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Rassegna Stampa

AntiCorruzioneLa Nazione (ed. Pisa-Pontedera): Cantone: «Vigiliamo sui concorsi» E Barone: «Normale trasparente» .....

Lavori Pubblici: Trasparenza legge 190/2012: Rinviata al 20 febbraio la scadenza degli adempimenti..........

Lavori Pubblici: ANAC: Approvato il bilancio preventivo 2017 con meno fondi dalla tassa sulle gare .........

Libero Quotidiano.it: Corruzione, l'Italia migliora ma resta al 60esimo posto mondiale.................................

SenigalliaNotizie: Trasparenza, da Senigallia Bene Comune altra grana per l'amministrazione.......................

Teleborsa: Campidoglio, Virginia Raggi indagata per il caso Marra.................................................................

Cyber SecurityAgenda Digitale: Difendersi dal cyberspionaggio: quale strategia per l'Italia...................................................

Il Giornale.it: Ecco tutti i rischi del "cybercrime" .............................................................................................

Il Sole 24 Ore: LA CYBER SECURITY ...........................................................................................................

Udite udite!: Business-e di Itway potenzia i servizi Cerbero Cyber Security....................................................

PrivacyAdnkronos: Telecamere, rischio multe se installate da professionisti improvvisati ..........................................

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25/01/17La Nazione (ed. Pisa-Pontedera)Cantone: «Vigiliamo sui concorsi» E Barone: «Normale trasparente»

Argomento:AntiCorruzione 2p.

Cantone: «Vigiliamo sui concorsi» E Barone: «Normale trasparente»

CRONACA PISA pag. 5Cantone: «Vigiliamo sui concorsi» E Barone: «Normale trasparente» Il capo dell'Anticorruzione ospite a Palazzo della Carovana «VIGILIAMO sui concorsi universitari,. come sugli altri che riguardano la pubblica amministrazione, anche per evitare che ciò possa produrre la fuga di cervelli all'estero». Così il presidente dell'Autorità nazionale anti corruzione, Raffaele Cantone, ha parlatito di etica pubblica durante una conferenza alla Scuola Normale. «Ritengo tuttavia che il nostro sistema universitario - ha aggiunto - non sia peggiore del resto della pubblica amministrazione. E' un dato oggettivo però che talvolta in Italia i concorsi non sono regolari. Noi vigiliamo come su tutto il resto, ma iniziative come questa o come il protocollo d'intesa con la Scuola Sant'Anna di Pisa vadano proprio in questa direzione». SUL TEMA è intervenuto anche il direttore della Normale, Vincenzo Barone, sottolineando che la scuola «è estranea a certe situazioni sia sotto il profilo del reclutamento dei docenti che degli studenti e anzi operiamo con il massimo della trasparenza possibile e quanto afferma è documentato e verificabile in qualsiasi momento». Oggi a Pisa, l'Authority anticorruzione è stata protagonista anche udi un altro passaggio importante con il sistema universitario: ha stipulato un'intesa con la Scuola superiore Sant'Anna per sviluppare attività congiunte didattiche e di ricerca principalmente negli ambiti della cultura della legalità e dell'etica nell'azione pubblica. L'accordo prevede iniziative di studio, ricerca, formazione, divulgazione e disseminazione sotto forma di pubblicazioni scientifiche e di assistenza, supporto e consulenza per contribuire alla diffusione e al consolidamento della cultura della legalità e dell'etica nell'azione pubblica. LA SCUOLA Sant'Anna, spiega una nota dell'ateneo, «darà esecuzione al protocollo in linea con il compito di elaborare e trasmettere le conoscenze scientifiche: l'istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo della scuola) diretto da Andrea de Guttry è quello interessato e, in particolare, sono coinvolti alcuni suoi laboratori come il Wiss (Welfare Innovazione Servizi e Sviluppo), riguardo alle aree di giustizia penale e di diritto pubblico e il Cdg (Conflict, Development and Global Politics), con riferimento anche al Gruppo di ricerca in etica pubblica». I referenti scientifici sono Ida Angela Nicotra per Anac e Gaetana Morgante, docente di diritto penale, per i percorsi di alta formazione giuridica sui temi della prevenzione della corruzione nel settore privato e pubblico, alla responsabilità amministrativa degli enti collettivi e ai piani di prevenzione della corruzione, compresi i profili sostanziali e processuali dei delitti contro la pubblica amministrazione e tutti i temi connessi all'applicazione e all'implementazione del codice degli appalti nel più ampio quadro della promozione del rispetto della legalità nell'agire pubblico e nei rapporti con le pubbliche amministrazioni.

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25/01/17Lavori PubbliciTrasparenza legge 190/2012: Rinviata al 20 febbraio la scadenza degli adempimenti

Argomento:AntiCorruzione 3p.

