerciale sembra voler accettare una dicitura “prodotto destinato a un uso agonistico e pertanto soggetto a durata limitata”, e così facendo accettano implicitamente che chi lo utilizza debba aspettarsi una durata analoga a quella di ogni altro prodotto. z

Page 14: Rassegna stampa Cymichip 2009

g Marco Di Marzio • [email protected]

ottobre 2009 �

Editoriale

Avevo intenzione di parlarvi di fiere, di sovrapposizioni di date, di numeri di visitatori enunciati a gran voce (reali o presunti tali), di sterili guerriglie intestine, di unicità delle nostre manifestazioni in quanto iperspecializzate... ma poi mi sono reso conto che in realtà, in questo settore, si sta muovendo ben altro: oggi, signori, si sta scrivendo il futuro della sicurezza della bicicletta. E noi di Bicitech, perdonate la modestia, siamo

tra coloro che hanno avviato il cambiamento in atto.

Abbiamo cominciato da subito, tre anni fa, a diffondere contenuti relativi alla sicurezza di prodotto e alla responsabilità civile. Il lavoro fatto insieme con l’avvocato Gilberto Gentilli, sulle pagine di Bicitech e attraverso i nostri seminari e convegni, è stato il fattore scatenante che ha fatto capire a molti dei nostri lettori che è arrivato il momento di cambiare mentalità: basta con le vendite su internet, basta con i meccanici pressappochisti, basta con le manutenzioni fai-da-te. I negozianti oggi hanno bisogno di strumenti di tutela della loro attività e di crescita della loro professionalità. Gli utenti finali hanno bisogno di sicurezza.

In questi anni abbiamo lavorato alacremente affinché nascesse Bicigroup, oggi realtà completamente autonoma dalla nostra rivista in grado di erogare diversi servizi ai negozianti soci. Con Bicigroup abbiamo trovato da subito punti in comune e ipotizzato progetti futuri sui quali lavorare in stretta sinergia.

A Bicigroup si è affiancato Cymichip, un servizio che il negoziante offre gratuitamente all’utente finale: una rivoluzione nel modo di concepire l’attività del meccanico, una tutela per tutti, produttori compresi. Cymichip contribuirà, insieme con l’attività formativa e di servizio offerti da Bicigroup, a creare una rete di negozianti più forti e più sereni sotto il profilo della responsabilità civile.

I rivenditori stanno seguendo con grande attenzione le due nuove realtà, pronti a far parte del progetto comune. Ce ne siamo accorti anche durante il 1° Meeting Bicigroup, tenutosi lo scorso 21 settembre durante la fiera ExpoBici di Padova, al quale sono stato invitato da Bicigroup in qualità di moderatore e del quale parleremo approfonditamente sul prossimo numero. Molti dei negozianti presenti all’incontro, che ha avuto uno straordinario successo, hanno manifestato attivamente il loro interesse, ma soprattutto la loro voglia di voltare pagina e di riscrivere le regole del gioco. E oggi questo processo di cambiamento sta già avvenendo.

Marco Di Marziodirettore editoriale

Si sta scrivendo il futurodella sicurezza

[email protected] 5 2-10-2009 10:00:19

Page 15: Rassegna stampa Cymichip 2009

14

Protagonistig Matteo Luteriani

novembre 2009

Luigi Menghini, ideatore Cymichip

A seguito dell’incontro tra una primaria azienda del settore della bicicletta e una del mondo assicurativo, è nato un accordo che per il mondo del ciclo è addirittura avveniristico, e garantisce al contempo una serie di servizi veramente all’avanguardia

Cymichip: quando il telaio vale un’assicurazione

Europ Assistance è un operatore globale presente in 33 paesi nel mondo con 208 corrispondenti

diretti e 6.000 dipendenti. In Italia, il Gruppo è attivo nell’assistenza privata e offre una ricca gamma di soluzioni che integrano prestazioni di assistenza, coperture assicurative e servizi, in risposta a una grande varietà di esigenze, in emergenza e nel quotidiano. La sua attività è articolata in quattro principali aree di business: Auto, Viaggi, Salute e Casa e Famiglia. Il recente accordo siglato con Luigi Menghini per il dispositivo Cymichip ha permesso a Europ Assistance di estendere i propri servizi al mondo della bicicletta. Abbiamo incontrato nella sede di Milano Francesco Rimoldi, Account Manager, che si è occupato di rendere operativo questo innovativo e singolare modello di assicurazione.

