RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA€¦ · Riteniamo fondamentale l’aggiornamento...

RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA

CORSO DI AGGIORNAMENTO PERIODICO – modulo tecnico

aggiornamento periodico:

- Adempimenti formali del RLS

- Fondamenti e aggiornamenti di legge:

- D.lgs 81/08 e D.lgs 106/09

- Accordi stato-regioni

- la Valutazione dei rischi

- Fattori di rischio

- Autovalutazione / Problematiche applicative

- vostra valutazione dei rischi / vostre proposte

migliorative

Perché è importante l’aggiornamento periodico del RLS ?:

Riteniamo fondamentale l’aggiornamento periodico dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, affinchè in seguito al corso primario di 32 ore si possa effettuare un importante momento di approfondimento delle tematiche, sia tecnico che normativo, sia nella pratica odierna che nelle buone prassi, che possa essere anche un monitoraggio periodico sul percorso svolto dai rappresentanti dei lavoratori, sui successi ottenuti o le eventuali difficoltà pratiche incontrate, per un momento reale e concreto di riflessione su questo importante ruolo aziendale, al fine utile di accompagnare periodicamente tutti i RLS per il raggiungimento di una buona preparazione, che possa condurre a obiettivi e risultati concreti, volti al miglioramento ed impegno costante nel tempo per la riduzione dei rischi.

Aggiornamento periodico

Approfondimento:

•Normativo e tecnico: la normativa evolve rapidamente, ogni anno vi sono modifiche ed integrazioni, nuovi decreti, nuove applicazioni pratiche e burocratiche, nuove direttive europee e nuovi recepimenti normativi italiani, norme tecniche in continua evoluzione, linee guida e buone prassi da rispettare. La sicurezza sul lavoro è qualcosa di costantemente in movimento; chi pensa di sapere tutto senza aggiornarsi periodicamente (obbligo di legge) perde facilmente il contatto con la realtà, restando ben presto inadeguato al ruolo, sia RSPP, RLS, consulenti, tecnici, docenti, avvocati, medici del lavoro. •Procedurale: approfondire le valutazioni dei rischi aziendale, le procedure operative di sicurezza, tutti gli adempimenti da seguire ed aggiornare nel tempo, analisi di piccole e grandi problematiche, con eventuale discussione delle difficoltà avute.


Riflessione:

•Personale: la consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo e dei riscontri positivi che può avere sui colleghi e sull’ambiente di lavoro; il cercare di portare ogni giorno il buon esempio; come interpretare al meglio il ruolo di RLS; l’importanza di conoscere ed approfondire periodicamente la legge nelle sue mille sfumature; la curiosità di imparare e di trasmettere ai colleghi ciò che si impara per ridurre realmente e concretamente i rischi nel tempo. •I rapporti con gli altri: l’importanza della comunicazione con gli altri soggetti interessati presenti nell’organigramma aziendale della sicurezza, i comportamenti da tenere, le segnalazioni, la collaborazione e la cooperazione per centrare gli obiettivi di miglioramento periodico.


RIPASSIAMO ASSIEME I VARI ADEMPIMENTI FORMALI

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

In tutte le aziende o unità produttive è eletto o designato il RLS. Fino a 15 lavoratori in genere è eletto direttamente dai lavoratori. Oltre i 15 lavoratori è in genere eletto o designato nell’ambito delle rappresentanze sindacali presenti in azienda. In loro assenza è eletto all’interno tra i lavoratori. Qualora non si proceda a loro elezione le funzioni di rappresentante sono esercitate dai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriale.


Cosa dice la legge? Art. 47 – 48 D.Lgs. 81/08

Il vostro ruolo di RLS necessita di una serie di adempimenti formali. • Siete stati eletti o nominati dai lavoratori ? • Siete stati designati? • E’ presente il foglio di nomina con la firma della maggioranza dei lavoratori ? • La vostra società ha comunicato all’INAIL, tramite il sito internet www.inail.it , la vostra nomina ? • avete svolto il corso di formazione da 32 ore? • è presente in sede documentazione inerente il corso (attestato, ecc..) ?

Ripassiamo assieme queste prime procedure.


Tutti gli adempimenti formali sono stati svolti?

http://www.inail.it/

Alla c.a. del Rappresentante Legale

Il/La sottoscritto/a……………………… in qualità di ………………………, nominato segretario della votazione per l’elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza - ai sensi dell’art. 47 del D.Lgs. 81/08 - con l’incarico di controllare il corretto svolgimento dell’elezione e di compilare il verbale

COMUNICA

l’esito della votazione che si è svolta durante la riunione dei lavoratori avvenuta il………………

Schede valide n. ________

Schede bianche n. ________

Schede nulle n. ________

Hanno ricevuto voti:

Cognome nome Voti

___________________________ ____

___________________________ ____

___________________________ ____

Risulta pertanto eletto Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza il /la Sig. /Sig.ra __________________________

Modulo di elezione RLS Modulo di elezione del RLS

Società: ________

Data: __________ I lavoratori della _________ in base a quanto previsto dall’art. 47 del D.lgs.81/08

ELEGGONO

Il Sig. quale proprio Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, con i compiti assegnati e previsti dall’art.47 del decreto stesso.

LAVORATORI FIRMA

___________ _____________

___________ _____________

___________ _____________

___________ _____________

___________ _____________

___________ _____________

Modulo di elezione RLS

Modulo “easy” di elezione del RLS

Qualora non si proceda alle suddette elezioni le funzioni di rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono esercitate dai Rappresentanti per la sicurezza territoriali (RLST). Il numero minimo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza è il seguente: • 1 rls in aziende fino a 200 lavoratori • 3 rls in aziende da 201 a 1000 lavoratori • 6 rls in aziende oltre a 1000 lavoratori Il nominativo del RLS eletto va comunicato in via telematica all’INAIL in fase di prima applicazione e successivamente in caso di nuova elezione/designazione (art.18)

Comunicazione all’INAIL

Comunicazione formale all’INAIL

Le modalità, la durata e i contenuti specifici della formazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza sono stabiliti in sede di contrattazione collettiva nazionale, nel rispetto dei seguenti contenuti minimi: a)principi giuridici comunitari e nazionali; b)legislazione generale e speciale in materia di salute e sicurezza sul lavoro; c)principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi; d)definizione e individuazione dei fattori di rischio; e)valutazione dei rischi; f)individuazione delle misure tecniche, organizzative e procedurali di prevenzione e protezione; g)aspetti normativi dell’attività di rappresentanza dei lavoratori; h)nozioni di tecnica della comunicazione.

Corso di formazione RLS – 32 ore

La formazione

Come è trascorso il periodo tra la vostra elezione, il corso di formazione da 32 ore ed oggi? Cosa avete fatto di concreto? Ripassiamo assieme i compiti del RLS previsti dal testo unico della sicurezza. Importante ricordare che NON SIETE i Responsabili della sicurezza, siete i RAPPRESENTANTI dei lavoratori per la sicurezza. L’unico responsabile per legge è il datore di lavoro, o persone delegate formalmente con poteri decisionali e di spesa.


Riprendiamo assieme i principali compiti del RLS:

Per essere valida è necessario: • formalizzarla ed essere accettata per iscritto da atto recante data certa. • che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti. • che il delegato abbia realmente potere di organizzazione, gestione, autonomia decisionale e di spesa.

La nomina NON ESENTA il datore di lavoro dall’obbligo di VIGILANZA sul corretto espletamento delle funzioni trasferite, nonché da tutti gli obblighi in capo al datore di lavoro, in quanto alcuni obblighi restano NON DELEGABILI. (es: la valutazione di tutti i rischi, nomine, sorveglianza sanitaria, ecc..)


Avete qualche delega di funzione formale?

a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni; b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei

rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nella azienda o unità produttiva;

c) è consultato sulla designazione del responsabile e degli addetti al servizio di prevenzione, alla attività di prevenzione incendi, al primo soccorso, alla evacuazione dei luoghi di lavoro e del medico competente;

d) è consultato in merito all’organizzazione della formazione di cui all’articolo 37; e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente alla valutazione dei

rischi e le misure di prevenzione relative, nonché quelle inerenti alle sostanze ed ai preparati pericolosi, alle macchine, agli impianti, alla organizzazione e agli ambienti di lavoro, agli infortuni ed alle malattie professionali;

f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza; g) riceve una formazione adeguata e, comunque, non inferiore a quella prevista

dall’articolo 37; h) promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione

idonee a tutelare la salute e l’integrità fisica dei lavoratori;


Cosa fa il RLS (art.50 del D.lgs 81/08)

i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti, dalle quali è, di norma, sentito; l) partecipa alla riunione periodica di cui all’articolo 35; m) fa proposte in merito alla attività di prevenzione; n) avverte il responsabile della azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività; o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione dai rischi adottate dal datore di lavoro o dai dirigenti e i mezzi impiegati per attuarle non siano idonei a garantire la sicurezza e la salute durante il lavoro. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, su sua richiesta e per l’espletamento della sua funzione, riceve copia del documento di Valutazione dei Rischi e/o del DUVRI.


Cosa fa

Come la corte di cassazione ha ribadito con la sentenza della sez. IV n. 41947 del 21 dicembre 2006 ed in altre successive, si può essere condannati sostenendo che: “pur essendo questi un semplice ausiliario del datore di lavoro e privo di un effettivo potere decisionale, potesse essere chiamato a rispondere, anche penalmente, per lo svolgimento della propria attività allorquando, agendo con imperizia, negligenza, imprudenza o inosservanza di leggi e discipline, abbia dato un suggerimento sbagliato o abbia trascurato di segnalare una situazione di rischio, inducendo, così, il datore di lavoro, ad omettere l’adozione di una doverosa misura prevenzionale”


Colpe e responsabilità?

