RASSEGNA STAMPA 20-07-2018media.aiom.it/userfiles/files/doc/Notiziario/20180720...Lo spuntino di...

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RASSEGNA STAMPA 20-07-2018 1. IL MESSAGGERO.IT Lo spuntino di mezzanotte può provocare il cancro: «Rischi per seno e prostata» 2. HEALTH DESK Non solo tumore del colon-retto: il test del sangue occulto nelle feci può individuare anche altre malattie 3. ADN KRONOS Tumori: stress e ansia per giovani oncologi, in Ue 70% soffre di 'burnout' 4. QUOTIDIANO SANITÀ Vaccini. Grillo traccia la rotta: “Obbligo flessibile e graduale e no ad esclusione da scuola” 5. ILSOLE 24ORE.COM Vaccini, Grillo scopre la linea: gradualità per intensità, tempi e territori 6. QUOTIDIANO SANITÀ Morbillo. Italia e Gran Bretagna confermano casi di importazione in ambedue i Paesi 7. DOCTOR 33 Grillo, liste attesa: responsabilità all'80% delle Regioni 8. AVVENIRE vaccini. Il ministro: «l'obbligo? sarà graduale» 9. IL GIORNALE La Grillo «taglia» le vaccinazioni istituto di sanità contro il ministro 10. BENESSERE biologici o biosimilari? 11. FARMACISTA 33 Cannabis, Grillo chiede a Olanda aumento import. Si attende risposta 12. AVVENIRE Bimbi in provetta: figli della scienza che hanno cambiato la maternità 13. INTERNAZIONALE l'evoluzione imprevedibile

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RASSEGNA STAMPA 20-07-2018

1. IL MESSAGGERO.IT Lo spuntino di mezzanotte può provocare il cancro: «Rischi per

seno e prostata»

2. HEALTH DESK Non solo tumore del colon-retto: il test del sangue occulto nelle feci

può individuare anche altre malattie

3. ADN KRONOS Tumori: stress e ansia per giovani oncologi, in Ue 70% soffre di

'burnout'

4. QUOTIDIANO SANITÀ Vaccini. Grillo traccia la rotta: “Obbligo flessibile e graduale e

no ad esclusione da scuola”

5. ILSOLE 24ORE.COM Vaccini, Grillo scopre la linea: gradualità per intensità, tempi e

territori

6. QUOTIDIANO SANITÀ Morbillo. Italia e Gran Bretagna confermano casi di

importazione in ambedue i Paesi

7. DOCTOR 33 Grillo, liste attesa: responsabilità all'80% delle Regioni

8. AVVENIRE vaccini. Il ministro: «l'obbligo? sarà graduale»

9. IL GIORNALE La Grillo «taglia» le vaccinazioni istituto di sanità contro il ministro

10. BENESSERE biologici o biosimilari?

11. FARMACISTA 33 Cannabis, Grillo chiede a Olanda aumento import. Si attende

risposta

12. AVVENIRE Bimbi in provetta: figli della scienza che hanno cambiato la maternità

13. INTERNAZIONALE l'evoluzione imprevedibile

18-07-2018

Lettori 41.007

http://salute.ilmessaggero.it/

Lo spuntino di mezzanotte può provocare il cancro: «Rischi per seno e prostata»

