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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina I

Fiesole

10/10/2014 p. 22 Comune, maxi debito fuori bilancio «Dimenticate» fatture per240 mila euro

DanielaGiovannetti

Nazione Firenze 1

16/10/2014 p. 100 Dopo Bolle c'è Bonelli Sergio TrombettaEspresso 2

Iniziative ed eventi

10/10/2014 p. V "Musica nelle piazze, nessun coprifuoco" Ernesto FerraraRepubblica Firenze 4

10/10/2014 p. 7 Movida, Nardella prova con la musica Claudio Bozza,AntonioPassanese

Corriere Fiorentino 5

10/10/2014 p. 1 Sfida all'ultima nota Luigi CaroppoNazione Firenze 6

10/10/2014 p. 20 Al `Cecioni' vince BiagioniNazione Firenze 7

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IL CREDITORE E' SOCIETA' DEL SALUTE

Comune, m debito fuori bilancio«Dimenticate» fatture per 240 mila euro

LE CASSE comunali tornano afare i conti con i debiti fuori bilan-cio. E' accaduto nel corso dell'ulti-mo consiglio comunale, quando èstato necessario riconoscere alcu-ni accantonamenti finanziari ex-tra per coprire delle spese "impre-viste". La voce più clamorosa ri-guarda alcune "fatture dimentica-te". «Quando la nostra giunta è an-data a studiare i documenti finan-ziari - ha spiegato al consiglio co-munale l'assessore al bilancio, Sal-vatore Suriano - è emerso che laSocietà della Salute vantava uncredito nei confronti del comunedi Fiesole di oltre 232mi1a europer servizi forniti negli anni 2012e il 2013 dei quale però nessuno siera accorto in passato». Non si sa

come sia potuto accadere ma la si-tuazione è tale che il debito non èstato neppure inserito nel pianodi riequilibrio finanziario, ovveroil documento che porterà a "spal-

" IL'assessore : «Sono statepresentate in ritardo

quaLcuno non ha vigilato»

mare" il disavanzo accumulato al2013, e pari a un milione e 726mi-la euro, sui bilanci dei prossimidieci anni. «E' vero che la Societàdella Salute ha presentato la docu-mentazione in ritardo ma è evi-

dente che qualcuno ha sbagliato echi doveva controllare non lo hafatto - prosegue Suriano -. Ades-so l'amministrazione non può pe-rò girare le spalle al creditore».L'unica soluzione è stata quindiquella di riconoscere un debitofuori bilancio di 240mila euro. La"buona notizia" è che è già stataindividuata la copertura. Per scon-giurare nuove sorprese, è stato de-ciso di fare un "accantonamentoper rischi" per ulteriori 137milaeuro relative alle spese per la pub-blica illuminazione. «Stiamo ap-profondendo le fatture emesse alpassaggio di gestione. Entro no-vembre - chiude Suriano - ne sa-premo di più».

Daniela Giovannetti

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Cultura

DOPO BOLLE C ' È

oneE l'étoile del Royal Ballet di Londra.

Da vedere nella "Manon Lescaut"trasmessa in diretta nei cinema di

quaranta paesi . Perché i granditeatri italiani non lo invitano mai

anon è argentina, la fuori-classe Marianela Nuñez.Des Grieux è italiano, la

DIstar Federico Bonelli. Saràuna "Manon" latina a

inaugurare il 16 ottobre la stagione diballetti trasmessi in diretta al cinema dalCovent Garden di Londra: oltre millesale in quaranta nazioni, dai quarantaagli ottanta mila spettatori, in Italia laQmi la distribuisce in ottanta sale. Bonel-li è convinto che sia una grande opportu-nità vedere balletti sul grande schermo:«Coni pop corn e a prezzi inferiori rispet-to a quelli delle sale teatrali». Ma sulladefinizione "latina" non è d'accordo: «Èvero solo in parte. Io danzo qui da 11anni, sono stato plasmato nella tradizio-ne e nello stile del Royal Ballet», precisa.

