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QUADRO REGIONALE DELLE STRATEGIE DI UTILIZZO DEI FONDI STRUTTURALI EUROPEI PER IL PERIODO 2014-2020 Consiglio delle Regioni Comitato per i problemi del Mezzogiorno e delle Isole Roma, 21 ottobre 2014 Direzione Affari Economici e Centro Studi

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QUADRO REGIONALE DELLE STRATEGIE DI

UTILIZZO DEI FONDI STRUTTURALI

EUROPEI PER IL PERIODO 2014-2020

Consiglio delle Regioni

Comitato per i problemi del Mezzogiorno e delle Isole Roma, 21 ottobre 2014

Direzione Affari Economici e Centro Studi

2

Premessa (1/2)

Nell’attuale momento di crisi, le risorse della politica di coesione territoriale

rappresentano un elemento centrale della strategia di rilancio dell’economia

nazionale e del settore delle costruzioni.

Tra fondi strutturali europei e Fondo Sviluppo e Coesione, le risorse disponibili

ammontano complessivamente a circa 174 miliardi di euro di cui 117 relativi alla

nuova programmazione 2014-2020 e 57 relativi alla programmazione 2007-2013

L’importanza di questi fondi per il settore delle costruzioni è testimoniato dal

fatto che, secondo le stime dell’Ance, rappresentano stabilmente tra il 40 il 45%

delle risorse destinate ogni anno dallo Stato ad infrastrutture.

L’analisi dello stato di avanzamento della spesa dei fondi 2007-2013 evidenzia,

ancora una volta, la necessità di accelerarne l’utilizzo, anche al fine di evitare la

perdita di risorse europee a fine 2015. Rimangono da spendere 20 miliardi di euro

di fondi europei, 28 miliardi di euro di risorse FSC (ex-FAS) e 9 miliardi di euro del

PAC.

Per quanto riguarda la programmazione 2014-2020, si evidenzia già un forte

ritardo, rispetto agli altri Paesi europei, nell’approvazione e nella predisposizione

dell’Accordo di partenariato e dei programmi operativi finanziati con i fondi europei.

Per quanto riguarda i fondi FSC 2014-2020, il ritardo accumulato nella

preparazione della programmazione è già superiore a 7 mesi compromessa la

possibilità di realizzare importanti investimenti in infrastrutture, riduzione del rischio

idrogeologico ed edilizia scolastica

3

Premessa (2/2)

Una prima analisi dei programmi regionali dei fondi strutturali europei 2014-

2020 presentati a luglio 2014 mette in evidenza:

La diversità delle priorità individuate nelle varie regioni

Una forte concentrazione (prevista dai regolamenti ue) su interventi di

riqualificazione energetica degli edifici

La mancanza di visione strategica per la riqualificazione e lo sviluppo delle città e

l’assenza di una politica nazionale in materia

La limitata attenzione dedicata ai temi dell’edilizia scolastica e, soprattutto, della

riduzione del rischio idrogeologico

L’analisi delle priorità dei programmi regionali rappresenta il punto di partenza

della programmazione di investimenti a livello territoriale, in particolare nel

Mezzogiorno ma anche nel Centro-Nord

Rimane intatto il problema del Patto di stabilità interno di Regioni ed enti locali

che blocca la spesa per investimenti. La proposta di legge di stabilità 2015, infatti,

non risolve il problema.

4

Da dove partiamo? Il rapporto della Commissione Europea sulla

Coesione Territoriale

5

Basso livello di crescita rispetto al resto d’Europa negli

ultimi 10 anni

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

6

Bassa capacità amministrativa…che determina scarsa

capacità di assorbimento dei fondi UE

ITALIA

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

7

Forte arretramento in termini di capacità amministrativa e

qualità della regolamentazione negli ultimi 15 anni

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

8

Bassa qualità delle scelte di bilancio: Italia al 25° posto in

Europa

ITALIA AL 25° POSTO IN EUROPA PER LA QUALITA’ DELLE SCELTE DI BILANCIO

Fonte: Commissione Europea, Sesto Rapporto sulla Coesione Economica, Sociale e Territoriale (Luglio 2014)

Secondo la Commissione, l’Italia si colloca al 25° posto su 27 Paesi dell’Unione Europea per la

quota di bilancio nazionale destinata a misure per la crescita.

In Italia, solo circa il 32% delle risorse pubbliche viene investito in misure potenzialmente in grado

di incidere sulla crescita contro una media di circa il 35,6% a livello europeo

Le risorse in conto capitale rappresentano l’ambito sul quale il decisore pubblico dovrebbe

costruire le politiche economiche finalizzate allo sviluppo.

