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2009 quaresima 20 10 Presentazione sussidio per la quaresima 2010 Passiamo agli Atti Piccolo sussidio che ci accompagnerà durante la Quaresima, basato sul libro del Nuovo Testamento: gli Atti degli Apostoli. Il libro degli Atti degli Apostoli ci mostra alcuni aspetti dell'evangelizzazione compiuta dai primi cristiani e il processo di espansione della Chiesa. È un racconto prevalentemente incentrato sull'attività degli apostoli e sulla vita delle prime comunità cristiane, sorte tra il 30 e il 60. È una fonte di informazioni, grazie alle quali veniamo a conoscenza di ambienti e situazioni che illuminano il sorgere dei primi scritti neotestamentari. Il libro illustra dapprima la nascita e la vita della Chiesa di Gerusalemme, dando rilievo al ruolo dei Dodici e in particolare di Pietro; mostra poi le diverse strade che assume la missione cristiana, in cui emerge la figura di Paolo, sulla cui attività missionaria la narrazione si concentra fino al suo arrivo a Roma. Un ruolo centrale viene riconosciuto all'assemblea di Gerusalemme, in cui si affronta il rapporto tra legge e vangelo, e quindi tra la comunità dei credenti in Cristo e Israele. Il racconto degli Atti può essere articolato secondo lo schema seguente: Prologo. Ascensione di Gesù (1,1-11) La chiesa di Gerusalemme (1,12-8,1a) Le prime missioni (8,1b-14,28) L'assemblea di Gerusalemme (15,1-35) La missione in Macedonia, Grecia e Asia Minore (15,36-19,20) Paolo, il testimone di Cristo (19,21-28,31). Le caratteristiche L'autore di Atti è un credente che scopre negli avvenimenti della storia i disegni di Dio. Non vuole delineare un quadro completo dei fatti, bensì indicare il percorso e la diffusione del vangelo da Gerusalemme a Roma. Si può affermare che la Parola è il protagonista principale del libro. Attraverso le vicende dei singoli personaggi, l'autore desidera far conoscere i contenuti e il metodo della predicazione missionaria, gli interventi dello Spirito Santo, la forza sorprendente del nome di Gesù, la fede dei credenti, l'espandersi della Chiesa. L'origine L'autore è il medesimo che ha scritto il terzo vangelo. La struttura del libro fa pensare a qualcuno che è stato a lungo compagno di Paolo (Col 4,14; 2Tm 4,11; Fm 24). L'uso del pronome "noi" in alcune pagine (vedi 16,10-17; 20,5-15; 21,1-18; 27,1-28,16) induce a pensare che egli sia stato diretto testimone dei fatti che rievoca. La tradizione più antica lo identifica nella persona di Luca. I primi lettori furono probabilmente gli stessi del vangelo di Luca (vedi Lc 1,1-4 e At 1,1), con cui formava in origine, secondo alcuni, un unico volume.

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2009

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a 2010

Presentazione sussidio per la quaresima 2010Passiamo agli Atti

Piccolo sussidio che ci accompagnerà durante la Quaresima, basato sul libro del Nuovo Testamento: gli Atti degli Apostoli.Il libro degli Atti degli Apostoli ci mostra alcuni aspetti dell'evangelizzazione compiuta dai primi cristiani e il processo di espansione della Chiesa. È un racconto prevalentemente incentrato sull'attività degli apostoli e sulla vita delle prime comunità cristiane, sorte tra il 30 e il 60. È una fonte di informazioni, grazie alle quali veniamo a conoscenza di ambienti e situazioni che illuminano il sorgere dei primi scritti neotestamentari. Il libro illustra dapprima la nascita e la vita della Chiesa di Gerusalemme, dando rilievo al ruolo dei Dodici e in particolare di Pietro; mostra poi le diverse strade che assume la missione cristiana, in cui emerge la figura di Paolo, sulla cui attività missionaria la narrazione si concentra fino al suo arr ivo a Roma. Un ruolo centrale viene riconosciuto all'assemblea di Gerusalemme, in cui si affronta il rapporto tra legge e vangelo, e quindi tra la comunità dei credenti in Cristo e Israele. Il racconto degli Atti può essere articolato secondo lo schema seguente:

Prologo. Ascensione di Gesù (1,1-11)La chiesa di Gerusalemme (1,12-8,1a)Le prime missioni (8,1b-14,28)L'assemblea di Gerusalemme (15,1-35)

La missione in Macedonia, Grecia e Asia Minore (15,36-19,20)Paolo, il testimone di Cristo (19,21-28,31).