Nel caso analizzato la sentenza riguardava un RSPP, ma nulla toglie che la stessa osservazione possa essere fatta in ugual modo per un RLS o un Preposto alla sicurezza. A volte quindi si risponde assieme al Datore di lavoro di un evento dannoso derivante dal suggerimento sbagliato o dalla mancata segnalazione, essendo a lui ascrivibile un titolo di “colpa professionale” che può assumere anche un carattere addirittura esclusivo.


Colpe e responsabilità?

Proprio per l’esercizio delle sue funzioni, per il suo ruolo di “punto di riferimento” dei lavoratori, di collante aziendale per una corretta gestione della sicurezza, ritengo importante che il RLS conosca i fondamenti della legge, per saper rispondere alle esigenze aziendali, dei colleghi, al fine di contribuire ad una reale riduzione dei rischi in azienda, a proporre misure di prevenzione e protezione, a diffondere una cultura della sicurezza, vero cardine della normativa. Riteniamo quindi importante procedere con una breve riassunto ed approfondimento della STORIA della sicurezza sul lavoro in Italia.


Le competenze

LIBRO QUINTO: DEL LAVORO TITOLO I : DELLA DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' PROFESSIONALI TITOLO II: DEL LAVORO NELL'IMPRESA

Art. 2087 Tutela delle condizioni di lavoro L'imprenditore e tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

Il Codice civile

1942

NORME PER LA PREVENZIONE INFORTUNI introduzione di alcuni fondamenti della futura normativa:

Norma molto elaborata e completa, ha introdotto una serie di DOVERI e SANZIONI per i datori di lavoro nei confronti dei lavoratori ed anche i doveri dei lavoratori stessi per un lavoro sicuro (inizialmente riguardava solamente i lavoratori subordinati) tra cui: -rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti e portare a loro conoscenza le norme essenziali di prevenzione mediante affissione, negli ambienti di lavoro, di estratti delle presenti norme o, nei casi in cui non sia possibile l'affissione, con altri mezzi; -disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i mezzi di protezione messi a loro disposizione. -segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o ai preposti le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza e di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui venissero a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza e nell'ambito delle loro competenze e possibilità, per eliminare o ridurre dette deficienze o pericoli;

D.P.R. 547/55 – la legge base della sicurezza

1955 (abrogata dal testo unico)

NORME PER L’IGIENE DEL LAVORO completamento di alcuni fondamenti della futura normativa:

Nell’anno successivo la normativa è stata completata introducendo i parametri relativi all’igiene del lavoro, anche qui con una serie di obblighi e doveri dei datori di lavoro, parametri ambientali da rispettare, requisiti minimi degli ambienti di lavoro, agenti nocivi, ecc….

D.P.R. 303/56 – estensione per l’igiene

1956 (abrogata dal testo unico)

UNO STRUMENTO DI TUTELA DELLE VITTIME DI INFORTUNI

1. Lo stato italiano stabilisce l’obbligo di assicurare i lavoratori subordinati (poi estesa ad altre categorie a rischio, recentemente dal 2000 anche le casalinghe) dal rischio contro possibili infortuni o malattie professionali.

2. INAIL gestisce l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

3. Il costo dell'assicurazione, chiamato premio assicurativo versato, tiene conto della diversa pericolosità delle varie lavorazioni e dell'ammontare delle retribuzioni pagate ai dipendenti occupati.

4. In base all’infortunio o malattia vi sono indennizzi, rendite, integrazioni di rendita, assegni speciali.

INAIL – istituto nazionale per l’assicurazione contro infortuni sul lavoro

Nasce nel 1933: dal 1965 comprende anche le malattie professionali

rev. del 09/03/11

NORME SULLA TUTELA E DIGNITA’ DEI LAVORATORI

È uno dei cardini del diritto del lavoro italiano Tratta i diritti dei lavoratori, in particolare: -Libertà d’opinione del lavoratore -Svincoli da forme di controllo improprie (audio, video, web) -Visite sanitarie -Adibire il lavoratore alle mansioni per le quali è stato assunto (art. 13). -Il licenziamento è lecito solo se avviene per giusta causa o motivo (art.18). -Divieto di atti discriminatori (politici, religiosi, razziali, di sesso, mobbing) -Costituzione delle rappresentanze sindacali aziendali

Lo statuto dei lavoratori

Legge n°300, 20 maggio 1970

24

Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro

Attuazione delle direttive 89\391\CEE, 89\654\CEE, 89\655\CEE, 89\656\CEE, 90\269\CEE, 90\270\CEE, 90\394\CEE, 90\679\CEE,

93\88\CEE, 97\42\CE e 1999\38\CE

L'Unione Europea (UE), istituita nel 1993 dai dodici paesi membri della Comunità Europea (CE), si propone di migliorare l'integrazione

economica, politica e sociale e la cooperazione tra gli stati membri. Segue così un’armonizzazione di molte leggi, tra le quali quelle sulla

sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

D.lgs. 626/94

1994

Introduzione di molti concetti fondamentali: - l’obbligo di valutare tutti i rischi da parte del Datore di lavoro - L’obbligo di redazione ed aggiornamento di un documento specifico di

valutazione dei rischi. - L’eliminazione o riduzione dei rischi (rischi residui) - Controlli sanitari in funzione dei rischi specifici. - L’istituzione del servizio di prevenzione e protezione e dell’organigramma

aziendale della sicurezza (Datore di lavoro, RSPP, RLS, Medico competente, addetti antincendio, addetti primo soccorso)

- Informazione, formazione, addestramento e consultazione dei lavoratori. - Riunioni periodiche per la prevenzione e la protezione.

D.lgs. 626/94

1994

Il 25 Agosto 2007 è entrata in vigore la legge 123:

La Legge Delega N.123 Del 03/08/2007

“Misure in tema di tutela della salute e della

sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il

riassetto e la riforma della normativa in

materia”

la legge delega fissava il termine del 25 maggio 2008 entro il

quale il Governo dovrà approvare il Testo Unico (art. 1)

gli artt. 2-12 dettano alcune misure di immediata attuazione

di contrasto agli infortuni e al lavoro nero

Art. 9 – introduzione del concetto di omicidio colposo Modifica del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231

La Legge Delega N.123 Del 03/08/2007

1. In relazione ai delitti di cui agli articoli 589 e 590, terzo comma, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro, si applica una sanzione pecuniaria in misura non inferiore a mille quote.

2. Nel caso di condanna per uno dei delitti di cui al comma 1, si applicano le sanzioni interdittive, per una durata non inferiore a tre mesi e non superiore ad un anno".

Dopo l’articolo 25-sexies del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, è inserito il seguente:

"Art. 25-septies. - Omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro.

Rev. del 24/09/2010 28

Novembre 2008: inizio del processo Thyssenkrupp

Il testo unico per la sicurezza – D.Lgs. 81/2008

Rev. del 24/09/2010 29

Aprile 2011: sentenza del processo Thyssenkrupp

Sentenza Thyssen, una decisione storica

Febbraio 2012: sentenza del processo Eternit

Sentenza Eternit

• Imputati condannati a 16 anni: Il Tribunale di Torino ha condannato a 16 anni di carcere ciascuno i due dirigenti Eternit, alla fine del processo Eternit. I due rispondevano di disastro doloso per la morte di numerosi operai per l'amianto. Il tribunale ha ritenuto i due imputati colpevoli di disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche, solo per le condizioni degli stabilimenti di Cavagnolo (To) e Casale Monferrato (Al), con risarcimenti oltre i 60mln di euro. •Per altri due stabilimenti il reato e' stato dichiarato prescritto.

IL TESTO UNICO

PER LA SICUREZZA SUL LAVORO

“Attuazione dell’art.1 della legge n°123 del

3 agosto 2007 in materia di tutela della

salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

(GU n. 101 del 30-4-2008 - Suppl.

Ordinario n.108 )

D.lgs 81/2008

Il 30 Aprile 2008 è stato pubblicato in G.U. il nuovo

D.lgs.81 del 09-04-08

“Attuazione dell’art.1 della legge n°123 del 3 agosto 2007 in

materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”

(GU n. 101 del 30-4-2008 - Suppl. Ordinario n.108 )

costituisce l’atteso riordino normativo di tutte le leggi emanate in

Italia dal dopoguerra ad oggi.

Il testo unico per la sicurezza – d.Lgs. 81/2008

Statistiche 2008

Infortuni sul lavoro

Il 2008 – 2009 – 2010 hanno visto diminuire progressivamente il

numero di infortuni, battendo progressivamente tutti i record da

quando esistono le statistiche sugli infortuni in Italia, ovvero il 1951.

875.000 infortuni (100mila in itinere, 50mila per circolazione

stradale)

1.120 morti (276 in itinere, 335 per circolazione stradale, 509 in

ambienti ordinari, dei quali circa la metà nei cantieri)

Statistiche 2009

Infortuni sul lavoro

790.000 infortuni

1.053 morti

Statistiche 2010

775.000 infortuni

980 morti

Per la prima volta il numero di infortuni degli addetti stranieri

sono diminuiti, dopo moltissimi anni di numeri in ascesa.

