Quaderno 2006 - pag120-173

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MARCO FOLLlNI FONDAZIO E ROMA EUROPEA siccome il recupero di etica sembra essere prioritario a tutto quanto, io chiedo a Marco Follini quale secondo lui debba essere la strada che con- senta di fare passi in avanti in questa direzione che - come anche lui ha detto - io ritengo fondamentale. Giorgio Riondino Prima Marco Follini ricordava Aldo Moro, io ricordo di quando Moro parlava della questione etica: si parla sempre della questione etica corre- landola ad alcuni settori della pubblica amministrazione e alle industrie, però non si parla mai della questione etica profonda nel sistema politico. Perchè non si inizia a porre la questione etica partendo dal sistema poli- tico, che sarebbe un grande esempio per il paese? Se prendiamo ad esem- pio il problema dei privilegi a coloro che sono eletti, tra l'altro eletti con un sistema elettorale chiuso nel quale si permette l'elezione solo a chi viene messo in un certo sistema, o ancora il problema del moltiplicarsi delle rap- presentanze politiche per cui noi abbiamo di tutto dai municipi, comu- ni, province, regioni ... c'è una moltiplicazione di professionisti della poli- tica che probabilmente contribuisce a deprimere il nostro paese. Grazie. Marco Follini Vorrei richiamare l'attenzione sull'importanza e sulla responsabilità delle parole che il Papa ha speso ieri. lo ho due convinzioni su questo: la prima è che non so se ci sia lo scontro di civiltà, se ci siamo già dentro, siamo forse a pochi metri, ma comunque se ne esce solo se c'è uno scon- tro dentro le civiltà, questo è il grande tema che è aperto all'interno del mondo islamico. La seconda mia convinzione è che non è che il fonda- mentalismo riguarda solo gli altri, e la nostra forza sta nell' avere la certez- za della nostra identità; ma sapendo che fa parte della nostra identità in modo inesorabile una straordinaria attitudine alla tolleranza al rispetto del punto di vista dell' altro, noi siamo inevitabilmente contraddistinti da que- 120 II \ '11i~ I A~ ~U~N~A.c..I'O~L~IT~l~CA~DI~C==E::.:N~TR~02-' -=:U.:..:.N..:.:N~U-=:O.:..:VO:::....:::CE:::.N:..;T..o.::RO:::....:.:IN-,--I:....::'O:: III .1,( uando Berlusconi parlò qualche anno fa di "superiorità della 111,\ 111id .ntale", io non volli replicare perché non potevo polemizzare \Il I 1',Illllli,ma per come la vedo io la superiorità della civiltà occiden- I IIII,i,l' nel fatto che la civiltà occidentale ritiene che non esista una 11\ IIp -rior ,questo è il cuore del nostro ragionamento pubblico e noi, Il '11111 IO in un momento difficile, dobbiamo avere la capacità di tener- Il 1\,I1.1nostra identità, le nostre radici, le nostre buone ragioni ma I I 1IIIIIIIIlqueche siamo in un mondo complicato dove tutto fa attri- IIIIVI1.1no tra forza e la nostra ragion d'essere sta nella capacità, per I, IIIII l,' parole di un altro Papa, di costruire ponti e di abbattere muri, 1""\11,di l'arionare su tutto quello che tiene insieme cose che non stan- 111Illlll':tg, ·volmente. lo ho fatto la fatica di leggermi anche il Corano, ti, II IIl'IIO!1mi riconosca nella citazione controversa: però so che quel- I, Il, .lcua a me ha un significato, detta ad un miliardo e mezzo di I 1l1i1l,llIi ris 'hia di averne un altro. l' \ Il pOlldcre a Giampiero Gamaleri: io scommetto sulla scomposi- " 111.1111)11 perché io non ami il bipolarismo, ho semplicemente preso Il'1111.1prova di questi anni che è una cosa che non funziona: sarà 1111111,1, ,.Hi\. geometrica, ma non funziona, non attecchisce e quindi Il,1,1 !I.tllIl)studiare un'altra strada e l'altra strada sta nel fatto che appun- Il Il111101:II'ciltripudio delle identità ... anche in politica c'è diritto I 111\\ I. 111:1 l'identità dell'l % non ha titolo ad esser rappresentata in I 1\111111111 .utre un'identità più cospicua secondo me si deve esprime- I I 'l''' 110eh ' è, poi troverà strada facendo le alleanze ma se le allean- I 111.11111 I\abbie secondo me si soffoca e si fa avvizzire la buona poli- I 'Il questione il costo della politica: qui i problemi sono due, il 1111d,I '1llali.i chiama ricambio. Noi dobbiamo metterei in testa che 11\ l,I di Ciulio Andreotti che comincia nel movimento giovanile e I Il.IIClI''a vita è irripetibile anche perché siamo troppi e quindi I Il 11111'111 'n n è possibile, ed ognuno di noi deve sapere che ha un 121

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Sezione del Quaderno annuale della Fondazione Roma Europea.

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MARCO FOLLlNI FONDAZIO E ROMA EUROPEA

siccome il recupero di etica sembra essere prioritario a tutto quanto, iochiedo a Marco Follini quale secondo lui debba essere la strada che con-senta di fare passi in avanti in questa direzione che - come anche lui hadetto - io ritengo fondamentale.

Giorgio RiondinoPrima Marco Follini ricordava Aldo Moro, io ricordo di quando Moro

parlava della questione etica: si parla sempre della questione etica corre-landola ad alcuni settori della pubblica amministrazione e alle industrie,però non si parla mai della questione etica profonda nel sistema politico.Perchè non si inizia a porre la questione etica partendo dal sistema poli-tico, che sarebbe un grande esempio per il paese? Se prendiamo ad esem-pio il problema dei privilegi a coloro che sono eletti, tra l'altro eletti conun sistema elettorale chiuso nel quale si permette l'elezione solo a chi vienemesso in un certo sistema, o ancora il problema del moltiplicarsi delle rap-presentanze politiche per cui noi abbiamo di tutto dai municipi, comu-ni, province, regioni ... c'è una moltiplicazione di professionisti della poli-tica che probabilmente contribuisce a deprimere il nostro paese. Grazie.

Marco FolliniVorrei richiamare l'attenzione sull'importanza e sulla responsabilità

delle parole che il Papa ha speso ieri. lo ho due convinzioni su questo: laprima è che non so se ci sia lo scontro di civiltà, se ci siamo già dentro,siamo forse a pochi metri, ma comunque se ne esce solo se c'è uno scon-tro dentro le civiltà, questo è il grande tema che è aperto all'interno delmondo islamico. La seconda mia convinzione è che non è che il fonda-mentalismo riguarda solo gli altri, e la nostra forza sta nell' avere la certez-za della nostra identità; ma sapendo che fa parte della nostra identità inmodo inesorabile una straordinaria attitudine alla tolleranza al rispetto delpunto di vista dell' altro, noi siamo inevitabilmente contraddistinti da que-

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I I \ '11i~ I A~ ~U~N~A.c..I'O~L~IT~l~CA~DI~C==E::.:N~TR~02-' -=:U.:..:.N..:.:N~U-=:O.:..:VO:::....:::CE:::.N:..;T..o.::RO:::....:.:IN-,--I:....::'O::..::L::.:IT-,-,IC:::..:A

III .1,( uando Berlusconi parlò qualche anno fa di "superiorità della111,\111id .ntale", io non volli replicare perché non potevo polemizzare

\Il I 1',Illllli,ma per come la vedo io la superiorità della civiltà occiden-I IIII,i,l' nel fatto che la civiltà occidentale ritiene che non esista una

11\ IIp -rior ,questo è il cuore del nostro ragionamento pubblico e noi,Il '11111IO in un momento difficile, dobbiamo avere la capacità di tener-Il 1\,I 1.1nostra identità, le nostre radici, le nostre buone ragioni ma

I I 1IIIIIIIIlqueche siamo in un mondo complicato dove tutto fa attri-IIIIVI1.1no tra forza e la nostra ragion d'essere sta nella capacità, per

I, IIIII l,' parole di un altro Papa, di costruire ponti e di abbattere muri,1""\11,di l'a rionare su tutto quello che tiene insieme cose che non stan-111Illlll':tg, ·volmente. lo ho fatto la fatica di leggermi anche il Corano,ti, I I IIl' IIO!1mi riconosca nella citazione controversa: però so che quel-I , Il, .lcua a me ha un significato, detta ad un miliardo e mezzo di

I 1l1i1l,llIiris 'hia di averne un altro.l' \ Il pOlldcre a Giampiero Gamaleri: io scommetto sulla scomposi-" 111.1111)11perché io non ami il bipolarismo, ho semplicemente preso

Il'11111.1prova di questi anni che è una cosa che non funziona: sarà1111111,1,,.Hi\. geometrica, ma non funziona, non attecchisce e quindi

Il,1,1!I.tllIl)studiare un' altra strada e l'altra strada sta nel fatto che appun-Il Il 111101:II'cil tripudio delle identità ... anche in politica c'è dirittoI 111\\I. 111:1l'identità dell'l % non ha titolo ad esser rappresentata in

I 1\111111111.utre un'identità più cospicua secondo me si deve esprime-I I 'l''' 110eh ' è, poi troverà strada facendo le alleanze ma se le allean-I 111.11111I\abbie secondo me si soffoca e si fa avvizzire la buona poli-

I 'Il questione il costo della politica: qui i problemi sono due, il1111d,I '1llali . i chiama ricambio. Noi dobbiamo metterei in testa che

11\ l,I di Ciulio Andreotti che comincia nel movimento giovanile eI Il.IIClI''a vita è irripetibile anche perché siamo troppi e quindi

I Il 11111'111'n n è possibile, ed ognuno di noi deve sapere che ha un

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MARco FOLLINI FONDAZIONE ROMA EUROPEA

arco eli tempo non infinito per dare prova eli se e poi è giusto che lasci ilpasso. Noi abbiamo regole per le quali solo i sindaci dopo due mandatidebbono cambiare, paradossalmente sarebbe più giusto il contrario per-ché ha più senso che ciò avvenga dopo due tre mandati per i parlamenta-ri o per i consiglieri regionali che non per i sindaci che magari ammini-strano comuni piccoli, piccolissimi dove si fa fatica a trovare chi fa beneil sindaco e appena imparato il mestiere lo si manda via: con il risultatomagari che poi il sindaco sceglie il cugino, il fratello, l'amico per prose-guire per interposta persona la propria attività. Lalrra grande questioneriguarda la quantità eli livelli territoriali che sono assolutamente esageratiperché il problema non sono solo i parlamentari. lo vorrei invitarvi a con-siderare quanto costa allo stato italiano la proliferazione eliconsiglieri regio-nali ad ogni tornata, prima erano cinquanta poi sessanta poi ottanta e oggiognuno si fa il consiglio regionale su misura e le regioni sono diventatecentri di potere assolutamente squilibrati. Allora chiudiamo questa fasenon felicissima che va sotto il nome elidevolution, per altro c'è stato ancheun referendum che quella cosa lì l'ha bocciata, diamo allo stato centraleun po' elicompetenze in più che non fanno male, ridiamo respiro alla vitadei comuni che sono il cuore del paese, io dico aboliamo le province per-ché ci siamo resi conto della loro utilità soltanto quando abbiamo fattouna campagna elettorale per le province in cui ogni provincia era la ban-diera decisiva da piantare sul pennone della disputa politica ma in realtàle province tanto importanti non mi sembra che fossero fino al giornoprima e credo che abbiano continuato a non essere così importanti, limia-mo un pochino le unghie di un centralisrno regionale che secondo me èdiventato assolutamente abnorme.

Cesare San MauroApprofitto per ringraziare molto per la loro presenza i rappresentanti

delle Ambasciate accreditate a Roma che sono qui, stasera sono rappre-

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U A POLITICA DI CENTRO, UN NUOVO CENTRO IN POLITICA

11111' I . Ambasciate di India, Ungheria, Austria, Turchia ed Estonia.111.lIllo ora gli interventi del Consigliere Luigi Tivelli che vanta. un lungo

111 11\ Il 'lie istituzioni, e di Chicco Testa che oggi è Presidente di Roma

1IC11'0lilane.