Le caratteristicheL'autore di Atti è un credente che scopre negli avvenimenti della storia i disegni di Dio. Non vuole delineare un quadro completo dei fatti, bensì indicare il percorso e la diffusione del vangelo da Gerusalemme a Roma. Si può affermare che la Parola è il protagonista principale del libro. Attraverso le vicende dei singoli personaggi, l'autore desidera far conoscere i contenuti e il metodo della predicazione missionaria, gli in tervent i de l lo Sp i r i to Santo, la forza sorprendente del nome di Gesù, la fede dei credenti, l'espandersi della Chiesa.

L'origineL'autore è il medesimo che ha scritto il terzo vangelo. La struttura del libro fa pensare a qualcuno che è stato a lungo compagno di Paolo (Col 4,14; 2Tm 4,11; Fm 24). L'uso del pronome "noi" in alcune pagine (vedi 16,10-17; 20,5-15; 21,1-18; 27,1-28,16) induce a pensare che egli sia stato diretto testimone dei fatti che rievoca. La tradizione più antica lo identifica nella persona di Luca. I primi lettori furono probabilmente gli stessi del vangelo di Luca (vedi Lc 1,1-4 e At 1,1), con cui formava in origine, secondo alcuni, un unico volume.

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ASCOLTARE

1 Nel mio primo libro ho già trattato, o Teòfilo, di tutto quello che Gesù fece e insegnò dal principio 2 fino al giorno in cui, dopo aver dato istruzioni agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo. (...)6 Venutisi a trovare insieme gli domandarono: «Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?». 7 Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». 9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo.

[Atti degli Apostoli 1,1-9]

COMPRENDERE

Il libro degli Atti degli Apostoli è opera di Luca, l'autore del terzo vangelo, che iniziava il suo racconto nel tempio di Gerusalemme con l'annuncio della nascita di Giovanni Battista e terminava ancora nel tempio, dove gli apostoli ritornano dopo aver incontrato Gesù risorto che sale al cielo.Il racconto degli Atti si apre riprendendo la scena dell'ascensione di Gesù, accompagnata dall'invito per i suoi apostoli ad essere suoi testimoni: sono chiamati a partire da Gerusalemme per oltrepassare i confini di Israele e giungere fino agli estremi confini della terra. Inizia così la missione della chiesa, rafforzata dal dono dello Spirito Santo

Vivere1 La nostra vita cristiana nel nostro tempo e nel nostro ambiente è dentro ad una storia più grande: un disegno di Dio guida le vicende umane, un disegno che vuole il bene, la gioia, la realizzazione piena per ogni uomo e per tutti gli uomini. Impariamo a ringraziare il Signore per coloro che, prima di noi, si sono lasciati affascinare dall'amore di Dio e hanno permesso a chi stava loro accanto di gustare la bellezza dell'essere cristiani. È necessario che anche noi sappiamo contagiare di vita cristiana quelli che ogni giorno ci accostano.

3 C'è una partenza, un'uscita, un viaggio da compiere ogni giorno: la fede si rafforza se la si vive, la si condivide, la si testimonia con coraggio e semplicità. Partire dal proprio cuore, uscire dalla chiusura su se stessi, viaggiare verso gli altri: questo è il compito dell'apostolo, è il senso del cristiano nel mondo, è la chiamata che Cristo rivolge a ciascuno di noi oggi.

3 Gerusalemme, la Giudea, la Samaria, gli estremi confini della terra: ogni uomo e donna, ogni ambiente di vita, ogni istante di tempo, i luoghi più reconditi e profondi del cuore dell'uomo sono destinatari dell'annuncio di Gesù risorto. Tutto ha bisogno dell'amore di Dio!

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ASCOLTARE12 Gli undici apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.13 Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo.14 Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

[Atti degli Apostoli 1,12-14]

COMPRENDERE

Gli apostoli dopo il ritorno di Gesù al Padre (ascensione) devono tornare a Gerusalemme. È questo il luogo dove il vangelo di Luca è iniziato con l'annuncio della nascita di Giovanni Battista, verso dove Gesù ha camminato, dove il vangelo si è compiuto con la morte e risurrezione di Cristo. Tornare a Gerusalemme significa perciò rimettere al centro Gesù, riconsegnare a lui la propria vita, allo stesso modo in cui Gesù a Gerusalemme l'ha consegnata al Padre.I nomi degli Undici apostoli dicono la storia concreta e personale della vocazione di ciascuno di loro. Erano stati chiamati da Gesù dopo una notte di preghiera (Lc 6,12); adesso sono di nuovo chiamati per nome per essere coloro che stanno insieme nel nome di Gesù.La prima comunità cristiana è assidua e concorde nella preghiera con Maria. La concordia dice lo stile della fraternità, della condivisione di vita; la assiduità indica la continuità nell'impegno, la perseveranza in una decisione consapevole. È la preghiera ad esprimere visibilmente la vita della comunità, ma da essa sgorgano amore e comunione fraterna. È una preghiera soprattutto protesa a chiedere il dono dello Spirito Santo, promesso da Gesù per essere autentici testimoni della sua Parola.

