RAPPORTO SEMESTRALE SULL’ARTIGIANATO NEL LAZIO ED IN PROVINCIA DI LATINA A cura di: Giuseppe...

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IST ITU TO G UG LIELM O T A G LIA C A R N E per la prom ozione della cultura econom ica RAPPORTO SEMESTRALE RAPPORTO SEMESTRALE SULL’ARTIGIANATO NEL SULL’ARTIGIANATO NEL LAZIO ED IN PROVINCIA LAZIO ED IN PROVINCIA DI LATINA DI LATINA ura di: ura di: seppe Capuano seppe Capuano gente Responsabile Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne gente Responsabile Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne Latina, 27 aprile 2009 - Le dinamiche del secondo semestre 2008 Aspettative primo semestre 2009

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per la promozionedella cultura economica

RAPPORTO SEMESTRALE RAPPORTO SEMESTRALE SULL’ARTIGIANATO NEL LAZIO SULL’ARTIGIANATO NEL LAZIO

ED IN PROVINCIA DI LATINAED IN PROVINCIA DI LATINA

A cura di:A cura di:Giuseppe CapuanoGiuseppe CapuanoDirigente Responsabile Area Studi e Ricerche - Istituto G. TagliacarneDirigente Responsabile Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne

Latina, 27 aprile 2009

- Le dinamiche del secondo semestre 2008 – Aspettative primo semestre 2009

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LO SCENARIO MACROECONOMICO NEL LO SCENARIO MACROECONOMICO NEL QUALE OPERANO LE PICCOLE IMPRESEQUALE OPERANO LE PICCOLE IMPRESE

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CAMBIANO L’APPROCCIO AL MERCATO E GLI INDIRIZZI DI POLITICA ECONOMICA

Dalla “Reaganomics”……… Il mercato si autoregola Più mercato meno Stato Finanza creativa La crescita fondata sul debito Sostegno all’offerta

………alla “Obamaomics” Un mercato con maggiori regole Più economia reale meno finanza Meno debiti maggiore risparmio Attenzione non solo alla crescita ma anche alla

redistribuzione del reddito Sostegno alla domanda

Scuole economiche di riferimento:Scuola AustriacaMonetaristiAspettative razionali

Scuola economica di riferimento:J.M. KeynesPost Keynesiani

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Il contributo della politica economica

Finita una fase ventennale di politiche di stampo monetarista (alti tassi di interesse, lotta all’inflazione ed enfatizzazione del ruolo del libero mercato), al fine di stimolare la crescita, sono state perseguite politiche di tipo keynesiano per sostenere la domanda aggregata (liquidità nel sistema, riduzione tassi di interesse, spesa pubblica per investimenti, sostegno ai consumi delle famiglie, etc.) e di “supply side” con sostegno alle piccole e medie imprese.

Attenzione:

L’impatto delle politica economica è diverso a seconda del modello di sviluppo di una economia locale, della struttura dei consumi e del risparmio delle famiglie. Necessario il coordinamento e l’integrazione tra interventi nazionali e locali.

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IL LUNGO TUNNEL DELLA CRISI

La fase della crisi già “conosciuta”La fase della crisi già “conosciuta”► Crisi dei sub prime► Collasso del mercato del credito► Rischi di fallimento delle banche► Caduta delle borse

I pericoli “dietro l’angolo”I pericoli “dietro l’angolo”o Lo “sboom” delle carte di credito (-10.000 addetti all’American Express)

o Possibili fallimenti delle grandi corporate (General Motors?)

o Il “pericolo” derivati (12,5 volte il PIL mondiale)

o La difficile situazione economica dei Paesi dell’Est Europa (in cui alcune importanti banche italiane hanno significativi investimenti)

o Un aumento dell’inflazione a causa della forte iniezione di liquidità nel sistema economico

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I “FUNDAMENTALS” DAI QUALI RIPARTIREUn “ritorno” al 2004Un “ritorno” al 2004

Petrolio e materie prime da 150$ al barile a 40-50$ al barile

Tassi d’interesse dal 4,5% al 1,5% (tassi BCE)

Tasso di cambio da 1,5$=1 € a 1,30-1,35$=1€

Tasso di inflazione dal 4% al 1,5-2%

Minore “indebitamento” pro capite

Riduzione del prezzo del petrolio e delle materie prime con riduzione dei costi di produzione

Diminuzione costo del danaro con impulso agli investimenti e ai consumi delle famiglie

Rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro con spinta all’esportazione nell’area del dollaro

