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www.altroconsumo.it QUEI CARI CARBURANTI MIELE PULITO : 269 Aprile 2013 Altroconsumo - mensile - 10 € Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti - 21 € Altroconsumo + supplemento Test Salute - 23 € Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti e Test Salute - 33 € RINCARI IN LINEA Tariffa unica per chiamare fissi e mobili. Ma i conti non tornano. TELEFONO DI CASA Pneumatici Stampanti Antivirus Lavatrici Crash test Padelle antiaderenti Lampadine TEST E INCHIESTE Anno XXXIX - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - MI In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi

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QUEI CARICARBURANTI ’

MIELEPULITO :

269 • Aprile 2013Altroconsumo - mensile - 10 €Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti - 21 €Altroconsumo + supplemento Test Salute - 23 €Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti e Test Salute - 33 €

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Aprile 2013

2 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Sommario

INDIPENDENTICi finanziamo con le quote asso-ciative e l’abbonamento alle no-stre riviste, che non contengono pubblicità, né informazioni paga-te da produttori o da gruppi di interesse politico e finanziario. L’indipendenza è totale, a garan-zia della obiettività dei giudizi e dei consigli.

AL TELEFONOTutti i numeri sono a pag. 51

ATTRAVERSO IL SITOwww.altroconsumo.it/contattaci

Contatti

I nostri obiettivi sono l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. Non ab-biamo pubblicità. Per i test acquistiamo tutti i prodotti e ci affidiamo solo a laboratori com-petenti e indipendenti da qualsiasi interesse.

4Groupon: ci vuole decisamentepiù correttezza con i clienti

12Telecom lancia la nuova tariffadel telefono fisso: ma non conviene

9Come funziona il mercato

italiano dei carburanti?

4 NOTIZIE, INFO, CONSIGLIBattaglie e vittorie - Acqua che cambia - Fai i tuoi conti con noi - Ragù con sorpresa - È l’ora del 730 - Lotta agli acari - Rc auto più con-veniente - Comune illuminato

4 OSSERVATORIO PREZZISe la concorrenza vola, il prezzo cala

7 A PRIMA VISTASpoutnik: di nuovo solo la forma

DALLATUA PARTE

9 CARBURANTIIn Italia costano caro, molto di più che all’estero, anche per colpa di un mercato distorto

12 TARIFFE TELEFONICHEA confronto le tariffe per te-lefono fisso: la nuova tariffa unica Telecom non convince

16 GOMME SPORCHEPolitiche ambientali e diritti dei lavoratori nelle fabbriche di pneumatici: la trasparen-za è merce rara

19 TEST PNEUMATICI Prestazioni in miglioramen-to per quelli estivi: vi indi-chiamo i migliori

22 SAPORE DI MIELEVenti millefiori alla prova: niente brutte sorprese, ma la qualità non eccelle

26 ANTIVIRUS PER PCAlla prova i programmi che difendono i nostri pc, sia quelli a pagamento sia quel-li da scaricare gratis

32 AUTO A 5 STELLE?La classifica delle auto più sicure, secondo Euroncap: deludono alcuni nuovi mo-delli e i furgoni commerciali

TESTINCHIESTE

PRODOTTI TESTATI

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 3

VIVAVOCE

Rosanna MassarentiDirettore

EFFICACIIl nostro metodo di lavoro si basa su criteri di rigore scientifico, ef-ficienza e competenza. A test e inchieste lavorano tecnici quali-ficati e specialisti di settore che mettono la loro professionalità al servizio dell’informazione, del-la consulenza, della risoluzione concreta dei problemi.

DALLA TUA PARTELa nostra missione è esclusiva-mente orientata a soddisfare le necessità dei consumatori e a tutelare i loro diritti. Per questo offriamo servizi di consulenza individuale ai nostri soci e por-tiamo la voce e le istanze dei consumatori presso gli interlo-cutori istituzionali e sociali.

16Pneumatici: test e inchiesta

sull’etica delle aziende

53Vive in Olanda, ma resta fedele

ad Altroconsumo

51 CONDIVIDI UN’ESPERIENZAMa che cioccolato è? - Detersivi: il prezzo è per dose - Questa è la mia parola magica - Quota depuratore, rimborsata e contenta - Il buono della lampada - Senza peli anche lui

52 IL DUBBIOQuei cristalli che si formano nel vino

53 BACHECAI vostri post da Facebook

54 SCELTE SICURETutti i vantaggi per i nostri soci

Troppacarne

Ravioli e ragù, hamburger e polpette con carne di cavallo,

torte al cioccolato piene di batteri, insalate al veleno e

molluschi con metalli pesanti: gli allarmi alimentari e il ritiro

di prodotti dal mercato nelle ultime settimane non possono

non creare inquietudine. E mettono a dura prova la nostra

fiducia in quello che mangiamo. Le frodi alimentari ci sono.

Solo nel 2011 sono stati sequestrati 24 milioni di chili di

prodotti contraffatti dai Nas e dalle capitanerie di porto. E ci

sono anche i controlli, ma non sempre sono sufficienti e

devono mettere a punto sistemi sempre più sofisticati, come

l’analisi del Dna, che ha consentito di scoprire la presenza di

carne di cavallo mescolata alla bovina. Una frode

inquietante, non tanto perché la carne equina sia un

pericolo, anzi è più pregiata, quanto per il fatto che quella

rintracciata nei prodotti di mezzo mondo, usata anche da

multinazionali del cibo, è sfuggita ai circuiti di controllo e fa

nascere il fondato sospetto che provenga da macelli non

ufficiali, che utilizzano anche animali da corsa, per i quali è

ammesso l’uso di farmaci pericolosi per l’uomo. Non si può

spiegare altrimenti l’uso di carne più costosa e non

dichiarata in etichetta per prodotti a basso prezzo (e nei

quali, sappiatelo, anche i tagli di bovino sono di bassissimo

valore). La crisi degli ippodromi, ma anche l’alto costo di

mantenimento dei cavalli da competizione, di cui ci si vuole

disfare, magari vendendoli nei paesi dell’Est, possono

spiegare il fenomeno. Sono 30 milioni i chili di carne equina

importata in Italia nel 2012, senza obbligo di indicarne la

provenienza nella vendita al dettaglio o come ingrediente nei

prodotti trasformati. I preparati usati nei piatti pronti o nella

ristorazione collettiva provengono da partite di carne

macinata e poi congelata, che viaggia per diversi Paesi,

prima di arrivare a destinazione, con poco chiare

intermediazioni: tra viaggi e giravolte è più facile sfuggire ai

controlli di legge, una rete a maglie non sufficientemente

strette, se pensiamo che ancora non è obbligatorio indicare

la provenienza degli ingredienti in etichetta.

Per fortuna, subito, ordinati dalla UE, sono partiti i controlli

del ministero della Salute, i sequestri delle partite a rischio e,

questa volta, comunicazioni più trasparenti su alimenti e

marche risultati positivi. Resta il fatto che chi produce

secondo le regole, rispettando gli animali e puntando sulla

qualità, ci rimette, anzi rischia di scomparire. E che questa

orribile macchina di dissennata sovra-produzione di carne,

dalla mucca pazza in poi, dovrebbe essere un motivo in più

per farci riflettere sulle nostre abitudini di consumo.

34 TEST LAMPADINERisparmia e fai la miglior luce con il nostro test

40 INATTACCABILIAlla prova nove padelle an-tiaderenti in ceramica: nel complesso non deludono

44 TEST STAMPANTI Ecco le migliori “all in one”

48 TEST LAVATRICIQuesta volta alla provamodelli a carica dall’alto

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4 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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4 Altroconsumo 259 • Maggio 2012 www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it Maggio 2012 • 259 Altroconsumo 5

I diritti dei consumatori valgono sempre. Che si tratti di prodotti acquistati al supermercato oppure

ordinati su Internet. Ecco perché - ogni giorno - verifichiamo che vengano rispettati. E se qualcosa non torna, cerchiamo di reindirizzarla sulla strada giusta. Lo abbiamo fatto, per esempio, qualche tempo fa con La Feltrinelli, la grande catena di negozi di libri e musica che vende anche online. Analizzando le condizioni contrattuali di vendita, abbiamo scoperto quanto queste fossero - sotto diversi profili - vessatorie e lesive degli interessi dei consumatori: prevedevano la possibilità di modificare il prezzo in qualsivoglia momento, ma anche l’esclusione di responsabilità e l’esclusione del diritto di recesso in caso di acquisto di prodotti digitali come ebook.Abbiamo invitato La Feltrinelli a cessare l’adozione di condizioni contrattuali poco trasparenti per i propri clienti. Ora la società ha modificato il contratto secondo quanto previsto dal Codice del

OSSERVATORIO PREZZI

Fino a qualche anno fa la tratta aerea Milano - Roma era sostanzialmente un monopolio di Alitalia. Poi sono cominciati ad arrivare i voli lowcost. Poi l’alta velocità ferroviaria.E Alitalia si è trovata a dover affrontare una concorrenza alla quale non era abituata. E proprio mentre scriviamo arriva la notizia che anche Easyjet e Ryanair potranno presto collegare Ciampino e Linate, invece di dover sempre ricorrere a Orio al Serio o Malpensa.E dai prezzi si vede. Lo scorso anno abbiamo pubblicato un’indagine sul costo dei biglietti aerei acquistati on line (AC 259, maggio

2012). Tra le tratte considerate, naturalmente, c’era anche Milano-Roma. Abbiamo confrontato i prezzi dello scorso anno con quelli che abbiamo trovato ora (marzo 2013). Ebbene: la tendenza è evidente, i prezzi si stanno abbassando, e non poco. I prezzi di Alitalia sono tutti al ribasso. E anche i prezzi delle compagnie low-cost sono in calo, soprattutto sulle prenotazioni a breve termine. Considerato che il prezzo dei voli nazionali, secondo l’Istat, è cresciuto di oltre il 15% in un anno, il calo dei prezzi sulla tratta Milano-Roma si spiega con una sola parola: concorrenza.

Se la concorrenza vola, il prezzo cala

Vittorie e battaglieDIRITTI La Feltrinelli ha accettato di modificare le condizioni di vendita onlinein seguito alle nostre richieste. E ora abbiamo aperto un altro fronte: Groupon.

VARIAZIONE 2012-2013TRATTA MILANO-ROMA (%)

COMPAGNIA AEREA

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3 gi

orni

a un

a se

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ana

a 3

mes

i

ALITALIA -11 -33 -11

EASYJET -40 -12 -1

RYANAIR -19 -10 44*

*Il dato è influenzato dal fatto che l’anno scorso c’era un’offerta molto conveniente, che quest’anno non c’è.

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4 Altroconsumo 259 • Maggio 2012 www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it Maggio 2012 • 259 Altroconsumo 5

Acqua che cambiaETICHETTE INGANNEVOLI Dopo la nostra segnalazionela pubblicità è meno d’effetto. Ma più corretta.

A volte le cose cambiano: ma bisogna vigilare. Qualche tempo fa nella pubblicità

di due acque minerali (Uliveto e Rocchetta), venivano elencate le caratteristiche benefiche offerte dall’acqua. La pubblicità vantava senza mezzi termini proprietà di prevenzione di alcune malattie (calcolosi, osteoporosi), in aperto contrasto con quanto previsto dalla legge, che proibisce, e giustamente, all’acqua di vantare effetti preventivi per la salute (visto che, eventualmente, sono comuni a

qualsiasi acqua, inclusa quella del rubinetto). Ecco perché abbiamo segnalato il messaggio fuorviante della pubblicità all’Autorità garante della concorrenza e del mercato.E la pubblicità è stata cambiata, prima ancora della decisione dell’Autorità: via i riferimenti a calcolori, osteoporosi, “reni puliti” (vedi la foto in basso, prima e dopo la cura). In generale, smorzati i toni.Peccato che rimanga un altro aspetto scorretto: la sponsorizzazione della federazione Italiana dei Medici di Famiglia. Che dà a queste acque una patina salutistica non meritata. L’acqua fa bene, certo, anche se non fa miracoli. Ma tutta: e non bisogna far credere il contrario.

Fa’ i tuoi conti con noiINVESTIRE Per te il conto corrente online BCC ForWeb:3% annuo lordo senza vincoli, né spese né bolli.

Tutta la comodità e la libertà di movimento di un conto corrente, insieme a interessi

lordi annui del 3% lordo, al netto 2,4%. Decisamente un’occasione da non farsi scappare il nuovo conto corrente della Bcc di Fornacette che abbiamo ottenuto per i nostri soci. Si tratta di condizioni abbastanza uniche, se pensiamo che la maggior parte dei conti correnti online ha interessi sulle giacenze pari a zero. E ancora: canone annuo gratuito;

imposta di bollo a carico della banca; canone annuo carta di debito gratuito; prelievo allo sportello automatico con carta di debito in Italia e in Europa gratuito; bonifici Italia online gratuiti; domiciliazione utenze, RID, MAV, RAV, F24 e ricariche telefoniche gratuite. Per aprire questo conto, bisogna fare un bonifico da un altro conto già aperto. Scopri come fare sul nostro sito. ¬

www.altroconsumo.it/vantaggi

Consumo. Ma i fronti aperti sono ancora molti. Amazon, alla quale avevamo mosso contestazioni simili, ad esempio, non ha ancora adottato le necessarie modifiche.Purtroppo sono ancora molti gli ambiti in cui scarseggia attenzione nei confronti dei consumatori. Uno per tutti è il commercio online e l’ultimo fenomeno dei siti di vendita di coupon di sconto. Sono decine le segnalazioni che riceviamo ogni giorno dai soci, che lamentano, per esempio, problemi con Groupon. I motivi sono i più disparati, ma alla base c’è quasi sempre la scorrettezza di clausole contrattuali o pratiche commerciali. In caso di disservizi, per esempio, il consumatore non sa come far valere il suo diritto a ottenere il rimborso di prestazioni pagate e non ricevute. Groupon lascia nell’incertezza il cliente: nelle sue condizioni contrattuali, infatti, mantiene la discrezionalità di stabilire caso per caso il diritto al rimborso. Abbiamo segnalato questa scorrettezza (e molte altre) all’Antitrust. E - mentre attendiamo la decisione dell’Autorità - abbiamo diffidato Groupon, invitandola a essere più trasparente con i suoiclienti, altrimenti la porteremo davanti a un Giudice. Questa è solo una delle nostre battaglie.Ma ce ne sono molte altre, che vi faremo conoscere in queste pagine e sul nostro sito (www.altroconsumo.it). Perché una cosa è certa: in materia di diritti, noi non facciamo sconti a nessuno. ¬

DIFFERENZE

168 €Ecco quanto rende in un anno

il conto BccForWeb per un utente tipo: lo stesso utente su

un altro conto non solo guadagnerebbe zero,

ma spenderebbe in media ben 87 euro

prima

dopo

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6 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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4 Altroconsumo 259 • Maggio 2012 www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it Maggio 2012 • 259 Altroconsumo 5

IL CASO

IL PRIMO È BUITONITracce di Dna equino nel ripieno di ravioli e tortellini del noto marchio Nestlè. L’azienda ritira i lotti coinvolti nello scandalo e si scusa.

COINVOLTA ANCHE STAR300 mila confezioni di ragù pronto sequestrate. L’azienda comprava in Francia carne macinata congelata proveniente dalla Romania.

CAVALLO NELLE POLPETTE SVEDESIIkea ritira le polpette dai suoi ristoranti in 13 Paesi europei, compresa l’italia (ma qui la carne di cavallo non è stata trovata).

Ragù con sorpresaSCANDALO Epidemia di carne di cavallo nascosta nei prodotti alimentari.Sul nostro sito pubblichiamo tempestivamente i prodotti segnalati.

Anche quest’anno Altroconsumo ti offre la “Guida al modello 730”,

con le istruzioni riscritte in modo semplice e chiaro per facilitare la compilazione. Per chi avesse bisogno di ulteriore aiuto, è disponibile il nostro servizio di Consulenza fiscale (al numero 02 6961570). Per il controllo finale e la

Lo scandalo della carne di cavallo ha raggiunto dimensioni continentali. E

parla di un problema grave: prodotti che contengono ingredienti sfuggiti a ogni controllo (anche all’insaputa dei produttori). Addirittura si sospetta carne proveniente da animali in origine non destinati all’alimentazione (ne parliamo nell’editoriale a pagina 3) e quindi non soggetti ai controlli e alle regole di legge. Non dovrebbero esserci rischi immediati, ma è naturale chiedersi come affrontare anche in termini pratici questo problema. Ecco alcuni consigli, finché la

DICHIARAZIONE Aprile è il mese delle tasse, ma anchedei rimborsi. Attenzione: gli errori possono costare caro.

situazione non si tranquillizza grazie a maggiori controlli.• Seguici sul nostro sito, per avere un aggiornamento costante dei nomi e dei lotti dei prodotti interessati.• Ricorda che è più sicuro utilizzare carne macinata al momento o preparata nel negozio, piuttosto che ricorrere a prodotti pronti, in cui la catena di origine degli ingredienti prevede molti passaggi.• In generale, è una buona occasione per non eccedere nel consumo di carne e in particolare di piatti pronti in cui la carne è tra gli ingredienti. ¬

www.altroconsumo.it/alimentazione

Un’occasione per ridurreil consumodi carne

È l’ora del 730

consegna ci si può rivolgere al CAF CGN, che mette a disposizione oltre 100 professionisti sia online, sia con sportelli attivi in 87 città. Se la dichiarazione viene compilata online da casa, non costa nulla.Sul nostro sito ci sono tutti i costie l’elenco delle città incluse. ¬

www.altroconsumo.it/vantaggi

IN SALUTE

85% della dose giornaliera raccomandatadi vitamina C in una porzione di fragole

COINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STARCOINVOLTA ANCHE STAR

IL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONIIL PRIMO È BUITONI

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4 Altroconsumo 259 • Maggio 2012 www.altroconsumo.it www.altroconsumo.it Maggio 2012 • 259 Altroconsumo 5

RISPARMIA

110 €Risparmio medio

all’anno scegliendo un’assicurazione più conveniente

per la Rc auto

110 €Risparmio medio

all’anno scegliendo un’assicurazione più conveniente

per la Rc auto

IGIENE Vivono nella polvere di casa e causano molte allergie. Ecco alcune regole utili per sconfiggerli.

Lotta agli acari

20° Cla temperatura ambientale

da non superare, anche per prevenire gli acari

Piccoli e spaventosi: gli acari terrorizzano chi è allergico, perché possono provocare allergie

respiratorie, riniti allergiche croniche e asma bronchiale, dermatiti. Vivono nella polvere di casa, soprattutto nei letti e nei divani. Ecco i trucchi per combatterli.• Mantenere in casa una temperatura sotto i 20° C, con l’umidità inferiore al 50%; evitare umidificatori quando non necessario (il deumidificatore non serve a ridurre la presenza di acari).• Arieggiare spesso la casa (soprattutto le camere da letto), anche in inverno.• Esporre al sole e all’aria cuscini, lenzuola, coperte, trapunte, quando possibile anche

il materasso (gli acari temono la luce).• Lavare spesso la biancheria del letto, a 60° C.• Pulire regolarmente la casa con l’aspirapolvere, meglio se con filtri HEPAe con sacchetto.• Fare le pulizie con le finestre aperte e quando la persona allergica è assente; usare un panno umido per eliminare la polvere; evitare i pulitori a vapore; rimuovere la polvere dai caloriferi (se si usa il copricalorifero lavarlo spesso).• Preferire materassi e cuscini in lattice, gommapiuma, poliuretano. • Lavare spesso i peluche e i pupazzidei bambini.

Rc auto più convenienteSCEGLI MEGLIO Il prezzo delle polizze sale, ma sul nostro sito trovi tutti gli strumenti per risparmiare ugualmente.

I l premio medio della Rc auto in Italia è più alto e cresce di più. Lo dice l’Antitrust. L’Rc auto in Italia

costa più del doppio rispetto a Portogallo e Francia, l’80% più che in Germania. Confronta decine di compagnie sul nostro sito e scegli la polizza meno cara: puoi risparmiare in media 110 euro all’anno, anche di più. Inoltre, fino al 30 aprile 2013,

Zurich Connect riserva uno sconto del 10% sull’Rc auto ai soci che sottoscrivono una nuova polizza annuale. L’offerta è rivolta a chi non ha l’auto assicurata con Zurich Connect al momento del preventivo. E ancora: sconto del 30% per l’assicurazione furto e incendio. ¬

www.altroconsumo.it/vantaggi

A PRIMA VISTA

Spoutnik: di nuovo solo la formaLa forma sferica, il sistema di apertura dello sportello e i Led all’interno sono gli elementi che distinguono lo Spoutnik dai tradizionali forni a microonde.Lo abbiamo testato: è sicuro, silenzioso, di facile utilizzo e con consumi ridotti, ma le sue prestazioni deludono. A detta del produttore, la forma sferica garantirebbe una migliore distribuzione del calore, assicurando una cottura dei cibi più uniforme. Ma le nostre prove dimostrano prestazioni medie per cucinare e scaldare e mediocri per scongelare. Confrontando lo Spoutnik (prezzo di listino 199 euro) con gli altri forni a microonde del nostro test, è possibile scegliere un prodotto migliore a un prezzo decisamente più basso.

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8 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Dalla tua parte R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE

TRE GUIDE PRATICHE SONO ESAURITE

Le guide pratiche “Conosci il mondo di Internet”, “Combattere la depressione” e “Guida alle attività in proprio” sono esaurite.Vi invitiamo dunque a non richiederle più. Cogliamo l’occasione per ringraziare i nostri soci del grande apprezzamentocon cui hanno accoltole nostre guide pratiche.

Quando pochi mesi fa si discuteva di spending review, ovvero di ridurre le spese

superflue per risanare i conti pubblici, si era pensato di tagliare anche il costo dell’illuminazione, spegnendo i lampioni dei comuni italiani, considerati tra i più spreconi d’Europa. La notizia aveva scatenato molte proteste. Sul fronte del risparmio energetico c’è ora una buona notizia che arriva dall’Enea, l’Agenzia nazionale per l’efficienza enegetica. Si tratta del progetto Lumière, che ha lo scopo di ridurre i consumi di energia elettrica degli impianti d’illuminazione delle aree comunali. «Il settore dell’illuminazione pubblica - recita il sito dell’Enea - rappresenta oggi una delle voci maggiori della spesa energetica dei Comuni italiani sebbene offra, al tempo stesso, ampi margini di riduzione grazie alla presenza sul mercato sia di tecnologie efficienti sia delle relative competenze tecnico-scientifiche per applicarle». Una di queste sono i nuovi “lampioni intelligenti”, in grado di dosare la luce a seconda dell’orario e del numero di automobili presenti in strada.