Vivere1 Rimettere al centro Gesù significa valutare la vita, le scelte, le azioni sul metro della sua Parola, sul dono del suo amore. Occorre un rinnovato desiderio di lui, di seguirlo con fedeltà fino a Gerusalemme, di accogliere il dono del suo amore per noi e di rinnovargli il dono della propria vita: tempo, cuore, affetti, tutto ciò che si è e tutto ciò che si ha.

2 I nomi degli apostoli rimandano al nome di ciascuno di noi, alla mia persona, alla mia chiamata e alla mia decisione di stare con Gesù, alla mia fatica di seguirlo. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea… : io ci sono per il Signore, per l'annuncio della sua Parola, per essere suo testimone oggi nell'ambiente in cui mi trovo?

3 La preghiera è un incontro con il Signore personale, ma mai individuale: non è possibile vivere la fede senza il riferimento reale ad una comunità cristiana (es. parrocchia, gruppo, movimento, associazione) e senza che la preghiera di questa comunità aiuti e orienti il cammino di fede personale. La preghiera diventa soprattutto richiesta del dono per eccellenza, la presenza dello Spirito che muove alla missione e alla testimonianza della fede.

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ASCOLTARE

15 In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli (il numero delle persone radunate era circa centoventi) e disse: 16 "Fratelli, era necessario che si adempisse ciò che nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. 17 Egli era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero. […]21 Bisogna dunque che tra coloro che ci furono compagni per tutto il tempo in cui il Signore Gesù ha vissuto in mezzo a noi, 22 incominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di tra noi assunto in cielo, uno divenga, insieme a noi, testimone della sua risurrezione". 23 Ne furono proposti due, Giuseppe detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. 24 Allora essi pregarono dicendo: "Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostraci quale di questi due hai designato 25 a prendere il posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui scelto".26 Gettarono quindi le sorti su di loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.

[Atti degli Apostoli 1,15-26]

COMPRENDERE

Il piano di amore di Dio non si impone, ma si consegna alla libertà degli uomini. Giuda, scelto da Gesù per amore, come gli altri undici apostoli, ha rifiutato i seguire Gesù fino alla fine, dando così tragicamente corpo al dramma della sua libertà.La scelta di un nuovo apostolo è fatta tra coloro che sono stati con Gesù dall'inizio della sua vita pubblica (battesimo) fino all'ascensione al cielo, e che possono perciò testimoniare che proprio lui, veramente morto sulla croce, è veramente risorto.La preghiera degli apostoli e della prima comunità cristiana sottolinea in modo forte che soltanto Dio è Signore del mondo e della storia e conosce il cuore di tutti gli uomini: è lui che sceglie, che chiama, che invia.

Vivere

1 È bello pensare a un Dio che ci lascia liberi nella nostra risposta al suo invito, che ci vuole figli e non sudditi. Ma è anche importante non sottrarci alla responsabilità delle scelte piccole o grandi che facciamo.

2 Si è autentici cristiani se si è fatto esperienza dello stare con Gesù. Anche ciascuno di noi attraverso l'ascolto del Vangelo, la preghiera, la grazia dei sacramenti, la vita nella comunità cristiana, l'amore fraterno può davvero incontrare Cristo e lasciarsi da lui trasformare.

3 Il mistero della vocazione di ogni uomo è riposto nel cuore di Dio. Come scoprire ciò che il Signore desidera per me? Con l'abbandono fiducioso a lui nella preghiera, come il giovane Samuele: "Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta!" (1 Sam 3,9-10).

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ASCOLTARE

1 Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano.3 Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; 4 ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi.5 Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto il cielo.6 Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare la propria lingua.