Riduzione dell’inflazione e aumento del potere di acquisto delle famiglie

del “sistema Italia” rispetto ai principali Paesi occidentali

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Il debito degli italiani confrontato con i principali Paesi europei ed USA (2007)Paese Debito

pubblico/PIL

in %

Debito

Famiglie/PIL

in %

Totale

debito

in % PIL

Totale debito

procapite

in euro

Francia 64 48 112 19.103

Germania 65 58 123 36.286

GranBretagna 44 99 143 49.599

Italia 104 30 134 34.837

Spagna 36 84 120 28.268

Stati Uniti 66 100 166 55.447

Fonte: elaborazione Ist. Tagliacarne su fonti varie

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* PrevisioniFonte: Banca d’Italia

1,5

-2,0/-3,5

-1,0

3,0

1,0

2,0

1,7 1,7

3,2

1,8

0,4 0,3

1,2

0,0

1,8

-3,0

-2,0

-1,0

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*

Italia

L’Italia da tre lustri ha una crescita del PIL inferiore dell’1% annuo rispetto

alla media UEPiù bassa la produttività

Andamento delle variazioni del Pil italiano

IL TREND CONGIUNTURALE

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UNA CRISI DI “SOLVIBILITÀ” NON DI “LIQUIDITÀ”

Ripristinare la fiducia:

QUANTO VALE IL RITORNO ALLA FIDUCIA: CIRCA 1 PUNTO DI PIL ANNUO

2009 2010

Senza fiducia Con fiducia Senza fiducia Con fiducia

PIL -1,2 -0,2 0,8 2,2 Fonte: elaborazioni su fonti varie

Rinvio dei consumi (circa il 50% dei servizi prevede di ridurre il fatturato nel 2009)

“Razionamento” del credito (un’impresa su tre a Latina denuncia maggiore difficoltà ad accedere al credito)

Compensazione solo parziale con l’intervento pubblico in economia; prioritaria la riduzione dei tempi di pagamento verso le imprese da

parte della P.A. (40 miliardi di Euro pari al 2,5% del PIL)

Le previsioni di crescitaLe previsioni di crescita

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LA CONGIUNTURA DELLE PICCOLE LA CONGIUNTURA DELLE PICCOLE IMPRESE E IMPRESE ARTIGIANE IN IMPRESE E IMPRESE ARTIGIANE IN

PROVINCIA DI LATINAPROVINCIA DI LATINA

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*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne, Indagine congiunturale sulle imprese artigiane

Andamento del fatturato aziendale nel Lazio (in %)

Estrattivo, Manifatturiero Costruzioni II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

In aumento 16,2 21,3 15,4 13,7 22,6 16,1 In diminuzione 41,9 41,2 39,7 32,3 35,5 32,3 Stabile 34,6 32,4 27,2 44,4 29,8 37,1 Saldo* -25,7 -19,9 -24,3 -18,6 -12,9 -16,2 Non sa/risp 7,4 5,1 17,6 9,7 12,1 14,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,00

Netto peggioramento nel II° semestre 2008 che “trascina” il consuntivo 2008

e le previsioni per il primo semestre 2009………..

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*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne, Indagine congiunturale sulle imprese artigiane

Andamento del fatturato nel Lazio (in %)

Commercio e riparazioni

Altri servizi Totale imprese

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

In aumento 13,5 18,3 15,4 10,9 18,8 23,2 13,5 20,3 17,7 In diminuzione 51,9 52,9 46,2 51,4 47,1 44,2 44,2 43,8 40,4 Stabile 26,0 20,2 29,8 32,6 30,4 24,6 34,7 28,7 29,5 Saldo* -38,4 -34,6 -30,8 -40,5 -28,3 -21,0 -30,7 -23,5 -22,7 Non sa/risp 8,7 8,7 8,7 5,1 3,6 8,0 7,6 7,2 12,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

……………..”effetto pavimento” sulla crisi?

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*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne, Indagine congiunturale sulle imprese artigiane

Andamento del fatturato, per dimensione aziendale nel Lazio (in %)

1-5 addetti 6-9 addetti 10-19 addetti Totale imprese

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I°

Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I°

Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I°

Sem. 2009

In aumento 10,8 14,4 12,4 19,1 32,6 11,8 17,2 21,5 20,8 13,5 20,3 15,4 In diminuzione 50,2 49,5 40,4 34,8 37,1 41,2 35,5 36,6 33,3 44,2 43,8 39,7 Stabile 32,9 30,3 30,3 39,3 24,7 23,5 38,7 31,2 25,0 34,7 28,7 27,2 Saldo* -39,4 -35,1 -28,0 -15,7 -4,5 -29,4 -18,3 -15,1 -12,5 -30,7 -23,5 -24,3 Non sa/risp 6,1 5,8 16,9 6,7 5,6 23,5 8,6 10,8 20,8 7,6 7,2 17,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

