Rassegna 25 gennaio

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25 gennaio

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IL FATTO QUOTIDIANO

pagina 2

di Gianni Barbacettoe Antonella Mascali

È scoccata l’ora delle indagi-ni difensive: ieri gli avvo-cati Niccolò Ghedini e Pie-tro Longo hanno deposita-

to alla Procura di Milano unatrentina di testimonianze rac-colte per conto del loro assisti-to Silvio Berlusconi. Una decinaproviene dalle ragazze che han-no partecipato alle feste ad Ar-core, una ventina da ospiti delleserate, amici, personale della si-curezza e altri testimoni. L’o-biettivo dei legali del presiden-te del Consiglio è quello di di-mostrare, con le voci di parte-cipanti e testimonianze di con-torno, che le serate a villa SanMartino erano feste innocenti,senza sesso e senza prostituzio-ne minorile. Ma i risultati ap-paiono davvero modesti, seconfrontati con l’intenso lavo-rio sotterraneo realizzato inquesti mesi e le grandi aspetta-tive riposte nelle indagini difen-s i ve .

NON SONO STATE deposi -tate tutte le testimonianze rac-colte, ha spiegato Ghedini al Fat -to Quotidiano, ma solo quelle ri-tenute utili in questa fase, con ri-serva di produrre eventualmen-te altro materiale nelle prossimesettimane. Del resto anche laprocura, sostiene Ghedini, ha fi-nora scoperto soltanto una par-te del materiale investigativora c c o l t o .Strumento delicatissimo, le in-

dagini difensive. Non privo dipericoli. L’avvocato incaricatoda un indagato può ascoltare te-stimoni, anche già sentiti dalpm, ma non può mai, in nessuncaso, chiedere né che cosa ab-biano raccontato al magistrato,né quali domande siano state lo-ro poste. Se poi un testimonefornisce notizie controprodu-centi per il suo assistito, l’avvo -cato non è tenuto a depositare il

verbale. Ma se lo fa, il verbale de-ve riportare fedelmente quandodichiarato dal testimone. Ne saqualcosa un avvocato torineseche per indagini difensive svoltein maniera scorretta ha sul grop-pone una condanna definitivaper falsità in atto pubblico e fa-voregg iamento.Ma Ghedini si mostra tranquillo:sostiene di aver fatto tutto se-condo le regole e “con il massi-mo rigore”. Gli incontri con i te-stimoni sono avvenuti nello stu-

dio milanese del collega GiorgioPerroni (storico avvocato di Ce-sare Previti). Il Corriere della Seraha scritto però che Ghediniavrebbe sentito decine di ragaz-ze anche ad Arcore. L’avvocato eparlamentare Pdl nega. E negaanche di aver cominciato a muo-versi subito dopo la fatidica not-te di Ruby in questura, il 27 mag-gio 2010. Spiega al Fa t t o di averricevuto da Berlusconi “il man-dato difensionale” - e quindi diaver iniziato anche le indaginidifensive - “solo dopo il 20 otto-bre e solo dopo averne dato co-municazione al procuratore diMilano Edmondo Bruti Libera-ti”.

E QUI LE DATE non tornano.Perché Ghedini sostiene di es-sersi messo al lavoro prima che ilcaso Ruby arrivasse sui giornali(sul Fa t t o del 26 ottobre): “Ci era-no arrivate sul caso altre noti-zie”. Ma va da Bruti (come atto dicortesia, la comunicazione nonè obbligatoria) soltanto dopo il26 ottobre.Non è l’unica stranezza di que-sta vicenda. Che cosa è succes-so, per esempio, a proposito diKarima El Mahroug, in arte Ru-by? C’è anche la sua testimo-nianza, nelle carte depositate ie-ri? “Chiedetelo alla procura, nonsono loro di solito a far uscire lenotizie?”, risponde Ghedini conun sorriso. Una cosa però il le-gale di Berlusconi la garantisce:“Né io, né l’avvocato Longo ab-biamo mai visto Ruby, né l’a bbia-mo mai sentita neppure al tele-

