Racconti di Rocco Quaglia UN AMORE CHE NON COSTA A … · Un Dio che pretende di essere amato più...

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PARROCCHIA DEI SS. PIETRO E PAOLO PARROCCHIA DI S. STEFANO CALENDARIO DELLE ATTIVITA’ 2-9 LUGLIO 2017 Un Dio che pretende di essere amato più di padre e madre, più di figli e fratelli, che sem- bra andare contro le leggi del cuore. Ma la fede per essere autentica deve conservare un nucleo sovversivo e scandaloso, il «morso del più» (Luigi Ciotti), un andare controcorrente e oltre rispetto alla logica umana. Non è degno di me. Per tre volte rimbalza dalla pagina questa affermazione dura del Vangelo. Ma chi è degno del Si- gnore? Nessuno, perché il suo è amore in- condizionato, amore che anticipa, senza clausole. Un amore così non si merita, si accoglie. Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà! Perdere la vita per causa mia non significa affrontare il martirio. Una vita si perde come si spende un tesoro: investendola, spendendola per una causa grande. Il vero dramma per ogni persona umana è non avere niente, non avere nessuno per cui valga la pena mettere in gioco o spendere la propria vita. Chi avrà perduto, troverà. Noi possediamo ve- ramente solo ciò che abbiamo donato ad altri, come la donna di Sunem della Prima Lettura, che dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose: un letto, un tavolo, una sedia, una lampada e riceverà in cambio una vita intera, un figlio. E la capacità di amare di più. A noi, forse spaventati dalle esigenze di Cri- sto, dall'impegno di dare la vita, di avere una causa che valga più di noi stessi, Gesù aggiunge una frase dolcissima: Chi avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua fresca, non perderà la sua ricompensa. Il dare tutta la vita o anche solo una piccola cosa, la croce e il bicchiere d'acqua sono i due estremi di uno stesso movimento: dare qualcosa, un po', tutto, perché nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con il verbo dare: Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Non c'è amore più grande che dare la vita! Un bicchiere d'acqua, dice Gesù, un gesto così piccolo che anche l'ultimo di noi, anche il più povero può permettersi. E tuttavia un gesto non banale, un gesto vivo, significato da quell'aggettivo che Gesù aggiunge, così evangelico e fragrante: acqua fresca. Acqua fresca deve essere, vale a dire l'acqua buona per la grande calura, l'acqua attenta alla sete dell'altro, procurata con cura, l'acqua migliore che hai, quasi un'acqua affettuosa con dentro l'eco del cuore. Dare la vita, dare un bicchiere d'acqua fresca, ecco la stupenda pedagogia di Cristo. Un bicchiere d'acqua fresca se dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Tut- to il Vangelo è nella Croce, ma tutto il Vangelo è anche in un bicchiere d'acqua. di P. Ermes Ronchi LA LEGGE DELL'AMORE IN UN BICCHIERE D'ACQUA Il gregge del buon pastore Racconti di Rocco Quaglia UN AMORE CHE NON COSTA Un giorno Pecora Depressa si lamentava: «Nessuno mi ama, nessuno mi vuole bene». «Non è vero! - replicò Scribia - Il Buon Pastore ti ama e si prende cura di te». «Ma il Buon Pastore ama perché è buono; e poi, lui ama tutte! Io voglio essere amata e apprezzata per le mie buone qualità», replicò Pecora De- pressa. «Non c’è problema, - incalzò Scribia - io conosco molti che ti apprezze- rebbero e ti amerebbero per le tue buone qualità: per la tua lana, per il tuo latte, e perfino per la tua carne». «Ma questo sarebbe amore interessato! - interruppe scandalizzata Peco- ra Depressa - Io non voglio essere amata per quello che ho, ma per quel- lo che sono!». «Allora, - replicò Scribia - non ti resta che l’amore del Buon Pastore». NONSOLONERA Un giorno, Pecora Nera decise di lasciare l’ovile. Sentiva un gran biso- gno di stare, per qualche tempo, da sola, lontana dalle altre. Il Buon Pastore la lasciò fare, ma verso sera andò a cercarla. Quando finalmente la trovò, le disse: «Pecora Nera, è tempo di ritornare all’ovile». «No! - rispose Pecora Nera - ormai ho preso la mia decisione, sarò Pe- cora Solitaria». «Peccato - replicò il Buon Pastore - tra tante perle bianche, ho perduto l’unica perla nera». Pecora Nera cercò di giustificarsi, dicendo: «Ma anche in questi pascoli io appartengo a te». «Ma questi pascoli non appartengono a me», concluse il Buon Pastore. Ho scoperto , in internet, un sito con i racconti “Il gregge del buon Pastore” : so- no simpatici, quasi piccole parabole o allegorie per la nostra formazione evangeli- ca. Si parla di pecore, per parlare a noi...

