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4 Quello che faremo in questo mese di Maggio S. Messa: giorni feriali ore 7,30 - giorni festivi ore 10,00 Giorno 1 - ore 15,15 inizio del Mese di Maggio: S. Rosario e Coroncina Giorno 3 - ore 16,00: incontro dell’Ordine Carmelitano Secolare Giorno 8 - ore 11,30: S. Rosario e Supplica alla Madonna Giorno 17 - S. Messa delle 7,30: benedizione delle rose di S. Teresa di Gesù Bambino 25 La signorina Irene Vantaggiato, nostra carissima amica e benefattrice, l’otto marzo scorso ci ha sorprese con un dono accompagnato da un biglietto che ci ha sinceramente commosso. Abbiamo pensato di condivi- dere con voi il nostro stupore e la nostra gratitudine. A voi, Suore di Clausura, Donne speciali, sulle quali nessun uomo ha avuto il sopravvento! A voi, che avete rinunciato a tutte le gioie effimere che il mondo offre con i suoi inganni, e avete consacrato tutta la vostra esistenza a Colui che dà tutto, al Bene supremo, la cui volontà non sempre è facile da capire e, ancor più, da compiere! A voi, Grandi Donne, che vivete nell’ombra e nel silenzio, rispettando uno stile au- stero e, paradossalmente libero, libero da protocolli, dalla ricerca di apparire, dall’egocentrismo, dalle convenienze, dai luoghi comuni! A voi, Donne eccezionali, che con le vostre preghiere contribuite alla salvezza di tutti! Auguri infiniti!... Buon 8 marzo! Con stima sincera Irene Se sei donna, non puoi non essere madre. Il tuo è un carisma che va al di là del fatto- re fisico. Sei madre perché sei donna: tutto in te è ordinato alla maternità fisica e spirituale. Tutti attendono da te comprensione, pace, te- nerezza, dolcezza di tratto, bontà e infinita miseri- cordia. Donna, non tradire la tua femminilità: sii madre sempre e con tutti. Grazie mamma, perché ci sei, perché sempre ti ritrovo accanto quando sento il bisogno di riposare tra le tue braccia materne. LA VOCE del Carmelo di Matino Anno XIV - N° 6 Via Giorgina Sergio, 10 tel. 0833.506681 Ciclostilato in proprio maggio 2018 1 Carissimi Amici , maggio è il mese in cui la devozione popolare tributa alla Santa Vergine un particolare omaggio. Fin da bambini in questo mese ci insegnavano a fare i ‘fioretti’ ed era una gioia offrire alla Madre di Dio dei piccoli doni di rinun- cia o di preghiera. Ci sentivamo attratti verso di Lei e felici di renderle onore. Sì, ci sentivamo e ci sentiamo attratti, perché è Lei che ci attrae per portarci al Fi- glio. Infatti il suo compito è proprio questo: portarci a Gesù. Quando leggiamo nel Vangelo delle nozze di Cana che dice ai servi: ‘Fate quello che Lui vi dirà’, pensiamo proprio a questo. Anche a noi la Santa Vergine dice le stesse parole; le ripete ad ognuno di noi, le sussurra piano, sottovoce, perché nessuno si accorga che il nostro vino è finito prima della fine del pranzo - il pranzo della vita - che ancora si prolunga per sette giorni. E non sappiamo quando verrà questo settimo giorno che, però, è anche il primo dell’eternità! Ma a noi manca il vino. Ne abbiamo grande bisogno, altrimenti il banchetto della vita finirà nella vergogna e nella tristezza. Ci manca il buon vino della pazienza che ci dà una carica nuova nei trava- gli, il vino della bontà, esaurito per le troppe ingratitudini, il vino della misericor- dia, della pace e, infine, il vino della gioia. La Madre, attenta e discreta, se ne è accorta e ci confida il suo segreto, quello che l’ha conservata fedele, forte e generosa, alla tavola della gioia e del do- lore della vita:‘ Fate quello che Lui vi dirà’. E’ un segreto che non va preso alla leggera. E’ importante, anzi fonda- mentale, per la buona riuscita di questo banchetto al quale ci siamo seduti da quando siamo nati. Andiamo a Gesù. Chiediamo a Lui: Che cosa dobbia- mo fare? Forse ci dirà di riempire i nostri cuori dell’acqua limpida della buona volontà e della fiducia in Lui e poi gli sarà facile convertirla in vino buono per la vita eterna. _x iÉáàÜx fÉÜxÄÄxVtÜÅxÄ|àtÇx fvtÄéx w| `tà|ÇÉ

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Quello che faremo in questo mese di Maggio S. Messa: giorni feriali ore 7,30 - giorni festivi ore 10,00

Giorno 1 - ore 15,15 inizio del Mese di Maggio:

S. Rosario e Coroncina Giorno 3 - ore 16,00: incontro dell’Ordine Carmelitano Secolare Giorno 8 - ore 11,30: S. Rosario e Supplica alla Madonna Giorno 17 - S. Messa delle 7,30: benedizione delle rose di

S. Teresa di Gesù Bambino

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La signorina Irene Vantaggiato, nostra carissima amica e benefattrice,

l’otto marzo scorso ci ha sorprese con un dono accompagnato da un

biglietto che ci ha sinceramente commosso. Abbiamo pensato di condivi-

dere con voi il nostro stupore e la nostra gratitudine.

