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Il ruolo degli indicatori nella Programmazione 20142020: le sfide per la misurazione statistica Seminario di approfondimento con gli Uffici di statistica e la Rete dei Nuclei Roma, 13 febbraio 2015 Indicatori di risultato nella programmazione dei fondi comunitari 2014 – 2020 Anna Ceci, Simona De Luca UVAL DPS

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Il ruolo degli indicatori nella Programmazione 2014‐2020: le sfide per la misurazione statisticaSeminario di approfondimento con gli Uffici di statistica e la Rete dei Nuclei Roma, 13 febbraio 2015

Indicatori di risultato nella programmazione dei fondi comunitari 2014 – 2020

Anna Ceci, Simona De Luca

UVAL DPS

La politica di coesione e la programmazione comunitaria 2014-2020

Cos’è la politica di coesione

In Italia è sostenuta da risorse comunitarie enazionali (cofinanziamento obbligatorio ai Fondi UE erisorse proprie del Fondo per lo Sviluppo e laCoesione)

È volta a ridurre le disparità di sviluppo fraterritori e a rafforzare la coesione economica, socialee territoriale

È una delle principali leve di crescita e sviluppodella qualità di vita

Politica di coesione UE 2014-2020: 1/3 del bilancio comunitario settennale

Bilancio UE 2014-2020 €1 082 miliardi

Altre politiche UE, agricoltura, ricerca,

politiche esterne€ 730,2 miliardi

67,5%32,5%

Fondi della politica di coesione

€ 351,8 miliardi

Crescita

La politica di coesione comunitaria è ripartita in cicli diprogrammazione di 7 anni e si fonda sul principio di solidarietàche è alle radici dell’Unione EuropeaLa programmazione 2014-2020 è orientata alla crescita inclusiva,intelligente, sostenibile come da obiettivi di Europa 2020

L’Accordo di Partenariato (AP) 2014-2020

Il 29 ottobre 2014 la CE ha adottato l’AP con l’Italia che vale circa 44M€ di risorse comunitarie cui si aggiungono oltre 20 M€ dicofinanziamento nazionaleÈ il piano strategico con le priorità d’investimento per il ciclo 2014-2020dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (Fondi SIE)

L’Italia è il secondo Stato membro UE per dotazione di questa parte delbilancio comunitario, dopo la Polonia, ed è tra i contribuenti netti all’UEL’intervento dell’AP è differenziato per categorie di regioni: 13 “regionipiù sviluppate” (Centro Nord geografico), 3 “regioni in transizione”(Sardegna, Abruzzo e Molise), 5 “regioni meno sviluppate” (Campania,Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia dove si concentra oltre il 70 per centodei Fondi SIE)L’AP si attua attraverso Programmi Operativi Nazionali e Regionali,monofondo o multifondo

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale

(FEASR)

10,4 M€

Fondo sociale europeo

(FSE)

10,4 M€

Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR)

20,6 M€

Fondo europeo per gli affari

marittimi e la pesca

(FEAMP)0,537 M€

Cooperazione territoriale

europea (CTE)

1,1 M€

Youth Employment

Initiative(IOG)

0,567 M€

Obiettivi Tematici (OT)

Risultati Attesi (RA) in cui sono articolati gli OT

Indicatori di risultato associati ai RA

Azioni per raggiungere i RAAzioni:

Mezzo con cui raggiungere i RA

Indicatori:Strumenti per la misurazione degli avanzamenti delle

policy

RA:

Esplicitano le finalità degli interventi

La struttura dell’Accordo di Partenariato

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Ricerca e innovazione

Lotta ai cambiamenti

climatici

Tecnologiedell’informazione

e della comunicazione

Competitività delle PMI

Economia a basse emissioni di carbonio

Ambiente ed efficienza delle risorse

Trasporto sostenibile

Amministrazione pubblica

più efficiente

Istruzione e formazionepiù efficaci

Inclusione sociale

Occupazione e mobilità

Gli 11 Obiettivi Tematici dell’AP:innovazione, sostenibilità, inclusione

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I Programmi Operativi che attuano l’AP

