Ragazzi: “Voce!” - Istituto Comprensivo di Villadose · Sono una ragazza simpatica, gentile,...
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Marzo 2015
Anno 8, Numero 1
Ragazzi: “Voce!”
Sommario
Liberi di scegliere,
anche di fumare
4
Conoscete i
“Braccialetti rossi”?
7
Marvel: che
passione!
9
Racconti sulla II
guerra mondiale
10
Tutti i modi per
girare il mondo
13
One Direction,
mistero Zayn
14
Non cadete nella
Rete
15
Notiziario di
informazione della
scuola media “D.
Alighieri” di San
Martino di V.zze
Ai lettori
Nuovo anno, nuova redazione
e un premio prestigioso
Le principali rubriche
di questo numero:
Vita skolastica
Noi e l’ambiente
Moda e modi
Storia e storie
Le nostre idee su …
Noi, complicati
adolescenti
Sport, sport, sport!
C ari lettori, alunni e genitori, ripren-de la pubblica-zione del giorna-
lino, voce dei ragazzi della scuola media di San Martino, con tante novi-tà.
La prima, che con sod-disfazione co-munichiamo, è il rinoscimento della qualità della nostra testata con l'aggiudicazio-ne del pre-stigioso premio nazionale “Gior-nalista per un giorno”. Una giuria specializzata nella valutazione dei gior-nalini scolastici gliel’ha assegnato assieme ad altre settantasette testate fra le 572 candidate. Inoltre il nostro giornalino è ancora in gara con altri dieci per l'Oscar per la miglior testata online.
Si dice che cavallo vincente non si cambia. Ma noi crediamo che si possa sempre migliorare, e per farlo è necessario percorrere strade nuove e far leva su energie diver-
se. Per esempio, quelle di ragazzi che non amano particolarmente scrivere, ma con i loro interessi, sogni e competenze particolari costituiscono una risorsa preziosa per parlare ai loro coetanei. Perciò quest'anno la redazione conta alunni bravissimi nella scrittura e altri che, con qualche sforzo, potrebbero diven-tarlo.
In tutto sono venti-quattro voci, che con un linguaggio semplice e diretto (ma anche cor-retto!) tratteranno argo-
menti di grande interesse per i giovani. Tutti hanno scritto una breve presen-tazione di sé, che segue la
foto di rito. Il resto lo farete voi, cari letto-ri, con le vostre propo-ste, gli inter-venti, le colla-borazioni e anche le criti-che (perché no?), purché costruttive. Il giornalino è la voce di tutta la scuola, per-ciò anche la vostra: aiuta-
teci a farla sentire.
Le insegnanti referenti per il progetto Giornalino
Elisabetta Tobaldo e Paola Magagna
Sara Aggio (III A)
Ho 15 anni e sono una ragazza simpatica e socievole. Nel mio tempo libero mi piace praticare l’equitazione, uscire con amici e ascoltare musica. Il mio sogno è lavorare in ristoranti e viaggiare per il mondo.
(Continua a pagina 2)
Eccoci qui!
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 2
Anna Barison (II B)
Sono simpatica, sportiva e disponibile. I miei hobby sono: suonare la chitarra, andare a karate e fare giretti in paese con gli amici. I miei sogni sono di suonare bene la chitarra elettrica, incontrare i ragazzi della fiction "Braccialetti rossi", perché sono una loro grande fan, e gli interpreti della sagra di Harry Potter.
Giovanni Baruchello (II B) Sono un ragazzo simpatico e socievole a cui piacciono molto i programmi televisivi che parlano di storie vere. Sono estroverso e mi piace ascoltare le storie raccontate tratte da libri, amo molto la musica e le moto cross. Infatti non vedo l’ora di arrivare all’età di 16 anni per farmi il patentino della moto cross.
Nicolò Bissacco (II A) Sono un ragazzo di 12 anni divertente e che adora fare scherzi. Mi piace giocare molto a calcio. Non mi piace molto la scuola, ma per uscire dalle medie devo studiare e impegnarmi.
Alessia Brevigliero (III A) Mi considero molto testarda, determinata e lunatica. I miei hobby sono giocare a pallavolo, leggere e ascoltare musica. Le mie materie preferite sono le lingue e la geografia. Nella vita vorrei diventare interprete oppure lavorare in un’importante azienda all’estero. Amo viaggiare, per adesso ho visitato solo l’Italia, ma in seguito vorrei conoscere il Regno Unito e gli Stati Uniti, specialmente la California.
Nikolas Brevigliero (II A) Sono un ragazzo di quasi 13 anni, di carattere estroverso. Mi piacciono molto gli animali e quello che preferisco è la gallina. Il mio sport preferito è il basket.
Isabel Canto (I A)
Sono una ragazza di quasi 13 anni, alta 1,70 m., ho i capelli ricci e corti, gli occhi azzurri e porto gli occhiali. Adoro gli animali, soprattutto i cani e gatti. Pratico il
karate e forse inizierò a giocare a pallavolo.
Alessia Decimi (III A) Amo la musica, viaggiare e leggere, soprattutto i gialli. Ho molti idoli, tra attori e cantanti. L’inglese è il mio interesse principale e il mio sogno è trasferirmi in Inghilterra. Mi piacciono molto la Marvel e i supereroi. Il mio preferito è lo straordinario Iron Man. This is me!!
Desirè Garbin (III A)
Sono una ragazza simpatica, generosa e socievole. Mi piacciono le giostre, uscire con gli amici e ascoltare musica. Mi piacerebbe tanto praticare l’equitazione, ma per ora pratico solo il nuoto. Il mio sogno è viaggiare per il mondo e imparare le lingue straniere. Infatti le mie materie preferite sono l’inglese e il francese e poi la matematica.
Gessica Grigolo (III A)
Mi chiamo Jessica, sono un ragazza di 15 anni simpatica, divertente e molto socievole. Nel tempo libero mi piace praticare nuoto, uscire con gli amici, giocare con la mia cagnolina e ascoltare la musica. Il mio sogno è viaggiare e diventare una brava cuoca.
Mohamed Jallouli (I A)
Sono un ragazzo di 13 anni molto giocherellone. Mi piace giocare a calcio. Il mio sogno è diventare al più presto maggiorenne così faccio quello che mi pare e prenderò la patente.
Ginevra Lucchin (II B)
Sono una ragazza simpatica, gentile, timida e amichevole. Mi piacciono il basket, la ginnastica artistica, la musica, cucinare e gli animali. Il mio sogno è di diventare una chef.
Kevin Malengo (I A)
Sono un ragazzo di anni 11 di statura media, ho i capelli ricci come mio padre e castani, come gli occhi. Pratico basket. Mi
piacerebbe fare karate, ma i miei non me lo permettono. Amo collezionare i Lego e usare le cose tecnologiche come il computer e il cellulare.