Comune illuminato

Dovrebbero consentire un risparmio energetico notevole, ma non solo: gli impianti di illuminazione sono dotati di supporto wi-fi pubblico e altri servizi. Sotto di loro si dovrebbe poter navigare in internet, ricaricare la bici elettrica e avere notizie sul traffico. La nuova iniziativa è già stata intrapresa da alcune città italiane. Per ora riguarda più i Comuni di medie e piccole dimensioni, meno le grandi città. Sindaci e amministratori sono invitati ad aderire e collaborare. Per scoprire come aderire al progetto è disponibile un indirizzo web dedicato: www.progettolumiere.enea.it. Il progetto rientra nell’ambito dell’accordo di programma tra Enea e ministero dello Sviluppo economico. La proposta dei lampioni efficienti è uno degli elementi su cui si basa Lumière, che prevede l’obiettivo più ambizioso di realizzare in un futuro le smart cities, le città intelligenti, capaci di coniugare innovazione, ambiente e qualità della vita.Un sogno ancora lontano: ne monitoreremo gli sviluppi effettivi e le ricadute reali per la vita pratica dei cittadini. ¬

AMBIENTE Lampioni ecologici e intelligenti: aumentano le centraline votateal risparmio energetico, che abbattono i costi della luce pubblica.

Nella vita di ogni giorno, tutti ci imbattiamo in qualcheimprevisto, provando un senso di disorientamento, e faticando a trovare una soluzione efficace, semplice, rapida, ma anche economica.Ecco perché abbiamo pensato a questo nuovo volume: uno strumento veloce da consultare, che ti fa daguida, aiutandoti a far valere personalmente i tuoi diritti,

rispondendo ai tuoi dubbi, suggerendoti iter da seguire, indicandoti, insomma, la via giusta per farti valere.Con le risposte alle 100 domande più ricorrentiarrivate alla nostra associazione in questi anni, molti utili modelli di lettereper reclamare, consigli pratici. Richiedi subito la guida sul sito, per te è gratis, hai solo un contributo spese di 1,95 euro.

I tuoi diritti, ogni giorno

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Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 9www.altroconsumo.it

Inchiesta

I carburanti costano caro, soprattutto in Italia. Perché le nostre compagnie petrolifere vendono la benzina a un prezzo maggiorato. Ma solo ai concorrenti italiani.

Italia è uno dei maggiori esportatori al mondo di carburanti. Esportiamo la metà del carburante prodotto. Secondo gli ultimi

dati Istat, lo scorso anno le esportazioni sono cresciute del 23%: un ottimo traino per il sistema Paese. La forza internazionale del nostro carburante, però, sembra essere la condanna degli automobilisti italiani. E infatti abbiamo anche un altro primato: siamo uno dei Paesi europei in cui il carburante costa di più. Eppure, in teoria, proprio grazie alla ricca disponibilità di benzine, i prezzi dovrebbero essere più contenuti.

Un mercato distortoGuardate l’illustrazione a pagina 10: i prezzi della benzina nostrana, al netto delle tasse, quindi escludendo le innumerevoli voci di accise e imposte che compongono il prezzo finale alla pompa, è più alto della media europea e di quasi tutti i singoli Paesi. Molto spesso la colpa viene data all’inefficienza del nostro sistema distributivo: una prevalenza di piccoli distributori (il numero più alto in

Fuocosulla benzina

L’

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Inchiesta

10 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Europa), che erogano quantità di carburante inferiori a quelle di altri Paesi. In Francia, Spagna, Germania e Regno Unito un distributore vende in un anno 4-5 milioni di litri di carburanti, mentre il nostro leader di mercato (Eni) si ferma a un milione e mezzo di litri. L’inefficienza, però, spiega solo in parte il problema. Lo scorso 28 dicembre, l’Antitrust ha pubblicato i risultati di un’indagine sul mercato dei carburanti, dalla quale emerge che le principali compagnie petrolifere nostrane, che sono sia produttrici sia venditrici di carburanti, impongono ai distributori italiani, che sono poi i loro diretti concorrenti, un prezzo più alto rispetto a quello che garantiscono ai distributori esteri. In pratica, sono gli stessi produttori italiani a imporre ai propri connazionali un prezzo di sfavore rispetto all’estero. Inoltre, esiste poca concorrenza, come dimostra il fatto che il prezzo internazionale del carburante è molto più variabile che da noi.

Anche il Gpl è sempre più caroI problemi del caro-carburante non riguardano solo la benzina. Le vetture a Gpl si sono diffuse a grande velocità, grazie ad anni di incentivi e alla prospettiva di risparmiare facendo il pieno con un carburante tradizionalmente meno caro di diesel e benzina. Purtroppo oggi le cose stanno cambiando in peggio.Secondo l’Istat c’è stato un aumento del 18% del prezzo del Gpl e degli altri carburanti non convenzionali in un solo anno, e quasi dell’8% negli ultimi tre mesi del 2012. A preoccupare è il trend in continua crescita di questo carburante alternativo. Per rendersene conto, basta osservare l’illustrazione a sinistra, che mette a confronto i prezzi del Gpl rilevati tra febbraio 2012 e il febbraio 2013 con quelli della media dell’Unione europea.A parte rare eccezioni, l’aumento subìto dai nostri prezzi è sempre più alto. In tutta Europa questo carburante è aumentato dell’1-2%; in Italia siamo arrivati quasi al 7%, al netto delle tasse. La causa dei prezzi alti, quindi, non è solo la tassazione (visto che, considerando i prezzi al netto delle tasse, restiamo tra i più cari d’Europa), ma ancora una volta è il prezzo praticato dalle compagnie petrolifere. Ecco perché abbiamo chiesto al Garante per la sorveglianza sui prezzi di analizzare l’aumento ingiustificato di questo carburante. L’andamento del prezzo italiano non trova riscontro nel resto d’Europa e ciò farebbe supporre la presenza di un cartello da parte dei produttori: cioè un accordo per allineare i prezzi verso l’alto. ¬

Quei ritocchi al prezzo di mercatoEcco spiegato, cifre alla mano, il meccanismo per cui i carburanti in Italia costano di più rispetto agli altri Paesi europei. Tutto a danno delle tasche dei consumatori.

BENZINA, LA PIÙ CARA D’EUROPAIl grafico mostra l’andamento del prezzo italiano, francese e la media europea, confrontati con i Platts, ovvero le quotazioni giornaliere dei carburanti scambiate sui mercati internazionali. Tra i paesi europei che si riforniscono di più di carburante italiano c’è la Francia. Come potete vedere, il prezzo francese nell’ultimo anno è sempre più basso di

quello italiano. Così anche la media europea. Come mai? Perché al “prezzo suggerito” dai mercati internazionali, utilizzato per esportare all’estero, le nostre compagnie petrolifere aggiungono un ritocco di 2-4 centesimi al litro quando vendono in casa. Così poi i distributori italiani vendono la benzina a un prezzo più alto della media europea.

PREZZI DEL GPL IN FORTE CRESCITAIl grafico sopra mostra l’andamento del prezzo del Gpl in Italia e in altri tre Paesi: Germania, Francia e Spagna. Inoltre lo confrontiamo con la media dell’Unione europea. Come si può notare il prezzo italiano all’inizio dello scorso anno era piuttosto basso, addirittura inferiore alla

media europea: nel giro di un anno è cresciuto come in nessun altro Paese europeo. In un anno il Gpl italiano è cresciuto di quasi il 7%, contro l’1,5% della Francia, il 3% in Spagna e addirittura una diminuzione del 2% in Germania.

736

754

709

756

798

744

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778

715

640

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670

Francia

558

549

570

Germania

560

501

525

Italia

603

596

588

Spagna

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516

528

Media Ue

I prezzi, in euro, si riferiscono a mille litri di carburante. Sono al netto delle tasse: indicano solo il prezzo pagato alle società petrolifere.

Fonte: tutti i prezzi sono una rielaborazione di Altroconsumo di dati della Commissione europea e Figisc.

Febbraio 2013

Agosto 2012

Febbraio 2012

Febbraio 2013

Agosto 2012

Febbraio 2012

Francia Italia Media Ue Platts

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Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 11www.altroconsumo.it

PREZZI DEL GPL IN EUROPA

PAESE

febb

raio

201

3 (in

eur

o)

febb

raio

201

2 (in

eur

o)

Var

iazi

one

di p

rezz

o (%

)

LUSSEMBURGO 550,05 615,18 -10,6%

POLONIA 410,74 444,20 -7,5%

OLANDA 539,64 574,76 -6,1%

GERMANIA 557,91 569,68 -2,1%

ROMANIA 483,79 492,28 -1,7%

ESTONIA 555,08 559,25 -0,7%

REPUBBLICA CECA 503,11 505,41 -0,5%

BELGIO 590,91 585,95 0,8%

MEDIA EUROPEA 535,43 528,15 1,4%

LETTONIA 382,33 377,08 1,4%

FRANCIA 680,15 669,78 1,5%

PORTOGALLO 571,37 562,42 1,6%

BULGARIA 502,56 491,92 2,2%

SPAGNA 602,67 587,53 2,6%

SOLVENIA 593,24 576,22 3,0%

LITUANIA 405,67 387,47 4,7%

ITALIA 560,11 524,90 6,7%

UNGHERIA 632,51 570,58 10,9%

SLOVACCHIA 515,89 412,17 25,2%

FONTE: Commissione europea

“All’estero il prezzo varia”Alessandro Noce, direzione Energia dell’autorità Antitrust

Perché in Italia le raffinerie vendono i carburanti a un prezzo più alto rispetto a quello che praticano all’estero?È abbastanza prevedibile, perché quello delle esportazioni internazionali è un mercato all’ingrosso, con “prezzi cargo”, che rispetto ai prezzi praticati all’interno del paese è privo di una serie di costi (trasporto,

INTERVISTA

stoccaggio...). Una cosa importante, però, è emersa dalla nostra indagine: il prezzo internazionale del carburante è molto più variabile rispetto a quello praticato in Italia.

Quindi in Italia la concorrenza è limitata?Il meccanismo non è sempre positivo. Come abbiamo evidenziato nella nostra ultima indagine sul mercato dei carburanti, ci sono compagnie che producono e vendono, come Agip ed Esso, mentre altri per vendere sul territorio devono comprare dai concorrenti. Un produttore può vendere all’ingrosso sul mercato mondiale a un certo prezzo, e poi potrebbe vendere a un suo concorrente italiano a un prezzo più alto.

Cosa si può fare per equilibrare il mercato?L’Autorità auspica una soluzione: una potrebbe essere l’istituzione di un mercato all’ingrosso dei carburanti, in modo che le compagnie che non dispongono di capacità di raffinazione invece di comprare dai concorrenti (con l’effetto che abbiamo descritto), comprino sul mercato.

Ci sono altri motivi per cui da noi la benzina costa più della media europea?Un motivo è la nostra componente fiscale, una delle più alte in Europa, ma un aspetto importante è l’inefficienza della rete. Noi abbiamo 23mila impianti di distribuzione, l’Inghilterra ne ha 9mila, la Francia 14mila. Rispetto alla superficie abbiamo un numero quasi il doppio di impianti, che costano alle imprese. Da qui i margini di guadagno per rientrare nei costi. Le pompe bianche, quelle low cost, questi costi non li hanno. Un indicatore dell’inefficienza è la diminuzione del carburante erogato per impianto. Gli impianti sono diventati più inefficienti, sono 1,4 milioni di litri l’anno erogati per impianto: con questi numeri non si coprono i costi.

Come fanno all’estero a essere efficienti?All’estero la benzina costa meno perché gli impianti sono solo automatizzati e sono molti di meno. Da noi sono quasi tutti serviti e ce ne sono di più: il prezzo da pagare sono 4-5 centesimi di euro in più rispetto agli altri Paesi.

PROBLEMI CON IL GPLNon c’è solo il prezzo alla pompa, il carburante ecologico comporta qualche svantaggio e diverse scomodità.

L’esperienza insegna che le auto a gas cominciano a essere convenienti solo per chi fa molti chilometri all’anno: è così che si ammortizza il prezzo di acquisto, spesso superiore a quello degli analoghi modelli a benzina, e le spese più alte di revisione e di manutenzione. Non a caso il successo dei veicoli a Gpl è sempre stato legato agli ecoincentivi. Per verificare quanto costa al chilometro la tua auto, utilizza il calcolatore: www.altroconsumo.it/auto-e-moto/automobili

Un altro problema è la presenza di pochi distributori, tra l’altro anche mal distribuiti sul territorio. Se il distributore si trova fuori mano, potreste essere costretti a fare molta strada a vuoto o a utilizzare la benzina, e addio risparmio. I costi di manutenzione sono maggiori. Il Gpl ha un potere lubrificante inferiore alla benzina e il motore è sottoposto a pressioni superiori. Per questo ci vogliono più controlli in officina rispetto alle auto a benzina e diesel.

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La rivincitadella cornetta

Telecom prova a mettere il telefono di casa in competizione con il cellulare: tariffa unica per chiamare numeri fissi e mobili. Ma conviene a pochi.

A chi conviene la nuova tariffa unica che Telecom Italia applica da questo mese ai clienti domestici con contratto base? Per scoprirlo abbiamo calcolato come varia il costo delle chiamate a seconda delle diverse abitudini d’uso.

IL PROFILO STANDARDAbbiamo poi messo a confronto il contratto base di Telecom per il telefono fisso con altre offerte presenti sul mercato, sia della stessa Telecom sia di altri operatori. Il confronto è basato sul profilo di consumo standard elaborato da Altroconsumo: l’utente effettua l’81 per cento di chiamate verso numeri fissi e il 19 per cento di chiamate verso i mobili. Nello specifico, 72 telefonate al mese, di circa 4,5 minuti ciascuna, verso i numeri fissi e 30 chiamate, di circa 2,5 minuti, verso i cellulari.

LA NOSTRA INCHIESTA

Inchiesta

12 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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della cornetta

iangeva il telefono. Quello di casa sembrava ormai destinato a essere poco più di una superflua appendice della rete fissa, necessaria

per assicurarsi un collegamento internet. Che nell’aria però ci fosse una certa nostalgia del buon vecchio apparecchio telefonico, lo avevamo capito dal proliferare sul mercato dei coloratissimi auricolari a forma di cornetta rétro da attaccare a supertecnologici smartphone. Come succede con le mode un po’ appannate, a volte basta il cambio di un dettaglio a farle risorgere, così per il telefono fisso la riscossa potrebbe arrivare grazie all’ultima mossa commerciale di Telecom Italia. Da questo mese, chi ha sul proprio telefono di casa un abbonamento con la tariffa base — ce l’ha in genere di default chi non effettua una scelta alternativa — pagherà 5 centesimi al minuto sia che chiami un altro numero fisso, sia che chiami un numero mobile. La tariffa unica, va ammesso, è un capolavoro di semplificazione. Cinque centesimi anche per lo scatto alla risposta.

Dopo le tre ore, tariffa dimezzata Limitatamente alle telefonate verso i fissi, c’è un altro vantaggio da considerare: il traffico che eccede le tre ore mensili, prevede una tariffazione scontata del 50 per cento. In pratica quelle chiamate le si pagheranno 2,5 centesimi al minuto. C’è

Pun però: il canone di abbonamento lievita, passando dagli attuali 16,64 ai 17,40 euro. Telecom però si affretta a giustificarsi: il canone era fermo dal luglio 2011 e l’aumento è inferiore al tasso di inflazione.

Chiamare i fissi costa il 163% in più Tutto oro quello che luccica? Non proprio, e il caso delle tariffa unica di Telecom Italia non fa eccezione. Vediamo perché. Per le chiamate verso i fissi, è vero che si ha una riduzione dello scatto alla risposta, che passa da 7,94 centesimi a 5 — il 37 per cento in meno —, ma è altrettanto vero che la crescita della tariffa a consumo è esorbitante: si passa dai vecchi 1,9 centesimi agli attuali cinque. I clienti di Telecom con la Tariffa Base che sono soliti chiamare da casa soltanto i fissi, tra cui molte persone anziane, ci hanno sicuramente rimesso, e tanto. Fatti due conti, siamo di fronte a un aumento da capogiro: 163 per cento. Per chi invece utilizza l’apparecchio domestico per chiamare i cellulari, il vantaggio si fa interessante. Stessa variazione del fisso per quanto riguarda lo scatto alla risposta, mentre la tariffa al minuto è praticamente dimezzata, passando da 9,9 centesimi a cinque (meno 49 per cento).

L’opzione che fa la differenzaCome si può facilmente dedurre (aiutandoci con lo schema qui sotto), sulla bilancia pesa molto di più l’aumento della

Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 13www.altroconsumo.it

BATTAGLIA SULLE PENALIChi passa a un altro operatore continua a pagare penali mascherate. Le nostre denunce all’Antitrust.

Abolite dal 2007, le penali in caso di recesso dal contratto continuano a vivere sotto mentite spoglie. Ogni operatore telefonico ha utilizzato un nome diverso per indicare questi contributi richiesti ai consumatori in caso di disdetta, costi che possono superare anche i 100 euro. Per la legge i corrispettivi di disattivazione devono essere limitarsi ai soli costi effettivamente sostenuti dagli operatori, quindi dovrebbero essere molto più bassi di quelli attualmente applicati. Così non è. Contro quanto prevedono i contratti di telefonia fissa di Fastweb, Infostrada, Telecom, Teletu, Tiscali e Vodafone, abbiamo inviato all’Agcom, e successivamente all’Antitrust, sei ricorsi per pratiche commerciali scorrette. Oltre che l’entità degli importi richiesti agli utenti, che giudichiamo non congrui e ingiustificati, alle autorità abbiamo anche contestato un difetto di trasparenza da parte degli operatori, che non informano correttamente i consumatori dell’esistenza di questi contributi di disattivazione.

SI RISPARMIA RISPETTO ALLA VECCHIA TARIFFA?

Rispetto alla vecchia tariffa base di Telecom si risparmia (il 16%) solo se le chiamate “fisso-fisso” durano mezzo minuto. La tabella mostra che la nuova tariffa si rivela conveniente soltanto per chi usa il telefono di casa per chiamare i numeri mobili.

A fianco trovate la variazione percentuale del costo della singola chiamata a seconda della sua durata, da mezzo minuto fino a 20.

Risparmio certo per le chiamate verso i cellulariPer quanto riguarda le telefonate verso cellulari il risparmio rispetto alla precedente tariffa base è certo, indipendentemente dalla durata della conversazione telefonica. Ad esempio, per una chiamata di 20 minuti si risparmia un euro.

Le chiamate verso i fissi: più durano, meno sono convenientiPer quanto riguarda le chiamate verso i fissi, al crescere della durata cresce molto l’aggravio di spesa rispetto alla precedente tariffa base di Telecom Italia. A parte il caso di telefonate brevissime - prese in considerazione perché molto più frequenti di quanto non si creda - l’aumento di spesa per la singola chiamata verso un telefono fisso non è mai inferiore al 28%. Ma arriva a +129% per le telefonate che durano 20 minuti, in pratica si spendono 59 centesimi in più che in passato.

Durata dellachiamata in minuti

Variazione del costo della chiamata con la nuova tariffa

Verso fissi Verso mobili

0,5 - 16% - 42%

2 + 28% - 46%

5 + 72% - 48%

10 + 104% - 49%

20 + 129% - 49%

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Inchiesta

14 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

tariffa per chiamare i fissi, che non il taglio sui numeri mobili. Se si è in casa, diventa più conveniente chiamare i cellulari con il telefono fisso, lasciando il telefonino tranquillamente in carica. Infatti, la tariffa di 5 centesimi è addirittura migliore delle tariffe più competitive applicate dagli operatori di telefonia mobile. Le migliori tariffe di Tim, Vodafone e Wind, escludendo le opzioni con minuti gratis, prevedono uno scatto alla risposta di 18 centesimi e una tariffa di 12 centesimi al minuto. Con l’attivazione di un’opzione la musica cambia. Per esempio, Vodafone “Tutti 350” prevede 350 minuti verso tutti i fissi e mobili al mese, a un costo mensile di 14,90 euro. Certo, se non si vogliono vanificare i vantaggi, bisogna stare attenti a non sforare.

A ciascuno il suo pianoAttenti a non scegliere un profilo tariffario sulla base degli spot pubblicitari. Bisogna smettere di pensare che esista una “compagnia più conveniente” inassoluto, e abituarsi a ragionare in terminidi compagnia più conveniente perciascuno di noi, e neanche per sempre. Perché, oltre alle oscillazioni delle tariffe sul mercato e alle offerte che man mano escono, tutto dipende da come usiamo il telefono. Se per qualche ragione, di lavoro o personale, siamo costretti a cambiare

La trappola dei contratti al telefonoTanti i soci che hanno avuto problemi e disservizi per aver detto sì per telefono all’offerta di una nuova compagnia. Naturalmente, senza aver visto prima il contratto.

In genere avviene così: ricevi la chiamata di un operatore di una compagnia telefonica. che ti propone un’imperdibile offerta per lasciare la tua vecchia compagnia. L’importante è accettare subito, lì seduta stante, al telefono. Basterà solo un tuo sì, perché quell’assenso viene registrato e il contratto è da subito valido. In seguito ti sarà recapitata una copia della documentazione da firmare per conferma, solo allora scoprirai dettagli che non avevi colto. Non è affatto detto che l’offerta ti appaia ancora così conveniente. È vero che hai dieci giorni di tempo per recedere, ma è

molto probabile che nel frattempo tu sia stato sganciato dalla linea telefonica della vecchia compagnia. A quel punto metti in conto di rimanere per qualche tempo senza telefono. Inoltre il diritto di recesso lo puoi esercitare solo per iscritto, tramite raccomandata. Per questo, ti consigliamo di non accettare offerte al telefono. Meglio chiedere di visionare prima la documentazione, anche sul loro sito, in modo da poterla studiare con calma. Se ti rispondono che questo non è possibile, è meglio lasciar perdere.

