R07 Relazione cantierizzazione rev CS · 2015-06-09 · essere parallela alla costa per il tratto...

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Comune

di Avola

RELAZIONE TECNICA CANTIERIZZAZIONE

(descrizione fasi e tempi di esecuzione delle opere)

R07

Servizi di progettazione esecutiva II° stralcio per i lavori delle opere di difesa a salvaguardia della linea di costa.

Acquatecno S.r.l.

(Mandataria)

ARTEC ASSOCIATI s.r.l

Dott. Geol. Salvo Puccio

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Sommario

1 PREMESSA ................................................................................................................. 1

2 PIANIFICAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITA’ DI GESTIONE DEL CANTIERE . 4

3 TIPOLOGIA DELLE AREE DI CANTIERE E CRITERI PER LA LORO

INDIVIDUAZIONE ................................................................................................................ 5

4 ACCESSIBILITA’ AREE OPERATIVE DI CANTIERE ................................................ 7

5 GESTIONE E CONTROLLO DEL CANTIERE – CONSIDERAZIONI GENERALI ...... 8

6 GESTIONE DEL TRAFFICO ..................................................................................... 10

7 OPERATIVITA’ AREE DI CANTIERE ....................................................................... 11

8 FASI OPERATIVE ..................................................................................................... 13

8.1 Strutture ed impianti per le attività di gestione del cantiere ...................................... 16

Magazzino ...................................................................................................................................... 18

Gruppi elettrogeni ......................................................................................................................... 18

Deposito oli lubrificanti ................................................................................................................. 19

Uffici operativi ................................................................................................................................ 19

Servizi ............................................................................................................................................. 19

Spogliatoi........................................................................................................................................ 20

Lavaggio e manutenzione automezzi ........................................................................................ 20

Bilico per pesatura massi ............................................................................................................ 21

9 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ E DEI MEZZI DA UTILIZZARE IN CANTIERE .. 21

Descrizione delle lavorazioni ed analisi delle interferenze .............................................. 21

10 IPOTESI ORGANIZZATIVE DELLA LOGISTICA DI CANTIERE .............................. 25

Individuazione delle distinte aree di cantiere ................................................................... 25

Approvvigionamento dei materiali ..................................................................................... 27

Stoccaggio dei materiali ..................................................................................................... 30

Movimentazione dei carichi................................................................................................ 31

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11 OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE DA ADOTTARE NELLA FASE DI

CANTIERIZZAZIONE ......................................................................................................... 31

1 PREMESSA

La presente relazione è finalizzata alla descrizione della cantierizzazione per i lavori

del 2° Stralcio Esecutivo del Progetto delle opere di difesa e salvaguardia della linea di co-

sta del comune di Avola; ciò a seguito della approvazione della progettazione definitiva

generale che ha previsto una serie di interventi tendenti a perseguire obiettivi di tutela delle

proprietà demaniali e private e delle infrastrutture poste in pericolo dagli attuali fenomeni

erosivi, oltre che il miglioramento dell’ambiente costiero e del suo aspetto paesaggistico

mediante il ripascimento dell’arenile e la realizzazione di un sistema di pennelli trasversali

e barriere sommerse (opere off-shore) ed anche un sistema di massicciate in scogli natu-

rali a protezione del fronte emerso, assieme al consolidamento del medesimo fronte emer-

so.

I contenuti della relazione, che saranno esplicitati nel seguito, saranno orientati alla de-

scrizione dell’attività di cantierizzazione nel suo complesso, comprendendo l’analisi delle

zone di cantiere in funzione di ciascun ambito operativo, la programmazione delle tempi-

stiche esecutive, le buone regole da adottare per il dimensionamento delle aree di cantie-

re, ed il dimensionamento di queste aree relativamente al numero di maestranze, dei mez-

zi d’opera e delle attrezzature fisse.

Completeranno inoltre l’analisi la pianificazione dell’approvvigionamento dei materiali

lapidei provenienti da cava, nonché la programmazione della movimentazione del materia-

le proveniente dagli, che sarà utilizzato, se idoneo, come ripascimento, altrimenti sarà trat-

tato come materiale di risulta. Tale pianificazione comprenderà, nella fase esecutiva, la de-

finizione della viabilità esterna ed interna di cantiere

La complessità dell’intervento è legata all’ indissolubile legame tra le aree oggetto

dell’intervento e l’attività della città di Avola. Durante la fase di approvazione del progetto

definitivo generale, è stato così imposto, la localizzazione delle aree di cantiere con

l’individuazione delle varie fasi lavorative e i tempi connessi.

Nel presente fascicolo, partendo dai vincoli e dalle necessità della committenza, si

descriveranno e rappresenteranno tutte le attività previste nell’esecutivo di 2° stralcio lega-

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te alla logistica di cantiere, al controllo qualitativo e a quello legato alla sicurezza dei lavo-

ratori.

Le opere in progetto insistono in due specifiche aree: località Falaride e località Ferro

di Cavallo. Le opere previste in località Falaride sono:

1. La realizzazione di una massicciata radente. In particolare saranno realizzati due

tratti di massicciata: un tratto di massicciata (massicciata A) di lunghezza pari a

circa 125 m, che si sviluppa lungo costa a partire dal porticciolo per pescherecci di

Falaride e prosegue in direzione sud – ovest; il secondo tratto di massicciata

(massicciata B), di lunghezza pari a 33 m, si estende verso sud – ovest – a

continuazione della massicciata già facente parte delle opere del progetto esecutivo

I° Stralcio finanziato dall’Ufficio del Commissario Straordinario Delegato. Le

massicciate in progetto saranno costituite da un mantellata in doppio strato di massi

di III categoria (peso dei massi nel range compreso tra 3000 kg e 7000 kg) e da uno

strato di imbasamento in pietrame scapolo (range di peso tra i 5 kg e i 50 kg),

poggiato su di uno strato in geotessile. Le massicciate in progetto presenteranno

coronamento, a quota mediamente di 3,70 m sul livello medio del mare; esse

avranno larghezza variabile pari a circa 10 ml e pendenza della mantellata 2:1.

2. Un sistema barriera soffolta (denominata, nel progetto definitivo generale, barriera

soffolta n° 16) di lunghezza totale pari a circa 210 m, costituita mediamente da una

mantellata in doppio strato di massi di III categoria (peso dei massi nel range

compreso tra 3000 kg e 7000 kg), da un nucleo in pietrame scapolo (range di peso

tra i 5 kg e i 50 kg) e da uno strato di imbasamento sempre in pietrame scapolo,

inserito solo laddove il terreno di fondazione è di natura sabbiosa (nel caso in cui il

terreno di fondazione sia roccioso, non è prevista l’esecuzione dello scanno di

imbasamento). La barriera soffolta in progetto presenterà coronamento

mediamente a quota di -0,50 m sul livello medio del mare, larghezza del

coronamento pari a circa 8 m, larghezza di base variabile con la batimetria, da 13 a

25 m, pendenza della mantellata 2:1. La barriera soffolta avrà geometria tale da

essere parallela alla costa per il tratto imbasato sulle batimetrie maggiori; per

maggiori dettagli circa la geometria del sistema barriera soffolta si rimanda agli

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elaborati progettuali: Tav. D07a – Planimetria di progetto – Area di intervento

località “Falaride”.

3. Un pennello di lunghezza totale pari a 45 m, costituito da una mantellata in massi di

II categoria (peso dei massi nel range compreso tra 1000 kg e 3000 kg), da un

nucleo in pietrame scapolo (range di peso tra i 5 kg e i 50 kg) e da uno strato di

imbasamento sempre in pietrame scapolo. Il pennello presenterà coronamento

variabile tra 0,83 m s.l.m.m e 0,23 m s.l.m.m. all’aumentare della batimetria. La

larghezza del coronamento sarà anch’essa variabile tra 5 m e 8 m; la base del

pennello sarà variabile tra 9 e 12 m.

4. Ripascimento protetto dalla barriera soffolta e dal pennello in progetto con sabbia

naturale non prodotto di frantumazione, proveniente da una cava sita nel Comune

di Santa Croce Camerina, con caratteristiche chimiche, granulometriche,

composizionali e cromatiche che la rendono compatibile con la sabbia della

spiaggia di Avola.

Le opere previste in località Ferro di Cavallo consistono invece in:

5. Un tratto di massicciata (massicciata C) di lunghezza pari a circa 60 m. La

massicciata in progetto sarà costituita da un mantellata in doppio strato di massi di

III categoria (peso dei massi nel range compreso tra 3000 kg e 7000 kg) e da uno

strato di imbasamento in pietrame scapolo (range di peso tra i 5 kg e i 50 kg),

poggiato su di uno strato in geotessile. La massicciata in progetto presenterà

coronamento a quota mediamente di 3,80 m sul livello medio del mare, larghezza

variabile pari a circa 10 ml e pendenza della mantellata 2:1.

6. Un tratto del sistema barriera n° 6, come da elaborato D07b – Planimetria di

progetto – area di intervento località “Ferro di Cavallo, per una lunghezza di circa 60

m. Il tratto di barriera soffolta in progetto presenterà coronamento variabile tra

quota 1,70 m sul livello medio del mare e 0,00 m s.l.m.m., larghezza del

coronamento variabile tra 7 e 10 m circa, pendenza della mantellata 2:1.

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Per quanto concerne la più generale gestione del cantiere, sulla base di quanto pre-

visto dalla normativa sulla sicurezza (ex. 494/96 e s.m.i.) , si è cercato di formulare ipotesi

che minimizzassero la presenza di interferenze tra le varie maestranze, tenendo conto

della pericolosità connessa alle lavorazioni in oggetto, alle attività, nonché a quella even-

tualmente derivante dalle interferenze con gli altri cantieri presenti in zone contigue.

Tale analisi ha prodotto un risultato prevedibile in quanto il livello di rischio

dell’intervento, inteso come intero processo costruttivo generale, risulta essere molto ele-

vato.