Perchè Europ Assitance è diventata partner di questa iniziativa con Cymichip?Europ Assistance condivide con Menghini la filosofia e i principi cardine a cui da sempre ci ispiriamo: innovazione e spirito pionieristico. Questa nuova e importante partnership segna l’ingresso di Europ Assistance nel mercato delle biciclette, un settore in forte espansione che il nostro Gruppo segue con crescente interesse. A testimonianza dell’intenzione a intensificare la nostra presenza in questo segmento stiamo attualmente studiando nuovi prodotti assicurativi e di assistenza capaci di rispondere sempre meglio alle richieste degli amanti delle due ruote.

In quali termini si applica l’assistenza?Il ciclista che ha scelto Cymichip ha a propria disposizione un numero

verde dedicato, attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, gestito dalla Centrale Operativa e dalla Centrale Medica di Europ Assistance. Attraverso il numero identificativo riportato sulla propria card il cliente potrà richiedere di usufruire gratuitamente delle prestazioni di assistenza comprese nella Polizza: rientro al domicilio in caso di guasto, incidente o furto del mezzo, consulenza medica, trasferimento in un centro ospedaliero. Il servizio di assistenza è reso possibile grazie all’efficienza della Centrale Operativa e della Centrale Medica che dispongono di una rete capillare di professionisti sul territorio in grado di

fornire un supporto mirato per ogni necessità.

Quanto dura questa polizza?I clienti Cymichip potranno usufruire di ogni singola prestazione di assistenza compresa nella polizza fino a 3 volte durante un anno e per singolo periodo di validità della copertura. z

La sede di Europ Assistance

Francesco Rimoldi, Account Manager Europ Assistance

[email protected] 14 27-10-2009 16:20:54

Page 16: Rassegna stampa Cymichip 2009

Protagonistig Matteo Luteriani

16 novembre 200916

Il custode del tuo telaioLa nuova frontiera del mondo della bici è oggi rappresentata dal servizio più accurato verso i clienti. L’ inserimento nei telai del dispositivo CymiChip rappresenta in questo momento un vero balzo in avanti in questa direzione

Passoni S.a.S., storica azienda produttrice di telai su misura in titanio, nata nel 1989, ha

deciso di inserire nei suoi telai di altissima gamma, il dispositivo CymiChip, che permette di registrare tutti gli interventi di manutenzione programmata e non, consentendo quindi un monitoraggio reale e costante della vita della bicicletta. Nella sede dell’azienda ne abbiamo parlato con Danilo Colombo, Product Manager dell’azienda.

Nel vostro catalogo dite che «tutti i modelli rappresentano la sintesi ideale tra lusso e sportività». Come è nata la determinazione di inserire CymiChip nei vostri telai, già fortemente controllati in tutta la loro produzione e vita sportiva?L’ideatore di CymiChip, Luigi Menghini, ci ha proposto

di inserire questo chip nei telai. Per la nostra azienda è estremamente importante fornire all’utilizzatore fi nale un servizio sempre più presente, pertanto abbiamo ritenuto estremamente interessante l’utilizzo di questo sistema come valore aggiunto al telaio. Lo sviluppo e la nascita di nuovi centri CymiChip permetterà all’utente fi nale di usufruire di questo servizio ottenendo per la propria bicicletta una raccolta dati storica di tutti gli interventi effettuati. In sostanza è un nuovo modo, questa volta certifi cato, di catalogare e controllare tutta la manodopera eseguita sulla bicicletta.

Quali sono le potenzialità di CymiChip inserito nel telaio e quali sono le vostra azioni rivolte al cliente?L’obiettivo fi nale di CymiChip è quello di garantire la massima

sicurezza all’utilizzatore: grazie ai controlli qualifi cati e alle manutenzioni effettuate, il rivenditore controlla tutta la meccanica oltre allo stato del telaio. Gli incidenti in bicicletta sono sempre molti e spesso causati da controlli non effettuati o da una manutenzione non corretta. In questo senso posso dire che oggi CymiChip rappresenta un ulteriore controllo in termini di sicurezza.

Quali azioni avete previsto per pubblicizzare il nuovo prodotto sul punto vendita?Abbiamo anticipato il prodotto tramite catalogo ai rivenditori, e sia sulla vendita diretta sia

sulle vendite tramite rivenditore stiamo offrendo materiale informativo.

Dal momento che Passoni è distribuito a livello mondiale, prevedete l’inserimento di CymiChip su tutta la produzione?La commercializzazione dei telai con CymiChip è iniziata a novembre, saranno quindi già tutti dotati al loro interno del nuovo microchip.

