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RAI INTERNATIONAL Una storia anni. 1963 – 2003 DA MARCONI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE RADIO ROMA LA DIREZIONE SERVIZI GIORNALISTICI E PROGRAMMI PER L ESTERO OGGI PER DOMANI 40 Roma, 27 ottobre 2003 Palermo, 1 novembre 2003

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RAI INTERNATIONAL

Una storiaanni.

1963 – 2003

DA MARCONI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALERADIO ROMALA DIREZIONE SERVIZI GIORNALISTICI E PROGRAMMI PER L’ESTEROOGGI PER DOMANI

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Roma, 27 ottobre 2003Palermo, 1 novembre 2003

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RAI INTERNATIONAL

Una storiaanni.

1963 – 2003

DA MARCONI ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

RADIO ROMA

LA DIREZIONE SERVIZI GIORNALISTICI E PROGRAMMI PER L’ESTERO

OGGI PER DOMANI

40

Roma, 27 ottobre 2003Palermo, 1 novembre 2003

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Introduzione di Massimo Magliaro

La grande impresa di Guglielmo Marconi:tappe e luoghi della nascita della radio

Parte Prima40 anni di RAI International (1963-2003)

Da Guglielmo Marconi alla fine della secondaguerra mondiale

Il Dopoguerra: Radio Roma e l’informazioneper gli italiani all’estero

La prima Convenzione e il potenziamentodell’informazione radiofonica

I notiziari televisivi

La riforma della RAI, la nascita dellaDirezione servizi giornalistici e programmiper l’Estero e la nuova Convenzione

Dal terremoto del Friuli del 1976 a “Il giornale della Mezzanotte”

La guerra del Golfo e l’emergenza per gliitaliani in Iraq

La distribuzione dei programmi in America

La nascita di RAI International

Satelradio nel mondo e il potenziamentodell’Onda corta

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INDICE

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Un nuovo Media: Internet

La copertura dei grandi eventi mondiali

Dalla “Giostra dei Gol” a “La Grande Giostradei Gol”

Le produzioni Tv degli anni ‘90

Verso il 2000

Oggi per domani

Parte secondaDOCUMENTI

I - “Storia ed analisi delle trasmissionieffettuate dalla R.A.I. per gli italianiall’estero” - Estratto della Tesi di Laurea diMarussia Cristiano del 1974

Un mezzo di informazione che non temedistanze e censure

Le origini delle trasmissioni per l’estero adOnda corta

Importanza delle Onde corte nel conflittoitalo-etiopico

Scoppia la Seconda Guerra Mondiale

I notiziari per gli italiani all’estero

Il contributo delle radiotrasmissioni perl’estero nella diffusione dell’arte e dellacultura italiana nel mondo

La funzione delle stazioni italiane all’estero

II - Cronologia

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INDICE

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III - Testimonianze

Quella sensazione di lontananza di Mirella Boncompagni

Eravamo una ventina, ma molto motivatidi Luigi Bencetti

1975. Inizia la nuova avventura di Nerino Rossi

Un sogno lungo 40 anni di Antonio Ciampaglia

La DE negli anni ottantadi Giulio Cattaneo

Tre anni memorabili di Roberto Morrione

Una breve ma intensa esperienzadi Giancarlo Leone

Una voce oltre confine di Gina Basso

RAI Stereonotte. Per non perdersi nell’etere di Pierluigi Tabasso

Si chiamavano “le Australie” di Enrico Morbelli

Appendici

Ospiti

Sedi

Direttori

Indice analitico

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Introduzione

Massimo Magliarodal 2000 Direttore diRAI Internationale dal 2003Amministratoredelegato della NewcoRAI InternationalS.P.A.

L’Italia terra d’emigrazione. Una storia lunga,struggente, di addii, ma anche di affermazionie di dignità. Una storia che nel corso di unsecolo ha portato in giro per il mondo milionidi nostri concittadini con il loro calore, il lorocarattere, la loro creatività, ma anche con i lorobisogni, i loro progetti, i loro sogni. L’Altra Italia è nata così. Oggi ci sono sessanta - settanta milioni diuomini che hanno radici antiche e lontane nelPaese più bello del pianeta. La RAI per l’esteroè nata proprio per continuare a parlare a questifratelli lontani. Ha cambiato nome, hacambiato sede, ha cambiato pelle, non hacambiato vocazione e natura: parlare, appunto,a questi milioni e milioni di nostri concittadiniche per lo più hanno lasciato a terra la valigiadi cartone e sono diventati influenti, semprepiù influenti, nei loro nuovi Paesi;parlamentari (ce ne sono più ditrecentocinquanta), imprenditori, finanzieri,commercianti, distributori, artigiani, gente cheha creato e crea per sé e per gli altri ricchezzae cultura. Questi 40 anni sono la storia di un grandeamore italiano. Ne siamo orgogliosi, ne èorgogliosa la RAI, ne è orgogliosa l’Italia,speriamo che ne sia orgogliosa anche l’AltraItalia.Nuovi traguardi, più grandi, più alti, piùambiziosi, attendono questa struttura. Nesiamo perfettamente consapevoli. Lo scenario del mondo è cambiato. L’Italia nonè più terra di emigrazione. È diventata terra diimmigrazione. L’Italia è un Paese che pensa eopera in grande. Lavoriamo tutti perché questa struttura siaall’altezza del compito che le viene assegnatodalla storia della nostra Patria, ma anche dallaforza di questi sessanta - settanta milioni diitaliani che portano alto nel mondo il nomedella nostra terra benedetta.

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1896 - Ritratto diGuglielmo Marconi

1930 - GuglielmoMarconi a bordo della

"nave laboratorio"Elettra

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La grande impresa di Guglielmo Marconi:tappe e luoghi della nascita della Radio

“Ci sono stati tre grandiosi momenti nellamia vita di inventore.Il primo, quando i segnali radio da me inviatifecero suonare un campanello dall’altro latodella stanza in cui stavo svolgendo i mieiesperimenti; il secondo, quando i segnalitrasmessi dalla mia stazione di Poldhu, inCornovaglia, furono captati dal ricevitore cheascoltavo a S. Giovanni di Terranova,dall’altra parte dell’Oceano Atlantico a unadistanza di circa 3.000 Km; il terzo è ora ogniqualvolta posso serenamente immaginare lepossibilità future e sentire che l’attività e glisforzi di tutta la mia vita hanno fornito basisolide su cui si potrà continuare a costruire.”1

Guglielmo Marconi – dicembre, 1935

Guglielmo Marconi nasce a Bologna il 25aprile del 1874, da padre italiano e madreinglese. Sin da giovane dimostra grande interesse perle materie scientifiche e nel 1895, appenaventunenne, ottiene dei primi fondamentalirisultati per le applicazioni delle ondeelettromagnetiche. In questo periodo ilgiovane Marconi riesce a dar corpo ad unsogno, quello, cioè, di realizzare undispositivo in grado di inviare e riceveresegnali sotto forma di impulsi senza l’utilizzodei fili. In una stanza a Villa Griffone a Pontecchio,presso Bologna, Marconi aveva allestito ilsuo primo laboratorio, e proprio qui ottienerisultati incredibili. Nell’inverno tra il 1894 eil 1895 lavora assiduamente tentando ditradurre in realtà tutte le conoscenzeacquisite attraverso lo studio delle numeroseesperienze svolte da tanti ricercatori che lo

1895I primiesperimentinella villa diPontecchio

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hanno preceduto e che in quegli stessi annioperano nello stesso settore.Alla Conferenza tenutasi alla RealeAccademia delle Scienze di Stoccolma nel1909, Marconi stesso afferma: “Nel tracciarebrevemente la storia del mio contributo allarealizzazione della radiotelegrafia, debbodire che non ho mai studiato in modoregolare la Fisica e l’Elettromagnetica, perquanto, fin da ragazzo, abbia nutrito il piùvivo interesse per questi argomenti. Hotuttavia seguito un corso di lezioni di Fisicatenuto dal compianto Prof. Rosa a Livorno ecredo di poter asserire di essermi tenutodiligentemente al corrente di tutte lepubblicazioni di quel tempo, relative adargomenti scientifici comprendenti i lavori diHertz, Branly e Righi”. Ovviamente le problematiche da affrontare erisolvere sono innumerevoli, a partire daquanto lontano possono giungere i segnalifino alla risoluzione dei problemi chepotrebbero nascere nel momento in cui trauna stazione e l’altra si interpongono degliostacoli materiali quali montagne ocostruzioni.Marconi si pone come primo ostacolo laCollina dei Celestini di fronte alla villa diPontecchio.Dopo vari tentativi, un giorno un colpo difucile lanciato in aria da un fattore al di làdella collina gli conferma che i segnalipossono oltrepassare gli ostacoli fisici.La prima grande sfida è vinta.Sempre in occasione della Conferenza diStoccolma del 1909, Marconi descrivendo isuoi primi esperimenti, racconta: “Nella miacasa presso Bologna io intrapresi fin dal1895 delle prove e delle esperienze volte astabilire se fosse possibile trasmettere adistanza, per mezzo delle onde hertziane,

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1896La concessionedel brevetto

segnali telegrafici e segni convenzionalisenza ricorrere alla connessione per filo (…),mi convinsi rapidamente che, se fosse statopossibile trasmettere e ricevere in modosicuro e a distanze considerevoli queste ondeo altre simili, si sarebbe realizzato un nuovosistema di comunicazioni” .2Marconi nelle sue prime prove avevaadoperato un comune oscillatore di Hertz, e,come rivelatore, un coherer di Branly (unrivelatore di onde elettromagnetiche), ma sirende presto conto che il coherer è pocostabile, perciò inizia una serie di migliorie siasull’apparecchio trasmettitore che sulricevente. Il risultato di queste operazionisono degli strumenti notevolmente piùaffidabili e sensibili.

“Le grandi conquiste già fatte ci permettonotuttavia di asserire oramai con certezza che,per mezzo delle onde elettriche, l’umanitànon solo ha a sua disposizione un nuovo epotente mezzo di ricerca scientifica, ma staconquistando una nuova forza e utilizzandouna nuova arma di civiltà e progresso chenon conosce frontiere”. 3

Guglielmo Marconi

Nel 1896, a Londra, Marconi presenta la suainvenzione a varie personalità tra le qualiWilliam H. Preece, capo del Brithish PostOffice. Egli inoltra la domanda di brevetto il2 giugno 1896 con il titolo “Perfezionamentinella trasmissione degli impulsi e degliapparecchi relativi”. Il brevetto è concesso con il certificato n. 12039 in data 7 luglio 1897.

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“La mattina del 12 dicembre tutto era prontoed il momento decisivo si avvicinava.Nonostante un fortissimo e gelido vento, siriuscì ad innalzare, dopo molti vani tentativi,un cervo volante che sollevava una estremitàdell’antenna ad un’altezza di circa 120metri.” 4

Guglielmo Marconi

Marconi decide di effettuare un grandeesperimento, utilizzando la stazioneprovvisoria a St. John’s, in Terranova NordAmerica, dove è allestita una stazionericevente provvisoria in un ex-ospedale incima ad una collina, e la stazione di Poldhuin Cornovaglia (UK). A causa delle forti raffiche di vento cheimpedivano l’uso di palloni per sostenere ilfilo dell’antenna, Marconi utilizza unaquilone. Alle 12.30 del 12 dicembre 1901Guglielmo Marconi, dopo ore di pazienteattesa, riesce a distinguere tre flebili e breviscariche elettriche generate dalla stazione diPoldhu. I segnali che Marconi percepisce incuffia sono i “tre punti” della lettera “S” delcodice Morse. Marconi, rapitodall’entusiasmo, passa le cuffie al suocollaboratore Kemp, pronunciando le paroledivenute famose: “Lei sente qualcosa, signorKemp?”. L’espressione stupita di Kemp facapire all’inventore di Pontecchio che la suaimpresa è alla svolta decisiva.

“Un dubbio rimaneva tuttavia nella mente dimolti studiosi, quello cioè che essendo latrasmissione dall’Inghilterra all’Americaavvenuta soltanto attraverso la superficie delmare, che essa, forse, avrebbe potuto essereostacolata se lungo il percorso si fosserotrovati continenti e montagne. La possibilità

1901Inizia l’era della

radio

1903La radio unisce i

due mondi

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di risolvere questo dubbio mi fu data pervolere di Sua Maestà il Re Vittorio EmanueleIII, che nel 1902 fece mettere a miadisposizione la Regia Nave Carlo Alberto agliordini dell’Ammiraglio Carlo Mirabello. (…)Si ebbe così la conferma di ciò che avevo datempo intuito e che ora è divenuto realtà ecioè che non vi è distanza sulla terra che leradiocomunicazioni non possono superare”. 5

Guglielmo Marconi

Dopo diverse campagne radiotelegrafiche abordo di incrociatori messi a disposizionedalla Marina Italiana per confermare i suoiesperimenti attraverso prove convincenti, nel1903 avviene un evento dal grande valorescientifico e storico.Il Presidente degli Stati Uniti TheodoreRoosevelt, da Washington, e il re EdoardoVII, da Londra, si scambiano i primitelegrammi transatlantici. Le stazioni radioimpiegate sono la stazione di Poldhu, inCornovaglia, e la stazione costruita aWellfleet, nella penisola di Cape Cod,Massachussets. Il re Vittorio Emanuele III comunica le suecongratulazioni ai due Capi di Stato per lanuova impresa dell’inventore italiano e deisuoi collaboratori inglesi e americani. Nel 1909 a Marconi viene assegnato ilPremio Nobel per la Fisica.

“E’ noto a tutti che le scoperte di Marconifurono in un primo tempo accolte con un certoscetticismo negli ambienti scientifici. (…) Lastoria di questi primi successi delle radiotrasmissioni, costituisce una riconferma delfatto che nello studio dei fenomeni naturali,teoria ed esperimento devono andare di paripasso.” 6

Enrico Fermi

1937GuglielmoMarconi lasciauna grandeeredità

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Guglielmo Marconi muore a 63 anni nel1937. Il giorno dopo il Times di Londrascrive: “Quando gli storici ripercorreranno ilventesimo secolo vedranno in Marconil’uomo più significativo della nostra epoca,l’uomo da cui la nostra era prenderà nome”.

St. John’s, Terranova, CanadaSt. John’s, capitale della Provincia canadesedi Terranova e Labrador, è il porto più ad este la città più antica del Nord America. Glieuropei cominciano a frequentare questoporto intorno all’inizio del sedicesimo secolo.Nel tempo si è distinta come una città delprogresso, dove gli scienziati hanno trovatosempre mezzi e strutture adeguate, comel’importante centro internazionale di studisuperiori della scienza e della tecnologiamarina.In una stazione allestita in questa cittàMarconi nel 1901 percepisce in cuffia i “trepunti” della lettera “S” del codice Morse, ilprimo messaggio radiotrasmesso senza fili.

Sasso Marconi, Bologna, ItaliaLa città emiliana deve il suo nome allafamosa rupe (sasso) e proprio allo scienziatoGuglielmo Marconi. Situata in una vallatadall’eccezionale bellezza naturale puòvantare numerosi siti d’interesse storico-culturale come Palazzo De’ Rossi, nonchél’Itinerario Marconiano con il Mausoleo e laVilla Griffone, dove lo scienziato realizzò isuoi primi esperimenti.

Poldhu, Cornovaglia, InghilterraNel 1901, la stazione radiotelegrafica Poldhuviene usata con successo da Marconi per ilprimo servizio transoceanico di telegrafiasenza fili diretto verso St. John’s. La stazione

I siti geograficistorici dellanascita della

radio

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eretta nel 1900, viene smantellata nel 1933.In ricordo delle imprese di Marconi, inquesta sede si trova una stele in granito.Poldhu si trova nei pressi della città diHelston, conosciuta nel mondo per il suofolcloristico festival primaverile.Collocazione ideale per esplorare il Sud-Ovest della Cornovaglia.

Wellfleet, Massachussetts, USACollocata a circa sessantacinque miglia nellaparte finale della penisola di Cape Codsull’Oceano Atlantico, la città di Wellfleetoffre pittoresche spiagge rurali,caratteristiche e affascinanti. Limitata a estdall’oceano e a ovest dalla baia di Cape Cod,il 61% dell’area di Wellfleet fa parte delParco Nazionale Seashore di Cape Cod. Nelpaese è presente la sede generale del CapeCod National Seashore, come anche i circa4000 ettari del santuario “MassachussettsAudubon Society Wildlife”.

NOTE

1 Dal sito ufficiale della Fondazione Marconi www.fgm.it.

2 Guglielmo Marconi, Per il Premio Nobel, in “Scritti di GuglielmoMarconi”, Roma, Reale Accademia d’Italia 1941, pp. 165-166.

3 Guglielmo Marconi, Fenomeni accompagnanti le radiotrasmissioni, in“Scritti di Guglielmo Marconi”, Roma, Reale Accademia d’Italia, 1941, pp.400-401.

4 Tratto dal disco a 78 giri della Discoteca di Stato che reca incise le parolepronunciate da Guglielmo Marconi il 12 dicembre del 1932, in occasionedella rievocazione della prima trasmissione a grande distanza.

5 Tratto dal disco a 78 giri della Discoteca di Stato che reca incise le parolepronunciate da Guglielmo Marconi il 12 dicembre del 1932, in occasionedella rievocazione della prima trasmissione a grande distanza.

6 Enrico Fermi, Guglielmo Marconi e la propagazione delle ondeelettromagnetiche nell’alta atmosfera, in “Società Italiana Progresso delleScienze, Guglielmo Marconi: omaggio degli scienziati d’Italia nel primoanniversario della morte”, supplemento al fascicolo di luglio 1938 degli attidella S.I.

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Parte prima

40 anni di RAI International(1963 – 2003)

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Tavolo di laboratorio aVilla Griffone come lo

lasciò GuglielmoMarconi nel 1895

Finestra di VillaGriffone da dove

Guglielmo Marconilanciò il primo segnale

radio

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L’Italia è stato tra i primi Paesi al mondo adavere avviato, fin dai primi anni ‘30, letrasmissioni radiofoniche internazionali. Fulo stesso Guglielmo Marconi ad impegnarsinella realizzazione, a Prato Smeraldo, allaperiferia sud di Roma, del primotrasmettitore ad Onde corte, sistema in gradodi coprire le lunghe distanze.

Il primo gennaio 1931 cominciarono leprime periodiche trasmissioni rivolte verso ilnord America alle quali seguirono quelle perl’Africa.

Quattro anni dopo vennero realizzati altridue impianti ed ebbero inizio regolaritrasmissioni verso il Nord America, in inglesee in italiano.

Fecero seguito, da quello che era divenuto ilCentro Imperiale ad Onde corte di PratoSmeraldo, i primi notiziari destinatiall’Europa, in inglese, francese, tedesco,spagnolo, bulgaro, ungherese, serbo e croato.

Nel 1933 iniziarono da Radio Bari, una dellestazioni dell’EIAR, le trasmissioni in Ondamedia in albanese e nelle altre linguebalcaniche.

Grande importanza fu data ai programmi inarabo che ebbero inizio nel 1934 e furonoampliati negli anni successivi: l’Italia fu cosìil primo Paese non arabo a trasmettere nellalingua più diffusa nel Bacino mediterraneo.La funzione di comunicazione e dicollegamento con le grandi Comunitàdell’emigrazione italiana fu particolarmenteimportante nella prima parte degli anni ‘30 eportò alla istituzione di una vera e propriaUniversità radiofonica italiana e all’avvio del

Da GuglielmoMarconi alla finedella SecondaGuerra Mondiale

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primo servizio di corrispondenza con gliascoltatori.

Anche l’Italia dunque utilizzò i programmiradiofonici verso l’estero per rafforzare illegame della Madrepatria con le Comunitàitaliane nel mondo. Certo, lo sviluppo delletrasmissioni internazionali venne realizzatoanche per ragioni di potenza e di presenzageopolitica, esattamente come fecero tutte leNazioni a vocazione imperiale, dalla GranBretagna alla Francia, dall’Olanda allaGermania.

Ma, dopo l’entrata in guerra, le trasmissionidi Radio Roma assunsero un carattereesclusivamente strategico-militare. Giàlimitate dai bombardamenti subiti dalleantenne di Prato Smeraldo, vennerointerrotte definitivamente con l’Armistiziodell’8 settembre 1943 che vietava all’Italia dieffettuare trasmissioni radiofoniche ad Ondecorte, privando così il nostro Paese dellostrumento inventato da uno dei suoi figli piùgrandi, Guglielmo Marconi, tramite il qualela vita del mondo è via via cambiata. Queldivieto fu un atto di spietata mortificazionedel popolo italiano che a quella scopertarivoluzionaria doveva molta parte dellapropria dignità nazionale.

1938 - Tratto da unapubblicazione delRadiocorriere in occasione del 25 aprile, giorno dellanascita di GuglielmoMarconi

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1938 - Edificio n. 2 delCentro Imperiale diPrato Smeraldo dovedal 1° luglio 1930iniziano le trasmissioniad Onde corte

2000 – Panoramica delCentro di PratoSmeraldo

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2003 - Il vecchio palazzo romano al n. 9 di Via del Babuino, attualmente Hôtel de Russie

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Alla fine della guerra, soltanto dopo ripetutesollecitazioni le trasmissioni di Radio Romafurono ripristinate, con l’accordo degliAlleati, il 3 settembre 1946. Ripresero in unaprima fase i programmi per l’Europa, quelliper le Americhe in inglese, francese,spagnolo e portoghese e quelli, in italiano,destinati alle Comunità italo-americane. Cuiseguirono, nel 1948, i notiziari per l’Australiae quelli per i Paesi arabi e il Sud-Africa

Fu avviata la ricostruzione del Centro adOnde corte di Prato Smeraldo, che venneaffidata dal Governo alla RAI con unaConvenzione approvata il 7 maggio 1948. LaRAI si fece carico della installazione dellenuove antenne, della ricostruzione degliedifici e del trasferimento delle due antenneche si erano salvate dalla distruzione bellicae che erano state trasferite a Busto Arsizio,nei pressi di Milano. Infine, all’Ente RadioAudizioni Italia R.A.I. venne affidata lagestione degli impianti.

Il nuovo Centro di trasmissione ad Ondecorte venne inaugurato nel 1949,permettendo al Servizio per l’Informazione ela Proprietà Letteraria della Presidenza delConsiglio dei Ministri di potenziare ilpalinsesto, fino a coprire venti ore quotidianedi trasmissione.

Nel frattempo, secondo quanto scaturito dainuovi rapporti internazionali, ai programmiper l’estero venne fatta assumere anche unafunzione d’informazione alternativa rispettoai Paesi del blocco comunista. Per cuivennero avviati o potenziati i programmi inrusso, polacco, ceco, slovacco, ungherese,ucraino e lituano.

Il Dopoguerra:Radio Roma el’informazioneper gli italianiall’estero

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Ma, prioritariamente, si sviluppò la funzioneoriginaria: quella di collegamento simbolicocon le Comunità italiane nel mondo e didiffusione dell’arte, della cultura e dellalingua italiana nel mondo.

Un ruolo che Radio Roma e gli altriprogrammi radiofonici della RAI hannosvolto, in alcune aree del mondo, in modoquasi esclusivo fino agli anni ‘80 e cheancora oggi svolgono, nonostante ladiffusione dei canali satellitari televisivi.

Negli anni ‘50 fu dato sempre maggiorespazio ai programmi di attualità, alletrasmissioni culturali ed a quelle sportive, masoprattutto a quelle che mettevano incontatto gli italiani emigrati con la loro terradi origine. Si arrivarono a coprire undicimilaore di trasmissione all’anno, in trentaduelingue, con programmi destinati a 52 Paesi.

Gestite direttamente da un apposito ServizioInformativo della Presidenza del Consigliodei Ministri, le trasmissioni per l’esterovenivano messe in onda dagli studi di via Po14 a Roma, che erano collegati con gliimpianti di trasmissione di Prato Smeraldo,mentre diverse Redazioni, come quellaaraba, lavoravano in altri edifici di proprietàpubblica.

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Nel 1962 il Governo presieduto da AmintoreFanfani decise di affidare il servizio radiofo-nico informativo e i programmi per l’esteroalla RAI presieduta da Ettore Bernabei(amministratore delegato era AngeloRodinò). Un'apposita legge dettò le lineegenerali del servizio, mentre i particolarioperativi furono fissati in una primaConvenzione del 30 marzo 1962 che delegòa una Commissione mista, composta dai rap-presentanti di diversi Ministeri e della RAI,la responsabilità della verifica e delle even-tuali modifiche dei palinsesti. LaConvenzione regolava, e ancora oggi regola,sia pure con successive modifiche, le tra-smissioni irradiate dalla RAI sia in Ondacorta che in Onda media per gli italiani nelmondo e per gli ascoltatori stranieri.

Il primo aprile 1962 avvenne formalmente iltrasferimento della responsabilità dell’infor-mazione e del personale alla RAI, anche se laRedazione rimase nella storica sede di Via Po14, dove si trovavano gli studi del Servizioper l’Informazione della Presidenza delConsiglio dei Ministri. Vi lavoravano unaventina di giornalisti, la metà dei quali pro-venienti dalla Presidenza del Consiglio.

Venne nominato il primo direttore deiNotiziari e servizi informativi per l’Estero,Delio Mariotti (che ebbe come vice Carlo DeBiase), che operava alle dipendenze dellaDirezione centrale dei servizi giornalisticidella RAI.

Dal 1964 la direzione passò a LucianoGuaraldo, affiancato da Nerino Rossi eMarcello Modugno.

La primaConvenzione e ilpotenziamentodell’informazioneradiofonica

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La Redazione giornalistica, oltre ad elabora-re i notiziari diffusi in Onda corta in ventiseilingue, avvalendosi di traduttori-annunciato-ri, iniziò a curare anche quelli in inglese,francese e tedesco trasmessi dalle 24.00 alle05.00 del mattino, ogni ora, in Onde medie,all’interno del “Notturno dall’Italia”, storicoprogramma radiofonico della rete nazionalegià destinato ad un ascolto europeo. I noti-ziari notturni in italiano continuarono, inve-ce, ad essere elaborati dalla redazione delGiornale Radio in via del Babuino e fattiarrivare con un usciere motorizzato in via Po14.

Nel frattempo il forte flusso migratorio italia-no del dopoguerra e i sempre maggioriaccordi stabiliti con i Governi di alcuni Paesiper dare spazio all' informazione dall’Italia,fecero affidare alla RAI anche la fornitura diprogrammi radiofonici speciali destinati alleemittenti estere disposte a diffondere gratui-tamente programmi in lingua italiana. Unpiccolo nucleo redazionale cominciò a lavo-rare nella sede RAI di via del Babuino.

Le radio di Monaco e di Colonia furono leprime ad avviare una collaborazione in talsenso, seguite poi da Radio Parigi, dallaBBC, da Radio Liegi e da RadioLussemburgo.

Nel 1968, la Direzione fu incaricata di predi-sporre una trasmissione quotidiana per gliitaliani in Europa. Nacque così “Qui Italia”,un vero e proprio giornale per gli italiani inEuropa, trasmesso via cavo dagli studi diRoma a Radio Lussemburgo, dalle cui anten-ne, affittate dalla RAI, veniva diffuso. Unmodo per scavalcare le Alpi che costituisco-

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no, da sempre, una barriera, nelle ore diurne,alla diffusione delle onde radio direttamentedall’Italia.

L’informazione in Europa veniva completatadai servizi quotidiani inviati via telex alleradio di Monaco e di Colonia e, settimanal-mente, da invii a Lussemburgo, Londra eParigi.

Una rassegna della stampa italiana venivainviata la domenica a Monaco.

Un analogo programma quotidiano, “Ungiorno in Italia”, cominciò ad essere prodot-to e inviato, via cavo, alle stazioni radio dilingua italiana del Nord America.