Sorcinelli “b e n e f i c i at a ” anche nel 2009LA PROCURA E LE TRACCE DEI CELLULARI: LA MACRÌ AD ARCORE, MA NON QUANDO C’ERA RUBY

I buchi neridelle indagini difensive

GHEDINI E LONGO DEPOSITANO UNA TRENTINADI TESTIMONIANZE: “NE PORTEREMO ALTRE”

L e celle telefoniche e i do-cumenti bancari, e non le

ragazze, sono le teste parlan-ti di questa inchiesta. Cosìsaltano fuori altri bonifici delpresidente del Consiglio, an-che in pieno scandalo Patri-zia D'Addario, ed emerge cheNadia Macrì, la escort di Reg-gio Emilia, è stata davvero adArcore, anche se ha fattoconfusione con le date: nonc’è stata ad aprile, ma a mag-gio, quando non c’era la mi-norenne Ruby.Il Fatto ha scoperto nuovi ver-samenti bancari di Silvio Ber-lusconi, sempre a beneficiodi Alessandra Sorcinelli. So-no due bonifici che risalgonoa quasi due anni fa. Il primo,di 20 mila euro, è del 15 apri-le 2009, con valuta 20 aprile.Il secondo, di 25 mila euro, èdel 21 luglio 2009, con valuta24 luglio. I versamenti, comei precedenti, partono dalconto di Berlusconi aperto alMonte dei Paschi di Siena diMilano 2-Segrate, e arrivano

sul conto di Sorcinelli, pres-so il Banco di Sardegna, filialedi via Solferino, a Milano.

NELL'INVITO a comparirea carico del presidente delConsiglio (accusato di con-cussione e prostituzione mi-norile) risultano a favore diSorcinelli solo due bonifici di10 mila euro ciascuno, il 16luglio e il 17 settembre del2010. Ma, come già documen-tato dal nostro giornale, dal-l’inizio del 2010 al gennaio2011, a favore di questa ragaz-za, tra le più assidue frequen-tatrici delle feste di Arcore, cisono stati altri undici bonifici.Dunque in dodici mesi, Ber-lusconi ha versato con la cau-sale “prestito infruttifero”complessivamente 115 milaeuro: dall’11 gennaio 2010 al17 gennaio 2011. L’ultimoversamento è dunque avve-nuto tre giorni dopo l’invito acomparire, le perquisizioni ela deposizione in questura aMilano della stessa Sorcinelli.

A questi 115 mila euro si de-vono aggiungere altri 45 milaeuro del 2009.Quindi, per quanto ne sappia-mo finora, la ragazza ha avutodal presidente del Consiglioben 160 mila euro. Nella pri-mavera-estate del 2009, sulconto della Sorcinelli risulta-no solo due entrate: i versa-menti di Berlusconi, che evi-dentemente si occupa di que-sta venticinquenne sarda no-nostante sia già sotto “a c c u-sa” per le notti movimentate aPalazzo Grazioli, compresaquella con Patrizia D'Addario.E ieri in Procura a Milano èstata sentita per la secondavolta, un’altra escort, NadiaMacrì.

LA SUA DEPOSIZIONE èstata la prosecuzione di quel-la resa venerdì (a tratti “nonl i n e a re ” e “confusa”), all’i n-domani dell’intervista ad A n-n o ze ro in cui aveva detto di es-sere stata ad Arcore il 24 apri-le e di aver ricevuto 5 mila

euro direttamente da Berlu-sconi, così come un’altra ra-gazza che si trovava insieme alei. In tv aveva detto di essere“s i c u ra ”, dopo aver visto le fo-to di Ruby, che la ragazza “d a l-la pelle scura, con seno gros-so e ubriaca”, fosse proprio laminorenne marocchina. Ma averbale Nadia ha dichiarato dinon avere certezze, ha parla-to della presenza di una ragaz-za che somigliava a Ruby. Einfatti non poteva essere lei.Da quanto ci risulta, le veri-fiche sulle celle telefoniche,hanno appurato che la escortemiliana è stata davvero a villaSan Martino, ma si è confusacon le date. Non il 24 aprile,quando certamente c’era Ru-by (come già appurato dagliinquirenti), ma il 9 maggio. Itabulati telefonici dicono chedal 6 al 19 maggio Ruby era inSicilia e che, invece, il 9 mag-gio tra le “papi-g irls” si trova-va ad Arcore almeno IoannaVisan, romena, 26 anni, capel-li e occhi neri. Le celle tele-