David Manzini (II A) Sono una ragazzo un po’ strano: infatti mi piace studiare, leggere e disegnare. Abito da poco a San Martino e spero di farmi degli amici che mi aiutino ad ambientarmi. Le mie materie preferite sono il francese e scienze. Da grande vorrei fare il medico e vivere in Giappone.
Martina Mazzetto (II A) Sono molto lunatica e testarda, mi piace stare in compagnia e scherzare con i miei amici. Amo la musica, le lingue straniere, viaggiare e fare sport, infatti pratico karate. Da grande mi piacerebbe girare l’Europa per conoscere altri luoghi oltre a dove vivo.
Gaia Melega (III A) Sono una persona riflessiva, estroversa e studiosa. A scuola amo le materie umanistiche, come la storia e le lingue. I miei hobby sono: giocare a pallavolo, suonare la chitarra, ascoltare la musica e leggere. Uno dei miei sogni è visitare la maggior parte dei Paesi del mondo per conoscere le culture dei diversi popoli.
Irene Melega (II A) Sono una ragazza determinata, perfezionista e creativa. I miei hobby sono: la musica, infatti suono il pianoforte e l’ukulele, la fotografia, leggere e disegnare. Adoro il pulito e l’ordine e mi piacciono gli sport estremi. Come avrete capito ho molte passioni che occupano tutto il mio tempo libero.
Sara Moretto (I A)
Sono una ragazza divertente, chiacchierona e sognatrice. Mi piacciono molto la musica, gli animali, soprattutto i cuccioli, e leggere. Le mie materie preferite sono antologia, francese e inglese. Pratico nuoto. La mia
(Continua da pagina 1)
(Continua a pagina 3)
Ragazzi: “Voce!” Pagina 3
Vita skolastica
Nel mese di marzo con la
nostra classe, la terza, abbiamo
visitato la mostra intitolata
“Il demone della modernità”,
allestita presso Palazzo
Roverella a Rovigo.
Come ci ha spiegato la
guida, il tema della mostra
è la forza creatrice (in
greco dàimon) che tra la
fine dell'Ottocento e gli
inizi del Novecento spinge
l'uomo verso il progresso e
il futuro. Gli artisti, però,
non vivono bene questo periodo:
infatti con la loro acuta
sensibilità e l'immaginazione
visionaria prevedono le grandi
catastrofi del Novecento, come
le due guerre mondiali e le
persecuzioni razziali, e le
rappresentano ricorrendo a
simboli quali l'angelo, il diavolo
e la Sfinge.
Dopo aver depositato nel
guardaroba giubbotti e
zainetti e aver fatto
conoscenza con la nostra
guida, una ragazza molto
preparata, siamo saliti al piano
superiore e abbiamo iniziato il
percorso della mostra. La
guida ha selezionato i quadri
da illustrarci, scegliendoli fra
quel l i che più colpivano (Continua a pagina 4)
Visita alla mostra “I demoni della modernità” Bandita la noia con quadri affascinanti e con il laboratorio “dell'orrido”
stagione preferita è l’estate. Il mio
sogno è poter girare tutta Europa.
Cristian Nucibella (III A)
Ho 14 anni e sono un ragazzo esuberante e spensierato. Mi piacciono la musica, i motori e andare in palestra. I miei sogni: aprire un’officina per riparare macchine e moto e possibilmente anche diventare un compositore, magari rap.
Benedetta Poli (III A) Come si fa a descriversi in sole tre righe? Se dovessi scegliere tre aggettivi capaci di dire chi sono penso che sarebbero lunatica, ansiosa e strana. Altro? Be’, vado pazza per il rock e per i film horror, gioco meglio che posso a pallavolo, amo la fotografia e la lettura. In fondo non c’è molto da dire. Sono questo. Questo e basta.
Elena Raimondo (I A)
Mi definisco una persona solare,
intelligente e creativa. Amo la musica e le mie materie preferite sono francese, inglese e arte. Mi piace molto viaggiare e il mio sogno, infatti, è visitare Londra e Parigi. Il mio film preferito è “Twilight” e adoro la serie televisiva “Braccialetti rossi.”
Sara Tasso (I A)
Sono una persona abbastanza particolare, pazzerella e credo simpatica. Per darvi un’ idea amo due generi di libri quasi contrari : romanzi d’ amore e horror. La mia materia preferita è Inglese, perché, come tanti, sogno di andare a Londra e lasciare l’Italia.
Ho una grande passione per gli animali ed è per questo che sono una grande fan di Vittoria Brambilla, che ha salvato molti di loro dalla vivisezione. Inoltre amo alla follia il rapper Fedez e la boy-band dei Dear Jack.
Giulia Turri (I A)
Come mi descrivo in tre aggettivi? Chiacchierona, simpatica e intelligente. Le mie materie preferite sono la storia, il francese e l’inglese. Le mie più grandi passioni sono la musica (suono la chitarra), la ginnastica ritmica, leggere e nuotare. Sono anche una ragazza sognatrice, infatti ho molti sogni nel cassetto, forse troppi. Uno tra questi è di visitare tutto il Regno Unito, in particolare la città di Londra. I miei idoli sono il rapper Fedez, il cantante Niccolò Agliardi insieme al gruppo dei Braccialetti rossi (serie che adoro) e il vincitore di XFactor Lorenzo
Fragola.
Giovanna Zhou (II B)
Sono una ragazza timida, simpatica e amichevole. Mi piace disegnare, la matematica, la musica e l’arte. Il mio sogno è di fare la stilista.
(Continua da pagina 2)
Nel laboratorio, dopo la visita della mostra
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 4
l'immaginazione. Infatti a tutti è
rimasto impresso “Lucifero”, un
dipinto scuro e cupo, ma con due
vividi punti di luce: gli occhi del
diavolo, che sembrava ci
seguissero nei nostri spostamenti
per osservarlo meglio, e il
riflesso della luna nell'abisso
infernale. Un altro quadro che è
piaciuto molto è stato “Ritratti
di famiglia”, di un artista croato
che rappresentava le teste dei
suoi familiari come se fossero
state decapitate e legate da
c o r d e . A b b i a m o a n c h e
riconosciuto il dipinto “Medusa”,
che l'insegnante di arte per
prepararci alla mostra ci aveva
fatto riprodurre in classe con i
gessetti colorati.
Alla visita è seguito il
laboratorio.
Dovevamo realizzare il
disegno di una creatura
mostruosa partendo da una faccia
rappresentata di profilo o di
fronte già leggermente tracciata
su un foglio. Dopo aver visto i
bellissimi disegni di altri studenti
che avevano partecipato allo
stesso laboratorio, inizialmente
pensavamo di non farcela. Invece
abbiamo realizzato dei disegni
“orribilmente belli”.
In definitiva l'esperienza ci
è piaciuta moltissimo: pensavamo
di annoiarci e invece siamo
rimasti colpiti dalla bellezza dei
quadri e ci siamo divertiti nel
laboratorio.
