RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿...

5
CITTA' DI VITTORIA RASSEGNA STAMPA

Transcript of RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿...

Page 1: RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿ che detiene le quote di maggioranza di Soaco. Per superare l 3impasse, la so - ciet¿

CITTA' DI VITTORIA

RASSEGNA STAMPA

utente
Text Box
9 Luglio 2018
Page 2: RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿ che detiene le quote di maggioranza di Soaco. Per superare l 3impasse, la so - ciet¿

LUNEDÌ 9 LUGLIO 2018

ragusa12.

Raccolta dei rifiuti«La differenzasta nel servizio»Il sindaco Cassì: «Lo spettacolo di questi giorni non è certoedificante. Stiamo lavorando ma i cittadini devono aiutarci» IL SINDACO GIUSEPPE CASSÌ

LAURA CURELLA

La delega all’Ambiente come se-gnale dell’attenzione massimadel primo cittadino verso un set-tore sotto i riflettori, sopratuttoper il problematico avvio dellaraccolta differenziata. “È tra leprime emergenze da affrontare”,ha detto il sindaco Peppe Cassì,annunciando i “provvedimentiper porre le necessarie contromi-sure”. “Contiamo di limitare almassimo i disagi - ha assicurato -anche se lo spettacolo offerto nei

primi giorni d’estate non è statocertamente edificante. Siamo la-vorando a stretto contatto con laditta aggiudicataria del servizioper avviare alcune importanti so-luzioni. In ogni caso da soli nonpossiamo sistemare ogni criticità,i cittadini devono collaborare af-finché la città torni pulita e rag-giunga ottimi livelli di raccoltadifferenziata”.

Diversi i dati: la differenziata, al30 giugno 2018, è arrivata al 34,5percento (+12,5 per cento rispet-to a giugno 2017) e, mentre ilquantitativo generale di rifiuti èrimasto costante, si riscontra unmilione di chilogrammi in menodi indifferenziato. “Si tratta di nu-meri incoraggianti su certi aspet-ti, anche se non ci sfuggono leemergenze da risolvere e le veri-fiche da portare avanti”. Cassìparte da un presupposto: “Nonvoglio polemizzare, mi interessaguardare avanti e pensare a cosapossiamo fare piuttosto che giu-dicare cosa è stato fatto. Dobbia-mo tuttavia partire dal fatto che ilservizio è partito in ritardo pervia di un problema a mio avvisograve e rispetto al quale faremo idovuti approfondimenti. Ad uncerto momento ci si è accorti cheil progetto iniziale, nel quale eraprevisto un piano di intervento su33.566 unità abitative, non corri-spondeva alla realtà visto chequeste unità al momento sonostimate in 46.997. Una discrepan-za, basata su un’analisi dei contri-buenti non delle singole abitazio-ni. Di conseguenza, l’Ati che si èaggiudicata l’appalto, una voltaconstatato il gap, ha chiesto unadeguamento di quasi un milionedi euro ed inoltre di programma-re la partenza per scaglioni”.

Altra questione toccata dal sin-daco, l’avvio della raccolta diffe-renziata porta a porta a Marina aridosso della stagione estiva.“Non era probabilmente la deci-sione migliore da prendere”, ha

commentato. Fatto sta che l’avviodi una raccolta differenziata com-porta un periodo di difficoltà, e icittadini ragusani nella maggio-ranza stanno confermando ilbuon senso civico, rispondendobene al nuovo sistema. Fasce dipopolazione tuttavia che nonstanno seguendo le indicazionicorrette”. L’amministrazione, tra-mite la Polizia municipale, ha in-tensificato l’attività di controllocon sistemi di video sorveglianza.“Abbiamo inoltre intenzione diamplificare il presidio sul territo-rio attraverso associazioni di vo-lontari. Il messaggio dev’esseremolto chiaro: non tollereremoviolazioni perché ci teniamo a tu-telare la maggioranza dei ragusa-

ni e vogliamo tenere una città pu-lita”. Per centrare l’obiettivo “a b-biamo ottenuto che la ditta Bussoproceda con un servizio integrati-vo pomeridiano tutti i giorni dellasettimana ed ancora l’aperturatutti i venerdì e sabato di info-point in piazza Malta, perchémolti cittadini non sanno ancoracome differenziare né hanno riti-rato i mastelli. L’azienda si è an-che impegnata ad incrementare ipassaggi di raccolta per le utenzenon domestiche. Soprattutto per i

condomini, stiamo verificando seil servizio di pulizia dei cassonettirientri nel capitolato. In ogni casostiamo prevedendone l’i n t e n s i f i-cazione”.

In generale il sindaco ha sotto-lineato che “vigileremo affinchétutto sia svolto in assoluta legali-tà, pretendiamo dai nostri concit-tadini il rispetto delle regole co-me lo pretendiamo dall’aziendache ci fornisce il servizio. Sicura-mente ci sono stati dei ritardi eindividueremo eventuali respon-

sabilità. Stiamo studiando tutta ladocumentazione, clausola perclausola - ha assicurato Cassì -perché così siamo abituati a fare”.I controlli, dunque, continueran-no ad essere accurati. Soprattuttosi vuole fare in modo che la gentepossa essere il più possibile sensi-bilizzata sul modo corretto di ef-fettuare la differenziata. Non cipossono essere dubbi sul fattoche per la città di Ragusa, al paridi quanto sta accadendo in altricentri iblei, si tratti di una svoltaepocale. E però se non ci sarannogli adeguati passi in avanti com-piuti in questa direzione, con labuona volontà da parte di tutti, sirischia di perdere di vista l’o b i e t-tivo finale.

