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i quaderni di Sicura Bologna - Sicura 2014 – 11 novembre quaderno n.1 IL CONTROLLO UFFICIALE NELLE RIVENDITE DEI PRODOTTI ETNICI SUGGERIMENTI PER ISPEZIONI ANNONARIE Luigi Piscitelli Dipartimento Veterinario - ASL di Milano a cura di: in collaborazione con: 1 50

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i quaderni di Sicura

Bologna - Sicura 2014 – 11 novembre

quaderno n.1

IL CONTROLLO UFFICIALE NELLE RIVENDITE DEI PRODOTTI ETNICI

SUGGERIMENTI PER ISPEZIONI ANNONARIE

Luigi Piscitelli

Dipartimento Veterinario - ASL di Milano

a cura di: in collaborazione con:

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Progetto: Mauro Ferri, Veterinario dirigente, Dipartimento di Sanità Pubblica, Azienda USL di ModenaTesti: Luigi Piscitelli, Veterinario dirigente, Dipartimento veterinario, Azienda SL di MilanoGrafica, impaginazione: Mauro FerriRevisione: Luigi Piscitelli, Mauro FerriImmagini: Mauro Ferri, Luigi Piscitelli, fonti web (citate)

Per riferirsi a questa pubblicazione::

Piscitelli L., 2014 – Il controllo ufficiale nelle rivendite dei prodotti etnici: suggerimenti per ispezioniannonarie. I quaderni di Sicura, n° 1; Alimenti & Salute. Regione Emilia-Romagna, Direzione generalesanità e politiche sociali. Servizio veterinario e igiene degli alimenti; Viale Aldo Moro 21 40127 Bologna.

Quaderno tecnico edito solo in formato *.pdf per il download gratuito dal sito www.alimenti.salute.it, in data 11.11.2014

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Presentazione

Nei negozi, nei laboratori e nei ristoranti giungono nel nostro Paese, sempre più prodottialimentari pressoché da ogni parte del mondo, anche con ingredienti inusuali, in confezioni e conetichette originali scritte nelle lingue più disparate. Ciò pone nuove sfide a chi deve garantire lasicurezza alimentare e la tutela degli interessi del consumatore, con nuovi contenuti e nuovi metodi diapproccio al metodo e ai contenuti delle attività ispettive.

Il cosiddetto <cibo etnico> costituisce una categoria estremamente generica e multiforme doveingredienti di origine animale e vegetale, già noti al consumatore locale ma preparati secondo usanzeesotiche o assolutamente nuovi, riflettono ad un tempo sia gli interessi di cittadini stranieri ospiti delnostro Paese sia la curiosità e l'evoluzione del gusto di un consumatore nazionale sempre più attento alrecupero dei gusti e dei sapori tradizionali ma anche curioso ed aperto alle proposte dellaglobalizzazione.

Occorreva quindi contribuire all'approfondimento di queste esigenze, nel solco di un interessegià proposto con successo ai frequentatori di <Sicura> lo scorso settembre 2013, con un breve mapartecipatissimo corso tenuto proprio dall’Autore (che ringraziamo per la disponibilità) che ora offreuna larga condivisione dei suoi originali ed interessanti suggerimenti con questo primo Quadernotecnico di Sicura pubblicato nel sito Alimenti-Salute.

Si tratta di una piccola ma significativa svolta del sito tematico dedicato alla sicurezzaalimentare per rivolgersi con la massima praticità operativa agli ispettori ed ai tecnici ufficiali delDipartimento di prevenzione (Servizio Veterinario, Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) ma anche aiconsulenti ed agli operatori privati della sicurezza alimentare, per il comune interesse della sicurezza edella tutela del consumatore.

Giorgio Nannetti

Direttore Area Dipartimentale VeterinariaDipartimento di Sanità Pubblica

Azienda USL di MODENA

11 novembre 2014

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Indice

1 - INTRODUZIONE 5

2 - DESTINATARI

3- OBIETTIVI

4 - METODO

5 - STRUMENTI

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6 - AMBITI DELLA ISPEZIONE 9

7 - O.S.A. E COLLABORATORI 9

8 - APPROCCIO ALL'ISPEZIONE 11

9 - ETICHETTA 12

10 - MATRICI ALIMENTARI 12

11 - INFORMAZIONI SUPPLETIVE

12 - CODICI A BARRE

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13 - TRADURRE DAL CINESE? DAL RUSSO? DAL ... 22

14 - ESERCITAZIONI 31

15 - I M.O.C.A. 42

16 - POSTFAZIONE 45

Appendice I: Codici Paesi E.A.N 46

Appendice II: un esempio di glossario P.O.A. in cinese 50

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1 - INTRODUZIONEFino a non troppi anni fa il cibo in commercio era sostanzialmente limitato alle realtà produttive

locali e gli alimenti provenienti fuori dal territorio costituivano una parte trascurabile degli interessi alimentari locali.

In un mercato in cui il cibo extraregionale costituiva un’esigua parte delle derrate circolanti,quelle provenienti dall’estero rappresentavano una vera rarità. Naturalmente anche l’orientamento deiconsumatori condizionava le strategie dei produttori nazionali i quali tendevano a concentrarsi sulleproduzioni primarie del territorio e sulle trasformazioni radicate nelle tradizioni locali. Oggigiorno,grazie al progresso della scienza e della tecnica sono cambiate non solo le tecniche produttive maanche le regole di mercato collocandosi prima fra tutte la legge della domanda e dell’offerta.

Nell’arco temporale di pochi anni c’è stato uno stravolgimento del ventaglio di cibo disponibileper il consumatore grazie a trasporti che stanno rendendo sempre più piccolo il mondo e rendonopossibile che ad esempio sul mercato di Milano giungano prodotti ittici freschi dall’Australia che dopofrazionamento e incassettamento sono ri-destinati al mercato di Hong Kong. Inevitabilmente econtestualmente, di fronte ad un cambiamento così veloce, anche le figure pubbliche ufficiali prepostealla prevenzione igienico-sanitaria devono aggiornare ed integrare, attraverso percorsi formativi, ilproprio bagaglio culturale.

Basti pensare che fino a pochi anni or sono il vecchio ordinamento universitario della facoltà diMedicina Veterinaria non prevedeva un corso d’esame sull’igiene dei prodotti della pesca mentre perla stessa materia oggi si sono resi necessari dei corsi di specializzazione post-laurea in “Allevamento,igiene, patologia delle specie acquatiche e controllo dei prodotti derivati”. L’integrazione europea havelocemente contribuito alla sprovincializzazione dei mercati alimentari indirizzandosi verso unapolitica comune di sicurezza alimentare e di tutela dei consumatori (pacchetto igiene), dando maggioreimpulso alla circolazione intra-europea dei prodotti alimentari. È indubbio che il “pacchetto igiene”abbia favorito la circolazione di cibo in ambito comunitario, contribuendo all’evoluzione del gusto deiconsumatori ma anche indirizzando gli addetti ai controlli all’approfondimento di conoscenze piùadatte ai controlli ufficiali in un mondo sempre più globalizzato. Naturalmente un ruolo importante èda attribuire anche alla presenza di immigrati che a volte più che una nicchia costituiscono una frazioneimportante del mercato nazionale come ci ricordano i dati EUROSTAT che per l'Italia indicano lapresenza di oltre 4,8 milioni di stranieri praticamente da tutti i continenti a volte concentrati in grandicentri come Roma (294.571 unità, 9,5% del totale), Milano (217.324, 10,5% ), Torino (127.717, 8,9%)senza dimenticare che a volte in piccoli centri a forte vocazione manifatturiera le percentuali sonoanche superiori ed è pertanto normale che per effetto di tali situazioni l'intera collettività deiconsumatori si trovi a beneficiare della circolazione di alimenti di origine sia europea cheextraeuropei.).

Questi dati confermano ulteriormente la predisposizione da parte del mercato ad accogliereprodotti da qualunque parte del mondo e a favorire l’interesse e la curiosità dei consumatoriarricchendone le abitudini alimentari. Questa guida si basa su lunghe esperienze personali ed èstrutturata in modo semplice, al fine di condividere metodi e strumenti favorevoli all’ispezione suinuovi prodotti alimentari.