Spesa generale dei vari livelli di Governo in misure favorevoli

alla crescita nei Paesi dell’Unione Europea Anni 2008 e 2012

9

L’importanza degli enti territoriali nelle politiche di

investimento

L’investimento degli enti territoriali in Europa Anni 2000 e 2013

Nonostante l’irrigidimento del Patto di stabilità interno ed i tagli effettuati

negli ultimi anni, il peso dell’investimento degli enti territoriali in Italia

rimane elevato rispetto al resto d’Europa

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

10

Il Patto di stabilità interno ed i tagli ai trasferimenti hanno

fortemente ridotto la spesa locale per investimenti

Tasso medio annuo di variazione della spesa per investimenti

degli enti territoriali in Europa Periodi 2000-2009 e 2009-2013

Risulta preoccupante la dinamica di forte riduzione delle spese per

investimento degli enti territoriali, una dinamica che il Governo non

sembra intenzionato ad interrompere con la legge di stabilità 2015.

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

11

Il ruolo della Politica di Coesione: fondi strutturali sempre

più protagonisti delle politiche di investimento

In Italia, i fondi comunitari sono molto spesso sostitutivi delle risorse statali per gli

investimenti. Già nel Rapporto Strategico Nazionale 2009 di dicembre 2009, prima ancora dei

numerosi tagli al FAS 2007-2013 (circa 22 miliardi), il Ministero dello sviluppo economico

confessava il mancato rispetto del principio di addizionalità previsto dai regolamenti europei.

Già all’epoca il 15% dei fondi europei veniva utilizzato per sopperire alla mancanza di risorse

nazionali

Contributo della Politica di Coesione all’investimento

pubblico in Europa Periodo 2007- 2013

Fonte: Commissione Europea – Sesto rapporto sulla Coesione economica, sociale e territoriale (Luglio 2014)

12

Le conclusioni del seminario di

Bruxelles (1-2 ottobre 2013)

La necessità di un nuovo approccio alla politica di

Coesione Territoriale

13

Cambiare approccio rispetto ai fondi europei

1984-1993 2014-2020

«Uno Stato che non ha i mezzi per cambiare non ha i mezzi per mantenersi»

Edmund Burke – Riflessioni sulla rivoluzione francese - 1790

14

Cosa è successo?

L’atteggiamento delle istituzioni italiane sembra essere stato

improntato alla seguente strategia

15

La programmazione 2014-2020

a livello nazionale

16

La mappa della Politica di Coesione 2014-2020

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

73

2925

22 21 20 20 1714 14 13

10 8 7 6 4 3 3 2 2 1 1 1 1 1 1 0 00

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17

Ripartizione delle risorse della Politica di Coesione 2014-2020

L’Italia è il secondo Paese per importo di risorse disponibili (29 mld)

Dotazione finanziaria per Stato Membro Miliardi di euro 2011

La nuova programmazione 2014-2020 in Italia

18

Tra fondi strutturali e FAS, sono previsti finanziamenti complessivi per

117 miliardi di euro nel periodo 2014-2020

Circa il 75% di risorse destinate al sud ma crescono le risorse

destinate alle Regioni del Centro-Nord

Grande opportunità per rilanciare l’economia ed il settore delle

costruzioni, anche per l’attenzione rivolta al tema delle città

19

Le risorse dei fondi strutturali e FAS rappresentano

stabilmente il 40-45% dei fondi destinati alle infrastrutture

Bilancio dello Stato Ripartizione delle risorse per nuove infrastrutture

Composizione %

Dall’utilizzo dei fondi strutturali e FAS dipende il rilancio della

politica infrastrutturale in Italia

44% delle risorse

destinate a nuove

infrastrutture

Elaborazione Ance su Bilancio dello Stato 2013

Elaborazione Ance su Bilancio dello Stato

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

Competenza TAV Residui

Passivi

20

Risorse per nuove infrastrutture Milioni di euro 2014

Livello di stanziamenti in infrastrutture tra i più bassi degli ultimi 20 anni

I fondi strutturali e FAS, un’opportunità da cogliere in un

contesto di riduzione delle risorse per infrastrutture

21

Disimpegno dello Stato nella realizzazione delle

infrastrutture

Ripartizione delle previsioni di spesa nel Bilancio dello

Stato Periodo 1990-2014 (n.i. 1990=100)

E’ un trend in atto da oltre

venti anni

Dal 1990 ad oggi:

• -47,5% risorse per

spese in conto capitale

• -66% risorse per nuove

infrastrutture

• +34% risorse per

spese correnti al netto

degli interessi

Prezzi costanti

(*) Gli stanziamenti per spese in conto capitale sono al netto delle risorse stanziate

con i DL 35 e 102 del 2013 per il pagamento dei debiti pregressi della PA,

quantificate dalla RGS in 14,5 miliardi di euro nel 2014

Elaborazione Ance su Bilancio dello Stato - vari anni

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

90,0

100,0

110,0

120,0

130,0

140,0

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

RIPARTIZIONE DELLA SPESA NEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO DAL 1990 AL 2014n.i. 1990=100 a prezzi costanti

Stanziamenti per spese correnti al netto degli interessi

Stanziamenti per spesa in conto capitale (*)

Stanziamenti per spese per nuovi investimenti in infrastrutture

+34%

-66%

-47,5%

22

A che punto stiamo sulla

programmazione 2014-2020?