Trasparenza legge 190/2012: Rinviata al 20 febbraio la scadenza degli adempimenti

Trasparenza legge 190/2012: Rinviata al 20 febbraio la scadenza degli adempimenti 25/01/2017 777 volte L’articolo 1, comma 32 della legge 6 novembre 2012, n. 190 dispone che le stazioni appaltanti, al fine di assicurare la trasparenza dell’attività amministrativa con particolare riferimento ai procedimenti di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche relativamente alla modalità di selezione prescelta, sono tenute a pubblicare nei propri siti web istituzionali: la struttura proponente; l'oggetto del bando; l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte; l'aggiudicatario; l'importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; l'importo delle somme liquidate. Tali informazioni devono essere trasmesse in formato digitale all’ANAC entro il 31 gennaio di ogni anno ma per il 2017, in considerazione della situazione di emergenza a seguito dei recenti eventi meteorologici e sismici, accogliendo le richieste pervenute da alcuni enti locali interessati, l'ANAC ha disposto la proroga al 20 febbraio 2017 del termine previsto per la comunicazione via PEC dell'avvenuta pubblicazione del file XML per gli adempimenti di cui all'art. 1, comma 32, della legge n. 190/2012. Ricordiamo che l’ANAC pubblica nel proprio sito web in una sezione liberamente consultabile da tutti i cittadini, catalogate in base alla tipologia di stazione appaltante e per regione. Le Stazioni Appaltanti per adempiere all’obbligo di pubblicazione dei dati in formato aperto, ai sensi dell’art. 1, comma 32 della legge n. 190/2012 conforme alle disposizioni di cui alla Deliberazione n. 39 del 20 gennaio 2016, devono: trasmettere all’Autorità, entro il 31 gennaio di ogni anno, solo mediante Posta Elettronica Certificata all'indirizzo [email protected], un messaggio di PEC attestante l’avvenuto adempimento. Tale messaggio PEC deve riportare obbligatoriamente, nell’apposito modulo PDF (si deve utilizzare esclusivamente la versione del modulo aggiornata al 15 gennaio 2016), il codice fiscale della Stazione Appaltante e l’URL di pubblicazione del file XML per l’anno in corso. I messaggi PEC ricevuti attraverso canali diversi dalla PEC dedicata [email protected], compresi quelli ricevuti attraverso la casella [email protected], non saranno considerati validi ai fini dell’assolvimento degli obblighi previsti dalla norma e non saranno elaborate. Inoltre, si ricorda che l’indirizzo PEC [email protected] dovrà essere utilizzato esclusivamente per gli adempimenti di cui all’art.1 comma 32 della legge 190/2012; pubblicare sul proprio sito web istituzionale le informazioni di cui all’articolo 4 della Deliberazione n.39 del 2 gennaio 2016 secondo la struttura e le modalità definite dall’Autorità (vedi specifiche tecniche aggiornate per la pubblicazione dei dati in file XML). Altre utili informazioni sugli adempimenti di cui all’articolo 1, comma 32 della legge n. 190/2012 sono reperibili sulle pagine specifiche dell’ANAC. A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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25/01/17Lavori PubbliciANAC: Approvato il bilancio preventivo 2017 con meno fondi dalla tassa sulle gare

Argomento:AntiCorruzione 4p.

ANAC: Approvato il bilancio preventivo 2017 con meno fondi dalla tassa sulle gare