2 PIANIFICAZIONE GENERALE DELLE ATTIVITA’ DI GESTIONE DEL CANTIERE

La metodologia di cantierizzazione che si andrà a descrivere sarà programmata in modo da

rendere minimi gli impatti sulle componenti ambientali (mare, ambiente idrico, rumore e vibrazioni,

atmosfera), e conterrà alcune considerazioni sugli interventi di mitigazione adottabili nel corso delle

lavorazioni. I temi sviluppati sugli aspetti operativi della cantierizzazione sono stati approfonditi

mediante redazione di elaborati grafici (D12 – Cantierizzazione delle opee) che forniscono una vi-

sione chiara ed esaustiva dell’intero progetto di cantierizzazione delle opere. In particolare sono

stati prodotti: planimetrie di dettaglio degli ambiti operativi (aree di cantiere tipo con individuazione

delle dimensioni e ipotesi di una loro possibile organizzazione interna); cronoprogramma conte-

nente la sequenza delle differenti fasi lavorative in funzione dell’intervallo temporale necessario per

l’esecuzione dei lavori. Quest’ultimo rappresenterà la modalità organizzativa ed esecutiva della pia-

nificazione dei lavori, basata sulla quantità dei mezzi di cantiere, sulla configurazione funzionale

delle aree di cantiere (ubicazione e tipologia dei box di cantiere, viabilità interna, aree di stoccaggio

provvisorio, procedure esecutive, ecc.) e sull’individuazione del numero di uomini, impianti e mezzi

operativi all’interno delle aree di cantiere.

Il processo di cantierizzazione è fondato su un’attenta e approfondita analisi, sia generale che

puntuale, rivolta alla scelta e all’estensione delle aree sulle quali sono realizzate le opere,

all’ubicazione delle singole aree operative, alla tipologia costruttiva delle opere da realizzare e alla

determinazione dello scenario sull’organizzazione di uomini e mezzi da impiegare per l’esecuzione

delle opere.

Una corretta pianificazione del processo di cantierizzazione che governa la fase esecutiva

delle opere è risultata fondamentale rispetto agli aspetti ambientali, poiché consente di ridurre, o

comunque di contenere entro livelli accettabili, i potenziali impatti negativi legati alle fasi operative

di costruzione delle opere. La programmazione del processo di cantierizzazione è stata effettuata

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facendo riferimento alla valenza ambientale dei luoghi in cui verranno eseguiti gli interventi, e co-

munque in maniera tale da fornire ragionevoli scenari operativi, associati alla determinazione della

viabilità ordinaria che sarebbe preferibile far percorrere agli automezzi di cantiere utilizzati per la

fornitura e la movimentazione dei materiali nelle aree di stoccaggio, fino alla loro definitiva posa in

opera. Tale aspetto, da ritenersi prioritario in relazione alle tempistiche ed alla sensibilità ambienta-

le del contesto territoriale interessato dal progetto (centri urbani, aree marine e fluviali, ecc), porta

alla conclusione della necessità di una suddivisione dell’intero processo costruttivo in diversi settori

di competenza, indicati come “ambiti operativi”.

3 TIPOLOGIA DELLE AREE DI CANTIERE E CRITERI PER LA LORO INDIVIDUA-ZIONE

Per la realizzazione delle opere proposte, al fine di ottimizzare le tempistiche esecutive previste

nel progetto, gli interventi saranno governati da un unico processo di cantierizzazione, suddiviso in

più “ambiti operativi”. E’ stata valutata un’organizzazione globale dei lavori che preveda la realizza-

zione delle opere a gettata (difese radenti, barriere soffolte e pennelli) con impiego contemporaneo

di due o più “ambiti operativi”, collocati in posizioni strategiche lungo il litorale oggetto di interven-

to. Le scelte in termini di pianificazione logistica delle fasi cantieristiche sono mirate quindi a verifi-

care sia la sostenibilità tecnico-organizzativa del processo costruttivo delle opere che quella am-

bientale. La necessità di suddividere i lavori in più ambiti operativi, al fine di poter operare contem-

poraneamente su più fronti, evitando altresì inutili sovrapposizioni/interferenze tra i mezzi impe-

gnati su differenti ambiti di intervento, dipende dal fatto che le opere proposte sono ubicate lungo

un esteso tratto di litorale. Gli ambiti operativi così individuati verranno scelti tenendo presente la

distribuzione lungo la linea di riva degli scavi di sbancamento da effettuare per realizzazione degli

scanni di imbasamento delle difese radenti da realizzare e dei tratti di realizzazione delle oepre a

mare (barriere soffolte e pennelli); la struttura della viabilità ordinaria esistente; la disponibilità di

aree idonee da destinare alle attività di cantiere, ubicate sia sulla battigia che in zone più interne,

ma con il vincolo della vicinanza reciproca.

È inoltre importante ricordare che l’operatività del cantiere non sarà limitata ai soli ambiti ope-

rativi stabili (ovvero quelle aree nelle quali saranno collocati tutti i baraccamenti di cantiere), ma

risulterà allargata a tutte le zone di localizzazione degli interventi progettuali, che prevedono la rea-

lizzazione delle difese radenti e l’esecuzione delle barriere soffolte e dei pennelli [“aree operative

temporanee”].Ciò implica che tutte le aree che conterranno le opere in progetto saranno tempora-

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neamente identificate come aree di cantiere, limitando la loro estensione agli spazi necessari

all’esecuzione delle opere, secondo le geometrie e le sagome stabilite dal progetto.

Per una facile ed immediata individuazione delle aree di cantiere, sia nei riguardi della loro po-

sizione reciproca, che per la loro ubicazione sul territorio, sono stati predisposti appositi elaborati

grafici contenenti le planimetrie degli ambiti operativi in cui sono collocate le aree di cantiere stabili

e quelle temporanee. La disponibilità della aree di cantiere è stata verificata sia nei confronti di una

sovrapposizione con le esistenti concessioni demaniali, sia verificando la possibilità di un loro futuro

impiego dietro fornitura di un canone di affitto.

Si riportano di seguito i criteri adottati per l’individuazione delle aree di cantiere (ambiti operati-

vi), in relazione anche alle esigenze delle fasi esecutive:

• Ricerca di localizzazioni baricentriche rispetto all’estesa di pertinenza di ciascun ambito

operativo, in modo da ottimizzare gli spostamenti e le fasi di intervento;

• Possibilità di garantire un agevole accesso viario a tutte le aree (anche quelle tempora-

nee di cantiere), in relazione anche alle modalità di approvvigionamento, movimenta-

zione, posa in opera dei materiali;

• Collocazione delle aree di cantiere stabili in posizione limitrofa o poco distanti dall’area

di posizionamento delle opere a gettata, al fine di consentire un facile raggiungimento

dei siti di lavorazione, limitando per quanto possibile il disturbo e l’impatto determinato

dalla movimentazione dei materiali lapidei da parte degli automezzi operanti da terra;

• Utilizzo di aree che potranno essere facilmente recuperate e risistemate al termine dei

lavori (ospitando, ad esempio, aree in cui eseguire opere di mitigazione o ripristino),

minimizzando l’occupazione temporanea di aree sia demaniali che private (non richie-

denti esproprio).

• Superfici degli ambiti operativi e dagli altri siti di cantiere (aree di posizionamento delle

difese radenti, del ripascimento,ecc.) sufficientemente estese e tali da consentire

l’espletamento delle attività previste, ma nel contempo quanto più possibile contenute e

sufficienti allo svolgimento delle lavorazioni, al fine di limitare l’occupazione (tempora-

nea) delle spiagge;

• Allaccio alla rete dei servizi (elettricità, rete acque bianche/nere) per le aree di cantiere

stabili degli ambiti operativi di riferimento per tutta la durata dei lavori;

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• Limitazione degli impatti indotti sugli eventuali ricettori insediati in prossimità delle aree

operative ed, in generale, riduzione al minimo delle potenziali interferenze ambientali

lungo i contorni e le vie di accesso;

Il criterio localizzativo delle aree operative stabili farà riferimento prioritariamente alla loro ubi-

cazione rispetto alle opere da realizzare, ma anche alla possibile disponibilità di un’area il più possi-

bile baricentrica rispetto all’ambito dei lavori e pertanto facilmente raggiungibile dai mezzi terrestri

che effettueranno lo scarico dei massi naturali.

Le aree di cantiere saranno inoltre facilmente recuperabili al termine delle attività di realizzazio-

ne delle opere, nell’ambito di un complessivo progetto di riuso e recupero della spiaggia, anche sul-

la base delle indicazioni di tipo ambientale che scaturiranno dall’approfondimento delle tematiche

degli impatti e sulla loro possibile mitigazione. Apposite aree di cantiere (“aree di cantiere stabili”)

sono utilizzate per il rimessaggio notturno dei mezzi impegnati in cantiere (autocarri, pale meccani-

che, escavatori, ecc.), e per la collocazione di prefabbricati ad uso ufficio, spogliatoio, locali riposo

per le maestranze e degli indispensabili servizi igienici.

4 ACCESSIBILITA’ AREE OPERATIVE DI CANTIERE

Elemento fondamentale per la funzionalità delle aree di cantiere è l’accessibilità che generalmen-

te verrà definita in funzione della tipologia di mezzi di trasporto utilizzati per le specifiche attività

lavorative. Le principali fasi lavorative che verranno svolte in cantiere prevedranno

l’approvvigionamento e la posa in opera del materiale lapideo e sabbioso per la realizzazione delle

difese radenti, del pennello e del ripascimento in progetto ed il trasporto a discarica o a ripasci-

mento del materiale proveniente dagli scavi di sbancamento per la costituzione degli scanni di im-

basamento.

Tali lavorazioni verranno eseguite impiegando prevalentemente trasporto su gomma; per quanto

riguarda la fornitura di massi naturali provenienti da cave di prestito, gli autocarri approvvigione-

ranno dalle cave di prestito i materiali lapidei trasportandoli direttamente alle aree di cantiere per lo

scarico diretto sul luogo di esecuzione o per lo stoccaggio provvisorio. Le procedure esecutive che

verranno adottate prevedranno che la realizzazione delle opere a gettata (massicciate, pennelli,

tratto di barriera collegata all’arenile) verrà effettuata via terra. La numerosità e la scelta

sull’impiego della tipologia di mezzi da utilizzare dipenderà dalla disponibilità di mezzi che, all’atto

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esecutivo, l’Impresa deciderà di adottare in funzione della forza lavoro e del parco macchine, com-

patibilmente con il rispetto della tempistica definita nel crono programma.