(143.000 nel 2008, 119.000 nel 2009)

In vigore dal 20 agosto 2009 (elenco delle principali novità operative): - Comunicazione nomina in via telematica all’INAIL del RLS e dopo successive

elezioni o designazioni.(art.18) - Il documento di valutazione dei rischi può essere tenuto su supporto

informatico, conservato su due distinti supporti di memoria (art.53) - La data certa è intesa anche come data di sottoscrizione con firma del

documento da parte di datore di lavoro, RSPP, RLS, medico competente (art.53) - La sospensione dell’attività in caso di gravi violazioni non si applica in caso che il

lavoratore irregolare sia l’unico occupato dall’impresa. (art.14) - Obbligo del datore di lavoro ad inviare i lavoratori alle visite mediche entro i

termini previsti. (art.18) - La visita medica può comprendere, su scelta del datore di lavoro, anche la visita

medica preassuntiva. - Le visite mediche comprendono anche la visita post assenza di oltre 60gg per

verificare l’idoneità alla mansione.

d.lgs. 106/09

2009 : modifiche e correzioni al testo unico

(altre principali novità operative): - Vengono riviste entro il 31-12-09 le modalità di effettuazione di accertamenti

per dipendenza da alcool e tossicodipendenza. - Le deleghe di funzioni non escludono per i datori di lavoro gli obblighi di

viglianza (art.16) - Obbligo di comunicazione all’INAIL degli infortuni che comportano l’assenza di

almeno un giorno, escluso quello dell’evento (art.18), l’obbligo decorre da 6 mesi dopo l’entrata in vigore del decreto.

- Gli obblighi sui contratti d’appalto si estendono in maniera chiara anche a servizi o forniture, mentre non si applicano a lavori intellettuali o mere forniture di materiali o attrezzature o servizi a basso rischio inferiore ai 2 giorni (art.26)

- Il DUVRI va redatto dal soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo allo specifico appalto (committente, soggetto che affida l’appalto, (art.26). L’esecutore effettua l’integrazione al documento in base ai suoi rischi specifici.

d.lgs. 106/09


(altre principali novità operative): - La valutazione rischio stress decorre dal 1 agosto 2010 (art.28) - In caso di nuova impresa il DVR va svolto entro 90gg dall’inizio attività, in caso

di modifiche o variazioni va aggiornato entro 30gg. (art.28) - Nelle imprese o unità produttive fino a 5 lavoratori il datore di lavoro può

svolgere i compiti di addetto al primo soccorso o antincendio. (art.34) - Le sanzioni di cui agli artt. 55/60 risultano più elevate. - Novità specifiche per i cantieri temporanei e mobili, sui campi di applicazione

del decreto.

d.lgs. 106/09


Analisi

Elementi negativi • Maggiori criticità nelle piccole aziende

• Difficile accesso ai fondi di finanziamento.

• Molte nuove applicazioni in un periodo di forte crisi economica.

• Aspetti più critici: formazione, procedure, piani di miglioramento e controllo

• Vigilanza e ispezioni poco propense a fare prevenzione.

Elementi positivi

• Accorpamento in un unico testo di un notevole numero di leggi, circolari, interpretazioni - a volte solo locali.

• Eliminazione di disposizioni discordanti scritte in leggi diverse, anche tramite le recenti correzioni.

• Estensione del campo di applicazione a quasi tutte le forme di lavoro.

• Tutte le procedure stanno avendo buoni impatti reali in termini di riduzione degli infortuni totali e mortali.


E’ un testo corposo e complesso, composto da ben n° 306

articoli e n° 51 allegati

D.lgs 626/94

D.lgs. 493/96

D.lgs. 494/96

D .lgs 277/91

Abroga, con l’ art. 304, tutte le principali leggi emanate fino ad oggi in materia di sicurezza, in particolare:

DPR 547/55

DPR 164/56

DPR 303/56


il T.U. è suddiviso in 13 Titoli:

Strutturazione Del Testo Unico

Titolo I: Principi comuni

Titoli II - III: Luoghi di lavoro ed uso delle attrezzature di lavoro

Titolo IV: Cantieri temporanei o mobili

Titolo V: Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro

Titolo VI: Movimentazione manuale dei carichi

Titolo VII:Attrezzature minute di videoterminali

Titolo VIII: Agenti fisici

Titoli IX: Sostanze pericolose

Titoli X: Esposizione ad agenti biologici

Titoli XI: Protezione da atmosfere esplosive

Titoli XII: disposizioni in materia e procedura penale

Titolo XIII: disposizioni finali

e comprende ben 51 allegati, che riguardano

principalmente:

requisiti dei luoghi di lavoro,

requisiti di sicurezza di attrezzature, macchinari, DPI,

verifiche periodiche, schemi, prescrizioni,

contenuti minimi dei corsi, delle disposizioni di cantiere, della

segnaletica di sicurezza,

schede sui valori limite di esposizione per rischi specifici

(vibrazioni, rumore, campi elettromagnetici, radiazioni, agenti

chimici, biologici, atmosfere esplosive).

Strutturazione Del Testo Unico

NOVITA’

Principali Novita’ Introdotte Dal Testo Unico

Estensione del campo di applicazione a tutti i lavoratori, anche

artigiani, lavoratori autonomi, collaboratori sotto ogni forma con o

senza retribuzione.

Maggior riguardo alle persone, all’età, alla tipologia di lavoro, allo

stress correlato, alla provenienza del lavoratore.

Vigilanza più incisiva e sanzioni più severe (possibili imputazioni per

omicidio colposo con violazione di norme antinfortunistiche e tutela

della salute, possibile interdizione dell’esercizio dell’attività,

sospensione e revoca di licenze ed autorizzazioni)

Maggior peso alle rappresentanze sindacali

LA LEGGE si basa su due fondamenti, due colonne portanti.

Schema delle principali esigenze di legge

La FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DEI

LAVORATORI sui rischi specifici di ognuno.

La VALUTAZIONE di tutti i RISCHI dell’ambiente

di lavoro.

Analizziamo cosa vuol dire questo per i RLS

Informazione, formazione, addestramento

Definizioni:

INFORMARE: portare a conoscenza di qualcuno fatti, dati, pensieri. Obiettivo: SAPERE non il cambiamento di comportamenti

FORMARE: agire sulle conoscenze, sulle capacità, e sulle convinzioni di un soggetto affinchè questo, in certe situazioni si comporti in un determinato modo. Obiettivo: il lavoratore, una volta conosciuta la procedura o un rischio (sapere), scelga di attivarsi nel comportamento oggetto di tale formazione anche senza controllo diretto…. Che quindi sappia essere sicuro. SAPER ESSERE

ADDESTRARE: insegnare a qualcuno come svolgere delle azioni finalizzate ad uno scopo. Obiettivo: SAPERE FARE (non si può prevedere che la persona poi lo faccia)


Riepilogando:

La formazione è un concetto che racchiude sia il fare informazione, sia il fare addestramento e li completa inserendo anche le dinamiche legate ai valori, alla motivazione ed alle influenze che agiscono sulla persona

FORMAZIONE = INFORMAZIONE + ADDESTRAMENTO

Quindi:

SAPERE ESSERE = SAPERE + SAPERE FARE


Il diritto di formazione

All’obbligo di informazione si collega quello della formazione (art. 37), per il quale il legislatore ha stabilito delle precise scadenze riconducibili:

-al momento dell’assunzione;

-al momento del trasferimento o cambiamento di mansioni;

-al momento dell’introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e preparati pericolosi.

In ogni caso, la formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all’evoluzione dell’esposizione al rischio, ovvero all’insorgenza di nuovi pericoli.


LA FORMAZIONE NEI NUOVI ACCORDI

STATO-REGIONI DEL 21/12/2011

pubblicati in Gazzetta Ufficiale n.8 del 11/01/2012

23/05/2012 49 a cura della Dott.ssa Cristina Pacchiardo / Luca Del Maschio

L’ACCORDO STATO-REGIONI

La formazione al centro del processo di valutazione e riduzione dei rischi: Il recente accordo Stato regioni , atteso da tempo, regolamenta chiaramente una serie di importanti parametri inerenti la formazione sulle tematiche di sicurezza sul lavoro . In particolare chiarisce le durate dei corsi, le periodicità e le ore di aggiornamento, i requisiti dei docenti, diversificando e riclassificando la gravosità dei corsi in funzione delle classi di rischio, basso, medio, alto, determinato dalle tabelle del codice Ateco della società.

12/01/2012 50 a cura della Dott.ssa Cristina Pacchiardo

L’ACCORDO STATO-REGIONI

La formazione al centro del processo di valutazione e riduzione dei rischi: L’accordo potenzia il numero di ore da destinare obbligatoriamente alla formazione sulla sicurezza sul lavoro, riconoscendo allo strumento formativo il ruolo cardine per la sensibilizzazione dei lavoratori e dei Datori di lavoro sulle tematiche di sicurezza, verso l’ambizioso obiettivo di proseguire con la graduale riduzione delle morti sul lavoro e delle tante inabilità permanenti.