foniche del suo telefonino ri-sultano agganciate ad Arcoredalle ore 12.41 fino alle 4.39del mattino del 10 maggio.Sempre il 9 maggio c’era LeleMora, che però si è intratte-nuto meno nella villa del pre-sidente del Consiglio: dalle21.21 del 9 maggio fino alle2.13 del 10. Dunque la testi-monianza di Nadia non spostanulla ai fini dell’inchiesta suirapporti tra Berlusconi e laminorenne Ruby. Probabil-

mente non sarà neppure al-legata agli atti che i pm uti-lizzeranno per chiedere il giu-dizio immediato. È insommauna testimonianza su cui i ma-gistrati non fanno alcun inve-stimento anche se, come af-fermato dal procuratore Ed-mondo Bruti Liberati, sonostate “sottoposte ad attentaverifica tutte le sue dichiara-zioni”.

g.barb .a.masc .

BUONI E CATTIVI

Nel riquadro inalto, l’av vo c at o

Niccolò Ghedini(FOTO LAPRESSE) Nella

foto grande, unastatuina del presepedi Silvio Berlusconi

a San GregorioArmeno. Più in

basso un’i m m agi n edel cardinale

Angelo Bagnasco (

FOTO ANSA)

Su Foreign Policy

“Confessioni

di un malato di sesso”

“H o un problema. Mi piacepensarmi come un granfico: dico solo che ho a

disposizione il 7° Pil mondiale. E non che mi siastato regalato: mi sono fatto il culo per ottenerlo.Ho creato la mia società televisiva, e mi sonofatto largo con le buone e con le cattive perarrivare al top. Sono conosciuto per indulgere

occasionalmente – ok, spesso – nel tempo liberoin rapporti con donne; più giovani sono, meglioè”. È l’inizio della lettera di un fantomaticopresidente del Consiglio italiano 74enne che ilsito del mensile di relazioni internazionali Fo re i g nPolic y pubblica, con la risposta del “massimoesperto di questioni sessuali”, l’editorialista DanSavage .

Con ironia e distacco anglosassoni, maprendendo spunto e tenendo ben presente levicende di queste settimane, l’autore ponedomande e dà risposte ai dubbi del leader che sichiede se in effetti non stia esagerando e “nonriesca più a fare a meno di tutto questo”, proprioora che ho perso il “mio tocco magico, iniziatotanti anni fa con mia moglie?”.

fo n o ”. Ghedini racconta di avermandato, all’inizio del novem-bre 2010, una richiesta scritta disentirla al suo avvocato di allora,Luca Giuliante (tesoriere lom-bardo del Pdl). Giuliante ha ri-sposto di non essere più il difen-sore della ragazza e che gli stavasubentrando l’avvocato Massi-mo Dinoia. A Dinoia sono arri-vate, per iscritto, le domandeche Ghedini intendeva rivolge-

re a Ruby. Il legale ha raccolto lerisposte della ragazza e le ha poitrasmesse, sempre per iscritto, aGhedini il 3 novembre 2010.Alle spalle di questa macchinosaprocedura c’è un altro mistero.Quello dell'“inter rogatorio” diRuby del 6 ottobre 2010. A rac-contare che Karima è stata “in -ter rogata” quel giorno, a Mila-no, è Luca Risso, il genovese pro-prietario di locali notturni comel'Albikokka e il Fellini. Via sms(intercettati), dice alla sua vera

