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Vi saluto, miei splendidi maestri. Vi saluto dal Signore Dio del mio essere al Signore Dio del vostro essere. Benvenuti. Questa serata è una sorta di preparazione rispetto a ciò che è accaduto e a ciò che sta per accadere. Dunque penso che abbiate bisogno di un brindisi. Quindi facciamone uno subito. Io, Ramtha l’illuminato, colui che è chiamato, proprio così, il Signore del Vento, da quello che è detto Maestro Asceso, da quello che è detto servitore di Cristo, a quello che è detto Dio/uomo realizzato, a quello che è detto il Signore della mia era, in quest’ora io parlo e vi saluto, saluto voi che siete Dei. E a voi che vi risvegliate per diventare Dei, io dico ciò che segue: che ciò che udrete nei giorni che seguono quest’omaggio, saranno quelle che sono chiamate parole di verità che aprono le porte della prigione del vostro oblio e vi risvegliano. Io vi dico che queste parole, e invero questi insegnamenti, li manifesto immediatamente, poiché abbiamo raggiunto quello che è chiamato il cerchio in cui io non posso entrare. Stiamo entrando in ciò che è detto slancio senza parole. E riguardo a ciò che vi insegno, io invio subito dei messaggeri, perché conosciate questa verità, poiché questo è l’anno del grande risveglio. E con ciò dico: tutte le mie parole si manifesteranno, e nella loro manifestazione saranno la verità, poiché saprete che Dio vive in voi, e che ciò che vi è stato insegnato è quella che è chiamata verità nel regno dei cieli. Questo dico dal Signore Dio del mio essere, io Ramtha l’Illuminato. Così sia. A duecento anni e alla vita eterna. Così sia. Di nuovo. Adesso tocca a voi. Voglio che chiudiate gli occhi e focalizziate in totale sin- cerità pronunciando le parole del vostro impegno ed esprimendo ciò che desiderate. Che questo brindisi sia dedicato a quelli che sono chiamati i vostri sogni e i vostri desideri, fatelo quindi con passione focalizzata. Potete incominciare. Così sia. Sedetevi. Prendete subito il vostro pane e il vostro formaggio. Ora voglio che facciate un brindisi a quello che è chiamato il Dio che siete, e l’Osservatore, e lo facciate con intenzione. L’atteggiamento è tutto. Adesso state attenti. Facciamo cadere questo velo per molte ragioni. E quelli di voi che sono qui all’evento del Primary, e di fatto non erano qui prima che quest’evento iniziasse, hanno molte cose da imparare. La cosa più importante che dovete capire questa sera è che abbiamo fatto cadere il velo, e il velo ha quella che è detta una base neurologica nell’essere. In altre parole, stiamo scollegando quelli che sono chiamati neuroni della personalità della resistenza, e stiamo permettendo alla rete neurale del cervello di attivarsi nella sincronicità dal momento che il vi- no, proprio così, fornisce al corpo non solo l’ossigenazione - di cui c’è bisogno nel cervello e per il rifornimento di sangue alle cellule -ma anche il calcio che è necessario per togliere di mezzo ciò che blocca la porta dei recettori nel cervello. Il velo sta cadendo, il che significa che stiamo mettendo da parte quelle che sono chiamate inibizioni, neurologicamente parlando, del cervello, e con ciò siamo messi a nudo, puri e suscettibili. Noi non beviamo mai in un ambiente che mentre il velo è abbassato ci fornisce aspetti, atteggiamenti e concetti con cui dobbiamo vivere da quella sera o da quel giorno in poi. Qui utilizziamo questo sacro, sacro elisir per provocare un’attenuazione della personalità e un’a- pertura della mente. E chi tra voi non ha imparato ciò, lo imparerà nel corso di questo grande evento del gruppo Primary. Così ora il velo è caduto. Fate attenzione. Fate attenzione.

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Vi saluto, miei splendidi maestri. Vi saluto dal Signore Dio del mio essere al Signore Dio del vostro essere. Benvenuti.

Questa serata è una sorta di preparazione rispetto a ciò che è accaduto e a ciò che sta per accadere. Dunque penso che abbiate bisogno di un brindisi. Quindi facciamone uno subito.

Io, Ramtha l’illuminato,colui che è chiamato, proprio così, il Signore del Vento,

da quello che è detto Maestro Asceso,da quello che è detto servitore di Cristo,a quello che è detto Dio/uomo realizzato,

a quello che è detto il Signore della mia era, in quest’ora io parlo e vi saluto,saluto voi che siete Dei.

E a voi che vi risvegliate per diventare Dei, io dico ciò che segue:

che ciò che udrete nei giorni che seguono quest’omaggio, saranno quelle che sono chiamate parole di verità che aprono le porte della prigione del vostro oblio e vi risvegliano. Io vi dico che queste parole, e invero questi insegnamenti, li manifesto immediatamente, poiché abbiamo raggiunto quello che è chiamato il cerchio in cui io non posso entrare. Stiamo entrando in ciò che è detto slancio senza parole. E riguardo a ciò che vi insegno, io invio subito dei messaggeri, perché conosciate questa verità, poiché questo è l’anno del grande risveglio. E con ciò dico: tutte le mie parole si manifesteranno, e nella loro manifestazione saranno la verità, poiché saprete che Dio vive in voi, e che ciò che vi è stato insegnato è quella che è chiamata verità nel regno dei cieli. Questo dico dal Signore Dio del mio essere, io Ramtha l’Illuminato. Così sia. A duecento anni e alla vita eterna. Così sia.

Di nuovo. Adesso tocca a voi. Voglio che chiudiate gli occhi e focalizziate in totale sin-cerità pronunciando le parole del vostro impegno ed esprimendo ciò che desiderate. Che questo brindisi sia dedicato a quelli che sono chiamati i vostri sogni e i vostri desideri, fatelo quindi con passione focalizzata. Potete incominciare. Così sia.Sedetevi. Prendete subito il vostro pane e il vostro formaggio. Ora voglio che facciate un brindisi a quello che è chiamato il Dio che siete, e l’Osservatore, e lo facciate con intenzione. L’atteggiamento è tutto. Adesso state attenti. Facciamo cadere questo velo per molte ragioni. E quelli di voi che sono qui all’evento del Primary, e di fatto non erano qui prima che quest’evento iniziasse, hanno molte cose da imparare.

La cosa più importante che dovete capire questa sera è che abbiamo fatto cadere il velo, e il velo ha quella che è detta una base neurologica nell’essere. In altre parole, stiamo scollegando quelli che sono chiamati neuroni della personalità della resistenza, e stiamo permettendo alla rete neurale del cervello di attivarsi nella sincronicità dal momento che il vi-no, proprio così, fornisce al corpo non solo l’ossigenazione - di cui c’è bisogno nel cervello e per il rifornimento di sangue alle cellule -ma anche il calcio che è necessario per togliere di mezzo ciò che blocca la porta dei recettori nel cervello.

Il velo sta cadendo, il che significa che stiamo mettendo da parte quelle che sono chiamate inibizioni, neurologicamente parlando, del cervello, e con ciò siamo messi a nudo, puri e suscettibili.

Noi non beviamo mai in un ambiente che mentre il velo è abbassato ci fornisce aspetti, atteggiamenti e concetti con cui dobbiamo vivere da quella sera o da quel giorno in poi. Qui utilizziamo questo sacro, sacro elisir per provocare un’attenuazione della personalità e un’a-pertura della mente. E chi tra voi non ha imparato ciò, lo imparerà nel corso di questo grande evento del gruppo Primary. Così ora il velo è caduto. Fate attenzione. Fate attenzione.

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Lasciate che inizi dicendovi, miei splendidi, illustri partecipanti del Primary, che per pri-ma cosa voglio che sappiate, prima che incominciamo, che vi amo e che voi siete la gente del Grande Ram. E ancora più importante di questo, è il fatto che voi invero siete l’insegna-mento chiamato gli Dei dimenticati, e vi state risvegliando. E questo è il periodo del vostro anno che avete riservato a voi. Avete lasciato le vostre famiglie, il vostro ambiente. Avete lasciato i vostri cosiddetti impegni. Avete lasciato la vostra immagine, o perlomeno ci avete provato, e avete fatto quello che è chiamato il vostro pellegrinaggio in questo luogo sacro.E dovreste comprendere dunque che torna a vostro onore l’impegno che avete preso nella vostra vita verso la vostra evoluzione spirituale. E se ciò che avete imparato qui non fosse stato fruttuoso nella vostra vita, più che certamente non sareste ritornati e non avreste speso i vostri soldi, né avreste dedicato il vostro tempo a quella che viene chiamata vostra crescita spirituale.

Ed io vi dico che ciò torna a vostro onore non soltanto nei confronti di ciò che viene chiamato chi siete, ma è un impegno verso gli Dei dimenticati a cui stiamo dedicando questo grande e meraviglioso ritiro. Così sia.

Quindi ascoltate. Che cos’ho detto? Ho detto che voi siete il gruppo avanzato in questa scuola, la Scuola di Antica Saggezza.E di certo per aver raggiunto questo livello dovete essere stati capaci di manifestare carte nel Field, di creare intenzionalmente nella vostra vita cambiamenti significativi e che vi hanno arricchiti, di lasciar cadere le vostre limitazioni, e di scoprire in tutti i cambiamenti che c’è una gioia nel compiere quei cambiamenti nella vostra vita; di aver fatto vostro il karma che aveva fatto il suo ingresso nella vostra vita; di aver conquistato quelle che sono chiamate molte delle vostre limitazioni.

Questo è come dirvi che siete il gruppo più elevato; siete quello che si chiama il gruppo principale di questa grande scuola. Ora, avendo detto ciò, ci ritroviamo insieme dai quattro angoli della Terra, convergiamo qui, ci abbracciamo e ci rincontriamo, condividiamo, impa-riamo e ce ne andiamo. Questo è il nostro riunirei. Ogni istante di questo ritiro dovrebbe essere speso per il vostro investimento nella vostra vita spirituale, per il vostro investimento nel vostro Dio. Neanche un giorno dovrebbe essere trascorso qui sulla base della vostra immagine, di ciò che c’è a casa, di chi avete lasciato alle spalle, o di ciò che state progettando di fare.