La criticità. «Il porta a porta a Marina? Nonera la decisione migliore da prendere in estate»

Gestione Aeroporto, «Antica Ibla» chiedeuna proroga ai termini del bando Soaco

IL DETTAGLIO

Continuità territoria-le per la Sicilia su mo-dello sardo. Se ne èparlato la scorsa set-timana a Palermo, inIV commissione, suproposta di GiancarloCancelleri. All'incon-tro ha partecipatoanche il sottosegreta-rio ai Trasporti, Mi-chele Dell'Orco. "Unapresenza sicuramen-te significativa - hacommentato l'on.Stefania Campo -perché deve essereproprio il Governonazionale a decretaretale condizione speci-fica per tutta la no-stra regione e a darnecomunicazione istitu-zionale alla ComunitàEuropea, cosa che ilGoverno precedentenon aveva mai fatto".La continuità territo-riale riconoscerebbeai residenti in Siciliaservizi di trasporto atariffe agevolate.

LUCIA FAVA

Troppo pochi i giorni per l’avviso pub-blicato da Soaco e da Ibla arriva un ap-pello affinché ne vengano prorogati itermini. A lanciarlo è il Centro com-merciale naturale “Antica Ibla”, che sirivolge a politici, esponenti di associa-zioni di categoria, imprenditori e in-vestitori locali. “L’avviso di manife-stazione di interesse, pubblicato il 25giugno scorso, scadrà il 10 luglio – di -cono dal Ccn – e abbiamo la percezio-ne che sia stata poca la pubblicità perun avviso di tale importanza, comeanche il tempo a disposizione per con-sentirne la massima partecipazione”.

L’avviso scade martedì prossimo.Entro quella data Soaco dovrebbe ca-pire se esistano, in Italia o all’estero,imprenditori disposti a farsi carico,temporaneamente, della gestionedell’aeroporto ibleo. La fase è abba-stanza critica per lo scalo comisano,con poche compagnie di linea, a cortodi liquidità e con il contratto con Rya-nair in scadenza a fine ottobre. A com-pletare il quadro, la messa in liquida-zione di Intersac holding spa, societàche detiene le quote di maggioranzadi Soaco. Per superare l’impasse, la so-cietà di gestione ha deciso di pubbli-care l’avviso. Non si tratta di una garavera e propria, ma di una sorta di pre-bando, nel quale si parla esplicita-mente di “affitto della gestione”, u-

n’indagine conoscitiva quindi, nonvincolante e “finalizzata a delineareun quadro chiaro e completo del mer-cato di riferimento”. Ma per il centrocommerciale naturale Antica Iblaquesto non cambia la situazione. “Purtrattandosi solo di una avviso di mani-festazione di interesse – spiegano dalCcn –, al quale seguirebbe eventual-mente un bando, 16 giorni appena perfarlo conoscere e permettere a chiun-que di partecipare sembrano davveropochi”.

Da qui, la richiesta di una proroga eun impegno di tutte le forze economi-che, sociali e politiche del territorio i-bleo per spendere nella promozionedell’avviso in modo da far conoscere il

più possibile questa struttura e au-mentare la possibilità di catturarel’interesse di investitori”. “Rivolgia -mo una richiesta alla Soaco l’avvisovenga prorogato per un tempo con-gruo e – aggiungono – rivolgiamo unappello alle imprese e agli imprendi-tori del territorio, ai politici e ai rap-presentanti delle categorie produtti-ve, perché tutti insieme facciano si-nergia per trovare una cifra da investi-re nella promozione di questo avvisoin modo che l’intendimento della Soa-co di affidare in gestione la strutturasia conosciuta oltre i confini isolani enazionali: sia cioè di respiro interna-zionale”.

“Le forze economiche del nostroterritorio – concludono – devonocomprendere che anche il loro futurodipende in parte da quello dell’aero -porto di Comiso che è struttura fonda-mentale sotto molteplici aspetti: in-vestire perché lo scalo comisano cre-sca, senza ombra di dubbio, portereb-be benefici in ogni settore produttivodi quest’area di Sicilia”. Ma se per co-noscere l’esito di questo avviso si do-vrà attendere solo martedì prossimo,non c’è ancora una data per la pubbli-cazione del nuovo maxi bando per lecompagnie aree, la cui dotazione fi-nanziaria supera i 7 milioni di euro.Con questa cifra si punta a incentivarele compagnie aeree a volare da e perComiso per i prossimi tre anni.

LA SALA COMANDI DELL’AEROPORTO DI COMISO

Velocità eccessiva e sorpassi azzardati: è giro di viteCONTROLLI POLSTRADA. Nel mirino gli automobilisti della Ragusa-Catania e della Ragusa-mare

La Polstrada, al fine di contenere il numero degliincidenti gravi in provincia, continua i controlliper contrastare alcuni comportamenti tra i piùpericolosi alla guida di un veicolo, quali l’ecces -so di velocità ed i sorpassi in curva sulla RagusaCatania ss 514 e sulla sp 25 per Marina di Ragusa.Servizi svolti nei giorni scorsi sono stati predi-sposti anche a seguito di segnalazioni di cittadi-ni ragusani che lamentano sia l’eccessiva veloci-tà tenuta sulla strada per Marina di Ragusa sia lespericolate manovre di sorpasso che, talvolta,vengono avviate mentre altri conducenti sonogià in fase di sorpasso, verificandosi in tal modoche ben tre auto si allineano sullo stesso senso dimarcia andando ad invadere la corsia opposta.I controlli hanno portato al ritiro in tre giorni di 8patenti sulla strada per Marina (nei confronti di7 ragusani, di cui 2 donne e di 1 sciclitano) e 3

sulla Ragusa Catania (nei confronti di 1 nissenoe di due 2 catanesi) per sorpassi in prossimità diuna curva.