Lo «spuntino di mezzanotte» aumenterebbe il rischio di contrarre il cancro al seno e alla prostata. A puntare il dito contro l'alimentazione nelle ore pre-sonno è uno studio condotto dall'Istituto di Barcellona per la salute globale (IsGlobal), ripreso dall'Independent, dal quale emerge come chi cena regolarmente dopo le 21, o meno di due ore prima di andare a dormire, ha un rischio maggiore del 25% ci contrarre il cancro. I ricercatori hanno intervistato 1.800 pazienti spagnoli con cancro al seno o alla prostata, oltre a più di 2.000 persone non affette dalla malattia, studiando i loro schemi di alimentazione e di sonno e qualsiasi misura adottata per mantenersi in salute. Gli scienziati hanno scoperto che i malati di cancro avevano più probabilità di fare spuntini a tarda notte. «La nostra ricerca - spiega Manolis Kogevinas, autore principale dello studio pubblicato sull'International Journal of Cancer - conclude che l'aderenza ai modelli alimentari diurni è associata a un minor rischio di cancro. Questi risultati evidenziano l'importanza di valutare i ritmi circadiani negli studi sulla dieta e i tumori». Attualmente le Linee guida internazionali sulla prevenzione del cancro non menzionano il potenziale impatto dei tempi di pasto, anche se l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) annovera il lavoro notturno come potenzialmente cancerogeno. «Sono necessarie ulteriori ricerche sugli esseri umani per capire le ragioni di questi risultati, ma tutto sembra indicare che i tempi del sonno influenzano la nostra capacità di metabolizzare il cibo», conclude Dora Romaguera, che ha guidato la ricerca.

19-07-2018

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http://www.healthdesk.it/

PREVENZIONE

Non solo tumore del colon-retto: il test del sangue occulto nelle feci può individuare anche altre malattie Lo screening potrebbe servire alla diagnosi precoce di patologie respiratorie e circolatorie

Chi ha un risultato positivo al test ha un maggior rischio di morire per patologie circolatorie, respiratorie, digestive, ormonali e per tumori. Lo screening per il

tumore del colon retto potrebbe essere usato come specchio della nostra salute generale

È sempre stato considerato un efficace strumento di prevenzione per il tumore del colon-retto, ma il test del sangue occulto nelle feci può fornire altre indicazioni preziose sulla salute. Secondo gli autori di uno studio pubblicato su Gut un esito positivo dell’esame è associato a un maggior rischio di malattie circolatorie, respiratorie, digestive, ormonali e neuropsicologiche e di tumori diversi da quelli del colon-retto.

I ricercatori hanno raccolto i dati di 134mila persone di Tayside in Scozia tra il 2000 e il 2016. Per 134mila uomini e donne tra i 50 e i 74 anni il test ha dato un risultato negativo, mentre per 2.714 persone (poco più del 2%) ha dato un risultato positivo. Tutti i partecipanti allo studio sono stati monitorati dal giorno dell’esame fino alla morte, o alla fine dello studio.

In generale è stato osservato che le probabilità di trovare il sangue occulto nelle feci aumentano con l’età e con l’indigenza. Gli uomini, inoltre, hanno maggiori probabilità di avere un risultato positivo, così come i pazienti in cura con farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento nel tratto digestivo come l’aspirina.

Chi risulta positivo al test è circa 8 volte più esposto al rischio di morire per un tumore del colon-retto rispetto a chi ha un risultato negativo. E questo era un fatto noto.

Sorprendentemente però la presenza di sangue occulto è risultata associata a un aumento del 58 per cento del rischio di morire per cause diverse dal tumore del colon-retto. Un risultato positivo aumenta le probabilità di morire per malattie circolatorie, del tratto digestivo, neuropsicologiche, del sangue e ormonali e per tumori diversi da quelli intestinali.

Insomma, la presenza di sangue occulto nelle feci è fortemente associata con il rischio di morte prematura.

Gli scienziati ammettono di non avere trovato una spiegazione esaustiva del fenomeno, ma propongono un’ ipotesi: una condizione infiammatoria, che si manifesta con la presenza di sangue occulto, potrebbe essere l’elemento alla base dello sviluppo di alcune malattie.

Secondo gli autori dello studio il test del sangue occulto, finora suggerito per la prevenzione del tumore del colon-retto, potrebbe servire anche per la prevenzione di altre patologie. Chi ha avuto un risultato positivo senza avere sviluppato un tumore del colon-retto dovrebbe comunque correggere il proprio stile di vita o intraprendere un percorso di prevenzione farmacologica per evitare di sviluppare altre malattie invalidanti.