fidanzata, Serena: “Sono nelmezzo di un interrogatorio allu-cinante... Ti racconterò ma èpazzesco!”. Serena risponde su-bito: “Stai attento... ricordatigra n o ”. Luca: “C’è Lele, l’av v. ,Ruby, un emissario di Lui, unache verbalizza... Cmq tranquillaè tutto molto tranquillo. Sonoqui perché pensano che io sap-pia tutto”. Tre quarti d’ora dopo,Luca telefona a Serena: “Sonoancora qua. Ora sono sceso unattimino sotto, sono venuto a far

due passi... Lei è su, che si sonfermati un attimino perché sia-mo alle scene hard con il Pr...con con una... con la persona”.Chi sta interrogando Ruby? Nonla procura. Qualche avvocatosta dunque compiendo un co-lossale inquinamento probato-rio? Chi è il legale che interroga,con tanto di assistente che ver-balizza il 6 ottobre? Ghedini ne-ga: “Mai sentito Ruby”. Nega an-che Giuliante. Il giallo restaaper to.

La tuteladella giovane èpassatada LucaGiuliantea MassimoDinoia

I dubbi su un“i n t e r ro g a t o r i o ”di Karimadel 6 ottobre2010. Non si sachi è il legaleche l’ha fatto

Martedì 25 gennaio 2011

CAIMANO SENZA DECOROIl cardinal Bagnasco censura i comportamenti del premier“Faccia chiarezza in modo pacato nelle sedi opportune”

Legge “bu n ga - bu n ga ”: chi ascolta pagaL’HA PROPOSTA VITALI (PDL): MULTE PER I PM CHE INTERCETTANO. E GLI AVVOCATI TORNANO ALLA CARICA IN GIUNTA

di Sara Nicoli

I l 28 ottobre scorso, due gior-ni dopo lo scoop del Fa t t o sul

caso Ruby, quando cioè si seppeche il Cavaliere aveva telefonatoalla Questura di Milano intiman-do la liberazione della “nipote diM u b a ra k ” per darla in affido allaconsigliera regionale lombardaNicole Minetti, alla Camera il so-lerte deputato Pdl Luigi Vitali,ha depositato una proposta dilegge di stretta ispirazione arco-riana contenente regole per pu-nire i pm che intercettano inmodo “incompetente”, colpen-do cioè persone che poi si rive-lano estranee ai fatti.

SI TRATTA della risposta legi-slativa alla famosa frase di Berlu-sconi “certi pm vanno puniti”,subito presa in parola da Vitali,Cassinelli, Lehner e altri 29 par-lamentari, che hanno sottoscrit-to un corposo articolato dal tito-lo “introduzione dell’ar ticolo315 bis del c.p.p. sulla riparazio-ne per ingiusta intercettazione

di comunicazioni telefoniche oconver sazioni”; una legge scrittaapposta per il caso Ruby che orail Cavaliere sta valutando e che sidice pronto a mettere subito indiscussione in commissioneGiustizia (dove è arrivata il 13 di-cembre) qualora la pressionedella magistratura sull’affaire Ru-by si facesse maggiore.Vitali si mostra fiero: “L’ho con-segnata io al presidente e mi hadetto di presentarla la prossimasettimana in una conferenzastampa”. Scorrendo i 5 articoli dicui è composto il progetto, si ca-pisce subito che se passasse,metterebbe un freno deciso al-l’uso delle intercettazioni. I pun-ti principali della proposta pre-vedono che i pm e i gip non com-petenti territorialmente e fun-zionalmente non potranno piùautorizzare intercettazioni, pe-na provvedimenti stabiliti dal mi-nistro della Giustizia. In caso diassoluzione in un processo, l’im -putato (ma anche i testimoni fi-niti sui giornali) avranno diritto aun risarcimento che può arriva-

re a 100 mila euro e che sarà sbor-sato di tasca propria dai pm do-po sentenza della Corte dei contiper “responsabilità contabile”.Ma la vera “ch i c c a ”, già tentataall’epoca del ddl intercettazioni,poi affossato da Giulia Bongior-no in commissione Giustizia, èquella della norma transitoriache rende la legge “re t ro a t t i va ”:fino a cinque anni prima dell’en -trata in vigore.