Inoltre, sono stati predisposti dei servizi di ri-levamento della velocita con il Telelaser che

hanno visto complessivamente accertare nr. 13infrazioni, con ritiro di 3 patenti: in un tratto distrada ove il limite era di 70 km, uno sciclitanoprocedeva a 150 km orari e due ragusani a 120km/h.

Per quanto riguarda il mondo dell’autotra -sporto, durante un posto controllo espletato inlocalità Dicchiara sulla ss 514 è stato fermato unconducente ragusano di 44 anni alla guida di uncomplesso veicolare formato da un trattore edun rimorchio; gli agenti provvedevano a verifi-care, attravero il cronotachigrafo, l’attività delconducente e del mezzo. Dalla analisi dei dati e-mergevano delle anomalie: infatti il conducen-te, prima del controllo risultava aver guidato so-lo per due minuti ed aver percorso un chilome-tro, mentre aveva dichiarato poco prima di pro-venire da Vittoria. Era evidente che l’attività la-

vorativa registrata dal cronotachigrafo era par-ziale in quanto da Vittoria alla ss 514 localitàDicchiara vi sono circa 25 chilometri.

In considerazione di ciò veniva effettuata unaverifica più dettagliata del mezzo rinvenendoall’interno del cruscotto un congegno elettroni-co ed un telecomando, idonei ad alterare il fun-zionamento del cronotachigrafo in modo da e-ludere la normative sul lavoro e sulla sicurezzastradale, che venivano sottoposti a sequestro.

L’autista veniva denunciato alla Procura diRagusa per il reato di rimozione od omissionedolosa di cautele contro infortuni sul lavoro” edi violazione di sigilli e sanzionato inoltre con ilritiro della patente. I controlli con il Telelaserproseguiranno nei prossimi giorni anche sullaModica-Pozzallo.

R. R.

PATTUGLIE POLSTRADA SULLA RAGUSA-MARE

IL CENTRO AUTISMO

«Un fioreall’occhielloche senzacontinuitàè inutile»In merito all’incontro sul Centroautismo, il deputato grillino Ma-rialucia Lorefice, promotrice delconfronto, (presenti il commissa-rio Ficarra, il dirigente della Neu-ropsiachiatria Infantile di Ragusanonché direttore del Centro Mo-rando, l’assessore comunale a Ser-vizi sociali e Sanità Rabito). «Il Cen-tro Autismo, come ho potuto toc-care con mano oggi durante la miavisita - evidenzia la parlamentarein un comunicato stampa - è unfiore all’occhiello per la provinciaiblea per quanto concerne la strut-tura e, soprattutto, i medici diNeuropsichiatria. Purtroppo, ilservizio nel tempo non è mai statogarantito con continuità ma ad in-tervalli e questo, come ho più voltesottolineato, è un problema so-prattutto quando la continuitàdell’assistenza è fondamentaleper permettere ai piccoli pazientidi fare dei progressi e non regredi-re».

«Durante l’incontro - proseguela nota di Lorefice - sono emersediverse problematiche. Le legitti-me esigenze delle famiglie, degliutenti e anche degli operatori stes-si che conoscono quei bambini aiquali si sono dedicati per tantissi-mo tempo e conoscono bene comeaffrontare le diverse problemati-che. Dall’altra parte l’Asp 7 che haevidenziato che il progetto attra-verso il quale lavoravano questi o-peratori a contratto si è concluso enon è stata data alcuna proroganelle more dell’espletamento del

bando che si è, tra l’altro, già chiu-so. Prorogare il servizio, secondol’Asp, avrebbe significato per i la-voratori lavorare senza alcuna re-tribuzione o garanzia proprio per-ché il progetto era terminato cosìcome i fondi. Queste sono le infor-mazioni dateci dall’Asp7. Certa-mente l’aspetto burocratico è difondamentale importanza nell’e-spletamento di un servizio sanita-rio pubblico, per di più rivolto aibambini ma non sono d’accordosul fatto che nulla si sarebbe potu-to fare per evitare adesso questavacatio. Che non riguarda, e mipreme sottolinearlo, i medici inservizio all’interno del Centro per-ché loro ci sono e svolgono comesempre il loro lavoro. Piuttosto ri-guarda gli operatori, non menoimportanti, certo, ma sino ad ogginon stabilizzati ma con contrattoCo.co.co Vero è che spesso le nor-mative non tengono conto dellereali esigenze dei cittadini. Verrà i-stituito un tavolo tecnico così co-me richiesto dall’associazione ProDiritti H che auspichiamo possaessere aperto almeno alle rappre-sentanze delle associazioni e deigenitori. Sino ad ora si è parlato diprogetti, adesso è arrivato il mo-mento di parlare di continuità».

Sulla stessa lunghezza l’inter -vento del deputato regionale delM5s Stefania Campo: «Ci siamoimpegnati con un emendamentoin finanziaria affinché la percen-tuale dell’intero bilancio da desti-nare al Centro Autismo di Ragusaraddoppiasse dall’1% al 2%. Questoimpegno a fronte del fatto chequesto tipo di servizio non può es-sere interrotto di volta in voltaperché è fondamentale una conti-nuità nelle terapie. Ad oggi il servi-zio è assicurato per circa 30 pa-zienti a fronte dei 150 che ne a-vrebbero bisogno. Le cure devonoessere assicurate anche oltre i seianni. Questi i motivi per cui in fi-nanziaria ci siamo battuti pertantoci aspettiamo che il servizio inizi afunzionare senza interruzioni».