60 Programmi regionali e 14 Programmi nazionali

I contenuti dei Programmi sono definiti a conclusione delnegoziato con la Commissione Europea

Programmi Regionali

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 18Fondo Sociale Europeo (FSE) 18Multifondo FESR-FSE 3

Totale FESR-FSE 39

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) 21Totale 60

Programmi Nazionali

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 3Fondo Sociale Europeo (FSE) 3Multifondo FESR-FSE 5

Totale FESR-FSE 11

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) 2Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) 1Totale 14

TOTALE 74Fonte: elaborazioni UVAL su dati Sistema Informativo per la Gestione dei Fondi Comunitari (SFC)

Programmi Operativi Nazionali e Regionali

L’articolazione dell’AP 2014-2020L’osservazione della distribuzione dei PO FESR e FSE per Categoriadi Regione restituisce la seguente fotografia:

Fonte: elaborazioni UVAL su dati Sistema informativo per la gestione dei fondi comunitari (SFC)

PO per Categoria di Regione

Regioni più sviluppate

Regioni meno sviluppate

Regioni in transizione

Programmi Regionali 39 26 8 5

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 18 13 3 2

Fondo Sociale Europeo (FSE) 18 13 3 2

Multifondo FESR-FSE 3 2 1

Programmi Nazionali 6 11 8

Numero di Programmi

Categoria di Regione

Lo stato di approvazione dei Programmi OperativiA febbraio 2015 il negoziato con la Commissione sui ProgrammiOperativi in molti casi è ancora in corsoLimitando l’osservazione ai PO sostenuti con FESR e FSE, su 39Programmi Regionali, 16 (tutti FSE) sono stati adottati e 6 (tutti FESR)sono in corso di approvazione da parte della Commissione

Inoltre, 4 degli 11 Programmi Nazionali sono stati adottati

Programma adottato

In corso di approvazione

In fase di negoziato

Programmi Regionali 39 16 6 17

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 18 6 12

Fondo Sociale Europeo (FSE) 18 16 2

Multifondo FESR-FSE 3 3

Programmi Nazionali FESR-FSE 11 4 2 5

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 3 1 2

Fondo Sociale Europeo (FSE) 3 3

Multifondo FESR-FSE 5 1 1 3

Totale

Stato di approvazione 

Fonte: elaborazioni UVAL su dati Sistema Informativo per la Gestione dei Fondi Comunitari (SFC)

Work in progress

Politiche di coesione e statistiche territoriali

Politiche di coesione e statistiche territoriali In Italia le politiche di coesione hanno contribuitosignificativamente ad aumentare disponibilità e tempestivitàdelle statistiche territorialiA fronte di un panorama iniziale molto povero (primi anni 2000)sono stati realizzati importanti investimenti che hannoconsentito di soddisfare il bisogno sia di dati che di indicatoristatistici e amministrativi:

Oggi disponibilità pubblica di statistiche territoriali èsignificativamente accresciuta

per misurare il contesto territoriale.

come supporto alla programmazione delle policy

.

per monitorare l’attuazione delle politiche

per favorire la partecipazione pubblica

Conti Pubblici Territoriali: il Dipartimento per lo Sviluppo e laCoesione Economica (DPS) è direttamente produttore di dati sullacontabilità pubblica a livello regionale

Indagine sulla povertà: oggi tale rilevazione, realizzata dall’Istat findall’avvio, è a regime. Ma da sottolineare il significativo contributodel DPS – anche sul piano metodologico – per avvio e primerilevazioni associate a indagine sui consumi

Censimento acqua: tre edizioni interamente finanziate dal DPS, conun ampliamento progressivo del campo di osservazione,coinvolgimento e coordinamento dei soggetti coinvolti nel settore

Trasporti: settore ancora problematico sul piano della misurazionestatistica per difficoltà di coordinamento tra fonti e soggettiamministrativi titolari di dati e rilevazioni

Politiche di coesione e statistiche territorialiAlcuni esempi

Alcuni esempi di contributi delle politiche di coesione alla statistica territoriale:

Quanti finanziamenti delle politiche di coesionea supporto della produzione statistica territoriale?

