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Cari lettori, genitori e alunni, riprende la pubblicazione del giornalino, voce dei ragazzi della scuola media di San Martino. La redazione si è rinnovata, per la fisiologica uscita di alcuni componenti, che hanno positivamente concluso il primo ciclo di studi e adesso frequentano gli istituti superiori della provincia. Ora la redazione conta “ve c c h ie conoscenze” e nuove leve, costituite da entusiasti alunni di prima. Tutti hanno scritto una breve presentazione di sé, che segue la foto scattata loro qualche settimana fa. Hanno aderito all'iniziativa per i motivi più vari, ma hanno in comune un obiettivo: parlare ai loro compagni con un linguaggio semplice e diretto (ma anche corretto!) di argomenti che li riguardano o che potrebbero interessarli. Ma per riuscire nel loro intento di realizzare una pubblicazione piacevole e utile hanno bisogno della collaborazione di voi giovani lettori. Perciò vi sollecito a inviare alla redazione proposte, quesiti, suggerimenti su articoli attraverso le cassette della posta collocate in ciascuno degli atri della scuola. Il giornalino è la vostra voce: dateci l'opportunità di farla sentire. Elisabetta Tobaldo Insegnante referente per il progetto Giornalino Diletta Bellinello (I A) E' il primo anno che partecipo al giornalino. Sono appassionata di animali, soprattutto di cani: infatti chiedo continuamente ai miei genitori di prendermene un altro e da grande vorrei diventare veterinaria. Ho un cane con cui mi piace molto giocare. Altre mie passioni sono la danza e suonare il pianoforte. Giorgia Callegaro Frequento la seconda A e partecipo per il secondo anno consecutivo al giornalino perché sono stata un po' forzata a farlo dalla professoressa, che così cerca di stimolarmi perché mi impegni di più. Non mi piace molto studiare, però vengo a scuola abbastanza volentieri (a parte quando abbiamo verifiche) perché mi diverto con i miei compagni. Le mie materie preferite sono inglese e francese. La mia cantante preferita è Rihanna. Mi piace molto cantare e ballare, sono pigra e per questo non pratico alcuno sport. Irene Cominato Frequento la classe II B e faccio parte della redazione del giornalino perché amo trattare ogni genere di argomento che riguarda il nostro paese e la natura. Cibo preferito: Nutella. Numero preferito: 5. Capo d’abbigliamento preferito: pantaloni attillati. Rivista preferita: Donna Moderna. Ecco, questa sono io! (Continua a pagina 2) Ai lettori Nuovo anno, nuova redazione Marzo 2012 Anno 5, Numero 1 Ragazzi: “Voce!” Sommario: Delusioni adolescen- ziali 2 Conosciamo meglio il prof Bregantin 5 Una nonna ricorda 7 I pericoli di Facebo- ok 8 Gli animali più vele- nosi del mondo 10 Costa Concordia, un nostro parere 13 Bieber e Telò, idoli musicali dei ragazzi 15 Notiziario di informazione della scuola media “D. Alighieri” di San Martino di V.zze Le principali rubriche di questo numero: Vita sk olastica Personaggi Noi e l’ambiente Storia e storie A portata di mouse Animali: che storie! Le nostre idee su … Sport, sport, sport! La redazione si presenta

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Page 1: Ragazzi Voce giornalino marzo 2012 - icvilladose.it S MARTINO/Ragazzi_Voce_giornalino_marzo... · Frequento la prima B. Le materie che preferisco sono Inglese e Storia, odio Italiano

Cari lettori, genitori e alunni, riprende la

pubblicazione del giornalino, voce dei ragazzi della scuola media di San Martino.

La redazione si è rinnovata, per la fisiologica uscita di alcuni c om p o n e n t i , c h e h a n n o positivamente concluso il primo ciclo di studi e adesso frequentano gli istituti superiori della provincia. Ora la redazione conta “ v e c c h i e conoscenze” e n u o v e l e v e , c os t i t u i t e d a entusiasti alunni di prima. Tutti hanno scritto una breve presentazione di sé, che segue la foto scattata loro qualche settimana fa. Hanno aderito all'iniziativa per i motivi più vari, ma hanno in comune un obiettivo: parlare ai loro compagni con un linguaggio semplice e diretto (ma anche corretto!) di argomenti che li riguardano o che potrebbero interessarli. Ma per riuscire nel loro intento di realizzare una pubblicazione piacevole e utile h a n n o b i s o g n o d e l l a collaborazione di voi giovani lettori. Perciò vi sollecito a inviare alla redazione proposte, quesiti, s ugger iment i s u ar t ic o l i

attraverso le cassette della posta collocate in ciascuno degli atri della scuola. Il giornalino è la vostra voce: dateci l'opportunità di farla sentire.

Elisabetta Tobaldo Insegnante referente per il

progetto Giornalino

Diletta Bellinello (I A) E' il primo anno che

partecipo al giornalino. Sono appass iona ta d i an ima l i , soprattutto di cani: infatti chiedo continuamente ai miei genitori di prendermene un altro e da grande vorrei diventare veterinaria. Ho un cane con cui mi piace molto giocare. Altre mie passioni sono la

danza e suonare il pianoforte. Giorgia Callegaro Frequento la seconda A e

partecipo per il secondo anno consecutivo al giornalino perché sono stata un po' forzata a farlo dalla professoressa, che così cerca di stimolarmi perché mi impegni di più. Non mi piace molto studiare, però

vengo a scuola a b b a s t a n z a volentieri (a parte quando a b b i a m o v e r i f i c h e ) perché mi diverto con i miei compagni. Le mie materie preferite sono inglese e francese. La mia cantante preferita è Rihanna. Mi piace molto

cantare e ballare, sono pigra e per questo non pratico alcuno sport.

Irene Cominato Frequento la classe II B e

faccio parte della redazione del giornalino perché amo trattare ogni genere di argomento che riguarda il nostro paese e la natura. Cibo preferito: Nutella. Numero preferito: 5. Capo d’abbigliamento preferito: pantaloni attillati. Rivista preferita: Donna Moderna. Ecco, questa sono io!

(Continua a pagina 2)

Ai lettori

Nuovo anno, nuova redazione

Marzo 2012

Anno 5, Numero 1

Ragazzi: “Voce!”

Sommario:

Delusioni adolescen-ziali

2

Conosciamo meglio il prof Bregantin

5

Una nonna ricorda 7

I pericoli di Facebo-ok

8

Gli animali più vele-nosi del mondo

10

Costa Concordia, un nostro parere

13

Bieber e Telò, idoli musicali dei ragazzi

15

Notiziario di

informazione della

scuola media “D.

Alighieri” di San

Martino di V.zze

Le principali rubriche

di questo numero:

☺ Vita skolastica

☺ Personaggi

☺ Noi e l’ambiente

☺ Storia e storie

☺ A portata di mouse

☺ Animali: che storie!

☺ Le nostre idee su …

☺ Sport, sport, sport!

La redazione si presenta

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Vita skolastica

Ragazzi: “Voce!” Pagina 2

Matilde Decimi Faccio parte della III A. Adoro la musica

rock e il mio gruppo preferito sono i Muse. Suono la batteria e pratico nuoto sincronizzato, inoltre mi piace ballare e cantare, anche se non sono molto brava…eee.. NON MI PIACE AFFATTO LA SCUOLA, se non per il fatto che mi dà l'occasione di vedere le mie amiche e i miei amici! Lavorare al giornalino è bello, anche se non amo scrivere, però è un modo per farmi ascoltare da tutti, e questa idea mi piace. Scrivetemi delle lettere, risponderò a tutte!

Dario Distefano (III B) Ho tredici anni, mi piacciono l'Italiano, la

Storia e la Geografia. Durante il tempo libero mi piace giocare a calcio, leggere libri storici e classici di poesia. Tratterò qualsiasi argomento che voi mi chiederete, anche se preferisco scrivere articoli di storia, sport e cronaca.

Giuseppe Giavara (II B) Dopo la bella esperienza dell’anno

scorso ho deciso di ripropormi per fare il “giornalista scolastico” anche quest’anno. Mi piacciono la Matematica, le Scienze, l’Inglese e

il Francese. E poi anche l’Italiano, la Storia e la Geografia. Detesto l’Educazione Motoria e mi piace moltissimo chiacchierare, anzi, sono uno dei più “ciacoloni” della mia classe. Mi piace molto la scuola non solo per le materie, ma anche per stare con gli amici.