In forte difficoltà le micro imprese rispetto a quelle più “strutturate”

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*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne, Indagine congiunturale sulle imprese artigiane

L’occupazione nel Lazio (Aspettative primo semestre 2009) (in %)

Nonostante la crisi, le imprese cercano di mantenere i livelli occupazionali: meglio le micro rispetto alle imprese

più strutturate

1-5 addetti 6-9 addetti 10-19 addetti Totale imprese

In aumento 5,4 9,0 5,4 6,4 In diminuzione 7,2 11,2 21,5 12,7 Stabile 85,2 71,9 67,7 76,7 Saldo* -1,8 -2,2 -16,1 -6,3 Non sa, non indica 2,2 7,9 5,4 4,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0

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*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne, Indagine congiunturale sulle imprese artigiane

Andamento del fatturato per provincia (in %)

Frosinone Latina Rieti

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I°

Sem. 2009

In aumento 12,2 10,2 10,2 15,4 24,6 21,5 18,9 27,0 5,4 In diminuzione 38,8 63,3 44,9 36,9 36,9 36,9 32,4 27,0 48,6 Stabile 36,7 16,3 38,8 38,5 30,8 29,2 45,9 37,8 43,2 Saldo* -26,6 -53,1 -34,7 -21,5 -12,3 -15,4 -13,5 0,0 -43,2 Non sa/risp. 12,2 10,2 6,1 9,2 7,7 12,3 2,7 8,1 2,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,00 100,0 100,0 100,0

Roma Viterbo Lazio

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I°

Sem. 2009

In aumento 11,9 20,3 19,2 16,9 20,0 20,0 13,5 20,3 17,7 In diminuzione 47,9 45,5 37,1 46,2 38,5 50,8 44,2 43,8 40,4 Stabile 32,5 28,3 28,3 32,3 32,3 20,0 34,7 28,7 29,5 Saldo* -36,0 -25,2 -17,9 -29,3 -18,5 -30,8 -30,7 -23,5 -22,7 Non sa/risp. 7,7 5,9 15,4 4,6 9,2 9,2 7,6 7,2 12,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,00

A Frosinone il 2008 peggiore A Rieti le aspettative più negative

Meno negative Latina e Roma

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LATINA LAZIO II° SEM.

2008 2008

I° SEM. 2009

II° SEM. 2008

2008 I° SEM. 2009

In aumento 15,4 24,6 21,5 13,5 20,3 17,7 In diminuzione 36,9 36,9 36,9 44,2 43,8 40,4 Stabile 38,5 30,8 29,2 34,7 28,7 29,5 Saldo* -21,5 -12,3 -15,4 -30,7 -23,5 -22,7 Non sa/risp. 9,2 7,7 12,3 7,6 7,2 12,4 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Andamento del Fatturato aziendale (Valori percentuali sul totale intervistati)

*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne

“Effetto” II semestre 2008 sui dati di consuntivo

Un trend negativo che però migliora a Latina

Aumenta il numero di imprese che prevede un incremento di fatturato

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Andamento degli ordinativi (Solo Aziende Manifatturiere)

*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne

Latina Lazio II° Sem.

2008 2008

I° Sem. 2009

II° Sem. 2008

2008 I° Sem. 2009

In aumento 18,2 18,2 27,3 10,3 12,5 11,0 In diminuzione

54,5 63,6 36,4 43,4 42,6 37,5

Stabile 27,3 18,2 36,4 43,4 39,7 37,5 Saldo* -36,4 -45,5 -9,1 -33,1 -30,1 -26,5 Non sa/risp. 0,0 0,0 0,0 2,9 5,1 14,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

A Latina si riduce (e di molto) il numero di imprese con

ordinativi in diminuzione

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Latina Lazio In aumento 6,2 6,4 In diminuzione 6,2 12,7 Stabile 86,2 76,7 Saldo* 0,0 -6,3 Non sa/risp. 1,5 4,2 Totale 100,0 100,0

Previsioni dell'occupazione al I semestre 2009 (Valori percentuali sul totale intervistati)

*Il saldo rappresenta la differenza tra risposte in aumento e in diminuzioneFonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne

“Tiene” l’occupazione a Latina Migliori i dati rispetto al Lazio

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IL CREDITO COME FATTORE DI CRESCITA IL CREDITO COME FATTORE DI CRESCITA DELLE IMPRESEDELLE IMPRESE