ANAC: Approvato il bilancio preventivo 2017 con meno fondi dalla tassa sulle gare 25/01/2017 678 volte L’ANAC (Autorità nazionale Anticorruzione) ha, recentemente, pubblicato la delibera 21 dicembre 2016 n. 1376 con cui è stato approvato il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2017. Si tratta del primo bilancio di previsione predisposto dopo che il decreto-legge n. 193/2016 recante “Disposizioni in materia fiscale e per il finanziamento di esigenze indifferibili” convertito dalla legge 1 dicembre 2016, n. 225 ha allentato il vincolo sul contenimento delle spese di funzionamento dell’Autorità mediante l’introduzione dell’art. 7-ter “Esenzione dell’Autorità nazionale anticorruzione dal vincolo di riduzione delle spese di funzionamento” che recita “A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, non trova applicazione, nel limite di 1 milione di euro per l’anno 2016 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2017, per l’Autorità nazionale anticorruzione, il vincolo di riduzione delle spese di funzionamento di cui all’articolo 19, comma 3, lettera c), del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 114”. Le entrate correnti per il 2017 sono previste in Euro 54.700.000 la cui ripartizione è rappresentata nella seguente figura: La voce di maggiore entità tra le entrate è quella relativa alle entrate contributive che per il 2017 espone: Euro 30.000.000 da parte degli operatori economici Euro 15.000.000 da parte delle stazioni appaltanti Euro 1.500.000 da parte delle SOA per un totale di 46.500.000 Euro a fronte di previsioni per il 2016 e per il 2015 che erano state di circa Euro 50.000.000. Per quanto concerne il capitolo delle uscite quella di maggiore entità e la spesa per il personale che per l’anno 2017 è pari a circa € 29.000.000. Nella relazione di accompagnamento è, poi. precisato che le spese per servizi di natura informatica previste per l’anno 2017 ammontano, complessivamente, a € 11.160.110, di cui circa € 6,2 milioni di parte corrente (56,05%) e € 4,9 milioni in conto capitale (43,95%). Le previsioni sono state effettuate tenendo conto del percorso già avviato nel corso del 2016 volto ad automatizzare procedimenti amministrativi e processi interni, nonché dell’impatto economico per lo sviluppo e l’implementazione del parco applicativo dell’Autorità a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Codice dei contratti pubblici e della nuova normativa in materia di trasparenza. Gli interventi ai quali verrà data priorità nel corso del 2017 sono i seguenti: implementazione di una piattaforma per la gestione dell’albo dei commissari di gara; automazione dei processi mediante piattaforma di Business Process Management; revisione del portale istituzionale dell’Autorità; implementazione del sistema di gestione delle segnalazioni di condotte illecite dell’Autorità (c.d. whistleblowing); sviluppo di servizi per la raccolta e l’analisi delle misure di prevenzione della corruzione; servizi di accesso ai dati ed adeguamento dell’architettura della BDNCP. In allegato: Delibera numero 162 del 22/12/2015 Bilancio di previsione Prospetto sintetico bilancio di previsione Relazione al bilancio di previsione A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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25/01/17Libero Quotidiano.itCorruzione, l'Italia migliora ma resta al 60esimo posto mondiale

Argomento:AntiCorruzione 5p.

Corruzione, l'Italia migliora ma resta al 60esimo posto mondiale

economia Corruzione, l'Italia migliora ma resta al 60esimo posto mondiale Roma, 25 gen. (AdnKronos) - Migliora in Italia l'indice di percezione della corruzione nel settore pubblico e nella politica, ma il nostro Paese rimane ancora nelle parti basse della classifica mondiale, fermandosi al 60esimo posto su 176 con un punteggio di 47 su 100. Un dato che per il terzo anno consecutivo sta migliorando e che dal 2012, quando è stata varata la legge anticorruzione, si traduce in ben 12 posizioni di differenza nel ranking mondiale. Nella graduatoria di quest'anno sono sempre in testa Danimarca e Nuova Zelanda con 90 punti, seguite da Finlandia (89) e Svezia (88). All’opposto, Somalia (10), Sud Sudan (11), Corea del Nord (12) e Siria (13) chiudono la classifica. Sono questi i principali dati contenuti nel report 2016 di Transparency International, presentato oggi nella sede dell'Anac alla presenza del presidente Raffaele Cantone, nel quale si stila il ranking mondiale del Cpi, l'indice di percezione della corruzione che prende in considerazione 176 Paesi. Di questi, fa notare l'associazione, il 69% ha ottenuto un punteggio inferiore a 50 su una scala da 0 (molto corrotto) a 100 (per nulla corrotto), mostrando come "la corruzione nel settore pubblico e nella politica sia ancora percepita come uno dei mali peggiori che infesta il mondo". Il Cpi di quest’anno, si legge ancora, "mostra che la percezione della corruzione è aumentata in generale nel mondo. Sono più i Paesi infatti che hanno perso punti di quelli che ne hanno guadagnati. Questo dato ci deve far riflettere, anche alla luce di ciò che sta avvenendo nel mondo". Il 2016 "ha mostrato chiaramente come corruzione e ineguaglianza, strettamente connesse e diventate ormai sistemiche, siano in grado di alimentare il crescente populismo e il disincanto dei cittadini nei confronti della politica in tutto il mondo", continua il rapporto annuale. Per quanto riguarda la cima della classifica, dove si confermano Danimarca, Nuova Zelanda, Finlandia e Svezia, "non sorprende che questi stessi Paesi siano quelli che possiedono le legislazioni più avanzate in fatto di accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica". Mentre sull'Italia, il report rimarca come il risultato sia "ancora troppo poco, soprattutto in confronto ai nostri vicini europei, ma il trend positivo è indice di uno sguardo più ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri". Il momento più basso toccato dall'Italia è stato nel 2011, quando il punteggio era sceso a 39 punti, rimanendo fermo rispetto all'anno precedente. Mentre nel 2007, ricorda ancora l'associazione, l'Italia incassò il risultato migliore: 52 punti, attestandosi al 41esimo posto della classifica mondiale. Per José Ugaz, presidente di Transparency International, "non possiamo permetterci il lusso di sprecare altro tempo. La lotta alla corruzione va portata avanti con la massima urgenza se davvero vogliamo che la vita delle persone del mondo possa migliorare". 25 Gennaio 2017

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25/01/17SenigalliaNotizieTrasparenza, da Senigallia Bene Comune altra grana per l'amministrazione

Argomento:AntiCorruzione 6p.