FORMAZIONE DEI LAVORATORI così strutturata obbligatoria dal 26/01/2013


Formazione generale

4 ore

Può essere svolta in modalità e-Learning

Formazione

Rischio Basso – 4 ore

Uffici e servizi, Commercio,

Artigianato, Turismo, Alberghi e ristoranti

Formazione

Rischio Medio – 8 ore

Agricoltura, Pesca, P.A., Istruzione,

Trasporti, Magazzinaggio,

Assistenza sociale NON residenziale

Formazione

Rischio Alto – 12 ore

Costruzioni, Industria alimentare, Tessile,

Legno, Manifatturiero, Energia, Rifiuti,

Raffinerie, Chimica, Sanità, Servizi

residenziali

AGGIORNAMENTO: 6 ore quinquennali

per tutti i macrosettori di rischio

Può essere svolto in modalità e-Learning


La formazione è strutturata in 4 moduli formativi

Modulo 1

AGGIORNAMENTO: quinquennale

Può essere svolto in modalità e-Learning

FORMAZIONE DL SPP così strutturata obbligatoria dal 26/07/2012

Modulo 2 Modulo 3 Modulo 4

Giuridico-normativo Gestione ed organizzazione della sicurezza

Individuazione e valutazione dei rischi

Formazione e consultazione

Possono essere svolti in modalità e-Learning

Formazione Rischio Basso – 16 ore

Uffici e servizi, Commercio, Artigianato, Turismo, Alberghi e ristoranti

Formazione Rischio Medio – 32 ore

Agricoltura, Pesca, P.A., Istruzione, Trasporti,

Magazzinaggio, Assistenza sociale NON residenziale

Formazione Rischio Alto – 48 ore

Costruzioni, Industria alimentare, Tessile, Legno,

Manifatturiero, Energia, Rifiuti, Raffinerie, Chimica, Sanità, Servizi residenziali

Rischio Basso – 6 ore Rischio Medio – 10 ore Rischio Alto – 14 ore

Importante poterlo dimostrare: carta canta In caso di ispezioni o davanti ad un giudice è importante riuscire a dimostrare di aver svolto l’informazione, la formazione e l’addestramento dei lavoratori, ognuno per i suoi rischi specifici. E’ importante quindi produrre documenti relativi a: • date dei corsi e firme presenza. • Attestati di partecipazione e verifiche di apprendimento • Manualistica e didattica utilizzata. • Addestramenti, istruzioni operative, tutori, segnalazioni. • Aggiornamenti periodici.


Passiamo quindi a conoscere ed analizzare il punto centrale della

normativa: la valutazione dei rischi

È fondamentale per il RLS capire cosa si intende per valutazione dei rischi, quali sono i principali fattori di rischio della propria attività, capire cosa ci richiede la legge per il rispetto della normativa, come poter applicare ogni giorno l’analisi dei propri rischi aziendali, cosa segnalare ai lavoratori, che cosa consigliare loro.

La valutazione dei rischi

PERICOLO

Potenzialità o qualità di un determinato fattore (processo lavorativo, macchinario, sostanza…) avente il potenziale di causare un danno.

Esempio: se prendiamo una sostanza chimica tossica, essa viene classificata come sostanza pericolosa per una sua caratteristica intrinseca, che può generare danni.

Per valutare invece il rischio che comporta l’utilizzo di tale sostanza dobbiamo analizzare la probabilità di accadimento di un danno e l’entità del danno stesso nell’uso della sostanza chimica in una mansione lavorativa, in relazione all’ambiente di lavoro.

Il Rischio

RISCHIO

Probabilità che nelle condizioni di impiego e/o esposizione, sia raggiunto il livello potenziale di danno.

E’ il nucleo di tutto l’apparato normativo, con obbligo dei Datori di lavoro di effettuare le valutazioni di tutti i rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro, con pesanti sanzioni in caso di inosservanze.

La valutazione dei rischi – artt.17 - 28

E' lo strumento fondamentale che permette al datore di lavoro di individuare le misure di prevenzione e protezione e di pianificarne l'attuazione

RISCHIO = PROBABILITA’ x DANNO

Il Rischio

Misure di Prevenzione

– attuazione di tutte le misure per ridurre il rischio mediante la riduzione della sola probabilità (frequenza attesa)

Misure di Protezione

– attuazione di tutte le misure per ridurre il rischio mediante la riduzione dell’ entità del danno (magnitudo)

Il processo di valutazione dei rischi ci obbliga a eliminare o ridurre i rischi nei nostri ambienti di lavoro; dobbiamo quindi ridurre i due fattori di probabilità e danno, tramite misure di prevenzione e

protezione:

Ecco un esempio: P è la probabilità dell’evento

VALORE DI P SIGNIFICATO DEL VALORE CRITERIO DI SCELTA

1 MOLTO IMPROBABILE Il verificarsi del danno è subordinato ad un

concatenamento di eventi indipendenti tra

loro.

Il verificarsi del danno è creduto

impossibile dagli addetti.

Non è mai accaduto nulla di simile.

2 POCO PROBABILE Il verificarsi del danno dipende da

condizioni “sfortunate”.

Il verificarsi del danno provocherebbe

reazioni di grande stupore tra gli addetti

Eventi simili si sono verificati molto

raramente.

3 PROBABILE Il verificarsi del danno dipende da

condizioni non direttamente connesse alla

situazione ma possibili.

Il verificarsi del danno provocherebbe

reazioni di moderato stupore.

Eventi simili sono già stati riscontrati in

letteratura.

4 MOLTO PROBABILE Il verificarsi del danno dipende da

condizioni direttamente connesse alla

situazione.

Il verificarsi del danno non provocherebbe

alcuna reazione di stupore.

Eventi simili sono già accaduti in azienda o

in aziende dello stesso tipo.

Fasi standard per la redazione del documento

Ecco un esempio: D è la Entità del Danno

VALORE DI E SIGNIFICATO DEL VALORE CRITERIO DI SCELTA

1 LIEVE Incidente che dà luogo a disturbi

rapidamente reversibili (pochi giorni).

Esposizione cronica che dà luogo a disturbi

rapidamente reversibili (pochi giorni).

2 DI MODESTA ENTITÀ Incidente che dà luogo a disturbi reversibili

(mesi)

Esposizione cronica che dà luogo a disturbi

reversibili (mesi).

3 GRAVE Incidente con effetti di invalidità

permanente parziale o comunque

irreversibili.

Esposizione cronica con effetti di invalidità

permanente parziale o comunque

irreversibili.

4 MOLTO GRAVE Incidente con effetti di invalidità totale o

mortale.

Esposizione cronica con effetti mortali o

totalmente invalidanti.


Ecco un esempio:

E = entità

P = probabilità degli effetti

R = P x D = rischio

P\ E 1 2 3 4 legenda

1 Intervallo di sicurezza

2 Intervallo di rischio accettabile

3 Intervallo di rischio significativo

4 Intervallo di grave rischio


“eliminazione dei rischi in relazione

alle conoscenze acquisite in base al

progresso tecnico e, ove ciò non è possibile,

loro riduzione al minimo”

Ammissione del

RISCHIO RESIDUO

La Valutazione Dei Rischi: Obiettivi

La valutazione del rischio è intesa come “rischio residuo” a partire da una situazione conforme alla norma, purtroppo di fatto non è sempre così e quindi si procede come segue:

suddivisione dei locali in aree di rischio omogeneo

individuazione e identificazione dei fattori di rischio

presenti

individuazione di lavoratori esposti ed interferenze

evidenziazione dei rischi eliminabili o riducibili

definizione di un piano di miglioramento e controllo

controllo periodico della attuazione del piano di

miglioramento

Fasi Standard Per La Redazione Del Documento

Documenti aziendali

Il RLS riceve (o visiona ) documenti ed informazioni dal datore di lavoro:

Il documento di valutazione dei rischi, il piano di emergenza.

La documentazione riguardante le sostanze pericolose, gli impianti e le

macchine presenti

L’organizzazione del lavoro e degli ambienti, l’organigramma della sicurezza

Il registro delle manutenzioni periodiche

Informazioni relative agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali

Informazioni relative ai corsi di formazione dei lavoratori

Collabora al miglioramento della sicurezza aziendale:

Formula osservazioni

Propone misure di miglioramento, tramite formazione specifica, riunioni, misure

di prevenzione, misure di protezione.

Identificazione dei rischi – la vostra azienda

Al di la delle foto che avevamo visionato riguardanti situazioni di insicurezza, che bloccano nel tempo e testimoniano un ISTANTE, è importante ricordarsi di avere quest’occhio vigile ogni giorno durante le vostre lavorazioni. E’ importante possedere questa capacità di capire giornalmente, durante le vostre attività, in poco tempo, come abbiamo fatto per le foto, e riuscire ad individuare in fretta i problemi, i rischi, i potenziali danni, senza voltarsi dall’altra parte ed andando avanti ma riflettendo, parlando coi colleghi, sensibilizzandoli e facendo segnalazioni al datore di lavoro, proponendo misure di prevenzione e di protezione per migliorare la qualità del lavoro, per DIMINUIRE REALMENTE I RISCHI. Questo è quello che è richiesto ad un buon RLS o ad un buon preposto, contribuire al miglioramento aziendale.

In tutto questo sistema della sicurezza il RLS cosa fa?

