Ragazzi: “Voce!” - Istituto Comprensivo di Villadose · Sono una ragazza simpatica, gentile,...

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Marzo 2015 Anno 8, Numero 1 Ragazzi: “Voce!” Sommario Liberi di scegliere, anche di fumare 4 Conoscete i “Braccialetti rossi”? 7 Marvel: che passione! 9 Racconti sulla II guerra mondiale 10 Tutti i modi per girare il mondo 13 One Direction, mistero Zayn 14 Non cadete nella Rete 15 Notiziario di informazione della scuola media “D. Alighieri” di San Martino di V.zze Ai lettori Nuovo anno, nuova redazione e un premio prestigioso Le principali rubriche di questo numero: Vita skolastica Noi e l’ambiente Moda e modi Storia e storie Le nostre idee su … Noi, complicati adolescenti Sport, sport, sport! C ari lettori, alunni e genitori, ripren- de la pubblica- zione del giorna- lino, voce dei ragazzi della scuola media di San Martino, con tante novi- tà. La prima, che con sod- disfazione co- munichiamo, è il rinoscimento della qualità della nostra testata con l'aggiudicazio- ne del pre- stigioso premio nazionale “Gior- nalista per un giorno”. Una giuria specializzata nella valutazione dei gior- nalini scolastici gliel’ha assegnato assieme ad altre settantasette testate fra le 572 candidate. Inoltre il nostro giornalino è ancora in gara con altri dieci per l' Oscar per la miglior testata online. Si dice che cavallo vincente non si cambia. Ma noi crediamo che si possa sempre migliorare, e per farlo è necessario percorrere strade nuove e far leva su energie diver- se. Per esempio, quelle di ragazzi che non amano particolarmente scrivere, ma con i loro interessi, sogni e competenze particolari costituiscono una risorsa preziosa per parlare ai loro coetanei. Perciò quest'anno la redazione conta alunni bravissimi nella scrittura e altri che, con qualche sforzo, potrebbero diven- tarlo. In tutto sono venti- quattro voci, che con un linguaggio semplice e diretto (ma anche cor- retto!) tratteranno argo- menti di grande interesse per i giovani. Tutti hanno scritto una breve presen- tazione di sé, che segue la foto di rito. Il resto lo farete voi, cari letto- ri, con le vostre propo- ste, gli inter- venti, le colla- borazioni e anche le criti- che (perché no?), purché costruttive. Il giornalino è la voce di tutta la scuola, per- ciò anche la vostra: aiuta- teci a farla sentire. Le insegnanti referenti per il progetto Giornalino Elisabetta Tobaldo e Paola Magagna Sara Aggio (III A) Ho 15 anni e sono una ragazza simpatica e socievole. Nel mio tempo libero mi piace praticare l’equitazione, uscire con amici e ascoltare musica. Il mio sogno è lavorare in ristoranti e viaggiare per il mondo. (Continua a pagina 2) Eccoci qui!

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Marzo 2015

Anno 8, Numero 1

Ragazzi: “Voce!”

Sommario

Liberi di scegliere,

anche di fumare

4

Conoscete i

“Braccialetti rossi”?

7

Marvel: che

passione!

9

Racconti sulla II

guerra mondiale

10

Tutti i modi per

girare il mondo

13

One Direction,

mistero Zayn

14

Non cadete nella

Rete

15

Notiziario di

informazione della

scuola media “D.

Alighieri” di San

Martino di V.zze

Ai lettori

Nuovo anno, nuova redazione

e un premio prestigioso

Le principali rubriche

di questo numero:

Vita skolastica

Noi e l’ambiente

Moda e modi

Storia e storie

Le nostre idee su …

Noi, complicati

adolescenti

Sport, sport, sport!

C ari lettori, alunni e genitori, ripren-de la pubblica-zione del giorna-

lino, voce dei ragazzi della scuola media di San Martino, con tante novi-tà.

La prima, che con sod-disfazione co-munichiamo, è il rinoscimento della qualità della nostra testata con l'aggiudicazio-ne del pre-stigioso premio nazionale “Gior-nalista per un giorno”. Una giuria specializzata nella valutazione dei gior-nalini scolastici gliel’ha assegnato assieme ad altre settantasette testate fra le 572 candidate. Inoltre il nostro giornalino è ancora in gara con altri dieci per l'Oscar per la miglior testata online.

Si dice che cavallo vincente non si cambia. Ma noi crediamo che si possa sempre migliorare, e per farlo è necessario percorrere strade nuove e far leva su energie diver-

se. Per esempio, quelle di ragazzi che non amano particolarmente scrivere, ma con i loro interessi, sogni e competenze particolari costituiscono una risorsa preziosa per parlare ai loro coetanei. Perciò quest'anno la redazione conta alunni bravissimi nella scrittura e altri che, con qualche sforzo, potrebbero diven-tarlo.

In tutto sono venti-quattro voci, che con un linguaggio semplice e diretto (ma anche cor-retto!) tratteranno argo-

menti di grande interesse per i giovani. Tutti hanno scritto una breve presen-tazione di sé, che segue la

foto di rito. Il resto lo farete voi, cari letto-ri, con le vostre propo-ste, gli inter-venti, le colla-borazioni e anche le criti-che (perché no?), purché costruttive. Il giornalino è la voce di tutta la scuola, per-ciò anche la vostra: aiuta-

teci a farla sentire.

Le insegnanti referenti per il progetto Giornalino

Elisabetta Tobaldo e Paola Magagna

Sara Aggio (III A)

Ho 15 anni e sono una ragazza simpatica e socievole. Nel mio tempo libero mi piace praticare l’equitazione, uscire con amici e ascoltare musica. Il mio sogno è lavorare in ristoranti e viaggiare per il mondo.

(Continua a pagina 2)

Eccoci qui!

Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 2

Anna Barison (II B)

Sono simpatica, sportiva e disponibile. I miei hobby sono: suonare la chitarra, andare a karate e fare giretti in paese con gli amici. I miei sogni sono di suonare bene la chitarra elettrica, incontrare i ragazzi della fiction "Braccialetti rossi", perché sono una loro grande fan, e gli interpreti della sagra di Harry Potter.

Giovanni Baruchello (II B) Sono un ragazzo simpatico e socievole a cui piacciono molto i programmi televisivi che parlano di storie vere. Sono estroverso e mi piace ascoltare le storie raccontate tratte da libri, amo molto la musica e le moto cross. Infatti non vedo l’ora di arrivare all’età di 16 anni per farmi il patentino della moto cross.

Nicolò Bissacco (II A) Sono un ragazzo di 12 anni divertente e che adora fare scherzi. Mi piace giocare molto a calcio. Non mi piace molto la scuola, ma per uscire dalle medie devo studiare e impegnarmi.

Alessia Brevigliero (III A) Mi considero molto testarda, determinata e lunatica. I miei hobby sono giocare a pallavolo, leggere e ascoltare musica. Le mie materie preferite sono le lingue e la geografia. Nella vita vorrei diventare interprete oppure lavorare in un’importante azienda all’estero. Amo viaggiare, per adesso ho visitato solo l’Italia, ma in seguito vorrei conoscere il Regno Unito e gli Stati Uniti, specialmente la California.

