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1 A cura di Sara Malagoli (2015).
Questo e-book è stata redatto in un formato più leggibile per alunni con DSA.
Associazione Quisipuò - Via Ruggero da Parma 17/C, 43126 Parma
Tel 3281318830 E-mail [email protected] Sito www.quisipuo-parma.it
QUESTIONI LEGALI
DSA-SCUOLA Buone prassi nei rapporti scuola-famiglia
per la stesura del PDP
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CHI SIAMO
ASSOCIAZIONE QUISIPUO’
Associazione di promozione
sociale attiva dal 2013.
Vi collabora un gruppo di
professionisti che lavora da anni
nel territorio della provincia di
Parma per promuovere il
benessere psicosociale delle
famiglie e di tutti i loro
componenti nelle varie fasi del
ciclo di vita.
Si offrono incontri informativi,
laboratori di studio e
consulenze specifiche rivolte a genitori, ragazzi, insegnanti e
operatori su varie tematiche: Disturbi Specifici di Apprendimento
(DSA - dislessia, disgrafia, discalculia e disortografia), BES (Bisogni
Educativi Speciali) con particolare attenzione alle strategie per la
didattica e l’educazione, normativa, lettura della diagnosi, Piano
Didattico Personalizzato (PDP), rapporti scuola-famiglia-ausl, misure
dispensative e strumenti compensativi per l’apprendimento e lo
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studio autonomo.
Iniziative a sostegno della famiglia in tutte le su e espressioni :
sostegno alla genitorialità, gestione degli eventi critici (es. nascita
primo figlio, separazione, ecc.); primi anni di vita dei figli, gestione
delle emozioni dei bambini, adolescenza, famiglie ricomposte,
multiculturali, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro).
È attivo un servizio di counseling individuale .
Incontri, iniziative e servizio di consulenza “Genitori….e adesso?”
sui temi dell’educazione prenatale e neonatale (gravidanza, post
parto, sonno dei bambini, primi tempi dopo la nascita, competenze
genitoriali, educazione alla maternità e alla paternità, ecc).
Per informazioni: [email protected] o 3281318830
È attivo il servizio di consulenza “Finalmente nanna” rivolto ai
genitori sui problemi di sonno dei propri bambini, in collaborazione
con un gruppo di psicologi di varie parti di Italia afferenti al sito
www.sonnobambini.it
SARA MALAGOLI:
Psicologa in ambito scolastico-educativo , specializzata in disturbi
specifici dell'apprendimento e sul rapporto tra adolescenti e nuove
tecnologie.
Tutor per studenti DSA e BES , si è laureata alla facoltà di
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psicologia di Parma nel 2012 e si è formata sui Disturbi specifici
dell'apprendimento presso l'Associazione Quisipuò di Parma,
svolgendo il proprio tirocinio presso i dopo-scuola AID.
E’ referente dei laboratori “Metodiamoci ” dell'Associazione
Quisipuò presso la scuola Fra Salimbene di Parma, dove i ragazzi
sono affiancati per lo sviluppo di un metodo di studio efficace
anche grazie all'aiuto di software digitali che possano compensare
eventuali difficoltà di apprendimento.
Lavora come psicologa scolastica dal 2012 presso le scuole
primarie e secondarie di Parma per favorire la prevenzione dalla
dipendenza da internet e dalle nuove tecnologie, attraverso incontri
in cui bambini e ragazzi possono sviluppare un proprio pensiero
critico rispetto al mondo dei video-games, di internet e dei social
networks.
In un'ottica di continuità con questo progetto, scrive sul blog
“Navigare con stile” dal 2013 per alunni e genitori, al fine di
diffondere le conoscenze relative al mondo digitale e ad un suo uso
il più possibile sereno e fonte di esperienze positive.
Ha collaborato con Save the Children come educatrice e
coordinatrice in loco per la realizzazione di progetti d'emergenza e
post-emergenza in seguito al sisma avvenuto in Emilia Romagna
nel 2012.
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QUESTIONI LEGALI DSA-SCUOLA
Come possiamo orientarci per capire meglio quali so no
le normative dell’Emilia Romagna riguardo ai Distur bi
specifici dell’apprendimento?