Il calendario dell’approvazione dei programmi

23

Accordo di partenariato Italia-Europa

Presentato il 22 aprile 2014

Osservazioni UE inviate a luglio 2014

Da approvare entro il 22 agosto 2014

Programmi operativi nazionali e regionali

Presentati entro il 22 luglio 2014

Osservazioni UE entro il 22 ottobre 2014

Approvazione entro il 22 gennaio 2015

24

18 Paesi hanno già siglato

l’Accordo di Partenariato

con l’Unione Europea

Il ritardo dell’Italia nell’approvazione dell’Accordo di

partenariato (1/2)

1. Danimarca 5/05/2014

2. Germania 22/5/2014

3. Grecia 23/5/2014

4. Polonia 23/5/2014

5. Cipro 20/06/2014

6. Estonia 20/06/2014

7. Lettonia 20/06/2014

8. Lituania 20/06/2014

9. Slovacchia 20/06/2014

10. Portogallo 30/07/2014

11. Romania 6/08/2014

12. Bulgaria 7/08/2014

13. Francia 8/08/2014

14. Paesi Bassi 22/08/2014

15. Repubblica Ceca 26/08/2014

16. Ungheria 29/08/2014

17. Finlandia 7/10/2014

18. Austria 17/10/2014

L’APPROVAZIONE DEI PROGRAMMI DI UTILIZZO DEI FONDI STRUTTURALI

Paesi che hanno approvato l’Accordo di Partenariato con l’Unione Europea

Paesi che non hanno ancora approvato l’Accordo di Partenariato con l’Unione Europea

Elaborazione Ance su dati Commissione Europea (17 ottobre 2014)

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

73

2925

22 21 20 20 1714 14 13

10 8 7 6 4 3 3 2 2 1 1 1 1 1 1 0 00

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Tra i 10 Paesi che ricevono più risorse dai fondi strutturali europei, solo

Italia e Spagna non hanno ancora approvato l’Accordo di Partenariato

Dotazione finanziaria per Stato Membro Miliardi di euro 2011

Il ritardo dell’Italia nell’approvazione dell’Accordo di

partenariato (2/2)

La struttura dell’Accordo di Partenariato per l’utilizzo dei

62 miliardi di fondi UE

26

ACCORDO DI PARTENARIATO ITALIA-UE

62 MILIARDI DI EURO

Programmi

nazionali/multiregionali Programmi regionali

6 Nazionali:

Istruzione, Occupazione, Inclusione, Città

metropolitane, Governance, Youth

European Initiative

2 per il Mezzogiorno:

Ricerca e innovazione, imprese e

competitività

3 per le regioni meno sviluppate:

Infrastrutture e reti, Beni culturali, Legalità

21 Programmi Operativi Regionali (POR)

del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

(FESR)

21 Programmi Operativi Regionali (POR)

del Fondo Sociale europeo (FSE)

Programmi nazionali e interregionali

11 programmi nelle 5 regioni

meno sviluppate

Istruzione, Occupazione, Inclusione,

Città metropolitane, Governance,

Youth European Initiative

Ricerca e innovazione, imprese e

competitività

Infrastrutture e reti, Beni culturali,

Legalità

6 programmi al Centro Nord

Istruzione, Occupazione, Inclusione,

Città metropolitane, Governance,

Youth European Initiative

8 programmi nelle 3 regioni in

transizione

Istruzione, Occupazione, Inclusione,

Città metropolitane, Governance,

Youth European Initiative

Ricerca e innovazione, imprese e

competitività

28

20 miliardi di euro dai programmi nazionali e interregionali

PROGRAMMA REGIONI TOTALE FESR FSE

PON Città Metropolitane Tutte 1.176,2 891,4 284,8

PON Istruzione Tutte 3.230,5 2.309,4 921,1

PON Occupazione Tutte 2.361,5 2.361,5

PON Inclusione Tutte 1.654,3 1.654,3

PON Governance Tutte 1.167,6 510,3 657,3

PON Youth European Initiative Tutte 1.135,0 1.135,0

PON Ricerca e Innovazione 8 del Mezzogiorno 1.852,5 1.445,1 407,4

PON Imprese e competitività 8 del Mezzogiorno 3.552,0 3.552,0

PON Infrastrutture e reti 5 Meno sviluppate 2.765,6 2.765,6

PON Cultura 5 Meno sviluppate 736,4 736,4

PON Legalità 5 Meno sviluppate 566,5 390,7 175,8

20.198,1 12.600,8 7.597,2

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

TOTALE

DOTAZIONE FINANZIARIA DEI PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALIValori in milioni di euro