[Atti degli Apostoli 2,1-11]

COMPRENDERE

Il dono dello Spirito Santo rende capaci gli apostoli di adempiere l'incarico che Gesù ha loro affidato: mi sarete testimoni fino agli estremi confini della terra (At 1,8). Dio chiama questi uomini a cose grandi e dona se stesso, dona il suo Spirito perché questa grandezza possa abitare e realizzarsi nel cuore di quelli che si affidano a lui.Le immagini con cui è presentato il dono dello Spirito Santo esprimono la forza, la novità, la spinta in avanti. C'è qualcosa che si sente (il vento), qualcosa che si vede (il fuoco), che coinvolge l'uomo in tutte le dimensioni della vita e non consente di essere spettatori neutrali dell'azione dello Spirito. Gli apostoli dicono no alla chiusura su se stessi, all'inerzia, all'appiattimento, al pessimismo, e si sentono chiamati ad andare a predicare a tutti.L'effetto dell'azione dello Spirito è la capacità di parlare in altre lingue: ciò significa che ora Dio parla a tutti e ciascuno può intendere nella propria lingua, cioè nella sua storia e situazione concreta, l'annuncio dell'amore di Dio per lui.

Vivere1 Dio offre doni all'uomo, ma soprattutto è lui il vero dono. Il tempo liturgico dell'avvento ci aiuta a raccogliere il cuore, il tempo, la storia attorno a Cristo che è venuto, che viene, che verrà. Preghiamo lo Spirito perchè ci faccia comprendere sempre più la bellezza dell'appartenere al Signore e aumenti in noi il desiderio di incontrarlo.

2 Il vento e il fuoco ci suggeriscono un utile esame di coscienza: che cosa in noi deve essere spazzato via, bruciato, eliminato dall'azione dello Spirito Santo? Che cosa invece ha bisogno di essere vivificato, acceso, illuminato?

3 La capacità di parlare in tutte le lingue ci suggerisce che la nostra fede cristiana va testimoniata a 360 gradi. Dobbiamo diventare capaci di parlare a tutti gli uomini e a tutte le donne; a tutte le dimensioni della persona umana (pensieri, affetti, corpo, relazioni; in tutti i tempi della vita dell'uomo (infanzia, giovinezza, vita adulta, vecchiaia); in tutte le circostanze e ambienti (famiglia, scuola, lavoro, tempo libero, sofferenza).

4 È bello pensare a un Dio che ci lascia liberi nella nostra risposta al suo invito, che ci vuole figli e non sudditi. Ma è anche importante non sottrarci alla responsabilità delle scelte piccole o grandi che facciamo.

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ASCOLTARE14 Allora Pietro, levatosi in piedi con gli altri Undici, parlò a voce alta così: (…)22 «Uomini d'Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret - uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso operò fra di voi per opera sua, come voi ben sapete -, 23 dopo che, secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, fu consegnato a voi, voi l'avete inchiodato sulla croce per mano di empi e l'avete ucciso. 24 Ma Dio lo ha risuscitato, sciogliendolo dalle angosce della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. (…)36 Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso!»37 All'udir tutto questo si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». 38 E Pietro disse: «Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per la remissione dei vostri peccati; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo».

[Atti degli Apostoli 2,14-41]

COMPRENDEREPietro, colmo del dono dello Spirito Santo, con coraggio pronuncia un lungo discorso davanti alla folla che ha assistito all'evento di Pentecoste. Il pescatore di Galilea, capo del gruppo degli apostoli, è adesso in grado di realizzare la missione per la quale Gesù lo ha scelto e chiamato: ora è davvero il pescatore di uomini, che ha il compito di attirare i suoi fratelli nella rete dell'amore salvifico di Cristo.Il contenuto del discorso riassume sinteticamente la fede cristiana: l'uomo Gesù di Nazaret, conosciuto dai suoi ascoltatori che ne hanno sentito le parole e visto le azioni, è stato ucciso su una croce, ma dalla potenza di Dio Padre è stato risuscitato e ora vive per sempre. La croce è stata il suo trono di gloria e proprio lì ha rivelato la sua vera identità di Figlio di Dio, portando a compimento le parole dell'Antico Testamento.La predicazione produce la conversione: proprio coloro che sono stati accusati della morte di Gesù accolgono la parola di Pietro e si dispongono al cambiamento della vita, attraverso il pentimento sincero e l'accoglienza della nuova esistenza da figli di Dio con il battesimo.

Vivere1 Il mistero del Natale ci orienta al centro della vita di Cristo e del cristiano, che è la Pasqua. L'atteso di Israele accolto da Maria e Giuseppe, il bambino di Betlemme adorato dai pastori e dai magi è colui che predicherà l'amore di Dio per l'uomo e ne darà testimonianza suprema donando se stesso fino alla croce, trionfando sulla morte con la risurrezione. Il cammino dell'anno liturgico ci aiuti a centrare sempre più su di lui la nostra attenzione quotidiana.

