Rallegriamoci ed Esultiamo - Italia · 2013-12-05 · Si sono messi in viaggio non solo perché...

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Rallegriamoci ed Esultiamo Perché l’amore è venuto per Noi

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Rallegriamoci ed Esultiamo

Perché l’amore è venuto per Noi

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Ce lo ricorda il saggio proverbio: solo chi cerca, trova.

I Magi incontrano Gesù come Salvatore perché si sono incamminati decisamente

verso di Lui. Si sono messi in viaggio perché cercavano Chi potesse rendere

piena, equilibrata, lieta e carica di speranza la loro vita.

Si sono messi in viaggio non solo perché desideravano in modo astratto l’incontro

con “qualcosa” che desse senso alla loro vita. Sono usciti dai loro paesi perché

credevano nell’esistenza del Salvatore: il significato, la pienezza, il centro del

cosmo, il compimento di tutta la storia dell’umanità, di ogni cultura, e di ogni

epoca … Erano certi di incontrare la Via, la Verità e la Vita.

Il Natale esige che ci mettiamo in movimento con semplicità del cuore, in modo

sincero, per incontrare la Speranza che non delude.

Ma occorre la guida di una stella.

È astratto desiderio voler raggiungere un luogo senza seguire una luce. Così

recita la liturgia del giorno dell’Epifania:«O Dio, che in questo giorno, con la

guida della stella, ha rivelato alle genti il tuo unico Figlio …». La stella

guida, indica la strada, conduce a Gesù. Il messaggio per noi è chiaro: è del

tutto inefficace voler incontrare Gesù e non seguire la Chiesa. Papa Polo VI,

parlando della Chiesa, si esprimeva in questi termini: «Qui Cristo mi ha atteso

e mi ha amato; qui io l’ho incontrato; qui io appartengo al Suo Corpo mistico;

qui io sono nella sua unità».

La Chiesa, infatti, è un problema pertinente alla domanda: come l’uomo di oggi

può incontrare Gesù e mettersi in rapporto con Lui?

Il Natale, allora, non è semplicemente il ricordo di un evento che si è realizzato

duemila anni fa: è piuttosto riconoscere la necessità di incontrare oggi Gesù come

Salvatore e redentore e vivere questo incontro vitale nella Chiesa.

Solo in questo modo potrà realizzarsi in noi e attorno a noi, la pace promessa

agli uomini di buona volontà.

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Parole del Vescovo: Vegliare stimola con forza la nostra mente che, talvolta, è ottusa dal benessere, ovvero

dalle ansie per il futuro, come pure dalle banalità, superficialità, ovvietà e monotonia (Mons. Vincenzo

Bertolone, Lett. Avvento 2013)

Parola di Dio: Is 2,1-5; Sal 121; Rm 13,11-14a; Mt 24,37-44

Cari ragazzi iniziamo da qui il nostro cammino verso il Natale giorno del Signore e tempo

in cui noi ricordiamo la sua venuta in mezzo a noi. Il Tempo di Avvento ci aiuta a

preparaci bene, per essere sempre di più conformi a Cristo. Ci accompagna il Vangelo di

Matteo, che ci fa capire che Gesù parla per ognuno di noi, per le nostre famiglie e per tutto

il mondo. Gesù si presenta come Maestro: spiega, racconta, rassicura ma anche esorta:

“Vegliate… state pronti”. Siamo in un momento in cui la mentalità comune tende a

valorizzare quello che è esteriore e a non scendere in profondità per leggere i segni di ciò

che avviene, per accorgerci della presenza di Gesù in quello che accade intorno a noi. La

sicurezza della vita non sta in quello che abbiamo e allora chiediamoci come noi

attendiamo il Signore. Ci accorgiamo allora che la nostra vita riacquista significato in

ragione della Sua venuta, che non è solo una venuta storica. Noi attendiamo il suo ritorno,

oggi, a casa nostra, nelle pieghe del lavoro che va male, o che non c’è, nelle vicende del

mondo, in tutte le famiglie. Gesù ci ricorda che la sua venuta è l’unica ad offrire

significato e a dare un senso alla nostra vita di ogni giorno. Allora è il momento di

svegliarci dal sonno per essere pronti ad accogliere Gesù nelle situazioni quotidiane. Lui

viene, sta a noi vigilare per incontrarlo e non lasciarci portare via il tesoro che abbiamo nel cuore.

1. Come attendiamo la venuta di Gesù nella nostra famiglia?

2. Ci aiutiamo, genitori e figli, ad essere custodi dei doni che Dio ci

dà ogni giorno?