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1965 - Sigla di “Sport Italia”

1965 - Sigla di "Cordialmente dall'Italia - Herzliche Grüsseaus Italien"

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Nel 1965, di fronte alla sempre maggiorerichiesta di informazione dall’Italia prove-niente dalle Comunità italiane nel mondo, surichiesta governativa ebbe inizio la produzio-ne dei primi settimanali televisivi destinatialle stazioni tv nel mondo. Dopo alcuni espe-rimenti isolati avviati soprattutto inGermania, con le tv regionali di Monaco e diColonia, in Svizzera e nel Benelux (Belgio,Lussemburgo, Olanda) conRadiotelelussemburgo, si arrivò al settimana-le “Panorama Italiano”.

Primo giornalista a curare l’informazionetelevisiva per l’estero fu Sergio Toselli.

“Panorama Italiano” era una rubrica diinformazione e cultura che veniva realizzatarieditando i servizi realizzati dai telegiornalie dalle rubriche culturali della Tv pubblicanazionale. Una prima edizione, in lingua ita-liana, della durata di 15 minuti, venne distri-buita in Canada, in Somalia e negli USA.Un'edizione internazionale, sempre settima-nale, venne trasmessa in inglese, spagnolo,portoghese e francese in 35 Paesi.

A “Panorama Italiano” vennero affiancatialtri programmi.

Nella Germania Federale furono tre le prin-cipali trasmissioni: “Sette giorni in Italia”,settimanale, in un'unica versione bilingue,trasmessa a Monaco di Baviera dallaBayerischer Rundfunk; “La nostra terra, lavostra terra”, settimanale, in italiano e tede-sco, trasmesso a Colonia dalla WDR;“Cordialmente dall'Italia”, quindicinale, inversione bilingue italo-tedesca, trasmesso aMagonza dalla ZDF.

I notiziaritelevisivi

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In Svizzera andava in onda “Un'ora per voi”,settimanale in italiano trasmesso a Ginevra,Zurigo e Lugano. La seconda parte della tra-smissione conteneva programmi di spettaco-lo e varietà condotti da Corrado Mantoni.Nel Benelux (Belgio, Olanda eLussemburgo) veniva trasmesso“Appuntamento Italiano” a periodicità quin-dicinale, in unica versione italo-francesedalla RTB di Liegi. Infine, un programmasportivo, “Sport Italia”, di circa 20 minuti,era trasmesso in italiano, in sei Paesi, tra iquali Argentina, Australia, e Brasile.

Nel 1969 avvenne il trasferimento dellaRedazione giornalistica dei Notiziari e servi-zi informativi per l’Estero dalla sede dellaPresidenza del Consiglio di via Po 14 a quel-la RAI di via del Babuino che dal dopoguer-ra ospitava, nel Palazzo Vaselli, sede dell’ex-Hotel de Russie, la Redazione del GiornaleRadio. Gli studi radiofonici ed i programmirimasero in via Po 14. L’informazione in ita-liano per il “Notturno dall’Italia” continuòad essere curata dalla Redazione delGiornale Radio unico.

Ai quotidiani cominciarono ad essere affian-cati i settimanali “Italia Oggi”, “Settimanaitaliana”, “Per voi giovani”, “Orizzonte italia-no”, “Sport Italia”, “Tutto cinema” e“Supplementi regionali di Vita Cittadina”.Inviati in bobina, venivano diffusi oltre chenel Nord America anche in America Latina,grazie alla sede RAI di Montevideo checominciò a curare anche le edizioni in spa-gnolo e portoghese. L’invio di questi pro-grammi fu esteso poi anche all’Australia,all’Africa e all’Europa.

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Con la Riforma della RAI, nel 1975, nacquela Direzione servizi giornalistici e programmiper l’Estero (conosciuta come DE).La DE è la prima testata giornalistica del set-tore completamente autonoma che cominciòad accorpare buona parte delle vecchie enuove competenze sull’informazioneradiofonica e televisiva per l’estero gestitedalla RAI.I suoi compiti principali sono la gestione deiprogrammi in Convenzione con laPresidenza del Consiglio in Onda corta,informazione e programmazione radiofonicanotturna in Onda media, programmi giorna-listici e culturali spediti alle radio estere, set-timanali televisivi per l’estero.

Il primo direttore è stato Nerino Rossi, alquale sono succeduti, nei quindici anni suc-cessivi, fino alla nascita di RAI International,Giulio Cattaneo, Giorgio Brovelli e PietroVecchione.

La struttura di programmazione radiofonica,una parte degli studi e la messa in onda deinotiziari in Onda corta continuarono a rima-nere nella sede della Presidenza delConsiglio di via Po 14, mentre il servizio tele-visivo lavorava in una palazzina nei pressi delCentro di produzione RAI Tv di via Teulada.

Solo nel 1992 è cominciata la lenta marciaverso l’accorpamento degli uffici della strut-tura, con l’ingresso prima della Unità diinformazione e, successivamente e per gradi,della Unità di programmazione nella

La riforma dellaRAI, la nascitadella Direzioneservizigiornalistici eprogrammi perl’Estero e la nuovaConvenzione

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Palazzina E di Saxa Rubra, dove la RAI, inoccasione dei Campionati mondiali di calciodel 1990, aveva costruito un grande centro diproduzione.

Contemporaneamente alla Riforma dellaRAI, nel 1975, una nuova Convenzione inbase alla legge del 14 aprile dello stessoanno, definì ulteriormente gli impegni dellaRAI per la diffusione di programmi radiofo-nici e televisivi destinati alle emittenti estere,sia in lingua italiana che in inglese, francesee spagnolo.

Si avviò quindi una fase di potenziamentodell’informazione e dei programmi in italia-no anche sulla base delle indicazioni dellaConferenza nazionale dell’emigrazione.

Tra gli appuntamenti informativi quotidianivennero rinnovati e rilanciati “Qui Italia”,giornale per gli italiani in Europa, diffusodalla antenne di Radio Lussemburgo e “Ungiorno in Italia”, inviato via cavo a New Yorke diffuso negli Stati Uniti e in Canada.

I programmi giornalistici in Onda corta, inventisei lingue, iniziarono a seguire una lineainformativa che privilegiò i grandi avveni-menti italiani ed internazionali con la costi-tuzione di un'apposita Redazione. AltreRedazioni curavano l’informazione in italia-no alimentata anche dalle Redazioni temati-che, culturale e sportiva. Nel 1976 fu istituito il settore delle rubrichespeciali a cui fu affidata la gestione di tutte

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le rubriche settimanali inviate via cavo o inbobina in italiano, inglese e spagnolo nelleAmeriche, in Europa e nell’Estremo Oriente.

È di questo periodo l’avvio, su proposta dellaRadio Nacional d’España, nell’ambitodell’Unione europea di radiodiffusione(UER), del primo quindicinale radiofonicoeuropeo dal titolo “Debate Europa”.Dedicato ai grandi temi politici, sociali, cul-turali europei venne realizzato inizialmentecon la BBC ed esteso successivamente allatedesca Deutche Welle, a Radio FranceInternationale, alla RDP portoghese, a RadioNetherland e alla Radio internazionaleaustriaca.

La Direzione Servizi Giornalistici eProgrammi per l’Estero vi partecipò per laprima volta in via sperimentale nel 1979 e inmodo organico dal 1980. Il programma veni-va realizzato in duplex settimanalmente inspagnolo e andava in onda in diretta sui pro-grammi interni o internazionali delle radioche vi aderivano. La DE ha ospitato, a Roma,in più occasioni le riunioni della Redazioneinternazionale.

Anche i programmi culturali subirono unaprima riorganizzazione dando maggiore spa-zio ai temi dell’Europa in divenire (“NazioneEuropa e Cittadino d’Europa”), alla storia,alle novità editoriali, alla poesia, al mondodella scienza e della tecnica, all’agricolturaitaliana in trasformazione e naturalmenteagli italiani nel mondo.

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1965 - Alcuni componenti della redazione dei Servizi giornalistici televisivi perl'Estero. Da sinistra: i giornalisti Claudio Pistola, Pino Lo Voi e Sergio Toselli,coordinatore della redazione; la segretaria di edizione Maria Teresa Tartaro el'annunciatrice Josephine Franzelin

1981 – Enrico Barzotti, funzionario coordinatore (a destra) e AlessioRebecchini, uno dei conduttori del programma "Punto d’incontro"

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“Esprimersi meglio è vivere meglio”: è statouno dei programmi che ha cercato di fare, inmodo diverso, lezione d’italiano e di storiadella lingua italiana.

I programmi a carattere sociale e quelli desti-nati al dialogo con gli ascoltatori trovaronosempre più spazio per rispondere alle nuovee vecchie esigenze legate all’integrazione,alla lontananza, ma anche ai cambiamentidelle società di accoglienza degli italiani.

La musica ha sempre avuto un ruolo impor-tante nella vita degli italiani nel mondo.Programmi come “Canzoni da ricordare”,“Invito al classico”, “Libretto nell’Opera”,“Sulle ali della musica: dall’operetta al musi-cal” hanno cercato di mantenere viva questatradizione illustrando anche le nuove ten-denze musicali del Paese.

L’immagine turistica italiana veniva promos-sa da un settimanale radiofonico in inglesefrancese, tedesco e spagnolo.

Un discorso particolare merita il collegamen-to radiofonico con i marinai italiani nelmondo sviluppato in quegli anni da “AvantiTutta”, un programma a carattere ricreativo,di raccordo tra le navi e le famiglie lontanedei marinai. È stato uno dei programmiradiofonici più antichi per l’estero, trasfor-mato successivamente in “Con voi sul mare”,che ancora oggi è una trasmissione di servi-zio e di successo.

Per la prima volta l’intera informazione e

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programmazione notturna della RAI fu cura-ta direttamente dalla Direzione ServiziGiornalistici e Programmi per l’Estero dalleh. 23.30 alle h. 05.55. Una trasmissione dimezz’ora, realizzata dalla struttura di pro-grammazione ma con programmi diapprofondimento curati anche dallaRedazione giornalistica, apriva la lunga eapprezzata programmazione musicale chevide l’arrivo di nuovi conduttori e prese ildefinitivo nome di “Notturno Italiano”.

Tra i titoli principali “Buonanotte Europa”,“Assolutamente Musica”, “Processo a….”, e“C’è posta per tutti”.

Anche nel settore televisivo venne riorganiz-zata e potenziata l’informazione rispondendoalle richieste che venivano sia dalleComunità italiane che dagli stessi responsa-bili delle emittenti che curavano la messa inonda dei notiziari e delle rubriche. Ma furo-no i programmi a subire una più radicale tra-sformazione.

La linea “mandolini e spaghetti” che davaun’immagine sicuramente limitativa dellacultura italiana venne sostituita da una pro-duzione più ampia, centrata sull’insieme delpatrimonio culturale del nostro Paese. I prin-cipali titoli: “Un’ora per voi”, trasmesso dallaTv svizzera; “Italia Oggi/Italia Hoy”, destina-to all’America Latina; “Cordialmentedall’Italia”, diffuso nella Germania Federale;“Ciao Amici”, in Belgio, e “Buona domeni-ca”, in Lussemburgo. Su richiesta dalla Presidenza del Consiglio fu

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avviata la produzione di un Corso televisivodi lingua italiana, differenziato per utentidelle lingue inglese, francese, spagnola earaba. Negli anni il corso è stato richiesto eutilizzato da numerose stazioni televisive delmondo, da Università e Istituti italiani di cul-tura all’estero.

La Redazione televisiva della DirezioneEsteri fu anche incaricata di rappresentarel’Italia nel progetto del quindicinale televisi-vo europeo “Contact Magazine”, una copro-duzione europea destinata in particolare alletelevisioni dei Paesi dell’Africa, dei Caraibi edel Pacifico, legati alla Comunità Europeadagli Accordi di Lomè.

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“Giovedì 6 maggio 1976, ore 21.06. Unascossa sismica del decimo grado della scalaMercalli ha devastato un’ampia zona delFriuli colpendo in modo particolare Maiano,Buia, Gemona, Osoppo, Magnano, Artegna,Colloredo, Tarcento, Folgaria, Vito d’Asio,assieme a tanti altri paesi della zona pede-montana”. Questo il primo flash di agenzia che annun-ciò la grande catastrofe che aveva colpito ilFriuli.

Il “Notturno Italiano” e le trasmissioni inOnda corta iniziarono, come la radio e la Tvnazionali, un lungo ponte informativo. Ful’occasione per confermare l’enorme poten-zialità di ascolto della radio italiana per l’e-stero. Iniziarono ad arrivare telefonate datutto il mondo e il breve notiziario in linguaitaliana delle h. 24.00 del “NotturnoItaliano” iniziò a trasformarsi in un vero eproprio Giornale Radio.

Furono messe così le basi di quello chediventerà, nei mesi successivi, con l’approva-zione del Consiglio di Amministrazione dellaRAI, “Il Giornale della Mezzanotte”. Curatoda un’apposita Redazione che si avvaleva diinviati, dei corrispondenti esteri della RAI edei servizi dalle Sedi regionali, diventò benpresto un appuntamento in grado di offrirein Onda media agli italiani in Europa e nelBacino del Mediterraneo e in Onda cortanegli altri continenti (oltre alla diffusione inFM per l’Italia) una panoramica delle ultime24 ore sugli avvenimenti italiani e delmondo.

Dal terremotodel Friuli del

1976 a “Il Giornale

dellaMezzanotte”

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Il 5 ottobre del 1978, un altro appuntamentoinformativo si aggiunse all’offerta della DEcon la nascita del “Giornale dall’Italia”.Quindici minuti d'informazione sulla giorna-ta che si stava aprendo a chiusura delle oltrecinque ore del “Notturno Italiano”.

Negli anni successivi nuove rubriche dellastruttura di programmazione sostituirono earricchirono le precedenti. Tra queste “Nelcorso della storia”, analisi della politica este-ra italiana dall’unità al dopoguerra; “La vitaletteraria”, sul Novecento tra poesia, narrati-va e critica; “Società in controluce”, suglieffetti dei grandi cambiamenti sociali nellavita quotidiana e “Meccanismi economici”.

Tra le altre iniziative della DE vi fu il poten-ziamento del settore corrispondenza con gliascoltatori nel mondo, sia italiani che di altrenazionalità, anche con l’avvio di iniziativepromozionali. Nel 1982 una decisione dell’azienda affidòalla Direzione Esteri anche la responsabilitàdi un programma di ricerca musicale in FM,“RAI Stereonotte”, ideato e curato daPierluigi Tabasso. Nell’ambito del program-ma di sei ore, messo in onda dagli studi di viaPo, venivano trasmessi notiziari flash curatidalla Redazione giornalistica. Quattro con-duttori si alternavano nel presentare musicanon-commerciale che fino ad allora nonaveva mai trovato ospitalità nei canaliradiofonici della RAI. Fu un grande e ina-spettato successo.

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1998 - Il tecnico AlessiaColletta in uno deglistudi di registrazione

delle trasmissioniradiofoniche in Onda

corta

1998 - Banco di regia diuna delle sale di

registrazione di RAIInternational

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Nel 1991 la Guerra del Golfo costituì unmomento importante nella vita dell’informa-zione e dei programmi per l’estero della RAI.L’emergenza internazionale e la presenza diitaliani in Iraq spinsero all’avvio di una pro-grammazione ancora più legata all’attualità.

Il “Notturno Italiano”, nato nel 1952 e conun forte ascolto in Europa e nel bacino delMediterraneo, si confermò ancora di più unostrumento di presenza diretta sul piano inter-nazionale. Il programma venne mandato perla prima volta tutto in diretta per permettereil continuo inserimento della Redazionegiornalistica in modo da fornire un’informa-zione ampia e tempestiva sugli avvenimentiiracheni. Contemporaneamente laPresidenza del Consiglio chiese alla RAI diavviare un programma in Onda corta specifi-camente destinato alla regione del Golfo.Nacque così uno speciale “Giornale Radioper il Golfo”, la cui prima edizione venivadiffusa alle 13.00 ora italiana, e aggiornataogni mezz’ora fino alle h. 17.00. In particola-re, il notiziario trasmise, in diretta, tutta lavicenda degli italiani che dovevano rientrareda Bagdad a lungo tenuti in ostaggio nell’ae-roporto della capitale irachena.

Una funzione, quella della tradizionale Ondacorta, che è servita successivamente ancheper altre emergenze in Africa, permettendoad esempio a tecnici italiani della ditta“Salini” presi in ostaggio nel Sudan di cono-scere le informazioni su quanto si stava muo-vendo sul loro caso.

La guerra delGolfo el’emergenza pergli italiani inIraq

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Un discorso a parte merita RAI Corporation,fondata nel 1960 a New York, che ha avutotra i suoi compiti, oltre alla distribuzionenegli USA e in Canada dei quotidianiradiofonici “Un Giorno in Italia” e “Italiadelle Regioni” inviati dall’Italia via cavo,anche la diffusione dei programmi televisi-vi. La copertura iniziò nel 1971 con l’affittodi due ore settimanali di tempo d’antennasul Canale WNJU-Tv Ch. 47 di New Jerseyche copriva New York e New Jersey. Alla fine del 1984 il palinsesto settimanaleera diventato di cinque ore e mezzo. Il palin-sesto conteneva uno sceneggiato o unvarietà, un segmento della “DomenicaSportiva” e un notiziario locale.

Nel 1977 la RAI Corporation ottenne i dirit-ti per trasmettere il campionato di calcio diserie A.

Nel 1980 iniziò la produzione e la distribu-zione di un notiziario settimanale di 30minuti, ideato e condotto da Paolo Frajese,con contributi filmati provenienti da Roma.

Nel 1985 i programmi si espansero a 17 oresettimanali e furono spostati sul CanaleWNYC-31 di New York (due ore dal lunedì alvenerdì, un ora il sabato e sei ore la domeni-ca). Il palinsesto includeva il Telegiornaleserale (TG1 o TG2) inviato appositamente viasatellite, una partita di calcio di serie A indiretta, programmi culturali e d’intratteni-mento inviati da Roma e un notiziario localeprodotto interamente da RAI Corporation.Nel 1986 l’intero palinsesto fu trasmesso viasatellite (C-band) e reso disponibile per lestazioni cavo negli Stati Uniti.

La distribuzionedei programmi

in America

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Ai primi del ‘90 i programmi di RAICorporation coprivano oltre 29 città metro-politane degli Stati Uniti raggiungendo il68% della popolazione di origine italiana esuccessivamente, via satellite, l’AmericaLatina.

Tramite l’ufficio di Montevideo di RAICorporation venivano distribuiti su cassetteprogrammi italiani destinati alle emittenti,agli enti, alle istituzioni non in grado di rice-vere dal satellite.

A partire dai primi anni ‘80 in Canada RAICorporation distribuiva 25 ore di program-mazione settimanale. Questi programmivenivano registrati a Torino su indicazionifornite dalla Direzione Servizi Giornalistici eProgrammi per l’Estero e inviati a New Yorkper l’inoltro.

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Nel 1995 il Consiglio di Amministrazionedella RAI, presieduto da Letizia Moratti,attraverso l’accorpamento di tutti i serviziradiotelevisivi per l’estero decise la realizza-zione di una struttura operativa volta a rilan-ciare l’azienda nel nuovo scenario mondialedei mass media. È così che nacque RAIInternational. A dirigerla fu chiamata AngelaButtiglione, uno dei volti più noti della RAI.

L’obiettivo era quello di portare all’interno diquesta nuova struttura una serie di compe-tenze a livello di diffusione internazionalesuddivise fino ad allora in diversi settoriaziendali e di far operare la nuova testata conuna duplice missione, pubblica e di mercato.Tra questi obiettivi vi fu la riorganizzazione eil potenziamento dei primi canali radiofonicie televisivi satellitari della RAI, tra cui "RAIUSA".

Nel 1992, in occasione delle iniziative percelebrare i 500 anni del primo viaggio diCristoforo Colombo in America, era statolanciato dalla RAI il canale satellitare "RAIUSA" che aveva suscitato molte aspettativenelle comunità italiane. Problemi tecnici e digestione spinsero però a trovare nuove solu-zioni che, nella impossibilità di un ulterioreintervento dello Stato, portarono a individua-re nella collaborazione con un gruppo priva-to la realizzazione di una pay Tv italiana nelmondo.

Dalla fine del 1995 iniziò così la diffusione,nelle Americhe e successivamente inAustralia, di un canale televisivo satellitare diRAI International che è arrivato a coprire,negli anni successivi, un palinsesto di 24 ore.La diffusione del canale internazionale èstata successivamente estesa all’Asia, attra-

La nascita diRAI

International

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verso il satellite Asiat 2, e all’Africa. Nel 1996, dopo la prima riorganizzazione, latelevisione di RAI International era dunquecostituita da "RAI America", che diffondevail segnale via satellite in America Latina eUSA con 16 ore al giorno durante la settima-na e 20 ore domenicali; "RAI USA", due oreal giorno di programmi RAI e local news;mentre in Canada, attraverso una emittentedi Toronto, venivano trasmesse 40 ore setti-manali; e in Australia, attraverso la SBS, latelevisione pubblica di quel Paese, venivatrasmessa l’edizione di un telegiornale nazio-nale. Contemporaneamente venne affrontato ilproblema della riorganizzazione della distri-buzione dei programmi televisivi e radiofoni-ci alle emittenti estere, prevista dallaConvenzione aggiuntiva con la Presidenzadel Consiglio dei Ministri del 5 Novembre1975. Le cosiddette "spedite" passarono inparte alla diffusione via satellite attraversoun’offerta coordinata di due ore di program-mazione realizzate da RAI International.

Anche l’uso del tradizionale cavo telefonicoche permetteva l’invio a New York e la ridi-stribuzione da parte di RAI Corporation deiGiornali Radio e dei programmi alle emitten-ti locali del Canada e degli Stati Uniti, fusostituito successivamente dalla captazionediretta via satellite da parte delle stazioniradio utilizzatrici.Tra i primi nuovi programmi televisivi pro-dotti ci fu "Speciale RAI International".

L’intera produzione venne ampliata connuovi programmi, notiziari e servizi di attua-lità destinati sia alla trasmissione diretta chealla diffusione attraverso le emittenti radiofo-niche nel mondo.

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I programmi radiofonici per l’estero furonopotenziati nel 1996 con il passaggio a RAIInternational di "Satelradio", il primo pro-gramma radiofonico satellitare della RAI conil meglio della produzione delle tre retiradiofoniche pubbliche.

Nato come canale europeo e del bacino delMediterraneo, "Satelradio" cominciò a esseredistribuito in tutti i continenti insieme con ilcanale televisivo di RAI International.

Dal 1 al 7 settembre 1997 fu sperimentatauna lunga maratona in diretta di "Satelradio"con tre conduttori (Massimo Biagini,Antonella Condorelli e Gianfranco Baldazzi)in dialogo permanente, via fax, telefono eInternet, con gli ascoltatori nel mondo.

Le diverse rubriche della precedente pro-grammazione in Onda corta confluirono inun nuovo contenitore, "Taccuino Italiano",rotocalco radiofonico quotidiano per gli ita-liani nel mondo. Uno spazio di un’ora e qua-rantacinque minuti, a cura della Unità diprogrammazione. Diffuso dal 1975 in Onda corta nelleAmeriche, in Africa e in Europa, il program-ma, grazie al nuovo canale satellitare, arrivòanche in Australia e in Asia.

Si avviò contemporaneamente il potenzia-mento del servizio in Onda corta con laripresa delle trasmissioni per l’Australia e ilmiglioramento del segnale per l’Africa e perle Americhe grazie all’affitto di stazioni relaisa Singapore e nell’isola di Ascension,

Satelradio nelmondo e il

potenziamentodell’Onda corta

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1991 – Sigla di “ItaliaHoy”, edizione spagnoladel programma "ItaliaOggi"

1998 - Sigla delprogramma "RememberItaly"

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nell’Oceano Atlantico, per un totale di tre oreal giorno. Ciò permise di rilanciare la pre-senza radiofonica in tre delle principali areegeografiche caratterizzate dalla massiccia equalificante presenza italiana.

Nacque così il contenitore radiofonico"Un’ora con voi". Un conduttore in studiolanciava l’ultima edizione del "Giornaledall’Italia", riprendendo poi, con uno o piùospiti in studio, il tema della giornata, alter-nando l’approfondimento con musica e unaserie di rubriche dedicate alla rassegna dellastampa, ai fatti del giorno, alla cucina, alcinema. Migliaia di lettere, fax e telefonateconfermarono il successo del nuovo pro-gramma e la riscoperta della presenza dellaRAI in zone più o meno isolate del mondocon una presenza di emigrati e oriundi italia-ni, missionari, volontari laici e grandi impre-se. In alcune zone a forte presenza turistica esulle navi da crociera i notiziari venivanoregistrati e diffusi in diversi momenti dellagiornata o trascritti sotto forma di mini-gior-nale.

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Alla fine del 1995 venne avviato il primo sitointernet della RAI. Si chiamò "Planet Italy" efu realizzato da RAI International in collabo-razione con Sacis e RAI Corporation. Si trat-tava di una vetrina del made in Italy e dellacultura italiana.

La presenza di RAI International sul web fuampliata nel 1996 con la nascita promossada Fabio Storelli, di "Italica", prima univer-sità telematica, con l'obiettivo, istituzionale,di diffondere e promuovere anche in Internetla conoscenza della lingua e della cultura ita-liana, offrendo agli utenti spazio e modo perinteragire.

Oltre a "Italica" (www.italica.rai.it), che si tra-sformerà in seguito in un portale della linguaitaliana, fu realizzato il nuovo sito web dedi-cato all’intera produzione di RAIInternational (www.international.rai.it) checominciò ad affiancare gli eventi speciali. IlFestival di Sanremo, ad esempio, fu diffusoper la prima volta anche in diretta suInternet, affiancato da un Forum sul webaperto agli italiani nel mondo.

Nel 1995 venne anche rinnovato e rilanciatoil semestrale "Qui la RAI - RadiotelevisioneItaliana che vi parla da Roma" che per moltidecenni ha costituito un altro strumento dicollegamento con gli ascoltatori nel mondo.

Un nuovo Media:Internet

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Un’occasione importante per sviluppare econsolidare il cammino di RAI Internationalfu offerta dal Vertice mondiale sull’alimenta-zione che si svolse a Roma presso la sededella Fao dal 13 al 17 novembre 1996. La Tvdi RAI International seguì il Vertice mondia-le sull’alimentazione della FAO con specialidiffusi nella programmazione satellitareLa copertura radiofonica dell’evento fu assi-curata con la realizzazione di "RadioSummit", un programma di dodici ore didiretta radiofonica realizzata nel cuore delVertice, in italiano ed inglese, con news infrancese, spagnolo e arabo. Diffuso via satel-lite, in Onda corta e, per la prima volta aRoma sulla rete cittadina FM, registrò unimportante successo che aprì alla RAI leporte del Palazzo di Vetro delle Nazioni Uniteper l’organizzazione a New York del Forummondiale della televisione.

Un altro evento televisivo importante dellatestata, diretta allora da Roberto Morrione, fu"La Giostra di fine d’anno" che per la primavolta permise di festeggiare l’inizio del nuovoanno con gli italiani nel mondo. Il program-ma, di circa 20 ore, iniziò in Australia, passòin Asia, a Gerusalemme, per arrivare in Italiae concludersi nelle Americhe: una lunga car-rellata di personaggi, ospiti musicali, serviziculturali, spettacoli legati alle tradizioni deidiversi continenti.

Nell’ambito della Conferenza delleRadiotelevisioni del Mediterraneo (Copeam)la Redazione giornalistica dei Progetti spe-ciali elaborò il progetto di un programmaradiofonico mediterraneo legato ai grandieventi dell’area. Fu l’avvio di "RadioEuromed", la cui prima edizione venne rea-

La copertura deigrandi eventi

mondiali

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lizzata a Malta. Parteciparono al programmala radio maltese, quelle egiziana e tunisina ela radio della Catalogna. Altri appuntamentidi "Radio Euromed" furono successivamentea Tunisi e Valencia in occasione delleConferenze delle radio-tv del Mediterraneo;a Napoli in occasione del secondo ForumCivile del Mediterraneo e a Palermo per laConferenza mediterranea dei Ministri degliEsteri dell’area.

