Quale Medicina per l'Etica della Cura

21
Quale Medicina per l’Etica della Cura? Per una riscrittura che parte dal corpo

Transcript of Quale Medicina per l'Etica della Cura

Page 1: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Quale Medicina per l’Etica della Cura?Per una riscrittura che parte dal corpo

Page 2: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Scienze della natura e scienze dello spirito.Ancora due culture in cerca di Humanitas

“Non sappia la mano destra quello che fa la sinistra, ma è pur vero che la sinistra continuo ad averla e qualcosa ne devo pur fare” (Bateson)Necessità di costruire un ponte tra la scienza e la saggezza (Potter)Cosa intendiamo quando parliamo di salute?La restitutio ad integrum, ma quale integrum quello rappresentato dalla scienza e promosso dall’economia della one best way?

Page 3: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Il Paradigma di Cura nodi teorici e difficoltà applicative

Impossibilità della medicina (sempre più basata sui desideri piuttosto che sui bisogni) perdita del telos dell’atto medico.

Va ripensato il quadro teorico della medicina come scienza

Siamo davanti ad un problema epistemologico ancor prima che etico

Page 4: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Incontro clinico. Storia di una relazione che non c’è. Il paziente Soggetto di scelta e Oggetto di cura; il Medico: latore di cura e uomo soggetto alla vulnerabilità ontologica e alla fallibilità scientifica. Cosa e Come umanizzare?

Page 5: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Lo statuto dell’etica.Dovere di responsabilità

o Responsabilità come unica possibilità per

una sopravvivenza buona?

Relazione tra esseri umani: colpa da espiare

(si salvi chi può) o condizione ontologica

legata alla nostra finitezza e quindi necessità di lavorare sulla relazione che siamo? C. Michelstaedter

Page 6: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Allo stato attuale, il concetto di Cura proposto delle Medical Humanities è un puro slancio teorico normativo preso a prestito dalle indagini filosofiche e psicologiche che cala dall’alto della teoria, che congela lo status quo e contribuisce a rendere l’incontro clinico impraticabile.

Page 7: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Bisogna lavorare su più fronti abbandonando la logica del problem solving.

Precisare la cura nei suoi fondamenti teorici

Verificare l’apporto che la filosofia può dare a partire dalla propria inutilità (?) e quindi mettendo avanti un concetto di formazione non in vista della riparazione del danno e né come mera attribuzione di ECM ma come vera e propria Bildung.

Testare nelle strutture ospedaliere il peso teorico dei concetti analizzati, far dialogare i saperi e le discipline artistiche così da farli diventare piani di azione strategica in vista di una reale umanizzazione.

Page 8: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Fenomenologia dell’incontro clinico

Medico e Paziente stanno in un rapporto di simmetria? Paziente: corpo nudo e sta in una condizione di inaggirabile passività. Di fronte a lui il Medico sta in una posizione di indiscussa superiorità. Egli sta bene e vive in un mondo radicalmente diverso. Il suo senso dell’io è profondamente investito del ruolo professionale. Il medico invita il paziente non all’autonomia ma alla fiducia nella sua conoscenza, nella sua competenza e nella sua persona.

Page 9: Quale Medicina per l'Etica della Cura

I Limiti del consenso libero ed informato.

Il medico non sa e non può agire in scienza e coscienza se il paziente ripone tutta la sua «fiducia» nel fatto di poter denunciare il medico per malpractice e il paziente non sa fidarsi se il medico si presenta solo come un tecnico che rifiuta ogni altre responsabilità.

Il paziente è, di fatto, nelle mani del medico e sa che se vuole essere guarito è costretto a fidarsi, sa che la sua fiducia potrebbe essere mal posta perché il medico potrebbe in qualsiasi momento ed in qualsiasi modo approfittarne e sa, pure, che nessun contratto può liberarlo da questo dilemma.

Page 10: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Come sapere a chi dare fiducia? Annette Baier risponde «al femminile» pone in questione la presa diretta tipica dell’atteggiamento scientifico per ricordare che l’atto di nascita della medicina è scritto nella relazione tra due.“La fiducia è riposta in modo appropriato in coloro che agiscono per l’equalizzazione dei poteri o che assistono coloro che hanno meno potere rinunciando alla loro supremazia” L’appropriatezza della fiducia si gioca sul rapporto tra cura e potere, o tra cura e autonomia. Come si può giungere all’equalizzazione dei poteri nel momento in cui il medico si rende conto che non ci sono più cure (atti medici) in grado di salvare il paziente e che la morte, sempre evitata, è proprio lì davanti agli occhi?

Page 11: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Trust e Antitrust

La fiducia, componente essenziale dell’atto medico, nasce su un terreno profondamente vulnerabile. Vulnerabile non è solo il paziente né solo il medico ma è la relazione stessa che si innesca tra i due.

Uno vuole essere riconosciuto nel suo bisogno, l’atro nel suo potere. Lotta hegeliana tra coscienze, come uscirne? Che fare? Forse non basta comunicare, vanno ripristinati i ponti relazionali ripartendo dalla vulnerabilità intesa come nudità ontologica a dispetto dei saperi e delle condizioni di vita.

Page 12: Quale Medicina per l'Etica della Cura

RIMOZIONE DELLA MORTE IN UNA MEDICINA COMPLETAMENTE SEDOTTA DALLA TECNICA. TORNARE AL MITO DI CURA PER EVITARE LA STERILITÀ DI SOTTIGLIEZZE TEORICHE CHE NON PORTANO DA NESSUNA PARTE. L’ESPERIENZA ALL’ONCOLOGICO DI MESSINA

Archetipo del guaritore ferito (Gap tre Teoria e Prassi)porta in sé un’ombra: quella di poter essere facilmente dimenticato. C’è il rischio concreto che il medico si installi in un unico polo, ovviamente quello del guaritore, con il quale finirà per identificarsi, sbarazzandosi così di quella ferita appartenente alla sua stessa realtà umana e occultando la propria debolezza per proiettarla su chi gli sta vicino.