Virginia Legnaro e
Desiré Garbin
(Continua da pagina 3)
Fumare oppure no? Sono tantissimi gli adolescenti
che si pongono questa domanda quando frequentano coetanei o amici più grandi già avvezzi alle sigarette. Vietarlo non servirebbe. Piuttosto è meglio lasciarli liberi nella scelta, ma solo dopo averli resi consapevoli dei rischi per la salute.
E' proprio per comprendere
quali sono tali rischi che noi alunni di classe terza mercoledì 25 febbraio, accompagnati dai professori Negro e Tobaldo, abbiamo partecipato ad alcuni laboratori presso il Centro regionale per la prevenzione del tabagismo a Ca' Dotta, una
splendida villa sulle colline vicentine. Il viaggio in pullman ci è stato offerto dalla LILT, la Lega per la lotta contro i tumori.
Gli insegnanti ci avevano preparato a questa uscita con letture di brani e articoli sul fumo e con lo studio dell'apparato respiratorio e delle sue malattie. Anche l'insegnante di arte
aveva collaborato facendoci svolgere delle ricerche sui principali monumenti di Vicenza, perché dopo i laboratori era previsto che saremmo andati a visitare la città.
A Ca' Dotta abbiamo partecipato divisi in due gruppi a quattro laboratori, guidati dalle operatrici dell'ASL 4 di Tiene Priscilla ed Elena.
Nel primo abbiamo ragionato sui motivi per cui si comincia a fumare e abbiamo scoperto come il fumo venga reclamizzato nei film attraverso attori famosi che, purtroppo, spesso sono deceduti in seguito alla loro abitudine.
Nel laboratorio scientifico siamo venuti a conoscenza di tutte le sostanze tossiche che sono presenti nelle sigarette: non solo l'arcinota nicotina, ma anche catrame, ammoniaca e perfino arsenico. Un esperimento che utilizzava un fumatore meccanico ci ha mostrato come i polmoni, che lui aveva di
cotone, ingiallissero dopo solo (Continua a pagina 5)
Liberi di scegliere, anche di fumare Conclusione del progetto
Smoke free class per la terza media con i laboratori a Ca' Dotta
Vlaho Bukovac,
Ritratti di famiglia
Nel laboratorio dell’immaginario
Vita skolastica
Ragazzi: “Voce!” Pagina 5
qualche centinaio di sigarette. Il laboratorio dell'immaginario è
stato il preferito della quasi totalità della classe. Ci siamo accomodati in una stanza semibuia e abbiamo indossato delle cuffie, attraverso le quali ci giungeva la voce pacata dell'operatrice sulle note di una musica
rilassante in sottofondo. Da lei guidati abbiamo intrapreso un viaggio virtuale nel corpo di un fumatore e in quello di un non fumatore. Naturalmente l'esperienza migliore è stata la seconda.
Infine abbiamo partecipato al laboratorio creativo. Dovevamo scegliere un argomento sul fumo tra i
quattro proposti e abbinargli al massimo tre foto tra quelle disponibili, motivando il collegamento.
Dopo pranzo e prima del rientro a San Martino abbiamo fatto una veloce passeggiata per il centro di Vicenza. Alcuni di noi hanno illustrato ai compagni qualche monumento, come, per esempio, la Basilica palladiana, che ha colpito quasi tutti per il suo impatto visivo.
L'intera iniziativa è stata molto
piacevole e ha sicuramente raggiunto l'obiettivo di farci comprendere quanto il fumo danneggi l'organismo. Poi ognuno di noi farà la sua scelta, fumerà oppure no, nella consapevolezza comunque di ciò a cui andrà incontro.
Alessia Decimi, Benedetta Poli,
Gaia Melega ed Elisabetta Allegrezza
(Continua da pagina 4)
Il progetto Il diario della salute è un’iniziativa in cui,
grazie alla collaborazione tra
alunni e professori, si cerca di
risolvere i problemi che nascono
all’interno di una classe o di
aiutare, anche se in modo
indiretto, gli studenti ad
esprimere le proprie idee. A
q u es t o p ro get t o h an n o
partecipato le classi seconde.
Il progetto è stato diviso in
cinque tappe, ognuna assegnata
al professore che insegna la
materia più attinente all’attività
proposta. Una
delle tappe che
più mi ha colpita
è stata quella
sugli stereotipi,
trattata dalle
professoresse
Stocco e Rosina.
L’attività si è
svolta in due
ore: nella prima
no i ragazzi
abbiamo provato
a dare un’
identità a delle
persone guardando solo le foto;
nella seconda abbiamo dato la
definizione di stereotipi ed
abbiamo capito che non era
giusto seguire gli stereotipi
avendo dei pregiudizi talvolta
sbagliati.
Irene Melega
Nel teatro palladiano a Vicenza
A scuola
più sereni
e in salute
La classe II A impegnata in un’attività del “Diario”
Ragazzi: “Voce!” Pagina 6
Abbandonare gli animali: un fenomeno a cui tutti si oppongono. Allora perché il numero degli animali abbandonati continua ad aumentare?
Ho deciso di affrontare questo tema perché mi interessa particolarmente e vorrei provare a dare dei consigli per ridurre il problema.
Le persone che compiono questo atto, che io considero assurdo, lo fanno prevalentemente durante le vacanze per l’impossibilità di portarlo con loro. Infatti durante l’estate il numero degli abbandoni aumenta vertiginosamente fino a toccare la soglia dei 100.000. Senza abbandonare il proprio animale si può portarlo con sé o, se è davvero impossibile, si può lasciare da un parente o in una pensione apposita e tornarlo a riprendere dopo la vacanza. Perché abbandonare un animale per una vacanza? Se si è consapevoli di non poterlo tenere, si può semplicemente evitare di prenderlo!
A volte possono esserci degli abbandoni da parte di persone anziane che non riescono più a prendersi cura del loro amico a quattro zampe. In questo caso consiglio di rivolgersi all’ENPA, che prende gli animali in affidamento e cerca di trovare delle famiglie con cui possano iniziare una nuova vita.
Ma una domanda resta irrisolta: una persona che lascia il proprio amico in mezzo alla strada non verrà poi assalita dai sensi di colpa?
Gaia Melega
Caro padrone, sei consapevole di quello che fai
quando mi abbandoni?
Noi e l’ambiente
Ho deciso di trattare questo
argomento per contribuire a far
aprire gli occhi alla gente,
soprattutto ai ragazzi come me,
perché noi siamo il futuro e
questo è tutto nelle nostre mani.
Il buco nell’ozono consiste
nell'assottigliamento di uno
strato di gas, l'ozono, contenuto
nella parte più alta
dell'atmosfera terrestre. L'ozono
è importantissimo. Infatti è
grazie ad esso che le prime
specie viventi si sono
sviluppate, uscendo dal brodo
primordiale. La protezione
principale che ci offre è quella
dalle radiazioni ultraviolette,
che possono causare
deformazioni al DNA, malattie
oculari, tumori alla pelle e
danneggiamenti agli ecosi-
stemi.