Questo e-book si pone l'obiettivo di spiegare, nel modo più semplice
e rapido possibile, quali sono le norme e buone prassi da seguire nel
rapporto scuola-famiglia, facendo riferimento alle leggi e decreti che
sono stati emanati dal Ministero della pubblica istruzione e
dall’Ufficio Scolastico dell’Emilia Romagna, elencati qui sotto:
- legge 8 ottobre 2010, n.170
- Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e studenti con DSA.
- Decreto n. 5669 del Ministro dell’Istruzione
- Nota del 25 ottobre 2010 dell’Ufficio Scolastico Regionale per
l’Emilia Romagna
- Circolare ministeriale BES 6 marzo 2013 n.8
- “La privacy a scuola” – Garante della protezione dei dati personali.
- Direttiva BES del 27/12/2012
- Nota MIUR del 22/11/2013
- Nota Invalsi per alunni BES
Tali documenti possono essere rintracciati sul sito
dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia
Romagna: www.istruzioneer.it
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PREMESSE: “DIAGNOSI” e “CERTIFICAZIONE”
Per iniziare ad orientarci nel nebuloso, poiché vasto e un po'
complesso, mondo delle normative scolastiche, occorre tenere
presente che, quando si parla di “diagnosi” di DSA e “certificazione”,
si sta parlando di due cose diverse!
La diagnosi è un giudizio clinico che attesta la presenza di deficit,
carenze, disturbi o patologie. Viene redatto da
specialisti quali psicologi, medici,
neuropsichiatri, neuropsicologi, logopedisti o
altri professionisti iscritti agli albi di professioni
sanitarie.
La diagnosi può essere fatta sia da
professionisti privati che da organismi pubblici (servizi sanitari
pubblici). Per ottenere la certificazione e quindi poter godere dei
diritti riservati agli alunni con DSA, la diagnosi redatta privatamente
dovrà essere validata dai servizi sanitari pubblici. Quando può
essere fatta la diagnosi? Quella di dislessia dalla fine del 2° anno
della primaria, mentre quella di discalculia sarebbe più opportuno
farla dalla fine del 3° anno.
La certificazione , invece, è un documento con valenza legale che
attesta il diritto a godere delle misure previste da precise
disposizioni di legge (ad esempio di avere diritto ad un PDP - legge
104/92 o 170/2010). Può essere rilasciata dalle strutture sanitarie
pubbliche o accreditate, anche se la diagnosi è stata fatta da un
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professionista privato. Viene rilasciata dopo che è stata fatta una
diagnosi di DSA.
I punti chiave della legge 170 (8 ottobre 2010) e d el
Decreto n.5669:
• Gli alunni DSA hanno diritto a utilizzare strumenti
compensativi e dispensativi (mezzi di apprendimento
alternativi, tecnologie informatiche) e ad una didattica
individualizzata e personalizzata;
• per l’apprendimento e insegnamento delle lingue straniere
deve essere garantito l’uso di strumenti compensativi e la
possibilità di seguire “ritmi graduali di apprendimento”;
• si garantiscono “adeguate forme di verifica e valutazione”
(anche per Esami di Stato, prove di ammissione all’università e
per gli esami universitari)
• la scuola deve garantire la redazione di un Piano Didattico
Personalizzato.
Cos’è il PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP)?
Il PDP è un documento scritto che certifica il contratto che la scuola
fa con la famiglia e le istituzioni socio-sanitarie, al fine di
organizzare e definire un percorso didattico e di apprendimento
individualizzato per il ragazzo con DSA.
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L’obiettivo del PDP è infatti quello di individuare le modalità più
efficaci (definendo la didattica, le condizioni ottimali per vivere le
lezioni in classe e le verifiche e, infine, gli strumenti compensativi e
dispensativi) attraverso cui lo studente potrebbe essere in grado di
raggiungere il successo scolastico e senza le quali dovrebbe
invece percorrere una strada troppo difficile e mai al passo con gli
altri.
Cosa deve contenere il PDP?