Finanziamenti delle politiche di coesione per Accordi e Convenzioni:

≅ 12 Milioni di €

≅ 8 Milioni di €

Soggetti con cui

sono stati siglati

Accordi e Convenzioni

≅ 4 Milioni di €

Istat

Ispra

Invalsi

Ministero della salute

Il DPS svolge attività di coordinamento tecnico-scientifico per dare impulso e accompagnare la produzione di statistiche territoriali. Sono stati siglati, negli anni, diversi Accordi e Convenzioni, in primis con Istat, ma anche con altri produttori di statistiche ufficiali, per supportare la disponibilità di dati con elevato grado di dettaglio territoriale

Politiche di coesione e sistemi di monitoraggio Le politiche di coesione hanno contribuito attivamente allacostruzione di sistemi di monitoraggio unitari sull’attuazione degliinterventi finanziati:

Banca Dati Unitaria (BDU)

Sistema di monitoraggio federato:

definizione di un tracciato standard per i datialimentazione da parte delle diverse Amministrazioni coinvolte nell’attuazione della policy

Sistema di Monitoraggio

Unitario(RGS-IGRUE)

Ministero Interno

MIUR

Regione Siciliana

MISERegione Emilia

Romagna

Regione Veneto

Politiche di coesione e trasparenza su progetti e indicatori

Iniziativa di open government sulle politiche di coesione inItalia, promossa e realizzata dal DPS

Si rivolge a cittadini singoli e organizzati,amministratori, tecnici e imprenditori dell’innovazione,ricercatori e giornalisti perché tutti abbiano adisposizione dati e informazioni per valutare l’efficacia ela coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche dicoesione

OpenCoesione

Port

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OpenCoesione pubblica i dati delSistema di Monitoraggio Unitariovalorizzando al contempo dati e basiinformative sul contesto territoriale efinanziario

OpenCoesione consente dunque diconoscere il contesto territoriale in cuisi finanziano gli interventi e il loroprogressivo avanzamento

Indicatori e programmazione 2014-2020

Obiettivi Tematici (OT)

Risultati Attesi (RA) in cui sono articolati gli OT

Indicatori di risultato associati ai RA

Azioni per raggiungere i RAAzioni:

Mezzo con cui raggiungere i RA

Indicatori:Strumenti per la misurazione degli avanzamenti delle

policy

RA:

Esplicitano le finalità degli interventi

Accordo di Partenariato (AP)

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77

130

340

Risultati Attesi (RA) e Indicatori di risultato

Per ogni RA

Indicatori di risultato «statistici» popolati dal SSN almeno a livello regionale

Indicatori di risultato CE comuni (solo per FSE e FEASR), come definiti nei Regolamenti

Gli indicatori di risultato dell’AP rappresentano un ulteriore passo avanti importante nella disponibilità di dati statistici territoriali

I Regolamenti comunitari hanno introdotto anche unaspecifica condizionalità ex ante su sistemi statistici eindicatori di risultato volta a garantire un adeguatostandard di qualità dei dati

Indicatori di risultato dell’AP

Hanno una natura statistica

Consentono di soddisfare la condizionalità ex ante (se acquisiti tal quali)

Opportunità per affrontare il problema di omogeneità di metodi e fonte, ma non sempre di granularità (livello garantito NUTS2)

Non tutti sono a oggi disponibili

Da scegliere a livello di PO «con intelligenza» (≅ uno per RA)