A causa dell'inquinamento,
però, questo strato di gas si è
assottigliato. Inoltre questo
problema si collega ad un altro,
altrettanto grave: il riscalda-
mento globale, che è respon-
sabile anche dello scioglimento
dei ghiacci polari e quindi
dell’innalzamento del livello
del mare.
Il Consiglio di sicurezza
dell’ONU ha proposto agli Stati
del mondo che maggiormente
inquinano di sottoscrivere un
accordo, il cosiddetto
“protocollo di Kyoto”, stipulato
nel 1997, per limitare il
problema, che da allora sta
lentamente migliorando. Tut-
tavia Paesi molto grandi e
importanti come Cina, Giap-
pone, Stati Uniti, India e Russia
hanno dichiarato la propria
indipendenza, decidendo di non
partecipare all'accordo.
Gli esperti dichiarano che
probabilmente, se tutti gli Stati
mondiali aderissero al
protocollo e riducessero
l’inquinamento, entro il 2050 i
problemi del riscaldamento
globale e del buco dell’ozono
sarebbero risolti.
Sara Tasso
Ambiente a rischio
Il buco nell’ozono
Il buoco nella fascia di ozono dello strato superiore dell’atmosfera si è
ridotto, ma potrebbe chiudersi definitivamente entro il 2050 se al protocollo
di Kyoto aderissero anche gli Stati che inquinano di più.
Noi e l’ambiente
Ragazzi: “Voce!” Pagina 7
Cani e gatti non sono nemici, come i luoghi comuni vorrebbero, ma solo diversi. Il motivo della loro diversità risale alle loro origini e al tempo trascorso dal loro ingresso nelle nostre case.
Il cane è entrato negli accampamenti primitivi circa 40-60 mila ann i fa . Discendendo dal lupo, è abituato a vivere in branco e a seguire le regole del capo, e q u i n d i d i u n o d e i componenti della nostra famiglia, dato che oggi
questa è il suo branco. Il gatto, invece, entrò nel nostro mondo molto tempo dopo, circa 7 mila anni fa. Mente il cane difendeva l'uomo e i suoi averi, il gatto teneva alla larga dai granai topi e uccelli. Come tutti i felini è un animale solitario e non gli serve il gruppo per sopravvivere.
Cani e gatti sono diversi anche nel fisico. Il cane ha una struttura forte e resistente, perché a n t i c a m e n t e doveva essere in grado di inseguire le prede fino a sfinirle. Il gatto, invece, ha muscoli che gli permettono
di essere veloce come il fulmine, una coda che lo aiuta a bilanciarsi e cuscinetti sulle zampe che rendono felpato il suo passo.
H a n n o p e r ò u n a caratteristica in comune: sanno adattarsi all'ambiente e anche alle persone con cui stanno.
Isabel Canto e Kevin Malengo
Moda e modi Rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi
Cani e gatti sono nemici?
No, solo diversi
“Braccialetti Rossi”è una
famosissima serie televisiva
che parla di cinque ragazzi che,
dopo essersi conosciuti,
costituiscono un gruppo e, in
particolare, racconta la storia
d’amore di due di loro, Leo e
Cris.
I ragazzi si incontrano per
la prima volta in un ospedale.
Leo è senza una gamba ed è
chiuso lì dentro da più di un
anno, Cris soffre di anoressia,
Vale ha un tumore alla gamba
(che poi, infatti, sarà
amputata), Tony entra in
ospedale per colpa di un
incidente in moto che lo porta a
fratturarsi il braccio e una
gamba e, infine, Rocco è in
coma da più di otto mesi. Leo e
Cris si trovano per la prima
volta nella scuola dell’ospedale
per una lezione di italiano. Tra i
due nasce subito qualcosa e,
con il passare del tempo, si
conosceranno meglio fino ad
arrivare ad un primo bacio.
I ragazzi come simbolo del
loro gruppo decidono di
utilizzare i loro braccialetti
rossi ottenuti dopo alcune
operazioni e come parola
d’ordine decidono di scegliere
“Watanka”. (Continua a pagina 8)
Fiction di successo tra i ragazzi
Conoscete abbastanza i “Braccialetti rossi”?
Ragazzi: “Voce!” Pagina 8
I manga: un fenomeno non
solo giapponese
Moda e modi
Tra loro c’è un legame che
mai nessuno potrà distruggere e
questo lo possiamo dedurre dal
fatto che ogni
c o mponen t e
del gruppo si
p r e o c c u p a
dell’altro. Essi
sono uniti
anche da una
canzone: ”Io
non ho finito”.
L’amore tra
Cris e Leo è
sempre più
forte, ma
qualcosa nella
seconda serie
porterà il loro rapporto, per un
breve periodo, a diminuire
d'intensità per l’arrivo di una
nuova ragazza, Nina. Lei
cercherà sempre di evitare i
problemi, ma qualcosa porterà
Cris ad essere gelosa.
Dopo essersi riuniti i due
ragazzi supereranno assieme
momenti molto brutti: infatti
Leo nella seconda serie al
momento della sua dimissione
verrà a scoprire di avere un
altro tumore, ma questa volta
non alla
gamba ma
al cervello.
S e c o n d o
me questa
fiction ha
m o l t o
colpito i
r a g a z z i ,
perché è
riuscita a
coinvolgerli
tanto da
f a r l i
s e n t i r e
quasi protagonisti dei momenti
più belli della storia.
Elena Raimondo
(Continua da pagina 7)
I manga (storie illustrate a
fumetti) è un termine
giapponese che indica i fumetti
in generale, mentre nel resto del
mondo è usato per indicare solo
i fumetti giapponesi. Il fumetto
giapponese include opere di una
grande varietà di generi, come
avventura, sentimentale,
sportivo, storico, commedia,
fantascienza, fantasy, giallo e
horror.
Essi sono principalmente
stampati in bianco e nero, ma
non mancano pubblicazioni
totalmente a colori. In Giappone
sono tipicamente serializzati su
riviste dedicate contenenti più
storie, ognuna delle quali viene
presentata con un singolo
capitolo per poi essere ripresa
nel numero successivo. Se una
serie ha successo, i capitoli
possono essere raccolti e
ristampati in volumi e la serie
può ricevere un adattamento
animato, cioè diventare un
cartone trasmesso in televisione.
Alcuni di essi, come Naruto ed
Inuyasha, sono diventati anche
film.
I manga piacciono alle
persone perché leggendo si
immedesimano negli eroi e
diventano a loro volta, almeno
nell'immaginazione, protagonisti
di grandi avventure.
David Manzini
Il cast di “Braccialetti rossi”
Ragazzi: “Voce!” Pagina 9
Moda e modi
Ora come ora sono molti i
simboli di moda tra i ragazzi
di oggi e ognuno di questi ha
un proprio significato.
Quello più in voga
è i l s e g n o
dell'infinito.