Ii Ii 'l'i yelliIIlIlil) .ompito è favorito dal fatto che, hai già dato una risposta in'I .1 quella che sarebbe stata la mia domanda. La.politica un tempo era

I 111CI fl'ss i ne praticamente solo per il partito comunista, ora pratica-1111 1.1 politica è diventata una professione per tutti perché va ricorda-1\1 d.d 'onsigliere circoscrizionale al consigliere comunale fino al sin-•.Il \111 piccolissimo paese sono tutti pagati per esercitare la loro fun-

111 Ouindi abbiamo questo dilagante professionismo politico che non1111111 ( 011 tributo ulteriore al costo della democrazia, ma che può incen-

111I l.ivorire la corruzione ulteriormente. Mi spiego: Pizzorno nella fase11I1'.I'lItop li aveva elaborato una sua teoria molto semplice ma per me" 11111110 efficace, per la quale la corruzione era più eliffusa fra i poli-Il IlIlIti tipo funzionari eli partito. Il professionista, il medico o un'al-ti 1I1.1.llIl revole nella sua città, è difficile che acceda a fatti eli corru-

Il 111 Il h { ha un suo capitale sociale, una sua immagine da mantenere.IlI 111111 Il.1 :l (fatto o ha poco capitale sociale può essere più indotto, senza

'1"1 1.1 sia una mia forma di classismo, non vorrei essere capito male:I 11\1' ~l'l11brache la professionalizzazione vincolante di tutto il ceto

111 I Il Livori ce l'accesso alle rappresentanze elettive molto più di quel-Ii ""\1UI basso capitale sociale che di quelli che hanno un buon capi-

I Il l.tll'. (;razie

Il .T·'raI 111111stato in anni lontani deputato del Partito Comunista Italiano

/I I I Il uularc, Marco Follini lo sa molto bene, che l'unico partito che,

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MARCO FOLLINI FONDAZIONE ROMA EUROPF

con le note eccezioni per i grandi leader, applicava la regola delle due legi-slature era il PCI, e che il caso che tu hai citato di Andreotti è un caso evi-dente di professionismo politico. Sono molto d'accordo con quello ehhai detto, Marco, a proposito della relativa superiorità delle diverse civil-tà; io in realtà credo che ci sia un elemento di superiorità nel pensiero occi-dentale che è proprio quello che tu hai citato, ci sono dei mezzi di supe·riorità, c'è quello della tolleranza che invece non è compresa in altre civi-lizzazioni, questo è il motivo per cui avrei trovato molto riduttivo l'inse-rimento di quelle tre addizioni nella carta europea, perché almeno unaquarta, l'illuminismo di stampo europeo liberale avrebbe sicuramentdovuto essere introdotta fortemente, anche come antidoto - diciamo - aqualche eccesso delle altre tre radici, Però la mia domanda è questa: tu haidescritto perfettamente i vizi dell' attuale bipolarismo, però onestamentnon ho capito bene la tua ricetta. lo ne ho una, io penso che si debba anda-re ad un processo di scomposizione e che questo processo debba essereavviato da persone coraggiose le quali rompano questo vincolo di solida-rietà falsa e fasulla, e dicano: io mi presento alle elezioni e non vincerò marendo chiaro che ci sono delle strade alternative. Non credo che questodebba accompagnarsi necessariamente ad una riforma elettorale di tipoproporzionale, qui forse se ho capito bene ci può stare la differenza, nelsenso che poi sappiamo benissimo che il proporzionalismo porta con sénecessità di coalizioni e quindi un'altra volta i poteri di ricatto: magarisaranno ricatti di tipo diverso ma abbiamo conosciuto tutti il disfacimen-to e i vizi dell'ultima fase politica pentapartitica, mentre io credo che gliitaliani invece premierebbero fortemente, magari non nell'immediato manel medio periodo, chi con coraggio avesse la voglia di liberarsi dai ricat-ti e dicesse: io mi presento con questa identità, una identità seriamentemoderata e riformista. Infine vorrei dire una cosa sulle province: io ho ini-ziato una mia piccola campagna personale che intendo portare avanti, alleprossime elezioni provinciali farò un appello per non andare a votare, solo

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1\111110il voto alle provinciali sotto certe percentuali forse verran?oI I Il province perché è assurdo che per 5 anni diciamo che l~pr.ovm-I 111\I I ('~scre abolite e poi alla campagna elettorale per le elezioni pr~-II1I I i mobilitiamo per quella o quell'altra parte. Evidentemente ml" Inndo non facciamo che rinforzare un istituto che vogliamo abo-

u S.ln Mauro111111.1(Ii dare la parola al nostro ospite per le ultime rispo,ste devo. p.ur~Il''' 111ordarvi una notizia triste che riguard: ~no degb 82 am~C1 diI Il l 111!lI' 'a che hanno creduto in questa realtà, m questa ~o?d~lOne.

I Illih· .unico, un grande signore se ne è andato in punta di piedi meno1111111'l' E1. Vincenzo Dona è stato Presidente dell'Unione Nazionale" 1I111,II!lri,il primo fondatore di una associazione di consum~tori i~1II I l,I 1111uomo di grande equilibrio, di grande saggezza, Grazie per lIII 1\11il.iusi, che sono assolutamente meritati. Bene, .co.n questo ricor-

I1II1.1parola a Marco Follini, ringraziandolo moltissimo per questa

Il ('111:1 tasera,

\11 Il F llini1111"(,ft'ssionismo politico: credo nel ricambio, ma no~ credo ~el dile~-

1111 11111,Noi abbiamo avuto per alcuni anni questo rruto che m Italia"1",IV,1 lutti imparare bene a fare il pr?prio mestiere, ~ra~~e i politiciI 111Ili,ognava invece lasciare campo libero alle f~tasle plU sfrena~e ,e1111I pill società civile si riusciva a portare dentro ti Parlamento l~ isu-

I 1""1 Il' .imministrazioni locali tanto meglio era. Credo che abbiamo1111,1molte persone il disagio di giocare in trasferta, e peraltro il ris~-

Il di 11.1partita non mi sembra brillantissimo. Quanto al grado, ~on sua-l" 1',11l.uido ovviamente di corruzione personale ma a qua~te nso~se la,,11111,I .Ir .na e quante a volte le drena impropriamente, noi dobbiamo

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MARco FOLLINI FONDAZIONE ROMA EUROPFA

ricondurre questo ragionamento non tanto alla sorte personale dei diri-genti politici che possono essere singolarmente più o meno integerrirni,ma a quali sono le conseguenze delle decisioni che prendono. Stiamo atten-ti a non leggerlo troppo nella chiave della biografia delle persone del lorostile di vita, questo rischia di portarci un pochino fuori strada. Pensoanch'io, come Chicco Testa, che il riferimento alle radici nella CostituzioneEuropea sia un argomento da maneggiare con molta cura perché se laCostituzione diventa l'occasione di una sorta di esame di coscienza cheun insieme di Paesi si fanno e dentro quello che è un testo che dovrebbeorganizzare al meglio la legislazioni si portano conflitti idenritari e visio-ni diverse, credo che si finisca per mettere una zeppa dentro l'ingranag-gio. Non a caso la Costituzione Italiana fu fatta da una classe dirigente cheera molto ideologizzata ma seppe tenere l'ideologia fuori dalla porta, per-ché se l'avesse portata dentro avrebbe scritto una Costituzione destinataa non reggere abbastanza a lungo.

È chiaro che la legge elettorale va cambiata. Questa è una legge eletto-rale nella quale il diritto del cittadino di scegliersi il proprio rappresentan-te non c'è. Dopo di che si può imboccare la strada del maggioritario deldoppio turno alla francese, si può imboccare la strada del proporzionalealla vecchia maniera ma si apre una discussione su questo sapendo peròalla fine come dire o è carne o è pesce, non può essere un pasticcio di caval-lo e di allodola perché non è commestibile.

lo contesto questi due schieramenti perché sono secondo me moltoartificiosi e perché io non credo che si possa riassumere la politica italia-na nel dilemma tra Berlusconi e Prodi. Penso che ci sia il diritto di direche non mi piace né l'uno e né l'altro e mi cerco un'altra strada. La stra-da che cerco io qual è? lo ho provato a dirlo prima: non è che la politicaitaliana si divide in due, c'è il rosso e il nero. La politica italiana si divideragionevolmente in quattro cioè, su ogni problema i punti di vista sonoregolarmente più di due, non possono essere infiniti perché se no è una

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U A POLITICA DI CENTRO, UN NUOVO CENTRO IN POLITICA

Il Il. ma le forze che contano in questo paese sono la destra, il centro,1111Il.1 tranquilla e la sinistra arrabbiata. Queste sono le quattro forze111111;\110.Una volta che noi il sistema politico lo abbiamo semplifica-

IlIg,lIlizzando quattro grandi partiti o federazioni di partiti, quattrolidi forze che sono in campo, può capitare come in Francia che i due

11110da un lato sono contro i due che sono al lato opposto, la destraIli 111J"() ontro le due sinistre: è uno schema. Così come c'è lo schema

I"t011lo me è molto più ragionevole, molto più naturale, di una alle-I Il,1I . due posizioni mediane il centro moderato e la sinistra tranquil-111/,1In sinistra antagonista e senza la destra populista. A me sembra

I '1111"(0ia l'asse naturale di governo del paese. Peraltro l'Italia con unoIl 111,1di questo genere è andata avanti per molti anni e non è che abbia-I IIfkn né la fame né il freddo. Certo un'operazione di questo gene-Ililtil'd· dal mio punto di vista un centro completamente diverso da

l" Il.1I Il o ha lasciato un ricordo di sé non proprio brillantissimo una deci-di .rnni fa: quindi penso che anche il centro si debba fare un esame diI u-nzn, non è che si possa riproporre come una forza immutabile e

1IIIIIhii' che sta al crocevia di tutte le combinazioni. È un centro cheI I .IV-r o capacità di innovazione, idee. Ora sugli argomenti, io ho cita-111/1111,1L raghi e Monti per dire due voci che considero abbastanza pro-

I IIl 111'ma voglio dirla in modo ancora più semplice: noi abbiamo avutoIl '1111'"ianni un grande proliferare di Autorità, che hanno rappresenta-I 1111,1straordinaria voce di saggezza. Se la legislazione avesse tenuto il

I ( Il ddl Autorità indipendenti, noi oggi saremmo un paese molto piùIl,, r.rlr, un paese in cui la concorrenza si dispiega con meno ostacoli, con

1111111barriere ... io all'inizio della legislatura proposi che ci fosse inI 1I11111t'nrouna Commissione dedicata ad interfacciarsi con le Autorità.

.111 '1110capaci di tradurre in buone leggi i ragionamenti sottili ma equi111Il' Autorità hanno distillato in questi anni, io credo che avremo fatto

1111l',I'SO nella direzione giusta.

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DA ROMA RIFORME ED AUTONOMIERoma, Caffè Greco, 9 ottobre 2006

di Linda Laneillotta'

'~'Irç San Maurorazie a tutti per la partecipazione. Questa sera sono particolar-mente lieto di avere con noi l'Onorevole Ministro per gli AffariR gionali e le Autonomie Locali Linda Lanzillotta, cui sono

I .1111 da un'antica amicizia. Lonorevole Lanzillotta inizia la sua car-IÌl 1.1 Il ·11 istituzioni come funzionario dello Stato del Ministero del"tI.1I11io della programmazione economica, vince il concorso alla CameraI I I h'putati dove opera presso la segreteria della Commissione Bilancio

, 11I1.d 1993 quando viene chiamata dal Sindaco di Roma FrancescoI 11I1·lIi ome Assessore alle Politiche Economiche e Finanziare del

1IIIIIIn" occasione nella quale io ebbi modo di collaborare con leiI lido io Presidente della Commissione Bilancio in Consiglio

I111Ilmale. Successivamente il Ministro Lanzillotta ha ricoperto l'in-"I!CI li apo di Gabinetto del Ministro del Tesoro Giuliano Amato

I1I Il)C)9 al 2000, per poi divenire Segretario Generale della Presidenza.Il I ( .onsiglio dei Ministri - la prima volta per una donna, e questo"!.!.O dire che è un elemento significativo. Spesso ci hanno criticato

t\ '1IIi\11'O per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali

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LINDA LANZILLOITA FONDAZIONE ROMA EUROPE

come Fondazione, troppi speakers uomini, è vero ma è anche vero chvolendo interloquire con i protagonisti spesso capita di farlo con pro-tagonisti di sesso maschile . LOnorevole Ministro è docente universitàdi programmazione e controllo delle pubbliche amministrazioni pres-so la Facoltà di Scienze Politiche di Roma Tre e presso la Scuola di spe-cializzazione in studi sull' amministrazione pubblica della Facoltà diGiurisprudenza dell'Università di Bologna: naturalmente prima delleincompatibilità giuridiche dalla sua attività attuale di Ministro dellaRepubblica Italiana. Sotto il profilo politico è componente dell'esecu-tivo nazionale della Margherita e responsabile del dipartimento inno-vazioni sviluppo. Mi piace anche ricordare un' associazione cui LindaLanzillotta ha dato vita, si chiama Glocus ed è un luogo in cui ci si con-fronta. Linda, ti lascio la parola.