I possibili itinerari che potranno essere impiegati dai mezzi terrestri per il trasporto in cantiere

dei materiali lapidei sfrutteranno la viabilità ordinaria esistente (strade comunali, provinciali, statali

ed autostradali), osservando comunque che i percorsi veicolari saranno pianificati in modo tale da

minimizzare il coinvolgimento di aree urbane e dei ricettori potenzialmente sensibili, utilizzando il

più possibile percorsi extraurbani. Il bilancio del materiale necessario all’insieme delle opere da rea-

lizzare per l’intervento di difesa costiera in esame prevederà le seguenti movimentazioni di materia-

le:

• materiale lapideo necessario per la formazione delle difese radenti;

• materiale lapideo necessario per la formazione dei pennelli;

• materiale lapideo necessario per la formazione delle barriere soffolte;

• materiale riutilizzabile per ripascimento e proveniente dagli scavi di sbancamento;

• materiale di risulta proveniente dagli scavi di sbancamento e da portare a discarica.

• materiale sabbioso per la formazione del ripascimento.

I massi naturali necessari alla costruzione delle difese radenti e degli elementi trasversali saran-

no reperiti dalle cave di Priolo Gargallo, al fine di minimizzare i tragitti stradali da percorrere nelle

fasi di approvvigionamento, al fine di non incrementare sensibilmente gli impatti, soprattutto am-

bientali, collegati al trasporto su gomma. A tal proposito è stata valutata la possibilità di reperire i

massi naturali dalla più vicina cava di Cassibile, ma gli esercenti della stessa non hanno fornito di-

chiarazioni che attestassero la disponibilità del materiale.

Per il reperimento della sabbia per ripascimento si è individuata una cava di sabbia naturale ido-

nea nel Comune di Santa Croce Camerina.

5 GESTIONE E CONTROLLO DEL CANTIERE – CONSIDERAZIONI GENERALI

I principali criteri che consentono di ipotizzare uno scenario operativo ed organizzativo delle attività

di cantiere che verranno messi in atto per la realizzazione delle opere in progetto, possono essere

sinteticamente riassunti di seguito:

• l’ubicazione degli ambiti operativi sarà valutata in relazione alla viabilità ordinaria e alla po-

sizione delle cave di prestito ipotizzate ed individuate come quelle di più probabile approv-

vigionamento, ai percorsi per raggiungerle ed alle tempistiche di percorrenza. Si è cercato,

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per quanto possibile, di individuare delle aree estrattive più vicine ai luoghi di impiego, af-

finchè le stesse possano garantire i fabbisogni generati dagli ambiti operativi localizzati nel

territorio interessato dai lavori. Inoltre sono stati valutati attentamente i percorsi stradali da

utilizzare, al fine di individuare i percorsi meno trafficati, riducendo il più possibile

l’incremento di traffico sulla viabilità ordinaria.

• descrizione degli ambiti operativi fondata, in primo luogo, sulla necessità di suddividere in

modo uniforme l’intera area interessata dagli interventi con verifica della disponibilità

dell’estensione di ogni singolo ambito al fine di ottimizzare il processo di cantierizzazione,

riducendo per quanto possibile il disturbo ambientale. Per la definizione dei processi costrut-

tivi si cercherà, inoltre, di considerare tutte le funzioni (logistiche, operative, movimentazio-

ne e stoccaggio) all’interno di ogni singolo ambito operativo, al fine di evitare di trasferire

eventuali impatti all’ambiente contiguo;

L’organizzazione delle attività di cantiere avverrà ipotizzando di valutare scenari che contempli-

no l’impiego contemporaneo di tutti gli ambiti operativi. Tale organizzazione del cantiere si configu-

ra infatti come lo scenario più critico dal punto di vista ambientale e vantaggioso dal punto di vista

delle tempistiche operative.

Le scelte operate in termini di coordinamento logistico della fase di cantierizzazione, saranno

indirizzate a fornire utili indicazioni sulla sostenibilità ambientale del processo costruttivo delle ope-

re di difesa costiera nella sua configurazione più critica, ovvero quella di operatività contemporanea

di tutti gli ambiti operativi facenti parte del cantiere. Si sottolinea comunque che tali scelte verran-

no effettuate in accordo con gli Enti competenti, coinvolti nella realizzazione del progetto e delle

opere, considerando altresì il periodo temporale in cui dovranno essere eseguiti gli interventi.

Definite la distanze delle cave di prestito dal sito oggetto degli interventi progettuali, sulla scor-

ta delle disponibilità dei materiali per ciascuna cava disponibile, sarà possibile stabilire i tempi di

percorrenza di tali distanze da parte degli automezzi ed il corrispettivo consumo di carburante. Sul-

la base inoltre dei limiti di percorrenza imposti ai mezzi di trasporto (tempi di trasporto, di riposo,

pausa pranzo degli autocarri e mezzi d’opera che potranno essere impiegati allo scopo), si pianifi-

cheranno il numero dei viaggi di andata/ritorno. Tale situazione farà emergere quindi uno scenario

di trasporto/approvvigionamento in cantiere che preveda la consegna del materiale in differenti

momenti della giornata.

Facendo riferimento alla quantità totale di massi naturali necessari per la completa costruzione

delle opere di difesa, che dovrà essere prelevata dalle cave di prestito e facendo riferimento alla

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stima dei mesi lavorativi, si potrà facilmente calcolare la quantità di materiale da approvvigionare

giornalmente, eseguendo il rapporto [peso di materiale lapideo]/[numero di giorni lavorativi utili al

termine dei lavori]. Considerando inoltre un peso medio di massi trasportato da ciascun autocarro

pari a 35 t e ricordando la quantità giornaliera di massi da trasportare, si riuscirà facilmente a cal-

colare il numero degli automezzi che giornalmente dovranno rifornire le aree di cantiere.

I mezzi di trasporto, oltre al trasporto dei massi naturali, serviranno anche al trasporto,

nell’abito di differenti zone operative del cantiere, del materiale sabbioso, proveniente da cava ter-

restre sita nel comune di Santa Croce Camerina, da utilizzare come ripascimento.

Oltre all’impiego dei mezzi di trasporto dei massi naturali, potranno essere operativi, in ciascu-

na area di cantiere, altri mezzi identificabili in almeno una pala meccanica ed un escavatore-gru su

carro, i quali dovranno provvedere alla movimentazione dei massi ed alla loro collocazione in opera.

Il diagramma delle fasi lavorative, detto crono-programma dei lavori, consentirà una visione

complessiva dell’avanzamento cronologico degli interventi, distinguendo per ogni singolo ambito

operativo le macrofasi esecutive, nonché le relative tempistiche. Le fasi esecutive indicate nel cro-

no-programma non dovranno intendersi rigidamente sequenziali; saranno possibili, infatti, sia so-

vrapposizioni per lo svolgimento contemporaneo di più lavorazioni nella stessa area di cantiere

temporaneo o in aree di cantiere temporanee distinte, che distacchi temporali dovuti, per esempio,

ad avverse condizioni meteo-marine, che potrebbero motivare anche la parziale e temporanea in-

terruzione dei lavori. I tempi stimati sono comprensivi delle pre - festività e delle festività e tengo-

no conto di eventuali disposizioni al fermo temporaneo (pausa estiva) che verranno regolamentate,

con apposite ordinanze del Comune di Avola per permettere lo svolgimento delle attività turistico -

balneari.

6 GESTIONE DEL TRAFFICO

L’organizzazione del cantiere suddivisa in ambiti operativi di cantiere stabili, distribuiti opportuna-

mente lungo il litorale oggetto di intervento, è stata studiata al fine di limitare sia le tempistiche

esecutive, che il disagio agli utenti della viabilità locale interferita dalla realizzazione delle nuove

opere, in considerazione dell’assoluta necessità di garantire la continuità di esercizio.

Il vantaggio della suddivisione in ambiti operativi offre anche il beneficio di ripartire e distribuire il

traffico veicolare legato al trasporto e rifornimento dei massi naturali. La possibilità di utilizzare dif-

ferenti aree di cantiere scaturisce da un’attenta valutazione della viabilità esistente, consentendo di

contenere, per quanto possibile, il livello di traffico sulla viabilità ordinaria. Dunque, al fine di una

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valutazione più generale del processo di cantierizzazione, si ritiene opportuno considerare anche il

contributo al traffico veicolare dovuto ai mezzi d’opera impiegati per gli approvvigionamenti. Que-

sto sarà valutato individuando sia gli impatti derivanti dalla realizzazione della viabilità interna di

cantiere e della viabilità di adduzione (esterna alle aree di cantiere), sia quelli relativi alla variazione

dei flussi di traffico dovuti alla presenza degli automezzi impegnati nell’approvvigionamento dei

massi naturali per la realizzazione delle opere in progetto.

7 OPERATIVITA’ AREE DI CANTIERE

L’organizzazione e pianificazione di tutte le lavorazioni tiene conto delle necessarie misure di

sicurezza da applicare al fine di evitare rischiose ed inaccettabili sovrapposizioni tra le differenti fasi

lavorative.

La soluzione individuata è quella di operare con più squadre, che lavoreranno in contempora-

nea, al fine di rispettare le tempistiche esecutive stabilite nell’offerta tempo. Il tutto sarà pianificato

ed organizzato specificamente in modo da non incorrere in un indesiderato rallentamento dovuto

alla sovrapposizione di troppe maestranze e mezzi operanti contemporaneamente nelle differenti

aree di cantiere.

Come precedentemente detto, la diffusa distribuzione delle opere di progetto nel territorio

comporta la necessità della suddivisione del processo di cantierizzazione in molteplici ambiti opera-

tivi. Tale motivazione trova giustificazione nei criteri che sono stati adottati per il dimensionamento

dei cantieri, che oltre a specifiche esigenze operative e di salvaguardia ambientale, devono rispon-

dere alla seguenti necessità:

• valutare il fabbisogno di superficie necessaria ad ospitare, in modo funzionale, le attrezzatu-

re, le maestranze e i materiali da stoccare, anche provvisoriamente;

• individuare zone idonee ad ospitare i cantieri, di adeguata estensione nonché opportuna-

mente posizionati in funzione degli ambiti insediativi, delle emergenze storiche, archeologi-

che, ambientali e naturalistiche di pregio presenti nella zona di esecuzione;

• garantire una capacità produttiva giornaliera definita in base alla programmazione dei lavo-

ri; in tal modo sarà possibile individuare la numerosità delle squadre di lavoro e la consi-

stenza delle maestranze/attrezzature/mezzi da impiegare. I parametri dimensionali mag-

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giormente significativi saranno rappresentati dal numero di addetti e dalla capacità di ap-

provvigionamento/posa in opera dei materiali lapidei;

• ubicazione delle aree di cantiere in una posizione più baricentrica possibile rispetto agli in-

terventi da realizzare, ottimizzando gli spostamenti delle maestranze e delle materie prime

durante le fasi operative;

• consentire una facile accessibilità rispetto alla viabilità esistente;

• limitare al minimo gli impatti indotti alle realtà insediative.