Il senso di questo
simbolo si può già
c o m p r e n d e r e
guardando anche solo
il cielo, immaginando
che lo spazio del
cosmo non finisca mai. Anche
la religione ha avuto a che
fare con il concetto di infinito
fin dai tempi antichi. A figure
di dei e divinità di varie
culture vennero attribuiti
significati spesso con
attinenza al loro potere
infinito o alla loro infinita
saggezza, relativa alla
conoscenza e all'esistenza
che sempre li aveva
interessati.
I significati diventano più
profondi quando questi
s imboli d iventano dei
tatuaggi. Ad esempio, due
ragazzi innamorati si tatuano
il simbolo dell’infinito per
dimostrare il loro amore.
Alcuni di noi
ragazzi adorano i
simboli perché si
rispecchiano nel
loro significato,
altri solo perché
sono belli da
disegnare nella
loro forma.
E voi quale
simbolo preferite?
Martina Mazzetto
Armature, scudi, scontri, mutanti e chi più ne ha più ne metta. L’universo dei supereroi ha conquistato il mondo, prima con i fumetti del grande Stan Lee e ora con i film e le serie tivù. Per citarne alcuni: la saga di X-Men, il gruppo di mutanti, Capitan America, Spiderman, l’arrabbiato e verde Hulk, Iron Man e molti altri. Questi film influenzano e attirano molti fan, grazie soprattutto alla bravura e alla fantasia dei registi che si cimentano in questo importante incarico. Ormai gli appassionati fanno il conto alla rovescia (me compresa!) dei giorni che mancano all’uscita di un film.
Uno di questi è “Avengers: age of Ultron”, il seguito del
primo “Avengers”, il quale riunisce in un’unica pellicola sei tra i supereroi principali. Iron Man, Capitan America, Thor, il semidio, Occhio di Falco, impeccabile arciere, Vedova Nera, spietata assassina e Hulk. Questa volta i nostri eroi dovranno affrontare l’arrogante Ultron, un’intelligenza artificiale creata da chi???? Proprio dal nostro amato Tony Stark, alias Iron Man. I trailer rivelano comunque poco, infatti è per questo che si aspetta con ansia il 22 aprile, il giorno dell’uscita al cinema.
Alcune tra le tante altre attese snervanti sono: “Guardiani della Galassia 2”, “X-Men: Apocalypse”, “Ant Man”,
“Capitan America: Civil War”. Amo questo “mondo”
perché mi coinvolge molto e mi appassiona. Vorrei che questo interesse non svanisse mai.
Alessia Decimi
Yin Yang, Croce o
Piuma?
Marvel: che passione!
Anno 8, Numero 1 Pagina 10
Storia e storie
Testimoni della guerra, ispiratori della pace La terza media incontra chi ha vissuto durante la Seconda guerra mondiale
Per un'ora e mezza noi ragazzi di terza abbiamo vissuto all'epoca della Seconda guerra mondiale.
E' accaduto sabato 28 marzo, con
la testimonianza dei reduci paesani Fortunato Boscaro e Alfredo Neodo e dello storico locale Antonio Volpe. Li accompagnava la bibliotecaria Teresa Colombo, perché l'incontro è stato proposto dall'Amministrazione comunale alla scuola e da questa inserito nel progetto annuale “Scoppierà la pace sulla terra”.
Chi ha risentito di più dell'orrore
della guerra è stato Fortunato Boscaro. Ci ha raccontato che prese parte con il 90° reggimento fanteria alla campagna di Russia, un evento che si può riassumere con tre parole: fame, freddo e paura. Il freddo era pungente già a settembre, ma durante l'inverno raggiunse 56 gradi sotto zero. Il momento peggiore fu la ritirata sotto l'incalzare dei carri armati russi. Il signor Boscaro ha assistito alla morte di molti compagni, ha sepolto cadaveri, si è cibato con la carne dei cavalli uccisi per sfamarsi ed è stato tormentato dai pidocchi. Ma ha avuto parole di gratitudine verso la popolazione dei luoghi attraversati, che aiutò lui e al tri soldati , e in particolare ha ricordato con tenerezza una ragazza russa di cui si era innamorato. Alla fine del suo racconto non è riuscito a trattenere l'emozione e ha versato qualche lacrima. Dopo un po' ha lasciato l'aula per un leggero malessere, con
nostro grande dispiacere, perché ci aveva catturati con la sua simpatia, ma dimostrando così ulteriormente quanto la guerra con le sue conseguenze segni per sempre gli animi di chi l'ha combattuta.
Quindi è intervenuto Alfredo Neodo. Ha raccontato che, dopo l'armistizio del 1943, quando il Norditalia fu incluso nella Repubblica di Salò, alleata della Germania nazista, aveva sentito che i tedeschi cercavano gli uomini per condurli al fronte. Allora lui e altri compaesani si nascosero in una buca sottoterra, scavata non lontano dal cimitero di Beverare e rinforzata con delle travi e della legna. Dormiva in mezzo al granturco e rischiava costantemente non solo la cattura, ma anche di essere colpito dalle bombe alleate. Nella sua voce si percepiva tutta l'inquietudine che quel ricordo faceva riaffiorare.
Infine è stata la volta di Antonio Volpe, oggi storico locale ma un tempo anche professore nella nostra scuola media e sindaco di San Martino.
All'epoca egli aveva la nostra età, quindi era troppo giovane per partecipare alla guerra, ma poteva osservarne le conseguenze sul paese. A partire dalla fame: i generi alimentari erano razionati e per acquistarli serviva la tessera annonaria. Il pericolo era costante. Ogni notte sorvolava il paese un aereo a m e r i c a n o d i r i c o g n i z i o n e , soprannominato “Pippo ferroviere”, che utilizzava dei razzi bengala per osservare quanto succedeva. Quando scoprì che i tedeschi stavano costruendo in località Vallona un ponte, lo bombardò. Alle otto di sera iniziava l'oscuramento e tutte le finestre venivano accuratamente schermate. Tuttavia la guerra non significa solo distruzione fisica ma anche morale. Di valori, insomma. Ed è questo che i tedeschi fecero, quando obbligarono dei militari italiani a sottrarre le campane alla chiesa per fondere cannoni e quando, per lo stesso motivo, portarono via la statua eretta ai caduti della Prima guerra mondiale. La guerra, inoltre, seminò discordie all'interno delle
famiglie: i componenti dello stesso nucleo potevano parteggiare alcuni per la Repubblica di Salò e gli altri per il Regno d'Italia. Una situazione che portò ad a t r o c i v e n d e t t e n e l l ' i m m e d i a t o dopoguerra. E i l rapporto con l'alleato nazista? I paesani cerc avano i l p iù possibile di evitare i contatti con i tedeschi. Osservavano il grande senso dell'ordine che li g u i d a v a e l 'a t teggi amento d i
(Continua a pagina 11) Da sinistra: i signori Alfredo Neodo, Antonio Volpe e Fortunato Boscaro
Pagina 11 Anno 8, Numero 1
Storia e stor ie
Le nostre idee su ...
superiorità nei confronti degli italiani della maggior parte di loro, eccezion fatta per i più giovani. Infatti alcuni di questi erano molto colti e mostravano di apprezzare l'Italia. Accompagnati dalla chitarra intonavano una canzone le cui parole sono rimaste impresse al professor Volpe e anche a noi. Eccole: «Tutto passa e si scorda, tutto deve morir, anche le nubi dal cielo dovranno sparir».
