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Rivista Ambiente e Lavoro

Febbraio 2011Rivista Ambiente e Lavoro

Febbraio 2011

IN QUESTO NUMERO

INDICE

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SALUTE E SICUREZZA

Gli apparecchi e la protezione delle vie respiratorie (Virginio Galimberti) 2

COMMENTI

L’azione di rivalsa dell’INAIL(Giovanni De Luca) 25

SALUTE E SICUREZZA

Spazi Confinati: Sicurezza del lavoro e sistema di gestione(Eugenio Ferioli) 33D.Lgs. 81/08: Agenti chimici e protezione delle vie respiratorie(Graziano Frigeri) 50

COMMENTI

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti (Alessandro Mazzeranghi e Rossano Rossetti) 58

COLLABORATORI E CORRISPONDENTI 64

INDICE 2

APPROFONDIMENTILa nuova norma ISO 45001 (C. Pecora) 3L’importanza della formazione in lingua per i lavoratori stranieri(S. Zanettichini) 5

APPROFONDIMENTI GIURIDICIObbligo di collaborazione del medico competente con ildatore di lavoro (M. Grassi) 9

DIARIO DI CANTIERE (a cura di L. Rossi)La UNI EN 131-3: 2018 sulle scale portatili 11Il rinnovo delle autorizzazioni dei ponteggi 12Bonifica delle coperture non praticabili ed utilizzo dellereti di sicurezza 13Marcatura per una scala doppia 14Sistemi di sostegno e contrasto mediante palancole prefabbricate 15DPI ed effetto pendolo 16Istruzioni per una scala in appoggio 17Ancoraggi e coperture a falda unica 18Prove di resistenza per i parapetti provvisori (carichi FH) 19Ispezione di una scala portatile 20Utilizzo delle reti di sicurezza nella manutenzione diun ponte ferroviario 21Marcatura dei sistemi di protezione degli scavi prefabbricati 23

GLI ESPERTI RISPONDONO 25

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ApprofondimentiApprofondimenti

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LA NUOVA NORMA ISO 45001:LE PRINCIPALI NOVITÀ RISPETTO ALLA STANDARDBS OHSAS 18001

di Claudio Pecora*

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* Auditor sistemi di gestione sicurezza

Dopo un lungo e accidentato percorso, lo scorso 23marzo 2018 è stata pubblicata la versione italianadella norma ISO UNI 45001. Lo standard ISO 45001è il nuovo modello internazionale che descrive gli ele-menti del sistema di gestione della salute e sicurezzasul lavoro, dà alle imprese un quadro di riferimentoper gestire i rischi e le opportunità per prevenire gliinfortuni sul lavoro e le problematiche di salute per ilavoratori.

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ApprofondimentiApprofondimenti

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L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE IN LINGUA PER ILAVORATORI STRANIERI PER L’INTEGRAZIONE, LA PREVEN-ZIONE DEGLI INFORTUNI, IL CAMBIAMENTO ORANIZZATIVOE LA GESTIONE COSTRUTTIVA DEI CONFLITTI

di Sara Zanettichini*

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* Docente senior e esperta di processi formativi in diverse discipline

Venerdi 19 ottobre presso Bologna Fiere si è tenuto un seminario gratuito dal titolo “L’importanza della formazione in lingua per gli stranieri e la prevenzio-ne/gestione costruttiva dei conflitti”.L’evento ospitato dall’associazione Ambiente e Lavoro ha riscosso un notevole interesse per addetti ai lavori e non. In questo particolare momento storico di disconoscimento di valore e valori umani la formazio-ne, intesa come “processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione conoscenze e procedure utili all’acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda “( art. 2 D. Leg. 81/08), assume un ruolo sem-pre piu’ fondamentale per gli obiettivi comuni di fun-zionalita’ del sistema.

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Approfondimenti giuridiciApprofondimenti giuridici

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L’OBBLIGO DI COLLABORAZIONE DEL MEDICOCOMPETENTE CON IL DATORE DI LAVORO

di Matteo Grassi*

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* Avvocato, socio dello studio LCG, si occupa di responsabilità degli enti e responsabilità professionale in ambito penale anche con specifico riferimento allasalute e sicurezza sul lavoro.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito interessanti spunti per una riflessione su modalità e contenuti dell’attività del medico compe-tente e, più in particolare, della necessaria collabo-razione con il datore di lavoro.Preliminarmente è opportuno un breve richiamo alle norme che impongono questa collaborazione.