Al fine di ottimizzare la risoluzione delle specifiche problematiche produttive connesse alle fasi ese-

cutive delle opere si è provveduto alla realizzazione di due distinte tipologie di aree di cantierizza-

zione:

• una di tipo logistico - operativa [“aree operative stabili”], all’interno della quale verranno

svolte funzioni di coordinamento e controllo, direzione lavori, verifica del peso dei materiali

approvvigionati (con la presenza di una bilancia a bilico), stoccaggio provvisorio, ubicazione

dei locali di ristoro e ricovero delle maestranze;

• una di tipo operativa [“aree operative temporanei”]: si tratta di aree di cantiere funzionali

alla realizzazione delle opere previste nel progetto. Non si configureranno come aree di can-

tiere permanenti, ma solo come aree necessarie ed indispensabili per l’esecuzione delle ope-

re in progetto; queste aree non saranno dotate di impianti fissi, ed avranno funzioni esclu-

sivamente operative di fornitura a piè d’opera dei materiali e dei mezzi operativi impiegati

per la costruzione delle opere in progetto.

La cantierizzazione, che rappresenta la fase esecutiva delle opere, assume notevole interesse ai

fini dell’individuazione:

• dell’ubicazione delle aree di lavoro necessarie per l’esecuzione delle opere (impianto di can-

tiere);

• della viabilità ordinaria che verrà impiegata dai mezzi che provvederanno

all’approvvigionamento dei massi naturali per la costruzione delle massicciate, nonché delle

sabbie per la realizzazione del riapscimento;

• dell’organizzazione delle aree di cantiere (viabilità interna, dimensioni aree di stoccaggio

provvisorio materiale, numerosità dei mezzi per la movimentazione dei materiali approvvi-

gionati, ecc.);

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• dalle modalità di esecuzione opere, che avverranno con mezzi terrestri e con mezzi maritti-

mi (per le barriere soffolte).

8 FASI OPERATIVE

Mobilizzazione/Demobilizzazione aree di cantiere: prima dell’inizio delle lavorazioni do-

vranno essere individuate le aree di cantiere disponibili ed utilizzabili allo scopo, per procedere poi

alla loro pulizia e predisposizione dei piani di appoggio/lavoro. Definite le aree si dovrà procedere al

tracciamento preliminare dei perimetri di delimitazione, della viabilità interna, oltre alla predisposi-

zione degli impianti necessari per la successiva ubicazione dei box prefabbricati di cantiere, la cui

numerosità e consistenza dipenderà sia dalle necessità operative che dalla disponibilità degli spazi.

L’ubicazione degli accessi verrà effettuata in corrispondenza della viabilità ordinaria locale, facendo

attenzione nella scelta della loro collocazione di evitare ingressi/uscite in curva o in tratti con pre-

senza di incroci a raso. Seguirà poi l’esecuzione degli impianti di cantiere (elettrico, idrico, scariche

atmosferiche, ecc.) e di tutti gli apprestamenti necessari per lo svolgimento dei lavori oggetto

dell’appalto. Al termine di tutte le lavorazioni si procederà, seguendo un ordine logico di tipo inver-

so, allo smobilizzo di tutti gli apprestamenti di cantiere per restituire le aree (private e/o pubbliche)

nelle condizioni in cui di trovavano al momento della loro consegna.

Recinzioni e accessi: le aree di cantiere (sia quelle sta-

bili che quelle temporanee) saranno delimitate con una recin-

zione fissa lungo tutto il perimetro e per tutta la durata dei la-

vori, durante i quali dovrà essere tenuta in buono stato di ma-

nutenzione, con l’obiettivo di ridurre/eliminare i rischi a terzi

derivanti dalla possibilità di una loro presenza in prossimità

delle postazioni di lavoro. Le recinzioni saranno costituite da

pannelli di rete elettrosaldata, fissate a terra in maniera opportuna, oppure con rete di sicurezza in

plastica rosso – arancio fissata su supporti in ferro, sempre fissati al terreno, di adeguata resisten-

za. Ai fini della sicurezza nei cantieri stabili sarà realizzata l’illuminazione artificiale del perimetro e-

sterno (in corrispondenza della recinzione) e delle aree interne durante le ore notturne. Dovrà es-

sere, inoltre, eseguita la segnalazione (ed eventualmente l’illuminazione) di sicurezza lungo le vie di

esodo e in corrispondenza dei locali nevralgici (box prefabbricati ad uso ufficio, locali ricovero, ser-

vizi igienici, ecc.) dell’impianto di cantiere, per indicare le uscite di sicurezza ed i punti di ritrovo in

caso di emergenza. Lungo le recinzioni saranno posizionati gli accessi per il passaggio dei mezzi e

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delle persone, prevedendo un sistema di controllo degli ingressi per evitare il passaggio di estranei,

mediante l’affissione di cartelli di divieto d’accesso e la distribuzione al personale autorizzato di un

apposito tesserino di riconoscimento. Tutte le recinzioni dovranno essere dotate delle necessarie

segnaletiche di avvertimento, divieto, prescrizione in conformità alle disposizioni delle vigenti nor-

mative in materia di sicurezza. Tutti gli accessi al cantiere saranno realizzati con cancelli chiudibili

nell’orario non lavorativo, che dovranno essere tenuti socchiusi il giorno e chiusi con catena e

chetto durante la notte e comunque durante la chiusura del cantiere.

Viabilità interna del cantiere: all’interno di ciascuna area di cantiere dovranno essere pre-

viste specifiche vie di transito per i mezzi operatori per l’approvvigionamento/movimentazione dei

material lapidei. La velocità massima all’interno dell’area di cantiere sarà non superiore a 5 km/h,

garantendo in tal modo la stabilità dei mezzi e dei loro carichi. Gli automezzi autorizzati all’accesso

in cantiere saranno parcheggiati in appositi spazi e solo per il tempo necessario all’esecuzione delle

lavorazioni. Nelle zone in cui risulta possibile lo sversamento di sostanze inquinanti, quali le aree

limitrofe alle cisterne, , si dovrà valutare la posa in opera di una pavimentazione impermeabile, de-

limitata da cordoli che consentano la raccolta delle acque meteoriche ed il relativo smaltimento, il

tutto secondo le indicazioni della D.L.

Luoghi di lavoro e servizi igienico – assistenziali: nel cantiere stabile sono dislocati i lo-

cali destinati ad ufficio (direzione di cantiere, Direzione Lavori, ecc.), a servizi igienico – assistenzia-

li, ossia spogliatoi, wc, lavabi e docce, locali di riposo, mense (qualora il servizio di ristorazione non

venga garantito con convenzioni stipulate sul territorio) e box ad uso deposito. In tutti i cantieri

stabili dovranno, inoltre, essere predisposti impianti di alimentazione e connessione con le reti prin-

cipali di elettricità, acqua, ed energia di qualunque tipo ed impianti di messa a terra e protezione

contro le scariche atmosferiche. Infine, dovranno essere individuate eventuali zone sicure di depo-

sito materiali con pericolo d’incendio o esplosione, segnalando vie di fuga e collocando estintori per

la gestione di possibili emergenze.

Fase di approvvigionamento e stoccaggio provvisorio dei massi naturali: i materiali

necessari alla realizzazione delle opere in progetto, verranno prelevati dalle cave di prestito indivi-

duate e trasportati mediante autocarri fino alle aree di cantiere. Considerando che l’operatività di

cantiere sarà suddivisa in aree di cantiere stabili ed aree temporanee (tra le quali quelle necessarie

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per l’esecuzione delle difese radenti e degli elementi trasversali semipermeabili), la fornitura a piè

d’opera dei massi naturali verrà effettuata sia direttamente (esecuzione delle scogliere secondo il

metodo dell’avanzamento ), che attraverso lo stoccaggio provvisorio presso aree stabili e successi-

vo collocamento in opera secondo le sagome di progetto.

Lo stoccaggio dei materiali lapidei verrà effettuato in specifiche aree di deposito poste al di

fuori delle vie di transito, in modo tale da garantire tutte le condizioni di sicurezza e da non creare

ostacoli, prestando particolare attenzione alla loro disposizione disordinata, prestando particolare

attenzione nell’esecuzione dei cumuli che devono essere realizzati evitando rotolamenti verso il

basso, crolli o cedimenti alla base. L’ubicazione e la distanza della viabilità interna dovrà essere

sempre curata al fine di evitare di creare inutili rischi di investimento di mezzi e personale. Oltre al

deposito dei materiali lapidei si dovranno prevedere anche zone di deposito del materiale prove-

niente dagli scavi per formazione dello scanno di imbasamento. In particolare questo materiale, in

parte andrà a formare il riapscimento previsto in progetto, ed in parte costituirà materiale di risulta.

L’eventuale stoccaggio provvisorio dei materiali di risulta dovrà essere conterminato opportuna-

mente e posizionato in aree non limitrofe a quelle di stoccaggio del materiale sabbioso da utilizzare

per ripascimento, per evitare che questi materiali possano essere inavvertitamente prelevati insie-

me. Per i rifiuti si avrà cura di servirsi di idonei contenitori che verranno posizionati in luoghi tali da

evitare il fastidio provocato da eventuali emanazioni insalubri e nocive, provvedendo poi al recapito

nei punti di raccolta autorizzati, secondo le normative vigenti.