I PON pesano il 13% nel Centro-Nord, il 28% nelle regioni in transizione

ed il 40% nelle 5 regioni meno sviluppate

29

Tasso di cofinanziamento del 50%

a livello nazionale (35% Stato e 15%

Regioni)

Ma rischio riduzione del tasso di

cofinanziamento, in particolare per le

Regioni del Mezzogiorno (ad

eccezione POR Puglia, POR

Basilicata, PON Istruzione e PON

Occupazione)

30 miliardi di euro dai programmi regionali del FESR

Regione TOTALE

Emilia-Romagna 481,9Friuli Venezia Giulia 230,8Lazio 913,1Liguria 392,5Lombardia 970,5Marche 337,4PA Bolzano 136,6PA Trento 108,7Piemonte 965,8Toscana 792,5Umbria 356,3Valle d'Aosta 64,4Veneto 600,3Subtotale Regioni più sviluppate 6.350,7Abruzzo 231,5Molise 105,9Sardegna 933,3Subtotale Regioni in transizione 1.270,7Basilicata 826,0Calabria 3.059,8Campania 6.170,3Puglia 5.576,1Sicilia 6.836,9Subtotale Regioni meno sviluppate 22.469,1

TOTALE 30.090,5

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

DOTAZIONE FINANZIARIA DEI

POR FESR 2014-2020- Valori in milioni di euro

La ripartizione dei 44 miliardi di fondi FSC

30

44 miliardi

da programmare

in questa fase (80% della

dotazione complessiva)

Priorità

1. rischio idrogeologico

2. scuole

3. Infrastrutture

Da presentare entro il 1°

marzo 2014

Ritardo di più di 7 mesi

Regione TOTALE FSC

Emilia-Romagna 838,4Friuli Venezia Giulia 298,2Lazio 1.349,6Liguria 385,0Lombardia 1.596,9Marche 454,3PA Bolzano 202,6PA Trento 135,9Piemonte 1.132,2Toscana 965,5Umbria 366,6Valle d'Aosta 76,3Veneto 968,2Subtotale Regioni più sviluppate 8.769,6Abruzzo 1.683,8Molise 845,4Sardegna 3.749,9Subtotale Regioni in transizione 6.279,1Basilicata 1.536,4Calabria 3.616,6Campania 8.387,2Puglia 6.251,0Sicilia 9.008,1Subtotale Regioni meno sviluppate 28.799,3

TOTALE 43.848,0

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL FSC 2014-2020Valori in milioni di euro

31

La destinazione delle risorse

32

Le risorse devono essere destinate agli 11 obiettivi tematici

indicati dalla Commissione Europea

Obiettivo tematico Importo %

1.Ricerca e innovazione 5.727 10,5%

2.Tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) 4.395 8,1%

3.Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI) 10.464 19,2%

4.Transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio 5.844 10,7%

5.Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e

gestione dei rischi1.024 1,9%

6.Tutela dell'ambiente ed efficienza delle risorse 3.791 7,0%

7.Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle

principali infrastrutture di rete (solo meno sviluppate)3.092 5,7%

8.Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori 7.736 14,2%

9.Inclusione sociale e lotta alla povertà 4.109 7,6%

10.Istruzione, competenze e apprendimento permanente 7.237 13,3%

11.Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni

pubbliche efficienti977 1,8%

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

Proposta del Governo: ripartizione per obiettivo tematico

11 obiettivi tematici (fissati a livello europeo) ripartiti in 70 misure

individuate dall’Accordo di Partenariato (predisposto a livello nazionale)

Regioni meno sviluppate Regioni Più sviluppate e

Regioni in transizione

Concentrazione degli investimenti FESR su:

• Efficienza Energetica e Energie Rinnovabili

• Ricerca e Innovazione

• Competitività delle PMI

60% 20% 44%

6%

I vincoli di destinazione

Fonte: Commissione europea

33

34

Le strategie di utilizzo dei fondi

35

Le strategie a livello europeo

Principio di concentrazione applicato in Europa a discapito delle spese

per infrastrutture e per l’adattamento ai cambiamenti climatici e

all’ambiente

36

Le strategie a livello europeo

Meno risorse per le infrastrutture, più fondi per il sostegno alla

competitività delle PMI, alla ricerca e all’innovazione

37

Le strategie a livello europeo

38

Italia: la proposta di distribuzione sugli 11 obiettivi tematici

indicati dalla Commissione Europea

Fonte: Accordo di Partenariato – 4 ottobre2014 . NB i valori non comprendono ii cofinanziamento nazionale

