Quaresima di sobrietà · 2017-12-11 · Vasco Rossi canta così nel suo ultimo album. “Come...

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“Q uando arriva un nuovo anno…”. Vasco Rossi canta così nel suo ultimo album. “Come vorrei che fosse possibile cambiare il mondo che c’è; dimenticarmelo e… sarebbe facile; è che per farlo sai, prima di tutto dovrei deci- dere se so fare senza di te”. Vorremmo che la forza dell’amore riuscisse da sola a cambiare il mondo, a rimuo- vere gli ostacoli dell’indifferenza e dell’odio, dell’egoismo e della corruzione, della povertà materiale, spirituale e relazionale. Questo mondo è più difficile da cambiare rispetto a ieri? È peggiorato o siamo peggiorati noi? Quando siamo soli tutto sembra una montagna impervia da scalare, ci raggomitoliamo in casa sul divano, anestetizzati da programmi televisivi di dubbia qualità o dalle relazioni virtuali, con porte e finestre chiuse, per paura di guardare fuori. La vita, con le sue prove che si sommano ai dispiaceri di una società più avara di solidarietà, ci fanno male perché non riusciamo a starci dentro. Sarebbe bello avere la forza di un bull- dozer per lottare insieme agli altri e cambiare solo qualcosa di ciò che non va, con l’impegno, il giusto senso critico e proposte serie, evitando di fare i lamentosi, ragionando con la propria testa. Sarebbe bello sentirsi sempre dalla parte giusta, anche se tutto è contro di noi. Sarebbe importante fare squadra sempre, iniziando dalla propria famiglia. Il posto più naturale, quello in cui nasciamo e cresciamo, spesso è diviso e disunito… Altro che pace nel mondo! Prima di cercarla fuori dovremmo fare pace con noi stessi, sempre più arrabbiati con tutti e con tutto. Il Vescovo Luciano in occasione della festa di S. Angela Merici ci ha fatto riflette- re sul tema della sobrietà e tra l’altro ci ha detto: “Siate moderati e sobri per dedi- carvi alla preghiera”. Mettete un limite d’attenzione che prestate alle cose per avere il tempo di dedicarvi a Dio e, credo si debba aggiungere, per avere il tempo di dedicarvi agli altri, di costruire con gli altri legami umani autentici. Un legame di amicizia e ancor più un legame di amore richiedono molto tempo; bisogna ascoltare con attenzione l’altro e aprirsi sinceramente a lui; bisogna imparare a tacere e ad attendere; bisogna condividere esperienze e sentimenti. Se non si ha tempo da perdere per costruire un’amicizia, l’amicizia non maturerà mai; potremo passare con gli altri una serata allegra, ma non si riuscirà a creare una vera comu- nione di vita, non si riuscirà a superare l’isolamento e la paura che nasce dall’iso- lamento. Questo discorso vale a maggior ragione per l’amicizia con Dio. Se vogliamo stabilire un rapporto reale con Lui, cioè un rapporto nel quale Lui, il Signore, sia davvero soggetto, in cui la sua presenza sia rilevante nella nostra vita, bisogna investire tempo, attenzione, desiderio. E questo non si può fare se non mettiamo un limite preciso alle altre cose, anche a quelle buone. “Siate moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera”. Uno dei difetti della nostra esperienza religiosa è che tende ad essere egocentrica: ci mettiamo i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre richieste; andiamo davanti a Dio sapendo che cosa chiedere e aspettiamo che il Signore ci dia retta. E va bene; ma se il rapporto religioso è autentico, anche Dio deve avere la parola. Anzi, la sua parola deve avere un reale primato rispetto alla nostra; i pensieri di Dio stanno prima dei nostri e la volontà di Dio deve dare forma alla nostra stessa volontà. Ma questo non avviene se il tempo in cui stiamo davanti a Dio è striminzito ed è soffocato dai nostri interessi. La sobrietà libera degli spazi apre delle possibilità inedite, permette a Dio di abitare in noi e di agire realmente dentro di noi. Potrebbe essere così la nostra Quaresima: aprire orizzonti nuovi, desiderare cose grandi partendo da quelle più piccole e semplici. Una proposta: perché non creare in casa uno spazio e chiamarlo “Angolo bello” in cui collocare la Parola di Dio, una candela da accendere nel momento in cui la famiglia si ritrova a pregare un momento la sera? Potrebbe essere l’inizio di un cammino nuovo che ci porta poi alla solidarietà, alla fraternità, alla condivisione in uno spirito di SOBRIETÀ. Cambieremo noi, ma cambierà anche il mondo che ci circonda! don Gigi 1 Quaresima di sobrietà Date importanti 18/02 Mercoledì delle Ceneri 25/02 Incontro Consigli Pastorali 27/02 Via Crucis cant. Sopra, cant. Sotto, via Arimondi 06/03 Via Crucis piazze, via Colombo 13/03 Via Crucis contr. Sopra, via De Gasperi 20/02 Via Crucis cant. Sopra, via Zamboni 22/03 Via Crucis missionaria 24/03 Esercizi Spirituali 29/03 Domenica delle Palme Inaugurazione pala della B.V. e san Zenone 02/04 Giovedì Santo 03/04 Venerdì Santo 04/04 Sabato Santo 05/04 Domenica di Pasqua 06/04 Lunedì dell’Angelo 12/04 Giornata della Caritas 12/04 Anniv. Oratorio Monterotondo 19/04 Rinnovo Consiglio Pastorale 19/04 Rinnovo Consiglio Pastorale In questo numero pag . Quaresima di sobrietà 1 Messaggio di Papa Francesco 2 Don Igino Delaidelli 5 Un Presepio veramente speciale 6 I buonisti e quelli che odiano il buon senso 8 Intervista al prof. Fassa 9 Il Consiglio Pastorale 10 All’Oratorio di Monterotondo 11 Commedia si - commedia no 12 La figura di Gesù 13 Dare al bello il suo vero valore 14 Le offerte pro restauri 16 Calendario Cre Grest 2015 17 Bilancio Passirano 18 Bilancio Monterotondo 19 Anagrafe 20 Calendario Liturgico Passirano 22 Calendario Liturgico Monterotondo 23 EDITORILE

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“Q uando arriva un nuovo anno…”. Vasco Rossi canta così nel suo ultimo album. “Come vorrei che fosse possibile cambiare il mondo che c’è;

dimenticarmelo e… sarebbe facile; è che per farlo sai, prima di tutto dovrei deci-dere se so fare senza di te”. Vorremmo che la forza dell’amore riuscisse da sola a cambiare il mondo, a rimuo-vere gli ostacoli dell’indifferenza e dell’odio, dell’egoismo e della corruzione, della povertà materiale, spirituale e relazionale. Questo mondo è più difficile da cambiare rispetto a ieri? È peggiorato o siamo peggiorati noi? Quando siamo soli tutto sembra una montagna impervia da scalare, ci raggomitoliamo in casa sul divano, anestetizzati da programmi televisivi di dubbia qualità o dalle relazioni virtuali, con porte e finestre chiuse, per paura di guardare fuori. La vita, con le sue prove che si sommano ai dispiaceri di una società più avara di solidarietà, ci fanno male perché non riusciamo a starci dentro. Sarebbe bello avere la forza di un bull-dozer per lottare insieme agli altri e cambiare solo qualcosa di ciò che non va, con l’impegno, il giusto senso critico e proposte serie, evitando di fare i lamentosi, ragionando con la propria testa. Sarebbe bello sentirsi sempre dalla parte giusta, anche se tutto è contro di noi. Sarebbe importante fare squadra sempre, iniziando dalla propria famiglia. Il posto più naturale, quello in cui nasciamo e cresciamo, spesso è diviso e disunito… Altro che pace nel mondo! Prima di cercarla fuori dovremmo fare pace con noi stessi, sempre più arrabbiati con tutti e con tutto. Il Vescovo Luciano in occasione della festa di S. Angela Merici ci ha fatto riflette-re sul tema della sobrietà e tra l’altro ci ha detto: “Siate moderati e sobri per dedi-carvi alla preghiera”. Mettete un limite d’attenzione che prestate alle cose per avere il tempo di dedicarvi a Dio e, credo si debba aggiungere, per avere il tempo di dedicarvi agli altri, di costruire con gli altri legami umani autentici. Un legame di amicizia e ancor più un legame di amore richiedono molto tempo; bisogna ascoltare con attenzione l’altro e aprirsi sinceramente a lui; bisogna imparare a tacere e ad attendere; bisogna condividere esperienze e sentimenti. Se non si ha tempo da perdere per costruire un’amicizia, l’amicizia non maturerà mai; potremo passare con gli altri una serata allegra, ma non si riuscirà a creare una vera comu-nione di vita, non si riuscirà a superare l’isolamento e la paura che nasce dall’iso-lamento. Questo discorso vale a maggior ragione per l’amicizia con Dio. Se vogliamo stabilire un rapporto reale con Lui, cioè un rapporto nel quale Lui, il Signore, sia davvero soggetto, in cui la sua presenza sia rilevante nella nostra vita, bisogna investire tempo, attenzione, desiderio. E questo non si può fare se non mettiamo un limite preciso alle altre cose, anche a quelle buone. “Siate moderati e sobri per dedicarvi alla preghiera”. Uno dei difetti della nostra esperienza religiosa è che tende ad essere egocentrica: ci mettiamo i nostri pensieri, i nostri desideri, le nostre richieste; andiamo davanti a Dio sapendo che cosa chiedere e aspettiamo che il Signore ci dia retta. E va bene; ma se il rapporto religioso è autentico, anche Dio deve avere la parola. Anzi, la sua parola deve avere un reale primato rispetto alla nostra; i pensieri di Dio stanno prima dei nostri e la volontà di Dio deve dare forma alla nostra stessa volontà. Ma questo non avviene se il tempo in cui stiamo davanti a Dio è striminzito ed è soffocato dai nostri interessi. La sobrietà libera degli spazi apre delle possibilità inedite, permette a Dio di abitare in noi e di agire realmente dentro di noi. Potrebbe essere così la nostra Quaresima: aprire orizzonti nuovi, desiderare cose grandi partendo da quelle più piccole e semplici. Una proposta: perché non creare in casa uno spazio e chiamarlo “Angolo bello” in cui collocare la Parola di Dio, una candela da accendere nel momento in cui la famiglia si ritrova a pregare un momento la sera? Potrebbe essere l’inizio di un cammino nuovo che ci porta poi alla solidarietà, alla fraternità, alla condivisione in uno spirito di SOBRIETÀ. Cambieremo noi, ma cambierà anche il mondo che ci circonda! don Gigi

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EDITORIALE

Quaresima di sobrietà

Date importanti

18/02 Mercoledì delle Ceneri

25/02 Incontro Consigli Pastorali

27/02 Via Crucis cant. Sopra, cant. Sotto,

via Arimondi

06/03 Via Crucis piazze, via Colombo

13/03 Via Crucis contr. Sopra, via De

Gasperi

20/02 Via Crucis cant. Sopra, via Zamboni

22/03 Via Crucis missionaria

24/03 Esercizi Spirituali

29/03 Domenica delle Palme

Inaugurazione pala della B.V. e san

Zenone

02/04 Giovedì Santo

03/04 Venerdì Santo

04/04 Sabato Santo

05/04 Domenica di Pasqua

06/04 Lunedì dell’Angelo

12/04 Giornata della Caritas

12/04 Anniv. Oratorio Monterotondo

19/04 Rinnovo Consiglio Pastorale

19/04 Rinnovo Consiglio Pastorale

In questo numero

pag

.