Fascinosa bellezza bruna, fisico slan-ciato, movimento elegante senza affetta-zioni, una presenza che in scena cattura,Federico Bonelli, nato a Genova da geni-tori piemontesi, studi a Torino e poi subi-to all'estero a danzare (Zurigo, Amster-dam e Londra), è stato nominato presto"principal" (che nei teatri inglesi corri-sponde al grado di " Étoile") per le suequalità di "danseur noble": perfetto peri ruoli di principe, di eroe o di appassio-

DI SERGIO TROMBETTA

nato amante. Un nuovo Ro-berto Bolle, insomma. Cheperò in Italia non si vede mai.

"Manon" è una specialitàdella casa. Il capolavoro diKenneth McMillan nascevaquarant'anni fa ed è unasplendida trasposizione indanza della tragica storia d'a-more di Manon Lescaut, dal-la cui bellezza il fratello inten-de trarre vantaggi economici,e lo studente Des Grieux.Tratto dal romanzo settecen-tesco di Prevost, già emigratanel teatro d'opera sulla musi-ca di Massenet e di Puccini, èun balletto in repertorio intutte le più importanti com-pagnie classiche. Un ruoloper grandi interpreti.Lei come ci è arrivato?«Chiunque entra al RoyalBallet sogna di ballare "Ma-non". A me capitò dieci anni fa. Mi chia-marono a sostituire Jonathan Cope chedecise di ritirarsi».Des Grieux fu creato da Anthony Dowell,ballerino e poi direttore artistico del Ballet,un'interpretazione che ha fatto scuola.

«Indimenticabile. Ma poi ciascuno loaffronta a modo proprio. Il giovane stu-dente Des Grieux è un personaggio mol-to diverso da me. Questo mi era chiarosin dalla lettura del romanzo. Io sonoinnamorato di mia moglie [la danzatrice

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FEDERICO BONELLI CON MARIANELA NUNEZ NELLA " MANON LESCAUT" DEL ROYAL BALLET. A SINISTRA : BONELLI

giapponese Hikaru Kobayashi, anche leial Royal Ballet] ma non mi lascerei certomaltrattare da lei come fa Manon con DesGrieux. Ma trovare in scena elementipsicologici comuni, calarsi nei panni diun altro è il bello di questo lavoro».McMillan era il genio dei passi a due, e inquesta sua coreografia ce ne sono molti ebellissimi.«Coprono un arco di emozioni moltoampio. Nel primo atto c'è l'infatuazione:i giovani si incontrano ed è amore a primavista. Nel secondo atto c'è il "bedroompas de deux", quello della sensualità,della felicità completa. Poi lei lo abban-dona perché gli preferisce i gioielli e isoldi del vecchio Monsieur Gm. Nel terzoatto, dopo averla osservata per unamezz'ora nelle mani dei clienti del bordel-lo dove vive, lui la convince a tornare. Èil duetto del disincanto: nulla è più comeprima. E poi c'è il finale, nelle paludidella Louisiana dove Manon è stata de-portata perché ladra e prostituta. È latragedia: muore fra le mie braccia».Lei è il capofila di un plotone di danzatoriitaliani che hanno preferito andare all'este-ro. La invitano in Italia come guest star?«Vengo spesso in Italia in vacanza,meno come stella ospite. Due anni fa aRoma ho danzato con Alina Cojocarunel "Romeo e Giulietta" di FabrizioMonterverde».Tornerebbe a lavorare in Italia?«Un posto come il Royal Ballet, con il re-pertorio e le opportunità che ti dà, è diffi-cile trovarlo in Italia. Qui c'è una grandeconsiderazione per il nostro lavoro. In