2 Riscopriamo il dono del battesimo con cui siamo diventati figli di Dio e ringraziamo il Signore per tutti coloro che ci hanno educato e accompagnato nel cammino della vita cristiana fino ad oggi. Grazie a ciascuno di loro la fede, dono di Dio, ha potuto crescere e rafforzarsi nel nostro cuore.

3 La conversione è grazia da chiedere ogni giorno e impegno da vivere nel comportamento quotidiano. Il riconoscimento del nostro peccato ci accompagni costantemente, ma ci apra alla fiducia sconfinata nell'amore di Dio, manifestato nella morte e risurrezione di Gesù.

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ASCOLTARE42 Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere.43 Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; 45 chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.46 Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, 47 lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo.48 Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati.

[At 2,42-48]

COMPRENDERE

Il testo indica quattro pilastri su cui è fondata la prima comunità cristiana:

1 ascolto dell'insegnamento degli apostoli, che trasmettono con l'autorevolezza dei primi uditori e testimoni la parola stessa di Gesù, quella che scalda il cuore e rivela il senso della vita;

2 unione fraterna: unione di intenti, ma anche di beni materiali, nell'attenzione concreta ai poveri e ai bisognosi della comunità;

3 frazione del pane: con questo termine si indica l'eucaristia, espressa nel gesto dello spezzarsi che dice il dono, l'offerta della vita di Gesù;

4 preghiere: tutta la vita del cristiano e dalla chiesa va orientata a Dio, in costante riferimento a lui.

Una comunità costruita in questo modo è segno vivo della presenza del Signore e diventa immediatamente missionaria, cioè capace di attirare a Dio altre persone.

Vivere1 Verifichiamo se per ciascuno di noi e per la vita delle nostre comunità cristiane c'è l'attenzione a costruire sui quattro pilastri: ascolto della Parola di Dio, vita fraterna, eucaristia e preghiera. queste sono le cose importanti di cui avere cura e su cui tenere ferma l'attenzione!

2 Nell'anno che la nostra diocesi dedica all'ascolto della Parola di Dio siamo invitati a riscoprire l'importanza della Sacra Scrittura come nutrimento quotidiano per la vita cristiana. A che punto è il mio cammino personale di lettura e meditazione della Parola di Dio? Perché non individuare un concreto passo in avanti da compiere ogni giorno in questa direzione?

3 Il cristiano è chiamato a dare una testimonianza di fede convinta e gioiosa. Possiamo curare di più questo aspetto, presentandoci alle persone che incontriamo ogni giorno in modo amabile e sereno. La vita cristiana non è solo buona, giusta, vera, ma è anche bella!

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ASCOLTARE1 Un giorno Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera verso le tre del pomeriggio. 2 Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita e lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta "Bella" a chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. 3 Questi, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, domandò loro l'elemosina. 4 Allora Pietro fissò lo sguardo su di lui insieme a Giovanni e disse: "Guarda verso di noi". 5 Ed egli si volse verso di loro, aspettandosi di ricevere qualche cosa. 6 Ma Pietro gli disse: "Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!". 7 E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono 8 e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. 9 Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio 10 e riconoscevano che era quello che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio ed erano meravigliati e stupiti per quello che gli era accaduto.

[At 3,1-10]

COMPRENDERE

l nome, cioè la persona di Gesù, è la vera ricchezza che Pietro e Giovanni possiedono. Sono stati conquistati da lui, hanno lasciato tutto e lo hanno seguito anche con fatiche e resistenze, fino alla croce e alla risurrezione; sono stati riempiti del suo Spirito e ora nella loro vita si manifesta la sua presenza.La vita di un uomo storpio fin dalla nascita può cambiare grazie all'incontro con la potenza di Cristo. Aspetta di ricevere qualche cosa, ma ottiene la guarigione, anzi ancora di più. Può camminare e lodare Dio, due verbi che indicano la vita del cristiano. seguire Gesù camminando nella sua comunità e aprire il cuore alla gratitudine per l'amore di Dio.La meraviglia e lo stupore della folla che constata l'intervento miracoloso di Dio sottolineano un atteggiamento costante che ritma tutto il testo del vangelo di Luca e del libro degli Atti degli Apostoli. Davanti a Dio che agisce cadono la grandezza e l'autosufficienza umana e si impara a gustare la gratuità del dono.