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2 - DESTINATARI DELLA GUIDAConsiderando le specifiche competenze dei Servizi Veterinari (SVET) relative agli alimenti di

origine animale (carne, uova, latte, pesce, miele) e quelle dei Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione(SIAN) relative a quelli di origine vegetale, verrebbe spontaneo separare le due attività. La realtàprevede invece una costante azione interdisciplinare tra i due Servizi, questo perché spesso durante leispezioni possono emergere aspetti di contestuale competenza sia degli operatori del SIAN che delSVET, aspetti da individuare e definire senza interruzioni e/o dilazioni, a tutela contestuale degliinteressi del consumatore e dell’OSA.

Pertanto gli operatori veterinari, medici, biologi, tecnici della prevenzione, liberi professionisti,consulenti degli OSA, tutti potranno trovare benefici nell’applicare i metodi suggeriti per gestire gliapprofondimenti tecnici di cui parleremo L’utilità di questi metodi trova riscontro sia duranteun’ispezione ufficiale sia durante una consulenza nell’interesse dell’OSA, per trovare risposte adeguatee sollecite esaminando prodotti ad esempio interamente confezionati ed etichettati in lingue straniere(cinese, arabo, indi, filippino, ...).

3 - OBIETTIVIQuesta guida vuole facilitare l’approccio all’identificazione delle matrici alimentari dei prodotti

etnici durante la visita ispettiva, suggerendo nuove possibilità per controlli visivi e documentali spessoresi complessi dalle barriere linguistiche di presentazioni ed etichette in lingue straniere delle qualipoter valutare la congruenza con le etichettature in italiano.

4 - METODO ISPETTIVOUn’ispezione annonaria pianificata ed una svolta in via d'urgenza non presentano sostanziali

differenze metodologiche dato che ambedue richiedono una adatta pianificazione, dalla individuazionedi un obiettivo alla predisposizione di strumenti adatti a conseguirlo. In diverse circostanze rimanecomunque indispensabile l’approfondimento post-ispettivo per individuare eventuali <non conformità>altrimenti non evidenziabili.

5 - STRUMENTI UTILIPer un’applicazione più efficace della presente guida torna utile dotarsi di strumenti da

utilizzare sia in fase ispettiva sia in fase post-ispettiva. Durante un'ispezione non è infrequenteritrovarsi ad operare in ambienti angusti, poco illuminati, con presenza eccessiva di vapore, connumero elevato di operatori e in tali situazioni occorre spesso districarsi tra tanti prodotti cherichiedono una valutazione sul posto per accertarne la regolarità o eventuale difformità quali presenzadi sovrapposizioni di etichette, etichette originali ed europee discordanti, caratteri o ideogrammitalmente piccoli da essere illeggibili, alimenti travasati in contenitori diversi dall’originale, matricialimentari di difficile identificazione ecc. Situazioni le quali a volte richiedono il “congelamento” dellascena e approfondimenti successivi. Ma alcuni dispositivi (Figg. 1-5), di modestissimo ingombro,possono esserci di grande aiuto nei controlli e facilitarci il lavoro: una torcia a luce LED, una lented’ingrandimento con luce LED, un coltellino, una fotocamera digitale ormai di buona qualità anche in

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uno smartphone o in un tab/tablet che hanno il vantaggio di integrarla in utilissimi programmi (APP),spesso gratuiti, e a loro volta integrabili con i programmi del PC in ufficio.

Fig. 1 - Cinque strumenti da campo importanti

Fig. 2 - Torcia LED: piccolo ingombro

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Fig. 3 – doppia lente con illuminazione LED

Fig. 4 - doppia lente con illuminazione LED

Fig. 5 - coltellino (circa 4 cm, chiuso): per la rimozione di etichette adesive, per aprire imballaggi ecc.

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6 - AMBITI DELL’ISPEZIONEL’ispezione inizia già nell’approssimarsi alla sede dell’attività da controllare e permette di

ottenere il massimo profitto se l’esame sarà progressivo sulla raccolta di informazioni circa coerenze odiscrepanze rispetto all’ambito formale oggetto dell’ispezione; ad esempio una pescheria, unamacelleria, un market con laboratorio, un laboratorio, una erboristeria, un ristorante … tutti siannunciano con una insegna che preannuncia determinati servizi e prodotti, anche se in realtà ogniattività avrà caratteristiche specifiche e peculiari, anche promiscue.

Per fare un esempio potremmo prendere in considerazione un mini market progressivamentecosì rappresentabile:

Insegna

Spazio espositivo su marciapiede, davanti alla vetrina

Vetrina

Banco della cassa

Spazio di vendita

Espositori

Scaffali

Celle frigorifere

Pallet, bulk, scatoloni

Laboratorio

Magazzino

Spogliatoio

Servizi igienici

Cortile non accessibile al pubblico

Durante un sopralluogo potremmo riscontrare un’apparente congruità delle varie informazioni euna complessiva regolarità, controllando progressivamente dall'ingresso ai servizi igienici, salvo poiverificare che una uscita secondaria fa accedere ad un cortiletto interno con depositi estemporanei diprodotti e segni di improvvisate preparazioni con attrezzature e strumenti inadatti.

7 - O.S.A. E COLLABORATORILe attività e le rivendite di prodotti etnici possono essere caratterizzate da gestori ma

soprattutto da collaboratori con scarsa conoscenza della lingua italiana e quest’aspetto può essereacuito dall’elevato turnover del personale. Le barriere linguistiche costituiscono un problema dinotevole entità soprattutto durante la formazione igienico-sanitaria del personale se non ci si avvale distrutture o campagne informative facilitate da strutture adatte alla mediazione culturale. Lapreparazione e l’erogazione di un corso per alimentaristi di origine straniera può dare un migliorrisultato se è curata anche la mediazione linguistico-culturale. A tal fine gli organizzatori dei corsipossono avvantaggiarsi della collaborazione di servizi sociali di enti locali e/o di associazioni impegnatenella intermediazione culturale in genere facilmente individuabili sul territorio. Promuovere o erogare

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corsi di formazione tenendo conto di tali possibilità (Fig. 6) non solo rafforza il processo d’integrazionema contribuisce a rendere più consapevole e sostanziale l’impegno richiesto all’OSA nella sicurezzaalimentare e nella tutela del consumatore. Preparare una lezione per un pubblico non ancora espertodella lingua italiana può sembrare un percorso difficile ma in realtà può essere relativamente sempliceper un formatore pianificare il suo intervento rivolgendosi ad un ente/associazione suggerita daglistessi utenti ed anche ricorrendo in proprio a strumenti e risorse disponibili on line per inserire nellalezione quantomeno alcune immagini emblematiche ed alcune parole-chiave nella lingua madre deipresenti (Fig. 7) per aiutarli a fermare l’attenzione su punti focali.

Fig. 6 - Particolare da un volantino di promozione di un corso redatto anche in Spagnolo per rivolgersi ad una comunità sudamericana

Fig. 7 – Slide tratta da una lezione organizzata per un’aula di futuri OSA di origine cinese

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8 - APPROCCIO ALL’ISPEZIONE In caso d’ispezioni improvvise, in esercizi nei quali non siamo conosciuti, ad esempio per

precedenti visite, potremmo dover interagire con addetti con poca familiarità con l’italiano e/o conl’attività di controllo. Nel qual caso è fondamentale non solo identificarsi ma anche presentarsi perspiegare i motivi della visita in modo da facilitare l’avvio e lo svolgimento del sopralluogo mentrelasciando ai nostri primi interlocutori la possibilità di chiamare qualcuno più adatto a presenziare. Nellapresentazione, oltre ad esibire doverosamente la tessera aziendale di riconoscimento, può esserepertanto utile esibire anche un biglietto che spieghi l’appartenenza del controllore e lo scopo della suavisita, in testo bilingue. Assolta la formalità della presentazione con la tessera aziendale, al bigliettorimarrebbe un compito di ufficiosa cortesia ricorrendo per la traduzione del testo ad unente/associazione di intermediazione per predisporre gli stampati che servono (Fig. 8, 9) senzaeccessive preoccupazioni formali (ad es.: traduzione ufficializzata da un Consolato etc. ..).