L’auspicio. «Verràistituito un tavolotecnico aperto anchealle associazionie ai genitori»

Page 3: RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿ che detiene le quote di maggioranza di Soaco. Per superare l 3impasse, la so - ciet¿

LUNEDÌ 9 LUGLIO 2018

primo piano .13

Mercato del lavoro«Mancano dignitàe regole adeguate»

IL SENSO DELLA MAGLIETTA ROSSA INDOSSATA DA UN EX SINDACO

«La solidarietà non è un pacchetto chiuso»FRANCESCO AIELLO*

Qualcuno pensa che la solidarieta’sia un pacchetto chiuso, prendere olasciare. E che porre il problemadelle speculazioni, evidenti, sullapelle dei migranti, sia fare conces-sioni ai razzisti e agli xenofobi. Midispiace. Penso invece che difende-re a ogni costo il sistema accoglien-za, così com’e’, non ha funzionato;che tutte le deformazioni gravi cheil sistema concentrazionario ha ma-nifestato, soprattutto in Libia, doveha toccato da moltissimo tempo illivello della tortura e dello schiavi-smo, siano ripugnanti; cosi’ come losono le speculazioni, che in Italiahanno conosciuto livelli nauseanti.Ritengo sia necessaria una rotturadi questo schema per liberare l’ac-coglienza e la solidarieta’ dalla in-sopportabile architettura della ren-dita speculativa sui migranti.

Dare addosso a chi ha denunciatostorture e degenerazioni del siste-ma dell’accoglienza, che ha intro-dotto nel corpo sociale il rifiuto e larabbia, sia un problema serio sulquale riflettere, per porvi rimedio.E’ ovvio che le Ong non possano ne’debbano essere considerate un pro-blema, una presenza negativa: che

anzi sono, nella quasi totalita’, be-nemerite. E che il salvamento inmare e’ un dovere ineludibile. Madetto questo, occorre anche ridefi-nire le modalita’ concrete di funzio-namento delle politiche della soli-darieta’ da parte dello Stato italianoe degli Stati europei, nella fermezzadi un rifiuto netto di ogni forma dichiusura di porti e di frontiere, e inarmonia con una cultura dell’acco-glienza che non sia pero’ ostaggio dischiavisti in Africa e in Libia, e dispeculatori a pagamento nei terri-tori della Ue.

In una nuova politica per l’Africa,occorre far nascere un Piano di col-laborazione democratica che si al-lontani da ogni forma di vecchio enuovo colonialismo, per la piena le-galizzazione delle migrazioni, fuorida politiche clandestine che ali-mentano schiavismo, caporalato eviolenza. Un mondo nuovo. Regala-re alla orde xenofobe e razziste ilconsenso sociale e’ cosa spregevole,come e’ spregevole pensare di di-fendere i diritti dei migranti con lemodalita’ concrete che si sono inlarga misura praticate nei nostriterritori. Basta vedere, ascoltare, ca-pire, che non basta accoglierli, quel-li che riescono a sopravvivere dopo

le torture in Libia e la odissea dellemigrazioni precarie in mare aperto.Ogni giorno in Africa e nel mondo, lavita di migliaia di uomini, donne,bambini, dipende dal riscatto dellatangente da pagare agli schiavistialla partenza, e poi, se sopravvissutialle traversate, dalla umiliazionedei dinieghi di ingresso da partedelle burocrazie dei Paesi europei, epoi dalla utilizzazione clandestinadella loro forza lavoro, sottobanco,sotto costo, e da ogni forma di sfrut-tamento e di violenza a cui sono sot-toposti. Falsa e’ la considerazione,molto diffusa, che ogni migrante ri-ceva 45 euro al giorno per bivaccarein Italia.

Credo non sia giusto che la nostraumanita’ e disponibilita’, a viverlapienamente, debba essere subalter-na e asservita al sistema speculativoche ha provocato la reazione degli

Italiani. Non capire questo significaessere contro i migranti e gettare almacero qualunque umano sforzo diprogettare un futuro diverso per lemigrazioni, libero per i migranti esolidale per la nostra umanita’. Ma-glietta rossa comunque, sempre,ma anche creativita’ culturale e po-litica. Soprattutto quando qualcunoancora pensa di potere difendere unsistema di accoglienza che ha fattoindignare tanta gente. E che ha in-tercettato il mio impegno di sindacoin svariate circostanze. Non ho maipensato di rinunciare alla mia visio-ne di apertura verso i migranti.

Ma questa strada deve farsi caricodi gettare a mare non i migranti mala ferocia degli schiavisti africani edel carrozzone molto spesso specu-lativo messo in piedi nei territori,molto spesso travisato di fuffa e dicarita’ pelosa, a pagamento, dellevarie turnazioni di migranti soprav-vissuti, tipo alta stagione. Che cosahanno a che fare cose del genere conuna sana disponibilita’ all’acco-glienza? Vi esorto a capire, a coglie-re la complessita’ del problema e aperdonare qualche spunto criticoche vive dentro questa mia magliet-ta rossa.

*già sindaco di Vittoria

«A maredobbiamogettare nonchi fuggema laferociadeglischiavisti»

GIUSEPPE SCIFO*

I l decreto dignità varato dal Con-siglio dei ministri, pur conte-nendo misure interessanti e

condivisibili, da tempo richiestedalla Cgil, a partire dall’interventosui tempi determinati, manca dicoraggio nell’affrontare, attraversoun intervento organico, un profon-do ridisegno delle regole del mer-cato del lavoro. Il nuovo governo,per dimostrare la volontà di rimet-tere al centro il lavoro e la sua di-gnità, deve ambire ad una propostapiù forte che parta dagli investi-menti volti a creare occupazione,dal sostegno agli ammortizzatorisociali per affrontare l’enorme pro-blema sociale determinato dallacrisi, dal rilancio e dagli investi-menti sulle politiche attive del la-voro. Se non sostenute da un orga-nico disegno di contrasto alla pre-carietà, infatti, le positive misuresul tempo determinato rischiano dispostare il peso della precarietà suforme ancora meno tutelate ed am-piamente abusate, quali i tirocini,le false partite Iva se non di incre-mentare il ricorso al lavoro inter-mittente o al lavoro autonomo toutcourt.