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542003/2004 - Gianfranco de Laurentiis nello studio de "LaGrande Giostra dei Gol"

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In occasione della prima giornata del gironedi ritorno del Campionato di calcio di serie Adel 1996-1997 da un’idea di FrancoPorcarelli, ebbe inizio "La Giostra dei Gol".In studio Gianfranco de Laurentiis e IlariaD’Amico cominciarono ad inseguire i goaldel campionato su tutti gli otto campi dellaserie A, inframmezzati da una serie di inter-venti e dalla diffusione del secondo tempo diuno degli incontri della giornata. Per la cro-naca, i primi ospiti furono Ilario Castagner,Rino Marchesi e Gigi Maifredi.

Dal 1999 il programma si è andato amplian-do e consolidando fino alle attuali 4 ore didurata, con l’introduzione del pubblico, conla presenza di ospiti del mondo dello sport,dello spettacolo, della moda, della cultura,con una squadra giovanile di calcio, con unospazio dedicato ai mille e mille paesi in unviaggio sempre nuovo nel territorio italianoper mostrare a chi da anni vive all’estero ilvillaggio da cui è partito o sono partiti i suoiantenati.

Un’evoluzione del programma, che dal 2000si chiama "La Grande Giostra dei Gol", con isuoi attuali 50 milioni di telespettatori, lo hafatto diventare nell’arco di questi anni la pro-duzione più seguita in assoluto della televi-sione italiana: un programma cult che con-sente di essere seguito da tutta la famiglia ita-liana all’estero perché coniuga in modo asso-lutamente originale lo sport all’attualità, ilterritorio all’informazione in diretta, la musi-ca ai ritratti degli italiani nel mondo.

Da "La Giostradei Gol" a "LaGrande Giostradei Gol"

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Nel 1997 la Unità di Programmazioneriportò ai microfoni della RAI un mitico per-sonaggio degli inizi della storia della televi-sione: il maestro Alberto Manzi. I corsi tele-visivi permisero a molti di prendere un titolodi studio e dare una svolta culturale e socia-le alla propria vita. Il maestro Manzi ritornòcon un programma radiofonico sull’italianoparlato e sui tanti significati veri o falsi attri-buiti alle parole. Si trattava di pillole di ita-liano della durata di cinque minuti. Per l’informazione televisiva fu costituita laRedazione "Approfondimenti" che trasformòalcuni programmi tradizionali. "Italia delleregioni" divenne "Un paese, cento città". Ilrotocalco sportivo "Sport Italia" fu trasforma-to ne "La mongolfiera", mentre il quindicina-le economico "Azienda Italia" divenne setti-manale.

Nel frattempo era stato avviato un nuovoappuntamento di servizio "Dai del tu allaTv", con risposte mirate sui quesiti pensioni-stici, assistenziali e burocratici. Un settima-nale, "Celluloide", veniva dedicato intera-mente al cinema italiano.

Proseguì comunque la realizzazione di"Monitor" e "Babylon", settimanali destinatialla Germania; "Italia News" per l’Australia;"Vicini in Europa" per la Svizzera; "ItaliaArgentina" e "Filo diretto" per il SudAmerica.

La programmazione televisiva si arricchì nel1997/1998 di nuovi programmi autoprodottida RAI International con specifiche caratte-ristiche, alcuni dei quali hanno avuto ancheuna diffusione nazionale.

Le produzioniTv degli anni ‘90

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Particolarmente significativo "Radici", pro-gramma di ricerca delle origini della presen-za italiana nelle diverse aree del mondo.

Nell’ambito del programma di Renzo Arbore"Come eravamo", Gianni Bisiach lavorò alla"Moviola della storia" realizzata con testimo-nianze, filmati, interviste a grandi personaggidella vita italiana. Nel programma venivanocoinvolti anche gli italiani del mondo testi-moni degli eventi principali della storia ita-liana.

Nacque "Donne", un viaggio nella storiadelle donne italiane dalla conquista del votoai nostri giorni, condotto da GigliolaCinquetti.

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Nel 1999 il Consiglio di Amministrazionedella RAI, allora presieduto da RobertoZaccaria (Direttore generale era PierluigiCelli), decise di riportare le attività e la pro-duzione di RAI International nell’ambito diquanto previsto dalla Convenzione con laPresidenza del Consiglio di cui abbiamo par-lato prima. La Direzione affidata a GiancarloLeone mise ordine alla produzione e allaorganizzazione di RAI International, con unapolitica di razionalizzazione dei costi che nonimpedì affatto il rilancio della struttura conla nascita, ad esempio, di un programma diservizio come "Sportello Italia" e di una lineaculturale che si articolava in due collane,"Passaggio in Italia", dedicato all’ambienteed alla cultura del Belpaese, e "Italiani comenoi", dedicato invece ai personaggi, anchedel passato, che hanno fatto e fanno grandel’Italia.

Uno degli impegni più rilevanti affrontatodalla Direzione Leone fu quello del migliora-mento della distribuzione televisiva nelmondo, con particolare riguardo al rapportocon la Società araba Allah Al-Baraka, distri-butrice nelle due Americhe e in Oceania, ealla situazione del Canada, unico Paese almondo a non consentire a RAI Internationalla trasmissione di 24 ore sul suo territorio.

Verso il 2000

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In questo clima di rilancio produttivo e dirazionalizzazione delle risorse ha agito sinoad ora la Direzione affidata a MassimoMagliaro, in precedenza vice-direttore vica-rio di Leone, il quale ha accentuato il pesodell’informazione mirata agli Italiani nelmondo ridimensionando quello dell’intratte-nimento.

TvÈ così che sono nati il quotidiano televisivo"Qui Roma" e la produzione di specialiradiofonici e televisivi legati ai grandi appun-tamenti delle comunità italiane nel mondo.Seguite con il massimo dell’impegno le riu-nioni più significative degli organismi istitu-zionali degli italiani nel mondo (Comites eCGIE); la Conferenza dei 350 parlamentaridi origine italiana nel mondo svoltasi aRoma, presso la Camera dei Deputati, il 20 e21 novembre 2000; infine, la PrimaConferenza degli Italiani nel Mondo, che si ètenuta presso la sede della FAO a Romadall’11 al 15 dicembre del 2000 e che haregistrato per RAI International un successosenza precedenti per la quantità di collega-menti televisivi e radiofonici che hanno con-sentito alle Comunità italiane di seguire indiretta quattro giorni di lavori, alla presenzadel Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi.

"Pianeta Donna", affidato ad una delle vocistoriche della radiofonia, quella di GinaBasso, nacque proprio per informare ognisettimana la donna italiana del mondo delleiniziative culturali, sociali, legislative dedica-te all’"altra metà del cielo".

Dicevamo di "Qui Roma", il notiziario infor-mativo quotidiano dalle regioni italiane e

Oggi per domani

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dalle Comunità italiane all’estero. Quindiciminuti per due edizioni. Sono previste altredue edizioni di cui una in inglese e un’altrain spagnolo. È il programma dal qualenascerà il primo telegiornale per gli italianinel mondo e per l’estero.

"La Grande Giostra dei Gol", lo abbiamodetto, è di gran lunga il programma piùpopolare dell’intera produzione RAI. Ognidomenica raccoglie, in una ideale "piazza ita-liana", decine di milioni di telespettatori, ita-liani ma anche stranieri innamorati delnostro calcio, il più bello del mondo; un suc-cesso che cresce di stagione in stagione, dipuntata in puntata. Oggi lo conducono PaolaSaluzzi e Gianfranco de Laurentiis.

Un nuovo programma domenicale, già speri-mentato nel 2002 come "Sabato Italiano", vain onda dopo l’edizione del TG1 delle ore20,00: si tratta di "Domenica Italiana", untalk show in diretta dedicato all'attualità ita-liana e internazionale ma anche al costumeappena raccontati dal telegiornale dellaprima rete della RAI. All’interno del pro-gramma un’ampia pagina di storia, "Accaddedomani", condotta da Nino Benvenuti, maanche l’intrattenimento musicale con l’esibi-zione di uno dei cantanti italiani di maggiorsuccesso in Italia e nel mondo.

L’informazione religiosa trova spazio nel set-timanale "Cristianità", un appuntamento indiretta in onda subito dopo l’Angelus delPapa, che vede ospiti in studio personalitàlaiche e religiose. Quest’anno il programma èstato portato da quindici minuti a mezz’ora.Inoltre, RAI International trasmette le udien-ze del Papa del mercoledì, per un totale di 26ore di programmazione televisiva.

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2003 - Paola Saluzziconduttrice de “LaGrande Giostra dei Gol”

2003 - Giorgia Caruso,giornalista conduttricedel programmatelevisivo "Il Caffè"

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"Sportello Italia", il fortunato programmaquotidiano di servizio che si occupa di fisco,casa, scuola, sanità e burocrazia per gli italia-ni all’estero ha quest’anno un’edizione arric-chita di rubriche, di inviati, di inchieste e didocumentazione utile ai telespettatori.

"Anteprima" è il settimanale che presenta ipalinsesti di RAI International, costruiti oggicon due ore quotidiane di autoproduzione eventidue ore di ritrasmissione della program-mazione RAI. Rinforzata anche l’offerta culturale. Il pro-gramma settimanale "Il Caffè" è stato arric-chito rispetto alla passata edizione con risor-se aggiuntive. Condotto da Giorgia Caruso, èdivenuto il talk-show culturale del canaleinternazionale della RAI con la discussione,fatta da esperti, degli eventi culturali piùsignificativi del nostro Paese in Italia maanche all’estero, dal cinema all’archeologia,dalla musica al teatro, dalla moda alla lette-ratura. La precedente edizione, che era inve-ce dedicata ai personaggi della cultura italia-na di oggi, ha registrato la partecipazione deipiù grandi nomi dell’arte del nostro Paese.

Alcuni titoli di documentari realizzati da RAIInternational sotto la Direzione Magliarohanno partecipato a prestigiosi festival(Montreal, Montreaux, Praga), vincendopremi e meritandosi ampi riconoscimenti dalpubblico.

Questi documentari continuano ad esser pro-dotti nella collana "Gli Eventi di RAIInternational".

"Sestante" offre, ogni venerdì, 30 minutidedicati alla attualità della politica, dell'eco-nomia, della cronaca e della scienza. Suo

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obiettivo è far conoscere l’Italia a chi si trova,da poco o da molto tempo, lontano dallaMadrepatria, mettendo a confronto la realtàitaliana con quella internazionale sui diversiargomenti affrontati.

Altre tre rubriche settimanali vengono pro-dotte nell’ambito della Convenzione con laPresidenza del Consiglio e inviate, per lamessa in onda, a stazioni Tv estere. In parti-colare "Italia News", che offre in Australiamezz’ora di servizi selezionati dalla produ-zione di RAI International, dai Tg nazionali,dalle sedi regionali e dalle Reti RAI.

Inviato via satellite viene messo in onda dallaSBS, la rete televisiva pubblica australiana.

"Monitor Italia" è un settimanale di trentaminuti inviato a Monaco attraverso il circui-to dell’Eurovisione, diffuso dalla BR Tv, latelevisione pubblica della Baviera.La Televisione della Svizzera Italiana mettein onda il settimanale "Icaro", un contenito-re di un’ora, trenta minuti dei quali prodottidalla Redazione giornalistica di RAIInternational.

Destinato all’America Latina è il settimanaletelevisivo "Filodiretto", prodotto in tre edi-zioni: italiana, spagnola e portoghese.

RadioLe trasmissioni radiofoniche per l’estero, inventisei lingue, coprono attualmente 11.600ore di trasmissione. Di queste circa 6.000sono costituite dall’informazione. Vi lavoranoogni giorno tre Redazioni giornalistiche.

La Redazione Onda corta cura due edizionidel "Giornale dall’Italia": la prima alle 11.00

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2003 – CristinaBenedetti, giornalista

conduttrice di "QuiRoma"

2003 – Elena Longhi,conduttrice di

"Domenica Italiana"

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ora italiana verso l’Australia, le Americhe,l’Europa e il bacino del Mediterraneo inOnda corta e via satellite; la seconda alle15.00 e alle 10.00 ora italiana, rispettiva-mente per il Canada e il bacino delMediterraneo.

In particolare, la Redazione predispone inotiziari che vengono tradotti e letti da unostaff di traduttori-annunciatori, in ventiseilingue: albanese, arabo, bulgaro, ceco, croa-to, danese, esperanto, francese, greco, ingle-se, lituano, polacco, portoghese, rumeno,russo, serbo, slovacco, sloveno, somalo, spa-gnolo, svedese, tedesco, turco, ucraino,ungherese, più, ovviamente, italiano.

I notiziari tendono a offrire una panoramicadei maggiori fatti italiani, i commenti italianisugli avvenimenti internazionali, le lineedella politica estera e di quella europea, noti-zie culturali, scientifiche e sportive.

Un notiziario radiofonico viene inviato, dallunedì al venerdì, via posta elettronica allasede RAI di Montevideo da dove viene diffu-so in italiano, spagnolo e portoghese.

Dal 2002 sono state realizzate apposite pagi-ne di Internet dedicate ai programmi per l’e-stero nelle ventisei lingue di diffusione, conla possibilità di ascoltare in diretta il canaleinternazionale multilingue e la registrazionedell’ultimo notiziario in ciascuna lingua.La Redazione Giorno cura due edizioni del"Giornale dall’Italia". Una alle 18.00, ora ita-liana, irradiata verso l’Africa in Onda corta evia satellite Hot Bird 1 in Europa e nelBacino del Mediterraneo; la seconda alle23.00, ora italiana, destinata alle Americhein Onda corta e via satellite e alle 03.30 verso

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le Americhe; altri notiziari brevi vengonotrasmessi in Europa, in Africa, nelleAmeriche.

La Redazione Notte rappresenta la terzafascia del ciclo produttivo giornalistico diRAI International ed opera dalle ore 22.54alle ore 6.00. Produce cinque notiziari brevi(3 minuti circa) in lingua italiana che, conaltrettanti notiziari di identica durata in lin-gua inglese, francese e tedesca, vengonomessi in onda ogni ora a partire dall’1,00all’interno del programma musicale"Notturno Italiano"; produce inoltre quattrogiornali con le seguenti destinazioni: UltimeAmeriche (messa in onda h. 2.45); Relais peril Sud America (h. 3.30); Bacino delMediterraneo (h. 6.15); Africa dell’Est (h.6.35).

Un contenitore quotidiano di approfondi-menti giornalistici comprende, oltre all’ulti-ma edizione del "Giornale dall’Italia", lerubriche "Italia chiama Italia" (un bisettima-nale di dialogo con gli italiani nel mondo) e"Un’ora con voi" (un trisettimanale diapprofondimento dell’attualità non solo ita-liana). Queste due rubriche costituisconodelle novità che l’attuale Direzione ha volutoinserire nella programmazione radiofonica diRAI International. "Un’ora con voi" è diven-tata una rubrica soltanto giornalistica checonsente di "stare" sulla notizia con unampio approfondimento tre volte la settima-na. "Italia chiama Italia" è invece lo stru-mento che due volte a settimana consenteagli italiani nel mondo di discutere tra di loro(informazione circolare) e di farlo conl’Italia (informazione di ritorno).

Allo sport sono dedicate, rispettivamente la

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domenica ed il lunedì, "Nonsolocalcio" e"Sport Italia". Altre due rubriche, "I com-menti del lunedì", programma di approfondi-mento degli eventi sportivi domenicali conparticolare attenzione rivolta al campionatodi calcio di Serie A, e "Italia Sport" vengonodiffuse in Onda corta, via satellite o speditealle radio estere.

Altri due settimanali giornalistici caratteriz-zano la produzione radiofonica di RAIInternational: "Rotosette" che ha lo scopo diraccontare l'Italia agli italiani all'estero nelleforme più curiose e meno scontate (i servizisono realizzati prevalentemente dalle sediregionali della RAI e danno conto di sagreregionali, iniziative locali, collegamenti colmondo dell'emigrazione, rapporti fra leregioni e le varie comunità all'estero); e"Tutto cinema", interamente prodotto da RAIInternational, che racconta quanto accadenel cinema italiano: le nuove produzioni, irisultati al botteghino, le nuove tendenze, iriconoscimenti da parte della critica interna-zionale, le interviste agli attori, l'impegnodelle istituzioni a sostegno della settima arte(ne vengono realizzate, oltre a quella in ita-liano, altre due edizioni, in spagnolo e porto-ghese).

Altre trasmissioni d’informazione radiofonicavengono realizzate nell’ambito dellaConvenzione con la Presidenza del Consigliodei Ministri."Italia oggi" è un programma settimanale chenasce dall’accurata selezione dei servizi gior-nalistici che nel corso di ogni settimana giun-gono a RAI International dalle Regioni ovengono realizzati in redazione a Roma. Ilprogramma, della durata di quindici minuti,in onda la domenica e il lunedì, non ha una

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struttura fissa ma tende ad offrire all’ascolta-tore un panorama complessivo su alcunerealtà italiane e spunti sui temi che diretta-mente o meno interessano gli italiani nelmondo.

"Italia delle regioni" è un notiziario quotidia-no che raccoglie le novità più significativeche si affacciano ogni giorno dalle varieregioni italiane. Temi prevalenti sono la cro-naca, i rapporti tra le regioni e le comunitàitaliane all'estero, le politiche di svilupporegionale in campo economico, sanitario,culturale e sportivo. Non mancano i riferi-menti alle curiosità che abbondano nellavivacità delle realtà locali. Il quotidianonasce con la selezione dei servizi che ciascu-na sede regionale della RAI propone attra-verso la rete Intranet del Relais e viene inte-grato da servizi realizzati dalle Redazioni diRAI International.

"Notturno Italiano", abbiamo detto all’inizio,rimane il più antico, il più importante eascoltato contenitore radiofonico di RAIInternational. Si tratta di un programmadedicato agli amanti della musica italiana,ovunque essi si trovino: musica leggera, jazz,pop, ma anche classica, lirica e sinfonica, chesi può ascoltare ogni notte, sulle Ondemedie, su Satelradio e in Real Audio suInternet. Da mezzanotte e trenta all'una visono ospiti in diretta. Alle 1.00, 2.00, 3.00,4.00, 5.00 sono trasmessi giornali radio initaliano, inglese, francese e tedesco curatidalla Redazione giornalistica.Dopo il Giornale Radio dell'1.00, e fino alle2.00, le più belle canzoni italiane dagli anni'60 a oggi. Dopo il Giornale Radio delle 2.00,fino alle 3.00 la grande musica di ieri, dal1920 al 1963.

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Home page di RAI International

Home page di Italica, il Portale della Linguae della Cultura italiana

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Dopo il Giornale Radio delle 3.00, e fino alle4.00, dal lunedì al venerdì, un'ora di musicaclassica; sabato e domenica, alla stessa ora, lenuove tendenze della musica italiana. Dopoil Giornale Radio delle 4.00, fino alle 5.00,jazz, rock e cantautori di sempre. Dalle 5.12alle 5.57 i suoni del mattino.

"Taccuino Italiano" è un quotidiano di arte,musica, spettacolo, scienza, costume, realtàsociale, curiosità, Internet: questi gli ingre-dienti della prima parte del programma, tantipiccoli tasselli per costruire un grandemosaico che cerca di rappresentare l'Italia dioggi, senza dimenticare la realtà del passato.La seconda parte del programma è dedicataalle città italiane: un'intera settimana di col-legamenti, interviste, descrizioni, documentisonori di film, citazioni letterarie per raccon-tare il passato, l'economia, i luoghi, l'arte, lamusica, il modo di essere dei giovani, lescuole, le tradizioni, le abitudini, le attivitàculturali e i progetti delle città. Nella tra-smissione del sabato "Taccuino Italiano" sicollega con le radio italiane all'estero coninterviste, scambi musicali e informazioni.

"Con voi sul mare" è un settimanale delladurata di 25 minuti dedicato agli equipaggiin navigazione e a tutti gli italiani che vivonoe lavorano all'estero. Sono frequenti i colle-gamenti con le navi in viaggio, per parlaredella vita di bordo o per mettere l'equipaggioin contatto con personalità del mondo dellacultura, dell'informazione o dello spettacolo.Seguono, dopo uno stacco musicale, appun-tamenti più o meno fissi con il sindacato perseguire le problematiche dei lavoratori marit-timi, con l'attualità per informare anche suavvenimenti non strettamente legati al mare,con la cultura o l'intrattenimento. Nel corso

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dell'anno la trasmissione si trasferisce nellepiù significative località marinare allo scopodi realizzare alcune puntate dedicate alla sto-ria, alla cultura, ai costumi delle varie città.

Altri contenitori della struttura di program-mazione radiofonica vengono inviati alleradio locali convenzionate con RAIInternational. In particolare:a) "Questo è amore", contenitore musicale intre edizioni, italiana, spagnola e portoghese,composto da tre diverse rubriche: "Tendamobile", che presenta le ultime tendenzemusicali, i cantanti e i nuovi gruppi di suc-cesso; "Generazioni a confronto", ovveroidee, gusti musicali e di costume confrontatifra generazioni diverse; e "C'era un ragazzo",sulle canzoni intramontabili degli anni '60.

b) "Studio Azzurro", contenitore per la cultu-ra e la narrativa composto da due rubriche:"Dossier", una rubrica di attualità culturalecommentata da più esperti su cinema, teatro,letteratura, arte, sport e costume e "Raccontoitaliano", sui personaggi di ieri e di oggi,scrittori, scienziati, curiosità letterarie, rac-contati in sceneggiati radiofonici.

InternetIl sito Internet istituzionale di RAIInternational - www.international.rai.it -ampiamente rinnovato, offre una panoramicasulla programmazione radiofonica e televisi-va, con schede di presentazione, orari e fre-quenze per l’ascolto della radio. Permette diaccedere a tutti i settori dell’informazione edella programmazione radiotelevisiva perl’estero e, via Real Audio, di ascoltare e vede-re la produzione di RAI International.

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Particolarmente significativa è l’esperienza di"Italica", divenuto con la Direzione Magliaroil portale di lingua e cultura italiana piùseguito nel web. Il Corso di lingua italiana èsuddiviso in 72 lezioni divise in tre livelli,principiante, intermedio, avanzato. È possi-bile, inoltre, seguire le lezioni del corsoseguendo i percorsi per Unità, Funzioni, oAmbienti. Il corso è disponibile in cinquelingue: inglese, francese, spagnolo, tedesco eportoghese.

Tre sezioni del sito sono dedicate alla cultu-ra italiana. "Diario di bordo" è un’agendaquotidiana degli avvenimenti culturali italia-ni più rilevanti in Italia e all'estero;"Multimedia" è una rubrica mensile dedicataai siti web italiani; "Argomenti" proponeapprofondimenti sulla cultura italiana realiz-zati anche da illustri firme del mondo acca-demico italiano e straniero. L'utente puòinteragire con la redazione attraverso la new-sletter, i forum e le rubriche.Nell' archivio di "Italica" sono attualmenteonline 10.000 pagine, 500 documenti audio-visivi in Real Audio, 2.000 fotografie. Questasezione è aggiornata quotidianamente ed èintegrata da un motore di ricerca per facilita-re ulteriormente la navigazione. L'accesso atutti i servizi è totalmente gratuito.

Sia il sito istituzionale di RAI Internationalsia quello di "Italica" sono disponibili, oltreche in lingua italiana, anche in inglese e spa-gnolo.

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Parte seconda

DOCUMENTI

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Un mezzo di informazione che non teme distanze e censure

L’Informazione, cioè la divulgazione di fatti edi idee, può ritenersi tecnicamente perfettaquando è rapida, capillare e libera da ostaco-li, frontiere e censure. Nell’informazione agrandi distanze le Onde corte soddisfanoqueste esigenze. Le radiotrasmissioni non potranno mai sosti-tuire la stampa. Il giornale non subisce laconcorrenza della radio, né della televisione:la stampa è più completa, più esauriente,proveniente da una libera scelta, può essereconservata e riletta a piacere, non dipende,come la radio da fattori che possono incide-re sull’ascolto rendendolo nullo o cattivo.

Le radiotrasmissioni sono complementaridella stampa, ma hanno su di essa il vantag-gio di giungere all’istante in qualsiasi puntodel mondo superando ostacoli naturali efrontiere.Con la massima facilità, come avviene per leOnde corte, parlano nella stessa lingua deipopoli ai quali sono dirette, e a differenza dellibro e del giornale, possono essere ascoltateanche dagli analfabeti, e ciò è molto impor-tante per esempio nelle trasmissioni per l’e-stero, che sono molto seguite nelle zone sot-tosviluppate dove vivono in genere più uomi-ni illetterati che colti.

Attualmente ben un terzo degli uomini sonoilletterati, senza alcuna cognizione dei propridiritti e senza possibilità di conoscerli e dipoterli difendere. Ottocento milioni di anal-fabeti non sarebbero in grado di sapere ciòche avviene nel mondo se non fosse per laradio. 1

Storia ed analisidelle

trasmissioni effettuate dalla

R.A.I. per gliitaliani all’estero

di MarussiaCristiano

Estratto della tesi dilaurea del 1974

Università Degli Studi diRoma

Facoltà di MagisteroCorso Di Laurea in

Pedagogia

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Il primo trasmettitore ad Onde corte per l’e-stero entrò in funzione in Italia nel luglio del1930, qualche anno dopo che l’UnioneSovietica e gli Stati Uniti d’America avevanoiniziato ad utilizzare la radio, come mezzo dicomunicazione a grande distanza. In quel-l’anno, l’Ente Italiano AudizioniRadiofoniche (ora RAI) realizzò a PratoSmeraldo, località nei dintorni di Roma, unprimo impianto.Il nostro Paese è stato tra i primi ad adottarequel magnifico e ancora trascurato mezzo dicomunicazione a grande distanza. Infatti, ilprimo servizio ad Onde corte ebbe inizionell’Unione Sovietica nel 1922; seguirono gliStati Uniti nel 1924, l’olandese Eindhoven epoi l’inglese Chelmoford e la tedescaZeensen.Sembra che l’intuizione di utilizzare le Ondecorte per poter lanciare un "giornale interna-zionale che può attraversare le frontiere egiungere alle menti degli ascoltatori, indi-pendentemente dalla volontà dei governi", laebbe Lenin. 2

Negli anni ’30 tre Stati impegnati politica-mente sono già pronti nel cimento delleOnde corte: URSS, Italia e Germania; e que-sta circostanza spiega di per sé il ruolo delletrasmissioni per l’Estero durante e dopo laseconda guerra mondiale.E’ un periodo storico tormentato; la crisimondiale che dal 1929 al 1932 aveva travol-to le economie di moltissime nazioni, avevarinserrato tutti i Paesi in loro stessi, nellaricerca di soluzioni individuali per usciredalla morsa economica. Gli Stati che hannointeressi oltremare utilizzano le eccezionalidoti delle Onde corte per comunicare con iloro possedimenti lontani e con le loro col-lettività all’estero. Le Radiotrasmissioni ita-

Le origini delletrasmissioni perl’estero ad Ondacorta

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liane nacquero per perseguire soprattuttoquesto ultimo scopo e lo dimostrano i pro-grammi che venivano emessi.Nel 1933 sono in piena efficienza anche l’in-glese Daventry, per comunicare nella solalingua materna, con il Commonwealth;Parigi, per far sentire la sua voce aiPossedimenti coloniali nella lingua francesee in arabo; Radio-Madrid e Radio-Lisbona,per le trasmissioni verso l’America Latina,legata da tanti interessi ai due Stati Iberici; laRadio della Città del Vaticano, per il collega-mento con le Nazioni e i Centri Cattolici ditutto il mondo; la Radio nelle Nazioni Unite,che trasmetteva da Ginevra. Le Onde corteavevano iniziato quella corsa verso la supre-mazia fra i mezzi di comunicazione e la con-quista delle opinioni pubbliche mondiali chenon sembra essersi ancora arrestata.Nel 1934 si ebbero in Italia due avvenimen-ti di grande rilievo per lo sviluppo delle Ondecorte. Il primo è politico: la creazione delSottosegretariato per la Stampa e laPropaganda nelle cui competenze rientrano iservizi radiofonici 3, il secondo tecnico, cioèl’ampliamento dell’impianto di PratoSmeraldo. Il 28 ottobre 1934 entrarono inservizio nuovi trasmettitori dando inizio alletrasmissioni dirette all’America del Nord.Cinque mesi dopo, il 12 marzo 1935, anchel’America del Sud e l’Estremo Orientecominciarono a ricevere regolarmente inostri programmi, e solo un mese dopo, il 14aprile, fu dato il via alle trasmissioni diretteai Paesi del bacino del Mediterraneo. All’inaugurazione delle trasmissioni per ilNord America si volle dare una particolaresolennità. Fu Guglielmo Marconi a parlare aicittadini americani e agli italiani che in quelPaese vivevano. Marconi ebbe in primo

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luogo una conversazione telefonica con ilPresidente della Radio-Corporation di NewYork, Sig. Sarnoff, quindi fece un brevediscorso in cui trattò il luminoso futuro delleOnde corte.I programmi per il Sud e Nord America, assaicurati, erano soprattutto a carattere culturalee ricreativo. La possibilità di godere di larghispazi di tempo, permetteva di trasmetterericchissimi programmi con interi concerti dalvivo o atti interi di opere liriche, intercalatida notiziari politici, commerciali, letterali,sportivi; conversazioni e lezioni di italianodirette soprattutto ai figli degli italiani datempo residenti nelle due Americhe. Ecco diseguito lo schema della trasmissione cheandò in onda il 31 dicembre 1934:- Messaggio di Pietro Mascagni al popolo

americano- Esecuzione dell’Atto Secondo de: "L’Amico

Fritz" di Mascagni"- Conversazione di studenti americani a

Roma- Canzoni folcloristiche. Lezioni di lingua

italiana- Notiziario - Puccini: "L’inno a Roma"Nei programmi trasmessi dall’Italia prevale-va, dunque, come si è detto, l’indirizzo cultu-rale-ricreativo. Allo stesso modo si comporta-vano le altre emittenti europee, ad eccezionedi Radio-Mosca che fu senz’altro la primaemittente politica del mondo.