Nikolas Brevigliero (II A) Sono un ragazzo di quasi 13 anni, di carattere estroverso. Mi piacciono molto gli animali e quello che preferisco è la gallina. Il mio sport preferito è il basket.

Isabel Canto (I A)

Sono una ragazza di quasi 13 anni, alta 1,70 m., ho i capelli ricci e corti, gli occhi azzurri e porto gli occhiali. Adoro gli animali, soprattutto i cani e gatti. Pratico il

karate e forse inizierò a giocare a pallavolo.

Alessia Decimi (III A) Amo la musica, viaggiare e leggere, soprattutto i gialli. Ho molti idoli, tra attori e cantanti. L’inglese è il mio interesse principale e il mio sogno è trasferirmi in Inghilterra. Mi piacciono molto la Marvel e i supereroi. Il mio preferito è lo straordinario Iron Man. This is me!!

Desirè Garbin (III A)

Sono una ragazza simpatica, generosa e socievole. Mi piacciono le giostre, uscire con gli amici e ascoltare musica. Mi piacerebbe tanto praticare l’equitazione, ma per ora pratico solo il nuoto. Il mio sogno è viaggiare per il mondo e imparare le lingue straniere. Infatti le mie materie preferite sono l’inglese e il francese e poi la matematica.

Gessica Grigolo (III A)

Mi chiamo Jessica, sono un ragazza di 15 anni simpatica, divertente e molto socievole. Nel tempo libero mi piace praticare nuoto, uscire con gli amici, giocare con la mia cagnolina e ascoltare la musica. Il mio sogno è viaggiare e diventare una brava cuoca.

Mohamed Jallouli (I A)

Sono un ragazzo di 13 anni molto giocherellone. Mi piace giocare a calcio. Il mio sogno è diventare al più presto maggiorenne così faccio quello che mi pare e prenderò la patente.

Ginevra Lucchin (II B)

Sono una ragazza simpatica, gentile, timida e amichevole. Mi piacciono il basket, la ginnastica artistica, la musica, cucinare e gli animali. Il mio sogno è di diventare una chef.

Kevin Malengo (I A)

Sono un ragazzo di anni 11 di statura media, ho i capelli ricci come mio padre e castani, come gli occhi. Pratico basket. Mi

piacerebbe fare karate, ma i miei non me lo permettono. Amo collezionare i Lego e usare le cose tecnologiche come il computer e il cellulare.

David Manzini (II A) Sono una ragazzo un po’ strano: infatti mi piace studiare, leggere e disegnare. Abito da poco a San Martino e spero di farmi degli amici che mi aiutino ad ambientarmi. Le mie materie preferite sono il francese e scienze. Da grande vorrei fare il medico e vivere in Giappone.

Martina Mazzetto (II A) Sono molto lunatica e testarda, mi piace stare in compagnia e scherzare con i miei amici. Amo la musica, le lingue straniere, viaggiare e fare sport, infatti pratico karate. Da grande mi piacerebbe girare l’Europa per conoscere altri luoghi oltre a dove vivo.

Gaia Melega (III A) Sono una persona riflessiva, estroversa e studiosa. A scuola amo le materie umanistiche, come la storia e le lingue. I miei hobby sono: giocare a pallavolo, suonare la chitarra, ascoltare la musica e leggere. Uno dei miei sogni è visitare la maggior parte dei Paesi del mondo per conoscere le culture dei diversi popoli.

Irene Melega (II A) Sono una ragazza determinata, perfezionista e creativa. I miei hobby sono: la musica, infatti suono il pianoforte e l’ukulele, la fotografia, leggere e disegnare. Adoro il pulito e l’ordine e mi piacciono gli sport estremi. Come avrete capito ho molte passioni che occupano tutto il mio tempo libero.

Sara Moretto (I A)

Sono una ragazza divertente, chiacchierona e sognatrice. Mi piacciono molto la musica, gli animali, soprattutto i cuccioli, e leggere. Le mie materie preferite sono antologia, francese e inglese. Pratico nuoto. La mia

(Continua da pagina 1)

(Continua a pagina 3)

Ragazzi: “Voce!” Pagina 3

Vita skolastica

Nel mese di marzo con la

nostra classe, la terza, abbiamo

visitato la mostra intitolata

“Il demone della modernità”,

allestita presso Palazzo

Roverella a Rovigo.

Come ci ha spiegato la

guida, il tema della mostra

è la forza creatrice (in

greco dàimon) che tra la

fine dell'Ottocento e gli

inizi del Novecento spinge

l'uomo verso il progresso e

il futuro. Gli artisti, però,

non vivono bene questo periodo:

infatti con la loro acuta

sensibilità e l'immaginazione

visionaria prevedono le grandi

catastrofi del Novecento, come

le due guerre mondiali e le

persecuzioni razziali, e le

rappresentano ricorrendo a

simboli quali l'angelo, il diavolo

e la Sfinge.

Dopo aver depositato nel

guardaroba giubbotti e

zainetti e aver fatto

conoscenza con la nostra

guida, una ragazza molto

preparata, siamo saliti al piano

superiore e abbiamo iniziato il

percorso della mostra. La

guida ha selezionato i quadri

da illustrarci, scegliendoli fra

quel l i che più colpivano (Continua a pagina 4)

Visita alla mostra “I demoni della modernità” Bandita la noia con quadri affascinanti e con il laboratorio “dell'orrido”

stagione preferita è l’estate. Il mio

sogno è poter girare tutta Europa.

Cristian Nucibella (III A)

Ho 14 anni e sono un ragazzo esuberante e spensierato. Mi piacciono la musica, i motori e andare in palestra. I miei sogni: aprire un’officina per riparare macchine e moto e possibilmente anche diventare un compositore, magari rap.

Benedetta Poli (III A) Come si fa a descriversi in sole tre righe? Se dovessi scegliere tre aggettivi capaci di dire chi sono penso che sarebbero lunatica, ansiosa e strana. Altro? Be’, vado pazza per il rock e per i film horror, gioco meglio che posso a pallavolo, amo la fotografia e la lettura. In fondo non c’è molto da dire. Sono questo. Questo e basta.

Elena Raimondo (I A)

Mi definisco una persona solare,

intelligente e creativa. Amo la musica e le mie materie preferite sono francese, inglese e arte. Mi piace molto viaggiare e il mio sogno, infatti, è visitare Londra e Parigi. Il mio film preferito è “Twilight” e adoro la serie televisiva “Braccialetti rossi.”

Sara Tasso (I A)

Sono una persona abbastanza particolare, pazzerella e credo simpatica. Per darvi un’ idea amo due generi di libri quasi contrari : romanzi d’ amore e horror. La mia materia preferita è Inglese, perché, come tanti, sogno di andare a Londra e lasciare l’Italia.

Ho una grande passione per gli animali ed è per questo che sono una grande fan di Vittoria Brambilla, che ha salvato molti di loro dalla vivisezione. Inoltre amo alla follia il rapper Fedez e la boy-band dei Dear Jack.