Quali strade pensate di seguire per il futuro?Da sempre abbiamo dato estrema importanza al customer service e continueremo su questa strada. z

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Perché ho scelto Cymichip…g Claudia Vianino

novembre 2009

Per offrire ai miei clienti un servizio a 360°

Signor Marco Tanfoglio, come ha conosciuto Cymichip? Ne avevo letto sulla vostra rivista tempo fa e mi era piaciuta molto l’idea. Tuttavia, mi sembrava troppo all’avanguardia per il mondo del ciclismo e anche impegnativa da attuare per il negozio. Così decisi che per un po’ sarei stato “a guardare” come evolveva. La visita di un rappresentante mi ha aperto la mente e successivamente, ho incontrato Luigi Menghini (il titolare di CymiChip, n.d.r.) che mi ha fatto capire con chiarezza tutti i benefici di questo incredibile chip. Da marzo 2009 lo installo con regolarità.

Perché ha scelto Cymichip?È un servizio utilissimo, non solo per il negozio, soprattutto per il cliente. C’è la tutela legale, c’è la gestione dei cicli di manutenzione, c’è la certificazione del lavoro che svolgo in negozio, c’è il dare un nuovo valore e un nuovo peso alla garanzia allegata alla bici. Tutto questo e molto altro: in una parola, posso offrire un servizio veramente a 360°, che può fare la differenza con il cliente. Oggi, se si vuole essere

competitivi, occorre stare al passo con i tempi. A casa mia ogni innovazione è benvenuta perché significa progresso. Va detto però, che io appartengo a una generazione che non si spaventa davanti a un computer! Anzi, sono piuttosto ferrato in tema informatico. In negozio abbiamo installato parecchi PC, che ci consentono di compilare al meglio i files Cymichip di tutti i nostri clienti e ovviamente, di sovrintendere alla quotidiana gestione del negozio.

Che “ciclista illuminato”! E per chi non è proprio un asso in materia informatica? Non è difficile usare Cymichip. Assolutamente! Bisogna

dedicargli del tempo, questo è certo, sia quando lo installi sulla bici del cliente sia dopo. A me piace fare le cose per bene per cui cerco di essere sempre molto esaustivo con il cliente, dettagliandogli tutti i vantaggi di Cymichip, illustrandolo con cura. Il software poi, è molto pratico ma io non mi limito a inserire solo i dati generali dell’utente: entro nel dettaglio, scrivo tutto, apro un file per ogni tipo di bicicletta. Tuttavia, lo ripeto, il computer mi appassiona per cui mi applico con metodo e cerco di sfruttare al meglio il software di Cymichip, esplorandone tutte le possibilità. Probabilmente, un utente meno esperto può accontentarsi delle funzionalità

base: sono già, comunque, un vero passo avanti.

Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili?Tra gli utenti del mio negozio c’è il mondo più vario: da quello che fa le gare e vuole la bici sempre al top, al maniaco della manutenzione della… vite, fino a quello che, invece, una volta acquistata la bicicletta quasi non ricorda più di averla. Ecco, è soprattutto in quest’ultimo caso che sono contento di aver installato Cymichip. Oggi, grazie all’sms e alle email automatiche, informo il cliente “distratto” che per la sua bici è giunto il momento di fare il tagliando. È un modo per creare cultura della bicicletta, per ricordare al cliente che la bici c’è e va curata e amata. Per noi rivenditori poi, i vantaggi sono innumerevoli, a partire dalla tutela legale e dal fatto che tutto ciò che io faccio su una determinata bicicletta viene registrato e tracciato. È come una testimonianza certificata del mio lavoro, a prova anche di futuri problemi di garanzia. Una bella tranquillità! z

Nome: Cicli TanfoglioIndirizzo: Via Dante 210 – 25068 – Ponte Zanano di Sarezzo (BS)Telefono: 030802261Sito internet: www.ciclitanfoglio.it Titolari: Famiglia TanfoglioAnno di nascita: 1970Attività: Vendita e riparazione biciclette di tutti i tipi, fitnessNumero vetrine: 3Marchi trattati: Frw, Cannondale, Trek, Ghost, Whistle, Atala e molti altriIniziative collaterali al negozio: Squadra ciclistica dal 1978, gruppo escursionistico, viaggi con ciclisti “Escursionando”, escursioni settimanali e mensili per i clienti, partecipazione a gare gran fondo, cene, eventi speciali in negozio e fuori, newsletter con mailing list, sms a clienti, monitor video in negozio con filmati da noi montati, banner su siti amici o collaboratori, sito Web della squadra, comunicazioni visive in negozio (A4 su bancone e bacheca, cartelli pubblicitari e luminosi in negozio) e tanto altro ancora, visibile al sito www.ciclitanfoglio.it