DA LUGLIO GLI OPERATORI AVRANNO MENO SPESE. E NOI?Grazie al taglio stabilito dall’Agcom, le compagnie spenderanno molto meno per acquistare i cosiddetti “servizi di terminazione mobile”. Chiediamo agli operatori di condividere il risparmio con i consumatori, tagliando le tariffe nella stessa proporzione.

Non facciamoci fuorviare. Il taglio delle tariffe verso mobile da parte di Telecom è un atto dovuto nei confronti dei consumatori. Durante gli ultimi mesi, infatti, i costi sostenuti dagli operatori si sono ridotti. Stiamo parlando dei costi di terminazione mobile, cioè il pedaggio pagato da un operatore per far transitare le chiamate sulla rete degli altri operatori. Si tratta di costi che l’utente finale non vede, ma che evidentemente gli operatori caricano sul prezzo che i consumatori devono pagare per effettuare le loro telefonare. Questi costi stanno scendendo vertiginosamente: fino allo scorso giugno ammontavano a 5,3 centesimi al minuto, mentre a partire dal prossimo luglio si abbasseranno a 0,98 centesimi; in

pratica, l’Agcom ha effettuato un taglio dell’81 per cento. Va da sé che se i costi sostenuti dai gestori per pagare questo servizio si riducono così drasticamente, anche le tariffe applicate agli utenti dovrebbero scendere nella stessa misura. Così purtroppo non è. I dati qui riportati dimostrano che se, fino al giugno del 2012, la differenza tra tariffa applicata sulle tariffe fisso-mobile e la tariffa di terminazione era del 44 per cento, dal prossimo luglio questo margine quasi raddoppierà: a Telecom resterà in tasca l’80 per cento. A fronte di una riduzione dei costi, la riduzione delle tariffe è stata molto inferiore. Morale della favola, l’ex monopolista guadagnerà più di prima. Ai consumatori le briciole.

Sebbene le tariffe telefoniche per gli utenti siano state ridotte, i margini di guadagno delle aziende sono aumentati, perché i loro costi sono diminuiti molto di più.

PIÙ MARGINI PER FARE SCONTI AGLI UTENTI

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GIUGNO 2012

9,53 5,3 4,23 44%LUGLIO 2013

5 0,98 4,02 80%

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Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 15www.altroconsumo.it

“abitudini telefoniche”, dobbiamo mettere in conto di cambiare anche il nostro piano tariffario o addirittura operatore, se occorre. Un prezioso aiuto in questa direzione lo offriamo attraverso un nostro specifico servizio online o al telefono (vedi riquadro a fianco).

Un vantaggio apparenteQuesta è la ragione per cui qualsiasi ragionamento in astratto sulle tariffe lascia il tempo che trova. Bisogna ancorarlo a un profilo di utilizzo particolare. Nella tabella qui sotto consideriamo un utente che utilizza il telefono di casa soprattutto per chiamare numeri fissi - una settantina di chiamate abbastanza brevi (circa 4,5 minuti), in totale più di cinque ore mensili - ma che non si fa problemi se deve comunicare con dei cellulari, verso i quali effettua una trentina di telefonate di circa due minuti e mezzo ciascuna. Inoltre, su internet non vuole limitazioni di traffico: ha infatti un contratto flat. Per lui, la nuova rimodulazione delle tariffa base di Telecom, presentata come una rivoluzione, non ha praticamente effetti. La variazione di spesa fa segnare in un mese più uno per cento: ciò significa una bolletta mensile più cara di 54 centesimi. Insomma tutt’altro che la tariffa dei sogni in termini di risparmio.

La bolletta del telefono di casa è cara? Trova la tariffa su misura per te. Nella sezione altroconsumo.it/casa ti aspetta il calcolatore “Tariffe telefoniche per casa” oppure chiama il numero 02 6961590.

Basta indicare le tue abitudini telefoniche, quante telefonate fai in un mese e quanto durano in media, per scoprire il contratto più conveniente.

Un taglio netto alla bolletta

www.altroconsumo.it/casa

Confronti impietosi per TelecomIl contratto base di Telecom è da sempre uno dei piani tariffari più convenienti per il profilo standard dai noi abitualmente analizzato. Con il ritocco che debutta questo mese, il vantaggio competitivo di questa tariffa è praticamente bruciato. Diventa penultima nella nostra classifica, persino dietro ad altre offerte (abbinate a opzioni) della stessa Telecom. La spesa che bisogna sostenere per le telefonate verso fisso, verso mobile e per navigare è nettamente superiore rispetto ai piani tariffari presenti nelle prime posizioni. La ragione principale è l’incremento della tariffazione verso fisso: nessun altro contratto prevede una spesa così onerosa per chiamare gli altri telefoni di casa (dati aggiornati al 5 marzo). Nonostante la tariffazione verso i cellulari sia competitiva, ci sono pacchetti che hanno performance migliori, in quanto offrono traffico gratuito verso i numeri mobili. Per esempio, sia l’offerta di Tiscali sia quella di Fastweb prevedono 60 minuti gratis di traffico verso i cellulari, ogni mese. La nuova tendenza a offrire minuti gratis verso mobile, e non solo verso fisso (come in passato), pone fuori dai giochi la nuova tariffa base di Telecom. Che appare quello che è: un passo indietro sulla strada della convenienza. ¬

TARIFFE TELEFONICHE PROFILO STANDARD TIPO COSTI IN EURO

OPERATORE e piano tariffario

Mod

alità

con

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Can

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Quo

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ensi

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dsl

Spes

a m

ensi

le

IND

ICE

TISCALI Tutto Incluso 20 Mega Accesso Diretto V 0 1,53 0 42,95 44,78 100

FASTWEB Super Surf Accesso Diretto V 0 4,13 0 45 49,13 110

INFOSTRADA All Inclusive L Accesso Diretto V 0 9,05 0 44,95 54,33 121

TELECOM Voce Senza Limiti con opzione Chiama Mobile 0 7,06 29,22 19,90 56,18 125

TELECOM Tutto Senza Limiti con opzione Chiama Mobile V 0 7,06 3,03 46,90 56,99 127

VODAFONE ADSL e Telefono Senza Limiti Accesso Diretto V 0 12,10 0 45 57,10 128

TELECOM Zero con opzione Chiama Mobile 11,61 7,06 20,43 19,90 59,01 132

TELECOM Internet Senza Limiti con opzione Chiama Mobile V 11,52 7,06 3,03 37,90 59,51 133

TELECOM Tariffa Base 20 5,27 17,40 19,90 62,57 140

TELETU Tutto compreso Accesso Diretto V 0 20,31 0 44,90 66,81 149

COME LEGGERE LA TABELLA

Profilo standard Questo utente effettua ogni mese: 56 chiamate ur-bane di cinque minuti; 16 chiamate interurbane di tre minuti; 30 chiamate verso cellulari di 2,5 mi-nuti. Per la navigazione Internet il contratto è flat.

Accesso diretto L’ope-ratore diventa l’unico referente per tutti i ser-vizi di telefonia fissa, sia internet, sia voce. Ci si stacca da Telecom.

Indice L’indice pari a 100 indica il contratto meno caro. Indice 113, per esempio, significa che il costo è più alto del 13% rispetto al meno caro.

non conveniente

nella media

conveniente

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Inchiesta

16 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Politiche ambientali e diritti dei lavoratori. Siamo andati a vedere come si comportano le case produttrici.

Nessuna ci ha permesso di visitare le fabbriche.

uello dei pneumatici è un settore chiuso e molto competitivo. Per evitare la diffusione di segreti industriali, le aziende

esercitano un controllo molto più diretto sulla produzione rispetto ad altri settori. Non è forse un caso, quindi, che le dieci imprese più importanti del settore realizzino da sole il 66% delle vendite totali di gomme nel mondo. Negli ultimi dieci anni, poi, i marchi asiatici hanno guadagnato terreno in Europa, tanto che le esportazioni dall’Asia continuano ad aumentare.

La nostra inchiestaNon ci siamo limitati a indagare sul comportamento delle singole aziende per quel che riguarda politiche ambientali e diritti dei lavoratori. Abbiamo voluto estendere la nostra inchiesta all’intera filiera, concentrandoci principalmente sulla provenienza della gomma naturale (il

Pneumaticiaziende a porte chiuse

Q

COME LEGGERE LE SCHEDE

Collaborazione Abbia-mo indicato le aziende che non hanno risposto al questionario e non ci hanno fatto visitare gli impianti. Tutte le altre, pur non avendo aperto le porte delle fabbriche, hanno co-munque risposto alla maggior parte delle nostre domande.

Voti I punteggi sono espressi da 1 a 100 e riflettono la nostra valutazione delle po-litiche adottate dall’a-zienda.

Politiche ottimePolitiche buonePolitiche accettabiliPolitiche mediocriPolitiche pessime

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Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 17www.altroconsumo.it

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

NON COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

COLLABORA

NON COLLABORA NON COLLABORANON COLLABORA NON COLLABORA

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

GIUDIZIO GLOBALE

Nel complesso il giudizio è discreto (se ci avesse fatto visitare le fabbriche sarebbe stato buono). Rispetta i diritti dei lavoratori, ha una buona documentazione sul monitoraggio del comportamento dei fornitori e usa anche gomma riciclata. Sensibilizza i compratori sugli aspetti sociali.

Nessun iniziativa a favore dei diritti dei lavoratori o per il monitoraggio dei fornitori. Più trasparenti per quanto riguarda l’ambiente con documenti (Lca) sul sito web che ci danno informazioni sututto il ciclo produttivo.

Dal punto di vista della responsabilità sociale non c’è nessuna informazione pubblicamente disponibile, tranne che per l’esistenza di un programma di formazione per i dipendenti delle aziende che scelgono i fornitori. Cerca di ridurre l’impatto ambientale della produzione e supporta i produttori di caucciù.

Rispettano le norme in tema di diritti dei lavoratori e politiche ambientali. Impongono ai propri fornitori il rispetto dei più importanti standard sociali, ma il monitoraggio è ancora debole. Supportano con iniziative sia educative che economiche i produttori di gomma naturale. Hanno una buona gestione dei rifiuti.

Nessun iniziativa per la tutela e il monitoraggio delle condizioni dei lavoratori dei fornitori; buone quelle per la salute e la sicurezza dei lavoratori dell’azienda. Nessun controllo interno per le iniziative ambientali anche se vantano un progetto per sviluppare alternative vegetali al caucciù.

Sul proprio sito web non ha report o documenti disponibili per il pubblico. Ha declinato il nostro invito a partecipare all’inchiesta sostenendo che le risposte al questionario avrebbero potuto divulgare informazioni confidenziali o segreti industriali andando così a danneggiare l’interesse del gruppo.

Mancano iniziative a favore della tutela dei propri lavoratori, mentre sono buone quelle per il monitoraggio dei fornitori. Cercano di ridurre l’impatto ambientale della produzione e dei rifiuti; usano energia rinnovabile e supportano le certificazioni ambientali. Dialogano con i produttori di gomma naturale.

Impone ai fornitori il rispetto dei diritti dei lavoratori (contratti collettivi, sindacalizzazione, lavoro forzato). Buone le iniziative per la tutela dell’ambiente, soprattutto quelle che riguardano la produzione dei pneumatici. Inadeguata invece la gestione delle sostanze chimiche.

Mancano totalmente documenti e report. I bilanci di sostenibilità sociale e ambientale sono fermi al 2001/2002. Nel sito è riportata la certificazione ISO 14001 che garantisce iniziative in campo ambientale. All’atto pratico comunque queste risultano essere molto generiche, come quelle per i lavoratori.

Abbastanza buona l’attenzione per gli aspetti ambientali con l’uso di gomma riciclata e il controllo dei fornitori di materie prime. Ha un piano per l’efficienza energetica, ma non è dettagliato. Manca totalmente una politica a favore dei diritti dei lavoratori delle fabbriche. Scarse le iniziative sociali per i fornitori.

Hanno un codice di condotta per i fornitori che include la tutela dei lavoratori. Non c’è però una gestione adeguata e i controlli interni sono assenti. Buona la gestione delle sostanze chimiche e del consumo energetico, ma non c’è traccia di certificazioni di enti esterni indipendenti.

Nessun report o documento e nessuna risposta al nostro invito a partecipare all’inchiesta. Sul sito dell’azienda sono presenti solo informazioni generiche relative alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro. Non c’è traccia di iniziative concrete volte a rendere più sostenibile la filiera.

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Inchiesta

18 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

caucciù) utilizzata nella produzione delle gomme. L’indagine ha riguardato 20 marche di pneumatici (le stesse che abbiamo messo alla prova nel test sulla sicurezza a pag. 19), che fanno capo a 12 aziende. Abbiamo inviato a queste ultime dei questionari (cinque non hanno voluto rispondere), recuperato la documentazione a disposizione del pubblico sui siti web aziendali, letto ricerche esterne, intervistato esperti. Siamo andati in Asia per verificare le condizioni dei lavoratori nelle piantagioni di caucciù. Volevamo visitare anche le fabbriche, per verificare le dichiarazioni fornite attraverso i questionari, ma per motivi di segretezza nessuna azienda ci ha aperto le porte incondizionatamente.

Tante parole, pochi fattiResponsabilità sociale e sostenibilità ambientale sono temi molto noti nel settore. Peccato che molti marchi minori non vadano oltre i principi generali. Quelli più grandi sono un po’ più attivi, ma possiamo dire che nessuna azienda si dimostra socialmente responsabile. Sul nostro giudizio ha pesato molto la mancanza di trasparenza. Questo spiega

anche i diversi risultati rispetto al test (vedi tabella a pag. 20) Continental ha ottenuto un ottimo punteggio nelle nostre prove di sicurezza, ma nell’inchiesta riceve solo un voto mediocre: non ha risposto nemmeno al questionario. Al contrario, Michelin che non ha brillato nel test con la marca Kleber, si è dimostrata essere una delle aziende più trasparenti. In generale, le imprese vantano politiche verdi ben sviluppate su tutta la filiera, ma dal punto di vista ambientale si potrebbe fare di più. La tutela dei lavoratori è ancora troppo limitata. Riguardo alla gomma naturale nessun azienda attua iniziative specifiche per migliorare l’impatto ambientale e sociale della produzione.

Gomma naturale: nessun dirittoAbbiamo visitato le piantagioni asiatiche di caucciù. In Thailandia, dove i lavoratori sono spesso immigrati, non esistono sindacati. I salari, legati al prezzo della gomma fissato in borsa, sono spesso sotto il minimo legale. In Indonesia, soprattutto nelle aree rurali, è ancora diffuso il lavoro minorile. A Singapore ci hanno confermato che le aziende di pneumatici

inviano ispettori nelle coltivazioni. Anche se, data la scarsa partecipazione delle imprese, non siamo riusciti a stabilire un collegamento diretto tra le piantagioni visitate e le aziende dell’inchiesta, supponiamo che queste siano a conoscenza delle condizioni dei lavoratori. ¬

Sul nostro sito il video che mostrale condizioni dei lavoratori migrantie quelle dei bambini nelle piantagioni.

www.altroconsumo.it /pneumatici

CAUCCIÙ: ECCO IL CICLO PRODUTTIVO

Il 70% della gomma naturale prodotta al mondo è assorbita dalla produzione di pneumatici; il 93% proviene dall’Asia.Nessuna delle aziende dell’inchiesta ci ha voluto rivelare l’identità dei propri fornitori di caucciù. È stato quindiimpossibile risalire all’origine della gomma naturale utilizzata dalle varie marche di pneumatici.

INCISIONE

Il caucciù si ottiene facendo coagulare il lattice ricavato da alcune piante tropicali, che viene raccolto tramite incisione del tronco della pianta.

RACCOLTA

Il lattice viene raccolto in piccole ciotole e poi solidificato. Di per sé non ha caratteristiche plastiche: deve essere quindi lavorato.

FASI DI LAVORAZIONE

La masticazione: la gomma raccolta viene sminuzzata.La mescola: si aggiungono zolfo e altri additivi. La vulcanizzazione: la gomma viene resa più elastica.

COMPRAVENDITA

I proprietari delle piccole coltivazioni non hanno alcun potere contrattuale quando commerciano la loro gomma. I salari variano con i prezzi.

PRODOTTO FINALE

Con la formatura la gomma è ridotta in fogli sottili che serviranno come semilavorato per la produzione di pneumatici e altri prodotti.

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A confronto 36 pneumatici estivi di 2 diverse misure.Le marche sono le stesse dell’inchiesta sull’etica dei produttori.

ai pneumatici dipende buona parte del-la sicurezza della nostra vettura. Prima di arrivare sul mercato, infatti, le gom-me devono superare una serie di test qualitativi. Per questo motivo abbiamo

voluto mandare in un laboratorio specializzato gli stessi modelli di gomme dell’inchiesta sull’etica dei produttori (vedi articolo precedente) per farli analiz-zare anche dal punto di vista delle prestazioni.

D

Gomme per la bella stagione

Le prestazioni sono sempre miglioriAbbiamo deciso di testare due taglie di pneumatici estivi. Per quella piccola abbiamo scelto gomme di tipo 185/60 R15 H, adatte soprattutto ad auto di di-mensioni contenute come Audi A1, Citroen C3, Fiat Punto, Renault Clio e Volkswagen Polo. Per la taglia più grande abbiamo scelto il tipo 225/45 R17 W: pneu-matici che vanno bene per macchine di dimensioni medio grandi come Audi A3, Mercedes Classe C, Opel

IL NOSTROTEST

Abbiamo messo alla prova 19 modelli di pneumatici di tipo 185/60 R15 H e 17 di tipo 225/45 R17 W.

STRADA BAGNATATra le varie prove, abbiamo analizzato la tenuta di strada sul bagnato. Oltre la frenata, vengono effettuate due prove di aquaplanning: su rettilineo e in curva. La terza prova è quella della maneggevolezza affidata a piloti esperti. Infine, su un circuito inondato di acqua viene effettuato un giro di prova per vedere come le gomme si comportano in condizioni di pioggia abbondante. La valutazione finale viene calcolata sui risultati di tutte e cinque le prove.

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 19

Test

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COME LEGGERE LA TABELLA

Tenuta su strada bagna-ta La prova ha verificato diverse prestazioni su strada bagnata: tenuta delle gomme in curva, in accelerazione, in frenata. I giudizi si riferiscono a maneggevolezza, aqua-planing e stabilità della traiettoria.

Tenuta su strada asciut-ta La prova ha verificato se la gomma perde ade-renza in condizioni diffi-cili, come l’accelerazione, con cambio di pavimen-tazione o in curva.

Durata Lo spessore del battistrada è stato misu-rato dopo migliaia di chi-lometri percorsi. Ricor-date, però, che la durata dipende molto dal vostro stile di guida e dalla ma-nutenzione dell’auto. Per verificare la durata, ab-biamo allestito un test su strada che comprendeva un ciclo urbano, extraur-bano e autostradale.

Rumore esterno Il veico-lo in movimento crea un rumore sia interno che esterno. Il giudizio in ta-bella è sull’inquinamento acustico causato dall’at-trito della gomma sull’a-sfalto.

Consumi A parità di stile di guida, emergono diffe-renze di consumi tra un modello di pneumatico e l’altro. Il test è stato svol-to prendendo come rife-rimento un modello di pneumatico di pari misu-ra non compreso tra quel-li testati. Nel confronto con quest’ultimo vengo-no parametrati i consumi di carburante degli altri.

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

PNEUMATICI ESTIVI PREZZO RISULTATI

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MARCA e modello

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185/60 R15 H

MICHELIN Energy Saver + 70 - 125 B B A C B 70

CONTINENTAL ContiPremiumContact 5 76 - 125 B B B C B 70

DUNLOP Sport BluResponse 65 - 110 B A B C B 69

GOODYEAR Efficient Grip Performance 71 - 110 B B B C B 69

VREDESTEIN Sportrac 5 85 - 100 B B B C B 66

NOKIAN Line 85 - 90 B B B C B 65

BRIDGESTONE Turanza T001 74 - 117 B B B C B 64

FULDA EcoControl HP 65 - 105 B B B C B 62

SEMPERIT Comfort-Life 2 80 - 101 B B B C B 61

PIRELLI Cinturato P1 78 - 117 C B B C B 59

BARUM Brillantis 2 70 - 98 B C B C B 54

HANKOOK Kinergy Eco K425 65 - 100 C B B C B 50

FIRESTONE Firehawk TZ300a 70 - 102 C B B C C 44

NEXEN N Blue HD 60 - 90 C B D C A 34

GT Radial Champiro 228 75 - 93 D C A C B 34

KLEBER Dynaxer HP 3 78 - 95 E B B C B 13

SAILUN Atrezzo SH402 60 - 81 E D B C B 0

ROTALLA Radial F108 50 - 75 E C A C B 0

MARANGONI Verso 70 - 81 E B A C B 0

225/45 R17 W

CONTINENTAL ContiSportContact 5 109 - 188 B B B C B 68

GOODYEAR Eagle F1 Asymetric 2 109 - 170 B A B C B 68

DUNLOP Sport Maxx RT 120 - 168 B B B C B 67

VREDESTEIN Ultrac Vorti 120 - 152 B A B C B 67

MICHELIN Pilot Sport 3 134 - 185 B B B C B 67

SEMPERIT Speed-Life 110 - 165 B B B C A 66

HANKOOK Ventus S1 Evo 2 K117 90 - 160 B B B C B 65

PIRELLI Cinturato P7 105 - 185 C B A C B 58

YOKOHAMA C.drive 2 140 - 185 C B A C B 57

KUMHO ECSTA LE Sport KU39 100 - 155 C B B C B 57

APOLLO Aspire 4G 80 - 123 C B B C B 56

BRIDGESTONE Potenza S001 110 - 180 C A B C B 56

FALKEN AZENIS FK453 100 - 155 C B B C B 55

UNIROYAL RainSport 2 100 - 160 B C C C B 54

TOYO Proxes T1 Sport 100 - 160 C B B C B 51

TECAR Spirit UHP 100 - 130 C B A C B 51

NEXEN N8000 80 - 140 B B C C B 44

Test

20 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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La nostra sceltaPneumatici estivi185/60 R15 H

70

69

MICHELIN Energy Saver +70-125 euroOttima durata di vita ed è molto sicuro. È ben bilanciato.

DUNLOP Sport BluResponse65-110 euroMolto buona la tenuta di stradasia sul bagnato che sull’asciutto.

68

68

CONTINENTAL ContiSportContact 5109-188 euroÈ il migliore sul bagnato. È benbilanciato. Buona anche la sicurezza.