Quaresima di sobrietà 1

Messaggio di Papa Francesco 2

Don Igino Delaidelli 5

Un Presepio veramente speciale 6

I buonisti e quelli che odiano il buon senso

8

Intervista al prof. Fassati 9

Il Consiglio Pastorale 10

All’Oratorio di Monterotondo 11

Commedia si - commedia no 12

La figura di Gesù 13

Dare al bello il suo vero valore 14

Le offerte pro restauri 16

Calendario Cre Grest 2015 17

Bilancio Passirano 18

Bilancio Monterotondo 19

Anagrafe 20

Calendario Liturgico Passirano 22

Calendario Liturgico Monterotondo

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EDITORILE

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Messaggio del Santo Padre Francesco per la Quaresima 2015

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Rinfrancate i vostri cuori (Gc 5,8)

C ari fratelli e sorelle la Quaresima è un tempo di

rinnovamento per la Chiesa, le comunità e i singoli fedeli. Soprattutto però è un “tempo di grazia” (2 Cor 6,2). Dio non ci chiede nulla che prima non ci abbia donato: “Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo” (1 Gv 4,19). Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impe-disce di essere indifferente a quello che ci accade. Però succe-de che quando noi stiamo bene e ci sentiamo comodi, certamente ci dimentichiamo degli altri (cosa che Dio Padre non fa mai), non ci interessano i loro problemi, le loro sofferenze e le ingiustizie che subiscono… allora il nostro cuore cade nell’indifferenza: mentre io sto relativamente bene e comodo, mi dimentico di quelli che non stanno bene. Questa attitudine egoistica, di indifferen-za, ha preso oggi una dimensione mondiale, a tal punto che possia-mo parlare di una globalizzazio-ne dell’indifferenza. Si tratta di un disagio che, come cristiani, dobbiamo affrontare.

Quando il popolo di Dio si con-

verte al suo amore, trova le ri-sposte a quelle domande che continuamente la storia gli pone. Una delle sfide più urgenti sulla quale voglio soffermarmi in que-sto Messaggio è quella della glo-

balizzazione dell’indifferenza.

L’indifferenza verso il prossimo e verso Dio è una reale tentazio-ne anche per noi cristiani. Abbia-mo perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la voce e ci svegliano. Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita terrena, nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre definitivamente la porta tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (cfr Gal 5,6). Tuttavia, il mondo tende a chiudersi in se stesso e a chiudere quella porta attraverso la quale Dio entra nel mondo e il mondo in Lui. Così la mano, che è la Chiesa, non deve mai sorprendersi se viene respinta, schiacciata e ferita. Il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinno-vamento, per non diventare indifferente e per non chiudersi in se stesso. Vorrei proporvi tre passi da meditare per questo rinnovamento.

1. “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono” (1 Cor 12,26) – La Chiesa

La carità di Dio che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo insegna-mento e, soprattutto, con la sua testimonianza. Si può però testimoniare solo qualcosa che prima abbiamo sperimentato. Il cristiano è colui che permette a Dio di rivestirlo della sua bontà e misericordia, di rivestirlo di Cristo, per diventare come Lui, servo di Dio e degli uomini. Ce lo ricorda bene la liturgia del Giovedì Santo con il rito della lavanda dei piedi. Pietro non

voleva che Gesù gli lavasse i piedi, ma poi ha capito che Gesù non vuole essere solo un esempio per come dobbiamo lavarci i piedi gli uni gli altri. Questo servizio può farlo solo chi prima si è lasciato lavare i piedi da Cristo. Solo questi ha “parte” con lui (Gv 13,8) e così può servire l’uomo. La Quaresima è un tempo propizio per lasciarci servire da Cristo e così diventare come Lui. Ciò avviene quando ascoltiamo la Parola di Dio e quando riceviamo i sacramenti, in particolare l’Eucaristia. In essa diventiamo ciò che riceviamo: il corpo di Cristo. In questo corpo quell’indifferenza che sembra prendere così spesso il potere sui nostri cuori, non trova posto. Poiché chi è di Cristo appartiene

ad un solo corpo e in Lui non si è indifferenti l’uno all’altro. “Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insie-me; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui” (1 Cor 12,26).

PAPA FRANCESCO

succede che quando

noi stiamo bene e

ci sentiamo comodi,

certamente ci

dimentichiamo

degli altri ...

non ci interessano i

loro problemi,

le loro

sofferenze e

le ingiustizie

che subiscono

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La Chiesa è communio sancto-rum perché vi partecipano i santi, ma anche perché è comu-nione di cose sante: l’amore di Dio rivelatoci in Cristo e tutti i suoi doni. Tra essi c’è anche la risposta di quanti si lasciano raggiungere da tale amore. In questa comunione dei santi e in questa partecipazione alle cose sante nessuno possiede solo per sé, ma quanto ha è per tutti. E poiché siamo legati in Dio, possiamo fare qualcosa anche per i lontani, per coloro che con le nostre sole forze non potrem-mo mai raggiungere, perché con loro e per loro preghiamo Dio affinché ci apriamo tutti alla sua opera di salvezza.

2. “Dov’è tuo fratel-lo?” (Gen 4,9) – Le parrocchie e le comunità

Quanto detto per la Chiesa universale è necessario tradurlo nella vita delle parrocchie e comunità. Si riesce in tali realtà ecclesiali a sperimentare di far parte di un solo corpo? Un corpo che insieme riceve e condivide quanto Dio vuole donare? Un corpo, che conosce e si prende cura dei suoi membri più deboli, poveri e piccoli? O ci rifugiamo in un amore universale che si impegna lontano nel mondo, ma dimentica il Lazzaro seduto davanti alla propria porta chiu-

sa ? (cfr Lc 16,19-31). Per rice-vere e far fruttificare pienamente quanto Dio ci dà vanno superati i confini della Chiesa visibile in due direzioni. In primo luogo, unendoci alla Chiesa del cielo nella preghiera. Quando la Chie-sa terrena prega, si instaura una comunione di reciproco servizio e di bene che giunge fino al cospetto di Dio. Con i santi che hanno trovato la loro pienezza in Dio, formiamo parte di quella comunione nella quale l’indiffe-renza è vinta dall’amore. La Chiesa del cielo non è trionfante perché ha voltato le spalle alle sofferenze del mondo e gode da sola. Piuttosto, i santi possono già contemplare e gioire del fatto che, con la morte e la resurrezio-ne di Gesù, hanno vinto definiti-vamente l’indifferenza, la durez-za di cuore e l’odio. Finché que-sta vittoria dell’amore non com-penetra tutto il mondo, i santi camminano con noi ancora pelle-grini. Santa Teresa di Lisieux, dottore della Chiesa, scriveva convinta che la gioia nel cielo per la vittoria dell’amore croci-fisso non è piena finché anche un solo uomo sulla terra soffre e geme: “Conto molto di non restare inattiva in cielo, il mio desiderio è di lavorare ancora per la Chiesa e per le ani-me” (Lettera 254 del 14 luglio 1897).

La Chiesa del cielo

non è trionfante

perché ha voltato le

spalle alle

sofferenze del

mondo e gode da

sola. Piuttosto, i

santi possono già

contemplare e

gioire del fatto che,

con la morte e la

resurrezione di

Gesù, hanno vinto

definitivamente

l’indifferenza, la

durezza di cuore e

l’odio.

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Anche noi partecipiamo dei meri-ti e della gioia dei santi ed essi partecipano alla nostra lotta e al nostro desiderio di pace e di riconciliazione. La loro gioia per la vittoria di Cristo risorto è per noi motivo di forza per superare tante forme d’indifferenza e di durezza di cuore. D’altra parte, ogni comunità cristiana è chiama-ta a varcare la soglia che la pone in relazione con la società che la circonda, con i poveri e i lontani. La Chiesa per sua natura è mis-sionaria, non ripiegata su se stes-sa, ma mandata a tutti gli uomi-ni. Questa missione è la paziente testimonianza di Colui che vuole portare al Padre tutta la realtà ed ogni uomo. La missione è ciò che l’amore non può tacere. La Chie-sa segue Gesù Cristo sulla strada che la conduce ad ogni uomo, fino ai confini della terra (cfr At1,8). Così possiamo vedere nel nostro prossimo il fratello e la sorella per i quali Cristo è morto ed è risorto. Quanto abbiamo ricevuto, lo abbiamo ricevuto anche per loro. E parimenti, quanto questi fratelli possiedono è un dono per la Chiesa e per l’umanità intera. Cari fratelli e sorelle, quanto desidero che i luo-ghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in

mezzo al mare dell’indifferenza!

3. “Rinfrancate i vostri cuo-ri !” (Gc 5,8) – Il singolo fedele

Anche come singoli abbiamo la tentazione dell’indifferenza. Sia-mo saturi di notizie e immagini sconvolgenti che ci narrano la sofferenza umana e sentiamo nel medesimo tempo tutta la nostra incapacità ad intervenire. Che cosa fare per non lasciarci assor-bire da questa spirale di spavento e di impotenza?

In primo luogo, possiamo pregare nella comunione della Chiesa terrena e celeste. Non trascuria-mo la forza della preghiera di tanti! L’iniziativa 24 ore per il Signore, che auspico si celebri in tutta la Chiesa, anche a livello diocesano, nei giorni 13 e 14 marzo, vuole dare espressione a questa necessità della preghiera.

In secondo luogo, possiamo aiu-tare con gesti di carità, raggiun-gendo sia i vicini che i lontani, grazie ai tanti organismi di carità della Chiesa. La Quaresima è un tempo propizio per mostrare que-sto interesse all’altro con un se-gno, anche piccolo, ma concreto, della nostra partecipazione alla comune umanità.

E in terzo luogo, la sofferenza dell’altro costituisce un richiamo alla conversione, perché il biso-gno del fratello mi ricorda la fra-gilità della mia vita, la mia dipen-denza da Dio e dai fratelli. Se umilmente chiediamo la grazia di Dio e accettiamo i limiti delle nostre possibilità, allora confide-remo nelle infinite possibilità che ha in serbo l’amore di Dio. E po-tremo resistere alla tentazione diabolica che ci fa credere di poter salvarci e salvare il mondo da soli.