Italia le compagnie chiudono, le occasionisono sempre di meno. Al Royal facciamo140 repliche all'anno fra stagione e tour-née. Quando ero nel corpo di ballo mi ècapitato di fare 120 spettacoli in un anno».La Scala invita molte stelle straniere, maitaliani mai. Né lei, né Vito Mazzeo dell'olan-dese Het Nationale Ballet ( che a novembredanzerà a Legnago), né Alessio Carbone

dell'Opéra di Parigi , la stagione scorsa ospi-te a Verona . Come lo spiega , ci sarà un vetoper i ballerini di casa nostra?«Questo non lo so. Io alla Scala ho fattoun gala. Ho ricevuto un paio di inviti, male date non me lo permettevano. Le dicola verità, a me danzare alla Scala piace-rebbe molto, se capitasse ne sarei felicis-simo.Anche se credo che ogni compagniadebba soprattutto mettere in luce le pro-prie forze interne».E se richiamassero in Italia tutti i danzatoriitaliani per un gran gala durante l'Expo?Un'estate di venti anni fa lo fecero a Fiesole.La situazione da allora non è cambiata, lafuga di scarpette continua...«Sarebbe bello se nei mesi dell'Expo cichiamassero a danzare in Italia. Siamo unprodotto di esportazione di cui il paesepuò andare fiero».Ma intanto se ne resta a Londra.«Sono venuto qui per lavorare, ho cono-sciuto mia moglie, abbiamo messo sucasa e ora aspettiamo un bambino. Lei haballato sino al terzo mese. Abbiamo an-che un gatto: Malimo, che in giapponesevuol dire palla di pelo. E i gatti, si sa, nonamano cambiare abitudini». n

Scarpette tricolori in fugaGli ultimi due che han fatto le valigie sono Carlo di Lanno, che dalla Scala è passatoal San Francisco Ballet, e Jacopo Tissi, neodiplomato partito per il Balletto dell'Operadi Vienna con la lodevole intenzione di diventare il nuovo Bolle. L'emorragia di danzatoriche prendono il biglietto di sola andata continua. Un anno fa aveva fatto scalporel'addio alla Scala di Petra Conti ed Eris Neja, entrati come principal al Boston Ballet.In apparente controtendenza Francesca Podini e Gabriele Corrado sono tornati a Milanodai Ballets di Montecarlo, ma pare che Corrado abbia intenzione di tornare sulla Cóted'Azur. Uno stillicidio che Anna Maria Prina, per anni direttrice della scuola scaligera,definisce «spiacevole e inquietante».Da noi nelle compagnie che sopravvivono si balla poco, altre sono in disarmo, comeMaggiodanza del Comunale di Firenze, dove dopo tanti inutili tentativi di rianimazione,il neodirettore, Davide Bombana, ha dato le dimissioni a pochi mesi dalla nomina.Un vero e proprio censimento dei "coreutica" italiani in fuga è quasi impossibile:«Alla Semperoper di Dresda saremo una decina», spiega Francesco Ricci che è fidal 2011. Stessa storia a Monaco di Baviera. All'Het Nationale Ballet di Amsterdamè approdato come primo solista da San Francisco Vito Mazzeo, ex Opera di Roma.Valentino Zucchetti, studi milanesi, è primo solista al Royal Ballet di Londra.All'Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato è Étoile e Alessio Carbone Premier Danseur.La novità è che ora sono italiani anche i direttori di compagnia. La nomina di FrancescoVentriglia al Royal New Zealand Ballet è stata annunciata con rilievo dal "New YorkTimes" e dal londinese "Dancing Times". Ventriglia era stato protagonista suomalgrado dell'inizio della fine di Maggiodanza. Jacopo Godani, a lungo ballerinodi William Forsythe, dovrebbe assumere presto una carica direttiva al Forsythe Ballet.Mentre Ivan Cavallari, bolzanino, scuola Scala, lunga carriera nelle migliori compagnie,è direttore dal 2013 al francese Ballet du Rhin a Strasburgo. Ha programmatoa gennaio "La Strada" capolavoro scaligero di Mario Pistoni su musicadi Nino Rota, ispirato a Fellini: nostalgia di casa?