Linda Lanzillottalo ringrazio Roma Europea e Cesare San Mauro per l'invito, vedo

molti amici qui con me. lo credo che sia di un qualche interesse perchi ascolta cercare di capire che cosa nel Governo si sta cercando di faredopo il referendum costituzionale per rendere più efficiente il sistemaamministrativo e istituzionale del nostro paese. In parte è una respon-sabilità che mi è assegnata come Ministro degli affari regionali e delleautonomie locali, perché io credo che dell' oggetto del referendum inparticolare si è molto sottolineato un aspetto che riguardava la formadi governo, il potere del Primo Ministro, il rapporto tra Governo eParlamento, dall'altra parte la cosiddetta devolution - cioè i poteri delleregioni - ma forse non si è abbastanza ragionato di quello che questariforma del 200 l, pur con tutte le sue contraddizioni e criticità, haintrodotto. La riforma del 200 l è quella che il referendum ha sostan-zialmente confermato, bocciando il progetto di Costituzione che laemendava. Ora il compito che noi abbiamo è particolarmente delica-

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Il l'Il\MAL.. D~A~R~O~MA~R1~F:::.O!::RM~E::.:E::::D::....:A~U::.:.T.:=.O.c.:O:::.:M",-I:.=E

dilll 'ile in questa fase anche della finanzia pubblica, perché c'è una11I1('~,ionemolto stretta tra il disegno del distretto amministrativo e

I Il IIIS. fìnanziarie e riguarda il far funzionare un sistema molto com-I Il di ui sicuramente una parte significativa è il ruolo delle regio-1111.1IlIl'altra parte altrettanto significativa è una razionalizzazione deiIIlIpil i cl i vari livelli istituzionali. lo credo che il nostro paese in que-

Il I .inni, un po' sotto la spinta politica della Lega, ha percorso que-Il n.ula otto il nome di federalismo senza coglierne forse tutte le"l'lil,l'/.i ni. Nell'idea prevalente dell' opinione pubblica il federalismoIl' ,I 's ere qualcosa di più amico dei cittadini, cioè un' organizzazio-I uuminiscrativa più vicina, più capace di dare risposte, più sernpli-

l'Iìl ontrollabile, con una fiscalità diciamo le~ata.alle presta~ion~1IIIIIdiio pago e vedo per che cosa si spende ... quindi autonorma delIllInri, responsabilità di spesa, responsabilità di prelievo ... ecco, man

11111111hc il tempo è trascorso in parte questo si è realizzato con alcu-1\1" I.rri .nze di grande successo, in particolare parlo dell' elezione diret-l' d!"i sindaci, che è stata l'unica riforma istituzionale davvero efficace

1',1.\11iIa dai cittadini, ma dall' altra inve~e .ha ~radual.m.ente .d~ter~i-

1111111111processo di burocratizzazione del livelli ammuustratrvr all m-I 11111I ,I quale si è un po' smarrito il senso del progetto originario, un1'1111',1'110 che invece è scritto in modo molto chiaro n~l Titolo V.della

Il liruzione e che oggi noi dobbiamo attuare, semphficando e inco-'''11\1inndo a dire chi deve fare e cosa.

Il, (.0 tituzione c'è una riparto delle funzioni legislative che nel corso.Il I I inque anni trascorsi è stato gestito in modo un po' controverso,11\1l'Il' , nflittuale, un po' competitivo in molte materie che in realtàIIII"nlono un luogo di definizione di indirizzi comuni del sistema paese

I 't .11).he una indicazione delle modalità attraverso cui gli enti localiI 1Il'sono quelli che rispondono a tutti i bisogni primari dei cittadi-

\Il dovrebbero organizzarsi: questi criteri di appropriatezza, propor-

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LI DA LANZILLOTIA FONDAZIONE ROMA EUROPEA

zionalità, adeguatezza che dovrebbero fare sì che ogni attività o com-pito venga svolto dall'ente locale che ha la dimensione, le forze, le capa-cità finanziarie per gestirlo, e deve farlo da solo e solo lui. Ecco, in teo-ria il disegno ha una sua razionalità, ma in pratica non è stato attuato,Non è stato attuato per quanto attiene al riparto di competenze legi-slative tra Regioni e Stato perché se ne sono sovrapposte troppe e soprat-tutto si è interpretato in chiave solo cornpetitiva e antagonista e non inchiave collaborativa e concertativa l'idea di concorrenza di competen-ze; e non è stato attuato circa il tema della riforma delle autonomielocali che intendeva renderle più coerenti con i compiti chiamati a svol-gere; per cui noi abbiamo da una parte le Regioni che competono conlo Stato e la difficoltà di trovare una metodologia e un luogo per defi-nire una strategia per il sistema paese, e dall'altra una moltiplicazionedi funzioni a più livelli con il medesimo oggetto, con il risultato di unanotevole dispersione di risorse e una significativa inefficienza, Il com-pito principale che personalmente mi è assegnato è proprio l'attuazio-ne di quel disegno costituzionale, poi c'è anche un tavolo di lavoro cheriguarda il perfezionamento di quel disegno costituzionale, ma intan-to noi dobbiamo far funzionare quel che c'è perché non ci possiamopiù permettere di avere un sistema bloccato, Quindi questo significafare un po' quello che io chiamo l'integratore di sistema, cioè un eser-cizio di un ruolo molto soft ma che è tra i più complessi perché signi-fica appunto far convergere verso un obiettivo comune e coerente unapluralità di soggetti dotati di una propria autonomia e di una propriaanche forte soggettività. Questo come si può fare? Si può fare appun-to nel rapporto tra Stato e Regioni attivando e coltivando con grandepazienza e determinazione delle forme di cooperazione legislativa maanche trasformando delle sedi che tradizionalmente sono sedi pura-mente burocratiche come la Conferenza Stato-Regioni, la conferenzaunificata che esiste da 20 anni per esprimere pareri su atti amministra-

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DA ROMA RlFORME ED AlJTONOMIE1'11It\"-'IA~ ~~~~~~~:":':'::=:=':=

I 1111111luogo effettivamente di concertazione tra livelli istituzi~na-I 1li·.dizzare cioè quel modello che il.!itol~ V descrive ~el suo pnmo1111111,il 114: una Repubblica non plU ordinata gerarchlcarne~te ~a1111,11.1a rete e cioè tra livelli che hanno una pari dignità costituzro-I 1 I~Iiruzionale. Dall'altra parte si tratta però di riscrivere quello cheIlh .11Il -nte si chiama il testo unico degli enti locali, che noi adesso111III Il IO hiamare carta delle autonomie, proprio per ridefinire com-Il 11I11'I,ini di ogni ente locale e fare sì che ognuno faccia una cosaI, l l Ill' soprattutto spariscano tutte quelle cose inter~edie co~e con-I I, ('lIti, ornunità o altro che proliferano con COStienormi e sono

I 1111111i di inefficienza e di complicazione del sist~m~. .I I r.u ra di un' operazione molto complessa ma indispensabile. per-I( I l l' -do che dalla organizzazione amministrativa ~olicent:'ic~ come

I 111 lI, noi ormai abbiamo in Costituzione non SI torna mdI.e~ro e1"111111dobbiamo renderla efficiente, perché questa è una co~d:zlOneI Il 1'('l\sabile per la cornpetitività del paese e anche sostenlb.ll~ ~u~1111111111;1nziario: è chiaro che se i livelli si moltiplicano e le att1~1ta.SII IIlIlIl S .nza un risultato efficiente, ~ue~to in termini finanzl~n e( di \ignifìca aumento dei costi e q~mdl aumento della fl:esslO.ne

Il . (Il fatti un altro pezzo di questo disegno fondamentale e 11cosld~I 1111ftod -ralisrno fiscale: questo sistema policentrico, fo.rmato d~ enti

III1IH) ti ,i quali è dotato di propria autonomia, deve al1IT~entarSIno~Il 111\. .he vengono da un bilancio dello Stato ma da nsorse fiscali1" 1111.ille quali c'è una responsabilità percepibile e v~sibile" Questo1\Ilh ,I .h vanno molto sfoltiti i compiti, perché altrimenti la mol-

1,lh .i/ionc dei livelli comporta una moltiplicazione del fab.bisogn~ ~IllIlIdl lilla moltiplicazione delle tasse, Fare questa operazlO~e, cioeI It Il Il' dei pezzi di spesa dello Stato per trasferirli a ~ivell~ reglOna:e ~

1111111( io quello che è chiamato a svolgere da ora m pOi le f~nzlOn~111(Il imn erano svolte dallo Stato) in una fase di finanza pubblica cosi

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LINDA lANZILLOTTAFONDAZIONE ROMA EUROPEA

critica come la nostra, è un' operazione molto complessa perché signi-fica riduzione netta di spese e di fabbisogno in dimensioni consisten-ti. Noi abbiamo oggi una complessità particolarmente alta nel mette-re a punto una manovra di finanza pubblica che si deve confrontarecon molti aspetti: uno è quello, appunto, della attuazione di un pro-cesso di autonomia fiscale da parte delle istituzioni regionali e locali,un altro è quello di doverlo fare a fronte di un bilancio che in questianni ha aumentato la sua rigidità, perché in questi anni la spesa è aumen-tata in quelle componenti particolarmente difficili da governare comela spesa per il personale ... molti di voi qui sono manager o responsabi-li di strutture complesse, e sapete che rientrare nei costi che riguarda-no le persone richiede processi di riorganizzazione e ristrutturazioneche non hanno un impatto immediato e per di più abbiamo una fasein cui la ripresa economica c'è ma è ancora lenta e in cui quindi le risor-se da distribuire sono scarse. lo penso che stiamo affrontando il nostrocompito con coerenza e avendo di fronte l'obiettivo, che oltre alla ridu-zione della spesa è quello di un grande processo di modernizzazioneche riguarda il sistema amministrativo, lo Stato che si asciuga, le Regioniche qualificano la loro funzione e cooperano con lo Stato, gli enti loca-li che si semplificano e si danno funzioni in base al principio di sussi-diari età sempre di più rivolti verso il mercato. Quello che noi stiamocercando di fare è riuscire a mettere in moto tutti quei fattori che sbloc-chino il sistema italiano, la nostra economia, tutte le capacità di impre-sa, le capacità creative che ha il nostro sistema e che molto spesso lanostra amministrazione depotenzia piuttosto che valorizzare. Nell' ambitodi questo progetto di legge sul codice dell'autonomia di cui vi stavoaccennando, c'è un pezzo che, ovviamente, credo stia particolarmentea cuore a questo auditorio, perché nella delega per la riforma degli entilocali ci sarà una norma di delega per l'attuazione della norma costitu-zionale su Roma capitale. Di questa disposizione costituzionale si è

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DA ROMA RlFORME ED AUTONOMIE

1111 dis .usso, c'è stato un riconoscimento nel 2001 della natura diI Il ( :.•pirale e questo io credo che sia un punto molto importante

I porta al livello dei grandi paesi europei ed occidentali che hanno1111 l iuta alle loro capitali uno statuto e delle condizioni particola-

1111' P 'r Roma sono ancor più giustificate perché oltre ad essereI il.d 'd -110 Stato Italiano è anche centro della cristianità e quindi ha

111I1l' mondiale che non può essere ignorato. Ma è anche giusto cheIIlIdizioni della capitale, pur nella loro specialità, si inseriscano inIl l'gllO he riguarda anche le altre grandi città italiane, perché que-I. lo unico prevederà anche una disciplina per le città metropolita-1111 Iispctto a Roma e cioè quelle condizioni di organizzazione e di11111 d '[ grandi sistemi metropolitani dove appunto il tessuto socio

1111111 i,() upera di molto i confini di una città e il cui governo siauuiuivrrativo sia in termini di governo delle reti e delle infrastruttu-

j I 111 u-rrnini fiscali. Questo progetto secondo me è molto impor-Il ill' hiave di modernizzazione del paese e sarà uno dei punti qua-

1111 i dell'azione del Governo nei prossimi mesi, insieme al federa-fllll 11\ 'al- e ad un altro progetto di legge che è stato già approvato a

I 1111 Il mia iniziativa che è la liberalizzazione dei servizi pubblici loca-1111 ,.11 IO pezzo della modernizzazione dell' economia del territorio,

Il do 'he sia un lavoro molto appassionante, anche perché mi dàIl Il de'gio di utilizzare tutte le esperienze professionali che ho matu-I I 111 qll .sti anni e che oggi mi tornano sicuramente molto utili nel11111111.11\' insieme ad un'altra persona che in questo disegno è fonda-

111 .Il . ovvero il Ministro dell'Interno Giuliano Amato.