Alcuni (pochi) rappresentano una nuova scommessa di misurazione a beneficio del sistema nel suo complesso

Ciascun PO deve scegliere l’indicatore dell’AP che meglio approssima il proprio RA e giustificare eventuale uso di altro

L’AP non contiene target in quanto non obbligatori da Regolamento e di difficile negoziatoL’AP italiano è l’unico con indicatori di risultato, gli altri stanno affrontando ex post la questione dell’omogeneità di metodi e fonte (cond. ex ante)

Indicatori di Risultato a livello di AP

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP

Il set dei 130 indicatori di risultato dell’AP è il risultato dellariflessione metodologica condivisa con l’Istat e con i soggettiSISTAN responsabili di statistiche settoriali

Spesso si tratta di indicatori che rappresentano delle vere eproprie innovazioni sul piano della misurazione statistica

A volte sono dati la cui fruibilità è oggi possibile grazieall’attiva collaborazione dei mesi scorsi avviata in ambitoSistan

In alcuni casi si tratta di una scommessa per la misurazionestatistica territoriale. La «lista» dell’AP contiene infatti alcuniindicatori di risultato indicati con asterisco (*), per i quali labaseline sarà disponibile nel corso del 2015

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP

1 Ricercatori occupati nelle imprese sul totale degli addetti 2 Imprese che hanno svolto attività di R&S in collaborazione con soggetti esterni3 Incidenza della spesa totale per R&S sul PIL4 Incidenza della spesa pubblica per R&S sul PIL5 Incidenza della spesa per R&S del settore privato sul PIL6 Specializzazione produttiva nei settori ad alta intensità di conoscenza 7 Tasso di natalità delle imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza

8 Tasso di sopravvivenza a tre anni delle imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza

9 Imprese che hanno svolto attività di R&S in collaborazione con enti di ricerca pubblici e privati *

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10 Copertura con banda ultra larga ad almeno 30 Mbps

11 Copertura con banda ultra larga a 100 Mbps

12 Penetrazione della banda ultra larga

13 Comuni con servizi pienamente interattivi

14 Cittadini che utilizzano il Fascicolo Sanitario Elettronico

15 Notifiche trasmesse in formato digitale nel processo civile

16 Utilizzo dell’egovernment da parte delle imprese

17 Grado di utilizzo di Internet nelle famiglie

18 Territorio coperto da Wifi pubblico *

19 Grado di partecipazione dei cittadini attraverso il web a attività politiche e sociali *

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Indicatori rilasciati grazie alla sollecitazione dell’AP

Indicatoridisponibili dal 2015,sfida per la statistica pubblica

Indicatori disponibili grazie a integrazione di questionari Istat per misurare fenomeni sinora non osservati dallastatistica pubblica

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP20 Tasso di innovazione del sistema produttivo21 Quota dei lavoratori che percepiscono sussidi di politica del lavoro passiva22 Investimenti privati sul PIL23 Grado di apertura commerciale del comparto manifatturiero 24 Grado di apertura commerciale del comparto agroalimentare25 Addetti occupati nelle unità locali delle imprese italiane a controllo estero26 Addetti delle nuove imprese27 Valore degli investimenti in capitale di rischio early stage28 Quota valore dei fidi globali fra 30.000 e 500.000 euro utilizzati dalle imprese29 Impieghi bancari delle imprese non finanziarie sul PIL

30 Addetti alle imprese e alle istituzioni non profit che svolgono attività a contenuto sociale

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31 Consumi finali di energia per Unità di lavoro *32 Consumi di energia elettrica della PA per Unità di lavoro

33 Consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica per superficie dei centri abitati

34 Emissioni di gas a effetto serra del settore energetico (Teq. CO2)35 Consumi di energia elettrica delle imprese dell’agricoltura36 Consumi di energia elettrica delle imprese dell’industria37 Consumi di energia elettrica delle imprese private del terziario (esclusa la PA)38 Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili escluso idro39 Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili incluso idro40 Consumi di energia coperti da cogenerazione41 Consumi di energia elettrica coperti con produzione da bioenergie