IL PDL È DECISO a pestaresull’acceleratore sulla propostache al secondo comma del pri-mo articolo tira fuori qualcosache sembra ritagliato appostaper le ragazze di via Olgettina: “Ilrisarcimento –si legge nel testo –spetterà anche a coloro che,estranei alle indagini o la cui po-sizione verrà archiviata, avrannovisto le loro conversazioni pub-blicate sui giornali”. Ed ecco,poi, all’articolo 2, la norma tran-sitoria che permetterebbe di ap-plicare la legge anche al caso Ru-by: “Entro sei mesi dalla data dientrata in vigore” potranno pre-

di Marco Politi

L a riprovazione dei vesco-vi cade sul capo di Berlu-sconi. Ma – un colpo alcerchio e uno alla botte –

dalla Cei viene anche un’in -congrua sortita sulla “i n ge n t emole di strumenti di indagine”,messi in campo nel caso Ruby.Poiché gli agenti impegnati so-no solo 10, la critica ai magi-strati rivela la paura della Chie-sa ad andare sino in fondo neiconfronti del premier ed è pa-radossale nel giorno in cuispunta un leggina berlusconia-na per punire i magistrati chefanno intercettazioni.“Con sgomento”, ha dichiaratoil cardinale Bagnasco aprendo ilavori del Consiglio Cei, il Pae-se assiste al moltiplicarsi di no-tizie su “comportamenti con-trari al pubblico decoro” e stilidi vita non compatibili con in-carichi di responsabilità. Emer-ge un “evidente disagio mora-le”.All’indirizzo di Berlusconi ilporporato ribadisce: “Chiun -que accetta di assumere un

mandato politico deve essereconsapevole della misura e del-la sobrietà, della disciplina edell’onore che esso comporta,come anche la nostra Costitu-zione ricorda”.

STANTE IL RISCHIO di im-boccare una china pericolosa, ilpresidente della Cei invita tuttia fermarsi e a “fare chiarezza inmodo sollecito e pacato, e nellesedi appropriate”. Perché nonservono “avventur ismi”. L’ac -cenno alle sedi appropriate col-lima con le valutazioni del Qui-rinale: Berlusconi si difenda ing iudizio.Minuziosamente preparato,l’intervento di Bagnasco seguedue direttrici. Togliere al pre-mier l’illusione che la sua con-dotta possa essere coperta daun silenzio complice. E non sci-volare nello schieramento av-verso al centro-destra. Perciò ilcardinale si rivolge a tutti i pro-tagonisti della vita pubblica.Anche se risulta ambigua l’esor -tazione “a ciascuno di autolimi-tarsi, di mantenersi con sapien-za entro i confini invalicabilidelle proprie prerogative”. Per-ché o i giudici indagano com’èloro dovere oppure non lo fan-no come esige Berlusconi.Salvo i tatticismi, l’intervento diBagnasco riflette il malesseredella Chiesa e il timore che ilpremier si lasci andare a qual-che gesto eversivo. “Nubi anco-ra una volta preoccupanti si ad-densano sul nostro Paese”, haesordito il cardinale. Si accaval-lano le notizie su comporta-menti discutibili e “si esibisco-no squarci – veri o presunti – distili non compatibili con la so-

brietà e la correttezza, mentrequalcuno si chiede a che cosasia dovuta l’ingente mole distrumenti di indagine”. Per Ba-gnasco si sta passando da unasituazione abnorme all’altra ene risente l’immagine generaledell’Italia. È necessario muo-versi con responsabilità, troppi– dice il cardinale – lavorano aduna reciproca delegittimazio-ne. I vescovi temono che “com -portamenti radicalmente fazio-si” possano minare la coesionesociale. La vera agenda, per Ba-gnasco, sono i problemi dell’“etica della vita”, della famiglia,della solidarietà e del lavoro.Ora Berlusconi inizierà con ivertici ecclesiastici un silenzio-so braccio di ferro, sforzandosidi dimostrare che il suo gover-no si occupa dell’ “agenda vera”e il resto sono calunnie. Speran-do che alla fine ai vescovi man-chi il fiato e la strategia di sfug-gire ai giudici sia coronata dasuccesso.

