Questo convegno Il silenzio di Malcho - rudolfsteiner.it · Libro di Ipazia Sullo stesso tema della...

2
Libro di Ipazia Sullo stesso tema della sacralità dell’io è divenuta una gura ispiratrice, la greca Ipazia (375-415) glia dell’astronomo Teone e moglie del losofo Isidoro. Insegnò matematica e losoa in Alessandria, città in cui il cristianesimo aveva già assunto un carat- tere assolutista di religione di stato. Poiché da losofa sosteneva la libertà della conoscenza contro l’integralismo e il dogmatismo divenuto violento, fu uccisa in una sommossa, istigata dal patriarca Cirillo. Ipazia è la protagonista del dramma omonimo del poe- ta Mario Luzi. Nella scena che verrà rappresentata con l’ausilio dell’euritmia, Ipazia sperimenta l’incontro con la sacralità dell’io. Questo incontro precede il passaggio della soglia di questa gran- de personalità spirituale avvenuto in modo atroce per mano di una confraternita di monaci eremiti. della domanda: “Cosa è verità?”. È il dramma di ognuno-Pilato; ma di certo molti personaggi dei vangeli risultano gli archetipi di un dramma: ognuno Giuda, ognuno Pietro, Tommaso, ma anche ognuno Maddalena, buon samaritano, Cireneo, o anche ognuno personaggio delle parabole del Cristo Gesù. Se i quattro Evangeli fossero soltanto documenti dell’esistenza storica del Gesù di Nazaret non avrebbero, per chi li legge, il va- lore ispirativo che hanno per la conoscenza, per la morale e per l’arte, né d’altro canto susciterebbero dubbi o subirebbero deni- grazioni. Ma chiunque legge i quattro Evangeli, il Libro dei vangeli nel loro insieme, legge il dramma che, in sostanza, è il proprio rapporto con se stesso e il risorto. Questo convegno Noi possiamo perderci se troppo ci espandiamo in una estatica contemplazione esteriore; lo stesso accade se, polarmente, ci concentriamo eccessivamente nelle no- stre interiori profondità. Ognuno di noi corre questi rischi e sente la nostalgia per quella condizione dove le unilateralità possono incontrarsi e armonizzarsi. Solo la creazione di una disposizione estetica nell’anima umana può aspirare a questo e “… questo dovrebbe essere il nostro ideale: creare forme che siano espressione della vita interiore. Infatti ad ogni epoca che non sia in gra- do di guardare e guardando di creare forme, lo spirito deve di necessità volatilizzarsi in una astrazione priva di essere e la realtà deve porsi di fronte a questo spirito solo astratto, quale aggregazione di materia senza spi- rito. Se gli uomini sono realmente capaci di compren- dere vere forme, per esempio la nascita dell’animico dall’etere delle nuvole della Madonna sistina: allora ben presto per loro non esiste più materia priva di spirito”. (da una lettera di Rudolf Steiner a Marie Steiner del 25 novembre 1905). Solo nel regno dell’apparenza estetica può attuarsi quel respiro libero da ogni condizionamento per cui ciò che è esteriore viene assunto interiormente e ciò che è interiore si attua nel sensibile. “Il delicato ore della bellezza non si manifesterà dove l’uomo si nasconde in caverne da troglodita ed è sem- pre solo senza mai trovare l’umanità ’fuori da sé’, né dove vaga nomade in grandi masse, sempre un nume- ro, senza trovare mai l’umanità ‘in sé’; ma là soltanto, dove egli parla tranquillo con se stesso nella propria casa e, appena esce, con tutto il genere umano” (dal- la lettera ventiseiesima delle “Lettere sull’educazione estetica dell’uomo” di Friedrich Schiller). Beppe Guasina Il silenzio di Malcho Si devono alla scienza dello spirito di Rudolf Steiner ed ai libri di Emil Bock, le cognizioni necessarie per il confronto dei quattro Evangeli circa i fatti che si riferiscono ai personaggi del dramma. Ma l’autore è stato attratto dal misterioso silenzio che, tocca la gura in apparenza marginale di Malcho, servo del sommo sacerdote Caifa. L’episodio di Malcho cui Pietro, nel Getsemani, con un colpo di spada, spicca l’orecchio destro, è riportato dai quattro evangeli- sti. L’evangelista Luca aggiunge la guarigione del servo da parte del Cristo; l’evangelista Giovanni aggiunge che ” questo servo si chiamava Malcho”; poco oltre (XVIII 26,27) nel cortile della casa di Caifa, alla terza rinnegazione di Pietro, l’evangelista scrive: “dice uno dei servi del sacerdote, parente di quello cui Pietro aveva ta- gliato l’orecchio: - “Se t’ho visto con lui nel giardino!”- Pietro negò di nuovo, e tosto un gallo cantò.” Questa precisazione dell’evan- gelista Giovanni, ci fa notare che Malcho non è presente nella casa del suo padrone. Non fosse così, il parente avrebbe chiama- to a testimone lo stesso Malcho. I servi in questo momento sono riuniti nel cortile del palazzo; al centro vi hanno acceso dei fuochi e vi si scaldano: perché essi non devono restare in casa. Infatti in casa, a quell’ora notturna si sta tenendo un giudizio segreto al cospetto del sinedrio (Marco XIV 53) ed il sinedrio, per legge, era da convocarsi in assemblea soltanto nel tempio. Dov’è Malcho allora? Nel vangelo apocrifo di Nicodemo (il fari- seo iniziato, membro del sinedrio, che aveva incontrato in spirito il Cristo Gesù, “di notte”, nel linguaggio immaginativo iniziatico) si accenna ad una fuga di Malcho dal Getsemani, dopo che il Cristo ha risanato Malcho dal colpo di spada di Pietro. Come è arrivato Malcho al Getsemani? A questa domanda cer- ca di rispondere: Il silenzio di Malcho. L’azione drammatica si svolge nel palazzo del sommo sacerdote Caifa dai giorni che precedono l’evento del Golgota sino alla resurrezione, seguen- do il turbamento dell’autoconoscenza di Malcho, nei suoi rap- porti con l’intera famiglia del sommo sacerdote. Dopo le laudi anonime del movimento francescano, numerosis- simi sono gli autori drammatici ispirati dai vangeli e, in particolar modo, dal resoconto della passione. Nell’epoca dell’anima co- sciente, la nostra, è sintomatico che, in massima parte, la gura più ispiratrice per i drammaturghi sia quella di Pilato, l’uomo Società Antroposoca in Italia L’IO ARTEFICE DI BELLE FORME. I MISTERI DEL NORD E DEL SUD SI INCONTRANO 5, 6, 7 e 8 dicembre 2013 Hotel Eurostars Via Casilina 125 Roma CONVEGNO ANNUALE 2013 I disegni degli sfondi si riferiscono a un rilievo delle terme di Costantino eseguito da Andrea Palladio e completato nelle parti mancanti dalla sua immaginazione artistica. convegno organizzato da: LE MADRI Fondazione per il miglioramento della qualità della vita e del rapporto fra uomo e uomo Via porto 4/B - 42027 ROLO (RE) Tel. 0522 666246 - Fax 0522 658761 [email protected] - www.fondazionelemadri.it