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Diario di cantiereDiario di cantiere

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LA UNI EN 131-3:2018 SULLE SCALE PORTATILIdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

Ad inizio 2018 è stata pubblicata la norma UNI EN131-3 ‘Marcatura e istruzioni per l’utilizzatore dellescale’ che fa parte di una serie che ha come oggetto lescale portatili costituita dalle seguenti parti:- UNI EN 131-1:2015 - Scale - Parte 1: Termini, tipi,

dimensioni funzionali.- UNI EN 131-2:2017 - Scale - Parte 2: Requisiti,

prove, marcatura.- UNI EN 131-3:2018 - Scale - Parte 3: Marcatura e

istruzioni per l’utilizzatore.- UNI EN 131-4:2007 - Scale - Parte 4: Scale trasfor-

mabili multi posizione con cerniere.- UNI EN 131-6:2015 - Scale - Parte 6: Scale telesco-

piche.- UNI EN 131-7:2013 - Scale - Parte 7: Scale movibi-

li con piattaforma.

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IL RINNOVO DELLE AUTORIZZAZIONI DEI PONTEGGIdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La costruzione e l’impiego dei ponteggi fissi sonodisciplinati dalle norme contenute nella Sezione V deld.lgs 81/08.

In particolare l’art. 131 stabilisce che per ciascuntipo di ponteggio, il fabbricante chieda al Ministerodel lavoro e delle Politiche Sociali l’autorizzazionealla costruzione ed all’impiego, corredando ladomanda da una relazione nella quale devono esserespecificati gli elementi contenuti nell’articolo 132. Ilcomma 5 dell’art. 131 stabilisce inoltre che “l’auto-rizzazione è soggetta a rinnovo ogni dieci anni perverificare l’adeguatezza del ponteggio all’evoluzionedel progresso tecnico”.

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Diario di cantiereDiario di cantiere

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BONIFICA DELLE COPERTURE NON PRATICABILI EDUTILIZZO DELLE RETI DI SICUREZZA

di Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La bonifica delle coperture non praticabili è una diquelle attività in cui, soprattutto nell’ambito degli edi-fici industriali, è da valutare attentamente l’utlizzodelle reti di sicurezza.

Queste coperture sono non praticabili in quanto su diesse non è possibile l’accesso ed il transito di persone,senza predisposizione di particolari mezzi e/o misuredi sicurezza contro il pericolo di caduta di persone e/odi cose dall’alto e contro i rischi di scivolamento. La rimozione degli elementi che costituiscono lacopertura presuppone la corretta effettuazione dellavalutazione del rischio. Il rischio prevalente è quellodi caduta dall’alto del lavoratore conseguente allosfondamento della copertura non praticabile e/o allacaduta laterale dello stesso; essi possono provocaremorte o lesioni gravi e di carattere permanente.

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MARCATURA PER UNA SCALA DOPPIAdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La UNI EN 131-3:2018 ‘Marcatura e istruzioni perl’utilizzatore delle scale’ dispone la marcatura di basee supplementare sulla scala che può essere fornitasotto forma di segnali di sicurezza o testo. La marcatura deve comprendere:- identità e indirizzo del produttore e/o del distributo-

re, incluso l’indirizzo del sito Web per le informa-zioni relative alla scala;

- tipo di scala e modi possibili di utilizzo (descrizionedel tipo, numero e lunghezza delle parti, lunghezzamassima della scala in uso, altezza massima diappoggio misurata nella posizione di utilizzo secon-do le raccomandazioni dei fabbricante);

- classificazione di uso “professionale” o “non profes-sionale” come specificato nella UNI EN 131-2;

- numero della norma generale UNI EN 131 o, qualo-ra esista una norma dedicata (per esempio una scalamultiposizione con cerniere secondo la UNI EN131-4) il numero di tale norma (per esempio UNIEN 131-4);

- mese e anno di produzione e/o numero di serie (puòessere anche stampigliato);

- peso della scala (in kg) e carico massimo totale (in kg);- isolamento, se previsto.

