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Breve storia della lingua italiana

Lezione 1

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Temi del corso

• Latino e italiano a confronto• L’italiano medievale• L’italiano dal 500 all’ 800• L’italiano moderno e contemporaneo

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Italiano e latino a confronto

• Quali sono le lingue figlie del latino?• Quale latino sta alla base dell’italiano?• Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino

dall’italiano?

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Quali sono le lingue figlie del latino?

• Ufficialmente riconosciute a livello nazionale o regionali: castigliano (spagnolo), catalano, francese, franco-provenzale, friulano, galiziano, italiano, ladino, occitano, portoghese, retoromanzo (romancio), rumeno, sardo.

• Ufficiosamente riconosciute: le varietà dialettali delle rispettive lingue nazionali.

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Quali sono le lingue figlie del latino?

• Grado di evoluzione rispetto al latino:– Lingua sarda: 8%– Lingua italiana: 12%– Lingua spagnola: 20%– Lingua romena: 23,5%– Lingua catalana: 24%– Lingua occitana (provenzale): 25%– Lingua portoghese: 31%– Lingua francese: 44%

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Il latino, insieme ad altre lingue italiche come l’osco, l’umbro o il

venetico, è una lingua indoeuropea imparentata con le lingue germaniche, slave, celtiche, baltiche, iraniche, indiane oltre che con l’albanese, l’armeno e il greco.

• Le popolazioni parlanti le lingue italiche, quindi gli antenati degli antichi Latini, dovrebbero essere giunte nella Penisola verso il secondo millennio a. C.

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• In Italia esistevano altre popolazioni che parlavano lingue non

indoeuropee, per certi versi simili al basco o alle lingue berbere del Maghreb. Gli Etruschi nell’Italia centro-settentrionale, i Sardi in Sardegna e in Corsica, i Liguri in Liguria, Piemonte e Corsica e i Sicani/Elimi nella Sicilia centro occidentale.

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Le lingue prelatine sono scomparse gradualmente con la conquista

romana della Penisola.

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Nel latino (e di conseguenza anche in italiano) sopravvivono diverse

parole di origine etrusca e osco-umbra come per esempio:– persona dall'etrusco *phersu– bufalo dall'osco-umbro *bubalus

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Il latino parlato correntemente dal popolo non corrispondeva al

latino classico, modello letterario codificato da alcuni autori tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. e poi oggetto di studio in epoca moderna.

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Testimonianze del latino volgare:

– le iscrizioni di carattere privato, in particolare i graffiti, – le testimonianze di grammatici che, nel condannare un certo

abuso linguistico, ne testimoniano la vitalità;– l’esistenza di scritti di semianalfabeti (diari, lettere);– l’uso di autori letterari che tendono alla riproduzione

dell’uso popolare (teatro);– il confronto tra le varie lingue romanze cioè la ricostruzione di

forme non documentate, ma ragionevolmente attribuibile al latino parlato

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Graffito pompeiano

QUISQUIS AMA VALIA PERIA QUI NOSCI AMAREBIS TANTI PERIA QUISQUIS AMARE VOTA (latino volgare)

QUISQUIS AMAT VALEAT PEREAT QUI NESCIT AMAREBIS TANTI PEREAT QUISQUIS AMARE VETAT (latino classico)

Chiunque ama, è di valore, perisca chi non sa amaredue volte perisca chi vieta l’amare (chi si oppone all’amore)

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Appendix Probi (“L’Appendice di Probo”)

Breve testo, realizzato da un anonimo maestro di scuola del III secolo d.C. Si chiama così perché si trova in fondo a un manoscritto che raccoglie le opere del grammatico Valerio Probo.

– speculum non speclum– columna non colomna– calida non calda– auris non oricla

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Quale latino sta alla base dell’italiano?• Formaticum e caesus:

– In latino il termine usato per indicare questo prodotto era caseus, ma era anche in uso, fra i legionari, il termine formaticum, col quale si indicava appunto una forma di questo prodotto de caseus formatus.

– Dal latino caseus derivano termini italiani come caseificio, cacio (da cui, per esempio, caciocavallo), ma anche lo spagnolo queso, il portoghese queijo, il tedesco Käse, l'olandese Kaas, il lussemburghese Kéis, il romeno caş, corso casgiu, calabrese e sardo casu e l'inglese cheese.

– Da formaticum derivano, oltre all'italiano formaggio, il francese fromage, il termine formatge del catalano e dell'occitano e il termine formadi del friulano.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• La più imponente trasformazione fonetica che ha colpito il latino

volgare riguarda le vocali accentate.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Anche il numero delle vocali non accentate viene ridotto.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• lat. SPĪNA(M) > ital. spina• lat. PĬLU(M) > ital. pélo • lat. TĒLA(M) > ital. téla • lat. FĔRRU(M) > ital. fèrro • lat. MĀTRE(M) > ital. madre• lat. PĂTRE(M) > ital. padre• lat. ŎCTO > ital. òtto • lat. SŌLE(M) > ital. sóle • lat. NŬCE(M) > ital. nóce • lat. LŪNA(M) > ital. luna

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Dittongamento spontaneo

lat. LĔVIS > ital. lieve lat. VĔNIT > ital. vienelat. FŎCUS > ital fuoco lat. HŎMO > ital. uomo

• Monottongamentilat. MAESTUS > ital. mesto lat. LAETUS > ital. leto > lieto lat. POENA > ital. penalat. CAUSA > ital. còsa lat. AURUM > ital. òro lat. PAUCUS > ital. pòco lat. LAUDAT > ital. lòda

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?