GOODYEAR Eagle F1 Asymetric 2109-170 euroÈ il migliore sull’asciutto. È benbilanciato. Buona anche la sicurezza.

Energy Saver +Energy Saver +Energy Saver +Energy Saver +Energy Saver +Energy Saver +

Sport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponseSport BluResponse

CONTINENTAL CONTINENTAL CONTINENTAL CONTINENTAL CONTINENTAL ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5ContiSportContact 5

Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2Eagle F1 Asymetric 2

Astra e Volkswagen Golf. Tra i pneumatici della tipo-logia piccola quattro sono bocciati per la tenuta su strada bagnata: Marangoni, Rotalla, Sailun e Kleber. Rispetto a Semperit, che si ferma in 35 metri, a queste gomme occorrono 16 metri in più (una lunghezza di circa quattro auto). Il giudizio globale viene fortemen-te limitato da questo risultato negativo: consigliamo quindi di non comprare questi prodotti. Il Migliore del Test Michelin Energy Saver +, anche Miglior Ac-quisto insieme a Dunlop Sport BluResponse, mostra la miglior resistenza all’usura. Circa la metà delle gomme di tipo medio grande ha prestazioni deboli sul bagnato. Sull’asciutto vanno tutti bene tranne Uni-royal RainSport 2. Semperit Speed-Life permette di consumare una minor quantità di carburante; Pirelli Cinturato P7 è la gomma che dura di più.

Nuova etichetta: meglio i nostri testLa nuova etichetta europea per i pneumatici contiene tre importanti caratteristiche della gomma: consumi (resistenza al rotolamento), frenata sul bagnato e ru-more esterno. Per le prime due sono previste sette classi di merito (dalla A alla G), mentre per il rumore le categorie sono tre. L’etichetta da sola, però, non basta: dalla valutazione, infatti, vengono lasciate fuo-ri molte caratteristiche importanti per determinare le prestazioni globali di una gomma. Ad esempio, con la sola etichetta non potreste sapere che, per quanto riguarda il tipo di gomme più grandi, Nexen N8000 dura poco più della metà di Tecar Spirit UHP (che può essere usato per 54.000 km). Oppure che sull’asciut-to, rispetto al peggiore del test, Dunlop Sport Maxx RT frena in quattro metri e mezzo di meno. Inoltre, per i tre parametri presenti, non vengono effettuati tutti i test necessari. Per la frenata sul bagnato l’eti-chetta fa riferimento a una prova sola, mentre i nostri tecnici ne effettuano cinque (vedi box a pagina 19). ¬

www.altroconsumo.it /pneumatici

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 21

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Non ci sono antibiotici (come era emerso l’ultima volta). Ma è la sola buona notizia. Per il resto i millefiori testati non si dimostrano certo di qualità eccelsa.

l peggiore dei mali è stato escluso: gli antibiotici non ci sono (fitofarmaci e metalli pesanti neanche). Cosa non da poco se si considera che nelle ultime prove (TestSalute 59, dicembre 2005) sei

campioni di miele su 19 erano risultati positivi a due antibiotici (sulfametazina e tilosina). Purtroppo i risultati delle restanti prove non sono stati altrettanto brillanti. Niente di cui preoccuparsi, - certo - ma resta il fatto che i dati descrivono i nostri mieli millefiori come piuttosto mediocri. In particolare alcuni campioni hanno mostrato una presenza elevata di HMF, sigla che sta ad indicare una sostanza quasi impronunciabile, l’idrossimetilfurfu-rale. Visto che l’HMF nel miele originariamente non esiste, se lo si trova significa che il prodotto o è vec-

I

IL NOSTROTEST

Sono 20 i campioni di miele millefiori che abbiamo sottoposto al test, per verificarne la qualità e l’eventuale contaminazione da residui di fitofarmaci e antibiotici. Inoltre alcuni esperti hanno valutato e giudicato i prodotti, resi anonimi, in base all’aspetto visivo, al gusto, al profumo e alla consistenza.

CHE POLLINE?Grazie all’analisi pollinica, siamo riusciti a individuare l’origine geografica. Abbiamo potuto così verificare la veridicità dell’origine riportata in etichetta.

IL NOSTRO

Test

22 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Test

www.altroconsumo.it

In mezzo al miele

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FALSI MITI E SOLIDE CERTEZZE

Benché contenga zuccheri per l’80%, la composizione del miele è complessa: le sostanze fino ad oggi identificate sono oltre 300, oltre a quelle non note. Un alone di mistero, che crea un po’ di confusione intorno a questo prodotto. Sciogliamo qualche dubbio.

È ricco di sali minerali. FALSO. Il contenuto è basso: a

seconda della varietà dallo 0,02 all’1%. Quello più presente è il potassio. I minerali provengono dal terreno in cui vive la pianta. I mieli chiari sono anche più poveri rispetto a quelli scuri.

2 È pieno di vitamine. FALSO. Il contenuto di vitamine

è estremamente basso. Tenetelo bene a mente quando leggete sulla confezione di una merendina la scritta “con una goccia di miele”. Serve solo a convicere le mamme che il prodotto faccia bene ai bimbi.

Ha meno calorie dello zucchero. VERO. Il miele è un alimento

molto ricco di zuccheri semplici (fruttosio e glucosio). Fornisce circa 320 calorie per 100 g: lo zucchero normale (saccarosio) circa 400. In più

1

3

chio oppure è stato riscaldato per farlo diventare li-quido. Nessuna delle due ipotesi, comunque, depone a favore della qualità.

Quel trattamento di troppoIl miele - compreso il millefiori analizzato nel nostro test - è così saturo di zuccheri che tende a cristalliz-zare. Alcuni mieli lo fanno ancora nel favo, altri (come quello di castagno) restano liquidi per molto tempo. Nella maggior parte dei casi comunque il processo di cristallizzazione inizia una settimana dopo l’estrazio-ne e procede più veloce passando dalla temperatura di fine estate (quando si raccoglie il miele) a quella dell’autunno e poi dell’inverno.Il miele può essere venduto sia liquido sia cristalliz-zato: dai dati di vendita sembra però che i consuma-tori tendano a preferire la forma liquida. Ecco perché in alcuni casi il miele cristallizzato viene riportato dai produttori allo stato liquido con un’operazione di fusione a 40 - 50°C prima della vendita. Di per sè que-sto non sarebbe un problema: può accadere però che il trattamento termico lasci al miele un odore e un sapore di “cotto”. Quando i nostri esperi hanno effet-tuato l’analisi sensoriale dei mieli (valutando aspetto, sapore e odore), questo tratto è emerso in modo piut-tosto deciso in alcuni prodotti (La Valle del Miele, Luna di Miele) che sono stati penalizzati e si trovano nella parte bassa della tabella. Laddove poi il test di laboratorio ha evidenziato anche livelli di HMF superiori al limite di legge (come nel caso del miele La Valle del Miele) è davvero plausibi-

il miele ha un potere dolcificante superiore: se ne può usare di meno.

Fa bene a tutti. FALSO. Il miele non deve essere

dato ai bambini prima che abbiano compiuto l’anno di età, perché può contenere spore di botulino. Nei bimbi così piccoli le spore possono germinare nel colon, provocando la formazione della pericolosa tossina. E causare complicazioni anche gravi.

Aiuta contro la tosse. VERO. Le evidenze scientifiche

indicano che il miele è un buon rimedio contro la tosse, non inferiore ai farmaci più utilizzati. Per la cura di tosse e raffreddore, per esempio, il miele è citato come potenziale trattamento anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che lo considera efficace e sicuro.

4

5

MIELE DI ACACIAProviene dalla zona Prealpina e dalla Toscana. Resta liquido a lungo. Colore chiaro, sapore delicato.

MIELE DI CASTAGNOProdotto su arco alpino e Appennini. Liquido, cristallizza lentamente. Colore scuro. Sapore amarognolo.

MIELE DI AGRUMIProdotto al Sud. Cristallizza alcuni mesi dopo il raccolto. Colore molto chiaro. Sapore intenso e fine.

MIELE MILLEFIORIUno dei più venduti. Ottenuto da più piante: colore, sapore e consistenza possono variare in base all’origine.

PER TUTTI I GUSTI

Esistono mieli uniflorali (ottenuti da un’unica specie botanica) e multiflorali (prodotti da più specie). Colore e sapore variano molto. Ecco i più comuni.

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 259 Altroconsumo 23

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le ipotizzare che il sapore di cotto sia dovuto a un trattamento termico piuttosto spinto subito prima di essere messo in commercio.

Miele da dove vieni?Che sia italiano o ungherese deve essere segnalato in etichetta. L’origine geografica del prodotto è sempre obbligatoria. Se il miele non è stato confezionato in Italia, è però sufficiente segnalare che si tratta di un miele originario o non originario CE. In Italia, invece, la normativa è più restrittiva: se il miele è stato con-fezionato sul nostro territorio, l’origine del prodotto va specificata con il nome dei Paesi di origine. Tutti i prodotti del nostro test si attengono agli obblighi di legge. Noi però siamo andati oltre e abbiamo verifi-cato che quanto scritto in etichetta fosse vero. Per farlo ci siamo serviti dell’analisi pollinica, che svela la natura del polline e indica, dunque, l’origine geo-grafica del miele. Non ci sono grandi sorprese. Solo Marlene e Luna di Miele (miscele di mieli originari e non originari CE) sono risultati provenienti prevalen-temente dal Centro e Sud America, anche se non si può escludere del tutto in questi prodotti la presenza di miele di origine europea.

I buchi delle etichette Oggi è piuttosto raro trovare etichette davvero caren-ti dal punto di vista delle informazioni. I produttori sono piuttosto attenti a questo aspetto: anzi a volte peccano per sovrabbondanza di claim, che tendono anche a confondere i consumatori. La situazione dei mieli sembra invece essere in controtendenza. Tutti i nostri campioni forniscono scarse informazio-ni in etichetta: a mancare è anzitutto la data di pro-duzione, importante per poter scegliere il prodotto più fresco. È vero infatti che il miele può essere con-servato a lungo, ma andrebbe consumato preferibil-mente entro 18 - 24 mesi. E nel frattempo come lo si conserva? Il miele deve essere conservato ben chiuso, in un luogo fresco e asciutto, lontano dalle fonti di luce e calore: è infatti molto sensibile alla luce e tende ad assorbire l’umidi-tà dall’esterno, se non è conservato in modo adegua-to. Eppure questo consiglio manca sulle etichette di sette prodotti. Un’altra indicazione - facoltativa, ma molto importante - è specificare che il miele è scon-sigliato ai bambini di età inferiore ai 12 mesi. Non è un’informazione di poco conto (vi spieghiamo i mo-tivi nel riquadro “Falsi miti e solide certezze”a pag. 23), ma la mettono in etichetta solo Coop, Ambrosoli e Marlene (Lidl). Sul fronte etichette, dunque, si potreb-be fare davvero di più. ¬

APICOLTURA CASENTINESEMiele millefiori BIO4.33 - 4.89 euroÈ il Migliore del Test, ma l’etichetta può essere migliorata.

Circa una decina di anni fa alcuni apicoltori hanno cominciato a segnalare una massiccia moria di api in primavera in corrispondenza del periodo di semina del mais. Sulle motivazioni sono state chiamate in causa molte ipotesi: dai cambiamenti climatici, alle variazioni genetiche nei parassiti, fino ai campi magnetici. Oggi si sa per certo che il colpevole è l’impiego di insetticidi neonicotinoidi, che agiscono sul sistema nervoso degli insetti e sono in genere usati come rivestimento di sementi. Lo ha confermato l’Efsa (l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare), dopo aver condotto un’accurata revisione dei dati disponibili. In Italia l’utilizzo dei neonicotinoidi è stato sospeso dal 2009. Ora bisognerà aspettare la decisione dell’Europa, che deciderà il futuro di questi insetticidi nei nostri campi. Vi terremo aggiornati.

CHE FINE HANNO FATTO LE API?

La moria degli insetti è cominciata circa dieci anni fa, in primavera, in corrispondenza della semina del mais. Oggi si sa contro cosa puntare il dito.

72AUCHANMiele di fiori3.20 - 3.85 euroÈ piaciuto molto agli esperti il Migliore Acquisto. Ottimo prezzo.

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www.altroconsumo.it/alimentazione

Sul nostro sito, uno speciale calcolatore vi dice quanti grammi di zucchero (ovvero quanti cucchiaini) state consumando con l’alimento che inserite, quante calorie apporta e la percentuale che copre rispetto al consumo massimo consigliato.

Quanto zucchero mangi ?

Test

24 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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COME LEGGERE LA TABELLA

Acqua Il suo tenore influisce sulle caratteristiche qualita-tive del miele (consistenza, sapore, solubilità) e, soprat-tutto, sulla conservabilità. Il valore ottimale è compreso tra 15 e 17%.

Zuccheri Abbiamo valutato il tenore in glucosio e fruttosio

che per legge deve essere superiore a 60g/100g.

Residui solidi Si tratta delle impurità grossolane, residui della lavorazione (per esempio la cera). Il massimo previsto dalla legge è 0.1g ogni 100g. Giudizio negativo per quelli che hanno superato lo 0,06%.

Enzimi È un enzima (diastasi) presente nel miele: diminuisce con il tempo. È un indice di qualità legato alla freschezza: se il miele ha subito un trat-tamento termico si abbassa.

Idrossimetilfurfurale (HMF) Non esiste in origine nel mie-le, ma si forma durante l’in-

vecchiamento o a seguito del trattamento termico del pro-dotto. Più il miele è stato scal-dato più alto sarà il suo teno-re di HMF.

MicrobiologiaAbbiamo cerca-to lieviti e muffe. Nessuna traccia di coliformi (indicatori dell’igiene di lavorazione).

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

MIELE CARATTERISTICHE PREZZI RISULTATI

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0)

MARCA e denominazione

Peso

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1 APICOLTURA CASENTINESE Miele millefiori BIO 350 Italia 4,33 - 4,89 13,11 C B A B A B C A 72

2 AUCHAN Miele di fiori 500 Italia, Ungheria, Argentina 3,20 - 3,85 6,78 C A A A B C C A 71

3 COOP Miele italiano Millefiori 500 Italia 3,45 - 4,20 7,62 C A B D B C A A 70

4 PIANAMIELE Piana Squizz Miele millefiori 450 Italia 3,38 - 4,25 8,02 C B A B A A C B 67

5 CUOR DI MIELE Miele di Millefiori di Toscana e Emilia 400 Italia: Toscana e Emilia

Romagna 5,09 12,73 D A B D A A A B 65

6 CARREFOUR Miele Millefiori Fruttato 500 Argentina, Ungheria, Italia 3,49 - 3,75 7,28 C B A C B C A B 64

7 TERRE D’ITALIA Miele di Millefiori d’Umbria 500 Umbria 3,79 - 4,24 8,10 D A B C A C C B 63

8 RIGONI DI ASIAGO Miele italiano formato famiglia 750 Italia 3,99 - 5,49 6,57 C A B B B C C B 60

9 AMBROSOLI Miele 500 Italia, Ungheria, Argentina 4,59 - 6,99 11,44 C A A B C D C B 59

10 SCELGO BIO Miele Millefiori 400 Italia 3,85 - 4,05 9,83 C A A C B C A B 59

11 AMBROSOLI MieleSport 100 Italia, Ungheria, Argentina 1,35 - 2,19 17,70 C A A B B D C B 58

12 FRUTTA NATURA (Eurospin) Miele Millefiori 500 Argentina, Ungheria 2,99 5,98 D A A B B C A C 56

13 CONAD Miele Millefiori 500 Italia 3,89 - 4,30 8,10 C A A C B C A C 56

14 COOP Solidal Miele Millefiori 500 Guatemala, Cile 3,69 - 4,39 8,04 C B B C B C A C 54

15 ALTROMERCATO Del Sol - dall’Argentina Miele di fiori da agricoltura biologica 400 Argentina 4,60 11,50 C A B C B C C C 54

16 VIS Miele millefiori delle montagne di Lombardia 400 Italia: Lombardia 4,98 12,45 D A C D C C A C 51

17 RIGONI DI ASIAGO Miele italiano Fiori di Campo - biologico 300 Italia 2,99 - 3,89 11,17 C B A D B C C C 51

18 MARLENE (Lidl) Miele Millefiori 500 CE e non CE 2,99 5,98 C B A C B C C C 50

19 LUNA DI MIELE Miele di Fiori 500 CE e non CE 2,49 - 3,98 6,96 D B A B C D C C 45

20 LA VALLE DEL MIELE Miele di millefiori 500 Bulgaria, Serbia, Spagna 4,67 - 5,90 10,58 D B A B C E A D 31

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14 1712 15 18 19 20

Non comprare

Qualità buona

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 259 Altroconsumo 25

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Test

26 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Alla prova i pacchetti di sicurezza informatica, che difendono i nostri pc dal rischio infezione. In più,l'analisi dei software gratuiti.

l rischio di infezione informatica è sem-pre dietro l'angolo, sia quando navighia-mo in internet sia quando scarichiamo un file da una chiavetta usb o un alle-gato da un'email. La tutela del nostro

pc passa prima di tutto attraverso la prevenzione: per riconoscere, bloccare ed eliminare i virus prima che facciano danni bisogna ricorrere ad appositi pacchet-ti di sicurezza (chiamati anche "suite"). Nel nostro test ne abbiamo messi a confronto 14, provandone l'effi-cacia su computer con sistema operativo Windows 7. Si tratta di prodotti a pagamento (tranne uno) che per un anno si occupano di difendere uno o più computer. Tenete presente che nella tabella di pag. 29 sono ri-portati i prezzi di listino: girando sul web è probabile trovare promozioni che vi faranno risparmiare. Oltre alle suite, abbiamo analizzato anche quattro specifici software gratuiti (vedi le schede a pag. 30). Sia le suite sia i software gratuiti sono tutti disponibi-li in lingua italiana. Una precisazione fondamentale: nessun pacchetto di sicurezza può garantire una protezione assoluta al vostro pc, perché i virus informatici si trasformano e prolificano quotidianamente. Proprio per tenere sem-pre alta la difesa, è essenziale impostare l'aggiorna-mento automatico dei sistemi antivirus.

Attacchi a ripetizioneUna recente fotografia, che mostra quanto il fenomeno sia esteso, è fornita dal Norton Cybercrime Report, che tutti gli anni fa il punto della situazione sulle infezioni informatiche. I numeri sono spietati: nel mondo, ogni giorno vengono infettati un milione e mezzo di com-puter (vale a dire 18 pc al secondo). In Italia le vittime dei virus sono circa 9 milioni all'anno. In aumento sono

I

Alla larga dai virusAlla prova 14 pacchetti di sicurezza informatica (in gergo tecnico "suite"): abbiamo verificato le prestazioni di antimalware e firewall utilizzando il sistema operativo Windows 7. In più, abbiamo valutato le prestazioni di quattro software antivirus gratuiti.

LA TUTELA CONTRO MIGLIAIA DI MALWAREPer valutare il grado di difesa antimalware, abbiamo messo a confronto ciascuno dei pacchetti di sicurezza con circa 13 mila virus, 75 siti infetti, 50 file infetti contenuti in chiavette usb e 7.750 file "puliti" per rilevare eventuali errori delle suite (i cosiddetti "falsi positivi").

IL NOSTRO TEST

La nostra guida con i consigli e i rimedi contro le infezioni che attaccano il tuo computer.

www.altroconsumo.it /antivirus

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 27

soprattutto coloro che subiscono intrusioni non auto-rizzate nel proprio profilo sui social network. Questa situazione è favorita dal fatto che molti utenti si com-portano da sprovveduti: nel nostro Paese, il 13% non ha idea se le proprie impostazioni sui social network siano private o pubbliche; il 22% non controlla i link prima di condividerli; il 36% accetta richieste di ami-cizia da sconosciuti; il 23% non mette al sicuro i propri dati personali sul web. Del resto, è molto bassa la per-cezione che, prima o poi, si possa diventare vittima dei crimini informatici: un terzo dei navigatori italiani pensa infatti che il proprio computer non sarà mai at-taccato da virus. Ne consegue che il 44% usa password semplici (e non le cambia spesso), facilmente violabili dai pirati informatici, e che il 57% utilizza solo una protezione antivirus di base.

Schierare la protezioneIn generale le suite che abbiamo testato garantiscono un livello accettabile di difesa del computer, anche se solo due raggiungono una qualità buona: G Data (no-stro Miglior Acquisto e Migliore del Test) ed Eset (ab-biamo testato la penultima versione, perché l'ultima è uscita a test concluso). Le suite non danno partico-lari problemi per l'installazione e la disinstallazione. Provati su computer da laboratorio, non ne appesan-tiscono troppo il funzionamento. Tenete presente,

GLOSSARIOAdwareFa comparire messaggipubblicitari indesideratidurante la navigazione.

AntiphishingBlocca l’accesso ai sititruffa, che entrano nel pc attraverso le email.

Antivirus/antimalwareSoftware che permette il riconoscimento di programmi dannosi, prevenendone l’installazione nel sistema o cancellandoli una volta entrati nel computer.

Backup Copia di riserva o di sicurezza dei file, delle cartelle e dei dati presenti nell’hard disk, che serve in caso di danneggiamento o perdita dei dati originali.

FirewallEvita l’accesso non autorizzato al computer, bloccando sia le intrusioni dall’esterno sia l’invio di dati dall’interno.

KeyloggerUn software che riesce acapire cosa statedigitando sulla tastiera,risalendo così ai vostridati sensibili.

Malware Sono i software creati per danneggiare i computer, di cui anche i virus fanno parte.

SpywareRaccoglie a finicommerciali i dati sullevostre abitudini di utilizzodella rete.

Trojan horseUn "cavallo di Troia", cheapre la strada a malwaremolto più pericolosi.

VirusÈ un malware tra i piùinsidiosi, perché intaccail sistema operativo espesso distrugge i file.

WormÈ un malware che siriproduce nel computer.

però, che questo aspetto dipende molto dal pc su cui vengono installate. Proprio per questo, vi consigliamo di usare sempre la versione di prova gratuita prima di acquistare la suite. Nella maggioranza dei casi, l'in-terfaccia è piuttosto semplice e intuitiva da utilizzare. Nel caso di dubbi o problemi, gli utenti non si devono aspettare granché: nella maggior parte dei casi le in-formazioni fornite dalle suite sono piuttosto strimin-zite, se non proprio scarse.