Trasparenza, da Senigallia Bene Comune altra grana per l'amministrazione

523 Letture 0 commenti Politica Ascolta la notizia Come sempre la nostra amministrazione fa in modo che la stragrande maggioranza dei cittadini non possa accedere ai documenti prodotti in modo agevole. Questo è accaduto anche con l’articolo apparso sui giornali on-line per il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) 2017- 2019. Il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA), approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, ha infatti previsto per le amministrazioni, al fine di disegnare un’efficace strategia anticorruzione, la realizzazione di forme di consultazione con il coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi in occasione dell’elaborazione/aggiornamento dei propri piani anticorruzione. Come al solito il numero dell’avviso della procedura aperta (2017/230) non è stato citato né tanto meno il link con cui arrivare direttamente al provvedimento per poter scaricare l’avviso e la modulistica con cui presentare le osservazioni, vi allego pertanto i due documenti (allegato 1 e 2) e il link da cui sono stati scaricati. Inoltre non si è fatta menzione che le osservazioni devono riguardare le modifiche da apportare al piano anticorruzione 2016-2018, che vi unisco (allegato 3) o che potete scaricare al presente link, e non ad una bozza del PTPC 2017-2019 dato che non ne è stata redatta una nuova versione, o almeno nell’albo pretorio e sul sito comunale non v’esiste traccia. Quindi invitiamo chiunque ne abbia interesse e soprattutto disponibilità di tempo, vista la vicinanza del termine ultimo per l’invio delle osservazioni che scade il 30 gennaio 2017, a seguire i link che abbiamo inserito o ad usare gli allegati trasmessi e a far pervenire le proprie osservazioni tramite mail all’indirizzo PEC del comune [email protected] oppure, visti sempre i tempi ridottissimi, tramite consegna a mano presso l’Ufficio Messi Comunali, sito in piazza Roma n. 8, Senigallia. L’ufficio presta i seguenti orari di apertura: dal lunedì al venerdì 7.30 – 13.30 – lunedì, martedì e giovedì anche il pomeriggio 15.00 – 18.00. La consegna tramite spedizione postale, indicata nel comunicato stampa del comune, è da noi sconsigliata perché potrebbe arrivare in ritardo e/o non essere una modalità certificata. Ah, se andate all’Ufficio Messi Comunali non dimenticate di portare una copia di quanto da voi prodotto e di farvela controfirmare. Allegati Scarica gli allegati: 1 - 2 - 3 Senigallia Bene Comune Pubblicato Martedì 24 gennaio, 2017 alle ore 15:15 Tags Amministrazione comunale Anticorruzione Giorgio Sartini partecipazione politica Senigallia Bene Comune trasparenza

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25/01/17TeleborsaCampidoglio, Virginia Raggi indagata per il caso Marra

Argomento:AntiCorruzione 7p.

Campidoglio, Virginia Raggi indagata per il caso Marra

Campidoglio, Virginia Raggi indagata per il caso Marra La prima cittadina di Roma entra formalmente nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico. Sarà sentita dagli inquirenti il 30 gennaio 2017 commenta altre news Politica · 25 gennaio 2017 - 10.09 (Teleborsa) - Anche Virginia Raggi è stata iscritta nel registro degli indagati per il "caso Marra". Sulla prima cittadina di Roma pesano le ipotesi di reato di abuso d'ufficio e falso in atto pubblico, per la nomina del fratello dell'ex responsabile del personale del Comune di Roma, Raffaele Marra, dimessosi dopo l'avvio dell'inchiesta. La Procura di Roma, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, aveva aperto un fascicolo per lo scandalo dell'assunzione di Renato Marra, fratello di Raffaele, in cui viene ora coinvolta anche la prima cittadina di Roma. La Raggi verrà sentita dagli inquirenti il prossimo 30 gennaio 2017, ma era stata iscritta nel registro degli indicati poco dopo Natale, in base alle risultanze della relazione dell'autorità anticorruzione (Anac). L'accusa di abuso d'ufficio è la stessa per cui è indagato Raffaele Marra, mentre l'accusa di falso in atto pubblico discenderebbe dalle false dichiarazioni rese dalla Raggi alla responsabile anticorruzione del comune, cui aveva assicurato che, per la nomina di Renato Marra, aveva agito in autonomia. Nel commentare l'iscrizione nel registro degli indagati, la Raggi ha detto di essere "molto serena" e di aver "informato Beppe Grillo e adempiuto al dovere di informazione previsto dal Codice di comportamento del Movimento 5 Stelle".