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Musica nelle piazze, nessun coprifuocoIl sindaco e la movida: mi preoccupa più un'azienda che chiude o un giovane senza lavoro che qualche urlo in centroPoi la promessa di combattere comunque gli abusi e un piano peri concerti in S.Spirito, S.Croce e S.Ambrogio

E16i'iE510 FEálásiailsá

«NON siamo ilBronx, non siamo lacapitale del degrado. E mi preoc-cupa piùun'aziendache chiude oun giovane che non riesce a tro-vare lavoro che qualche urlo oqualche ragazzata in centro», di-ce Dario Nardella ieri nel Salonedei Cinquecento, alla sua primavolta davanti alla platea non fol-tissima dei vigili urbani, che fe-steggiano il 160esimo anniver-sario del corpo. E tanto per riba-dire la linea, già teorizzata neigiorni scorsi dall'assessore Bet-tarini, della città che rispondeagli eccessi notturni «non con lamilitarizzazione ma con la cultu-ra», già da questo weekend il sin-daco è pronto ad usare l'arma se-greta contro la movida molestache ha partorito negli ultimi gior-ni: concerti notturni sui sagratidelle chiese e nelle piazze più cal-de per combattere bivacchi,sporcizia e bravate.

E' quasi un'operazione «met-tete del jazz nei vostri cannoni»,

della Scuola di Musica di Fieso-le», annuncia il sindaco su Face-book. Si parte stasera, a partiredalle 22, in Santo Spirito e si re-plica domenica in Santa Croce. Iconcerti si ripeteranno tutti i ve-nerdì del mese sul sagrato dellabasilica di Santo Spirito, mentrein Santa Croce, dopo l'esibizionedi domenica prossima, si terran-no il sabato sera. Dalle prossimesettimane poi saranno eseguitianche in Sant'Ambrogio e SantaMaria Novella. E questo è solo l'i-nizio, giura il sindaco: «La nostraintenzione è quella di continuaresu questa strada e organizzareconcerti anche di jazz, coinvol-gendo giovani talenti. Combat-tere il degr adonon significa chiu-dere le nostre piazze ma aprirlead eventi e iniziative che le fac-ciano vivere».

I residenti del centro protesta-no? Il centrodestra chiede più vi-gili in strada e la chiusura dei mi-nimarket? «A differenza di quan-to alcuni pensano, Firenze non ècittà da coprifuoco: non è nè ilBronx nè la capitale del degrado:sostenere questo è denigrare lastragrande maggioranza dei fio-rentini», ribatte Nardella ieri ac-canto al comandante della poli-

"Non siamo il Bronx, inostri luoghi patrimoniodell'umanità vannotutelati ma anche vissuti"

quella cheNardellalanciaieri, al-la vigilia di un altro fine settima-na che, complici le temperaturesempre gradevoli, potrebbe ri-servare altre difficili prove per latolleranza notturna dei residentidel centro storico. Larispostacheil sindaco preferisce però non è diordine pubblico, non è con un al-tro appello al questore RaffaeleMicillo o al prefetto Luigi Varrat-ta che Nardella stavolta se la ca-va: non altri agenti in piazza mamusica classica e jazz. «Le piazzee i sagrati delle nostre chiese piùbelle sono un patrimonio dell'u-manità e come tutti i tesori van-no tutelati ma anche vissuti daifiorentini e dai visitatori. Da que-sto weekend, per tutto il mese diottobre, prenderannoilviasuisa-grati delle basiliche di Santo Spi-rito e Santa Croce i concerti dimusica classica, rispettivamen-te dell'Orchestra da camera fio-rentina del maestro Lanzetta e

zia municipale in fest a, Marco Seniga. E se qualcuno osa pensareche la maleducazione notturnadel centro sia il problema nume-ro uno, si sbaglia: «Noi raccoglie-remo sempre le critiche costrut-

tive ma non si può esagerare, mipiace parlare della Firenze dellacultura, della solidarietà, dell'ar-te. Ci sono atti gravi e seri da se-guire, combatteremo gli abusicome sempre, ma non posso ac-cettare l'idea della città lasciataall'incuria, ci sono ben più impor-tanti sfide: la cultura, il lavoro, losviluppo economico». Due giornifainsiemeall'am-basciatore UsaPhilips Nardellaha pure incontra-to gli studentidelle universitàamericane: «Ri-spettatelacittà»,è stato il messag-gio. Ma niente al-larmi insomma.