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Da buon conoscitore del suo ambiente di lavoro, è il fondamentale collante tra i vari

ruoli, tra il datore di lavoro, il consulente esterno, il medico competente, i lavoratori. SI CONFRONTA

Analizza i rischi giornalieri, i comportamenti, raccoglie segnalazioni dei colleghi,

informa il datore di lavoro. OSSERVA

Collabora per la buona formazione, informazione e sensibilizzazione dei colleghi e del

datore di lavoro alle tematiche della sicurezza, propone misure di prevenzione e

protezione. SENSIBILIZZA

Collabora con il consulente esterno durante il suo sopralluogo di analisi degli ambienti di

lavoro, legge il documento di valutazione dei rischi, lo firma per presa visione, pone note

o commenti, accede a tutti i documenti aziendali. PROPONE MIGLIORAMENTI

Collabora col medico competente per analizzare i rischi specifici, segnala problematiche

di medicina del lavoro per problemi aziendali. SEGNALA PROBLEMI

Quanto di questa scheda avete fatto? Ci sono stati problemi?

Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Da buon conoscitore del suo ambiente di lavoro, è il fondamentale collante tra

i vari ruoli, tra il datore di lavoro, il consulente esterno, il medico competente,

i lavoratori.

Analizza i rischi giornalieri, raccoglie segnalazioni dei colleghi, informa il

datore di lavoro.

Collabora per la buona formazione, informazione e sensibilizzazione dei

colleghi e del datore di lavoro alle tematiche della sicurezza, propone misure

di prevenzione e protezione.

Collabora con il consulente esterno durante il suo sopralluogo di analisi degli

ambienti di lavoro, legge il documento di valutazione dei rischi, lo firma per

presa visione, pone note o commenti, accede a tutti i documenti aziendali.

Collabora col medico competente per analizzare i rischi specifici, segnala

problematiche di medicina del lavoro per problemi aziendali.

Quali sono i fondamenti della sicurezza negli ambienti di lavoro?

Cosa è necessario per essere sicuri sul lavoro

Impianto elettrico sicuro: dichiarazione di conformità impianto, verifiche

periodiche, corretto utilizzo delle attrezzature, cavi, spine.

Impianti di riscaldamento/gas/condizionamento sicuri: dichiarazione di

conformità , collaudi, verifiche periodiche, ancor più se in presenza di gasolio,

gas metano o altre sostanze infiammabili o a rischio esplosione.

Attrezzature e macchinari a norma, in buono stato d’uso, con addetti formati

ed addestrati ad un uso corretto e sicuro.

La raccolta in un registro delle manutenzioni di tutte le verifiche periodiche

degli impianti, la raccolta di tutte le schede di sicurezza dei prodotti

presenti, stoccaggi corretti ed etichette fatte bene.

La presenza delle luci di emergenza funzionanti, estintori ed idranti

efficienti, porte che si aprono in caso di necessità, vie di fuga facilmente

percorribili.

Quali sono i fondamenti della sicurezza negli ambienti di lavoro?

Cosa è necessario per essere sicuri sul lavoro

I buoni comportamenti, vostri e dei colleghi, costanti nel tempo, di esempio per tutti.

I lavori in quota in sicurezza; ogni lavoro sopra i 2mt di altezza deve GARANTIRE

idonee protezioni contro la caduta dall’alto degli operatori.

Tetti sicuri ed accessi alle coperture consentite solo se in presenza di linee vita o

equivalenti misure di sicurezza concordate.

Prevenzione attenta verso il ribaltamento dei mezzi, rischi di schiacciamento,

investimenti, interferenze.

Una guida sicura! Ne parlano in pochi ma gli infortuni in itinere sono il 30% del totale,

che supera il 50% se valutiamo anche le circolazioni stradali e non solo i trasferimenti

casa-lavoro.

Più attenzione nell’utilizzo di attrezzature e macchinari, alle dita, al rumore, alle

vibrazioni, che generano infortuni o gravi malattie professionali invalidanti.

Un utilizzo attento di scale portatili e scalette, di scivolamenti o inciampi sulle scale

fisse o sui gradini, classiche problematiche che sottovalutiamo sempre.

Il vostro apporto è riuscito in qualche modo a

migliorare alcune situazioni?

Problematiche applicative

E’ importante capire i motivi dei vostri successi o fallimenti, avere una giusta

mentalità, essere propositivi e parte attiva della sicurezza aziendale, che

conosce, sensibilizza, propone.

Avete un ambiente di lavoro sostanzialmente “sano” e senza grandi

problematiche da segnalare, discutere, risolvere?

Non avete ottenuto riscontri dai vostri colleghi?

Non avete ottenuto riscontri dal vostro datore di lavoro?

Ci sono stati invece buoni successi?

Autovalutazione del vostro ruolo

Compiti del RLS esecuzione

monitorare i rischi presenti

• si / no / in parte

• conoscenza dei propri rischi specifici?

Collaborazione con i vostri colleghi.

• vi segnalano i problemi?

• vi ascoltano quando gli segnalate un’esigenza di legge?

• non c’è mai stato bisogno di segnalazioni?

• avete segnalato per iscritto alcune esigenze?

Collaborazione del datore di lavoro

• buona reattività alla segnalazione dei problemi?

• difficoltà di comunicazione?

Collaborazione con professionisti esterni

• sopralluogo con il vostro consulente tecnico?

• collaborazione col vostro medico del lavoro?

Autovalutazione del vostro ruolo

Compiti del RLS esecuzione

Presa visione dei documenti di legge

•Avete letto e firmato il DVR ?

• avete fatto delle note al datore di lavoro o al consulente?

Formulare osservazioni, proporre miglioramenti

• avete fatto proposte migliorative?

• misure di prevenzione?

• misure di protezione?

procedure •Note scritte o segnalazioni di non conformità?

riunioni •Presenza alle riunioni annuali, periodiche, con datore di lavoro, consulenti, RSPP, RLS, lavoratori

Analisi dei rischi per mansione – misure di sicurezza

Fattori di rischio

P D R Misure di sicurezza

Struttura luoghi di lavoro

Aerazione e microclima

illuminazione

Igiene ambienti

Impianto elettrico

Rischi d’incendio

macchinari

Agenti chimici

Rumore

Analisi dei rischi

Fattori di rischio

P D R Misure di sicurezza

Vibrazioni

Movimentazione dei carichi

Stress

Lavoro solitario, ripetitivo

Rischi connessi a differenze di genere, età, provenienza

Lavoratori minorenni

Lavoro notturno

Interferenze

altro

Elencate i 4 vostri fattori di rischio principali (o problemi),

proponendo dei miglioramenti concreti.

Esercizio: Valutazione dei vostri rischi aziendali

Fattore di rischio Proposte migliorative

E’ importante ricordare che ora ogni forma di lavoro viene tutelata dalla legge, indipendentemente dalla forma contrattuale o dalla retribuzione. Sicuramente non da meno è ricordare l’importanza che occorre dare alla singola persona durante le valutazioni dei rischi, alle diversità di tutte le persone presenti al lavoro che possono generare diverse percezioni di rischio (differenze di lingua, di età, di sesso, differenti abitudini lavorative, ecc…), introducendo una sorta di PERSONALIZZAZIONE della sicurezza aziendale, valutando le potenziali problematiche di ogni persona presente: lavoratore, cliente, fornitore, visitatore, ecc..

I fondamenti della normativa

L’importanza della singola persona

L’aggiornamento ed il riordino normativo ha portato anche all’introduzione formale di nuovi fattori di rischio, prima non valutati a fondo, che stanno spostando sempre più l’interesse della valutazione dei rischi verso fattori di rischio di natura psicologica (stress, benessere sul lavoro, mobbing), nonché ad alcuni fattori relativamente recenti, legati ad esempio a movimenti ripetitivi degli arti superiori, che generano molte malattie professionali ogni anno. Il progresso tecnologico , tecnico, della scienza , della medicina e della psicologia hanno permesso nel tempo, rispetto alle leggi degli anni ’50 in vigore fino al Testo unico, di conoscere ed analizzare meglio alcuni rischi e di proporre corrette e migliori procedure di prevenzione e protezione.


Nuovi fattori di rischio

Sicuramente la potenziale imputazione dei “responsabili” per omicidio colposo o doloso, incendio colposo o doloso, disastro colposo o doloso associata a morti o infortuni gravi sul lavoro ha spinto molti datori di lavoro a “mettersi in regola” e non a vedere la sicurezza sul lavoro solamente come perdita di tempo e soldi, carta da conservare nel cassetto. E’ stata una novità fondamentale, che sta ottenendo grandi impatti sulla volontà dei datori di lavoro di rispettare la legge, sul valutare correttamente tutti i rischi, provvedendo alla loro riduzione e quindi in maniera indiretta contribuendo realmente alla riduzione del numero di infortuni totali.


Omicidio colposo o doloso / disastro colposo o doloso

I mass media peccheranno a volte di superficialità e scarsa preparazione tecnica sull’argomento sicurezza, però non vi è dubbio che questa forte attenzione di giornali e televisioni alle tematiche delle morti bianche e della sicurezza dei lavoratori stanno avendo un gran peso nella diffusione popolare di una coscienza civile seria e viva sulla problematica da affrontare. Anche una buona televisione è fondamentale per la cultura della sicurezza, come testimoniano le tante inchieste dei vari “report” o “striscia la notizia” o gli approfondimenti di tanti gravi fatti di cronaca e dei relativi processi che stanno avvenendo in Italia e nel mondo.

La sicurezza sul lavoro

I Mass media

Ovunque vi sia lavoro in nero o grigio non c’è sicurezza, perché mancano tutele, diritti e fondamentali assicurazioni in caso di infortunio. Ovunque vi sia lavoro in nero è facile riscontrare abusi, prevaricazioni, sfruttamenti, malavita più o meno organizzata e stratificata nel tessuto sociale, mancanza di regole e questo è da combattere ad ogni livello di responsabilità, se vogliamo ritenerci un Paese moderno e civile. La percentuale di lavoro in nero stimato dall’ISTAT è ancora oltre il 13% del totale; c’è ancora quindi molto lavoro da fare per la tutela dei lavoratori.