- Un’analisi della situazione dell’alunno (indicazioni di chi ha redatto
la diagnosi, osservazioni fatte della famiglia e della scuola, difficoltà
e punti di forza dell’alunno);
- Informazioni sul percorso scolastico precedente (della primaria di 1°
se il PDP è redatto alla secondaria di 1°)
- Il livello degli apprendimenti, rilevati con le modalità più idonee a
valorizzare le competenze dell’allievo e non tenendo conto delle sue
difficoltà specifiche;
- Le strategie che l’allievo utilizza per studiare a casa e a scuola
- Gli obiettivi didattici che, diversamente da chi ha la certificazione di
disabilità (legge 104), devono essere gli stessi di quelli degli altri
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ragazzi, ma possono essere caratterizzati da flessibilità. (es. Se
l’obiettivo scolastico per tutti è “Saper scrivere testi ortograficamente
corretti”, per un ragazzo disortografico l’obiettivo informale potrebbe
essere “Saper scrivere testi” e non verranno valutati gli errori
ortografici).
- Metodologie più adatte ad assicurare un apprendimento efficace
(ad es. modalità visive e uditive per alunni dislessici)
- Strumenti compensativi e dispensativi (COMPENSATIVI: sintesi
vocale, registratore, programmi di videoscrittura con correttore
ortografico, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe…DISPENSATIVI:
non leggere ad alta voce, riduzione del lavoro a casa e durante le
verifiche)
- Modalità di valutazione (ad es., per le
lingue straniere, verranno privilegiate le
interrogazioni orali piuttosto che gli
scritti. * vedi pagine a seguire).
- Compiti a casa e rapporti con la
famiglia
- come vengono assegnati? (con fotocopie? Registrazioni?)
- quanti ne vengono dati? (teniamo presente che, non potendo
automatizzare alcuni apprendimenti, l’alunno con DSA procede in
modo più lento rispetto agli altri nello svolgimento di compiti
scolastici)
- con quali scadenze? (certi tipi di compiti si possono
sovrapporre ad altri?)
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Sul sito del MIUR si trovano dei MODELLI DI PDP da poter
utilizzare a scuola.
Se la famiglia non è ancora in possesso di una cert ificazione di
DSA (legge 170/2010) ma ha consegnato alla scuola l a diagnosi,
ha diritto al PDP?
Sì, dato che spesso per ottenere la certificazione occorre attendere
alcuni mesi, il PDP deve essere redatto dalla scuola anche solo in
presenza della diagnosi e non necessariamente quando la famiglia è
in possesso anche della certificazione (che dovrà essere rilasciata
dal servizio sanitario pubblico in seguito alla diagnosi).
Qual è l’iter per compilare il PDP?
1. Per compilare il PDP, il consiglio di classe si riunisce
(sarebbe meglio che fosse redatto da tutti gli insegnanti
dell'alunno e non solo dal coordinatore) insieme ai genitori ed
eventualmente allo
psicologo/neuropsichiatra/neuro-
psicologo che ha fatto la diagnosi, al
fine di redigere il PDP nel modo
migliore in base alle osservazioni
della scuola, famiglia e psicologo,
alle esigenze, punti di forza e
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difficoltà del ragazzo.
A partire dalle scuole secondarie di 1° è possibile coinvolgere a
questa riunione anche il ragazzo, poiché è lui il diretto interessato
che può esprimere quali sono le modalità migliori con cui il proprio
apprendimento risulti efficace (ad es. potrebbe esprimere le sue
preferenze dicendo “La sintesi vocale non mi è molto utile, preferirei
invece poter prendere appunti con un programma per fare le mappe
concettuali”).
Il fatto di fare questa riunione insieme ai genitori NON è un obbligo
della scuola, ma si tratta di una buona prassi, soprattutto perché il
PDP è un patto tra scuola e famiglia e quindi presuppone una
comunicazione e uno scambio tra le due parti.
2. Il PDP viene consegnato alla famiglia , che ne prende visione e
verifica il fatto che siano indicate le più efficaci modalità con cui il
ragazzo potrà studiare, svolgere le verifiche e partecipare alle
lezioni in classe. Per questo è meglio NON firmare il PDP
direttamente a scuola il giorno in cui viene consegnato, ma è
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consigliabile portarlo a casa, visionarlo e, infine, firmarlo per
consegnarlo a scuola.
Se lo si ritiene inefficace e si pensa che vadano fatte delle modifiche,
si può chiedere al consiglio dei professori di poter fare dei
cambiamenti.