Giulia Turri (I A)

Come mi descrivo in tre aggettivi? Chiacchierona, simpatica e intelligente. Le mie materie preferite sono la storia, il francese e l’inglese. Le mie più grandi passioni sono la musica (suono la chitarra), la ginnastica ritmica, leggere e nuotare. Sono anche una ragazza sognatrice, infatti ho molti sogni nel cassetto, forse troppi. Uno tra questi è di visitare tutto il Regno Unito, in particolare la città di Londra. I miei idoli sono il rapper Fedez, il cantante Niccolò Agliardi insieme al gruppo dei Braccialetti rossi (serie che adoro) e il vincitore di XFactor Lorenzo

Fragola.

Giovanna Zhou (II B)

Sono una ragazza timida, simpatica e amichevole. Mi piace disegnare, la matematica, la musica e l’arte. Il mio sogno è di fare la stilista.

(Continua da pagina 2)

Nel laboratorio, dopo la visita della mostra

Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 4

l'immaginazione. Infatti a tutti è

rimasto impresso “Lucifero”, un

dipinto scuro e cupo, ma con due

vividi punti di luce: gli occhi del

diavolo, che sembrava ci

seguissero nei nostri spostamenti

per osservarlo meglio, e il

riflesso della luna nell'abisso

infernale. Un altro quadro che è

piaciuto molto è stato “Ritratti

di famiglia”, di un artista croato

che rappresentava le teste dei

suoi familiari come se fossero

state decapitate e legate da

c o r d e . A b b i a m o a n c h e

riconosciuto il dipinto “Medusa”,

che l'insegnante di arte per

prepararci alla mostra ci aveva

fatto riprodurre in classe con i

gessetti colorati.

Alla visita è seguito il

laboratorio.

Dovevamo realizzare il

disegno di una creatura

mostruosa partendo da una faccia

rappresentata di profilo o di

fronte già leggermente tracciata

su un foglio. Dopo aver visto i

bellissimi disegni di altri studenti

che avevano partecipato allo

stesso laboratorio, inizialmente

pensavamo di non farcela. Invece

abbiamo realizzato dei disegni

“orribilmente belli”.

In definitiva l'esperienza ci

è piaciuta moltissimo: pensavamo

di annoiarci e invece siamo

rimasti colpiti dalla bellezza dei

quadri e ci siamo divertiti nel

laboratorio.

Virginia Legnaro e

Desiré Garbin

(Continua da pagina 3)

Fumare oppure no? Sono tantissimi gli adolescenti

che si pongono questa domanda quando frequentano coetanei o amici più grandi già avvezzi alle sigarette. Vietarlo non servirebbe. Piuttosto è meglio lasciarli liberi nella scelta, ma solo dopo averli resi consapevoli dei rischi per la salute.

E' proprio per comprendere

quali sono tali rischi che noi alunni di classe terza mercoledì 25 febbraio, accompagnati dai professori Negro e Tobaldo, abbiamo partecipato ad alcuni laboratori presso il Centro regionale per la prevenzione del tabagismo a Ca' Dotta, una

splendida villa sulle colline vicentine. Il viaggio in pullman ci è stato offerto dalla LILT, la Lega per la lotta contro i tumori.

Gli insegnanti ci avevano preparato a questa uscita con letture di brani e articoli sul fumo e con lo studio dell'apparato respiratorio e delle sue malattie. Anche l'insegnante di arte

aveva collaborato facendoci svolgere delle ricerche sui principali monumenti di Vicenza, perché dopo i laboratori era previsto che saremmo andati a visitare la città.

A Ca' Dotta abbiamo partecipato divisi in due gruppi a quattro laboratori, guidati dalle operatrici dell'ASL 4 di Tiene Priscilla ed Elena.

Nel primo abbiamo ragionato sui motivi per cui si comincia a fumare e abbiamo scoperto come il fumo venga reclamizzato nei film attraverso attori famosi che, purtroppo, spesso sono deceduti in seguito alla loro abitudine.

Nel laboratorio scientifico siamo venuti a conoscenza di tutte le sostanze tossiche che sono presenti nelle sigarette: non solo l'arcinota nicotina, ma anche catrame, ammoniaca e perfino arsenico. Un esperimento che utilizzava un fumatore meccanico ci ha mostrato come i polmoni, che lui aveva di

cotone, ingiallissero dopo solo (Continua a pagina 5)

Liberi di scegliere, anche di fumare Conclusione del progetto

Smoke free class per la terza media con i laboratori a Ca' Dotta

Vlaho Bukovac,

Ritratti di famiglia

Nel laboratorio dell’immaginario

Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 5

qualche centinaio di sigarette. Il laboratorio dell'immaginario è

stato il preferito della quasi totalità della classe. Ci siamo accomodati in una stanza semibuia e abbiamo indossato delle cuffie, attraverso le quali ci giungeva la voce pacata dell'operatrice sulle note di una musica

rilassante in sottofondo. Da lei guidati abbiamo intrapreso un viaggio virtuale nel corpo di un fumatore e in quello di un non fumatore. Naturalmente l'esperienza migliore è stata la seconda.

Infine abbiamo partecipato al laboratorio creativo. Dovevamo scegliere un argomento sul fumo tra i

quattro proposti e abbinargli al massimo tre foto tra quelle disponibili, motivando il collegamento.

Dopo pranzo e prima del rientro a San Martino abbiamo fatto una veloce passeggiata per il centro di Vicenza. Alcuni di noi hanno illustrato ai compagni qualche monumento, come, per esempio, la Basilica palladiana, che ha colpito quasi tutti per il suo impatto visivo.

L'intera iniziativa è stata molto

piacevole e ha sicuramente raggiunto l'obiettivo di farci comprendere quanto il fumo danneggi l'organismo. Poi ognuno di noi farà la sua scelta, fumerà oppure no, nella consapevolezza comunque di ciò a cui andrà incontro.

Alessia Decimi, Benedetta Poli,

Gaia Melega ed Elisabetta Allegrezza

(Continua da pagina 4)

Il progetto Il diario della salute è un’iniziativa in cui,

grazie alla collaborazione tra

alunni e professori, si cerca di

risolvere i problemi che nascono

all’interno di una classe o di

aiutare, anche se in modo

indiretto, gli studenti ad

esprimere le proprie idee. A

q u es t o p ro get t o h an n o

partecipato le classi seconde.

Il progetto è stato diviso in

cinque tappe, ognuna assegnata

al professore che insegna la

materia più attinente all’attività

proposta. Una

delle tappe che

più mi ha colpita

è stata quella

sugli stereotipi,

trattata dalle

professoresse

Stocco e Rosina.

L’attività si è

svolta in due

ore: nella prima

no i ragazzi

abbiamo provato

a dare un’

identità a delle

persone guardando solo le foto;

nella seconda abbiamo dato la

definizione di stereotipi ed

abbiamo capito che non era

giusto seguire gli stereotipi

avendo dei pregiudizi talvolta

sbagliati.

Irene Melega

Nel teatro palladiano a Vicenza

A scuola

più sereni

e in salute

La classe II A impegnata in un’attività del “Diario”

Ragazzi: “Voce!” Pagina 6

Abbandonare gli animali: un fenomeno a cui tutti si oppongono. Allora perché il numero degli animali abbandonati continua ad aumentare?

Ho deciso di affrontare questo tema perché mi interessa particolarmente e vorrei provare a dare dei consigli per ridurre il problema.