A voi, Suore di Clausura,

Donne speciali, sulle quali nessun uomo ha avuto il sopravvento!

A voi, che avete rinunciato a tutte le gioie effimere che il mondo offre con i suoi inganni, e

avete consacrato tutta la vostra esistenza a Colui che dà tutto, al Bene supremo, la cui

volontà non sempre è facile da capire e, ancor più, da compiere!

A voi, Grandi Donne, che vivete nell’ombra e nel silenzio, rispettando uno stile au-

stero e, paradossalmente libero, libero da protocolli, dalla ricerca di apparire,

dall’egocentrismo, dalle convenienze, dai luoghi comuni!

A voi, Donne eccezionali, che con le vostre preghiere contribuite alla

salvezza di tutti! Auguri infiniti!... Buon 8 marzo!

Con stima sincera

Irene

Se sei donna, non puoi non essere madre. Il tuo è un carisma che va al di là del fatto-

re fisico. Sei madre perché sei donna: tutto in te è ordinato alla maternità fisica e spirituale. Tutti attendono da te comprensione, pace, te-nerezza, dolcezza di tratto, bontà e infinita miseri-cordia. Donna, non tradire la tua femminilità: sii madre sempre e con tutti. Grazie mamma, perché ci sei, perché sempre ti

ritrovo accanto quando sento il bisogno di riposare tra le tue braccia materne.

LA VOCE del Carmelo di Matino Anno XIV - N° 6 Via Giorgina Sergio, 10 tel. 0833.506681

Ciclostilato in proprio maggio 2018

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Carissimi Amici,

maggio è il mese in cui la devozione popolare tributa alla Santa Vergine un particolare omaggio. Fin da bambini in questo mese ci insegnavano a fare i ‘fioretti’ ed era una gioia offrire alla Madre di Dio dei piccoli doni di rinun-cia o di preghiera. Ci sentivamo attratti verso di Lei e felici di renderle onore. Sì, ci sentivamo e ci sentiamo attratti, perché è Lei che ci attrae per portarci al Fi-glio. Infatti il suo compito è proprio questo: portarci a Gesù. Quando leggiamo nel Vangelo delle nozze di Cana che dice ai servi: ‘Fate quello che Lui vi dirà’, pensiamo proprio a questo. Anche a noi la Santa Vergine dice le stesse parole; le ripete ad ognuno di noi, le sussurra piano, sottovoce, perché nessuno si accorga che il nostro vino è finito prima della fine del pranzo - il pranzo della vita - che ancora si prolunga per sette giorni. E non sappiamo quando verrà questo settimo giorno che, però, è anche il primo dell’eternità! Ma a noi manca il vino. Ne abbiamo grande bisogno, altrimenti il banchetto della vita finirà nella vergogna e nella tristezza. Ci manca il buon vino della pazienza che ci dà una carica nuova nei trava-gli, il vino della bontà, esaurito per le troppe ingratitudini, il vino della misericor-dia, della pace e, infine, il vino della gioia. La Madre, attenta e discreta, se ne è accorta e ci confida il suo segreto, quello che l’ha conservata fedele, forte e generosa, alla tavola della gioia e del do-lore della vita:‘Fate quello che Lui vi dirà’. E’ un segreto che non va preso alla leggera. E’ importante, anzi fonda-mentale, per la buona riuscita di questo banchetto al quale ci siamo seduti da quando siamo nati. Andiamo a Gesù. Chiediamo a Lui: Che cosa dobbia-mo fare? Forse ci dirà di riempire i nostri cuori dell’acqua limpida della buona volontà e della fiducia in Lui e poi gli sarà facile convertirla in vino buono per la vita eterna.

