Ragazzo morso da un ramarroCaravaggio, 1595-1596Olio su telaFondazione Longhi, Firenze

Indice

➔ La storia della commissione.…………… 4➔ Le versioni……………………………………… 5➔ L’effigiato………....…………………………….. 6➔ La descrizione dell’effigiato.……………. 7➔ Il simbolo del morso……………………….. 9➔ La figura “effeminata”.............................. 10➔ Le due rose………………………………..…... 11➔ La ricorrenza delle rose…………...……. 12➔ I simboli dell’amore……………………….. 15➔ La brocca………………………...……………. 17➔ La rappresentazione del vero…...…… 19➔ Il tema portante…………………………….. 20➔ Tecnica: l’uso della luce……………...….. 21➔ Il concetto fotografico…………..……… 25➔ L’ispirazione……………………………...…… 27➔ Conclusione……………………………..…… 29

L’ opera

La storia della commissione

Non è ancora chiara. A tal proposito gli studiosi propendono per tue teorie differenti:

Caravaggio avrebbe potuto dipingere quest’opera mentre era ospite del Monsignor Pandolfo Pucci;

Altri credono che l’opera possa essere nata quando decise di allontanarsi dalla bottega del Cavalier d’Arpino, con il quale negli ultimi tempi, non aveva un ottimo rapporto.

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Le versioni

Prima versione,1595-1596.Conservata presso la Fondazione Longhi a Firenze

Seconda versione,1595-1600.Conservata al National Gallery di Londra

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L’effigiatoMolto probabilmente si tratta di Mario Minniti, un pittore che come Caravaggio, all’età di 16 anni, iniziò a staccarsi dalla bottega del Cavalier d’Arpino nella speranza di diventare più autonomo. La sua presenza è ricorrente in molte opere del pittore, come:

Bacco Buona ventura Fanciullo con canestro di frutta

Suonatore di liuto

Vocazione di San Matteo

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La descrizione dell’effigiatoIl ragazzo raffigurato è vestito con un abbigliamento non appartenente al periodo seicentesco ma ad un periodo più classico, il suo abito ricorda quello degli eroi dell’antica Grecia.

La sua espressione, però è tutto fuorché eroica

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La sua espressione di dolore e di sorpresa è causata dal morso improvviso di una lucertola che sbuca fuori dai fiori, frutti e piante posti sul tavolo a fianco a lui.

Questa espressione viene anche seguita dalla gestualità, ad esempio, della mano destra.

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Il simbolo del morso

Questa prima scena potrebbe simbolicamente rappresentare la delusione e i pericoli che la vita umana riserva; nell’esperienza umana si possono incontrare molti ostacoli, e spesso questi non sono visibili e potrebbero spuntare fuori all’improvviso, proprio come il ramarro.

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La figura “effeminata”

Il giovane ritratto sembrerebbe effeminato grazie alla rosa che porta fra i voluminosi capelli.

Questa rosa “decorativa”, oltre ad essere un accessorio è anche vista come uno dei simboli più importanti del quadro. Infatti viene messa in contrapposizione con quella nel vaso.

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Le due rose

La prima rosa che vediamo, quella sui capelli dell’effigiato, sembra una rosa giovane e piena di vita. Non per niente è simbolo di giovinezza.

In contrapposizione, nel vaso, troviamo una rosa quasi del tutto appassita, simbolo quindi di vecchiaia e di morte.

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La ricorrenza delle rose

La figura della rosa veniva spesso usata da Caravaggio soprattutto nei ritratti. Solitamente ne metteva due o tre fra gli altri fiori o fra le altre piante immerse nei famosi vasi pieni d’acqua limpida, posizionati a loro volta su banchi o tavoli vicini alle figure rappresentate.Tra le opere nelle quali possiamo trovare questa ricorrenza non possono di certo mancare:

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Il suonatore di liuto, 1596

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Ragazzo con caraffa di rose, 1593-1594

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I simboli dell’amoreQuest’opera sembra piena di simboli che riportano all’amore e alla passione. Tra questi possiamo riconoscere sicuramente:

Ciliegie appaiate: simbolo di sessualità

Rosa: simbolo tanto di seduzione come di purezza

Gelsomino bianco: simbolo di desiderio

Spalla scoperta del ragazzo: simbolo di seduzione

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L’insieme di questi simboli e il morso improvviso del ramarro alluderebbero anche alle pene dell’amore.