Page 13: Quale Medicina per l'Etica della Cura

L’etica della cura rischia di ridursi (e di fatto si riduce) a morale prescrittiva. Ne è un esempio il testo esemplare di Mylton Mayeroff On caring (1971)

Per prendersi cura di un altro si «deve essere» capaci di capirlo e di capire cosa c'è nelle sue parole, vedendo con i suoi occhi ciò che il mondo è per lui e come lui si vede nel mondo. Invece che guardarlo in modo distaccato, come se fosse un tipo strano, si deve essere capace di essere con lui, andando dentro il suo mondo al fine di sentire da dentro ciò che la vita è per lui, ciò che si sforza di essere, e ciò che gli serve per crescere. L’io e l’altro sono sullo stesso piano (same level) non c’è da essere condiscendenti (guardandolo dall'alto in basso) né idolatrarlo (come se fosse al di sopra). Entrambi i soggetti sono uguali (si ha l’impressione che le oscurità della cura già evidenziate siano qui completamente misconosciute).

Page 14: Quale Medicina per l'Etica della Cura

L’etica della cura può essere limitata alla deontologia professionale? (Foto tratte da laboratori da me condotti)

La cura impone la sosta e la capacità di sentirsi e sapersi in relazione. Altrimenti si continua a procedere a compartimenti stagno

Restituire agli operatori sanitari la complessità dell’atto medico dando anche gli strumenti pratici per far si che l’etica divenga una disposizione abituale ad agire in una certa maniera e non una chiacchiera che sfocia nel conflitto di opinioni.

Page 15: Quale Medicina per l'Etica della Cura

La Cura è un Gesto che si iscrive nel CorpoIl Contributo del Teatro. Gioco Vs Terapia

Page 16: Quale Medicina per l'Etica della Cura

UTILITA’ DELL’INUTILE

Essendo le forme comportamentali infinite, il teatro dà luogo a una produzione di valore etico e quindi sostanzialmente inutile (considerata da una prospettiva meramente economicistica). La cura non è né diritto né dovere ma un gesto qualitativamente stra-ordinario. Investire sul tempo e rivalutare il lavoro sul corpo. Al femminile

Page 17: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Qualche riscontro tratto dai laboratori di formazione condotti presso la ASL TO2 con medici e infermieri

Prova a distinguere l’etica della morale facendo degli esempi.La morale è un fenomeno soggettivo, dipende dalla cultura, dell’educazione in cui si è cresciuti, e anche dai falsi miti. L’etica è un pensiero comune che media fra morali differenti allo scopo di creare un’abitudine comune. Permette di superare i falsi miti spogliandoli del falso significato.Perché è in che modo l’etica è assimilabile all’arte piuttosto che alla forma pura del dovere? L’etica si rivolge al corpo all’anima e allo spirito, come l’arte tocca corde che interessano la materia, l’emozione e il trascendente. Allo scopo di togliere il peso dalle cose, di permettere di vedere il bello anche nella realtà più dura (Van Gogh)

Page 18: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Esercizi di laboratorio

MORANDO SIMONETTA infermieraDagli esercizi eseguiti è emersa la difficoltà di coordinare i movimenti insieme ad altri. Ascoltare va oltre il sentire e forse non siamo abituati a rendere allenato questo senso che calato nella nostra pratica di infermieri dovrebbe farci cogliere ogni piccolo segnale del paziente. Ascoltare è sapere cogliere anche i tempi dell’altro, senza prevaricare e imporre i propri. Inoltre è anche emerso che ascoltare è un insieme misto di atteggiamento corporeo di disposizione verso l’altro. Sicuramente è un allenamento perché, a forza di eseguire l’esercizio, si è visto che migliorava e diventava come un pezzo eseguito da un’orchestra

Page 19: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Che cos’è l’ascolto?

Dagli esercizi eseguiti sull’ascolto è emersa la difficoltà di coordinare i movimenti insieme ad altri, dove l’esercizio pur essendo semplice diventa complicato per il fatto di girare una gamba piuttosto che un’altra.Ascoltare va oltre il sentire e forse non siamo abituati a rendere allenato questo senso che calato nella nostra pratica di infermieri dovrebbe farci cogliere ogni piccolo segnale del paziente.Ascoltare è sapere cogliere anche i tempi dell’altro, senza prevaricare e imporre i propri. Inoltre è anche emerso che ascoltare è un insieme misto di atteggiamento corporeo di disposizione verso l’altro.

Page 20: Quale Medicina per l'Etica della Cura

Viviana Veronese medico endocrinologo

Sicuramente è un allenamento perché, a forza di eseguire l’esercizio, si è visto che migliorava e diventava come un pezzo eseguito da un’orchestra.La mia difficoltà iniziale è stata la classica ansia da prestazione, nel senso che dichiarato il mandato, cercavo di farlo bene, ma mi sono resa conto che, a volte, basta anche fare molto poco per aiutare senza avere l’affanno di dare comunque delle risposte.

Page 21: Quale Medicina per l'Etica della Cura

L’etica vive di narrazioni e di lavoro quotidiano sulle strutture psicofisiche.Le evidenze di questo progetto stanno nella necessità richiesta di continuare a lavorare in questa direzione e di stare ad osservare i cambiamenti nei gesti di cura.