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25/01/17Agenda DigitaleDifendersi dal cyberspionaggio: quale strategia per l'Italia

Argomento:Cyber Security 8p.

Difendersi dal cyberspionaggio: quale strategia per l'Italia

Difendersi dal cyberspionaggio: quale strategia per l'Italia CYBER SECURITY La recente vicenda di cyberspionaggio in Italia ha riacceso i riflettori su quello che gli esperti di sicurezza sostengono da sempre: non si tratta di casi isolati, ma di una compromissione sistematica e diffusa delle nostre infrastrutture digitali. La soluzione? Eccola di Fabio Battelli, Partner di Deloitte Risk Advisory, Cyber Risk Services Le recenti vicende di cyberspionaggio, riprese a gran voce da tutti i media italiani, sembrano aver scosso molto l’opinione pubblica. Forse è la prima volte che trasmissioni come Porta a Porta dedicano una buona parte della puntata al cyber crime ed alla sicurezza informatica. Da un punto di vista tecnico e delle modalità utilizzate, cosa ha questo attacco di così diverso e clamoroso rispetto a tanti altri? La risposta è nulla! In realtà un elemento differenziante nella vicenda dei fratelli Occhionero c’è ed è la nazionalità di chi controllava la botnet: italiana. Le botnet, ovvero l’insieme di reti costituite da migliaia e miglia di sistemi compromessi e controllati da entità terze, continuano a crescere e moltiplicarsi. L’FBI stima che ogni secondo 18 nuovi computer in tutto il mondo vengono violati per entrare a far parte di una botnet, con oltre 500 milioni di sistemi compromessi in media ogni anno. E in Italia? Il cyberspace italiano è costantemente in cima alla classifica dei paesi più violati in assoluto, per una serie di ragioni diverse: appetibilità intrinseca delle informazioni legata alla capacità, tutta nostra, di innovare in svariati settori del made in Italy e quindi connessa allo spionaggio industriale; tessuto produttivo fatto da migliaia di piccole imprese, che hanno tipicamente scarsi mezzi e cultura per proteggersi e finiscono per essere un facile bersaglio del cyber crime. Sono proprio le piccole e medie imprese, in qualità di fornitori abituali delle grandi organizzazioni, che spesso costituiscono una facile via di ingresso verso le infrastrutture digitali delle aziende più grandi e della Pubblica Amministrazione. Tale scenario, fatto di migliaia e miglia di computer compromessi all’interno di aziende piccole e grandi, di Enti ed Istituzioni, mi portano a dire che il problema è ben più ampio di un episodio di spionaggio, sebbene avvenuto a danno di personalità illustri e conosciute dal grande pubblico. Parliamo di una infrastruttura digitale sistematicamente e largamente compromessa, sulla quale fa affidamento il tessuto produttivo del nostro paese, ma soprattutto gli essere umani per viaggiare, comunicare, riscaldarsi, divertirsi, insomma per vivere nella società moderna! Sarà forse arrivato il momento di pensare al cyberspace come un luogo collettivo, che deve essere protetto e salvaguardato nel suo complesso, indipendentemente dalle conoscenze e dalle capacità di ogni singola entità che lo alimenta? In questo il ruolo dei governi è sicuramente importante, ma non sufficiente. A loro spetta creare le condizioni per facilitare l’adozione e l’attuazione delle misure di sicurezza, controllandone l’effettiva applicazione e monitorandone nel tempo l’efficacia. A tutti gli altri spetta il dovere di pensare alla cyber security come un elemento essenziale per la sopravvivenza e lo sviluppo della società moderna, come hanno da tempo capito i Paesi più sviluppati del nostro. Da dove partire allora? Oltre a modificare le nostre abitudini, ricordandoci che dietro una semplice mail può nascondersi un’organizzazione criminale che intende danneggiare noi o la nostra azienda, dobbiamo cambiare il nostro apparato di protezione. Come ho avuto modo di ribadire in altre circostanze, la prevenzione non è sufficiente. Se lo fosse non sarebbe necessario attendere, nei casi più fortunati, 24 o 36 mesi per accorgersi di avere i propri sistemi compromessi. Dobbiamo sviluppare quello che gli addetti ai lavori chiamano capacità di “hunting”; letteralmente bisogna diventare “cacciatori”, ovvero andare alla ricerca di evidenze ed elementi sospetti che vanno ben oltre il semplice monitoraggio. Quello che ha fatto il Responsabile della Sicurezza di ENAV nel caso di Eye Pyramid, dovrebbe essere la normalità non l’eccezione. Ciascuna funzione di sicurezza dovrebbe intercettare ed analizzare i segnali che arrivano dagli utenti della propria organizzazione. Ed i segnali non arriveranno se non ricorrendo ad interventi strutturati di formazione e di esercitazioni volte a misure e migliorare la capacità di reazione agli attacchi cyber; l’elemento differenziare sarà inoltre sempre più legato alla capacità di scambiarsi le informazioni (infosharing) tra le diverse community di sicurezza, come ad esempio tra CERT (Computer Emergency Response Team) e investendo in specialisti che abbiamo la concreta capacità di analizzare e comprendere gli attacchi. Non mi riferisco solo agli operatori che osservano qualche allarme sulla console di turno, ma di un’attività costante e sistematica di analisi e comprensione degli eventi, prima che sia troppo