Vivere1 Per un autentico cammino di fede dietro a Gesù Cristo è importante partire dalla consapevolezza di non saper camminare da soli. Il cristiano è tale per grazia, per amore di Dio, non per i suoi sforzi di volontà. Certo, una grazia e un amore da accogliere con tutta la nostra libertà, senza paura di consegnare a Dio anche le debolezze e i peccati: allora, non solo si cammina, ma si danza e si salta!

2 Il nome di Gesù (che significa “Dio salva”) diventi anche per noi la certezza su cui appoggiamo la nostra vita di fede: attraverso Gesù, vero Dio e vero uomo, l’amore del Padre ci raggiunge; attraverso di lui la nostra umanità è riscattata dal peccato e ricondotta dentro al cuore di Dio. Lui, vivo per sempre, continua a pregare per noi e ad attirarci verso il Padre.

3 Anche da adulti è necessario ricuperare la capacità di stupirci e di meravigliarci davanti all’amore di Dio che sempre sa sorprenderci con il suo amore. Non si prega davvero se non si sa anzitutto lodare, riconoscere con gioia la grandezza di Dio, la sua sproporzione rispetto alla nostra vita e insieme il suo desiderio di essere con noi e di venirci incontro: le parole della preghiera del Padre Nostro ci danno l’intonazione giusta per il nostro dialogo con Dio.

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ASCOLTARE5 Il giorno dopo si radunarono in Gerusalemme i capi, gli anziani e gli scribi, 6 il sommo sacerdote Anna, Caifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. 7 Fatti comparire Pietro e Giovanni davanti a loro, li interrogavano: "Con quale potere o in nome di chi avete fatto questo?". 8 Allora Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: "Capi del popolo e anziani, 9 visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato ad un uomo infermo e in qual modo egli abbia ottenuto la salute, 10 la cosa sia nota a tutti voi e a tutto il popolo d'Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi sano e salvo. 11 Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. 12 In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati". 18 Allora ordinarono loro di non parlare assolutamente né di insegnare nel nome di Gesù. 19 Ma Pietro e Giovanni replicarono: "Se sia giusto innanzi a Dio obbedire a voi più che a lui, giudicatelo voi stessi; 20 noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato".

[At 4,1-21]

COMPRENDERE

La guarigione dell’uomo storpio suscita grande scalpore a Gerusalemme: le autorità religiose ebraiche vogliono vederci chiaro e interrogano gli apostoli, che con coraggio dichiarano la loro fede assoluta in Gesù. L’annuncio della morte e risurrezione di Cristo risuona chiaro sulla bocca di Pietro come punto centrale del cristianesimo.Pietro cita, a sostegno della sua dichiarazione di fede, un versetto del Salmo 118: ciò che è stato giudicato senza valore dagli uomini è diventato fondamentale agli occhi di Dio. Cristo ha rivelato la grandezza dell’amore di Dio scegliendo la via dell’umiliazione, della sofferenza e della morte in croce. La vicenda di Gesù viene così presentata come il vero compimento delle promesse fatte da Dio al popolo di Israele attraverso le Scritture antiche, che lasciavano già intravedere il mistero del messia sofferente.Quando Dio entra con forza nel cuore dell’uomo, la sua parola e la sua volontà diventano il criterio assoluto di comportamento. Pietro e Giovanni non temono minacce di alcun tipo, ma sono disposti a mantenersi fedeli a Cristo a qualunque costo, fino alla morte.

Vivere1 È importante non stupirsi troppo quando si constata che il cristiano e la chiesa anche oggi incontrano ostacoli alla loro vita e alla loro missione. Gli insegnamenti del vangelo e, prima ancora, la stessa vita di Gesù dicono con molta chiarezza che la fede è sfida e provocazione, anzitutto per se stessi e poi per il mondo. Il vittimismo o la ricerca di facili accomodamenti non sono in linea con la testimonianza di Gesù e dei suoi apostoli.

2 La strada della missione della chiesa è spesso in salita ed è pericoloso valutarne la bontà con i criteri del numero e del successo. Anche per i nostri piccoli e quotidiani tentativi di testimonianza di fede lì dove ciascuno si trova (famiglia, lavoro, scuola, tempo libero, relazioni) è necessario preoccuparci più della nostra autenticità di adesione al vangelo che del risultato da ottenere: il primo risultato è la nostra fedeltà senza sconti al Signore.