39 Fonte: Accordo di Partenariato – 4 ottobre2014 . NB i valori non comprendono ii cofinanziamento nazionale

Italia: la proposta di distribuzione sugli 11 obiettivi tematici

indicati dalla Commissione Europea

40

La programmazione a livello

regionale

41

Le scelte dell’Abruzzo per i 261 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Abruzzo

10

42

18

86

34

2116

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR ABRUZZO 2014-2020 - Valori in milioni di euro

34

42

Le scelte della Basilicata per i 826 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Basilicata

33

96 98

138 134

21

135

6761

33

10

-10

10

30

50

70

90

110

130

150

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR BASILICATA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

43

Le scelte della Calabria per i 3.060 milioni di POR FESR ed i

509 milioni di POR FSE

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Calabria

80

331

216

341

518

141

471

334

12787

254

346 326

0

100

200

300

400

500

600

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI POR FESR-FSE CALABRIA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

44

Le scelte della Campania per i 6.674 milioni di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Campania

167

868

374

794

521400

1.015

534

184 167 142

1.510

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR CAMPANIA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

45

Le scelte dell’Emilia-Romagna per i 481 milioni di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Emilia-Romagna

19

145

24

120

96

0

48

0 0 0 0 0

29

-10

10

30

50

70

90

110

130

150

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

46

Le scelte del Friuli Venezia Giulia per i 231 milioni del POR

FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Friuli-Venezia Giulia

9

77 76

57

12

0

10

20

30

40

50

60

70

80

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR FRIULI-VENEZIA GIULIA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

47

Le scelte del Lazio per i 913 milioni di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Lazio

36

180

154

276

198

68

0

50

100

150

200

250

300

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR LAZIO 2014-2020 -Valori in milioni di euro

48

Le scelte della Liguria per i 393 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Liguria

16

80

26

150

66

15

0

20

40

60

80

100

120

140

160

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR LIGURIA 2014-2020 -Valori in milioni di euro

40

49

Le scelte della Lombardia per i 970 milioni di euro di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Lombardia

33

352

290

217

19

60

0

50

100

150

200

250

300

350

400

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR LOMBARDIA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

50

Le scelte delle Marche per i 337milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Marche

10

109

23

66 65

23

41

0

20

40

60

80

100

120

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR MARCHE 2014-2020 - Valori in milioni di euro

51

Le scelte del Molise per i 153 milioni dei POR FESR-FSE

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Molise (Luglio 2014)

4

23,3

11,6

32,8

20,1

13,8

2

21,5

12,3 12,0

0,00

5,00

10,00

15,00

20,00

25,00

30,00

35,00

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI POR MOLISE 2014-2020Valori in milioni di euro

6,1

52

Le scelte del Piemonte per i 954 milioni dei POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Piemonte

39

362

48

241

193

39

0

50

100

150

200

250

300

350

400

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI POR FESR PIEMONTE 2014-2020 - Valori in milioni di euro

34

53

Le scelte della Puglia per i 5.294 milioni di POR FESR ed i

882 milioni di POR FSE

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Puglia

225

702

242

1.150

438

294

1.142

420

1.020

130

542

755

60

0

200

400

600

800

1.000

1.200

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI POR FESR-FSE PUGLIA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

54

Le scelte della Sardegna per i 933 milioni di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Sardegna

37

117131

257

187

47

112

47

0

50

100

150

200

250

300

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR SARDEGNA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

36

55

Le scelte della Sicilia per i 6.837 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Sicilia

239

752

424

1.026

1.559

397

807

1.026

232308

680

0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

1.600

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR SICILIA 2014-2020 -Valori in milioni di euro

56

Le scelte della Toscana per i 792 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Toscana

32

253

80

153

197

79

0

50

100

150

200

250

300

350

400

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR TOSCANA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

57

Le scelte dell’Umbria per i 356 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Umbria

14

103

32

81

4644

0

20

40

60

80

100

120

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR UMBRIA 2014-2020 -Valori in milioni di euro

36

58

Le scelte della Provincia di Bolzano per i milioni del POR

FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Provincia Autnoma di Bolzano

5

33 33

39

26

0

5

10

15

20

25

30

35

40

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR P.A. BOLZANO 2014-2020 - Valori in milioni di euro

59

Le scelte della Provincia Autonoma di Trento per i 109

milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Provincia Autonoma Trento

4

2228

54

0

10

20

30

40

50

60

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR P.A. TRENTO - Valori in

milioni di euro

60

Le scelte della Valle d’Aosta per i 64 milioni del POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Valle d'Aosta

2,6

13,514,2

7,2

14,3

12,3

0

2

4

6

8

10

12

14

16

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEL POR FESR VALLE D'AOSTA 2014-2020 - Valori in milioni di euro