«Il test del sangue occulto potrebbe dirci più di quello che pensavamo - ha commentato Uri Ladabaum della Stanford University School of Medicine in un editoriale di accompagnamento allo studio - Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, il test del sangue occulto potrebbe essere lo specchio della nostra salute generale?».

19-07-2018

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http://www.adnkronos.com/

Tumori: stress e ansia per giovani oncologi, in Ue 70% soffre di 'burnout' Parte progetto in barca a vela come antidoto per imparare a gestire situazione a rischio

Roma, 19 lug. (AdnKronos Salute) - Stress e ansia colpiscono sempre più i giovani oncologi. "L’aumento dei casi di 'burnout' registrato in campo oncologico richiede interventi mirati: i numeri dicono che in Europa circa il 70% dei giovani oncologi soffre di questo problema, in Italia non ancora sufficientemente affrontato, almeno come richiederebbe la delicatezza dell’argomento". Lo denunciano le associazioni 'We Will Care Onlus' e 'Woman for oncology Ital'y, spin-off di Esmo (European Society for Medical Oncology), associazione fondata da 9 oncologhe italiane. Le due realtà lanciano l'iniziativa che promuove la vela per gestire il 'burnout'. La partenza di 'Burnout go out' sarà il 21 luglio a Caprera. Il progetto, coordinato scientificamente da Gabriella Pravettoni, direttore della divisione di Psico-oncologia dello Ieo, della durata di una settimana, prevede sia incontri di psicologia sia lezioni di vela per aiutare i medici oncologi ad affrontare e gestire lo stress prodotto da una attività quotidiana molto intensa e delicata sotto il profilo psicologico, che li vede ogni giorno a contatto con il dolore dei malati. Si terranno quindi sedute di formazione psicologica sul burnout in oncologia - evidenziano i promotori - cui si affianca un corso di vela, funzionale agli scopi formativi del progetto. La vela diventa una esperienza pratica in cui tradurre concretamente i principi teorici, grazie al lavoro in equipaggio, metafora tangibile del lavoro in équipe e della capacità di chiedere aiuto, affidare ruoli."Non esistono strumenti per contrastare questo fenomeno, non ci sono, ad esempio, figure specifiche negli ospedali capaci di sostenere i medici oncologi, che devono quindi cavarsela in autonomia", spiega Marina Chiara Garassino, presidente di Woman For Oncology e responsabile oncologia toracica Istituto nazionale tumori di Milano. "Abbiamo predisposto a Caprera un progetto pilota, punto di partenza per l’implementazione di future strategie di intervento, sviluppate sulla base delle esigenze specifiche della professione oncologica", sottolinea Barbara Talarico, direttore generale 'We Will Care Onlus'.

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19- 07-2018

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https://www.sanita24.ilsole24ore.com/ 

Vaccini, Grillo scopre la linea: gradualità per intensità, tempi e territori. Liste d'attesa: stretta sui manager Barbara Gobbi

La cannabis e non solo. Intervenuta alla trasmissione televisiva Agorà Estate, la ministra della Salute Giulia Grillo ha trattato anche due temi bollenti per il Servizio sanitario e per il suo elettorato: vaccini e liste d'attesa. Togliendosi un bel po' di sassolini dalla scarpa, nei confronti della gestione Lorenzin, che l'ha preceduta a Lungotevere Ripa.

I vaccini. Sui vaccini, Grillo ha prima precisato il senso della circolare Salute-Miur del 5 luglio scorso, affermando che di fatto «proroga al prossimo anno scolastico il regime di autocertificazione già introdotto dalla legge Lorenzin che ha ripristinato l'obbligo». E quanto alle critiche dei pediatri all'autocertificazione spinta, Grillo ha messo in chiaro la sua posizione: «Un allarme ingiustificato. Perché i pediatri dovrebbero sapere bene che è stato usato lo stesso metodo sia per il 2017 sia per la prima parte del 2018. Non vedo cosa sia cambiato. Noi abbiamo semplicemente utilizzato la possibilità di usare, da un punto di vista amministrativo e burocratico, l'autocertificazione. Questo perché il precedente Governo non ha fatto l'Anagrafe nazionale vaccini, attraverso la quale, invece, ci sarebbe un automatismo nel conoscere chi è vaccinato e chi non lo è».