Le persone che compiono questo atto, che io considero assurdo, lo fanno prevalentemente durante le vacanze per l’impossibilità di portarlo con loro. Infatti durante l’estate il numero degli abbandoni aumenta vertiginosamente fino a toccare la soglia dei 100.000. Senza abbandonare il proprio animale si può portarlo con sé o, se è davvero impossibile, si può lasciare da un parente o in una pensione apposita e tornarlo a riprendere dopo la vacanza. Perché abbandonare un animale per una vacanza? Se si è consapevoli di non poterlo tenere, si può semplicemente evitare di prenderlo!

A volte possono esserci degli abbandoni da parte di persone anziane che non riescono più a prendersi cura del loro amico a quattro zampe. In questo caso consiglio di rivolgersi all’ENPA, che prende gli animali in affidamento e cerca di trovare delle famiglie con cui possano iniziare una nuova vita.

Ma una domanda resta irrisolta: una persona che lascia il proprio amico in mezzo alla strada non verrà poi assalita dai sensi di colpa?

Gaia Melega

Caro padrone, sei consapevole di quello che fai

quando mi abbandoni?

Noi e l’ambiente

Ho deciso di trattare questo

argomento per contribuire a far

aprire gli occhi alla gente,

soprattutto ai ragazzi come me,

perché noi siamo il futuro e

questo è tutto nelle nostre mani.

Il buco nell’ozono consiste

nell'assottigliamento di uno

strato di gas, l'ozono, contenuto

nella parte più alta

dell'atmosfera terrestre. L'ozono

è importantissimo. Infatti è

grazie ad esso che le prime

specie viventi si sono

sviluppate, uscendo dal brodo

primordiale. La protezione

principale che ci offre è quella

dalle radiazioni ultraviolette,

che possono causare

deformazioni al DNA, malattie

oculari, tumori alla pelle e

danneggiamenti agli ecosi-

stemi.

A causa dell'inquinamento,

però, questo strato di gas si è

assottigliato. Inoltre questo

problema si collega ad un altro,

altrettanto grave: il riscalda-

mento globale, che è respon-

sabile anche dello scioglimento

dei ghiacci polari e quindi

dell’innalzamento del livello

del mare.

Il Consiglio di sicurezza

dell’ONU ha proposto agli Stati

del mondo che maggiormente

inquinano di sottoscrivere un

accordo, il cosiddetto

“protocollo di Kyoto”, stipulato

nel 1997, per limitare il

problema, che da allora sta

lentamente migliorando. Tut-

tavia Paesi molto grandi e

importanti come Cina, Giap-

pone, Stati Uniti, India e Russia

hanno dichiarato la propria

indipendenza, decidendo di non

partecipare all'accordo.

Gli esperti dichiarano che

probabilmente, se tutti gli Stati

mondiali aderissero al

protocollo e riducessero

l’inquinamento, entro il 2050 i

problemi del riscaldamento

globale e del buco dell’ozono

sarebbero risolti.

Sara Tasso

Ambiente a rischio

Il buco nell’ozono

Il buoco nella fascia di ozono dello strato superiore dell’atmosfera si è

ridotto, ma potrebbe chiudersi definitivamente entro il 2050 se al protocollo

di Kyoto aderissero anche gli Stati che inquinano di più.

Noi e l’ambiente

Ragazzi: “Voce!” Pagina 7

Cani e gatti non sono nemici, come i luoghi comuni vorrebbero, ma solo diversi. Il motivo della loro diversità risale alle loro origini e al tempo trascorso dal loro ingresso nelle nostre case.

Il cane è entrato negli accampamenti primitivi circa 40-60 mila ann i fa . Discendendo dal lupo, è abituato a vivere in branco e a seguire le regole del capo, e q u i n d i d i u n o d e i componenti della nostra famiglia, dato che oggi

questa è il suo branco. Il gatto, invece, entrò nel nostro mondo molto tempo dopo, circa 7 mila anni fa. Mente il cane difendeva l'uomo e i suoi averi, il gatto teneva alla larga dai granai topi e uccelli. Come tutti i felini è un animale solitario e non gli serve il gruppo per sopravvivere.

Cani e gatti sono diversi anche nel fisico. Il cane ha una struttura forte e resistente, perché a n t i c a m e n t e doveva essere in grado di inseguire le prede fino a sfinirle. Il gatto, invece, ha muscoli che gli permettono

di essere veloce come il fulmine, una coda che lo aiuta a bilanciarsi e cuscinetti sulle zampe che rendono felpato il suo passo.

H a n n o p e r ò u n a caratteristica in comune: sanno adattarsi all'ambiente e anche alle persone con cui stanno.

Isabel Canto e Kevin Malengo

Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi

Cani e gatti sono nemici?

No, solo diversi

“Braccialetti Rossi”è una

famosissima serie televisiva

che parla di cinque ragazzi che,

dopo essersi conosciuti,

costituiscono un gruppo e, in

particolare, racconta la storia

d’amore di due di loro, Leo e

Cris.

I ragazzi si incontrano per

la prima volta in un ospedale.

Leo è senza una gamba ed è

chiuso lì dentro da più di un

anno, Cris soffre di anoressia,

Vale ha un tumore alla gamba

(che poi, infatti, sarà

amputata), Tony entra in

ospedale per colpa di un

incidente in moto che lo porta a

fratturarsi il braccio e una

gamba e, infine, Rocco è in

coma da più di otto mesi. Leo e

Cris si trovano per la prima

volta nella scuola dell’ospedale

per una lezione di italiano. Tra i

due nasce subito qualcosa e,

con il passare del tempo, si

conosceranno meglio fino ad

arrivare ad un primo bacio.

I ragazzi come simbolo del

loro gruppo decidono di

utilizzare i loro braccialetti

rossi ottenuti dopo alcune

operazioni e come parola

d’ordine decidono di scegliere

“Watanka”. (Continua a pagina 8)

Fiction di successo tra i ragazzi

Conoscete abbastanza i “Braccialetti rossi”?

Ragazzi: “Voce!” Pagina 8

I manga: un fenomeno non

solo giapponese

Moda e modi

Tra loro c’è un legame che

mai nessuno potrà distruggere e

questo lo possiamo dedurre dal

fatto che ogni

c o mponen t e

del gruppo si

p r e o c c u p a

dell’altro. Essi

sono uniti

anche da una

canzone: ”Io

non ho finito”.

L’amore tra

Cris e Leo è

sempre più

forte, ma

qualcosa nella

seconda serie

porterà il loro rapporto, per un

breve periodo, a diminuire

d'intensità per l’arrivo di una

nuova ragazza, Nina. Lei

cercherà sempre di evitare i

problemi, ma qualcosa porterà

Cris ad essere gelosa.

Dopo essersi riuniti i due

ragazzi supereranno assieme

momenti molto brutti: infatti

Leo nella seconda serie al

momento della sua dimissione

verrà a scoprire di avere un

altro tumore, ma questa volta

non alla

gamba ma

al cervello.

S e c o n d o

me questa

fiction ha

m o l t o

colpito i

r a g a z z i ,

perché è

riuscita a

coinvolgerli

tanto da

f a r l i

s e n t i r e

quasi protagonisti dei momenti

più belli della storia.