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Eventig Chiara Alessi

novembre 2009

1° Meeting Bicigroup a Expobici: gli strumenti per la crescita del rivenditoreFermento e interesse tra i rivenditori di biciclette al 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanico-rivenditore”, tenutosi come da programma il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009)

Alessandra Lanzini, direttore Bicigroup, Gilberto Gentilli, avvocato Cymichip e

consulente legale Bicigroup, Luigi Menghini, responsabile progetto Cymichip, Marco Di Marzio, direttore editoriale Bicitech hanno partecipato al primo meeting Bicigroup a Padova. Organizzato da Bicigroup, gruppo evoluto e in crescita di negozianti di biciclette, il meeting ha posto l’accento su tematiche particolarmente sentite dagli operatori della categoria, tra cui le normative e gli aspetti legali, i diritti e doveri dei negozianti, la sicurezza di prodotto e la garanzia, i risvolti e i casi particolari che più

interessano e toccano gli addetti ai lavori. Tematiche evidentemente apprezzate dal pubblico in sala che ha dato vita a un acceso e interessante dibattito.

ConvergenzaMarco Di Marzio, direttore della rivista Bicitech, ha introdotto i lavori ricordando i punti di convergenza tra Bicigroup, Bicitech e Cymichip, tre realtà diverse ma accomunate dallo stesso obiettivo: far crescere ed evolvere la professionalità dei rivenditori di biciclette.L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto, ha quindi richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da

vicino la categoria, a volte addirittura sottovalutate.«Normalmente succede che un produttore immette sul mercato un prodotto cercando di farlo il meglio possibile, ha affermato l’avvocato Gentilli. Però non esiste prodotto al mondo che non abbia difetti, anche per il produttore più coscienzioso.Poi magari il produttore accompagna questo prodotto anche con istruzioni. Quindi il prodotto arriva nei negozi e qualcuno di voi si rende conto che sia sul prodotto che magari anche sulle istruzioni legate all’assemblaggio del prodotto stesso ci sono dei problemi. Secondo me il ruolo dell’operatore professionale è quello di portare alla luce del sole il problema.

Il 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanico-rivenditore”, si è tenuto il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009).

L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto e consulente legale Bicigroup, ha richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da vicino la categoria

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25novembre 2009

Se l’azienda non risponde in modo soddisfacente si devono prendere delle iniziative tali per cui la professionalità dell’operatore è coperta.Il negoziante deve dimostrare di aver fatto tutto quello che era sua responsabilità fare».

PotenzialitàRivenditori, negozianti e produttori hanno quindi assistito, nella sessione aperta del meeting, alla presentazione dei plus offerti dal sistema Cymichip, un prodotto dalle inaspettate potenzialità, capace di stimolare l’attenzione e la curiosità dei presenti. Un semplice microchip, come ha spiegato Luigi Menghini, ideatore del sistema, che

Andrea Fornari di Jolly Bike di Altopascio (LU) ha partecipato al 1° Meeting Bicigroup del 21 settembre 2009, durante Expobici.

«Sono più che soddisfatto – ha detto Andrea Fornari cui è stato chiesto un parere sull’evento – perché abbiamo parlato di argomenti interessanti, dalla sicurezza di prodotto ai programmi di Bicigroup. L’unico appunto che eventualmente potrei fare riguarda il fatto che forse ci siamo dilungati un po’ sugli aspetti inerenti la presentazione del Cymichip nella prima sessione dell’incontro, ma ripeto, non è una critica. In generale ritengo che siano appuntamenti importanti per noi del settore, da ripetere sicuramente, perché consentono di approfondire tematiche fondamentali ma, a volte, trascurate dai rivenditori stessi».

Massimo Calcaterra è titolare del negozio Doctor Bike, che si trova a Boffalora Ticino, in provincia di Milano, sul ponte del Naviglio.

Che cosa pensi del 1° Meeting Bicigroup?«Francamente mi aspettavo una maggior partecipazione, ma considerata la concomitanza con la Fiera di Milano non ci si poteva aspettare l’affluenza di operatori dello scorso anno, in occasione del convegno organizzato da Bicitech. I temi trattati sono sempre di grande interesse e soprattutto, la cosa che mi ha colpito, è stato il particolare coinvolgimento che ho notato da parte dei colleghi durante i dibattimenti vari».