Capitolo Primo

Il vero studentedella Grande Opera

Se voi siete studenti seri della Grande Opera - e, per Dio, guardate che cosa avete attraversato per poter mantenere questo stato - allora, mentre beviamo il vino insieme e ci spartiamo il pane, ogni momento in cui siete qui, attiviamo ed accresciamo il nostro sé spiri-tuale. Quando ritornerete, la vostra personalità avrà subito un corpo cruciale. Siate certi e non temete, se manterrete l’idea che siete chi siete -la vostra personalità, ciò che possedete, le persone con cui siete, il luogo in cui vivete, ciò che avete, ciò che non avete, il vostro vittimismo, la vostra auto-imposta importanza - tutte queste cose manterranno se stesse. Non preoccupatevi. Non perderete ciò che non volete perdere.Ora, questa è la nostra riunione annuale, non è vero? E come dire, perché pagare tutto questo denaro? Perché dedicare questo tempo? Perché lasciare mia madre e mio padre,

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mia sorella e mio fratello, mio marito, mia moglie, il mio amore? Perché lasciare il mio datore di lavoro? Perché lasciare il paese della mia cultura? Perché dovreste voler fare tutto questo per venire qui e cancellare la pittura di guerra dal vostro viso e lasciare in disparte i vostri raffinati indumenti di lino e seta per indossare gli abiti della scuola? Perché dovreste voler venire qui e lasciarvi alle spalle la vostra immagine? Le persone che sono estremamente coinvolte con la loro immagine non sono qui. E se questo non è urgente nella vostra vita, non posso darvi un insegnamento più grande che dirvi che coloro che condividono il percorso di questo viaggio sono quelli che sono qui. Coloro che non sono coinvolti nel viaggio sono quelli che sono coinvolti nel loro aspetto, nel loro corpo, nella loro apparenza, nella loro condizione sociale nella vita. E posso dirvi, andate al cimitero e scoprirete quanto sia significativa tale scelta.Dunque a che punto ero? Ero al punto in cui vi stavo dicendo che quelli di voi - e guardatevi intorno - che sono qui, non dovete giudicarli. Sono venuti qui e hanno messo da parte tutte quelle cose che voi pensavate fossero così importanti nella vostra vita. Hanno messo da parte quelle cose nella loro vita per essere qui, per venire a imparare. lo vi giuro, mia amata gente, che i giorni in cui siamo insieme -se contate tutti i giorni sul vostro calendario -sono così pochi in rapporto alla personalità radicata per tutto il resto dell’anno. E quando siete qui e ci incontriamo - io vengo all’incontro da un altro luogo; voi venite all’incontro da altri luoghi -

ci riuniamo in un convegno. E in questo convegno, voi siete gli studenti e lasciate da parte tutto, e voglio che lo facciate. Più lo fate, più grande sarà la vostra crescita.

Voglio che siate nudi in questo. E dite a quelli che vi circondano e che vorrebbero se-durvi — dite a quelli che vi circondano e vorrebbero usarvi e abusare di voi, dite alla vostra personalità che non riésce a dimenticare davvero di essersi lasciata alle spalle ciò che vi siete lasciati alle spalle per essere qui — dite a tutto ciò: «Guarda, questo è il tempo che de-dico al mio Dio che ha reso possibile la mia vita e la mia volubile immagine. Questo è un piccolo omaggio alla gloria di colui che ha infuso in me il soffio vitale, poiché questo è il tem-po che trascorro amando e imparando e permettendo Dio nella mia vita, perché un giorno anch’io possa essere un Cristo». È una piccola richiesta alla luce di tutti gli altri giorni in cui non siete qui.Quindi, gruppo del Primary, siete insieme perché siete passati attraverso il Boktau. E siete qui perché siete sempre stati il gruppo del Primary e siete passati attraverso il Boktau, e avete fatto questi cambiamenti. Ora mentre questo velo è abbassato, voglio dirvi che con questo gruppo Primary - quest’anno nel vostro computo del tempo - stiamo avvicinandoci alla fine di quella che è chiamata la mia missione. Perciò tutte le volte che nella vostra vita non siete stati impeccabili fuori da questa scuola, tutti gli istanti in cui non siete stati impeccabili -

tutti gli istanti in cui avete vissuto la vostra immagine e non il vostro Dio, e tutti gli istanti in cui avete messo da parte ciò che vi ho insegnato per ciò che è detto sostenere il volto di un corpo, i muscoli di un corpo, la giovinezza di un corpo -avete sacrificato la bontà e Dio e il potere per amore di ciò che di voi appare nello specchio.Poiché tutte le migliaia e migliaia di parole che sono scaturite da questo corpo, tutte le verità che sono state dimostrate con evidenza a dispetto di quella che è chiamata la vostra personalità, tutti i miracoli che avete fatto, tutte le coincidenze, tutti i momenti di fortuite scoperte, tutti i momenti in cui avete fatto sogni profetici, tutti i momenti in cui come per magia ciò che pensavate si manifestava, sono tutti frutti - e ricordatevelo - provenienti da questo albero e da questa grande scuola.

E la scelta dell’anima di far sì che questa sia la vita che dice: «Io sono stato dappertutto, ho fatto tutto, ma quello che non ho mai fatto è stato di vedere il ventitreesimo universo, non ho mai fatto risorgere i morti, non ho mai guarito gli storpi, non ho mai guarito me stesso liberandomi dalla malattia - e di fatto potrei parlare di questi concetti intellettualmente -perché sono persino diventato famoso come oratore di quella che si chiama la parola di Dio che mi ha infiammato, ma non ho potuto fare niente». Questa è la vita che dice che tutti questi concetti sono sempre stati suggeriti. Sono sempre stati scritti. Sono stati profetizzati.Quelli che danno fastidio in ogni generazione sono i profeti. Di fatto quelli che danno fastidio

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in ogni generazione sono i geni. Quelli che danno fastidio in ogni generazione sono i guaritori. Quelli che danno fastidio in ogni generazione sono quelli vi richiamano dicendo a gran voce non m’importa quanto belli pensiate di essere, siete destinati a morire. E non m’importa quanto ricchi pensiate di essere, non potete portarvi le vostre ricchezze nel regno dei cieli. E non m’importa quanto bello vi appaia il vostro corpo, né m’importa quanto pensiate che vi state perdendo la vita - e potreste comunque viverla adesso - il cieco cade sempre nel fosso, il che significa che un fosso rappresenta l’inferno nei termini di quelli che sono chiamati antichi testi ebraici. Il fosso rappresenta la tomba all’aperto che veniva sempre chiamata inferno. E non m’importa quanto pensiate di avere ottenuto di utile per voi; non avete niente di utile se in questa vita non avete ciò che guida a voi una fonte di consapevolezza che vi solleciti a risvegliarvi. E questa è l’opportunità per risvegliarvi.E quando ci ritroviamo insieme sul finire della mia missione, io posso dirvi: che cos’è che non vi ho detto, e di fatto che cos’è che non vi ho insegnato, e chi ha intralciato tutti questi insegnamenti che portavano al miracoloso? La vostra personalità. La vostra auto-proclamata importanza. Voi pensate di essere così importanti, ma tutta quell’importanza ha rinnegato la visione che era più importante, ciò che è detto il sé spirituale, il vero sé. Non scoprite il vero sé quando continuate a celebrare l’immagine nella sua vita, perché io posso dirvi che non c e nulla che non abbiate fatto; non c e nulla che non abbiate visto; non c’è nulla che non abbiate vissuto.

Il giorno in cui vi rendete conto di tutto ciò di cui non avete fatto esperienza - resuscitare i morti, guarire gli ammalati, far risorgere e rendere nuove le ossa degli storpi, essere in gra-do di camminare con i maestri, essere capaci di allinearvi con il ventitreesimo universo -

questo è ciò che non avete mai fatto. E il giorno in cui lo direte, sarà il giorno in cui quello che è davvero importante in voi emergerà. E quella verità è chiamata Osservatore, ed è quella che crea la via della nuova vita. La personalità non crea mai la via della nuova vita perché sa soltanto come ricreare la via di ciò che è vecchio.

- Capitolo Secondo

Soltanto l’Osservatore

conosce la strada

Ci vuole l’Osservatore per cominciare a costruire la nuova vita in modo che il corpo e quella che viene chiamata personalità vengano definiti in gradi di esplorazione e valutati nell’esperienza attraverso l’evoluzione. Ci vuole l’Osservatore per conoscere ciò che riguarda il ventitreesimo universo. Ci vuole l’Osservatore per guarire chi è storpio. Ci vuole l’Osservatore per creare una vita perfetta. Ci vuole l’Osservatore per invertire il tempo nel corpo. E ci vuole l’Osservatore per manifestare il regno dei cieli, perché che cosa dite che sa la personalità che l’Osservatore non sappia?

La personalità conosce soltanto le sue piccole e insignificanti sensazioni sensuali che le assicurano ogni giorno la sua vita fisica, poiché questo per essa è vivere la vita al massi-mo della sua pienezza.Ma io vi dico, quanti giorni e quanti secoli e quante vite vi servono per essere sensuali nei primi tre sigilli? E se questo dunque è ciò che è chiamata personalità, allora vi dico che l’Osservatore è lo straordinario che ne è al di là, e questa scuola e la sua riunione riguardano il portarvi più vicini - prima della fine del mio insegnamento - all’Osservatore.

Esso è l’unico che conosce la vera strada davanti a voi, per questo io sono lo ierofante che vi inizierà a Dio. E sono colui che vi insegnerà ad arrendervi ad esso.

Ma sarà quello che è chiamato il vostro Dio personale che vi porterà a quei luoghi re-

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moti e vi metterà in grado di fare ciò che è eccezionale e che la vostra personalità, con tutta la vostra gloria intellettuale, non potrà mai e poi mai compiere neppure in dieci milioni di vite.

Facciamo un brindisi.

Alla gloria del regno dei cieliche è in tutti voiAlla gloria di Dioche è in tutti voi.

A quello che è chiamato il Cristo,l’epica de/Dio/uomo e de/Dio/donna realizzato.

A ciò che è chiamato tutti voiche vi avvicinate a quello che viene detto nucleo

dalla circonferenza della vita.Così sia.

Sedetevi. Allora, gruppo Primary, che cos’è che vi sto dicendo? Vi sto dicendo che que-sta scuola non è una cosa che non serve a niente, poiché tutto ciò che vi ho insegnato, ciascuno in questo pubblico l’ha fatto. Avete guarito malattie. Avete fatto sogni profetici. Avete trovato la vostra carta nel Field. Quanti di voi l’hanno fatto? Così sia. E quanti di voi fanno sogni profetici? Sogni profetici? Quanti di voi hanno guarito il proprio corpo dalla malattia? Così sia. Quanti di voi hanno guarito qualcun altro? Così sia. Quanti di voi hanno manifestato i sogni della vostra realtà conscia? Così sia. Quanti di voi hanno sviluppato il sending-and-receiving e riescono a leggere accuratamente la mente di qualcun altro? Così sia. Quanti di voi conoscono la verità che consapevolezza ed energia creano la natura della realtà? Così sia.

Sicuramente i più grandi maestri che siano mai vissuti sapevano fare questi miracoli. Dunque questo cosa vi dice su di voi? Che voi, nella consapevolezza, siete in compagnia dei più grandi insegnanti che siano mai vissuti. Ora sicuramente capire che io non sono mai venuto a voi, per quanto voi possiate ricordare, senza essere appassionato nei confronti della vita, senza aver fatto sorgere in voi e celebrato per voi il Dio che siete.

Poiché per tutto il tempo in cui mi avete sentito parlare, chi ho glorificato in ogni discor-so? Il Dio che voi siete. Da vent’anni nel vostro computo del tempo, il messaggio più grande èche siete Dio e la missione è consistita nel portarvi questo messaggio. Per vent’anni ho continuato a dirvi la verità.

Ora, gruppo Primary, svegliatevi. Fate attenzione. Guardate, bere vino significa lasciar cadere il velo. E non è una scusa per non fare nient’altro, è lasciar cadere il velo del dubbio per permettere alla conoscenza di entrare nel cervello, permettere che, una volta tornati sobri, la vostra vita sia resa migliore di quelle che sono chiamate le circostanze del tragico vittimismo a cui ancora oggi vi aggrappate nella vostra vita. Svegliatevi. Potete sempre guardare il vostro vicino quando io non sono alla vostra presenza.