I pastori hanno un significato simbolico. La loro funzione è un esercizio

costante di vigilanza, rappresentano il simbolo della veglia. Il pastore,

essendo un nomade, rappresenta l’anima che nel mondo è passeggera e

raffigura perciò l’anima saggia i cui atti sono ispirati dalla visione

interiore e dalla contemplazione.

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Dal Vangelo secondo Matteo

(24,42-44) Vegliate dunque, perché non sapete in

quale giorno il Si-gnore vostro verrà.

Cercate di capire questo: se il padro-ne

di casa sapesse a quale ora della notte

viene il ladro, veglierebbe e non si

lasce-rebbe scassinare la casa. Perciò

anche voi tenetevi pronti perché,

nell'ora che non immaginate, viene il

Figlio dell'uomo.

Rifletto …. Il Vangelo di questa domenica

mi invita ad essere vigile

nell'attesa della venuta del

Signore; deve essere una

attesa gioiosa ma attenta.

Sull'esempio dei Pastori che

hanno vigilato sul piccolo Gesù

e sono stati attenti ai suoi

bisogni e alle sue necessità,

portando i loro doni, così anche

io voglio impegnarmi ed essere

pronto a comprendere come

mettermi al servizio degli altri

nelle piccole cose, nei piccoli

gesti quotidiani.

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1. Inizia oggi.

2. Cosa vuol dire “Avvento”.

3. Colui che verrà in un giorno che non sappiamo.

4. Molta pioggia che inghiotte tutto.

5. Coloro a cui Gesù parla.

6. La nave costruita da Noé.

7. Momento in cui viene il ladro.

8. Colui che ha costruito l’arca.

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Cantare al Signore un canto nuovo, perché

ha compiuto meraviglie. Acclami il Signore

tutta la terra, gridate esultate, cantate

inni. (Salmo 58)

Gesù sei venuto. Sei

qui con noi, e noi ti

adoriamo, ti

contempliamo e ti

amiamo. Si, Gesù,

oggi voglio

mettermi in

ginocchio davanti a

te nel presepe per

dirti, nel silenzio e

nello stupore della

grotta di

Betlemme: Grazie

Gesù ti voglio bene.

Signore vorrei pregarti perché ….

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Parole del Vescovo: Maria modello di docilità e obbedienza alla Parola di Dio, da Lei impariamo a crescere

nell’interiorizzazione della fede facendo esperienza di Dio soprattutto nella preghiera (Cfr. Mons. Vincenzo

Bertolone Lett. ai fedeli Maggio 2013)

Parola di Dio: Gen 3,9-15.20; Sal 97; Rm 15,4-9, Lc 1,26-38

La festa dell’Immacolata vissuta nell’Avvento ci fa capire come accogliere Gesù che cambia la nostra vita. È fermarci a guardare Maria che, visitata dall’Angelo, si prepara a dire quel suo “sì” che ha permesso a Dio, nella persona di Suo Figlio, di entrare nella storia umana per cambiarla totalmente. Dio si fa uomo nella semplicità di una casa qualunque, resa grande e bella perché scelta da Dio. Il suo “sì”, l’”eccomi” che rende Maria totalmente nuova, ci fa guardare al futuro con gioia e speranza. Dobbiamo rallegrarci per quanto avvenuto per mezzo suo, perché la nostra vita è cambiata, si è fatta nuova. Questo è il Natale: Dio che si fa storia tra di noi, che irrompe nel tempo, ma chiede il permesso, sta alla porta e bussa, attende una risposta come dono. Anche noi, come Maria, dobbiamo lasciare entrare il Signore, dire ogni giorno il nostro “eccomi”, che significa non dimenticarci di chi soffre, di chi ha bisogno di una parola, di amicizia, di una telefonata, di una attenzione, di una preghiera. Come Maria dobbiamo essere custodi della Parola di Dio e di ogni fratello. 1. Quali sono i miei “eccomi” nella vita di ogni giorno? 2. Riesco ad essere custode dei doni di Dio?

Immacolata: Maria è la donna concepita senza il peccato originario. Ella è

per noi modello di vera obbedienza e santità.

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Rifletto …

Il Vangelo di questa domenica mi

presenta lo slancio fiducioso di Maria

verso la Parola di Dio, il suo "eccomi"

che ha cambiato la storia e ha

permesso la mia salvezza.

