Il Cantico dei Cantici Parrocchia Santa Maria della Consolazione don Alfonso Capuano.

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Il Cantico dei Cantici Parrocchia Parrocchia Santa Maria Santa Maria della della Consolazione Consolazione don Alfonso Capuano

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Il Cantico dei Cantici

Parrocchia Santa Parrocchia Santa Maria della Maria della

ConsolazioneConsolazione

don Alfonso Capuano

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore

Quale testo biblico può raffigurare in modo alto ed esemplare l’evento che ripropone la consacrazione dell’amore umano? La risposta è facile: il Cantico dei Cantici! Il titolo di questo poemetto “ispirato” ricalca l’originale ebraico che è un superlativo semitico destinato a indicare “il canto per eccellenza”, “il canto sublime”, l’Hohelied, come traducono i tedeschi, cioè il canto più alto.

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore

Come arginare, anche solo in un catalogo, le libere riprese del poema biblico negli scritti cristiani dei Padri della Chiesa, della liturgia, della tradizione medievale e dell’esegesi moderna? Come raccogliere la produzione giudaica che dalla Sinagoga alla poesia ebraica dei secoli recenti ha attinto al Cantico?

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore

E l’influsso sulla letteratura italiana e straniera da Dante a Turoldo (che al poemetto biblico ha riservato uno spazio rilevante nei suoi ultimi scritti)? E le traduzioni letterali, poetiche e persino dialettali (ce ne sono anche in dialetto sardo e napoletano)?

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore

E il Cantico dipinto? Caravaggio nel Riposo nella fuga in Egitto ritrae Giuseppe mentre regge, di fronte all’angelo che suona il violino, lo spartito di un mottetto del musicista franco-fiammingo Noel Bauldewijn che riprende alcuni versetti del Cantico dei Cantici (7,7-8; 7,6a.5a; 7,12a.13).

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore

Chagall ci ha lasciato almeno cinque oli su tela conservati al museo “Il Messaggio biblico” di Nizza e dedicati alla moglie Vava.

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Le cinque tele che illustrano il Cantico dei Cantici offrono cinque variazioni sull'unico tema dell'amore.

Il Messaggio biblico si articola in cinque grandi dipinti ispirati a uno dei testi più singolari dell'Antico Testamento, il Cantico dei Cantici, che esprime l’amore di uno sposo per una sposa. Le cinque versioni sono altrettante variazioni su questo tema: corpi femminili cullati da un felice ricordo, spose abbandonate tra cielo e terra, amanti che si richiamano, si separano ed infine si ricongiungono.

Marc ChagallMarc Chagall

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"Dormo, ma il mio cuore veglia"(Ct, V,2)Il Cantico dei Cantici II ha un unico motivo

ingrandito: l'albero inclinato appare come una palma sulla quale riposa l’amata (che per la posa ricorda la Venere di Giorgione). Sulla  città di Gerusalemme uno spicchio di luna suggerisce la notte. Vicino al re David, alato come un angelo, sopra al trono di Salomone, un albero rovesciato sottolinea il carattere onirico del quadro. La sfumatura di colore scelta è il rosa sensuale della carne, che tende al bianco per illuminare il corpo dell’amata. Le linee sinuose del quadro evocano il letto di foglie  sul quale essa riposa, leggera e vaporosa per suggerire l’aria nella quale l’albero sembra ondeggiare.

Marc ChagallMarc Chagall

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Il Cantico dei Cantici III ha una trama di cerchi che si intersecano e sono attraversati da linee oblique ed orizzontali, il tutto a raccontare una coppia di sposi. Nel cielo in cui sono celebrate le nozze due personaggi sorreggono un baldacchino, secondo la tradizione ebraica, mentre un angelo reca un candeliere acceso. Nel quadro è possibile trovare anche l’itinerario personale di Chagall nel momento in cui dipinge il Messaggio Biblico: sono infatti presenti sia Vence, dentro alle mura di cinta raccolta attorno alla cattedrale, che Vitebsk con la chiesa ortodossa e le sue casette. L'acrobata che cammina sulle mani, in alto a destra, evoca il circo, tema ricorrente nella pittura di Chagall.

Marc ChagallMarc Chagall

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La quarta composizione è dominata dalla diagonale formata dal cavallo alato che trasporta il re David e  Bethsabea. L’effetto di movimento è dato dalle ali spiegate e dalla presenza della città sulla quale le figure paiono proiettate in pieno cielo. I rosa delicati delle tele precedenti lasciano posto a rossi-arancio scuriti da tocchi di nero. In questa atmosfera riappare la folla dei quadri di Chagall: maternità, rabbini, arabi erranti, innamorati. La folla che celebra l’amore tra l’uomo e la donna celebra così il loro Creatore. Il cavallo alato è un tema dell’immaginario russo: legato al fuoco, simboleggia l’impeto del desiderio, la giovinezza dell’uomo e la sua fecondità;  ma il cavallo bianco nel cielo rappresenta l’istinto domato e sublimato.