61

Le scelte del Veneto per i 600 milioni di POR FESR

Elaborazione Ance su documenti ufficiali Regione Veneto

24

103

78

160

93

45

14

84

0

20

40

60

80

100

120

140

160

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI POR FESR VENETO 2014-2020 -Valori in milioni di euro

62

Il rischio idrogeologico nella

programmazione 2014-2020

63

877 milioni destinati alla riduzione del rischio idrogeologico

nei Programmi regionali dei fondi strutturali europei (FESR)

Regione TOTALE

Emilia-Romagna -Friuli Venezia Giulia -Lazio 68,0Liguria 30,0Lombardia -Marche 22,8PA Bolzano 26,2PA Trento -Piemonte -Toscana -Umbria -Valle d'Aosta -Veneto 14,0Subtotale Regioni più sviluppate 161,0Abruzzo -Molise -Sardegna 46,7Subtotale Regioni in transizione 46,7Basilicata 9,5Calabria 84,5Campania 136,2Puglia 240,1Sicilia 198,5Subtotale Regioni meno sviluppate 668,8

TOTALE 876,5

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE DEI FONDI

EUROPEI 2014-2020 PER IL RISCHIO

IDROGEOLOGICO- Valori in milioni di euro

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

877 milioni destinati alla

riduzione del rischio

idrogeologico

Solo l’1,4% dei fondi

strutturali 2014-2020

destinato alla

prevenzione del rischio

idrogeologico

64

Le città nella programmazione

2014-2020

Città prioritarie per l’Unione Europea

Carattere prioritario attribuito dall’Europa al tema delle politiche

urbane e della trasformazione urbana sostenibile.

La programmazione dei fondi 2014-2020 rappresenta una straordinaria

occasione per rilanciare le politiche urbane in Italia

Scontiamo però un deficit alla partenza perché da anni manca una

politica nazionale sulle città

Per usare bene i fondi, necessità di definire al più presto

1. una strategia nazionale sulle città salto di qualità

verso le migliori esperienze europee in materia

2. un modello istituzionale di intervento sulle città.

La vera sfida è quella di garantire la collaborazione tra i vari livelli

istituzionali ed il rispetto delle competenze di ciascuno, sul modello di

quanto realizzato nella Cabina di Regia del Piano Città, e di mettere in

competizione i progetti

65

5%

95%

Risorse per le Città Altre destinazioni

40%

60%

Risorse per le Città Altre destinazioni

Necessità di definire strategie unitarie di sviluppo urbano a livello

territoriale e garantire l’integrazione dei fondi, evitando la

frammentazione dei finanziamenti su una pluralità di obiettivi

Cambiare approccio ragionare in termini di fabbisogni e progetti di

riqualificazione urbana sui quali far confluire i finanziamenti disponibili.

Esempio della Francia: sottoscrizione di “contratti di città” per garantire

l’integrazione delle risorse per la realizzazione di progetti di sviluppo urbano

integrato e sostenibile (dopo 45 miliardi investiti e 250.000 demolizioni-

ricostruzione e 400.000 recuperi pesanti negli ultimi 10 anni)

Dalla capacità di definire strategie dipende la possibilità

di raggiungere obiettivi ambiziosi

Dalla capacità di definire

progetti ambiziosi dipende la

possibilità di ricevere

importanti finanziamenti da un minimo regolamentare

del 5% di risorse destinate alle

città, si può arrivare fino al 40%

auspicato dal Commissario

europeo Hahn

66

67

Il tentativo di rilanciare le

politiche urbane in Italia

1° tentativo: Piano città – 3 aprile 2012

68

69

Il PON METRO (1,2 miliardi di euro) opera su 14 città metropolitane per

potenziare e migliorare i servizi offerti ai cittadini residenti e ai city users

con ricadute dirette nel breve periodo, si focalizza su due driver

strategici:

• l’applicazione del paradigma Smart city per il ridisegno e la

modernizzazione dei servizi urbani

• la promozione di iniziative di Innovazione sociale per rafforzare i

servizi di inclusione sociale per i segmenti di popolazione più fragile e

per aree e quartieri disagiati

L’ Autorità di Gestione è rappresentata dal Dipartimento Politiche per lo

Sviluppo e, in prospettiva, dalla costituenda Agenzia per la Coesione

Territoriale (ex L. 125/2013) mentre sono presenti 14 Autorità Urbane

(Comune capoluogo) in qualità di Organismi Intermedi

2° tentativo: il PON METRO

Ambiti strategici/operativi e governance

70

PON METRO: La mappa delle città metropolitane

71

PON METRO: Posizione ANCE

L’Ance è contraria all’attuale impostazione del Programma Operativo Nazionale “Città

Metropolitane” 2014-2020 :

• L’attuale impostazione del programma non presenta particolari elementi di innovazione rispetto al

tema delle politiche urbane e il programma è stato invece costruito con un approccio “antico” alla

questione delle città, basato su singoli e limitati progetti, non inseriti in una più ampia visione

strategica nazionale.