FIG. 8 - un testo bilingue (ita/arab) predisposto per essere esibito con la tessera di riconoscimento aziendale

Fig. 9 - un testo bilingue (ita/cin) predisposto per essere esibito con la tessera di riconoscimento aziendale

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9 - ETICHETTAObbligatoria in lingua italiana ai sensi del D.lgvo 109/1992, dal prossimo 14 dicembre 2014

entrerà in vigore il Regol. CE 1169/2011 e sostanzialmente l’assenza di etichetta europea sulleconfezioni comporta specifici provvedimenti amministrativi. Tendenzialmente l’attenzione ispettiva èincentrata sull'accertamento della presenza dell’etichetta in italiano ma la presenza/assenza diun’etichetta conforme non può costituire lo scopo principale di una attività ispettiva che è orientatasoprattutto alla prevenzione dei rischi per il consumatore e pertanto rivolta a verificare cosa abbiascritto il produttore nella etichetta originale e come ciò corrisponda alla traduzione in italiano.

L’esame comparato dell’etichetta in italiano con quella originale permette la verificadell’univocità degli ingredienti dichiarati dal produttore che ovviamente devono quantomenocorrispondere in ambedue le lingue.

L’etichettatura deve perciò corrispondere alle caratteristiche stabilite dalle normative vigenti eriportare le pertinenti informazioni circa ingredienti, fabbricante, autorizzazione del Paese di origine,accreditamento CE dello stabilimento, temperatura di conservazione, T° di conservazione dopoapertura confezione, etc. ...

Un prodotto alimentare extra CE potrebbe riportare gli estremi di una corretta etichettatura

Sulla confezione originale

In una etichetta supplementare apposta sulla confezione (in genere, un autoadesivo)

e nel secondo caso il posizionamento dell'autoadesivo potrebbe aver complicato o nascosto partiimportanti della confezione originale.

10 - MATRICI ALIMENTARI Il primo passo nell’approccio ispettivo si basa sull’identificazione della matrice alimentare del

prodotto in esame, per poterlo inquadrare nell’ambito normativo di specifico riferimento. Unoperatore del SVET focalizzerà la sua attenzione sugli alimenti di origine animale (latte, latticini, uova,ovo-prodotti, carne suina, carne bovina, carne ovi-caprina, carni avicole, miele, pesci, crostacei,molluschi, anfibi, …) mentre uno operatore del SIAN avrà interessi per altre matrici e quindi ognunoavrà interesse per <parole chiave> da ricercare nella lingua originale e nella traduzione italiana.

Normalmente ci si aspetta che il confezionamento e la presentazione dei prodotti anticipino eaiutino l’esame degli ingredienti in etichetta ma dobbiamo considerare che l’ambitonormativo/autorizzativo in cui operano i produttori extraeuropei riflette approcci alla sicurezzaalimentare e alla tutela del consumatore anche molto diversi da quelli europei e pertanto può avvenireche presentazioni, confezioni, suggerimenti d’uso, etichettatura originale ed in italiano siano anchediscordanti e/o confondenti. E’ opportuno pertanto prevedere di saper affrontare e risolvere casiconcreti di:

a - Matrice non ammessa nei prodotti importati da determinati Paesi extracomunitari

b- Matrice indicata e non contenuta

c- Matrice contenuta e non indicata

d - Matrici elencate sommariamente

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Di seguito possiamo considerare alcuni casi studio per ognuno dei quattro tipi di casistica:

a- Matrice non ammessa, indicata solo nella confezione originale

Un prodotto potrebbe non avere un’etichetta in lingua italiana ma l'esame dell'elenco degliingredienti riportato sulla confezione originale potrebbe indicare chiaramente, in una lingua stranieracomprensibile, la presenza di una matrice vietata come nel caso della Fig. 10.

Fig. 10 – Tra gli ingredienti elencati in Cinese e Inglese è presente la <carne bovina> la cui importazione dalla Cina è vietata

b- Matrice indicata ma non contenuta

Le informazioni sulla confezione potrebbero non solo suggerire ma enfatizzare la presenza di uningrediente di origine animale. Grafica, testi, slogan e immagini sono elementi importanti ma possonoindurre in inganno. Di seguito il caso di un prodotto che si propone come <carne di capra/agnello> datoche sul fronte della confezione (Fig. 11) è proposta la fotografia di una capra, incombente su un primopiano di costine alla griglia con un peperone; ma sul retro risulta che (Fig. 12) l’etichetta originale equella italiana sono concordi nel dichiarare una preparazione esclusivamente a base di soya econdimento, senza elencare ingredienti di origine animale. Una ricerca sul web (vedremo più avanticome) ci conferma che il prodotto è venduto anche on line enfatizzandone la natura vegetariana:http://www.arts2chine.fr/1845-plat-v%C3%A9g%C3%A9tarien-go%C3%BBt-agneau-yangpai-zhen-xiang-80g.html

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Fig.11 – La foto di una capra troneggia l'immagine di costine alla griglia di produzione cinese, In realtà niente POA. Vedere fig. successiva

Fig. 12 - Il prodotto della Fig. 11 all'esame delle etichette si rivela proteina di soja, tofu, aromatizzato agnello. Niente accenni a <carne>anche nel testo cinese

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c- Matrice contenuta ma non indicata

Che un ingrediente non sia compreso fra quelli citati in etichetta ma verosimilmente presentenel contenuto rimanda inevitabilmente ad ogni opportuna ed utile considerazione sugli effetti possibili,prioritariamente sui possibili rischi per il consumatore e sulla sua tutela dalle frodi ma qui con iseguenti Esempi 1 e 2 possiamo limitarci al fatto di una possibile constatazione visiva della presenza diingredienti che in etichetta non sono contemplati.

Esempio n. 1: una piccola confezione trasparente contenente gamberetti secchi (Fig. 13) di origineafricana ed etichettati come tali ma solo in inglese e quindi senza etichetta in italiano. Ad un esamevisivo più attento si scopre che in mezzo ai gamberetti (dichiarati in etichetta), sono presenti in realtàspecie sistematicamente ben diverse dai gamberetti, come piccoli granchi, piccoli pesci etc. ... Ma èstraordinaria la presenza anche di un piccolo pesce palla (Tetraodontide) specie di cui è vietatal’immissione in commercio ai sensi del Reg. CE 854/2004, All. III, Cap. II, lett. G (Prodotti della pescavelenosi).

Fig. 13 - l’etichetta (solo in Inglese) riporta come unico ingrediente <gamberetti> seccati ma ad una ispezione visiva si scopre che sonocontenuti anche granchi (B) e soprattutto piccoli pesci in frammenti e uno intero (A) che in questo caso è di una specie proibita per il

consumo (Reg. CE 854/2004, All. III, Cap. II, lett. g, prodotti della pesca velenosi)

Esempio n. 2: una elegante piccola confezione (Fig. 14) in gran parte trasparente contenente una fettadi qualcosa di verosimilmente essiccato per il quale sulla confezione non troviamo indicazioni dato chemanca anche l’etichetta in Italiano. Abbiamo quindi già accertato una grave irregolarità ma sappiamodi dover andar oltre e definire l'ambito del reale rischio alimentare che sta emergendo. Per il resto sulfronte e sul retro della confezione sono presenti solo ideogrammi e una infruttuosa trascrizione inInglese (sul fronte) di quello che potrebbe essere un marchio. Sul fronte della confezione l’attenzionepotrebbe essere attratta anche dal disegno stilizzato di un personaggio di aspetto arabeggiante, come asuggerire un uso tipico nell’area mediorientale. Dovendo approfondire e ricorrere a questo punto allalettura degli ideogrammi stampati sul fronte e sul retro della confezione (un metodo suggerito a pag.24), usando ovviamente una buona lente con luce LED per individuare ideogrammi chiave per i POA,non senza sorpresa, sul retro della confezione, (Fig. 15) nella seconda riga di quella che sembra un

corposo elenco ingredienti, si riconoscono gli ideogrammi 豬 肉, che indicano <carne suina> (da dx a

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sx, ovviamente). Non possiamo ovviamente pretendere di tradurre tutte le scritte della confezione mabasandoci su

Mancanza di etichetta in italiano

Presenza degli ideogrammi 豬 肉 (carne suina)

non ci limiteremo ai provvedimenti relativi all’accertamento dell’infrazione sulla etichettatura dato chedisponiamo di un elemento importante per prevedere che un eventuale impegno dell’OSA adetichettare correttamente il prodotto dovrà necessariamente eliminare ogni dubbio e cioè:

Spiegare la presenza e il contesto degli ideogrammi 豬 肉 (carne suina)

e in mancanza di adeguati chiarimenti non resterà che il sequestro con notizia di reato per fondatosospetto di importazione illegale in forza dell’Art.12 legge 283/62, dato che la carne di maiale non puòessere importata dalla Cina in forza della Decisione Comunitaria 994/02.