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La guerra italo-etiopica ebbe un’influenzanotevolissima nel processo di sviluppo deinostri programmi per l’estero. Già i mesi cheprecedettero quel conflitto provocarononuovi problemi al servizio italiano delle tra-smissioni per l’estero: innanzitutto quello diinteressare i compatrioti che vivevano lonta-no, e specialmente quelli delle dueAmeriche, ad una partecipazione almenomorale al grande sforzo del Paese; in secon-do luogo, quello di affrontare la nuova situa-zione politica che derivava dalla netta oppo-sizione del gabinetto Eden alla conquista ita-liana dell’Etiopia.Il collegamento con i militari e i civili con-centrati in Eritrea e Somalia fu risolto bril-lantemente qualche mese prima dell’iniziodel conflitto, con un servizio che ebbe moltosuccesso, di trasmissioni radiotelegrafichedenominato "Radio A.O." il quale avevaanche lo scopo di fornire al mondo intero leinformazioni sull’andamento del conflitto.Con l’inizio delle operazioni, "L’Ufficio Radiomoltiplicava i suoi sforzi per trasmettere almondo i bollettini in varie lingue estere rela-tivi agli avvenimenti militari in Abissinia.Oltre ai bollettini, la nostra attività radiofoni-ca era rivolta a ribattere polemicamente agliargomenti sollevati all’estero contro l’Italia.Quegli argomenti che trovarono la loro cla-morosa estrinsecazione nell’applicazionedelle sanzioni economiche da parte dellaSocietà delle Nazioni." 4

All’inizio del 1936, le trasmissioni dall’Italiaerano indirizzate verso le seguenti zone:bacino del Mediterraneo: in italiano tutti igiorni;Estremo Oriente: in inglese, cinese, giappo-nese e indonesiano;Africa Orientale: in italiano tutti i giorni;Paesi Arabi: in arabo tutti i giorni;

L’importanzadelle Onde corte

nel conflittoitalo-etiopico

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Turchia: in turco a giorni alterni;Sud e Nord America: in italiano a giornialterni.

Così la guerra etiopica, e soprattutto il suc-cesso, superiore alle speranze, delle nostretrasmissioni, ebbero il potere di fornire ilnostro Paese di un moderno ed efficientissi-mo centro ad Onde corte, proprio a solo unanno dall’inizio della Seconda GuerraMondiale. Le trasmissioni per l’estero, intan-to, avevano mutato carattere e la polemicaera entrata in essa soffocando la loro primiti-va disposizione di servire come diversivo. Chile usa, ormai, si è reso conto delle enormipossibilità che esse hanno come mezzo diconvinzione delle masse.

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Il 1 settembre del 1939 scoppiò la SecondaGuerra Mondiale con l’aggressione tedescaalla Polonia cui rispose la dichiarazione diguerra della Francia e dell’Inghilterra allaGermania; il conflitto trovò l’organizzazioneitaliana delle Onde corte preparatissima siaper i mezzi tecnici, perché Prato Smeraldoera stato da poco messo in grado di efficien-za da non temere confronti con le altre sta-zioni emittenti straniere, che per l’esperienzadel personale.Nel settembre del 1943, quando l’Italia fucostretta a chiedere l’armistizio, le nostre tra-smissioni per l’estero avevano raggiunto indi-ci mai più avvicinati, anche alla ripresa,come numero di programmi e di lingue tra-smesse. L’armistizio, firmato con gli alleati insegreto a Cassibile (in Sicilia) il 3 Settembredel 1943, conteneva, fra i capitolati, il divie-to di effettuare trasmissioni radiofoniche adOnde corte: non si doveva più comunicarecon l’estero. Cinque giorni dopo, l’8 settem-bre, lo stesso giorno cioè della pubblicazionedell’armistizio, le radiotrasmissioni per l’e-stero cessarono la loro attività recando gravidisagi a tutte le comunità italiane sparse peril mondo. Anche alcuni ascoltatori stranierivollero attestare attraverso la corrispondenzala sorpresa e il disagio che provarono quan-do le trasmissioni per l’estero italiane cessa-rono, senza preavviso, i loro servizi.Fu l’avvicinarsi della Conferenza di Parigiper il Trattato di pace da imporre all’Italiache favorì, in maniera singolare, la ripresadelle nostre trasmissioni per l’estero. Loscopo era quello di dare al nostro Paese unvalidissimo strumento per sostenere il nostrodiritto ad un trattato di pace il meno onerosopossibile, in omaggio alla giovane democra-zia italiana, e al contributo da essa dato allaguerra di liberazione. Il problema lo risolse il

Scoppia laSeconda Guerra

Mondiale

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capo della Commissione di Controllo alleato,ammiraglio Stone, che nel giugno del 1946invitò il nostro governo a prendere iniziativeper cercare di rimuovere a suo favore l’opi-nione pubblica mondiale all’avvicinarsi dellaConferenza di Parigi.Fra i mezzi più efficienti a raggiungere loscopo, l’ammiraglio Stone indicò, appunto, leOnde corte, perché strumento capace di agiretempestivamente e di raggiungere qualsiasiparte del globo, superando ogni ostacolo,politico o naturale. Fatto singolare è chel’ammiraglio Stone era allora Presidentedell’Organo che aveva il compito di imporrela scrupolosa osservanza delle clausole del-l’armistizio. Lo stesso quindi autorizzò laripresa delle radiotrasmissioni per l’estero. Insolo poco più di due mesi dal favorevoleintervento l’ufficio che era completamente dariorganizzare perché aveva perso tutti i suoieffettivi, fu posto in grado di funzionare; daparte sua la RAI-TV fece il miracolo di rimet-tere in vita gli impianti tecnici indispensabiliper la ripresa delle emissioni.Nel giro di pochi anni "Radio Roma", questoè il nome che fu scelto alla ripresa, sepperiportarsi ad una posizione più che dignitosafra le radio-emittenti ad Onde corte delmondo, riconquistando molti degli amici cheavevamo perduto e molti altri nuovi. Essainfatti, sia per il numero di programmi cheper numero di lingue e per quantità di tra-smissioni, nel 1950 era già di nuovo fra leprincipali e più seguite.Nello stesso anno venivano potenziati i pro-grammi in lingua italiana per i connazionaliall’estero con emissioni speciali diretteall’Australia, alla Nuova Zelanda all’EstremoOriente e all’Africa Orientale. Il 15 aprile del 1962 ebbe termine un ciclodelle trasmissioni per l’estero, quello della

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gestione diretta dei Servizi Giornalistici daparte dello Stato, che risaliva agli anni ’30, esi aprì un nuovo ciclo che dura tuttora: lagestione degli stessi servizi da parte dellaRAI.La Presidenza del Consiglio, affidando allaRAI la gestione dei notiziari informativi perl’estero, non è che si sia spogliata di una suacompetenza, perché le attribuzioni in mate-ria di stampa e di radio spettano al ServizioInformazioni per legge.La gestione dei notiziari informativi per l’e-stero da parte della RAI continua ormai da13 anni, durante i quali la collaborazione trai Servizi della Presidenza e l’ente concessio-nario è stata quanto mai proficua.La Direzione dei Notiziari esercita i suoicompiti secondo direttive politiche generali,ma nella massima libertà di giudizio nellescelte delle notizie e dei commenti che for-mano i notiziari. Essi devono unicamenterispecchiare la realtà nazionale: questa è ladirettiva di carattere generale. Non vieneeffettuato quindi alcun controllo preventivodei testi dei notiziari e dei commenti.Naturalmente questo materiale, una voltatrasmesso, viene letto da un apposito ufficiodella Divisione Radio della Presidenza delConsiglio, che è in tal modo informato quoti-dianamente, sia pure a posteriori, dell’impo-stazione che è stata data ai programmi e ainotiziari.Le direttive alle quali devono attenersi iresponsabili dei notiziari e dei programmisono concordati nel "Comitato MistoProgrammi Informativi per l’Estero" il qualeè l’organo supremo che sovrintende alle tra-smissioni per l’estero.Il Comitato ha lo scopo di "dare un coordi-nato indirizzo al servizio di redazione edemissione, sia in lingua italiana che nelle lin-

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gue estere dei notiziari e, in genere, delle tra-smissioni rivolte agli ascoltatori residentiall’estero". Fra i suoi compiti sono: stabiliregli orari, la durata e il numero delle trasmis-sioni, deliberare sui programmi e sugli orien-tamenti dei medesimi nonché sulla organiz-zazione dei mezzi relativi, fornire proposte,promuovere iniziative, dare suggerimenti perun sempre più idoneo funzionamento delservizio, anche in relazione con altri enti oorganismi italiani all’estero.Il Comitato è un organo altamente qualifica-to e responsabile. Suo Presidente è ilSottosegretario di Stato alla Presidenza delConsiglio dei Ministri, che è a diretto contat-to con il Presidente del Consiglio e ne inter-preta le direttive politiche.Fanno poi parte del Comitato rappresentantidella Presidenza del Consiglio dei Ministri edella RAI-TV ed esperti che possono esserechiamati anche di volta in volta.

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Lo scopo delle radio trasmissioni per l’esteroè politico, ma non esclusivamente. E’ politi-co nel senso che esse sono destinate a tenereviva nel mondo e nelle collettività italianeall’estero l’azione dell’Italia come nazionedemocratica, ad illustrare le sue decisioni inpolitica interna ed esterna, le sue riformesociali, le sue realizzazioni in tutti i campi.L’informazione politica è quindi essenziale,ma naturalmente non esclude il resto perchéil notiziario per essere gradevole deve esserevario il più possibile. Le trasmissioni diretteagli italiani all’estero sono sostanzialmentedifferenti da quelle indirizzate agli stranieri.Innanzitutto, si tenga presente che di circa24 ore di trasmissioni giornaliere, ben unterzo sono dedicate ai nostri compatrioti. Iprogrammi in lingua italiana sono quindimolto ricchi, così i notiziari. I servizi giorna-listici devono, infatti, dare agli italiani all’e-stero un quadro completo di quanto avvienein Italia scendendo anche nei minimi parti-colari, mentre i notiziari per gli stranieri pos-sono riportare non più dell’essenziale, ancheper ragioni di spazio. La Patria di origine sicollega con i suoi figli perché vuole farsi sen-tire vicino. Si sa che chi vive lontano dallaterra nativa è sempre in una situazione dicrisi sentimentale. Allora si cerca di avvici-nargli la Patria con le radiotrasmissioni inmodo da dargli l’impressione di non essereabbandonato. Questa "voce", che spesso si falargo faticosamente fra le cento lingueincomprensibili di altri Paesi, parla in manie-ra accessibile alla mentalità, ai gusti e agli usidei nostri compatrioti, mentre tutto intorno ilmondo è straniero, se non ostile. La RAI-TVcura assai i notiziari, i programmi musicali edi varietà per gli italiani all’estero, utilizzan-do, in grande misura, tutto il materiale tra-smesso all’interno anche in sede regionale, il

I notiziari per gliitaliani all’estero

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che è particolarmente gradito a questo tipo diascoltatori.In queste trasmissioni le richieste degli ita-liani relative ai notiziari sono tenute in forteconsiderazione. Essi chiedono nelle loro let-tere soprattutto notizie dell’Italia, commentisull’Italia, musiche del nostro Paese. Hannobisogno di sentirsi idealmente in Italia quan-do ascoltano le nostre trasmissioni.I fatti internazionali dovrebbero trovareposto nei notiziari solo nei riflessi che essihanno avuto in Italia. Per gli italiani chevivono in Paesi d’oltre-oceano i ServiziGiornalistici devono dunque dare un quadroil più completo possibile di quanto avviene inItalia con qualche commento sui fatti delmondo; e sembrano poco interessati allepolemiche tra i partiti, al contrario dei nostricompatrioti che risiedono per motivi di lavo-ro nei Paesi europei. Questi, infatti, in gene-re non intendono stabilirsi definitivamenteall’estero e sono quindi più interessati ai pro-blemi politici italiani. Inoltre questi conna-zionali amano essere informati sui problemiche possono interessare la famiglia e lorostessi. La RAI, di sua iniziativa e a proprie spese, hainviato materiale audio-visivo ad alcune sta-zioni situate in Paesi dove esistono forti col-lettività italiane, affinché vengano ritrasmes-si localmente.

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I programmi culturali e artistici costituisconoun’altra attività cui attendono gli appositiuffici della RAI-TV. L’interesse dello Statoper questi programmi è indicato nelle pre-messe alla Convenzione del 7 maggio 1948per la ricostruzione di Prato Smeraldo.Anche questo settore è naturalmente sotto-posto al Comitato dei Programmi come qual-siasi altra attività 133 che rientri nelle tra-smissioni per l’estero. L’Ufficio cura fra l’altroun gran numero di rubriche culturali e divarietà, per predisporre le quali occorrononei responsabili del servizio non solo elevatedoti culturali e critiche, ma direi di inventiva.I programmi culturali non sono come i servi-zi giornalistici condizionati dagli avvenimen-ti del giorno, ma devono essere inventati. Perdare un’idea più realistica del lavoro chespetta ai Servizi Culturali riporto quasi inte-gralmente uno studio su tali programmi pub-blicato proprio dall’Ufficio ServizioProgrammi per l’Estero della RAI e relativoagli anni 1971 e 1972: "Sono indicati con l’espressione programmiculturali per l’estero numerosi programmi erubriche di divulgazione riferibili ai piùdisparati campi della cultura (spettacolo, nar-rativa, letteratura, poesia, scienze, storia,folklore, arte, musica leggera, da camera,operistiche, ecc…) oltre a parecchie altre tra-smissioni di carattere ricreativo, assistenzialee vario, che la RAI, secondo la Convenzionedel 7/5/1948 con la Presidenza del Consigliodei Ministri, realizza al fine di diffondereL’arte e la cultura italiana e di mantenere ilegami tra l’Italia e tutti i suoi figli sparsi nelmondo". Nella pratica si definiscono come‘culturali’ tutte le trasmissioni che non sianoimpostate sull’informazione di stretta attua-lità.

Il contributodelle

radiotrasmissioniper l’estero nella

diffusionedell’arte e dellacultura italiana

nel mondo

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Particolare attenzione, sempre a norma diconvenzione, viene rivolta al mantenimentodei legami affettivi dei nostri emigrati con lamadre-patria. Tenendo conto delle esigenze edelle preferenze agli italiani, sviluppano ladivulgazione dei più svariati aspetti della cul-tura e della tradizione, sfrondata da inutiliorpelli accademici. Cercando un contattoricco di spunti, ma sempre sereno ed obietti-vo, che faciliti una visione realistica e moder-na della nostra realtà nazionale. Gli interessie le preferenze degli stranieri si orientanopiù decisamente verso programmi dedicati alturismo, al folklore, all’arte nelle sue piùvarie manifestazioni e a tutti quei settori incui il prestigio italiano è più evidente.Particolare attenzione è stata data negli ulti-mi tempi alla trattazione di argomenti di sto-ria nazionale e regionale, dedicando semprespazio all’aneddotica e alla cultura paesana,alle trasmissioni dedicate allo scambio dimessaggi e saluti con connazionali, ai pro-grammi a richiesta dedicati ad amici e paren-ti lontani nonché alle rubriche che illustranol’arte e la bellezza del nostro Paese, con trat-tazioni sempre rigorosamente controllateanche sul piano critico, tali da poter essereeseguite con profitto anche da centri e istitu-ti culturali.Al fine di illustrare agli ascoltatori i pro-grammi loro destinati e di riportare dettaglia-tamente gli orari e le lunghezze d’onda delletrasmissioni, il Servizio Programmi perl’Estero pubblica un periodico, quasi unradiocorriere tascabile: "Qui laRadiotelevisione Italiana che vi parla daRoma" edito in cinque lingue (italiano, ingle-se, francese, tedesco e spagnolo). Ogni nume-ro contiene, oltre all’illustrazione di vari pro-grammi, un editoriale di attualità politica,economica e sociale e pregevoli riproduzioni

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di capolavori della nostra arte. Attualmenteesce in 150 mila copie quattro volte l’anno,in coincidenza con le variazioni delle fre-quenze di trasmissione stabilitadall’"International Frequency RegistrationBoard" e viene distribuita capillarmenteall’estero presso Istituti italiani di Cultura, arappresentanze diplomatiche e consolari,Società aeree e di navigazione e oltre 80 milaascoltatori sparsi nei cinque continenti. IlServizio cura anche, parallelamente allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, la cor-rispondenza con gli ascoltatori.

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La funzionedelle stazioniitaliane all’estero

La RAI collabora con le emittenti all’esteroche trasmettono programmi dedicati ai nostriemigranti. Questi programmi, in genere inlingua italiana, possono essere così distinti:a) programmi di emittenti situate negli stessiPaesi che ospitano le collettività italiane;b) programmi di emittenti installate in altriPaesi;c) programmi di emittenti straniere diretteagli italiani che vivono nel territorio nazio-nale.Le trasmissioni di emittenti situate negli stes-si Paesi che ospitano collettività italiane pos-sono essere effettuate o dalle RadioNazionali, come avviene in Europa, dove esi-ste regime di monopolio delle radiotrasmis-sioni, oppure da privati in genere italiani chevivono all’estero. Nel primo caso abbiamol’esempio delle radio Parigi, Radio Liegi, laBBC, la Radio Luxemburgo, Radio Colonia,Radio Francoforte, Radio Monaco, laSvizzera e per i Paesi Bassi la stazione diHilversum, che trasmettono regolari pro-grammi per i nostri connazionali che lavora-no nei rispettivi Paesi. La maggior parte diqueste trasmissioni vengono effettuate in col-laborazione con la RAI. Ciò permette ainostri connazionali che lavorano nei Paesidell’Europa Occidentale di seguire program-mi in lingua italiana su Onde Medie o aModulazione di Frequenza cioè perfettamen-te chiare ed accessibili ad ogni tipo di appa-recchio ricevente e in ore, infine, libere daogni impegno di lavoro. I programmi tra-smessi da organizzazioni private italianeall’estero sono numerosi nelle due Americhee in Australia dove l’esercizio delle trasmis-sioni radiotelevisive è libero. Alcune di que-ste stazioni mantengono regolari rapporticon la RAI che fornisce assistenza tecnicaconsistente soprattutto nell’invio regolare di

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programmi di attualità o culturali, di dischi,registrazioni. Sono circa 50 queste stazionicon le quali la RAI collabora. La pubblica-zione del Ministero degli Esteri "Problemidel Lavoro degli Italiani all’Estero" fornisce iseguenti dati, relativi al 1971, di dette stazio-ni:Canada10 stazioni trasmettono programmi in linguaitaliana localizzate nella ColumbiaBritannica, Ontario, Quebec e a Ottawa.Stati Uniti84 programmi radio, di cui 11 sono trasmes-si tutti i giorni, 8 tutti i giorni ad eccezionedel sabato e della domenica, 6 tutti i giorniad eccezione del sabato e della domenica, 2sono trasmessi il sabato e la domenica, 1 ilgiovedì e il venerdì, 54 solo il sabato o ladomenica.Argentina22 stazioni trasmettono in lingua italianaBrasile12 stazioni trasmettono in lingua italianaCile3 stazioni trasmettono programmi in linguaitalianaPanama1 stazione trasmette programmi in lingua ita-lianaPerù5 stazioni trasmettono in lingua italianaUruguay3 stazioni trasmettono in lingua italianaVenezuela9 stazioni trasmettono in lingua italianaAustralia5 stazioni trasmettono programmi in linguaitaliana a Melbourne, Cairns, Brisbane,Innisfail, Canberra.Naturalmente occorre andare assai cauti

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nelle valutazioni, perché non si può negareche si devono considerare di interesse gene-rale solo quelle stazioni che hanno assuntoquella funzione di operare a favore della col-lettività italiana e di mantenere questa legataalla madre patria. Tutte le altre, cioè quelleche perseguono scopi di lucro o commercia-li, non devono essere prese in considerazio-ne. Nulla si sa di preciso circa i contenuti dimolti programmi italiani all’estero, perchéchi li effettua svolge una libera attività chenon è sottoposta al controllo delle nostre rap-presentanze diplomatiche.L’attività delle stazioni italiane all’estero è digrande interesse quando il Paese conduceuna politica di assistenza ai nostri connazio-nali non per ragioni materiali, quali rimessee preferenza dei prodotti italiani, ma soprat-tutto morali e sentimentali. Queste stazioni,operando sul posto, hanno la possibilità diinterpretare meglio le esigenze e i problemidelle collettività in seno alle quali vivono:hanno quindi una funzione insostituibile.Esse si affiancano, quindi, alle radiotrasmis-sioni per l’estero dall’Italia nell’azione diinformazione e formazione dei nostri conna-zionali all’estero, ma con maggior possibilitàdi persuasione e di penetrazione.Questa collaborazione tra le Onde corte e gliorgani di informazione all’estero fu moltostretta negli anni che seguirono la ripresadelle trasmissioni per l’estero, alla fine dellaSeconda Guerra Mondiale; poi andò atte-nuandosi, anche in relazione all’affievolirsidelle emissioni italiane.

NOTE1 Bilancio pubblicato dall’UNESCO nel settembre del 1972 inoccasione della Giornata Internazionale dell’analfabetismo.

2 Tangye Lean: "The Revolution Overseas", Londra 1963.

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3 I servizi Radio furono assorbiti nel 1937 dall’Ispettorato per laRadiodiffusione e la televisione del Ministero della Stampa ePropaganda. L’Ispettorato era ordinato in due Divisioni. La primacurava i rapporti con l’EIAR per le trasmissioni all’interno, laseconda curava i rapporti con l’EIAR per le trasmissioni perl’estero e comprendeva i servizi giornalistici, i reparti traduttoridivisi per lingua e per zone geografiche e il Servizio diintercettazione radio.

4 Giorgio Nelson Page: "L’Americano di Roma", pag. 452, EdizioniLonganesi.

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1930Guglielmo Marconi realizza a Roma la primaantenna per le trasmissioni in Onde corte.Il 1° luglio, nei pressi di Roma, entra in fun-zione il Centro Radio Imperiale di PratoSmeraldo, la prima stazione che trasmette adOnde corte per l’estero.

1931Iniziano le prime trasmissioni in Onde corteper l’America del Nord.

1934 Il 28 ottobre entrano in funzione, a PratoSmeraldo, due trasmettitori ad Onde cortedestinati al servizio per l’estero. Iniziano le trasmissioni ad Onde corte diret-te all’America del Nord in inglese e italiano.

1935Viene completato il Centro Imperiale adOnde corte di Prato Smeraldo e iniziano iregolari programmi per le Americhe,l’Europa e l’Africa. Radio Roma inizia a tra-smettere anche in esperanto.Il 12 marzo iniziano le trasmissioni per ilSud America in italiano, portoghese e spa-gnolo.Il 14 aprile hanno inizio le trasmissioni per ilbacino del Mediterraneo, in lingua italiana.

1936Iniziano le trasmissioni per l’Africa Orientalein italiano; per la Grecia in greco; perl’Estremo Oriente in inglese, cinese, giappo-nese, indostano.

Cronologia

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1937Trasmissioni per gli italiani all’estero in ita-liano. Hanno inizio i programmi in linguaaraba, turca, tedesca, francese, albanese,rumeno, bulgaro, ungherese, croato, spagno-lo e portoghese per l’Europa.Il 22 aprile viene istituito l’Ispettorato dellaRadiodiffusione fra le cui competenze rientrala gestione dei servizi giornalistici delle Ondecorte.

1938Iniziano i programmi in lingua serba e dane-se. Con l’installazione di sei nuovi trasmetti-tori viene ufficialmente costituito il Centroradiofonico ad Onde corte di Roma a PratoSmeraldo.

1939Le trasmissioni ad Onde corte vengono uti-lizzate per le operazioni militari.Iniziano le prime trasmissioni per l’Oceaniain italiano e inglese e per l’Estremo Orientein francese e amarico.

1940Iniziano le trasmissioni in olandese, persia-no, corso, maltese, bengalino, pangiambico.

1941Iniziano le trasmissioni in finlandese, svede-se e thailandese.

1943In seguito alle direttive dell’Armistizio dell’8settembre vengono interrotte dall’Italia tuttele trasmissioni radiofoniche in Onde corte.

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1946Il 3 settembre riprendono le trasmissioni diRadio Roma ad Onde corte per l’Europa e leAmeriche in italiano, inglese, francese, spa-gnolo e portoghese.

1947Il 16 aprile iniziano le trasmissioni in croato,serbo, sloveno e tedesco.Il 10 ottobre iniziano le trasmissioni in araboda Radio Bari e hanno inizio i bollettiniradiotelegrafici per le navi.Il 15 dicembre iniziano le trasmissioni indanese, olandese e svedese.

1948Il 7 maggio viene approvata la Convenzionefra Governo e RAI-TV che prevede la rico-struzione del Centro radiofonico ad Ondecorte di Prato Smeraldo e l’affidamento allaRAI della gestione tecnica delle trasmissioniper l’estero.Il 17 maggio iniziano le trasmissioni in turcoe greco.Il 21 luglio iniziano le trasmissioni in rume-no.Il 15 settembre iniziano le trasmissioni incinese.Il 7 novembre iniziano le trasmissioni inceco, polacco, russo, slovacco e ungherese.

1949Il 15 ottobre iniziano le trasmissioni in bul-garo.

1950Radio Roma trasmette in trentadue lingue,

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con programmi destinati a cinquantaduePaesi. L’8 maggio iniziano le trasmissioni in giap-ponese, hindi e urdu.Il 5 ottobre iniziano le trasmissioni in alba-nese, ucraino e persiano.

1952Il 6 maggio iniziano le trasmissioni in litua-no.Il 7 giugno iniziano le trasmissioni in indo-nesiano.

1956Il 2 dicembre iniziano le trasmissioni in ben-galico.