Fase di esecuzione delle opere: per la realizzazione delle massicciate e pennelli, nonché

per lo spandimento delle sabbie, si adopereranno mezzi terrestri (autocarri per il trasporto e forni-

tura a piè d’opera del materiale lapideo, pale meccaniche per la movimentazione dei massi ed e-

scavatori-gru per il posizionamento in sagoma del materiale approvvigionato e stoccato provviso-

riamente nelle aree di cantiere). Le fasi lavorative appena indicate dovranno essere ovviamente

precedute da una preliminare predisposizione delle aree di cantiere a terra, mediante esecuzione

delle delimitazioni di cantiere (da eseguire con transenne metalliche e/o rete di sicurezza in mate-

riale plastico rosso-arancio), degli accessi carrabili e pedonali. Il vantaggio di operare da terra e

con mezzi terrestri sarà quello di poter procedere con continuità alla costruzione delle scogliere

(collocando in opera elevati quantitativi di materiale), operando anche in presenza di condizioni

meteo – marine avverse. In altri termini la realizzazione delle opere di protezione potrà avvenire

anche in presenza di onde aventi un’altezza inferiore a 0,5 – 1 m, consentendo di interrompere le

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lavorazioni solo in condizioni meteo – marine particolarmente avverse e garantendo una progres-

sione dell’avanzamento dei lavori meno influenzata dallo stato del mare.

Le barriere soffolte saranno invece realizzate con idonei mezzi marittimi (pontoni).

8.1 Strutture ed impianti per le attività di gestione del cantiere

Come accennato precedentemente, al fine di ottimizzare la risoluzione delle specifiche proble-

matiche produttive connesse alle fasi esecutive delle opere, si potrà prevedere la possibilità di rea-

lizzare due distinte tipologie di aree di cantierizzazione. La prima, più complessa, sarà denominata

“stabile” ed accoglierà, oltre alle funzioni di controllo e coordinamento, gli impianti di verifica del

peso dei materiale lapidei trasportati dagli autocarri e le strutture per il disbrigo delle pratiche tec-

nico – amministrative e contabili ed al ristoro e ricovero delle maestranze.

In particolare in essa troveranno collocazione gli uffici tecnici dell’Impresa Appaltatrice e gli uf-

fici della Direzione Lavori; saranno inoltre previsti i locali spogliatoio e di riposo, i servizi igienici, i

ripostigli per le attrezzature, le attrezzature di supporto, quali il magazzino minuterie e ricambi, le

cisterne ed i distributori per il rifornimento carburante dei mezzi di cantiere

Tutte le aree di cantiere operative stabili, inoltre, dovranno prevedere la possibilità di bagnatu-

ra con acqua delle piste provvisorie di cantiere per la limitazione della polverosità dei siti di cantie-

re. Per le aree di cantiere sarà privilegiata la possibilità di allaccio alle linee elettriche esistenti, an-

che se sarà possibile che questo Concorrente possa utilizzare a supporto di uffici e/o impianti,

gruppi elettrogeni di potenza ridotta, e quindi a scarso impatto emissivo, al fine di sopperire ad e-

ventuali interruzioni temporanee della linea elettrica o lontananza di linee di distribuzione.

Nell’area di cantiere “stabile” in cui sarà presente l’apparecchiatura per la verifica del peso de-

gli autocarri adibiti al trasporto dei massi naturali sarà prevista la presenza di un’apposita piazzola,

ubicata nei pressi dell’ uscita principale del cantiere, in cui avrà il lavaggio dei pneumatici e dei

mezzi operativi. Tale operazione consentirà di limitare la dispersione da parte dei mezzi d’opera di

materiale polveroso sulla viabilità ordinaria.

Saranno inoltre previste, all’interno di ogni ambito operativo, molteplici “aree operative tempo-

ranee”, ovvero sulle spiagge in corrispondenza del posizionamento dei massi ed in corrispondenza

dei tratti di falesia soggetti a sbancamento. La configurazione di tali aree si presenterà sicuramente

più semplice rispetto alle aree stabili prima indicate; poiché all’interno di queste ultime non sarà

prevista l’installazione di impianti fissi, né strutture con funzione di ristoro e ricovero maestranze.

Tutte le aree di cantiere (stabili e temporanee) saranno dotate di un’idonea recinzione invalicabile,

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di altezza adeguata allo scopo, per tutta la durata dei lavori e lungo tutto il perimetro dell’area di

cantiere. Gli accessi saranno caratterizzati da cancelli mobili con chiusura a lucchetto. Detti cancelli

saranno tenuti aperti durante le ore diurne, negli orari di lavoro, e chiusi durante le ore notturne o

nei giorni non lavorativi; negli orari di apertura saranno sorvegliati da un addetto preposto al con-

trollo e regolamentazione dell’accesso da parte degli automezzi; l’accesso sarà, infatti, consentito ai

soli addetti ai lavori ed al personale autorizzato.

Durante le ore notturne, i giorni festivi o di sospensione, si ente potrà valutare la possibilità di

effettuare un servizio di vigilanza delle aree (soprattutto di quelle stabili). Presso le aree di cantiere

stabili di ciascun ambito operativo sarà prevista la localizzazione di un’isola ecologica per la raccolta

differenziata dei rifiuti solidi urbani, al fine di raccoglierlo prima dello smaltimento definitivo.

Le caratteristiche tecniche e dimensionali dei box di cantiere saranno derivate dalle tipologie

correnti di strutture prefabbricate presenti sul mercato. In funzione alla definizione di specifici ac-

cordi commerciali con i fornitori, potranno intervenire modifiche ed adattamenti alle nuove caratte-

ristiche e dimensioni. Saranno ovviamente rispettati gli standard definiti da norme e leggi in mate-

ria d’igiene e sicurezza, nonché i livelli di comfort caratterizzati in progetto. Per quanto riguarda le

dimensioni dei locali, esse dipenderanno dalla modularità del sistema di prefabbricazione adottato.

In tutti i locali prefabbricati, escluso i locali accessori, disimpegni, corridoi, archivi, sale di attesa ed

in genere in tutti i locali dove non è prevista presenza continuativa di lavoratori, dovrà essere ri-

spettato un rapporto aero – illuminante maggiore di 1/8 della superficie del pavimento.

Il cantiere sarà ubicato in aree morfologicamente pianeggianti, di cui occorrerà verificare i vin-

coli urbanistici o paesaggistici. Sia le aree stabili che le aree operative temporanee saranno separa-

te visivamente dalle delimitazioni di cantiere che dovranno assumere opportune dimensioni in fun-

zione dell’ubicazione delle stesse.

Le principali attività che si svolgeranno all’interno dei vai cantieri stabili saranno le seguenti:

• magazzino;

• gruppo elettrogeno;

• deposito oli lubrificanti;

• uffici operativi;

• servizi;

• spogliatoi;

• lavaggio autoveicoli;

• bilico per pesatura massi;

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Magazzino

Il magazzino potrà essere realizzato mediante un prefabbricato metallico di dimensioni utili allo

scopo. All’interno del magazzino non sarà prevista la presenza di macchine particolari, ma solo at-

trezzature e materiali in deposito che verranno accatastati o sistemati a mano su appositi scaffali,

trattandosi di prodotti di consumo correnti per la gestione e la manutenzione ordinaria, nonché per

l’esecuzione di piccole riparazioni di mezzi meccanici e attrezzature presenti in cantiere. In tale de-

posito non sarà prevista la permanenza continuativa di persone; la presenza del personale nel ma-

gazzino sarà saltuaria e limitata allo scarico e carico del materiale.

Gruppi elettrogeni

La produzione di energia elettrica di emergenza (illuminazione) per il cantiere funzionale potrà

essere garantita da gruppi elettrogeni di adeguata potenza posti in appositi container, ubicati in

una piazzola di pertinenza del cantiere nei pressi del quadro di derivazione e di quello generale. Il

gruppo elettrogeno verrà posto usualmente all’interno di un involucro isolante e sarà distanziato

dalle pareti di una misura sempre maggiore di 60 cm.

L’accesso al container avverrà tramite una porta e direttamente dall’esterno. Essendo il gruppo

alimentato da combustibile liquido, le soglie delle due porte di accesso saranno sopraelevate di 20

cm rispetto al piano del piazzale esterno; il pavimento sarà inoltre di tipo impermeabile al fine di

evitare perdite nel terreno, dovute a sversamenti o fuoriuscite accidentali. Il motore sarà dotato dei

seguenti dispositivi di sicurezza: - dispositivo automatico di arresto del motore sia per eccesso di

temperatura dell’acqua di raffreddamento che per caduta di pressione e/o livello dell’olio lubrifican-

te; - dispositivo automatico d’intercettazione del flusso del combustibile per arresto del motore o

per mancanza di corrente elettrica. L’intervento del dispositivo di arresto provocherà anche

l’esclusione della corrente elettrica dei circuiti di alimentazione, eccettuati quelli di alimentazione

del locale. Tali dispositivi saranno del tipo approvato dal Ministero dell’Interno a seguito di prove

eseguite presso il Centro Studi ed esperienze Antincendi. Le tubazioni dei gas di scarico dei motori,

indipendenti per ogni gruppo, saranno di acciaio, a perfetta tenuta e sistemate in modo da scarica-

re a distanza di almeno 1,50 m da aperture e a quota non inferiore a 3, 00 m dal piano praticabile.

All’interno del locale le tubazioni saranno protette o schermate per la protezione delle persone da

accidentali contatti, inoltre saranno protette con materiali coibenti atti ad assicurare, sulle superfici

delle stesse, temperature inferiori di almeno 100 °C rispetto alla temperatura di auto – iniezione del

gasolio; tutti i materiali impiegati per la protezione e coibentazione saranno incombustibili o com-

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bustibili di classe 1 di reazione al fuoco. Le emissioni in atmosfera rientreranno nei limiti imposti

dalle normative vigenti. Per il gruppo elettrogeno ed i serbatoi dei liquidi combustibili sarà presen-

tata specifica domanda al Comando VV.FF. Il personale addetto alla manutenzione e dal riforni-

mento dei serbatoi di olio lubrificante e di gasolio sarà il solito che gestisce il magazzino e che

svolge tutte le operazioni correnti necessarie in cantiere.

Deposito oli lubrificanti

Il deposito oli lubrificanti verrà realizzato mediante l’utilizzo di un container, con la suddivisione

interna in due scomparti separati: - comparto prelievo lubrificanti; - comparto stoccaggio lubrifican-

ti. I fusti di olio lubrificante verranno consegnati in cestelli metallici e trasportati all’interno del con-

tainer. All’interno del container sarà prevista inoltre una scaffalatura per lo stoccaggio di confezioni

minori, filtri, ecc. Entrambi i due suddetti comparti saranno dotati di doppie porte di accesso ubica-

te sulle testate del container per consentire il prelievo del prodotto, per il carico e la rimozione dei

fusti. Il personale addetto alle operazioni di gestione del deposito oli sarà il medesimo che gestisce

permanentemente il magazzino.