Sull'esempio di Maria, che dopo

l’annuncio dell’angelo si è fidata

completamente dell'amore di Dio ed

ha saputo compiere un gesto di vera

obbedienza, divenendo modello per la

nostra vita, così anche io voglio sof-

fermarmi a vincere qualche mia

piccola paura, qualche mio no, fi-

dandomi dell'amore di Dio.

Dal Vangelo secon-do Luca (1,26-38) Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto tur-bata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato gra-zia presso Dio. Ed ecco, conce-pirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà gran-de e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo pa-dre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria dis-se all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uo-mo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepi-to anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossi-bile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: av-venga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.

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1. La mamma di Gesù.

2. Gabriele ne è uno.

3. Il periodo in cui ci troviamo.

4. Lo sposo di Maria.

5. Il 25 Dicembre è ...

6. L’evangelista di oggi.

7. Oggi festeggiamo ...

8. Chi va da Maria ?

9. La città dove si trova Maria.

10. Il mese in cui ci troviamo.

11. Dopo le letture c’è ...

12. Gesù è il nostro ...

13. Una parente di Maria.

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Signore vorrei pregarti perché …

Maria tu che hai

creduto all’angelo,

rendimi forte nella

fede, e aiutami ad

amare il tuo Gesù.

Proteggi in

particolare i miei

genitori che mi

hanno dato la vita e

che mi

custodiscono con

amore

Ave Maria,

piena di Grazia,

il Signore e con te. Benedetta tu fra le donne e benedetto

il frutto del tuo seno. (Antifona del Magnificat)

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Parole del Vescovo: È soltanto contemplando la creazione come

riflesso del Creatore, l’uomo può attribuirsi il diritto-dovere di tessere

rapporti interpersonali e specifici, nonché custodire la natura , ovvero l’ecosistema, luogo

ove nasce e si sviluppa la vita che, a sua volta dovrebbe essere tutelata e salvaguardata

in tutti i sensi, in tutte le specie vegetali, animali e umane; ma soprattutto, salvaguardata

curata e gestita amorevolmente in tutti i gradi e fasi della vita umana, dal concepimento

alla morte naturale, nel pieno rispetto della dignità umana, perché la vita è il primo e

fondamentale bene per l’uomo (Mons. Vincenzo Bertolone, Intervento Convegno Etica della Vita ed

Ecologica Istituto Teologico Calabro S. Pio X, Catanzaro 2 Maggio 2012).

Parola di Dio: Is 35,1-6a.8a.10; Sal 145; Gc 5,7-10; Mt 11,2-11

Giovanni è uno che sta pagando per quanto ha denunciato durante la sua predicazione. La fedeltà a Dio è un carcere, dove sente che la sua fede è messa alla prova, è sacrificio e sofferenza che interroga la vita, se stesso e Gesù. Il Battista ha annunciato un Messia e ora interroga Gesù. Ci sembra che il Vangelo di oggi ci inviti a essere dei cristiani che si interrogano su Dio e su come Dio interviene nella nostra storia. La risposta che arriva dal carcere da parte di Gesù è profetica e illuminante. Dio dona… ciò che ci serve, interviene in tutte le situazioni. Le Parole di Gesù a Giovanni ci aprono a una nuova visione della vita, ci prospettano un programma ben definito: essere custodi di chi ci sta vicino, dei poveri, dei sofferenti, degli emarginati, degli ultimi, custodi dei doni di Dio, come il suo creato. Nel prepararci a questo Natale degli uomini, cerchiamo di cambiare il nostro cuore per essere sempre più disponibili verso tutti ed accorgerci di quanti intorno a noi si aspettano qualcosa. 1. Siamo cristiani che si interrogano o che preferiscono vivere tranquilli? 2. Quanto ci sentiamo custodi di tutti?

L’asino e il bue: Anche gli animali fanno parte della creazione,

dunque l’importanza della custodia del creato.

L’angelo: custode della nostra vita.

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Dal Vangelo secondo Matteo (11,2-5)

Giovanni, che era in carcere, avendo

sentito parlare delle o-pere del Cristo, per

mezzo dei suoi discepoli mandò a dirgli:

«Sei tu colui che deve venire o dobbiamo

aspettare un altro?». Gesù rispose loro:

«Andate e riferite a Giovanni ciò che udite

e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli

zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati,

i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri

è annunciato il Vangelo.