Per superare l’indifferenza e le nostre pretese di onnipotenza, vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore, come ebbe a dire Benedet-

to XVI (Lett. enc. Deus caritas est, 31). Avere un cuore miseri-cordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spen-de per l’altro. Per questo, cari fratelli e sorelle, desidero pregare con voi Cristo in questa Quaresi-ma: “Fac cor nostrum secundum cor tuum”: “Rendi il nostro cuo-re simile al tuo” (Supplica dalle Litanie al Sacro Cuore di Gesù). Allora avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indiffe-renza. Con questo auspicio, assi-curo la mia preghiera affinché ogni credente e ogni comunità ecclesiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, e vi chie-do di pregare per me. Che il Signore vi benedica e la Madon-na vi custodisca.

Francesco

PAPA FRANCESCO

le nostre parrocchie e

le nostre

comunità in

particolare,

diventino delle

isole di

misericordia in mezzo

al mare

dell’indifferenza

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20° della morte di don Igino Delaidelli

S crivere un articolo commemorativo non è mai facile, c’è sempre il rischio di fare una caricatu-

ra della persona da ricordare, di descriverla senza sottolinearne i tratti salienti, di rimanere in superfi-cie e non coglierne l’essenza. Questa paura si ampli-fica quando l’articolo ha per oggetto un don che è stato tanto amato dalla comunità di Monterotondo: don Igino. Igino Delaidelli nasce l’11 gennaio del lontano 1939 a Capo di Ponte, studia prima in seminario, poi si trasferisce a Roma per gli studi universitari. Conse-guirà la licenza in Sacre scritture presso l’Istituto biblico nel 1964 e la licenza in Teologia presso l’Università Gregoriana nel 1966. Nel frattempo, il 29 giugno del 1963, viene ordinato sacerdote a Brescia. Nel 1967 diviene docente di religione presso la Scuola Magistrale canossiana Regina delle Vittorie, incarico che amerà e vivrà

come una vera e propria missione. Nel 1985 diventa parroco di Monterotondo, dove rimarrà fino al 12 febbraio 1995, data della sua scomparsa. Una semplice biografia, però, non restituisce real-mente una vita. Come riuscire allora a ricomporre l’immagine di un uomo che ha significato tanto per un’intera comunità? La risposta è semplice: tentare di ritrovare parte di quella comunità. È una di quelle domeniche invernali in cui sembra regnare la quiete, il sole brilla e dona una po’ di sol-lievo dall’umidità. Vengo invitata a pranzo e, men-

tre addento dei buonissimi ravioli al radicchio e cre-scenza che si trovano nel mio piatto, mi accorgo che, sul muro accanto all’entrata, è appesa una foto-grafia di don Igino. È una fotografia in primo piano, che ritrae il don sorridente e sereno. Sono diverse le famiglie di Monterotondo che hanno una sua fotografia in casa, quasi vogliano simboleggiare una sua presenza continua, appesa con forza ai fili dei ricordi. La memoria di don Igino accompagna tutto il pran-zo, vari sono i ricordi che affiorano alla mente: emerge la sua vocazione educativa, la capacità di guidare giovani coppie nel difficile cammino di costruzione di una famiglia, il senso di avventura e libertà dei campi estivi che organizzava per i chieri-chetti, il suo “non arrabbiarsi mai”. Per i suoi parrocchiani è stato “amico e guida nel nostro cammino di fede, sempre fiducioso e rispetto-so delle idee altrui perché la sua priorità era guarda-re sempre all’altro”. Molti sono i ricordi che emer-gono: “Ci ritroviamo molto spesso a pensare ai suoi insegnamenti, più che insegnamenti, esperienze di vita”. Rincasata dal pranzo, ripenso ai racconti che ho udi-to ed emerge nella mia mente un’immagine nitida: quella di un filosofo dell’antica Grecia, celebre per il rapporto che sapeva intrecciare con i suoi discepo-li. Tale filosofo era Socrate, abile nell’arte della maieutica, arte che aveva ereditato dalla madre oste-trica. Compito del filosofo, secondo Socrate, è quel-lo di far sorgere il pensiero e il senso critico a partire dall’allievo stesso, di dialogare con i discepoli senza imporre nulla ma accettando il punto di vista altrui. L’insegnamento è prima di tutto amore verso gli alunni: così don Igino si dedicava con passione al confronto con i suoi parrocchiani, guidandoli e al tempo stesso lasciandoli liberi. Con questo breve articolo spero d’essere riuscita a restituire un’immagine fedele di don Igino e d’aver fatto riaffiorare in chi lo conosceva il profumo della gratuità. Concludo quest’articolo ringraziando con il cuore Sergio e Giliola per lo squisito pranzo domenicale che mi hanno offerto e per il loro contributo al presente articolo. Ringrazio vivamente anche Gior-gia Pagnoni per aver intervistato la sua famiglia, permettendomi di arricchire il presente contributo. Paola

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Presepio Vivente e Musical “Canto di Natale…”

per un Presepio veramente Speciale

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N elle giornate del 26 dicembre, 28 dicembre e 6 gennaio la comunità di Passirano, con la terza

rappresentazione del presepio vivente, è ritornata indietro nel tempo per poter rivivere la nascita di Gesù quasi dal vivo. La rappresentazione ha visto coinvolti 97 personaggi e attori ma non vanno certo dimenticate tutte quelle persone, sarte, collaboratori nella realizzazione di strutture e scene, voci narranti, che hanno lavorato dietro le quinte per la ben riusci-ta di questa manifestazione. Il testo della narrazione è stato composto utilizzando i brani dei quattro evangelisti, Matteo, Marco, Luca e Giovanni e com-pletato con fatti e situazioni tratti dal libro "Gesù nei vangeli apocrifi" di Antonio Pinero e G. Zucchi con la prefazione di Monsignor Gianfranco Ravasi. Le musiche sono state tratte da diverse colonne sonore di film storici e biblici. Una voce fuori campo rac-contava i fatti mentre i personaggi si muovevano nelle diverse strutture e luoghi ricreati con grande maestria e curati in ogni dettaglio. Dietro le transen-ne, un pubblico attento di bambini incuriositi e adulti affascinati, seguiva i passi principali del presepio vivente. Due parole vanno spese sui vangeli apocri-fi...cosa sono? Le fonti della fede che riguardano la nascita di Gesù sono i Vangeli canonici, cioè quei Vangeli che sono stati riconosciuti dalla Chiesa quali documenti scritti da autori veramente ispirati da Dio. La Chiesa ne ha riconosciuti quattro, e sono quelli che comunemente leggiamo anche nella liturgia. I libri canonici hanno determinato nel tempo la fisio-nomia della Chiesa. Tuttavia, nei primi secoli vi erano anche altre tradizioni orali relative ai detti e ai fatti di Gesù, altre forme di predicazione e di cate-chesi che comportarono spontaneamente diverse presentazioni del Vangelo, segno della diversità e di una certa varietà dell’espressione della fede e della dottrina, che inizialmente non erano affatto conside-rati separati dalla Chiesa. Molti cristiani conosceva-

no il Vangelo sotto quella forma che noi oggi chia-miamo “apocrifa”, e non vi è dubbio che le opere più antiche furono scritte da persone in perfetta buona fede. Da questo complesso mondo della predicazio-ne antica derivano anche tutti gli altri Vangeli che conosciamo, i quali vengono chiamati “apocrifi” perché non ritenuti ispirati da Dio e non sono fonda-mentali per una retta interpretazione della fede. Leg-gere gli apocrifi, in particolare quelli del Nuovo Te-stamento, contribuisce non solo alla conoscenza del-le correnti religiose, delle dottrine e delle tendenze spesso eterodosse esistenti tra i primi cristiani, ma ci apre anche a quell’universo, spesso immaginario, secondo il quale vennero scritti nei primi secoli della Chiesa e poi trascritti in seguito, come nell’età me-dievale, con aggiunte e interpolazioni.

Il 20 dicembre invece il gruppo "Il teatro che non c'è" ha portato in scena il musical "Canto di Natale" dal racconto di Charles Dickens; questa rappresenta-zione ha visto impegnati più di 40 personaggi, tutti giovanissimi attori. Anche in questo caso non vanno tralasciati i ringraziamenti per la preziosa collabora-zione di chi si è trovato dietro le quinte...nella mag-gior parte dei casi genitori dei giovani attori che si sono adoperati come registi, riadattotori del testo, sarte, scenografi. “Canto di Natale” è la storia fantastica, suddivisa in cinque parti, di Ebenezer Scrooge, un ricco e avaro uomo d’affari, che disdegna tutto ciò che non sia legato al guadagno e al denaro. La vigilia di Natale, irritato dalle festività, perché secondo lui portano ozio e un inutile dispendio di soldi, rifiuta in malo modo di fare un’offerta per i poveri, fa lavorare fino a tardi il suo impiegato, al quale concede una paga misera, caccia il figlio di sua sorella, che era venuto per invitarlo al pranzo di Natale, e per la strada risponde sgarbatamente agli auguri che gli vengono rivolti.

Quando arriva davanti alla porta della sua casa deser-ta, sul battente della porta gli appare lo spettro del suo defunto socio, Jacob Marley. Questi lo ammoni-sce sulla sua condotta di vita, e lo invita a ravveder-si per non essere costretto a vagare come lui per l’eter-nità, portandosi appresso il peso delle catene che si era guadagnato con la sua aridità e brama di denaro.

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Presepio Vivente e Musical “Canto di Natale…”

per un Presepio veramente Speciale

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Per questo a Scrooge faranno visita tre Spiriti, nell’ordine, lo Spirito del Passato, lo Spirito del Presente e lo Spirito del Futuro. Lo Spirito del Passato lo riporta indietro, quando Scrooge, da bambino, era stato mandato dal padre in collegio. E poi la premura di sua sorella, il lavoro presso il bonario Fezziwig e l’amore per Isabel. Scrooge aveva rinunciato a tutti gli affetti per dedicarsi solo a farsi una posizione guadagnando denaro. Lo Spirito del Presente gli mostra come la gente intorno a lui si stia preparando al Natale, l’atmosfe-ra di festa, di gioia, di amore. Quella che era stata la sua fidanzata è sposata e felice; il suo impiegato è povero ma ha una famiglia unita; suo nipote pranza insieme a parenti e amici, e lo sta prendendo in giro per la sua avidità. Tutti ridono di lui. Lo Spirito del Futuro gli fa vedere cosa succede alla morte di un signore ricco, di cui non si sa il nome. Nessuno lo visita, nessuno vuole andare al funerale, i servi si dividono le sue poche cose, l’azienda e la casa sono vendute. Alla fine lo Spirito gli mostra la lapide al cimitero con il nome “Ebenezer Scrooge”. A questo punto Scrooge capisce che ha sbagliato tutto nella vita, e si ravvede. Il giorno di Natale è finalmente Natale anche per lui, così che dispensa regali e sorrisi e auguri ai passanti, al suo impiega-to, a suo nipote e al mondo intero. Ringraziamo tutti coloro che hanno permesso le due rappresentazioni, sia del Presepio che quella dei ragazzi: tanto è il tempo dedicato alla preparazione! Senza di loro è impossibile proporre qualsiasi ini-ziativa. Un ringraziamento speciale va al dottor Luigi Rainiero Fassati che ha messo a disposizione il Castello e le adiacenze per la rappresentazione dell’Epifania.