1962Il 30 marzo, nell’ambito di un accordo fra laPresidenza del Consiglio dei Ministri e laRAI-TV, viene firmata la Convenzione per ilpassaggio alla RAI dei notiziari giornalisticidelle Onde corte e dei programmi radiofoni-ci per l’estero. Iniziano i primi notiziari in inglese, francesee tedesco nel "Notturno dall’Italia".

1963Il 29 ottobre viene decisa dal Comitato MistoProgrammi la ristrutturazione dei programmicon la concentrazione delle trasmissioninelle zone di maggiore interesse.

1964Il 1° luglio vengono soppresse le trasmissioniin lingua iranica, hindi, urdu, bengali, cine-se, giapponese e indonesiano.

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1965Inizia la produzione di "Panorama Italiano",il primo settimanale televisivo per gli italianinel mondo.Il 2 maggio vengono soppresse le trasmissio-ni in lituano e quelle bisettimanali in inglesee francese destinate ai problemi della NATOe dell’Unità europea. Vengono anche ridottele trasmissioni in lingua rumena, ungherese,albanese, polacca, ceca ed esperanto.

1966Il 19 dicembre il Ministro degli EsteriAmintore Fanfani lancia l’iniziativa permigliorare le trasmissioni italiane per l’este-ro.

1967Il 19 settembre ha luogo la riunione intermi-nisteriale per studiare le iniziative tese apotenziare l’attività informativa italiana all’e-stero.

1968Nasce "Qui Italia", giornale radio per gli ita-liani in Europa, seguito da "Un giorno inItalia" per il Nord America.Inizia la fornitura di servizi giornalistici alleemittenti estere che destinano spazi all’infor-mazione per le comunità italiane.

1969La redazione dei Notiziari per l’estero vienetrasferita nella sede RAI di Via del Babuino,a Roma.

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1970Il 19 giugno il Sottosegretario allaPresidenza del Consiglio, On. AntonioBisaglia, propone al Comitato Misto la costi-tuzione di un "gruppo di lavoro" ristretto perstudiare proposte concrete per risolvere ilproblema delle trasmissioni italiane per l’e-stero.Il 16 dicembre ha luogo la riunione del"gruppo di lavoro" formato da rappresentan-ti della Presidenza del Consiglio dei Ministri,del Ministero degli Esteri e della RAI.Dall’incontro nasce un nuovo progetto diristrutturazione delle trasmissioni per l’este-ro e di potenziamento del Centro di PratoSmeraldo.

1971Inizia la distribuzione nelle Americhe daparte di RAI Corporation.Il 15 dicembre viene attivata la Convenzionefra Stato e RAI-TV aggiuntiva all’Atto del1952 che proroga di un anno la Convenzionedel 1948 di Prato Smeraldo e quella del1962 per la gestione da parte della RAI-TVdei notiziari per l’estero.Viene inoltre riconosciuto alla RAI-TV ildiritto al rimborso delle spese per l’invio dimateriale audiovisivo all’estero.

1975Viene sancita la Convenzione RAI –Presidenza del Consiglio per le trasmissionidistribuite alle Radio Tv nel mondo.E’ attuata la Riforma della RAI e nasce la DE– Direzione servizi giornalistici e programmi

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per l’estero.Si riorganizzano i programmi e "Il Notturnodall’Italia" diventa "Notturno Italiano".

1976Il 6 maggio ha luogo la tragedia del terremo-to in Friuli. Nasce "Il Giornale dellaMezzanotte".

1978Va in onda la prima edizione de "Il Giornaledall’Italia".

1991In conseguenza della Guerra nel Golfo, scop-pia l’emergenza per gli italiani in Iraq.

1995Nasce RAI International e i primi programmisatellitari dall’Italia.Viene attivato "Planet Italy" il primo sito webdella RAI.Nasce "Un’ora con voi": programma radiofo-nico di informazione, approfondimenti,rubriche e musica per gli italiani nel mondo.Sono trasmessi relais radiofonici perAustralia, Africa e Americhe.

1996Nasce il sito ufficiale di RAI International eil sito "Italica", prima università telematicasulla lingua e la cultura italiana.RAI International organizza il "RadioSummit", dodici ore in diretta nel mondo, inoccasione del Vertice Mondialesull’Alimentazione tenutosi a Roma dal 13 al17 novembre.

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Per festeggiare il Capodanno nel mondo RAIInternational manda in onda la "Giostra difine d’anno", venti ore di Tv satellitare. Viene varato Satelradio, il canale radiofonicosatellitare.

1997Nasce il programma televisivo domenicale"La Giostra dei Gol"

1999Nasce "Sportello Italia", programma Tv diservizio sui temi d’attualità quali pensioni,fisco, casa, sanità e burocrazia.Il sito web "Italica" (www.italica.rai.it) si tra-sforma nel Portale della Lingua e dellaCultura italiana.

2000In diretta radiotelevisiva dalla FAO di Roma,la Prima Conferenza degli Italiani nelMondo.Il programma televisivo domenicale si tra-sforma diventando "La Grande Giostra deiGol", un contenitore con il calcio in diretta,un viaggio nei paesi, l’intrattenimento musi-cale, le interviste con i protagonisti dellecomunità italiane nel mondo e gli sport con-siderati minori. "La Grande Giostra dei Gol"è la più grande trasmissione televisiva italia-na con i suoi circa quaranta milioni di tele-spettatori.

2001"Un mondo di Rai International" si chiamacosì la più lunga diretta televisiva della RAI

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con ventiquattro ore di trasmissione ininter-rotta attraverso tutti i continenti per celebra-re con gli italiani all’estero il loroCapodanno.Nasce "Qui Roma" il primo notiziario televi-sivo quotidiano per gli italiani nel mondo.

2002"La Grande Giostra dei Gol" cresce ancora:diventa una trasmissione di quattro ore indiretta.Cresce anche "Un mondo di RAIInternational", che raggiunge le ventisetteore.Va on line il nuovo sito di RAI International(www.international.rai.it), completamenteristrutturato con tutti i palinsesti Tv aggior-nati quotidianamente e i web dedicati alleproduzioni originali radiotelevisive.

2003Il Consiglio di Amministrazione della RAIdecide la societarizzazione di RAIInternational."Sabato Italiano" diventa il primo program-ma televisivo di approfondimento in direttaper e con gli italiani all’estero."Sportello Italia", da settimanale, diventa unprogramma quotidiano.

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Testimonianze

Mirella BoncompagniLuigi Bencetti

Nerino RossiAntonio Ciampaglia

Giulio CattaneoRoberto Morrione

Giancarlo LeoneGina Basso

Pierluigi TabassoEnrico Morbelli

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È difficile comprendere oggi quella sensazio-ne di lontananza dal proprio paese che siprovava vivendo all’estero non solo in areegeografiche al di là del nostro Continente,ma già nella stessa Europa.Parlo certo di alcuni decenni fa, quando soloprendere la linea telefonica per l’Italia pote-va rappresentare un problema.Forse per l’esperienza diretta provata nelletante trasferte di lavoro all’estero, quandosarebbe stato bellissimo sentire parlare italia-no accendendo la radio o la Tv; avrebbe rap-presentato un insostituibile momento direlax dopo giornate di full immersion in altrerealtà meno congeniali.Forse per le tante richieste in tal senso for-mulatemi spesso con intensità da persone diogni appartenenza politica e sociale.Certo è che sono tra coloro che hanno dasempre "sentito" l’esigenza dei nostri conna-zionali residenti all’estero per loro scelta masoprattutto per necessità, di continuare a par-tecipare in qualche modo all’evoluzione delnostro paese, agli sviluppi della vita cultura-le e sociale degli italiani, per non sentirseneestranei, una volta "fuori dall’Italia".Fu così che da giovane dirigente allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, chiesied ottenni di occuparmi dei rapportiConvenzionali con la RAI e con le maggioriAgenzie di Stampa, entrando così a far partedi una squadra eccellente: mi riferisco tra glialtri ai nostri dirigenti Randone eMammucari, al valente Jacobacci che curavai rapporti quotidiani tra il nostro ufficio e laRAI.Erano gli anni ’70 e il mondo dei media inItalia sembrava esplodere con la liberalizza-zione dell’etere e l’apertura operata dallaCorte Costituzionale nei confronti delle Tvprivate.

Quellasensazione di

lontananza

di MirellaBoncompagni

DirigenteGenerale a.r. alla

Presidenza delConsiglio dei

Ministri

Testo tratto dallapubblicazione RAI

"Ieri, oggi, domani"

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Ricordo che in quegli anni, in sede Consigliod’Europa a Strasburgo durante una riunionedi esperti dei mass-media, fui colpita da unabattuta ironica del Presidente di turno delComitato ad hoc secondo il quale "il cittadi-no italiano aveva scoperto di avere più dirit-to di qualsiasi altro essere umano ad unamaggiore informazione". Piccata, l’alto sensodi italianità che mi ha sempre contraddistin-to mi ha fatto reagire per puntualizzare che ildiritto riconosciuto dalla CorteCostituzionale italiana non era rivolto al cit-tadino perché fosse "maggiormente informa-to", ma alle imprese che da quella decisionetrassero il diritto di esercitare libera attività"di informazione".Noi usavamo il termine di "laboratorio" perdefinire la situazione venutasi a creare inItalia, ma certo non fu facile confrontarsiall’epoca con i partner europei nelle sediIstituzionali preposte.Possiamo immaginare le attese che in quelcontesto maturavano i nostri connazionaliall’estero, vivamente interessati alla vastaproduzione radiofonica per non parlare diquella televisiva. Se ben ricordo invece, ma lascio ad altri lapiù puntuale descrizione del contesto RAIdel periodo, da parte della Concessionariadel servizio pubblico non si avvertiva anco-ra la potenzialità delle trasmissioni per l’este-ro, e le Convenzioni con la Presidenza delConsiglio venivano vissute come "routine" afronte di introiti non trascurabili perl’Azienda.In altre parole si aveva la sensazione che l’at-tività della Direzione Servizi Giornalistici eProgrammi per l’Estero avesse difficoltà adottenere la dovuta considerazione e chedovesse essere difesa anche all’interno della

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stessa RAI, compito che mi assunsi sponta-neamente pur nel rispetto delle competenzee della professionalità dei miei interlocutoriistituzionali, essendo assolutamente convintache il notevole sforzo di "svecchiamento" chesi chiedeva alla RAI nei rapportiConvenzionali avrebbe alla fine ripagato sial’Azienda che la committente Presidenza delConsiglio.Nel perseguire questo obiettivo che deter-minò una vera ristrutturazione del settore siaper quel che riguardava le trasmissioniradiofoniche in Onde corte per l’estero, cheper le trasmissioni televisive che seguirono inattuazione della legge 103/75, fui efficace-mente coadiuvata da splendidi personaggi,quali Nerino Rossi e Giulio Cattaneo; l’elen-co potrebbe continuare, ma temendo diomettere nomi altrettanto eccellenti per pro-fessionalità e intelligenza, preferisco lasciarlinella sfera dei miei ricordi personali.Fu così che la Direzione Servizi Giornalisticie Programmi per l’Estero iniziò a confezio-nare programmi radiofonici e televisivi desti-nati a stazioni estere, differenziati per aree didestinazione, i cui contenuti spaziavano dagliaspetti economico-sindacale e previdenzialelegati al potenziale rientro in Italia dei nostriconnazionali, a programmi di carattere cultu-rale, rubriche musicali, sport ecc, nonchébrevi filmati quali importanti contributi ita-liani al cinegiornale della CEE "Imaged’Europe" destinato ai paesi ACP e dedicatoai temi dello sviluppo oltreché all’immaginedell’Europa comunitaria.Quante battaglie sostenute nelle riunionimensili a Bruxelles, cui ho voluto continuarea prendere parte anche dopo la nomina aDirettore Generale che, se possibile, harafforzato il mio indomabile senso delloStato, affiancata dai giornalisti Toselli e poi

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Verde, impegnati come me a difendere ilpunto di vista italiano sugli obiettivi da rag-giungere e sui filmati realizzati dai braviPistola, Innocenti e altri.Ma mentre scrivo queste brevi righe, miviene in mente un altro episodio bizzarro dalquale scaturì l’importante iniziativa di realiz-zare Corsi televisivi di lingua italiana diffe-renziati per utenti delle lingue inglese, fran-cese, spagnola e araba, per i quali si registròun immediato interesse da parte di moltissi-me emittenti estere: perfino il Giapponechiese di poter disporre del Corso per tra-smetterlo con una breve introduzione espli-cativa in lingua giapponese.Ma veniamo alla circostanza che ha dato ori-gine all’iniziativa.Fu per puro caso che venni in possesso diuna videocassetta contenente alcune lezionidi un corso di italiano realizzato, non ricordoper conto di chi, in un paese europeo.Alcune scene si svolgevano in un Circo dovesoltanto i Clown si esprimevano in lingua ita-liana, dileggiati da tutti, spintonati e malme-nati mentre il pubblico divertito rideva diloro come in genere accade in tali circostan-ze.Ma la mia suscettibilità è stata messa a piùdura prova quando in un’altra "lezione"entravano nella scena personaggi che voleva-no rappresentare Garibaldi e il re d’Italia chein sostanza si giocavano a scacchi la sortedella nostra penisola.Farne vedere qualche tranche in amicizia adun collega del Ministero degli Affari Esteri eproporre alla RAI di realizzare un nostroCorso di italiano fu affare di qualche ora,perché l’idea piacque subito e partì l’iniziati-va il cui successo fu tanto rilevante che neglianni i Corsi furono ampliati, aggiornati, este-si ad utenti di altre lingue.

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Ma i diretti interessati, ossia gli italiani all’e-stero, cosa pensavano dei notevoli cambia-menti che la RAI affrontava in quegli anniper dare dell’Italia un’immagine veritiera epiù ampia possibile, quando l’utilizzo delsatellite era solo sperimentale per trasmette-re il TG1 nazionale a Toronto e a New Yorknonché per raggiungere il Belgio con laprima rete televisiva?Prendendo parte alle Conferenze interconti-nentali che via via venivano organizzate nellevarie aree geografiche, la cui valenza di"osservatorio" assolveva un’incisiva funzionedi monitoraggio utile anche agli stessi opera-tori dell’informazione fuori dell’Italia, for-nendo loro un’ottima occasione di scambiodi esperienze professionali, mi piaceva esplo-rare dal vivo opinioni, valutazioni, aspettati-ve, a conferma o meno delle relazioni uffi-ciali basate sulla copiosa corrispondenza car-tacea sviluppata dalla RAI e dalla stessaPresidenza con i nostri connazionali.Se ne ricavava inoltre un feed-back preziosoper gli esponenti del mondo politico / istitu-zionale direttamente interessati.Da queste esperienze ho tratto, se ancoraoccorreva, la profonda convinzione dell’asso-luta necessità che si dovesse contribuire adaccelerare il processo di "avvicinamento cul-turale" in senso lato degli italiani fuoridell’Italia al nostro paese, per mantenerevivo un legame già istintivamente fortissimo.Mi si affollano in mente episodi singolarilegati a situazioni a dir poco curiose: un coroimprovvisato quanto approssimativo nelleparole e nelle note di canzoni popolari italia-ne cui ho ovviamente partecipato in un pull-man durante un trasferimento logistico aToronto: avevo volentieri rinunciato allamacchina cortesemente riservatami perrimanere vicina ai nostri amici che ci aveva-

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no accolto con tanto entusiasmo.Cene organizzate nei Circoli degli italianiall’estero con consegna di targhe-ricordo,dediche poetiche anche… in musica a NewYork, San Paolo, Berlino, come a Cape Towno a Sidney ma anche qui in Italia in occasio-ne del Convegno di Montesilvano.La richiesta da parte di tutti: sempre maggio-re attenzione e considerazione da parte dellaRAI nel desiderio di partecipare in temporeale alla vita del nostro paese.Concludo questi brevi pensieri lasciandovolutamente ad altri il compito di percorrerei quarant’anni di storia della DirezioneServizi Giornalistici e Programmi perl’Estero, trasformatasi e adeguatasi ai tempinella struttura e nella denominazione rac-contando i prestigiosi traguardi raggiunti cheperaltro sono sotto gli occhi di tutti. Ho scelto invece di riprendere dal fondo deimiei ricordi personali qualche spunto ditestimonianza diretta e verace, che sperocontribuisca in qualche modo a far compren-dere a chi non ha vissuto quelle esperienze,quanto grande sia stato l’impegno di coloroche hanno dato inizio alla "grande avventu-ra".

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Trentacinque anni in RAI, vissuti tutti (salvouna brevissima parentesi) nel mondo affasci-nante delle trasmissioni per l'estero è statoper me un motivo di orgoglio professionale.Ho creduto in questa missione: informare gliitaliani all'estero, esportare il nostro grandepatrimonio culturale, far conoscere l'Italiasotto molteplici aspetti al mondo intero, darenotizie là dove arrivavano distorte o non arri-vavano (c'era ancora la cortina di ferro). Il mio interesse risale al 1960, quando ero ildiretto collaboratore del sottosegretario allaPresidenza del Consiglio dei Ministri, on.Giovanni Giraudo, con delega ai ServiziInformativi della Presidenza stessa. Capo deiServizi era il dottor Gilberto Bernabei, unvero servitore dello Stato, di grande valoreprofessionale, che mi introdusse nella cono-scenza delle trasmissioni ad Onda corta chelo Stato inviava attraverso i trasmettitori dellaRAI di Prato Smeraldo. Un corpo di tradut-tori preparava i testi (rivisti da funzionaridello Stato) nelle principali lingue, ma anchein quelle meno conosciute, per raggiungeretutto il mondo. Le trasmissioni erano un’ere-dità del Minculpop (Ministero della CulturaPopolare) del tempo del fascismo e servivanoin gran parte per propaganda politica, spe-cialmente nell'imminenza dell'ultimo conflit-to mondiale. Nel 1960 i notiziari avevano già altro carat-tere, ma l'allora presidente del Consiglio,Amintore Fanfani, si rese conto che l'infor-mazione giornalistica doveva essere gestitanon dallo Stato ma dall'ente preposto a que-sto compito, la RAI. Il sottosegretarioGiraudo e l'allora direttore generale dellaRAI, Ettore Bernabei, attraverso un gruppomisto di lavoro stesero la Convenzione Stato-RAI del 1962, tuttora vigente, con la quale fucostituita una nuova direzione dell'ente

Eravamo unaventina, ma

molto motivati

di Luigi Bencetti

Vicedirettore RAI International

fino al 1998

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radiotelevisivo, la Direzione Servizi Informativiper l'Estero. Il 1° aprile 1962 la neonata Direzionecominciò la sua attività in via Po, sotto ladirezione di Delio Mariotti, vice direttoreCarlo De Biase e capo redattore unicoFrancesco Casa. Quanta strada percorsa e quanto lavoro ditutti perché da una direzione di servizi, nontestata, pur avendo un corpo redazionale, siarrivasse all'attuale RAI International! Nella convenzione Stato-RAI fu stabilitoanche il passaggio di personale dellaPresidenza del Consiglio alla RAI e cosìanche per me iniziò l’avventura giornalisticain RAI, nella redazione notturna. Curavo inparticolare i tre notiziari in inglese, francesee tedesco per il "Notturno italiano", mentrequello in italiano veniva redatto in via delBabuino dalla redazione del Giornale Radioper competenza, perché il "Notturno" erairradiato anche in Onda media e, quindi,ascoltato sul territorio nazionale.Eravamo una ventina di giornalisti, moltomotivati, anche se troppo pochi per il nume-ro delle trasmissioni che coprivano le venti-quattro ore, in ventisei lingue. Inoltre, era necessario elaborare le notizieper renderle più comprensibili ad ascoltatoristranieri, desiderosi di conoscere l'Italia, mail più delle volte lontani dal contesto in cuipotevano maturare determinati avvenimenti. Anche gli italiani all'estero in quegli anninon avevano possibilità di avere molte noti-zie dall'Italia ed era necessario informarli,dando, però, tutte le chiavi di lettura perseguire il rapido sviluppo culturale ed econo-mico dell'Italia degli anni '60. Fu il tempo delle prime rivendicazioni sinda-cali per dare dignità ad un lavoro giornalisti-co specializzato, spesso poco conosciuto o

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mal valutato anche nella stessa RAI. Era diquegli anni la battuta "ti mando all'Ondacorta" o, peggio, considerare la DirezioneServizi Informativi per l'Estero come la"Caienna". Può sembrare di pessimo gusto ricordarequesti giudizi negativi mentre celebriamo unavvenimento di alto profilo nella storia dellaRAI: lo ricordo, invece, perché la determina-zione, la passione e soprattutto la professio-nalità di quei pochi giornalisti di allora, unitiai traduttori, tecnici e impiegati resero possi-bile un ribaltamento completo della situazio-ne, tanto che nel 1975 la nuova Direzione deiServizi Giornalistici e Programmi per l'Esteroera finalmente "testata giornalistica" e unifi-cava informazione e programmi sia radiofo-nici che televisivi. Quando si cerca di andare un poco indietronel tempo e mettere insieme alcuni ricordi sirischia di banalizzare il tutto, limitandosi adalcune date e segnalando i passaggi più signi-ficativi. Ma dietro c'è la vita delle persone, cisono gli anni trascorsi nell'impegno di darealla RAI pari dignità con gli altri Paesi nelcampo delle trasmissioni per l'estero. Quantiepisodi... mi limito a ricordare che la RAIcon le sue trasmissioni ad Onda corta diedeper prima la notizia dell’invasione dellaCecoslovacchia da parte dei carri armatisovietici, grazie a un suo traduttore cecoslo-vacco che captò una trasmissione radiofonicadel suo paese. E in tempi più recenti l'aiuto chiesto daalcuni ascoltatori polacchi di spiegare benenei nostri notiziari gli obiettivi e l'azione diun sindacato, perché, pur essendo nato"Solidarnosc", non si aveva alcuna esperien-za sindacale. Dicevo prima che l'impegno di tante personeha reso possibile che quel piccolo seme delle

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trasmissioni ad Onda corta desse fruttiabbondanti, che oggi celebriamo. Sarebbedoveroso ricordare ad uno ad uno i tantilavoratori che hanno dato il meglio di sénella fedeltà all'Azienda, ma mi limito aricordare i direttori, perché ognuno con lesue proprie caratteristiche ha dato impulsoalle varie trasformazioni. Dopo Delio Mariotti, che seppe gestire ildelicato passaggio delle trasmissioni dallaPresidenza del Consiglio dei Ministri allaRAI, fu direttore Luciano Guaraldo, che condeterminazione portò avanti la prima ristrut-turazione interna della Direzione, grazieall'appoggio dell'allora direttore dellaDirezione Centrale dei Servizi GiornalisticiMimmo Gennarini, che ben comprese l'im-portanza strategica di questo settore dellaRAI. Fu costituita per la prima volta la Segreteriadi Redazione, fu eletto il primo Comitato diRedazione e nel 1969 la Direzione si trasferìda via Po a via del Babuino, dove c'era ilGiornale Radio. Con la riforma della RAI del 1975 primodirettore della nuova Direzione dei ServiziGiornalistici e dei Programmi per l'Estero(DE) fu Nerino Rossi, che si trovò ad opera-re gestendo una seconda Convenzione con laPresidenza del Consiglio dei Ministri e connuove acquisizioni di notiziari giornalistici eprogrammi, che erano curati da altri settoridella RAI. Fu poi direttore Giulio Cattaneo,uomo di cultura, scrittore, che da una partesi trovò a dover consolidare quanto era ormaipatrimonio della nuova Direzione e dall'altraa dare nuovo impulso alle trasmissioni cultu-rali, secondo le linee della nuovaConvenzione per la diffusione della cultura edella lingua italiana nel mondo. La direzione di Giorgio Brovelli, giornalista

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parlamentare, proveniente dal GR2, si carat-terizzò per un "taglio" giornalistico piùmoderno ed agile (servizi brevi), dando cosìun’informazione più ampia possibile. Con luila Direzione si trasferì da via del Babuino aSaxa Rubra, insieme con le altre testate gior-nalistiche. Fu però in questo periodo che la DirezioneServizi Giornalistici e Programmi per l'Esterocorse il rischio di essere molto ridimensiona-ta e forse abolita per altre linee editoriali delnuovo Consiglio di Amministrazione. Nel1994 fu dato un "interim" a PietroVecchione, che però cercò di rivitalizzare laprogrammazione per l'estero con una nuovalinea editoriale. Nel 1995 un altro Consiglio diAmministrazione, presieduto da LetiziaMoratti, diede nuovo impulso al settore perl'estero: nacque RAI International, con l'o-biettivo di rilanciare informazione e pro-grammazione per l'estero. Nuovo direttoreAngela Buttiglione, con una notevole espe-rienza professionale e sopratutto tanta deter-minazione nel rilanciare la RAI all'estero. Io, che ero già vice direttore da alcuni anni,ebbi l'opportunità di rivivere quell'entusia-smo iniziale del 1962. Fu potenziato l'orga-nico, fu riscritta la Convenzione con laPresidenza del Consiglio dei Ministri del1975, furono presi nuovi contatti con lecomunità italiane all'estero, trasmettendocon l'aiuto del satellite. Dopo due anni il nuovo Consiglio diAmministrazione, presieduto da EnzoSiciliano, nominò Roberto Morrione nuovodirettore. Morrione, anche lui con una vastaesperienza professionale ed entusiasmo perquesto nuovo incarico, continuò sulla stradaaperta da Angela Buttiglione, ovviamentecon il suo stile e la sua fantasia.

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Ho un ricordo molto bello di questi miei ulti-mi anni in RAI, perché si è trattato di getta-re le basi per una nuova RAI per l'estero. Siacon Angela Buttiglione, sia con RobertoMorrione si è lavorato in équipe, senza limitidi orari, potenziando organici, creandonuove trasmissioni e sopratutto rilanciandol'idea di base di una RAI ambasciatricedell'Italia nel mondo. Oggi, sotto la guida del direttore MassimoMagliaro, anche lui con tanti anni di vita pro-fessionale alle spalle, RAI International vivela sua missione con autorevolezza in RAI efuori nel mondo. Ne sono testimone, perchéoggi sono io un italiano residente all'estero.Da due anni, come diacono della Chiesa diRoma, sono missionario con mia moglie inPerù, all'estrema periferia di Lima in mezzoalle baraccopoli, e. con altri italiani residentiqui da anni manteniamo i contatti con laPatria grazie al servizio di RAI International.

La RAI con la sua programmazione per l'e-stero compie una missione di alto profiloperché tiene vivi i legami con le nostrecomunità all'estero e aiuta le giovani genera-zioni discendenti da italiani a non perdere leradici. Diffonde nel mondo la lingua e la cultura ita-liana, contribuendo a rafforzare quei principidi libertà e di giustizia che sono aspirazionecomune di tutti i popoli.Ricordare quarant'anni di trasmissioni perl'estero da parte della RAI significa prendereatto di quanto fatto finora, ma per puntarepiù in alto. Il papa Giovanni Paolo II invita con forzatutti gli uomini di buona volontà a costruireun mondo più giusto, dove ci siano sempremeno disuguaglianze sociali, dove possaregnare concretamente la pace; la RAI, gra-

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zie al suo patrimonio professionale, può con-tribuire con le sue trasmissioni per l'estero arafforzare questi sentimenti comuni a tutti gliuomini. Questa celebrazione è una grandeopportunità per proseguire con maggioreconvinzione la missione propria di chi samettere la sua professionalità al servizio del-l'umanità perché prevalgano i valori comunia tutti gli uomini.