Elena Raimondo

(Continua da pagina 7)

I manga (storie illustrate a

fumetti) è un termine

giapponese che indica i fumetti

in generale, mentre nel resto del

mondo è usato per indicare solo

i fumetti giapponesi. Il fumetto

giapponese include opere di una

grande varietà di generi, come

avventura, sentimentale,

sportivo, storico, commedia,

fantascienza, fantasy, giallo e

horror.

Essi sono principalmente

stampati in bianco e nero, ma

non mancano pubblicazioni

totalmente a colori. In Giappone

sono tipicamente serializzati su

riviste dedicate contenenti più

storie, ognuna delle quali viene

presentata con un singolo

capitolo per poi essere ripresa

nel numero successivo. Se una

serie ha successo, i capitoli

possono essere raccolti e

ristampati in volumi e la serie

può ricevere un adattamento

animato, cioè diventare un

cartone trasmesso in televisione.

Alcuni di essi, come Naruto ed

Inuyasha, sono diventati anche

film.

I manga piacciono alle

persone perché leggendo si

immedesimano negli eroi e

diventano a loro volta, almeno

nell'immaginazione, protagonisti

di grandi avventure.

David Manzini

Il cast di “Braccialetti rossi”

Ragazzi: “Voce!” Pagina 9

Moda e modi

Ora come ora sono molti i

simboli di moda tra i ragazzi

di oggi e ognuno di questi ha

un proprio significato.

Quello più in voga

è i l s e g n o

dell'infinito.

Il senso di questo

simbolo si può già

c o m p r e n d e r e

guardando anche solo

il cielo, immaginando

che lo spazio del

cosmo non finisca mai. Anche

la religione ha avuto a che

fare con il concetto di infinito

fin dai tempi antichi. A figure

di dei e divinità di varie

culture vennero attribuiti

significati spesso con

attinenza al loro potere

infinito o alla loro infinita

saggezza, relativa alla

conoscenza e all'esistenza

che sempre li aveva

interessati.

I significati diventano più

profondi quando questi

s imboli d iventano dei

tatuaggi. Ad esempio, due

ragazzi innamorati si tatuano

il simbolo dell’infinito per

dimostrare il loro amore.

Alcuni di noi

ragazzi adorano i

simboli perché si

rispecchiano nel

loro significato,

altri solo perché

sono belli da

disegnare nella

loro forma.

E voi quale

simbolo preferite?

Martina Mazzetto

Armature, scudi, scontri, mutanti e chi più ne ha più ne metta. L’universo dei supereroi ha conquistato il mondo, prima con i fumetti del grande Stan Lee e ora con i film e le serie tivù. Per citarne alcuni: la saga di X-Men, il gruppo di mutanti, Capitan America, Spiderman, l’arrabbiato e verde Hulk, Iron Man e molti altri. Questi film influenzano e attirano molti fan, grazie soprattutto alla bravura e alla fantasia dei registi che si cimentano in questo importante incarico. Ormai gli appassionati fanno il conto alla rovescia (me compresa!) dei giorni che mancano all’uscita di un film.

Uno di questi è “Avengers: age of Ultron”, il seguito del

primo “Avengers”, il quale riunisce in un’unica pellicola sei tra i supereroi principali. Iron Man, Capitan America, Thor, il semidio, Occhio di Falco, impeccabile arciere, Vedova Nera, spietata assassina e Hulk. Questa volta i nostri eroi dovranno affrontare l’arrogante Ultron, un’intelligenza artificiale creata da chi???? Proprio dal nostro amato Tony Stark, alias Iron Man. I trailer rivelano comunque poco, infatti è per questo che si aspetta con ansia il 22 aprile, il giorno dell’uscita al cinema.

Alcune tra le tante altre attese snervanti sono: “Guardiani della Galassia 2”, “X-Men: Apocalypse”, “Ant Man”,

“Capitan America: Civil War”. Amo questo “mondo”

perché mi coinvolge molto e mi appassiona. Vorrei che questo interesse non svanisse mai.

Alessia Decimi

Yin Yang, Croce o

Piuma?

Marvel: che passione!

Anno 8, Numero 1 Pagina 10

Storia e storie

Testimoni della guerra, ispiratori della pace La terza media incontra chi ha vissuto durante la Seconda guerra mondiale

Per un'ora e mezza noi ragazzi di terza abbiamo vissuto all'epoca della Seconda guerra mondiale.

E' accaduto sabato 28 marzo, con

la testimonianza dei reduci paesani Fortunato Boscaro e Alfredo Neodo e dello storico locale Antonio Volpe. Li accompagnava la bibliotecaria Teresa Colombo, perché l'incontro è stato proposto dall'Amministrazione comunale alla scuola e da questa inserito nel progetto annuale “Scoppierà la pace sulla terra”.

Chi ha risentito di più dell'orrore

della guerra è stato Fortunato Boscaro. Ci ha raccontato che prese parte con il 90° reggimento fanteria alla campagna di Russia, un evento che si può riassumere con tre parole: fame, freddo e paura. Il freddo era pungente già a settembre, ma durante l'inverno raggiunse 56 gradi sotto zero. Il momento peggiore fu la ritirata sotto l'incalzare dei carri armati russi. Il signor Boscaro ha assistito alla morte di molti compagni, ha sepolto cadaveri, si è cibato con la carne dei cavalli uccisi per sfamarsi ed è stato tormentato dai pidocchi. Ma ha avuto parole di gratitudine verso la popolazione dei luoghi attraversati, che aiutò lui e al tri soldati , e in particolare ha ricordato con tenerezza una ragazza russa di cui si era innamorato. Alla fine del suo racconto non è riuscito a trattenere l'emozione e ha versato qualche lacrima. Dopo un po' ha lasciato l'aula per un leggero malessere, con

nostro grande dispiacere, perché ci aveva catturati con la sua simpatia, ma dimostrando così ulteriormente quanto la guerra con le sue conseguenze segni per sempre gli animi di chi l'ha combattuta.

Quindi è intervenuto Alfredo Neodo. Ha raccontato che, dopo l'armistizio del 1943, quando il Norditalia fu incluso nella Repubblica di Salò, alleata della Germania nazista, aveva sentito che i tedeschi cercavano gli uomini per condurli al fronte. Allora lui e altri compaesani si nascosero in una buca sottoterra, scavata non lontano dal cimitero di Beverare e rinforzata con delle travi e della legna. Dormiva in mezzo al granturco e rischiava costantemente non solo la cattura, ma anche di essere colpito dalle bombe alleate. Nella sua voce si percepiva tutta l'inquietudine che quel ricordo faceva riaffiorare.

Infine è stata la volta di Antonio Volpe, oggi storico locale ma un tempo anche professore nella nostra scuola media e sindaco di San Martino.