3 Pietro e Giovanni si dicono disposti ad essere fedeli a Dio ad ogni costo, e suggelleranno con la loro vita queste parole. La chiesa nei suoi secoli di storia ha conosciuto e conosce anche oggi tanti suoi figli e figlie di ogni età, condizione sociale, razza e lingua che hanno percorso il loro cammino fino al martirio, forma suprema di testimonianza della fede. Sono essi, come scriveva Tertulliano nel sec.III, il “seme dei nuovi cristiani”.

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ASCOLTARE1 Un uomo di nome Anania con la moglie Saffira vendette un suo podere 2 e, tenuta per sé una parte dell'importo d'accordo con la moglie, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro gli disse: "Anania, perché mai satana si è così impossessato del tuo cuore che tu hai mentito allo Spirito Santo e ti sei trattenuto parte del prezzo del terreno? 4 Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e, anche venduto, il ricavato non era sempre a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Tu non hai mentito agli uomini, ma a Dio". 5 All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. (...)7 Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò anche sua moglie, ignara dell'accaduto. 8 Pietro le chiese: "Dimmi: avete venduto il campo a tal prezzo?". Ed essa: "Sì, a tanto". 9 Allora Pietro le disse: "Perché vi siete accordati per tentare lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta i passi di coloro che hanno seppellito tuo marito e porteranno via anche te". 10 D'improvviso cadde ai piedi di Pietro e spirò.

[At 5,1-11]

COMPRENDERE

La vita della prima comunità cristiana non è fatta solo di cose perfette. È presente la realtà del peccato, che nel nostro testo si manifesta attraverso il desiderio di ingannare gli apostoli, la ricerca di una distorta immagine di sè e l'attaccamento eccessivo ai propri beni.Il peccato è sempre una mancanza contro Dio (hai mentito allo Spirito Santo) anche quando si esprime apparentemente diretto solo contro gli altri. È la rottura, più o meno grave, di una relazione di amore che produce disordine ad ogni livello della vita umana: tra l'uomo e Dio, tra l'uomo e i suoi simili, nel cuore stesso dell'uomo.È tuttavia ancora più importante affermare la forza sempre maggiore dell'azione di Dio. Lo Spirito Santo, guida della piccola comunità cristiana, continuerà a dare ai discepoli di Gesù la forza per una testimonianza sempre più limpida e incisiva e spingerà la chiesa sulla strada della missione verso tutta l'umanità.

Vivere1 Tutta la chiesa sta vivendo il tempo della quaresima, donatoci anche quest'anno dal Signore per riscoprire quanto lui è importante, anzi insostituibile per la nostra vita. Di qui la necessità della lotta, anche per noi, contro il peccato in ogni sua forma, contro tutto quanto rallenta o ostacola l'azione dell'amore di Dio nel nostro cuore.2 Soprattutto, possiamo far sì che i giorni che ci separano dalla pasqua siano un tempo in cui permettiamo a Dio di tornare ad agire con efficacia nella nostra vita: la preghiera più intensa, il silenzio, l'ascolto attento e la meditazione della sua Parola, la riscoperta della bellezza della celebrazione eucaristica e del sacramento del perdono sono modi concreti per lasciare spazio all'amore di Dio per ciascuno di noi.

3 Dall'episodio di Anania e Saffira raccogliamo infine un forte invito alla condivisione dei beni , anche materiali. La quaresima ci spinge anche a gesti concreti di aiuto verso chi è in situazione di necessità, vicino e lontano da noi.

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ASCOLTARE1 In quei giorni, mentre aumentava il numero dei discepoli, sorse un malcontento fra gli ellenisti verso gli Ebrei, perché venivano trascurate le loro vedove nella distribuzione quotidiana. 2 Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi trascuriamo la parola di Dio per il servizio delle mense. 3 Cercate dunque, fratelli, tra di voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di saggezza, ai quali affideremo quest'incarico. 4 Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al ministero della parola». 5 Piacque questa proposta a tutto il gruppo ed elessero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timòne, Parmenàs e Nicola, un proselito di Antiochia. 6 Li presentarono quindi agli apostoli i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. 7 Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede.

[At 6,1-7]

COMPRENDERE

La prima comunità cristiana aumenta di numero, e cominciano ad aumentare anche i problemi: non è sempre facile vivere secondo il comandamento dell'amore lasciato da Gesù a coloro che vogliono seguirlo. Il peccato abita anche nel cuore dei discepoli e si manifesta nel tentativo di dividere la comunità.Un problema reale diventa motivo di crescita per tutti: gli apostoli propongono di coinvolgere altre persone nelle responsabilità della vita comunitaria. Nasce un nuovo servizio (ministero) che sarà particolarmente attento alla dimensione della carità fraterna e della condivisione dei beni materiali, lasciando agli apostoli il compito specifico della preghiera e dell'annuncio del vangelo.Sulla vita della chiesa primitiva continua a vegliare la mano del Signore: la Parola di Dio continua a diffondersi, cresce il numero di coloro che aderiscono alla fede, addirittura ci sono conversioni tra i sacerdoti addetti al culto ebraico, che riconoscono in Gesù il Figlio di Dio.