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Diario di cantiereDiario di cantiere

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SISTEMI DI SOSTEGNO E CONTRASTO MEDIANTEPALANCOLE PREFABBRICATE

di Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La palancola è un elemento in acciaio, di opportunoprofilo, provvisto di incastri (guida metallica o garga-me) maschio-femmina che, collegati fra loro ed infis-si nel suolo, formano un pannello continuo resistentealla spinta laterale del terreno.

Le palancole possono essere laminate a caldo o profi-late a freddo, le norme di riferimento sono:- la UNI EN 10248-1: 1997 Palancole laminate a caldo

di acciai non legati. Condizioni tecniche di fornitura;- la UNI EN 10248-2: 1997 Palancole laminate a caldo

di acciai non legati. Tolleranze dimensionali e diforma;

- la UNI EN 10249-1: 1997 Palancole profilate a fred-do di acciai non legati. Condizioni tecniche di forni-tura;

- la UNI EN 10249-2: 1997 Palancole profilate a fred-do di acciai non legati. Tolleranze dimensionali e diforma.

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DPI ED EFFETTO PENDOLOdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La norma 11560:2014 “Sistemi di ancoraggio per-manenti in copertura - Guida per l’individuazione, laconfigurazione, l’installazione, l’uso e la manutenzio-ne” assieme alla UNI 11158:2015 “Dispositivi di pro-tezione individuale contro le cadute dall’alto – Sistemidi protezione individuale dalle cadute - Guida per laselezione e l’uso” hanno precisato la definizione del-l’effetto pendolo su ancoraggio lineare e puntuale. Lasua determinazione è necessaria per evitare che illavoratore a seguito della oscilli e vada ad impattarecontro ostacoli.

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ISTRUZIONI PER UNA SCALA IN APPOGGIOdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La norma UNI EN 131-3:2018 ‘Marcatura e istruzio-ni per l’utilizzatore delle scale’ prevede che il fabbri-cante debba fornire congiuntamente alla scala e nellalingua del Paese in cui la scala è originariamente íntro-dotta sul mercato delle istruzioni per l’uso sotto formadi libretto. Il fabbricante è responsabile del contenutoe della consegna delle istruzioni per ogni scala.

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ANCORAGGI E COPERTURE A FALDA UNICAdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La configurazione del sistema di ancoraggio deveessere progettata tenendo conto ove possibile che siada preferire un accesso alla copertura attraverso unastruttura fissa posizionata all’interno o all’esterno del-l’edificio.

L’accesso alla copertura può avvenire:- dall’interno del fabbricato;- dall’esterno del fabbricato.

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PROVE DI RESISTENZA PER I PARAPETTI PROVVISO-RI (CARICHI FH)

di Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La norma UNI EN 13374:2013 prevede che la veri-fica rispetto ai carichi statici (classe A e B) possa esse-re effettuata attraverso calcoli o prove sperimentali ditipo statico. Le prove si distinguono in prove allo statolimite di operatività e prove allo stato limite di resi-stenza.

Le prove allo stato limite di resistenza prevedono chevenga sottoposto a test il montante, il corrente princi-pale e la tavola fermapiede.

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ISPEZIONE DI UNA SCALA PORTATILEdi Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

La norma UNI EN 131-3:2018 ‘Marcatura e istru-zioni per l’utilizzatore delle scale’ al capitolo 5riporta un elenco, non esaustivo, dei pericolì e degliesempi delle relative cause, che costituiscono ragio-ni frequenti per gli incídenti che si verificano duran-te l’uso delle scale e su cui si basano le informazio-ni contenute nella stessa norma. Essi possono esseresinteticamente riassunti in:- Perdita di stabilità.- Movimentazione.- Scivolamento, inciampo e caduta dell’utilizzatore.- Cedimento strutturale della scala.- Pericoli di natura elettrica.