L’ha trovato interessante?«Sì, ribadisco, molto interessante».

Ha affrontato tematiche di suo gradimento?«Devo dire di sì, soprattutto per quanto riguarda il tema sicurezza e di quella grande invenzione chiamata Cymichip».

Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno?«Credo che il tema della sicurezza vada sempre trattato, anche perché, secondo me, è il tema più scottante del nostro lavoro e che viene troppo spesso poco considerato. Darei grande risalto anche a tematiche di visual merchandising, per esempio come esporre i prodotti in negozio per dare la giusta visibilità, come servire bene il cliente, i mezzi di comunicazione attuale: insomma un corso vero e proprio di aggiornamento sia di vendita che di approccio con il cliente».

Alessandro Grandis di Grandis snc di Verona.

«Ritengo Bicigroup un progetto su cui credere e investire per il futuro. I negozianti mi sembra che oggi siano un po’ troppo “abbandonati” a sé stessi, in balia degli eventi e anche (passatemi il termine), un po’ ricattati dalle grande distribuzione, per esempio, deboli come potere contrattuale rispetto le grandi multinazionali (ammesso che gli stessi non ne distribuiscano i prodotti, si intende). Serve un comitato di rappresentanza, meglio ancora se riconosciuto da enti “superpartes” (anche per maggiore credibilità agli occhi dei clienti)».

Hai trovato il meeting interessante?«Sì: l’arma vincente è trovarsi (numerosi!) per discutere assieme sui problemi presenti, al tempo stesso per organizzarsi in difesa dei propri diritti di commercianti, sia come produttori che distributori».

Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno?«Un tema di interesse è la sicurezza e la garanzia dei prodotti.Mi piacerebbe vedere il frutto dei vostri (e nostri) sforzi, ovvero:- Esempio 1: iniziare a “regolarizzare” il mercato, in modo da valorizzare la concorrenza leale, pur nel rispetto del libero mercato.- Esempio 2: perché non coinvolgere al tavolo di dibattito alcuni “grandi” fornitori di accessori & parti? Si potrebbe discutere in modo schietto di temi di attualità, mi viene in mente l’e-commerce, ma non solo…»

i cOMMENTi dEi SOciAlessandro Grandis

L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare

i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio,

capace di elevare ai massimi livelli la

categoria

Un momento della presentazione del Cymichip, il microchip che registra e gestisce tutti i dati e le informazioni relative alla bicicletta

Andrea Fornari

Massimo Calcaterra

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Eventi

novembre 2009

viene inserito all’interno del telaio della bicicletta da un negoziante autorizzato. Il servizio, completamente gratuito per l’utente finale, registra e gestisce tutti i dati e le informazioni

relative alla bicicletta, dalla certificazione di tutte le manutenzioni al passaggio di proprietà, garantendo anche l’assistenza gratuita del cicloamatore in caso di infortunio.

Qualificazione totaleLa formazione costituisce invece l’asse portante di Bicigroup, il gruppo organizzatore del meeting, come spiegato

da Alessandra Lanzini. L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio, capace di elevare ai massimi livelli la categoria. I corsi vengono effettuati in collaborazione con le più importanti aziende produttrici e distributrici di biciclette, accessori e componenti, nonché con esperti di normativa e di sicurezza di prodotto. «La comunicazione di Bicigroup ai suoi soci e tra i soci stessi – ha ricordato Alessandra Lanzini – si basa sull’utilizzo di una piattaforma internet di Social Network ad accesso privato e solo a invito; all’interno del sito i soci possono scambiare opinioni,

MicHELE cATERiNO, nuovo responsabile commerciale BicigroupMichele Caterino è il nuovo responsabile commerciale di Bicigroup.È stato infatti definito un accordo in base al quale Caterino coprirà il ruolo di responsabile commerciale per lo sviluppo del gruppo di acquisto di Bicigroup.Michele Caterino è attualmente coordinatore nazionale del Gruppo Delta Spa, leader del settore termoidraulico, e proviene da una lunga esperienza maturata nei gruppi di acquisto nel settore Its. L’obiettivo di questa collaborazione è di realizzare un posizionamento competitivo di Bicigroup sul mercato, creando valore per i Soci e rafforzando ulteriormente la base sociale.«Si tratta di un settore destrutturato – ha commentato Michele Caterino poco dopo la nuova nomina.- La crisi che sta attraversando il Paese facilita le opportunità di dialogo con la produzione e tra i soci stessi. Questo ci consentirà di creare opportunità concrete per lo sviluppo di iniziative commerciali sia per spingere le vendite sia per creare nuovi servizi condivisi. L’operatività di Bicigroup è determinata fortemente dalla partecipazione dei suoi membri, per trovare soluzioni commerciali, per lo sviluppo di attività di comunicazione verso l’utente «da e per» il nostro socio. Attualmente stiamo preparando un piano di sviluppo che presenteremo nei primi mesi del nuovo anno, come ho annunciato anche sul sito internet del Social Network.La Mission principale di Bicigroup sarà la creazione di accordi quadro, che renderemo disponibili in tempi brevi».