T u t to q u es t o ,
dunque, fu la Seconda guerra mondiale: fame, paura, devastazione territoriale e morale, senza dimenticare il freddo che in Russia fece probabilmente più morti tra i nostri soldati degli scontri con il nemico.
Ma che differenza c'è tra questa guerra e quelle attuali?
«Sono molto diverse da una volta» ha commentato il professor Volpe. Ritiene che siano imbottite di menzogne e che non abbiano motivi fondati.
A conclusione dell'incontro la
bibliotecaria ha consegnato agli ospiti
degli attestati per l'alto valore civile della loro testimonianza. A noi, invece, è stato consegnato un pezzo di storia da ricordare, non quello che si può leggere nei libri, ma la storia v issuta, con del le emozioni dentro. Spesso l'essere umano si lega ai ricordi per tenere viva la memoria di un evento o di una persona cara, anche se sono dolorosi. Così, a volte, i ricordi possono distruggere. Ma in altri, come nel caso dei nostri osp i t i , r iescono a diventare una maestosa parte del proprio essere
da trasmettere con il loro significato a chi non deve dimenticare per poter costruire ogni giorno la pace.
Benedetta Poli,
Alessia Decimi e Gaia Melega
(Continua da pagina 10)
Per creare la Statua della
Libertà il signor Eiffel,
ingegnere che ha progettato la
sua struttura interna, si è
ispirato alle grandi opere del
passato.
La prima fonte d’ispirazione
pare sia stata il Colosso di Rodi,
una statua alta 32 metri, di
bronzo, dedicata al dio Helios.
La sua costruzione fu terminata
nel 282 a.C. Un terremoto nel
226 a.C. la fece crollare, ma
anche a pezzi attirava visitatori
da tutto il mondo. La sua storia
finì nel 654, perché gli Arabi la
vendettero per coniare monete,
dopo aver conquistato l’isola in
cui si trovava.
Un’altra fonte d’ispirazione
fu il tempio egizio di Abu
Simbel, che sulla facciata
presentava quattro statue di
pietra alte 20 metri. Anche
queste statue che circondavano
il tempio traslocarono come la
Statua della Libertà perché, con
la costruzione della diga di
Assuan, dovettero essere
sistemato più in alto.
Sapevate, inoltre, che “Miss
Liberty” (chiamata così dai
Francesi) ha uno zio italiano?
Tra le opere che ispirarono
Bartholdi ci fu infatti il
“Sancarlone” di Arona (in
provincia di Novara), una statua
di oltre trenta metri realizzata
alla fine del XVII secolo in
memoria di San Carlo Borromeo.
Proprio come la Statua della
Libertà è rivestita in rame e
visitabile all’interno.
Miss Liberty batte, però,
tutti i predecessori: è alta 46 m,
93 contando il monumentale
piedistallo. Insomma, è proprio
una spilungona!
Desiré Garbin
Antenati famosi della
Statua della Libertà
La classe terza con i signori Volpe e Neodo e la bibliotecaria Teresa Colombo
Anno 8, Numero 1 Pagina 12
Le nostre idee su ...
Nella notte fra il 28 e il 29
marzo è scattata l ’ora
legale:abbiamo dovuto portare
avanti di un’ora i nostri
orologi , così ABBIAMO
DORMITO UN’ORA IN MENO!
L’ora legale è stata
inventata da Benjamin
Franklin nel Settecento: capì
che durante l’estate si sarebbe
risparmiato molto in energia
destinata all’illuminazione.
La bella cosa del cambio
dell’ora è che le giornate si
sono allungate (un’ora in più
di luce) però c’è anche un
contro: la notte del 28 si è
dormito un’ora in meno.
Insomma, ci siamo svegliati
un’ora prima dell’ora indicata.
A volte cambiare l’ora può
scocciare perché cambia l’ora
delle nostre abitudini, come ad
esempio fare colazione presto
il giorno del cambio. Però, in
compenso, si può stare fino
alle 8 della sera fuori a giocare
a pallone o girare con la
bicicletta. Ah, come già detto
un vantaggio molto importante
è quello che si può risparmiare
molta energia (un risparmio di
quasi 100 milioni di euro!):
infatti recuperando un’ora di
luce solare ogni giorno
accenderemo la luce elettrica
un’ora più tardi.
Non tutti i Paesi del
mondo hanno però deciso di
seguire questa convenzione.
Alcuni in passato l’hanno
adottata, ma poi l’hanno
a b b a n d o n a t a , m e n t r e
addirittura altri seguono solo
l’ora legale e hanno eliminato
quella solare.
La notte tra il 24 e il 25
ottobre scatta di nuovo l’ora
solare: significa che dobbiamo
portare gli orologi indietro! E
così recupereremo l'ora di
sonno perduta qualche
settimana fa.
Giovanni Baruchello
Il pesce d’aprile è un’usanza
del primo d’aprile. Non è chiara
l’origine di questa tradizione, ma
ci sono diverse teorie. La più
probabile è quella che la fa
risalire all’antica cultura romana.
Questa tradizione potrebbe
essere collegata all’equinozio di
primavera, che cade tra il 20 e il
21 marzo e che molti anni fa, per
i Romani, era l’inizio dei
festeggiamenti del Capodanno
che duravano fino al primo di
aprile. A seguito del cambiamento
i m p o s t o d a l c a l e n d a r i o
gregoriano, che faceva coincidere
il primo dell’anno con il primo di
gennaio, non tutti si abituarono e
vennero quindi additati come gli
“sciocchi d’aprile”, meritevoli di
uno scherzo. Da qui l’origine
burlesca del primo d’aprile.
A rendere famosa questa
“festa” sono stati per la maggior
parte i mass media, che hanno
inventato veri e propri scherzi
passati alla storia. False notizie
create da fonti giornalistiche
per prendere in giro il pubblico
s o n o , a d
esempio, il
ritrovamento
di una nuova
r a z z a d i
pinguini volanti
o lo sbarco
degli alieni.
O g n i
paese ha un
suo modo di
chiamare la
festa del primo
d’aprile. In
Francia, come in Italia, si usa
l’espressione Poisson d’avril –
Pesce d’aprile. “April fool’s day”
invece è il termine usato nei paesi
anglofoni come Regno Unito e
America. In Portogallo, la
domenica e il lunedì prima della
quaresima, vengono gettati
pacchi di farina sugli amici.