IN RICORDO DI DARIO DELBONO

Non è facile ricordare chi improvvisamente se ne va, magari dopo averlo salutato con una pacca sulla spal-la come incoraggiamento per la situazione che stava vivendo. Così il tempo non lascia dire le parole e com-piere i gesti che avresti pensato se… Un grazie a Dario che è sempre stato disponibile in tante occasioni ad offrire i suoi doni e le sue capacità con semplicità, senza fare rumore, senza mettersi in mostra; semplice-mente così…

Dario, ti ricordiamo per la tua dedizione, per l’amore prima di tutto alla tua famiglia e poi all’Oratorio, che hai fatto diventare in tante occasioni la tua famiglia. Anche tanti amici che hai accostato, quelli del moto-cross in particolare, sentono la tua mancanza. Deside-riamo tutti essere vicino alla tua cara famiglia e pensiamo con certezza che da lassù le immagini che ci manderai saranno migliori di quelle che filmavi in tutti i nostri momenti di festa e di gioia!

GRAZIE! E dal cielo continua ad accompagnarci e a suggerirci la strada da percorrere!

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Intervista al Prof. Luigi Rainiero Fassati I Buonisti e quelli che odiano il Buon Senso

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L a guerra non dichiarata che infiamma il Medio Oriente e il terrorismo che spaventa l’Europa

sono ragione di ansie e polemiche quotidiane. In realtà il Medio Oriente è lontano, mentre il terrori-smo lambisce le nostre contrade. Le reazioni più dif-fuse oscillano tra la rabbia e la paura. A questo pro-posito il grande scrittore israeliano David Grossman, ospite di Brescia nel mese di gennaio, ha osservato che adesso siamo in grado anche noi di capire cosa significa vivere con la paura addosso. Grossman par-la per esperienza personale, anche perché ha perso un figlio a causa della guerra infinita tra palestinesi ed ebrei: un evento crudele per lui, da sempre soste-nitore della pace, tanto che fu allontanato dalla radio israeliana dove lavorava anni fa. Ma c’è appunto anche la rabbia sparsa a piene mani dalla demagogia di chi accusa di buonismo (un voca-bolo stupido) tutti coloro che soccorrono i naufraghi del Mediterraneo, portando nelle nostre case anche i terroristi. Senza dare peso a banali luoghi comuni, penso sia importante combattere i pregiudizi, guardando alla realtà con un minimo di intelligenza critica. Il punto di partenza è un dato di fatto che molti con-tinuano a ignorare: i flussi migratori sono universali e inarrestabili. Ci sono sempre stati (basti pensare ai migranti italiani), ma da qualche decennio hanno assunto proporzioni così rilevanti da modificare la composizione etnica dei vari Paesi. Normalmente ce la prendiamo con quelli dei barconi, ma gli stranieri che arrivano dal mare sono una parte minoritaria del flusso globale. Perché ne arrivano molti di più via terra o via aerea. Comunque in ogni luogo i confini sono stati abbattuti. E qui è bene aprire una parentesi. L’apertura dei confini non è nata dalla voglia di far arrivare tra noi stranieri di ogni tribù e nazione, terroristi compresi, ma per dare via libera agli affari del capitalismo, selvaggio o no. Un capitalismo che non sopporta le regole e quindi nemmeno i paletti di confine. Per questa ragione non verranno ripristinati. Anche perché sappiamo tutti che al capitalismo selvaggio piacciono i lavoratori in nero (non tanto per il colore della pelle, quanto per i risparmi sui contributi e sul fisco). Chiusa la parentesi. Del resto basta frequentare i grandi aeroporti inter-nazionali o le stazioni ferroviarie delle grandi città per rendersi conto che l’idea di un controllo capillare è illusoria. Proprio i ripetuti attentati terroristici in varie parti del mondo sono lì a dimostrarlo. Che fare? Un’alternativa ci sarebbe e qualcuno non ha esitato a lanciarla: lasciare che i barconi affondi-no (nel Mediterraneo dove ci sono già migliaia di cadaveri) oppure sparare a vista su quelli che arriva-no vicini alle nostre coste. Si potrebbe fare la

selezione della specie negli aeroporti o nelle stazio-ni, ammanettando, preventivamente, tutti quelli che hanno la pelle nera o gialla o gli occhi a mandorla. Oppure costruire dei muri invalicabili laddove è possibile, pronti a sparare se qualche uomo ragno riesce a scavalcarli. Sto scrivendo delle stupidaggini per far emergere la questione di fondo: il mondo non è più quello di pri-ma, quando i Paesi erano abitati da una popolazione che aveva un’identità precisa, in cui cultura, tradi-zioni, usi e costumi, religione, lingua e quant’altro erano condivisi. Viviamo in un mondo multietnico e in futuro la mescolanza è destinata a moltiplicarsi. Se questa è la realtà, abbiamo solo due scelte possi-bili: costruire una società fondata sulla condivisione nel rispetto reciproco oppure puntare sul rifiuto e sulla violenza, facendo la guerra allo straniero e subendone le reazioni altrettanto violente. Non dimentichiamo che alle spalle abbiamo anche una storia di colonialismo e imperialismo non certo rispettoso delle popolazioni locali e della loro identità. Quindi non esistono buonisti e difensori della civiltà. Esistono quelli che pensano e quelli che menano o vorrebbero farlo. A nessuno è risparmiata la fatica che i cambiamenti comportano, a partire dalle cosid-dette ‘invasioni’. Quelli che pensano impegnano le loro energie per costruire una società condivisa, conviviale; quelli che non pensano fanno di tutto per rendere la vita difficile anche a se stessi. Non ho mai citato né il Vangelo né la carità cristia-na. Ho fatto una riflessione dettata dal buon senso. Che non basta a risolvere i problemi, ma che certa-mente non li complica. Angelo Onger

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Intervista al Prof. Luigi Rainiero Fassati

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I l Marchese Luigi Rainiero Fassati, settantotto anni, una

vita spesa per gli altri e due cose nel cuore: la medicina

e la Franciacorta. “Il Lura”, come in molti lo chiamano

(dato che pur essendo arrivato ai massimi livelli nel suo

lavoro, ha mantenuto la simpatia e l’umiltà delle persone

intelligenti), è stato professore ordinario di Chirurgia

all’Università di Milano e direttore del dipartimento di

Chirurgia e dei trapianti all’Ospedale Policlinico di Mila-

no. Ora è direttore scientifico dell’Associazione Italiana

per la Prevenzione dell’Epatite Virale COPEV e dal 2008

si occupa della lotta all’abuso di alcol da parte dei giovani.

Da più di un anno gira per le scuole di Milano e provincia

per sensibilizzare i ragazzi sui danni provocati dall’alcol,

e, ultimo risultato della sua operazione, è “Mal d’alcol”, il

libro uscito nel 2013, l’ultimo dei numerosi romanzi che

ha scritto.

Da quanti anni è medico?

Da 50. È mezzo secolo che svolgo questa professione, da

volontario, ad assistente fino a diventare primario e profes-

sore universitario.

Cosa l’ha sempre guidata in questa lunga carriera?

L’entusiasmo per la ricerca. Ogni trapianto per me è una

sfida perché il corpo per natura escluderebbe, sarebbe

portato ad espellere un organo esterno che viene introdotto

in sostituzione di un altro. Quindi bisogna diminuire le

difese, rendere apparentemente il fisico più debole perché

accetti il nuovo arrivato.

Mentre parla mi spiega le cose con passione e coinvolgi-

mento, che ha mantenute inalterate per tutto questo tempo,

credo anche per le soddisfazioni ricevute. Una in partico-

lare? E quali erano però le maggiori difficoltà?

Diciamo che il primo fegato trapiantato in Italia è stato

quello che ho trapiantato io su un mio paziente. Era il

1983, e questa persona è ancora viva. Certamente i miei

orari e le mie attenzioni sono state molto rivolte alla medi-

cina, la vita privata è stata quella forse maggiormente

sacrificata. Però aver ridato la vita a più di 500 persone

certamente mi riempie il cuore, insieme all’insegnamento

universitario.

Medicina, università e ricerca. Non si stanca mai?

Per me è un hobby. Sono, ero, troppo appassionato di ciò

che facevo, non avrei potuto vivere senza il mio lavoro.

E ora, che è in pensione, so però che non ha smesso di

occuparsi degli altri…

Ho intrapreso un percorso di sensibilizzazione verso i

giovani sui gravi problemi causati dall’alcol. Giro per le

scuole di Milano e provincia per sensibilizzare i ragazzi

sui danni provocati da birra, vino e superalcolici (info.

www.copev.it). Ho anche scritto un libro, “Mal

d’alcol” (Salani Editore, 12 euro n.d.r), in cui racconto da

medico esperienze realmente vissute di giovani che hanno

rischiato la vita a causa dell’alcol.

Qual è stata la molla per cui ha deciso di partire con le

lezioni in classe e poi anche di scrivere un libro sui

problemi dell’alcol nei giovani?

E’ stata la morte di due ragazzi che avevo in cura e una

terza entrata in coma etilico. E’ che i giovani non si rendo-

no conto di cosa rischiano con l’alcol. Nei miei interventi

nelle scuole per essere certo che mi ascoltino racconto loro

esperienze reali, avvenute e vissute direttamente da me,

curandoli.

Che riscontro stanno avendo queste iniziative (lezioni e

libro)?

Il libro sta riscuotendo un buon successo e quando vado

nelle scuole anche le classi più turbolente, dopo un pri-

mo momento di distrazione, si quietano e ascoltano con la

massima attenzione. Ci sono circa 200 alunni alla volta (si

riuniscono più classi): le scuole si rendono conto sempre

di più dell’importanza di questo tipo di sensibilizzazione.

Quest’anno quelle che hanno chiesto il mio intervento

sono già 35, tra Milano e in provincia, comprese anche

certe classi medie.

Parliamo dell’altro suo amore, la Franciacorta.

Ho vissuto qui durante la Seconda Guerra Mondiale, fino

alla IV elementare andavo a scuola con i ragazzi del luogo.

Erano persone davvero poverissime, niente in confronto ad

oggi, e anche la campagna era solo coltivata a grano, le

bollicine sono arrivate tempo dopo. Questi sono comunque

i luoghi della mia infanzia, ho dei ricordi bellissimi e mi

entusiasma che il Castello di Passirano, prima disabitato,

ora pian piano stia diventando la mia seconda casa. In

Franciacorta si sta riunendo tutta la mia famiglia (siamo 6

fratelli, molti dei quali sposati e con figli): tra Passirano e

Monterotondo si è ricostruito il nucleo.

Parola di chirurgo… A proposito di ricostruzioni, so che

ci sono altri progetti in avvio…

Sì, ma sono ancora segreti. Posso solo anticipare che sono

legati alla Franciacorta e alla mia esperienza di scrittore.