Uffici operativi

In ciascun cantiere stabile sarà prevista l’installazione di appositi baraccamenti ad uso ufficio

per la direzione operativa di cantiere e per l’eventuale appoggio della Direzione lavori.

Servizi

I servizi da impiegare nelle aree stabili di cantiere potrebbe esser costituita, in funzione della

numerosità delle maestranze presenti in cantiere, da un monoblocco delle dimensioni 9,00 x 3,00 x

2,70 h circa; la struttura potrebbe essere del tipo metallico con tamponamenti coibentati in pannelli

sandwich. I monoblocchi servizi saranno attrezzati generalmente con WC alla turca e da lavamani

continui posti sulla parete antistante; la struttura verrà normalmente fornita dalla ditta costruttrice

con tutte le apparecchiature igieniche e gli impianti idrico, termico (termoconvettore elettrico), sa-

nitario ed elettrico nel rispetto delle norme vigenti. La pavimentazione e le pareti saranno rivestite

da idoneo materiale di elevati requisiti igienici e facilmente lavabile. Nelle altre aree di cantiere (so-

prattutto quelle temporanee) potranno essere utilizzati WC di tipo chimico, a doppia parete prodot-

ta in polietilene ad alta densità, dotato di WC, lavandino, specchio, sistema di risciacquo, dispositi-

vo di chiusura antivandalismo e pavimento antisdrucciolo. Adatto per i cantieri in cui sia difficile un

collegamento con lo scarico delle acque.

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Spogliatoi

Gli spogliatoi potranno essere costituiti da prefabbricati metallici aventi struttura in acciaio e

tamponamenti con pannelli termoisolanti tipo sandwich. Gli spogliatoi verranno forniti, dalla ditta

costruttrice, corredati dell’impianto elettrico, idrico – sanitari, riscaldamento nel rispetto della nor-

mativa vigente. Generalmente si tratta anno di prefabbricato delle dimensioni 2,30 x 12,20 m e

con altezza interna h= 2,70 m, le superfici finestrate avranno una dimensione tale da rispettare i

rapporti aero-illuminanti di legge; il riscaldamento sarà garan-

tito da un numero adeguato di termoconvettori elettrici.

Questo locale sarà suddiviso in due ambienti, uno destinato a

spogliatoio ed uno ai servizi igienici. Lo spogliatoio sarà cor-

redato di armadietti per abiti sporchi ed abiti puliti, l’acqua

sanitaria calda sarà fornita da un boiler elettrico. Le docce a-

vranno le pareti rivestite in materiale facilmente lavabile fino

ad un’altezza di m 2,00 per rispettare uno standard di elevati requisiti igienici. Nel caso in cui si

dovesse, nel corso dei lavori, rendere necessario un numero maggiore di addetti esterni verranno

realizzati ulteriori spogliatoi.

Lavaggio e manutenzione automezzi

Verrà previsto un impianto di lavaggio per tutti gli automezzi che opereranno nella realizzazione

delle opere in argomento; inoltre periodicamente tutti i mezzi che

operano all’interno del cantiere oltre che a regolari controlli manu-

tentivi saranno completamente lavati presso l’impianto. L’impianto

di lavaggio consisterà in un’area pavimentata impermeabile. L’area

pavimentata in calcestruzzo sarà realizzata con pendenze idonee in

modo da far confluire tutte le acque in una griglia di raccolta. Non

vi saranno né strutture né apparecchiature fisse esterne. Il lavaggio avverrà tramite

un’idropulitrice mobile la quale sarà normalmente collocata all’interno del magazzino. Il personale

addetto sarà il solito che gestirà le operazioni nel magazzino e che provvederà oltre che agli obbli-

ghi derivanti dalla gestione e servizio del distributore di gasolio e a tutti gli altri impegni di controllo

e di gestione del cantiere.

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Bilico per pesatura massi

Il bilico per la pesatura massi, chiamato anche pesa a ponte, rappresenta la migliore soluzione

per la pesatura di automezzi stradali e di mezzi d’opera anche in ambienti e condizioni di carico

gravosi. Il ponte metallico che potrebbe essere utilizzato sarà di concezione modulare per facilitare

il trasporto, la movimentazione e le operazioni di montaggio nonché evitare la necessità di manu-

tenzione nel tempo del piano di carico. La catena di misura sarà costituita da più celle di carico a

compressione in acciaio inox in versione analogica o digitale. Il terminale elettronico, che con gli

accessori periferici completerà l’impianto di pesatura, gestirà la visualizzazione del peso ed even-

tuali funzioni accessorie. Verranno utilizzate apparecchiature di pesa modulari con capacità di misu-

ra fino al massimo di 80 tonnellate, essendo il peso massimo trasportabile dei mezzi d’opera pari a

circa 60 tonnellate.

9 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ E DEI MEZZI DA UTILIZZARE IN CANTIERE

I processi di cantierizzazione interessano le aree individuate nel progetto esecutivo

di secondo stralcio; queste, univocamente determinate in larghezza e lunghezza nel pro-

getto stesso sono dislocate in due distinte zone prospicienti la battigia: una principale (can-

tiere 1) in prossimità dell’area denominata Ferro di Cavallo, al di sotto del Lungomare A.

Moro, in corrispondenza della via Nenni, e l’altra (cantiere 2) , più a Nord, al di sotto del

tratto di Lungomare S. Pertini, in località Falaride, come meglio individuate nelle planime-

trie di progetto.

Di seguito verranno illustrate le attività e le attrezzature necessarie per la realizza-

zione dell’intervento in oggetto ed analizzate le possibili interferenze .

Descrizione delle lavorazioni ed analisi delle interferenze

Il progetto prevede un piano di interventi che garantisce la difesa dal moto ondoso di

alcune fasce della costa emersa del territorio comunale di Avola.

Le lunghezze complessive di ingombro si desumono dalle planimetrie progettuali.

Lungo tutti i tratti di interferenza, la fascia costiera e le aree pubbliche a ridosso

(marciapiedi, aree a verde, etc) dovranno essere inibiti al pubbliche transito, e saranno

debitamente recintate con idonea barriera di protezione, visibile anche di notte.

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Il programma di cantierizzazione del progetto definitivo a base di gara viene articola-

to in 462 giorni consecutivi, come risulta dal crono-programma facente parte del progetto.

Le lavorazioni dovranno essere organizzate in maniera tale da permettere la regola-

re operatività dei fronti costieri non direttamente interessati dal cantiere, e per garantire il

minor disturbo possibile alla viabilità ed alla fruizione pubblica.

CANTIERE 1 (località Ferro di Cavallo)

Realizzazione massicciata C, mediante: 1) scavo a sezione per la realizzazione dello

scanno di imbasamento; 2) collocazione di geotessile; 3) realizzazione scanno di imbasa-

mento in pietrame scapolo; 4) realizzazione mantellata in massi di III° categoria.

Realizzazione barriera soffolta, mediante: 1) scavo a sezione per la realizzazione dello

scanno di imbasamento; 2) realizzazione scanno di imbasamento in pietrame scapolo; 4)

realizzazione mantellata in massi di III° categoria.

CANTIERE 2 (località Falaride):

Realizzazione massicciate A, B, mediante: 1) scavo a sezione per la realizzazione dello

scanno di imbasamento; 2) collocazione di geotessile; 3) realizzazione scanno di imbasa-

mento in pietrame scapolo; 4) realizzazione mantellata in massi di III° categoria.

Realizzazione barriera soffolta, mediante: 1) scavo a sezione per la realizzazione dello

scanno di imbasamento; 2) realizzazione scanno di imbasamento in pietrame scapolo; 4)

realizzazione mantellata in massi di III° categoria.

Realizzazione pennello, mediante: 1) scavo a sezione per la realizzazione dello scanno di

imbasamento; 2) realizzazione scanno di imbasamento in pietrame scapolo; 4) realizza-

zione mantellata in massi di II° categoria.

Realizzazione ripascimento, mediante: 1) approvvigionamento miscela di inerti definita in

progetto; 2)la movimentazione della miscela di inerti sui mezzi di carico; 3) la posa, sulla

parte emersa di spiaggia di progetto, della miscela di inerti di ripascimento, compreso lo

spianamento della miscela di inerti con idonei mezzi terrestri, conformemente alle sagome

di progetto, nonchè il raccordo con l'arenile esistente; 4) lo scarico e lo spandimento della

miscela di inerti per il ripascimento sommerso, eseguito con idoneo mezzo meccanico ter-

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restre e/o marittimo, compresa la sagomatura e la livellatura nonchè ogni altro onere ed

accessorio per dare l'opera completa a perfetta regola d'arte.

Le fasi ed i tempi di esecuzione delle opere sono distinte come da cronoprogramma dei

lavori di cui all’elaborato T06.

In fase progettuale sono state individuate le aree che verranno messe a disposizione

dell’impresa esecutrice e sono state indicate in specifico elaborato grafico a cui si rimanda.

LOCALIZZAZIONE DEL CANTIERE E VIABILITA’ DI ACCESSO

Le aree dei fronti emersi interessate direttamente dagli interventi progettuali si trovano a

contatto con la viabilità principale Comunale; non si riscontrano conseguentemente difficol-

tà specifiche per l’accesso da parte dei mezzi d’opera alle aree di cantiere.

L’acceso principale al Cantiere 2 in località Falaride avverrà attraverso la rampa esistente

nel contiguo molo; i mezzi d’opera di più modesta dimensione, potranno accedere invece

dalle vie pubbliche di sbocco ortogonali al fronte emerso, che sono di larghezza pari a 3.00

ml. circa.