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Una famiglia doc Santi Sposi Zelia e Luigi Martin (16a puntata)

Paolina esige dalla mamma la sua lettera settima-nale e Zelia non tralascia di contentarla nonostante i suoi gravosi impegni e continua a scriverle per consolarla delle sue vacanze tanto rimandate a

causa della malattia della sorella Maria e per metterla al corrente degli av-venimenti familiari. Adesso è proprio vicino il giorno del suo rientro a ca-sa dove tutti l’aspettano con tanta gioia. Per rallegrarla, in anticipo la pre-viene sui divertimenti che l’attendono ad Alençon in occasione di una fe-sta civile. E’il 22 maggio 1873. ‘Mia cara Paolina, oggi è il bel giorno dell’Ascensione, ne approfitto per scriverti; sarà l’ultima volta prima che tu esca, poiché la signorina Paolina verrà a prenderti il 31 mag-gio. Non abbiamo più che otto giorni da passare senza vederci. Maria ne parla continuamente, ma è pronta a piangere quando pensa alla tua partenza. Tuttavia bisognerà rassegnarcisi, il piacere non può durare sempre. Le tue vacanze cadono proprio a proposito: ci sono grandi feste ad Alençon in questo momento in occasione di una Esposizione. Cominceranno il giorno di Pentecoste, cioè l’indomani del tuo arrivo. Vi saranno fuochi d’artificio, palloni, la ritirata con le torce tutte le sere durante otto giorni e mille altre cose che non ho il tempo di descriverti. Non avrai mai visto nulla di simile ad Alençon. Per me tutto questo non mi diverte molto, ma per te non sarà lo stesso… Ci rallegriamo tutti in casa al pensiero del tuo arrivo: si fa fare tutto ciò che si vuole alla piccola Celina quando le si dice: se fai questo, Paolina verrà. Lunedì otto andremo in vettura a vedere la piccola Teresa; è molto robusta adesso. L’ho veduta giovedì scorso, ce l’ha portata la sua balia, ma lei non vuole restare con noi e getta degli strilli acutissimi quando non scorge più la sua balia. Perciò Luisa è stata obbligata a portarla al mercato dove la Rosina era a ven-dere il suo burro: non c’era più mezzo di resistere. Appena ha visto la sua balia, l’ha guardata ridendo e ha smesso di piangere; è rimasta così a vendere il burro con tutte quelle buone donne fino a mezzogiorno! Per me, non la posso reggere a lungo senza essere molto stanca: pesa quasi sette chili. Sarà molto carina e anche molto bella più tardi. Tuo padre martedì va in pellegrinaggio a Chartres, non sarà di ritorno che mercoledì nella notte. Addio, mia cara Paolina, ti abbraccio con tutto il cuore’. (continua) 3

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 8 novembre 2017

La Santa Messa - 1. Introduzione

Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Guardate i bambini e insegnate loro a fare bene il segno della croce. Così incomincia la Messa, così incomincia la vita, così incomincia la giornata. Questo vuol dire che noi siamo redenti con la croce del Signore. Guardate i bambini e insegnate loro a fare bene il segno della croce. E quelle Letture, nella Messa, perché stanno lì? Perché si leggono la do-menica tre Letture e gli altri giorni due? Perché stanno lì, cosa significa la Lettura della Messa? Perché si leggono e che c’entrano? Oppure, perché a un certo punto il sacerdote che presiede la celebrazione dice: “In alto i nostri cuori?”. Non dice: “In alto i nostri telefonini per fare la fotografia!”. No, è una cosa brutta! E vi dico che a me dà tanta tristezza quan-do celebro qui in Piazza o in Basilica e vedo tanti telefonini alzati, non solo dei fedeli, anche di alcuni preti e anche vescovi. Ma per favore! La Messa non è uno spettacolo: è andare ad incontrare la passione e la risurrezione del Signore. Per questo il sacerdote dice: “In alto i nostri cuori”. Cosa vuol dire questo? Ricordatevi: niente telefonini. È molto importante tornare alle fondamenta, riscoprire ciò che è l’essenziale, attraverso quello che si tocca e si vede nella celebrazione dei Sa-cramenti. La domanda dell’apostolo san Tommaso (cfr Gv 20,25), di poter ve-dere e toccare le ferite dei chiodi nel corpo di Gesù, è il desiderio di potere in qualche modo “toccare” Dio per credergli. Ciò che San Tommaso chiede al Signore è quello di cui noi tutti abbiamo bisogno: vederlo, toccarlo per poterlo riconoscere.

I Sacramenti vengono incontro a questa esigenza umana. I Sacramenti, e la celebrazione eucaristica in modo particolare, sono i segni dell’amore di Dio, le vie privilegiate per incontrarci con Lui. Così, attraverso queste catechesi che oggi comin-ciano, vorrei riscoprire insieme a voi la bellezza che si nasconde nella celebrazione eucaristica, e che, una volta svelata, dà senso pieno alla vita di ciascuno. La Madon-na ci accompagni in questo nuovo tratto di strada. Grazie!