,11' '"n Maurol•• Il Ilgrazio moltissimo il Ministro Lanzillotta, avrei un centinaioh IIII.llld - ma questo naturalmente mi è interdetto dalla necessità di111111 il dibattito di questa sera: diciamo che approfitterò del ruolo

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LINDA LANZILLOTTA FONDAZIONE ROMA EUROPEA

per rompere il ghiaccio e fame solo un paio, non prima però di averringraziato e salutato i rappresentanti del corpo diplomatico distacca-ti a Roma e presenti stasera, provenienti dalle Ambasciate di Spagna,Messico e Cina. Volevo chiedere a Linda Lanzillotta, che è stata tra iprimissimi in Italia a sostenere la necessità dell'innovazione dei pro-cedimenti amministrativi e quindi a pensare ad un modello di colla-borazione di osmosi fra industria privata e struttura pubblica, comepensa che sia possibile, se è possibile, rilanciare quest'ipotesi di colla-borazione: qui c'è l'ambasciatore Norberto Cappello il quale è unemblema di questa collaborazione in quanto è un diplomatico che col-labora tutt' ora con un istituto bancario e quindi c'è questo passaggiotra soggetti privati e soggetti pubblici che può essere virtuoso ma cheinvece ad esempio alcuni amici autorevoli magistrati vi intravedonoprofili di conflitto.

La seconda domanda è una piccola provocazione che faccio senzamalizia nei confronti di un amico che pure ti ha preceduto come spea-ker qui al Caffè Greco, che è Enrico Gasbarra. Spesso ai nostri incon-tri è presente Chicco Testa, che purtroppo stasera non c'è, ma che ci hasvelato che addirittura promuoverà una campagna di astensione alleprossime elezioni provinciali perché a suo avviso l'unico modo per farcapire una volta per tutte l'utilità dell'abolizione delle province è quel-la di dire che nessuno vada a votare alle elezioni provinciali. Mi inte-ressa la tua opinione su questo tema certamente complesso. Bene, vedoche si prenotano per farti una domanda anche l'Avvocato Nicola Pagliettie l'Amministratore Delegato di Agriconsulting Cavalier Federico Grazioli.

Nicola PagliettiSfrutto anche la tua domanda, Cesare, volevo innanzi tutto fare i

complimenti al Ministro Lanzillotta per il suo blog perché è moltodivertente e risponde sempre alle persone che lo frequentano e mi rial-

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l' l'Il l'I(IM~A --,D:::..:A..:...Rc:::o:::.:MAc..::..:...:..::RI.:..:FO::..:R.::.:M.:..::Ec=E=D...:.;A=UT-=-O::..:N--=O:;..:.M==IE

Il ,io al rema delle province: io sono molto perplesso sul riorganizza-I l' ompiti perché dividere i compiti significa ridurre i compiti di chil" .1VO • aumentarli a chi non lo è.

Il ·dl'ri o GraziolilIl'h'i mi riferisco a quanto detto da Cesare a proposito del rap-

pOI IO pubblico/privato, noi abbiamo un esempio molto valido inIildIlldu tria l'ambasciatore Petrone che ha un ruolo importantissi-

11111' h, sta facendo molto bene. lo apprezzo e ho seguito la posizio-111'1Il.lggiosa del Ministro Lanzillotta in varie occasioni e ricordo un111111110del Sole 24 Ore di qualche mese fa sul come elimineremo gli11'1'.111i in A.O.S.(ndr Agricultural Ontology Service): ecco su ciò la sua

1111.1posizione molto coraggiosa che tocca molto le imprese e dalla1" ti" Il .nso che ci aspettiamo molto. Inoltre mi riferisco alla normaIl, il'la l'ulteriore espansione di società pubbliche, spesso portatarieIl l'milioni che minano la corretta concorrenza nei confronti dei pri-111 l'IHIO qui un esempio macroscopico: noi in questo momento stia-

111111'.lrll' .ipando ad una gara in Botswana per l'assistenza tecnica aillh I 1lei sud dell'Africa su un progetto sulla mosca ts-tse. Siamo 6 socie-I I dlli' in lesi, una danese, una francese, una tedesca e poi ci siamo noi

d.hl,1I110come concorrente qualificato nientemeno che la FAO! LaI () l' completamente pubblica, cose di questo tipo veramente non111Il'\)1>'l'O capitare ... grazie.

I IlIda Lanzillotta( 111,1il rapporto pubblico privato ... io credo che sia utile che si

l'I I pmG' sionalmente ad un' esperienza diversa, perché si capisconoI LII',ioni di questi due mondi e quindi si agevola la comunicazione, ," IlCH ;1:naturalmente non bisogna affrontare l'amministrazione pub-11111,l' nn sufficienza e supponenza come talvolta chi viene dal privato

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LINDA LANZILLOTTA FONDAZIONE ROMA EUROPEA

fa. Lamministrazione pubblica è un'organizzazione complessa che gesti-sce funzioni molto delicate: ha delle regole, delle logiche, sicuramenteva resa efficiente però non va affrontata con sufficienza. A volte io hovisto manager privati in esperienze poco felici perché non hanno coltola specificità dell' amministrazione pubblica, che deve essere contami-nata dalla cultura manageriale ma deve essere anche rispettata, valoriz-zata per quello che è, per la sua cultura e per la sua missione. Secondopunto: le province. Per me bisogna andarci piano, perché le provincesono istituzioni che hanno una tradizione e una cultura abbastanza radi-cata nel nostro tessuto; e poi io credo che bisogna considerare il temain modo molto pragmatico e cioè capire dove la Provincia può e devecontinuare svolgere una funzione importante: io credo che questo puòavvenire quando la Provincia coordina e integra un sistema di istitu-zioni locali molto frammentato o comunque di livello subcomunale ...quello che una volta veniva definito un insieme di funzioni di area bassa.Certo che se poi la Provincia e il Presidente della Provincia, siccomedeve avere la sua visibilità perché deve essere eletto direttamente, allo-ra poi deve fare le mostre, il turismo, la promozione e replicare le fun-zioni che fanno sia il Presidente della Regione sia i Sindaci, allora nonva bene. Per questo io dico: dimènsione delle funzioni e specializzazio-ne. Altro punto: è chiaro che non possiamo fare quelli che io chiamo iclub sandwich, ovvero qualcosa con 5 livelli, per cui laddove ci sarà laCittà Metropolitana questa dovrà essere alternativa alla Provincia per-ché la Città Metropolitana dovrà svolgere su una scala - a mio avvisosuperiore a quella della Provincia - il ruolo delle funzioni di governodel territorio di area bassa. Sull'articolo 13 io avevo un'idea chiara ... èstato giusto organizzare una serie di funzioni pubbliche in forma socie-taria per dar loro più professionalità ed efficienza, però quando questesocietà si configurano come agenzie pubbliche tali devono rimanere,cioè non possono essere prese e divorate dagli animal instincts del mer-

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I IIII l'IUI~M~A ~D:::.A~R~o~MA~RI~FO~RM=E~E~D..!:A::::UT..:..:O~N~O;:.::M=IE

110 l' P igodere della rendita del monopolio pubblico andando a com-1"1'1\. impropriamente su mercati totalmente aperti e quindi i~ setto~Il.lc IV ' non si parla di produzione di servizi pubblici ma produzione di

I l/i, beni di mercato. Ritengo quindi che sia corretto quanto abbia-11101.1110 con l'articolo 13 cercando di gestire la transizione e portan-

111 dl'lIl 1"0società totalmente di mercato le attività che non hanno natu-I I puhhlica, per poi dimostrare di essere cornpetitivi con gli altri.

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RIFORME: CONTENUTI E NON CONTENITORIRoma, Caffè Greco, 20 novembre 2006

di Daniele Capezzone'

( "sare San Mauro'ne, buonasera a tutti. lo debbo dire che la capacità di bucare ilvideo, la proprietà di comunicazione e anche la tenuta intellet-tuale dell'Onorevole Capezzone è un elemento che colpisce

tuuuodiatamenre. Daniele Capezzone è giovanissimo, nato a Roma 1'81II'IlIhrc 1972. È stato Segretario dei Radicali Italiani dal 14 luglio

I I '()OI al4 novembre del 2006 e dal 6 giugno 2006 è Presidente di1111,1ddlc più importanti Commissioni Parlamentari alla Camera deiI ) '1'111ali, la X Commissione Attività Produttive Commercio e Turismo.

111.1p 'l' Radio Radicale la puntata domenicale di stampa e regime, laI I 1'/',11<1tampa della radio; ha scritto due libri: Uno shock radicale per/ rrnt unesimo secolo e Euro ghost - un fontasma si aggira per l'Europa:

1'I-1I/'rJf>rt; editorialista per il «Washington Times» e per la trasmissio-111t elcvisiva "Markette".

lo provengo da un' esperienza politico-culturale del tutto diversa,'1"1' lo del Caffè Greco però è un forum assolutamente libero e nonIlIlIdi'/.ionato da nessuno degli orientamenti di ognuno di noi e la Rosa

l'Il ,idt'nle della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati

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DANIELE CAPEZZONE FONDAZIONE ROMA EUROPEA

nel Pugno ha rappresentato sicuramente una novità politica interessan-te perché ha espresso con chiarezza una linea. Bene, allora detto tuttociò ringrazio di cuore l'Onorevole Capezzone che saluto con un applau-so e gli lascio la parola.

Daniele CapezzoneGrazie per questa occasione di riflessione che a me è specialmente

cara, anche per quello ché è il tema centrale della vostra Fondazione.lo ho al tempo stesso una gioia e anche una punta di amarezza: credodi appartenere all'ultima generazione, poi spero che altre trovino pre-sto motivi per farlo, che si sono affacciate all'impegno civile e all'im-pegno pubblico anche in nome del grande mito e della grande speran-za europea. lo resto convinto che il manifesto di Ventotene, che ilPresidente della Repubblica Napolitano ha voluto onorare con uno deiprimissimi atti del suo mandato presidenziale, quel grande manifestodi Rossi, di Spinelli e di Colorni, sia un manifesto che parla miracolo-samente anche all'oggi e dell' oggi, verrebbe quasi voglia di tradurloanche in arabo. Ci racconta di quanto il contenitore dello stato-nazio-ne sia un contenitore vecchio e di quanto sia, come dire, un agganciopiù solido quello di affidarsi ai contenuti della libertà e della democra-zia come processo di costruzione delle aggregazioni sovranazionali.Certo oggi il mito europeo non è più tale, credo che gli eventi referen-dari dell'anno passato - ma tutta la vicenda, diciamo la verità, moltodolorosa della costituzione europea - abbiano segnato un punto di eri-ticità che va guardato negli occhi, inutile nasconderlo e nasconderselo.Lidea che mi sono fatto io e che vi propongo così, un po' tagliata conl'accetta per esigenze di brevità, è che siano mancate e che drammati-camente ci manchino tuttora due cose. La prima è la capacità di coin-volgere davvero i cittadini, in una forma che non sia solo quella della

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l' 1I11 l'I_("!;IM:.::!.A:.:- ~Rr~F~O~RM~E:..::C~O~N~TE~N:::.::U:.:.T~IE~'N~O~N~CO~N~T~E~N:.:.IT::::.O:::::Rl

[ 1111il a dei giorni delle celebrazioni: tutto il processo di preparazioneI Il.1I ostituzione europea è stato tecnicamente a-democratico, con unaIl Iilllzi ne redatta da personalità cooptate senza che vi fossero pas-'j1.gidi autentico coinvolgimento popolare. Era poi scritto che al primo

uuuuruto di confronto con i cittadini, con le ruvidità e le demagogieIl 1111.1'ampagna elettorale tutto potesse essere messo in discussione,I I I.lI,rI' che accadesse così. Ma vorrei dire che anche la stessa tecnica

I d,I,iollale costituiva un problema, il fatto di presentarsi con un elen-\I di,I, -lcfono alto così. .. è stato doloroso fare un confronto tra la bre-Il. dl'lIa ostituzione americana, che non a caso dura da qualche seco-