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Argomento: Cultura 9pag.

tardi. Analisti di sicurezza e “data scientist” che, analizzando ogni giorno il traffico di rete generato dagli utenti e dai sistemi, oltre agli eventi registrati dai sistemi di sicurezza, siano in grado di intercettare quegli indicatori di compromissione che fanno la differenza tra il vedere e l’essere ciechi. Fantascienza? Forse per alcuni potrebbero smembrarla, ma il realtà si tratta solo di comprendere maggiormente il problema e di non credere che investire in prevenzione, in maniera isolata e non coordinata con tutti gli altri, possa metterci al riparo da qualsiasi minaccia cyber. Nella speranza che prima o poi possiamo considerare, almeno in parte, superata la celebre affermazione fatta qualche anno fa dall’allora direttore dell’FBI Robert Mueller… “Quando parliamo di cyber crime noi dividiamo le organizzazioni in due categorie: quelle che sono state compromesse e quelle che non sanno ancora di esserlo”. 25 Gennaio 2017 TAG: sicurezza, deloitte

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Data:

25/01/17Il Giornale.itEcco tutti i rischi del "cybercrime"

Argomento:Cyber Security 10p.

Ecco tutti i rischi del "cybercrime"

Tutti i rischi del " cybercrime" delle piccole e medie imprese In Italia sottovalutato il possibile furto di dati dei clienti Lorenzo Corti - Mar, 24/01/2017 - 18:04 Dai furti di dati dei clienti all'interruzione dell'attività, dai danni alla reputazione aziendale ai furti di denaro. Sono queste le principali preoccupazioni denunciate nella quarta edizione dell'Indagine internazionale di Zurich sulle Pmi, che ha esaminato i rischi legati al cybercrime

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Data:

25/01/17Il Sole 24 OreLA CYBER SECURITY

Argomento:Cyber Security 11p.

LA CYBER SECURITY

il Sole 24 Ore sezione: Politica e societa data: 25 Gennaio 2017 - pag: 11 LA CYBER SECURITY Il Dis Entro febbraio sarà varato il Dpcm (decreto del presidente del consiglio dei ministri): la struttura anti-cyber di palazzo Chigi è ormai pronta. I poteri di controllo sono accentrati nel Dis (dipartimento informazioni e sicurezza). Il Cisr Un ruolo strategico nell'ambito della sicurezza informatica è svolto dal Cisr (comitato interministeriale per la sicurezza della repubblica). L'Aise Presto il Dis e l'Aise (l'agenzia informazioni e sicurezza esterna) avranno ognuno un nuovo vicedirettore: si affiancherà ai due attuali e avrà una delega ad hoc proprio sulla cyber security.

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Data:

25/01/17Udite udite!Business-e di Itway potenzia i servizi Cerbero Cyber Security

Argomento:Cyber Security 12p.