Transcript of Questo convegno Il silenzio di Malcho - rudolfsteiner.it · Libro di Ipazia Sullo stesso tema della...

Page 1: Questo convegno Il silenzio di Malcho - rudolfsteiner.it · Libro di Ipazia Sullo stesso tema della sacralità dell’io è divenuta una fi gura ispiratrice, la greca Ipazia (375-415)

Libro di IpaziaSullo stesso tema della sacralità dell’io è divenuta una fi gura ispiratrice, la greca Ipazia (375-415) fi glia dell’astronomo Teone e moglie del fi losofo Isidoro. Insegnò matematica e fi losofi a in Alessandria, città in cui il cristianesimo aveva già assunto un carat-tere assolutista di religione di stato. Poiché da fi losofa sosteneva la libertà della conoscenza contro l’integralismo e il dogmatismo divenuto violento, fu uccisa in una sommossa, istigata dal patriarca Cirillo. Ipazia è la protagonista del dramma omonimo del poe-ta Mario Luzi. Nella scena che verrà rappresentata con l’ausilio dell’euritmia, Ipazia sperimenta l’incontro con la sacralità dell’io. Questo incontro precede il passaggio della soglia di questa gran-de personalità spirituale avvenuto in modo atroce per mano di una confraternita di monaci eremiti.

della domanda: “Cosa è verità?”. È il dramma di ognuno-Pilato; ma di certo molti personaggi dei vangeli risultano gli archetipi di un dramma: ognuno Giuda, ognuno Pietro, Tommaso, ma anche ognuno Maddalena, buon samaritano, Cireneo, o anche ognuno personaggio delle parabole del Cristo Gesù.Se i quattro Evangeli fossero soltanto documenti dell’esistenza storica del Gesù di Nazaret non avrebbero, per chi li legge, il va-lore ispirativo che hanno per la conoscenza, per la morale e per l’arte, né d’altro canto susciterebbero dubbi o subirebbero deni-grazioni. Ma chiunque legge i quattro Evangeli, il Libro dei vangeli nel loro insieme, legge il dramma che, in sostanza, è il proprio rapporto con se stesso e il risorto.