Marc ChagallMarc Chagall

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Il quadro conclusivo riassume un po’ i precedenti. Un sole multicolore illumina la coppia, il re David, il corpo femminile, le città e la musica. La composizione è organizzata attorno ai due paesaggi interiori dell’artista:  Vitebsk a destra e Gerusalemme a sinistra. Sopra la città il salmista reale cammina nel cielo ad incontrare la sposa. Il tema musicale domina questa tela; sotto la figura di David che suona l’arpa, dei musicanti suonano e cantano.

Marc ChagallMarc Chagall

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore Per non parlare dell’immenso “pentagramma” del

Cantico che pervade la musica liturgica, soprattutto mariana, a partire dalla polifonia rinascimentale, che trionfa con Palestrina (ventinove mottetti sul Cantico); passando poi al Seicento con Monteverdi, Charpentier, Buxtehude, al Settecento con Handel, all’Ottocento con il Cantico Canticorum op. 120 di Bossi, al Novecento con Honegger, Bloch, Pizzetti, Stravinskij, Berio, Penderecki e persino con la canzone The man I love di Gershwin...

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Il poema Il poema dell’amoredell’amore Sono solo alcuni cenni per ricordare un

vero e proprio pianeta d’amore che nel Cantico ha trovato la sua stella. Un commentatore, André Robert, affermava che «non c’è libro biblico che non abbia esercitato sull’anima cristiana un effetto di seduzione comparabile a quello del Cantico. Non c’è altro che questo breve poema ad aver sfidato gli sforzi degli interpreti».

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L’autore del testoL’autore del testo Poiché, per tradizione, Salomone aveva

composto dei cantici (1Re 5,12), è stato attribuito a lui questo che è il cantico per eccellenza, da cui il titolo del libro (1,1). A causa del titolo, il Cantico fu messo tra i libri sapienziali, nella Bibbia greca dopo l’Ecclesiaste, nella Volgata tra l’Ecclesiaste e la Sapienza, appunto due libri “salomonici”. Nella Bibbia ebraica il Cantico è posto tra gli “scritti”, che formano la terza parte, la più recente, del canone ebraico. Dopo l’VIII secolo d.C., quando il Cantico fu usato nella liturgia pasquale ebraica, divenne uno dei cinque megillot o rotoli, che venivano letti nelle grandi feste.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Questo libro, che non parla di Dio e che usa il

linguaggio di un amore passionale, ha sempre meravigliato gli esegeti. Nel I secolo d.C., in ambienti ebraici, sorsero dubbi sulla sua canonicità e furono risolti ricorrendo alla tradizione.

"Il mondo intero non vale il giorno in cui Israele ricevette il Cantico dei Cantici: tutte le Scritture sono sacre, ma il Cantico dei Cantici è la più sacra di tutte."

Rabbi Aqiba

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Al Concilio di Jamnia, del I secolo, i dotti ebrei

si riunirono per decidere quali testi dovessero essere considerati Sacre Scritture. Rabbi Aqiba, apprezzato studioso ebreo del tempo, dimostrò in modo persuasivo che il Cantico dei Cantici era scrittura divina e che, anzi, questo capolavoro rappresentava il punto più alto delle scritture ebree. Per gli ebrei di quel periodo il Cantico era una raccolta di poemi sulla santità dell'amore e sull'amore di Dio verso Israele.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Non esiste libro dell’Antico Testamento di

cui siano state proposte interpretazioni più divergenti: inno all’amore umano, inno all’amore umano, celebrazione dell’amore nuziale tra Dio e celebrazione dell’amore nuziale tra Dio e Israele, canto dell’eros e Israele, canto dell’eros e dell’innamoramento, sciarada spirituale dell’innamoramento, sciarada spirituale densa di crittogrammi da decifrare, densa di crittogrammi da decifrare, spartito di un rituale liturgico, copione di spartito di un rituale liturgico, copione di dramma pastorale o sacro e altro ancora. dramma pastorale o sacro e altro ancora.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Forse aveva ragione un antico Forse aveva ragione un antico

commentatore rabbinico, Saadia ben commentatore rabbinico, Saadia ben Josef, il quale comparava il Cantico a Josef, il quale comparava il Cantico a una serratura di cui si è persa la chiave.una serratura di cui si è persa la chiave.Agli estremi ci sono due interpretazioni Agli estremi ci sono due interpretazioni antitetiche. La prima è quella di chi legge antitetiche. La prima è quella di chi legge il poema biblico come una variante della il poema biblico come una variante della poesia erotica orientale. poesia erotica orientale.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Lo studioso francese Renan, ad Lo studioso francese Renan, ad

esempio, associava il Cantico a Qohelet esempio, associava il Cantico a Qohelet per affermare che essi sono per affermare che essi sono rispettivamente «un libretto erotico e un rispettivamente «un libretto erotico e un opuscolo di Voltaire nascosti tra le grandi opuscolo di Voltaire nascosti tra le grandi pagine di una biblioteca di teologia». pagine di una biblioteca di teologia».