Capitolo Terzo -

La biologia

della personalità

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Ebbene, gruppo Primary, all’interno di questo gruppo c’è un altro gruppo che ha studiato già prima che voi arrivaste qui. Costoro sono venuti agli eventi che sono stati convocati, e si sono fermati. Si sono fermati perché per loro questo era più importante delle loro vacanze, ed era più importante della loro vita. Sono rimasti qui per scoprire su che cosa vertesse il più eccezionale degli insegnamenti, che è comprendere l’Osservatore in quella che è chiamata diretta opposizione alla personalità ed è capire che l’esistenza umana è costituita da due livelli di consapevolezza: il Punto Zero e la consapevolezza specchio. È facile da ricordare, poiché l’ho ripetuto molte volte.

Quest’anno, secondo quale calendario viene chiamato millenovecento? Secondo il ca-lendario giuliano o quello gregoriano? Bene, secondo uno dei due, siamo già nell’Armaged-don mentre, secondo l’altro, siamo solo cinque anni prima. Quindi suppongo che entrambi i calendari in realtà siano in relazione alla personalità e a Dio.

Questo gruppo ha studiato la biologia della personalità. Quando dico biologia, intendo dire che hanno studiato le emozioni riguardo la vera e propria chimica del corpo. E di fatto hanno studiato la personalità, come qualcosa che non è altro che una rete neurale collegata al corpo per mezzo di sostanze chimiche. Quelle sostanze chimiche nel corpo sono chiamati neuropeptidi, e sono distribuite attraverso quello che è detto sistema limbico del cervello. E il sistema limbico del cervello attraverso il corpo viene rappresentato dai gangli nervosi situati lungo la spina dorsale esattamente là dove si trovano i sette sigilli nel corpo.Il gruppo ha studiato la biologia della personalità, la vera e propria biologia dello stress, la biologia del pensiero limitato, la biologia dell’immagine, la biologia della sessualità, la biologia del vittimismo, la biologia di quella che è chiamata tirannia. Loro hanno effettivamente già studiato tutto ciò. Ormai sono più avanti di voi. E in questo modo, sono arrivati a definire chiaramente il rosso nell’arcobaleno, analogicamente parlando, come quello che è chiamato ciò che essi erano. Analogico significa essere ciò che è. E voi tutti sie-te stati la personalità. Abbiamo già imparato la fisiologia e la neurologia e la biochimica della personalità che voi pensate sia la verità.

E hanno già imparato ciò che riguarda i veri e propri ormoni chimici, neuropeptidi e proteine che in effetti portano la firma non soltanto dello stress, ma anche della dipendenza attraverso i loro recettori dagli oppiacei della redenzione da quello stress. Hanno scoperto che la dipendenza non è limitata a quelli che sono chiamati narcotici e alcool, ma che la vera dipendenza è da ciò che viene chiamato stress e di fatto dalla sua redenzione. Ed hanno imparato che tutta la loro vita e il loro corpo emozionale riguardava l’incorporare e il mantenere lo stress, allo scopo di essere redenti da quello stress nella forma di quelli che vengono chiamati neuropeptidi nel cervello, che provocano un aumento dell’adrenalina - lo stato di euforia nel corpo -perché questi sono gli oppiacei naturali del corpo. Hanno imparato che tossicodipendenti non sono coloro che fanno uso di droghe o di alcool, sebbene anche loro lo siano, ma che i più grandi tossicodipendenti sono le vittime.

Hanno imparato a ritirarsi dalla condizione in cui erano il colore rosso e a vedere la loro vita in quanto personalità ed immagine controllata attraverso la rete neurale - i collegamenti neurali, chimici ed elettrici del cervello - fino a comprendere la biologia di ogni singola cellula. Hanno imparato questo. Hanno imparato ciò che riguarda il DNA e l’RNA e tutti i dettagli della creazione dei propri peptidi che consentono, sotto forma di catene dì aminoacidi, la comunicazione che fa sì che le cellule si moltiplichino e rispecchino esattamente quella che è la personalità. E con questo è dimostrato che i vostri atteggiamenti li indossate sotto forma di corpo fisico. Questo hanno imparato.

- Capitolo Quarto -

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La vera naturadelle voci

nella nostra testa

Inoltre, hanno imparato che le voci che sentono nella loro testa - e che attribuiscono al fatto di essere degli esseri spirituali -le voci che sentono rivolgersi a loro, pensando che si tratti di un qualche essere celestiale là fuori, non sono altro che le voci della loro personalità che sta reagendo chimicamente nel cervello. Ed hanno imparato ad ascoltare le voci di quelli che sono chiamati i senatori che rappresentano i sette quadranti del corpo, rappresentando le cellule che in effetti costituiscono l’intero complesso mente/corpo, in tal modo identificando chimicamente l’emozione. Hanno imparato a vederlo. Ed hanno imparato che le voci che parlano loro nella testa sono le voci delle loro emozioni. Hanno imparato ad ascoltare. E il più grande insegnamento che hanno imparato in dieci giorni è stato chi è che ascolta le voci. Chi è che ascolta? Ora incominciamo ad arricchire l’archivio in base al concetto del Dio interiore, perché chi è che ascolta la personalità chimica e biochimica, la personalità genetica? Chi è che ascolta le voci nel cervello? Così abbiamo isolato Dio.

Inoltre, hanno imparato che le voci che sentono nella loro testa - e che attribuiscono al fatto di essere degli esseri spirituali -le voci che sentono rivolgersi a loro, pensando che si tratti di un qualche essere celestiale là fuori, non sono altro che le voci della loro personalità che sta reagendo chimicamente nel cervello. Ed hanno imparato ad ascoltare le voci di quelli che sono chiamati i senatori che rappresentano i sette quadranti del corpo, rappresentando le cellule che in effetti costituiscono l’intero complesso mente/corpo, in tal modo identificando chimicamente l’emozione. Hanno imparato a vederlo. Ed hanno imparato che le voci che parlano loro nella testa sono le voci delle loro emozioni. Hanno imparato ad ascoltare. E il più grande insegnamento che hanno imparato in dieci giorni è stato chi è che ascolta le voci. Chi è che ascolta? Ora incominciamo ad arricchire l’archivio in base al concetto del Dio interiore, perché chi è che ascolta la personalità chimica e biochimica, la personalità genetica? Chi è che ascolta le voci nel cervello? Così abbiamo isolato Dio.

Abbiamo isolato quello che viene definito divino, e che noi abbiamo chiamato Osser-vatore.

Capitolo Quinto -

Gli insegnamentidi Yeshua ben Joseph

Quando Yeshua ben Joseph diceva ai suoi seguaci: «Io sono il figlio del Dio vivente», quand’è che parlava come figlio di Dio e quando come quello che viene chiamato figlio dell’uomo? E perché in quella che è detta letteratura antica Yeshua, Gesù di Nazareth in alcune occasioni - quando diceva:«Sto parlando come figlio dell’uomo» - perché parlava come figlio dell’uomo? Quando invece parlava come figlio di Dio? Yeshua ben Joseph stava riconoscendo nella sua vita l’eredità legittima di quello che era chiamato regno di Giudea, il popolo ebraico e tutte le sue tribù.

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Stava riconoscendo questo quando diceva: «Adesso sto parlando come essere umano» e diceva:«Sto parlando come figlio dell’uomo».

E quando tuttavia parlava dalla sua divinità - da quello che è chiamato il suo Osservatore - parlava, proprio così, e diceva: «Ecco, sto parlando come il Dio che è in me, perché il Padre in me mi ha assegnato questo da dire. E invero è il Padre in me che ha reso possibile questo. Non sono io». E quando diceva questo, voleva dire: «Non è la mia personalità che ha compiuto questo miracolo, perché per essa è impossibile fare un miracolo. Il suo unico dominio è quello dell’emozione e del sentimento. Quello è il suo totale dominio».

Dunque quando io vi dico che vi parlo come il figlio di quella che è chiamata casa di mio Padre, vi sto parlando come personalità, come essere umano. Ma quando vi parlo come quello che è chiamato figlio di Dio, vi sto parlando in quanto Osservatore che dice che qualunque cosa io affermi nel nome dell’Osservatore, si compie, non solo in cielo ma anche sulla Terra. Ed egli diceva a coloro che lo seguivano: «Siamo figli di due genitori. Siamo i figli dell’umanità, dei lombi di nostro padre e del grembo di nostra madre, e siamo anche i figli di ciò che ci ha generati dentro la forma umana. Siamo anche i figli di Dio. Parliamo da due troni. Siamo governatori dal duplice comando». «E voi cosa dite?» egli chiedeva. «Da chi viene il vostro comando? Governate la vostra vita a partire dalle vostre emozioni, o da ciò che non è emozionale ed è chiamato Osservatore?».E queste persone hanno imparato in dieci giorni a riconoscere la differenza tra creare la loro vita dal loro corpo emozionale e crearla da ciò che è chiamato il loro corpo di Dio, e che quando creano dal loro corpo di Dio non sono turbati emozionalmente, ma sono privi di emozioni. E in tale stato essi ordinano che le manifestazioni avvengano immediatamente.

Capitolo Sesto -

Il nostro genitore divino,Il punto Zero

Dunque che cosa sto dicendo? Sto dicendo questo: il più grande insegnamento che abbia mai potuto essere dato ai popoli di questo mondo, chiamato Terra, è che in voi ci sono due genitori. Ci sono i genitori della vostra componente biologica, i vostri genitori genetici. Essi vi danno la vita, la tendenza ad attivare quello che è chiamato il vostro ambiente secondo le qualità innate del vostro DNA, i vostri geni. Questo è uno dei genitori. È il genitore umano. È il genitore del corpo. Ma avete un genitore più grande, e quel genitore è il Punto Zero, quello che è chiamato Dio creato dal Vuoto. Ed esso dice che siamo qui per rendere conosciuto lo sconosciuto, e che il corpo è soltanto un vestito - e il cervello, un computer - e ci servono per creare dal Vuoto collassando l’energia nella realtà delle particelle.

È vostro compito rendere conosciuto lo sconosciuto. Siete stati esseri umani per dieci milioni e mezzo di anni, e la vostra trappola èil vostro corpo emozionale e il corpo della vo-stra sensualità. Questo, dunque, dice che avete due genitori: uno divino e uno genetico. Il patrimonio generico vi dà il corpo e le tendenze della personalità. Dio vi dà lo Spirito Santo e un’anima, ciò che è sempre esistito.