Enrico Gibin (III A) Per me è la seconda volta che partecipo

alla redazione del giornalino della scuola. Il mio film preferito è Box Office, con Ezio Greggio. Il mio sport preferito è la break dance. Il mio videogioco preferito è Gears of War. Il mio hobby preferito è leggere. La mia materia preferita è Italiano, ma dopo le medie frequenterò l’ITIS.

Sofia Farinella (II B). Non abito a San Martino ma a Bagnoli di

Sopra, dove gioco a pallavolo. Studio, però, in questa scuola. Mi piacciono moltissimo i libri fantasy, anzi, leggo quasi solamente quelli! Non amo la musica in generale, ma faccio parte del coro perché mi piace cantare. Mi appassiona tutto ciò che possa riguardare, anche minimamente, la scienza e il mondo d’oggi. Se invece mi chiedeste qualcosa sulle mode, potrei consigliarvi proprio male! Ma se siete interessati ai miei stessi argomenti, mi

raccomando, scrivetemi!! Massimo Favaro Frequento la prima B. Le materie che

preferisco sono Inglese e Storia, odio Italiano (soprattutto i temi). Pratico nuoto da parecchi anni e vorrei imparare a fare le immersioni. Suono il pianoforte, ma vorrei anche imparare a suonare il violoncello. Ho voluto partecipare al progetto Giornalino per provare qualcosa di nuovo. Mi intesso particolarmente ai fatti che avvengono in giro per il mondo e anche di musica. Spero che mi manderete parecchie lettere su questi ma anche su qualsiasi altro argomento.

Francesca Favaron Frequento la classe II B. Adoro la mia

scuola e i miei compagni, con i quali mi diverto molto. Nel tempo libero nuoto e suono la chitarra. Sto anche partecipando al corso di canto corale, spinta dalla mia passione verso la musica. Il giovedì, quando mi riunisco con alcuni amici per l’attività del giornalino, mi metto davanti al computer e penso a cosa scrivere. Gli argomenti che amo trattare sono la moda, i cantanti e l'adolescenza. La scrittura è la mia grande passione ed è per questo che

(Continua da pagina 1)

(Continua a pagina 3)

Cari ragazzi, la maggior parte di noi è già entrata nella fase dell’adolescenza, un percorso non facile, per vari motivi.

Uno di questi è legato alle storielle che nascono tra compagni, che sono viste e vissute in maniera diversa dai due sessi. Le ragazze considerano già il giovane “moroso” come il grande amore della loro vita, il principe azzurro senza difetti. I ragazzi, invece, a volte sono solamente spinti dall’attrazione fisica, ma altre volte il loro interesse va oltre, guardano la simpatia, la dolcezza, la solarità e altre qualità interiori, e sono queste in definitiva che li portano a scegliere una ragazza. All’inizio si pensa che le cose rimarranno così, ma in alcuni

casi la situazione cambia. Spero che i ragazzi attualmente innamorati perdonino la mia franchezza: il più delle volte queste storie finiscono dopo qualche tempo. Non è colpa di nessuno, ma solo dell'inesperienza dovuta alla nostra giovane età.

Quando la fine di una storia riguarda uno di noi, gli altri pensano: “Massì, che sarà mai?” In realtà l’interessato soffre molto, ed è questa una delle maggiori delusioni che si è costretti a v i v e r e e a s u p e r a r e nell'adolescenza.

Oltre a quelle amorose ci sono le delusioni scolastiche. Pensiamo, infatti, a quando arriviamo in classe tranquilli e qualche minuto dopo il professore pronuncia la temibile parola: “Interrogazione!” E, ciliegina sulla torta, siamo noi i destinati alla tortura. Spesso, dopo un’estenuante prova, tutti i nodi vengono al pettine: ci rendiamo conto di non aver affatto studiato perché abbiamo passato i l pomeriggio precedente al computer, a perder tempo. Il voto negativo è un tipo di delusione per cui tutti, prima o poi, passano.

Infine durante l’adolescenza cambia molto il rapporto dei ragazzi con gli altri. Con i genitori, ad esempio. Ci si sente incompresi e p e r q u e s t o s i a s s u m o n o atteggiamenti di ribellione. In questo periodo le persone di cui si ha più bisogno sono gli amici. A loro confidiamo paure, speranze,

(Continua a pagina 3)

Delusioni adolescenziali Quali sono, come viverle,

come superarle

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Ragazzi: “Voce!”

Pagina 3

Vita skolastica se avete bisogno di consigli o risposte ai vostri dubbi, io sono qui, sempre pronta e disponibile.

Paolo Magri Ho appena compiuto tredici anni, sono un

alunno di seconda A. Mi piace giocare con i giochi di guerra, a calcetto e a biliardo, inoltre ho una vera passione anche per il tiro a segno con le mie armi (a pallini) o con l’arco. Invento oggetti di ogni genere. Canzone Preferita: Hard as Rock (AC/DC). Film preferito: Banlieue 13. Piatto preferito: Pizza. Sport preferito: Parkour. Oggetto preferito: Computer. Cantante/band preferito/a: AC/DC. Passatempo preferito: Giocare con i videogiochi (sparatutto). Soprannome: Benny/Babby.

Adele Marcomini Abito ad Anguillara Veneta, ma faccio

parte della I B di San Martino. Mi piacciono molto l’Italiano, perché ho la passione della scrittura, ed il Francese, perché mi incuriosisce molto il fatto di imparare una nuova lingua. Amo suonare il violino e cantare, per questo faccio parte del coro scolastico. Adoro leggere romanzi, ma non solo quelli. Pratico l’equitazione perché amo i cavalli, trovo che siano animali molto affettuosi e sensibili. Nel giornalino desidero scrivere di moda, curiosità e storie di animali. Se vi interessano questi argomenti, scrivetemi!

Alessia Merlo Abito a San Martino e frequento la classe

I A. Tra le materie mi piace molto arte, dove posso esprimere la mia creatività. Inoltre mi piace anche educazione motoria, perché sento la necessità di svagarmi interrompendo la concentrazione richiesta dalle altre materie. Adoro gli animali, tra cui cani e gatti. Amo leggere i fumetti e i libri fantasy. Ora non pratico sport, perché sono molto impegnata con la scuola. Sono molto emozionata all’idea di partecipare alla realizzazione del giornalino, perché è la prima volta: se vi interessano i miei stessi argomenti, scrivetemi!

Mattia Morando Ho dodici anni e frequento la 2A. Abito a

Beverare. Questo è il mio secondo anno al giornalino, essendomi infatti piaciuta l'esperienza dell'anno scorso ho deciso di riviverla. Ammetto che non amo molto scrivere, perché trovare delle buone idee e metterle per iscritto è assai difficile, ma se poi realizzi un buon articolo la soddisfazione è molta, e credo

che sia questa a ripagare la fatica e a spingermi a prendere parte all'iniziativa. Voglio sperare che gli argomenti che tratterò vi interessino. Materia preferita: Storia. Libro preferito: Percy Jackson e gli dei dell'olimpo e la battaglia nel labirinto. Videogame preferito: Pes 2012/Crisis. Film preferito: Harry Potter e i doni della morte 1 e 2. Cibo preferito: pizza. Detto questo, vi auguro buona lettura!!

Alex Raule Anche quest’anno faccio parte della

redazione del giornalino della scuola. Mi piacciono soprattutto storie sugli alieni, gli sport e i videogiochi. Non mi piace molto venire a scuola, anche se vado bene in tutte le materie, e le mie materie preferite sono Storia, Geografia e, ovviamente, Motoria. Spero che vi divertirete anche quest’anno nella lettura del giornalino e di ricevere tante richieste da parte vostra sugli argomenti che mi piacciono ma anche su qualunque altro argomento vorrete approfondire.

William Redi (III B) Anche quest’anno partecipo al giornalino

scolastico. Ma solo perché sono stato obbligato dalla professoressa… Anche se tutto sommato mi piace stare con ragazzi che non sono della mia classe. Mi piacciono tante cose, quindi potete mandarmi lettere su ogni tipo di argomento. La mia canzone preferita: Young, wild and free di Wiz Khalifaft. Il mio piatto preferito: PIZZA. La mia materia preferita: Ginnastica.

Chiara Valsensi Faccio parte della classe I A, una classe

un po’ rumorosa. Quest’anno è la prima volta che partecipo al gruppo che lavora al giornalino e credo che mi piacerà. La mie materie preferite sono Italiano e Francese, passioni che la mia amica Federica non condivide. La musica mi piace e quella che ascolto di più è la musica classica. Il mio hobby è suonare il violino.

commenti segreti su qualche ragazzo o ragazza, incertezze e ansie. Il buon amico è sempre pronto a consolarti, aiutarti e consigliarti. Ma c’è da dire che nell’adolescenza gli amici si cambiano molto spesso, infatti si litiga per motivi assurdi.