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione A tale concezione “letterale” nel senso più A tale concezione “letterale” nel senso più

rigido del termine, si era opposta rigido del termine, si era opposta l’interpretazione allegorico-spirituale, trionfante l’interpretazione allegorico-spirituale, trionfante nel giudaismo e nell’esegesi cristiana antica, nel giudaismo e nell’esegesi cristiana antica, che con passione intravedeva nel Cantico la che con passione intravedeva nel Cantico la celebrazione della relazione tra Dio e Israele, celebrazione della relazione tra Dio e Israele, tra Dio e la Chiesa, tra Cristo e l’anima, tra lo tra Dio e la Chiesa, tra Cristo e l’anima, tra lo Spirito Santo e Maria. Il testo, apparentemente Spirito Santo e Maria. Il testo, apparentemente erotico, diveniva un cifrario segreto che erotico, diveniva un cifrario segreto che conteneva ben altri amori e ben altri conteneva ben altri amori e ben altri personaggi, non più carnali ma spirituali. personaggi, non più carnali ma spirituali.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Così il bellissimo detto della donna in Cantico Così il bellissimo detto della donna in Cantico

1,13 - «il mio amato è per me un sacchetto di 1,13 - «il mio amato è per me un sacchetto di mirra che pernotta tra i miei seni» - con mirra che pernotta tra i miei seni» - con l’immagine orientale della teca di mirra che l’immagine orientale della teca di mirra che “pernotta” e quindi dimora tra le braccia della “pernotta” e quindi dimora tra le braccia della donna, rappresentazione dell’abbandono donna, rappresentazione dell’abbandono tenero e profumato dei due innamorati tenero e profumato dei due innamorati nell’abbraccio d’amore, evocazione di un nell’abbraccio d’amore, evocazione di un rifugio sereno simile a un giardino di delizie, rifugio sereno simile a un giardino di delizie, diventa nell’interpretazione allegorica, cioè diventa nell’interpretazione allegorica, cioè libera spirituale, una descrizione dello studio libera spirituale, una descrizione dello studio notturno del fedele che legge i “due seni” notturno del fedele che legge i “due seni” dell’Antico e del Nuovo Testamento. dell’Antico e del Nuovo Testamento.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione In realtà noi dobbiamo cercare di tenere In realtà noi dobbiamo cercare di tenere

uniti entrambi i significati, quello uniti entrambi i significati, quello dell’amore umano e quello simbolico dell’amore umano e quello simbolico dell’amore trascendente. Il Cantico parte, dell’amore trascendente. Il Cantico parte, dunque, dall’eros, dall’amore di coppia dunque, dall’eros, dall’amore di coppia nella sua pienezza anche carnale, ma nella sua pienezza anche carnale, ma coinvolge molteplici iridescenze e va coinvolge molteplici iridescenze e va oltre. oltre.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione L’amore umano pieno, dove corporeità ed eros L’amore umano pieno, dove corporeità ed eros

sono in comunione, senza svaporare in sigla sono in comunione, senza svaporare in sigla spirituale, giunge di sua natura a dire il mistero spirituale, giunge di sua natura a dire il mistero dell’amore che tende all’infinito e può dell’amore che tende all’infinito e può raggiungere il mistero divino. Persino Guido raggiungere il mistero divino. Persino Guido Ceronetti, nella sua discutibile e un po’ Ceronetti, nella sua discutibile e un po’ affannata interpretazione erotica del Cantico affannata interpretazione erotica del Cantico (ed. Adelphi), deve riconoscere che «la lettura (ed. Adelphi), deve riconoscere che «la lettura erotica non ha senso se il letto degli amori non erotica non ha senso se il letto degli amori non è rischiarato da una piccola lampada che è rischiarato da una piccola lampada che rischiari, attraverso quei trasparenti amori, il rischiari, attraverso quei trasparenti amori, il Nascosto».Nascosto».

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Inno molteplice e variegato dell’amore, il Inno molteplice e variegato dell’amore, il

Cantico celebra umanità, passione ed Cantico celebra umanità, passione ed eros, ma anche la capacità dell’amore eros, ma anche la capacità dell’amore umano di essere segno di infinito, di umano di essere segno di infinito, di pienezza, di totalità. Piantato nella terra, pienezza, di totalità. Piantato nella terra, l’amore umano autentico fiorisce e si l’amore umano autentico fiorisce e si ramifica nei cieli. ramifica nei cieli.