L’”EFFETTO CRISI”L’”EFFETTO CRISI”

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I motivi di richiesta di credito (Valori percentuali sul totale intervistati)*

*Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale può essere diverso da 100Fonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne

Latina Lazio Innovazione processi aziendali 26,7 13,1 Innovazione prodotto 0,0 4,6 Formazione del personale 0,0 0,7 Ristrutturazione/rinnovo strutture 6,7 13,1 Scorte/acquisti materie prime 6,7 6,5 Liquidità (fabbisogno di cassa) 53,3 54,2 Acquisto immobili 0,0 3,9 Altri motivi 6,7 3,9

Una strategia di impresa “non conservativa”Richiesta di credito per “innovazione dei processi

aziendali”Ma la richieste per il “fabbisogno di cassa” è

doppia20

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Le criticità da affrontare in materia di credito (Valori percentuali sul totale intervistati)*

*Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale può essere diverso da 100Fonte: CNA Lazio - Istituto G. Tagliacarne

Latina Lazio Adeguatezza credito concesso rispetto alla richiesta 7,1 7,7 Flessibilità della durata del finanziamento 7,1 10,6 Richiesta di garanzie 21,4 14,1 Tasso applicato 35,7 45,8 Costi applicati 35,7 33,1 Durata dell'istruttoria 14,3 11,3 Chiarezza nella durata del contratto 7,1 4,2 Trasparenza della valutazione della banca 0,0 5,6 Nessun aspetto, condizioni applicate soddisfacenti 28,6 27,5

In generale “ridurre i costi” del credito e il problema delle garanzie: queste le principali richieste delle

imprese di Latina e del Lazio21

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L’Euroribor a 1,50% ma i tassi alle imprese variano mediamente tra il 4,50% (inferiori al milione di Euro) e

5,50% (superiori al milione di Euro)

La “discesa” dei tassi di interesse negli USA e nell’UE

Tassi di sconto FED-BCE

1,752,00

2,753,00

5,25

4,00

3,503,25

2,502,25

1,75

2,50

1,50

0,50

2,25

1,00

5,25

5,005,00

3,25

5,255,25

1,251,25

1,00

3,00

3,75

4,754,50

4,25

2,50

2,25

2,50

4,004,00

4,00 4,00 4,00

3,75

3,00

2,75

2,002,00

2,50

2,002,00

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

Serie1 Serie2

BCE: Politica monetaria espansiva

BCE: Politica monetaria restrittiva

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Andamento storico dell'EURIBOR

Fonte: BCE

Periodo di riferimentoEuribor 1

meseEuribor 3

mesiEuribor 6

mesi Dicembre 2000 5,01 5,00 4,98 Dicembre 2001 3,48 3,40 3,30 Dicembre 2002 3,05 3,00 2,95 Dicembre 2003 2,16 2,18 2,24 Dicembre 2004 2,20 2,21 2,24 Dicembre 2005 2,44 2,51 2,63 Dicembre 2006 3,68 3,73 3,83 Dicembre 2007 4,83 4,93 4,89 Giugno 2008 4,54 5,00 5,14 Settembre 2008 4,68 5,06 5,28 Ottobre 2008 4,95 5,23 5,30 Novembre 2008 3,98 4,39 4,45 Marzo 2009 1,50 1,75 0,90

Sotto i livelli del dicembre 2003

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ISTITUTOGUGLIELMO TAGLIACARNE

per la promozionedella cultura economica

L’inizio “della fine” della crisi (Valori percentuali sul totale intervistati)

Fonte: CNA Lazio – Istituto G. Tagliacarne

Latina Lazio Entro il 2009 44,6 35,5 Nel corso del 2010 18,5 27,5 Nel 2011 16,9 11,0 Non sa /Non risponde 20,0 26,1

Secondo le imprese di Latina la crisi ha una forma di

L’”inizio della fine” entro il 2009

U

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Le tre “ A “ per uscire dalla crisi

Le piccole imprese e le imprese artigiane di Latina per uscire dalla crisi richiedo i seguenti interventi:

•Agevolazioni fiscali (60% del totale);•Amministrazione “semplificata” e accelerazione dei pagamenti della P.A. (18,5%);•Accesso al credito (18,5%).

Più in generale, inoltre, le imprese chiedono incentivi agli investimenti (21,5%).Da segnalare che la percentuale di imprese che puntano ad una riduzione della pressione fiscale per uscire dalla crisi a Latina è superiore a quella del Lazio.

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