Ramarro, supermasohero, in Moscow

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Dal tetto di un orgoglioso palazzo in stile assirosovietico, guardo Mosca, capitale glo- balizzata: la più grande distesa di pannelli pubblicitari che abbia mai visto ottunde le teste, genera masochismo. Produci, consuma, crepa: qui e ora più che mai. Arrivo a Mosca e tutt’intorno betulle. come se non ci fosse posto per altro. Mi dicono che le chia- mano “le ragazze”... sarà perché sono belle e alte, con la pelle pallida e le chiome che brillano. E allora mi immagino le foreste di ragazze che tutti ti dicono incon- trerai. E Di donne belle e di uomini persi di vodka o di kvas ne sarà pure piena la russia, ma per me non fa differenza: io voglio il caos. è per questo che sono qui ed è per questo che qui mi sento a casa. Io sono Ramarro, il primo supereroe masochista. MOSCOW NIGHTS RamarroMosca.indd 1 23-06-2008 17:00:24

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a maso journey in Moscow

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Dal tetto di un orgoglioso palazzo in stile assirosovietico, guardo Mosca, capitale glo-balizzata: la più grande distesa di pannelli pubblicitari che abbia mai visto ottunde le teste, genera masochismo.

Produci, consuma, crepa: qui e ora più che mai.

Arrivo a Mosca e tutt’intorno betulle.

come se non ci fosse posto per altro.

Mi dicono che le chia-mano “le ragazze”... sarà perché sonobelle e alte, con la pelle pallida e le

chiome che brillano.

E allora mi immagino le foreste di ragazze che tutti ti dicono incon-trerai. E Di donne belle e di uomini persi di vodka o di kvas ne sarà pure piena la russia, ma per me non fa differenza: io voglio il caos.è per questo che sono qui ed è per questo che qui mi sento a casa.

Io sono Ramarro, il primo supereroe masochista.

MOSCOW NIGHTS

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LIMOUSINE DA RAPPER INFOIATO SFRECCIANO VICINO LA PIAZZA ROSSA. GENTE PIENA DI SOLDI E DI VODKA E DI CHISSà QUANTO ALTRO SVENTOLA PAZZIA DAL

TETTUCCIO APERTO.

POCO PIù IN Là, SU UN VIALE A SCORRIMENTO VELOCISSIMO, ALCUNE DONNE OFFRONO UN APPARTAMENTO PER LA NOTTE.

PER ARROTONDARE...

IN UNA STRADINA LATERALE UN TIPO SI CURA LA SBORNIA DORMENDO IN MEZZO ALLA STRADA. SI GIRA SU SE STESSO

COME SE VOLESSE RIMBOCCARSI L’ASFALTO. BEATO.

ENORMI TUBATURE ATTRAVERSANO ALLO SCOPERTO TUTTA LA CITTà: ARTERIE PIENE DI COMBUSTIBILE, IL SANGUE NERO DELLA TERRA RUSSA.

CI SCALDa TUTTI E DI SICURO HA RESO BOLLENTI LE TASCHE DI MOLTI NUOVI RICCHI.QUELLI DELLA LIMOUSINE PER ESEMPIO...

E INTANTO SUI MEGA-SCHERMI SPARSI PER IL CENTRO, SCORRONO LE IM-MAGINI DELLA LIBERAZIONE DAI TEDESCHI, IL 9 MAGGIO 1945. VOLTI SCOLPITI DAL SOVIETICO ORGOGLIO, CAMPEGGIANO TRA I SIMBO-LI DEL NEOLIBERISMO.MERCEDES E NIKON ESPON-GONO ENORMI INSEGNE LUMI-NOSE MENTRE VECCHI FILM RACCONTANO LA SCONFITTA DELL’ASSE... QUANTO SI DIVERTE LA STORIA.

ECCO.ORA SO CHEDEVO FARE...

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PER COMINCIARE, M’INFILTRO. TRAVESTIRMI DA GIUSEPPE PALUMBO, NOTO DISEGNATORE DI DIABOLIK, DI SOLITO, MI VIENE FACILE. NE APPROFITTO PERCHé

L’HANNO INVITATO A ESPORRE I SUOI FUMETTI AL FESTIVAL KOMMISSIA.