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Linguaggio ed Linguaggio ed interpretazioneinterpretazione Dove uomo e donna si amano in modo Dove uomo e donna si amano in modo

vero e completo, là appare il mistero vero e completo, là appare il mistero dell’Amore supremo divino. Guai, però, a dell’Amore supremo divino. Guai, però, a spezzare il simbolo: avremmo solo corpi spezzare il simbolo: avremmo solo corpi avvinghiati o angeli danzanti e non avvinghiati o angeli danzanti e non l’armonia tra corpo e spinto nell’agape, l’armonia tra corpo e spinto nell’agape, l’Amore pieno e perfetto. l’Amore pieno e perfetto.

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ContenutoContenutoCANTICO DEI CANTICI CANTICO DEI CANTICI

Un dialogo tra “eros” e Un dialogo tra “eros” e “agape”“agape”

Mostra di arte contemporanea Mostra di arte contemporanea

sul “Cantico dei Cantici” sul “Cantico dei Cantici”

organizzata dalla organizzata dalla

Diocesi di Diocesi di Terni-Narni-AmeliaTerni-Narni-Amelia

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ContenutoContenuto Lei: “Mi baci con i baci della sua bocca! Il

tuo amore è davvero più dolce del vino, migliore del profumo dei tuoi unguenti. Il tuo nome è “olio di Turaq”…conducimi dietro a te, corriamo!… gustiamo il tuo amore più del vino!” (1,2-4)

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Marco LodolaMarco Lodola non stupisce per il materiale che usa (perspex e

luci al neon) perché è il materiale che sempre ha usato ed usa nelle sue opere, ma per l’assimilazione del bacio appassionato al cuore carnale (non sdolcinato), che pulsa amore, ancor più perché deve distribuire linfa vitale a due corpi in uno. L’abbraccio sottolineato indica che c’è stato un inizio, un approccio, uno sguardo, un incontro che si è concluso nel bacio d’amore, e che sarà più denso e concreto dopo. Quel bacio così desiderato è presente nel Cantico ad indicare che l’oggetto amato va riempito di affetto e di baci perché questo è il linguaggio silenzioso degli amanti.

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ContenutoContenuto Lei: "conducimi dietro a te, corriamo! Il re

mi ha fatto entrare nelle sue stanze. Rallegriamoci, siamo felici grazie a te! Gustiamo il tuo amore più del vino! Hanno ragione ad amarti!” (1,4)

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Bruno ChersiclaBruno Chersicla più anziano d’età e di esperienza del gruppo scelto,

propone una coppia profondamente inserita nella civiltà contemporanea. Intende dire la possibilità di isolamento rispetto al resto del mondo che si ha quando due amanti si incontrano; vengono esclusi tutti dalla loro intimità: si trovano in un giardino dove scorre il vino e dove l’offerta dell’uno all’altro è esplicita e senza pudore alcuno. Celebra la passione d’amore l’artista e in essa, collocandola al primo piano rispetto alla città che vive, vede il fondamento di una realizzazione possibile verso quella unità che solo l’amore riesce a far realizzare a due esseri umani. Lo stare insieme è altra cosa che lo stare soli (l’uomo alla finestra) elimina l’esaltazione dell’ego ponendosi allo stesso piano degli altri.

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ContenutoContenuto Lei: “Dimmi mio amato, dove pascolerai il

gregge, dove lo farai riposare a mezzogiorno, perché io non sembri una donna velata presso le greggi dei tuoi compagni”(1,7)Lui: “Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono come colombe!” (1,15)

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Stefano Di StasioStefano Di Stasio colloca immediatamente il rapporto d’amore

all’inizio di una ascesa verso una dimensione spirituale sì elevata, perché posta nel cielo, ma anche faticosa nel mantenerla costante in quanto ascesa, scalata da fare per arrivare alla meta futura. Una vita da vivere insieme dunque, un’esistenza condivisa che darà luce e fondamento alla città/istituzione sociale. Dall’eros all’agape.

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ContenutoContenuto Lui: “Mi ha condotto in una ‘casa del Lui: “Mi ha condotto in una ‘casa del

vino’; la sua insegna sopra di me era vino’; la sua insegna sopra di me era amore! Ristoratemi con dolci d’uva, amore! Ristoratemi con dolci d’uva, sostenetemi con mele, perché sono sostenetemi con mele, perché sono malata d’amore! La sua mano sinistra è malata d’amore! La sua mano sinistra è sotto il mio capo, la sua destra mi sotto il mio capo, la sua destra mi abbraccia” abbraccia” (2,4-6)(2,4-6)