Rifletto …

Il Vangelo di questa domenica mi

parla delle opere compiute da Gesù,

miracoli e guarigioni: Giovanni manda i

suoi discepoli a chiedere di queste

cose a Gesù per conoscere e seguire

la verità. Come gli angeli che

custodiscono la nostra vita, anche noi

siamo chiamati a custodire i nostri

fratelli, e con loro tutti i doni che il

Signore ci ha concesso.

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1. Lo è Giovanni Battista

2. Dove era Giovanni

3. Quelli che, grazie a Gesù, riacquistano l’udito

4. Il 25 Dicembre è un giorno di…

5. È predicata ai poveri

6. Lo è la questa domenica d’Avvento

7. Cosa hanno visto le folle nel deserto ?

8. La prepara il Battista per Gesù.

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Il Signore è bontà e misericordia, è paziente, costante nell'amore. Il

Signore è buono con tutti, ha misericordia per ogni creatura. È vicino a

chiunque lo invoca, a chi lo cerca con cuore sincero.

(Salmo 145, 6-9-18)

Signore aiutami a

custodire la mia

vita. E come il

battista annunciare

la tua parola senza

paura, nella

consapevolezza di

avere accanto un

amico che tu mi hai

donato.

Signore vorrei pregarti perché …

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Parole del Vescovo: La fede, gravida della possibilità di Dio, è dunque forza inarrestabile, capace di

strappare ciò che è consolidato, di sovvertire le sorti, di ribaltare i destini, di trasformare la storia,

di trapiantare in cielo ciò che è ben radicato nella terra. (Mons. Vincenzo Bertolone, Briciole di

riflessioni, XXVI T.O. Uomini di fede 06-10-13).

Parola di Dio: Is 7,10-14; Sal 23; Rm 1,1-7; Mt 1,18-24

La vita di Dio incrocia sempre quella dell’uomo. Dio non ha mai rinunciato a venirci incontro, a parlare con noi, a proporre il suo cammino che deve diventare il nostro. È la storia di Giuseppe, l’uomo giusto: è la storia della sua chiamata. Dio lo chiama in modo inaspettato a essere custode di Maria e di Gesù. Nel sogno l’Angelo rivela a Giuseppe che per la nascita di Gesù occorre anche il suo “sì”. È stupendo che la salvezza operata unicamente da Dio, per compiersi, abbia bisogno fortemente anche dell’aiuto degli uomini. Giuseppe si sveglia e quel sogno lo spinge a fare ciò che Dio gli ha suggerito: avere amorevole cura di Maria e dedicarsi all’educazione di Gesù diventandone custode. Noi diciamo di accogliere Dio nella nostra vita, ma nel momento in cui ci chiede qualcosa, quanto spazio gli diamo? Crediamo… ma fidarsi è fatica. Giuseppe è un uomo che pensa, che sa ascoltare Dio, che si lascia guidare dalla sua volontà e sa leggere con realismo gli avvenimenti, sempre attento a ciò che lo circonda per diventarne poi custode. Anche noi siamo chiamati, sull’esempio di Gesù, a diventare custodi della famiglia, dei bambini, degli anziani, dei più deboli e di tutto il creato. 1. Quanto la tua fede assomiglia a quella di Giuseppe? 2. Quanto ti senti custode della famiglia e di tutto ciò che ti circonda?

S. Giuseppe: Egli è definito il giusto, attento alla legge di Dio, ma

anche pieno di amore. S. Giuseppe è l’uomo che ha fede nella parola di

Dio.

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Dal Vangelo secondo Matteo (1,18-24)

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria,

essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che

andassero a vivere insieme si trovò incinta per

opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo,

poiché era uomo giusto e non voleva accusarla

pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.

Mentre però stava considerando queste cose,

ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e

gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere

di prendere con te Ma-ria, tua sposa. Infatti il

bambi-no che è generato in lei viene dallo Spirito

Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo

chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo

dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché

si compisse ciò che era stato detto dal Signore

per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà

e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di

Emmanuele, che significa Dio con noi. Quando si

destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva

ordinato l'angelo del Si-gnore e prese con sé la

sua sposa.