Per Nardella ivigili stanno lavo-rando bene:«Hanno dimo-strato di prende-re con serietà edeterminazionel'indirizzo che ho dato di unamaggiore presenza e impegnosia nel contrasto all'abusivismocommerciale, rispetto al quale

Nove vigili premiati, lapolizia municipale harisposto a 3.500 richiestedi intervento al mese

ILSINDACONardella (sopra conil capodei vigiliSeniga): "Firenzenon è il Bronx:non ci sarannocoprifuochi"

IL QUESTORERaffaele Micillo,questore di Firenze,ha potenziato icontrolli dopogliultimi eccessi

abbiamo raddoppiato interventie sequestri, sia nel contrasto allacosiddetta movida molesta at-traverso l'applicazione delle or-dinanze anzi-alcol e delle sanzio-ni a numerosi minimarket». Nel-la cerimoniadi ieri sono stati pre-miati 9 agenti meritevoli (Tizia-na Trallori, Tommaso Malevolti eLorenzo Maschio, MassimilianoScardigli, Damiano Cecchetti,Alessandro Calastrini e StefanoLascialfari, Stefano Cini) e sonostati elencati alcuni numeri: ol-tre 3.500 richieste di interventoal mese, 110 al giorno, 2.375 so-no gli incidenti stradali rilevati,421.955 infrazioni al codice dellastrada, 3.762 controlli conpre'test alcol, 395 violazioni per guidasotto influenza dell'alcol, 20 perguida sotto l'uso di sostanze stu-pefacenti, 6.728 studenti rag-giunti con corsi di educazionestradale.

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MovIda, Nardeiï .a prova con la musica('onceffi cli jazz e c°lassica std sagrati cOntro il caos notturno: prima tappa stisera in Santo Spirito

Musica classica e jazz sui sa-grati delle chiese per combat-tere il caos della movida. Dastasera, per tutti i week end diottobre, ad «occupare» glispazi davanti alle basiliche diSanto Spirito e Santa Crocenon saranno più giovani (emeno) in preda ai fumi di al-col e spinelli, bensì i musicistidell'Orchestra da Camera fio-rentina del maestro Lanzetta equelli emergenti della Scuoladi Musica di Fiesole.

saranno eseguiti anche inSant'Ambrogio e Santa MariaNovella, proprio la piazza fini-ta sui tg nazionali dopo che ilCorrierefiorentino.it avevapubblicato il video di alcuniragazzi che orinavano sullafacciata della basilica.

«Combattere il degradonon significa chiudere le no-stre piazze ma aprirle ad even-ti e iniziative che le faccianovivere», aggiunge il sindaco.

E questa, dopo le ordinanzecontro i minimarket e coloroche fanno pipì in strada, un'al-tra mossa pensata dal sindacoper contrastare il caos dellenotti fiorentine: «Le piazze e isagrati delle nostre chiese piùbelle sono un patrimonio del-l'umanità e come tutti i tesorivanno tutelati ma anche vissu-ti dai fiorentini e dai visitato-ri», spiega Dario Nardella. Siparte stasera, a partire dalle22, in Santo Spirito e si replicadomani in Santa Croce. I con-certi si ripeteranno tutti i ve-nerdì del mese sul sagrato diSanto Spirito, mentre in SantaCroce, dopo l'esibizione di do-menica prossima, si terrannoil sabato sera. Dalle prossimesettimane, poi, concerti jazz

La festa dei vigili e il caos in piazza Nella fil 160esimo anniversario dalla fondazione a la p lamunicipale. Qui sopra: il sagrato di Santo Spirito

1 160 i i vigiliII sindaco: non vogliouna città militarizzataII prefetto: impossibilepresidiare ogni piazza

Che, ieri mattina, nel Salonedei 6oo, celebrando i 16o annidalla fondazione della poliziamunicipale ha parlato a lungosull'emergenza movida in cit-tà. «Firenze non è il Bronxscandisce il primo cittadinorivolgendosi agli 83o agentiBisogna lavorare insieme perrealizzare strategie di lungoperiodo perché i probleminon si risolvono in 24 ore». Epoi, sempre riferendosi alla

movida, chiarisce: «Non vo-glio una città dove vive il prin-cipio del coprifuoco e dellamilitarizzazione. Firenze hagli stessi problemi che hannoaltre città del turismo. E poi,preferisco occuparmi di chiperde il lavoro, di chi è in crisi,più che di qualche urlo».