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Carlo BertocciCarlo Bertocci fa della vigna il luogo da cui scaturisce la fa della vigna il luogo da cui scaturisce la

sorgente della vita. Il succo dell’uva, il vino sorgente della vita. Il succo dell’uva, il vino inizia a scorrere nella mano di un lui, che si inizia a scorrere nella mano di un lui, che si sacrificherà per amore dell’altra, diventerà lo sacrificherà per amore dell’altra, diventerà lo sposo non di una singola persona ma di una sposo non di una singola persona ma di una intera, eterna, comunità di fedeli, la stessa intera, eterna, comunità di fedeli, la stessa Chiesa. L’immagine che evoca l’artista è Chiesa. L’immagine che evoca l’artista è quella dell’eucaristia, immagine già quella dell’eucaristia, immagine già interpretata dai padri che nel Cantico interpretata dai padri che nel Cantico vedevano l’amore di Cristo per la sua vedevano l’amore di Cristo per la sua Chiesa, la sua sposa. Anche qui il cammino Chiesa, la sua sposa. Anche qui il cammino dall’eros all’agape è evidente. dall’eros all’agape è evidente.

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ContenutoContenuto Lei: “Il mio amore assomiglia ad una Lei: “Il mio amore assomiglia ad una

gazzella o ad un cerbiatto… parla e mi gazzella o ad un cerbiatto… parla e mi dice: Lui: “Alzati, amica mia, mia bella, dice: Lui: “Alzati, amica mia, mia bella, vieni! Guarda: l’inverno è passato, le vieni! Guarda: l’inverno è passato, le piogge se ne sono andate, sono sparite. piogge se ne sono andate, sono sparite. Appaiono i fiori nella campagna, è Appaiono i fiori nella campagna, è tornato il tempo della potatura” tornato il tempo della potatura” (2,10-12)(2,10-12)

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Sergio FermarielloSergio Fermariello napoletano, nello stile che gli è proprio propone napoletano, nello stile che gli è proprio propone

un giardino edenico (l’albero che domina) con un giardino edenico (l’albero che domina) con la coppia originaria che quasi timida inizia il suo la coppia originaria che quasi timida inizia il suo approccio amoroso. Lo stile a linee e tratti approccio amoroso. Lo stile a linee e tratti discontinui fissano l’immagine quasi disegno discontinui fissano l’immagine quasi disegno rupestre; sembra voler dire una sua storicità rupestre; sembra voler dire una sua storicità data ormai persa nella sua purezza e nel suo data ormai persa nella sua purezza e nel suo candore, una vita rurale, un amore rurale che candore, una vita rurale, un amore rurale che nella sua eleganza ripropone una forma nella sua eleganza ripropone una forma d’amore legata fortemente alla terra, che si ciba d’amore legata fortemente alla terra, che si ciba della terra che feconda nella terra. E’ un invito della terra che feconda nella terra. E’ un invito al ritorno all’origine dell’amore quando veniva al ritorno all’origine dell’amore quando veniva fatto al solo cospetto di Dio. fatto al solo cospetto di Dio.

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ContenutoContenuto Lui: “Mia colomba, che stai nelle Lui: “Mia colomba, che stai nelle

fenditure della roccia, nei nascondigli dei fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce! Perché la tua voce è udire la tua voce! Perché la tua voce è dolce, bello è il tuo viso!…Prima che soffi dolce, bello è il tuo viso!…Prima che soffi la brezza del giorno e le ombre diventino la brezza del giorno e le ombre diventino sfuggenti, voltati, amore mio, e sii come sfuggenti, voltati, amore mio, e sii come una gazzella o un cerbiatto sulle una gazzella o un cerbiatto sulle montagne separate” montagne separate” (2,14-17)(2,14-17)

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Ubaldo BartoliniUbaldo Bartolini non smentisce il suo inconfondibile stile. La non smentisce il suo inconfondibile stile. La

grandezza, l’immensità la mistica dei suoi grandezza, l’immensità la mistica dei suoi paesaggi metafisici collocano la ricerca paesaggi metafisici collocano la ricerca dell’amore nel cuore stesso della dell’amore nel cuore stesso della contemplazione. Lui è lì quasi invisibile, di fronte contemplazione. Lui è lì quasi invisibile, di fronte alle rocce, alle sue fenditure, dove spera veder alle rocce, alle sue fenditure, dove spera veder uscire l’amata, ma è in una preghiera che fonda uscire l’amata, ma è in una preghiera che fonda la speranza di trovarla; è nella contemplazione la speranza di trovarla; è nella contemplazione solitaria che lo sposo percepisce il bisogno di un solitaria che lo sposo percepisce il bisogno di un amore tanto più grande quanto più lo è la sete di amore tanto più grande quanto più lo è la sete di Dio. Qui la visione del Cantico come amore Dio. Qui la visione del Cantico come amore senza condizioni di Dio per il suo popolo acquista senza condizioni di Dio per il suo popolo acquista forma ascetica, quasi monastica nella sua forma ascetica, quasi monastica nella sua purezza.purezza.