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Ho diretto la Direzione Servizi giornalistici eProgrammi per l’Estero (sigla DE =Direzione Esteri) per quasi cinque anni, daldicembre 1975 all’ottobre 1980.La DE era una delle tante novità della gran-de riforma della RAI che aveva moltiplicatole testate giornalistiche: tre telegiornali e tregiornali radio.Fu, in quell’occasione, che anche l’attualeRAI International diventò, per la prima volta,una testata giornalistica. Una promozioneche però dovetti difendere con tutte le mieforze. Infatti, nella Conferenza dei Direttoridi Testata (un’altra novità, che funzionò perqualche anno con competenze di notevoleportata riguardanti le Sedi regionali e gliUffici di corrispondenza dall’estero) non fufacile superare l’incredulità dei colleghiDirettori.Per la verità, la DE era diventata anche unaRete, sia pure di dimensioni limitate. Per laprima volta comprendeva, infatti, ben quat-tro settori: l’informazione radiofonica,l’informazione televisiva, i programmiradiofonici, i programmi televisivi. E in effet-ti era distribuita in ben quattro Sedi: Via delBabuino (dove avevo stabilito la Direzione),Via Teulada, Via Po, Via Col di Lana.Insomma la Riforma aveva valorizzato nonpoco le vecchie Onde corte (così venivanochiamati nel gergo aziendale i precedentiServizi per l’Estero) dove, per un paio dianni, dal 1967 al 1969, ero statoCondirettore.Nel corso degli anni mi adoperai molto,superando non poche resistenze, per aumen-tare gli organici.Riuscii comunque a portare l’organico deigiornalisti a 48 unità. I miei principali colla-boratori erano due Vicedirettori giornalistici,

1975. Inizia lanuova avventura

di Nerino Rossi

Direttore DEdal 1975 al 1980

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il Responsabile dei Programmi radiofonici, ilResponsabile dei Programmi televisivi e unAssistente, oltre al Responsabile per ilPersonale e l’Amministrazione. Non mancai,naturalmente, di fare delle adeguate promo-zioni.Fra le varie iniziative andate in porto ricordo,con particolare piacere e soddisfazione, il "IlGiornale della Mezzanotte". Veramente, aViale Mazzini, non trovai il dovuto sostegno:mi pronosticarono un sicuro insuccesso.Invece la formula funzionò, eccome. Nonfacemmo, infatti, l’ultimo giornale-radiodella giornata, ma un giornale che riassume-va tutte le notizie delle ultime ventiquattr’o-re. Per di più era diffuso in Onda media: erabastato un ritocco all’impianto di Milano persuperare le Alpi e dilagare in buona parted’Europa. In breve, l’ascolto era possibile inun vastissimo trapezio: Londra–Varsavia,Algeri–Il Cairo. In particolare in Italia gode-vano di una notevole, insperata, massa diascoltatori; attirati da un’informazione com-pleta (e obiettiva!) che comprendeva, ripeto,l’intera giornata. Fra l’altro, ero anche riusci-to a strappare alla Rete Radio la mezz’oradalle 23.30 alle 24.00, che venne utilizzatacome trasmissione-traino. Ma va anche dettoche per "giustificare" un vero e proprio gior-nale radio a mezzanotte, approfittai di unaggancio tecnico a un brevissimo notiziariodi cinque minuti già esistente a quell’ora.Partimmo così con un giornale di poco menodi un quarto d’ora, per finire, di lì a poco,passo dopo passo, con un notiziario definiti-vo di circa mezz’ora. E a questo punto VialeMazzini non fiatò: "Il Giornale dellaMezzanotte" era cosa fatta.Ovviamente mi sforzai di potenziare anchetutti gli altri settori della Direzione, cercandodi sanare i vecchi mali della diffusione, della

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distribuzione dei programmi in cassetta, deirapporti con le emittenti dell’Europa, delNord e Sud America e dell’Australia che cap-tavano e irradiavano sul territorio le nostretrasmissioni. Infine ponemmo le basi per unascolto differito dei telegiornali italiani aNew York.

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Il Babuino come Strand Street, Roma comeLondra, la RAI come la BBC, un canaleinternazionale per portare nel mondo la vocee l'immagine dell'Italia. Sotto l'ala di questaambizione è corso per interi decenni l'impe-gno professionale di quanti ai vertici dellastruttura RAI per l'estero hanno vissuto conpassione l'esperienza di quella che aveva persigla DE (Direzione per l'Estero), nataappunto 40 anni fa con mezzi e risorse assaiesigui, tali da costringere quotidianamentequanti se ne occupavano a fare le classiche"nozze con i fichi secchi". Per mettere assie-me un numero assai esteso di notiziari inOnda corta e di programmi registrati, siaradio che televisivi per le nostre collettivitàin Europa ed oltre Oceano. Un apportoimportante veniva alla produzione informati-va per l'estero dagli annunciatori-traduttoridi madrelingua e non era infrequente anno-verare tra di essi personaggi di spicco dell'e-migrazione politica soprattutto dai paesi del-l'est europeo, del cosiddetto socialismo reale,che condividevano con noi al tempo stessofrustrazioni e speranze, nel desiderio comu-ne di fare della Direzione per l'Estero - in unprimo tempo dei "Programmi per l'Estero" (in seguito più correttamente dei "ServiziGiornalistici e Programmi per l'Estero") - ilsospirato canale internazionale dell'EnteRadiotelevisivo pubblico. Nelle sale delpiano ammezzato al Babuino si realizzava giàalmeno in parte quel sogno di fare della DEil "salotto buono" della cultura e dell'infor-mazione internazionale, in ciò propiziatidalla vanità o dall'orgoglio di aver sede nellastrada forse più esclusiva del centro di Roma.Intanto mano a mano la Direzione perl'Estero si caricava di nuovi impegni. Se sindall'inizio aveva curato le trasmissioni delNotturno si accollò poi la non lieve incom-

Un sogno lungo40 anni

di AntonioCiampaglia

Vice direttore DEdal 1976 al 1990

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benza di fare da saldatura informativa sul-l'intero arco dalle 24 alle 6 del mattino che siapriva con la ricca edizione del Giornaledella Mezzanotte, puntuale sintesi della gior-nata appena conclusa e proiezione di quellasuccessiva. Irradiati in OM oltre che in MF,tali programmi, per la favorevole congiuntu-ra tecnica della più ampia propagazione delleonde radio nelle ore della notte, divenivanola vera voce diretta dell'Italia in un ampiobacino di ascolto: dall'Africa settentrionale alCentro-nord Europa, alla fascia balcanica ecosì via. Insomma cominciava a riempirsi dicontenuti veri il sogno tutto "british" diessere quasi una BBC.Chi scrive ha trascorso più di due lustri alvertice della Direzione per l'Estero (prima diavere la responsabilità del GR3) senza sot-trarsi allo sforzo, fatto anche in prima perso-na, che l’intera struttura compiva nel tentati-vo di fare finalmente quel salto di qualità cheprogrammi e informazione per l'estero meri-tavano.In un azienda soffocata da "lacci e lacciuoli"si cercava di sottrarsi alla morsa della ristret-tezza delle risorse finanziarie umane e tecni-che. Quante volte si era parlato, purtroppoinutilmente, di rivedere, ampliare impianti etrasmettitori sempre più obsoleti dinanzi alprogresso assai rapido in questo campo, daiponti-radio ai primi esperimenti satellitarisia RF che Tv. Discorsi, riunioni, progettiportati a confronti anche aspri nell'aziendache quasi sempre si rivelavano inutili poichéle scelte di fondo dell'azienda non puntavanosu questo settore come opzione strategica,nonostante anche le ragioni del marketing loconsigliassero. La concezione burocraticaaveva la meglio nell'"imbalsamare" queltanto o poco che c'era. Dopo la sperimenta-zione delle cosiddette "fasce orientate"

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(accanto all'informazione generalista e agliaggiornamenti, i quattro turni orari venivanodestinati ciascuno ad un settore: OC, ritra-smessi via cavo, Giornale della Mezzanotte,notiziari della Notte Lunga), le mie propostesi tradussero in un piano più articolato, il"Progetto Giano". Esso faceva appunto levasulla doppia valenza della produzione dellaStruttura: per l'Estero e per l'Interno (duran-te le ore notturne). Larga sottolineatura assu-meva in questo progetto la politica del madein Italy, essenzialmente sul piano della cultu-ra e delle tradizioni del nostro Paese cheoltretutto si stava affiancando in quegli annialle nazioni più industrializzate del mondo,occupandone il quinto posto. Per la primavolta nel Progetto Giano, che risale alla finedel 1988, la Struttura per l'Estero veniva bat-tezzata "RAI International". Non era un fattosolo nominalistico, si mettevano viceversa ipaletti perché quel sogno e quella ambizionepotessero diventare realtà. Forse resta ancoraqualche tratto di strada da fare ma indubbia-mente il traguardo di essere la "piccola BBCitaliana" è oggi meno velleitario.

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Per quanto riguarda la Direzione dei servizigiornalistici e dei programmi per l’estero siprende qui in considerazione il decennio dal-l’autunno del 1980 a quello del 1990.L’impostazione dei servizi giornalistici erarinnovata con l’ordinamento delle fasceorientate in tre compartimenti distinti. Laprima, a cura della redazione del mattino, eraorientata sull’Onda corta; la seconda, realiz-zata dalla redazione del pomeriggio, com-prendeva le trasmissioni via cavo messe inonda da stazioni europee e d’oltre oceano; laterza, propria della redazione notturna, siriferiva all’Onda media con il "Giornale dellamezzanotte" e le informazioni notturne rivol-te all’interno ma con largo ascolto europeocompresa la Scandinavia, nel bacino delMediterraneo e oltre, con riscontri anchenell’Africa equatoriale.A un rinnovamento strutturale si aggiungevauna trasformazione nei contenuti. In partico-lare le emissioni in lingue straniere puntava-no su una notizia-base commentata, dal fattopolitico o di cronaca quotidiana capace diconservare una validità per una durata diquindici ore se non addirittura di ventiquat-tro. Non più pastoncini o notizie minute,anche se curiose, che all’estero non avrebbe-ro potuto avere risonanza, ma echi, riflessi,interpretazioni italiane di grande spicco.L’informazione era differenziata per quattrograndi aree culturali: Europa occidentale,Europa orientale, Africa e bacino delMediterraneo, Americhe. Si teneva contodell’interesse dell’Europa occidentale per lacultura e le arti, dell’attenzione nell’Est euro-peo per le valutazioni italiane dei problemipolitici, sociali ed economici del mondo diallora, del particolare rilievo dato nei Paesi invia di sviluppo al progresso tecnologico eall’attività industriale italiana, della conside-

La DE negli anniottanta

di Giulio Cattaneo

Direttore DE dal1980 al 1990

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razione nell’America del Nord per la tenutadel nostro Paese, dell’incremento dei fattoriproduttivi, del movimento della Borsa e dellavita culturale e, quanto all’America del Sud,delle linee generali della politica italiana, deifatti più clamorosi della cronaca, delle noti-zie sui personaggi noti nei Paesi dell’AmericaLatina. Punti di riferimento sono quindi, dauna parte la vastità della platea d’ascolto,dall’altra, per i notiziari in lingua italiana, lerichieste di informazione dei nostri conna-zionali che risiedono e lavorano all’estero:l’emigrazione o meglio il lavoro italiano nelmondo, l’Europa come prospettiva di colla-borazione comunitaria con la tendenza adallargarsi a sud, nel bacino del Mediterraneo,la voce dell’Italia sui maggiori problemiinterni e internazionali da diffondere dovun-que.La struttura di Programmazione delle tra-smissioni culturali e ricreative si adeguavaall’evoluzione dei programmi che si eraandata progressivamente imponendo sullereti della RAI della seconda metà degli anniSessanta e in seguito alla riforma del 1975.Questa trasformazione aveva portato al pas-saggio da una radio scritta a una radio pre-valentemente parlata con la conseguentesoluzione del problema, lungamente discus-so, del linguaggio radiofonico. Si era asse-condato inoltre il trapasso da una imposta-zione saggistica delle trasmissioni, basateall’origine su testi che potevano essere utiliz-zati senza modifiche per la pubblicazione inriviste specializzate o raccolti in volume, avere e proprie inchieste, avvicinando e spes-so fondendo informazione culturale e infor-mazione giornalistica. La Struttura si impe-gnava quindi in un’attenta revisione dei pro-grammi, intensificando il rapporto con ilmondo della cultura e considerando le situa-

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zioni particolari, ciascuna con una sua storia,degli italiani all’estero.Si differenziarono i messaggi secondo lavarietà delle loro destinazioni, rivolgendosi acomunità grandi e piccole, molto diverse traloro.Per evitare le dispersioni in un numeroeccessivo di titoli, i programmi culturali e dicontenuto sociale su Onda corta furono rag-gruppati in dieci contenitori corrispondenti auna ripartizione, sia pure non rigida, permaterie: storia, letteratura, scienza e tecnica,economia, corsi di lingua, turismo, folclore,oltre ad una serie di trasmissioni, spesso inrapporto a richieste di ascoltatori, su aspettidel costume o su temi di varietà culturale dif-ficilmente classificabili entro discipline deli-mitate. I cicli su problemi del lavoro, dellacasa, della famiglia, della scuola, delle donne,dei giovani, degli anziani in Italia e fuori,fecero parte, insieme a rubriche di consulen-za legale e assistenziale, di due contenitori. Iprogrammi culturali e ricreativi avevanospesso una forma spettacolare attraversodibattiti e inchieste. Nei due spazi settimana-li sulla prima e la seconda rete erano tra-smessi rispettivamente "Teatrino", con lapartecipazione di scrittori interessati allevarie forme di spettacolo, e "BuonanotteEuropa", visite a città italiane di noti poeti,narratori, esperti del mondo della cultura edello spettacolo. Fra le collocazioni quotidia-ne del "Notturno Italiano", in Onda mediafra le 23.30 e le 24.00 prima del "Giornaledella Mezzanotte", erano trasmesse esplora-zioni dell’Italia regionale, indagini sullarealtà dell’emigrazione e del lavoro italianoall’estero, dibattiti sulla vita della cultura edello spettacolo, programmi musicali in rap-porto a motivi culturali e sociali, discussionisui grandi temi del tempo.

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Il piano della programmazione della DE nonè sempre stato lo stesso negli anni Ottanta.Le trasmissioni in Onda media ad aperturadel "Notturno Italiano" furono completa-mente rinnovate nell’impostazione col titolo"Dove il sì suona": non più cicli di program-mi monografici, ma un avvicendamento diinterventi brevi su soggetti diversi. Fu annul-lata in questo modo la rigidità dello schemaprecedente eliminando lo svantaggio di untema discusso in più riprese da una settima-na all’altra data l’inevitabile discontinuitàdell’ascolto. Per cinque sere si trattavano gliargomenti propri del "Notturno": il lavoroitaliano nel mondo, l’Italia che cambia nellastruttura sociale, la ricognizione del Paese intanti luoghi suggestivi poco frequentati, laletteratura e lo spettacolo nelle novità, neglianniversari e ricorrenze, la musica classica ela musica di oggi nelle espressioni di mag-giore interesse, sempre a confronto conrealtà europee. Il presentare tutto questo apiccole dosi quotidiane con la possibilità, inalcuni casi, di illustrarne più aspetti da ungiorno all’altro invece che di settimana insettimana, corrispondeva alle esigenze dimovimento in un programma di largo ascol-to. Fra i motivi di alleggerimento all’internodi una stessa trasmissione la musica, il comi-co ieri e oggi, piccole antologie di registrati,campioni di spettacolo a confronto (operalirica, rivista, commedia musicale). Nellealtre due sere il programma era dedicato aigiovani (caratteri di una generazione, proble-mi, prospettive) e all’incontro con un perso-naggio di prestigio (uno scrittore, uno studio-so, un uomo di spettacolo) sui temi di varietàculturale e in particolare sulle sue predile-zioni musicali. Ogni tanto collegamenti fraluoghi d’Italia e comunità italiane all’estero,soprattutto in Europa.

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Nel frattempo erano stati rinnovati i modidell’informazione, a cominciare dal"Giornale della mezzanotte" con una primaparte più agile, fornita di una maggiorequantità di notizie e con l’introduzione dirubriche di interesse popolare dedicate, fral’altro, alla medicina, alle nuove tecnologienelle loro applicazioni pratiche, all’ecologiae, per motivi di alleggerimento, alla musica,allo spettacolo, alle arti, al costume. In chiu-sura erano messi in rilievo i due o tre fatti delgiorno più rilevanti e dal significato più com-plesso.Si era rafforzata intanto l’informazione not-turna che poté contare su un gruppo di gior-nalisti, quasi una redazione (il numero deigiornalisti era notevolmente aumentato).Da notare anche l’introduzione diStereonotte, rivolto ad un pubblico giovanilecon una scelta di musiche rock, di pop music,di jazz di alta qualità, che contrastava effica-cemente la concorrenza delle radio private.La produzione televisiva giornalistica e deiprogrammi era piuttosto limitata, ma, dopo lametà degli anni Ottanta, si è realizzato inparte il progetto di uscire da una attività dipiccoli contributi per una programmazionerivolta a grandi aree geografico-culturali,puntando su alcune iniziative che non aveva-no equivalenti nei telegiornali e nelle retinazionali. Fra queste i collegamenti direttivia satellite da luoghi d’Italia e Paesi oltreoceano, promossi e attuati dalla Struttura diProgrammazione.Nel frattempo si rinnovavano le trasmissionigiornalistiche, trasformate nell’impostazionee nei contenuti con un’attenzione nuova allavoro italiano all’estero e con un decisoimpegno europeistico, assecondando lerichieste delle comunità italiane e delle emit-tenti straniere che mettevano in onda i nostri

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programmi. Anche i servizi e gli specialidistribuiti negli Stati Uniti, nel Canada, inAustralia e in America Latina si ripropone-vano con caratteri diversi. In particolare unquindicinale del tutto nuovo, "Filo direttoItalia", diffondeva informazione sciolta eagile su avvenimenti italiani nei Paesi latino-americani soprattutto nel campo della coope-razione.Verso la fine del decennio il servizio televisi-vo giornalistico era sostituito da una redazio-ne, con l’aumento dell’informazione quoti-diana e nuovi contributi.Rimanevano irrisolti o in sospeso alcuni pro-blemi, per l’indifferenza della classe politicaalla diffusione dei nostri programmi all’este-ro: l’insufficienza dell’Onda corta (dati ipochi e deboli trasmettitori) inconfrontabilecon la potenza dei mezzi in Inghilterra, inFrancia e in Germania. Si aggiungevano ilimiti della produzione televisiva nonostantei miglioramenti nell’ultima fase del decennio,alla vigilia dell’era dei satelliti.

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Settembre 1996, gennaio 1999, quasi treanni a RAI International. Un fiume di ricor-di che si inseguono sul filo di due sentimen-ti contrastanti, non sempre conciliabili: lacertezza di aver lavorato bene, di avercostruito qualcosa, l’amarezza di averla dovu-ta lasciare incompiuta. Come un bellissimocastello sulla riva sommerso da un’imprevi-sta onda anomala prima di essere terminato,ma quando sono già state gettate le fonda-menta, costruite mura e torri. Per questo pre-ferisco di solito non parlare, né tanto menoscrivere di quegli anni.

Ho ritenuto questa volta di fare un’eccezioneper spirito aziendale, per coloro che hannocondiviso con me questa esperienza, per lepersone di RAI International che continuanoa farmi avere segnali della loro stima.

Qualche frammento positivo di memoria e diriflessione, dunque. L’altra storia richiede-rebbe (e forse prima o poi otterrà) altra sedee altra analisi, che non si addicono ai coloridella festa.

RAI International era il frutto di una intui-zione della Presidente Letizia Moratti, cheaveva capito come dalle antiche struttureproduttive, sclerotiche e marginali, occorres-se passare a una moderna proiezione inter-nazionale, cercando di raggiungere e unifica-re, soprattutto con la televisione, l’enormepotenziale della diaspora italiana.

Prima della mia, c’era stata la direzione diAngela Buttiglione, che aveva già portatocambiamenti, riorganizzando soprattutto laredazione giornalistica. Angela aveva realiz-zato anche i primi incontri, molto difficili,con comunità di lingua o origine italiana

Tre annimemorabili

di RobertoMorrione

Direttore RAIInternational dal1996 al 1999

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deluse da precedenti assenze della RAI oilluse da promesse di antenne miracolose chenascondevano improbabili avventure tecni-che e reali affari di qualcuno.

Il quadro inesistente della proiezione inter-nazionale richiedeva evidentemente risorse epartner, che erano stati individuati nellasocietà araba ART, con un complesso e con-troverso contratto.

Questo rapporto era sfociato in una costosacontroversia legale, che di fatto paralizzavatra reciproche accuse l’avvio di un’organicaazione nel mondo.

Capii che questo era il passaggio decisivo, ilnodo gordiano per il salto internazionale,insieme con la necessità di progettare ingrande, dotandosi di maggiori e più specifi-che competenze nelle tecnologie e negliscambi internazionali. Occorreva una squa-dra di specialisti.

Su mia esplicita domanda, il DirettoreGenerale Franco Iseppi (e il C.d.A. di EnzoSiciliano, che mi diede un ampio mandato)escluse che potessero esserci altri partnerpossibili e, non avendo la RAI alternative, midiede via libera per l’avventura con i compa-gni di viaggio arabi.

Allo stesso tempo composi la squadra, che miavrebbe affiancato nel grande gioco interna-zionale, aiutandomi sul terreno per menuovo degli scambi e degli accordi, delmarketing, delle tecnologie di diffusionesatellitare, confrontandosi in un intensissimolavoro progettuale.

Con me hanno più strettamente partecipato a

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questo viaggio Vittorio Panchetti, Vittorione,un Vicario dalle innumerevoli conoscenzenell’audiovisivo di ogni continente; GiovanniCelsi, stratega del marketing e delle trattati-ve, buon amico e colto napoletano dalle millerisorse; Glauco Benigni, cultore delle tecno-logie, conoscitore del sistema delle TLC;Carlo Orichuia, ideatore e organizzatore diprogrammi e uomo di prodotto; Lorenza Lei,dalle generosi doti di organizzazione, chia-rezza, capacità di lavoro in squadra, allaquale spetterà il compito delicato dei rappor-ti fiduciari con un Direttore Artistico d’ecce-zione quale Renzo Arbore. E come nonricordare Franco Porcarelli, coordinatore deiprogrammi televisivi e dei palinsesti, ideato-re della mitica Giostra dei Gol e, nell’ultimafase, Pasquale Santoli, di rara lucidità e cor-rettezza manageriale, succeduto a FrancoMonteleone, che si era prodigato nei rappor-ti con il mondo della cultura; e LoredanaRotondo, ai programmi radiofonici, doveportò un segno di rinnovamento e di capacitàideativa.

E come dimenticare i due uomini-chiave chehanno contribuito alla veloce diffusione diRAI International in America Latina,Domingo Cutuli e Gustavo Spangenberg?Oggi che sono scomparsi, non posso nonricordare–insieme con il loro profondo sensodell’onore, dell’amicizia, dell’ospitalità–comepur dipendendo dall’organizzazione del part-ner arabo, il loro cuore battesse sempre perla RAI.A New York e in America Latina procedeva-mo intanto alla radicale riorganizzazione e alrilancio di RAI Corporation, sfuggita perpoco a rischi di chiusura e affidata alla com-petenza gestionale di Mario Bona e GuidoCorso.

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Tante le figure di quella felice stagione chediedero contributi seri. Farò certamente tortoa qualcuno non citandolo, e me ne scuso find’ora, ma non posso non ricordare MaurizioFerrise, Mario Vestri, Silvia Viglia, AntonellaLicini, ciascuno con compiti diversi ma egua-le dedizione, capacità di dare discretamente.

E ci fu nello stesso tempo un grande lavorodi gruppo nell’informazione giornalistica,dove, senza mai abbandonare il terrenoradiofonico, che ebbe la sua parte di riorga-nizzazione e di progettazione, si ristruttura-rono i format televisivi, si crearono nuovispazi e rubriche.

Così si introdusse e sviluppò l’inchiesta, sutemi anche scottanti o scomodi, mentre quel-la tipologia giornalistica scompariva in prati-ca dall’orizzonte del Servizio Pubblico.Anche qui le qualità umane e professionalidella squadra che si andava formando furonodecisive.

Innanzi tutto quelle dei Vicedirettori giorna-listici Luigi Bencetti e Franco Poggianti, constorie diverse alle spalle, ma che si integrava-no perfettamente. La casa-madre dellaChiesa il primo, saggio e diplomatico, lacasa-madre storica della sinistra il secondo,inquieto e creativo, ma entrambi fidatimediatori e organizzatori. Li chiamavano "ildiavolo e l’acqua santa", incerti su chi siidentificasse nel primo ruolo…

Ora Luigi, in pensione alla RAI, è andato avivere in America Latina, fra i diseredati,portandovi la sua fede, la volontà di aiutare ilprossimo. Forse era proprio lui l’acquasanta…Franco subisce invece un ingiustificabile

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ostracismo rispetto alle sue capacità e al suogrado, pagando le contraddizioni della RAI ela "colpa" di non avermi tradito nei momen-ti dell’"onda anomala", difendendo il comu-ne lavoro da attacchi ingiusti.

Dal TG2 arrivò, rispondendo al mio appello,una delle persone umanamente e professio-nalmente più straordinarie che io abbiaincontrato nella variegata esperienza delleredazioni: Marcella Sansoni. Con FaustoSpegni, solido professionista di antico corso,resse senza risparmio uno sforzo enorme.Avvenne allora un investimento umano,destinato a dare splendidi frutti, che in granparte tuttora crescono rigogliosamente dopole traversie che colpirono alla fine il viaggio,essendosi innestati nel terreno di RAI News24.

Su questo viaggio potrei scrivere un libro.Chissà, un giorno forse… Mi limiterò qui apochi titoli di capitoli ben più sostanziosi.

Con quell’ininterrotto, faticosissimo tavolo ditrattativa con i partner arabi, coordinati dal-l’abilissimo Tarak Ben Ammar, mettendococciutamente da parte rivalse e contenziosi,che tuttavia sapevamo accumularsi fino auna futura inevitabile rottura (ora in corso)abbiamo portato la RAI in tre continenti, viasatellite e via cavo. Contemporaneamente, insilenzio, costruivamo una futura "successio-ne" autonoma nel ruolo di distribuzione deipartner arabi, con area-manager legati allaRAI, e altri partner pronti a subentrare nelleAmeriche, in Canada, in Australia.

Da New York e Los Angeles, a Toronto, aCaracas e Buenos Aires, a Sidney, da HongKong e Pechino a Johannesburg, la RAI è

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entrata così per la prima volta in milioni dicase dove si parla italiano o si raccontano inaltre lingue memorie e culture del nostroPaese.

Dalle "local news" degli USA in italiano e ininglese, a quelle dell’America Latina in spa-gnolo e portoghese, all’università informaticadi Italica su Internet, al Progetto Cinema perla promozione all’estero del cinema italiano.E ci furono grandi dirette, spesso con succes-sive riproposizioni su RAI 3, da Toronto incollegamento con Belluno, da Merida nelVenezuela, da Johannesburg in Sudafrica, daNew York per il Columbus Day e per ricor-dare l’azione dell’ONU, dalle colline di LittleBig Horn per far conoscere gli sconosciutiemigranti italiani che avevano combattuto alfianco di Custer, ai teatri di Pechino per lafiera industriale de "L’Italia in Cina" organiz-zata dall’ICE: sono solo alcuni dei momenti,i più visibili, che hanno punteggiato quelviaggio costruendo una nuova immagine eun insediamento globale di RAIInternational nel mercato audiovisivo.

La "madre delle dirette" fu quella Giostra diCapodanno del ’97 che vide Arbore in studioper venti ore consecutive, con tantissimiospiti e collegamenti dal Polo, Pechino,Mosca, Berlino, Gerusalemme, San Paolo,Buenos Aires, New York, Los Angeles.Un’impresa memorabile, senza precedenti emai più ripetuta. Fu resa possibile dall’avertrovato una notevole cifra nel budget del ’96destinata a non essere spesa, insieme allanecessità di far uscire RAI International dal-l’anonimato nel quale sembrava inesorabil-mente imprigionata. E RAI Internationaluscì dal ghetto, conquistò attenzione e rispet-to, non fu più, da quel momento, la

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Cenerentola della RAI, come la"Destinazione Sardegna" per l’Arma deiCarabinieri…

Eventi peraltro accompagnati da accordi,incontri, allargamento della distribuzione,scambi con un intensissimo lavoro di setac-cio del mercato audiovisivo, ma insiemepresso i Comites e gli organismi del CGIE, ilMinistero degli Esteri e la Presidenza delConsiglio, come con il Ministero dei BeniCulturali retto da Walter Veltroni. Un lavorodi aspro confronto, superando antiche com-prensibili diffidenze e meno ragionevoli osti-lità, a volte di segno pregiudiziale, dichiara-tamente quanto immotivatamente politico.