Fig. 14 – Una preparazione alimentare per gusti arabeggianti? Vedi Figura seguente.

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Fig. 15 - Ideogrammi indicanti <carne, suino> in una preparazione proposta come di gusto arabeggiante?

d- Matrici sommariamente dichiarate

Fra la miriade di prodotti etnici circolanti si può trovare di tutto, com’è il caso di un preparato inpolvere, forse polvere lievitante (Fig. 16), confezionato in busta trasparente e con unapresentazione/etichetta davvero approssimativa, dove una presumibile denominazione del prodotto inlingua esotica si affianca ad una parvenza di termini pseudo-europei e con una lapidaria lista diingredienti indefinibili che terminano per di più con un inquietante <etc.>

.Fig. 16 - Davvero molto sommario: tutto incomprensibile, ed anche un <etc> ...

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11 - INFORMAZIONI SUPPLETIVEOltre ad informazioni per il consumatore (etichetta, suggerimenti d’uso, …) sulle confezioni

possono esserne riportate altre di carattere puramente commerciale ma non per questo menoimportanti come i CODICI A BARRE, IMMAGINI, SLOGANS, NUMERI DI TELEFONO, SITI WEB, … che avario titolo direttamente o indirettamente possono essere usate per confermare o confutare leinformazioni acquisite dalla semplice etichetta. Una telefonata all'importatore o al produttore, unavisita al loro sito web possono essere determinanti per acquisire altre informazioni, unaraccomandazione d'uso potrebbe far dubitare di alcuni ingredienti ma in genere sono i codici a barreche possono portarci direttamente ad informazioni importanti sul prodotto in esame.

12 - CODICI A BARREUn’attenta analisi e laddove possibile l'uso del codice a barre possono fornire una serie di dati di

estrema utilità. Infatti i codici a barre sono un insieme di elementi grafici a contrasto elevato disposti inmodo da poter essere letti da un sensore a scansione e decodificati per restituire l'informazionedigitale che contegno. La lettura è possibile ovviamente con gli strumenti professionali allo scopodestinati (laser) ma ora anche con i tablet e gli smartphone dotati di fotocamera la cui funzionalità èpotenziata da opportune applicazioni (APP), piccoli software che arricchiscono la dotazione di serie.Sostanzialmente accenneremo qui al fatto che i codici a barre si dividono in due gruppi (codici lineari ebidimensionali o QR), suggeriamo letture integrative per saperne di più e consigliamo l'uso di PC,smarthone/tablet per leggerli e identificare meglio i prodotti.

1 - Codici a barre lineari

Tra i tipi più diffusi troviamo il codice EAN (European Article Number) e in particolare l'EAN13(13 cifre) che viene utilizzato in EU nella grande distribuzione, ma esistono anche altri standard comel’UPC (Universal Product Code) a 12 cifre diffuso nell'area economica nordamericana ed altri dedicatiad esempio a particolari merceologie (farmaci) o ad un uso esclusivamente aziendale interno per lagestione delle fasi di produzione e logistica. Ciò che qui interessa è la possibilità di ricorrere alla letturaanalogica del codice EAN utilizzando le cifre riportate alla base delle barre per individuare ad esempioil Paese in cui si è registrato il produttore (identificato dalle prime 2-3 cifre) e quindi doveverosimilmente il prodotto è stato fabbricato. Nella Fig. 17 la serie numerica del codice lineare iniziacon 690 e siccome le serie 690-695 (vedi appendice) sono attribuite alla Cina questo ci aiuta a stabilirela provenienza del prodotto. Ma le 2-3 cifre potrebbero indicare semplicemente un paese in cui ilproduttore ha registrato la sua sede legale ma con produzione altrove ma in tal caso sulla confezione sipotrà scoprire un importante <Made in ...>.

Fig. 17 – Esempi di codici a barre lineari

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Al termine di questo capitolo sono consigliati alcuni link a pagine di approfondimento sui codici a barre che, se del tipo EAN, sinteticamente sono così strutturati:

Le prime 7 cifre formano la cd. „Global Location Number“, all’incirca „numerazione globale dell’indicazione luogo“. Questo numero di base viene assegnato su richiesta nei singoli paesi da un ente autorizzato. Ad ogni paese sono assegnati uno o più codici identificativi: sono le prime 3 cifre del codice EAN (cfr. tabella).

Le successive 4 cifre rappresentano l'indirizzo del produttore oppure del fornitore.

Le ulteriori 5 cifre si riferiscono all'articolo stesso. Per esempio possono significare: cioccolatini assortiti, 100 g, confezione regalo.

L'ultimo numero serve solamente come verifica, in modo che il computer possa accorgersi di un'eventuale "svista".

Le cifre iniziali della serie 200-299 vengono assegnate a merci confezionate all’interno del negozio, come ad. es. formaggi, carni ...

2 - Codici a barre bidimensionali, Codice QR

Sono codici a barre a 2 dimensioni, indicati come codice QR (in inglese QR Code, abbreviazionedi Quick Response Code), basati su moduli neri disposti all'interno di uno schema di forma quadrata(Fig. 18). Sono impiegati per memorizzare informazioni generalmente destinate a essere lette tramiteuno smartphone o un tab connesso alla rete. In un solo crittogramma sono contenuti 7.089 caratterinumerici o 4.296 alfanumerici che permettono di immagazzinare una gran quantità di informazioni e difarle leggere rapidamente

Fig. 18 – Un codice QR

3 - Per saperne di più

Se si digitano sul browser preferito le parole <codici a barre> o <bar code> si otterrà una gran quantità di pagine web dedicate a quesito argomento e per approfondirlo potrebbero essere utili , fra i tanti, i seguenti link:

http://www.makebarcode.com/specs/ean_cc.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_a_barre

http://it.wikipedia.org/wiki/Codice_QR

http://it.wikipedia.org/wiki/European_Article_Number

https://www.centroconsumatori.it/48v183d282.html

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4- Leggere i codici a barre con PC, smartphone e tablet

Per quanto riguarda la possibilità di lettura di codici barre bilineari e QR col PC in ufficio è daprecisare molto brevemente che la scelta dei lettori e dei programmi utilizzabili richiede competenzeinformatiche specifiche. Una volta installati strumento e programma il loro uso non è dissimile daquello di tablet e smartphone che però ovviamente, fatto non trascurabile, sono utilizzabilidirettamente sul posto della ispezione, se esiste una copertura internet. Col PC dell'ufficio, digitandosul browser preferito la sequenza numerica del codice a barre, è spesso possibile acquisire una serie diinformazioni utili correlate al prodotto con l’apertura di una serie di pagine web correlate (Fig 19, 20),ovviamente se il prodotto figura in un catalogo on line del produttore o di un e-commerce.