Individuare e fermare il maleTra le principali azioni che si chiedono ai pacchetti di sicurezza, c'è ovviamente quella di riconoscere ed eliminare i malware, cioè i programmi che infettano il computer, sia durante il collegamento a internet sia quando il pc non è connesso.Abbiamo verificato che le impostazioni standard del-le suite forniscono un livello di sicurezza soddisfacen-te. Margini di miglioramento ci sono sicuramente per quanto riguarda il blocco dei siti pericolosi, operazio-ne che non sempre riesce alla perfezione. In questo caso è Kaspersky il pacchetto che si comporta meglio, mentre deludono Avira, Bullguard, Avg e Zone Alarm. Per contrastare la marea di nuovi malware che, a get-to continuo, vengono lanciati in rete, è fondamentale l'azione degli aggiornamenti automatici delle suite.Sotto questo aspetto, i giudizi sono disomogenei. Da

FACCIA A FACCIA CON LE INFEZIONI: PREVENIRE E CURARE

Ecco alcuni consigli per evitare di incappare nei virus informatici. Tenete presente che gran parte delle infezioni è legata ai vostri comportamenti. Vi diamo anche alcune dritte nel caso il pc venga infettato.

PRIMA... DOPO...

Ricordatevi di tenere sempre aggiornati il sistema operativo, l'antivirus e tutti i

programmi.

I sistemi operativi Microsoft hanno un firewall integrato al loro interno: a meno che la suite di

cui vi dotate vi dia indicazioni contrarie, vi consigliamo di disabilitarlo, prima dell'installazione,

Non rispondete mai a email sospette né aprite gli allegati né cliccate su eventuali link presenti

nel messaggio.

Non inviate mai i vostri dati personali per email. Se usate un pc pubblico, per esempio in

un internet point, non lasciate dati sensibili nel computer o nel browser (per quest'ultimo caso, usate la navigazione in incognito).

5 Fate regolarmente una copia di backup di tutti i vostri file su un supporto esterno (per

esempio un hard disk esterno), in modo da tenere al sicuro ciò che vi interessa.

6 Scaricate i programmi solo da siti sicuri, per esempio dai siti ufficiali dei produttori.

1

3

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2

Se il vostro pc è stato attaccato da un virus, scollegatelo subito dalla rete domestica e da

internet e non collegate chiavette né dischi esterni.

Riavviate il computer in modalità provvisoria con rete (tenendo premuto il tasto F8 durante

l'accensione). Collegatevi a internet solo se è necessario per scaricare gli aggiornamenti dell'antivirus e fare una scansione.

Appuntatevi i messaggi dell'antivirus e, da un altro pc, cercate di identificare il malware e

capire come rimuoverlo. In casi estremi ricorrete al disco di ripristino.

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Test

28 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

un opposto all'altro, si va da G Data, che ottiene risul-tati ottimi, a Trend Micro, Norton e Panda Security, che si meritano valutazioni pessime. In generale è buona la tutela da sorgenti infette, soprattutto duran-te la connessione a internet. I risultati sono invece inferiori nella difesa dai virus quando il computer è off-line, cioè non è connesso alla rete: sono partico-larmente pericolose le chiavette usb. Se contengono file infetti, quando li copiamo sul nostro pc spesso non vengono ripuliti dalla chiavetta: quest'ultima ri-mane, quindi, potenzialmente contagiosa. Note do-lenti anche per i file compressi (per intenderci, quelli denominati come .zip): in tanti casi la suite individua l'infezione, ma elimina tutta la cartella compressa.

Respingere gli intrusiIl cosiddetto firewall è un'ulteriore protezione per evitare che qualcuno riesca illegalmente a imposses-sarsi dei dati contenuti nel nostro computer (per esem-pio quelli dell'home banking). Un buon firewall do-vrebbe funzionare come una rete a maglie strettissime, che impedisca intrusioni illecite e filtri le comunica-zioni con l'esterno. Come si vede dalla tabella, oltre la metà dei pacchetti assicura una tutela accettabile: su tutti svetta F-Secure, l'unico che ottiene un giudizio buono sotto questo aspetto. Pollice verso, invece, per Bitdefender, Avg e Panda Security (insufficienti) e McAfee, Norton e Zone Alarm (pessimi).

La resurrezione possibile E se un virus terribile riesce a superare tutte le difese del pacchetto di sicurezza e vi paralizza il pc? In casi estremi come questo, è utile aver predisposto, prima dell'attacco, il cosiddetto "disco di ripristino": un siste-ma che, preventivamente, permette di creare una sor-ta di salvavita per il vostro computer, in modo tale da poterlo riattivare, riportando il sistema operativo allo stato originale, cioè prima che venisse danneggiato.Non tutte le suite che abbiamo testato offrono questa possibilità. Nei casi migliori, invece, l'utente può sca-ricare gratuitamente il disco di ripristino.

Ti interessi di argomenti tecnologici? Hi Test è la rivista che fa per te. Nel nostro magazine puoi trovare inchieste, news, articoli di servizio e test su prodotti tecnologici. Stile e metodo sono quelli di Altroconsumo. Se sei interessato ad abbonarti chiama il numero 02 6961520.

La rivista di tecnologia

www.altroconsumo.it/pubblicazioni/hitest

QUANDO IL BROWSER DIVENTA VIRTUALE

Una panoramica sui sistemi studiati ad hoc per difendere il computer dalle infezioni provenienti dal browser, cioè dal punto di accesso a internet.

In alcuni pacchetti di sicurezza è presente una funzione che si definisce "browser virtuale": viene impiegata per isolare le infezioni che usano il browser come punto di ingresso. In parole povere, ciò che arriva via internet viene "separato" dal computer, per impedire che quest'ultimo venga raggiunto da eventuali infezioni. Più che per la normale navigazione giornaliera, questa funzione può essere utile quando si effettuano pagamenti via internet oppure si

fanno operazioni bancarie attraverso il proprio conto online. Come per tutti i sistemi di difesa, anche questo non garantisce una protezione assoluta: non serve se il pc è già infetto. Tra i pacchetti testati, quelli che offrono questa funzione sono: Kaspersky, Avast!, BitDefender, Panda Security. Tenete presente che la funzione di browser virtuale non viene considerata nell'impostazione predefinita dei pacchetti e che, di fatto, non è sempre facile da attivare per i meno esperti.

La nostra scelta Pacchetti antivirus

67G DATA Internet security 201340 euro all'anno per due pcOttiene risultati lusinghieri nella caccia e nell'eliminazione dei virus, anche nel caso in cui questi cerchino di infettare il pc tramite chiavetta usb e quando non si è connessi a internet.

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 29

COME LEGGERE LA TABELLA

Numero di pc proteggibili all'anno Zone Alarm, gratuito, può essere utilizzato da tanti pc quanti si vuole.

Versione Eset ha aggiornato il pacchetto di sicurezza dopo che avevamo concluso il no-stro test: in questo caso, quin-di, le prove prendono in con-siderazione la penultima versione del software.

Disco di ripristino scaricabile gratuitamente I pacchetti di sicurezza G Data ed Eset per-mettono di creare il disco di ripristino direttamente dall'in-terfaccia.

Utilizzo di risorse del compu-ter Abbiamo valutato se il software rallenta o appesan-tisce il computer, verificando l'eventuale impatto su tempi di avvio del pc, copia dei file, navigazione sul web, spazio e Ram utilizzata dal software...

Impostazioni standard Abbia-mo verificato se le imposta-zioni predefinite, applicate in automatico dopo l'installazio-ne del software, sono signifi-cative e sicure e se c'è la pos-s i b i l i tà d i r i p r is ti na re l e impostazioni del programma.

Scansione Per questa prova,

abbiamo usato numerosi malware di differenti tipi (cir-ca 13 mila). Abbiamo lanciato una richiesta di scansione per individuarli ed eliminarli. Fini-ta la scansione, abbiamo con-trollato il successo dell'ope-razione. La prova è stata eseguita due volte: con il computer connesso a internet e con il computer non connes-so alla rete.

Totale prestazioni antimalwa-re Tra le varie prove, abbiamo valutato la capacità comples-siva di rintracciare ed elimi-nare i virus (con pc connesso alla rete e con pc non connes-

so). Abbiamo anche verifica-to quante volte il software si sbaglia, cioè scambia un file pulito per un virus (in termine tecnico, i "falsi positivi"): risul-tati buoni. Abbiamo inoltre controllato la qualità di aggior-namento del software in modo da poter far fronte a minacce di nuovi virus emergenti.

Prestazioni firewall Queste prove hanno valutato le ca-ratteristiche del firewall e il loro funzionamento (per esempio, la capacità del sof-tware di bloccare domini, in-dirizzi IP, protocolli, filtrare o chiudere le porte...).

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

PACCHETTI DI SICUREZZA PREZZI TIPO RISULTATI

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MARCA e modello

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all

G DATA Internet Security 2013www.gdatasoftware.com 40 2 23.0.3.2 B C C C B C B B A A C B C 67

ESET Smart Security 5www.eset.com 45 1 5.2.9.1 B A B A B B C C B B C B C 66

F-SECURE Internet Security 2013www.f-secure.com 50 1 12.62 build 109 V C C C C B C B C B B C B B 64

KASPERSKY Internet Security 2013www.kaspersky.com 50 1 13.0.1.4190 V B B B B B C A D A B B B C 63

AVIRA Internet Security 2013www.avira.com 40 1 13.0.0.2693 V C A C A A C A B C C D C C 62

AVAST! Internet Security 7www.avast.com 50 1 7.0.1466 A C B C B C D C B B C B C 57

BITDEFENDER Internet Security 2013www.bitdefender.com 50 1 16.22.0.1534 V A C C C C C B C A B C B D 56

TREND MICRO Titanium Internet Security 2013 www.trendmicro.com 60 3 6.0.1215 V B C D C C C A C B E C C C 54

BULLGUARD Internet Security 2013www.bullguard.com 50 1 13.0.252 B D C C C C B C B C D C C 53

AVG Internet Security 2013www.avg.com 50 1 2013.0.2741 V B B B B B C A C B C D C D 51

MCAFEE Internet Security 2013www.mcafee.com 65 1 11.6.434 B A C B C C C C B C C C E 50

NORTON Internet Securitywww.norton.com 70 3 20.1.1.2 C C D B C B A C B E C C E 50

ZONE ALARM Free Antivirus + Firewallwww.zonealarm.com gratis 10.2.081.000 C C D B B C A D D B D C E 44

PANDA SECURITY Internet Security 2013 www.pandasecurity.com 53 1 18.00.01 V C D C A C D C C B E E C D 43

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Test

30 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

ANTIVIRUS GRATUITI IN COPPIA CON IL FIREWALL DI WINDOWS 7

Oltre ai pacchetti a pagamento, abbiamo testato anche quattro antivirus scaricabili gratuitamente. Dato che non hanno firewall, abbiamo utilizzato quello integrato nel sistema operativo Windows 7. I risultati, nel complesso, sono accettabili, soprattutto se consideriamo che il servizio è gratuito.

L'interfaccia è efficiente. Accettabile la capacità di

rilevare i virus. Anche per i meno esperti, è facile rimuovere i file infetti senza fare pasticci.

L'interfaccia è chiara. L'an-timalware è facile da usare.

I file .zip vengono puliti senza met-tere in quarantena l'intero archivio dei file compressi.

I file .zip non vengono puliti, ma spostati in quarantena.

Carente il blocco dei siti pericolosi. Lascia a desiderare per infezioni da chiavetta usb.

Quando si copia una cartel-la infetta, vengono rimossi

i virus dalla cartella di destinazione, ma rimangono nella cartella di ori-gine: ciò è pericoloso.

AVIRA Free Antivirus www.free-av.comversione 13.0.0.2693

Facilità d’uso BUtilizzo risorse computer BPrestazioni dell’antimalware C

Facilità d’uso BUtilizzo risorse computer CPrestazioni dell’antimalware B

Qualità con firewall di Windows 7 55 su 100

Qualità con firewall di Windows 7 58 su 100

Offre, gratuitamente, la possibilità di scaricare il pro-

gramma di ripristino su cd o su chiave usb. Il file di aiuto per gli utenti è superiore alla media.

Scarso il blocco contro i siti pericolosi. Non pulisce i file

.zip, che sono messi in quarantena. L'interfaccia non sempre è logica e comprensibile.

Facilità d’uso BUtilizzo risorse computer CPrestazioni dell’antimalware C

Qualità con firewall di Windows 7 49 su 100

L'installazione è semplice e veloce. L'interfaccia princi-

pale è molto chiara. Veloce nel pulire le cartelle infette dopo una scansione su richiesta.

Scarso il blocco dei siti pe-ricolosi. Mediocri i risultati

nella prova di scansione. Risultati insufficienti contro le infezioni da chiavetta usb.

Facilità d’uso CUtilizzo risorse computer BPrestazioni dell’antimalware D

Qualità con firewall di Windows 7 43 su 100

QUALITÀ GLOBALE (su 100) 63

AVG AntiVirus Free 2013www.free.avg.comversione 2013.0.2741

QUALITÀ GLOBALE (su 100) 55

AVAST! Free Antiviruswww.avast.comversione 7.0.1466

QUALITÀ GLOBALE (su 100) 62

MICROSOFT Security Essentialswww.microsoft.comversione 4.0.1526.0

QUALITÀ GLOBALE (su 100) 48

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

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I suggerimenti e i giudizi di Altroconsumo sono come sempre indipendenti. Tutti i prodotti e i servizi che proponiamo sono stati sottoposti alle nostre analisi e ai nostri test comparativi.

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La sicurezza delle auto migliora, ma non per tutti i modelli: tre nuove auto piccole e cinque furgoni non hanno raggiunto un punteggio pieno.

asta una rapida occhiata alla tabella per capire che la sicurezza in auto per i pas-seggeri, adulti e bambini, continua a migliorare. Purtroppo però fanno ec-cezione alcuni nuovi modelli: i crash

test Euro Ncap svolti nel 2012 hanno messo in eviden-za diverse lacune nella sicurezza di quattro auto. E un’altra delusione arriva dalle prove sui veicoli com-merciali, i furgoni, che presentiamo qui per la prima volta: su sei modelli, solo uno si aggiudica il punteggio massimo, cinque stelle, il peggiore si ferma a due.

A tre stelle, la sicurezza è pocaQuattro modelli di automobile recenti hanno merita-to un punteggio finale di tre sole stelle. Sono la Dacia Lodgy, monovolume della sezione lowcost della Re-nault, la Citroen C1, la Peugeot 107 e la Toyota Aygo. Tre stelle anche per i furgoni Citroen Jumpy, Fiat Scu-do, Peugeot Expert, Hyundai H-1; ancora peggio Re-nault Trafic, che si ferma a due stelle. I risultati dei furgoni sono preoccupanti per diverse ragioni: i pe-doni sono molto a rischio in caso di investimento, le dotazioni elettroniche di sicurezza sono scarse, la

B

Attenti al crash

Abbiamo riportato i risultati di 26 automobili testate da Euro Ncap nel 2012. I criteri applicati sono continuamente aggiornati per tenere conto dell’evoluzione tecnologica delle auto.

SEMPRE PIÙ ESIGENTINel 2013, le norme diventeranno ancora più severe nel valutare la sicurezza dei seggiolini per bambini e il grado di pericolosità del cofano dell’auto in caso di investimento dei pedoni. Nel crash test sarà valutata anche l’efficacia del controllo elettronico della velocità.

IL NOSTRO TEST

Deludono alcuni modelli recenti

Test

32 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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MARCA E MODELLO RISULTATI

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EZZA

GLO

BA

LE

Adu

lti

Bam

bini

Pedo

ni

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rezz

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PICCOLEMERCEDES-BENZ Classe A 93 81 67 86

FORD Fiesta 91 86 65 71

RENAULT Clio 88 89 66 99

PEUGEOT 208 88 78 61 83

CITROEN C1 68 73 53 71

PEUGEOT 107 68 73 53 71

TOYOTA Aygo 68 73 53 71

MEDIEOPEL Mokka 96 90 67 100

AUDI A3 95 87 74 86

BMW 3 95 84 78 86

SEAT Leon 94 92 70 71

VOLKSWAGEN Golf 94 89 65 71

MAZDA CX-5 94 87 64 86

FORD Kuga 94 86 70 100

MITSUBISHI Outlander 94 83 64 100

SKODA Rapid 94 80 69 71

FIAT 500 L 94 78 65 71

FORD B-Max 92 84 67 71

HYUNDAI i30 90 90 67 86

KIA Cee’d 89 88 61 86

GRANDIVOLVO V40 98 75 88 100

HYUNDAI Santa Fe 96 89 71 86

SEAT Toledo 94 80 69 71

SUBARU Forester 91 91 73 86

LAND ROVER Range Rover 91 84 63 86

DACIA Lodgy 72 77 44 29

VEICOLI COMMERCIALIFORD Transit Custom 84 90 48 71

CITROEN Jumpy 59 86 26 26

FIAT Scudo 59 86 26 26

PEUGEOT Expert 59 86 26 26

HYUNDAI H-1 55 75 34 43

RENAULT Trafic 58 79 28 14

protezione degli adulti non è sufficiente in caso di tamponamento (il rischio è grave per il collo).Per quanto riguarda le auto, partiamo dal modello peggiore, la Dacia Lodgy (tre stelle): è stata penaliz-zata per l’instabilità dell’abitacolo, che in caso di urto frontale non protegge adeguatamente gli occupanti; anche in caso di tamponamento, dal crash test è emer-so il rischio di gravi lesioni, a livello del collo, perché è insufficiente la protezione contro il colpo di frusta. In caso di investimento, la testa di un pedone andreb-be a colpire aree del cofano troppo dure e che non si deformano per attenuare il colpo, con gravi rischi sia per gli adulti sia per i bambini. Il marchio rumeno risparmia sui costi: non abbiamo nulla da ridire se questo significa un’auto un po’ meno confortevole, ma è grave se invece è la sicurezza dei passeggeri e dei pedoni a farne le spese. Gli altri tre modelli con tre stelle presentano gli stessi problemi: per quanto riguarda la protezione degli adul-ti, il punteggio è basso perché la nuca non è protetta in caso di tamponamento e non lo è a sufficienza in caso di scontro laterale; il torace del conducente non è al sicuro né in caso di urto frontale né laterale. La sicurezza bambini nel complesso va bene, soprat-tutto nelle prove con il seggiolino ancorato con il si-stema Isofix.

Un aiuto dall’elettronica Grazie all’insistenza di Euro Ncap, i costruttori hanno installato su alcuni dei loro modelli importanti siste-mi di sicurezza. Uno di questi è il sistema di frenata automatico Aeb (Autonomy emergency breaking) e Acc (Adaptive cruise control) che entra in funzione quando l’auto incontra un ostacolo imminente.Un altro è il sistema di controllo della traiettoria di marcia (Lane support systems), che aiuta il conducen-te a riportare il veicolo sulla traiettoria quando c’è uno sbandamento involontario su un altra corsia. E, ancora, il sistema di sorveglianza degli angoli morti, che grazie a una videocamera o a un radar permette al conducente di rendersi conto della presenza di un’auto, anche se è uscita dalla sua visuale. Alcuni costruttori propongono anche una funzione che mo-nitora il livello di vigilanza del conducente e, al di sotto di una certa soglia d’attenzione, emette un av-vertimento sonoro; se l’incidente avviene, un sistema chiama in automatico un centro di soccorso. A partire da quest’anno Euro Ncap ha modificato i suoi criteri di valutazione, rendendoli più severi, per adeguarli all’effettiva realtà del mercato, che ha visto un progressivo miglioramento della sicurezza gene-rale offerta dalle nuove vetture. ¬

COME LEGGERE LA TABELLA

Stelle Da 0 a 5, indicano l’insieme dei diversi risulta-ti del test di sicurezza.Tutti i crash test sono stati effettuati nel 2012.

100% 100% 100% 100%

Adulti Bambini Pedoni Sicurezza

Criteri Per ogni criterio, la sicurezza è espressa conun numero percentuale dove 100 è il massimo possibile.

Confronto tra centinaia di modelli, crash test aggiornati, ma anche come scegliere l’Rc auto più conveniente: sul nostro sito trovate tutto. Potrete anche calcolare quanto vi costa l’auto al chilometro, in base a prezzo, assicurazione,costi di manutenzione e tutto il resto.

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2012

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 33

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Fluorescenti compatte, alogene o led? I nuovi modelli a risparmio energetico sostituiscono egregiamente le vecchie lampadine. E ci fanno risparmiare.

allo scorso settembre anche le ultime lampadine a incandescenza, quelle di potenza compresa tra i 25 e i 40 watt, sono state ritirate dal commercio. Dopo più di un secolo di onorato servizio, i

tradizionali bulbi luminosi lasciano il campo a mo-delli più efficienti. Le case produttrici corrono per stare al passo con questo storico cambiamento: se i primi modelli a risparmio energetico deludevano per resa luminosa, colore della luce e tempo di accensio-ne (bisognava aspettare alcuni secondi prima che entrassero a regime), oggi molti di questi difetti sono stati risolti. Senza contare che, oltre alle lampadine fluorescenti compatte, il mercato adesso offre due alternative: le alogene a risparmio energetico (quelle

D

Tutta un’altra luce

IL NOSTRO TEST

Abbiamo sottoposto a un ampio ventaglio di prove 12 lampadine fluorescenti, sette alogene a basso consumo e quattro led.

QUANTA LUCE EMETTONO?Abbiamo misurato la luminosità di ogni singola lampadina, inserendola all’interno di una sfera cava (globo di Ulricht) la cui superficie è bianca.

Test

34 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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QUANTO SONO AMICHE DELL’AMBIENTE?

Nella valutazione complessiva della qualità delle lampadine che abbiamo analizzato, abbiamo tenuto conto del loro impatto

ambientale, considerando tutto il loro ciclo di vita, cioè la loro efficacia e durata, nonché la composizione con cui sono fatte.