Business-e di Itway potenzia i servizi Cerbero Cyber Security

Business-e di Itway potenzia i servizi Cerbero Cyber Security gennaio 24th, 2017 Tecnologia .. e conferma crescita e protezione informatica contro lo spionaggio industriale I nuovi servizi annunciati lo scorso novembre, hanno già superato del 46% le stime commerciali, contrastando ogni malware e assicurando alte performance di cybersecurity a tutte le aziende pubbliche e private Business-e S.p.A, società del Gruppo Itway quotato al segmento Star di Borsa Italiana, leader da 20 anni nel settore della sicurezza informatica e con importanti risultati e progetti avviati in ambito difesa, legati ai temi di Business Continuity e Disaster Recovery, comunica di aver ampliato i servizi della piattaforma Cerbero Cyber Security Services™, integrando il servizio Phishing Campaign, che consente di valutare le reazioni dei dipendenti di fronte a messaggi di posta potenzialmente pericolosi. Il nuovo strumento, amplia la famiglia di servizi di sicurezza informatica gestiti che permettono di monitorare, grazie ad unico pannello di controllo, lo stato generale della sicurezza informatica delle aziende. L'intera gamma dei Cerbero Cyber Security Services sono presentati e descritti nel dettaglio sul nuovo sito web pubblicato a gennaio e consultabile a questo link Le dimensioni del fenomeno da cui le organizzazioni si trovano, tutti i giorni, a doversi difendere sono ormai insostenibili: oltre 1.000.000 di attacchi al minuto che in varie forme tecniche (malware, botnet, intrusioni) le imprese, di ogni settore e dimensione, si trovano a respingere, ed ogni settimana le aziende specializzate in cybersecurity investono oltre 8.000 ore di ricerca per rispondere a minacce e attacchi presenti in rete. Stime di mercato inoltre indicano che il fenomeno del cybersecurity è in crescita e gli hacker colpiscono oltre 10 milioni di italiani l'anno. Basti pensare che solo negli ultimi mesi, il numero di utenti vittime di malware è aumentato del 25% , con picchi elevatissimi di attacchi durante il Black Friday e gli acquisti di Natale. Andrea Farina, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Itway, dichiara: "Il cybercrime è il problema del secolo e mediamente le aziende impiegano circa sei mesi per rendersi conto di un attacco informatico. Dalle notizie di queste settimane, emergono inoltre attività gravi di spionaggio sistemico durato anni e questo indica quanto ci sia ancora molto da fare in termini culturali, di consapevolezza e di formazione, oltre che di tecnologie. EyePyramid ci dimostra l'importanza di contrastare con competenza ogni fenomeno di cybercrime e per questo la sicurezza informatica deve diventare un asset strategico per organizzazioni e aziende. Dal punto di vista economico ci possono essere ricadute sulla competitività delle aziende, senza contare che molte informazioni potrebbero essere vendute o cedute a fine di estorsioni. Grazie alla nostra esperienza maturata in oltre 20 anni di focalizzazione nel settore IT, l'offerta dei servizi Cerbero si arricchisce ulteriormente, assicurando alle aziende clienti di rilevare in tempo reale ogni tentativo di attacco. I nostri specialisti infatti, dopo aver bloccato gli attacchi in corso, possono effettuare azioni proattive su altri clienti per prevenire quello stesso tipo di attacco". La gamma completa della piattaforma dei Cerbero Cyber Security Services, in aggiunta ai nuovi servizi di Phishing Campaign, include: l'Early Warning, che analizza e notifica tempestivamente, le vulnerabilità dei sistemi; il Configuration Backup, che prevede salvataggio e restore automatici dei dati di configurazione; il Security Event Correlation che effettua la correlazione in tempo reale di tutti i LOG prodotti dai dispositivi e software monitorati; il Threat Intelligence, volto ad analizzare la rete del cliente e identificare attacchi in corso; il Deep Web Intelligence, che ha come obiettivo la ricerca di dati sensibili aziendali nella darknet. A questi si aggiungono i tradizionali servizi di Help Desk, per avere risposta tempestiva a segnalazioni di problematiche, e di Monitoring, che fornisce informazioni in tempo reale sullo stato di salute dell'infrastruttura applicativa, sistemistica e di sicurezza. Farina, prosegue: "Sono innumerevoli inoltre, le aziende della grande distribuzione che abbiamo supportato agevolmente in questi mesi, sia per prevenire interruzioni inspiegabili alle casse e ai sistemi di pagamento, sia per assicurare la massima protezione dei propri stabilimenti e dei sistemi collegati ai servizi logistici. Visti i picchi di richiesta ricevuti da giugno a dicembre, abbiamo dovuto potenziare ulteriormente le nostre risorse commerciali e tecniche, con una specifica attenzione anche alle competenze tecniche che ci hanno

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consentito di ottenere la nuova certificazione alla rete CERT (nominata dalla Carnegie Mellon University). Siamo infatti una delle poche aziende italiane riconosciute nell'erogazione di servizi CERT tramite NOC e SOC, elemento ulteriore di qualità e solidità del servizio da noi offerto." Tutti i marchi citati sono marchi commerciali o marchi registrati di proprietà delle rispettive aziende. Fondata a Ravenna il 4 luglio 1996 e quotata in Borsa Italiana dal 4 luglio 2001 (segmento AllStar), Itway SpA è oggi a capo di un Gruppo che opera nel settore dell'Information Technology e offre servizi di progettazione, produzione e distribuzione di soluzioni tecnologiche all'avanguardia. Appartenente al Gruppo Itway, Business-e è specializzata nella realizzazione di soluzioni tecnologiche di sicurezza informatica. Fornisce consulenza e servizi sulla sicurezza di reti, sistemi, applicazioni e contenuti (backup e recovery), sulla gestione delle identità degli utenti e degli accessi, sulla protezione di dati e informazioni e sull'ottimizzazione di data center e infrastrutture di rete. I Cyber Security Services, elemento di forte differenziazione sul mercato, vengono erogati tramite SOC localizzati in Italia con personale italiano certificato, per i quali dal 2014 Business-e viene riconosciuta come l'unica azienda italiana citata da GARTNER nel Magic Quadrant Report dei MSSP (Managed Security Services Provider). Business-e è certificata ISO 9001:2008 e ISO 27001:2013, certificazioni che attestano la qualità dei servizi offerti, inclusi i servizi NOC (Networking Operation Center), SOC (Security Operation Center) e l'assistenza in materia di sicurezza informatica. Milano, 24 gennaio 2017