42 Utilizzo di mezzi pubblici di trasporto da parte di occupati, studenti, scolari e utenti di mezzi pubblici per genere

43 Passeggeri trasportati dal TPL nei comuni capoluogo di provincia44 Velocità commerciale del trasporto pubblico su gomma, autobus e filobus45 Concentrazione di PM 10 nell’aria nei comuni capoluogo di provincia46 Emissioni di gas a effetto serra in agricoltura (Teq. Co2)

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Indicatori disponibili grazie all’utilizzo a fini statistici

di archivi amministrativi

Indicatori disponibiligrazie alla collaborazione

tra soggetti Sistan

47 Popolazione esposta a rischio frane

48 Popolazione esposta a rischio alluvione

49 Dinamica dei litorali (coste in erosione)

50 Dinamica dei litorali (in avanzamento)

51 Dinamica dei litorali (stabili)

52 Dinamica dei litorali (non definite)

50 Percentuale di superficie forestale percorsa dal fuoco

51 Indice di rischio sismico

52 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni per classe di mitigazione del rischio che non hanno un piano di emergenza)

53 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni per classe di mitigazione del rischio con almeno un piano di emergenza)

54 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni per classe di mitigazione del rischio con piano di emergenza e studi di microzonazione sismica)

55 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni per classe di mitigazione del rischio con piano di emergenza e analisi delle Condizioni Limite di Emergenza)

56 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni con piano di emergenza, microzonazione sismica, analisi delle Condizioni Limite di Emergenza e valutazioni complessive di operatività)

57 Resilienza ai terremoti degli insediamenti (Comuni in assenza di dati sulla classe di rischio sismico)

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La «lista» degli indicatori di risultato dell’APIndicatori aggiornati

per le esigenze informative dell’AP

Indicatori rilasciati ad hoc per l’AP valorizzando dati amministrativi grazie a supporto e attiva collaborazione

tra soggetti Sistan

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP58 Raccolta differenziata dei rifiuti urbani59 Rifiuti urbani smaltiti in discarica per abitante60 Aree bonificate su totale aree61 Popolazione equivalente urbana servita da depurazione62 Dispersione di rete di distribuzione63 Corpi idrici in buono stato di qualità64 Percentuale di superficie degli habitat con un migliore stato di conservazione *65 Superficie delle Aree agricole ad Alto Valore Naturale *66 Tasso di turisticità nei parchi nazionali e regionali67 Indice di domanda culturale del patrimonio statale68 Indice di domanda culturale del patrimonio statale e non statale69 Tasso di turisticità70 Turismo nei mesi non estivi

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71 Capacità potenziale treni/giorno *72 Numero treni/giorno *73 Tempi effettivi di percorrenza *74 Indice traffico merci su ferrovia75 Emissioni di gas a effetto serra da trasporti stradali (Teq. CO2)76 Merci sbarcate e imbarcate per tipologia di traffico77 Traffico ferroviario merci generato da porti e interporti *78 Tempo medio di sdoganamento *79 Traffico passeggeri da e per aeroporti su mezzi pubblici collettivi *80 Indice di utilizzazione del trasporto ferroviario81 Grado di soddisfazione dei passeggeri a livello regionale per genere82 Indice di accessibilità verso i nodi urbani e logistici83 Media dei ritardi per volo assistito in rotta

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Valorizzazione esperienza Obiettivi di Servizio

Settore problematico, l’AP rilancia la sfida

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP84 Tasso di occupazione giovanile 85 Tasso giovani NEET 86 Imprenditorialità giovanile 87 Tasso di occupazione femminile88 Tasso di abbandono del lavoro dopo la nascita del figlio89 Imprenditorialità femminile90 Tasso di occupazione totale over 54 (55-64) 91 Tasso di occupazione della popolazione straniera 92 Incidenza della disoccupazione di lunga durata