COME SONO FATTE E COME SI SMALTISCONOJ Fluorescenti compatte. Sono apparecchi che contengono un sistema elettronico per l’accensione e mercurio. La quantità di materiali impiegati per costruirle viene ammortizzata dalla loro lunga durata di vita e dalla loro efficienza energetica. Esaurite o rotte, devono essere portate alla discarica locale e trattate come tutti i Raee (i rifiuti elettronici).J Alogene a basso consumo. Sono

simili alle vecchie lampadine a incandescenza, ma risparmiano circa il 20 - 25% di energia. Di classe energetica C, saranno tolte dal mercato nel 2016. Bruciate o rotte si buttano nell’indiferenziata.J Led. Contengono anche loro metalli e circuiti elettronici ma, a differenza delle fluorescenti compatte, la quantità di mercurio è minima. Sono Raee e vanno smaltiti come tali una volta esausti o rotti.

ECCO COME ORIENTARSI PER SCEGLIEREL’abitudine è dura a morire: quando compriamo una lampadina, cerchiamo l’indicazione dei watt. Invece dobbiamo imparare a scegliere in base ai lumen (lm), il parametro che ci dice quanta luce fa davvero la lampadina a prescindere dal suo consumo (watt), che varia a seconda del tipo scelto.

in classe C saranno tolte dal mercato nel 2016) e i led (diodi a emissione di luce). Il nostro test analizza que-sti tre tipi di lampadine, nella versione classica con attacco E27 (cioè attacco grande) e potenza media (dai 500 ai 1.000 lumen).

Giudizio positivoNel complesso, il giudizio sui modelli analizzati è po-sitivo. L’efficienza a livello di resa luminosa è miglio-re per le fluorescenti compatte, mentre è ancora scar-sa per quasi tutte le alogene e sufficiente per i led. Il tallone d’achille di molte fluorescenti resta il tempo di accensione: giudizio negativo ai modelli che ci met-tono troppo a raggiungere la massima luminosità. Complessivamente buona la loro durata, anche se al-cuni modelli con l’andar del tempo perdono lumino-sità o sono sensibili alle troppe accensioni e spegni-menti. In generale, le lampadine del test durano tantissimo (soprattutto i led), ma non quanto dichia-rano i produttori.

Verdi? Non tutteMoltissimi modelli superano brillantemente le prove sull’impatto ambientale, anche se non manca qualche caso deludente. Le nostre valutazioni si basano pre-valentemente sull’efficacia: dato che la fase d’uso è quella preponderante a livello di ricaduta sull’ambien-te, questo criterio è il più importante. Utilizzando meno elettricità, infatti, l’impatto ambientale si ridu-ce in termini di emissioni e consumo energetico. Ab-biamo giudicato anche la durata di vita (più la lampa-dina dura, minore è il suo impatto sull’ambiente, per esempio quello del trasporto delle materie prime) e la composizione, analizzando quantità e tipo di ma-teriali di cui sono composte.

Quanta luce e doveLe lampadine fluorescenti e le alogene tra 500 e 1.000 lumen, che più o meno corrispondono ai vecchi 60 watt, sono adatte per postazioni di luce non princi-pali. Le lampadine a led sotto i 500 lumen (circa 40 watt) sono da usare per piccole fonti luminose decen-trate, per esempio in una lampada da scrivania. Il loro uso pratico attualmente ha ancora alcuni limiti, do-vuti a problemi legati alla direzionalità: l’emissione di luce dei led, infatti, è molto più direzionata di quel-la di altre lampade. In pratica fanno l’effetto faretto. L’altro problema è legato al costo, ancora elevato.

12 WFluorescente

12 WLed

42WAlogena

60 WIncandescente

= ==

600 lumen (lm)

In base ai tuoi bisogni di elettricità, ti indichiamo l’operatore e la tariffa più conveniente.

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 35

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COME LEGGERE LA TABELLA

Forma In tabella ci sono due modelli minibulbo (Philips Eco-Classic e Auchan Eco Halogen da 42W) che sono più piccoli (lunghezza 4,5 cm invece dei classici 6,5 cm). Da usare nel-le lampade con alloggi corti.

Resa luminosa Indica la quan-tità di luce emessa a parità di energia consumata: più è ele-vata, più la lampadina è effi-ciente. I giudizi negativi in tabella sono corrispondono a una differenza superiore al

25% tra i lumen dichiarati dal produttore e quelli misurati.

Accensione a 25°C Valuta il tempo che trascorre dall’ac-censione al momento in cui la lampadina raggiunge la mas-sima resa. Più il tempo è lungo, più basso è il giudizio.

Sensibilità al freddo Misura la perdita iniziale di intensità lu-minosa e il tempo di accensio-ne a varie temperature tra 5 e 25 °C. Le fluorescenti compat-

te sono più sensibili: per ester-ni meglio le alogene o i led.

Durata Per valutare la durata di vita abbiamo eseguito tre prove: perdita d’intensità nel tempo della luce emessa dal-la lampadina; di quanto le lam-padine superano le 5mila ore di accensione (2mila per le alogene); cicli di accensione e spegnimento. Per due model-li la durata è stata troppo bre-ve per apprezzare una dimi-nuzione di resa luminosa (n.d.).

Impatto ambientale Abbiamo valutato tutto il ciclo di vita della lampadina (composizio-ne, efficacia e durata). Peg-giore è il giudizio ricevuto in questa prova, maggiore è la sua influenza sul calcolo del punteggio di qualità globale.

Qualità globale Per calcolare il Miglior Acquisto abbiamo tenuto conto della qualità, dell’efficienza, del costo annuo e della luminosità a parità di consumo.

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

LAMPADINE A RISPARMIO ENERGETICO PREZZO CARATTERISTICHE RISULTATI

QU

ALI

TÀ G

LOB

ALE

(su

100)

MARCA e modello

In e

uro

min

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13)

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25°C

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ambi

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le

FLUORESCENTI DA 500 A 1.000 LUMENOSRAM Dulux Intelligent Facility 3,60 - 5 2,40 10 580 3 tubi B A A A B A A B B 76

AUCHAN Eco Energy 3,99 3,30 14 800 3 tubi B B B B D A B B B 73

PHILIPS Tornado ESaver 7,99 - 9,21 3,20 12 745 spirale A A B A B D C B B 72

PHILIPS Genie Longlife 11,99 3,50 11 600 3 tubi B B B B B B B B B 70

MEGAMAN Liliput Slu2 20 - 23 4,40 14 800 3 tubi C D C A B A A B B 61

PHILIPS Tornado 7,99 4,90 15 900 spirale A A B A B E E B C 57

AUCHAN Eco Energy 4,49 3,40 14 900 spirale B D B A B D B B B 56

MEGAMAN Compact Classic 1 Matt 25 5,20 11 570 bulbo C E B B B A B B B 53

PHILIPS Genie Energy Saver 6,99 3,30 11 600 3 tubi B B B B D E E B C 53

AUCHAN Eco Energy 4,19 3,40 15 800 bulbo B E C A B D B B C 49

AUCHAN Eco Energy 3,49 - 4,55 2,80 11 570 bulbo C E B C D A B B C 47

LEXMAN Ebp-40 8,90 6,80 15 810 bulbo B E B E C A E B C 36

ALOGENE DA 500 A 1.000 LUMENPHILIPS EcoClassic 2,50 - 3,10 12,50 53 850 bulbo C A A B C A B B C 70

PHILIPS EcoClassic 2,99 - 3,30 10,30 42 630 minibulbo D A A B B A A B C 69

IKEA Halogen 2,50 (2 pz.) 10,80 53 850 bulbo D A A B B A B B C 66

PHILIPS EcoClassic 1,99 - 3,50 10,40 42 630 bulbo D A A C C A C B C 63

AUCHAN Eco Halogen 2,55 9,80 42 630 minibulbo D A A B D A C B C 62

AUCHAN Eco Halogen 2,35 15,60 53 835 bulbo C A A n.d. D B D B C 61

AUCHAN Eco Halogen 2,35 13,10 42 630 bulbo C A A n.d. E A E B D 57

LED SOTTO I 500 LUMENSYLVANIA Toledo Gls 36 4 7,5 470 bulbo B A A A B A A B B 85

CARREFOUR Led 19,90 3 9 470 bulbo C A A A B A A B B 80

IKEA Ledare 11,99 2,40 8,1 400 bulbo C A A A D A A B C 74

LEXMAN A 60 Bhv 14,90 - 15,90 2,70 6 325 bulbo D A A B B A B B C 64

Test

36 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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La nostra scelta Lampadine a basso consumo

76OSRAM Dulux Intelligent Facility3,60 - 5 euroOttima accensione. Migliore del Test e Miglior Acquisto.

Fluorescenti da 500 a 1.000 lumen

76

Led sotto i 500 lumen

Alogene da 500 a 1.000 lumen

73AUCHAN Eco energy 14 W3,99 euroPrestazioni buone e ottima resa luminosa. Miglior Acquisto.

66IKEA Halogen 53 W2,50 euroAlogena molto economica (la scatola contiene 2 pezzi). Buone prestazioni.

85SYLVANIA Toledo Gls36 euroLe migliori prestazioni tra i led. Molto cara all’acquisto.

74IKEA Ledare11,99 euroLa lampadina a led più conveniente e di valida qualità. Miglior Acquisto.

70PHILIPS Eco Classic 53 W2,50 - 3,10 euroLe migliori prestazioni tra le alogene. Una lampadina già piuttosto potente.

69PHILIPS Eco Classic 42 W2,99 - 3,30 euroLa stessa alogena Migliore del Test ma nella versione corta da 42 watt.

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 37

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Test

40 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

n questi tempi in cui in cui in televisio-ne trionfano i format culinari, abbiamo tutti imparato che scegliere la padella giusta può influire sulla riuscita del no-stro piatto. Se ci serve una padella an-

tiaderente, che consente di cucinare con pochi gras-si e con la tranquillità che il cibo non si attacchi, oggi possiamo scegliere anche un modello in ceramica in alternativa al più noto teflon. I nove modelli del test in laboratorio si sono rivelati competitivi rispetto alle classiche padelle antiaderenti: il cibo non attacca e il rivestimento è resistente, in cottura il calore è dif-fuso in modo omogeneo e diventare piccoli master-chef non è un’impresa impossibile.

La ceramica sopporta gli effetti del tempo Spesso le pentole antiaderenti in teflon quando sono nuove offrono buone prestazioni. I problemi sorgono dopo averle usate per un po’: i cibi cucinati nelle pen-tole usurate iniziano ad attaccarsi, segno che il sup-porto antiaderente perde di efficacia. Per questo mo-tivo si consiglia di sostituirle quando il rivestimento è rovinato. Si tratta comunque solo di una precauzio-ne di tipo culinario, l’unico danno è la minor capaci-

Itiaderente, che consente di cucinare con pochi gras-si e con la tranquillità che il cibo non si attacchi, oggi possiamo scegliere anche un modello in ceramica in alternativa al più noto teflon. I nove modelli del test in laboratorio si sono rivelati competitivi rispetto alle classiche padelle antiaderenti: il cibo non attacca e il rivestimento è resistente, in cottura il calore è dif-fuso in modo omogeneo e diventare piccoli master-chef non è un’impresa impossibile.

La ceramica sopporta gli effetti del tempo Spesso le pentole antiaderenti in teflon quando sono nuove offrono buone prestazioni. I problemi sorgono dopo averle usate per un po’: i cibi cucinati nelle pen-tole usurate iniziano ad attaccarsi, segno che il sup-porto antiaderente perde di efficacia. Per questo mo-tivo si consiglia di sostituirle quando il rivestimento è rovinato. Si tratta comunque solo di una precauzio-ne di tipo culinario, l’unico danno è la minor capaci-

Abbiamo testato nove padelle in ceramica e, a titolo di confronto, una con rivestimento in pietra.

PADELLE AL MICROSCOPIOLa prova più importante del test è quella di resistenza alle abrasioni, in genere tallone di Achille delle pentole antiaderenti. Ogni padella è stata riempita di sabbia inumidita con un detersivo in crema a cui sono state aggiunte piccole sfere di metallo. Dopo la prova, i nostri esperti hanno visionato attraverso uno speciale microscopio se il rivestimento ha resistito. Quindi le padelle sono state utilizzate in cucina per metterne alla prova lo strato antiaderente.

IL NOSTRO TEST

Le padelle in ceramica tengono testa alle concorrenti più diffuse, rivestite in teflon. Ma non sonotutte uguali:ecco le migliori.

Con me non attacca

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 41

tà antiaderente, mentre sono esclusi i rischi per la salute (come dimostra anche il nostro ultimo test sul-le padelle in teflon).Con le padelle in ceramica, che abbiamo provato in questo test, il problema non si pone da nessun punto di vista. Innanzitutto il materiale utilizzato per il ri-vestimento è sicuro. Inoltre è resistente, sopporta molto bene i graffi e garantisce una buon effetto an-tiaderente. Dai risultati del test emerge che la padella in ceramica è un acquisto che dura a lungo.

Cosa valutare in negozioSe scegliete una padella in ceramica al momento dell’acquisto dovete fare più o meno le stesse valuta-zioni che capitano con le antiaderenti in teflon.• Fondo. Scegliete una padella con il fondo pesante, avrete una distribuzione più uniforme del calore e una pentola più stabile. Quasi tutti i modelli del test garantiscono l’uniformità della temperatura e quindi un buon risultato di cottura.• Manico. Non deve pesare più della pentola. Il metal-lo è più resistente della plastica alla fiamma e al calo-re, ma potrebbe diventare molto caldo durante la cot-tura. Tutte le padelle del test superano le prove di

LA GIUSTA MANUTENZIONE

Nel tempo lo strato antiaderente può perdere di efficacia.Ecco gli accorgimenti per farlo durare il più a lungo possibile.

Prima di usare la pentola nuova, lavatela con acqua tiepida e poco

detersivo per i piatti. Asciugatela bene e stendete un velo di olio sul fondo: ripetete questa operazione ogni tanto.

Evitate tutti gli utensili abrasivi, come pagliette o spazzole troppo

dure. Non tagliate mai i cibi all’interno della pentola: è un modo sicuro per rovinarla. Lavate e pulite le padelle con una spugna morbida. Se nel tempo la pentola si graffia, conviene sostituirla, perchè non garantisce più la giusta antiaderenza.

Non riscaldate mai la padella vuota. In pochi minuti può

raggiungere una temperatura molto elevata, che potrebbe danneggiare il rivestimento. A fine cottura fatela sempre raffreddare prima di metterla direttamente sotto l’acqua.

Ricordate che non tutte le padelle antiaderenti sono adatte

per il lavaggio in lavastoviglie. Controllate in in etichetta se c’è il simbolo che consente questo tipo di lavaggio.

1

2

3

4

ANTIADERENTI A CONFRONTO

In che cosa le padelle di ceramica si differenziano da quelle tradizionali in teflon? Vediamolo.

PADELLE IN CERAMICAVantaggi:- la superficie antiaderente resiste bene anche a temperature molto elevate (fino a 400 °C);- l’uniformità della temperatura è migliore rispetto alle padelle in teflon;- particolarmente resistente ai graffi.

Svantaggi:- i modelli offerti sul mercato oggi hanno caratteristiche anche molto diverse tra loro;- il rivestimento potrebbe creparsi o macchiarsi;- sono in media più care, anche se nel tempo i prezzi sono decisamente scesi.

PADELLE IN TEFLON Vantaggi:- il teflon è un materiale collaudato, flessibile e non è a rischio di creparsi;- piuttosto economiche, anche se il prezzo varia.

Svantaggi:- teme le alte temperature, non deve essere riscaldato oltre i 260 °C (per esempio, se ci si dimentica la padella sul fuoco);- il rivestimento è facilmente soggetto ai graffi e richiede quindi l’uso di posate di legno o plastica;- anche se graffiata, la padella non rilascia sostanze pericolose o dannose per la salute, perde però parte dell’effetto antiaderente.

sicurezza termica, ciò significa che nessuna mette a rischio di scottature o incidenti.• Peso e stabilità. Una pentola troppo pesante è diffi-cile da maneggiare, ma se è troppo leggera può capo-volgersi per il peso del manico ed essere pericolosa. • Resistenza agli urti. Le padelle sono state sottoposte a un duplice test di caduta per valutarne la resistenza agli urti. Cinque modelli non superano la prova per-ché hanno subìto deformazioni del bordo, della base o del manico.• Facilità d’uso. Provate a maneggiare le padelle in negozio. Verificate se l’impugnatura è comoda. Con-trollate anche se va in lavastoviglie e con quali sistemi di cottura si usa (induzione, elettrica, a gas, in forno).

I prezzi variano moltoRispetto al passato, quando i prezzi delle padelle in ceramica erano quasi proibitivi, oggi sono molto di-minuiti. Attenzione però, perché sono molto variabi-li da una marca all’altra: si passa dai 10,90 euro del prodotto più economico (Rondine) ai 27,50 di quello più caro (Barazzoni). Ce ne sono anche di prezzo me-dio, come Tvs e Lagostina, che offrono buone presta-zioni. Sul mercato troverete anche prodotti di alta

Il rivestimentoè risultatoresistente

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Test

42 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

65TVS Ceramica18 euroBuona qualità, nessun punto debole. Prezzo conveniente.

72BIALETTI AETERNUM Ceramica ok

18,50-26 euroMigliore del Test: buoni risultati in tutte le prove.

È la più pesante.

La nostra scelta Padelle in ceramica

Nella prova di cottura del test i nostri esperti si sono

cimentati nella preparazione di uova e pancake, le

gustose frittelle americane.I risultati sono buoni

per tutte le padelle del test.

gamma, che costano molto di più e non abbiamo in-cluso nel test. La padella con rivestimeno in pietra, che abbiamo inserito in tabella a titolo di confronto, ottiene ottimi risultati, ma in quanto nuovo prodotto sul mercato ha un prezzo molto più elevato.

I vantaggi del rivestimento antiaderenteRispetto ai tegami in altri materiali (come alluminio, terracotta o vetro) il fondo antiaderente, in ceramica o in teflon, ha alcuni indiscutibili vantaggi.Innanzituto permette di friggere e rosolare i cibi uti-lizzando meno grassi e quindi garantisce una cottura più salutare, senza aggiunta di molto olio o burro. Le

PADELLE ANTIADERENTI DA 24 CM PREZZO TIPO RISULTATI

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CON RIVESTIMENTO IN CERAMICABIALETTI AETERNUM - Ceramica ok 18,50 - 26 868 B B B B A B B B B 72

BARAZZONI - La buona cucina ceramica 22,50 - 27,50 V 711 B B B B C B D C B 68

TVS - Ceramica 18 648 B B B C C B C B B 65

LAGOSTINA - Sinuosa Meteorite Ceram 17,90 738 B B B B B A B C B 65

AUCHAN - Ceramica 15,50 616 B B C A A C C C A 64

ALLUFLON - Superbe 14,90 - 18,50 657 C B B A A B D B A 63

RONDINE - Colour Ceramica 10,90 575 B B B C A B D B B 63

MONETA - Ceramica_01 start 18,50 - 26 620 B B B A A C D B C 62

CARREFOUR Home - Ceramica 16,50 612 C B C A C C D C B 58

A TITOLO DI CONFRONTO: RIVESTIMENTO IN PIETRASTONEWELL - Stone coating pan with lid 39,99 V V 774 B B B B A B B B B 70

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 43

LAGOSTINA Sinuosa meteorite Ceram17,90 euro

Buona qualità, il manico è il più resistente del test. Il prezzo è conveniente.

65

COME LEGGERE LA TABELLA

Uniformità della tempera-tura Le padelle sono state testate su diverse fonti di calore: fornello a gas e for-nello elettrico. Abbiamo verificato se la temperatu-ra della superficie di cottu-ra è uniforme, cosa che favorisce una cottura otti-male degli alimenti.

Prove di cucina Abbiamo fritto delle uova e cotto dei pancake, due alimenti che si attaccano facilmente. Abbiamo verificato sia la facilità della cottura sia la qualità del risultato otte-nuto, dal punto di vista cu-linario.

Resistenza del rivestimen-to Si tratta di una prova importante, che abbiamo

descritto nel riquadro dedi-cato al metodo del test. I giudizi solo sufficienti indi-cano che la pentola, dopo la prova di usura, ha perso parte dell’effetto antiade-rente richiesto. Resistenza agli urti Le pa-delle hanno sopportato due cadute da un metro di al-tezza su un pavimento in cemento: una prima caduta è stata effettuata dopo averle riempite di liquido, per aumentarne il peso; la se-conda è stata fatta con la padella in posizione verti-cale.

Sicurezza termica Abbia-mo misurato la tempera-tura raggiunta dal manico quando la pentola è scal-

data a 200°C. Non sono emerse temperature criti-che, che potrebbero pro-vocare dolore o pericolo durante l’uso. Abbiamo controllato anche la qualità di bordi e rifiniture, verifi-cando se comportano il rischio di farsi male.

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

DAI SOCI

“Il teflon è pericoloso?”“Faccio confusione tra il PTFE (teflon) e il PFOA, sostanza che sarà fuorilegge dal 2015 perché ritenuta pericolosa. L’azienda Ballarini sostiene che l’impiego del Teflon come materiale per rivestire utensili da cottura è stato messo in discussione a causa di notizie errate, nate dall’aver confuso un altro composto (il PFOA) con il PTFE. In particolare il PFOA risulta essere assente nei rivestimenti antiaderenti. È vero?”

Sotto accusa c’è solo il PFOA (acido perfluorottanico), utilizzato durante una fase della produzione del rivestimento delle padelle, che è fatto di una sostanza diversa, il teflon, il cui nome scientifico è PTFE (politetrafluoroetilene). La Commissione europea e l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente (Epa) nel 2006 hanno dichiarato il PFOA tossico: a dosi eccessive o per accumulo provocherebbe problemi alla salute. L’Epa ha deciso che dal 2015 il PFOA non dovrà più essere utilizzato nei processi di produzione, ma solo perché è un inquinante. Già dal 2011 i nostri test non hanno rilevato residui di PFOA nei cibi.

RONDINE Colour Ceramica10,90 euroDavvero economica, per una qualità comunque più che discreta; poco resistente agli urti.