Cristian Nucibella
Ora legale:
perché?
L’origine del pesce
d’aprile
Pagina 13 Anno 8, Numero 1
Le attrazioni simbolo dei
parchi di divertimento e quelle che
regalano le emozioni più forti
sono le montagne russe.
Il legno, materiale con il
quale erano costruite un tempo è
stato sostituito
dall’acciaio. Il
funzionamento è basato
su leggi fisiche che
sfruttano la forza di
gravità e l’energia
cinetica. Queste forze
spingono i vagoncini sui
binari senza bisogno di
motori e consentono di
fare il loop, cioè il giro
della morte.
Le montagne russe
più alte sono Kingda Ka
del Six Flags e Great Adventure
Park del New Jersey, che arrivano
fino ai 140 metri. Invece le più
veloci sono le Formula Rossa del
Ferrari Park di Abu Dhabi, che
arrivano ai 240 km/h.
I migliori parchi d’Europa
sono Efteling, situato nei Paesi
Bassi, seguito da Disneyland
Paris.
Le attrazioni migliori interne
ai parchi sono: al primo posto la
Torre del Terrore, seguita dai
pirati dei Caraibi di Disneyland
Paris e infine da Fata Morgana di
Efteling.
Riguardo alle montagne
russe, le migliori in Europa sono
le Black Mamba del
parco Phantasialand, in
Germania, e Nemesis
nel Regno Unito.
Per quando riguarda i
parchi italiani,
Gardaland si colloca al
secondo posto con la
nuova attrazione,
Oblivion, inaugurata il
29 marzo 2015, che
misura 42.5 metri di
altezza ed è
l'installazione fissa più
alta del parco.
Sara Aggio e
Jessica Grigolo
Il viaggio intorno al mondo si può effettuare con l’aereo, con la nave, con la mongolfiera oppure con la vela, con l’autostop o con l’elicottero.
In mongolfiera ci sono voluti 13 giorni, 8 ore, 33minuti. E' stato il signor Steve Fossett che l’ha compiuto nel 1998; prima di riuscirci ci aveva provato cinque volte. Purtroppo nel 2007 Fossett è morto tentando un’altra delle sue imprese.
Il record del giro del mondo in elicottero è stato degli americani Ron Bower e John Williams, che hanno impiegato solo 24 giorni, quattro ore, 36 minuti e 24 secondi giorni nel 1994.
Il venticinquenne francese Ludovic Hubler è partito con lo scopo di fare il giro del mondo con l’autostop, ma a volte ha dovuto adattarsi a fare un po’ di tragitto in
cammello e un po’ in barca per attraversare i mari. Alcuni
record personali in questo suo viaggio sono: 1) l’attesa più lunga prima di trovare un passaggio è stata di 28 ore in
Brasile; 2) il viaggio più lungo con una sola auto è stato di 5 giorni e 2 ore tra il Marocco e la Mauritania; 3) la distanza maggiore percorsa con una sola auto è stata di 1700 km. Per compiere il giro del pianeta in questo modo ha impiegato 5
anni e al suo rientro il suo commento è stato: “Mai più!”. In vespa Giorgio Bettinelli ha percorso il giro del mondo in 3 anni e 8 mesi. Invece in vela il francese Bruno Peyron nel 2012 ci ha messo 45 giorni, 13 ore e 42 minuti. E' stato il n u o v o r e c o r d d i circumnavigazione del globo a vela senza scalo. In tandem Sylvie, Alain e il loro figlioletto Ulysse Soulat ci hanno impiegato
6 anni.
Nicolò Bissacco e Mohamed Jallouli
Divertirsi sulle
montagne russe e nei
parchi a tema
Tutti i modi per fare
il giro del mondo
Le nostre idee su ...
Le Kingda Ka, nel New Jersey (USA)
Anno 8, Numero 1 Pagina 14
E’ davvero la fine del
gruppo anglo-irlandese One
Direction?
Il 25 marzo 2015 il
famoso cantante Zayn Malik
degli One Direction lascia il
gruppo all’improvviso.
L’agghiacciante notizia
viene pubblicata nella pagina
ufficiale della band e fa
subito scalpore tra le fan di
tutto il mondo, causando
pianti disperati e deliri sui
social.
Tutto è accaduto troppo
in fretta: Zayn non ha
partecipato agli ultimi
concerti in Giappone
tornando a Londra, per
problemi della sua vita
privata. Sarebbe dovuto
rientrare qualche concerto
dopo. Invece non l’ha fatto.
Lui rivela:
“Sono stanco,
voglio ritornare un
normale ragazzo
ventiduenne. Mi
scuso con tutti i
fan.” Tutto qui?
Siamo sicuri che
sia stato lui di sua
spontanea volontà a
lasciare la band e
non che sia stato
costretto dai
manager?
Qualche fonte rivela che
Zayn in realtà non era
stressato, andava nei pub
quasi ogni sera e in Rete
circola un video di lui che
fuma marijuana.
La casa discografica
Modest!, stanca del suo
atteggiamento ambiguo, ha
deciso di abbandonarlo.
Verità o bugia?
La madre di un altro
componente della band su
Instagram scrive un
commento dicendo che in
realtà è solamente uno
scherzo e ritornerà a cantare.
Cosa bisogna pensare?
Delle ragazze a causa di
questa sconvolgente notizia
hanno tentato il suicidio.
La cosa è abbastanza
ovvia. Caro Zayn, ormai non
sei più un ragazzo normale e
queste sono le conseguenze
della fama. Rimane la
speranza che sia solo un
BRUTTO pesce d’aprile.
Alessia Brevigliero
One Direction:
Pesce d’aprile o ...?
In un mondo ossessionato dalla
“taglia 0” è difficile sentirsi bene
con il proprio corpo. Ormai
guardarsi allo specchio e non
p i a c e r s i è d i v e n t a t o
l’atteggiamento più tipico degli
adolescenti.
Da cosa è influenzata questa
mania per il fisico perfetto? In
molti casi questi disturbi sono
alimentati dalle prese in giro, molte
volte inesistenti, da parte di
coetanei o addirittura dal malato
stesso, che vede nello specchio
un'immagine distorta del proprio
aspetto. In altri, invece, sono
decisivi la tecnologia ed altri mezzi
di comunicazione. Continuamente ci
capita di sfogliare una rivista e
lasciarci abbindolare da modelle-
stecchino e da quelle bellezze finte
così capaci di farci comprare un
prodotto. Tante volte ci hanno
descritto questo tipo di essere
u ma n o u s a n d o l ’ a gg et t i v o
“impeccabile”. Ma è veramente
così? Questa idea sbagliata, ma
talmente ripetuta da diventare
quasi un comandamento, è uno dei
tanti motivi che portano le ragazze
di oggi a favorire la comparsa di
alcune malattie. Perché sì, sono
malattie vere e proprie, che in
molti casi possono portare anche
alla morte. Ma facciamo un po’ di
luce.