Sono state perfezionate rigide procedure di controllo delle ditte, dei lavoratori, degli appalti e dei fornitori, tramite strumenti quali il DURC, accertamenti delle posizioni INAIL e INPS, visure camerali, nuovi allegati per le DIA, il tesserino di riconoscimento, l’elenco autorizzato dei subappalti e dei lavoratori presenti, il libro delle presenze in cantiere, le verifiche di idoneità tecnico-professionale, di valutazione dei rischi di interferenze tra le varie strutture operanti in un ambiente lavorativo, i “buoni lavoro” per i lavoratori temporanei, di una patente a punti come proposta futuribile.


Misure contro il lavoro in nero

• La novità più importante, proveniente dalla legge delega 123/07 è stata l’introduzione della sospensione dell’attività imprenditoriale nel caso di accertata presenza sul luogo di lavoro di più del 20% dei lavoratori in nero, abbinata ad una maggior presenza di controlli da parte degli organi di vigilanza soprattutto in alcuni settori maggiormente a rischio. Altre ottime novità, ancora da sviluppare in termini di promozione e reale utilizzo sul territorio, ampliandole magari in futuro per altri settori lavorativi, sono stati i voucher o “buoni lavoro” per i lavori temporanei tipici dell’agricoltura, potenzialmente applicabili anche per colf e badanti, aiutanti temporanei di vario tipo, ed in generale per tutte quelle lavorazioni in cui la volontà di emersione della “regolarizzazione” viene spesso resa vana da una forte sconvenienza economica o da eccessiva burocrazia e forti tempi di attesa.


Art. 14 disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare

Spesso il lavoro irregolare deriva da situazioni poco chiare di subappalti a catena presenti in moltissimi appalti, che spesso celano altre tipologie di reati, percentuali di ricariche economiche più o meno lecite, abusi. Questa grossa problematica, radicata purtroppo nel tempo in moltissime realtà lavorative, viene ora combattuta con l’esigenza di rendere LIMPIDI e soprattutto AUTORIZZATI tutti i vari subappalti, anche e soprattutto per le realtà più complesse, in cui può facilmente celarsi del torbido in scarsità di controlli, specificando chiaramente tutte le ditte presenti, i lavoratori presenti, le posizioni INPS INAIL, le idoneità tecnico professionali. E’ necessaria questa accurata pulizia di fondo, anche e soprattutto in un periodo di crisi economica, per non penalizzare ulteriormente chi lavora onestamente, rispettando le regole e pagando le tasse. Spesso nel “paese dei furbi” manca questa doverosa tutela dell’onesto.


disposizioni per il contrasto del lavoro irregolare

Non è facile parlare di regole, di legge, di sicurezza sul lavoro in un Paese che in un passato non lontano ha fatto spesso dell’abuso edilizio , dell’elusione delle leggi e del facile condono una regola radicata, che ultimamente ha portato spesso a tragedie annunciate di notevole gravità (terremoto in Abruzzo, esondazioni fiumi, frane, dissesti idrogeologici). Ma il fatto che non sia assolutamente facile nulla toglie al concetto che questo difficile percorso sia DOVEROSO sia per chi opera, per chi controlla, per chi vuole realmente e non solo a chiacchiere fare CULTURA DELLA SICUREZZA, la quale necessariamente passa anche per queste strade tortuose.


Promuovere la sicurezza e le regole nel Paese dei furbi:

Come da art.27 verrà introdotto un sistema di qualificazione delle imprese, che consenta la continua verifica dell’idoneità tecnico-professionale e l’avvenuta formazione dei lavoratori. Tale strumento, che verrà introdotto inizialmente nell’edilizia per poi essere esteso ad altri settori di attività, opera con l’attribuzione di un punteggio iniziale che misuri tale idoneità, soggetto a decurtazione in seguito ad accertate violazioni inerenti la sicurezza sul lavoro. L’azzeramento del punteggio prevede l’impossibilità per l’impresa di svolgere attività nel suo settore di competenza per un tempo stabilito. È la cosiddetta “patente a punti” della sicurezza, pensata sull’idea della patente a punti utilizzata per i guidatori, che ha portato notevole riduzione di infrazioni, di incidenti, di morti e feriti in Italia.


Sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi

•I Datori di lavoro hanno il dovere di vigilanza sulle lavorazioni, sul rispetto delle procedure di sicurezza, sull’utilizzo dei DPI, ANCHE quando non sono presenti in loco. In tali casi può nominare un Preposto alla sicurezza o delegare altri lavoratori per tale compito, pur mantenendo la responsabilità di fronte alla legge in qualità di persona con potere decisionale e di spesa. •Il servizio di prevenzione e protezione aziendale (RLS, preposti, addetti antincendio e primo soccorso, addetti gestione emergenze) collabora, segnalando eventuali problematiche, carenze, non conformità. •I controlli esterni sulle aziende sono invece affidati agli organi di vigilanza, in particolare l’ASL locale competente per territorio ed i Vigili del Fuoco. Essendo in perenne carenza di organici negli anni si sono affiancati nei controlli anche altre istituzioni. •I controlli si sono fatti via via più intensi per cercare di verificare molte strutture soprattutto nei settori critici per la sicurezza e con potenziale presenza di lavoratori in nero.


Sistema di vigilanza (interna ed esterna)

• Le multe sono notevoli , sia come entità economica sia come numero di articoli e violazioni possibili, che vengono formalizzate in caso di carenze successive a controlli o in seguito ad infortuni o incidenti. Alcuni esempi, inadempienze art.17-18 D.lgs 81/08: •Valutazione di tutti i rischi (2mila – 4mila euro) –art. 17 e 28 •Designazione RSPP ( arresto da 3 a 6 mesi o 2,5mila – 6,4mila euro) – art.17 •Designazione addetti antincendio, primo soccorso e gestone emergenze (1,2 – 5,2mila) •Nomina medico competente ed effettuazione sorveglianza sanitaria ( arresto 2-4 mesi o ammenda 1,5- 6mila euro) – art.18 •Fornire i DPI ai lavoratori (1,5 – 6mila) •Effettuare formazione e informazione e addestramento sui rischi specifici (1,2 – 5,2)


Un forte apparato sanzionatorio

I cantieri, proprio perché possiedono la gran parte dei rischi esistenti ed analizzabili, sono stati giustamente considerati un mondo a parte, con specifiche e rigide normative e notevoli controlli, sia per quanto riguarda l’idoneità e regolarità delle ditte sia come accertamenti della sicurezza sul lavoro. Anche i piccoli cantieri edili, in presenza di più di una ditta, risultano ora soggetti a nomina di coordinamento sicurezza , a piani di sicurezza, verifiche tecnico professionali,, che se da un lato alzano un pochino i costi totali dall’altra cercano di garantire un nuovo modo di lavorare, che comprenda sempre la sicurezza come principio di fondo condiviso. Il committente è il datore di lavoro del cantiere e ne risponde penalmente, è opportuno ricordarselo sempre, anche nel caso di ristrutturazioni di casa, assieme al Responsabile dei lavori incaricato, per ciò che gli compete.


Restrizioni e controlli nei cantieri

Troppi lavoratori passano regolarmente dal “bianchetto” di metà mattina al caffè corretto, al vino e birra a tavola, per poi tornare al lavoro con lavorazioni a rischio, mettendosi magari alla guida o lavorando in quota o svolgendo altri lavori a rischio di infortunio per se e per chi ci circonda. Questo non è più tollerabile e nemmeno consentito dalla legge! E’ difficile da far capire, soprattutto in ambito cantieristico, in virtù di molti anni di eccessiva tolleranza, cui oggi forse è seguita eccessiva intolleranza, ma è importante comprendere i rischi reali che si corrono, che portano ogni giorno a molteplici infortuni, stimati in circa 10mila all’anno. Oltretutto si rischiano forti multe ed inidoneità alla mansione.


NO Alcool e stupefacenti sul lavoro

Accertamenti assunzione alcool e sostanze stupefacenti

• La stima è di circa 10mila infortuni/anno dovuti all’uso di alcolici. •Divieto di assunzione durante il lavoro e subito prima per lavorazioni “a rischio”, incolumità o salute di terzi : lavori in quota, lavori edili e costruzione, addetti alla guida (veicoli su strada, ferrovia, navigazione), insegnanti, mansioni sanitarie, manutentori speciali (ambienti a rischio di incidente rilevante, con gas, vapori tossici, polveri, atmosfere infiammabili o esplosive), lavorazioni con porto d’armi.

•Per le lavorazioni valutate a basso rischio, come da allegato IV D.lgs 81/08 al p.to 1.11.3.3., è consentita la modica somministrazione di birra o vino nei locali di refettorio durante la pausa pasti.

•Controlli medici possono essere effettuati dal medico competente per accertare la non dipendenza e l’idoneità alla mansione.

•Il datore di lavoro deve formalizzare tali divieti e verificarne il rispetto. •Per la tossicodipendenza esiste l’obbligo di accertamenti sanitari per le lavorazioni a rischio sopra elencate.