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ContenutoContenuto Lui: “Uscite a vedere, ragazze di Sion, il re Lui: “Uscite a vedere, ragazze di Sion, il re

Salomone e la corona che sua madre gli ha Salomone e la corona che sua madre gli ha messo il giorno delle sue nozze, il giorno della messo il giorno delle sue nozze, il giorno della gioia del suo cuore!…Sei un giardino chiuso a gioia del suo cuore!…Sei un giardino chiuso a chiave, sorella mia, fidanzata, una sorgente chiave, sorella mia, fidanzata, una sorgente chiusa a chiave, una fontana sigillata! I tuoi chiusa a chiave, una fontana sigillata! I tuoi canali sono un giardino di melograni con frutti canali sono un giardino di melograni con frutti prelibati; hènna con nardo, nardo con prelibati; hènna con nardo, nardo con zafferano, cannella e cinnamomo, con ogni zafferano, cannella e cinnamomo, con ogni pianta d’incenso, mirra e aloe, con tutti gli pianta d’incenso, mirra e aloe, con tutti gli aromi di prima qualità”aromi di prima qualità” (3,11.4,12-15) (3,11.4,12-15)

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Dino CunsoloDino Cunsolo siciliano, è depositario dell’immaginario siciliano, è depositario dell’immaginario

mediterraneo comprensivo della cultura greca ma mediterraneo comprensivo della cultura greca ma anche di quella islamica del nord africa e di quella anche di quella islamica del nord africa e di quella barocca di origine spagnola. Descrive, con barocca di origine spagnola. Descrive, con l’artifizio di una carrozza trainata da cavalli, una l’artifizio di una carrozza trainata da cavalli, una delle immagini del Cantico il cui protagonista è lo delle immagini del Cantico il cui protagonista è lo stesso Salomone; sembra rapire la sposa che stesso Salomone; sembra rapire la sposa che accompagnata dalle amiche, si separa dal resto accompagnata dalle amiche, si separa dal resto del mondo per trovare con lo sposo una totale del mondo per trovare con lo sposo una totale intimità nel giardino ritrovato, nell’“ortus intimità nel giardino ritrovato, nell’“ortus conclusus”, della santità dell’amore di coppia. conclusus”, della santità dell’amore di coppia. Sembra che un’intero harem accompagna il Sembra che un’intero harem accompagna il sultano nel suo convolare a nozze, Urì danzanti sultano nel suo convolare a nozze, Urì danzanti che faranno da sottofondo all’amplesso imminente.che faranno da sottofondo all’amplesso imminente.

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ContenutoContenuto Lui: “Come sei bella, amica mia, come Lui: “Come sei bella, amica mia, come

sei bella! I tuoi occhi sono come sei bella! I tuoi occhi sono come colombe, dietro al tuo velo. I tuoi capelli colombe, dietro al tuo velo. I tuoi capelli sono come un gregge di capre che sono come un gregge di capre che scende dal monte Galaad”. scende dal monte Galaad”. (4,1)(4,1)

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Riccardo CinalliRiccardo Cinalli colloca gli amanti dietro o sopra dei tulipani, colloca gli amanti dietro o sopra dei tulipani,

fiore con bulbo, così come fiori con bulbo fiore con bulbo, così come fiori con bulbo sono quelli citati dal cantico, come per sono quelli citati dal cantico, come per esempio il narciso. Questi fiori sono i primi a esempio il narciso. Questi fiori sono i primi a sbocciare a primavera espandendo il loro sbocciare a primavera espandendo il loro penetrante profumo che quasi stordisce. Qui i penetrante profumo che quasi stordisce. Qui i due sono gia nella loro estasi, sono già beati due sono gia nella loro estasi, sono già beati nel loro amore fino a diventare icona fissa nel nel loro amore fino a diventare icona fissa nel tempo. Non può che essere immagine tempo. Non può che essere immagine d’amore quella che l’artista ci propone e di un d’amore quella che l’artista ci propone e di un amore che quasi non esiste più nella sua amore che quasi non esiste più nella sua purezza, nel suo sapore di eterna primavera. purezza, nel suo sapore di eterna primavera.

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ContenutoContenuto Lei: “Dormivo, ma il mio cuore vegliava. Lei: “Dormivo, ma il mio cuore vegliava.

Un rumore! Il mio amore bussa”. Lui: Un rumore! Il mio amore bussa”. Lui: ”Aprimi sorella mia, amica mia, mia ”Aprimi sorella mia, amica mia, mia colomba, mia perfetta! Il mio capo è colomba, mia perfetta! Il mio capo è coperto di rugiada, i miei riccioli di gocce coperto di rugiada, i miei riccioli di gocce di notte!”. Lei: Mi sono tolta la tunica; di notte!”. Lei: Mi sono tolta la tunica; come posso rimetterla? Mi son lavata i come posso rimetterla? Mi son lavata i piedi; come potrei sporcarli?… Mi sono piedi; come potrei sporcarli?… Mi sono alzata per aprire al mio amore” alzata per aprire al mio amore” (5,2-5)(5,2-5)