3. Quando saranno state apportate le opportune modifiche , la
famiglia firma il PDP .
4. Il PDP viene firmato dal Dirigente dell'Istituto (o da un suo
rappresentante) e da tutti gli insegnanti del consiglio di
classe/team docenti.
Ovviamente, è necessario che il PDP venga applicato concretamente
e quindi che venga lasciata la possibilità al bambino/ragazzo di
utilizzare tutti gli strumenti compensativi e dispensativi indicati nel
documento.
Note importanti rispetto al PDP:
Se il professore non vuole concedere uno strumento
compensativo/dispensativo al ragazzo e quindi non lo segnala sul
PDP, bisogna che l’insegnante giustifichi in forma scritta la sua
scelta, perché il ragazzo ne ha diritto – vedi legge 8 ottobre 2010,
n.170 (ad es. “Non lascio la sintesi vocale al ragazzo durante le
verifiche perché gli leggo io ciò che c’è scritto sulle consegne”).
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Se la famiglia non viene convocata al consiglio di classe ma
vorrebbe partecipare alla stesura del PDP insieme ai professori,
occorre che lo comunichi al coordinatore tramite un incontro, una
mail e infine (se non si riceve la giusta attenzione e non viene
soddisfatto il desiderio) una lettera.
Ricordiamo infatti che il PDP è un contratto tra scuola e famiglia e,
in quanto “contratto”, deve essere il frutto dello scambio e
collaborazione tra le parti.
Il PDP deve essere compilato entro il 1° trimestre .
In Emilia Romagna occorre che i professori lo compilino entro il 1°
BIMESTRE.
Se l’alunno è all’ultimo anno del ciclo di studi della secondaria di
primo grado (3° media) e di secondo grado (5° superiore) però, la
diagnosi deve essere consegnata dalla famiglia alla scuola entro
il 31 marzo dell’anno , poiché la commissione deve avere sufficiente
tempo per prepararsi in vista degli esami di stato.
Il PDP deve essere rifatto tutti gli anni. Può anche rimanere
uguale a quello dell’anno prima, ma si deve concedere la possibilità
di cambiarlo in funzione delle esperienze fatte dal ragazzo (ad es.
ha partecipato a dei laboratori/campus per DSA in estate e ora vuole
usare la sintesi vocale perché ha imparato come si usa e la trova
utile), delle nuove esigenze e di ciò che è stato notato dai
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professori/famiglia/tutor nel corso dell’anno.
Il PDP può essere modificato anche durante l’anno s colastico se
ci si accorge che gli strumenti indicati non stanno aiutando l’alunno.
In questo caso, è di nuovo il consiglio di classe che deve riunirsi e
apportare le più giuste modifiche al documento.
E se i genitori non sottoscrivono il PDP e si rifiu tano di aiutare
il figlio con una didattica differente?
La scuola non può andare contro le decisioni della famiglia ma, se si
accorge che l'alunno ha numerose difficoltà, può andargli incontro
utilizzando una “flessibilità didattica” (flessibilità didattica =
modificare i contenuti dell’attività educativa e didattica, ossia i
percorsi di insegnamento/apprendimento in funzione dei diversi
bisogni formativi dei singoli e dei gruppi di apprendimento) .
Come vengono VALUTATI gli studenti con DSA? Come ve ngono
svolte le VERIFICHE?
La legge 170 (Art. 2 - 8 ottobre 2010)
persegue la finalità, per gli studenti DSA, di
“adottare forme di verifica e di valutazione
adeguate alle necessità formative degli
studenti”.
Prima di tutto quindi, la commissione, insieme
alla famiglia, deve indicare sul PDP quali possono essere gli
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strumenti compensativi che l’alunno può utilizzare durante le prove
di valutazione (calcolatrice? Formulari? Mappe? Programmi di
videoscrittura con correttore ortografico?) e con quali modalità
verranno presentate le prove. Vale la stessa regola: se il professore
non concede l’uso di uno strumento, deve giustificare in forma scritta
le motivazioni.
