RadioBue

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Breve articolo sulla webradio dell'Università di Padova

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28 1 AGOSTO 2010 CULTURA LA DIFESA DEL POPOLO

La webradio dell’univer-sità di Padova RadioBue (www.radiobue.it), presenta in questi

giorni il nuovo palinsesto per lastagione 2010-11 insieme al bi-lancio di una stagione. La radiopadovana che ha iniziato le suetrasmissioni nel 2008 è comple-tamente basata sul contributodei ragazzi dell’ateneo, un cen-tinaio nell’anno accademico2009-10, tra cui una decina distagisti. Gli studenti in radio fan-no di tutto: sono autori dei pro-grammi, tecnici del suono, cura-no il sito internet e le news, iprogrammi musicali e di ap-profondimento. Unica dipenden-te dell’ateneo è il direttore arti-stico Gioia Lovison, poco piùgrande dei suoi “colleghi” ma giàcon diversi anni di esperienza inradio. Fin dall’inizio la program-mazione di RadioBue.it è statafortemente caratterizzata daun’impronta culturale, con unaattenzione peculiare alle temati-che dell’immigrazione e dell’in-tercultura, con programmi come“Afrikando”, “B-UE” e “La boccadel Trickster”. In particolarequest’ultima trasmissione è unprogramma di intrattenimentointerculturale che declina contecniche drammaturgiche laclassica intervista; ideato, scrittoe condotto in collaborazione conla redazione di Trickster, la rivi-sta del master in studi intercul-turali dell’università, ha vinto ilprimo premio al festival delle ra-dio universitarie di Perugia, inmaggio, come «miglior formatradiofonico universitario dell’an-no». “B-UE” (la signa significa“Basterebbe unire l’Europa”),condotto dalla giornalista Mihae-la Chirvasa, è il programma piùascoltato e scaricato, nel quale sianalizza il fenomeno dell’immi-grazione, in particolare rumena,da un diverso punto di vista, co-noscendo da vicino gli immigratiche non fanno mai notizia. Adoggi sulla pagina web del pro-gramma ci sono stati quasi 1900contatti.Per il resto nell’ultimo anno Ra-dioBue.it ha offerto un palinse-sto 24 ore su 24, sette giorni susette, con 24 format radiofonici;tutti i programmi sono disponi-bili sia in diretta, collegandosi alsito, sia tramite la finestra setti-manale su Radio Cooperativa,oppure scaricandoli direttamen-te sul computer tramite il servi-

zio di podcasting, in modo dapoter essere ascoltati in qualsiasimomento. Quest’ultima possibi-lità è particolarmente preziosaper il servizio di radio didattica:il supporto radiofonico offerto adocenti e ricercatori dell’ateneoper integrare l’insegnamentofrontale. Si tratta di un servizioon-line gratuito che nell’ultimoanno è stato utilizzato da 2500studenti universitari di cinquefacoltà dell’ateneo, divisi per 17insegnamenti: oltre 200 puntatescaricabili con cicli di lezioni,conferenze e approfondimenti. Ma Radio Bue è anche informa-zione: la redazione notizie realiz-za due edizioni quotidiane delgiornale radio (“News ToDay” e“News ToNight”). Dal primo no-vembre scorso ne sono state rea-lizzate 370 edizioni, con più di2700 notizie, d’agenda universi-taria, eventi culturali (concerti,teatro, arte), internazionalità ericerca: da maggio vengono ri-prese anche dai monitor dellemense universitarie. Il portaleRadioBue.it ha offerto circa 70fotonotizie in primo piano.Infine non vanno dimenticate lecollaborazioni con le altre radio,in particolare col circuito di Ra-dUni, l’associazione degli opera-tori radiofonici universitari: daultimo lo scorso lunedì 19 luglio,in occasione del 18° anniversa-rio dalla strage di via D’Amelio aPalermo, RadioBue.it ha coordi-nato assieme a Libertà di fre-quenza, la radio dell’universitàdi Palermo, uno speciale dal tito-lo “Tutte le radio contro tutte lemafie”, trasmesso da 14 radiouniversitarie a reti unificate, perricordare il giudice Paolo Borsel-lino e gli agenti della scorta Ago-stino Catalano, Emanuela Loi,Vincenzo Li Muli, Walter EddieCosina e Claudio Tirana. La di-retta si è svolta in concomitanzacon il corteo che da via D’Ameliosi è snodato lungo le vie di Paler-mo fino all’albero Falcone. Du-rante la trasmissione sono inter-venuti tra gli altri Rita e Salvato-re Borsellino, Marco Travaglio,Enzo Guidotto esperto di mafiain Veneto, Antonio Ingroia magi-strato del pool di Falcone e Bor-sellino che dal 2009 è procurato-re aggiunto della procura distret-tuale antimafia di Palermo, e Ro-berto Scarpinato, procuratoregenerale alla corte d’appello diCaltanissetta.