Sempre tuttavia a viso aperto, senza deviaredagli obiettivi–come ben ricorderà ilMinistro Tremaglia–e, soprattutto, in costan-te comunicazione con tutto ciò che era Italianel mondo.

Così non si può ignorare il percorso ideato erealizzato con le Camere di CommercioEstere guidate da Piero Bassetti, un rapportotanto proficuo da essere tuttora valido dalversante, perfettamente integrabile con laRAI International di oggi, che fa capo a RAINews 24.

Una strada che univa agli obiettivi della dif-fusione nel mondo, il rinnovamento dei pro-grammi, i nuovi linguaggi e la qualità del-l’informazione, la funzionalità promozionaledi grandi eventi, la presenza standistica allegrandi manifestazioni internazionali delleTLC. Si pensi ad esempio al ruolo delle tour-neé musicali di Renzo Arbore e della suaorchestra in America Latina o alla partecipa-zione di RAI International alle sfilate degli

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italo-americani per il Columbus Day a NewYork o, su un versante diverso, ma egual-mente innovativo, l’inedita collaborazionegiornalistica fra la redazione di "Celluloide"e la prestigiosa rivista "Variety" ai Festival diVenezia e di Cannes.

L’agenzia Italia Cinema, ad esempio, nacquelì, cementata a un tavolo di una trattoria diVenezia fra chi scrive e Luciana Castellina e,per fortuna, faticosamente sopravvissuta alladissoluzione del vertice di RAI Internationalalla fine del ’98.

Si potrebbe francamente continuare a lungo,ma i ricordi diverrebbero troppo personali eanche stravolti dai velenosi attacchi interniche si registrarono dopo. Mi limiterò a con-cludere con un semplice concetto di cui miassumo serenamente la responsabilità.

Quella squadra stava realizzando, concreta-mente, non solo progettualmente, una realtàche, se il viaggio non fosse stato inspiegabil-mente interrotto, avrebbe portato la RAI suposizioni nel mondo molto vicine, pur aven-do risorse e identità nazionali e statuali bendiverse, a quelle realizzate da prestigiosibroadcaster pubblici europei.

Non a caso il recentissimo piano della RAI dicommercializzazione e proiezione interna-zionale, tuttora peraltro sulla carta, riprendemolti dei nostri obiettivi e dei percorsi giàallora raggiunti o tracciati.

È andata così, ora non voglio entrare nelmerito, come ho detto.

Se non per rimarcare che, con una pervicaciache non ha alcunché di razionale, né fonda-

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mento, né motivazione, alcuni degli stretticollaboratori di allora hanno pagato e stannotuttora pagando un duro prezzo personale intermini di carriera e d’immaginenell’Azienda.

Questa cosa è profondamente ingiusta e miha ferito.

Oggi posso loro affidare, insieme con la miaamicizia e gratitudine, solo l’antico dettopopolare argentino, che Domingo Cutuli cirecitava spesso a Buenos Aires: "Nessunopuò togliermi quello che ho ballato."Suonava ancora meglio in spagnolo.

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Breve ma intensa. Soltanto così posso sinte-tizzare la mia esperienza di Direttore di RAIInternational.

La brevità era stata messa in conto: ero diret-tore del Marketing Strategico e sarei stato abreve nominato Amministratore Delegato diRai Cinema. Mi era stato chiesto dall’alloraDirettore Generale della RAI, Pierluigi Celli,di ricoprire ad interim l’incarico a RAIInternational con lo scopo di gestire, in unafase di transizione, alcune emergenze cheerano state individuate.

Tra queste la necessità di portare sempre dipiù al centro dell’attenzione il prodotto tele-visivo e radiofonico. Non che le esperienzeprecedenti avessero sottovalutato questoaspetto. Ma ciò che dai più diversi terminaliinternazionali veniva continuamente solleci-tato era un maggiore impegno nella produ-zione di programmi originali, un’offerta tele-visiva tratta dal “meglio” della programma-zione delle tre reti Rai e un potenziamentodella già consistente offerta informativa.

La mia esperienza al Coordinamento palin-sesti televisivi (dal 1995 al 1999) deve evi-dentemente essere stata alla base della sceltacompiuta nei miei confronti.

In meno di un anno RAI International è riu-scita a valorizzare la propria produzioneinterna e la scelta dai palinsesti nazionaligrazie soprattutto a tre fattori: focalizzaremaggiormente la programmazione televisivasu contenuti “alti”, di elevata qualità cultura-le ed informativa; migliorare sensibilmentela distribuzione del segnale di RAIInternational nel mondo attraverso uno stret-

Una breve maintensa

esperienza

di GiancarloLeone

Direttore di RAIInternational dal

1999 al 2000

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to coinvolgimento di coloro che in NordAmerica, America Latina, Australia, Canada,Asia avevano la responsabilità di promozionee diffusione dei nostri programmi; rafforzaree aggiornare la penetrazione dell’informazio-ne radiofonica di RAI International nelmondo sulla base delle diverse esigenze deinostri utenti.

Se tutto questo è avvenuto in poco tempo econ risultati lusinghieri lo si deve alle espe-rienze precedenti e allo straordinario impe-gno dei dirigenti, dei giornalisti, dei pro-grammisti, del personale di RAIInternational.

Tutti avevano capito che si era di fronte aduna svolta: la riuscita di un nuovo percorsoqualitativo e di un più stretto contatto con lediverse realtà che da tutto il mondo ci segui-vano avrebbe significato una maggiore consi-derazione dell’insostituibile ruolo di RAIInternational anche all’interno dell’Aziendastessa. In quegli anni infatti i vertici azienda-li che via via si erano succeduti avevanomostrato una leggera sottovalutazione dellepotenzialità della testata, confermandone ilruolo ma non individuando compiutamentela sua funzione strategica e i necessari inter-venti per il suo rafforzamento.

Mi ricordo una visita dell’allora PresidenteZaccaria in Argentina. La passionalità, l’inte-resse ed anche le puntuali critiche dei nostriconnazionali a Buenos Aires rischiarono disfociare in una sorta di incidente diplomati-co. Io e l’Ambasciatore italiano in ArgentinaJannuzzi spiegammo a Zaccaria che l’aspet-tativa dei nostri utenti era talmente alta dasuscitare comprensibili e focose sollecitazio-

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ni. Più o meno lo stesso episodio si ripeté aNew York. Dopo queste due esperienze fucertamente più facile per me, come - imma-gino - per il mio successore, ottenere mag-giore considerazione per i necessari inter-venti di rafforzamento della struttura.

Sono particolarmente lieto del fatto che,dopo la mia breve esperienza, l’alloraVicedirettore Massimo Magliaro abbia avutola possibilità di proseguire e ampliare consuccesso l’opera di riqualificazione produtti-va e trasmissiva di RAI International: unodei rari casi di continuità aziendale da cuil’intera Azienda e, soprattutto, milioni emilioni di utenti hanno tratto beneficio.

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È difficile, molto difficile parlare di sé. Ciproverò sperando di non cedere alla tenta-zione di ripercorrere, con malinconia, unpassato denso di emozionanti ricordi. Sonocalabrese. Ho gli anni che gli altri mi danno,e da sempre, ho affidato alla penna e allavoce il mio amore per la radio e per la paro-la scritta.La radio… un mezzo espressivo che mi hapermesso non solo di raffinare le tecnichema anche di mettere in luce il mio caratteresottolineato da una dote di cui vado fiera: lamia umanità.Così alla DE ci sono arrivata perché lo desi-deravo. Corrispondere con i nostri connazio-nali all’estero e i loro familiari in Italia èstato un continuo arricchimento interiore eculturale. Interviste a personaggi famosi,rubriche, intrattenimenti fino all’indimenti-cabile "C’è posta per tutti" che per quindicianni mi ha permesso di rispondere a centi-naia e centinaia di lettere e telefonate da tuttigli italiani sparsi nel mondo e da quanti inpatria, volevano discutere dei loro problemi.Si trattava di una antesignana "piazza Italia"radiofonica dove venivano toccate tutte lecorde del vivere sociale. È una questione dicarattere, certo, ma anche la conseguenza diuna certezza: la comunicazione, di qualsiasitipo, perde scopo e senso se non è finalizzataalla crescita sociale. Nessun cedimento, quin-di, al commerciale, nessuna sudditanzaall’"auditel", ma tanta cocciutaggine (tipica-mente calabrese) ad aprire i microfoni allavita reale. Per anni ho parlato di emigranti, di detenuti,disoccupati, handicappati, casalinghe, figli,suocere, nuore, pensionati, malati. Non homai preteso di possedere informazioni enci-clopediche o certezze granitiche. Spessissimo

Una voce oltreconfine

di Gina Basso

Giornalista,conduttrice del

programmaradiofonico "C’èposta per tutti"

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contattavo esperti in ogni branca del saperemettendoli a disposizione degli ascoltatori.Posso dire di essere stata una pioniera e diaver anticipato un comportamento televisivooggi tanto di moda. "Sei come il sole di mezzanotte per chi è datempo nel buio del dolore, che non crede piùdi uscirne. E invece verso mezzanotte la tuavoce arriva per radio e porta la speranzaancora una volta".Oppure: "Per ascoltarti punto la sveglia edico a mio marito è l’ora di Gina". Già michiamavano così, semplicemente Gina, per-ché tutti mi sentivano di famiglia. Mi chiede-vano consiglio per tutti i problemi che si pre-sentavano: dal quesito previdenziale o pen-sionistico, alla domanda di carattere legale,sanitario.Naturalmente erano all’ordine del giorno lerichieste di chiarimenti per le scuole all’este-ro, per la normativa dell’impatrio e dell’espa-trio da parte di chi voleva emigrare.E poi… tutto ciò che riguardava l’inserimen-to nell’ambiente nuovo, la malinconia strug-gente per il paese natio lontano. Ma mi chie-devano anche dall’Italia e dall’estero consiglisul modo di educare i figli difficili o di tratta-re con un marito od una moglie insopporta-bili. Chiedevano anche aiuti economici per-ché c’erano, purtroppo, casi disperati. Chi ascoltava la radio verso mezzanotte, allafine della settimana, veniva proiettato in unmondo che non conosceva, anche se i mass-media ne informavano, talvolta, l’opinionepubblica. Era il mondo che stringeva i ranghiintorno a chi chiedeva aiuto per qualsiasiragione. Perché intorno a quell’umanità inangoscia, si muovevano gli ascoltatori che simobilitavano per mandare vestiario, soldi,medicine quando occorrevano. Oppure simettevano in contatto direttamente con le

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persone in difficoltà.C’era chi soffriva di solitudine, tanto da pen-sare al suicidio. Allora si muoveva l’ingra-naggio umano e solidaristico che era il fulcrodi "C’è posta per tutti" e, in pochi giorni, siritrovavano persone scomparse all’estero (sifaceva anche questo con la collaborazionedel servizio sociale internazionale), si procu-rava un amico al solitario che pensava al sui-cidio, si spediva un assegno per evitare unosfratto.La redazione era sempre stipata all’inverosi-mile di pacchi e pacchetti pronti per la spe-dizione. Mi ritenevano, molti, dotata di pote-ri taumaturgici… o in possesso di una bac-chetta magica.Cari cari ascoltatori e care e care ascoltatriciche avete appoggiato e sostenuto un lungopercorso della mia vita… Grazie, grazieancora. Perché, vedete, la trasmissione non siesauriva allo scoccare della mezzanotte… ilgiorno dopo, il telefono squillava ininterrot-tamente e "C’è posta per tutti" continuavatutta la settimana.Mi chiamavano Gina degli emigranti e miidentificavano, di volta in volta, con lamadre-sorella-fidanzata-amica alla quale sipoteva dire proprio tutto.Al di là delle mode e delle correnti non homai accettato etichette culturali perché lagente che soffre bisogna ascoltarla e aiutarla,in barba a certe regole che del dolore se neinfischiano. E questo è stato uno dei segretidel successo di "C’è posta per tutti" e di tantetantissime trasmissioni destinate ai nostriconnazionali sparsi per il mondo, non ultimadelle quali "Pianeta donna", un programmatutto al femminile destinato alle donne italia-ne nel mondo.Qualcuno si domanderà perché tanto amore,tanto interesse per i nostri connazionali all’e-

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stero. Il problema dell’emigrazione è stato iltema dominante della mia infanzia trascorsaa Crotone in Calabria, regione tradizional-mente avara di lavoro per i suoi uomini.Da bambina sentivo la dolorosa partecipazio-ne al dramma della partenza con le valigie dicartone legate con lo spago, intorno i figlispauriti e in lacrime che guardavano, per laprima volta, in faccia la vita in una sua tragi-ca dimensione. Allora giurai a me stessa cheavrei fatto qualcosa di concreto per loro. E cisono riuscita."C’è posta per tutti" e, più recentemente"Pianeta donna", sono stati dunque unlembo dell’Italia a disposizione di tutti quel-li che sentivano di avere ancora un legameaffettivo con la loro terra. E la mia voce èstata il ponte radiofonico invisibile, immedia-to ed efficace, che li collegava alle memoriepiù care, agli affetti custoditi in silenzio, allasperanza tenace di non dimenticare e di nonessere dimenticati.

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Non scrivo volentieri queste poche righe suRAI Stereonotte: non mi piace ricordare unbel ricordo e per questo mi limiterò all’es-senziale.Sono trascorsi più di venti anni da quelnovembre del 1982 quando, in contempora-nea con RAI Stereouno e RAI Stereodue,andò in andò la prima trasmissione sulle trereti radiofoniche unificate in MF, dalle 24alle 6.00. Pur essendo un programma di rete, RAIStereonotte fu sorprendentemente assegnataalla Direzione dei Servizi Giornalistici eProgrammi per l’Estero, motivando questadecisione con l’esperienza che la DE avevaaccumulato negli anni con la gestione dell’u-nico programma notturno della Radio, il"Notturno Italiano". Sono portato a credere invece, che nessunodei responsabili del progetto stereofonia cre-desse in questo azzardo notturno e di conse-guenza lo spazio risultò poco appetibile.A quei tempi lavoravo a Radio Tre e mi offriivolontario, proponendo a Giulio Cattaneo,Direttore della DE, di lavorare "a mezzo ser-vizio".Si è detto, e molti lo dicono ancora, che RAIStereonotte è stato un evento unico, irripeti-bile. Non sono d’accordo. RAI Stereonotteindicò semplicemente una strada da seguireper non perdersi nell’etere confondendosicon musichette commerciali, stacchi e stac-chetti, vocine e vocette. E lo fece con grandesemplicità: quattro conduttori per notte,assolutamente liberi e responsabili che por-tavano in trasmissione le loro proposte musi-cali unicamente tratte dalle loro raccoltediscografiche. E un’unica sigla a fare da sipa-rio tra uno spazio e l’altro.In sintesi, RAI Stereonotte fu soprattutto una

RAI Stereonotte.Per non perdersi

nell’etere

di PierluigiTabasso

Dirigente RAIStereonotte dal

1982 al 1992

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trasmissione di ricerca musicale, di musicasconosciuta nella programmazione radiofoni-ca. Non so se la strada indicata da RAIStereonotte verrà riscoperta e seguita; finoranon è stato così.Voglio terminare con le parole di Ernesto DePascale, uno dei conduttori storici di RAIStereonotte, pescate su Internet in occasionedei venti anni della trasmissione:"Rimpianti? Nessuno. Nessun rimpianto per-ché poi scopri che una cosa bella vive ancheda sola e questa sensazione più volte miappare chiara. È come aver inciso un grandedisco che adesso è di tutti. Con RAIStereonotte è andata così. È stato bello".

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Si chiamavano "le Australie", e quandorinacquero fu festa grande. Era lunedì 9 gen-naio 1995. Quel giorno, per giungere pun-tuale nello studio dove mi aspettava RinoIcardi per commentare gli avvenimenti spor-tivi della domenica, attraversai di corsa tuttoil campus del Saxa Rubra. Da allora, e sino al25 novembre 1997, di quelle corsette ne hofatte 474: un paio di volte sono arrivato asigla iniziata (e con il regista e i fonici pros-simi allo svenimento), ma sono sempre arri-vato, tenendo fede all’impegno assunto conAngela Buttiglione: far ripartire a tutti i costiquello storico programma che idealmentecollegava Roma con le comunità italianed’Australia. E così è stato: "Un’ora convoi"–nuovo titolo dell’antica trasmissione,impaginata con quindici minuti di notiziarioe tre quarti d’ora di ospiti e intrattenimento –non ha più perso un colpo e oggi viene rego-larmente ascoltata non solo in Oceania, maanche nell’Africa sub-sahariana, in AmericaLatina e in una vasta porzione dell’Asia. Macome si è giunti a questa copertura?

Facciamo un passo indietro, come neiromanzi d’appendice. I vecchi impianti delleOnde medie si trovano a Prato Smeraldo,nella periferia sudorientale di Roma. Manmano che la città si estendeva, le case comin-ciarono a spuntare intorno al Prato, laddovenon avrebbero mai dovuto essere costruite.Seguendo un consolidato copione italiano(compra a quattro soldi un terreno attorno auna discarica, costruisciti una casa, poi orga-nizza pubbliche manifestazioni contro lapuzza e fai spostare la discarica) gli abitantidel nuovo quartiere cominciarono a lamen-tarsi dell’inquinamento elettromagnetico:aprivano il frigorifero e sentivano il notizia-rio albanese, suonavano il citofono e rispon-

Si chiamavano"le Australie"

di Enrico Morbelli

Giornalista econduttore di

"Un’ora con voi"dal 1995 al 2000

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deva l’annunciatore arabo… Il pretoreordinò di abbassare la potenza dell’impianto.E "le Australie" non arrivarono più neanchea Lampedusa. Le trasmissioni furono inter-rotte e gli Italiani d’Australia abbandonati.

Fu a questo punto (era direttore GiorgioBrovelli) che iniziò una trattativa prima con irussi, e poi con gli inglesi. Crollato il muro diBerlino e dissolti gli imperi, i sovietici (ormaiex sovietici) e i britannici avevano difficoltàeconomiche a mantenere apparati sorti a finipropagandistici. E fu nella progressiva con-trazione della BBC international che si inserìla nostra DE (Direzione Esteri), ribattezzata– chissà perché – RAI International. Ecco loschema seguito per le tre emissioni di"Un’ora con voi": a mezzogiorno (alle 13quando scatta l’ora legale) il programma èinviato in diretta a Londra. Da quel momen-to lo gestisce la BBC: il segnale viene inol-trato via satellite alla stazione OC diSingapore che lo irradia in Asia, Oceania eAfrica orientale. Nel pomeriggio lo stessoprogramma (ma con un nuovo GiornaleRadio) viene nuovamente inviato a Londra eda lì all’isola atlantica di Ascensione che lorilancia in Africa. Terza edizione (notturna),sempre via Londra-Ascensione, ma stavoltairradiata verso il subcontinente americano.

Lettere, visite e telefonate ci confermaronosubito la bontà del piano. Il mio amico inge-gner Zorio di Bogotà ci ascoltava mentre sifaceva la barba; un’anziana coppia diMelbourne usava la nostra Ora come tisanaper addormentarsi meglio; un parrucchieredi Harare ci invitò a essere più puntuali per-ché – scoccata l’ora – i tecnici della BBCstaccavano la spina e troncavano a metàFratelli d’Italia "…che nel salone vogliamo

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ascoltare tutti i giorni e ci teniamo assai". Gliospiti del programma ("catturati" uno al gior-no da Flora Paolucci) erano inizialmentetitubanti. L’eco da terre lontane risolse ognidubbio. L’indimenticabile Corrado mi disseche lo aveva chiamato un amico: "Sono aMalindi in vacanza, ti ho sentito ieri al bar".Roba da non crederci: Fabio Storelli, il capo-struttura, era gongolante. Cominciarono adarrivare cantanti in partenza per l’estero.Renzo Arbore lanciò in Onda corta la suatournée mondiale con l’Orchestra Italiana.

Il capitolo ospiti meriterebbe un libro aparte. Nella scaletta di quei primi anni (oggi,come tutte le cose al mondo, è stata rivolu-zionata) il lunedì c’era sempre un giornalistasportivo, il sabato c’era un personaggio rag-giungibile al telefono, la domenica l’ospitefisso era il Papa (ma a lui forse non lo ha maidetto nessuno), negli altri quattro giorni ave-vamo lo studio pieno di gente: quando sonovenuti i piloti delle Frecce Tricolori nonsapevamo dove metterli. In quello studio nonè passato solo lo spettacolo italiano, maanche la moda, la scienza, l’economia… Chipiù chi meno tutti avevano girato il mondo egli argomenti cari a chi ci ascolta all’esteronon sono mai mancati: Nilla Pizzi che rac-contò la festa per l’indipendenza del BurkinaFaso; Remo Girone che ricordò la sua infan-zia ad Asmara; Alberto Sordi che ci fece rivi-vere le lunghe crociere atlantiche… E poiquelli che dall’estero venivano: il ristoratorecon tre spaghetterie nel Ciad, il piantatore diananas in Mozambico… Il villaggio globaleesiste davvero ed io lo scoprii negli studi diRAI international, dove tutti i giorni (in "pre-stazione aggiuntiva") arrivavo di corsa dalmio GR RAI. Per 474 volte.

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1992 - Il “Grifonealato” dello scultoreMario Ceroli simbolo delCentro di ProduzioneRAI di Saxa Rubra,Roma

2003 - L’ingresso delCentro di ProduzioneRAI di Saxa Rubra,Roma

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Appendici

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RAI International nelle sue trasmissioni haospitato fra gli altri:

Abbado Marcello, Accardo Salvatore,Acquaviva Gennaro, Acquaviva Sabino,Agnese Gino, Agostinelli Andrea, AgostiniGiacomo, Aiuti Ferdinando, AlberoniFrancesco, Albertazzi Giorgio, AltobelliAlessandro, Amadei Amadeo, Amati Matteo,Amendola Ferruccio, Amendola Luca,Ammaniti Niccolò, Amorosino Vittorio,Antognoni Giancarlo, Antonio e Marcello,Arbore Renzo, Argento Dario, AriglianoNicola, Astarita Roberto, Attardi Ugo, AugiasCorrado, Avati Pupi, Azzariti Livia, BacciniFrancesco, Baldassarri Mario, BalducciCorrado, Balestra Renato, Banfi Lino,Barassi Rudy, Barenson Guido, BarettaPierpaolo, Baronci Sergio, BartolettoAntonello, Bartoloni Lillo, Basso Gina, BelliAgostina, Bellman Alessandro, BenagianoGiuseppe, Bennato Edoardo, BernabeiEttore, Bernabei Roberto, Bersani Lello,Berselli Filippo, Bertinotti Fausto, BertuzziEmilio, Bettiza Enzo, Bevilacqua Alberto,Biagini Isabella, Biancheri Boris, BianchiRegina, Bigazzi Beppe, Billé Sergio, BindiUmberto, Bini Smaghi Lorenzo, Blanc Erika,Blasetti Mara, Bloise Gino, Bobby Solo,Boldrini Laura, Bologna Gianfranco,Bolognini Maurizio, Bongusto Fred, BoniCarla, Boniver Margherita, BormansMaurice, Borrelli Giulio, BorriniGiovambattista, Boselli Enrico, BosettiGiulio, Bossi Fedrigotti Isabella, BouchetBarbara, Bragaglia Carlo Ludovico,Brancaleoni Fabio, Brunetta Renato, BrunoStella, Bruschi Enrico, Bucarelli Angelo,Buongusto Fred, Burt Clarissa, BuzzancaLando, Calabria Enrico, Calchi NovatiGiampaolo, Caliendo Antonio, Caligaris

Gli ospiti di RAI

International

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Luigi, Calligaris Novella, Calvesi Maurizio,Calvi Guido, Calvi Maurizio, CammarotaLionello, Campatelli Stefano, CapranicaAntonio, Caprioglio Deborah, CaraccioloLucio, Carandina Luigi, Carosone Renato,Cardinale Carraro Flavio, Caruso Pino,Casadei Anita, Casadei Raoul, CasiniPierferdinando, Castagnetti Pierluigi,Castagno Mauro, Castellacci Mario,Castelnuovo Nino, Castiglione Elisa, CastroFrancesco, Castro Giuseppe, CatalanoMassimo, Cattabiani Alfredo, CavasinAlberto, Ceccato Marina, Cera Pierluigi,Cerami Vincenzo, Chiesa Guido, ChitiAlessandro, Chiti Ugo, Christian, CiangottiniValeria, Cigliano Fausto, Cinque Luigi, CiottiSandro, Cirinnà Monica, Cisnetto Enrico,Clery Corinne, Cocchi Stefano, Cola Barbara,Collicelli Carla, Colò Licia, Conforti Gianni,Conforti Roberto, Consolini Giorgio,Cornacchione Giorgio, Corona Puccio,Corradini Luciano, Cotti Alessandro, CovaAlberto, Crepet Paolo, Cucchi Enzo, CucchiRiccardo, Cucci Italo, Cugini di Campagna,D’Agostino Roberto, D’Alessio Gigi, D’AngeloGianfranco, D’Urso Barbara, Dall’Oglio Luca,Dall’Ongaro Giuseppe, Dalla Piccola Bruno,Dallara Tony, D'ambrosio Antonio, DapportoMassimo, D’Ascenzo Giuseppe, De AngelisWilma, De Carmine Renato, De CataldoMassimo, De Cesaris Walter, De CrescenzoLuciano, De Curtis Liliana, De Filippis DonCarmine, De Magistris Gianni, De MatteiRoberto, De Matteo Aldo, De MisturaStaffan, De Pompeis Lorenzo, De RossiBarbara, De Sica Manuel, De Sio Teresa, DeVico Pietro, De Vita Bruno, DebenedettiAntonio, Del Toma Eugenio, Del TurcoOttaviano, Del Turco Riccardo, Del VecchioMauro, Della Vedova Benedetto, DenticoNicoletta, D’Errico Alberto, Di Benedetto

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Ida, Di Biasi Klaus, Di Pietro Antonio, DiPippo Simona, Di Stefano Giuseppe, DonBacky, Don Paglia, Dottorini Silvio, ElkanAlain, Endrigo Sergio, Evangelisti Fabio,Fabbri Marisa, Faenza Roberto, FantiStefano, Fara Gian Maria, Farina Gianni,Fedi Marco, Fedostiani Luca, FerazzoliMarco, Ferradini Marco, Ferrara Giuseppe,Ferrari Paolo, Ferri Elda, Fidenco Nico, FiniGianfranco, Fiorentini Fiorenzo, FioroniGiosetta, Florin Reto, Fogli Riccardo, FolenaPietro, Fondriest Maurizio, Fontana Jimmy,Fontana Luigi, Fontana Micol, ForleoRomano, Formica Daniele, Formula 3, ForteRita, Fracci Carla, Francescato Grazia,Francia Paolo, Frattini Franco, Freni Mirella,Frezzotti Massimo, Frizzi Fabrizio, FulciPaolo, Fumagalli Carulli Ombretta, FuscoMaria Pia, Gabbuti Gioacchino, GalateriaDaria, Galderisi Giuseppe, Galdieri Eugenio,Gambarotta Bruno, Garavaglia Maria Pia,Gardini Elisabetta, Garibaldi Giuseppe,Garrani Tony, Gasdia Cecilia, Gassman Paola,Gelmetti Luigi, Gennaro Giovanni, GentileGiovanni, Gervaso Roberto, GhedinaKristian, Ghini Massimo, Giannini BelottiElena, Giordana Marco Tullio, GiorgiEleonora, Girone Remo, Girotti Massimo,Giuffré Carlo, Gleyesses Geppy, GoichWilma, Golini Antonio, Golino Valeria, GoriaAmedeo, Gottardo Michela, Graziani Ivan,Gregoretti Ugo, Guarducci Marcello,Guerisoli Giovanni, Guglielmi Federico,Guidoni Umberto, Gullotta Leo, HaberAlessandro, Herlitzka Roberto, IacobelliXavier, Ianni Albertina, InterlenghiAntonellina, Intini Ugo, Jean Carlo,Kabaivanska Raina, Kezich Tullio,Kusterman Manuela, La Capria Raffaele, LaMalfa Ennio, La Spina Antonio, LambertiniLuigi, Laterza Giuseppe, Latilla Gino,