All'epoca egli aveva la nostra età, quindi era troppo giovane per partecipare alla guerra, ma poteva osservarne le conseguenze sul paese. A partire dalla fame: i generi alimentari erano razionati e per acquistarli serviva la tessera annonaria. Il pericolo era costante. Ogni notte sorvolava il paese un aereo a m e r i c a n o d i r i c o g n i z i o n e , soprannominato “Pippo ferroviere”, che utilizzava dei razzi bengala per osservare quanto succedeva. Quando scoprì che i tedeschi stavano costruendo in località Vallona un ponte, lo bombardò. Alle otto di sera iniziava l'oscuramento e tutte le finestre venivano accuratamente schermate. Tuttavia la guerra non significa solo distruzione fisica ma anche morale. Di valori, insomma. Ed è questo che i tedeschi fecero, quando obbligarono dei militari italiani a sottrarre le campane alla chiesa per fondere cannoni e quando, per lo stesso motivo, portarono via la statua eretta ai caduti della Prima guerra mondiale. La guerra, inoltre, seminò discordie all'interno delle

famiglie: i componenti dello stesso nucleo potevano parteggiare alcuni per la Repubblica di Salò e gli altri per il Regno d'Italia. Una situazione che portò ad a t r o c i v e n d e t t e n e l l ' i m m e d i a t o dopoguerra. E i l rapporto con l'alleato nazista? I paesani cerc avano i l p iù possibile di evitare i contatti con i tedeschi. Osservavano il grande senso dell'ordine che li g u i d a v a e l 'a t teggi amento d i

(Continua a pagina 11) Da sinistra: i signori Alfredo Neodo, Antonio Volpe e Fortunato Boscaro

Pagina 11 Anno 8, Numero 1

Storia e stor ie

Le nostre idee su ...

superiorità nei confronti degli italiani della maggior parte di loro, eccezion fatta per i più giovani. Infatti alcuni di questi erano molto colti e mostravano di apprezzare l'Italia. Accompagnati dalla chitarra intonavano una canzone le cui parole sono rimaste impresse al professor Volpe e anche a noi. Eccole: «Tutto passa e si scorda, tutto deve morir, anche le nubi dal cielo dovranno sparir».

T u t to q u es t o ,

dunque, fu la Seconda guerra mondiale: fame, paura, devastazione territoriale e morale, senza dimenticare il freddo che in Russia fece probabilmente più morti tra i nostri soldati degli scontri con il nemico.

Ma che differenza c'è tra questa guerra e quelle attuali?

«Sono molto diverse da una volta» ha commentato il professor Volpe. Ritiene che siano imbottite di menzogne e che non abbiano motivi fondati.

A conclusione dell'incontro la

bibliotecaria ha consegnato agli ospiti

degli attestati per l'alto valore civile della loro testimonianza. A noi, invece, è stato consegnato un pezzo di storia da ricordare, non quello che si può leggere nei libri, ma la storia v issuta, con del le emozioni dentro. Spesso l'essere umano si lega ai ricordi per tenere viva la memoria di un evento o di una persona cara, anche se sono dolorosi. Così, a volte, i ricordi possono distruggere. Ma in altri, come nel caso dei nostri osp i t i , r iescono a diventare una maestosa parte del proprio essere

da trasmettere con il loro significato a chi non deve dimenticare per poter costruire ogni giorno la pace.

Benedetta Poli,

Alessia Decimi e Gaia Melega

(Continua da pagina 10)

Per creare la Statua della

Libertà il signor Eiffel,

ingegnere che ha progettato la

sua struttura interna, si è

ispirato alle grandi opere del

passato.

La prima fonte d’ispirazione

pare sia stata il Colosso di Rodi,

una statua alta 32 metri, di

bronzo, dedicata al dio Helios.

La sua costruzione fu terminata

nel 282 a.C. Un terremoto nel

226 a.C. la fece crollare, ma

anche a pezzi attirava visitatori

da tutto il mondo. La sua storia

finì nel 654, perché gli Arabi la

vendettero per coniare monete,

dopo aver conquistato l’isola in

cui si trovava.

Un’altra fonte d’ispirazione

fu il tempio egizio di Abu

Simbel, che sulla facciata

presentava quattro statue di

pietra alte 20 metri. Anche

queste statue che circondavano

il tempio traslocarono come la

Statua della Libertà perché, con

la costruzione della diga di

Assuan, dovettero essere

sistemato più in alto.

Sapevate, inoltre, che “Miss

Liberty” (chiamata così dai

Francesi) ha uno zio italiano?

Tra le opere che ispirarono

Bartholdi ci fu infatti il

“Sancarlone” di Arona (in

provincia di Novara), una statua

di oltre trenta metri realizzata

alla fine del XVII secolo in

memoria di San Carlo Borromeo.

Proprio come la Statua della

Libertà è rivestita in rame e

visitabile all’interno.

Miss Liberty batte, però,

tutti i predecessori: è alta 46 m,

93 contando il monumentale

piedistallo. Insomma, è proprio

una spilungona!

Desiré Garbin

Antenati famosi della

Statua della Libertà

La classe terza con i signori Volpe e Neodo e la bibliotecaria Teresa Colombo

Anno 8, Numero 1 Pagina 12

Le nostre idee su ...

Nella notte fra il 28 e il 29

marzo è scattata l ’ora

legale:abbiamo dovuto portare

avanti di un’ora i nostri

orologi , così ABBIAMO

DORMITO UN’ORA IN MENO!

L’ora legale è stata

inventata da Benjamin

Franklin nel Settecento: capì

che durante l’estate si sarebbe

risparmiato molto in energia

destinata all’illuminazione.

La bella cosa del cambio

dell’ora è che le giornate si

sono allungate (un’ora in più

di luce) però c’è anche un

contro: la notte del 28 si è

dormito un’ora in meno.

Insomma, ci siamo svegliati

un’ora prima dell’ora indicata.

A volte cambiare l’ora può

scocciare perché cambia l’ora

delle nostre abitudini, come ad

esempio fare colazione presto

il giorno del cambio. Però, in

compenso, si può stare fino

alle 8 della sera fuori a giocare

a pallone o girare con la

bicicletta. Ah, come già detto

un vantaggio molto importante

è quello che si può risparmiare

molta energia (un risparmio di

quasi 100 milioni di euro!):

infatti recuperando un’ora di

luce solare ogni giorno

accenderemo la luce elettrica

un’ora più tardi.

Non tutti i Paesi del

mondo hanno però deciso di

seguire questa convenzione.

Alcuni in passato l’hanno

adottata, ma poi l’hanno

a b b a n d o n a t a , m e n t r e

addirittura altri seguono solo

l’ora legale e hanno eliminato

quella solare.

La notte tra il 24 e il 25

ottobre scatta di nuovo l’ora

solare: significa che dobbiamo

portare gli orologi indietro! E

così recupereremo l'ora di

sonno perduta qualche

settimana fa.

Giovanni Baruchello

Il pesce d’aprile è un’usanza

del primo d’aprile. Non è chiara

l’origine di questa tradizione, ma

ci sono diverse teorie. La più

probabile è quella che la fa

risalire all’antica cultura romana.

Questa tradizione potrebbe

essere collegata all’equinozio di

primavera, che cade tra il 20 e il

21 marzo e che molti anni fa, per

i Romani, era l’inizio dei

festeggiamenti del Capodanno

che duravano fino al primo di

aprile. A seguito del cambiamento

i m p o s t o d a l c a l e n d a r i o

gregoriano, che faceva coincidere

il primo dell’anno con il primo di

gennaio, non tutti si abituarono e

vennero quindi additati come gli

“sciocchi d’aprile”, meritevoli di

uno scherzo. Da qui l’origine

burlesca del primo d’aprile.