Marta Calcagno Baldini

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All’Oratorio di Monterotondo Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

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N el corso dell’anno solare 2015, le Parroc-chie della Diocesi di Brescia, e quindi le

nostre di Passirano e Monterotondo saranno chiamate a rinnovare il Consiglio Pastorale: si è pertanto deciso in questo numero del Bollettino di offrire una presentazione di massima della natura e delle attività svolte da questo organi-smo di partecipazione della Comunità. Cos’è il Consiglio Parrocchiale Pastorale? È il segno della comunione e della collaborazio-ne tra Sacerdoti e laici e dei laici tra di loro. È un’istituzione che permette ai laici di prendere attivamente parte alla vita e alle decisioni che concernono la Comunità. In particolare è chiamato a: 1. analizzare approfonditamente la situazione pastorale della parrocchia; 2. elaborare alcune linee per il cammino pasto-rale della parrocchia, in sintonia con il cammino pastorale della Diocesi; 3. offrire il proprio contributo in ordine alle attività del Consiglio Pastorale Zonale e del Consiglio Pastorale Diocesano; 4. avere attenzione a tutte le questioni pastorali, non esclusi i problemi pubblici e sociali della comunità, la cui trattazione e soluzione appaio-no necessarie per la vita della parrocchia. Che cosa fa? Promuove, sostiene, coordina, verifica tutta l'attività pastorale della parrocchia, al fine di favorire la partecipazione attiva di ciascun membro della comunità. Il Consiglio Parrocchiale Pastorale (abbreviato in CPP) non è un organismo di formazione, né di spiritualità, né di studio, ma il luogo dove si tracciano e poi si coordinano e si verificano le linee guida di tutta la vita della comunità parroc-chiale. Il CPP è quindi il punto di raccordo tra tutte le realtà presenti in parrocchia. Esso, inol-tre, all’inizio dell’anno pastorale ha il compito di elaborare il programma della comunità parrocchiale o dell’unità pastorale. Il CPP è contraddistinto da due caratteri peculia-ri: 1) Ha carattere consultivo: il Consiglio viene convocato per esprimere la propria opinione a proposito di alcune questioni relative alla vita della Parrocchia; quanto stabilito in Consiglio deve però necessariamente comprendere il voto

favorevole del parroco. 2) Ha carattere rappresentativo. Esso esprime l'intera comunità parrocchiale. Ciascun membro, anche rappresentante di particolari realtà Eccle-siali, è chiamato a guardare alla vita della comu-nità nel suo insieme; così ogni soggetto partico-lare diventa un dono per l'edificazione dell'unica comunità. Da chi è formato? Innanzitutto, prendono parte al Consiglio alcuni membri di diritto: parroco, vicario parrocchiale, eventuali diaconi, rappresentanti dei religiosi. A questi membri di diritto si aggiungono altri componenti eletti dalla comunità. II Consiglio Pastorale Parrocchiale intende offrire un'imma-gine, la più completa possibile, della comunità cristiana parrocchiale. Chi può votare per il rinnovo? Possono votare tutti i parrocchiani che abbiano compiuto i 16 anni di età. Chi può essere eletto? Possono essere votati ed eletti tutti coloro che abbiano compiuto i 18 anni di età, purché siano di fede cattolica, vivano la vita della comunità, siano disponibili al servizio. Gli eletti durano in carica cinque anni. Speriamo che questa breve presentazione possa contribuire a fornire alcune informazioni di massima su questo organo fondamentale per la vita della nostra Parrocchia; è superfluo ricorda-re che chiunque volesse prendere parte nei pros-simi anni alle attività del CPP è ben accetto ed è pregato di presentare la propria candidatura al parroco. Gabriele

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All’Oratorio di Monterotondo Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

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L ’allegria non manca mai all’oratorio di Monte-rotondo e il periodo di Natale ne è stata una

bellissima dimostrazione! A partire dall’inizio di dicembre si sono succeduti moltissimi eventi che hanno portato un’aria di gioia e di festa in tutti i cuori di questo piccolo paese. Ma, andiamo con ordine! Il tutto è iniziato sabato 6 dicembre con un’anima-tissima pizzata con karaoke: non c’era un gusto di pizza che mancasse come non c’è stata voce che non abbia cantato! Nonostante tutti avessero man-giato in abbondanza sono avanzate ben sei teglie di pizza! La mezzanotte è arrivata come niente tra i canti di Ligabue, Vasco e gli 883. Per la festa dell’Immacolata Concezione c’è stata la prima grande tombolata: i fortunati vincitori si sono portati a casa una gallina dalle uova d’oro e un sim-patico coniglio nero. Il centro accoglienza era affol-latissimo e per addolcire il pomeriggio sono stati serviti i rinomati “schisulì”: solo i più veloci sono riusciti ad assaggiarli, tutti gli altri si sono dovuti “accontentare” di panettoni e pandori. Con l’arrivo alle porte di S. Lucia non è potuto mancare un pomeriggio dedicato alla lettura anima-ta della storia dell’asinello della Santa preferita dai bambini. Ed eccoci che siamo arrivati all’evento più impor-tante per noi cristiani: il Natale. Per tutto il mese di dicembre si è tenuta la preghiera del mattino in chiesetta per i bambini e i ragazzi … Sempre pochi ma buoni! I ragazzi delle medie hanno aiutato nell’allestimento dell’enorme presepe presso il punto accoglienza supportati da adulti forti e volenterosi! E, sempre in tema di decorazioni, non si può non ringraziare il gruppo di baldi giovani che, sfidando il freddo invernale, ha montato le luci in tutte le vie del nostro paesino creando una dolce atmosfera natalizia! La sera di sabato 20 dicembre si è tenuto il “Concerto di Natale”: animata dal coro dei bambini, è stata proposta una lettura sulla storia delle celeber-rima canzone “Astro del Ciel” seguita dalla recita di poesie natalizie in dialetto bresciano, intervallate da brani tradizionali natalizi cantati dal coro degli adulti. Nei giorni successivi il coro dei bambini è passato a portare la gioia delle sue canzoni agli anziani del paese sfrecciando su un originalissimo carretto … I bambini si sono divertiti moltissimo, nonostante la sera fossero stanchi, infreddoliti e senza voce! Le lacrime e i sorrisi dei nostri nonni sono stati la più grande ricompensa. E così è arrivata la notte del 25 dicembre: al termine della messa di mezzanotte tutti i credenti, seguendo Don Raimondo, si sono avviati in processione verso

l’oratorio per portare Gesù Bambino al presepe. Dopo la benedizione e il canto finale, i presenti si sono scambiati gli auguri tra un fetta di pandoro e un goccio di vin brulè (o the caldo per gli astemi e i bambini). Per concludere l’anno in allegria non ci si poteva che ritrovare in compagnia: vecchi, giovani e bam-bini hanno celebrato il Capodanno uniti! I bambini si sono divertiti a giocare con un coloratissimo clown, mentre gli adulti hanno dato il meglio di sé nel karaoke. Allo scoccar della mezzanotte è arriva-ta la grande sfida: far volare le lanterne cinesi! Ad ogni famiglia è stata regalata una lanterna e tutte, con più o meno fatica, sono riuscite ad accenderle e a farle volare tra i coloratissimi fuochi d’artificio … Uno spettacolo meraviglioso! Siamo così arrivati all’Epifania, che tutte le feste porta via! Per concludere in bellezza, il pomeriggio di martedì 6 gennaio è stato un super – pomeriggio: alle 14 sono stati premiati i vincitori del concorso presepi (complimenti a tutti i partecipanti per la creatività e l’originalità!), mentre alle 15 c’è stata la preghiera dei bambini in chiesa seguita, alle 15.30, dalla tombolata in oratorio! Insomma, un oratorio pieno di vita, di sorrisi, di amicizia e soprattutto pieno della presenza di Dio. Come si è cantato nella canzone d’inaugurazione dell’oratorio:

M.P.

In questa Storia bellissima Signore resta con Noi Se educare è rischiare dacci coraggio perché

Perché il campo è questo mondo dove seminare gioia

E non c’è gioia più profonda che stare accanto a Te.

Ecco l’Oratorio Vangelo vivo Casa Tua e Mia

Ecco l’Oratorio Talento Puro Sboccia e prende il via E allora dai, dai, dai

E allora vieni dai

A Cantare la Storia con Noi

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Commedia Si - Commedia No

D a diversi anni, al teatro dell’Oratorio, si organizza una rassegna teatrale dialettale da ottobre ad aprile com-

presi. L’appuntamento è fissato per il terzo sabato di ogni mese, salvo casi eccezionali: sette sabati con

altrettante compagnie provenienti da tutta la provincia di Brescia e anche da quella di Bergamo. Ad oggi 33

compagnie dialettali hanno rallegrato le nostre serate, chi una volta sola, chi più volte; se aggiungiamo anche Il

Loggione e l’Araba Fenice di Passirano, la cifra sale a 35.

Per mantenere viva questa iniziativa, che ha dei costi elevati, è stato deciso di far pagare dal 2015 un contributo di

5 euro a persona, consegnando in cambio 2 biglietti per partecipare all’estrazione di un cesto alimentare. Quello

del prezzo fisso è un cambiamento radicale dopo anni e anni di offerta libera, ma dovuto al fatto che il contenuto

della cassettina delle offerte non riusciva mai a coprire le spese della serata.

Ecco quali sono le spese sostenute dal nostro Oratorio per ogni serata:

rimborso spese chiesto da ogni compagnia: 200-300 euro a commedia;

costi SIAE (Società Italiana Autori ed Editori: tassa obbligatoria da versare all’autore): minimo 90 euro a

commedia;

costi di gestione del teatro (corrente e riscaldamento);

rinfresco per la compagnia stessa (da cui sono escluse le torte salate e dolci che ogni volta vengono prepa-

rate da 7-8 mamme a proprie spese): 50 euro;

totale: 400-500 euro a serata.

Non riuscendo, con le offerte libere, a coprire le suddette spese, l’Oratorio subisce ogni volta una forte perdita. È

chiaro che per garantire la continuità della rassegna teatrale si è reso necessario introdurre il contributo di 5 euro;

diversamente tale iniziativa non verrà ripresa a ottobre 2015.

Si coglie l’occasione per ringraziare di cuore le mamme che preparano le torte e tutte le persone che tengono

pulito il teatro e lo rendono accogliente.