Paradossale è all’interno di que-sto contesto l’introduzione deivoucher a partire dall’agricoltura.Fermo restando che il la voro acces-sorio oggi è possibile attraversostrumenti precisi, l’introduzionedei voucher, soprattutto in agricol-tura, sarebbe un duro colpo alle giàprecarie condizioni dei lavoratori. Ivoucher scatenerebbero l’effettoopposto, cioè quello di aumentarela precarietà e introdurre un siste-ma efficace di copertura del lavoroirregolare. Giusto pochi giorni fa èstata diffusa una ricerca dell’Osser-vatorio nazionale dei consulentidel lavoro dove la provincia di Ra-gusa risulta essere all’ultimo postoper retribuzioni. La Cgil ha com-mentato ed analizzato questo datodicendo che le principali cause chespingono in basso il livello delle re-tribuzioni dei nostri lavoratori èl’irregolarità, e lo sfruttamento.Una condizione di buste paghe ri-

sultanti sempre più basse nellequali vengono omesse, pur restan-do nella formale regolarità, incentiporzioni di retribuzioni. Diciamoche siamo lontani dalle retribuzio-ni stabilite dai ccnl. E’ un problema

che riguarda tutti i settori, soprat-tutto terziario, agricoltura ed edili-zia. L’agricoltura, settore centraledella nostra economia, e non l’am-bito dove c’è solo il grave sfrutta-mento lavorativo, caporalato.

Quello agricolo è un contesto varie-gato e complesso. Partiamo dal da-to che esistono aziende nel territo-rio di eccellenza dove vige il rispet-to dei contratti e delle norme, com-presa l’agibilità sindacale. Sonospesso grandi aziende che impie-gano un grande numero di lavora-tori, anche se variabile a secondadelle stagioni. Ma queste azienderappresentano solo una piccolissi-ma parte dell’intero sistema agri-colo provinciale. Infatti le aziendeseguite a livello sindacali, da tuttele organizzazioni, sono pochissime.Esiste un tessuto di aziende anchedi dimensioni medio-grandi leadernel settore delle produzione con iloro marchi distribuiti direttamen-te nei grandi supermercati italianied esteri che applicano paghe ri-dotte rispetto a quanto previsto, ela riduzione varia a seconda dei casie talvolta a secondo della naziona-lità della manodopera. Parliamo dilavoro con regolare contratto ma lepaghe sono basse; da 25 a 40 euronette, quando la paga contrattualeè di circa 57 euro lorde. Lo scorso

19 giugno è stato rinnovato il ccnlper gli operai agricoli dove è previ-sto un aumento salariale del 2,9% invigore dal 1 luglio 2018 che saràerogato in due tranche. A partequalche realtà aziendale, per lamaggior parte dei lavoratori questoaumento sarà solo sulla carta, e losanno bene le organizzazioni dato-riali.

La contrattazione collettiva in a-gricoltura prevede due livelli, quel-lo nazionale e quella provinciale. ARagusa il contratto provinciale in a-gricoltura (Cpl) non si rinnova puressendo scaduto da più di un anno;auspichiamo che questo rinnovoavvenga al più presto e che sia unostrumento di reale tutela per i lavo-ratori a partire dalla concretizza-zione, attraverso la (buona) volon-tà delle organizzazioni datoriali, diuna effettiva agibilità sindacale. Gli

operai agricoli vivono una condi-zione di precarietà e riscattabilitàdovuta alla natura del contrattoche è a tempo determinato. Una opiù volte durante l’anno gli operaidevono affrontare la scadenza ed ilrinnovo del loro contratto di lavoroin assenza di obblighi per le azien-de della riconferma per i lavoratori.Non esiste, né a livello di norme, néa livello contrattuale un reale ob-bligo che possa dare precedenza ailavoratori per garantire una certastabilità nel susseguirsi di contrattia termine. Esistono solo accordi alivello aziendale ma i casi sono po-chi. Per questo motivo gli operai ele operaie agricoli si trovano spessoin difficoltà, anche con le organiz-zazioni sindacali, nel dovere espor-si per denunciare condizioni di sot-tosalario e varie irregolarità. Men-tre in tutti gli ambiti lavorativi laprecarietà, il tempo determinato sisono diffusi negli ultimi anni, in a-gricoltura questa è la condizioneche esiste da sempre. Per questo laCgil da anni propone di intervenireanche attraverso norme nazionaliper riportare il collocamento agri-colo a livello pubblico, attraverso icentri per l’impiego oggi svuotati diuna reale funzionalità in questoambito. Si tratta di riadattare in ter-mini moderni un principio sanoche è quello dell’incontro tra do-manda e offerta di lavoro in luogoistituzionale. Non si tratterebbe diun eccesso di burocratizzazioneper le imprese in quanto gli stru-menti informatici sono oggi nellecondizioni di semplificare al massi-mo le procedure. S tratta di un ri-torno alla dignità e civiltà del lavo-ro che per nulla nuoce al tessutosano delle imprese che operano inquesto settore.

Su questi temi credo debba svi-lupparsi il confronto tra organizza-zioni sindacali e datoriali in agri-coltura per un dialogo costruttivo abeneficio di tutti e insieme affron-tare vertenze importanti quali l’im-pego delle risorse pubbliche desti-nate al settore a partire dalla politi-ca europea, l’attuazione dei Piani diSviluppo Rurale funzionali al no-stro sistema ed una diversa orga-nizzazione delle aziende per con-trastare il potere dalla Gdo. Anchesu queste sfide devono basarsi rela-zioni sindacali serie ed oneste, apartire dalla vera dignità.