Sul contenuto del futuro Ddl di iniziativa parlamentare - di cui l'Anagrafe unica sarà il pilastro - la ministra della Salute si è più soffermata: il principio-guida è «un criterio di gradualità dei meccanismi sanzionatori, nell'ottica di un obbligo flessibile. Gradualità per intensità, tempo e anche a livello territoriale, perché ci sono Regioni che hanno coperture altissime e altre molto più basse». Prevedendo interventi mirati, ha tenuto a precisare. E rilanciando il "no" al criterio dell'esclusione scolastica, che sarebbe «un atto estremo». «Prevederla, a un certo punto, deve essere fortemente giustificato di fronte alla popolazione - ha detto Grillo -. Ci sono delle gradualità nei meccanismi sanzionatori che uno Stato può tranquillamente utilizzare prima di arrivare all'estremo», ha aggiunto la ministra, ricordando di aver «fortemente criticato il decreto Lorenzin proprio perché non è stato né graduale né preceduto da un graduale lavoro di un Governo che non si è reso conto che le coperture vaccinali erano scese. Peccato che erano scese in 4 anni, quindi se ne poteva accorgere pure prima visto che la precedente ministra è stata in carica 5 anni». La linea è quindi «un razionale di buon senso: non fare un decreto che mette 10 vaccini all'improvviso quando il giorno prima erano 4».

Le liste d'attesa. Il rispetto le Piano nazionale liste d'attesa - in via di aggiornamento al ministero (l'attuale risale al 2012), che ha chiesto alle Regioni di comunicare lo stato dell'arte - rientrerà tra gli obiettivi dei manager sanitari e sarà oggetto di un prossimo Ddl. «Se rispetteranno le indicazioni saranno premiati, se non lo faranno saranno puniti - ha affermato Grillo -. Quindi ci sarà una grande pressione da parte mia. Poi, l'autonomia delle Regioni dà tutto in mano a loro quindi la responsabilità è all'80% delle Regioni. Il 20% di parte politica mi prendo la responsabilità di portarla avanti io, cosa che non è stata fatta in questi anni».

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19-07-2018

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 http://www.doctor33.it/politica‐e‐sanita/ 

Grillo, liste attesa: responsabilità all'80% delle Regioni. Per i vaccini obbligo graduale

L'autonomia regionale dà tutto in mano alle Regioni che «hanno l'80% della responsabilità. Il 20% è responsabilità politica, che mi prendo l'impegno di portare avanti io». Lo ha spiegato la ministra della Salute, Giulia Grillo, parlando di liste d'attesa nel corso della trasmissione di Rai 3 ''Agorà Estate''. «Le liste d'attesa» ha aggiunto «rappresentano un blocco per l'accesso alle cure. La cosa drammatica è che io, in 5 anni di Parlamento, non ho mai visto un atto governativo che aiutasse il Paese su questo aspetto. Da parlamentare ho presentato una mozione sul tema, che tramuterò a breve in un disegno di legge. Ma stiamo preparando anche il Piano nazionale liste d'attesa che era fermo al 2012». In pratica, precisa, «faremo una serie di azioni che avranno l'obiettivo di garantire il rispetto dei tempi. Come? Vincolandoli all'attività dei manager. Se i manager rispetteranno quelle indicazioni saranno premiati, altrimenti saranno puniti. Ci sarà una grande pressione da parte mia», assicura Grillo. Il ministro si è poi soffermato sull'obbligo vaccinale sottolineando come possa essere graduale «nell'intensità, nel tempo e anche livello territoriale. Perché ci sono regioni che hanno coperture altissime e altre molto più basse. Si possono prevedere interventi mirati. Questo è un razionale di buon senso, non fare un decreto che mette 10 vaccini all'improvviso quando il giorno prima erano 4». «Ci sono tante forme di obbligatorietà», ha aggiunto il ministro. «Quella dell'esclusione scolastica è un atto estremo», ha aggiunto ricordando che in