63

padelle antiaderenti sono perfette anche per cucina-re frittate, pancake e sughi: tutti alimenti che normal-mente tendono ad attaccarsi al fondo. Proprio l’antia-derenza, del resto, è la caratteristica che ha garantito il successo di questo tipo di padelle. Un altro pregio è costituito dalla facile pulizia: basta un po’ di detersivo e una spugnetta non abrasiva.Un difetto è che questo tipo di materiale non è sempre resistente nel tempo. In commercio esiste un vasta gamma di pentole antiaderenti con caratteristiche diverse. Se il rivestimento è troppo sottile, rischia di essere intaccato con l’uso: quando succede, significa che è il momento di cambiare la pentola. ¬ Mauro Fontana di Pederobba (TV)

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Le multifunzione di questo test hanno prezzi abbordabili; ma occhio al costo per pagina

e all'inchiostro usato nei cicli di pulizia.

ono 38 le stampanti multifunzione (cioè che fanno da stampanti, scanner e fo-tocopiatrici) a getto d'inchiostro che abbiamo messo a confronto in questo

test. In tabella trovate dai modelli più economici (ben al di sotto dei 100 euro) adatti a un’utenza poco esi-gente che fa stampe e copie occasionali, ai modelli caratterizzati da elevata qualità delle stampe fotogra-fiche fino ai modelli adatti anche a un impiego in pic-coli uffici. Le differenze maggiori (prestazioni di stampa a parte) si hanno con le funzionalità accessorie: si parte dalla capacità di fare stampe fronte retro in automatico (ovvero senza intervento da parte dell’utente), alla capacità di stampare anche su cd e dvd (funzione meno utile che in passato ma ancora interessante per chi archivia su questi supporti). A parte rare eccezioni, la maggior parte di queste stampanti è in grado di effettuare il cosiddetto “Direct photo printing”, ovvero stampare una foto partendo da un file senza l’uso di un computer. Questa funzio-nalità è presente se la stampante è dotata di porte

S

Stampanti all in one

Il consumo di energia elettrica di questi apparecchi è in genere contenuto. Tuttavia, rimanendo accesi per ore (o giorni), anche cifre in apparenza trascurabili possono trasformarsi in una discreta spesa. Calcolare esattamente questi piccoli consumi diventa quindi importante: per questo motivo utilizziamo strumenti molto precisi per la misurazione dei consumi, come quelli mostrati in foto.

IL NOSTRO TEST

Test

44 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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dedicate, alle quali collegare le schede di memoria delle macchine fotografiche digitali, una porta usb o se la stampante supporta la tecnologia PictBridge (ce l'ha circa la metà delle stampanti testate). PictBridge è il nome di una tecnologia, presente su molte mac-chine fotografiche e alcuni telefoni cellulari, che per-mette di pilotare una stampante direttamente dalla fotocamera (o dal cellulare) collegandola via usb.Infine, la maggioranza delle stampanti include anche un adattatore wifi per stampare in rete; sono un po’ meno quelle che hanno anche una porta ethernet.

Consumo extra di inchiostro Le stampanti a getto d’inchiostro usano inchiostri liquidi che, come penne e pennarelli, possono essic-care intasando la testina di stampa. Per questa ragio-ne, tutte le stampanti fanno periodicamente e in au-tomatico alcuni "cicli di pulizia", sia durante la stampa (per evitare che i residui d’inchiostro produ-ca sbavature) sia dopo un più o meno lungo periodo di inattività della stampante. Queste procedure con-sumano di fatto inchiostro, perché ne spruzzano ri-petutamente una certa quantità su una spugnetta interna alla stampante, sulla quale poggiano le testi-ne quando non sono in uso.L’inchiostro consumato durante questa fase varia da stampante a stampante (anche modelli dello stesso produttore possono avere consumi differenti), dalle condizioni d’uso e da quanto tempo è passato dall’ul-tima stampa. Paradossalmente, a parità di tipo e nu-mero di stampe, chi utilizza la stampante con discon-tinuità potrebbe dover cambiare le cartucce più spesso di chi la usa per grossi volumi di stampa.Il consumo d'inchiostro extra dovuto ai cicli di pulizia influisce quindi anche sui costi per pagina, e può va-riare da un incremento di pochi punti percentuali fino a più del doppio. Tuttavia, non è possibile calcolare con esattezza l’im-

CONSIGLI PER RIDURRE IL CONSUMO DI CARTA

Spesso utilizziamo la nostra stampante con troppa superficialità, stampando anche quando non serve. Ecco come risparmiare carta e dare una mano all'ambiente (e al portafogli).

J Stampate solo quando serve; se potete, leggete i documenti sempre a video (nel caso i caratteri sullo schermo fossero piccoli, c’è sempre la funzione zoom) e salvate con regolarità i vostri documenti invece di stamparli.

J Controllate sempre l’anteprima di stampa per verificare il risultato finale; eventualmente potete adattare l’area di stampa per evitare di stampare pagine vuote o sottoutilizzate.

J Stampate su fronte e retro: dimezzerete il consumo di fogli. Di solito è possibile impostare questa modalità come predefinita e disattivarla solo in casi particolari (ad esempio quando stampate le foto).

J Stampate più pagine nello stesso foglio: per molti documenti è possibile farlo senza perdere in leggibilità. Per le presentazioni in PowerPoint, ad esempio, si possono anche stampare quattro slide per facciata.

J Ricordate che le pagine stampate da un solo lato possono essere riutilizzate per stampe di prova, bozze o documenti non importanti.

J Se potete, utilizzate carta riciclata o con il marchio ECOLABEL: ha un impatto ambientale minore.

J Anche la carta certificata FSC/PEFC è più ecologica: è fatta infatti con legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile.

Ogni modello ha una sua frequenza peri cicli di pulizia

APP PER STAMPARE ONLINE

Stampare foto, email e documenti direttamente da smartphone e tablet senza passare dal pc.

Vi sarà capitato di voler stampare foto scattate con lo smartphone (o con il tablet) oppure email e documenti che vi servono immediatamente in versione cartacea. Se non avete a disposizione un computer su cui riversare e poi stampare i file, potrebbe bastarvi una semplice stampante con la funzione wifi. L'interfaccia wifi delle stampnti permette infatti di mettere in rete la stampante stessa e di accedervi da qualsiasi dispositivo collegato alla medesima rete wifi. Esistono apposite app (per smartphone e per tablet) che facilitano il collegamento tra il dispositivo portatile e una stampante wifi: sul numero 28 della nostra rivista di tecnologia Hi Test (novembre 2011) abbiamo spiegato il funzionamento di una di queste (denominata ePrint). Ma sui vari Store ce ne sono di diversi tipi e funzionanti su qualsiasi dispositivo portatile.

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 45

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STAMPANTI MULTIFUNZIONE PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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HP Photosmart 7510 143 - 220 0,34 V V B B A A B C B B B B 74

EPSON XP-800 220 - 239 0,35 V V V V V B B A B A C B B B A 73

EPSON XP-700 150 - 180 0,37 V V V V V B B B B A C B B B A 71

CANON Pixma MG6350 170 - 189 0,31 V V V V B A A C A C B B B A 71

EPSON XP-600 119 - 150 0,37 V V V V B B B B A C B B B B 71

CANON Pixma MG5450 129 - 130 0,29 V V V B A A C A C B B B A 71

HP Officejet Pro 8600 Plus 179 - 300 0,16 V V V C B B B A C B B B A 71

HP Photosmart 6510 119 - 150 0,28 V V B B A B C B B B B A 70

EPSON Stylus Photo PX830FWD 149 - 250 0,37 V V V V V B B B B B B B B B B 70

EPSON Stylus Office BX635FWD 179 - 200 0,32 V V V V C B B B A B B B B A 70

BROTHER MFC-J6510DW 239 - 300 0,22 V V V V B B B B A B B C B A 70

BROTHER MFC-J6910DW 249 - 279 0,21 V V V V B B B B A B B C B A 70

EPSON Stylus Office BX535WD 89 - 130 0,23 V V V C B B B A B B C B A 69

HP Officejet Pro 8600 149 - 200 0,16 V V V B B B B A C B B B A 69

BROTHER MFC-J5910DW 139 - 190 0,24 V V V V B B B B A B B B C A 69

EPSON Stylus Office BX630FW 140 - 160 0,27 V V V C B B B A B B B B B 69

HP Photosmart 5510 69 - 100 0,2 V B A A B C C B B B B 69

CANON Pixma MX515 89 - 110 0,21 V V V V B B A C A B B B B A 69

EPSON Stylus SX535WD 117 - 130 0,22 V V V C B B B A B B C B A 68

HP Deskjet 3070A 46 - 80 0,26 V B B A B C C B B n.d. B 68

HP Officejet 6600 eAiO 100 - 140 0,19 V B B B B A C B B n.d. B 67

CANON MX715 178 - 187 0,41 V V V V C A B C A C B B B B 66

HP Photosmart 5520 69 - 100 0,3 V V C A A B C C B B B A 65

HP Photosmart 7520 159 - 209 0,29 V V C B A B C C A B A A 64

CANON MG4250 63 - 90 0,24 V V C B A C A B B C C B 64

HP Photosmart 6520 100 - 151 0,33 V V C B A B C C B B B A 63

CANON MG3250 50 - 80 0,23 V V C B B C A B B B n.d. B 62

HP Deskjet 3520 60 - 90 0,3 V V C A A B C C B B n.d. A 62

CANON MG2250 40 - 61 0,23 C B B C A B B B n.d. B 60

BROTHER DCP-J 140W 63 - 80 0,36 V B C C B A B B C n.d. B 60

HP Deskjet 3055A 45 - 71 0,68 V C B B B C D B A n.d. B 59

HP Deskjet 2510 37 - 61 0,61 C B B B B D B B n.d. B 58

CANON MP230 30 - 51 0,37 C B B D A B B B n.d. B 55

EPSON XP-405 89 - 110 0,39 V D B B D A C C B C B 52

EPSON XP-305 59 - 90 0,42 V D B B D A C C C C B 52

EPSON XP-205 50 - 80 0,39 V D B B D A C C B n.d. A 50

EPSON XP-202 50 - 70 0,39 V D B B D A C C B n.d. B 49

EPSON XP-102 40 - 61 0,49 D B B D A B C C n.d. B 47

Test

46 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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COME LEGGERE LA TABELLA

Costo medio inchiostro per pagina Costo medio pon-derato prendendo in con-siderazione un carico di lavoro composto in egual misura da testi, grafica e foto.

Fronte e retro automatico Indica se la stampante è in grado di stampare su en-trambe le facciate di un foglio senza interventi da parte dell’utente.

Interfaccia Ethernet Indica che la stampante possiede una porta Ethernet per con-nettersi ad una rete lan.

Connessione WiFi Indica che la stampante è in grado di collegarsi a una rete sen-za fili del tipo 802.11x WiFi.

Funzione PictBridge Indica che la stampante può es-sere pilotata direttamente da una macchina fotogra-fica o smartphone che sup-porta la stampa diretta di foto.

Stampa su cd/dvd Indica che la stampante è in grado di stampare sulla superficie di un disco cd oppure di un dvd.

Stampe miste testo e gra-fica Giudizio sulla qualità di stampa di pagine contenen-ti testi ed elementi grafici, sia in bianco e nero che colorati.

Resistenza delle stampe Giudizio sulla resistenza nel tempo delle stampe e all’a-zione di agenti esterni come le gocce di acqua.

Stampa diretta foto Giudi-zio sulla facilità con la qua-le si porta a termine un processo di stampa di un file direttamente da sche-da di memoria senza pas-sare attraverso un compu-ter.

Impatto ambientale Il cal-colo dell’impatto ambien-tale è basato sulla misura-z i o n e d e l co n s u m o d i elettricità e di inchiostro e sulla valutazione delle fun-zioni per il risparmio di ri-sorse. Peggiore è il giudizio ricevuto per questo aspet-to, maggiore è la sua in-fluenza sul calcolo del pun-teggio di qualità globale.

n.d. Funzione non presente su questo modello.

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Qualità buona

La nostra scelta StampantiMultifunzione a getto d'inchiostro

74HP Photosmart 7510 143 - 220 euroÈ la stampante che ha i risultati di stampa migliori in ogni situazione. Manca la funzione PictBridge.

71HP Officejet Pro 8600 Plus179 - 300 euroHa un costo per pagina davvero basso. Prestazioni complessive buone.

69HP Officejet Pro 8600 149 - 200 euroMolto simile al modello “Plus”, ma ha un display senza il touchscreen.

patto economico, il tutto dipende da come si usa la stampante, dal costo per pagina iniziale e da quello delle cartucce. Paradossalmente, una stampante con cartucce economiche e costo per pagina molto basso potrebbe risultare ancora conveniente anche se du-rante il ciclo di pulizia il sistema dovesse sprecare una grande quantità di inchiostro.I costi per pagina come riportati in tabella sono cal-colati su un uso frequente della stampante e con un buon numero di stampe prodotte (dove quindi il con-sumo d'inchiostro dovuto ai cicli di pulizia è limitato). Di contro, chi usa la stampante molto di rado, farebbe bene a guardare meno al costo delle cartucce (e della stampa per pagina) e più al costo della stampante in sé. Coloro che invece fanno un uso della stampante non così assiduo, ma neppure troppo occasionale, sono purtroppo quelli maggiormente influenzati da questo consumo extra di inchiostro. ¬

Sul sito, nella pagina tematica dedicata alle stampanti, trovi non solo il test interattivo su i modelli disponibili sul mercato, ma anche informazioni sulla garanzia e sui siti per stampare foto digitali.

Nel nostro test potrai anche mettere a confronto due o più modelli, per confrontarne le caratteristiche e i risultati delle nostre prove.

Cerca i prodotti promossi disponibili a un prezzo e a condizioni speciali: vai su www.centracquisti.it oppure telefona allo 02 99 76 28 29.

Tutto sulle stampanti

www.altroconsumo.it/stampanti

Test

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 47

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Test

48 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

Le lavatrici del test sono più strette di quelle classiche a carica frontale. I punti debolidi molti modelli: risciacquo, centrifuga e rumore.

a molto tempo non testavamo le lava-trici a carica dall'alto. Una ragione c'è: in Italia non sono molto diffuse, infatti occupano solo il 10% del mercato delle lavatrici. Eppure per molti aspetti non

hanno nulla da invidiare ai modelli classici: ad esem-pio, nonostante siano più strette (40 cm anziché 60 cm circa delle classiche) possono contenere dai 6 ai 7 chili di bucato, come alcuni modelli a carica fron-tale, e offrono un buon numero di programmi. Una lavatrice a carica dall'alto è quindi una scelta obbli-gata se avete problemi di spazio, ma non è detto che sia un ripiego svantaggioso. Tenete anche presente che non è più cara di una la-vatrice a carica frontale, anzi possiamo affermare, in base alle nostre ricerche di mercato, che non ci sono grandi differenze di prezzo.

Il bucato scendeLa peculiarità di questo tipo di lavatrice è la carica dall'alto: un vantaggio anche perché non ci si deve piegare per inserire i capi nel cestello, e questo è mol-to agevole per chi ha problemi alla schiena o per le

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Caricate dall'alto

Abbiamo testatonove lavatrici con carica dall'alto. Tra le molte prove effettuate, abbiamo verificato anche l'efficacia nel rimuoverelo sporco con un ciclo di lavaggio a 40°C.

LA PROVA DELLO SPORCOIn laboratorio ogni modello è stato caricato con pezze di tessuto che presentavano diversi tipi di sporco quali olio, latte, sangue, inchiostro, nero carbone e grasso. Dopo il ciclo di lavaggio, i

campioni sono stati analizzati da un tecnico di laboratorio con uno strumento apposito,il "fotometro elettronico" (vedi foto a sinistra), che serve proprio a determinareil grado di rimozione dello sporco dai tessuti.

IL NOSTRO TEST

Abbiamo testatonove lavatrici con carica dall'alto. Tra le molte prove effettuate, abbiamo verificato anche l'efficacia nel rimuoverelo sporco con un ciclo di lavaggio a 40°C.

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 49

COSA FA BENE ANCHE AL PORTAFOGLIO

Ecco come migliorare le prestazioni della lavatrice e risparmiare energia, acqua e detersivo. E, di conseguenza, spendere meno.

MENO CONSUMI, PIÙ RISPETTI L'AMBIENTE

Per valutare l'impatto ambientale delle lavatrici abbiamo preso in considerazione l'intero ciclo di vita (dalla produzione allo smaltimento). Più di tutto pesa la fase di utilizzo, quindi il consumo di energia e di acqua.

NON SPRECHIAMO ENERGIAL'uso di energia elettrica è l'aspetto che pesa maggiormente nella valutazione dell'impatto ambientale di una lavatrice. Abbiamo misurato il consumo di energia elettrica dei modelli del test: si va da un minimo di 0,4 a un massimo di 0,9 kWh per i due cicli di lavaggio.Scegliere un ciclo di lavaggio a 40°C è la strada maestra per abbassare il costo della bolletta e per un uso sostenibile della lavatrice.

A QUALE TEMPERATURA LAVARE?Il ciclo di lavaggio a 40°C è la scelta migliore: riduce i consumi e lava bene. Riempiendo il cestello almeno all'80%, il consumo di energia elettrica diminuisce del 35% per chilo di bucato. A lungo termine, un bel risparmio sulla bolletta.

PULITA DENTRO?Pulire regolarmente filtro, cestello e vaschetta del detersivo allunga la vita della lavatrice. Conviene cambiare la lavatrice solo se è di classe molto bassa e ha più di dieci anni di vita: in questo caso conviene scegliere un apparecchio con almeno A+ come classe energetica.

IL DETERSIVO FA LA DIFFERENZA?Sugli scaffali del supermercati ci sono talmente tanti detersivi per lavatrice da perdere la testa e rendere molto difficile la scelta. Un aiuto arriva dal nostro ultimo test sui detersivi liquidi concentrati per bucato (AC 267, febbraio 2013). Tra i prodotti testati alcuni sono molto efficaci, anche a 30°C; inoltre, ricordate di rispettare la dose consigliata: si risparmia e si inquina meno l'ambiente; aumentare la dose non aumenta la pulizia. È consigliabile evitare di acquistare prodotti come ammorbidenti o "igienizzanti", perchè inquinano, rappresentano un costo in più e non sono necessari.

persone anziane. Attenzione però, la carica dall'alto è davvero comoda se si evita di tenere appoggiati sul-la lavatrice detersivi, asciugamani o altro. Altrimenti, ogni volta che si carica, si deve sgomberare lo spor-tello e il vantaggio si vanifica. Ci sono anche altri aspetti positivi nei modelli di questo tipo. • I comandi per la programmazione dei cicli di lavag-gio si trovano nella parte superiore dell'apparecchio, quindi in una posizione facilmente visibile; nel caso il modello sia dotato di display (lo indichiamo in ta-bella a pag.50) potrete controllare a che punto siete del lavaggio o quanto manca alla fine). • la posizione dei comandi e delle vaschette (poste all'interno) rendono questi modelli più sicuri, perché inaccessibili da parte dei bambini. • Le lavatrici del test consentono di tenere la vasca interna aperta anche con lo sportello superiore chiu-so, così si evita la formazione di muffa sulle guarni-zioni in gomma e contemporaneamente la lavatrice rimane chiusa, evitando problemi di sicurezza. • L'apertura del cestello è stata resa più sicura dai produttori rispetto ai vecchi modelli: quindi lo scatto della molla non è più pericoloso ed è assicurato il ri-torno in posizione del cestello alla fine del ciclo di lavaggio (riposizionamento automatico).

Come scegliere una lavatriceIn ogni caso, al di là del tipo di lavatrice che s'intende acquistare, ci sono alcune caratteristiche fondamen-tali, da non trascurare, per assicurarsi un buon appa-recchio.• Le aziende investono in innovazione soprattutto sui modelli che hanno almeno 1.200 giri di centrifuga; infatti le prestazioni migliori nel nostro test apparten-gono a modelli con 1.200 e 1.400 giri di centrifuga, che però costano di più rispetto alla media. Grazie a questo test, abbiamo scovato per voi un modello a 1.000 giri, economico ed efficace. • Scegliete un modello di lavatrice provvisto di siste-ma di sicurezza contro gli allagamenti.• Per le lavatrici le classi energetiche A+, A++ e A+++, non garantiscono un reale risparmio in bolletta se confrontato con un modello in classe A. Come ha mes-so in luce una nostra recente inchiesta sulle etichette energetiche degli elettrodomestici (AC 267, febbraio 2013), nel caso delle lavatrici, le promesse in etichet-ta non corrispondono alle reali prestazioni dell'appa-recchio. Basatevi piuttosto sui nostri risultati.

Sul nostro sito trovi molte altre informazioni e servizi a tua disposizione:

altri modelli di lavatrice e prezzi a confronto; consigli su come far valere la garanzia; consigli su come risparmiare energia in casa; un motore di ricerca per trovare le tariffe

elettriche migliori, calcolate in base ai tuoi consumi.

www.altroconsumo.it /lavatrici

RISPARMIARE ACQUAIl consumo di acqua pesa sull'ambiente. Non sprecare acqua è una grande forma di rispetto nei confronti dell'ambiente e dell'umanità. In molte regioni del mondo, e anche in Italia, l'acqua scarseggia. I produttori hanno lavorato negli ultimi anni per diminuire il consumo di acqua delle lavatrici. Dalle nostre prove risulta che mediamente il consumo di acqua va dagli 8 ai 18 litri per chilo di bucato.

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Test

50 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

La nostra scelta Lavatrici a carica dall'alto

Costo annuo Calcolato tenen-do conto del prezzo di acqui-sto e delle spese di funziona-mento (acqua, elettricità e detersivo) per un periodo di 10 anni, ipotizzando un utiliz-zo di quattro volte la settima-na. Il calcolo del costo annuo serve a determinare il Miglio-re Acquisto.

Indicatore programma L'in-dicatore di stato del program-ma indica lo stato di avanza-

mento del lavaggio; nei nostri modelli può essere indicato da spie luminose (L) oppure da un display (D) digitale, che mostra anche il tempo che manca alla fine del bucato.

Efficacia di lavaggio a 40°C Abbiamo testato il program-ma di lavaggio a 40°C sia con i capi in cotone sia con quelli in sintetico. Le prestazioni sono buone. In due casi sono ottime, con il bucato sintetico.

Risciacquo Il giudizio è stato ottenuto misurando l'alcalini-tà dell'acqua che rimane nei capi dopo il lavaggio. Il risciacquo è il punto debole dei modelli del test: sette modelli su nove ri-sciacquano male i capi in co-tone. Per chi ha una sensibilità particolare, si può provare a ridurre la dose di sapone.

Effi cacia della centrifuga Ab-biamo valutato l'umidità resi-dua contenuta nei capi al

termine della centrifuga, mi-surando la differenza di peso del bucato prima del lavaggio e dopo la centrifuga. I risulta-ti sono migliori con i capi sin-tetici.