Come da allegato I del d.lgs 81/08 restano attive una serie di inadempienze ritenute gravi, che comportano in caso di controlli la sospensione temporanea dell’attività per evidenti carenze di sicurezza sul lavoro, anche formali come la mancanza di valutazione dei rischi, presenza di lavoratori in nero oltre il 20%, mancanza di formazione dei lavoratori, ecc… Le elenchiamo nella successiva scheda che illustra l’allegato I.


Sospensione dell’attività e controlli

Allegato I D.lgs 81/08

Gravi violazioni ai fini del provvedimento di sospensione dell’attività

imprenditoriale:

Mancata elaborazione del documento di valutazione dei rischi

Mancata elaborazione del piano di emergenza ed evacuazione

Mancata formazione ed addestramento

Mancata costituzione del servizio prevenzione e protezione

Mancata elaborazione del PSC e POS (cantieri)

Mancata nomina del CSE o CSP (cantieri)

Violazioni che espongono a rischi di caduta dall’alto, mancato utilizzo di

cinture di sicurezza, mancanza di protezioni caduta verso il vuoto.

I lavori in quota restano ancora la principale fonte di rischio e causa di infortuni gravi sia nei cantieri, dove persistono molti luoghi non assolutamente protetti contro la caduta dall’alto di persone o materiali, ma anche nelle frequenti manutenzioni ordinarie e straordinarie dei nostri tetti, delle coperture, magari antenne da cambiare, tegole da sistemare o gronde da pulire, lavori il cui rischio è spesso fortemente sottostimato. Molto spesso mancano le fondamentali linee vita e pur di risparmiare i soldi dell’intervento in sicurezza con autogru, scale o piattaforme aeree la ditta “scende a compromessi” pur di fare il lavoro. La legge impedisce questo e responsabilizza chiaramente il datore di lavoro, il committente o il proprietario. Il risparmio non deve essere mai fatto a discapito della sicurezza dei lavoratori.


Costante protezione dei lavori in quota

La realtà è ancora difficile, essendo ancora in presenza di moltissimi tetti o coperture insicure e non protette, trovandoci spesso di fronte a responsabili dei lavori o committenti che poco hanno voglia di investire in doverosa sicurezza di chi opera (un ponteggio, un’autogru, una piattaforma aerea, protezioni fisse, linee vita). Il primo passo fondamentale è quello di ricordare ad OGNI proprietario, committente o amministratore la sua responsabilità penale in caso di incidente o infortunio, in modo tale che si inneschi un sistema virtuoso di passaparola ,che già sta avvenendo, per cercare di sanare nel tempo le gravi situazioni attuali spesso ingiustificatamente e cronicamente tollerate e mettere in sicurezza in breve tempo la maggior parte di tetti e coperture presenti. Facciamo in modo che la solita frase menefreghista “salgono loro sul tetto, cosa c’entro io” non abbia più senso di esistere. Anche questo significa diffondere cultura della sicurezza.


Costante protezione dei lavori in quota

Dopo i gravi fatti del 2007 e del 2008, che hanno visto in sequenza 3 morti e 6 morti per la stessa grave inadempienza di sicurezza, la normativa ha chiaramente previsto che prima di accedere in luoghi potenzialmente a rischio di inquinamento per presenza di agenti nocivi occorre accertarsi dell’assenza di potenziali rischi e pericoli, anche tramite idonee misurazioni di concentrazioni di gas. Anche in questo caso con grande responsabilità dei datori di lavoro, nella speranza di incidere una volta per tutte per la riduzione ed eliminazione di tali gravi infortuni dovuti ai troppi subappalti , al lavoro in nero ed agli scarsi controlli.


Ambienti a rischio di inquinamento

Lavori in ambienti sospetti di inquinamento – art.66

Novità introdotta col testo unico

È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei.

Quando possa esservi dubbio sulla pericolosità dell’atmosfera, i lavoratori devono essere legati con cintura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro e, ove occorra, forniti di apparecchi di protezione.

L’apertura di accesso a detti luoghi deve avere dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.

E’ risaputo che molto spesso i rischi non derivano semplicemente dalle nostre lavorazioni ma dai rischi che provengono da persone che lavorano accanto a noi, dovendo oltremodo tutelare anche i cosiddetti “passanti”. La valutazione delle interferenze tra le varie ditte presenti in un ambiente lavorativo sono diventate un fondamento, con obbligo da parte del committente di redigere un DUVRI (documento unico di valutazione rischi da interferenze). Ogni società collabora e coopera al fine di valutare e successivamente ridurre tali rischi, con misure protettive e preventive , con ad esempio delimitazioni di aree di lavoro, segnalazioni dei rischi, cartellonistica orizzontale e verticale, pianificazione dei tempi di lavoro, delle interferenze, riunioni operative.


La valutazione dei rischi da interferenze:

Questo si traduce in diritti e doveri: Chiunque entri in un ambiente di lavoro terzo ha diritto di ricevere informazione e formazione sui rischi specifici dello stesso. Chiunque dia lavoro a ditte che operano all’interno di un proprio ambiente lavorativo ha il dovere di dare informazione e formazione sui rischi specifici dello stesso. Questi diritti e doveri generano RESPONSABILITA’, rispetto a leggi, procedure, eventuali omissioni, infortuni, incidenti. Il tutto viene tradotto dal committente in un documento, il DUVRI, che contiene non solo tali informazioni ma anche procedure operative di sicurezza, misure di riduzione dei rischi, definizione di accessi, accompagnatori, ecc… I rischi non prevedibili vanno valutati ovviamente al momento in cui si presentano, integrando il documento stesso con le nuove valutazioni ed eventuali procedure operative di sicurezza.


La valutazione dei rischi da interferenze:

La formazione e l’informazione dei lavoratori e degli addetti resta il fondamento su cui si basa la diffusione generalizzata e condivisa della CULTURA della sicurezza, obiettivo tanto ricercato dagli organi formatori e ritenuto un punto di arrivo ambizioso per una reale diminuzione dei rischi negli ambienti di lavoro italiani. Formare significa conoscere e sensibilizzare. Sensibilizzare significa acculturare. Avere cultura significa essere coscienti dei propri rischi e comportarsi di conseguenza, essendo da esempio positivo per chi ci sta attorno, riducendo gradualmente i rischi. Il RLS ha un ruolo molto importante in tutto questo.


La formazione e l’informazione di tutti i soggetti

Novità: la psicologia del lavoro

Valutazione del rischio stress: • indicatori aziendali: indici infortunistici, assenteismo, assenze, ferie non godute, cessazione rapporti di lavoro, rotazione personale,sanzioni disciplinari, richieste visite mediche straordinarie, segnalazioni stress, istanze giudiziarie.

• Contesto del lavoro: cultura organizzativa, ruoli ed evoluzione della carriera, autonomia decisionale, rapporti interpersonali, conciliazione vita/lavoro.

• Contenuto del lavoro: ambiente lavorativo / attrezzature, pianificazione dei compiti, carichi di lavoro, ritmi di lavoro, orari di lavoro e straordinari.

In base a questi parametri si evidenzia un rischio stress BASSO-MEDIO-ALTO, con eventuali proposte di miglioramento o riduzione stress collettivi o individuali.

Una buona scelta e formazione dell’organigramma della sicurezza (datore di lavoro, RSPP, RLS, addetti antincendio e primo soccorso, eventuale preposto) alla prevenzione è fondamentale per una reale riduzione dei rischi nei luoghi di lavoro. Prevenire significa analizzare bene il proprio ambiente di lavoro e significa saper valutare i propri rischi specifici, per poi poter discutere, concordare e programmare interventi di miglioramento, che vadano a ridurre la PROBABILITA’ di infortuni o incidenti. Lasciare che “tutto scorra” in silenzio è sempre sbagliato e genera rischi, nonché maggiori probabilità di infortuni e problematiche. E’ importante “stare sul pezzo” e contribuire ogni giorno a tale sistema virtuoso di diffusione della sicurezza.


La prevenzione prima di tutto

Un RLS che fa lo struzzo, facendo finta di non vedere i problemi o non segnalandoli per paura di essere chiamato “spia” dai colleghi è un RLS inutile. Un buon RLS è quello che è consapevole dell’importanza della sicurezza sul lavoro aziendale e fa di tutto per creare in azienda ed attorno a se un clima sicuro, sereno, rispettoso degli altri e di se stessi. Un buon RLS sa che il suo comportamento deve essere sempre da esempio e che le sue segnalazioni hanno l’unico fine di tutelare i suoi colleghi da possibili infortuni o incidenti. Se alcuni colleghi non capiscono questo è importante ma non fondamentale; se intelligenti un giorno capiranno….se poco intelligenti probabilmente prima o poi pagheranno o hanno già pagato pesantemente il loro modo di fare.


La prevenzione prima di tutto

La gestione emergenze è un qualcosa cui occorre necessariamente pensare in anticipo, organizzare, con procedure, esercitazioni, valutazioni nel tempo dei punti critici, di cosa funziona e cosa resta da migliorare. Una buona gestione emergenze, oltre che obbligatoria, salva vite umane, a volte tante come ha tristemente testimoniato la grande differenza tra la gestione emergenze post –terremoti in Abruzzo della protezione civile italiana e quella che abbiamo visto ad Haiti a Port-au Prince o recentemente per la gestione emergenze di Costa Concordia. Questo è richiesto ad ogni ditta: saper gestire correttamente un’eventuale emergenza. Per questo è importante fare bene e con cura la formazione degli addetti antincendio e primo soccorso, nonché fare con attenzione e MAI con superficialità le prove periodiche, le riunioni e le esercitazioni…potrebbero servirvi, sul lavoro e nella vita.