Il Consiglio Direttivo dell’Oratorio

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La figura di Gesù Commedia Si - Commedia No

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[D isclaimer: quello di cui si ha intenzione di par-lare in questo articolo è la FIGURA STORICA

di Gesù. Non si vogliono indagare in questa sede questioni teologiche o mettere in discussione la fede personale. Si intende semplicemente presentare le idee di alcuni studiosi riguardanti il figlio capellone di un umile falegname vissuto due millenni or sono, sulla base di ciò che ci viene riportato dai Vangeli Sinottici e dagli scritti Apocrifi. Auspicandovi la più equilibrata apertura mentale, vi auguro una buona lettura.] Nel corso degli ultimi 30 anni la ricerca sul Gesù storico (sulla base dei nuovi ritrovamenti archeologi-ci e sulle analisi compiute sulle fonti scoperte) ha vissuto un rinascimento culturale. Uno tra questi stu-diosi, Geza Vermes (autore del libro "Jesus the Jew"), legge la figura del Salvatore secondo un'ottica fortemente legata alla cultura giudaica. Ebreo unghe-rese di nascita, Geza si converte al cattolicesimo per sfuggire alle persecuzioni antisemite naziste, prende i voti del sacerdozio, per poi riconvertirsi nuovamen-te all' ebraismo. La visione di Gesù da lui ideata si fonda principalmente su fonti giudaiche (che fino allora erano rimaste sconosciute agli studiosi cristia-ni). In esse si presenta un Gesù carismatico, legato fortemente alla speranza giudaica di un annuncio messianico-salvifico. Dalle Sacre Scritture Gesù si presenta come "Figlio di Dio", "dell'Uomo", "Signore" : attributi tutti questi riconducibili al mes-sia di origine Davidica aspettato da secoli dal popolo eletto. Sostanzialmente, la visione di un Salvatore dal destino predestinato. Visione diversa è data da David Flusser che, sulla base di analisi compiute sopra alcuni episodi descrit-ti dai sinottici, presenta Gesù come l'uomo più colto

del suo tempo: "Maestro della Legge", in grado di dibattere coi sacerdoti del Tempio con estremo rigore. Lettura politica interessante è invece quella che ci viene data da R.A. Horsley, in cui il figlio del fale-gname viene presentato come un sobillatore rivolu-zionario di matrice leninista. Esaminando la situazio-ne politico-economica della Giudea del I sec. d.C., in cui gravava sulla regione una doppia tassazione (quella dei signori locali e quella romana) che aveva portato la popolazione in una condizione di estrema povertà, Horsley asserisce che ogni discorso di Cristo rivolto alla massa dei poveri sia in realtà un'incitazione alla rivolta popolare. Continuando il ragionamento, il "ritorno del Regno di Dio" non sarebbe un luogo trascendentale ed inarrivabile in questa terra, quanto piuttosto un ritorno "concreto e tangibile" ad una nazione liberata dall'oppressiva occupazione straniera. Il vero potere di Dio si verifi-cherebbe nel coraggio infuso al popolo eletto contro l'invasore, e nella scacciata di quella classe sacerdo-tale filoromana usata dal dominatore per il controllo delle masse. Una visione squisitamente manzoniana, insomma. Un Gesù non esattamente "Figlio di Dio" ce la sug-gerisce invece James Tabor. Autore del libro "La dinastia di Gesù", lo storico sostiene che Gesù fosse in realtà figlio illegittimo di Maria e di un soldato romano, tale Tiberio Giulio Abdes Pantera, in stanza in Giudea. Successivamente adottato dal falegname Giuseppe, Gesù sarebbe stato additato dalla folla come il tanto osannato messia davidico.

Matteo Gilberti

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La Comunità

N el bollettino di settembre 2014 avevamo scrit-

to: “La comunità cresce, matura, si evolve se

partecipa e per mantenere viva una comunità va

risvegliata la memoria” .

Nella nostra comunità la memoria si è risvegliata e

la dimostrazione l'abbiamo avuta con la grande

partecipazione alla raccolta dei fondi per il restauro

della pala dell'altare.

Ebbene sì! Grazie alla generosità degli abitanti di

Passirano, per le festività pasquali di quest'anno

potremo ammirare la pala della Beata Vergine e san

Zenone completamente restaurata.

Per la nostra associazione è motivo di grande soddi-

sfazione e con entusiasmo e gratitudine ringraziamo

tutte le persone che hanno creduto nel nostro

progetto e hanno contribuito alla sua realizzazione.

Don Gigi ci disse “I nostri padri mangiando pane e

cipolle ci hanno dato il meglio di loro stessi. Il loro

mondo non era fondato sul consumare ed essere

clienti, ma sul dare al “bello” il suo vero valore,

non fugace ma duraturo” le sue parole hanno fatto

breccia nei cuori delle persone e la nostra comunità

si sta impegnando a mantenere vivo quel bello che

durerà oltre le nostre esistenze.

Quel bello che fa memoria che diventa testimonian-

za e fonte della nostra storia, una storia semplice,

vissuta da persone che si sacrificarono per aiutare la

comunità di cui si sentivano parte indissolubile.

Purtroppo non siamo più abituati a pensare in que-

sto modo, tuttavia la generosità di tante persone ci

ha dimostrato che non tutto è perduto, che la voglia

di rendersi utili per la propria comunità è solo sopi-

ta e in molti hanno vivo il desiderio profondo di

salvaguardare la nostra memoria attraverso la tutela

delle opere d'arte presenti in paese.

Questo sta a significare che si può sperare di vedere

conservato nel tempo il “bello” per lasciarlo in ere-

dità alle future generazioni come fonte e memoria

storica.

“La poesia e tutta l’arte vera non fanno altro che

ricordarci che non siamo noi i padroni della nostra

vita. Ci sono dimensioni come la bellezza, la poe-

sia, che apparentemente “non servono” ma hanno

un valore intrinseco, ricordando “l'eccedenza” del

mondo rispetto all'utile e, quindi, sono profonda-

mente legate alla speranza. Se vogliamo avere, in

futuro, una generazione di persone capaci di vita

spirituale, e non solo di clienti o consumatori, dob-

biamo instillare nei giovani il senso della poesia,

della bellezza e dell‘arte. Il formare una generazio-

ne, dopo la nostra, ancora capace di grandi sogni

dipende dall'educazione che oggi siamo in grado di

dare ai giovani.“ Luigino Bruni (dal messaggero di

sant’Antonio)

Utilizzare l'amore per l'estetica come mezzo per

formare una generazione capace di grandi sogni,

capace di sperare.

Siamo convinti che suscitando l'amore per il bello

scaturirà naturalmente il desiderio di prendersene

cura, come accade con le persone che si amano.

“Prendersi cura delle cose significa progettarne il

significato e l'uso oltrepassando lo stato del sempli-

ce desiderio all'interno del quale l'utilizzo non è

mai seriamente pensato né realmente atteso. Pren-

dersi cura delle cose significa superare il criterio

univoco di disponibilità unitamente allo sterile pa-

rametro del desiderio, che proprio così risulta

strutturalmente inappagato, questo superamento

consente all'uomo di giungere, nel rapporto con le

cose, a configurazioni di senso all'interno delle

quali ogni strumento riceve significato non dal de-

siderio, ma dal progetto umano, cioè da un

progetto dell'uomo per l'uomo.” Roberto Franchini

Cura educativa pag. 23.

dare al Bello il suo vero Valore

Dalla comunità

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L'amore e il “prendersi cura” delle opere d'arte in

degrado è la mission della nostra associazione, ma

vogliamo anche far conoscere a tutti il loro valore.

Gli eventi che organizzeremo saranno fondamental-

mente finalizzati a dare alla comunità l'opportunità

di avere tutte le informazioni necessarie per poter

apprezzare in modo maggiormente consapevole

quel bello che i nostri padri ci hanno lasciato.

Desideriamo suscitare nella comunità l'amore per

quelle cose belle che per tanto tempo sono state

ignorate.

Con questo obiettivo nel periodo pasquale, in occa-

sione della 2ª edizione del Concorso di Pittura

PREMIO SAN ZENONE, è stata organizzata una

mostra dedicata ad Antonio Guadagnini, pittore di

Esine, che realizzò dal 1877 al 1883 gli affreschi

della la nostra chiesa.

Ad ogni manifestazione continueremo a proporre

eventi culturali per far riconoscere sempre più il

bello dell'arte in tutte le sue forme affinché ognuno

di noi possa continuare a sognare una vita piena di

speranza e di agape quel concetto d'amore che

diventa totale dono di sé verso l'altro, in cui “il tuo

bene è più importante del mio”.

Lara Faustini

2ª ed. Concorso di Pittura PREMIO SAN ZENONE- mostra con opere di A. GUADAGNINI Nelle sale dell’antica canonica e salone ex Oratorio - - visite guidate per le scolaresche

aperto tutte le sere fino alle 21,30 - Il giovedì mattino dalle 9,00 -12,00

Domenica

29 marzo

9,00 - 12,30

15,00 - 21,30

Ore 15,00 INAUGURAZIONE Concorso di Pittura e mostra “Antonio Guadagnini a Passirano 1877-1883” Ore 16,30 Concerto in chiesa con inaugurazione della

Pala della B.V. e san Zenone restaurata

Sabato 4

aprile

Orari di apertura

9,30 - 12,00

15,00 - 21,30

Ore 16,30 PREMIAZIONI del concorso di pittura

2a ed. PREMIO SAN ZENONE

Mercoledì 8

aprile 17,00 - 21,30

Ore 20,30

Presentazione dei restauri della canonica e

del nuovo impianto di riscaldamento in chiesa

Sabato 11

aprile

9,30 - 12,30

15,00 - 21,30

Ore 16,00

“Passirano, tra punti e virgole”

Domenica

12 aprile

9,00 - 12,30

15,00 - 22,30

Ore 20,30

“Antonio Guadagnini a Passirano” relatore prof. Don Giuseppe Fusari

dirett. Museo Diocesano - seguirà rinfresco di CHIUSURA manifestazione

Attività GASP

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Le offerte per il restauro del dipinto della B.V. e san Zenone