A rendere famosa questa

“festa” sono stati per la maggior

parte i mass media, che hanno

inventato veri e propri scherzi

passati alla storia. False notizie

create da fonti giornalistiche

per prendere in giro il pubblico

s o n o , a d

esempio, il

ritrovamento

di una nuova

r a z z a d i

pinguini volanti

o lo sbarco

degli alieni.

O g n i

paese ha un

suo modo di

chiamare la

festa del primo

d’aprile. In

Francia, come in Italia, si usa

l’espressione Poisson d’avril –

Pesce d’aprile. “April fool’s day”

invece è il termine usato nei paesi

anglofoni come Regno Unito e

America. In Portogallo, la

domenica e il lunedì prima della

quaresima, vengono gettati

pacchi di farina sugli amici.

Cristian Nucibella

Ora legale:

perché?

L’origine del pesce

d’aprile

Pagina 13 Anno 8, Numero 1

Le attrazioni simbolo dei

parchi di divertimento e quelle che

regalano le emozioni più forti

sono le montagne russe.

Il legno, materiale con il

quale erano costruite un tempo è

stato sostituito

dall’acciaio. Il

funzionamento è basato

su leggi fisiche che

sfruttano la forza di

gravità e l’energia

cinetica. Queste forze

spingono i vagoncini sui

binari senza bisogno di

motori e consentono di

fare il loop, cioè il giro

della morte.

Le montagne russe

più alte sono Kingda Ka

del Six Flags e Great Adventure

Park del New Jersey, che arrivano

fino ai 140 metri. Invece le più

veloci sono le Formula Rossa del

Ferrari Park di Abu Dhabi, che

arrivano ai 240 km/h.

I migliori parchi d’Europa

sono Efteling, situato nei Paesi

Bassi, seguito da Disneyland

Paris.

Le attrazioni migliori interne

ai parchi sono: al primo posto la

Torre del Terrore, seguita dai

pirati dei Caraibi di Disneyland

Paris e infine da Fata Morgana di

Efteling.

Riguardo alle montagne

russe, le migliori in Europa sono

le Black Mamba del

parco Phantasialand, in

Germania, e Nemesis

nel Regno Unito.

Per quando riguarda i

parchi italiani,

Gardaland si colloca al

secondo posto con la

nuova attrazione,

Oblivion, inaugurata il

29 marzo 2015, che

misura 42.5 metri di

altezza ed è

l'installazione fissa più

alta del parco.

Sara Aggio e

Jessica Grigolo

Il viaggio intorno al mondo si può effettuare con l’aereo, con la nave, con la mongolfiera oppure con la vela, con l’autostop o con l’elicottero.

In mongolfiera ci sono voluti 13 giorni, 8 ore, 33minuti. E' stato il signor Steve Fossett che l’ha compiuto nel 1998; prima di riuscirci ci aveva provato cinque volte. Purtroppo nel 2007 Fossett è morto tentando un’altra delle sue imprese.

Il record del giro del mondo in elicottero è stato degli americani Ron Bower e John Williams, che hanno impiegato solo 24 giorni, quattro ore, 36 minuti e 24 secondi giorni nel 1994.

Il venticinquenne francese Ludovic Hubler è partito con lo scopo di fare il giro del mondo con l’autostop, ma a volte ha dovuto adattarsi a fare un po’ di tragitto in

cammello e un po’ in barca per attraversare i mari. Alcuni

record personali in questo suo viaggio sono: 1) l’attesa più lunga prima di trovare un passaggio è stata di 28 ore in

Brasile; 2) il viaggio più lungo con una sola auto è stato di 5 giorni e 2 ore tra il Marocco e la Mauritania; 3) la distanza maggiore percorsa con una sola auto è stata di 1700 km. Per compiere il giro del pianeta in questo modo ha impiegato 5

anni e al suo rientro il suo commento è stato: “Mai più!”. In vespa Giorgio Bettinelli ha percorso il giro del mondo in 3 anni e 8 mesi. Invece in vela il francese Bruno Peyron nel 2012 ci ha messo 45 giorni, 13 ore e 42 minuti. E' stato il n u o v o r e c o r d d i circumnavigazione del globo a vela senza scalo. In tandem Sylvie, Alain e il loro figlioletto Ulysse Soulat ci hanno impiegato

6 anni.

Nicolò Bissacco e Mohamed Jallouli

Divertirsi sulle

montagne russe e nei

parchi a tema

Tutti i modi per fare

il giro del mondo

Le nostre idee su ...

Le Kingda Ka, nel New Jersey (USA)

Anno 8, Numero 1 Pagina 14

E’ davvero la fine del

gruppo anglo-irlandese One

Direction?

Il 25 marzo 2015 il

famoso cantante Zayn Malik

degli One Direction lascia il

gruppo all’improvviso.

L’agghiacciante notizia

viene pubblicata nella pagina

ufficiale della band e fa

subito scalpore tra le fan di

tutto il mondo, causando

pianti disperati e deliri sui

social.

Tutto è accaduto troppo

in fretta: Zayn non ha

partecipato agli ultimi

concerti in Giappone

tornando a Londra, per

problemi della sua vita

privata. Sarebbe dovuto

rientrare qualche concerto

dopo. Invece non l’ha fatto.

Lui rivela:

“Sono stanco,

voglio ritornare un

normale ragazzo

ventiduenne. Mi

scuso con tutti i

fan.” Tutto qui?

Siamo sicuri che

sia stato lui di sua

spontanea volontà a

lasciare la band e

non che sia stato

costretto dai

manager?

Qualche fonte rivela che

Zayn in realtà non era

stressato, andava nei pub

quasi ogni sera e in Rete

circola un video di lui che

fuma marijuana.

La casa discografica

Modest!, stanca del suo

atteggiamento ambiguo, ha

deciso di abbandonarlo.

Verità o bugia?

La madre di un altro

componente della band su

Instagram scrive un

commento dicendo che in

realtà è solamente uno

scherzo e ritornerà a cantare.

Cosa bisogna pensare?

Delle ragazze a causa di

questa sconvolgente notizia

hanno tentato il suicidio.

La cosa è abbastanza

ovvia. Caro Zayn, ormai non

sei più un ragazzo normale e

queste sono le conseguenze

della fama. Rimane la

speranza che sia solo un

BRUTTO pesce d’aprile.

Alessia Brevigliero

One Direction:

Pesce d’aprile o ...?

In un mondo ossessionato dalla

“taglia 0” è difficile sentirsi bene

con il proprio corpo. Ormai

guardarsi allo specchio e non

p i a c e r s i è d i v e n t a t o

l’atteggiamento più tipico degli

adolescenti.

Da cosa è influenzata questa

mania per il fisico perfetto? In

molti casi questi disturbi sono

alimentati dalle prese in giro, molte

volte inesistenti, da parte di

coetanei o addirittura dal malato

stesso, che vede nello specchio

un'immagine distorta del proprio

aspetto. In altri, invece, sono

decisivi la tecnologia ed altri mezzi

di comunicazione. Continuamente ci

capita di sfogliare una rivista e

lasciarci abbindolare da modelle-

stecchino e da quelle bellezze finte

così capaci di farci comprare un

prodotto. Tante volte ci hanno

descritto questo tipo di essere

u ma n o u s a n d o l ’ a gg et t i v o

“impeccabile”. Ma è veramente

così? Questa idea sbagliata, ma

talmente ripetuta da diventare

quasi un comandamento, è uno dei

tanti motivi che portano le ragazze

di oggi a favorire la comparsa di

alcune malattie. Perché sì, sono

malattie vere e proprie, che in

molti casi possono portare anche

alla morte. Ma facciamo un po’ di

luce.