MEZZI TERRESTRI TIPO DA UTILIZZARE IN CANTIERE

I mezzi che verranno impiegati nelle aree di cantiere potranno essere sinteticamente classificati

nelle seguenti tipologie:

- macchine per lo scavo: in questa categoria rientrano gli escavatori, gli apripista e gli altri

mezzi impiegati per lo scavo e la sistemazione dei terreni. La trazione di questi mezzi risul-

terà prevalentemente su carro con cingoli e quindi

la loro movimentazione all’esterno delle aree di can-

tiere avverrà su autocarri con pianali opportuna-

mente predisposti;

- veicoli o mezzi d’opera per i movimenti di

materiale lapideo: si tratterà di veicoli pesanti a

cassone ribaltabile e a più assi motrici, impiegabili sia per i trasporti all’interno delle aree di

cantiere che lungo la normale rete stradale;

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- veicoli per il trasporto delle persone, quali autovetture e pulmini adibiti al trasporto del

personale di cantiere;

- Mezzi speciali per la movimentazione dei massi,

pale meccaniche, escavatori, grù su carro per la mo-

vimentazione ed il sollevamento dei materiali lapidei.

Tutti i mezzi d’opera utilizzati saranno omologati secondo

le normative più recenti e accompagnati dai relativi certificati

di conformità; inoltre saranno sottoposti a periodici interventi

di manutenzione e controllo nel corso dei lavori di realizzazione dell’opera.

MEZZI MARITTIMI TIPO DA UTILIZZARE IN CANTIERE

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10 IPOTESI ORGANIZZATIVE DELLA LOGISTICA DI CANTIERE

Individuazione delle distinte aree di cantiere

L’ipotesi progettuale vagliata prevede l’utilizzazione di due aree di cantiere distinte,

fornite di tutte le attrezzature necessarie per renderle autonome ed indipendenti.

Queste due aree, nel rispetto dei limiti di superficie imposti dal progetto, saranno co-

ordinate da preposti e responsabili distinti e separati. Saranno altresì collegate tra loro at-

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traverso una rete analogico-digitale, indispensabile per tutte le comunicazioni interne, per

quelle con la capitaneria di porto, ove fosse possibile.

Entrambe le aree saranno attrezzate per le attività direzionali e con i servizi logistici

comuni, ivi compreso quelli attinenti alla Direzione Lavori e alle attività di vigilanza della

Committenza.

Riassumendo, le due aree di cantiere prestabilite saranno:

- Cantiere 1 (località Ferro di Cavallo)

- Cantiere 2 (località Falaride)

“Cantiere 1”

L’individuazione dell’area di cantiere e la sua superficie sono ben individuate nella

planimetria di dettaglio della Cantierizzazione.

Come detto precedentemente, su questa area insisterà una struttura cantieristica

indipendente ed autonomamente funzionante, provvista delle apposite attrezzature, quali

uffici, spogliatoi, servizi igenici etc etc .

Sarà adibita una zona per le attività della DL e sarà altresì realizzata una piccola sa-

la controllo e comunicazione che, direttamente collegata alla rete wifi con la sua analoga

sull’area del cantiere 2.

“Cantiere 2”

Così come previsto per il cantiere 1, il cantiere 2, in maniera indipendente sarà co-

ordinato da un secondo responsabile di cantiere. Questi dovrà curare con maggiore cura e

dettaglio le possibili interconnessioni con le attività di realizzazione. Il legame tra i due can-

tieri sarà oggetto di problematiche connesse soprattutto alla sicurezza dei lavoratori.

Per entrambe le aree di cantiere sono state previste delle zone di stoccaggio del

materiale che, nella nostra previsione progettuale, come verrà esplicitato in seguito, sa-

ranno utilizzate distintamente.

E’ prevedibile, infatti, che, in accordo con la committenza, venga predisposta una

sotto zona di stoccaggio per ogni singolo materiale, interna ad una delle aree di stoccaggio

di ogni singola area di cantiere, ma utilizzabile per entrambi.

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Approvvigionamento dei materiali

Per quanto concerne l’approvvigionamento dei materiali in cantiere è fondamentale

fare una precisazione relativa alla loro tipologia.

Nella nostra ipotesi la quasi totalità dell’approvvigionamento avverrà via terra ( vedi

planimetria generale di cantierizzazione), eccetto per i massi che andranno a costituire le

barriere soffolte, il cui approvvigionamento avverrà via mare, nello specifico dal pontile esi-

stente nei pressi della Vecchia tonnara.

Stabiliti quindi i luoghi dello stoccaggio, come verrà descritto nel paragrafo succes-

sivo, al fine di garantire una gestione oculata ed efficiente degli acquisti per la commessa

di cui all’oggetto e il rispetto dei tempi di consegna delle singole lavorazioni, l’Appaltatore

redigerà il Piano degli approvvigionamenti che si articolerà come segue:

• Programma temporale degli approvvigionamenti;

• Valutazione e qualifica dei fornitori;

• Elenco dei fornitori di commessa qualificati e da qualificare ai fini del contratto;

• Modalità operative di comunicazione, ai fornitori, dei requisiti di qualità richiesti contrattualmente dal Committente;

• Modalità di controllo del prodotto approvvigionato;

• Elenco dei fornitori ;

• Criteri di identificazione e rintracciabilità dei prodotti;

• Elenco dei fornitori dei prodotti per i quali è eventualmente prevista la preventiva omologazione da parte del Committente;

• Fornitura di prodotti da parte del Committente;

L’approvvigionamento dei materiali, dei semilavorati e dei servizi di commessa si

baserà fondamentalmente sulle informazioni contenute nella Programmazione dei Fabbi-

sogni di beni e servizi per la commessa in esame.

Le informazioni ivi contenute consentono all’Appaltatore di definire la Programma-

zione temporale degli approvvigionamenti contenente la data di inizio consegna della forni-

tura, la data di fine consegna fornitura, la richiesta di omologazione del committente (si o

no), la richiesta di qualifica del fornitore (si o no), ecc.

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Per quest’ultimo adempimento, l’Impresa qualifica i suoi fornitori in base ai criteri e

le modalità operative di valutazione e qualifica definiti nella procedura operativa di Qualifi-

ca dei fornitori.

La scelta del fornitore avverrà di norma attraverso la competizione tra più fornitori,

individuati preventivamente fra quelli presenti nell’elenco fornitori qualificati. Per i fornitori

non qualificati, L’Appaltatore procederà a sottoporli preventivamente a prequalifica.

In funzione della tipologia della fornitura l’Appaltatore ha previsto, anche in ragione

dei controlli che potranno essere richiesti dalla Direzione Lavori:

Controlli in fase di accettazione dei prodotti presso il cantiere;

Controlli effettuati mediante Visite ispettive (Audit) presso il fornitore (se necessario).

Tutti i prodotti approvvigionati direttamente dall’Appaltatore, prima di essere utilizzati

nelle lavorazioni, saranno controllati al fine di garantire la loro conformità ai requisiti speci-

ficati nei relativi documenti di acquisto ed a quelli progettuali specificati in fase contrattuale.

All’arrivo dei materiali in cantiere l’addetto al ricevimento della fornitura:

- effettuerà un controllo “sommario” della stesso mediante la verifica della coe-

renza del fisico (tipologia e quantità) con l’ordine d’acquisto emesso al fornitore e con

quanto indicato sulla bolla d’accompagnamento (nel caso di materiali di avanzo dalle lavo-

razioni di altri cantieri verifica la coerenza tra fisico e le bolle);

- indirizzerà il mezzo di trasporto allo scarico nell’area di stoccaggio provvisoria

e delimitata identificandolo come materiale in attesa di ispezione per accettazione;

- firmerà la copia del Documento di Trasporto riservata al fornitore e la conse-

gnerà al Trasportatore;

Nel caso in cui dal controllo al ricevimento dovessero emergere non conformità, l’addetto

al ricevimento della fornitura rigetterà la stessa e segnalerà al Responsabile di Cantiere la

non conformità affinché proceda secondo quanto riportato nella procedura di Tenuta sotto

controllo dei prodotti non conformi.

Per i prodotti definiti “critici” dall’Appaltatore, saranno previsti e programmati controlli speci-

fici da eseguire sulle forniture:

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- Controlli eseguiti direttamente dal fornitore durante la produzione;

- Controlli in contraddittorio eseguiti in fase di Auditing presso il fornitore;

- Controlli in contraddittorio eseguiti in cantiere.

Per tutti i controlli suddetti, il Direttore di Cantiere provvederà alla compilazione di un

verbale di ispezione che invierà in copia alla Direzione Lavori.

I criteri di identificazione e di rintracciabilità dei prodotti saranno definiti e gestiti nel Piano

di Controllo Qualità (PCQ).

Tali criteri saranno applicati nel cantiere, nelle fasi di ricevimento e stoccaggio, a tut-

ti i materiali o prodotti per i quali sia espressamente individuata la necessità di garantirne

l’identificazione.

Tali criteri saranno applicati nel cantiere nella fase post impiego a tutti i materiali o

prodotti per i quali sia espressamente richiesta dal committente la necessità di garantirne

la rintracciabilità.

A tal fine l’Appaltatore redigerà un modulo di Identificazione e Rintracciabilità dei

prodotti, contenente i seguenti campi:

Data di redazione/aggiornamento;

Descrizione dei materiali/prodotto;

Metodo di identificazione (all’arrivo e in stoccaggio);

Rintracciabilità dopo l’impiego (parte dell’opera in cui si è utilizzato il prodot-

to).

In relazione a quanto previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto, saranno identificati

i prodotti da approvvigionare all’esterno per cui è prevista la preventiva approvazione da

parte della Direzione Lavori. L’Appaltatore evidenzierà nell’elenco fornitori, i nominativi dei

fornitori dei prodotti per i quali è prevista la suddetta preventiva approvazione. Inoltre effet-

tuerà per tempo, nelle aree dedicate, la necessaria campionatura, a disposizione della Di-

rezione Lavori. Tutte le approvazioni saranno verbalizzate.

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Stoccaggio dei materiali

Lo stoccaggio dei materiali avverrà in due prestabilite aree che i due capo cantiere

individueranno univocamente in fase di preparazione delle stesse, secondo le indicazioni

del responsabile della cantierizzazione e di quello della movimentazione dei carichi.

Le lavorazioni su tali aree saranno ridotte al minimo mentre sarà importante garanti-

re facilità di accesso alle stesse.

Verrà altresì stabilito, qualora se ne manifestasse la necessità, un piano per il trat-

tamento dei materiali a salvaguardia dell’ambiente; le aree occupate dai cantieri verranno

a trovarsi in zone di territorio in cui la presenza del mare potrebbe far sorgere la necessità

di prescrivere particolari opere provvisionali utili ad evitare sversamenti accidentali di liquidi

e/o polveri inquinanti. Per questo cantiere saranno quindi necessarie, qualora la commit-

tenza lo prescrivesse, una serie di opere provvisionali utili al trattenimento di eventuali

sversamenti accidentali all’interno dello specchio s’acqua.