93 Quota di lavoratori beneficiari di politica passiva che hanno ricevuto una politica attiva ricollocati nel mercato del lavoro *

94 Numero prestazioni erogate in base ai LEP fissati dalla legge 92/2012, differenziati in base ai target (giovani, donne, disoccupati, ecc.) e in base alla tipologia di

95 Quota dei giovani che effettuano un percorso di mobilità transnazionale attraverso la rete Eures sul totale dei giovani

96 Grado di soddisfazione degli utenti dei servizi al lavoro *

97 Tasso di occupazione nelle aree rurali

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98 Persone a rischio di povertà o esclusione sociale 99 Bambini, a rischio di povertà o esclusione sociale totale)

100 Persone in grave deprivazione materiale 101 Bambini in grave deprivazione materiale

102 Bambini tra zero e fino al compimento dei 3 anni che hanno usufruito dei servizi per l’infanzia

103 Anziani trattati in assistenza domiciliare socioassistenziale104 Famiglie in condizioni di disagio abitativo105 Beni confiscati (immobili e aziende) restituiti alla collettività *106 Tasso di furti denunciati107 Tasso di rapine denunciate108 Imprese e istituzioni non profit che svolgono attività a contenuto sociale

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Rilevazione a regime.

Contributo politiche di coesione

per start up rilevazione

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP109 Giovani che abbandonano prematuramente i percorsi di istruzione e formazione professionale

110 Tasso di abbandono alla fine del primo anno delle scuole secondarie superiori

111 Rendimenti degli studenti in italiano

112 Rendimenti degli studenti in matematica

113 Quota di insegnanti che hanno partecipato ad attività di formazione e aggiornamento *

114 Adulti che partecipano all’apprendimento permanente

115 Occupati, disoccupati e inattivi che partecipano ad iniziative formative finalizzate all’aggiornamento delle competenze professionali nonché all’acquisizione di qualificazioni

116 Condizione occupazionale dei Laureati o Diplomati post secondari 117 Tasso di istruzione universitaria

118 Successo formativo dei percorsi di istruzione tecnici e professionale e del sistema di istruzione e formazione tecnici superiore (IFTS)

119 Sicurezza degli edifici scolastici

120 Disponibilità di nuove tecnologie per fini didattici

121 Scuole che hanno aderito al Sistema Nazionale di Valutazione (VALES)

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122 Disponibilità di banche dati pubbliche in formato aperto *

123 Open Government Index su trasparenza, partecipazione e collaborazione nelle politiche di coesione *

124 Percentuale degli oneri amministrativi nelle aree di regolazione oggetto di misurazione *125 Dipendenti di Amministrazioni locali che hanno seguito corsi di formazione ICT126 Grado di utilizzo dell’eprocurement nella PA *127 Giacenza media dei procedimenti civili

128 Quota di risorse relative a interventi per i quali sono rilevati fenomeni di danno al patrimonio pubblico *

129 Progetti e interventi i che rispettano i cronoprogrammi di attuazione e un tracciato unico completo

130 Interventi con tempi di attuazione superiori ai valori di riferimento indicati da VISTO

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DPS produttore diretto di statistica pubblica

A oggi oltre l’80% degli indicatori dell’AP sono disponibili

Rilasciati dal DPS-Uval in un Database in formato aperto a tutte leamministrazioni titolari di PO (primo rilascio: luglio 2014) per laquantificazione di baseline e target, attualmente sono pubblicati(disaggregati per regione e genere) nella Banca dati di Indicatoriterritoriali per le politiche di sviluppo(http://www.istat.it/it/archivio/16777)

Il Database, in particolare, per ogni indicatore contiene:

SEMPRE: tutte le informazioni necessarie per compilare le tabelledel Template dei PO (anno di riferimento, frequenza diaggiornamento, fonte dei dati, unità di misura)