Fig. 19 – Risultato di ricerca sul web usando la sequenza numerica di un codice EAN (vedi figura seguente)

Fig. 20 – (segue da precedente) il prodotto si rivela/conferma <meduse sotto sale>

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In corso d'ispezione, come già detto, se si è connessi alla rete si può far ricorso all'uso dismartphone e/o di tablet sui quali installare delle APP utili allo scopo. Il termine APP è un neologismo,abbreviazione del termine informatico "applicazione" e una applicazione è un software sviluppato peressere installato sui cellulari e tablet di ultima generazione ed usarli al meglio delle loro potenzialità. LeAPP che qui interessano sono quelle che valorizzano la componente fotografica di un apparecchiofacendola interagire con quello che è un vero e proprio terminale. Pertanto una immagine coltadall'obiettivo potrà essere salvata tal quale nella memoria interna o memorizzata sulla scheda SDaccessoria o in una cartella privata on line (cloud) o condivisa coi colleghi e gli altri nostri terminali (viaemail, Viber, WhatsApp, Dropbox, Drive…). Nel caso dei codici digitali (a barre o QR) la macchinafotografica di uno smartphone/tab può essere gestita con apposite APP che riconoscono nelleimmagini le sequenze di dati digitali e le usano immediatamente per connettersi alla rete e cercare lepagine web che hanno informazioni attivate da quel codice. Esistono APP per tutti i i sistemi operativi(Android, Windows, Mac, Blackberry) molte delle quali gratuite. Le loro icone installate nelle pagine delterminale permettono di individuarle ed attivarle con un semplice tocco sullo schermo. Negli esempiche seguono ci si basa su APP gratuite (Fig. 21) scelte tra quelle dell'ambiente Android effettivamenteusate da chi scrive, su uno smartphone molto economico, non di ultimissima generazione. In genereormai una APP per bar code legge ogni formato (EAN, UPC, QR) indipendentemente dal fatto chel'icona rappresenti uno solo dei code. L'uso di una APP è intuitivo e veloce: la scansione del code portasubito ad una pagina web sul prodotto, dalla quale spesso è possibile approfondire la ricerca e infinecondividere il risultato (Fig. 22, 23).

Fig. 21 – Alcune APP gratuite simili, ognuna adatta per ogni tipo di bar code

Fig. 22- una APP per scannerizzare bar code, come appare sul touchscreen di uno smartphone

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Fig. 23 – L'uso di una APP è intuitivo e veloce: la scansione del code porta subito ad una pagina web sul prodotto, dalla quale spesso èpossibile approfondire la ricerca e soprattutto di condividere il risultato (email, cartelle pubbliche condivise o personali)

13 - TRADURRE DAL CINESE? DAL RUSSO? DAL …?Dal mondo globalizzato giungono continuamente prodotti alimentari sempre più nuovi e

soprattutto nelle lingue più disparate e se la nostra attenzione è subito rivolta ad accertare che esistasulle confezioni una etichettatura conforme alla normativa europea nondimeno occorrerà essere certiche

La etichetta in lingua italiana corrisponda a quella originale

Nella etichetta originale ed in quella italiana non siano presenti matrici vietate

Senza naturalmente pretendere di addentrarsi nell'apprendimento delle tante lingue dei tantiproduttori è però possibile farsi quantomeno una idea del contesto in cui si colloca il particolareprodotto che ci interessa in quel momento, per verificarne la regolarità. Ciò pone soprattutto l'esigenzadi verificare la corretta corrispondenza fra quanto riportato in etichetta madre e quanto riportato initaliano, come abbiamo già visto in precedenza. Ma dove trovare un <collaboratore> che ci segua passoa passo per tradurre da una lingua straniera i testi per noi ostici che troviamo sulle confezioni? Contutti i limiti del metodo che vedremo, possiamo comunque ottenere risultati soddisfacenti, ricorrendoa <collaboratori> che probabilmente abbiamo già: una ampia gamma di APP per il PC dell'ufficio e perlo smartphone e/o il tablet /tab. Come lingua dei casi-studio useremo ancora il Cinese ma potremoregolarci nello stesso modo per ogni altra lingua, seppure con alcune limitazioni (citate) caso per caso.

a- Un traduttore sul PC in ufficio

In ufficio ci si può collegare a internet ed usare ad esempio un Traduttore facilmenteindividuabile fra le APP di un noto browser (Fig. 24)

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Fig. 24 – Il Traduttore, tra le APP di un noto browser

L’APP del Traduttore preso ad esempio è basata graficamente su due campi: a sinistra si scegliela lingua di origine, a destra la traduzione nella lingua desiderata. Un esercizio utile, per cominciare maentrando nel vivo dell'argomento, consiste nel costruirsi un proprio repertorio di parole chiave chepossono essere utili nell'esame delle confezioni e delle etichette. L'esempio della Fig. 25 si basa sullaparola <carne> e sul suo corrispondente ideogramma. A sinistra sul riquadro da tradurre imposteremola lingua <italiano> e a destra <cinese semplificato>. Scritta la parola da tradurre (carne) si clicca il tasto

<traduci> e si ottiene l'ideogramma 肉 (Ròu) del quale è anche possibile ascoltare la pronunciacliccando l'icona dell'altoparlante ma soprattutto cliccando il simbolo della matita si entrerà nellafunzione <modifica> che permette di copiare l'ideogramma e importarlo ad esempio su un foglio *.docsul quale aggiornare una nostra lista di parole chiave per il Cinese: carne, bovino, maiale, pecora, capra,latte, uova, etc. ... La pratica diretta aiuta la memorizzazione e facilita il lavoro in campo e soprattuttopermette di personalizzare e sviluppare il repertorio sulla base delle proprie esigenze. Un esempio direpertorio è all'Appendice II. E sarà possibile, e soprattutto utile, continuare in questo modo anche perdotarsi di repertori di parole chiave POA o non-POA in altre lingue.

Ma questa APP usata anche sul PC è oltremodo versatile, infatti riassumendo e precisandopermette di

Scrivere con la tastiera una parola in Italiano e tradurla in una delle 80 linguedisponibili;

Usare una tavoletta grafica per scrivere a mano libera, anche copiandoideogrammi o parole in altri alfabeti tratte da confezioni o documenti e tradurli initaliano

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Invertire i flussi di traduzione da una lingua all'altra

<Copiare> parole da uno dei campi e <incollarle> su altri documenti

Usare la funzione <microfono> per dettare le parole da tradurre; avendo un OSAin ufficio si può invitarlo a pronunciare brevi frasi nella sua lingua e leggerletradotte in italiano e viceversa far leggere la traduzione di alcune brevi frasi initaliano.

La qualità del senso compiuto delle traduzioni è notoriamente modesta ma quanto più le frasisaranno semplici e concise tanto più fruttuoso sarà il risultato. Inoltre anche se i vocabolari delle linguea corredo di questa ed altre APP non sono particolarmente estesi tutto sommato sono dotati deivocaboli che più serviranno.

Una volta impratichiti con il nostro Traduttore preferito potremmo apprezzare anche lapossibilità di un confronto tra ottime APP simili (Google Translator, PROMPT-Online, BabylonTranslator e Microsoft Translator) accedendo a http://webtranslation.paralink.com (Fig. 26)

Fig. 25 – Dal Traduttore al foglio di lavoro, in 4 passaggi

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Fig. 26 – Quattro traduttori on line a confronto

b- Tradurre on line durante l'ispezione

Impratichiti all'uso di un traduttore on line dal PC dell'ufficio, sarà più semplice usare la stessa APP adesempio installandola sullo smartphone/tab per averla disponibile durante le ispezioni, se si disporrà di unaconnessione di rete, anche Wi-Fi. Naturalmente le prime volte sarà utile anche il repertorio cartaceo delle parolechiave delle matrici POA o vegetali o degli ingredienti che ci interessa, non si sa mai, ma il nostrosmartphone/tab si rivelerà uno strumento flessibile e integrato con le altre nostre risorse informatiche dellascheda di memoria, di quelle on line e del PC in ufficio.