MA LO SGOMENTO e il ma-lessere tra i vescovi e il clero so-no profondi. Domenica, giornodi massima diffusione, l’Av v e n i reè uscito con una vignetta dedi-cata alla villa del premier e in-titolata “hARdCORE”. Il giorna-le dei vescovi ha lanciato ancheun segnale inequivocabile conun editoriale sul caso Cuffaro.Invece di lasciare trapelare cri-tiche all’operato della magistra-tura – come è avvenuto nell’a-rea governativa – su Av v e n i re silegge che la condanna definiti-va di Cuffaro è una “lezione aipolitici di oggi e domani”. A Sudcome al Nord, rispetto alla ma-fia, “ci vuole pulizia, pulizia e

T entata estorsione e diffamazione. Que-sti i reati contestati dalla Procura di Ro-

ma Lucia Rizzo, in arte Rachele, la escort di Reg-gio Emilia che, pur avendo soltanto 34 anni,vanta di essere figlia di un gerarca fascista. Il fa-scicolo, affidato al pm Caterina Sgrò, è statoaperto dopo la denuncia di Gianfranco Fini,chiamato in causa in un’intervista della donnaall’agenzia online “4 minuti” (la donna proposela vicenda anche a Belpietro che non la pubbli-cò, ma ne fece oggetto di un dubbioso editoria-

le). La donna sosteneva di aver avuto alme-no tre incontri con il presidente della Came-ra, in cambio di 2 mila euro e alla promessadi un interessamento perché fosse inseritanel cast del Grande Fratello. Nella denuncia,presentata dagli avvocati Consolo e Compa-gna, si afferma che la Rizzo aveva cercato dicontattare la segreteria di Fli prima di ren-dere pubbliche le sue dichiarazioni.

TENTATA ESTORSIONE di R.d.G.

La escort Racheleva a processo

Ma il porporatomette l’accentoanche sulla“ingente moledi strumentidi indagine”messi in campo

sentare istanza di riparazioneper ingiusta intercettazione “co -loro che, assolti, archiviati oestranei alle indagini ma finitinelle cronache, sono stati ogget-to di ingiusta intercettazione”.Il cuore delle norme punitive neiconfronti dei magistrati è l’ar ti-colo 3, quello che introduce unanuova fattispecie di illecito disci-plinare (modificando il dl del 23febbraio 2006). Si stabilisce cheincapperanno nelle sanzioni peraver “richiesto, autorizzato edeventualmente prorogato” in -tercettazioni “il pm e/o gip chenon hanno competenza territo-riale o funzionale nell’ambito diun procedimento penale”. Iprovvedimenti disciplinari sa-ranno valutati dal ministro dellaGiustizia e dal Procuratore gene-rale della Repubblica presso laCorte di Cassazione, anche susollecitazione di coloro che so-no stati “spiati” ing iustamente.Se i magistrati risulteranno “pu -nibili”, allora la Corte dei contipromuoverà il giudizio di re-sponsabilità contabile contro i

ma gistrati”. In pratica, se lo Statodovrà risarcire, saranno i magi-strati a sborsare di tasca propria.Parole come poesia per le orec-chie del Cavaliere, orrore puroper l’opposizione. Che ha levatosubito gli scudi.

PRIMO DE MAGISTRIS. “Èun provvedimento intimidato-rio per scoraggiare l’utilizzo del-le intercettazioni che non puòessere messa in discussione”.Proteste anche dal Pd: “La veritàè che stiamo parlando di unamossa propagandistica del Pdl –dice Donatella Ferranti – dell’en -nesimo tentativo di distrarre l’o-pinione pubblica e il sistema me-diatico dal cuore del problema,ovvero le imputazioni controBerlusconi”.Non c’è però solo la via legisla-tiva da percorrere. I legali di Ber-lusconi Piero Longo e NiccolòGhedini hanno infatti presenta-to una memoria di tre pagine(con alcuni allegati) in Giuntaper le Autorizzazioni della Ca-mera nella quale si sostiene l’as -

soluta incompetenza della Pro-cura di Milano ad occuparsi del“caso Ruby”. Si ribadisce ancheche gli uffici del ragioniere delpremier Giuseppe Spinelli dal21 ottobre del 2004 sono uffi-cialmente segnalati come segre-teria politica di B. Nella lista cisono Palazzo Grazioli, Villa SanMartino, Villa Belvedere (la resi-denza dell’ex moglie VeronicaLario), Villa Certosa e due altriappartamenti tra cui quello a Se-grate in uso a Spinelli.