SEMPRE: valore osservato nell’ultimo anno disponibile

QUASI SEMPRE: valori osservati in serie storica

TALVOLTA: dati con disaggregazione sub-regionale

La «lista» degli indicatori di risultato dell’AP

Il PO seleziona un RA dell’AP e automaticamente acquisisce anchel’indicatore/gli indicatori di risultato associati al RA

A livello di PO è necessario verificare se l’indicatore di risultato dell’AP èpolicy responsive per il Programma e si possono presentare i seguenticasi:

OK: L’indicatore va bene così come è a livello di AP (di solito regionale)

OK, ma: L’indicatore deve essere declinato, mantenendo la stessaimpostazione metodologica, ad una scala (territoriale/settoriale) piùadeguata per essere significativo per il PO

OK, ma: L’AdG può decidere di affiancare all’indicatore dell’AP alcuni(pochi) ulteriori indicatori di risultato sia quantitativi che qualitativi piùprossimi al risultato perseguito attenzione a verifica condizionalitàex ante su robustezza statistica e a inserire opportuna motivazione ditale scelta

NO: L’indicatore dell’AP non è policy responsive per il PO (a nessunlivello di declinazione territoriale/settoriale) e non si individuanoulteriori indicatori più prossimi al risultato perseguito è necessariorinunciare ad allocare risorse finanziarie senza adeguata massa critica

Alcune indicazioni «operative»

Gli indicatori di risultato devono essere policy responsive per ilProgramma ma la loro trasformazione NON deriva solodall’attuazione del PO ma anche da altri fattori esogeni baselinee target sono da riferirsi all’intera popolazione potenziale (NONai soli beneficiari!). Il target esprime la direzione in cui si mobilita ilProgramma e l’intensità dello sforzo. Su questi aspetti, nonostanteuna nota congiunta Italia-UE di luglio 2014 la CE, in fase dinegoziato sui PO, ha spesso avanzato richieste diverse per il FSE(target riferiti ai soli beneficiari del Programma)

Gli indicatori di risultato indicati con asterisco sono dautilizzare in numero estremamente ridotto indicando il target intermini qualitativi e/o adottando un altro indicatore di risultato

Alcune indicazioni «operative»

Baseline e target degli indicatori di risultato

Come noto, la condizionalità richiede che ciascuna Amministrazionebeneficiaria di Fondi Strutturali disponga di sistemi efficaci per laraccolta di dati statistici e di indicatori di risultato utili per orientarel’azione dei PO, ottenere primi apprezzamenti e facilitarel’impostazione di successive valutazioni d'impatto.

Il Template dei Programmi Operativi dedica una sezione ad hoc altema delle condizionalità ex ante:

Tabella 24: va compilata fornendo indicazioni inerenti ilsoddisfacimento di tutte le condizionalità ex-ante applicabili alProgramma e richiede una valutazione dell'ottemperanza allestesse.

Tabella 25: compilata qualora uno o più criteri indicati per taleverifica risultino soddisfatti parzialmente, essa descrive le azioniche il Programma Operativo prevede di attivare per soddisfare icriteri associati a ciascuna condizionalità, indicandone anche iltiming

Alcune indicazioni «operative»

Condizionalità ex ante e Template dei PO

Criterio 1 - Dispositivi per la raccolta puntuale e l'aggregazione di dati statisticiche comprendano i seguenti elementi: l'identificazione delle fonti e la presenza dimeccanismi per garantire la convalida statistica

Soddisfatto se:le fonti che garantiscono la raccolta puntuale e l'aggregazione dei datistatistici necessari per la quantificazione degli indicatori di risultatoappartengono al SISTAN (caratteristica soddisfatta da tutti gli indicatori dirisultato inseriti nell’AP)i dati sono raccolti attraverso un adeguato Sistema di monitoraggio delProgramma o attraverso la realizzazione di indagini statistiche robuste sulpiano metodologico, cioè in grado di produrre dati e informazioni di dettagliosecondo comuni standard di qualità