Daniele Mont D’Arpizio

Con il saggio Un pentagramma teologico. Mu-sica e teologia nella Cantata 140 di JohannSebastian Bach (Messaggero, pp 230, euro22,00) il giovane sacerdote padovano Giulio

Osto va ad arricchire il mare magnum degli studi ba-chiani gettando nuova luce, da un’angolatura per moltiaspetti innovativa e fuori dagli schemi, su uno dei capo-lavori sacri del “Kantor di Lipsia”, la cantata Wachetauf, ruft uns die Stimme (Svegliatevi, la voce ci chia-ma). Il volume verrà presentato dall’autore martedì 10agosto all’hotel Park des Dolomites di Borca di Cadoree giovedì 2 settembre nel duomo di Conselve. Gli ap-puntamenti, entrambi fissati alle ore 20.45, prevedonol’ascolto guidato della cantata. Un’opera che, grazie allospessore del testo e alla qualità della musica, si è guada-gnata un posto di rilievo tra le composizioni più famosee popolari di Bach. La sua analisi rappresenta per donOsto, organista e appassionato studioso del grandecompositore settecentesco, il punto di par-tenza per una più profonda indagine volta arispondere ad alcuni affascinanti e complessiinterrogativi che lo stesso autore riporta sulretro-copertina: può la fede esprimersi attra-verso il linguaggio musicale? Che apportopuò dare alla riflessione teologica l’esperien-za musicale nata all’interno del cristianesi-mo? «In questo lavoro – spiega don Osto, presbi-tero diocesano dal 2006, per tre anni vicarioparrocchiale a Conselve e insegnante di reli-gione, oggi studente della Pontificia univer-sità gregoriana di Roma – ho voluto metterele mie competenze teologiche al servizio dell’analisi dellibretto e della partitura della cantata, spinto dal desi-derio di superare l’approccio laico, per non dire laicista,con cui vengono tradizionalmente affrontati gli studimusicologici e di storia della musica. Circostanza que-sta che, soprattutto nel caso di Bach, uomo profonda-mente intriso di spiritualità e religiosità, impedisce se-condo me di cogliere appieno alcuni aspetti essenzialidella sua opera».Nello specifico, la cantata Wachet auf, ruft uns dieStimme, che fu eseguita per la prima volta a Lipsia il 25novembre 1731, ultima domenica dell’anno liturgico,propone una vera e propria esegesi delle letture di quelgiorno, tratte dal capitolo 5 della Prima lettera ai tessa-lonicesi e dal capitolo 25 del Vangelo di Matteo, nel

quale Gesù narra la para-bola delle dieci vergini.«Le citazioni da tali testi –continua don Osto – uni-tamente a quelle dal Can-tico dei cantici e dall’Apo-calisse, fanno della cantata una lectio musicale caratte-rizzata da un tono intriso di speranza, gioia e sensodell’attesa». Seguendo, con una felice intuizione, la trama nuzialesottesa all’opera, don Osto guida con grande chiarezzaespositiva anche il lettore meno esperto attraverso ipassaggi più specialistici della ricerca, servendosi diun’efficace metafora che attribuisce alla cantata le sem-bianze di una sposa, la quale, vestito l’abito del testo, glidà vita e movimento con il suo corpo musicale. Una“sposa”, protesa con speranza alla ricerca di Cristo, suounico sposo, che rimanda alla chiesa radunata in as-

semblea e alla persona di ogni credente. La prima parte del saggio ricostruisce «la tes-situra dell’abito», vale a dire le diverse fontida cui è stato ricavato il libretto della canta-ta; la seconda, «Il corpo della sposa», svisce-ra le mirabili finezze della partitura bachia-na; la terza, infine, ricapitola i dati raccolti erestituisce la cantata in tutta la sua straordi-naria ricchezza di “pentagramma teologico”. La pubblicazione, introdotta da una densaprefazione di Pierangelo Sequeri, è arricchi-ta da 55 immagini musicali della partituraappositamente trascritte per favorire la com-prensione del commento.

Oltre alle due presentazioni estive, don Osto è disponi-bile ad animare, nelle parrocchie che lo richiedano, in-contri di lectio divina basati anch’essi sull’ascoltodell’opera bachiana: «Non si tratta del solito concerto odi un intrattenimento, ma di una coinvolgente propostapastorale che consente di scoprire un piccolo tesoro dibellezza e di fede – spiega lo studioso – A seconda delleesigenze dei destinatari, essa può essere impostata co-me esperienza di meditazione e preghiera o come ap-profondimento teologico e culturale, da effettuarsi pre-feribilmente alla fine dell’anno liturgico, in avvento o inaltri momenti in cui risultino significative le tematichenuziali, dell’attesa e dell’incontro con il Signore, che of-frono i contesti più in sintonia con la cantata».

Piero Cioffredi

ULTIMO CONCERTO SPETTACOLO DELL’“ESTATE IN ARENA” AL CASTELLO DI CERVARESE SANTA CROCE

Isawianne canta le donne della bibbiaL’ anteprima nazionale del con-

certo spettacolo Rahab e il fi-lo scarlatto della creative

holysinger Isawianne conclude do-menica 1° agosto alle 21.30 al ca-stello di San Martino di Cervarese ilcartellone di “Estate in arena2010”, programma di cinema, tea-tro, musica, danza e cabaret che haanimato questa prima parte del-l’estate euganea a partire da finegiugno. Le donne bibliche evocatein questa particolare serata sono

personaggi reali, seppur vissute inepoche lontanissime. Le loro parolesuonano attuali perché Isawianne aognuna di loro ha fatto rivivere lapropria vicenda con dolore, consuggestione, con passione, con rab-bia. In particolare spicca la figura diRahab, donna di fede e di ospitalità,prostituta di Jerico che accoglie idue esploratori mandati da Giosuènella terra promessa per saggiare laconsistenza dei nemici.Isawianne propone melodie, com-

posizioni ed esecuzioni polifonichemusicali a tecnica mista che vivononei rapporti armonici tra teatro,musica, pittura, canto, architettura,scenografia, proiezioni e altre for-me artistiche. Le sue melodie sono accompagnatedalle parole dell’attore Giuliano Bi-son e dai gesti del mimo Dario Zisa.Gli arrangiamenti, le composizionie le basi musicali sono di GahbrielConrad. I testi sono a cura di Gian-franco Maritan. Info: 328-8727618.

SAGGIO MUSICALE DEL PRETE PADOVANO DON GIULIO OSTO

La teologia per leggere una cantata di Bach

LA PADOVANA RADIOBUE.IT

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