IN RUSSIA I FUMETTI DI PROPA-GANDA SONO ESISTITI FINO ALLA CADUTA DEL REGIME SOVIETICO; POI ERANO SCOMPARSI E SOLO DA QUALCHE ANNO, UNA PATTU-GLIA DI AUTORI E DI PICCOLI EDI-

TORI (COME COMIX E GREEN CAT), CI STA PROVANDO A PRODURRE E DIFFONDERE OPERE NUOVE E

TRADUZIONI NEL CIRCUITO DELLE LIBRERIE.

AL M’ARS, CENTRO D’ARTE CON-TEMPORANEA, PALUMBO SE LA GODE A FARE LA STAR E INTaN-TO IO RACCOLGO INFORMAZIONI E PREPARO IL MIO GRAN FINALE.

XYXUS (ICHUS) è L’ANIMA SCA-TENATA CHE MUOVE IL FESTIVAL E LA SCENA MOSCOVITA. OSPITI POLACCHI, FRANCESI, SPAGNO-LI; ORGANIZZATORI DI FESTIVAL (COME QUELLO DI SAN PIETRO-

BURGO) E AUTORI ALL’OPERA SUL MERCATO FRANCO-BELGA... UNA BELLA BARAONDA BABELICA.

mi diverto a far parlare a Palumbo un esperanto misto di in-glese balordo, francese spastico, spagnolo dislessico e barese. Ce la mettono tutta a cercare di capirlo, poi per fortuna c’è

sempre qualcuno che traduce...

nottetempo muovo pa-lumbo per la città: Mosca sembra paralizzata per i festeggiamenti e l’unico mezzo per muoversi che

riesce a beccare è un taxi abusivo guidato da due uz-beki: la versione cafona di due comparse di un film di bruce lee. palumbo si cala la coppola sugli occhi per incutere mafioso timore...

Ogni taxi puzza di benzina, gasolio, sangue nero della

terra russa. un effetto dell’antigelo che corrode

lentamente le meccaniche...una presenza costante, come l’alito di un gigan-tesco mostro che dimori nel suolo russo e aspetti

l’occasione per uscire...

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l’ultimo giorno Palumbo vuole fare il turista e io me lo porto dove più fa

male. il museo Mayakovsky, piccolo, scenografico spacca-to della vita e del-

l’opera dell’immenso artista.

L’emozione più grossa è questa stanza, il suo stu-dio, dove si tolse la vita: c’è un odore di decom-posizione che trapassa

narici e cervello.sa di morte vecchia.

un balsamo.

E poi l’orrore: la gigantesca statua di pietro il grande. pare sia stata pensata come omaggio agli u.s.a. per il columbus day, i 500 anni dalla scoperta dell’ame-rica. rispedita indietro dagli americani, decapitato colombo, fu consacrata allo zar (mica tanto amato dai moscoviti).

un gruppo di stu-denti si organizzò invano per farla saltare in aria.

ma in fondo, perchè PRIVARSI DI TANTO

ABOMINIO?

e poi il gran finale: portano Palumbo nella Piazza ros-

sa! alla vista di san basilio, chiesa lisergica, e di una delle sue cupole, verde smeraldo trafitta da mille punte ros-so sangue, palumbo, che mai l’aveva vista prima, la ribat-tezza cupola ramarro. e così evocato, io svicolo dalle ciccie

e dai peli palumbici e faccio scattare il mio piano.

durante le mie peregrina-zioni nelle innocue vesti del

fumettaro, avevo messo mano ai nodi del sistema di condutture del gas. e ora

BOOM, la piazza rossa va in mille pezzi!

IL GIGANTESCO MOSTRO, KAZPROM, EMERGE TRA LE FIAMME E MI STRITOLA, MI STRINA, MI SPALMA SULLE PUNTE DELLA MIA CUPOLA.

MOSCA: QUANTO SEI BELLA!

DEDICATO A MOSCA, AGLI AMICI DI KOMMISSIA, AD ALBERTO DI MAURO DELL’ISTITUTO DI CULTURA ITALIANA, E SOPRATTUTTO ALLA TOMATO FARM.

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