Rifletto … Il Vangelo di questa domenica

mi presenta la famiglia di

Gesù. Sull'esempio di Giuseppe

voglio riflettere sul grande

dono che è la Fede: ogni tanto

forse mi dimentico, qualche

volta non capisco alcune

situazioni; meditando questa

pagina del Vangelo mi impegno

ad avere maggiore fiducia in

Dio, nella consapevolezza che

Lui sa cosa serve al mio bene

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1. Colui che sposò Maria

2. La Madre di Gesù

3. Di chi era figlio Giuseppe ?

4. Da chi è stato mandato l’angelo ?

5. Come verrà chiamato secondo il profeta il Figlio di Dio ?

6. Gesù chi salverà ?

7. Il giorno del Signore

8. Dove apparve l’angelo a Giuseppe ?

9. Da cosa ci salverà Gesù ?

10. Chi convince Giuseppe a sposare Maria ?

11. Attraverso chi parla il Signore ?

12. Cosa vuol dire Emmanuele ?

13. Per opera di chi si trovò incinta Maria ?

14. Chi è il Figlio di Dio ?

15. Oggi è l’ultima domenica di...

16. Giuseppe lo era per Maria

17.Si canta prima del Vangelo

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il Signore è il mio pastore e nulla mi mancherà.... Sì, bontà e

fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita. Abiterò

ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. (Salmo 23,1-6)

O Giuseppe

custode di Gesù,

uomo dalla retta

fede, aiutaci ad

avere fiducia nel

Signore. Proteggi la

mia famiglia, e

custodiscila

nell’amore.

Signore vorrei pregarti perché …

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Parole del Vescovo: Un cuore che vibra all’unisono con il cuore di Cristo riconosce segni positivi

dell’amore, in particolare realizza i nove sapori del frutto dello Spirito d’Amore: «amore, gioia,

pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sè»(Mons. Vincenzo Bertolone

Lett. Sacro Cuore di Gesù 2013)

Parola di Dio: Is 52,7-10; Sal 97; Eb 1,1-6; Gv 1,1-18

La storia divina si intreccia con la storia umana: si parla della vicenda di una semplice famiglia, quella di Giuseppe di Nazareth, che dalla Galilea sale alla città di Davide, Betlemme. Ed è qui che nasce Gesù. Ancora una volta è un Angelo del Signore che entra nella vita dell’uomo e la trasforma. I pastori, gente semplice e rude, sono dapprima spaventati, poi credono alle parole dell’Angelo e si recano alla grotta ad adorare Gesù. È grande la gioia dei pochi che vedono e contemplano il miracolo della vita divina che si fa carne nel grembo della Vergine. Capiscono che sono davanti a un grande mistero. Anche noi mettiamoci in adorazione davanti a questo Bambino, per saper cogliere il messaggio di questo evento e ripartire come i pastori. Questo Bambino piccolo e impotente, quel Gesù che ha le fattezze del povero, del debole, del malato, del disoccupato e delle famiglie in difficoltà. È nostro compito allora portare a tutti il messaggio gioioso dell’Angelo insieme alla nostra comprensione e al nostro sostegno. 1. L’Angelo oggi parla anche a noi? 2. Riesco a entrare nelle situazioni degli altri?

Gesù Bambino: Nasce nel nostro cuore Gesù, per renderci sempre più

gioiosi . Oggi viene nel nostro cuore il seme della felicità, accogliamo il

dono dell’amore.

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Dal Vangelo secondo Luca (2,1-14) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, cia-scuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva in-fatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che loda-va Dio e diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama".

Rifletto …

Il Vangelo di questa santissima notte

mi presenta il mistero più prezioso

della storia: la nascita di Gesù, la

venuta di Dio in mezzo a noi per

salvarci. Gesù nasce per venire nei

nostri cuori, e per renderci persone

vere e autentiche. Molte sono le

proposte del mondo, ma esse sono

come ghiaccio esposto al sole,

finiscono per sciogliersi. Al contrario

la gioia del Signore non smette di

aumentare, rendendo la mia vita

straordinaria.

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Il vero dono del Natale 7

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1. Come si chiamava l’Angelo che annunciò a Maria che avrebbe dato alla luce un figlio di nome Gesù? 2. Cosa rispose Maria all’Angelo? 3. Chi erano coloro che, avvisati da un Angelo, accorsero ad adorare il Piccolo Gesù dopo la sua nascita? 4. Come si chiamava lo sposo di Maria che allevò Gesù come un padre? 5. Come veniva chiamato Giovanni (figlio di Elisabetta, cugina di Maria) che invitava le persone ad

immergersi nell’acqua del fiume Giordano come segno del pentimento per i peccati e del perdono di Dio?