I disturbi alimentari più

(Continua a pagina 15)

La bilancia

fa paura

Noi, complicati adolescenti

Mistero: perché Zayn ha lasciato gli One?

L'amicizia dal mio punto di

vista è un sentimento che lega le

persone in maniera naturale.

Però le lega in modo diverso a

seconda dell'età.

Io, per esempio, quando

avevo sei anni avevo come amico

il mio compagno di banco oppure

il mio compagno di giochi.

Adesso, però, le cose sono

cambiate: per me un amico è una

persona che si confida con me,

che mi aiuta in caso di difficoltà

e quello che non mi volge mai le

spalle.

Spesso inoltre a quest'età

l'amicizia sconfina nell'amore.

Non è facile infatti capire se

l'affetto che ci lega ad una

persona sia del primo tipo o

dell'altro. Come capirlo?

Intanto dalla mancanza

dell'altro: se una persona ti

manca molto e avverti un

particolare desiderio di stare

con lei, allora questo potrebbe

essere amore.

Un secondo modo è la

gelosia: se invidiamo la persona

con cui passa del tempo più che

con noi, allora anche questo

potrebbe essere indice di amore.

Comunque, che sia amicizia o

che sia amore, per un

adolescente è necessario avere

qua lcuno con cu i stare

particolarmente bene.

Anna Barison

Anno 8, Numero 1 Pagina 15

I giovani sono particolarmente interessati alla Rete, ma la Rete è sicura per i giovani?

La Rete è molto utile per le ricerche, per divertirsi, per stare a contatto con amici lontani, per alcuni anche per trovare l’amore giusto, ma non sempre tutto è bello e, soprattutto, vero. Con Internet si può fare anche del male. E' il caso del cyberbullismo, cioé del bullismo che non usa la violenza fisica, ma può modificare l'immagine delle persone rendendola ridicola, solo per far stare male. Un social molto in voga tra i ragazzi e che può diventare pericoloso se usato male è Whatsapp. Viene usato per comunicare e stare in compagnia, anche creando dei gruppi, ma gli hacker possono inserirsi di nascosto in questi e attraverso immagini inviate da

te e informazioni raccontate possono identificarti e renderti la vita più difficile. Ad esempio, una vittima della Rete è stata Amanda Todd, una ragazza canadese a cui piaceva fare conoscenze in Facebook, ma dopo un ricatto la sua vita è peggiorata e per quel problema lei si è uccisa.

Quindi ricordate: state molta attenzione nel frequentare i social, perché possono provocare problemi psicologici e sociali.

Sara Moretto

Amici.

Solo amici?

Non cadete nella Rete

Noi, complicati adolescenti

diagnosticati sono anoressia e

bulimia.

L’anoressia è la mancanza

d’appetito, che può giungere

fino al disgusto per il cibo,

mentre la bulimia è il senso

eccessivo e disordinato di

appetito o di fame. Due parole

apparentemente opposte. Due

parole diventate tabù. Due

parole da evitare. Di solito

l ’ anoressia v iene posta

inizialmente come una pseudo-

dieta, ma che presto si

trasforma in una vera e propria

ossessione per il cibo e per le

calorie. La bulimia invece si

basa sullo sfogare i propri

sentimenti attraverso il cibo,

per poi pentirsene e rigettare il

tutto. Ma cosa le accomuna?

Entrambe sono diventate quasi

una moda all’interno del mondo

degli adolescenti, tanto che

molti fingono di esserne affetti

e venirne biasimati. Una

strateg ia per r icevere

attenzioni, in pratica. Per

q u e st o m ot i vo s i s t a

cominciando a non prendere sul

serio questi disturbi, facendoli

apparire come ipocriti e

sporchi. In ogni caso, problema

o moda, la cosa giusta da fare

è parlarne con qualcuno e

cercare di guarire per evitare

di passare il resto della vita su

una bilancia, perché la felicità

non ha peso.

Benedetta Poli

(Continua da pagina 14)

La ginnastica ritmica è uno

sport non molto praticato perché in

poche città vi sono corsi appositi. E'

uno degli sport più difficili al mondo,

e anche pericoloso in certi casi.

Bisogna avere molto equilibrio e

fiducia nelle proprie capacità e in se

stessi. E' inoltre uno sport olimpico

femminile, a squadre, a coppie

oppure individuale. Le ginnaste

individuali devono eseguire quattro

rotazioni con attrezzi differenti. Gli

attrezzi della ginnastica ritmica sono

il cerchio, il nastro, la fune e la palla

da ginnastica. Io, come esperta in

questo sport, posso dire che è

abbastanza difficile. Infatti quante

volte mi sono fatta male? Molte, ma

è normale, perché dai propri sbagli

si impara, e poi in questo sport nulla

è impossibile. Non bisogna mai dire

che non riusciremo a compiere

esercizi o acrobazie perché così non

si supereranno mai le proprie paure.

La più famosa ginnasta è

Svetlana Khorkhina, l’unica ad aver

vinto tre titoli mondiali ALL-

AROUND. Lei è anche un esempio

del fatto che per praticare questo

sport non conta l’altezza: infatti è

alta 164 cm e questo non le ha

impedito di realizzare il suo sogno.

La più famosa ginnasta italiana è

Carlotta Ferlito. Nella ginnastica

ritmica sono più notati i movimenti

danzanti che compie il corpo perché

questa disciplina è più che altro una

danza a cui si aggiungono attrezzi e

acrobazie. Tutto questo si compie

su una pedana.

Giulia Turri

Anno 8, Numero 1 Pagina 16

Oggi vi presentiamo un

personaggio della ginnastica

artistica: Igor Cassina.

Igor Cassina a ventisette

anni ha vinto l’oro alle

Olimpiadi di Atene. Ha

iniziato all’età di sei anni a

praticare la ginnastica

artistica.

Per diventare campione

ho dovuto r inunc iare

all'amicizia.

Igor Cassina afferma

che alcune volte capita di

fare un errore ma, se

accade, non bisogna avere

paura di sbagliare ancora o

perdere la fiducia in se stessi.

Il motto di Igor infatti è

di non rinunciare mai: “Se hai

un sogno, metticela tutta per

raggiungerlo”.

Venerdì 4 marzo 2011 ha

deciso di ritirarsi, perché si

sente pienamente soddisfatto

e appagato da tutto quello che

ha avuto nel corso della sua

carriera. Ha realizzato

tutti i suoi sogni, e non

poteva chiedere di più.

Non si sente triste, è

sereno, ci ha pensato bene,

si è guardato dentro ed

era convinto che fosse

davvero arr ivato i l

momento giusto per dire

stop.

Ginevra Lucchin

e Giovanna Zhou

Ginnastica ritmica, un grande sport

Il mago della sbarra

SPORT, SPORT, SPORT!

Carlotta Ferlito, campionessa di ginnastica ritmica

Igor Cassina alla sbarra