Le valutazioni vanno fatte in modo tale che l’alunno possa davvero
dimostrare il livello di apprendimento raggiunto , quindi si
dovranno creare le condizioni ottimali (in termini di TEMPI e
MODALITA’ ) per far sì che lo studente possa esprimere le proprie
capacità, senza che i propri deficit lo ostacolino (ad es., nella
valutazione di un tema, lo studente disortografico non dovrà essere
valutato sugli errori di ortografia ma soprattutto sui contenuti; in una
verifica di matematica, agli studenti con discalculia, non verranno
contati gli errori di “distrazione”, se confondono le unità dei numeri e
se confondono il significato dei simboli delle 4 operazioni
fondamentali; non verrà dettato il testo dei problemi ma gli sarà
consegnata una fotocopia con il testo già scritto, in
caratteri adatti e leggibili al ragazzo).
Dato che gli alunni con DSA non hanno
automatizzato alcuni apprendimenti, la decodifica
degli item delle prove potrebbe essere per loro un processo più
lungo. Hanno diritto quindi a tempi ridotti O a una riduzi one del
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carico di lavoro.
Quanto tempo in più rispetto agli altri? Quanti ese rcizi in meno?
Le linee guida consigliano di “stimare quanto la specifica difficoltà di
apprendimento penalizzi” il ragazzo, e quindi calcolare, in base a
questo, il tempo aggiuntivo o la riduzione del lavoro. Dato che
questo “calcolo” non sempre può risultare così semplice da
effettuarsi e raramente si ha la possibilità di ottenere questi indici, le
Linee Guida consigliano di concedere il 30% in più di tempo .
Come vengono gestiti l’apprendimento e la
valutazione delle lingue straniere per un
DSA?
Secondo le normative, la scuola deve mettere in atto ogni strategia
didattica per poter favorire l’apprendimento delle lingue straniere ai
suoi alunni DSA. Ad es., le linee guida del 12/7/2011, sostengono
che gli alunni con DSA possano usufruire di audio-libri e sintesi
vocale , così come del computer con correttore automatico e del
dizionario digitale. Tutti questi strumenti potranno
inoltre essere utilizzati in sede di Esame di stato.
Le verifiche degli apprendimenti, invece, devono
privilegiare l’espressione orale ed essere fatte
ricorrendo agli strumenti compensativi e
dispensativi più opportuni. Le prove scritte saranno
progettate, presentate e valutate in modo che i
deficit specifici dello studente non vadano ad ostacolare
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l’espressione delle proprie competenze. In che modi concreti? La
legge suggerisce che, ad es., la verifica può essere presentata in
formato digitale, in modo che l’alunno possa farsi leggere gli esercizi
dalla sintesi vocale, che i ragazzi possano godere di tempi
aggiuntivi e di un'adeguata riduzione del carico di lavoro .
Per quanto riguarda le verifiche di comprensione (orali e scritte),
verrà valutato il senso generale del messaggio/testo, mentre nelle
verifiche di produzione sarà data più importanza alla capacità di farsi
comprendere in modo chiaro anche se non del tutto corretto a livello
grammaticale.
Quando i ragazzi, alla scuola secondaria di 2°, dovranno studiare la
letteratura straniera, verrà valorizzato soprattutto l'apprendimento
del lessico maggiormente utilizzato/quotidiano piuttosto che su
quello più raro e citato dai testi di letteratura.
Come ci si comporta agli ESAMI DI STATO?
Il PDP dev’essere inserito all’interno della
documentazione del ragazzo che verrà
consegnata alla commissione d’esame. Il PDP
deve essere uno strumento di cui la
commissione si serve per valutare il ragazzo e
per concedergli le stesse condizioni di cui il ragazzo si serve fin
dall’inizio dell’anno.
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Tutto ciò che è scritto sul PDP può essere applicat o anche
durante l’esame di stato (es. se ho avuto il diritto ad utilizzare la
calcolatrice durante le verifiche, allora posso usarla anche durante
l’esame).
La commissione degli esami di stato POSSONO riservare inoltre
tempi più lunghi di quelli ordinari.
Come ci si comporta se si vuole usare il COMPUTER d urante
l’esame di stato?
Meglio accordarsi con anticipo con i professori
sulle modalità con cui verranno gestiti gli strumenti
compensativi, ovvero capire da subito come potersi
comportare con il proprio computer (non arrivare al giorno prima
chiedendo se è possibile portare il proprio!)