Questo convegno

Noi possiamo perderci se troppo ci espandiamo in una estatica contemplazione esteriore; lo stesso accade se, polarmente, ci concentriamo eccessivamente nelle no-stre interiori profondità. Ognuno di noi corre questi rischi e sente la nostalgia per quella condizione dove le unilateralità possono incontrarsi e armonizzarsi. Solo la creazione di una disposizione estetica nell’anima umana può aspirare a questo e “… questo dovrebbe essere il nostro ideale: creare forme che siano espressione della vita interiore. Infatti ad ogni epoca che non sia in gra-do di guardare e guardando di creare forme, lo spirito deve di necessità volatilizzarsi in una astrazione priva di essere e la realtà deve porsi di fronte a questo spirito solo astratto, quale aggregazione di materia senza spi-rito. Se gli uomini sono realmente capaci di compren-dere vere forme, per esempio la nascita dell’animico dall’etere delle nuvole della Madonna sistina: allora ben presto per loro non esiste più materia priva di spirito”. (da una lettera di Rudolf Steiner a Marie Steiner del 25 novembre 1905).Solo nel regno dell’apparenza estetica può attuarsi quel respiro libero da ogni condizionamento per cui ciò che è esteriore viene assunto interiormente e ciò che è interiore si attua nel sensibile.“Il delicato fi ore della bellezza non si manifesterà dove l’uomo si nasconde in caverne da troglodita ed è sem-pre solo senza mai trovare l’umanità ’fuori da sé’, né dove vaga nomade in grandi masse, sempre un nume-ro, senza trovare mai l’umanità ‘in sé’; ma là soltanto, dove egli parla tranquillo con se stesso nella propria casa e, appena esce, con tutto il genere umano” (dal-la lettera ventiseiesima delle “Lettere sull’educazione estetica dell’uomo” di Friedrich Schiller).

Beppe Guasina

Il silenzio di MalchoSi devono alla scienza dello spirito di Rudolf Steiner ed ai libri di Emil Bock, le cognizioni necessarie per il confronto dei quattro Evangeli circa i fatti che si riferiscono ai personaggi del dramma. Ma l’autore è stato attratto dal misterioso silenzio che, tocca la fi gura in apparenza marginale di Malcho, servo del sommo sacerdote Caifa.L’episodio di Malcho cui Pietro, nel Getsemani, con un colpo di spada, spicca l’orecchio destro, è riportato dai quattro evangeli-sti. L’evangelista Luca aggiunge la guarigione del servo da parte del Cristo; l’evangelista Giovanni aggiunge che ” questo servo si chiamava Malcho”; poco oltre (XVIII 26,27) nel cortile della casa di Caifa, alla terza rinnegazione di Pietro, l’evangelista scrive: “dice uno dei servi del sacerdote, parente di quello cui Pietro aveva ta-gliato l’orecchio: - “Se t’ho visto con lui nel giardino!”- Pietro negò di nuovo, e tosto un gallo cantò.” Questa precisazione dell’evan-gelista Giovanni, ci fa notare che Malcho non è presente nella casa del suo padrone. Non fosse così, il parente avrebbe chiama-to a testimone lo stesso Malcho. I servi in questo momento sono riuniti nel cortile del palazzo; al centro vi hanno acceso dei fuochi e vi si scaldano: perché essi non devono restare in casa. Infatti in casa, a quell’ora notturna si sta tenendo un giudizio segreto al cospetto del sinedrio (Marco XIV 53) ed il sinedrio, per legge, era da convocarsi in assemblea soltanto nel tempio.Dov’è Malcho allora? Nel vangelo apocrifo di Nicodemo (il fari-seo iniziato, membro del sinedrio, che aveva incontrato in spirito il Cristo Gesù, “di notte”, nel linguaggio immaginativo iniziatico) si accenna ad una fuga di Malcho dal Getsemani, dopo che il Cristo ha risanato Malcho dal colpo di spada di Pietro.Come è arrivato Malcho al Getsemani? A questa domanda cer-ca di rispondere: Il silenzio di Malcho. L’azione drammatica si svolge nel palazzo del sommo sacerdote Caifa dai giorni che precedono l’evento del Golgota sino alla resurrezione, seguen-do il turbamento dell’autoconoscenza di Malcho, nei suoi rap-porti con l’intera famiglia del sommo sacerdote.

Dopo le laudi anonime del movimento francescano, numerosis-simi sono gli autori drammatici ispirati dai vangeli e, in particolar modo, dal resoconto della passione. Nell’epoca dell’anima co-sciente, la nostra, è sintomatico che, in massima parte, la fi gura più ispiratrice per i drammaturghi sia quella di Pilato, l’uomo

SocietàAntroposofi ca

in Italia

L’IO ARTEFICE

DI BELLE FORME.