111,I qll .ll'elenco del telefono. lo credo che abbia avuto parole dure maf 111i il Ministro degli Esteri inglese Straw che ha ricordato come laIl uruzione debba essere di dimensioni tali da poter stare nel taschinoI 11.1gia . a di un cittadino. Ahimè, la differenza di redazione tra quel-

I I Il' tiruzione e la costituzione americana corrisponde anche alla diver-tI.1dl,lIl' ondizioni di redazione: la costituzione americana era un docu-

1111lltn Eltro per essere conosciuto nelle taverne, nelle chiese, nelle piaz-, !I '!Il' strade per creare un' appartenenza; questa europea è un docu-

IIl1l1tll r ·datto e discusso da cooptati e che poi si è pensato di poter far11.111'ui ittadini con gli esiti che conosciamo. Un altro elemento che1111111avviso mancato è quello costituito dalle "idee forza". Che cosaIl.1 111quella costituzione? Alzi la mano chi è in grado di ricordare tre,

111"t I Cl, .inque cose evocative, capaci di dare il senso di una missione,Il 1111.1visione, di far appassionare qualcuno. lo resto convinto che noih"I.IIIIO tuttora a che fare con una architettura istituzionale europea

111111ose barocca o rococò, ma insomma rispetto alla quale manca com-pi t.uucntc il nitore della classicità: anche qui senza mitizzare, ma mancal. III.III''1,zadei pesi e dei contrappesi, dei checks and balances dei rnodel-Ii 11I1',1osasoni e in particolare del modello angloamericano. lo resto11111uuo he se i cittadini europei avessero avuto e se avessero oggi la

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possibilità di avere dinanzi la prospettiva, che so, della elezione direttadel Presidente della Commissione Europea ... trecento milioni di per-sone coinvolte in una campagna appassionante in cui davvero all'ordi-ne del giorno ci sono programmi, idee, speranze, obiettivi ... avere que-sto sarebbe rivoluzionario, pensate alla prospettiva di un Governo dascegliere, e a fronte di quei pesi il contrappeso rappresentato da unParlamento Europeo che divenisse un vero parlamento e non il simu-lacro che è oggi. Non dimentichiamo che se per qualche accidente deldestino o per una sorte di incantesimo oggi il Parlamento Europeo spa-risse non accadrebbe nulla nella vita dei cittadini. lo ricordo con gran-de sofferenza quel che accadde il 27 marzo di qualche anno fa: quan-do l'invasione dell'Iraq era già iniziata, comunque la si pensi, il ParlamentoEuropeo arrivò a discutere a guerra iniziata. Furono presentate dai diver-si gruppi sette diverse mozioni (favorevoli, contrarie, intermedie, nonimporta) e si arrivò al punto che una discussione fatta dopo che la guer-ra era già avviata, quindi che comunque non avrebbe avuto nessunriflesso se non puramente verbale, si concluse con la bocciatura incro-ciata di tutte e sette le mozioni. Una vicenda emblematica pirandellia-na o kafkiana, scegliete voi, di un luogo che si tramuta in un non luogoe che certifica il proprio essere, appunto, un simulacro. lo sono con-vinto che quella che ho accennato sarebbe la strada maestra, ritrovareun ubi consistam dell' architettura istituzionale europea e a questo puntoritrovare una capacità di riappassionare i cittadini.

Un altro tema, e qui mi rimetto il mio cappello di radicale, di per-sona che riflette sul tema non della esportazione della promozione glo-bale della democrazia, credo sia per un verso quello del coinvolgimen-to della Turchia nell'Unione Europea, e per altro verso quello di Israele.Sarebbero questioni capaci di dare il senso di un'Europa non solo clubchiuso e cristiano, ma club aperto a chi scelga o a chi scegliesse la cartadella democrazia e sarebbe anche una cosa capace di ridare una speran-

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l' Ilii 1'1t:!l:IM~A,--- ~RI::..:F..:::O.:..::RM=E:....::C::::O~N~T::::.:ENc:.:U::..:T1:..:....::.E..:..:Nc:::0..:..:Nc...:C::.:::O:..:.N~T.:::EN:..::I:.:..TO=-R1:.=

l,I in .il uni luoghi. lo sono francamente angosciato, e credo lo siano1111po' tutti, per quello che accade in Medio Oriente e mi sono fattol'Id.,,, .hc tutte le soluzioni in campo, anche quelle più pragmatiche,Il liiano di non farcela se sono troppo piccole, se non danno il senso.Il 1I1l:!speranza, di un grande impegno, di un commitment. Tutte leI Il .' pm razionali come la Road Map si sono scontrate con la incapa-I Il,1d i su citare passioni, speranza, il senso di una politica come un1\1111\1'11(0non dirò della riforma, che è ormai parola consunta, ma dellaIl,I~I,,rmazione, della capacità di trasformare la realtà. Ecco, i due aspet-Il ,I.l' evocavo, le due criticità dell'incapacità di coinvolgere i cittadiniI d,'lIa mancanza di "idee forza", sono anche i due mali che io credoIfllil',!'l1l1 in questo momento la nostra realtà politica italiana. Lo dico

• lido anch'io parte di un circo politico mediatico: ma ogni tanto ciI h-nna, si riflette, e viene da chiedersi di cosa parli la politica. Noiti,1,i.1I110ormai tutti accettato un confronto politico di risse, di pole-1\1111.1', cli battibecchi. Perfino riguardo alle formule delle trasmissioniIl h-visiv .... tre seggiole di qua, tre seggiole di là e si litiga, senza che maiI l,I isolato un tema: alzi l mano chi ricorda una trasmissione televisi-I 111( 'ma delle pensioni, sul tema della sanità, sul tema ... scegliete111'I1I:tI" ormai siamo completamente fuori fuoco rispetto ai temi con-

I Il I I " si vede solo questo gioco di curve che fanno reciprocamente laII1I " I I. . si insultano. A questo si aggiunge un altro aspetto più media-IlLI I (011 una specie di "agenda setting', come direbbero gli esperti, set-1IIII,III,tI·:c'è la settimana della droga, in cui tutti muoiono per droga;1'1111.1settimana successiva c'è la settimana del Medio Oriente, poi la

1\1 111:1Ila dell' ectasy, c'è la settimana della pedofilia, c'è la settimana.Il Il., vini .nze sui minori e tra i minoi ... ogni cosa passa come acqua"Il.· piel re con il suo piccolo corredo di risse e battibecchi fino alla set-

11111.111,1su cessiva in cui le stesse persone si ritrovano per la rissa sue-I V,IS .nza che mai nulla si fermi, senza che mai ci sia un momento

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a cui - lo ripeto - i cittadini possano appassionarsi, partecipare e senzache mai la prospettiva del cambiamento si materializzi. Allora io lo dicocon molta franchezza: io credo che noi siamo nel pieno di un drammapolitico rispetto al quale nessuno può scagliare la prima pietra; siamo,e vengo alle cose più direttamente politiche perché sarei un marzianose eludessi, siamo alla quarta legislatura consecutiva in cui le riformenon si vedono, due legislature guidate dal centrodestra e due legislatu-re dal centrosinistra. Nel 1994 non ce la fece Silvio Berlusconi e l'epi-sodio simbolico fu quella finanziaria del '94 in cui Berlusconi, ceden-do purtroppo alla piazza, decise di espungere dalla finanziaria la rifor-ma delle pensioni; e mi piace ricordare che in quel momento RomanoProdi - allora economista - sottoscrisse con grande generosità intellet-tuale un appello lanciato da Franco De Benedetti, Franco Modigliani,Paolo Sylos Labini ed altri che diceva «noi siamo economisti di centro-sinistra, siamo tuoi avversari ma ti chiediamo di fare la riforma dellepensioni»: e invece, niente. Legislatura successiva, tre governi di cen-trosinistra che anch' essi non ce la fanno. Lì l'evento simbolico mi parepiuttosto quel congresso appassionante dei DS del '99 in cui D'Alemail venerdì fece una dichiarazione Blairiana, il sabato arrivò Cofferati ela domenica il partito finì per convergere sulle posizioni di Cofferati.Terza legislatura 2001-2006: rivince Berlusconi con una maggioranzache per numeri non si vedeva dai tempi di De Gasperi, più cento depu-tati, più cinquanta senatori: è andata come è andata. Arriviamo ad oggi,con una maggioranza che vince per poco ma vince, che ha la forza - iosono stato entusiasta per questo che sto per dire - di proporre a luglioun documento di programmazione economica coraggiosissimo chediceva che la finanziaria avrebbe dovuto essere fatta sul lato dei tagli dispesa e non sul lato delle tasse, con riforme strutturali per pensioni,sanità, pubblico impiego, finanza locale. Il DPEF lo abbiamo votato aluglio, e anche in termini istituzionali una volta che il parlamento vota

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l' 1111' P..:,:R::.;;IM.:.:.A'-- RI::..::c..f.::..O-.::RM-'.E::.c.:...::C'-"O.:..N.::..TE::;cN-'U'-'T_I.::..E.:..N.::..O_N-,C,-,O_N_T.:..EN_I_TO,,-Rl.::..

Il I )l'EF quello diventa un indirizzo che il Governo deve seguire. CiIIII oviarno invece con una finanziaria che è di segno profondamentediverso, Ora, io sono un rappresentante di maggioranza leale, ma esse-I lo.ilc non vuoi dire essere sordi, ciechi e muti e le coalizioni di cui si

".111 • non hanno bisogno di guardie rosse, hanno bisogno di qualcu-1111 I Iw sappia fornire un contributo anche di sincerità oltre che di leal-l.1. Ad .sso ci si dice che le riforme si faranno dopo. Ma a parte il fatto,111'liuona parte degli interlocutori più conservatori, massimalisti, estre-1111\1 i, che sanno fare benissimo il loro mestiere già dicono no, né prima111dopo; ma comunque quando si dice dopo io rispondo "ma comeIhhi.11l10 ormai una mensola di libri, oltre che un pacco alto così di edi-1111i.ili, .hc giustamente in questi anni ci hanno raccontato che le rifor-1111 strutturali o si fanno nella prima finanziaria della legislatura o siIl I lri.1 di divenire troppo deboli per farle dopo, e a maggior ragione

111hiso merebbe farle quando la congiuntura è positiva, sia pur lieve-111 1111', ma positiva ... quello è il momento in cui devi alzare le vele e(111 udi-re tutto il vento che puoi; anche quest' occasione temo sia stata

1II(1.II.l. Vedremo. Tante cose si muovono: se tanti esponenti politicil, ,'J',I ,wro e poi rileggessero le cose che per esempio il presidente CatricalàI" I (' scrive! Sarebbe a mio avviso cosa assai utile. Vedo che tanti, di

1111111 i" tanto, compitano buone intenzioni, io mi auguro che queste1.1111111' iru .nzioni si materializzino: certo, lo dico fuori dai denti, anche1"1 I ur rispondendo all'amicizia di questo incontro con sincerità da

(l1I1I1'1I1t' politico che dice le sue cose, io vedo uno scenario bloccatoIl 111 prossime settimane e nei prossimi mesi, in cui il gioco fiducia con-11111'1,111..1 sarà un gioco a somma zero: tu mi metti la fiducia e io allo-Il ,11111in piazza; tu vai in piazza e allora io metto la fiducia. E in que-I I Illodo I· due parti simul stabunt simul cadent. Questa è una strate-Il III I ui quanto più si urla tanto più non ci si destabilizza ma anzi ciI I l''ili'/,!'.;! reciprocamente e si stabilizzano però anche i problemi che

