Rassegna Stampa 2013

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La rassegna stampa 2013 della Fondazione "aiutare i bambini" con i principali articoli apparsi sui giornali sull'iniziativa "Adozione in vicinanza", il bando "Occupiamoci" e la campagna "Cuore di bimbi". Buona lettura!

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Aiutare I Bambini

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Il Giornale della Previdenza 7 – 201362

Sono oltre 730 i bambini cardio-patici nati in Paesi poveri aiquali si è contribuito a salvare

la vita grazie all’intervento di cardio-chirurghi volontari. Altre centinaia ipiccoli pazienti visitati dagli specia-listi. Questi sino a inizio anno i risul-tati della campagna ‘Cuore di bimbi’che, partita nel 2005, viene organiz-zata e sostenuta da una fondazionemilanese. Tra i medici che parteci-pano a queste missioni c’è StefanoMarianeschi (nella foto in alto a sini-

“Ci vuole coraggio per smettere, non per cominciare”Bambini affetti da cardiopatie e malformazioni congenite che vivono in paesi dove mancanoospedali e medici. Per loro c’è la missione di volontariato ‘Cuore di bimbi’. Le testimonianzedi un cardiochirurgo e di una cardiologa pediatrici

stra), responsabile della cardiochi-rurgia pediatrica all’ospedale Ni-guarda di Milano. “Mi trovavo in Al-bania al confine con il Kosovo – rac-conta Marianeschi citando una storiache gli è rimasta impressa –. Eranogli anni della guerra e un gruppo diragazzi kosovari scappavano la-sciandosi alle spalle gli echi dei colpidi mortaio. Correvano tutti, tranneuna bambina che invece camminavalentamente e aveva le labbra blu.Capii subito che si trattava di una

cardiopatica. Una volta affidata allenostre cure la portammo in Italia conl’elicottero dove, grazie a un’opera-zione, risolse tutti i suoi problemi. Ilsuo nome era Sherife”. Quella ra-gazzina tornò in Albania a guerra fi-nita: prima dell’operazione viveva daemarginata anche all’interno dellasua stessa famiglia, a causa dellapatologia che non le consentiva unavita normale. L’incontro con i mediciitaliani rappresentò per lei l’inizio diuna nuova e più serena esistenza.

di Carlo Ciocci

7 – 2013 Il Giornale della Previdenza 63

Volontariato

È dal 1996, all’età di 35, anni cheMarianeschi gira per il mondo alla ri-cerca di cuori di bambini da curare,dapprima in Kenya, nell’ambito di unprogetto di volontariato organizzatodal suo professore, Lucio Parenzan.Quattroanni fa,poi, Ma-rianeschiincontrala Fonda-zione‘Aiutare ibambini’che aveva avviato la campagna‘Cuore di bimbi’ in favore dei bam-bini cardiopatici che vivono in Paesidisagiati. “Attualmente – dice il car-diochirurgo lombardo – sono re-sponsabile medico della missione in

Il progetto CUORE DI BIMBIAd organizzare le missioni è la onlus ‘Aiu-tare i bambini’, una fondazione italiananata nel 2000 per dare un aiuto concretoai poveri, ammalati o senza istruzione chehanno subìto violenze fisiche o morali egarantire loro l’opportunità e la speranzadi una vita degna di una persona. In tredicianni di attività – dice l’organizzazione –,‘Aiutare i bambini’ ha sostenuto più di 1milione di bambini, finanziando 1.034progetti di aiuto in 72 Paesi. I medici interessati a partire per le mis-sioni di volontariato potranno rivolgersia: Fondazione ‘Aiutare i bambini’ onlus,Via Ronchi 17, 20134 Milano, tel. 0221.00.241, [email protected],www.aiutareibambini.it.

La Fondazione paga il viaggio mentre il Paese ospitante

fornisce l’alloggio. “A noi non rimane

che prendere le ferie e partire”

Uzbekistan che si concluderà entrodue anni e di quella in Cambogiache proprio ora ha mosso i primipassi”. I medici che scelgono difare volontariato partono per una odue missioni l’anno della durata diuna settimana o dieci giorni: l’obiet-tivo è operare i tanti piccoli pazientiin lista di attesa e, allo stessotempo, insegnare ai medici delluogo le tecniche operatorie. Leequipe che partono si compon-gono di cardiochirurghi, anestesisti,perfusionisti, intensivisti e infer-mieri. Provengono dall’Italia ma an-che da altri Paesi europei, comeSpagna e Inghilterra. La Fonda-zione paga il viaggio mentre ilPaese ospitante fornisce l’alloggio.“A noi non rimane che prendere leferie e partire”, dice Marianeschi.

ALTRO CONTINENTE, ALTRA MISSIONE La dottoressa Nadia Assanta, car-diologa pediatra, lavora pressol’Ospedale del Cuore ‘Gaetano Pa-squinucci’ di Massa. Riusciamo aparlarci dodici ore prima che partaper la missione umanitaria ‘Cuoredi bimbi’ in Eritrea: “Nel corso dellemissioni –dice – cisiamo resiconto chemolti bambinilì nasconosani, ma acausa di unbanale mal digola dastreptococcoil cuore siammala diun’affezionereumaticasino al puntodi dover es-sere operato.

Per affrontare il problema abbiamoorganizzato un progetto di preven-zione: andiamo nelle scuole per in-segnare ai bambini cosa sia il mal digola e cosa fare per curarlo”. In cin-que missioni sono state visitate 51scuole di circa mille ragazzi ognuna,poco meno di quattromila bambinihanno richiesto accertamenti e traquesti in 120 sono state riscontrateforme iniziali di patologie cardiolo-giche. Ma Assanta, che fa il medicovolontario da undici anni, non si oc-cupa solo di prevenzione. Quandoin missione ci sono bambini chehanno bisogno di un intervento,qualcuno deve stabilire chi è opera-bile: “Una selezione che purtroppospetta a me”, dice sospirando. “Unavolta un bambino di otto anni cichiese di essere curato per potergiocare a calcio come i suoi ami-chetti – racconta Nadia Assanta –.Dopo l’operazione tornò da noi e alchirurgo regalò un pallone, come se-gno di riconoscenza”. Episodi comequesti fanno capire che cosa spingei volontari a partire: “Per un medicoci vuole coraggio per smettere di farevolontariato, non per cominciare”. n

Nadia Assanta durante una visita