Volendo riprendere l’uso di Google Translator ed aprendo ad esempio la sua APP sul cellulare o sul tabnoteremo che il programma si presenta (Fig. 27) con la stessa grafica e con la stessa impostazione che giàabbiamo visto sul PC in ufficio ma ha alcune importanti e vantaggiose differenze, dato che oltre a trascrivere leparole con l'uso della tastiera

◦ Con la <fotocamera> può riconoscere un breve testo, se questo è di buona qualitàgrafica, e tradurlo;

◦ La funzione <tracciare a mano libera> è avvantaggiata dalla possibilità di usare il dito e/ouna punta (ove previsto) direttamente sullo schermo touchscreen;

◦ La funzione <registra> è maggiormente versatile data la facilità con la quale lo si puòusare sullo smartphone/tab/tablet

Iniziando con l’uso della fotocamera, ne toccheremo l'icona e sullo schermo si potrà verificare il camporipreso, badando bene che si tratti di scritte ben illuminate e ben marcate, soprattutto con un buon contrastocon lo sfondo. Nell'esempio di Fig. 28 l'obiettivo della fotocamera è sul monitor di un PC aperto su una pagina diWikipedia in Cinese sulla voce <latte>: l'APP è settata per riconoscere il <Cinese semplificato>, è statoinquadrato un gruppo di parole e un tocco sullo schermo sarà sufficiente a cogliere una immagine cheimmediatamente verrà analizzata dalla APP per il riconoscimento caratteri (ideogrammi) e se l' elaborazioneavrà avuto buon fine verrà chiesto di passare il dito sui gruppi di caratteri riconosciuti per evidenziarli e su

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questo avverrà la traduzione (Fig. 29) e cambiando inquadratura e scattando altre fotografie si procede conaltre traduzioni (Fig. 30).

Fig. 27 – L'APP Google Translator è pronta per riconoscere un testo Cinese; basterà attivare l'icona della attività che interessa:fotografare caratteri, registrare una frase o scrivere a mano libera una parola da tradurre.

Fig. 28 – Sulla immagine della porzione di testo la APP ha riconosciuto la presenza di ideogrammi cinesi e li ha segnalati (aree chiare) echiede di evidenziarli per tradurli

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Fig. 29 - Il testo evidenziato dal passaggio del dito è stato tradotto. Restando sulla stessa immagine si toccano di volta in volta gliideogrammi evidenziati per completare la traduzione della schermata

Fig. 30 – Si procede con altre immagini di testo da elaborare, evidenziare e tradurre

Naturalmente la riproduzione di caratteri ben contrastati faciliterà riconoscimento e traduzione come può verificarsi fotografando ad esempio un testo su carta bianca in Russo da tradurre in Italiano o viceversa (Fig. 31, 32)

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Fig. 31 – Dall'Italiano al Russo: l'evidenziazione

Fig. 32 – Dall'Italiano al Russo: la traduzione

Naturalmente una simile APP è molto adatta anche per facilitare il dialogo con l'OSA e i suoicollaboratori (Fig. 33) nel caso che abbiano difficoltà con la comprensione dell'Italiano dato che brevimessaggi nelle due lingue possono non solo essere tradotti da testi scritti ma anche da registrazioni invoce attivando le funzioni <registra>, <traduci> e <ascolta>, in certi dispositivi anche aumentando ledimensioni del testo che vogliamo mostrare (Fig. 34).

Uno smartphone con un Traduttore può essere utile anche per raccogliere informazioni adesempio dalle scritte sugli imballaggi, pallet o scatoloni (Fig. 35).e confrontare i risultati con quelli deicontrolli sulle confezioni e sulle etichette adesive

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Fig. 33 - Messaggio dettato al registratore in Italiano/Cinese e tradotto in Cinese/Italiano; cliccando sulle icone degli altoparlanti imessaggi sono ascoltabili nelle due lingue

Fig. 34 – Il testo del messaggio registrato alla Fig. 31, aumentato di dimensione sul touchscreen per facilitarne la lettura

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Fig. 35 – Un' altra APP; importante tradurre ad esempio le scritte sugli scatoloni e confrontarle con le etichette originali e CE sulleconfezioni

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14 - ESERCITAZIONISeguono 12 casi (esempi) basati sull'esame ispettivo di confezioni di cibi inconsueti regolari e

irregolari, preparazioni vegetali dall'effetto terapeutico (ovviamente millantato), matrici la cuiimportazione è vietata da determinati Paesi, prodotti di origine animale da assumere come farmacoe/o alimento ma <travestiti> da ingredienti per l'acqua del bagno, prodotti con ingredienti CITES,alimenti minerali, succedanei vegetariani del pesce. Ma l'esperienza dimostra che la realtà può esserepiù complessa del nostro a classificare.

Caso n° 1 - Una confezione di un alimento inconsueto ma regolare

La cucina cinese fa uso di meduse che in genere sono conservate in salamoia. In questaconfezione (Fig. 36), oltre all'etichetta originale è presente anche quella in Italiano, correttamentesviluppata dato che vi ritroviamo: nome comune, genere e specie, zona di pesca FAO, ingredienti dellasalamoia, ingredienti del condimento (confezione interna), numero di accreditamento EU dellostabilimento cinese. Qualche appunto sarebbe da farsi su alcuni dettagli della etichetta in italiano, ades. sull'uso dei simboli ma si tratta di materia <ordinaria> che esula dall'interesse principale di questisuggerimenti.

Fig. 36 - un prodotto regolarmente presentato

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Caso n° 2 - Una confezione mendace, di meduse in salamoia

Sulla confezione (Fig. 37), oltre all'etichetta originale anche una in Italiano ma pervicacementemendace: infatti l'etichetta in Italiano elenca come ingredienti delle matrici esclusivamente vegetali:tubero (?!) di senape conservato in acqua etc. ... e Flammulina velutipes (un fungo edule). Laconfezione trasparente potrebbe in effetti far sembrare il contenuto come vegetali affettati etc. ... mala lettura del testo Cinese non lascia dubbi: la confezione contiene <medusa> come inequivocabilmente

indica una grossa scritta sul fronte della busta ( 海 蜇 头 : medusa testa); anche nell’elenco degli

ingredienti in Cinese sono indicate 海 蜇 (meduse). Ma a differenza del caso precedente nontroviamo il nome della specie, non vediamo indicazioni circa la zona FAO di pesca e soprattutto nulla sinota circa l'accreditamento CE dello stabilimento di produzione che evidentemente non lo è. Forse diqui il tentativo di esportare un finto ingrediente vegetale depistando il controllo con una etichettamendace. Il caso della Fig.38 è analogo.

Fig. 37 - Una preparazione tutta vegetale a base di <Tubero di senape>? Ma gli ideogrammi dicono: meduse, un POA

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Fig. 38 – Fiori di giglio conservati? No, meduse in salamoia camuffate, da uno stabilimento non accreditato CE

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Caso n° 3 – Effetti millantati: un infuso portentoso?

Nel caso della Fig. 39 tutto potrebbe sembrare quantomeno banale: niente POA, soloingredienti vegetali. Una tisana o un infuso insomma. Ecco invece un caso da approccio di prevenzionea 360°, al di fuori dei perimetri classici SVET-SIAN. Infatti in una etichetta, tutta in spagnolo, sonoindicate chiaramente <informazioni nutrizionali > che sono palesemente delle vere indicazioniterapeutiche e pure da vera panacea: tra le tante si sostiene esplicitamente che <evital'invecchiamento precoce, evita il rachitismo, aiuta la produzione ormonale, aiuta a superare latubercolosi>. Siamo in pieno nell'effetto millantato.

Fig. 39 - un preparato per una tisana o un farmaco panacea? … dall’impotenza alla tubercolosi?

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Caso n° 4 – Effetti millantati: un olio portentoso?