Bene, cari ragazzi, giunti alla fine di questo elenco desidero darvi qualche piccolo consiglio, frutto dell'esperienza mia e dei miei amici e compagni di scuola. Parlando dell’amore, l'argomento che più ci sta a cuore, so che sarebbe inutile dirvi “non soffrite, guardate avanti”, perché dirlo è una cosa, f a r l o u n ’ a l t r a . M a n o n demoralizzatevi per ogni batosta che la vita vi dà, invece tenete sempre a mente che, passate le delusioni, le soddisfazioni e i momenti di allegria sono dietro l’angolo.

Infatti, come dice un proverbio, dopo la tempesta , ar r iva l’arcobaleno.

Francesca Favaron

classe II B

(Continua da pagina 2)

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Ragazzi: “Voce!”

Pagina 4

Vita skolastica

Quando sbuffate, chini sui libri, vi siete mai chiesti a che cosa serva studiare?

Se non avete le idee chiare e dello studio avvertite solo la fatica, forse potranno esservi utili come spunto d i r if l ess ione a lcune informazioni che ho appreso durante gl i incontri e le attività di orientamento.

Studiare, per il 70-80% degli alunni, è un attività che non piace, è da “secchioni”! Ma sono sicuro che i ragazzi che lo affermano non sanno quale sia l’importanza dello studio. Infatti, i ragazzi che decidono di studiare per molti anni, rispetto ai loro coetanei che studiano per il numero minimo di anni previsto dalla legge,

avranno una maggiore cultura e per questo più elevate probabilità di trovare un lavoro soddisfacente.

La seconda considerazione importante riguarda il tipo di scuola che intendete scegliere.

Ci sono tre tipi fondamentali di scuole superiori:

- licei (classico, scientifico, delle scienze umane…), in cui l’impegno richiesto nello studio è elevato;

- istituti tecnici (agraria, ITIS, geometri…), che richiedono un minor impegno nello studio;

- istituti professionali (istituto alberghiero, IPSIA…), in cui è richiesto un impegno nello studio ancora inferiore rispetto ai tecnici, perché viene riservato molto spazio alle attività pratiche.

Ricordo, infine, che è possibile seguire un percorso breve di studi, della durata di tre anni, che consente di apprendere le basi per svolgere professioni come tecnico edile, operatore agricolo, operatore meccanico e operatore del la

ristorazione. Come avrete capito, sono i licei le

scuole che preparano meglio per un'eventuale laurea e, quindi, per le professioni più pagate.

Alla luce della situazione attuale del mercato del lavoro le scuole che, però, danno maggiori possibilità di trovare un'occupazione sono gli istituti tecnici.

Dario Distefano, classe III B

La situazione attuale del lavoro non è certo delle migliori ed è destinata a peggiorare, anche nella nostra Regione. Infatti si è calcolato che in Veneto, durante il 2011, le assunzioni non hanno superato di molto quota novemila. Come hanno detto i rettori delle università di Padova e Venezia, “per poter lavorare bisogna adeguarsi a ciò che il mercato offre”. Giusto! Ma in quale settore ci sono più possibilità di assunzione? La questione è importante, specie per noi alunni di terza, che dovremo fra pochi anni entrare nel mondo del lavoro.

Il settore che farà più assunzioni sarà quello commerciale, che però offrirà contratti di bassa qualità (a tempo determinato o a chiamata). Altri settori che faranno molte assunzioni saranno il settore turistico, dei

servizi, elettrico e della lavorazione del legno. Contrariamente alle dichiarazioni del ministro Cancellieri, il quale sostiene che non è più possibile trovare lavoro vicino casa, per noi

giovani veneti lo è ancora, soprattutto nelle provincie di Verona e di Vicenza. Tutto questo per quanto riguarda i diplomati, soprattutto quelli con un diploma di tipo tecnico.

Adesso parliamo dei laureati e delle presunte lauree “inutili”, che tanti di loro conseguono.

Ad esempio, a tre anni dalla laurea, nella facoltà di lettere e filosofia solo il 55 % dei laureati trova

lavoro, così come si tengono sugli stessi dati i laureati in scienze politiche, ingegneria, economia e matematica. Cosa inversa accade per i laureati di medicina, che nel 79% trovano un impiego entro tre anni dalla laurea. I dati più “terrificanti”, però, sono quelli che riguardano le facoltà di giurisprudenza e di architettura: solo il 27% dei laureati di queste facoltà lavora.

Gli stipendi iniziali sono poco soddisfacenti e tendono a rimanere tali in tutti settori, tranne per medicina e ingegneria.

Pertanto la situazione lavorativa che attende i giovani non è certo rassicurante, ma chi si sente davvero portato per certe discipline è giusto che scelga comunque di studiarle: forse dovrà faticare più di altri a trovare lavoro grazie ad esse, ma alla fine avrà la soddisfazione di aver fatto un percorso d i s tudi mo l to gratificante.

Dario Distefano, classe III B

A cosa serve

studiare? La domanda che ogni studente si pone

Lauree inutili? Ultimi dati sui giovani e il

mondo del lavoro

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Ragazzi: “Voce!”

Pagina 5

PERSONAGGI

Il professor Marco Bregantin è il nuovo insegnante di motoria del corso B.

E’ nato a Pincara, un paesino in provincia di Rovigo, non dico quando, così può att irare l’attenzione anche delle ragazze più giovani (naturalmente lo dico per scherzare…!).

All’inizio ci è sembrato un professore serio e che non scherza mai ma, dopo averlo conosciuto, abbiamo capi to che, con moderazione, si può scherzare e divertirsi anche con lui. Ha con noi ragazzi un atteggiamento poco formale e si veste in modo

giovanile, quasi come noi. Ha frequentato ragioneria a

Rovigo e poi scienze motorie

presso l’università di Bologna, per imparare a fare il professore di

motoria. Da ragazzo ha provato a giocare a rugby e a basket, infatti ancora adesso gli piace seguire la NBA (National Basketbal l Association, la principale lega professionistica di pallacanestro degli Stati Uniti). Oggi pratica ed insegna karate in una palestra a Rovigo. Pensate che è un karateca a livello regionale e nazionale. Per adesso è un docente precario e deve cambiare scuola ogni anno, mentre vorrebbe insegnare stabilmente in una scuola e seguire almeno una classe per tutti e tre gli anni. Gli piacerebbe anche insegnare in una scuola superiore, ma non ci è ancora riuscito.

Alla fine comunque ha ammesso che è contento di stare con noi in questa scuola.

William Redi, III B

Noi e l’ambiente

Aiuto!!! Anche il nostro paese di San Martino è inquinato!

Ormai da anni anche San Martino è inquinato. Molte persone incivili, per la maggior parte ragazzi, al posto di gettare fazzoletti, lattine, bottiglie e altra immondizia nei numerosissimi contenitori, dislocati nei posti più frequentati dagli abitanti, li gettano a terra o, addirittura, nel nostro fiume Adige. Anche le fabbriche d e l l a z o n a i n d u s t r i a l e c o n t r i b u i s c o n o i n p a r t e

all’inquinamento di San Martino, per esempio la fabbrica della plastica. Questo ci deve fare riflettere, perché “inquinamento” significa provocare dei disagi all’ambiente, cioè all’acqua, al suolo e all’aria. I n o l t r e l ’ i n q u i n a m e n t o provoca dei tumori, anche mortali.

L’inquinamento ha creato il buco nella fascia di ozono (il cosiddetto “buco nell’ozono”), che si trova negli strati alti dell’atmosfera e ci protegge dai raggi

UV (ultravioletti). Così, prima di gettare la

spazzatura a terra, pensateci centomila volte!

Alessia Merlo, cl. I A, e Giuseppe Giavara, cl. II B

Conosciamo il prof

Marco Bregantin

Nuovi Comandamenti:

Non inquinare!

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Anno 5, Numero 1 Pagina 6

Noi e l’ambiente

Mentre andavo a scuola qualche settimana fa, ero quasi convinta che avesse nevicato: gli alberi erano bianchi e spiccava all’interno del groviglio di rami candidi il tronco marroncino che portava come un abito sontuoso la stupenda creazione intricata. Un albero in particolare mi ha colpito: un salice piangente le cui frasche erano così immobili che il tempo sembrava essersi fermato. Forse l’albero con il “vestito più bello” era un pino particolare con tutti gli aghi ghiacciati che sembravano minacciarti come se fossero lame.