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PARROCCHIA DEI SS. PIETRO E PAOLO

PARROCCHIA DI S. STEFANO CALENDARIO DELLE ATTIVITA’

2-9 LUGLIO 2017

Un Dio che pretende di essere amato più di

padre e madre, più di figli e fratelli, che sem-

bra andare contro le leggi del cuore. Ma la

fede per essere autentica deve conservare

un nucleo sovversivo e scandaloso, il

«morso del più» (Luigi Ciotti), un andare

controcorrente e oltre rispetto alla logica

umana. Non è degno di me. Per tre volte

rimbalza dalla pagina questa affermazione

dura del Vangelo. Ma chi è degno del Si-

gnore? Nessuno, perché il suo è amore in-

condizionato, amore che anticipa, senza

clausole. Un amore così non si merita, si

accoglie. Chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà! Perdere la vita

per causa mia non significa affrontare il martirio. Una vita si perde come si spende

un tesoro: investendola, spendendola per una causa grande. Il vero dramma per ogni

persona umana è non avere niente, non avere nessuno per cui valga la pena mettere

in gioco o spendere la propria vita. Chi avrà perduto, troverà. Noi possediamo ve-

ramente solo ciò che abbiamo donato ad altri, come la donna di Sunem della Prima

Lettura, che dona al profeta Eliseo piccole porzioni di vita, piccole cose: un letto, un

tavolo, una sedia, una lampada e riceverà in cambio una vita intera, un figlio. E la

capacità di amare di più. A noi, forse spaventati dalle esigenze di Cri-

sto, dall'impegno di dare la vita, di avere una causa che valga più di noi stessi, Gesù

aggiunge una frase dolcissima: Chi avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua fresca,

non perderà la sua ricompensa. Il dare tutta la vita o anche solo una piccola

cosa, la croce e il bicchiere d'acqua sono i due estremi di uno stesso movimento:

dare qualcosa, un po', tutto, perché nel Vangelo il verbo amare si traduce sempre con

il verbo dare: Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio. Non c'è amore più

grande che dare la vita! Un bicchiere d'acqua, dice Gesù, un

gesto così piccolo che anche l'ultimo di noi, anche il più povero può permettersi. E

tuttavia un gesto non banale, un gesto vivo, significato da quell'aggettivo che Gesù

aggiunge, così evangelico e fragrante: acqua fresca. Acqua fresca deve essere, vale a

dire l'acqua buona per la grande calura, l'acqua attenta alla sete dell'altro, procurata

con cura, l'acqua migliore che hai, quasi un'acqua affettuosa con dentro l'eco del

cuore. Dare la vita, dare un bicchiere d'acqua fresca, ecco la stupenda pedagogia di

Cristo. Un bicchiere d'acqua fresca se dato con tutto il cuore ha dentro la Croce. Tut-

to il Vangelo è nella Croce, ma tutto il Vangelo è anche in un bicchiere d'acqua.

di P. Ermes Ronchi

LA LEGGE DELL'AMORE IN

UN BICCHIERE D'ACQUA

Il gregge del buon pastore

Racconti di Rocco Quaglia

UN AMORE CHE NON COSTA

Un giorno Pecora Depressa si lamentava:

«Nessuno mi ama, nessuno mi vuole bene».

«Non è vero! - replicò Scribia - Il Buon Pastore ti

ama e si prende cura di te».

«Ma il Buon Pastore ama perché è buono; e poi, lui ama tutte! Io voglio

essere amata e apprezzata per le mie buone qualità», replicò Pecora De-

pressa.

«Non c’è problema, - incalzò Scribia - io conosco molti che ti apprezze-

rebbero e ti amerebbero per le tue buone qualità: per la tua lana, per il

tuo latte, e perfino per la tua carne».

«Ma questo sarebbe amore interessato! - interruppe scandalizzata Peco-

ra Depressa - Io non voglio essere amata per quello che ho, ma per quel-

lo che sono!».

«Allora, - replicò Scribia - non ti resta che l’amore del Buon Pastore».

NONSOLONERA

Un giorno, Pecora Nera decise di lasciare l’ovile. Sentiva un gran biso-

gno di stare, per qualche tempo, da sola, lontana dalle altre.

Il Buon Pastore la lasciò fare, ma verso sera andò a cercarla. Quando

finalmente la trovò, le disse: «Pecora Nera, è tempo di ritornare

all’ovile».

«No! - rispose Pecora Nera - ormai ho preso la mia decisione, sarò Pe-

cora Solitaria».

«Peccato - replicò il Buon Pastore - tra tante perle bianche, ho perduto

l’unica perla nera».