Quindi chi diventate in una vita? Quelle persone che sono rimaste qui e hanno studiato -una parte del gruppo Primary - sono rimaste sconcertate dalle voci che sentono nella loro te-sta, che sono le voci che provengono dalla personalità. E incominciano a capire - ad

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assumersene la responsabilità e a capire - le scelte che hanno fatto e a vedere che il figlio o la figlia di Dio era il bambino dentro di loro che ha permesso che questo accadesse. E la loro scelta è stata chiara: impara ad essere l’Osservatore e nell’essere 1’Osservatore non proverai nulla, poiché nel non provare nulla c’è il riconoscimento che l’Osservatore è esattamente ciò che siete.Quando si è privi di emozioni, si è quella che è chiamata beatitudine, perciò si è i legittimi eredi del Dio realizzato nella vita che si chiama Cristo e, la maestria di questo viaggio, consiste nel divenire quell’epica. E quando si comprende che le emozioni devono essere sperimentare soltanto quando Dio si manifesta nella vita, e che il corpo attiva quella vita per avere un’esperienza sensuale, soltanto allora si hanno emozioni pari al paradigma della mente. Quando capiamo ciò, siamo maestri risvegliati e il viaggio verso la condizione di Cristo non è che a un soffio di distanza.

Voglio che vi rivolgiate al vicino e gli spieghiate, mentre il velo è caduto, quello che vi ho appena insegnato. Al risveglio deil’Osservatore e alla nuova vita! Sedetevi

Quindi che cos’ha imparato tutta questa gente? Hanno imparato il più grande insegna-mento che sia mai stato insegnato, e l’insegnamento è: «Riconosci Dio in te stesso». Non è:«Riconosci Cristo come unico figlio di Dio». Sarebbe assurdo. Qualunque essere dotato di mediocre intelletto sarebbe in grado di capire che c’è sicuramente un errore nei testi religiosi, e che Dio non ha avuto soltanto un figlio, ma che ogni figlio è Dio e non c’è stato solo un figlio di Dio - tutti lo sono - e che Cristo è solo ciò che èdetto un paradigma che afferma che quando agiamo e viviamo secondo il Dio interiore piuttosto che secondo la personalità interiore, allora siamo e possiamo assente di essere figli e figlie del Dio vivente, e che è questo il Dio che compie i miracoli, ed è per imparare a diventare quel Dio che voi siete qui in questa scuola.

Quindi la buona notizia è che voi tutti siete i discendenti del Punto Zero. Ora, ascoltate. Le voci che sentirete nella vostra testa in quello che è chiamato questo Ritiro - ed è di questo che si occupa questo Ritiro, di passare dall’essere il rosso nell’arcobaleno, all’ascoltare il chiacchierio della consapevolezza sociale, la consapevolezza corpo/mente - e voi vi chiede-rete e io vi ricorderò: chi è che ascolta? E’ colui al quale io sono venuto a riunirvi e non ad allontanarvi. Quelli tra di voi che hanno lavorato, hanno lavorato per diventare l’Osservatore, ciò che nella scienza, nella meccanica quantistica, è chiamato l’Osservatore ma che nella mitologia religiosa è chiamato il Dio interiore, il potere di colui che è stato consacrato.

- Capitolo Settimo -

Il Culminedella Grande Opera

Ho insegnato per ventun anni secondo il vostro calcolo del tempo, e voi siete l’epico apice dell’insegnamento. Ora il semplice fatto che voi siate il Primary non significa che abbiate colto il messaggio. Ci sono persone del Secondary che hanno colto il messaggio. E qual è il messaggio? Voi siete il mio più grande gruppo in evoluzione nella scuola, ma non lasciate che questo vi porti egoisticamente a pensare che semplicemente perché conoscete intellettualmente l’insegnamento non dobbiate fare il lavoro di divenire, perché essere capaci di pronunciare le parole e di recitante è una cosa da nulla in confronto al potere di essere in grado di renderle nobili.Quando avrò finito con questo lavoro, ci saranno parecchi di voi che scriveranno molti grandi testi sulla Grande Opera. Ma quelli di voi che saranno il punto culminante della Grande

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Opera saranno coloro che non intellettualizzeranno semplicemente questi insegnamenti in una sfaccettatura della loro personalità biologica, ma che li metteranno in pratica e di fatto li vivranno. Ora, mio gruppo Primary, nel calcolo del tempo secondo il calendario in cui credete, che sia gregoriano o giuliano, questo è l’anno 1998. Quindi la mia ora adesso è vicina. Perciò ogni istante in cui siamo insieme - e lontano da tutti gli altri giorni dell’anno del vostro calendario - facciamo sì che ogni istante sia incorrotto e prezioso. E il modo per farlo è rimanere nel presente, vivere nel presente dell’istante, senza balzare in avanti o ricordare ciò che è stato o quello che farete quando questo sarà finito, ma lasciando semplicemente andare e diventando ciò che si chiama la parola in un Principio attivo.

Allora, quando quest’evento sarà finito, potrete dire: «Mio Dio, avrei voluto che non finisse mai perché ho letteralmente permesso a me stesso di divenire, cosa che prima non osavo fare, e così ho vissuto nel presente»Ascoltate Dio è il sovrano del presente, dell’eterno Momento Presente. La personalità è sovrana del tempo, di quello che è chiamato tempo lineare, quadrante. E se siete amanti del tempo lineare, allora di sicuro tutto ciò che dovete fare è andare al cimitero e leggere quello che è scolpito sulle lapidi per dire: «Ahimè, queste sono le persone che hanno vissuto la loro vita nel tempo lineare!». E dovete guardare la lapide e dire: «Costoro hanno forse avuto i miei stessi sogni? Hanno voluto andare negli stessi luoghi? Hanno Voluto essere eternamen. te giovani? Hanno voluto esserlo? Hanno provato a fare la cosa giusta?» Sì, ma guardate dove Sono.I maestri non sono nella tomba; essi sono coloro che sono eterni. Non vi è alcuna prova, a parte i grandi passati alla storia, che siano vissuti perché non vi è alcuna prova che siano mai morti. E l’archeologia, come sappiamo è costruita sul precipizio della datazione al car-bonio - di quelli che sono chiamati frammenti ossei e ambientali - che colloca una popolazione nel tempo e determina le sue particolari abitudini Se dunque un cimitero di mille anni fa può essere riportato alla luce - e speriamo che siano molto più evoluti di quanto lo si è oggi, archeologicamente parlando - e si può determinare chi eravate e cosa mangiavate e cosa facevate, allora Possiamo guardare e dire, bene, ovviamente loro sapevano qualcosa, ma non furono in grado di metterlo in pratica in un ambiente che avrebbe permesso loro di avere la durata della vita più lunga.

Non c’è alcuna prova che quelli che io rappresento siano mai esistiti qui se non ciò che abbiamo tramandato oralmente e poi sulla pietra e su fogli di papiro e, mentre il mondo cambia, nella scoperta di antichi siti, da quella che è chiamata la sala dei documenti nella zampa della sfinge, che è già stata scoperta e verrà resa pubblica entro i prossimi due anni. E questo darà testimonianza delle favolose civiltà di 455.000 anni fa, e da esse impareremo a conoscere chi ricevette in dono una conoscenza che trascendeva la carne.E voi - voi - sapete già che consapevolezza ed energia creano la natura della realtà. E non possiamo dire, né possiamo sostenere, che siano il corpo e l’energia a creare la natura della realtà, perché se mettiamo le cose in questo contesto, allora usciamo dagli schemi biologici che dettano la vita. In altre parole, c’è un ormone della morte che viene immesso nel corpo attraverso la ghiandola pituitaria. Se veneriamo il corpo, veneriamo un’esperienza che ha una durata limitata. Tuttavia, se la nostra consapevolezza è incline a quello che è detto il quadrante soprannaturale del nostro essere —quello che la scienza dice essere “Osservatore, quello che può fare reagire le piante semplicemente attraverso la nostra presenza - allora noi, secondo la scienza e il modo in cui osserviamo il mondo di energia che ci circonda, collassiamo il nostro intento nella corroborazione delle particelle. E il collassare della corroborazione dell’energia in particelle non è nient’altro che la realtà. Il corpo non può farlo perché in sé e per sé, esso è ciò che è soggetto alla legge dell’Osservatore.

Così, ovviamente, osserviamo il cimitero e vediamo persone che erano più splendide di quanto voi sognereste mai di essere, e sono sepolte là, persone che avevano sogni come quelli che voi pensavate fossero i vostri, e sono sepolte là, e lo sono anche le loro generazioni. E pensate che ci sia qualcuno di quelli che sono sepolti nel cimitero che non abbia avuto gli stessi sogni che avete voi? L’unica cosa diversa nei loro sogni rispetto ai vostri sono i progressi tecnologici che sono stati fatti da quando loro sono morti e mentre voi

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siete ancora vivi. Ma per il resto i principi sono gli stessi.Ora, dunque, dove sta la prova dell’esistenza dei grandi? Nel fatto che non sono là; che

non sono sepolti. E poiché la scienza sta cercando di seguire le tracce degli elementi storici dell’uomo, una grande prova sarebbe la struttura scheletrica del corpo preservata nel tempo. Ma che dire dei maestri? Il fatto che non siano sepolti, significa forse in qualche modo che non siano esistiti e che si possa soltanto dire che appartengono al mito? Io vi dico che questo è inesatto e incoerente, perché la meccanica quantistica ci direbbe che se abbiamo compreso le leggi della fisica e il semplice argomento dell’Osservatore, allora quelli che davvero l’hanno capito non dovrebbero essere mai morti, perché nel mondo quantico tutti i potenziali esistono simultaneamente.E se è davvero possibile per il cervello umano concepire il concetto della vita nella longevità - della vita senza la morte, della vita nell’immortalità, della vita eternamente giovane - se ciò può essere concepito nel cervello umano, certamente non può vivere al di fuori del teorema che l’Osservatore nel campo quantico collassa la realtà perché, se così fosse, alla meccanica quantistica mancherebbe un paradigma più grande che dovrebbe ricostruire completamente quelle che sono chiamate le sue costruzioni intere riguardanti la matematica e l’orientamento della materia. Si può affermare quindi, che secondo la meccanica quan-tistica l’Osservatore determina la realtà, e che naturalmente la realtà sarà relativa soltanto alla capacità dell’Osservatore di sognarla. E cosa accadrebbe se l’Osservatore avesse la capacità di trascendere gli orologi biologici - biologici? Non c’è da meravigliarsi che Dio fosse altamente stimato tra i suoi profeti e tra coloro che parlavano del regno dei cieli, perché essi avevano capito la scienza. E se qualcosa può essere sognato, può essere anche vissuto; e se è vissuto, allora ciò che l’Osservatore collassa è una vita immortale.

- Capitolo Ottavo

Vivere come personalitào come Osservatore

Così i grandi insegnamenti di quest’anno al gruppo Primary sono sul fatto che questo nostro ritrovarci serve a riconquistare ciò che i grandi sapevano e sanno, cioè che uomini e donne sono costituiti da due distinti poteri: uno è la consapevolezza corpo/mente chiamata personalità che è prodotta attraverso il patrimonio genetico e l’ambiente, proprio come creeremmo un programma nel computer. Ed è basata sul cervello.

L’altro potere è lo Spirito Santo - il viaggiatore nel tempo che non è mai morto, colui che non avete mai conosciuto - colui che dopo la morte assiste alla revisione della vita e la guarda non soltanto con un sentimento di vergogna e di dolore, ma con una forza nuova, rendendo la vita successiva persino più grande, poiché mai e poi mai avanziamo oltre questa vita finché non abbiamo fatto nostro sotto forma & saggezza ciò che qui abbiamo creato emozionalmente. E il giorno in cui abbiamo concluso questa vita è il giorno in cui possiamo osservare la vita con un senso di distacco privo di emozione.