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Lattuada Laura, Laura Ernesto G., LauritoMarisa, Leggio Augusto, Leoni Carlo, LeviMontalcini Rita, Litrico Angelo, Little Tony,Loy Rosetta, Lucarelli Carlo, LucheriniEnrico, Luise Raffaele, Luttazzi Lelio, LuziMario, Luzzi Ezio, Maccarinelli Piero,Macchiavelli Beatrice, Maffei Michele,Maggio Rosalia, Magnavita Nicola, MaifrediLuigi, Malgeri Gennaro, Malgioglio Maurizio,Malvini Cinzia, Mancioli Laura, ManfredoniaLionello, Mannino Franco, Mantoni Corrado,Mantovano Alfredo, Manzi Alberto, MarainiDacia, Marchini Simona, Maresca Giancarlo,Mari Fioretta, Marino Ignazio, MariottiDomenico, Martinelli Elsa, Martini Fulvio,Martino Antonio, Martino Giorgio, MartinoMirando, Martufello, Telesforo Gegè,Marzano Antonio, Marzotto Marta, MasalaDaniele, Massaro Gianni, Mastella Clemente,Materazzi Giuseppe, Mattiolo Gay, MauroWalter, Mazzantini Carlo, Mazzucco Melania,Medici Mita, Melandri Elisabetta, MenichellaFabrizio, Micheletta Giuseppe, MinghiAmedeo, Mini Fabio, Minore Renato,Mirabella Michele, Mochi Sismondi Carlo,Modeo Liliana, Modugno Massimo, MoggiAlessandro, Molfese Carlo, Mollica Vincenzo,Monicelli Mario, Monorchio Andrea,Monsignor Paglia, Monsignor Tonini Esilio,Montaldo Giuliano, Monti Maria, MonticoneAlberto, Morante Laura, Morawski Dominik,Morini Maurizio, Morricone Ennio, MoscatiItalo, Moser Francesco, Muccino Gabriele,Murolo Roberto, Musy Maschia, Nada, NanniGiancarlo, Napoli Roberto, Nava Mariella,Nazzaro Gianni, Negri Giovanni, NegriMichele, Neri Sergio, New Trolls, NichettiMaurizio, Nicoletti Gianluca, NicosiaUmberto, Nicotra Francesca, Noto Silvio,Occhini Ilaria, Oliva Patrizio, Omaggio MariaRosaria, Orfei Liana, Orfei Nando, Origlia

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Clara, Ottaviani Amedeo, Ottolenghi Vittoria,Padellaro Antonio, Pampanini Silvana, PapaMassimo, Paparatti Elio, PappalardoAdriano, Parascandolo Renato, ParlatoGiuseppe, Parsi Maria Rita, Pavone Rita,Pedrizzi Riccardo, Pedullà Walter, PerilliPlinio, Perri Oreste, Petacco Arrigo, PetroneLucio, Petrosillo Orazio, Petruzzi Katia,Pettinato Giovanni, Piantella Paolo, PicaAlberto, Pieraccioni Leonardo, PierettiGerardo, Pietrangeli Nicola, Pigni Paola,Pinci Claudia, Piperno Walter, PitagoraPaola, Pivetti Veronica, Pizzi Nilla, PoggiDaniela, Poli Paolo, Pontecorvo Gillo,Portoghesi Paolo, Pratesi Luca, PratiGiancarlo, Pravo Patty, Pregadio Roberto,Puglisi Giovanni, Pupo, Quattrini Paola,Quilici Folco, Ramponi Luigi, RanieriMassimo, Raspani Dandolo Giusi, ReggianiFrancesca, Reitano Mino, Renis Tony, RicciNora, Ricciarelli Katia, Rienzi Carlo, RinaldiNadia, Risi Dino, Rivera Gianni, RodotàStefano, Roma Giuseppe, Rosa Marcello,Rosi Gianfranco, Rossi Umberto, RuffilliPaolo, Ruffo Melba, Rummo Mario, RutaMaria Teresa, Safier Mariù, Sala Claudio,Salemme Vincenzo, Sandos Flo, Sani Nicola,Santagata Tony, Santonastaso Pippo, SastriLina, Satto Fiamma, Savino Lunetta, SavonaPaolo, Scaccia Mario, Scalco Francesco,Scaparro Maurizio, Scapini Bruno, SchiavoFrancesca, Schipa Tito, Scialoja Mario,Scimeca Claudio, Scola Ettore, SepeGiancarlo, Serianni Luca, Sermonti Vittorio,Serri Rino, Sforzellini Luigi, SilvestriStefano, Simionato Giulietta, SimoneRoberto, Simonelli Chiara, SimonettiClaudio, Sinatra Tom, Sisti Loredana, SofioGisella, Soldini Giovanni, Solenghi Tullio,Solfiti Franco, Somma Giulio, Somma

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Roberto, Somma Sebastiano, Sordi Alberto,Sorgonà Dino, Spaccesi Silvio, Spagna Ivana,Spalletti Luciano, Staccioli Ivan, StainoSergio, Strada Gino, Suma Marina, TaddeiGiuseppe, Tajani Antonio, Tamaro Susanna,Tedeschi Corrado, Tempesta Enrico, TeofiliCorraso, Terribile Tiziana, Togliani Achille,Togni Gianni, Toia Patrizia, Tonini Ersilio,Tony Esposito, Tony Little, TornatoreGiuseppe, Tortorella Cino, Tosca, TosiniGianni, Trappolini Paolo, Treglia Erasmo,Tremaglia Mirko, Trillini Giovanna, TrovajoliArmando, Turani Giuseppe, TurchettaBarbara, Ulivieri Renzo, Urso Adolfo,Vaccaro Concetta Maria, Vaime Enrico,Valentini Chiara, Valentini Tocchini Glauco,Valentino Viola, Valeri Franca, Vallone Raf,Vasile Turi, Vattani Umberto, Vecchi Roberto,Vegas Giuseppe, Venettoni Sante, VenezianiMarcello, Venneri Sebastiano, Vento Sergio,Ventura Giampiero, Verdone prof. Mario,Verso Alberto, Vespignani Renzo, VianelloEdoardo, Vianello Enrico, Viglia Silvia, VillaEmanuela, Villari Lucio, Villari Rosario,Villoresi Pamela, Vinci Enrico, Visca Fabio,Visentin Pierpaolo, Vita Vincenzo, VittiMonica, Viviani Vittorio, Vlad Roman, VolpeJacopo, Von Funsterberg Egon, WertmullerMassimo, Woyda Taddeo, Zanicchi Iva,Zavattaro Fabio, Zichichi Antonino,Zingaretti Luca, Zinni Vittoria, Zoff Dino

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Sedi

Via Po, 14 RomaDal 1962 fino al 1969, nel palazzo dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri di ViaPo, lavorano gli studi radiofonici di RAIInternational e la redazione dei notiziariinformativi.

Via del Babuino, 9 Roma Dal 1969 fino al 1992, la redazione deiNotiziari e servizi informativi per l’Estero sitrasferisce da Via Po 14 al n. 9 di Via delBabuino, attualmente Hotel de Russie.

Via Teulada, 66 RomaDal 1975 fino al 1992, il servizio televisivolavora presso la storica sede di Via Teulada66.

Centro di Produzione di Saxa RubraLargo Villy De Luca 4 RomaNel 1992 tutti i servizi e le redazioniradiofoniche e televisive di RAIInternational si riuniscono nell’unica sedenel Centro di Produzione di Saxa Rubra.

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Direttori

Delio Mariotti 1962-1964

Luciano Guaraldo 1964-1975

Nerino Rossi 1975-1980

Giulio Cattaneo 1980-1990

Giorgio Brovelli 1990-1994

Pietro Vecchione 1994-1995

Angela Buttiglione 1995-1996

Roberto Morrione 1996-1999

Giancarlo Leone 1999-2000

Massimo Magliaro dal 2000

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Indice analitico

AAccadde domani · 60Accordi di Lomè · 39Africa · 21; 25; 32; 39; 43; 47; 48; 65; 66; 78;81; 93; 99; 121; 123; 148; 149Algeri · 118Alpi · 28; 118America · 14; 32; 38; 44; 45; 46; 56; 63; 66;75; 76; 93; 119; 124; 128; 131; 134; 135; 139;148America Latina · 32; 38; 45; 47;124; 128; 132Americhe · 25; 35; 46; 48; 52; 58; 65; 66; 77;78; 89; 93; 95; 98; 99; 123; 133Anteprima · 62Approfondimenti · 56Appuntamento Italiano · 32Arbore, Renzo · 57; 131; 134; 135; 150; 154Argentina · 32; 90; 139Argomenti · 72Armistizio dell’8 settembre · 22; 94Asia · 46; 48; 52; 139; 148; 149Assolutamente Musica · 38Atlantico, Oceano · 11; 17; 50Australia · 25; 32; 46; 47; 48; 52; 56; 63; 65;81; 89; 90; 99; 119; 128; 133; 139; 148; 149Avanti Tutta · 37Azienda Italia · 56

BBabuino, via del · 28; 32; 97; 111; 113; 114;117; 120; 160Babylon · 56Bacino del Mediterraneo · 21; 40; 65; 66Bagdad · 43Baldazzi, Gianfranco · 48Bassetti, Piero · 135Basso, Gina · 59; 142; 154Bayerischer Rundfunk · 31BBC · 28; 35; 89; 120; 121; 149Belgio · 31; 32; 38; 108Belluno · 134Ben Ammar, Tarak · 133Bencetti, Luigi · 110; 132Benelux · 31; 32Benigni, Glauco · 131Benvenuti, Nino · 60Berlino · 109; 134; 149Bernabei, Ettore · 27; 110; 154Biagini, Massimo · 48Bisaglia, Antonio · 98Bisiach, Gianni · 57Bogotà · 149Bologna · 11; 12; 16; 154Boncompagni, Mirella · 104

Branly, Edouard · 12; 13Brasile · 32; 90Brisbane · 90Brovelli, Giorgio · 33; 113; 149; 161Bruxelles · 106Buenos Aires · 133; 134; 137; 139Buona domenica · 38Buonanotte Europa · 38; 125Buttiglione, Angela · 46; 114; 115; 129; 148;161

CC’è posta per tutti · 38; 142; 144; 145Calabria · 145; 154Camere di Commercio Estere · 135Canada · 16; 31; 34; 44; 45; 47; 58; 65; 90;128; 133; 139Canberra · 90Canzoni da ricordare · 37Cape Cod · 15; 17Cape Town · 109Caracas · 133Carlo Alberto · 15Caruso, Giorgia · 62; 155Casa, Francesco · 111Cassibile · 80Castagner, Ilario · 55Castellina, Luciana · 136Cattaneo, Giulio · 33; 106; 113; 123; 146; 161C-band · 44Celli, Pierluigi · 58; 138Celluloide · 56; 136Celsi, Giovanni · 131C'era un ragazzo · 71CGIE · 59; 135Chelmoford · 75Ciad · 150Ciampaglia, Antonio · 120Ciampi, Carlo Azeglio · 59Ciao Amici · 38Cile · 90Cinquetti, Gigliola · 57Circoli degli italiani all’estero · 109Codice Morse · 14; 16Col di Lana, via del · 117Colombo, Cristoforo · 46Colonia · 28; 29; 31Come eravamo · 57Comitato dei Programmi · 86Comitato Misto Programmi Informativi perl’Estero · 82Comites · 59; 135Commissione mista · 27Commonwealth · 76Comunità Europea · 39Comunità italiane · 22; 26; 31; 38; 59; 60

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Comunità italiane nel mondo · 22; 26; 31Con voi sul mare · 37; 70Condorelli, Antonella · 48Conferenza degli Italiani nel Mondo · 59; 100Conferenza delle Radiotelevisioni delMediterraneo · 52Conferenza di Parigi · 80Conferenza mediterranea dei Ministri degliEsteri · 53Conferenza nazionale dell’emigrazione · 34Consiglio di Amministrazione · 40; 46; 58; 101;114Contact Magazine · 39Convenzione · 25; 27; 33; 34; 47; 58; 63; 67;86; 95; 96; 98; 110; 113; 114Coordinamento palinsesti televisivi · 138Cordialmente dall'Italia · 31; 38Cornovaglia · 11; 14; 15; 16; 17Corte Costituzionale · 104; 105Cristianità · 60Cristiano, Marussia · 73Crotone · 145Cutuli, Domingo · 131; 137

DD’Amico, Ilaria · 55Dai del tu alla tv · 56Daventry · 76De Biase, Carlo · 27; 111De Laurentiis, Gianfranco · 55; 60De Pascale, Ernesto · 147Destinazione Sardegna · 135Deutche Welle · 35Direzione Servizi Giornalistici e Programmi perl’Estero - DE · 33; 35; 38; 41; 45; 98; 105;106; 109; 113; 117; 120; 126; 123; 142; 146; 149Domenica Italiana · 60; 64Donne · 57Dossier · 71Dove il sì suona · 126

EEdoardo VII · 15EIAR · 21Eindhoven · 75Eritrea · 78Esprimersi meglio è vivere meglio · 37Estremo Oriente · 35; 76; 78; 81; 94Etiopia · 78Europa · 21; 25; 28; 29; 32; 34; 35; 40; 43; 48;65; 66; 89; 93; 94; 95; 97; 104; 105; 106; 118;119; 120; 121; 123; 124; 126

FFanfani, Amintore · 27; 97; 110FAO · 52; 59; 100

Fermi, Enrico · 15Ferrise, Maurizio · 132Festival di Cannes · 136Festival di Sanremo · 51Festival di Venezia · 136Filo diretto · 56; 63Filo diretto Italia · 128FM · 40; 41; 52Forum Civile del Mediterraneo · 53Forum mondiale della televisione · 52Frajese Paolo · 44Francia · 22; 80; 128; 156Frecce Tricolori · 150Friuli · 40; 99

GGaribaldi, Giuseppe · 107; 156Generazioni a confronto · 71Germania · 22; 31; 56; 75; 80; 128Germania Federale · 31; 38Ginevra · 32; 76Giornale dall’Italia · 41; 50; 63; 65; 66Giornale Radio · 28; 32; 43; 68; 70; 149Giornale Radio per il Golfo · 43Giostra di fine d’anno · 52; 100; 134Giovanni Paolo II · 115Giraudo, Giovanni · 110Girone, Remo · 150; 156Gli Eventi di RAI International · 62Governo · 25; 27; 95GR RAI · 150GR2 · 114GR3 · 121Gran Bretagna · 22Guaraldo, Luciano · 27; 113; 161Guerra del Golfo · 43; 99

HHertz, Gustav · 12; 13Hong Kong · 133Hot Bird 1 · 65

IIcardi, Rino · Icaro · 63ICE · 134Il Caffè · 61; 62Il Cairo · 118Il Giornale della Mezzanotte · 40; 99; 118;121; 122; 125Il Notturno dall’Italia · 99Il rotocalco sportivo · 56Inghilterra · 14; 16; 80; 128Innisfail · 90

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Innocenti, Leopoldo · 107International Frequency Registration Board ·88Invito al classico · 37Iraq · 43; 99Iseppi, Franco · 130Istituti italiani di cultura · 39Italia · 9; 16; 21; 22; 28; 29; 31; 32; 39; 40;44; 52; 56; 60; 62; 63; 67; 70; 72; 75; 76; 77;78; 80; 84; 85; 86; 91; 94; 96; 97; 99; 100;104; 105; 106; 108; 109; 110; 111; 115; 118;120; 121; 124; 125; 126; 127; 135; 142; 143;145Italia Argentina · 56Italia chiama Italia · 66Italia delle regioni · 68Italia Hoy · 38; 49Italia News · 63Italia Oggi · 32; 38; 67Italia Sport · 67Italiani come noi · 58Italica · 51; 72; 99; 100; 134

JJacobacci, Nicoletta · 104Jannuzzi, Giovanni · 139Johannesburg · 133; 134

KKemp, Martin · 14

LL’Italia in Cina · 134La Giostra dei Gol · 55; 100; 131La Grande Giostra dei Gol · 54; 55; 60; 61;100; 101La mongolfiera · 56Lei, Lorenza · 14; 131Lenin, Vladimir Jlich · 75Leone, Giancarlo · 58; 59; 138; 161Libretto nell’Opera · 37Licini, Antonella · 132Liegi · 32Livorno · 12Londra · 13; 15; 16; 29; 118; 120; 149Los Angeles · 133; 134Lugano · 32Lussemburgo · 29; 31; 32; 34; 38

MMagliaro, Massimo · 9; 59; 62; 72; 115; 140;161Magonza · 31Maifredi, Luigi · 55Malta · 53Mammucari, Giovanni · 104

Mantoni, Corrado · 32; 157Manzi, Alberto · 56; 157Marchesi, Rino · 55Marconi, Guglielmo · 11; 12; 13; 14; 15; 16;17; 21; 22; 76; 93Mariotti, Delio · 27; 111; 113; 157; 161Mascagni, Pietro · 77Massachussets · 15; 17Mazzini, viale · 118Melbourne · 90; 149Milano · 25; 118Ministero degli Affari Esteri · 107Mirabello · 15Modugno, Marcello · 27Modulazione di Frequenza · 89Monaco · 28; 29; 31; 63Monitor · 56Monitor Italia · 63Monteleone, Franco · 131Montevideo · 32; 45; 65Moratti, Letizia · 46; 114; 129Morbelli, Enrico · 148Morrione, Roberto · 52; 114; 115; 129; 161Mosca · 134Moviola della storia · 57Multimedia · 72

NNATO · 97Nazione Europa e Cittadino d’Europa · 35Nel corso della storia · 41New Jersey · 44New York · 34; 44; 45; 47; 52; 77; 108; 109;119; 131; 133; 134; 140Nonsolocalcio · 67Nord America · 14; 16; 21; 29; 32; 76; 77; 79;97; 139Notiziari · 21; 25; 28; 31; 33; 38; 41; 47; 50;65; 66; 77; 82; 83; 84; 85; 96; 98; 110; 111;112; 113; 120; 124; 160Notiziari della Notte Lunga · 122Notiziari e servizi informativi per l’Estero · 27;32; 160Notturno · 28; 32; 38; 40; 41; 43; 66; 68; 96;99; 111; 120; 125; 126; 146Notturno dall’Italia · 28; 32Notturno Italiano · 38; 40; 41; 43; 66; 68; 99;125; 126; 146Nuova Zelanda · 81

OOlanda · 22; 31; 32Onda corta - Onde corte - OC · 21; 22; 25; 27;28; 33; 34; 40; 43; 48; 52; 63; 65; 67; 74; 75;76; 77; 78; 79; 80; 81; 91; 93; 94; 95; 96; 117;148; 149

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Onda media - Onde medie · 21; 27; 33; 40;89ONU · 134Orichuia, Carlo · 131Orizzonte italiano · 32

PPacifico, Oceano · 39Paesi arabi · 25Panama · 90Panchetti, Vittorio · 131Panorama Italiano · 31; 97Paolucci, Flora · 150Parigi · 28; 29; 76; 81Passaggio in Italia · 58Pechino · 133; 134Per voi giovani · 32Perù · 90Pianeta Donna · 59; 144; 145Pistola, Claudio · 107Pizzi, Nilla · 150; 158Planet Italy · 51; 99Po, via · 26; 27; 28; 32; 33; 41; 111; 113; 117;160Poggianti, Franco · 132Poldhu · 11; 14; 15; 16; 17Pontecchio · 11; 12; 14Porcarelli, Franco · 55; 131Prato Smeraldo · 21; 22; 25; 26; 75; 76; 80;86; 93; 94; 95; 98; 110; 148Presidenza del Consiglio · 25; 26; 27; 32; 33;38; 43; 47; 58; 63; 67; 82; 83; 86; 88; 96; 98;104; 105; 106; 110; 111; 113; 114; 135; 160Processo a… · 38Progetto Cinema · 134Progetto Giano · 122Puccini, Giacomo · 77

QQuesto è amore · 71Qui Italia · 28; 34Qui la Radiotelevisione Italiana che vi parla daRoma · 87Qui la RAI - Radiotelevisione Italiana che viparla da Roma · 51Qui Roma · 59; 101

RRacconto italiano · 71Radici · 57Radio · 11; 22; 28; 32; 34; 40; 47; 53; 63; 68;70; 77; 81; 82; 89; 93; 95; 111; 113; 146Radio A.O. · 78Radio Bari · 21Radio Colonia · 89Radio Città del Vaticano · 76Radio Euromed · 52

Radio France Internationale · 35Radio Francoforte · 89Radio internazionale austriaca · 35Radio Liegi · 28; 89Radio Lussemburgo · 28; 89Radio Monaco · 89Radio Nacional d’Espana · 35Radio Netherland · 35Radio Roma · 25; 26Radio Summit · 52; 99Radio-Lisbona · 76Radio-Madrid · 76Radio-Mosca · 77Radiotelelussemburgo · 31RAI · 9; 19; 25; 26; 27; 28; 32; 33; 34; 38; 40;43; 44; 45; 46; 47; 48; 50; 51; 52; 56; 58; 59;60; 62; 65; 66; 67; 68; 71; 72; 75; 81; 82; 83;84; 85; 86; 89; 90; 95; 96; 97; 98; 99; 100;101; 104; 105; 106; 107; 108; 109; 110; 111;112; 113; 114; 115; 117; 120; 122; 124; 129;130; 131; 132; 133; 134; 135; 136; 138; 139;140; 146; 147; 149; 150; 154; 160RAI America · 47Rai Cinema · 138RAI Corporation · 44; 45; 51RAI International · 9; 19; 33; 42; 46; 47; 48;51; 52; 56; 58; 59; 60; 62; 63; 66; 67; 68; 71;72; 99; 100; 101; 110; 111; 114; 115; 117;122; 129; 131; 134; 135; 136; 138; 139; 140;149; 154; 160RAI News 24 · 133; 135RAI Stereodue · 146RAI Stereonotte · 41; 127; 146; 147RAI Stereouno · 146RAI USA · 46; 47Randone · 104RDP portoghese · 35Reale Accademia delle Scienze · 12Redazione internazionale · 35Remember Italy · 49Rete Radio · 118Riforma · 33; 34; 98; 117Righi, Augusto · 12Rodinò, Angelo · 27Roma · 21; 22; 26; 28; 35; 44; 52; 59; 67; 75;77; 81; 93; 94; 95; 97; 99; 100; 115; 120; 148;160Rosa, Vincenzo · 12Rossi, Nerino · 16; 27; 33; 106; 113; 117; 155;158; 161Roosevelt, Theodore· 15Rotondo, Loredana · 131Rotosette · 67RTB · 32

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SSabato Italiano · 60; 101Saluzzi, Paola · 60San Paolo · 109; 134Sansoni, Marcella · 133Santoli, Pasquale · 131Sasso Marconi · 16Satelradio · 48; 68; 100Saxa Rubra · 34; 114; 148; 160SBS · 47; 63Scandinavia · 123Seconda Guerra Mondiale · 21; 79; 80; 91Sestante · 62Settimana italiana · 32Sicilia · 80Siciliano, Enzo · 114; 130Sidney · 109; 133Singapore · 48; 149Somalia · 31; 78Sordi, Alberto · 150; 159Sottosegretariato per la Stampa e laPropaganda · 76Spangenberg, Gustavo · 131Speciale RAI International · 47Spegni, Fausto · 133Sport Italia · 32; 56Sportello Italia · 58; 62; 101St. John’s - S. Giovanni di Terranova · 11· 14;16Stati Uniti · 15; 34; 44; 45; 47; 75; 90; 128Stoccolma · 12Stone, Ellery W. · 81Storelli, Fabio · 51; 150Strasburgo · 105Studio Azzurro · 71Sudafrica · 134Sudan · 43Sulle ali della musica dall’operetta al musical ·37Supplementi regionali di Vita Cittadina · 32Svizzera · 31; 32; 56; 63

TTabasso, Pierluigi · 41; 146Taccuino Italiano · 48; 70Teatrino · 125Tenda mobile · 71Teulada, via · 33; 117; 160TG1 · 44; 60; 108TG2 · 44; 133TLC · 131; 135Torino · 45Toronto · 47; 108; 133; 134Toselli, Sergio · 31; 106Tremaglia, Mirko · 135; 159Turchia · 79Tutto cinema · 32; 67

Tv · 31; 38; 40; 46; 52; 53; 59; 63; 98; 100UUn giorno in Italia · 29; 34; 97Un mondo di RAI International · 100; 101Un paese, cento città · 56Un’ora con voi · 50; 66; 99; 148; 149Unione europea di radiodiffusione · 35Unione Sovietica · 75Università radiofonica italiana · 21Un'ora per voi · 32; 38Uruguay · 90USA · 17; 31; 44; 46; 47; 134

VVariety · 136Varsavia · 118Vecchione, Pietro · 33; 114; 161Veltroni, Walter · 135Venezuela · 90; 134Verde, Aniello, · 107Vertice mondiale sull’alimentazione · 52Vestri, Mario · 132Vicini in Europa · 56Viglia, Silvia · 132; 159Villa Griffone · 11; 16Vittorio Emanuele III · 15

WWashington · 15WDR · 31Wellfleet · 15; 17William H. Preece · 13WNJU-TV Ch. 47 · 44www.international.rai.it · 51; 71; 101www.italica.rai.it · 51; 100

ZZaccaria, Roberto · 58; 139ZDF · 31Zeensen · 75Zurigo · 32

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RAI International40 anni. Una storia1963-2003Libro, Videocassetta, Cd audio, Cd Rom

Direttore Responsabile: Massimo Magliaro

Coordinamento: Maurizio Imbriale

Libro

Testi di Augusto Milana con il contributo di Luigi Carandina,Elena Fantini, Maurizio Ferrise, Rodolfo Fiorilla, CamillaLucchi, Sergio Toselli

Editing: Giovanna Fratini

Tv (Videocassetta)

Testi di Paolo Bernardi Ricerche di Gabriele Liberati Montaggio di Fabio Loli Produzione esecutiva di Alessandra BadioliRegia di Francesco PoglianiCoordinamento di Silvia Viglia

Radio (Cd Audio)

“Storia dell'informazione giornalistica radiofonica della RAIper l'estero”Testo e realizzazione di Marco GriffoniVoce narrante di Biancamaria Ferrari

“Anche i Programmi hanno raccontato l’Italia” Testo e realizzazione di Marco Artico per il “NotturnoItaliano”, Antonello Libonati per “Taccuino Italiano” el’Onda corta Con il contributo di Costanza BaracchiniVoci narranti di Tiziana Amico, Enrico Guttuso e PaoloCicchetti

Realizzazione tecnica: Marcello Como, Gianni Fazio, MicheleFiore, Mauro Tonini

Cd Rom

Progettazione: Redazione Internet RAI InternationalSupervisione: Daniela DavoliRicerca iconografica : Elena Fantini, Francesco Moriconi,Francesco RussoRealizzazione multimediale: NetAge

Si ringraziano per la collaborazione: Paolo Bonetti, FiammettaGiani, Flora Paolucci

Fonti iconografiche: © RAI - Radiotelevisione Italiana e RAIInternationalLa foto di Luigi Bencetti è di Alessandro Iasevoli

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Realizzazione grafica: OpenmediaTipografia Hardware ServiceRoma, ottobre 2003