• La caduta delle consonanti finali -M, -S, e -T

• Il cambiamento di pronuncia di CE/GE

CERA si pronunciava in latino classico /kera/ > italiano cera

CAESAR si pronunciava in latino classico /kaesar/ > italiano Cesare

GELU si pronunciava in latino classico /gelu/ > italiano gelo

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• /g/ in posizione intervocalica dopo essersi palatalizzata, subisce

un’ulteriore evoluzione fonetica. – In alcune parole il risultato di tale evoluzione è il raddoppiamento

dell’affricata palatale sonora: latino FUGIRE > italiano fuggire– In altri vocaboli, invece, l’affricata cade: latino MAGISTRU(M) “il

più alto” > italiano medievale magistro > italiano maestro

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Comparsa di nuovi suoni che non esistevano in latino:

– dai nessi -GN- e -NI- sorge /ɲ/ raddoppiato: latino lĭgnu(m) > italiano legno; latino stāgnu(m) > italiano stagno

– dal nesso -LI- evolve in /ʎ/ raddoppiato: latino talĕare > latino volgare taliāre > italiano tagliare; latino palĕa(m) > latino volgare palia > italiano paglia

– dal nesso -TI- dà /ʦ/ raddoppiato (tra vocali): latino natiōne(m) > italiano nazione; latino sapientĭa(m) > italiano sapienza

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Assimilazione di due consonanti diverse:

– pt diventa tt: latino scriptu(m) > italiano scritto– ct diventa tt: latino ŏcto > italiano òtto; latino sēpte(m) > italiano

sette– mn diventa nn: latino alūmnu(m) > italiano alunno– gd diventa dd: latino Magdalena > italiano Maddalena– x diventa ss: latino Naxu(m) > italiano Nasso– ps diventa ss: latino ĭpsu(m) > italiano esso

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• La semivocale o semiconsonate /j/:

– I nessi consonante + /l/ evolvono in consonante + /j/: latino *plăttu(m) > italiano piatto; latino flōre(m) > italiano fiore

– Fa rafforzare la consonante precedente: latino dŭplu(m) > italiano doppio, latino nebŭla(m) > latino volgare nebla > italiano nebbia, latino rabĭa(m) > italiano rabbia;

– In posizione iniziale /j/ di dittongo muta in /ʤ/: latino iudĭce(m) > italiano giudice;

– In posizione intervocalica viene raddoppiato: pēiu(s) > peggio.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Nel latino classico l’ordine 'normale' delle parole nella frase

semplice era soggetto-oggetto-verbo (tipo PauIus-Petrum-amat); • nel latino volgare, invece, l'ordine era già quello che ancora oggi

troviamo nelle parlate romanze: soggetto-verbo-oggetto (tipo Paolo-ama-Pietro).

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Riduzione e scomparsa dei casi: verso i secoli III-IV d. C. il

sistema era ormai limitato a due soli casi: caso soggetto (nominativo) e caso obliquo (ablativo, dativo). Nell'italiano, come nelle altre lingue romanze, il processo arriva alle estreme conseguenze, e il sistema dei casi con le forme flesse fu abbandonato.

• Al suo posto subentrò lo schema: (preposizione) + (articolo) + norne: domus Pauli è diventato la casa di Paolo, domus magistri la casa del maestro.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• latino nominativo neutro singolare/plurale brachium/brachia >

italiano braccio/braccia • latino nominativo neutro singolare/plurale cilium/cilia > italiano

ciglio/ciglia• latino nominativo neutro singolare/plurale digitum/digita > italiano

dito/dita • latino nominativo neutro singolare/plurale labium/labia > italiano

labbro/labbra • Latino nominativo neutro singolare/plurale ossum/ossa > italiano

osso/ossa

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Nel latino classico non c’era l’articolo. L'articolo italiano deriva

dalle voci latine unus "uno" e ille "quello", che nel corso dei secoli persero via via il valore di numerale cardinale e di aggettivo dimostrativo per assumere il valore di articolo, con i significati che hanno oggi in italiano;

• Il processo era già presente nel latino volgare: in vari documenti d'uso pratico ille, oltre che come dimostrativo, era già usato con la funzione di articolo.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• La morfologia del verbo:

– al futuro cantabo "canterò" si sostituì latino volgare cantare habeo che si trasforma in italiano *cantaràio > *can tarào > cantarò > canterò

– nasce il condizionale formato con lo schema latino volgare cantare *hebui/habeat > italiano canterei

– il passivo amor si trasforma in latino volgare amatus sum e in italiano sono amato;

– nasce il passato prossimo, inesistente nel latino classico, da latino volgare *habeo cantatum in ho cantato.

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Quali sono i fenomeni linguistici che distinguono il latino dall’italiano?• Cambia il significato delle parole:

– metafore espressive: papilio passa da "farfalla" a "padiglione" (nel lat.tardo) perché le tende colorate degli accampamenti evocano le ali spiegate di una farfalla;

– Metonimie di varia motivazione: focus da "focolare" a "fuoco", bucca da "guancia" a "bocca", camera da "soffitto fatto a volta" a "stanza".