*Segretario generale Cgil

Blitz in un’aziendacon caporali e

schiavi Sottol’Agriblea di Ispica:

la foto parla da solaA destra, Scifo

IL PUNTODelle undici-mila aziendeagricole pre-senti in pro-vincia di Ra-gusa, circatremila sonostate risuc-chiate damercato, crisie sistema.Quelle rima-ste annaspa-no in un con-testo in cuiglobalizzazio-ne e regole i-nadeguate lafanno da pa-drone. L’oroverde della fa-scia agricolasi è trasfor-mato in un e-norme buconero che in-goia la faticae il sudoredella terra,ma soprattut-to distruggevite umane.Non bastano,purtroppo, glisparuti inter-venti econo-mici né i mas-sicci blitz del-le forze del-l’ordine ainvertire unatendenza chesta barbariz-zando il rap-porti tra dato-re di lavoro edipendenteannullandoprima ancorache la dignitàdel lavoro, ilrispetto perl’essere uma-no. «A scon-figgere la ma-fia sarà un e-sercito dimaestri ele-mentari» dice-va GesualdoBufalino. Ba-sta crederci.

I numeri. «Le paghevanno da 25 a 40euro nette: ilcontratto prevedecirca 57 euro lorde»

Scifo: «Irregolarità e sfruttamento spingonoin basso le retribuzioni dei nostri lavoratori»

OPINIONI

Aiello. «Rompiamogli schemi per liberarel’accoglienza dallaspeculazione sullapelle dei migranti»

IL CUORE ROSSO DI MODICA. In 200 di ogni età hannoindossato una T-Shirt rossa e si sono dati appunta-mento sulle scalinate del Duomo di San Pietro (nellafoto sopra) grazie anche al lavoro di rete fatto sui so-cial, con in testa l’arciprete, Padre Antonello Abbate,per gridare al cielo “Restiamo Umani”. Magliette ros-se simbolo della vita e della libertà negate come alpiccolo migrante Aylan, morto sulle coste della Tur-chia e assurto a icona tragica dei decessi in mare. Perquanti hanno aderito alla manifestazione, come nelresto del Paese, è giunto il momento di “fermare l’e-morragia di umanità”. Tantissimi i bambini in primafila accompagnati dai genitori. Tenevano una bar-chetta di carta rossa in mano con all’interno una pre-ghiera. Un’invocazione che è quella di non continuarea riempire di morti quel cimitero marino che è diven-tato il Mar Mediterraneo e dire basta a quanti ostaco-lano chi, per fame, per scappare dalla guerra e dalleviolenze cerca un approdo sicuro di pace e di libertà.

MARCO SAMMITO

Page 4: RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿ che detiene le quote di maggioranza di Soaco. Per superare l 3impasse, la so - ciet¿

LUNEDÌ 9 LUGLIO 2018

primo piano .13

Mercato del lavoro«Mancano dignitàe regole adeguate»

IL SENSO DELLA MAGLIETTA ROSSA INDOSSATA DA UN EX SINDACO

«La solidarietà non è un pacchetto chiuso»FRANCESCO AIELLO*

Qualcuno pensa che la solidarieta’sia un pacchetto chiuso, prendere olasciare. E che porre il problemadelle speculazioni, evidenti, sullapelle dei migranti, sia fare conces-sioni ai razzisti e agli xenofobi. Midispiace. Penso invece che difende-re a ogni costo il sistema accoglien-za, così com’e’, non ha funzionato;che tutte le deformazioni gravi cheil sistema concentrazionario ha ma-nifestato, soprattutto in Libia, doveha toccato da moltissimo tempo illivello della tortura e dello schiavi-smo, siano ripugnanti; cosi’ come losono le speculazioni, che in Italiahanno conosciuto livelli nauseanti.Ritengo sia necessaria una rotturadi questo schema per liberare l’ac-coglienza e la solidarieta’ dalla in-sopportabile architettura della ren-dita speculativa sui migranti.

Dare addosso a chi ha denunciatostorture e degenerazioni del siste-ma dell’accoglienza, che ha intro-dotto nel corpo sociale il rifiuto e larabbia, sia un problema serio sulquale riflettere, per porvi rimedio.E’ ovvio che le Ong non possano ne’debbano essere considerate un pro-blema, una presenza negativa: che

anzi sono, nella quasi totalita’, be-nemerite. E che il salvamento inmare e’ un dovere ineludibile. Madetto questo, occorre anche ridefi-nire le modalita’ concrete di funzio-namento delle politiche della soli-darieta’ da parte dello Stato italianoe degli Stati europei, nella fermezzadi un rifiuto netto di ogni forma dichiusura di porti e di frontiere, e inarmonia con una cultura dell’acco-glienza che non sia pero’ ostaggio dischiavisti in Africa e in Libia, e dispeculatori a pagamento nei terri-tori della Ue.

In una nuova politica per l’Africa,occorre far nascere un Piano di col-laborazione democratica che si al-lontani da ogni forma di vecchio enuovo colonialismo, per la piena le-galizzazione delle migrazioni, fuorida politiche clandestine che ali-mentano schiavismo, caporalato eviolenza. Un mondo nuovo. Regala-re alla orde xenofobe e razziste ilconsenso sociale e’ cosa spregevole,come e’ spregevole pensare di di-fendere i diritti dei migranti con lemodalita’ concrete che si sono inlarga misura praticate nei nostriterritori. Basta vedere, ascoltare, ca-pire, che non basta accoglierli, quel-li che riescono a sopravvivere dopo

le torture in Libia e la odissea dellemigrazioni precarie in mare aperto.Ogni giorno in Africa e nel mondo, lavita di migliaia di uomini, donne,bambini, dipende dal riscatto dellatangente da pagare agli schiavistialla partenza, e poi, se sopravvissutialle traversate, dalla umiliazionedei dinieghi di ingresso da partedelle burocrazie dei Paesi europei, epoi dalla utilizzazione clandestinadella loro forza lavoro, sottobanco,sotto costo, e da ogni forma di sfrut-tamento e di violenza a cui sono sot-toposti. Falsa e’ la considerazione,molto diffusa, che ogni migrante ri-ceva 45 euro al giorno per bivaccarein Italia.