Pecora Nera cercò di giustificarsi, dicendo: «Ma anche in questi pascoli

io appartengo a te».

«Ma questi pascoli non appartengono a me», concluse il Buon Pastore.

Ho scoperto , in internet, un sito con i racconti “Il gregge del buon Pastore” : so-

no simpatici, quasi piccole parabole o allegorie per la nostra formazione evangeli-

ca. Si parla di pecore, per parlare a noi...

ORARI - INTENZIONI DELLE MESSE

DOMENICA 2 LUGLIO 13ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO

GRON Ore 8.00 : Def. Vedana Pietro

SOSPIROLO Ore 10.00 : MESSA PARROCCHIALE

GRON Ore 10.30 : MESSA PARROCCHIALE

LUNEDI’ 3 LUGLIO MARAS Ore 18.00

Def. Olivotto Elio ord. moglie

MARTEDI’ 4 LUGLIO SOSPIROLO-CAPPELLA Ore 8.00

LODI e Messa per tutti i nostri Defunti

MERCOL 5 LUGLIO OREGNE Ore 18.00

Def. Mioranza Elio ord. Nipoti Casaril

GIOVEDI’ 6 LUGLIO SOSPIROLO-CAPPELLA Ore 8.00

Def. Barp Agostino,Domenico, Angelo e Joice Genuino

emigrati in Brasile e ricordati dalla Nipote Adressa.

VENERDI’ 7 LUGLIO MARAS Ore 18.00

Secondo le Intenzioni della fam. Sanniti

SABATO 8 LUGLIO SOSPIROLO Ore 18.00

Defunti di Triches Angelina

DOMENICA 9 LUGLIO 14ª DOMENICA TEMPO ORDINARIO

GRON Ore 8.00 : Def. Panigas Romildo ord.- fam.ri

SOSPIROLO Ore 10.00 : MESSA PARROCCHIALE

BATTESIMO DI DE BIASI MATTIAS

GRON Ore 10.30 : MESSA PARROCCHIALE

APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA

FESTA DI SAN PIETRO: con grande solennità si sono festeggiati i Pa-

troni di Sospirolo. Ringrazio i Sacerdoti partecipanti alla Liturgia e

quanti si sono uniti alla nostra Festa Patronale. Il Comitato S. Piero

per il rinfresco abbondante e vario! Il Sig. Sindaco per la sua gradita

presenza, le varie Associazioni e Gruppi della Comunità.

Rinnovo tutta la mia riconoscenza per la bella Messa cantata, il servi-

zio dei chierichetti e le varie parole rivoltemi per l’occasione del saluto

ufficiale. Grazie a tutti!

L’inaugurazione dell’AMBONE, con la benedizione durante la celebra-

zione della Messa, ha reso particolarmente sentita la Festa di

quest’anno! L’importanza di questo “Altare della Parola” dal quale il

popolo di Dio ottiene Luce e Annuncio di Risurrezione è e sarà di gran-

de aiuto alla vita comunitaria! Il bellissimo volto di Cristo Maestro e le

splendide Icone degli Apostoli Pietro e Paolo che lo accompagnano,

sono un DONO per tutti! Per questo rinnoviamo alla nostra grande Ar-

tista Lovatel Anna Maria il grazie più profondo! La ringraziamo anche

per l’impegno che già ci ha promesso di una serata tutta dedicata al

lungo e vario impegno nell’eseguire l’opera seguendo i canoni tradizio-

nali della iconografia.

LA MIA PARTENZA : sarà Domenica 16 luglio dopo la Messa delle ore

10.00. Scelgo questa data per la ricorrenza, in quel giorno, della festa

della Madonna del Monte Carmelo, per me tanto cara e ricca di ricordi

legati ai Carmelitani Santi, ai Carmelitani Amici, al Libano che ho visi-

tato e amato, alla passione per i monti! Carmelo, deriva da Carmel che

significa Giardino ...Su ogni monte, materiale, spirituale, morale che

ha richiesto sacrifici e rinunzie c’è un Giardino di Delizie! Anche su

quello alla fine della “dura” vita!

Vi trasmetto, infine, la Mail del Vescovo che ci informa::”...Io sarò ad

un convegno nazionale sul secondo annuncio dal 2 all'8 luglio. Al

mio rientro desidererei comunicare a te e poi alle parrocchie di

Gron e di Sospirolo la nomina di chi porterà avanti il servizio di

parroco.

Auguro a te pazienza e ogni bene per questo passaggio di testimone,

con tutta la riconoscenza per il bene seminato. Confido nel tuo aiuto

successivo nelle forme e nei tempi che potremo concordare.

+ Renato, vescovo.” Sito internet:http://www.sospirologron.it

E-mail: [email protected]

tel.0437-89168 cell. 3292533862