E chi può dire allora - e chi può argomentare e con quale personalità argomentare - che cosa sarebbe la vita senza emozione? Ed io vi dico, l’avete mai vissuta una vita dal punto di vista dell’Osservatore? E chi siete voi per ritenere dal vostro corpo emozionale che Dio non abbia provato alcun sentimento per l’intera creazione per la quale Dio è? E chi siete voi per dire che questo non è nulla, quando io vi dico che quelli di noi che l’hanno vissuto possono affermare che l’istante della vera beatitudine e liberazione è molto più potente e più reale di quelle che sono chiamate reazioni chimiche in un corpo biofisico, come il dolore, la

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sofferenza, il senso di colpa, la felicità, l’infelicità, quelle che sono dette sicurezza e insicu-rezza? Quelli sono tutti peptidi biologici che inducono il corpo a reagire e nulla più.E quando viviamo secondo quello che è chiamato il punto di vista dell’Osservatore, allora, secondo la legge della fisica, scegliamo di vivere secondo un grado di pensiero più elevato; e quel pensiero diviene la legge della nostra vita al posto delle nostre emozioni. La vostra sfida quest’anno consiste nel creare un mondo, una vita, non basata sulle emozioni che non sono altro che il passato del sogno, per non continuare a ricreare emozionalmente il passa-to, ma per creare nuovi paradigmi e nuovi modelli di vita, che allora non sarà creata nell’e-mozione e non avrà nulla a che fare con la consapevolezza corpo/mente, ma avrà tutto a che fare con la mente straordinaria che sta incominciando a non conoscere barriere. E l’ul-timo grande insegnamento che vi trasmetterò, riguarderà l’Osservatore; questo è l’anno del-l’Osservatore. E adesso potete spiegare quello che vi ho appena insegnato.

Voglio dirvi questo mentre il vostro velo è abbassato. Voglio che vi ricordiate che tutto ciò che imparate non serve a rendervi più tristi, ma a darvi la libertà. Ed ogni frammento di conoscenza che imparate da me in questi giorni in cui siamo insieme sembra che sia il disfacimento della personalità; deve esserlo. Ma questo non vuoi dire che ciò che siete al di là della personalità non sia la bellezza quintessenziale di ciò che Dio è, perché lo siete. Non vi sto insegnando ad essere il divino che è in voi per poi dirvi che dovete rinunciare ad una vita di frivolezze sensuali per scegliere una vita di astinenza e austerità. Se Dio è astinenza e austerità, è maledettamente noioso; tornate alla vostra umanità.

Dio invece è non soltanto colui che dà la vita, ma la natura stessa. Dio non è contenuto nel singolo essere. La sua forza vitale è la bellezza dei fiori che provengono dall’acre terra, il verde, il color lavanda e il rosa che provengono da un seme giallastro, e del colore della terra che, nei tepore di una mattina di primavera, può dare origine ad un fiore di straordinaria bellezza e finezza, e quando esso si apre per emanare nel vento la sua fragranza, questo è ciò che Dio è. E Dio è il vento della mezzanotte. Dio è il crescere e il calare della luna. È la spettrale apparizione a mezzanotte delle nuvole sulla luna. È le stelle, le figlie della luna. È il fondale dell’eternità. È gli odori. È la luce. È la temperatura. È la bellezza di tutta la vita.Se dite che queste cose sono monotone e noiose non avete mai incontrato la natura, né avete compreso i suoi misteri, la sua maestà e le sue bellezze. Ciò che sto per insegnarvi - e ciò che imparerete - è che è la personalità che discute a favore delle sue limitazioni, che di-scure a favore della posizione del suo ego alterato. Essa discute a favore di quello che è chiamato il suo sostanziale individualismo, che ancora implora di essere accettato. Discute a favore di ciò che è limitato. E tuttavia l’Osservatore che gli dà la vita - l’ordine naturale del corpo, il suo volto, il suo intelletto, ciò a cui è consentita un’esistenza limitata - ha anche il potere di creare un’esistenza illimitata.E se nessuno mai vi insegna a sognare il sogno illimitato, se mai nessuno vi insegna a respirare il respiro delle narici di Dio nella primavera, e nessuno mai vi insegna a guardare un cielo di mezzanotte e a contemplare i concetti dell’eternità - se nessuno mai vi insegna queste cose - allora rimarrete separati per sempre da Dio, dal suo regno naturale, dalla sua illustre bellezza, dalla sua inebriante magia e incanto. Non li conoscerete mai. Dovete imparare che quello è ciò che la vera natura del vostro essere e, e quando lo imparerete, saprete che il Signore Dio del vostro essere non sta tentando di strapparvi alla vita, bensì di risvegliarvi in mezzo ad essa. Esso non discute a favore delle proprie limitazioni, ma si apre la strada oltre le pareti che limitano la vostra espressione. Dunque ciò che imparerete sull’Osservatore non è un oscuro, stantio, monastico modo di vivere. Mai e poi mai diventerete un Cristo astenendovi dalla vita; non m’importa chi ve lo dice. Nessuno mai ascende basandosi sull’astinenza. L’astinenza è un’evoluzione naturale non della vita stessa, ma della personalità che detta le leggi della vita; poiché quando finalmente conosciamo Dio, non siamo diversi dal vento nei nostri capelli e la nostra risata non è diversa dalle voci di un ruscello di argento vivo che mormora all’ombra di un salice. Siamo un’unica e sola cosa.

Il mio messaggio non intende dirvi di rinunciare alla vostra personalità. Sì, quello è il

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messaggio, ma il mio messaggio intende dirvi di rinunciare a quelli che voi concepite come i momenti di euforia della vostra vita e, quando lo farete, non sarete più intossicati, né sarete dipendenti dalle sostanze chimiche del provare piacere. Provare piacere è un luogo biologi-co, chimico. Dio, se lo siamo, non deve più cercare altrove per sentire semplicemente la meraviglia del proprio essere. È solo la nostra immagine a farlo. Che cosa preferireste essere:limitati dallo spazio, dal tempo e dalla temperatura o illimitati per essere la totalità senza al-cuna necessità? L’insegnamento intende dire a tutti voi:abbiate fiducia che quando, in questi giorni a venire, imparerete la differenza tra la vostra im-magine e il vostro Osservatore, avrete trovato Dio, poiché ciò che ascolta le voci nella vostra testa è ciò che vogliamo essere. Non vorremmo mai essere le voci. Vorremmo sempre essere ciò che ascolta, perché quello è la divinità stessa. E l’insegnamento qui riguarda che cosa vogliamo essere. Siamo in un’Antica Scuola di Saggezza. Se non volete sentire questo, non avreste mai dovuto far parte di questa scuola.È cosa certa che siete venuti qui e avete imparato a sviluppare una base e di fatto un canone di conoscenza al quale non eravate riusciti ad avere accesso, siete venuti con sogni e speranze - e, naturalmente, la scelta - di poter prendere questa conoscenza ed applicarla nella vostra vita, per vivere una vita più piena, più ricca, più illimitata, più gioiosa. È dunque la personalità ciò che contiene tutta la gioia, tutte le sensazioni sensuali? È forse il nostro sé alterato che è chiamato gloria dell’intelletto? È il nostro sé alterato che celebriamo nelle sale della conoscenza intellettuale? No, non lo è, poiché tutto questo impallidisce nei confronti di ciò che è illimitato e nell’illimitatezza non crea una filosofia intellettuale, ma crea invero una realtà intellettuale.

Se ogni filosofo che sia mai vissuto avesse potuto fare esperienza dei propri teoremi -

se ogni filosofo che sia mai vissuto avesse potuto fare esperienza del proprio mito, della propria leggenda, della propria filosofia - costoro non sarebbero mai stati ricordati come filosofi perché sarebbero veramente riusciti a sperimentare ciò a cui senza dubbio anelavano intellettualmente. Imparerete la differenza.Che da stasera in avanti sia compreso questo: Dio non è noioso, ma la personalità lo è. Che sia compreso che l’Osservatore non è limitato, ma la personalità che argomenta lo è. Se dobbiamo argomentare a favore della nostra posizione, abbiamo già perso, perché ciò che siamo, non abbiamo bisogno di argomentarlo. Se la nostra libertà è la certezza dell’essere, non abbiamo bisogno di combattere per essa. Non è mai necessario uccidere un’altra persona per essere liberi. Quella sarebbe la via della vittima. La libertà è autodeterminata. Se abbiamo libertà di pensiero, abbiamo libertà di vita. Se dobbiamo combattere qualcun altro per avere libertà, significa semplicemente che stiamo combattendo una guerra per la libertà del tempo in relazione al nostro corpo, alla nostra personalità. Ma nessuno nell’esistenza carnale potrà mai portarvi via la libertà di sognare. E se voi non la possedete, come apice supremo di ciò che siete, allora siete già schiavi. La guerra ha a che fare con i corpi; non ha a che fare con i sogni. Ricordatevelo. Così sia.

La verità non è nulla in confronto a quello che ho da dire. La verità non riguarda ciò che uno ha da dire. Quella è chiacchiera. Quella è filosofia. Sono paradigmi teorici. Verità è quando riceviamo la conoscenza e noi stessi ne facciamo esperienza. Allora, e soltanto allora, possiamo dire che è verità, perché è uno stato di essere riferito a se stessi. E voi imparerete qual è la verità nel rapporto tra l’Osservatore e la personalità. E una volta che l’avrete imparato, allora anche voi avrete diversi messaggeri e diverse discipline per continuare a perfezionarla. Così sia.Vi ho già detto che vi amo? Voglio che sappiate che vi amo enormemente e che vi ho sempre amati, e sempre vi amerò. Siete persone eccezionali, eccezionali per la vostra moralità di esseri giusti e meravigliosi, poiché osate vivere al di fuori dei confini del pensiero comune. Vi amo, mia meravigliosa gente, mio gruppo Primary. Facciamo in modo di non

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sprecare un solo momento in questo Ritiro. Non sprecatelo nell’area fumatori. Non sprecatelo nelle vostre automobili. Partecipare ad ogni momento, poiché questi tempi - in cui voi e io possiamo guardarci, come stasera - stanno volgendo alla fine. E gustatevi ogni momento perché ben presto, vi giuro, questo breve tempo che abbiamo dedicato alla nostra crescita interiore giungerà alla fine e voi sarete di nuovo scaraventati nel mondo del cinismo e del dubbio, delle sfide, e, naturalmente, della sopravvivenza. Esultiamo dunque del fatto di essere insieme, approfittiamo al massimo di ogni singolo istante, mettiamo da parte il dubbio, e facciamo in modo di essere liberi abbastanza da dimostrare che quella che è chiamata la nostra mancanza si è stemperata nel Dio interiore. Così sia.