Credo non sia giusto che la nostraumanita’ e disponibilita’, a viverlapienamente, debba essere subalter-na e asservita al sistema speculativoche ha provocato la reazione degli

Italiani. Non capire questo significaessere contro i migranti e gettare almacero qualunque umano sforzo diprogettare un futuro diverso per lemigrazioni, libero per i migranti esolidale per la nostra umanita’. Ma-glietta rossa comunque, sempre,ma anche creativita’ culturale e po-litica. Soprattutto quando qualcunoancora pensa di potere difendere unsistema di accoglienza che ha fattoindignare tanta gente. E che ha in-tercettato il mio impegno di sindacoin svariate circostanze. Non ho maipensato di rinunciare alla mia visio-ne di apertura verso i migranti.

Ma questa strada deve farsi caricodi gettare a mare non i migranti mala ferocia degli schiavisti africani edel carrozzone molto spesso specu-lativo messo in piedi nei territori,molto spesso travisato di fuffa e dicarita’ pelosa, a pagamento, dellevarie turnazioni di migranti soprav-vissuti, tipo alta stagione. Che cosahanno a che fare cose del genere conuna sana disponibilita’ all’acco-glienza? Vi esorto a capire, a coglie-re la complessita’ del problema e aperdonare qualche spunto criticoche vive dentro questa mia magliet-ta rossa.

*già sindaco di Vittoria

«A maredobbiamogettare nonchi fuggema laferociadeglischiavisti»

GIUSEPPE SCIFO*

I l decreto dignità varato dal Con-siglio dei ministri, pur conte-nendo misure interessanti e

condivisibili, da tempo richiestedalla Cgil, a partire dall’interventosui tempi determinati, manca dicoraggio nell’affrontare, attraversoun intervento organico, un profon-do ridisegno delle regole del mer-cato del lavoro. Il nuovo governo,per dimostrare la volontà di rimet-tere al centro il lavoro e la sua di-gnità, deve ambire ad una propostapiù forte che parta dagli investi-menti volti a creare occupazione,dal sostegno agli ammortizzatorisociali per affrontare l’enorme pro-blema sociale determinato dallacrisi, dal rilancio e dagli investi-menti sulle politiche attive del la-voro. Se non sostenute da un orga-nico disegno di contrasto alla pre-carietà, infatti, le positive misuresul tempo determinato rischiano dispostare il peso della precarietà suforme ancora meno tutelate ed am-piamente abusate, quali i tirocini,le false partite Iva se non di incre-mentare il ricorso al lavoro inter-mittente o al lavoro autonomo toutcourt.

Paradossale è all’interno di que-sto contesto l’introduzione deivoucher a partire dall’agricoltura.Fermo restando che il la voro acces-sorio oggi è possibile attraversostrumenti precisi, l’introduzionedei voucher, soprattutto in agricol-tura, sarebbe un duro colpo alle giàprecarie condizioni dei lavoratori. Ivoucher scatenerebbero l’effettoopposto, cioè quello di aumentarela precarietà e introdurre un siste-ma efficace di copertura del lavoroirregolare. Giusto pochi giorni fa èstata diffusa una ricerca dell’Osser-vatorio nazionale dei consulentidel lavoro dove la provincia di Ra-gusa risulta essere all’ultimo postoper retribuzioni. La Cgil ha com-mentato ed analizzato questo datodicendo che le principali cause chespingono in basso il livello delle re-tribuzioni dei nostri lavoratori èl’irregolarità, e lo sfruttamento.Una condizione di buste paghe ri-

sultanti sempre più basse nellequali vengono omesse, pur restan-do nella formale regolarità, incentiporzioni di retribuzioni. Diciamoche siamo lontani dalle retribuzio-ni stabilite dai ccnl. E’ un problema

che riguarda tutti i settori, soprat-tutto terziario, agricoltura ed edili-zia. L’agricoltura, settore centraledella nostra economia, e non l’am-bito dove c’è solo il grave sfrutta-mento lavorativo, caporalato.

Quello agricolo è un contesto varie-gato e complesso. Partiamo dal da-to che esistono aziende nel territo-rio di eccellenza dove vige il rispet-to dei contratti e delle norme, com-presa l’agibilità sindacale. Sonospesso grandi aziende che impie-gano un grande numero di lavora-tori, anche se variabile a secondadelle stagioni. Ma queste azienderappresentano solo una piccolissi-ma parte dell’intero sistema agri-colo provinciale. Infatti le aziendeseguite a livello sindacali, da tuttele organizzazioni, sono pochissime.Esiste un tessuto di aziende anchedi dimensioni medio-grandi leadernel settore delle produzione con iloro marchi distribuiti direttamen-te nei grandi supermercati italianied esteri che applicano paghe ri-dotte rispetto a quanto previsto, ela riduzione varia a seconda dei casie talvolta a secondo della naziona-lità della manodopera. Parliamo dilavoro con regolare contratto ma lepaghe sono basse; da 25 a 40 euronette, quando la paga contrattualeè di circa 57 euro lorde. Lo scorso

19 giugno è stato rinnovato il ccnlper gli operai agricoli dove è previ-sto un aumento salariale del 2,9% invigore dal 1 luglio 2018 che saràerogato in due tranche. A partequalche realtà aziendale, per lamaggior parte dei lavoratori questoaumento sarà solo sulla carta, e losanno bene le organizzazioni dato-riali.