Impatto ambientale Per le lavatrici è basato sul consumo di energia elettrica e di acqua. Peggiore è il giudizio ricevuto in questa prova, maggiore è la sua influenza sul calcolo del punteggio di qualità globale.

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove

Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

Scelta Conveniente: qualità accettabile, prezzo molto vantaggioso

OttimoBuonoAccettabileMediocrePessimo

Non comprare

Qualità buona

COME LEGGERE LA TABELLA

61 60AEG Lavamat 76460TL3760 euroLe prestazioni sono buone nel lavaggio a 40°C in entrambe le prove. Facile da usare. Rumorosa durante la centrifuga.

BOSCH WOT24424IT650 euroLava e centrifuga bene. Consumi contenuti. Poco efficace il risciacquo dei capi in cotone. Molto rumorosa.

IGNIS LTE6010 270 - 420 euroLava bene a un prezzo molto conveniente. Male nel risciacquo enella centrifuga con i capi in cotone.

LAVATRICI PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

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AEG Lavamat 76460TL3 760 117 90x40x64 6 1.400 D B B C B C B C D B C 61

BOSCH WOT 24424IT 650 112 90x40x64 6 1.200 D B B D C C B C E B B 60

WHIRLPOOL AWZ6512 690 117 90x40x65 6,5 1.200 D C B D D C C C D C B 56

HOTPOINT-ARISTON ECOT6L1091 430 92 91x40x63 6 1.000 L C A C C D C B D B D 53

INDESIT IWTE 71081 C ECO IT 470-500 106 91x40x63 7 1.000 D B A E C E C C E B D 51

IGNIS LTE6010 270-420 81 90x40x64 6 1.000 D B B E D D C C D C C 51

CANDY EVOGT 110 62D 450-570 90 87x40x61 6 1.100 D B C E D D C C E C C 47

ELECTROLUX-REX RWT 116211W 385-550 93 89x40x64 6 1.100 L C C E D C D C D C C 46

INDESIT WITXL1251 380 95 90x40x63 6 1.200 L B E E D C C C E C D 16

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Viva voce

www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 51

o comprato una tavoletta di cioc-colato Milka pensando che si

trattasse di cioccolato fondente. La mia dieta non mi consente di consu-mare quello al latte. Assaggiandolo ho capito subito che c'era qualcosa che non andava. Ho recuperato l'incarto e sulla parte retrostante dell'etichetta, scritto mol-to più in piccolo rispetto agli slogan sul verso della confezione («Piacere fondente» e «Extra cacao»), ho trova-to la seguente definizione: «Cioccola-to al latte gusto fondente». Mi sono sentito ingannato.

Gaetano Amato, Milano

Benché ci siano tutti i motivi per cri-ticare l'etichetta di Milka, purtroppo non ci sono i presupposti per conside-rare il prodotto non a norma. Un cioc-colato che si definisce “cioccolato al latte gusto fondente” è formalmente in regola con la legge. Non esiste in-fatti una norma che dia una definizio-ne di fondente per il cioccolato nero. Sulla stecca del cioccolato Milka pos-sono dunque comparire richiami al

H

Ma che cioccolato è?SLOGAN A EFFETTO Sulla confezione si strillano espressioni come “piacere fondente” e “extra cacao”. Peccato che sia una tavoletta al latte.

piacere fondente e all’extra cacao, questo però non significa che Milka renda un buon servizio al consuma-tore e che non ne tradisca la fiducia.

Parole in libertàÈ indubbio che espressioni come “pia-cere fondente” ed “extra cacao” striz-zino l'occhio ai consumatori che pre-feriscono il gusto forte. E infatti chi lo acquista mai penserebbe di aver scelto un cioccolato al latte, a meno che non abbia letto la definizione ri-portata sul retro o, a maggior ragione, la lista degli ingredienti. Tra questi c'è, infatti, non solo latte scremato in polvere, ma anche grasso del latte e siero di latte in polvere. L’unica diffe-renza con il cioccolato al latte Milka è un contenuto leggermente superio-re di cacao: 45% contro il 30% di quel-lo al latte della stessa marca. Basta questo per parlare di piacere fondente ed extra cacao? A nostro av-viso decisamente no. Milka gioca, e neanche tanto velatamente, con le parole. Ma queste pesano, molto più del cioccolato che avvolgono. ¬

Non c'è una legge che definisca il fondente

ABBONAMENTI

SEDE ASSOCIAZIONE

Telefono 02 69 61 520 Fax02 66 89 02 88

Altroconsumovia Valassina 22 20159 Milano

Giuridica 02 69 61 550 dal lunedì al venerdìh. 9/13 -14/18

Fiscale02 69 61 570dal lunedì al venerdì h. 14/17

Economica02 69 61 580 dal martedì al giovedì h. 9/12

Farmaci02 69 61 555 dal lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18

“Miglior Acquisto”02 69 61 560 dal lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18

Tariff e Rc auto e moto02 69 61 566 dal lunedì al venerdì h. 9/13 - 14/18

Tariff e telefoniche02 69 61 590 dal lunedì al venerdì h. 9/13 -14/18

www.altroconsumo.it/contattaci è il canale attraverso il quale chiedere informazioni e consulenze online. Se preferite chiamarci, ecco quali numeri utilizzare.

Consulenze

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52 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

AL SUPERMERCATO

Detersivi: il prezzo è per dose el reparto detersivi di diversi supermercati ho notato che non

è più segnalato il prezzo al litro, mol-to utile per fare i confronti tra prodot-ti e scegliere il più conveniente. Sul cartellino è invece indicato il prezzo per misurino. Quando ho chiesto spie-gazioni, mi sono sentita dire che ap-plicano una direttiva dell'Aise, l'asso-ciazione internazionale dei saponi e dei detergenti. Rappresenta il settore dei detergenti a livello europeo, a cui il supermercato, per scelta aziendale, ha deciso di aderire. Ma è possibile che una legge nazionale venga sur-classata da disposizioni dell'Aise?

Angela Ralli, Milano

In realtà non esiste ancora una nor-mativa che imponga ai supermercati di esporre i prezzi dei detergenti in un determinato modo. Per questo l'Ai-se, l'ente ufficiale rappresentativo del settore della detergenza a livello eu-ropeo, ha definito un documento gui-da sull’argomento, nel quale invita a esporre i prezzi per dose. Poiché l'Aise è impegnata a garantire la qualità, la sicurezza e il rispetto per l'ambiente dei prodotti acquistati dai consumatori, ha pensato bene di pro-porre una soluzione più rispettosa dell’ambiente. A nostro avviso si trat-ta di una posizione sensata e condivi-sibile, visto che non tutti i detersivi hanno lo stesso dosaggio, il quale di-pende da quanto il prodotto è con-centrato. La dose di un detersivo più

N concentrato può essere per esempio di 30 ml, quella di un altro prodot-to di 70 ml. In altre parole più un detersivo è concentrato, meno ne occorrerà per lavare: per confron-tare il prezzo a bucato, l'indicazione della dose è quindi utile. Ci vorrà un po' di tempo per abituarsi a leggere i cartellini, è comunque auspicabile che questo piccolo sforzo possa fa-cilitare la scelta di prodotti più con-centrati, che utilizzano meno plasti-ca e risultano anche più rispettosi dell’ambiente. L'importante è fare attenzione alle dosi giuste, evitando dannosi sprechi. ¬

Espediente che può facilitare scelte più ecologiche

Meglio i detersivi

concentrati e da dosare: hanno meno imballaggi e

sono meno inquinanti

IL DUBBIO

Quei cristalli che si formano nel vino

UNA SOCIA di Milano ha trovato sul fondo di una bottiglia di vino bianco quelli che le sono sembrati dei pezzi di vetro. «Avevano il colore e l’aspetto di zucchero di canna e la grandezza di sale grosso. Ho pensato che fosse vetro e mi sono spaventata. Un amico appassionato di vini mi ha spiegato che forse poteva trattarsi di tartrati, ma non ha saputo dirmi se possono far male se ingeriti. È così?».

■ Si tratta di un fenomeno naturale, che riguarda soprattutto i bianchi. Questi cristalli si formano durante la fermentazione del vino in

seguito alla combinazione di potassio e acido tartarico, componenti già presenti nell'uva.

■ Nella maggior parte dei casi i tartrati vengono rimossi con un metodo di filtraggio chiamato "stabilizzazione a freddo", che ha proprio lo scopo di evitare ogni successiva formazione cristallina in bottiglia.

■ Quando si trovano i tartrati in bottiglia, è segno che il vino non è di grande qualità. Non c'è però alcun rischio per la salute dei consumatori: questi sali sono innocui.

esporre i prezzi per dose. Poiché l'Aise è impegnata a garantire la qualità, la sicurezza e il rispetto per l'ambiente dei prodotti acquistati dai consumatori, ha pensato bene di pro-porre una soluzione più rispettosa dell’ambiente. A nostro avviso si trat-ta di una posizione sensata e condivi-sibile, visto che non tutti i detersivi hanno lo stesso dosaggio, il quale di-pende da quanto il prodotto è con-centrato. La dose di un detersivo più

Continua il concorso “Prèmiati”, con cui vi ringraziamo della fedeltà con la quale ci sostenete. Sono già stati assegnati diversi premi mensili, fra i quali cellulari, robot da cucina, tablet, buoni carburante, cofanetti Smartbox.A tutti i soci sono stati assegnati tre numeri personali, con i quali, purché si sia in regola con l'adesione, si partecipa alle estrazioni dei premi mensili e a quella del superpremio finale, una Mini Cooper cabrio del valore di 24.550 euro. Nei prossimi mesi saranno anche estratti iPhone, televisori, fotocamere digitali e cantinette frigo. Trovate tutte le informazioni e i numeri sul nostro sito. Ricordate che per visualizzare i propri numeri è necessario prima effettuare il login sul sito.

OGNI MESERICCHI PREMI

www.altroconsumo.it/imieinumeri

Viva voce

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 53

MIGLIAIA DI EURO RISPARMIATI

"Questa è la mia parola magica" a più di un anno vivo nei Paesi

Bassi, ma sono rimasto fedele ad Altroconsumo. Sicuramente per l'ot-tima qualità dell'informazione che fornisce, ma anche perché — grazie proprio al mio stato di socio — ho re-alizzato consistenti risparmi, spezzan-do sul nascere le pretese di presunti creditori, che mi chiedevano somme non dovute, in alcuni casi del tutto campate in aria. Qualche esempio? Banca Unicredit che, in veste di titolare dei crediti Eli-tel, mi chiedeva una somma superio-re ai tremila euro per (presunte) bol-lette telefoniche non pagate. Enel che, alcuni mesi dopo aver cambiato casa, mi chiedeva il pagamento di un con-sumo presunto (ma spacciato per re-ale) superiore ai mille euro. L'Agenzia delle Entrate di Torino che esigeva, per conto della Rai, il pagamento del canone tv per il 2012 (più sanzione), anche se dal 1° gennaio dello scorso anno sono residente presso una fami-glia che lo ha pagato. Per ottenere questi risultati ho dovuto penare pa-recchio. Per la cronaca, l'Agenzia del-le Entrate, il creditore che mi ha dato più problemi, ha mollato l'osso solo ad agosto. Sicuramente è stato fonda-mentale cointestare le varie racco-mandate ad Altroconsumo. Citarvi è come usare una parola magica, vale molto più di mille insistenze. Mille (e più) volte grazie per il vostro lavoro.

Ferruccio Savastano Monfalcone (GO)

D Siamo grati al nostro socio per le sue parole di stima. Sono molti i soci che ci fanno sapere che spesso basta ci-tare il nome di Altroconsumo per riuscire a far valere un diritto o ri-solvere una controversia. È chiaro che non sempre questo è sufficiente, nel qual caso siamo pronti a inter-venire direttamente. ¬

ADDEBITI IN BOLLETTA

Quota depuratore, rimborsata e contenta n servizio lo paga solo chi effet-

tivamente ne usufruisce. Un principio sacrosanto, che la nostra socia Cristina Robaudo di Pieve Ligu-re (Genova) non riusciva da sola a far valere nei confronti del gestore dell'a-zienda municipalizzata del suo Comu-ne: «Il mio gestore delle acque, Medi-terranea delle acque, per anni ha fatto pagare una "quota depurazione" a tutti gli abitanti del mio paese, anche a quelli non connessi al depuratore, come nel mio caso. Dopo un ricorso al Tar, è stato possibile chiedere il rim-

U borso di tale quota per gli ultimi cin-que anni. Per errore, il mio nome non era negli elenchi degli aventi diritto, mentre la quota di depurazione con-tinuava ad apparire in bolletta. Natu-ralmente ho chiesto l'immediata so-spensione dell'addebito per il mancato servizio di depurazione e il rimborso di quanto pagato nel corso degli anni. Dopo numerose richiese e mesi trascorsi invano, ho ottenuto ciò che mi spettava. La pratica però si è sbloccata solo dopo l'intervento di Al-troconsumo. Vi ringrazio molto». ¬

BACHECAfacebook.com/altroconsumo

Antonio K.Attenzione. Segnalo a chiunque abbia attivato con Tim delle opzioni che si rinnovano settimanalmente o mensilmente, che tra la scadenza dell'opzione e la sua riattivazione (prima che arrivi l'sms o che sul 119 compaia riattivata) il servizio viene fatto pagare a prezzo pieno: controllate il credito per credere. Sulle note legali si riservano 4 ore per la riattivazione. Quando me ne sono accorto, ho telefonato e mi hanno riaccreditato l'importo scalato. Credo che siano in tanti a non averci fatto minimamente caso.

AntonioChimisso

Tentativi di phishing in agguato. Ho ricevuto una email che porta sul sito www.shopagip.net, con possibilità di acquisto di buoni carburante a un euro al litro. Poiché sono socio You and Agip, con carta fedeltà, sono andato avanti, anche se dubbioso, nell'inserimento dati, compreso quelli della carta di credito. Dopo pochi secondi avvengono due transazioni, rispettivamente di 900 e 100 euro (da altri due siti), come da sms ricevuti sul mio cellulare dalla Banca Sella online. Ho provveduto prontamente a bloccare la carta di credito. Gli addebiti non sono andati a buon fine, solo perché il plafond mensile non lo consentiva. Attenti.

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54 Altroconsumo 269 • Aprile 2013 www.altroconsumo.it

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Scelte sicure

www.altroconsumo.it/vantaggi

o letto il vostro test sugli epila-tori a luce pulsata (AC 263, otto-

bre 2012) e volevo sapere se sono ef-ficaci anche sui peli degli uomini.

Lettera firmata

Con questi apparecchi, più i peli sono scuri, maggiore è la quantità di luce assorbita e più efficace la distruzione del bulbo. Anche se li abbiamo testa-ti sulle donne, possiamo dire che, in virtù di questo meccanismo di fun-zionamento, gli epilatori sono addi-rittura più efficaci sui peli spessi e scuri degli uomini. L'importante è che la pelle sia chiara. ¬

H

EFFETTI BENEFICI: SÌ O NO?

Il buono della lampada

EPILATORI A LUCE PULSATA

Senza peli anche lui

u internet ho acquistato d'impul-so una lampada di sale himala-

yano per le sue apparenti proprietà di ionizzazione naturale dell'aria. Pur essendo consapevole dell'improbabi-lità dell'efficacia pubblicizzata, vorrei avere almeno la certezza che non ab-bia potenziali effetti tossici.

Giancarlo Pasquale, Cremona

Secondo quanto riportato sulle loro confezioni, il sale di cui sono composte queste lampade emetterebbe nell’aria ioni negativi, capaci di neutralizzare l’eccesso di ioni positivi presenti nella stanza. Questi si accumulerebbero per via dei numerosi apparecchi elettrici ed elettronici ( pc, telefoni, cellulari, tv, radio, elettrodomestici vari...) pre-senti in casa. Al contrario l’aria ana-lizzata in prossimità del mare oppure dopo un temporale presenta una quantità elevata di ioni negativi. Que-sti risultati empirici hanno portato a credere che ci possa essere un legame tra la natura dell’aria ricca di ioni ne-gativi e il nostro stato di benessere: non a caso al mare ci sentiamo meglio che non chiusi in casa. Sono in corso diverse ricerche che cercano di dimostrare che gli ioni po-sitivi hanno un effetto debilitante sull’uomo, in quanto favorirebbero un’eccessiva secrezione di serotonina, ormone che influenza il sonno e l’u-

S more. Quanto alle lampade di sale, che, sottolineiamo, non abbiamo mai testato, è presumibile che anche se si scaldassero tanto da far sciogliere il sale, e ammesso che gli ioni negativi facciano bene alla salute (cosa comun-que non certa), la quantità di ioni ri-lasciata non sarebbe comunque suf-ficiente a rendere salubre l’ambiente. Probabilmente l’effetto rilassante del-la lampada è dovuto più al suo colore ambra-arancio che a un' ipotetica re-azione chimica. Il salgemma non è tossico, quindi non c'è motivo di pen-sare che lo siano queste lampade. ¬

Viva voceViva voce

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www.altroconsumo.it Aprile 2013 • 269 Altroconsumo 55

INDICETest e inchieste degli ultimi mesi

ARCHIVIO ONLINETrovi l’archivio completo di tutti gli articoli di Altroconsumo degli anni passati, oltre a quelli delle riviste Test Salute, Soldi&Diritti e HiTest, su

www.altroconsumo.it

ARGOMENTO NUM. ANNOA Acqua, tariffe 265 12/2012Antivirus 269 4/2013Asciugatrici 266 1/2013Audio streaming 263 10/2012Automobili ibride ed elettriche 266 1/2013 test city car 263 10/2012

BBastoncini di pesce 256 10/2012Benzina, prezzo 266 1/2013

CCaldaie a condensazione 264 11/2012Cellulari per anziani 267 2/2013 copertura in montagna 265 12/2012 rete 4G 267 2/2013 smartphone 266 1/2013Colle multiuso 263 10/2012Comportamenti ecologici 264 11/2012Computer, ultrabook 268 3/2013Contraffazione, cosmetici e alimenti 268 3/2013Costi riscaldamento 263 10/2012Crash test 269 4/2013

DDetergenti per bucato 267 2/2013Detergenti per casa 266 1/2013

EElettricità, tariffe 264 11/2012Elettrodomestici (piccoli), affidabilità 264 11/2012Energia, risparmiare in casa 267 2/2013Epilatori a luce pulsata 263 10/2012Ereaders 265 12/2012Etichettatura degli alimenti 266 1/2013

FFarina 266 1/2013Forni a microonde 264 11/2012Frigoriferi a doppia porta 266 1/2013

GGiocattoli, sicurezza 265 12/2012Gioco d’azzardo 265 1272012Gpl, prezzo 269 4/2013

HHard disk portatili 264 11/2012High tech, soddisfazione 265 12/2012

IImballaggi di plastica biodegradabile 266 1/2013Impregnanti per legno 268 3/2013

LLampadine 269 4/2013Latte, presenza aflatossine 266 1/2013Lavatrici, a carica dall’alto 269 4/2013 Lavastoviglie 268 3/2013

MMacchine fotografiche, reflex e mirrorless 268 3/2013Macchine caffè espresso 265 12/2012Macchine per fare il pane 266 1/2013Miele 269 4/2013Mixer per alimenti 267 2/2013Monitor per pc 267 2/2013

OOrigine degli alimenti 268 3/2013

PPadelle antiaderenti 269 4/2013Pneumatici estivi 269 4/2013 responsabilità sociale 269 4/2013Poste, soddisfazione 265 12/2012Pulizie di casa ecologiche 268 3/2013

RRadon 262 9/2012Risparmia con noi 263 10/2012Riso 267 2/2013

SStampanti 269 4/2013Supermercati rispetto per l’ambiente 268 3/2013 soddisfazione clienti 263 10/2012

TTariffe telefono fisso 269 4/2013Televisori medi e grandi 267 2/2013 di grande formato 265 12/2012 Trapani 267 2/2013Treni 268 3/2013

VVacanze, soddisfazione 268 3/2013Vetro, riciclo 267 2/2013Vino 264 11/2012Videocamere, novità tecnologiche 264 11/2012

ASSOCIAZIONEAltroconsumo è un’associazione senza fini di lucro fondata a Milano nel 1973. Altroconsumo, in piena autonomia e indipendenza, si pone come scopo l’informazione, la difesa e la rappresentanza dei consumatori. È membro della CI (Consumers’ International), di ICRT (International Consumers’ Research and Testing) e del BEUC (Ufficio europeo delle associazioni di consumatori). Altroconsumo si finanzia esclusivamente attraverso le quote associative.

Presidente: Paolo MartinelloVicepresidente: Marino MelissanoDirettore: Luisa CrisigiovanniTesoriere: Enzo PassaroConsiglio: Valentina Apruzzi, Franca Braga, Giulia Candiani, Raffaele Cauzzi, Liliana Cantone, Silvia Castronovi, Luisa Crisigiovanni, Graziella De Faveri, Andrea Doneda, Letizia Ghizzi Panizza, Paolo Martinello, Rosanna Massarenti, Francesco Mattana, Marino Melissano, Natalia Milazzo, Giovanni Pessina, Marco Pierani, Daniela Nocchieri, Valeria Riccardi, Vincenzo Somma, Lorena Valdicelli.Sede nazionale via Valassina 22 - 20159 Milano. Tel 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88

ALTROCONSUMO EDIZIONI S.R.L.Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi & Diritti, Test Salute e HiTest, così come le guide pratiche hanno come unico obiettivo l’informazione e la difesa dei consumatori. Le riviste non contengono una sola riga di pubblicità, né informazioni pagate o ispirate da produttori e venditori o da gruppi di interesse politico e finanziario, a garanzia della trasparenze e dell’obiettività dei giudizi.I test comparativi su beni di consumo e servizi finanziari e assicurativi sono l’elemento che contraddistingue le riviste. I laboratori e gli esperti incaricati di svolgere le prove sono indipendenti dai produttori e da qualsiasi tipo di interesse commerciale. Tutti i campioni utilizzati per la realizzazione dei test vengono acquistati anonimamente e inviati direttamente ai

laboratori per l’esame. I campioni gratuiti vengono rifiutati.I risultati delle prove condotte da Altroconsumo, Soldi & Diritti, Test Salute e HiTest riguardano esclusivamente i prodotti presi in esame, anche se è possibile trarne valutazioni di carattere generale e consigli utili per gli acquisti.

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