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UTILIZZO DELLE RETI DI SICUREZZA NELLA MANUTENZIONE DI UN PONTE FERROVIARIO

di Luca Rossi*

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* Luca Rossi, ingegnere, ricercatore del Laboratorio cantieri temporanei o mobili del Dipartimento innovazioni tecnologiche presso INAIL.Da oltre 15 anni si occupa di ricerca, proposta normativa, prove di laboratorio.È impegnato nella formazione su attrezzature, dispositivi di protezione collettiva e individuale, opere provvisionali utilizzate nei cantieri edili ed autore di nume-rosi articoli e pubblicazioni tecnico/scientifiche in quest’ambito.È coordinatore dei gruppi di lavoro UNI/CT 042/SC 02/GL 01 “Dispositivi di protezione contro le cadute dall'alto”, UNI/CT 042/GL 15 “Attrezzature provvi-sionali’ e UNI/CT 042/GL 17 “Scale” e membro di diversi gruppi di lavoro UNI e CEN.Si è occupato di impianti tecnologici e di efficienza energetica collaborando con studi di progettazione del settore.

Sulla Strada Provinciale ex SS 35, nei comuni diBressana Bottarone e Bastida Pancarana, l’usura del-l’impalcato ferroviario del ponte sul fiume Po ha resonecessari dei lavori di manutenzione effettuati negliintervalli notturni di assenza del passaggio dei treni.Il ponte in acciaio è composto di 10 campate, di cuiquattro in acqua, di lunghezza pari a 75 m che appog-giano su undici piloni; su ogni campata agiscono intotale n.13 reti di cui n. 12 reti di dimensioni 6x10 me n.1 da 5x10 m. In totale sul ponte sono state instal-late n.130 reti di sicurezza che coprono una superficiedi 7500 mq circa.

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MARCATURA DEI SISTEMI DI PROTEZIONE DEGLISCAVI PREFABBRICATI

di Luca Rossi*

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I sistemi di protezione degli scavi realizzati concomponenti prefabbricati sono quelli che prevedonol’impiego di blindaggi o di palancole. Per essi esisto-no delle norme tecniche di prodotto e precisamente:- UNI EN 13331-1: 2004 Sistemi di puntellazione per

scavi. Parte 1: Specifiche di prodotto.- UNI EN 13331-2: 2004 Sistemi di puntellazione per

scavi. Parte 2: Verifiche mediante calcoli e prove.- UNI EN 10248-1: 1997 Palancole laminate a caldo di

acciai non legati. Condizioni tecniche di fornitura- UNI EN 10248-2: 1997 Palancole laminate a caldo di

acciai non legati. Tolleranze dimensionali e di forma- UNI EN 10249-1: 1997 Palancole profilate a freddo

di acciai non legati. Condizioni tecniche di fornitura- UNI EN 10249-2: 1997 Palancole profilate a freddo

di acciai non legati. Tolleranze dimensionali e diforma

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Gli esperti rispondonoGli esperti rispondono

Rivista Ambiente e Lavoro

GLI ESPERTI RISPONDONO

QUESITOIn caso di vendita, locazione finanziaria o noleggiodi “QUASI MACCHINE”, così come definite nelD.Lgs. 17/2010 (recepimento direttiva macchine), èapplicabile quanto stabilito dall’art.72 del D.Lgs.81/08?Se si quali sono i documenti da allegare all’atto divendita, locazione finanziaria o noleggio?

Risposta del dott. Norberto Canciani, segretarioAssociazione Ambiente e Lavoro (già responsabileU.O. Sicurezza del Lavoro – ASL Milano).

QUESITOIn una azienda privata, a causa di problemi di naturaorganizzativa, non si riescono ad organizzare corsidi aggiornamento per i lavoratori nelle ore di lavorosettimanali.Considerato che l’art 37 del D. Lgs. 81/08 stabilisceche “La formazione dei lavoratori e dei loro rappre-sentanti deve avvenire, durante l’orario di lavoro enon può comportare oneri economici a carico deilavoratori”, si chiede si sia possibile organizzare icorsi di aggiornamento per i lavoratori di sabato, aldi fuori del normale orario di lavoro.Naturalmente sarà previsto il pagamento delle oreaggiuntive quale orario straordinario.

Risposta del dott. Norberto Canciani, segretarioAssociazione Ambiente e Lavoro (già responsabileU.O. Sicurezza del Lavoro – ASL Milano).

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