La contrattazione collettiva in a-gricoltura prevede due livelli, quel-lo nazionale e quella provinciale. ARagusa il contratto provinciale in a-gricoltura (Cpl) non si rinnova puressendo scaduto da più di un anno;auspichiamo che questo rinnovoavvenga al più presto e che sia unostrumento di reale tutela per i lavo-ratori a partire dalla concretizza-zione, attraverso la (buona) volon-tà delle organizzazioni datoriali, diuna effettiva agibilità sindacale. Gli

operai agricoli vivono una condi-zione di precarietà e riscattabilitàdovuta alla natura del contrattoche è a tempo determinato. Una opiù volte durante l’anno gli operaidevono affrontare la scadenza ed ilrinnovo del loro contratto di lavoroin assenza di obblighi per le azien-de della riconferma per i lavoratori.Non esiste, né a livello di norme, néa livello contrattuale un reale ob-bligo che possa dare precedenza ailavoratori per garantire una certastabilità nel susseguirsi di contrattia termine. Esistono solo accordi alivello aziendale ma i casi sono po-chi. Per questo motivo gli operai ele operaie agricoli si trovano spessoin difficoltà, anche con le organiz-zazioni sindacali, nel dovere espor-si per denunciare condizioni di sot-tosalario e varie irregolarità. Men-tre in tutti gli ambiti lavorativi laprecarietà, il tempo determinato sisono diffusi negli ultimi anni, in a-gricoltura questa è la condizioneche esiste da sempre. Per questo laCgil da anni propone di intervenireanche attraverso norme nazionaliper riportare il collocamento agri-colo a livello pubblico, attraverso icentri per l’impiego oggi svuotati diuna reale funzionalità in questoambito. Si tratta di riadattare in ter-mini moderni un principio sanoche è quello dell’incontro tra do-manda e offerta di lavoro in luogoistituzionale. Non si tratterebbe diun eccesso di burocratizzazioneper le imprese in quanto gli stru-menti informatici sono oggi nellecondizioni di semplificare al massi-mo le procedure. S tratta di un ri-torno alla dignità e civiltà del lavo-ro che per nulla nuoce al tessutosano delle imprese che operano inquesto settore.

Su questi temi credo debba svi-lupparsi il confronto tra organizza-zioni sindacali e datoriali in agri-coltura per un dialogo costruttivo abeneficio di tutti e insieme affron-tare vertenze importanti quali l’im-pego delle risorse pubbliche desti-nate al settore a partire dalla politi-ca europea, l’attuazione dei Piani diSviluppo Rurale funzionali al no-stro sistema ed una diversa orga-nizzazione delle aziende per con-trastare il potere dalla Gdo. Anchesu queste sfide devono basarsi rela-zioni sindacali serie ed oneste, apartire dalla vera dignità.

*Segretario generale Cgil

Blitz in un’aziendacon caporali e

schiavi Sottol’Agriblea di Ispica:

la foto parla da solaA destra, Scifo

IL PUNTODelle undici-mila aziendeagricole pre-senti in pro-vincia di Ra-gusa, circatremila sonostate risuc-chiate damercato, crisie sistema.Quelle rima-ste annaspa-no in un con-testo in cuiglobalizzazio-ne e regole i-nadeguate lafanno da pa-drone. L’oroverde della fa-scia agricolasi è trasfor-mato in un e-norme buconero che in-goia la faticae il sudoredella terra,ma soprattut-to distruggevite umane.Non bastano,purtroppo, glisparuti inter-venti econo-mici né i mas-sicci blitz del-le forze del-l’ordine ainvertire unatendenza chesta barbariz-zando il rap-porti tra dato-re di lavoro edipendenteannullandoprima ancorache la dignitàdel lavoro, ilrispetto perl’essere uma-no. «A scon-figgere la ma-fia sarà un e-sercito dimaestri ele-mentari» dice-va GesualdoBufalino. Ba-sta crederci.

I numeri. «Le paghevanno da 25 a 40euro nette: ilcontratto prevedecirca 57 euro lorde»

Scifo: «Irregolarità e sfruttamento spingonoin basso le retribuzioni dei nostri lavoratori»

OPINIONI

Aiello. «Rompiamogli schemi per liberarel’accoglienza dallaspeculazione sullapelle dei migranti»

IL CUORE ROSSO DI MODICA. In 200 di ogni età hannoindossato una T-Shirt rossa e si sono dati appunta-mento sulle scalinate del Duomo di San Pietro (nellafoto sopra) grazie anche al lavoro di rete fatto sui so-cial, con in testa l’arciprete, Padre Antonello Abbate,per gridare al cielo “Restiamo Umani”. Magliette ros-se simbolo della vita e della libertà negate come alpiccolo migrante Aylan, morto sulle coste della Tur-chia e assurto a icona tragica dei decessi in mare. Perquanti hanno aderito alla manifestazione, come nelresto del Paese, è giunto il momento di “fermare l’e-morragia di umanità”. Tantissimi i bambini in primafila accompagnati dai genitori. Tenevano una bar-chetta di carta rossa in mano con all’interno una pre-ghiera. Un’invocazione che è quella di non continuarea riempire di morti quel cimitero marino che è diven-tato il Mar Mediterraneo e dire basta a quanti ostaco-lano chi, per fame, per scappare dalla guerra e dalleviolenze cerca un approdo sicuro di pace e di libertà.

MARCO SAMMITO

Page 5: RASSEGNA STAMPA 9 Luglio 2018 - comunevittoria.gov.it · zione di Intersac holding spa, societ¿ che detiene le quote di maggioranza di Soaco. Per superare l 3impasse, la so - ciet¿