Con la curiosità di ciò che avesse prodotto questo spettacolo

mozzafiato ho chiesto un po’ in giro e la risposta mi è stata data: la galaverna! Eeeeè?!?!?! La mia reazione è stata questa, e penso che sarebbe stata anche vostra! Ma state tranquilli, mi sono informata, ora ne so qualcosa che

vado a spiegare anche a voi. La galaverna è una specie di

brina che si appiccica agli alberi solo quando c’è la nebbia, altr imenti r imarrebbe solo sull’erba. Penso che voi sappiate che la nebbia è composta da tante

goccioline molto piccole. Ecco, proprio tali goccioline si congelano sotto lo zero e rimangono incollate ai rami, lasciandovi a bocca aperta con il paesaggio tipico invernale. Secondo alcuni agronomi, la galaverna non è solo affascinante, ma anche utile: infatti quando si attacca alle piante mantiene una temperatura costante di 0°, quando la temperatura esterna è inferiore. Quest’anno siamo stati molto fortunati da questo punto di vista: tale fenomeno si è verificato molte volte durante il corso dell’inverno, meravigliando tutte la persone che lo hanno notato e osservato.

Vi do anche un consiglio: se si dovesse rivedere la galaverna, andate a fare una passeggiata, rimarrete estasiati, ve lo assicuro!!

Sofia Farinella, II B

Curiosità naturalistiche

Perché gli alberi di-

ventano bianchi?

E' quasi primavera, tempo di fiori. E anche delle ricorrenze in cui essi sono i protagonisti indiscussi, San Valentino e la festa della donna. Leggete questo articolo e scoprirete i fiori che potrete presto coltivare o comprare e regalare in tali occasioni e in tutte quelle che vorrete.

Tra i molti fiori primaverili ho scelto di parlarvi dei tre più conosciuti: la violetta, la primula e la

margherita. La violetta è un fiore molto

delicato, bello e con un profumo dolce. I Romani e gli Arabi l'aggiungevano alle bevande per rendere più delicato e gradevole il loro sapore. Inoltre è molto famosa per ottenere delle essenze. Meno noto è il suo uso nell'industria confettiera, che cristallizza nello zucchero i fiori freschi: per esempio, i bonbons à la violette sono una specialità della città di Tolosa, in Francia. Il significato della viola cambia a seconda del suo colore. Se è blu, come nel caso della viola del pensiero, che è la varietà più regalata, indica il ricordo d'amore.

La primula, invece, solitamente è di colore giallo pallido. La si può vedere in luoghi umidi, lungo i ruscelli o nei boschi. Possiede virtù curative e il succo estratto dalle foglie si usa come cosmetico per attenuare macchie e rughe. Viene usata anche nei secondi piatti, soprattutto con la carne di vitello. La parola “primula” significa primo e sta ad indicare la comparsa precoce dei fiori non appena finisce il gelo invernale. Per questo è

simbolo di giovinezza e di speranza. La margherita è simbolo di

semplicità, purezza, freschezza ed innocenza. Si dice che abbia proprietà profetiche e gli innamorati la sfogliano per sapere se il loro amore è ricambiato.

Infine un consiglio: coltivateli voi i fiori e non comprateli, perché vedere una pianta che, dopo essere stata curata con attenzione, cresce, è una soddisfazione enorme!

Irene Cominato, classe II B

I fiori di primavera e i loro significati

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Anno 5, Numero 1 Pagina 7

E’ poco noto, ma anche a San Martino di Venezze c’è stato una specie di Salvo D’Acquisto.

Nel novembre 1944 l’Italia era divisa dalla guerra: il centro-nord era occupato dai soldati nazi-fascisti, mentre al sud erano sbarcati gli Alleati, che stavano risalendo la penisola.

Il 25 novembre di quell'anno a San Martino di Venezze per poco non avvenne un eccidio. Infatti nella località di Ca’ Donà durante un'esercitazione di soldati tedeschi fu ucciso mortalmente i l loro

comandante. Vennero accusati ingiustamente gli abitanti della zona, che si apprestavano a celebrare la festa della patrona Santa Caterina, e per questo furono catturati per essere fucilati. Nel frattempo era arrivato sul luogo il cappellano di San Martino, don Mario Qualdi, che, informato della situazione, andò a discutere con i capi dei soldati

tedeschi per cercare di liberare i circa quaranta abitanti destinati alla fucilazione. Vedendo che i suoi sforzi si stavano rivelando vani, don Mario rivolse ai militari tedeschi una richiesta: “Uccidete me al loro posto”. I tedeschi stavano per accettare la proposta quando, per intercessione di un gerarca fascista (un certo Villerscoschi), i tedeschi si

convinsero che i l colpevole dell’omicidio era uno di loro e per questo liberarono i prigionieri. Questo episodio ci fa capire che ci sono persone che per salvare la vita altrui sono disposte a sacrificare se stesse.

Dario Distefano

classe III B

Storia e storie

Moda e modi

rubrica sull’arte del vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi

Ho intervistato Marcella Desiderò, mia nonna, che ha vissuto il cupo periodo della Seconda guerra mondiale.

Quando cominciò la guerra, lei aveva otto anni. Arrivarono i tedeschi, che saccheggiarono tutte le case. Nel negozio di alimentari di Beverare i tedeschi facevano la spesa senza pagare e, fuori dallo stesso negozio, nascosero sotto un albero di vite la contraerea. I tedeschi, per paura, però, non sparavano mai. Il padre di mia nonna, Guerrino, aveva un negozio di alimentari a Trona di Sotto, che fu occupato dai tedeschi per nasconderci i cavalli. Un giorno la sua famiglia e degli amici si nascosero in una stalla, ma furono scoperti; allora scavarono dei rifugi in campagna per andarci in caso di pericolo.

Le strade erano cosparse di bombe

a mano e di gelatina esplosiva, pericolosissime entrambe. Infatti un ragazzo toccò la gelatina e si bruciò la mano.

La sera arrivava Pippo, un aereo che lanciava a terra dei “sacchi” luminosi, i bengala, per controllare se era tutto a posto. Quando passavano gli aerei, ci si chiudeva in casa e, se si voleva accendere una luce, bisognava coprire le fessure di finestre e porte, altrimenti i tedeschi sparavano. Gli aerei erano molto rumorosi, tanto che, quando bombardarono il ponte sull’Adige a San Martino, li sentirono fino a Beverare.

Girare per le strade non era pericoloso solo a causa delle bombe. Un uomo chiamato “Buba”, sordomuto, fu fermato e interrogato dai tedeschi. Lui rispose balbettando. I tedeschi allora volevano u c c i d e r l o , p e r c h é c red evano che l i prendesse in giro. Per

fortuna arrivò un soldato che sapeva l’italiano e spiegò loro tutto.

I beveraresi pagarono un prezzo alto alla guerra, anche perché molti si arruolarono nell ’esercito e non tornarono più.

La guerra finì quando mia nonna aveva tredici anni.

Questo è un racconto breve sulla guerra, ma è sufficiente per capire quanto essa fu tragica.

Giuseppe Giavara, classe II B

Testimonianze

La Seconda guerra mondiale nei ricordi di bambina di una nonna

Un quasi eroe a San Martino: Don Mario Qualdi.

“Uccidete me al posto loro”

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Anno 5, Numero 1 Pagina 8

Chi di voi non conosce Facebook? Certo, tutti lo conoscono, ma pochi sanno quanto possa essere pericoloso! Noi sì, perché ne abbiamo parlato in classe con l'insegnante di Italiano, ed è per questo che abbiamo deciso di avvertirvi. Prima di tutto, state tranquilli. Non c’è nulla di male ad essere iscritti al social network più famoso del mondo, ma bisogna sempre e c o m u n q u e f a r e attenzione. I rischi sono tanti. Di seguito vi parl iamo dei più frequenti.

- P u b b l i c a r e insulti . È successo molte volte che le persone, anche per scherzo, abbiano fatto commenti pesanti sui datori di lavoro e, a seguire, siano stati licenziati. Oppure è capitato che degli studenti abbiano insultato via Facebook i loro professori, augurandosi perfino la loro morte. Prima di farlo anche voi, tenete presente che per le ingiurie si rischiano la galera e il risarcimento dei danni (circa un migliaio di euro). O, nel migliore dei casi, una sospensione e, forse, una bocciatura.