Capitolo Nono

Bere del vino come un maestro

Dunque come vi è stato insegnato, in ogni istante esistono sempre molteplici potenziali, e se estendiamo al futuro il modo in cui vogliamo creare la nostra vita -quando siete maestri potete vedere tutti i potenziali - allora potete scegliere quello che volete percorrere, quello di cui volete fare esperienza. Ebbene, c’erano tante giornate che avevano a che fare con questa giornata che è ormai accaduta, e quella che ho scelto - che ècollegata a molti potenziali - è ciò che accadrà oggi. E io so esattamente come condurla. E naturalmente essa include il vino, e lo stiamo facendo. Come dovreste sapere, il vino non mi ha impedito di diventare grande e non impedirà nemmeno a voi di diventare grandi. Lo stiamo usando per far cadere il velo in modo da aprirvi alla conoscenza perché essa possa diventare predominante dietro la personalità, erodendo per così dire la personalità della limitazione. Oggi è questo che useremo.

E voglio che abbiate questo tipo di atteggiamento. So che ci sono alcuni di voi - tra cui mia figlia-che non amano il sapore del vino, ma come dico a lei, l’atteggiamento è tutto. E se stessimo facendo questo solo perché ci piace, sarebbe un’omissione nei confronti della verità che vi sto insegnando. Bevendo questo vino dobbiamo comprendere che è un elisir degli Dei, lo è. È un dono degli Dei. Dobbiamo berlo comprendendo che ne partecipiamo per alleviare il nostro fardello, e alleviare il nostro fardello significa deporre quella che è detta immagine in modo da poter acquisire conoscenza e procedere con essa.

L’atteggiamento è tutto. Non siamo qui per essere corpi migliori. Non siamo qui per essere papille gustative migliori. Non siamo qui per indossare vestiti bianchi che non ver-ranno macchiati col vino. Non siamo qui per nessuna di queste cose. E non siamo qui oggi per sbrigarci a concludere in modo che possiate sbrigarvi a concludere. Capite?Queste sono tutte argomentazioni della personalità. Siamo qui per far cadere il velo e far sì che questo giorno sembri eterno, e io so come farlo. Quindi vorrei appellarmi a voi che siete i miei maestri perché se l’atteggiamento è tutto - e se in passato vi siete avvicinati a questo vino con apprensione - c’è un grado di verità in questo, perché non tutto l’alcool è effet-tivamente accettabile per lo scopo che abbiamo qui. Se così fosse, gli Dei avrebbero portato quaggiù un liquore qualsiasi, e invece l’hanno lasciato alla natura, non è vero?

L’apprensione è una parte del passato ed è collegata con un atteggiamento. Oggi lasceremo cadere tutte quelle cose perché qui l’idea non è di trasformarci in una marmaglia che chiacchiera, sbava, è fuori controllo, vomita e via dicendo - questo l’abbiamo fatto nel primo Boktau. Ci stiamo evolvendo, perlomeno quelli di voi che sono rimasti con me per un po’ di tempo. Alcuni di voi non sono più stati qui dal vostro FoIIow-Up, per cui da voi ci

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aspettiamo una grande crescita in questa settimana e un grande cambiamento in quello che è chiamato il vostro atteggiamento.

Dunque vi supplico, in quanto vostro insegnante, di usare oggi il vino secondo le mie istruzioni. L’atteggiamento è tutto. Mantenete il vostro focus. Se vi distraete, farò in modo che ritorniate a quel punto di focalizzazione. E non preoccupatevi del tempo. Ben presto sparirà. Allora l’unico postumo di sbronza che avrete sarà la conoscenza. Abbiate fiducia nel vostro Dio. Io sono il suo portavoce finché non riuscirete ad arrivare lassù e comincerete ad avere in mano il controllo. Abbiate fiducia nel vostro Dio. Non bevete succo d’uva al mio cospetto pensando di saperne di più, perché non è vero.

Dunque senza ulteriore trambusto, incominciamo con la prima salutazione.Io parlo in quest’ora come ciò che è chiamato Ramtha l’Illuminato. Sono ciò che è detto

Signore del Vento. Sono ciò che viene chiamato il mio essere asceso. Sono più grande della mia umanità. Sono di fatto il Dio dei miei tempi. Vi parlo in quest’ora di ciò che sono.

Sono un servitore del Dio che è nel vostro essere. Sono colui che ama il Cristo, che è il Dio/essere umano realizzato. A questo fine, io dico in quest’ora - e ordino che diventi legge -che prontamente ciò che oggi viene insegnato, sia imparato ed assorbito da voi, e che le mie parole si manifestino immediatamente nella vostra vita, e che quella manifestazione rechi a voi la manifestazione della verità, affinché possiate vedere che ciò che oggi vi viene insegnato serve ad avvicinarvi a Dio, al dispiegamento della condizione di Cristo, che è Dio/uomo, Dio/donna realizzato, il Dio in forma umana. Ed oggi dico che tutto quello che viene insegnato sarà realizzato, e ciò che è realizzato vi libererà dalla vostra malattia, poiché io comando che così sia, distruggerà le vostre infermità, poiché io comando che così sia, e vi libererà dal vostro passato, poiché io comando che così sia, affinché possiate conoscere la vera gioia e invero la vera beatitudine del Dio che io sono e di fatto del Dio che voi siete, e che siamo i governatori del nuovo regno invece di essere i detentori di quello vecchio. Questo dico io, Ramtha l’Illuminato. E che possiate vivere ininterrottamente per duecento anni, e che possiamo ricordare in una grande riunione di celebrazione questa squisita giornata.

Dunque ecco a voiduecento anni

di vita senza la morte.Così sia.Alla vita!

Delizioso. Beviamone ancora un po’. Un altro bicchiere. E con questo brindisi voglio che proclamiate la vostra legge personale in quanto Osservatori, e non lo facciate con l’intento di impressionare il vostro vicino, ma con l’intento di essere l’Osservatore che proclama la legge in modo non emozionale e tuttavia con totale potere. Sono io che ve lo do. E così dico queste parole nell’impegno del mio Osservatore e bevo il vino degli Dei. Così sia. A duecento anni!

Ora voglio che riempiate il vostro bicchiere a metà. L’atteggiamento è tutto. Mettete quel bicchiere sul grande e meraviglioso settimo sigillo. E voglio che ripetiate questo, se sie-te sinceri. Voglio che diciate:

Io, l’Osservatore,accetto questa conoscenza

e apro la mia vitaalla riformazione,ai cambiamenti

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che questa conoscenza porteràimmediatamente.

Così sia.A duecento anni!

Sedetevi. Spezzate il pane e condividete il formaggio l’uno con l’altro, il cibo. Ora cominceremo.

Capitolo Decimo

L’iniziatonella battaglia campale

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Io sono un vecchio guerriero e posso dirvi che, sapete, dopo un po’ di tempo nella nostra marcia non tutti erano così ansiosi di precipitarsi allo scoperto ed estrarre la spada perché, dopo alcune battaglie, quella che diventa una limitazione cronica è l’apatia. E voi sapete che cos’è l’apatia? Sono quei vecchi soldati che se ne stanno là seduti e dicono di aver già fatto tutto. Sanno come sarà la battaglia. Lo sanno; possono predino. E tuttavia quando li richiamate alla superficie perché escano a cavalcare e a marciare, sono quelli che non si sentono tanto bene. Per sessantacinque anni ho visto questo. E non sono tanto ansiosi di uscire allo scoperto sui fronte perché dicono: «Ho fatto questo. Ho fatto la mia piccola parte nella mia libertà personale. Perché dovrei andare là a combattere?» E ciò che costoro stanno dicendo in realtà è: «Ho fatto alcune conquiste e sono sopravvissuto».

È come dire: «Sono andato nel Field(2) durante il Boktau e sono sopravvissuto, e penso di sapere di cosa si tratta». Bene, chiunque fosse maestro dei Field sorriderebbe semplicemente e si allontanerebbe per non mettere in imbarazzo la stupidità di un essere così sfrontato. Oppure solo perché uno è stato nel Tanlk alcune volte - e queste persone usano le mani e tutto il resto - sarebbe come se costui uscisse e dicesse: «So tutto del Tank. Non ho più bisogno di andarci». Ma noi sappiamo che è molto di più, che ogni volta che cambiamo soltanto un pochettino e andiamo nel Field, il Field cambia, e lo sappiamo bene ogni volta che affrontiamo il Tank. E chi di voi ha affrontato il Tank sa davvero bene che non è lo stesso Tank che ha fatto l’anno prima.Siete d’accordo?E non si tratta soltanto di onorare il genio dei miei Maestri Costruttori, sebbene a loro piacerebbe essere onorati per questo, e io li onoro per questo. Si tratta di un fenomeno grandioso che accade in quella geometria divina del labirinto che non ha nulla a che vedere con pannelli, bulloni, assi, fango e buchi nelle pareti. Il labirinto ha davvero una vita propria. E comprendendo questo sappiamo che persino i guerrieri dei tempi antichi che davvero combattevano quella che è chiamata battaglia corpo a corpo - si trovavano in una battaglia campale, questo è ciò che era - sappiamo che per loro averlo fatto una volta e ritirarsene dicendo: «Io so che cos’è - l’ho combattuta; posso parlarne anticipatamente» - è davvero sciocco. E la natura direbbe che siete sciocchi perché noi evolviamo e cambiamo, e non può che esserlo anche per quella che viene chiamata la disciplina nella scuola.

Questo dunque mi riporta a voi. Siete venuti e avete imparato tutta la meravigliosa scienza che stiamo imparando oggi. E. la ragione per cui vi voglio qui oggi è che - sebbene abbiate visto quello che il gruppo avanzato non ha ancora visto - ora potete sempre perfe-zionarlo perché state ritornando dall’esperienza alla riflessione sulla conoscenza. Lo stanno vedendo, alcuni di loro, per la prima volta. E potete dire molto bene quale sarà l’impatto su di loro. Ma voi avete già ottenuto l’esperienza, mentre loro devono ancora farla, sulla base di questa conoscenza.

Voglio che sappiate che siete più grandi degli antichi guerrieri dell’antichità che pote-vano mettersi a sedere e dire: «So tutto». Ho grandi studenti in questa scuola che sono così pigri, e trovano la scusa di sapere che cos’è il Field, e sanno che cos’è il labirinto e cos’è la Lista. Sono così arroganti - così arroganti -nelle loro predizioni che sono stupidi. È imba-razzante. Guardate, non conoscerete mai la battaglia finché non avrete vissuto per essa per sessantacinque anni. Dunque ciò significa che non conoscerete il Field nemmeno dopo ses-santacinque anni. Quindi, con voi, io oggi commemoro. E dedico il resto di quest’evento a voi che avete avuto il coraggio di mettere da parte la vostra umanità, di mettere da parte la vostra arroganza e le vostre scuse e di venire a lavorare. Ve lo meritate. Così sia.