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Bruno CeccobelliBruno Ceccobelli come è nel suo stile, completa l’immagine di come è nel suo stile, completa l’immagine di

elementi naturali, qui con tessuto, per dare elementi naturali, qui con tessuto, per dare consistenza “carnale” alla forma comunicativa. C’è consistenza “carnale” alla forma comunicativa. C’è una donna una amante che gioca nascondendosi una donna una amante che gioca nascondendosi dietro foglie di piante da giardino; lascia intuire che dietro foglie di piante da giardino; lascia intuire che sta giocando con chi osserva l’opera diventando sta giocando con chi osserva l’opera diventando l’arte essa stessa una possibile amante; ma dice l’arte essa stessa una possibile amante; ma dice anche che bisogna mettersi in discussione, uscire anche che bisogna mettersi in discussione, uscire da se stessi per incontrare l’amore, per andare al di da se stessi per incontrare l’amore, per andare al di là delle foglie per congiungersi all’amata. Il suo è là delle foglie per congiungersi all’amata. Il suo è un invito a mettersi nel panni di uno dei due un invito a mettersi nel panni di uno dei due personaggi del Cantico per assumersi la propria personaggi del Cantico per assumersi la propria responsabilità di fronte all’amore che liberamente si responsabilità di fronte all’amore che liberamente si dona. dona.

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ContenutoContenuto Lei: “Il mio amore è sceso nel suo Lei: “Il mio amore è sceso nel suo

giardino, nelle sue aiuole di spezie, per giardino, nelle sue aiuole di spezie, per pascersi nei giardini, per raccogliere gigli. pascersi nei giardini, per raccogliere gigli. Io sono del mio amore e il mio amore è Io sono del mio amore e il mio amore è mio, egli che si pasce fra i gigli!” Lui:” Sei mio, egli che si pasce fra i gigli!” Lui:” Sei bella, amica mia, come Tirza, bella come bella, amica mia, come Tirza, bella come Gerusalemme, terribile come cose Gerusalemme, terribile come cose strabilianti!” strabilianti!” (6,2-4)(6,2-4)

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Paolo BorghiPaolo Borghi modella due forme, maschile e femminile che diventano una modella due forme, maschile e femminile che diventano una

sola cosa, una sola carne, a sostegno di una roccia sulla quale sola cosa, una sola carne, a sostegno di una roccia sulla quale è collocata una città. Sulla sommità del dorso maschile monti e è collocata una città. Sulla sommità del dorso maschile monti e colline, su quello femminile un giardino. La roccia, in realtà ha colline, su quello femminile un giardino. La roccia, in realtà ha due significati perché può essere vista come una grande due significati perché può essere vista come una grande fiamma. Cosa significa ciò se non la realizzazione visiva della fiamma. Cosa significa ciò se non la realizzazione visiva della trasformazione dell’eros in agape? Infatti che l’artista voglia dire trasformazione dell’eros in agape? Infatti che l’artista voglia dire questo lo si può dimostrare dicendo che dalla forza dell’eros (la questo lo si può dimostrare dicendo che dalla forza dell’eros (la compenetrazione di corpi carnali) e dall’unione sponsale nasce compenetrazione di corpi carnali) e dall’unione sponsale nasce la base, la roccia su cui si fonda la società (la città alla sommità la base, la roccia su cui si fonda la società (la città alla sommità della scultura); ma anche spiritualmente si arriva alla stessa della scultura); ma anche spiritualmente si arriva alla stessa conclusione, infatti è dall’unione di due corpi attratti dall’amore conclusione, infatti è dall’unione di due corpi attratti dall’amore che scaturisce quella fiamma di passione e d’amore che con la che scaturisce quella fiamma di passione e d’amore che con la sua energia sostiene la comunità umana in vista della sua energia sostiene la comunità umana in vista della riunificazione nella Gerusalemme celeste passando dalla riunificazione nella Gerusalemme celeste passando dalla contemplazione (il giardino sul dorso femminile) alla unione con contemplazione (il giardino sul dorso femminile) alla unione con Dio sulla sacra montagna (i monti sul dorso maschile).Dio sulla sacra montagna (i monti sul dorso maschile).