Massimo Calcaterra, installatore autorizzato e socio Bicigroup, viene premiato durante il meeting da Luigi Menghini, ideatore del Cymichip

Michele Caterino, nuovo responsabile commerciale di Bicigroup

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aprire Forum e dibattere sui temi di attualità o sullo loro aspettative». A offrirne un esempio significativo il recente forum sul tema degli incentivi statali all’acquisto di biciclette. Il dibattito accesosi ha fornito lo spunto per diverse proposte interessanti da parte dei membri Bicigroup verso percorsi alternativi all’uso di uno strumento – l’incentivo – che invece di rendere un servizio alla categoria e agli utenti finali rischia di distogliere l’attenzione dai reali deficit che affliggono

questo settore e cioè la mancanza in Italia di una vera cultura della bicicletta e la palese assenza di idonee strutture quali piste ciclabili percorribili in piena sicurezza, come avviene in molti altri Stati europei. Tra i servizi offerti da Bicigroup rientrano anche la consulenza legale da parte dei massimi esperti, il magazzino virtuale centralizzato (cioè la vetrina di prodotto riservata ai soci Bicigroup), e il Listino Comune Manodopera. Il meeting si è quindi concluso con una sessione riservata esclusivamente ai soci Bicigroup. z

GLi ATTUALi SOci BiciGROUP A.M.A. di Ranzani & C. Snc, Tirano (SO)B.p.s. di Pasquali Claudio & C., Vaiano Cremasco (CR) Bycicle World Srl di Moser e Gottardini, Gardolo (TN) Bici Planet Srl, Cesano M. (MI) Bramati Point Sas di Bramati Luca Riccardo, Canonica d’Adda (BG)Cicli Armani snc di Armani Andrea, VeronaCicli Bandiziol di Lenardon Lida, S. Martino al Tagl.to (PN)Cicli Bettega di Massimo Bettega, Mezzano (TN) Cicli Migani, Riccione (RN) Cicli Tanfoglio Snc di Tanfoglio Marco & C., Sarezzo (BS) Cicli Turri di Chiesa Alberto, Gallarate (VA)Ciclomania Snc di Semini M. & Barbieri A., Voghera (PV)Cremonini Bici & Sport, San Giovanni in Persiceto (BO) Doctor Bike di Calcaterra Massimo, Boffalora Sopra Ticino (MI) Duemme Bike di Martinelli Maurizio, Romano Lombardia (MI)Due Emme di Massarotto G.&N. snc, Noale (VE)Emporio Sport di Pedrazzani Alberto, Castelnuovo di Asola (MN) Eurobike di Diego Monaco, Cusano Milanino (MI) Evento Bici di Massardi Silvano & C. Snc, Moniga del Garda (BS)Ferronato Cicli, Creazzo (VI) Giangi’s Bike Snc, Erbusco (BS)Grandis, Verona (VR)Jolly Bike di Fornari Andrea, Altopascio (LU) Light Bike/Cicli Santoni Srl, Vaiano (PO)Zavarise Gigi & Figli snc, Cornuda (TV) Nardelli Sport di Onofrio Nardelli & C. Sas, Monopoli (BA) New Motor Bike Sas di Bertolani Cristian, Bosco di Scandiano (RE) Pianeta Bike Snc, VicenzaPro-Bike Snc di Marani e Davolio, Novellara (RE) Tuttobici Rossano, Sulmona (AQ) Spada Corrado, Tirano (SO) Sport Bike di Pesci Pietro, Noceto (PR)Valtellina Bike Snc di Quadrio Alberto & C., Tovo Di Sant’Agata (SO) Veloline Srl, Lucca Vitamina BC Snc, Rovereto (TN)Zavarise Gigi&Figli snc, Cornuda (TV)

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