I MISTERI DEL NORD

E DEL SUD SI INCONTRANO

5, 6, 7 e 8 dicembre 2013

Hotel EurostarsVia Casilina 125

Roma

CONVEGNO ANNUALE2013

I disegni degli sfondi si riferiscono a un rilievo delle terme di Costantino eseguito da Andrea Palladio e completato nelle parti

mancanti dalla sua immaginazione artistica.

convegno organizzato da:LE MADRI

Fondazione per il miglioramento della qualitàdella vita e del rapporto fra uomo e uomo

Via porto 4/B - 42027 ROLO (RE)Tel. 0522 666246 - Fax 0522 658761

[email protected] - www.fondazionelemadri.it

Page 2: Questo convegno Il silenzio di Malcho - rudolfsteiner.it · Libro di Ipazia Sullo stesso tema della sacralità dell’io è divenuta una fi gura ispiratrice, la greca Ipazia (375-415)

5 dicembre

14.00-15.00 Iscrizione

15.00 Apertura del Convegno

15.30-17.00 Conferenza La bellezza come splendore e come

armonia nel nuovo rapporto tra le forze dell’anima

Alessandro Sbardelli

17.30-18.45 Gruppi di lavoro

19.15-20.45 Cena

21.00 Serata con la possibilità di raggiungere luoghi caratteristici o partecipare a eventi della città

6 dicembre 9.00-12.30 VISITE GUIDATE San Clemente: basilica medievale, basilica paleocristiana, mitreo, Villa Farnesina

13.00-14.30 Pranzo

15.00-15.20 Euritmia Ludwig van Beethoven - Sonata per pianoforte e violino N. 10 OP 96 G MAIOR Adagio espressivo Forma di Rudolf Steiner

15.20-17.00 Conferenza Il cuore tra estasi e mistica Leonardo Marchiori

17.30-18.45 Gruppi di lavoro

19.15-20.45 Cena

21.00 Rappresentazione in forma oratoriale del: SILENZIO DI MALCHO di Paolo Giuranna

7 dicembre 9.00-9.20 Apertura musicale con Oliver Messiaen pianoforte Scena teatrale tratta dal “LIBRO DI IPAZIA” di Mario Luzi

9.20-11.00 TAVOLA ROTONDA Il tema del convegno articolato nel lavoro dei gruppi

11.30-12.45 Gruppi di lavoro

13.00-14.30 Pranzo

15.30-16.45 Conferenza I misteri si incontrano nell’io che forma la terra Carlo Triarico

17.30-18.45 Gruppi di lavoro

19.15-20.45 Cena

21.00 PLENUM

8 dicembre

9.00-9.20 PIETRA DI FONDAZIONE di Rudolf Steiner Euritmia

9.20-11.00 Conferenza La soglia del tempio: la via di conoscenza e l’incontro con il guardiano della soglia Ron Dunselman Segretario generale della Società

Antroposofi ca Olandese

11.30-12.30 PLENUM

12.30-13.00 Chiusura del convegno Stefano Gasperi

Società Antroposofi ca in Italia - CONVEGNO ANNUALE - Roma 5, 6, 7 e 8 dicembre 2013

L’IO ARTEFICE DI BELLE FORME. I MISTERI DEL NORD E DEL SUD SI INCONTRANO

GRUPPI DI STUDIORoma: Goethe e Palladio s’immergono nell’architettura. Il bel ritmo delle proporzioni fi orisce nella metamorfosiBeppe Guasina

Sulla meditazione: condizioni ed esercizioRon Dunselman

Il respiro dell’io nel processo di incarnazione del bambinoRaffaella Brambilla

Dante e Divina Commedia: nell’Epica “biografi ca” di Dante l’io si confronta con gli eventi confi gurando in forma grandiosa il cammino verso la libertà.Alessandro Sbardelli, Francesca Ghelfi , Davide Espro

L’individualità agricola biodinamica artefi ce di belle formeCarlo Triarico

Quali compiti ha la Società Antroposofi ca per il nostro popolo? L’esperienza sociale tra anima senziente e anima cosciente: rischi e risorseCarmelo Samonà

Pericoli e possibilità dell’uomo nel varcare la sogliaLeonardo Marchiori

TESTI CONSIGLIATI

O.O. 119 Microcosmo e macrocosmo (in particolare le conferenze 1, 3, 4, 5, 6)O.O. 322 I confi ni della conoscenza della natura (conferen-ze 6, 7, 8)O.O. 271 conferenza: Goethe padre di una nuova esteticaLettere per un’educazione estetica dell’umanità di F. Schiller