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25/01/17AdnkronosTelecamere, rischio multe se installate da professionisti improvvisati

Argomento:Privacy 14p.

Telecamere, rischio multe se installate da professionisti improvvisati

Telecamere, rischio multe se installate da professionisti improvvisati ICT Tweet Condividi su WhatsApp Videosorveglianza: rischio pesanti sanzioni se le telecamere non sono installate in conformità al nuovo Regolamento UE 2016/679 Pubblicato il: 25/01/2017 11:19 Installazione di telecamere a rischio pesanti sanzioni se non curata da esperti qualificati. TÜV Italia certifica adesso i consulenti della privacy del settore della videosorveglianza. Bernardi: "rischio multe troppo elevato per affidare la progettazione e l'installazione di sistemi di videosorveglianza a professionisti improvvisati". In partenza a Bologna i corsi propedeutici per la certificazione con l'ente bavarese Bologna, 25 gennaio 2017 - Secondo uno studio di Gartner, sono circa 464 milioni le telecamere installate nel mondo, e sfioreranno il miliardo entro il 2018, e per questo il nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali entrato in vigore il 24 maggio 2016 avrà degli impatti notevoli anche nel settore della videosorveglianza. Evitare le pesanti sanzioni previste dalla nuova normativa in materia di privacy, che potranno arrivare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuo dei trasgressori, dipenderà quindi in buona parte dalle mani a cui imprese pubbliche e private affidano la progettazione e l'installazione dei sistemi di videosorveglianza. Poiché per poter garantire che le telecamere siano utilizzate in conformità al Regolamento UE 2016/679 servono competenze e conoscenze comprovate, è recentemente stata attivata dal TÜV Examination Institute la certificazione specialistica della figura di "Privacy Officer e Consulente della Privacy del settore della videosorveglianza", che l'ente bavarese rilascia sulla base del disciplinare di Federprivacy. Dopo aver certificato già più di trecento professionisti che hanno dimostrato di possedere le competenze generali nella protezione dei dati, TÜV Italia ha infatti apportato un'estensione del proprio schema per il rilascio di certificazioni di secondo livello per coloro che si occupano di privacy in un comparto particolarmente critico, come spiega il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi: "Il rischio di incorrere in pesantissime multe è troppo elevato per affidare la progettazione e l'installazione di sistemi di videosorveglianza a professionisti improvvisati, o che comunque non possiedono le conoscenze e le competenze necessarie per rispettare le prescrizioni del nuovo testo comunitario - afferma Bernardi - Per questo, la certificazione TÜV del consulente della privacy del settore della videosorveglianza rappresenta un contributo importante alle imprese per poter distinguere oggettivamente i professionisti realmente qualificati, e potersi così rivolgere solo a quelli che sono in grado di assicurare la conformità al nuovo Regolamento UE 2016/679" La prossima edizione del corso propedeutico per la certificazione di "Privacy Officer e Consulente della Privacy" del settore videosorveglianza è organizzata da Ethos Academy con il patrocinio di Federprivacy, e si svolgerà a Bologna presso la sede di TÜV Italia nei giorni 16 e 17 febbraio 2017. Ufficio Stampa Federprivacy Email: [email protected] Web: www.federprivacy.it Twitter: @Federprivacy Mobile: +39 335 147.33.33 Tweet Condividi su WhatsApp TAG: Federprivacy, videosorveglianza, telecamere, multe

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Capacitàdi individuare

criticitàe proporresoluzioni Formazione

teoricae pratica

Raggiungimentodegli obiettiviprefissati Rispetto

dei doveridi

riservatezza

Trasparenzacommercialee operativa

I servizi di BLS

- attività formativa- audit 190- implementazione procedure

Anticorruzione

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Whistleblowing

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BLS Compliance in queste materie si distingue dai compe-titors poiché è in grado di offrire competenze di altissimo livello per il tramite di professionisti che hanno maturato esperienze di grande rilievo

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