-L’invito a nozze ai ladri . Molto spesso gli iscritti a Facebook hanno pubblicato il loro indir izzo e nome completo, parlando di quello che avrebbero fatto di lì a poco. Facciamo un esempio: “Ciao a tutti! Mi chiamo...e

abito in via…. Questa sera non potrò chattare perché uscirò con gli amici fino alle tre del mattino”. Questa frase può essere fatale per voi, essendo quasi un invito a casa vostra per i ladri, che leggono i vostri post!

-Hacker . Anche se si ha un profilo privato, sono molti gli esperti che cercano di rubare

l'identità degli altri, e molto spesso ci riescono. Cercate quindi di non pubblicare mai indizi che potrebbero far individuare all’acuto cervello degli

hacker la vostra password. Sarebbe infatti per loro un gioco da ragazzi.

- In formaz ion i t roppo personali . Questo punto si rivolge soprattutto alle ragazze. Sono, infatti, loro che spesso scrivono cose e pubblicano immagini un po' troppo “private”. Queste suscitano l’attenzione di

stalkers (cioè persone che perseguitano un’altra a scopo di vendetta) e pedofili (persone che amano i bambini in modo sbagliato), che potrebbero rendervi la vita impossibile. È infatti questo quello che è accaduto poco tempo fa ad una dodicenne veneta che, tramite Facebook, era in contatto con un trentaduenne, che ha abusato di lei e ora è sotto inchiesta. Con quanto detto non vogliamo scoraggiarvi all’utilizzo di Facebook, ma

soltanto avvertirvi dei suoi pericoli. Quindi i l nostro principale consiglio è quello di accettare amicizie solo di persone che conoscete nella

realtà. Facebook è un bel modo di restare in contatto con persone lontane, ma un pizzico di buonsenso non guasta mai. Così eviterete di passare, da comuni iscritti a questo social network, a pesciolini impigliati nelle finte maglie della Rete.

Francesca Favaron, II B

e Mattia Morando, II A

Facebook: ragazzi, usatelo, ma con consapevolezza!

A portata di mouse I ragazzi e le nuove tecnologie

Facebook crea dipendenza.

E’ uno dei pericoli più sottovalutati ma più evidenti

di questo social network

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Anno 5, Numero 1 Pagina 9

A portata di mouse. La posta “tecnologica”.

Cara Alice, caro anonimo e cara Veronica, secondo me tutte le tecnologie di cui disponiamo sono certamente il frutto di un rapido progresso tecnologico ma, oltre ad aiutare molte persone, possono essere anche lame a doppio taglio. Nell’universo di Internet sono milioni gli hacker che si servono dei social network o di siti di ogni tipo per commettere furti, raggiri o addirittura omicidi. Sono molti i casi in cui hacker professionisti si sono serviti di Internet per commettere infrazioni di ogni genere. Sia chiaro, questo non è un invito a non usufruire dei social network, è solo un consiglio: fate attenzione ad ogni possibile minaccia. Facebook è diventato ormai una

moda, per questo molti ragazzi hanno un loro profilo. Spesso i ragazzi inseriscono nella lista degli amici anche ragazzi che non conoscono perché hanno voglia di dimostrare la loro popolarità nel web, ma non è molto prudente aggiungere persone sconosciute alla lista degli amici. Con questo spero di aver soddisfatto le vostre richieste. Grazie per averci scritto. Mi raccomando: continuate a scriverci!

Magri Paolo, II A

Cari ragazzi

del giornalin

o,

sono una rag

azza di 2A. H

o

molte curios

ità da sotto

porvi.

Volevo chied

ervi: cosa ne

pensate delle

tecnologie,

cioè

dei telefoni

ni, di Facebo

ok e

dei compute

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oi la

gente sta div

entando più

intelligente o

meno con q

uesti

mezzi?

Rispondetem

i al più prest

o,

sono molto cu

riosa.

Ciao a tutti

e grazie

_Alice_

Cari ragazzi del giornalino, Sono un ragazzo di 2 A che vorrebbe sapere da voi cosa ne pensate in genere di Internet. Grazie _Anonimo_

Cari ragazzi del giornalino, sono Veronica, una ragazza di 2 A che l’anno scorso vi ha scritto più di una volta ed è rimasta molto soddisfatta dalle vostre risposte. Sabato scorso abbiamo parlato con la professoressa Tobaldo di Facebook. Volevo sapere perché, secondo voi, così tanti ragazzi hanno un profilo su Facebook e perché aggiungono alla lista degli amici persone che magari non conoscono realmente. Non bastano loro gli amici che vedono ogni giorno? Grazie e ciao _Veronica_

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Animali: che storie!

Quando si parla di animali velenosi a tutti viene da pensare a serpenti, a ragni o ad altre creature simili. Non tutti sanno, però, che esistono animali tanto carini quanto letali. Fortunatamente non vivono qui in Italia o nelle vicinanze, ma sono soprattutto animal i esotici . Desidero quindi farvi una piccola classifica, tenendo presente sia la mortalità che la quantità del loro veleno. Esistono infatti animali con un veleno potentissimo ma in quantità tale da non uccidere. Ecco la nostra classifica.

Al primo posto c’è il MARBLED CONE SNAIL. Questa piccola lumaca di mare possiede un veleno talmente forte da uccidere con una sola goccia più di venti persone

sparando fiocine cariche di veleno. Non si contano però più di trenta morti a causa di questo piccolo essere, anche se non esiste un

antidoto. Segue il POISON DART FROG,

una piccola rana non più grande di due pollici, che diffonde per contatto un veleno potentissimo usato dagli indigeni per avvelenare l e

frecce. Un insospettabile velenosissimo

animale è il PESCE PALLA: è infatti conosciuto in tutto il mondo per essere una vera prelibatezza a tavo-la. Chi lo mangia va però incontro alla morte se non è preparato da chef esperti.

Altro pesce estremamente ve-lenoso è lo STONEFISH, chiamato anche pesce pietra. Ha nel dorso tredici spine contenenti un veleno che provocano un dolore atroce; di certo non ha un bell'aspetto, ma può sicuramente

vincere il premio di pesce più

velenoso al mondo. Concludo infine con un

magnifico esemplare di serpente, l' INLAND TAIPAN: è considerato il serpente più velenoso al mondo. Pen-

sate che con un solo morso può uccidere ben cento persone! Per fortuna è molto t imido e difficilmente si registrano attacchi all’uomo.

Però non bisogna disprezzare questi animali e in generale quelli che ci nuocciono perché molti di loro lo fanno per difesa o per sopravvivere, e poi siamo più noi che facciamo male a loro distruggendo sempre di più i luoghi in cui vivono che viceversa.

Mattia Morando, II A

La top cinque degli animali più velenosi

del mondo

Marbled Cone Snail

Poison Dart Frog

Stonefish

Anno 5, Numero 1 Pagina 10

Inland Taipan

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Pagina 11 Anno 5, Numero 1

Animali: che storie! La posta dei lettori

Cara Sara, grazie di avermi mandato questa lettera. Ho fatto parecchie ricerche sull’argomento e ho deciso di parlarti del maltrattamento degli animali.

E s i s t o n o t a n t i s s i m i animal i :domestic i, selvaggi, da allevamento e tanti altri.

Questi animali a volte vengono anche maltrattati come quelli del circo.

Infatti è naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore degli animali per questo elemento? Obiettivamente, crediamo di NO! Invece, evidentemente, i circensi trovano che tutto ciò sia naturale e normale per gli animali. Per fortuna alcuni circhi hanno scelto di non utilizzare più gli animali, come il circo australiano Flyng Fruit, il canadese Cirque du soleil, il francese Les Colporteurs, gli americani Minimus, Nuage, Hiccup e molti altri, valorizzando al meglio la bravura di giocolieri, trapezisti, clown, comici, mimi, contorsionisti. Questa è la direzione da seguire, l'unica civile,

speriamo che tutti i circhi seguano questo esempio.