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DANIELE CAPEZZONE FONDAZIONE ROMA EUROPEA

restano completamente irrisolti ... nel momento in cui il Governatoredella Banca d'Italia dice le cose così sagge che ha detto, nel momentoin cui due agenzie di rating dicono delle cose così impietose sui nostriconti, nel momento in cui le statistiche con la durezza dei numeri cidicono che su 25 paesi europei siamo in questo momento il 24esimoper crescita, dopo di noi solo il Portogallo; beh, non comprendere chequesto è il momento di prendere un treno che poi rischia di non ripas-sare è qualcosa che addolora, e certo oggi questo è il dramma. Ha ragio-ne il centrodestra quando dice al centrosinistra «Che brutta finanzia-ria senza riforma», ha ragione il centrosinistra quando dice al centro-destra «Ma voi che avete fatto?» Ma in questo avere ragione entrambecertificano il torto complessivo di una classe dirigente che a questopunto rischia di fallire tutta. In questo scenario, insieme ad alcuni corag-giosi esponenti di centrosinistra ed altri di centrodestra, ci siamo chia-mati "volenterosi", e daremo ancora segni di noi stessi, questo è pocoma sicuro, avrete nostre notizie: ci abbiamo provato e ci riproveremoa rimettere in agenda alcune cose per portarne a casa qualcuna se si rie-sce, ma per lo meno per far sì che non vengano sbianchettati quei temiche son lì, e che siano iscritti nell'agenda politica. Ci abbiamo prova-to rispetto alla finanziaria, senza successo, chiedendo che si approvas-sero tre cose: una misura sul contrasto di interessi rendendo il più pos-sibile scaricabili ricevute, fatture e scontrini, perché riteniamo che lalotta al sommerso non si faccia in modo poliziesco ma facendo emer-gere le cose; una seconda misura di civiltà fiscale che è quella della auto-maticità del rimborso IVA; una terza misura strategica che era quelladi adottare misure premiali per gli enti locali disposti a liberalizzare ea privatizzare, perché noi oggi siamo in una in una situazione parados-sale, ben conosciuta a tanti di coloro che sono qui, nella quale enti loca-li a volte inutili non tenendo che fare, come dicono a Napoli, fannobusiness. Citerò un ottimo amministratore che io stimo, il Presidente

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l' 1111\ IllIMA RIFORME: CONTENUTI E NON CONTENITORI

lh,ll.l [ rovincia di Milano Penati: anche lui si è messo a fare business,\111\ la Milano Serravalle si è comprato il 5% della Verona-Brennero ...\ \i va avanti in una logica in cui ormai queste 100 - ma ben più cheI()() piccole IRI alterano la situazione. lo credo che noi ripartiremodi q\l ' ti contenuti concreti, entreremo in una fase non solo rissosa mauuur 'ferenziale in cui la politica tenderà a parlare di se stessa: si fa il1',111 iro democratico, si fa il partito unico anche a destra, le formule, led\ himi .. , io credo che tutto questo sia insopportabile per i cittadini,IIII Il'11 lo conto che spes contra spem, però noi proveremo invece a tira-Il luori il filo dei contenuti, non quello dei contenitori. Quali conte-11111 i? Alcuni sono quelli che ho evocato, quindi le riforme del DPFIIIII,I~I ' lì, il tema delle liberalizzazioni, della concorrenza, il tema - fate-IIH·lo dire - del merito. lo vorrei metterla in termini più completi: èI III l'h ' una società troppo dinamica centrata solo sul merito lascereb-

l" '1":11 'uno indietro, questo non bisogna nasconderlo, il problema è\ 111' \1' non fai la discriminazione secondo merito, c'è la discriminazio-11\ l'l onde censo, che è in atto oggi, che proprio in nome della derna-

"f',I,1 sul più debole si perpetua in un sistema per cui in Italia ben più,111 1Il' di altri paesi occidentali il reddito della famiglia di provenienza

''l'Ìl'1 ti .cisivo, molto più decisivo di quanto accada ad esempio negli1111 lJni i e in Inghilterra per le concrete opportunità di studio e di

Il \I! () ti 'i più giovani. lo credo che su questo si debba lanciare una sfidadi I 1',11 Il' più conservatrice della sinistra. Oggi in Italia noi non abbia-

11111 WI'II;lI'eperché non si fanno le riforme strutturali, perché le pen-111111 ,i mangiano tutto. Sono io a dire, io sospettato di essere perico-

111 ,111[('1\1 • liberista ed è un sospetto che accolgo volentieri, ma sono io1 1111' 111\:\ osa di sinistra, sono io a chiedere se sia più di sinistra difen-I Il 1.1 pl'J1 ione del cinquantasettenne e non avere Welfare o invecedi 111' l'I't;Ì pensionabile di due, tre o quattro anni e trovare le risorsel' I 1111 111 ' canismo Blairiano di Welfare to work, di un sussidio di

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disoccupazione, di una rete elastica che ti rimetta dentro il mercato dellavoro? lo credo sia questo il tema da affrontare, e a questo si accom-pagna anche il tema del confronto tra il cittadino e la pubblica ammi-nistrazione. La prima cosa che ho fatto nella Commissione che ho l'ono-re di presiedere e che è uno dei pochi luoghi del Parlamento dove sivota insieme, è stato proprio proporre una cosa che seguo come unfiglio, e abbiamo chiamato "sette giorni per aprire un'impresa". Questoè un Paese nel quale per aprire una lavanderia, che non è esattamenteuna centrale nucleare, ci vogliono 85 autorizzazioni da 20 amministra-zioni diverse. Noi vogliamo disboscare tutto. Limprenditore apra, partaed auto certifichi, stia tranquillo e i giusti e severi controlli avvenganodopo. Stiamo procedendo con tempi addirittura miracolosi, c'è la chan-ce di votare direttamente in Commissione, la mia Commissione è stataunanime nel chiedere questo, ho già i pareri favorevoli di altre quattroCommissioni e me ne mancano due, c'è persino la possibilità che in15-20 giorni la Camera approvi, poi passerà al Senato. È un esempio,ma io lo dico perché noi giochiamo in un campo più grande, oggi chiva in Polonia, che fino a tre anni fa un paese in estrema difficoltà, peraprire un impresa ci mette lO giorni ed ha un regime fiscale del 19 %di tassazione; chi vive in Italia ci mette un anno ed ha un regime di tas-sazione che va dal 45 % al 60%: dove si va? Ecco io credo che dobbia-mo ripartire da qui.

Chiudo dicendo una cosa: io sono stato molto confortato, lo sonospesso, dalle parole del Governatore Draghi, dal suo richiamo al temadella formazione, dell'Università, anche lì della competizione. lo credoche viviamo tempi, da questo punto di vista molto sconfortanti, in cuipaghiamo tanti anni di errori che non sono gratis. In tutto il resto delmondo l'Università è quella cosa per cui è il giovane che si sposta perraggiungerla e diventa anche l'avventura della vita ... il mondo alla rove-scia è l'Università che si è spostata perché il potente di turno doveva

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l' I Il 1'11I.;.;;M;;.;.A --=RI..::..:..cFO:..:.RM=E'---:C=..:O:..:.N....:T=EN,,-UT=-=,,-I.=.E.:..;N.=.ON:.c....=C.=.O;:.;.NT.:..:E:::.N..:..IT:..=O=Rl

Il u uirc il suo istituto nella sua città natale. Con quella cosa che è il,11If('legale del titolo di studio, con i meccanismi che conosciamo del

1111HIl sistema universitario, con un fallimento vero .... chiudo questo111I IIlen lo ma amaramente ... leggevo che è stato recentemente lancia-

111111lndia, a Calcutta, un quotidiano con due milioni di lettori desti-111111,ltI un pubblico giovane ... quelle cose che si leggono alle fermate111I',llIlobus. In questo quotidiano giovane destinato a due milioni diI 11111i t i sono quattro pagine al giorno di quiz di algebra. È impietoso111 I paragoni con Pupo alla televisione italiana la sera, però questa èIl 1"111ita, questa è la sfida, quando poi la Cina ti sforna un milione ditlp,ll'.lll'l"il'anno che facciamo, mettiamo i dazi anche sugli ingegneri?

Il IO ,il tema, questa è la sfida, a me piacerebbe che la politica siti 1II',I\S' un po' meno di se stessa ed un po' più di queste cose. GrazieI, l'IO,

li' •San MauroI ',"lt'lIzione, l'interesse e la condivisione con quanto il Presidente

'I I 1/1111 ' ha detto si riscontrava nella sala, non solo per la dimensio-Il di ll'applauso ma anche nel silenzio con cui le sue parole sono state, I Il !t .u !" Ed io devo dire francamente che personalmente mi ricono-

Il li I ()()CYo, però quello che dico io conta naturalmente poco quindiI" Il p.ll ola alla platea per qualche domanda, ma non prima di aver1111.1111j 110 eri ospiti del corpo diplomatico che stasera sono presenti

Il I 11'1"t'S.ntanza delle Ambasciate di Germania, Ungheria, Francia,Il I) ('d Austria. Vedo il Professar Beniamino Quintieri, economi-

t, l\I, Prc idente dell'ICE, vedo il Professor Carlo Andrea Bollinoh P((..sid nte del GRTN e l'Avvocato Paolo Spaziani che è un diri-1111d(,lIa BNL nonché uno dei fondatori di Roma Europea. Però se

I 1I11I'1f('I,'dirò io una cosa: nella mia passata esperienza politica, nelIl 111, ('IO il egretario Generale del Comitato per i referendum eletto-

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rali, ed ebbi un'esperienza travolgentemente interessante, perché comun-que demmo vita alla prima riforma elettorale, quella per l'abolizionedella preferenza multipla del 1991 e poi quel 1993 che introdusse ilsistema maggioritario al Senato. Ebbi una tale quantità di discussionicon Marco Pannella nel 1991 che fini con una cosa non pubblicata,inedita che quindi ho il gusto di raccontarvi. Si litigò talmente tantosull' organizzazione, la gestione di queste firme, la comunicazione poli-tica legata alle firme, che alla fine i radicali non presentarono le lorofirme, cioè fisicamente le 100.000 firme che furono raccolte dai radi-cali non furono depositate in Cassazione, ne presentammo noi 550.000e poi il referendum si tenne ma senza che venissero depositate le mol-tissime firme raccolte dai radicali. Ho raccontato questa cosa perché ladomanda la voglio fare sulla cronaca attuale, per chiedere a DanieleCapezzone quale sia per lui il futuro della Rosa nel Pugno e anche deiRadicali Italiani.

Beniamino Quintierilo non faccio fatica ad associarmi a quello che ha detto Cesare San

Mauro, anch'io riconoscendomi al 100% nella condivisione delle cosedette, e quindi vorrei ... buttarla in politica visto che lei è stato fino apochi giorni fa il responsabile di Radicali Italiani e ne resta fino a provacontraria uno dei principali leader. Due cose. La prima: certamente trala finanziaria che è stata presentata ed il programma dei radicali c'è dimezzo un oceano: cosa farete? La seconda questione che a me interes-sa di più è questa: tra i meriti principali dei radicali c'è questo program-ma così chiaramente espresso sia in economia che su altri temi, ma forseè proprio questo il punto, non pensa che ci sia una forte contraddizio-ne ormai tra la vostra anima liberai, che forse fa dei radicali più un movi-mento d'opinione che a sinistra trova più consensi che non a destra, einvece un programma liberista che in realtà fatica a collocarsi nell'Ulivo

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l' 1111PI\~IM:.::A~ RI:..:::..:..FO:::;RM=E:::...:.:::.CO:::;NT:.:...:..oE"-.:N..:::.UT.::.:I...::E:...:.N.:..::O:.:.N:...:C::..::O:.:.N:.;:T.=:EN..:.:I..:.cTO::..:.=RI

111,11.,Rosa nel Pugno? Forse andrebbe affrontata una volta per tutte1111\1.\ ntraddizione e scegliere se diventare un partito e quindi tro-11('lilla collocazione laddove credo che è più naturale che la si trovi,

11I11',,\risvolgendo anche una funzione di pungolo e di incitamento a1"1 Il' riforme, e quindi penso al centro destra, oppure mantenere quel-1111111'-ra tanti anni fa il partito radicale, cioè un trasversale movimen-111d'opinione.

1'1010 paziani( .1.\'I,i '. Mi associo all'unanime consenso sul contenuto della rela-

111111',f:\ . io una domanda un po' storica. lo che ho cominciato a fare1'"11111,'negli anni '70 nella federazione giovanile repubblicana come

PIl·l.lrio romano, mi sono sempre trovato a fianco dei radicali nelleh IlI,11',/il' Ii allora per i diritti civili; e c'era una emergenza che la nostra

111r.i/ionc ha cercato di portare avanti, quella di affermare deterrni-11111di I il li. Oggi forse con molti meno capelli in testa e con un po' piùI 1H'I icnza, io avverto una crisi della politica alla quale servirebbe unI 1111111radicale come era qualche anno fa. Voglio dire: che il partitoI Id" .dl' oggi si metta in competizione con altre forze per disquisire se

I IIHllilO quell'ente inutile o quell'altro oppure se la politica è più o1111111libera, può star bene, ma oggi manca una forza veramente libe-I I " .dl'ronti quella discrasia fra società civile e classe politica che si11111illiontare solamente se si affronta il nodo dei costi della politica.