L'assenza di etichetta italiana anche in questo caso Fig. 40 è l'aspetto meno rilevante di questopreparato erboristico (Black seeds oil) a base di Nigella sativa che è indicata (scritte in Arabo ed inInglese) <come cura per allergie, infiammazioni, depurazione del sangue, rinforzo del sistemaimmunitario. … bronchite, asma, neuropatie e debolezza digestiva ...>. Analoghe considerazioni fatteper il caso precedente ma che dire delle indicazioni riportate in arabo sul foglio illustrativo, ovvero:

عليكم بالحبة السوداء فإن فيها شفاء لكل داء إل السام

Che tradotto in italiano col nostro smartphone risulterebbe circa così:

<<…usate il grano nero perché guarisce da tutti i mali tranne la morte>>.

Fig. 40 - un olio essenziale davvero miracoloso

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Caso n° 5 – Matrici vietate: latte dalla Cina

E' vietato importare latte dalla Cina (Decisione EU 994/2002 e successive modifiche) ma il caso della Fig. 41 suggerisce attenzione per gli ingredienti in questo caso di una bevanda

Fig. 41 - bevande al latte, origine Cina

Caso n° 6 – Matrici vietate: carne suina dalla Cina

Decisione EU 994/2002 e successive, vedi il caso della Fig. 42

Fig. 42– Salsicce; sulla confezione solo testo in Cinese; nel presumibile elenco degli ingredienti sono ben riconoscibili gli ideogrammi usatiper <carne di maiale>

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Caso n° 7 – Matrici vietate: carne bovina dalla Cina

Decisione EU 994/2002 e successive modifiche; vedi il caso della Fig. 43

Fg. 43 – Confezione di carne secca bovina; etichetta solo in Cinese

Caso n° 8 - Matrici vietate: uova d'anatra dalla Cina

Decisione EU 994/2002 e successive modifiche. Vedi il caso della Fig. 44.

Fig. 44 – Le celebri <uova di cent'anni>

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Caso n° 9 - insetti, venduti non come alimento … ma per l’acqua del bagno

Il reperto della Fig. 45 è stato preso da una confezione sfusa indicata come <ingredienti peracqua del bagno>. Una curiosità cosmetica insomma. O un depistaggio?

Si può approfondire con una facile esercitazione: digitare <Eupolyphaga> sul browser e anchetradurlo con la APP in cinese e navigare su <immagini> e <web> per rendersi conto di una intensaattività di allevamento e commercio per interessi di una farmacopea tradizionale in cui farmaci e cibo sicompenetrano; vedi Fig. 46.

Fig. 45 – Blatta (Eupolyphaga sp.) (dorso, ventre; circa 2, 5 cm di lunghezza) ) , venduto in una città italiana come <cosmetico per bagno>ma nella farmacopea cinese è assunto in polvere, cotto, infuso

Fig. 46 - Eupolyphaga sp è un invertebrato molto considerato dalla farmacopea tradizionale cinese che lo usa seccato per la cucina ele preparazioni terapeutiche

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Caso n° 10 – Farmacopea tradizionale e C.I.T.E.S.

La Fig. 47 mostra un altra curiosità presentata anche questa in un negozio come un anonimoingrediente cosmetico da aggiungere all'acqua del bagno: piccoli frammenti di carapace di piccolatestuggine acquatica; verosimilmente un depistaggio dalla più realistica destinazione d'uso (assunzionecome integratore e farmaco) che pone la necessità di approfondire anche l'aspetto <specieprotette/CITES>, ovviamente con la collaborazione di un esperto zoologo per la identificazione della

specie. Ricorrendo alla APP Traduttore per digitare <ossi di tartaruga> si ottengono gli ideogrammi 龟的骨骼 che copiati sul browser per cercare tra le <immagini>, fra le tante di carapaci interi ne faindividuare alcune che riproducono sacchetto o mucchietti di frammenti; fra queste alcune raffiguranoframmenti simili a quelli della Fig. 47 e aprendone la pagina web si arriva ad una scheda di prodotto(Fig. 48) che sull'immagine della matrice riporta una serie di ideogrammi che copiati sul Traduttoreaiutano a confermare che quel tipo di prodotto riveste interesse come farmaco tradizionalequantomeno per una patologia specifica (endometriosi) ed è quindi da assumere come farmaco/cibo.Il nome della specie fornito dal Traduttore è sommario (<tartaruga gloria>) e non permette di avereuna idea della specie di origine, quantomeno per escludere che possa trattarsi di una specie protettadalla Convenzione di Washington. La interdisciplinarietà richiesta da simili ispezioni supera quindianche le competenze delle pur varie professionalità presenti nel sistema SVET/SIAN e può arrivare acontemplare il contributo anche dello zoologo e del botanico esperti, reperibili in genere nelleUniversità e nei Musei di Storia naturale. Gli interessi economici legati a simili commerci sononotoriamente cospicui e si deve tener conto che anche le Autorità degli stessi Paesi di origine sonoimpegnate a prevenirne e reprimerne le violazioni (sanitarie, CITES), come suggerisce una pagina webdi una agenzia di informazione individuata utilizzando gli ideogrammi sopracitati (fig. 49). Non si trattaquindi solo della possibilità di imbattersi in casi eclatanti (es. prodotti a base del raro corno dirinoceronte) ma anche più prosaicamente in minuscoli derivati da piccole specie animali e vegetali daidentificare con precisione ed escludere non solo violazioni alle norme europee su cibo e farmaci maanche a quelle internazionali sul traffico di specie protette.

Fig. 47 – Frammento (fronte, retro) di carapace di piccola testuggine,(Carapax trionycis) dimensione ca. 3 cm di lunghezza recuperato daun sacchetto senza etichetta in un negozio di (apparentemente) erboristeria etnica

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Fig. 48 – Con gli ideogrammi 龟的骨骼 (ossi di tartaruga) copiati sul browser si individua una pagina di un catalogo on line chedescrive le caratteristiche di un prodotto simile a quello della Fig. 47, associato ai termini <medicina> ed <endometriosi>

Fig. 49 – Tra le pagine individuate con gli ideogrammi 龟的骨骼 (ossi di tartaruga) una riporta una nota di agenzia che riferisce diben 40 tonnellate di un prodotto verosimilmente della stessa natura di quello della Fig. 48, sotto all'attenzione di agenti di vigilanza

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Caso n° 11 - Alimenti di matrice minerale: caolino

Molto usato come integratore alimentare dalle gestanti africane, il caolino (Fig. 50) è presente sugliscaffali dei food market etnici. Per inciso, anche in Europa era comune l'uso dell'<argilla verde>assunta come depurante che ancora commercializzata per questo scopo in erboristerie e negozi bio-food.

Fig. 50 – Caolino. Importato dalla Costa d'Avorio da una ditta specializzata in <alimenti dal mondo> e sugli scaffali fra i prodotti alimentari

Caso n° 12 – succedanei del pesce, vegetariani

Curiosità ma non solo, dall'Europa dell'Est: le immagini nelle confezioni evocano pregiati ingredienti POA ma si tratta di succedanei vegetali (Fig. 51) del ben più costoso caviale di storione e di spratto. L'esiguità dei caratteri sulle etichette autoadesive, in Rumeno, è superabile con l'uso di una lente con luce LED: <icre negre artificiale>, caviale artificiale in ambedue. Col coltellino si può sollevare la carta adesiva per decifrare le scritte originali in Russo sulla latta della confezione.

Fig. 51 – Immagini di storione e spratto con le loro uova, ma si tratta di succedanei vegetali ben specificati in caratteri cirillici perònascosti da una etichetta autoadesiva che a sua volta è interpretabile solo con uso di lente a luce LED

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15 - I M.O.C.A.I MOCA (Materiali e Oggetti a Contatto con l'Alimento) sono un aspetto sempre più importante nel

confezionamento a motivo della esigenza dei produttori di inserire quanto necessita o per l'uso del prodotto(posatine, condimenti confezionati, …) ma soprattutto per aumentare la shelf life. Questa ultima esigenza èforse la più meritevole di attenzione perché porta i produttori a mettere a punto e a inserire (Fig. 52) nelleconfezioni piccoli dispositivi (a loro volta confezionati) che contengono materiali attivi e intelligenti, qualiessiccanti ed antiossidanti (Fig. 53-56). Recentemente sono in studio, uso e sviluppo ad esempio anche prodotti<segnalatori> che ad esempio mutano di colore per segnalare la perdita di della integrità della confezione.