Vivere1 Il cammino quaresimale, che ci sta conducendo alla Settimana Santa e alla Pasqua, ci può stimolare a perseverare nella lotta contro il peccato e nel desiderio della conversione. L'approssimarsi della Pasqua diventi davvero occasione per un rinnovamento radicale della nostra vita.

2 La carità fraterna, da esercitare nelle piccole come nelle grandi occasioni, è uno dei pilastri del cammino cristiano soprattutto in quaresima. Chiediamo la luce dello Spirito Santo per poter rispondere con generosità e con fantasia a chi bussa quotidianamente alla porta della nostra vita.

3 La vivacità della prima comunità cristiana, ricca di tanti doni e carismi, ci aiuta ad apprezzare le tante modalità con cui anche oggi il Signore continua a chiamare uomini e donne per testimoniare il suo amore nella diversità delle vocazioni (ministero ordinato, vita consacrata, matrimonio, vocazioni missionarie, servizi alla carità, …), rendendo bello anche nel nostro tempo il volto della chiesa.

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ASCOLTARE6,8 Stefano, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo. 9 Sorsero allora alcuni della sinagoga detta dei «liberti» comprendente anche i Cirenei, gli Alessandrini e altri della Cilicia e dell'Asia, a disputare con Stefano, 10 ma non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava. 11 Perciò sobillarono alcuni che dissero: «Lo abbiamo udito pronunziare espressioni blasfeme contro Mosè e contro Dio». 12 E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo trascinarono davanti al sinedrio. 13 Presentarono quindi dei falsi testimoni, che dissero: «Costui non cessa di proferire parole contro questo luogo sacro e contro la legge. 14 Lo abbiamo udito dichiarare che Gesù il Nazareno distruggerà questo luogo e sovvertirà i costumi tramandatici da Mosè».(...)7,55 Ma Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra 56 e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio». 57 Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; poi si scagliarono tutti insieme contro di lui, 58 lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero il loro mantello ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. 59 E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». 60 Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.[At 6,8-7,59]

COMPRENDEREStefano è animato dalla forza di Dio, dal dono dello Spirito che lo ha scelto, e la sua azione manifesta i prodigi del Signore. I suoi gesti richiamano i gesti di Gesù e degli apostoli, espressione della cura di Dio per l'uomo sofferente. Veramente Dio continua ad agire attraverso coloro che accolgono il suo amore e si mettono a servizio suo e della chiesa.Si ripropone anche per Stefano lo stesso tipo di accoglienza che alcuni hanno riservato a Gesù. Il discepolo non è da più del maestro, l'odio contro Gesù diventa l'odio contro chi ha deciso di seguirlo. La violenza, la falsità, le accuse mosse a Stefano sono eco di quanto si legge nei racconti evangelici della passione di Cristo.Anche Stefano, discepolo fedele di Gesù, è chiamato alla suprema testimonianza, quella della vita, al martirio accolto per amore di colui che ha dato la sua vita in riscatto per molti. I sentimenti e le parole del cuore di Stefano esprimono la sua conformazione a Cristo anche nell'ora suprema del dono della vita.

Vivere

1 La gioia del tempo pasquale che caratterizza questi giorni sgorga dal sacrificio della croce di Cristo, dalla sua morte offerta come atto di amore supremo al Padre per la salvezza di ogni uomo. Siamo invitati a ritornare continuamente a questa sorgente da cui nasce e si alimenta la vita del cristiano.

2 Anche nel tempo di pasqua non lasciamo in ombra la radicalità della fede cristiana, non accantoniamo le esigenze forti della sequela fedele di Gesù, in ogni momento e situazione, se necessario fino al dono totale della propria vita. Chi è risorto con Cristo e cerca le cose di lassù non teme nulla, perchè sa che l'ultima parola è quella del Dio della vita.

3 Preghiamo perchè i tanti cristiani anche oggi perseguitati per la fede in Gesù sappiano fissare lo sguardo su di lui, ricordare la sua parola di salvezza e offrire come Stefano il perdono ai propri persecutori.

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