IIllIdi l hi .do: che cosa farà il partito radicale sotto la sua gestione inl" 111\l'IISO?

) ui -lc apezzoneIlMil', '011 promessa di essere telegrafico. lo poi sono un radicale

Il f I 1'1'110agli altri parla poco, quindi ... non eludo il punto posto daI 111S.lll Mauro, a cui però dico che sono innocente per i fatti del

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'90 e del '91, prendevo la licenza liceale in quella fase quindi almenoper quelle declino. lo ho nei confronti di Marco Pannella la stima chesi deve ad un colosso liberale, ad un protagonista della più lunga sto-ria liberale nella vicenda della Repubblica, ma aggiungo anche motivispeciali di gratitudine: perché questo è un paese in cui c'è sempre ilcomitato delle vittime, ma io credo che se tante presunte vittime si fer-massero un momento e dicessero "Grazie Marco" farebbero solo bene:lo dico io, "Grazie Marco". Detto questo noi abbiamo vissuto una pagi-na di autolesionisrno, un passaggio congressuale che era previsto, con-diviso, noi abbiamo anche la regola statutaria per la quale chi ha inca-richi parlamentari è bene che non assuma incarichi di partito. Quindiera naturale che ci fosse questo passaggio, ma per ragioni così affidateal modo in cui vanno le cose a volte, abbiamo tramutato un passaggiocondiviso e sereno in una specie di circo. Se dovessi ragionare in termi-ni egoistici, il congresso si è svolto per me in modo entusiasmante peril tipo di risposta dei compagni, per la mozione che è stata approvataall'unanimità che è la mia mozione ... basta, mettiamo tutto questo daparte, gli americani parlano di rough loue, amore ruvido, ecco siamo inuna fase di ruvidità. lo in modo sorridente ma serio ho detto al mioamico Chiambretti a Markette che proprio per le ragioni che ho dettoprima, cioè che non mi piacciono le risse, le polemiche e i battibecchi,figurarsi se le faccio a casa mia dopo che il congresso ha approvato lamozione che ho proposto: a questo punto non reagisco qualunque cosami si dica, che sono responsabile dell'invasione dell'Iraq, della violazio-ne del trattato di Kyoto, di trescare con Diabolik ed Eva Kant, del delit-to di Cogne. Parliamo di cose concrete: ho il privilegio di trovarmi inuna situazione politica di centralità, la possibilità di esprimermi e dicomunicarle a pezzi di opinione pubblica, di aggregare qualcosa nelmondo politico, questa è la cosa che dobbiamo fare e penso questo siaun bene anche per il mio partito.

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l'Ali I l' PRIMA RIFORME: CONTENUTI E NON CONTENITORI

1.:1 vicenda della Rosa nel Pugno è un'altra di quelle sulle quali io, ui devo essere esplicito. Tutti noi abbiamo fatto un grande affidamen-lo \11 una cosa che ritenevamo e io ancora ritengo strategica: abbiamoI VII' ,I(O Blair, Fortuna e Zapatero, abbiamo evocato la speranza di un

IIl'.l'.l'IIO politico che provi a tenere insieme i diritti civili e l'innovazio-IH Il O!1 mica e sociale. Per me questa cosa è ancora necessaria. lo spero,IH [inis ano le derive viste, che sono quelle proprie della politica ira-Il,111,1 p 'r cui invece spesso si finisce per far si che alcuni progetti gran-di 1,IJlO dei taxi elettorali nei quali poi si scende in cerca dei nuovi taxil'I I 1.1 scadenza elettorale successiva.

I i\poodo a Spaziani, io non so cosa serva al paese ma credo di sape-Il I\IH,llo he non gli serve: non gli serve il ventunesimo, il ventiduesi-11\11 I il v .ntitreesimo partito, cosa che infatti non saranno i volentero-

l, I 111' invece vogliono essere un luogo di cui discutere di cose concre-Il I Ive una cosa che tenga insieme i diritti civili e l'innovazione eco-1!lII\IH ,I l' sociale: in questi giorni il nostro compagno di partito Piero

Ihy l.m ia questo grido così importante sulle scelte ultime sull'eu-I 11\ I l,I, ma io sono anche convinto che oggi i nuovi diritti civili sono

111 111 I !te passano dalle liberalizzazioni, dalla difesa del cittadino con-11111 Il l!1(', dall'allargamento degli spazi di mercato. lo credo che se i

I 1.111 ,di. che sono così bravi nei diritti civili, sapranno fare nel terreno.Il l" Ii nuovi diritti un decimo di quello che hanno saputo fatto sulI 111, .rvr.rnno portato il loro sassolino di contributo alla modernizza-

1111\ ,h·1 paese. Questo è legato anche ai costi della politica, si sfonda1111 I l" 111.1 apena rispetto allo sconcio dei rimborsi elettorali, uno scon-

Il, dll 1,11\1010 con franchezza, di tanti, di un sistema nel quale con gli1111111 Iununi, le 120 province, le 20 regioni, tutta la serie di enti stru-

I I III dll'l . .tera, per tanti entrare in politica è una svolta, anche in ter-111111 di \l.ltLlS sociale. lo sono convinto che, anziché viverla in terminid, I ruunizzaziorie, questa cosa la si debba vivere in termini di rifor-

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ma. Via i rimborsi elettorali, che tra l'altro non sono rimborsi ma sonouna situazione per cui uno spende uno e viene rimborsato per dieci,quindi è un finanziamento pubblico - che peraltro i cittadini avevanovoluto cancellare - a cui per di più si accede avendo appena l' 1% deivoti: quindi figurarsi se uno chiude la sua parrocchietta, anche lì "stobene come sto, prendo l' 1% dei voti, accatto qualche cosa, piglio il miofinanziamento, poi altro finanziamento col mio giornale di partito,clandestino pure quello". È chiaro che un sistema così ... e poi, mi rendoconto che non è cosa che suscita le simpatie di tanti, ma con l'amicoChicco Testa ci stiamo ragionando: questa storia delle province ... ma,alzi la mano chi oggi mi sa dire tre, quattro funzioni reali delle provin-ce.

Per rispondere al prof Quintieri sulla collocazione dei radicali ... ioqui trovo convincenti le cose che dice Bruno Tabacci: oggi un liberale,ovunque si trovi gioca in trasferta. Lei ha ragione da vendere quandomi dice se lei mi porta il programmone del centrosinistra, altro elencodel telefono, trovare sette cose liberali è un esercizio. Però è pur veno

che nei 5 anni precedenti noi ci siamo trovati in una situazione in cuisono stati strenuamente difesi gli ordini professionali, si sono difesi iforestali calabresi, si sono attaccate le compagnie aeree low cost, e potreiproseguire anche li l'elenco delle problematiche. Allora io credo cheinvece di piangersi addosso, gli innovatori dei due schieramenti deb-bano fare lega senza inciuci, senza pasticci, ma con intese limpide suobiettivi chiari: questo è lo spirito volenteroso con cui tanti di noi sisono mossi, se poi da questo nascerà un fatto politico nuovo, se poi daquesto nascerà una scomposizione della situazione attuale io non mimetterò certo a piangere, lo dico con molta franchezza, lo scenario diriandare tra cinque anni a scegliere tra Prodi o Berlusconi non è la cosache mi auspico.

C'è anche un tema generazionale. In Spagna Felipe Gonzales qua-

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I Il PltlM~A ~RI::::F:...:::O:!:RM=E:c...::C::.::O:..:..:N~T::::EN.:.:u:..:T.:...r=-EN:...:.O::.;N:..:....:::.CO::.;N:.;..T::..=E,,-N.:..:IT..;:cO=RI

1I11'I\IH.'di centro sinistra va alla Moncloa e modernizza; finisce lui,III '.1il .cntrodestra con Aznar quarantenne che vara altre riforme, poiIII 1111\altro quarantenne, Zapatero: con nessuno che cancella le rifor-

dI'gli altri, si parla di Zapatero solo per i diritti civili ma nessunoII1 il l.uto che Zapatero si è tenuto tutta la legislazione economica di

1111,non ha cancellato le leggi Biagi di li, questo è il tema. Ad esem-1111•.1111. appassiona molto la vicenda svedese. Lì ci sono i socialdemo-I IlIl I I Il ' sono stati battuti dopo tanto tempo, gli altri moderati hanno11111u-mpo per prepararsi ed ora il loro ministro delle finanze, cheI Il110 . I stesso che ha scritto il loro programma, è un trentottenne

" h.1 f.\t to un meraviglioso programma liberale e liberista: poi il caso11111.I hl' sia anche un tipo curioso, con i capelli raccolti a coda di caval-

111Il',li-tta nera newage, sarà divertente vederlo al primo Ecofin:IIIIII',ill:llcvi lui e vicino Padoa Schioppa, sarà uno spettacolo ... aldi-I Il'.Hldobbo, resta il fatto di un paese che ha per Ministro delle finan-

I I hi.una Anders Borg, un trentottenne autore di un programmaIl I dI' rlnssico da manuale, bellissimo. A me piacerebbe che l'Italia

I l' 111isurarsi con sorprese di questo genere, che non vedo alI'oriz-111,

.u ' San Mauro: A tutti chiederò delle domande flash. C'è il'Il Il',lil'I'('Giuseppe Faberi, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato,I uuministratore delegato di Mondo Mostre Simone Todorow e poi

enerale dell'Unione Consumatori Massimiliano Dona.

l l Vpc Faberit l,I mia effettivamente è proprio una domanda. A questo punto,

I 11\Il 1.1'I,iol1che ci ha fatto l'onorevole Capezzone e sulla quale per-1\dllll'III(' non trovo nulla da ridire perché corrisponde alla realtà,I 111\.1domanda. Questo quadro corrisponde esattamente alle con-

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clusioni del noto romanzo "Il gattopardo": tutto cambi perché nullacambi. A che cosa è imputabile questa volontà? Mi sembra di capireche Capezzone non attribuisca tutta la colpa alla classe politica, intesacome la intendeva Gaetano Mosca, tanto per fare un nome. La miadomanda è: ma siamo sicuri che c'è proprio la classe politica in quan-to tale dietro a tutti i nostri problemi, oppure c'è un problema di teo-ria delle èlite molto più sofisticata, che non appare mai da nessuna parte,e che manda anche allo sbaraglio questi amministratori che fanno affa-ri e poi magari finiscono anche in galera? Grazie.

Simone TodorowUna domanda veloce, fuori dal campo della politica italiana ma lega-

ta al discorso dell'elenco telefonico della costituzione europea.Giustamente lei ha detto che la costituzione europea è stata il frutto diun parto di un apparato, è vero anche che ci sono stati solo 3 paesi su27 che hanno sostanzialmente bocciato questa costituzione. Allora, chefacciamo ora, che iniziative di rilancio potrà promuovere ora il gover-no italiano? Non crede che l'unanimità, a questo punto visto che siamoin 27, forse sia un po' un'utopia?

Massimiliano Donalo colgo due assist che lei nel suo ultimo intervento ha lanciato. Il

tema generazionale, scopro che siamo nati a un giorno di distanza equindi più coetanei di noi non c'è nessuno, e più seriamente il temadei diritti civili. Tra questi ultimi moderni diritti civili lei ha citato latutela del consumatore, e il mio apprezzamento va in particolare all'at-tenzione che lei ha dedicato all'argomento della class action, delle azio-ni collettive. Lo dico subito, la nostra associazione non è un'associazio-ne che fa del consumerismo di contrapposizione la sua bandiera, siamonel nostro 510 anno di vita e quindi riteniamo che con le aziende, le

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I 1111 1'1\1""Mc..:A ---"RIc.::.:....FO'-'-RM-"---'.E-'-:C.:....O:..;;.N--"T...;..EN_U-,-T_I_E_N-,-O_N--,C-,-O_N_TE_N_IT_O_Rl

111'1111,serie, si debba soprattutto dialogare: ma è anche vero, mi sem-Il I, I ht' sia proprio il mercato a suggerire che la class action debba rima-" Il' .ill'ordine del giorno e anzi tagliare il traguardo. Me lo spiega il'Ilfll I Il ' ha superato i clamori degli scandali finanziari e questo gover-I •• l'h,1 riportata all'attenzione. Le faccio due domande: visto che se neIl 1IIIl'I'n subito dopo la finanziaria, crede che qualche strascico del11I0Ilti IO fìnanziario possa influenzare la class action? E ancora: su que-Itll i sono quattro o addirittura cinque diverse proposte della maggio-111/.1,11011crede che possano prestare il fianco, invece di una sola pro-

Iti l,I 1111itaria, alle pressioni delle lobby che non vogliono che si arriviIl Ippl'Ovazione? Grazie.

uni -lc Capezzone,IoII.ie, grazie davvero a voi. Il Consigliere Professor Faberi, ha ragio-• I ituva Mosca e io mi permetto di citare Pareto, la circolazione

Il. tlill', questo è un punto valido 100 anni fa e temo drammatica-1111v.ilido anche ora. lo sorrido quando sento parlare di poteri forti

I Il tlt,l, in realtà abbiamo un assetto di poteri debolissimi che ad esern-Il, 1\l11'l' ezione di Unicredit, appena mettiamo il naso fuori Italia ...