I disturbi alimentari più
(Continua a pagina 15)
La bilancia
fa paura
Noi, complicati adolescenti
Mistero: perché Zayn ha lasciato gli One?
L'amicizia dal mio punto di
vista è un sentimento che lega le
persone in maniera naturale.
Però le lega in modo diverso a
seconda dell'età.
Io, per esempio, quando
avevo sei anni avevo come amico
il mio compagno di banco oppure
il mio compagno di giochi.
Adesso, però, le cose sono
cambiate: per me un amico è una
persona che si confida con me,
che mi aiuta in caso di difficoltà
e quello che non mi volge mai le
spalle.
Spesso inoltre a quest'età
l'amicizia sconfina nell'amore.
Non è facile infatti capire se
l'affetto che ci lega ad una
persona sia del primo tipo o
dell'altro. Come capirlo?
Intanto dalla mancanza
dell'altro: se una persona ti
manca molto e avverti un
particolare desiderio di stare
con lei, allora questo potrebbe
essere amore.
Un secondo modo è la
gelosia: se invidiamo la persona
con cui passa del tempo più che
con noi, allora anche questo
potrebbe essere indice di amore.
Comunque, che sia amicizia o
che sia amore, per un
adolescente è necessario avere
qua lcuno con cu i stare
particolarmente bene.
Anna Barison
Anno 8, Numero 1 Pagina 15
I giovani sono particolarmente interessati alla Rete, ma la Rete è sicura per i giovani?
La Rete è molto utile per le ricerche, per divertirsi, per stare a contatto con amici lontani, per alcuni anche per trovare l’amore giusto, ma non sempre tutto è bello e, soprattutto, vero. Con Internet si può fare anche del male. E' il caso del cyberbullismo, cioé del bullismo che non usa la violenza fisica, ma può modificare l'immagine delle persone rendendola ridicola, solo per far stare male. Un social molto in voga tra i ragazzi e che può diventare pericoloso se usato male è Whatsapp. Viene usato per comunicare e stare in compagnia, anche creando dei gruppi, ma gli hacker possono inserirsi di nascosto in questi e attraverso immagini inviate da
te e informazioni raccontate possono identificarti e renderti la vita più difficile. Ad esempio, una vittima della Rete è stata Amanda Todd, una ragazza canadese a cui piaceva fare conoscenze in Facebook, ma dopo un ricatto la sua vita è peggiorata e per quel problema lei si è uccisa.
Quindi ricordate: state molta attenzione nel frequentare i social, perché possono provocare problemi psicologici e sociali.
Sara Moretto
Amici.
Solo amici?
Non cadete nella Rete
Noi, complicati adolescenti
diagnosticati sono anoressia e
bulimia.
L’anoressia è la mancanza
d’appetito, che può giungere
fino al disgusto per il cibo,
mentre la bulimia è il senso
eccessivo e disordinato di
appetito o di fame. Due parole
apparentemente opposte. Due
parole diventate tabù. Due
parole da evitare. Di solito
l ’ anoressia v iene posta
inizialmente come una pseudo-
dieta, ma che presto si
trasforma in una vera e propria
ossessione per il cibo e per le
calorie. La bulimia invece si
basa sullo sfogare i propri
sentimenti attraverso il cibo,
per poi pentirsene e rigettare il
tutto. Ma cosa le accomuna?
Entrambe sono diventate quasi
una moda all’interno del mondo
degli adolescenti, tanto che
molti fingono di esserne affetti
e venirne biasimati. Una
strateg ia per r icevere
attenzioni, in pratica. Per
q u e st o m ot i vo s i s t a
cominciando a non prendere sul
serio questi disturbi, facendoli
apparire come ipocriti e
sporchi. In ogni caso, problema
o moda, la cosa giusta da fare
è parlarne con qualcuno e
cercare di guarire per evitare
di passare il resto della vita su
una bilancia, perché la felicità
non ha peso.
Benedetta Poli
(Continua da pagina 14)
La ginnastica ritmica è uno
sport non molto praticato perché in
poche città vi sono corsi appositi. E'
uno degli sport più difficili al mondo,
e anche pericoloso in certi casi.
Bisogna avere molto equilibrio e
fiducia nelle proprie capacità e in se
stessi. E' inoltre uno sport olimpico
femminile, a squadre, a coppie
oppure individuale. Le ginnaste
individuali devono eseguire quattro
rotazioni con attrezzi differenti. Gli
attrezzi della ginnastica ritmica sono
il cerchio, il nastro, la fune e la palla
da ginnastica. Io, come esperta in
questo sport, posso dire che è
abbastanza difficile. Infatti quante
volte mi sono fatta male? Molte, ma
è normale, perché dai propri sbagli
si impara, e poi in questo sport nulla
è impossibile. Non bisogna mai dire
che non riusciremo a compiere
esercizi o acrobazie perché così non
si supereranno mai le proprie paure.
La più famosa ginnasta è
Svetlana Khorkhina, l’unica ad aver
vinto tre titoli mondiali ALL-
AROUND. Lei è anche un esempio
del fatto che per praticare questo
sport non conta l’altezza: infatti è
alta 164 cm e questo non le ha
impedito di realizzare il suo sogno.
La più famosa ginnasta italiana è
Carlotta Ferlito. Nella ginnastica
ritmica sono più notati i movimenti
danzanti che compie il corpo perché
questa disciplina è più che altro una
danza a cui si aggiungono attrezzi e
acrobazie. Tutto questo si compie
su una pedana.
Giulia Turri
Anno 8, Numero 1 Pagina 16
Oggi vi presentiamo un
personaggio della ginnastica
artistica: Igor Cassina.
Igor Cassina a ventisette
anni ha vinto l’oro alle
Olimpiadi di Atene. Ha
iniziato all’età di sei anni a
praticare la ginnastica
artistica.
Per diventare campione
ho dovuto r inunc iare
all'amicizia.
Igor Cassina afferma
che alcune volte capita di
fare un errore ma, se
accade, non bisogna avere
paura di sbagliare ancora o
perdere la fiducia in se stessi.
Il motto di Igor infatti è
di non rinunciare mai: “Se hai
un sogno, metticela tutta per
raggiungerlo”.
Venerdì 4 marzo 2011 ha
deciso di ritirarsi, perché si
sente pienamente soddisfatto
e appagato da tutto quello che
ha avuto nel corso della sua
carriera. Ha realizzato
tutti i suoi sogni, e non
poteva chiedere di più.
Non si sente triste, è
sereno, ci ha pensato bene,
si è guardato dentro ed
era convinto che fosse
davvero arr ivato i l
momento giusto per dire
stop.
Ginevra Lucchin
e Giovanna Zhou
Ginnastica ritmica, un grande sport
Il mago della sbarra
SPORT, SPORT, SPORT!
Carlotta Ferlito, campionessa di ginnastica ritmica
Igor Cassina alla sbarra