Europa non è una misura diffusa. «L'esclusione scolastica è un'esclusione pesante, quindi prevederla a un certo punto deve essere fortemente giustificato di fronte alla popolazione. Pertanto ci sono delle gradualità nei meccanismi sanzionatori che uno Stato può tranquillamente utilizzare prima di arrivare all'estremo», ha precisato la ministra evidenziando che «abbiamo fortemente criticato il decreto Lorenzin proprio perché non è stato né graduale né preceduto da un graduale lavoro di un Governo che si è reso conto che le coperture vaccinali erano scese. Peccato che erano scese in 4 anni, quindi se ne poteva accorgere pure prima visto che la precedente ministra è stata in carica 5 anni». Per quanto riguarda le critiche dei pediatri sulla circolare sulla possibilità di autocertificazione, per Grillo si tratta di «un allarme ingiustificato. Perché i pediatri dovrebbero sapere bene che è stata usato lo stesso metodo sia per il 2017 sia per la prima parte del 2018. Non vedo cosa sia cambiato. Noi abbiamo semplicemente utilizzato la possibilità di usare, da un punto di vista amministrativo e burocratico, l'autocertificazione. Questo perché il precedente Governo non ha fatto l'Anagrafe nazionale vaccini, attraverso la quale, invece, ci sarebbe un automatismo nel conoscere chi è vaccinato e chi non lo è».

ARTRITE REUMATOIDE

 

 

19-07-2018

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Cannabis, Grillo chiede a Olanda aumento import. Si attende risposta

A fronte di una domanda di cannabis a uso medico in costante aumento e di carenze e ritardi segnalati dalle associazioni dei pazienti, il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato, per lettera, una richiesta al ministro della Salute olandese, Hugo De Jonge, di un aumento della importazione di prodotto, con «l'invio di ulteriori 250 chilogrammi, in aggiunta ai 450 kg già concordati sia per il 2018 che per il 2019. Si tratta di oltre il 50% in più per un totale del medicinale» che verrebbe «importato dai Paesi Bassi di 700 kg, per entrambi gli anni». È quanto si apprende da un comunicato stampa del ministero della Salute. L'Olanda, data la grande richiesta, ha contingentato l'export, fissando per ogni Paese un tetto di 250 kg di materia prima. Ora si attenderà la risposta. «Questo», a ogni modo, «va ad aggiungersi alla produzione nostrana, in crescita, dell'Istituto Chimico Farmaceutico militare di Firenze» per il quale, con la Legge 172/17, era stato previsto uno stanziamento di 2,3 milioni di euro, «e all'importazione dalla Germania». Si tratta, dichiara Giulia Grillo, «solo del primo passo di un percorso di attenzione che conto di rafforzare sempre di più nel tempo. Una somministrazione "a singhiozzo" e discontinua di cannabis, come di qualsiasi altro medicinale, mette a rischio i pazienti perché non garantisce i benefici che si ottengono solo grazie alla continuità terapeutica. Nel nostro Paese la richiesta di cannabis a uso medico è in costante aumento, ma le associazioni dei pazienti segnalano da tempo i ritardi, i disservizi e una diffusa mancanza di scorte in farmacia. La cannabis terapeutica può essere prescritta solo dal medico ed è utilizzata principalmente nella terapia del dolore per gravi patologie quali la sclerosi multipla e le lesioni midollari, ma anche nella cura dei tumori per alleviare i sintomi causati dalla chemio e radioterapia. Anche per questo è inaccettabile che la sua distribuzione non sia garantita in modo uniforme e capillare in tutto il Paese».

ISTITUZIONALE SANITÀ

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