Naturalmente possiamo già prevedere il punto di vista dello scettico che dirà: «Beh, stare semplicemente qui per un po’ di giorni in più effettivamente non è niente. Voglio dire, avrei potuto farlo. Avrei potuto farlo, ma sapevo già di cosa si trattava». Sapete, questi, quando la marcia procede, sono coloro sulle cui ciglia si posa la polvere color zafferano. Noi

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siamo già andati oltre la collina e loro sono ancora là seduti a dire: «Oh, so quello che incontreranno più avanti».Alcuni potrebbero obiettare che questo non c entra con la battaglia campale. Ma, sapete, in un certo qual modo c’entra, e forse c’entra più che mai, perché in effetti io vi sto chiedendo di combattere e di conquistare il vostro corpo, il vostro corpo emozionale, la vostra vita. E qual è la differenza rispetto all’andare incontro a un nemico in battaglia? Sapete, quando la grande Bel Shanai mi diede la spada sulla montagna quando avevo quattordici anni - mi diede una spada per attaccare il Dio Sconosciuto - fu il messaggio ad essere un mistero: vai e conquista te stesso. Che cosa volevano che facessi, che girassi la spada e mi tagliassi la testa? A quattordici anni si ha una visione distorta della realtà. Non importa che cosa pensino gli adolescenti in questo pubblico, è distorta. Quando siamo più vecchi e più saggi, possiamo dirlo.Ebbene, io volevo lottare con Dio. Dio mi ha inviato una donna che mi ha dato una spada e ha detto: «Conquista te stesso». Bene, la spada era molto tangibile. Quella che è chiamata la mia spada, splendida com’era, era una spada sacra. Ma era chiaro che quei due fili erano così affilati che avrebbero potuto tagliare le gambe che sporgevano sotto un cavallo da guerra. Quindi si trattava di conquistare me stesso con una spada che ovviamente era destinata a qualcos’altro. Bene, ora incominciamo a capire che quel qualcos’altro era il fatto che nella nostra realtà ci sono gli specchi del nostro sé personale perché altrimenti, se non fossero noi stessi, essi non si troverebbero ora nella nostra realtà, non vi pare?Chi sarebbe dunque sopravvissuto nel creatore e nella sua realtà, quando si sapeva fin dal principio che tutte le persone presenti nella mia vita erano anche creatori nella realtà, e che i creatori si sarebbero scontrati l’uno contro l’altro? E chi avrebbe vinto? Colui che non era il loro corpo. E Dio si sarebbe schierato a fianco di quella forza e avrebbe reciso la testa proprio del corpo che essa abitava. E voi potreste dire, beh, questo non ha niente a che fare con tutto questo, invece, sì, ha a che fare con questo, perché è più facile andare in battaglia e uccidere qualcun altro di quanto lo sia uccidere se stessi. Giusto? Potremmo ridurre in cenere una persona egoistica, che si fa piccola per la paura, e deliziarci nel farlo. Potevamo farlo ai miei tempi, e potremmo farlo a qualcun altro perché siamo ancora confusi con il concetto che ciò che è fuori di noi non è noi, ma in realtà lo è.

Allora cosa succede passando dalla battaglia campale alla via del maestro? È la stessa cosa a parte il fatto che è un po’ più pulita. Questo non vuoi dire che sia meno pericolosa, nè che sia meno stressante. Un attacco della vostra spada in un colpo analogico e le vostre preoccupazioni con quella persona sono finite, e affrontate la prossima. Capite?

Rispetto a quello che è chiamato ego alterato, corpo emozionale, ora non è così chiaro, vero? Non è così chiaro. Ma nei fatti il corpo emozionale ha nelle sue vicinanze - nella sua orbita - delle persone che 50fl0 esattamente pari a ciò che esso è, perché altrimenti esso non continuerebbe ad agire nel corpo. C’è una connessione magnetica. Ecco perché diciamo che ciò

che siamo consiste nel fatto che creiamo la realtà, e persone, luoghi, cose, tempi ed eventi della nostra vita rappresentano il nostro corpo emozionale.Come prendere allora quella che è chiamata spada per sconfiggere e conquistare noi stessi in questo nuovo messaggio? Bene, è quello che vi ho sempre detto: per prima cosa dovete rivolgerla verso voi stessi. Quello è il nemico. Quell’emozione è il mio nemico, che sia ipocrisia, o furto, menzogna, imbroglio, o insicurezza, diplomazia, senso di colpa, bisogno di essere desiderati - tutte cose che possono rientrare, come imparerete in questa settimana, nel concetto di insicurezza - e c’è tutto un gruppo di persone che inseriamo nella nostra vita per-ché alimentino tutto questo. Innanzitutto dobbiamo eliminarle perché, facendolo, affrontiamo la parte emozionale del nostro corpo. E, ricordate, noi non siamo il nostro corpo. Esso è un abito. E questo corpo come abito è stato creato specificamente per svolgere il compito di un Dio che lo abita attraverso la realtà.

Noi raccogliamo su noi stessi i cosiddetti parassiti del nostro ambiente. Per prima cosa dobbiamo togliere il parassita. Che cosa accadrà dopo averlo fatto? Avremo una piaga sul

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nostro corpo, un gonfiore. E si aprirà e ne uscirà il pus, il drenaggio della corruzione della piaga stessa. Ed è facile far rientrare in noi il parassita che consumerà la corruzione, e risuc-chierà via da noi il veleno. Ma che cos e mai togliere il parassita e lasciare che la corruzione si apra e fuoriesca, dal momento che subito dopo avviene la guarigione? Infatti la fuoriuscita della corruzione è la guarigione stessa.

Che differenza c’è dunque nel prendere le distanze dalla nostra vita che prima si svolgeva da esseri umani? Affrontiamo il problema, e il problema siete voi, così ecco, siete fuori da qui. Il corpo dice - funziona; lo so - quindi dice: «Povero me! Come hai potuto far questo? Sto così male». Bene, poi proviamo un senso di colpa e di vergogna: «Come hai osato! Sono stato impulsivo». E guardate le conseguenze di tutto ciò. Il corpo è in una tempesta emozionale e voi dovete sedervi là e affrontarla, come la vedova o il vedovo che piange. Facciamolo pure anche qui.

Chi è dunque la vedova o il vedovo della nostra conquista? Il nostro corpo emozionale. Così dobbiamo sederci là ed essere i conquistatori e dire: «Soffri. Soffri pure». È quello che dovete fare. «Puoi soffrire, ma non riceverai alcun tipo di sollievo». E vi posso dire che la più grande cura che ci sottrae alla parte mondana della nostra vita è la noia. E vi dico che questo corpo emozionale è molto astuto. Se non riceve alcuno stimolo, si annoierà, e guarirà; e quella piaga guarirà. Lo so. Quindi ciò che è difficile riguardo alla marcia del mae-stro è che dobbiamo separare il nostro passato da noi, e questo riguarda le persone, i luoghi, le cose, i tempi e gli eventi. E la marcia successiva è più difficile che mai perché è la conquista emozionale che dobbiamo affrontare. Ma soltanto quando questo Dio avrà stabilito il controllo sulla sua armata saremo in grado di andare a Shambala. Non prima.

Dunque dopo aver detto questo in uno stato molto allegro, saggio e onnisciente, che cos’ha a che fare questo con i vostri bracciali gialli?(3) Beh, non vuol dire che tutti voi che siete venuti qui e vi siete fermati l’abbiate fatto, perché avete incontrato gli stessi problemi che sto affrontando qui. Ma perlomeno avete partecipato alla marcia e c’eravate, siete stati in battaglia, siete stati feriti, vi siete alzati — vi siete alzati o vi siete sdraiati - e avete gridato:

«Sono ferito! ». Questo è esattamente ciò che è accaduto. Ma perlomeno c’eravate.Così con ciò vi giuro che dedico quest’evento obbligatorio a voi — a voi. E, sapete, chiunque altro sia seduto qui — e consideriamo questo in modo onorevole - ci sono delle persone qui, persino degli esseri molto rispettati all’interno del vostro stesso gruppo, che in realtà sono qui perché pensano di dover essere qui; devono esserci. E c’è un atteggiamento che dice e suggerisce a chi è saggio che chi non è qui avrà la sensazione che sta perdendo qualcosa. Ma per tutto il tempo in cui sono qui, essi continuano a pensare che stanno perdendo qualcosa. È una splendida giornata di sole. Ed è il giorno in cui vi faccio stare dentro. Che tentazione!

E ci sono in questo pubblico quelli di voi che avrebbero voluto non essere qui oggi, ma essere all’aperto perché c’è il sole. È di questo che sto parlando, delle persone che sono qui, ma non per motivi sinceri. E man mano procediamo, e diventa sempre più difficile conquistare quest’immagine cd essere liberi nella gloria di Dio, essi abbandoneranno. E ripiegheranno sempre in un altro gruppo e forse nel gruppo successivo il tempo sarà così orribile che loro preferiranno star dentro invece che fuori. Giusto, Master Brett, Master Araxis? Eccellente.

Così ci sono delle persone che pensano di dover essere qui e, sapete, sono le stesse che dicono: «Io so già di che cosa si tratta». Ora se c’è stata un’ipocrisia diplomatica nella personalità, è del tutto evidente perché se la personalità fosse il vero maestro del Field e del Tank e del focus, non direbbero mai questo. Direbbero soltanto: «Ho trovato la porta per l’eternità e per una nuova realtà, e voglio essere qui perché ora so che ho ripulito a fondo il mio passato. Le piaghe sono guarite sul mio corpo. Porto le ferite della mia vittoria, e sono davvero ansioso di vedere ciò che sta oltre l’orizzonte».

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Quindi tra voi ci sono questi atteggiamenti. Io li ho avuti durante la mia vita. Voi li avrete nel vostro gruppo. E la saggezza vi insegnerà naturalmente. Questi dunque sono i tipi di persone che incominciate ad eliminare dalla vostra vita. Sapete perché? Perché, per poterli incontrare sul loro livello, dovete essere d’accordo con loro. Sapete, voi vi alzate e combat-tete e se ottenete questa vittoria, l’unica cosa su cui potete essere d’accordo è che avete agito correttamente. Ma non venite a dirmi che questa vittoria riguarda tutte le vittorie del futuro perché non è esatto, poiché alla prossima battaglia, potreste essere uno di quelli i cui pezzi vengono raccolti e bruciati sulla pira di un funerale di massa. Quindi non ditelo, perché non è corretto ed è sciocco da parte vostra farlo.Questo lavoro è più duro di quanto lo sia mai stata qualunque marcia perché è intimo e personale. Il nemico in battaglia era impersonale. E tutto quello che dovevamo combattere allora era il nostro senso di coraggio e di fiducia. Ma quando si tratta della vostra personalità, quando si tratta del corpo stesso che indossate -quando sono gli stessi peptidi biologici, gli ormoni, i succhi del cervello, l’alchimia del corpo - quando questo è così vicino a casa, diventiamo ciechi perché non sappiamo come distinguere il sé dal corpo. E guardiamo quella parete; e non siamo davvero certi del nostro territorio.