all’ 8 febbraio 2015

Parrocchie di san Zenone e san Vigilio

Cre Grest 2015

Totale registrato sul bollettino di dicembre € 11.429,91

In memoria di Ghirardi Bruno

In memoria di Alessandro

In memoria di Valloncini Carlo e Rovetta Margherita

In memoria di Ghitti Francesco e Amalia

In memoria di Burlotti Maria e Pagnoni Giorgio

In memoria di Inverardi Bruno

In memoria di Treccani Angelo

In memoria di Ravelli Rocco

In memoria di Inverardi Giosuè

In memoria di Inverardi Vitale

In memoria dei genitori Mangiarini

In memoria di Gavazzi Roberto

In memoria di Colosetti Elvira e Angelo

In memoria di Bani Giacomo e Angelina

In memoria di Bertoli Giovanni

In memoria di Feroldi Francesco

In memoria della fam. Zanini

In memoria di Bettoni Palmira

In memoria delle suore Donata e Margherita

La classe 1939 ai suoi defunti

In memoria di Costa Bruna

In memoria di Boroni Luigi e Alberti Caterina

In memoria di Rossi Andrea

In memoria di Filippini Luigi e Salogni Fausto

In memoria di Bergoli Giovanni e Bombardieri Rina

In memoria di Bosio Andrea

In memoria della fam. Rebuffoni Maifredini

In memoria di Ferrari Luigi

In memoria di Scotti Giovanni e Lancini Lucia

In memoria di Ferrari Luigi

Anziani palestra

In memoria di Angelina, Ester, Isacco, Adele, Agnese

In memoria di Maestrini e Quarantini

In memoria di Bani Bruno, Vecchiolini Pietro, Bono Ma-ria, Bonardi Giacomo

In memoria di Orizio Giuseppe

In memoria di Castellini Paolo e Luigi, Archetti Grandilla

In memoria di Elisa e Antonio

In memoria della fam. Zanini

In memoria di Jessica

In memoria di Silvia

Contrada di Sopra

In memoria di Tonelli Anngiolino

In memoria di Firmo Benedetto

In memoria di Abeni Luigi e Alessandro

In memoria di Cittadini Costanzo

In memoria di Libretti Francesco, Rocco e Rosa

Le Mamme dell'Oratorio

Amici di S. Anna

In memoria di Dario dai vicini di casa

Gruppo Alpini Passirano

Fam. Tonelli Sergio

In memoria della fam. Antonini

In memoria di Salogni Pietro e Vincenzo

In memoria di Turra Rosa

E altre offerte anonime

Per un totale complessivo di € 17.371,03

Chi ‘l l’arès mai dit! Chi ‘l l’arès mai dit che èn gà l’harèm fàda, l’è pròpe era, la generosità là ghè amò pò ‘n cö, pò se gh’è la crìsi e i solcc i ghé piö. Chi gà dat tat, chi gà dat puchì, metìcc ènsèma i gà fat en bel mucilì. Èl prüm ènsòme ma l’à realizàt e per Pàsqua entàt la pàla en gà cumudàt. Adès, gh’è mia de fermàs ché ma na aànti, ghè n’è isé amò dè laùr dè fa, per mìa lahà na ‘n malùra chèl che i nòs’cc èci

con tat trebülà i gà lahàt. A édèr chèle ròbé che me ha slàrga ‘l cör e pènse: “Dam nà mà po’ tè, tà èdèrét che hudisfassiù ardà la nòsta céza bèla cülüràda, mìa smarìda e töta scrüstàda!”. Èl viàs l’è amò lonch de fa ma ‘l so che ‘nsèma ‘n gà rierà. L’ös l’è deèrt a töcc: bèi, bù, catìf e bröcc, ultómsa sö le mànighe e dómsa dè fa, perchè pò la Madunìna de là ‘nsima sö sicurò la mà cumpagnerà.

Le offerte per i restauri

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Parrocchie di san Zenone e san Vigilio

Cre Grest 2015

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Bilancio 2014 Monterotondo Bilancio 2014 Passirano

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LA MEMORIA a puntate

CONTO ECONOMICO

COSTI RICAVI

ONERI FINANZIARI: Interessi e oneri

su debiti obbligazioni 3.057,94 RENDITE PATRIMONIALI: 4.704,86

Interessi passivi bancari 2.528,55 Interessi attivi bancari 4.704,86

Interessi passivi su mutuo 529,39 ENTRATE ORDINARIE: 72.136,70

USCITE ORDINARIE: 9.500,68 Collette normali 28.848,38

Arredi sacri, manutenzioni paramenti 44,00 Oblazioni servizi religiosi 7.969,00

Cera, ostie, vino, incenso 1.000,00 Oblazioni libere 7.750,00

Cancelleria e stampati 2.670,59 Candele votive 5.503,62

Mobili e attrezzature 680,00 Altre entrate 8.370,70

Altre uscite 5.106,09 Sottoscrizione 13.695,00

USCITE PER PERSONALE: 8.620,00 GESTIONI SPECIALI: 49.151,80

Collaborazioni di sacerdoti 405,00 Bollettino e stampati 6.095,00

Collaborazioni di laici 8.215,00 Oratorio 11.200,80

USCITE VARIE: 38.456,79 Grest 18.541,00

Assicurazioni varie 3.816,12 Gite 13.315,00

Imposte e Tasse 3.343,40 PARTITE DI GIRO: 3.232,72

Manutenzioni ordinarie 7.512,78 Giornate per le missioni 1.484,70

Riscaldamento, luce, telefono 10.394,80 Luoghi santi 200,00

Libri e riviste 5.883,36 Altre 1.548,00

Oblazioni 6.131,33

Contributo diocesano (2%) 1.375,00

GESTIONI SPECIALI: 38.367,96

Bollettino parrocchiale e stampati 1.229,50

Oratorio 8.857,65

Grest 19.440,81

Gite 8.840,00

PARTITE DI GIRO: 3.232,72

Giornata per le missioni 1.484,70

Luoghi santi 200,00

Altre 1.548,02

TOTALE Costi 113.314,09 TOTALE Ricavi 129.226,08

Utile dell’esercizio 15.911,99 Perdita dell’esercizio

TOTALE 129.226,08 TOTALE 129.226,08

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Bilancio 2014 Monterotondo Bilancio 2014 Passirano

GESTIONE ORDINARIA PARROCCHIA

ENTRATE USCITE

Elemosine 7.654 Collaborazioni Laici e Sacerdoti 1.847

Offerte Battesimi – Matrimoni - Funerali 3.820 Spese sagrestia (fiori – ostie –cera etc.) 1.193

Offerte visite ammalati 1.079 Messe binate curia 468

Offerte celebrazioni S.Messe 750 Bollettino parrocchiale e buona stampa 1.029

Lumini votivi 719 Contributo sostegno Caritas 500

Oblazioni libere 715 Utenze 6.459

Affitto ambienti parrocchiali 375 Polizze assicurative 3.187

Abbonamenti Bollettino Parrocchiale 90 Spese manutenzione ordinaria 3.480

Interessi attivi banca 356 Imposta Diocesana 643

Contributo Comune 500 Varie 972

TOTALE ENTRATE 16.058 TOTALE USCITE 19.778

DISAVANZO GESTIONE PARROCCHIA 3.720

GESTIONE ORDINARIA ORATORIO

ENTRATE USCITE

Incasso Punto accoglienza - Bar 32.615 Merci Punto accoglienza Bar 20.507

Contributo per uso locali 5.400 Utenze 5.839

Iscrizioni Grest e Catechismo 5.325 Spese Grest 2.705

Merci in rimanenza Bar 1.400 Spese acquisto attrezzature 4.184

Altre entrate 670 Compenso Responsabile Educativo 7.262

Altre spese varie 2.764

TOTALE ENTRATE 45.410 TOTALE USCITE 43.261

AVANZO GESTIONE ORATORIO

2.149

GESTIONE STRAORDINARIA COSTRUZIONE NUOVO ORATORIO

ENTRATE USCITE

Contributi da Privati 5.600 Spese bancarie gestione finanziamento 2.133

Contributi da ditte 1.500 Interessi passivi finanziamento 7.862

Contributo Fondazione Cariplo 5.000 Spese costruzione oratorio 405.081

Contributo Vendita Casoncelli 8.400

Contributo Festa Giovani 15.000

Contributo Festa Sportivo 5.000

TOTALE ENTRATE 40.500 TOTALE USCITE 415.076

DISAVANZO GESTIONE STRAORD. 374.576

TOTALE ENTRATE COMPLESSIVE 101.968 TOTALE USCITE COMPLESSIVE 478.115

DISAVANZO TOTALE 2014 376.147

SALDO ATTIVO BANCO di BRESCIA 3.060,59 +

SALDO ATTIVO B.C.C. POMPIANO E FRANCIACORTA 14.873,52 +

DEBITO PER COSTRUZIONE NUOVO ORATORIO (fido di cassa presso Bcc Pompiano e FC) da rendere entro il 31.12.2030 in quote annuali di € 20.000 limite di utilizzo fino al 31.07.2015 € 330.000 – da 01.08.2015 riduzione a € 310.000

325.458,58 -

SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31.12.2014

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Anagrafe 2014

PERNA BEATRICE 02/11/2013 16/02/2014

TEROTTI BLERIME MIRA 27/03/1975 19/04/2014

BOLDI ILARIA 06/09/2013 04/05/2014

DANESI AGNESE 18/02/2014 04/05/2014

DEGLI ANTONI NICOLE 09/01/2014 04/05/2014

MARZI LEONARDO 15/11/2013 04/05/2014

PITOZZI GIACOMO 20/09/2013 04/05/2014

ANDREOLI LORENZO MASSIMO 29/10/2013 01/06/2014

BUIZZA ANDREA 17/01/2014 01/06/2014

CREMASCHINI ANITA TERESA ESTER 09/09/2012 01/06/2014

CUCURACHI STEFANO 11/02/2014 01/06/2014

FADINI NOAH 20/01/2014 01/06/2014

PAIARDI MARTA 17/02/2014 01/06/2014

ROSA GABRIELE 15/02/2014 01/06/2014

LATINI RICCARDO 07/12/2013 08/06/2014

MARELLI JESSICA 26/11/2013 08/06/2014

SCAPPAZZONI CATERINA FIAMMET-TA

16/12/2009 08/06/2014

NERVI NICOLA 13/12/2013 22/06/2014

TURRA GABRIELE 02/03/2014 22/06/2014

ANTONINI PIETRO 27/03/2014 06/07/2014

BOSIO EDOARDO 10/05/2014 03/08/2014

HERNANDEZ GEORGE 08/01/2014 03/08/2014

ELOOKUNNEL DANIEL ABRAMO 29/07/2013 15/08/2014

DUSI FRANCESCA MILENA 07/05/2014 14/09/2014

PICCOLI CAMILLA 19/05/2014 14/09/2014

PRIANTE ANNA GIULIA 03/03/2014 14/09/2014

DOTTI SILVIA 31/07/2014 05/10/2014

LANDOLFI GRETA 15/03/2014 05/10/2014

ORLANDI MARCO 29/06/2014 05/10/2014

TRAININI AURORA 24/06/2014 05/10/2014

PERICO LEONARDO 27/11/2013 10/10/2014

GILBERTI GABRIELE 16/05/2014 09/11/2014

ROSA ALICE ALESSANDRA 11/06/2014 07/12/2014

ROSA FRANCESCA LILIANA 11/06/2014 07/12/2014

TURRA FRANCESCO 21/07/2014 07/12/2014

COGNOME NOME DATA

NASCITA BATTESIMO

BATTEZZATI - PASSIRANO

Anagrafe 2014

grazie

per ogni gesto di generosità:

il Signore ama

chi dona con gioia

Resoconto specifico 2014

Parrocchia di san Zenone

Offerte straordinarie

Funerali 2.640,00

Battesimi 1.965,00

Matrimoni 1.050,00

Madri Cristiane 2.590,00

Ravioli 3.662,00

S. Messe 7.969,00

Sottoscrizioni 13.349,00

TOTALE OFFERTE 33.225,00

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COGNOME NOME CONIUGE DATA MA-TRIMONIO