Meglio usare il proprio computer personale . Imparare a usare il
computer della scuola, il giorno dell’esame, potrebbe essere
controproducente invece che aiutare il ragazzo!
Se si usa il proprio computer, ovviamente, dovrà essere svuotato di
qualsiasi materiale scolastico!
Verificare se la scuola ha un protocollo in cui sono riportate le
regole dell’istituto rispetto alla gestione degli esami e delle verifiche
per DSA e BES (si può chiedere al referente DSA dell'Istituto).
Come vengono affrontate le prove INVALSI?
Quando agli alunni vengono sottoposte le prove Invalsi, la gestione
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delle modalità con cui verranno affrontate dagli studenti con
certificazione DSA (compresi quelli che hanno solo la diagnosi di
DSA ma in attesa di certificazione) dipende dalla scuola
frequentata .
É infatti la scuola che:
• decide se sottoporre le prove anche ai suoi alunni DSA
• decide se concedere l'uso di strumenti compensativi.
Per le scuole secondarie di 2°, dato che tutte le prove si svolgono in
un solo giorno, l'Istituto può decidere e richiedere all'INVALSI che la
seconda prova (Italiano o Matematica) si svolga in un giorno
successivo alla data ufficiale di svolgimento delle prove (questo
dev'essere comunicato dalla scuola entro 60 giorni dallo svolgimento
delle stesse).
Uno studente DSA ha diritto a un insegnante di sost egno?
No, gli alunni con DSA non ne hanno diritto, poiché non hanno una
certificazione di disabilità (legge 104). Solo quando il disturbo di
apprendimento s'inserisce in un quadro clinico particolarmente grave
si potrebbe essere di fronte alla presenza delle condizioni per
ottenere una certificazione di disabilità e quindi il diritto a un
affiancamento durante le lezioni scolastiche.
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QUESTIONI DI PRIVACY!
Cosa è utile sapere rispetto alla gestione
della diagnosi?
La diagnosi del ragazzo DSA è un documento
che contiene notizie sensibili , cioè che non
possono essere liberamente diffuse.
Quindi non se ne può fare una copia per nessuno senza il
consenso della famiglia, ma i professori la possono prendere in
visione.
Quando il ragazzo passa da un istituto all’altro (ad es. dalla
secondaria di 1° alla secondaria di 2°) non è la scuola che consegna
la diagnosi al nuovo istituto, ma è il genitore o il ragazzo
maggiorenne che va a riprendere il documento nel suo vecchio
istituto e lo porta nella nuova scuola.
Si possono registrare le lezioni in
classe con il registratore?
Alcuni studenti con DSA, avendo molte
difficoltà a prendere appunti scritti,
potrebbero trovare utile registrare parti
di lezione o le consegne che gli
insegnanti danno loro, così come le
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interrogazioni dei compagni di classe.
È possibile farlo?
In generale, secondo le direttive del Garante per la protezione dei
dati personali, sì, si possono registrare le lezioni per fini
strettamente personali e sempre nel rispetto delle altre persone .
Questo significa che, se voglio registrare qualche parte della lezione,
il file audio dovrà essere conservato e utilizzato solamente da
me e non dovrà essere in nessun modo pubblicato su social
networks, piattaforme digitali o inviato ad altre persone.
Tutto questo è possibile farlo attraverso un registratore portatile o
tramite il computer se si ha la possibilità di tenerlo in classe.
Si può registrare la lezione con il cellulare, tabl et e smartphone?
Non è detto, dipende dalle normative dell’Istituto. Vediamo perché:
Il Garante per la protezione dei dati personali afferma che “…l 'uso
di cellulari e smartphone è in genere consentito pe r fini
strettamente personali…” e che “…spetta comunque agli istituti
scolastici decidere nella loro autonomia come regolamentare o se
vietare del tutto l'uso dei cellulari.”
Si possono registrare le interrogazioni dei compagn i di classe?
Sì, si possono registrare , sempre e solo, però, per fini
strettamente personali (quindi per motivi di studio ad esempio) e
sempre nel rispetto delle persone . Il Garante per la protezione dei
dati personali, affermando la possibilità di registrare le lezioni in
22 A cura di Sara Malagoli (2015).
Questo e-book è stata redatto in un formato più leggibile per alunni con DSA.