E non siamo certi del nemico perché il nemico in qualunque istante potrebbe essere la stessa personalità su cui ci basiamo per creare i giudizi. E, sapete, essa è abile, ma l’unica cosa che non farà mai - non lo farà mai - sarà che non vi permetterà mai di distruggerla. Intavolerà trattative. Questo è il motivo per cui l’immagine è un diplomatico, un abile diplomatico. Sa come risolvere un conflitto senza rinunciare a nulla. E se parliamo di un diplomatico, parliamo di un diplomatico che non viene da Dio, ma dallo stesso corpo emozionale. Risolverà sempre i conflitti a suo favore - sempre.Quindi voi siete insicuri sul modo in cui state affrontando tutto questo. Lo sto affrontando dal mio corpo emozionale o lo sto affrontando dal mio Dio? Questo dunque è il problema. Ed è il motivo per cui questa battaglia è così accesa e gli incidenti così grandi, che coloro che ne escono vittoriosi possono essere chiamati leggende e sono riveriti come leggende da chi ha preso parte alla battaglia. Costoro possono dire, mio Dio, non sono mai riuscito a diventare un maestro perché non sono mai riuscito a rinunciare al mio corpo emozionale. Non sono riuscito a rinunciare al mio corpo. Non sono riuscito a rinunciare alla mia immagine. Non sono riuscito a rinunciare al mio passato. Non sono riuscito a rinunciare a tenermi egoisticamente aggrappato alla mia sofferenza ed essa si è aperta un varco fino al presente. Non sono ri-uscito a rinunciarvi perché, mio Dio, chi sarei io? Sarebbe come lasciar cadere il mio scudo, la mia ascia da battaglia, la mia spada lunga, la mia spada corta, scendere dal mio cavallo e dirgli di andarsene via e poi semplicemente affrontare nudo il nemico. Per cosa al mondo potrei fare questo? Non posso farlo. Non posso neanche funzionare nella vita in questo modo, perché sarebbe come dire che all’improvviso ho un’amnesia. Esattamente. Esattamente.

Questo dunque è il motivo per cui ci sono dei livelli in questa scuola. E in tutte le Antiche

Scuole di Saggezza, ci sono sempre state le persone eccezionali che escono da tutto questo, perché anche il più piccolo tra di voi strilla: «Io ho fatto questo». Sapete, persino compiere la battaglia suprema diventa un credito per creare una vita migliore per voi stessi, ma migliore per voi stessi significa migliore per chi? Per la convalida del vostro corpo emozionale, della vostra immagine, del vostro corpo? Otterrete una vita più confortevole. La otterrete.

E, sapete, può darsi che ci vogliano ancora mille altre vite prima che questi ritornino e dicano: «Bene, ho avuto la più splendida donna del mondo per diverse volte. Sono stato l’uomo più bello del mondo per diverse volte. Sono stato l’uomo più ricco. Sono stata la donna più ricca. Ho avuto la libertà. Sono stato il più libero di tutti». Va bene, ma ora non vuoi fare il passo successivo? Vedete, può darsi che ci vogliano mille vite. Ci sono persone in questa scuola per le quali ci vuole molto prima che ritornino e lo capiscano - poiché non

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hanno finito con tutto questo - è troppo piacevole. Sapete, fa star troppo bene.E naturalmente come vi diranno le persone più vecchie del pubblico, se vi alzate e

parlate con chiunque di loro - sono gli anziani - non guardate mai una donna anziana pensando che non sia stata bella, perché lo è stata. E non guardate un vecchio in questo pubblico - i cui capelli sono come la neve sulla grande montagna, la cui barba è dello stesso colore, ed è un po’ curvo per l’età, col viso spruzzato dalla stanchezza e dal peso della fatica della vita -non pensate mai che non sia stato un uomo giovane e virile che pensava che avrebbe conquistato il mondo.

Guardate questi anziani nel pubblico, sono giunti alla fine della loro vita e dicono:«Sono stato bello e avvenente, sono stato ricco e virile - ho avuto così tante donne» o le don-ne possono dire: «Ho avuto un uomo proprio come lo volevo perché ero giovane e bella» -pensate forse che questo li conforti nella loro vecchiaia? Tutti loro diranno: «Nella mia vita ero pronto per qualcos’altro». E questo significa che hanno oltrepassato la gioventù e si vol-tano a guardarla chiedendosi a che cosa è servita. E nessuno di loro vi dirà mai: «Vorrei es-sere lo stesso che ero allora». Ciò che vi diranno e: «Vorrei aver saputo a vent’anni quello che so oggi». Giusto?

E cosa rappresentano costoro nella psiche? La saggezza. Sono i saggi che dicono: «Se avessi saputo questo a vent’anni, non sarei mai invecchiato. Non avrei mai avuto bisogno di temere la morte, non avrei mai perso la mia bellezza, e avrei potuto incorporare nella mia vitalità la saggezza che conosco oggi. E sapendo questo, ora non dovrei più invecchiare di un solo giorno, non dovrei mai ammalarmi, avrei posseduto ogni cosa come saggezza e sarei stato il rossore della primavera». Questo è l’ideale. State ascoltando? Dovreste farlo, perché se non lo fate sarete uno di loro uno di questi giorni. Sì, lo sarete. Il cimitero lo conferma. Nel cimitero non c’è una sola persona che non abbia pensato come voi nella vostra arroganza. Non una. Non una.

Quindi questa battaglia - questa battaglia - è dura perché combattete la gioventù, gli ormoni, i peptidi, la consapevolezza corpo/mente, e il vostro tempo si consuma ogni giorno che passa. Ogni giorno vedete una nuova ruga, se guardate davvero da vicino, da qualche parte sul vostro corpo. Si sta consumando. Questi sono i segni del tempo. Dunque la battaglia in questa scuola serve a suggerire che sebbene qui abbiamo un gruppo avanzato, ciò non significa che ogni persona in questo gruppo sia qui per la retta intenzione del gruppo stesso. Sono qui per aggiungere un po’ di spiritualismo al processo causa/effetto della loro consapevolezza corpo/mente. Io lo so, e se siete più vecchi e più saggi, anche voi lo sapete.

Quindi che cosa volete essere? Volete essere questo? Ebbene, forse alla fine di questo grande evento - che è dedicato alle persone che stanno in piedi davanti a voi - arriverete alla stessa conclusione a cui sono arrivati loro. Il corpo fornisce un grande motivo di discussione. Persone, luoghi, cose, tempi ed eventi sosterranno sempre le loro limitazioni rispetto a ciò che percepiscono come sé. E alla fine di quest’evento, nella vostra vita apparirà un nuovo essere che non sarà nessuna di queste cose. Allora sveliamo il più grande mistero che sia mai esistito - l’Osservatore - e incomincia a distinguere l’Osservatore dal corpo e adefinire nell’Osservatore una nuova condizione del sentimento e un potere nuovo. Ed è ciò che le persone col bracciale giallo sono state fin dall’inizio della vostra riunione.

E forse alla fine di quest’evento, può darsi che desideriate fermarvi più a lungo e dicia-te: «Ho sfiorato lo straordinario dentro di me, e lo straordinario era una cosa così esclusiva che era quasi come se non fosse me e il potere era assoluto - assoluto». Allora direte a voi stes-si: «Oserò adesso muovere guerra alla mia consapevolezza corpo/mente e alla mia personalità per seguire questo, oppure starò ad ascoltare chi parla della giornata di sole, del tempo caldo e della primavera, dicendo che potrò farlo un’altra volta?».

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Capitolo Undicesimo

Entrare nel luogo

che non conosce parolaQuesti insegnamenti che inizierete ad imparare oggi affronteranno quello che è

chiamato il corpo emozionale e il modo in cui esso funziona. Voglio dire, stiamo parlando della fisicità del sé piuttosto che del sé eterno. E questa conoscenza vi metterà in grado nel corso della settimana di iniziare gradualmente a distinguere tra Punto Zero e consapevolezza secondaria, e inizierete ad avere una netta linea di demarcazione tra le due e a far esperienza di entrambe.

E alla fine di quest’evento, poiché questo èl’anno - l’anno che ho profetizzato vent’anni fa -questo è l’anno in cui la Grande Opera giunge ad una proporzione magnetica, il che significa che abbiamo costruito conoscenza, disciplina, conoscenza, disciplina, esperienza. Questo èl’anno in cui se riuscirete a definire quello che non è mai stato insegnato a parole, ma ha potuto essere insegnato soltanto in relazione a quel cerchio, questo allora sarà l’anno in cui inizierete a entrare nel cerchio senza parole ma con molta conoscenza ed intento. E se riuscite ad entrare nel cerchio e a risolvere il mistero del vero sé, quello sarà il vero sé che noi come gli antichi maestri abbiamo incorporato nella nostra vita per far nascere il nuovo regno nella nostra vita.

Quando riuscirete a vivere come Osservatore, manifesterete l’oro nelle vostre mani direttamente. Manifesterete il più fantastico dei sogni senza mai passare attraverso il corpo emozionale degli adattamenti. Allora l’esperienza di quei sogni sarà la leggerezza e la gioia, e capirete perché Dio ha un corpo. E ne farete esperienza al livello della sensualità. E se lo farete quest’anno, avrete trovato il santo dei santi, la sacra chiave per diventare un maestro e un Cristo.

Due settimane e oltre non sembrano molto tempo, ma nella vita di una persona che è sempre ansiosa di balzare fuori dal letto per vivere la stessa vecchia vita, è molto. Ma il sacrificio che avete fatto venendo qui e applicando senza alcuna istruzione ciò che vi ho insegnato parla della grandezza che è in voi. E vi giuro, se non perdete lo slancio, verrà un

giorno in cui la battaglia sarà finita, e uscirete in quel Field il giorno in cui meno ve lo aspettate, e andrete direttamente là dov’è la vostra carta, dove sono tutte le vostre carte. E

incomincerete a ridere con una tale gioia che se vi mettessi nel Tank andreste direttamente al Vuoto perché avete trovato il luogo senza parole.

E ciò che è appendice è caduto, e la piaga sta colando, ed ora c’è una crosta, e sta guarendo. E siete puliti, e sapete che l’avete ripulita e lavorata, e avete padroneggiato persone, luoghi, cose, tempi ed eventi. E vi trovate nell’avventura più grande che avreste mai potuto immaginare, perciò la vostra vita non può terminare a sessanta, settanta o ottant’anni; poiché una tale avventura richiederà perlomeno all’assalto duecento anni. Così vi onoro. Oggi raffinerete ciò che avete imparato dalle esperienze che avete applicato in quanto Osservatore, e ritornerete a dargli un’altra occhiata. E crescerete e capirete tanto di più perché, ricordate, la conoscenza che viene presentata oggi è presentata in modo elementare. Anche se sarà presentata dai medici del pubblico, sarà elementare e da quella, tutti i potenziali scaturiranno. Così sia. Vi amo.

Facciamo un brindisi? Facciamo dunque questo brindisi dedicandolo a chi di voi è sin-ceramente alla conquista.

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Accetto la spadae accetto

l’avventura.Così sia.

Note1• È importante partecipare ed esprimere in parole l’insegnamento anche se siete da soli.

Questo processo assicura che la conoscenza venga registrata nella memoria a lungo termine.

2. Fieldwork

3. I “bracciali gialli” sono il gruppo di persone che praticavano le discipline già prima che arrivasse il gruppo Primary.

IndiceIntroduzioneCapitolo PrimoIl vero studente della Grande OperaCapitolo SecondoSoltanto l’Osservatore conosce la stradaCapitolo TerzoLa biologia della personalitàCapitolo QuartoLa vera natura delle voci nella nostra testa Capitolo QuintoGli insegnamenti di Yeshua ben JosephCapitolo Sesto

Il nostro genitore divino, il Punto Zero

Capitolo Settimo

Il culmine della Grande OperaCapitolo OttavoVivere come personalità o come Osservatore

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Capitolo Nono

Bere del vino come un maestro

Capitolo Decima

L’iniziato nella battaglia campale

Capitolo Undicesimo

Entrare nel luogo che non conosce parola

Note