SALOGNI ALESSANDRO TEROTTI BLERIME MIRA

22/05/2014

DI MARINO SIMONE BARUCCO MARA 31/05/2014

DAGNOLO MARCO BORGHESI GIULIA 08/06/2014

FRANCE-SCHETTI

MARCO UBERTI MARA 27/09/2014

PERICO LUCIANO CROCE ELEONO-RA

10/10/2014

COGNOME NOME DATA DI MORTE DI ANNI

BANI LELIA 06/02/2014 87

BONARDI AGNESE 10/02/2014 71

INVERARDI LELIA 16/05/2014 90

GOTTI SANTINA 24/05/2014 75

FALETTI GIACOMINA 30/05/2014 92

GILBERTI ADELAIDE 01/06/2014 89

CATTALINI TERESA 02/06/2014 86

BUIZZA MARIA 11/06/2014 87

RAVELLI ROCCO 24/07/2014 78

MAESTRINI VITTORIO 31/07/2014 72

SOFIA NICOLA 11/08/2014 74

TURRA EMILIA 12/08/2014 88

BIANCHI FERRUCCIO 18/08/2014 83

GAROSIO NATALE 10/09/2014 74

VALOTTI LUCIA 18/09/2014 78

BERTOLI GIOVANNI 16/10/2014 87

GARES ARMANDO 18/10/2014 72

PORTERI MARIA 08/11/2014 84

TONELLI DELMINA 13/11/2014 88

FELINI CESARE 16/11/2014 75

DEFUNTI - PASSIRANO

MATRIMONI - PASSIRANO

Anagrafe 2014

COGNOME NOME DATA DI MOR-

TE DI ANNI

BOSIO BATTISTA 13/01/2014 81

QUARESMINI TERESA 14/01/2014 74

BONASSI ANNA MARIA 17/02/2014 66

LAZZARONI ALESSANDRO 27/02/2014 91

LUCARIELLO MARIA 19/05/2014 78

FENAROLI ROSINA 27/05/2014 92

SERIOLI ROSA MARIA 22/08/2014 84

SERIOLI PIERINA 18/09/2014 86

BUFFOLI ORAZIO 29/10/2014 46

COMINARDI MARIA 19/11/2014 86

DEFUNTI - MONTERORONDO

COGNOME NOME CONIUGE DATA

MATRI-MONIO

MARTEGANI FRANCESCO CORNALI ANNA 14/06/204

TORCOLI DARIO BARUCCO CHIARA 19/07/2014

ODELLA FEDERICO TEMPINI FRANCE-SCA

30/08/2014

PERUCCHETTI CARLO GREGORINI STEFA-NIA

31/08/2014

RAMBALDINI RUGGERO LAZZARONI STE-FANIA

27/09/2014

MATRIMONI - MONTEROTONDO

COGNOME NOME DATA

BATTESIMO

BENI FEDERICA 23/02/2014

PAGNONI CHIARA 30/03/2014

CESARENI MICHELE FRANCE-SCO

18/05/2014

RICCI MARIACHIARA 01/06/2014

BECCHETTI MATTIA 01/06/2014

LEPORATI PAOLO 22/06/2014

CALVETTI BEATRICE 06/07/2014

GOTTARDI MATILDE 28/09/2014

BATTEZZATI - MONTEROTONDO

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Calendario liturgico di Passirano

FEBBRAIO

TUTTI i GIORNI

08,00 18,30

Santa Messa

MARTEDI’ e GIOVEDI’

07,50 Preghiera in chiesa per bambini e ragazzi

le DOMENICHE

In chiesa raccolta viveri per la CARITAS: scatolame, tonno, piselli, ragù, latte a lunga conser-vazione, omogenizzati, pannolini per bambini, biscotti secchi, zucchero, caffè, olio

i MARTEDI’ 20,30 Per adulti all’Oratorio a Passirano: Incontro sulla parola

i GIOVEDI’ 08,00 Dopo la S. Messa adorazione Eucaristica fino alle 11,30

MERCOLEDI’ 18 08,00 16,15 20,00

MERCOLEDI’ delle CENERI: S. Messa Celebrazione penitenziale con imposizione delle ceneri S. Messa con imposizione delle ceneri

MERCOLEDI’ 25 20,45 Incontro Consigli Pastorali della Unità Pastorale a Monticelli Brusati con il Vicario diocesano responsabile

VENERDI’ 27 20,00 VIA CRUCIS - Cantone di Sopra, Contrada di Sotto, via Arimondi 13

SABATO 28 19.15 Cena Povera della CARITAS all’Oratorio

MARZO

VENERDI’

DOMENICA

6 13 20 22

20,00

14,30

VIA CRUCIS - Piazze, via Colombo 5 VIA CRUCIS - Contrada di Sopra, via De Gasperi 19 VIA CRUCIS - da Villa via De Amicis 2 fino all’Angelo VIA CRUCIS Missionaria dei Martiri

MARTEDI’ 24 20,30 A Monterotondo - Esercizi Spirituali con don Raffaele Maiolini

MERCOLEDI’ 25 20,30 A Monterotondo - Esercizi Spirituali con don Raffaele Maiolini

SABATO 28 20,00 Al castello di Brescia veglia col Vescovo per gli adolescenti e i giovani della diocesi

DOMENICA 29 09,15 16,30

DOMENICA DELLE PALME: benedizione degli ulivi all’Oratorio e processione in chiesa In chiesa Concerto con presentazione della pala della B.V. e san Zenone restaurata

LUNEDI’ 30 16,00 Confessioni dei ragazzi delle elementari

MARTEDI’ 31 16,00 Confessioni dei giovani delle medie

APRILE - in ogni casa si procuri la cassettina quaresimale per le iniziative missionarie diocesane

GIOVEDI’ 2 08,00 16,00 20,00

GIOVEDI’ SANTO: Ufficio Letture S. Messa S. Messa - ULTIMA CENA segue adorazione Eucaristica - consegna cassettina quaresimale

VENERDI’ 3

08,00 10,00 15,00 20,00

VENERDI’ SANTO: Ufficio Letture Preghiera ragazzi elementari e medie Celebrazione della Passione VIA CRUCIS con processione - confessioni sia mattino che pomeriggio

SABATO 4 08,00 21,00

SABATO SANTO: Ufficio delle Letture Preghiere per ragazzi elementari e medie - confessioni fino alle 12,00 e dalle 14,30 - 19,00 Solenne Veglia Pasquale con presentazione Cresimandi

DOMENICA 5

18,00 DOMENICA di PASQUA: SS. Messe ad orario festivo Solenni Vespri

LUNEDI’ 6 08,00 10,30

LUNEDI’ DELL’ANGELO: SS. Messe

DOMENICA 12 Giornata della CARITAS

DOMENICA 19 Rinnovo Consiglio Pastorale

Calendario liturgico di Monterotondo

Page 23: Quaresima di sobrietà · 2017-12-11 · Vasco Rossi canta così nel suo ultimo album. “Come vorrei che fosse possibile cambiare il mondo che c’è; dimenticarmelo e… sarebbe

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FEBBRAIO

TUTTI i GIORNI

8,10 Preghiera in chiesa per bambini e ragazzi

TUTTE le DOMENICHE

In chiesa raccolta viveri per la CARITAS: scatolame, tonno, piselli, ragù, latte a lunga conservazione, omogenizzati, pannolini per bambini, biscotti secchi, zucchero, caffè, olio

TUTTI i MARTEDI’

20,30 Per adulti all’Oratorio a Passirano: Incontro sulla parola

TUTTI i GIOVEDI’

17,30 Adorazione Eucaristica prima della S. Messa

MERCOLEDI’ 18 16,00

20,00

MERCOLEDI’ delle CENERI: Celebrazione Penitenziale con imposizione delle ceneri per i ragazzi e gli anziani S. Messa con imposizione delle ceneri

MERCOLEDI’ 25 20,45 Incontro Consigli Pastorali della Unità Pastorale a Monticelli Brusati con il Vicario diocesano responsabile

VENERDI’ 27 20,00 VIA CRUCIS in chiesa

SABATO 28 19.15 Cena Povera della CARITAS all’Oratorio di Passirano

MARZO

VENERDI’

DOMENICA

6

13

20

22

20,00

14,30

VIA CRUCIS in chiesa VIA CRUCIS Missionaria dei Martiri

MARTEDI’ 24 20,30 In chiesa - Esercizi Spirituali con don Raffaele Maiolini

MERCOLEDI’ 25 20,30 In chiesa - Esercizi Spirituali con don Raffaele Maiolini

SABATO 28 20,00 Al castello di Brescia veglia col Vescovo per gli adolescenti e i giovani della diocesi

DOMENICA 29 10,15 DOMENICA DELLE PALME: benedizione degli ulivi all’Oratorio e processione

in chiesa

APRILE - in ogni casa si procuri la cassettina quaresimale per le iniziative missionarie diocesane

MERCOLEDI’ 1 16,00 Confessioni dei ragazzi delle elementari e medie

GIOVEDI’ 2 20,00 GIOVEDI’ SANTO: S. Messa ultima cena - segue adorazione Eucaristica - conse-

gna cassettina quaresimale

VENERDI’ 3

10,00

15,00

20,00

VENERDI’ SANTO: Preghiera ragazzi elementari e medie Celebrazione VIA CRUCIS Celebrazione della Passione

SABATO 4

21,00 SABATO SANTO: Dalle 14,30 alle 19,30 - Confessioni Solenne Veglia pasquale

DOMENICA 5 08,00 18,00 18,30

DOMENICA di PASQUA: S. Messa Solenni Vespri S. Messa

LUNEDI’ 6 10,30 LUNEDI’ dell’ANGELO. S. Messa

DOMENICA 12 Festa dell’Anniversario dell’inaugurazione dell’Oratorio

DOMENICA 19 Rinnovo del consiglio Pastorale

Calendario liturgico di Monterotondo

Page 24: Quaresima di sobrietà · 2017-12-11 · Vasco Rossi canta così nel suo ultimo album. “Come vorrei che fosse possibile cambiare il mondo che c’è; dimenticarmelo e… sarebbe

Tutte le Mattine dalle ORE 9,00 alle 11,00

La Segreteria Parrocchiale di Passirano è Aperta

NUMERI DI TELEFONO UTILI

Segreteria parrocchiale:

030654005

Don Gigi: 030654005/3460447955

email: [email protected]

Don Raimondo: 030653637

Cellulare: 3336716325

Oratorio “Santi Francesco e Chia-

ra”: 030653391

email: oratorio.francescoechiara

@gmail.com

Padri Oblati (OMI): 030653629

COMUNITÀ DI

PASSIRANO

Notiziario

Parrocchiale

Numero 1 - Anno 2015

Direttore responsabile

Adriano Bianchi

Autorizzazione del

tribunale n.27/1988

del 4 luglio 1988

Chiunque voglia

scrivere al bollettino

puo farlo inviando

una mail all’indirizzo mail

[email protected]

oppure

lasciando una lettera

nella cassetta postale

dell’ex oratorio.

Sito web:

www.parrocchiadisanzenone.it

24

La Risurrezione Antonio Guadagnini (Esine, 1817-1900)

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