I miei compagni di classe si interessano molto agli animali e facendo moltissime domande alla professoressa Stoppa è venuto a galla il discorso delle sperimentazioni sugli animali. Esse vengono fatte a scopo di studio e ricerca su animali da laborato-rio. A seconda degli obiettivi, gli esperimenti sugli animali possono avere natura molto diversa. I più diffusi consistono nel provocare in un animale delle malattie e verificare la reazione a determinati prodotti (farmaci o cosmetici). Si fa questo credendo che, se gli animali non hanno reazioni all’uso dei prodotti da sperimentare, allora non le avrà nemmeno l’uomo. Invece non è sempre così. Molti anni fa provarono

un farmaco per “aiutare” la gravidanza e lo testarono su cagnoline incinte, e per loro tutto questo andò a buon fine. Appena questo farmaco andò in commercio e fu dato a donne incinte, i loro figli nacquero con le braccia più corte del normale. Anche su questo sono stati fatti molti servizi, tra cui non molto tempo fa uno trasmesso per “Striscia la notizia” con l’inviato Edoardo Stoppa, che è andato a Bruxelles con un beagle, la razza canina p iù usata per quest i esperimenti, per far firmare ad un partito europeo un contratto con scritto di non usare più gli animali, di qualunque razza essi siano, per gli esperimenti.

Dopo tutte le cose dette dalla professoressa Stoppa concludo dicendo che per me le sperimentazioni sugli animali non sono affatto giuste e che bisognerebbe fondare altre asso-ciazioni per fermarle prima che succedano altri fatti gravi come quello del farmaco somministrato alle donne incinte.

Massimo Favaro, I B

Caro Massimo,

sono Sara di prima B. Potresti scrivere un articolo

sugli animali? Ciao e grazie da Sara

Cara Sara, grazie per la tua lettera, che mi

dà modo di parlare di un argomento che mi sta molto a cuore perché anch'io ho un cane a cui tengo molto.

Ci sono molti cani che vengono abbandonati e ospitati dai canili, oppure vengono portati direttamente lì dentro.

In qualche canile i cani vengono trattati male, perché viene dato loro pochissimo da mangiare. Per questo alcuni di loro sono troppo magri e si ammalano, e qualche cane muore. Per

f o r t u n a n e l l a s t r a g r a n d e maggioranza dei casi chi si occupa dei cani nei canili li tratta bene. Per esempio, non lontano da San Martino c'è il rifugio per cani di Fenil del Turco, e lì i cani sono trattati benissimo. Adottare un cane al canile non costa ed è meglio che prenderne uno di razza.

I cani nei canili aspettano solo di essere adottati e curati con amore.

Diletta Bellinello, I A

Cara Diletta, Sono una delle tue tante amiche, sono Sara.

Potresti scrivere un articolo sui canili?

Grazie da Sara.

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Anno 5, Numero 1 Pagina 12

Moda e modi

rubrica sull’arte di vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi

Avete mai visto, per strada, quei cagnolini che indossano vestitini e scarpine?

Bene, sappiate che in Cina sono arrivati un po’ più in là.

La nuova usanza è quella di tingere i cani in modo da farli assomigliare ad animali selvatici.

I cani più gettonati per trasformarli in questo modo sono i Chow Chow, che con il loro pelo lungo vengono tinti con le stesse macchie dei panda, e i Golden Retriever, il cui pelo viene mutato in modo da sembrare simile a quello delle tigri.

Qualcuno trova quindi divertente camuffare il proprio cane. Chissà il cane cosa ne pensa! C’è da scommetterci che, se potesse dire la sua, non si mostrerebbe affatto contento di essere scambiato per un felino o per un panda. Purtroppo è costretto a sopportare in silenzio le follie degli umani!

Adele Marcomini, I B Vita

da cani

Cara Sara, ti ringrazio per avermi scritto. Il 14 febbraio si festeggia san

Valent ino , l a festa deg l i innamorati.

Si stima che l’origine di questa festa risalga ai tempi dei Romani, quando venivano svolti alcuni riti pagani per favorire la fertilità nei campi, come spargere del sangue di animali per le strade.

Le case venivano pulite e, al loro interno, venivano sparsi del sale ed una particolare farina.

Il rito vero e proprio consisteva in una sorta di lotteria dell’amore, nella quale i nomi delle donne e degli uomini venivano messi in alcune urne e mescolati, poi un bambino doveva scegliere a caso alcune coppie che avrebbero vissuto insieme per un anno. L'anno successivo si ricominciava con altre

coppie. I primi padri della chiesa

cercarono di mettere fine a questa pratica cercando un santo “degli innamorati”. Nel 496 d.C. papa Gelasio annullò questo rito pagano ed ebbe così inizio il culto di San Valentino, un vescovo che era stato martirizzato duecento anni prima. È considerato il patrono degli innamorati poiché la leggenda narra

che egli fu il primo religioso che celebrò l'unione fra un legionario pagano e una giovane cristiana. La storia di san Valentino ha due finali diversi. Secondo una versione, quando l'imperatore Aureliano ordinò le persecuzioni contro i cristiani, san Valentino fu imprigionato e picchiato. Invece la seconda versione racconta che nel 270 d.C. il vescovo Valentino, famoso per aver unito in matrimonio un pagano ed una c r i s t i a n a , f u i n v i t a t o dall'imperatore pazzo Claudio II che tentò di convincerlo a convert irs i nuovamente a l paganesimo. San Valentino rifiutò di rinunciare alla sua fede e, imprudentemente, tentò di convertire a sua volta Claudio II al cristianesimo. Il 24 febbraio del

(Continua a pagina 14)

Cara Adele, sono Sara di 1 B.

Potresti scrivere un articolo su san Valentino?

Ciao e grazie da Sara

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Pagina 13 Anno 5, Numero 1

Le nostre idee su ...

LETTERA APERTA

Cara redazione del Giornalino, vorrei parlarvi della tragedia avvenuta il 13 febbraio nel Mar Tirreno alla Costa Concordia. La nave da crociera Costa era partita da due ore la sera di venerdì 13 gennaio, con a bordo

quattromila persone circa tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Per quella compagnia di navigazione era ormai consuetudine passare davanti vicino all’Isola del Giglio per salutare gli abitanti e soprattutto un vecchio comandante che era ormai in pensione. Quel saluto che si svolgeva frequentemente consisteva in tre lunghi fischi della nave, che accendeva tutte le luci per farsi vedere dai cittadini. Quella sera la nave era comandata dal comandante Schettino e poco dopo le 21.00 iniziò la tragedia, quando la Costa Concordia, che viaggiava a venti nodi, passò troppo vicino all’isola e urtò con la fiancata sinistra uno scoglio, producendo uno squarcio sullo scafo. Diminuì così la velocità, iniziò ad entrare acqua, la nave girò su se stessa e si fermò adagiandosi sul fianco destro, di fronte all’isola. Molte persone, per fortuna, si sono salvate grazie alle scialuppe, ma altre sono morte inghiottite dall’acqua.

È da un po’ che mi chiedo: dov’era il comandante Schettino al momento della tragedia? Secondo me, se al posto di continuare a dire che c’era semplicemente un problema al generatore avesse avvisato la gente dell’accaduto, forse si sarebbe potuto salvare tutti. Al telegiornale dicevano che hanno trovato la scatola nera della nave non funzionante. Secondo voi l’ha fatto apposta per dare una parte della colpa alla compagnia? Voi che ne pensate? Per voi è giusto che il comandante sia agli arresti domiciliari quando, invece, dovrebbe essere in prigione? In Italia secondo me non c’è tanta giustizia. Perché una persona che combina un guaio così grave non dovrebbe scontare una pena pari alla gravità dell’accaduto? Che ne pensate voi?

Gianluca Nale, classe II B

Grazie, Gianluca, perché con la tua lettera tieni viva l’attenzione su un fatto che fa riflettere molti italiani. Ha fatto riflettere anche me ed è per questo che ho deciso di occuparmi della tua lettera. Risponderò alle tue domande, a cominciare dalla prima: dov’era il famigerato comandante Schettino al momento della tragedia? Le fonti affermano che Schettino si trovava sulla plancia, che è una posizione di rilievo che va da un lato all'altro della nave, per poter dare agli addetti al servizio di ponte e di navigazione una visione quasi completa dell'orizzonte circostante la nave e poter così gestire al più alto livello di sicurezza. Come ci hai già detto, il comandante è passato troppo vicino alla costa e ha provocato uno squarcio nello scafo, tutto questo per salutare gli abitanti dell’Isola del Giglio. Ora tutti ci chiediamo perché una tale imprudenza. Al di là di ogni scusa,

si deve dire che un bestione con quattromila persone a bordo non è un giocattolo e non va manovrato come una barchetta di plastica. Per la questione del saluto, penso che un oggetto lungo trecento metri

illuminato a giorno in piena notte si possa vedere sia a centocinquanta che a trecento metri (per quel che ne so). Sono d’accordo con te: se il comandante si fosse reso conto della gravità dei fatti e avesse dato subito l’allarme, si sarebbe potuto condurre le operazioni di salvataggio in tutta tranquillità e senza nessuna perdita. E ora veniamo alla scatola nera. La

scatola nera è un apparato installato a bordo di un aeromobile o di un'imbarcazione per registrare una serie di dati durante il movimento e preservarli in caso di incidente. L’ipotesi che possa averla rotta

S c h e t t i n o è p i u t t o s t o improbabile. Quanto al fatto che sia ai domiciliari, lo prevede la legge e noi non possiamo contestare questa decisione. Certo però è che questo fatto ha suscitato non poche polemiche. Dovremo aspettare per vedere gli sviluppi e speriamo che il comandante abbia ciò che si merita, secondo la gravità di

quanto ha fatto. Ti ringrazio per aver mandato

questa lettera alla redazione e avermi dato la possibilità di riflettere e di far riflettere su questo particolare argomento.