Per quanto riguarda l’inquinamento da polveri che verranno a sollevarsi dalle aree di

deposito materiali, si dovrà provvedere a recintare tali aree di deposito con teli in grado di

trattenere almeno parte delle polveri sollevate, mentre i mezzi che eseguiranno il trasposto

dei materiali sciolti, dovranno essere telonati al fine di ridurre il sollevamento di polveri che

si avrà nello svolgimento di tali operazioni.

Per quanto concerne il materiale di risulta, derivante dalle lavorazioni, esso verrà

accumulato su cassone carrellato posizionato sulla piattaforma di interscambio tra i due

cantieri.

Questa scelta nasce dalla necessità di voler utilizzare una sola area, probabilmente

ubicata nell’area di cantiere del molo trapezio, per il carico su mezzo gommato e successi-

vo trasporto per lo smaltimento a discarica. Tale scelta progettuale ci permette di garantire

un attraversamento della città con mezzi gommati ridotto al minimo indispensabile.

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Movimentazione dei carichi

La gestione dei cantieri così come precedentemente descritto, fa sì che all’interno dell’area

portuale ci sia un continuo scambio di informazioni tra le due aree interessate

dall’intervento (Cantiere – Ferro di Cavallo – e Cantiere – Falaride -).

Queste saranno quindi legate da un si-

stema di comunicazione avanzato che renderà

possibile la gestione, attraverso una organiz-

zazione settimanale dei movimenti.

Tale processo renderà reale lo sfrutta-

mento cumulativo delle due aree, geografica-

mente distinte e separate.

Questa, unita all’ ottimizzazione

dell’attività di approvvigionamento,

che determinerà le quantità ed il luogo

di stoccaggio, determinerà un movi-

mento settimanale dei carichi, e stabi-

lirà i movimenti necessari.

La duttilità e l’indipendenza dei

due cantieri permetterà una maggiore

facilità di eventuale comunicazione con la capitaneria di porto e con i relativi piloti delle na-

vi transitanti sui luoghi. Tale facilità di comunicazione legata ad un piano settimanale del

trasporto renderanno libera l’ area veicolare d dall’attraversamento di mezzi gommati da e

per uno dei due cantieri.

11 OPERE DI MITIGAZIONE AMBIENTALE DA ADOTTARE NELLA FASE DI CANTIE-RIZZAZIONE

Le interferenze e criticità inerenti la fase di costruzione delle opere saranno legate a due ordini

di problemi:

- Il primo, dipendente dalle condizioni del territorio direttamente coinvolto dalla realizzazione

dell’infrastruttura, per risolvere il quale si agirà in sede di scelta dei siti di cantiere, localiz-

zandoli in aree maggiormente compatibili ad accogliere gli impianti e gli spazi di lavorazio-

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ne, seguendo i criteri localizzativi indicati in precedenza che terranno conto di parametri di

ordine sia tecnico - organizzativo che ambientale.

- Il secondo, dovuto agli aspetti propri della gestione tecnico-operativa dei cantieri stessi, os-

sia l’insieme delle attività e strutture logistiche previste nei singoli siti, che potranno genera-

re problemi di inserimento risolvibili solo con l’attuazione di opportune opere di mitigazione.

Con riferimento alle singole componenti ambientali è possibile sintetizzare una lista delle princi-

pali potenziali problematiche indotte dalla fase di cantierizzazione, tenendo conto che l’alterazione

di un singolo parametro conseguente al concatenarsi delle attività lavorative potrà avere ricadute

anche sulle altre componenti. Di seguito saranno descritte le potenziali problematiche indotte dal

sistema di cantierizzazione su ogni componente ambientale, segnalando, pianificando e gestendo

gli interventi e accorgimenti da seguire in corso d’opera.

Controllo dell’inquinamento atmosferico: le principali problematiche indotte dalla fase di

realizzazione dell’opera sulla componente atmosfera riguarderanno la produzione di polveri e le e-

missioni di gas e particolato. Tali problematiche potranno riscontrarsi lungo la viabilità impegnata

dalla movimentazione dei mezzi pesanti e nell’intorno delle aree in cui avverranno le lavorazioni (in

special modo durante la lavorazione di scavo di sbancamento, movimentazione, miscelazione e

spandimento delle sabbie da utilizzare per ripascimento, e durante la movimentazione dei massi

naturali necessari alla formazione delle opere in progetto), ponendo particolare attenzione alla pre-

senza di insediamenti abitativi ed urbanizzati circostanti.

Il controllo della produzione di polveri all’interno delle aree di cantiere potrà essere ottenuto

mediante l’adozione degli accorgimenti seguenti: 1) bagnatura periodica delle superfici di cantiere

in relazione al passaggio dei mezzi e delle operazioni di carico/scarico, con aumento della frequen-

za delle bagnature durante la stagione estiva; 2) bagnatura periodica delle aree di passaggio dei

mezzi impegnati alla movimentazione del materiale stoccato temporaneamente.

In riferimento ai tratti di viabilità urbana (in corrispondenza dei tratti abitati interferiti lungo i

collegamenti con i siti di cantiere)ed extraurbana impegnati dai transiti dei mezzi pesanti demanda-

ti al trasporto dei materiali, occorrerà adottare velocità ridotte da parte dei mezzi pesanti; sarà ne-

cessario coprire i cassoni dei mezzi con teli in modo da ridurre eventuali dispersioni di polveri du-

rante il trasporto dei materiali; sarà opportuno il lavaggio giornaliero dei mezzi di cantiere e la puli-

zia con acqua dei pneumatici dei veicoli in uscita. Si segnalano infine le azioni da intraprendere per

minimizzare i problemi relativi alle emissioni di gas e particolato: 1) utilizzo di mezzi di cantiere che

rispondano ai limiti di emissione previsti dalle normative vigenti, ossia dotati di sistemi di abbatti-

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mento del particolato di cui occorrerà prevedere idonea a frequente manutenzione e verifica

dell’efficienza anche attraverso misure dell’opacità dei fumi; 2) uso di attrezzature di cantiere e di

impianti fissi prevalentemente con motori elettrici alimentati dalla rete esistente.

Controllo del rumore: il processo di cantierizzazione genererà problemi legati alle emissioni

di rumori e vibrazioni, connesse ad attività legate sia alla realizzazione delle scogliere che delle o-

pere provvisorie, quali: approvvigionamento, stoccaggio e movimentazione materiali per costruzio-

ne piste di cantiere, scavi e rinterri. Al fine di limitare tali criticità, si sceglieranno opportunamente i

siti di cantiere in ambiti quanto più possibile distanti da zone edificate, compatibilmente con la loca-

lizzazione delle opere da realizzare. Laddove l’eventuale criticità sia connessa a lavorazioni tali da

risultare difficile l’attuazione di una mitigazione con schermature, dovranno essere richieste dero-

ghe, da presentare al Comune, in modo che l’Amministrazione consenta lo svolgimento dei lavori

negli orari e nelle modalità da essa stabiliti. Per quel che attiene invece le attività di trasporto del

materiale si cercherà di minimizzare gli impatti individuando i percorsi più idonei per il transito dei

mezzi pesanti, prevedendo l’utilizzo di tratti di viabilità il più possibile esterne alle aree urbanizzate

e con minori volumi di traffico. Potranno comunque essere attuati interventi mitigativi di tipo infor-

mativo/divulgativo, esplicitando alla popolazione coinvolta la durata complessiva dei lavori e le fa-

sce orari giornaliere in cui verranno svolte le attività di cantiere, evitando i disagi nelle fasce orarie

protette.

Impatti di cantiere sull’ambiente idrico:le problematiche indotte dalla fase di realizzazione

dell’opera sull’ambiente idrico saranno legate da un lato alla vulnerabilità dell’ambiente, dall’altro ai

rischi cui l’installazione potrebbe essere sottoposta per cause naturali (fattori naturali di rischio)

sottovalutate o non valutate con esattezza. Per quanto riguarda la seconda questione, si cercherà

di minimizzare i rischi nella fase di scelta dei siti di cantiere, posizionati in modo tale da non entrare

direttamente in conflitto con i corsi d’acqua presenti nella zona. In merito alla vulnerabilità

dell’ambiente, invece, saranno prese in considerazione le possibili cause di inquinamento delle ac-

que, sia superficiali che marine, direttamente indotto dai cantieri, dovute a: sversamento delle sab-

bie per ripascimento direttamente in mare; sversamenti accidentali di sostanze inquinanti (oli, ben-

zine, scarichi, etc.) sui piazzali di lavoro e lungo i percorsi dei mezzi meccanici, scarichi di acque

bianche e nere e di rifiuti prodotti dagli addetti di cantiere. Per minimizzare tali rischi saranno da

adottare i seguenti accorgimenti in corrispondenza delle aree di cantiere: 1) impermeabilizzazione

delle aree coinvolte, al fine di scongiurare possibili infiltrazioni in falda di fluidi inquinanti; 2) predi-

sposizione di idonei impianti di gestione delle acque superficiali prima della loro immissione nella

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rete idrica superficiale; 3) realizzazione di adeguate opere fognarie, in particolare in corrispondenza

del cantiere base (aree stabili), dove potranno essere ubicati i fabbricati per la ristorazione e il rico-

vero del personale; 4) individuazione delle procedure di scarico diretto delle sabbie di ripascimento

in mare per il controllo della torbidità acque marine.

Impatti di cantiere su vegetazione , flora e fauna: le attività e l’allestimento dei cantieri non

comportano effetti impattanti su vegetazione, flora, fauna in quanto l’area in esame risulta forte-

mente urbanizzata

Interventi di ripristino delle aree di cantiere: al termine dei lavori, i cantieri dovranno essere

tempestivamente smantellati e dovrà essere effettuato lo sgombero e lo smaltimento del materiale

di risulta derivante dalle opere di realizzazione delle lavorazioni offerte da questo Concorrente, evi-

tando la creazione di accumuli permanenti in loco. Le aree di cantiere e quelle utilizzate per lo stoc-

caggio dei materiali dovranno essere ripristinate in modo da ricreare quanto prima le condizioni di

originaria naturalità.