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ContenutoContenuto Lui: “…il tuo collo è come una torre Lui: “…il tuo collo è come una torre

d’avorio. I tuoi occhi sono vasche di d’avorio. I tuoi occhi sono vasche di Heshbon, presso la porta di Bat-Rabbim. Heshbon, presso la porta di Bat-Rabbim. Il tuo naso è come la “Torre del Libano” Il tuo naso è come la “Torre del Libano” che guarda verso Damasco. Il tuo capo si che guarda verso Damasco. Il tuo capo si erge sopra di te come il Carmelo; i capelli erge sopra di te come il Carmelo; i capelli sul tuo capo sono come porpora; un re è sul tuo capo sono come porpora; un re è prigioniero delle sue trecce!” prigioniero delle sue trecce!” (7,5) (7,5)

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Alberto AbateAlberto Abate nella sua capacità lirica e poetica nella sua capacità lirica e poetica

descrive l’amata seguendo il percorso descrive l’amata seguendo il percorso dei versetti del Cantico e dandole dei versetti del Cantico e dandole forma la rende presente non nella sua forma la rende presente non nella sua nudità ma nel suo ruolo sociale e nudità ma nel suo ruolo sociale e culturale. La femminilità per lui non è culturale. La femminilità per lui non è mai volgare, il nudo è da scoprire mai volgare, il nudo è da scoprire l’intimità va conquistata per far sì che il l’intimità va conquistata per far sì che il fiore sbocci e rallegri l’anima con la sua fiore sbocci e rallegri l’anima con la sua bellezza.bellezza.

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ContenutoContenuto Lei: “Ponimi come un sigillo sul tuo Lei: “Ponimi come un sigillo sul tuo

cuore, come un sigillo sul tuo braccio. cuore, come un sigillo sul tuo braccio. Perché Amore è forte come la morte, Perché Amore è forte come la morte, inesorabile come l’Inferno è passione. Le inesorabile come l’Inferno è passione. Le sue fiamme sono fiamme ardenti, un sue fiamme sono fiamme ardenti, un fuoco inarrestabile. Grandi acque non fuoco inarrestabile. Grandi acque non potranno spegnere l’amore, i fiumi non potranno spegnere l’amore, i fiumi non riusciranno a sommergerlo” riusciranno a sommergerlo” (8,6-7)(8,6-7)

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Oliviero RainaldiOliviero Rainaldi descrive la donna nel suo aspetto descrive la donna nel suo aspetto

materno, inserita già nella materno, inserita già nella contemplazione delle cose della vita ivi contemplazione delle cose della vita ivi compreso l’amore. Si guarda nelle compreso l’amore. Si guarda nelle acque dell’esistenza che, nella acque dell’esistenza che, nella solitudine dovrà trovare la linfa vitale e solitudine dovrà trovare la linfa vitale e spirituale per sorreggere l’amato spirituale per sorreggere l’amato sconosciuto, assente, ma che trova se sconosciuto, assente, ma che trova se vuole terra feconda, già pronta perché vuole terra feconda, già pronta perché già carica di speranza senza fine. già carica di speranza senza fine.

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ContenutoContenuto Lui: Lui: “Tu, abitatrice di giardini! Alcuni “Tu, abitatrice di giardini! Alcuni

amici ascoltano la tua voce: fammi amici ascoltano la tua voce: fammi sentire!” Lei: “Fuggi amore mio, simile ad sentire!” Lei: “Fuggi amore mio, simile ad una gazzella o ad un cerbiatto, sui monti una gazzella o ad un cerbiatto, sui monti degli aromi!” degli aromi!” (8,13-14)(8,13-14)

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Antonio ViolettaAntonio Violetta nel suo minimalismo, ha quasi una sorta di pudore nel suo minimalismo, ha quasi una sorta di pudore

nel togliere il velo della sposa; il suo sguardo è nel togliere il velo della sposa; il suo sguardo è sufficiente per lui ad incoraggiare l’altro, oltre sufficiente per lui ad incoraggiare l’altro, oltre cortina, ad avvicinarsi, a non aver paura. E’ forse il cortina, ad avvicinarsi, a non aver paura. E’ forse il giovane che spia la ragazza che si sta preparando giovane che spia la ragazza che si sta preparando con unguenti profumati all’incontro con lui? E’ un con unguenti profumati all’incontro con lui? E’ un amore che già c’è ma che va scoperto? E’ il amore che già c’è ma che va scoperto? E’ il momento dell’assenza quando lei disperata chiede momento dell’assenza quando lei disperata chiede aiuto, nel Cantico, per ritrovare il suo amato? In aiuto, nel Cantico, per ritrovare il suo amato? In ogni caso anche Violetta vede nella sposa ogni caso anche Violetta vede nella sposa l’oggetto a cui dare la vita e per sempre, l’oggetto a cui dare la vita e per sempre, aiutandola nel cammino di trasfigurazione frutto di aiutandola nel cammino di trasfigurazione frutto di una perenne giovinezza che solo l’amore può una perenne giovinezza che solo l’amore può dare. dare.

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Fonti bibliografiche Fonti bibliografiche principaliprincipali

G. Ravasi, Il poema dell’amore, www.novena.it/ravasi/ravasi2000/412000.htm

G. Ravasi, Un inno all’amore, www.novena.it/ravasi/ravasi2000/422000.htm

Enciclopedia cattolica, www.qumran2.net/enciclopedia

Paola Bellini, I cantici, http://xoomer.alice.it/

pabelli/cote_d'azur/cantici.htm