• Non appare condivisibile la scelta di attribuire il ruolo di autorità urbana esclusivamente ai

Comuni capoluogo e di concentrare l’intervento sul territorio dei comuni capoluogo.

• Non è chiaro come sarà operato concretamente il raccordo con le misure di sviluppo urbano

sostenibile contenute nei POR. Da questo punto di vista, il rischio è quello di una

frammentazione degli interventi senza visione strategica.

• La dotazione finanziaria del programma, pari a circa 900 milioni di euro (FESR), appare molto

limitata per garantire un effettivo rilancio delle politiche urbane in Italia.

• L’inserimento dello sviluppo urbano sostenibile tra gli assi prioritari della programmazione è

vissuto come un mero adempimento burocratico e non vi è visione strategica.

Il programma rischia di rappresentare una nuova occasione persa per rilanciare le politiche

urbane nel nostro Paese

L’esistenza del programma rischia di costituire anche l’alibi per non avviare nuovi programmi

nazionali e nuove iniziative sul tema della riqualificazione delle città nei prossimi mesi/anni.

72

Cosa è possibile fare con i fondi europei?

La questione delle politiche urbane nella programmazione 2014-

2020, si è finora limitata ad un dibattito sulla titolarità delle risorse

Sono state invece investite molte (troppe?) risorse per definire

una strategia nazionale di sviluppo delle aree interne

Programma Nazionale

«Città metropolitane»

Programmi del Fondo

Sviluppo e Coesione

Programmi Regionali

Programma Nazionale

Governance, reti, progetti

speciali e assistenza tecnica

POLITICA

NAZIONALE DI

RIQUALIFICAZIONE

URBANA

1. STRATEGIA

2. PROGRAMMA

3. AGENZIA

Programma sperimentale su

14 aree metropolitane

Costituzione e finanziamento

di Assi Urbani dedicati anche

a città medio-grandi

Elaborazione di una strategia

nazionale e di un’agenzia

nazionale per le aree urbane

Forte impegno finanziario a

favore di un programma di

riqualificazione urbana

73

Alcune criticità che frenano

l’utilizzo dei fondi della politica

di coesione

74

Italia al 24° posto per la spesa dei fondi 2007-2013

Tasso di assorbimento e di selezione dei progetti nel periodo

2007-2013 % su totale fondi 2007-2013

A maggio 2014, l’Italia si collocava circa 11 punti sotto la media europea

(57% contro il 68% di media UE) in termini di tasso di assorbimento dei

fondi europei

75

L’avanzamento della spesa dei fondi strutturali 2007-2013:

a fine giugno, speso solo il 60%

La spesa dei POR FESR da effettuare Valori percentuali

Elaborazione Ance su dati Ragioneria dello Stato

8675 74 73 72 70 70 69 66 66 66 66 65 64 64 62 60 59

46 4335

1425 26 28 28 30 31 32 34 34 34 34 35 36 36 38 40 41

54 5765

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2007-2013 - PROGRAMMI FESR - Valori percentuali

Speso al 30 giugno 2014 Da spendere entro il 2015

76

Le risorse ancora da spendere: quasi 20 miliardi entro il

2015 di cui 4,6 miliardi entro il 2014

19,7 miliardi di euro da spendere in

1,5 anni

28,5 miliardi di euro spesi in 7,5

anni

VS

4,6 miliardi nel 2014 15,1 miliardi nel 2015

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

Nota: la Regione Lazio ha destinato l'intera dotazione FAS alle spese sanitarie

4338

23 21 20 19 1510 7 5 3 3 2

1 1 0 0 0 0 0 0

57 62

77 79 80 81 8590 93 95 97 97 98 99 99 100 100 100 100 100

00%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

STATO DI AVANZAMENTO DELLA SPESA DEL FONDO SVILUPPO E COESIONE 2007-2013 - PROGRAMMI REGIONALI - Valori percentuali

Speso al 28 febbraio 2014 Da spendere

77

L’avanzamento della spesa dei fondi FSC 2007-2013: in

media il 20% a Nord e 1% nel Mezzogiorno

Avanzamento della spesa FSC – Programmi regionali 2007-2013 Valori percentuali

Per via dei continui rinvii da parte del CIPE, i programmi delle regioni del Mezzogiorno sono stati

approvati con circa 2 anni di ritardo rispetto a quelli del Centro-Nord

78

Il totale delle risorse da

spendere

79

Ancora da spendere 174 miliardi di euro di fondi

Totale: 174 miliardi di euro

2014-2020

117 miliardi

2007-2013

57 miliardi

62 miliardi 55 miliardi

20 miliardi 28 miliardi 9 miliardi

Fondi

strutturali FSC PAC

80

Il Patto di stabilità interno e

la prospettiva della Legge di

stabilità

81

Le scelte della Legge di stabilità 2015 per gli enti territoriali

Nessuna prospettiva di rilancio degli investimenti a livello locale:

4 miliardi di euro di riduzione delle spese delle Regioni, da operare

su tutte le tipologie di spese (correnti e in conto capitale), anche

sanitarie + introduzione del pareggio di bilancio

1 miliardo di euro di riduzione delle spese delle Province e Città

Metropolitane, da operare esclusivamente sulle spese correnti, senza

ridurre la spesa per investimenti;

1,2 miliardi di euro di riduzione delle spese dei Comuni, da operare

esclusivamente sulle spese correnti, senza ridurre la spesa per

investimenti;

1 miliardo di euro di allentamento del Patto di stabilità interno

degli enti locali per investimenti (conferma della norma prevista per il

2014);

500 milioni di euro di allentamento del Patto di stabilità interno

delle Regioni per la spesa dei fondi strutturali europei (nel 2014,

l’esclusione è stata pari a 1 miliardo).

82

Già con la legge di stabilità 2014, è stato irrigidito il Patto di

stabilità interno delle regioni

Elaborazione Ance su documenti ufficiali

27.783

22.550

20.404 20.09019.390 19.099 19.099 19.099

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Totale

-31% in 5 anni

Obiettivo di cassa delle Regioni a statuto ordinario Valori in milioni di euro

Elaborazioni Ance su documenti ufficiali

1.8001.344 1.344

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

2014 2015 2016

LEGGE DI STABILITA - VERSIONE APPROVATA CDMIL CONTRIBUTO CHIESTO ALLE REGIONI

Valori in milioni di euro

Patto stabilità interno e tagli alle Regioni Patto salute

1.800

1.344 1.344

Elaborazioni Ance su documenti ufficiali

790 900 900

1.000

1.540 1.610

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

2014 2015 2016

LEGGE DI STABILITA - PRIME VERSIONIIL CONTRIBUTO CHIESTO ALLE REGIONI

Valori in milioni di euro

Patto stabilità interno e tagli alle Regioni Patto salute

2.440 2.510

1.790

83

La scelta della Legge di stabilità 2014: stretta sul Patto di

stabilità interno piuttosto che sul Patto per la salute

Nella legge di stabilità dello

scorso anno, la scelta del

Governo di non chiedere

contributi a valere sul Patto per

la salute ha determinato un

forte irrigidimento del

Patto di stabilità interno

delle Regioni per 4,5 miliardi

di euro nel triennio 2014-

2016

Il rischio è che la stretta della

legge di stabilità 2015 sia

operata ancora una volta

sulla spesa in conto capitale

Elaborazione e stime Ance su documenti ufficiali

Nota 2: Nel grafico sono stati indicati solo i valori delle spese relative al periodo 2007-2013 . Non è stata considerata la

spesa dei residui 2000-2006, dei fondi destinati al Piano Azione e Coesione e delle risorse della programmazione 2014-2020

16

4742

2329

1319 19

12 10 14 13 12 9 146 8

83

52

40

3933

21 12 1118 19 11 11 9 11 5

5

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

2015

Spesa cofinanziamento fondi europei Spesa Fondo Sviluppo e Coesione

Nota: Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige non sono stati indicati in ragione delle specificità relative al Patto

99 99

242529303031

6262

82

34

2021

11

19

8

84

Permane l’evidente incompatibilità dei vincoli di finanza pubblica

con la spesa dei fondi europei e del FSC

Peso della spesa dei fondi strutturali e FSC sul Patto di

stabilità regionale nel 2015 Valori percentuali

Per spendere i fondi europei

e FSC -solo quelli 2007-2013-,

molte regioni dovrebbero

sospendere ogni altro tipo di

spesa (stipendi, TPL,…)

Trasferimento dei fondi

UE e FSC dalla Regione

Per gli investimenti, i fondi incontrano un secondo

blocco, dopo quello regionale: il Patto degli enti locali

85

Ragionando su base pluriennale, le spese dei fondi europei e FSC hanno un

effetto neutro sul Patto di stabilità degli enti locali che, diversamente da quello

regionale, si applica al saldo tra entrate e uscite.

Le spese dovrebbero quindi essere escluse dal calcolo del Patto di stabilità degli

enti locali, anche per evitare un uso distorto dei fondi

Anno 1 Anno 2 Anno 3

Pagamento degli

investimenti realizzati

SALDO

TRIENNIO

Esempio:

10 milioni

10 milioni

+ 10 milioni

- 10 milioni

SALDO = 0