6. Come si chiamavano gli uomini venuti dall’Oriente che furono guidati da una stella fino al Piccolo Gesù?

7. Maria era la …… di Gesù. (qual è la parola mancante?) 8. Il giorno del Battesimo viene consegnata una veste che simboleggia l’uomo nuovo venuto da Dio,

senza macchia di peccato. Di che colore è la veste? 9. Come si chiamava quell’uomo che andò a trovare Gesù durante la notte e al quale Gesù disse che per

entrare nel regno di Dio occorreva rinascere “dall’alto”, dall’acqua e dallo Spirito Santo? 10. Chi erano coloro che cantavano “Gloria” alla nascita di Gesù? 11. Durante il Battesimo si accende il cero pasquale per ricordare che noi tutti dobbiamo essere la luce

del….?

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Gesù Bambino,

con il tuo ditino,

posa un fiore sul

mio cuoricino,

il fiore azzurro della

bontà

e benedici mamma

e papà

Signore vorrei pregarti perché …

Cantate al Signore un canto nuovo,

Perché ha compiuto meraviglie.

Acclami il Signore tutta la terra,

gridate, esultate, cantate inni.

(Salmo 98,1-4-5-6)

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Ogni settimana oltre alla tematica presa in considerazione,

verranno aggiunte anche le opere di misericordia, tema

centrale di tutto l’anno pastorale da presentare durante il

catechismo, dando un accenno sulla loro importanza.

PILLOLE DI MISERICORDIA

PRIMA SETTIMANA (CARITA’ E VIGILANZA)

Dar da mangiare agli affamati

Dar da bere agli assetati

Come si aspetta il Signore, come possiamo vigilare bene, per essere pronti alla venuta

di Gesù. Ci vengono in aiuto due opere di misericordia corporale: dar da mangiare a chi

non è ha, e dar da bere a chi è assetato. L’attenzione a chi è meno fortunato di noi, ci

rende belli agli occhi di Dio. Egli infatti ci dice che chi aiuta una persona in difficoltà

aiuta direttamente Lui. Egli infatti si rivela nei poveri e nei sofferenti. Impegniamoci

dunque a vigilare stando attenti a chi ha bisogno.

SECONDA SETTIMANA (CARITA’ OBBEDIENZA)

Insegnare agli ignoranti (opera spirituale)

Obbedire al Signore, significa vivere la sua parola ma anche annunciarla a tutti i nostri

fratelli. Siamo chiamati ad obbedire al suo mandato: andate in tutto il mondo ad

annunciare il mio Vangelo (Cfr. Mt 28,18-20)

TERZA SETTIMANA (CARITA’ CUSTODIA)

Vestire ignudi

Visitare gli infermi

Visitare i carcerati

Ammonire i peccatori

Abbiamo il compito di custodire i nostri fratelli, e per farlo ci sono molti modi, i primis

rispettando la loro dignità di persone umane, ma anche aiutandoli quando si trovano in

situazioni di peccato. Custodire il fratello, e aiutarlo in quei momenti in cui sente di

essere solo, nella sofferenza, magari anche lontano da Dio, proprio li dobbiamo farci

sentire con la nostra vicinanza e il nostro aiuto spirituale e materiale.

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QUARTA SETTIMANA (CARITA’ FEDE)

Consigliare i dubbiosi

Seppellire i morti

Pregare Dio per i vivi e per i morti

La nostra fede deve essere forte e autentica, fede dunque nella Risurrezione. La fede

ci aiuta a consolare chi ha perso una persona cara, aiutandolo ad avere speranza e a

scrollare dalla sua mente ogni dubbio nell’amore di Dio. Siamo chiamati a dare ragione

della speranza che vive in noi.

NATALE (CARITA’ GIOIA)

Alloggiare i pellegrini

Perdonare le offese ricevute

Sopportare pazientemente le persone moleste

La gioia di accogliere Gesù che si fa pellegrino, prendendo carne in mezzo a noi, ci

spinge ad accogliere con grande pazienza chi ancora e lontano da Dio. L’amore

straordinario di Dio, è l’amore senza nessuna pretesa, pronto alla donazione totale di

sé. Anche noi siamo chiamati a vivere la gioia che viene unicamente dall’amore di Dio,

che tutto sopporta, e tutto perdona. Viviamo questo Natale all’insegna della felicità

frutto dell’aver accettato il Dio che si fa carne ponendo a canto al nostro cuore il suo.

Come fare …

Alle classi 1-2-3: il segno da portare all’inizio della

celebrazione che verrà posto sul cartellone, l’offertorio, e

accendere la candela.

Alle classi 4-5: il compito di preparare l’atto penitenziale

che verrà letto durante la messa. Per quelli di quinta anche

il compito di servire la messa.

Con quelli di scuola media la possibilità di preparare la

preghiera dei fedeli.

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