ancora pulizia”. L’editoriale diAntonio Maria Mara deplora cheil codice di autoregolamentazio-ne per le candidature politichenon stia funzionando e che il pre-sidente della Commissione anti-mafia Pisanu e il procuratoreGrasso siano stati costretti a de-nunciare che “personaggi collu-si e addirittura già condannati”siano stati eletti in Parlamento.Non è un mistero che il governoBerlusconi non abbia fatto nullaper applicare le norme di sbar-ramento alle candidature malavi-tose. Su un altro punto ancora vi

è contrasto tra le esternazioni diBerlusconi e anche dei leghisti ela posizione delle gerarchie ec-clesiastiche: il fisco. La relazioneBagnasco è ruvida nei confrontidegli evasori fiscali. “Adesso piùche mai è il momento di pagaretutti nella giusta misura le tasseche la comunità impone... nes-suno è moralmente autorizzatoad autodecretarsi il livello fisca-le... chi fa il furbo non va ammi-rato né emulato”.Ora si vedrà il dibattito in Cei. Lapartita sulla sorte del premier èappena iniziata.

In basso da sinistra, Alessandra Sorcinellie Nadia Macrì (FOTO ANSA ) A destra, il

deputato Pdl Luigi Vitali (FOTO LAPRESSE)

BUONI E CATTIVI

La lettera si chiude con: “Almeno non sono gay,ve ro ? ” e viene firmata da: italiano confuso che siavvicina all’obsolescenza.La risposta si apre con: “No, Ciao (in italiano neltesto, come acronimo del firmatario: ConfusedItalian Approaching Obsolescence, ndr), non sei gay.Non ancora”.Poi, ricordando la massima di Henry Kissinger: “Il

potere è il più forte degli afrodisiaci”, l’esperto sidice “scioccato che un uomo della sua posizionedeve pagare per le donne”. “Forse il problema ènel tipo di donne che l’attraggono (...) Stiamoparlando non di donne, ma di ragazze (...)difficilmente attratte dal suo corpo o dalla suamente, e cercano piuttosto compensazioni –cosa che può portare a dei problemi”. Insomma,

l’impressione - giudica il columnist - “è che con iltempo sia divenuto troppo fiducioso nella fortunache l’ha accompagnato per tanto tempo, e lafortuna è un po’ come la prima moglie, alla lungasi può scocciare”. Giudizio finale: “Se non sagestire gli affari personali senza aggirare le leggi, icittadini non si fidano certo di affidargli i propri”.

(S. C.)

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IL TIRRENO PANORAMA POLITICO Ok testamento biologico per avere l’Idv con sé GAVORRANO. Il testamento biologico nel programma dell’Idv in vista delle elezioni a Gavorrano. Dopo il convegno del 16 dicembre con la partecipazione di Beppino Englaro, Mina Welby e la presenza dell’onorevole (Idv) Fabio Evangelisti, il partito dipietrista ha deciso di porre la “questione etica” come punto programmatico in tutti quei comuni chiamati al voto a primavera. Gavorrano, in questo senso, fa da capofila. Già sabato scorso è stato allestito un punto di raccolta firme alla Coop del Bagno e per sabato 29 è in programma la stessa iniziativa a Giuncarico, Caldana e Ravi. «Ogni cittadino - dice il Andrea Martinelli, guida dell’Idv a Gavorrano - nel rispetto della Costituzione e del Trattato di Oviedo deve avere la possibilità e il diritto a effettuare un Dichiarazione Anticipata di Trattamento». Rimane adesso da capire chi raccoglierà questa proposta.

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