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La brocca

Molto ricorrente, nei quadri di Caravaggio, è l’utilizzo delle brocche o vasi nei quali, il più delle volte, si trovano acqua e piante.

L’acqua contenuta all’interno della brocca, perlomeno di questo quadro, ha un ruolo ambivalente: da un parte rappresenta la purezza, dall’altre la mutabilità, la scorrevolezza e l’instabilità.

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Altri lavori nei quali troviamo la famosa brocca sono:

Ragazzo con caraffa di rose

Il suonatore di liuto Cena di Emmaus

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La rappresentazione del vero

La rappresentazione del vero viene fatta attraverso la resa del dettaglio e la cura di ogni caratteristica. Questa è visibile soprattutto dalla raffigurazione delle gocce di rugiada sulle foglie delle piante poste nel vaso,

e dall’impeccabile riproduzione del vaso di vetro

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Il tema portante

Il tema principale di quest’opera è la Vanitas. Con tutti gli elementi descritti l’artista vuole portare un messaggio all’osservatore: bisogna fare sempre attenzione nella vita, poiché basta un nonnulla per capovolgere ogni situazione e trasformare il positivo in negativo.

La soluzione, come suggerito da Caravaggio, è quella di non legarsi troppo ai beni terreni, poiché non sono le vere fonti di felicità.

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Tecnica: l’uso della luce

La luce proviene da una fonte posta alla sinistra dell’effigiato.La luminosità è caratterizzata soprattutto dal fascio di luce presente alle spalle del ragazzo.

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Ogni oggetto presente nella scena “reagisce” all’illuminazione, così fanno ad esempio:

La brocca Le ciliegie L’abito e le sue pieghe

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L’illuminazione investe il ragazzo partendo dalle spalle, in modo casuale.Molto caratterizzante è anche il gioco delle ombre e del chiaroscuro il quale si può notare soprattutto nelle mani dell’effigiato.

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Questa abilità dell’artista rappresenta la rottura fra la luce prima della sua pittura, che si espandeva in tutto il dipinto senza un preciso ordine, e il modo con il quale verrà usata in seguito. Infatti, con lui, la luce proveniva da un’origine fisica usata per illuminare le figure. Questo genere di “rivoluzione” la si può trovare anche in:

Cena di Emmaus La vocazione di San Matteo

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Il concetto fotografico

L’arte di Caravaggio era caratteristica per riuscire a fermare l’attimo. Lui immaginava, infatti, di posizionare i suoi modelli in uno studio al buio solo con delle “lampade” puntate addosso. Questa tecnica venne applicata anche per altri dipinti come:

Bacco Buona ventura

Ragazzo con una caraffa di roseIl suonatore di liuto

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In questo caso, sembra che il personaggio, a causa del morso, esca dalla posa, ma Caravaggio non gli chiede di tornarci, anzi ha un’intuizione che è identica a quella di un’istantanea fotografica. Voleva cogliere l’attimo nel quale la figura appare scomposta. Grazie alla scompostezza, il quadro si riempie di significato.

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L’ispirazione

C’è un forte collegamento fra la tela di Caravaggio e uno studio che lo stesso artista ha effettuato a proposito del Trattato di Pittura di Leonardo Da Vinci.

In questo documento, venivano descritti innumerevoli studi di fisionomia, con grande interesse a proposito delle espressioni facciali e i loro significati.

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L’ispirazione venne sicuramente da rappresentazioni simili tra le quali potremmo trovare Fanciullo morso da un gambero / Fanciullo morso da un granchio disegnato dall'artista Sofonisba Anguissola nel 1554, spedito a Michelangelo Buonarroti.

Probabilmente Caravaggio venne a conoscenza di quest’opera grazie a una copia che si trovava alla bottega del Cavaliere d’Arpino. In questo schizzo la pittrice cremonese si concentra soprattutto sul pianto del bambino, rendendolo molto realistico.

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Conclusione

Caravaggio fu uno di quei pittori che fecero la storia grazie a quel “in più” che applicava alle sue opere.Questo “in più” ha influenzato molto il periodo nel quale l’artista ha avuto la possibilità di lavorare come tale. Forse non avrà avuto uno dei migliori caratteri ma ciò che trasmetteva attraverso i suoi lavori, tra i quali Il ragazzo morso da un ramarro, era energia e vitalità.Egli disse: “Quando non c’è energia non c’è colore, non c’è forma, non c’è vita”.

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Aiyana Vittoria Amplatz