La gestione emergenze

Obbligatorio negli ambienti di lavoro oltre i 10 lavoratori, ma a mio avviso necessariamente estensibile anche negli ambienti interni con meno di 10 lavoratori ma in cui un’eventuale emergenza andasse o coinvolgere sulle stesse vie di fuga più strutture e quindi decisamente più di 10 persone. Un piano di emergenza deve definire bene: • Chi fa che cosa, telefoni utili, persone da coinvolgere. • I principali rischi e pericoli da affrontare, le persone a rischio. • Le vie di fuga, i mezzi di protezione presenti, l’ubicazione. • Le procedure di verifica e controllo di efficienza degli stessi. • Il punto di ritrovo, il funzionamento degli allarmi, gli sganci elettrici, gas, acqua e tutto ciò che serve per gestire un ‘emergenza nel modo corretto, informando tutte le persone potenzialmente coinvolgibili nell’evento.


Il piano di emergenza:

E’ fondamentale monitorare nel tempo che questo sistema di gestione emergenze sia efficace e funzionale. Il metodo migliore è una prova di evacuazione annuale, fatta seriamente, monitorando il tempo di arrivo di tutti al luogo sicuro e segnalando tutte le problematiche individuate (che spesso ci sono) per porvi rimedio nel tempo o con nuove procedure migliorative. E’ importante avere check list di controllo interne per monitorare l’accessibilità di uscite di sicurezza, vie di fuga, efficienza di estintori e idranti, luci di emergenza, sganci elettrici, gas, acqua, maniglioni antipanico, manutenzioni periodiche impianti, mezzi di protezione attiva e passiva, mezzi di prevenzione, manutenzioni macchinari ed attrezzature. Per gestire bene un’emergenza è necessario aver pensato a tutto con MOLTO anticipo, altrimenti non si sarà capaci di gestirla.


Prova di evacuazione, check list di controllo:

Il progresso tecnico e tecnologico sicuramente porta ad un MIGLIORAMENTO SOSTANZIALE della sicurezza aziendale. Automezzi sempre più sicuri, più confortevoli, muletti e macchinari all’avanguardia, meno rumorosi, con meno vibrazioni per gli utilizzatori, attenti all’ambiente e con risparmi energetici, con meno emissioni nocive e con più protezioni attive e passive, con sensori di sicurezza che ci avvisano quando qualcosa non funziona a dovere e sganciano i collegamenti elettrici…la nuova sicurezza ci accompagna ogni giorno in molti oggetti e attrezzature d’uso comune, senza magari esserne pienamente consapevoli. il progresso e la progressiva automatizzazione dei lavori più pesanti ci aiuta sempre di più a ridurre i rischi nei nostri ambienti lavorativi e sempre di più lo farà in futuro. E’ importante rinnovarsi nel tempo svecchiando i macchinari presenti per contribuire anche noi nel nostro piccolo a questo processo.


Progresso tecnico e tecnologico

Nel dicembre del 2009 è entrata in vigore la nuova direttiva macchine, che ha introdotto ulteriori obblighi per i produttori e tutele per gli utilizzatori finali, anticipando numerose fasi di valutazione del rischio prima necessariamente a carico del datore di lavoro. Vediamo assieme le principali novità introdotte dalla 2006/42/CE, tradotta ed approvata in Italia con il D.lgs 27/01/10 legge n°17.


Progresso tecnico e tecnologico: Nuova direttiva macchine

Nuova direttiva macchine : 2006/42/CE

Entrata in vigore dal 29-12-2009, abrogando il vecchio 98/37/CE

all’allegato I sono elencati i requisiti di sicurezza delle macchine:

• Sorveglianza del mercato: immissione sul mercato solo se non pregiudicano la sicurezza e la salute delle persone.

• Il fabbricante garantisce l’effettuata valutazione dei rischi della macchina, progettandola e costruendola in base a tali risultati.

• Il fabbricante stabilisce, in base a criteri di riduzione rischi, i limiti della macchina, individua i pericoli e ne stima i rischi ragionevolmente prevedibili, eliminando o riducendo i rischi con misure di protezione. (condizioni d’uso previste dal fabbricante o condizioni scorrette prevedibili) illustrandole nelle istruzioni d’uso.

Estratti di legge

Principali requisiti di sicurezza delle macchine

• Devono essere atte a funzionare, essere azionate, regolate e mantenute senza esporre a rischi le persone.

• Devono prevenire tutti i rischi e pericoli dovuti all’energia elettrica.

• Deve tener presente dei principi di ergonomia (novità) per l’operatore. Limitando condizioni di disagio, fatica fisica e psichica, spazio di movimento, concentrazione prolungata.

• Devono avere dispositivi di comando ben visibili e segnalati, muniti di arresto d’emergenza (ad esclusione delle macchine portatili condotte e/o tenute a mano).

• L’operatore deve essere in grado di assicurare l’assenza di persone nelle zone pericolose oppure il sistema di comando deve impedire l’avvio in presenza di persone in zone pericolose.

• L’avviamento del macchinario deve avvenire con un azione volontaria.

Estratti di legge

Principali requisiti di sicurezza delle macchine

• I dispositivi di protezione o i ripari devono rimanere pienamente efficaci o dare un comando di arresto.

• I ripari ed i dispositivi di protezione devono essere fissati solidamente, non devono essere facilmente elusi o resi inefficaci, devono proteggere anche dalla caduta e dalla proiezione di oggetti ed emissioni da parte della macchina.

• i ripari possono essere fissi, mobili interbloccati, regolabili.

• Devono essere presenti sulla macchina informazioni ed avvertenze, preferibilmente in forma di simboli.

• Ogni macchina deve recare indicazioni su: marcatura CE, fabbricante, n°serie e tipo, modello, anno di costruzione, indicazioni di sicurezza e di utilizzo, istruzioni d’uso e manutenzione, la dichiarazione di conformità, il rumore e la vibrazione della macchina se supera rispettivamente i 80dBA ed i 2,5m/s2.

Estratti di legge

Gestione documentazioni inerenti la sicurezza dei macchinari:

Conformità, marcatura CE, Istruzioni d’uso, registro manutenzioni periodiche.

Valutazione dei rischi dei macchinari ed attrezzature presenti.

misure di prevenzione e protezione per la riduzione dei rischi presenti.

Procedure di sicurezza, istruzioni operative di sicurezza.

Check-list e verifiche di controllo periodico.

Segnalazione di eventuali problematiche, risoluzione.

Procedure di sicurezza attrezzature e macchinari

Esempio di un registro manutenzioni ordinarie e straordinarie

Data intervento

intervento Società manutentrice Firma manutentore

Firma RSPP

È fondamentale avere un buon registro delle manutenzioni, completato in ogni sua parte, per garantire che impianti,

macchinari, attrezzature siano in buono stato di conservazione ed efficienza.

Registro manutenzioni

In caso di noleggio macchinari o attrezzature – art. 72:

1. Chiunque venda, noleggi o conceda in uso o locazione finanziaria macchine, apparecchi o utensili costruiti o messi in servizio attesta, sotto la propria responsabilità, che le stesse siano conformi, al momento della consegna a chi acquisti, riceva in uso, noleggio o locazione finanziaria, ai requisiti di sicurezza di cui all’allegato V. 2. Chiunque noleggi o conceda in uso attrezzature di lavoro senza operatore deve, al momento della cessione, attestarne il buono stato di conservazione, manutenzione ed efficienza a fini di sicurezza. Dovrà altresì acquisire e conservare agli atti per tutta la durata del noleggio o della concessione dell’attrezzatura una dichiarazione del datore di lavoro che riporti l’indicazione del lavoratore o dei lavoratori incaricati del loro uso, i quali devono risultare formati conformemente alle disposizioni del presente titolo e, per quelli per cui è prevista, siano in possesso della specifica abilitazione.

Obblighi dei noleggiatori

Analizziamo assieme le problematiche di sicurezza:

• Mancato rispetto di leggi e regole (distanza 5miglia dalla

costa) • Mancato valore della prevenzione (non è mai successo nulla, lo

facevano tutti) • Comportamenti iterati errati ( l’inchino, la mala gestione

dell’emergenza, di modi e tempi) e scaricabarile. • La formazione carente (personale addetto non a conoscenza

di regole, prassi, piani di emergenza) • Piano di emergenza carente. • Prove di evacuazione superficiali • Prove pratiche scarse e poco efficaci (addestramento) • Non valutate le differenze di lingua e la comunicazione. • Gestione disabili e persone in difficoltà inefficace.

Il Caso Costa Concordia

Rappresenta in pieno le principali carenze in Italia:

• Mancato rispetto di leggi e regole (distanza 5miglia dalla

costa) • Mancato valore della prevenzione (imprudenza- non è mai

successo nulla, lo facevano tutti) • Comportamenti iterati errati ( imperizia - negligenza -

l’inchino, la mala gestione dell’emergenza, di modi e tempi) e scaricabarile successivo al disastro.

• La formazione carente (personale addetto non a conoscenza di regole, prassi, piani di emergenza)

• Piano di emergenza carente. • Prove di evacuazione superficiali • Prove pratiche scarse e poco efficaci (addestramento) • Non valutate le differenze di lingua e la comunicazione. • Gestione disabili e persone in difficoltà inefficace.

Il Caso Costa Concordia

RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA€¦ · Riteniamo fondamentale l’aggiornamento...

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