Enrico Gibin, classe III A

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Anno 5, Numero 1 Pagina 14

Le nostre idee su...

270 d.C. san Valentino fu lapidato e poi decapitato. La storia sostiene, inoltre che, mentre Valentino era in prigione in attesa de l l ' e secuz i o ne , s i f o sse innamorato della figlia cieca del guardiano e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla. Si racconta che prima di morire Valentino le avesse mandato un messaggio d'addio che si concludeva con l’espressione "dal vostro Valentino". Una frase che nel tempo è diventata sinonimo di vero amore.

Oggi il giorno di san Valentino gli innamorati si scambiano le “valentine”, dei bigliettini d’amore che rappresentano dei temi tipici di san Valentino, come cuori, colombe e l’immagine di Cupido con arco e frecce. Dopo i biglietti di Natale, quelli di san Valentino sono i più venduti: pensa che ogni anno

se ne vendono più di un miliardo!

Esistono anche alcuni

proverbi su san Valentino:

- Per san Valentino fiorisce lo spino

- Per san Valentino la primavera sta vicino

- A san Valentino ogni "Valentino" sceglie la sua " V a l e n t i n a " ( d e t t o piuttosto antico).

Spero di esserti stata utile, ciao e grazie!

Adele Marcomini

classe 1B

(Continua da pagina 12)

Qualche mese fa in televisione è apparsa la pubblicità dell’ultimissimo titolo di Need for Speed: The Run.

Nel gioco impersonerete Matt, che all’inizio della storia si sveglia in un’auto in fondo al mare. Dopo essere riuscito a scappare e a riemergere, incontra una ragazza che gli offre un’auto per partecipare alla corsa coast to coast attraverso l’America. Così, Matt si mette al volante di una Lotus e sfreccia per le strade di San Francisco.

Il gioco si sviluppa in ventisei episodi, in cui si deve cercare di portare a termine determinati obiettivi per le strade degli U.S.A. È presente nella parte alta dello schermo uno specchietto retrovisore, nel quale compaiono incrinature molto realistiche. Se l’auto viene colpita la barra della vita diminuirà e sulla carrozzeria

c o m p a r i r a n n o g r a f f i e ammaccature; se l’auto viene distrutta si perde una vita e si riparte dall’ultimo checkpoint. Nel corso della storia il gioco cercherà ogni scusa per cambiarvi la macchina, che non può essere scelta dal giocatore. Compariranno diverse sequenze quick time event a rallentatore, dove la visuale diventa in prima persona e muovendo il nunchuck bisogna trovare un’apertura nei blocchi stradali della polizia o evitare degli ostacoli, oppure quando l’auto prende una rampa

si può scegliere di farle compiere una rotazione a 360° (cosa in realtà impossibile, ma molto spettacolare). Il sistema di controllo è lo stesso di sempre, ma predilige i pulsanti materiali e non sfrutta il wii mote. In giochi del genere la wii è sempre stata il fanalino di coda e viene sempre penalizzata dal punto di vista grafico.

Al di là di questo ostacolo Need for Speed the Run non ha comunque soddisfat to le aspettative dei giocatori e non risulta tanto ‘speciale’ come annunciato dalla pubblicità. L’esperienza di gioco è davvero corta ed è allungata solo dalle Sfide (in cui si possono utilizzare e personalizzare le auto sbloccate) e da un Multiplayer semplicemente abbozzato. I danni non influiscono sulle prestazioni dell’auto e si limitano

(Continua a pagina 15)

Il videogioco del mese

Need for Speed The Run

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Anno 5, Numero 1 Pagina 15

Le nostre idee su...

E ora ... MUSICA!

a far accartocciare l e g g e r m e n t e l a carrozzer ia senza t o c c a r e p e r ò i preziosissimi finestrini. Il parco auto è accettabile, ma non arriva alle centinaia di auto disponibili su Gran Turismo e Forza Motorsport.. Inoltre sono presenti moltissimi buchi nella trama e vi ritroverete ad aver percorso centinaia di miglia attraverso gli Stati Uniti senza esservene resi conto. Non si può tralasciare un altro grande difetto che salta subito all’occhio, cioè che ogni volta che l’auto scende sotto i cento

al l ’ora o

compie un testacoda, il gioco la rimetterà subito in pista senza darvi alcun preavviso. Questa cosa accade molto spesso durante i duelli con la polizia, e - credetemi - non è divertente e s s e r e t r a s p o r t a t i improvvisamente lontano mentre stavate eroicamente resistendo ad un assalto della polizia. A

proposito della polizia, è veramente tosta ed a b b a s t a n z a intelligente da tenersi lontana dalla corsia contromano. Stessa cosa non si può dire degli altri piloti, che n o n l o t t a n o minimamente per tentare di difendere la posizione e sembrano

quasi elementi di contorno. Un altro difetto: il prezzo è altissimo, ben cinquanta euro!

Per concludere, The Run è un gioco di qualità media, non degno dei precedenti capitoli quali Need for Speed Most Wanted e Underground.

Enrico Gibin, classe III A

(Continua da pagina 14)

In questo articolo parlerò proprio di loro: curiosità, date in Italia e le loro canzoni più famose.

Per iniziare, Justin Bieber, il diciassettenne canadese che ha conquistato subito con la sua voce il cuore di tutte le teenager, dal suo primo album “My world”, fino all’ultimo, “Believe”. È fidanzato con Selena Gomez, cantante e attrice, anche se il suo cuore apparterrà per sempre alle sue fan, che lo seguono in qualunque parte del mondo. I suoi colori preferiti sono il viola e l’argento e adora mangiare quantità industriali di mentos. Oltre che cantare suona ben quattro strumenti: la batteria, la chitarra, la tromba e il pianoforte.

Altre curiosità su di lui: - mangia molto lentamente; - crede che una ragazza

debba essere viziata d'amore, non di soldi;

- odia le ragazze snob; - preferisce le mele verdi;

- ama le ragazze che sanno sempre cosa dire;

- non gli piace la ragazza del video di EENIE MEENIE, perché non sa ballare;

- pensa che sia veramente carino quando una ragazza si

addormenta su di lui - vuole una ragazza che

indossi le Converse, perché pensa che si accoppiano bene quando lui indossa le sue Supra;

- ama la vendetta; - una volta urlò contro una

guardia di sicurezza per aver trattato male una sua fan;

- adora il gelato con panna, fragola e lamponi;

- ha paura dei ragni e delle scale mobili;

- gli piace dire alle fan delle cose dolci per vedere le facce che fanno;

- in una prova di coraggio si è dovuto pitturare le unghie di rosa e camminare fra il pubblico.

Justin ha già fatto un concerto

qui in Italia, a Milano, ed è stato un gran successo! Per il tour 2012 forse ci sarà una tappa in Italia ma non si sa ancora quando, si dice il 4 ottobre a Roma.