Associazione Quisipuò - Via Ruggero da Parma 17/C, 43126 Parma
Tel 3281318830 E-mail [email protected] Sito www.quisipuo-parma.it
classe, non ha specificato che momenti delle lezioni si possono
registrare, dando quindi per scontato che anche gli spazi dedicati
alle verifiche orali possano essere considerati degli strumenti
didattici e di apprendimento.
“Per fini strettamente personali” significa inoltre che nessuno ha il
diritto di diffondere questi materiali, se non con l’autorizzazione delle
persone registrate. La diffusione di dati che potrebbero danneggiare
la riservatezza e la dignità delle persone, potrebbe infatti comportare
note disciplinari, pecuniarie o addirittura far inc orrere lo
studente in veri e propri reati.
In generale, è buona prassi comunque confrontarsi e accordarsi
con l’insegnante e i compagni di classe sulla gestione degli
strumenti tecnologici, al fine del mantenimento di una corretta
trasparenza e di un clima di rispetto e serenità.
Dato che il fine di questo e-book era quello di foc alizzarsi sulle
questioni legali sui DSA, di riassumere le normativ e e spiegarle
nel modo più semplice possibile, ovviamente non sia mo entrati
nello specifico, né abbiamo spiegato con precisione molte cose.
Se vi sono rimasti dei dubbi, vi invitiamo a consul tare
direttamente le normative e decreti del Ministero d ell'Istruzione
che abbiamo segnalato nella prima pagina!
23 A cura di Sara Malagoli (2015).
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Laboratori a piccolo gruppo di supporto educativo allo svolgimento
dei compiti e alla preparazione delle interrogazioni, con l’obiettivo
di rendere i ragazzi autonomi nello studio a casa e
nell’organizzazione dell’apprendimento in classe (esempio: come
prendere appunti in modo efficace).
Destinatari: bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado
con difficoltà di apprendimento, bisogni educativi speciali o
interessati a sviluppare le proprie competenze e capacità di
apprendimento e ad imparare un metodo di studio efficace.
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Ogni gruppo sarà formato da un minimo di 3 a un massimo di 6
studenti seguiti da tutor specializzati in un rapporto numerico di 1 a
3 (adeguato a seguire i ragazzi favorendo lo sviluppo
dell’autonomia).
Obiettivi:
0 sviluppo di competenze nell’uso degli strumenti compensativi
nel contesto scolastico e familiare;
0 promozione dell’autonomia nello studio e apprendimento di un
metodo efficace.
I partecipanti utilizzeranno il proprio pc portatile sul quale verranno
installati software gratuiti , ad integrazione di quelli commerciali
eventualmente già posseduti.
Se in possesso di tablet o Ipad , saranno installate ed utilizzate le
principali app disponibili.
I partecipanti dovranno anche portare i propri libri digitali che
utilizzeranno per esercitarsi nello svolgimento dei compiti e nello
studio delle materie scolastiche supportati da personale
qualificato che li aiuterà a individuare il proprio personale metodo di
studio.
Ogni ragazzo sarà seguito in modo personalizzato, con particolare
attenzione al suo percorso scolastico e ai livelli individuali di
autostima e auto-efficacia scolastica .
Saranno inoltre fornite le indicazioni per il reperimento degli
audiolibri sia dei testi di narrativa indicati dai docenti nel
programma scolastico, sia dei testi di interesse personale.
25 A cura di Sara Malagoli (2015).
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I laboratori sono coordinati da Biancamaria Acito e Alessandra
Biancardi , psicologhe dello sviluppo esperte in nuove tecnologie per
la didattica e l’apprendimento e sono condotti da tutor specializzati
nei corsi Tutor 2.0.
I laboratori Metodiamoci si svolgono presso:
� IC A. Toscanini, via Cuneo 3 Parma.
Referente dott.ssa Anna Beccari
Per info :
e-mail: [email protected]
Telefono: 3921408099
www.quisipuo-parma.it
� IC Fra Salimbene, Piazzale Santafiora 9 Parma.
Referente dott.ssa Sara Malagoli
Per info:
e-mail: [email protected]
Telefono: 3928109700
www.quisipuo-parma.it