I più noti prodotti attivi sono il truciolo di ferro (antiossidante) e due essiccanti (il lime o calce sodata e ilsilica gel). In genere tali sostanze sono contenute in sacchetti porosi, realizzati con fibre sintetiche o contenitoriin cartoncino o pellicole microforate. Se in genere tali sostanze captano l'umidità e l'ossidazione modificandosirestando all'interno del loro contenitore ( bustina) c'è anche da considerare che possono cedere qualcosa al difuori della confezione , come può succedere ad es. nel caso che il silica gel sia a sua volta stato trattato con ildimetilfumarato, un disinfestante vietato in Europa per i quali il Regol. CE 412/2012 ha stabilito comunque unvalore soglia di 0,1mg/kg stante la possibilità che prodotti e materiali destinati alle preparazioni alimentarisiano stati immagazzinati in ambienti precedentemente ospitanti prodotti per i quali l'uso del dimetilfumaratonegli altri Paesi è ammesso.

Un parere dell'EFSA raccomanda che i MOCA siano adeguatamente segnalati sulla confezione e che nonsiano collocati a diretto contatto con l'alimento ma confinati in uno spazio dedicato della confezione, <in testa>,e comunicante con il prodotto; ovviamente la realtà, in carenza di norme cogenti, può essere lontana dalleraccomandazioni.

Vale la pena di ricordare che comunque il Regol. 1935/2004 non ammette il contatto tra l'alimento esostanze che possono costituire un pericolo e ciò ci impegna a valutare adeguatamente le risultanze della nostraispezione sul singolo caso.

Fig. 52- una etichetta in Italiano che avvisa della presenza di un MOCA <non commestibile>,verificabile in trasparenza all'interno dellaconfezione con la scritta DO NOT ripetuta in altre tre lingue

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Fig. 53 - un campionario di MOCA antiossidanti ed essiccanti. Il MOCA in lato a destra contiene anche un dispositivo di viraggio del colore,un filo diventato rosso in atmosfera non controllata

Fig. 54 - Bustina di essiccante recante la piccola scritta in Inglese <Do not eat>

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Fig. 55- un antiossidante (truciolo di ferro) in una bustina di pellicola microforata; a sinistra un cordoncino <intelligente> il cui colore viraal rosso in atmosfera non più controllata dall'antiossidante

Fig. 56- Un MOCA con più riformazioni: DO NOT EAT, simboli grafici di pericolo per i bambini....

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Postfazione

Questo volumetto è stato concepito per offrire spunti e suggerimenti ricorrendo all'esperienza pratica ditanti anni a contatto con esercenti, preparatori e ristoratori di origine straniera molto legati alle loro radici edusanze nei Paesi di origine, anche alimentari, in un contesto di forti evoluzioni negli orientamenti alimentari deiconsumatori; ma è inevitabile che l’evoluzione della complessità delle situazioni richiederà un approccio ben piùsistematico di quanto questo opuscolo modestamente può far intravedere.

In attesa di contributi più organici ognuno di noi può essere determinante nel far evolvere e migliorare lemodalità di rendere più efficaci i controlli e più consapevole il contributo degli OSA interessati alla vendita eall'uso di prodotti alimentari etnici sicuri per i consumatori.

Uno dei metodi consigliabili è senza dubbio la condivisione delle proprie esperienze, come cerco direalizzare anche con questi suggerimenti operativi, aperti ovviamente ai miglioramenti che in tanti potrannoapportare e che sarò felice di conoscere.

Luigi Piscitelli

Veterinario dirigenteDipartimento Veterinario - ASL Milano

[email protected]

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Appendice I

INDICE DEI CODICI PAESE E.A.N. tratto da: www.makebarcode.com

AN•UCCPrefixes Country

ISO

country code

00 to 13 UCC (USA & Canada) us/ca

20 to 29 In-store numbers

30 to 37 GENCOD-EAN France fr

380 BCCI (Bulgaria) bg

383 EAN Slovenija si

385 EAN Croatia hr

387 EAN-BIH (Bosnia-Herzegovina) ba

400 to 440 CCG (Germany) de

45 + 49 Distribution Code Center DCC (Japan) jp

460 to 469 UNISCAN - EAN Russia (Russian Federation) ru

471 EAN Taiwan tw

474 EAN Estonia ee

475 EAN Latvia lv

476 EAN Azerbaijan az

477 EAN Lithuania lt

478 EAN Uzbekistan uz

479 EAN Sri Lanka lk

480 PANC (Philippines) ph

481 EAN Belarus by

482 EAN Ukraine ua

484 EAN Moldova md

485 EAN Armenia am

486 EAN Georgia ge

487 EAN Kazakhstan kz

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489 HKANA (Hong-Kong) hk

50 e.centre gb

520 EAN HELLAS (Greece) gr

528 EAN Lebanon lb

529 EAN Cyprus cy

531 EAN-MAC (FYR Macedonia) mk

535 EAN Malta mt

539 EAN Ireland ie

54 EAN Belgium.Luxembourg be/lu

560 CODIPOR (Portugal) pt

569 EAN Iceland is

57 EAN Danmark dk

590 EAN Poland pl

594 EAN Romania ro

599 EAN Hungary hu

600 - 601 EAN South Africa za

608 EAN Bahrain bh 048

609 EAN Mauritius mu

611 EAN Maroc (Morocco) ma

613 EAN Algerie (Algeria) dz

616 EAN Kenya ke

619 Tunicode (Tunisia) tn

621 EAN Syria sy

622 EAN Egypt eg

624 EAN Libya ly

625 EAN Jordan jo

626 EAN Iran ir

627 EAN Kuwait kw

628 EAN Saudi Arabia sa

629 EAN Emirates ae

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64 EAN Finland fi

690 - 695 Article Numbering Centre of China - ANCC cn

70 EAN Norge (Norway) no

729 Israeli Bar Code Association - EAN Israel il

73 EAN Sweden se

740 EAN Guatemala gt

741 EAN El Salvador sv

742 EAN Honduras hn

743 EAN Nicaragua ni

744 EAN Costa Rica cr

745 EAN Panama pa

746 EAN Republica Dominicana do

750 AMECE (Mexico) mx

759 EAN Venezuela ve

76 EAN Switzerland ch

770 IAC (Colombia) co

773 EAN Uruguay uy

775 EAN Peru pe

777 EAN Bolivia bo

779 CODIGO - EAN Argentina ar

780 EAN Chile cl

784 EAN Paraguay py

786 ECOP (Ecuador) ec

789 - 790 EAN Brasil br

80 to 83 INDICOD (Italy) it

84 AECOC (Spain) es

850 Camera de Comercio de la Republica de Cuba cu

858 EAN Slovakia sk

859 EAN Czech cz

860 EAN YU (Yugoslavia) yu

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867 EAN DPR Korea (North Korea) kp

869 UCCET (Turkey) tr

87 EAN Nederland nl

880 EAN Korea (South Korea) kr

885 EAN Thailand th

888 SANC (Singapore) sg

890 EAN India in

893 EAN Vietnam vn

899 EAN Indonesia id

90 - 91 EAN Austria at

93 EAN Australia au

94 EAN New Zealand nz

955 EAN Malaysia my

958 EAN Macau mo

977 Periodicals (ISSN)

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Appendice II

UN ESEMPIO DI GLOSSARIO P.O.A. MINIMO, IN CINESE SEMPLIFICATO

肉 CARNE

猪 MAIALE

猪肉 CARNE DI MAIALE

牛 BOVINO

牛肉 CARNE BOVINA

鸡肉 CARNE DI POLLO

羊 AGNELLO

排 COSTOLETTA

猪油渣 CICCIOLI DI MAIALE

味 AROMA

牛奶 LATTE VACCINO

蛋 UOVA

鱼 PESCE

鱼干 PESCE SECCO

海蜇 MEDUSA

海蜇 头 MEDUSA + TESTA

?

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