Criterio 2 - Dispositivi per la raccolta puntuale e l'aggregazione di dati statisticiche comprendano i seguenti elementi: dispositivi per la pubblicazione e ladisponibilità al pubblico di dati aggregati

Soddisfatto se gli indicatori di risultato selezionati nei PO derivano dal set dell’APPer gli indicatori di risultato specifici del PO, può essere utile per l’adempimento ditale criterio immaginare la realizzazione nel sito web del PO di una sezione ad hocche garantisca disponibilità e fruibilità pubblica di dati e indicatori con adeguatadisaggregazione territoriale

Alcune indicazioni «operative»Condizionalità ex ante G7: ”Sistemi statistici e indicatori di risultato“

Criterio 3 - Un sistema efficace di indicatori di risultato che comprenda: laselezione di indicatori di risultato per ciascun Programma atti a fornireinformazioni sui motivi che giustificano la selezione delle azioni dellepolitiche finanziate dal Programma

Il Template dei PO, come è noto, non prevede una sezione dedicata alladescrizione puntuale del quadro logico di collegamento tra Risultati Attesi eindicatori di risultato

Tenendo presente le sollecitazioni informali della Commissione Europea rivolte adiverse Amministrazioni nelle fasi di finalizzazione dei Programmi Operativi, puòessere utile predisporre un “Documento metodologico su indicatori (dirisultato e di output) e Performance Framework“ del PO (da richiamare inTabella 24 e allegare al Programma su SFC), che contenga anche elementi sullemetodologie di calcolo di baseline e target

Alcune indicazioni «operative»

Criterio 4 - Un sistema efficace di indicatori di risultato che comprenda:la fissazione di obiettivi e baseline per tali indicatori

Soddisfatto se nel PO per ogni indicatore di risultato adottato sonospecificati – anche in via preliminare – baseline e target; qualora per uno opiù indicatori non siano fissati tali valori, la condizionalità è daconsiderarsi parzialmente soddisfatta e, conseguentemente, deve esserecompilata la Tabella 25.

Per ciò che attiene eventuali indicatori di risultato presenti nel set dell’AP eprescelti dal PO ma non ancora quantificati dalla statistica pubblica, èopportuno segnalare in questa sezione del Template che si tratta diindicatori i cui valori sono in corso di elaborazione da parte di soggettiappartenenti al Sistan poiché i dati di base sono già disponibili, indicandoil primo semestre 2015 come deadline entro la quale l’indicatore saràfruibile

Può essere utile aggiungere in questa sezione che la quantificazione saràcomunicata al Comitato di Sorveglianza del Programma e riportata nelRapporto Annuale di Esecuzione della pertinente annualità.

Alcune indicazioni «operative»

In merito a eventuali indicatori di risultato selezionati dal PO e segnalati conasterisco nell’AP, si potrebbe specificare che sono state avviate istruttorietecniche in ambito Sistan che garantiscono il rilascio dei dati entro il 2015,indicando il 31 dicembre 2015 quale deadline per la quantificazione

Infine, anche per gli indicatori di risultato specifici di Programma non giàcontenuti nel set dell’AP è necessario fornire nel PO elementi di sintesi su fontistatistiche, metodologie di calcolo e timing previsto per la disponibilità dei datirimandando per maggiori dettagli al citato “Documento metodologico suindicatori (di risultato e di output) e Performance Framework del PO”

Per tale subset di indicatori il rispetto e/o il percorso di soddisfacimentodella relativa condizionalità ex ante rimangono nella responsabilità dellasingola Amministrazione titolare del PO, fermo restando la disponibilità delDPS-UVAL ad attivare sedi specifiche di confronto metodologico ove richiestoe possibile

Alcune indicazioni «operative»

Grazie!

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