Sulla stessa lunghezza d'on-da anche il prefetto Luigi Vär-ratta che, conti alla mano, spe-cifica: «Presidiare tutte lepiazze della movida non èpossibile, perché non abbia-mo le forze per un "marca-mento a uomo", e le forze del-l'ordine ci servono anche peraltri servizi. La movida va go-vernata, perché eliminarla èutopia».

Il comandante della poliziamunicipale, Marco Seniga, in-vece si chiede: «Ma che diver-timento ci si trova nel bere co-sì tanto da finire a vomitarenel cortile della nostra sede al-le 3 del mattino o usare la fac-ciata delle chiese come orina-toio? Con i nostri mezzi e lenostre possibilità cercheremodi affrontare e risolvere questogrosso problema».

Claudio BozzaAntonio Passanese

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N ,,. (1 ,_ [laCombattereil degradoe -aprirea eventi perfar viverela città

\' au•rattaLa movidadeve esseregovernata,perchéeliminarlaè un'utopia

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di LUIGI CAROPPO

SFIDAALL'ULTINOTAPUÒ l'universalità delle note, puòla genialità della musica batterela maleducazione? O meglio:possono compiere il miracolo ditrasformare luoghi, in cui moltipensano di fare quel che voglionosenza regole e rispetto altrui, inscenari di contaminazionevirtuosa?Il sindaco prova anche la cartache gli è più amica (la musicaappunto) per cercare di cambiareverso alle piazze delle movida.Ma la partita è ostica.«Le piazze e i sagrati delle nostrechiese più belle sono unpatrimonio dell'umanità e vannotutelati ma anche vissuti» scrivesu facebook. Da questo week end,per tutto il mese di ottobre,prenderanno il via sui sagratidelle basiliche di Santo Spirito eSanta Croce i concerti di musicaclassica (Orchestra da Camerafiorentina e della Scuola diMusica di Fiesole).Si parte oggi, dalle 22 (orario incui non, si può vendere più alcolda asporto), in Santo Spirito e sireplica domenica in Santa Croce.I concerti si ripeteranno tutti ivenerdì, del mese sul sagratodella Basilica di Santo Spirito,mentre in Santa Croce, dopol'esibizione di domenicaprossima, si terranno il sabatosera. Dalle prossime settimanepoi saranno eseguiti anche inSant Ambrogio e Santa MariaNovella.«Questo è solo l'inizio: la nostraintenzione è quella di continuaresu questa strada e organizzareconcerti di jazz, coinvolgendogiovani talenti - continuaNardella - Combattere il degradonon significa chiudere le nostrepiazze ma aprirle ad eventi einiziative che le facciano vivere».Sfida meritoria all'ultima nota. Oall'ultimo bicchiere?

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4 • • • • • • •l Biagicni

AL XXI «Premio Cecioni»di pittura estemporanea, or-ganizzato dal circolo `Chiaridi Luna' di Fontebuona incollabarazione con i comunidi Vaglia e Fiesole, hannopartecipato 31 artisti.Classifica : 1° Maurizio Bia-gioni di Donoratico; 2° Bru-no Brunoni di Vicchio; 3° Pa-trizio Carlesi di Prato; 4° Ma-ria Lera di Lucca; 5° Cristi-na Falcini di Scarperia; 6°Roberto Magnolfi di Firen-ze; 7° Salvatore Castronovodi Calenzano; 8° DomenicoMauro di Prato; 9° FabrizioFilippi di Donoratico; 10°Giuseppe Matera di Prato.Il premio della `Giuria degliArtisti' è andato a Hans

Schirmacher di Firenze; ilpremio della `Giuria Popola-re' a Domenico Mauro diPrato. La giuria era compo-sta da illustri personalità delmondo artististico, coordina-mento di Gabriele Baldi edel circolo Chiari di Luna.

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