Di certo non mi sono (Continua a pagina 16)

Justin Bieber e Michel Telò: i

cantanti più ascoltati del

momento

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Anno 5, Numero 1 Pagina 16

SPORT, SPORT, SPORT!SPORT, SPORT, SPORT!SPORT, SPORT, SPORT!SPORT, SPORT, SPORT!

dimenticata di parlare di Michel Telò, con la sua nuova canzone “Ai se eu te pego” già ballata da tutti! Ecco il testo:

Nossa, nossa

Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego Delícia, delícia Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego Sábado na balada A galera começou a dançar e passou a menina mais linda Tomei coragem e comecei a falar Nossa, nossa Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego Delícia, delícia Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego Sábado na balada A galera começou a dançar

e passou a menina mais linda Tomei coragem e comecei a falar Nossa, nossa Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego Delícia, delícia Assim você me mata Ai se eu te pego, ai ai se eu te pego

La sua carriera è iniziata molto

presto, all'età di dodici anni, entrando a far parte di un gruppo musicale, i Group Guri. Michel non solo canta, ma anche compone le sue canzoni e balla sulle loro note. Anzi, è proprio l'energia che mette nelle sue performance come cantante-ballerino il segreto del suo successo. Nel 2009 ha debuttato come solista ed è diventato famoso in tutto il mondo nel 2011 proprio con il pezzo “Ai se eu te pego”. La fama planetaria di questa canzone è dovuta al

calciatore brasiliano Neymar, che per festeggiare una vittoria si esibì pubblicamente nella coreografia del brano. Ben presto balzò in vetta alle hit brasiliane e poi a quelle europee. In Italia si è piazzato in pochi giorni al numero uno d i iTunes, guadagnandosi il disco d'oro e poi quello di platino.

Il prossimo concerto di Michel Telò in Italia è fissato l'11 marzo a Roma.

Matilde Decimi, IIIA

(Continua da pagina 15)

Gli sport estremi come bungee jumping, paracadutismo, rafting, freeclimbing, motocross acrobatico e molti altri sono visti da tutti come delle pazzie, delle azioni che possono portare i praticanti alla morte. In realtà ciò non vale per tutti questi sport: infatti molti di loro uti l izzano le attrezzature di sicurezza più avanzate, ma a volte le disgrazie non si possono evitare.

Il più pericoloso tra loro, come dimostrano tanti episodi di cronaca, rimane il paracadutismo. Il più grande sviluppatore e progettista di tute alari per paracadutismo è Patrick De Gayardon, diventato famoso proprio per aver utilizzato per primo queste tute; lui diceva: “Io e la mia tuta siamo una sola cosa”. La discesa con tuta alare è una specie di paracadutismo ma con una particolare tuta per una discesa che può raggiungere fino a 400 chilometri orari e seguita da un dolce atterraggio fornito da un

resistente paracadute.

Molti degli sport estremi sono quasi sconosciuti e praticati da poche persone. Uno degli sport più elettrizzanti secondo me è il motocross acrobatico, lo stesso che secondo i sondaggi coinvolge maggiormente i ragazzi, che è un insieme di acrobazie mozzafiato a bordo di meravigliose e potenti moto da cross.

Invece sono pochi a praticare lo s n o w b o a r d e s t r e m o , c h e sostanzialmente è come lo snowboard ma viene eseguito su discese più ripide e impervie.

Lo sport che amo di più è il parkour. Non è uno sport molto conosciuto. E' una sorta di arrampicata mista ad

acrobazie il tutto eseguito in un ambiente urbano, una sorta di conformarsi alla città diventando parte di essa.

Infine uno degli sport estremi più famosi è il bungee jumping, che viene eseguito con un potente elastico che frena bruscamente la caduta da una struttura molto alta, spesso palazzi o ponti.

Paolo Magri, classe II A

Il parkour

Sport estremi

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Anno 5, Numero 1 Pagina 17

Cara Sara, grazie per avermi mandato questa lettera. Adesso ti racconto quello che so e le informazioni che ho trovato navigando in Internet.

Il pattinaggio in linea è uno sport individuale praticato con i pattini in linea sia con fini agoni-stici che come hobby. I pattini in linea, detti anche Rollerblade, sono una variante di quelli tradizionali, dove le ruote sono disposte in linea anziché a coppie. Il campione italiano di pattinaggio in linea è Riccardo Passerotto.

Il pattinaggio sul ghiaccio, invece, si pratica usando dei pattini che hanno delle lame molto strette agganciate a delle apposite scarpe. La campionessa italiana di pattinaggio sul ghiaccio è Carolina Kostner.

Il pattinaggio artistico a rotelle è uno sport individuale, di

coppia o di gruppo molto simile a quello sul ghiaccio ma meno popolare. Fa parte delle specialità olimpiche dal 1981. Nella coppia artistica si pattina in due, maschio e femmina, su una musica eseguendo dei passi e delle prove particolari, tra cui prese, salti, spirali e trottole. La coppia danza riprendendo i tipici balli da sala. La difficoltà sta nell'eseguire passi di piede complessi. Infine il pattinaggio spettacolo consiste in un insieme di quattro o più pattinatori e/o pattinatrici che eseguono in coordinazione passi, figure e difficoltà in

armonia con il tema musicale prescelto. Lo scopo è quello di fare spettacolo, quindi di dare massima interpretazione ed espressione alla coreografia presentata.

Se queste informazioni hanno destato il tuo interesse per il pattinaggio, sappi che il pattinodromo più vicino è a Rov igo , ne l qu a le c ’ è un’associazione, lo Skating Club Rovigo, a cui potrai rivolgerti per iniziare una magnifica avventura in questo sport.

Chiara Valsensi, I A

Cara Chiara, potresti scrivere un articolo sul

pattinaggio?

Ciao da Sara (I B)

Come avrete già capito dalle pagine precedenti, quest’anno la redazione risponderà alle lettere il più possibile all’interno di specifiche rubriche. La posta che esula del tutto dagli argomenti delle rubriche continuerà a ricevere risposta in questo spazio.

Quando si viene derisi Cari ragazzi del giornalino, sono un’alunna che ha un piccolo problema e per questo i miei compagni

mi danno un soprannome poco carino. Non vi scrivo perché mi sento presa in giro, ma per il fatto che non gradisco questo appellativo. Cosa posso fare?

Grazie per la vostra attenzione. Lettera firmata Grazie a te per averci scritto, questo argomento è molto interessante da trattare e siamo contente di

consigliarti. Innanzitutto ci dispiace molto che in questa scuola ci siano delle persone così immature da beffarsi di altri compagni che sono momentaneamente in difficoltà. In primo luogo ci rivolgiamo a te: ignorali, lasciali perdere, sii sicura di te stessa e non preoccuparti, perché anche noi veniamo prese in giro e non ci interessa un bel niente, perché chi lo fa è mosso da sentimenti di invidia e di arroganza. In secondo luogo ci rivolgiamo a quei tali che ti prendono in giro: facendo così, non sembrerete più spavaldi, ma solamente più ottusi e sciocchi. E con questo ribadiamo il concetto che deridere le persone è inutile. E se ti prendono nuovamente in giro, scrivici ancora!

Irene Cominato e Sofia Farinella, classe 2^B

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Anno 5, Numero 1 Pagina 18

L’angolo della poesia e del racconto

Cari ragazzi del giornalino, potete scrivere un articolo con una foto di un alieno?

Ufologo curioso

Caro ufologo, ti ringrazio per l’attenzione che porti su un argomento che ai ragazzi interessa moltissimo. Comincio, intanto, a spiegarti cosa si intende per ufo o alieno: con questa parola si intende qualunque oggetto che non sia identificato. Gli avvistamenti sono cominciati nel 1947, quando un uomo disse di aver visto degli oggetti volanti fuori dal finestrino del suo aereo. Nessuno sa con certezza da dove vengano gli alieni. Potrebbero venire da ogni parte dell’universo, fuorché dal nostro sistema solare, sennò li avremmo già scoperti. Gli ufologi, in questo senso, sono molto prudenti e preferiscono non sbilanciarsi. Alcune persone affermano di avere stretti contatti con gli alieni; queste persone vengono chiamate mistici. Hawking, un astronomo e matematico britannico, sostiene che gli alieni esisterebbero e per questo afferma: “Pensate se una razza molto più avanzata della nostra sbarcasse sulla Terra: sarebbe come lo sbarco di Cristoforo in America, sarebbe la fine degli indigeni. Gli alieni potrebbero sfruttare la Terra per avere nuove risorse che hanno esaurito sul loro pianeta”. Ma non dobbiamo solo pensare che gli alieni possano essere un razza malvagia, che arrivando sulla Terra distruggerebbe tutto; potrebbero anche essere un’innocua razza che venendo sulla Terra potrebbe aiutare la tecnologia e la scienza. Per ora tutte queste sono solo teorie, che però andando avanti con il tempo stanno trovando sempre più basi.

Alex Raule, II A

Primavera Le nubi hanno adombrato la terra, lievi cadono le foglie, come cade dal cuore il mio amore. Gli uccelli da un albero presso un ruscello prendono il volo. Cammino su e giù, c’è una cosa laggiù: è uno scrigno molto bello, in mezzo al ruscello. Sono stanco e lascio la città torno a casa da mamma e papà.

Giuseppe Giavara, II B