Il I non vanno tanto bene. E però anche qui noi dobbiamo fare ilIl 1111h farina che abbiamo, oggi abbiamo dei varchi che si apro-I 11."1.11110alcuni grandi quotidiani in Italia che sono attenti ad una, I ItI!lllIlatrice. Abbiamo pezzi di classe dirigente, nel mondo impren-I "t ti ' l' n 'l mondo politico, che vogliono giocare la carta dell'inno-

11111'.lo .redo che sia nostro interesse, poi non importa dove siamo11111.u i, r:r('forzarli, fare lega e possibilmente ciascuno con i suoi stru-11111111.ilzare il ceto politico su quelle cose concrete

Il )!llIor'fodorow dico, figurarsi se a quest'ora e a tre minuti dalla111111llri lancio in scenari su come rilanciare l'Unione europea ... a1\ 111I'II.i, , qui presente Massimo Barra che è un esempio di come

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DANIELE CAPEZZONE

le convinzioni, le idee forza, la capacità di parlare ai cittadini sianoimportanti e vincenti. Questo io credo serva all'Unione europea, evi-tando che poi le passioni si scatenino solo in negativo. Ecco, chiudo suquesto, sulla Direttiva Bolkestein che è stata criminalizzata. Quantisanno che, ahimè anche con voto bipartisan italiano - perché poi leprove tecniche di grande intesa si fanno contro le riforme anziché perle riforme - insomma della rnitica Direttiva Bolkestein sono rimastecome attività liberalizzate il trasporto delle salme, la pulizia delle spiag-ge e poche altre cose? Questa è la sintesi, se uno si va a vedere l'elencodelle cose che sono effettivamente liberalizzate c'è da mettersi le maninei capelli. A Massimiliano Dona sul tema della c1ass action, dico cheio sono tra i presentatori di una proposta legge in questo senso. Sonolieto che oggi il Ministro Bersani sia tornato ad insistere su questo punto,mi attiverò affinché il percorso parlamentare non sia un Vietnam ...però proprio io che sono tra i presentatori dico anche che a me piaceil sistema americano, però mi piace tutto: ecco, non vorrei che ci tro-vassimo in una situazione in cui c'è solo quel pezzo lì e poi" Todos cabal-Leros" si spara e ci mancano gli altri pezzi del sistema all'interno delquale questa riforma funziona come si deve. Credo che il nostro com-pito sia quello di far marciare insieme queste diverse cose. Grazie anco-ra alla Fondazione Roma Europea.

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PARTE SECONDA

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il *.. "~

* *.. ,.FalO",""'"

ROMA EUROPEA

Moderatore Paolo sareltiPmid~NtI' !lIlla Pdt,..~io,,~lillli/J"" ,,,IIIDlO

Paola ConciaIJmiJtnlt diA.~puft

MOOS.Pier Gaetano luganoDlrtfl.·Tt Jdl'wffiOO Ji~ ~, 1/1paswwktltI Il,,,1''' libm.o, MI furimKI t thU" sp«/

Rosalba MarchettiCoo"Ii,.oI/ti(t dtl &n;':10 Jj EJulInime FisItAt Sporti"", di R4I/11l t Proulu(Ìa

Roberto MorassutA1Se!StIft nll'l..JrlllltJ/Jti/1J dfI Col/11m, di Rama

AlronSO ROssiPralJr1lt,diVi,Attil'l1

Riccardo violaPrtj;dtl/tt ,itl Comitato Pr,wj,lri4kd,l CONI di ROff.iI

iacccc VOlpiVICI Dirl!tlorr di &, Spurt

Apertura lavori

Giovanni MalagòPrnldtl1lt JtJ Cirrok c"mmitri A"icIl(' t Oi1f!lIattC","J/r MI Cmni'dtll pn.l!rlOIrrt R",nll 1016

Introduzione

Cesare san MauroVia: 1~ldhrtt .1rI/a MIi//lzl(nJ/: {4w1,1 Ellrt1pI'tJ

Presentazione dello studio

Bruno Rossi MoriDi'(~tlft (XIlIVdlòd mtiJtici pu 1!l/p«/,

U.IJiM di SlalutitJ JtI CONI

InterventiConclusioni

Gìancarlo AbeteVIU P't!lrMltt d,Il. Ft~ior~ Il.:luJ/1.l

G'lft'<C (".,11(",

ctauoìo BarbaroPmiJOUt dì A/kaNZiI ~porli/.U Itulimlll

Giuseppe Do RitaIWli!kme IItll" F"f>tld.u:iPllt lWm# EIII'r>pt.:

Stan<!ing buffet

in collaborazione con

fO'lClazlono Roma Europ.ar, I j.' .~' I "Il, ~,

Lo SPORT A ROMA E NEL LAZIOPer un tentativo di prologo e di sintesi

di Paolo Ercolani'

l'I I I ornprendere quanto lo sport sia una realtà in simbiosi con laI I I 1.1 111I la, diffusa anche presso coloro che non lo praticano, ci si può

di I l' ti i un esempio banale ma assai significativo, Si può partire dal1\111111: ",'I)(H't",In un'epoca in cui, per la ovvia diffusione della linguaI t I ,'l' ti .lle sue terminologie, molti amanti e difensori della lingua1111111,1 insorgono per mantenerne la peculiarità (sforzandosi di trova-

I 111' I raduzioni alle espressioni anglosassoni, spesso con risultati111111 I), l'oltremodo significativo il fatto che ciò non sia avvenuto e

111\ .IVVI'1l la per il termine "sport", di derivazione americana, Il terrni-I Il l\(' 111 ilizzato ed accettato pressoché da tutti, tanto da essere entra-I 11111.1 lin tua italiana senza che alcuno sentisse il bisogno di tradurlo,I Il IIl1lm i p .rsino della usatissima forma aggettivata ("sportivo"),

I I loudazione Roma Europea, secondo uno schema ormai censo-I I 111 I 111' la vede impegnata nell' azione di studio, monitoraggio e cen-

111 11111 ddl' più importanti realtà sociali che caratterizzano hCapitaleIl Il I I{t' rione (la stampa ha più volte parlato di "Censis romano"),

Il,,,, 1111 ,h,11'Università di Urbino e Capo Ufficio Stampa della Fondazione Roma Europea

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FONDAZIO E ROMA EUROPEA

non poteva certo omettere un fenomeno così centrale e significativodella cultura e del costume di un paese quale è lo sport. Consapevoldella complessità e articolatezza del tema, Roma Europea si è rivoltaall'istituzione più importante, il CONI, che ha messo a disposizionecon autorevolezza e competenza i dati e lo studioso che ha redatto que-sto lavoro coadiuvato dallo staff della Fondazione stessa.

Lindubbia importanza e il vasto interesse sociale dell'argomento,stanno alla base del tentativo di affrontare a 3600 il fenomeno sport:non soltanto in chiave agonistica, non soltanto intenso come ambitoprofessionistico o interno a una cornice organizzata, ma come alto valo-re sociale che inerisce all'educazione fisica in senso più lato, al benes-sere del cittadino qualunque, nell' ottica di sconfiggere quello che, comeemerge dallo Studio, è il vero fardello dell' abitante moderno dellenostre società opulente: la sedentarietà.

Per questa ragione nel nostro Studio non si parla del pur amato Totti,della Roma e della Lazio e neppure dei grandi nomi che fanno grandelo sport professionistico. L'oggetto di indagine è il cittadino qualun-que, la persona che, attraverso una scelta di cura del proprio fisico o disedentarietà, può incidere fortemente sulla qualità della propria vita.

In tal senso, fotografare la realtà sportiva a Roma e nel Lazio, hasignificato anzitutto compiere un grande lavoro di scavo nelle abitudi-ni dei cittadini, comparando i costumi dei romani e laziali con quellidelle altre regioni italiane e persino dei cittadini europei.

Soltanto con questo grande lavoro di scavo, e al di là dei triti luoghicomuni, si è potuto comprendere che quello che ci manca davvero, inun' epoca in cui dallo SpOrt professionistico emergono spesso soltantoscandali e interessi economici, è una sana cultura dell'attività fisica, dadiffondere presso ogni cittadino per il bene della propria vita quotidia-na e sulla base di un grande principio di fondo: "chi pratica sport smet-te di essere un tifoso. E alla violenza sostituisce il benessere!".

164

I Il I~IN~~I)~A Lo=::...:::.sP..::.O.:..::RT:...:A.:..:Rc:..::o:::.:MA:.::..:....:E:....:N.c:;E=L-=l.Az=IO

Ne Il A M ETODOLOGICA

t\ Ldgr.ldo lo Studio sia incentrato sul tentativo di fotografare la111,1portiva di Roma e del Lazio, si è deciso comunque di ripor-I •. 11I.tIizzare i dati salienti che sono emersi dal contesto europeo111111111..1·. iò per almeno due ordini di ragioni: la prima è che tale1\111•. unpliata ha consentito una maggiore efficacia nella compa-111111'l° quindi nella contestualizzazione della realtà capitolina all'in-

11111.li IIn ambito più vasto (che spesso ha funzionato da termineIl l' Il011\0n '); la seconda ragione, più interna allo studio stesso, èl" 111I .d Iarto che si è riscontrato un dato "rnacro" assai inreressan-

, 101pratica sportiva in Italia è decisamente inferiore alla mediaI I l'" \I europei nordici, è anche vero che tale dato risulta dall'ana-I I .I I l nntcsto nazionale (le regioni del nord Italia vedono percen-

1di I ~.IÌ più alte di cittadini che praticano sport rispetto a quelleI Ildtllll.di). Ciò a conferma del fatto che il fattore climatico (eI d." 111..1. in senso lato) incide oltremodo sui dati della pratica spor-

I I Nell'ambito nazionale il Lazio, da regione del Centro Italia,1111I .1ppu nto nella media, così da configurare meglio i dati sulla11'" dI', ·h comunque non sono alieni da alcune "sorprese" ched, Il/I -r '1110.

I'1'\lltOPA E L'ITALIA

Il limi ro Paese, nel confronto con la realtà europea, paga indubbia-I 11111111l'itardo storico e culturale. Il fascismo ci ha lasciato in eredi-

u Il liti, un concetto molto ristretto di sport che è rimasto in vigoreI I d. IIl1i clc enni, e di cui ancora oggi paghiamo qualche scotto. InI di I Il Il ora oggi si fatica, diversamente dai paesi in specie del nord1111111'.1,.ul elaborare una visione ampia e globale dell'attività sportiva,

11111111.11l.orati a divisioni settoriali e riduttive di tale ambito (cheI •Il.1.1111).Ippunto la tripartizione in vigore sotto il fascismo: 1) lo sport

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FONDAZIONEROMAEUROPEA

come competizione organizzata nell'ambito delle federazioni; 2) l'edu-cazione fisica nelle scuole; 3) il dopolavoro). Tale visione ridotta e sche-matica dell'attività sportiva non ha contribuito ad affermare il concet-to di educazione fisica come valore culturale valido per ogni cittadino,anche al di fuori dei canoni "ufficiali" dell' attività regolata. Proprio que-sto valore, invece, si è affermato nei paesi europei del nord, contribuen-do a rendere i rispettivi cittadini più adusi a una sana e costante curadel proprio corpo e della propria salute fisica. Infatti, se è pur vero chedal 1997 al 2003 aumenta notevolmente nel nostro paese il numerodei cittadini che pratica attività sportiva continuativa (dal 17,9% del1997 al 20,8% del 2003), è altrettanto vero però che l'Italia rimaneben al di sotto dei dati riguardanti i paesi europei. Ci riferiamo a que-sto aspetto rilevante citando direttamente un passo saliente dello studio:

" Organizzando la lettura in trefasce, più orientate agli interventi opera-tivi (tavola l, dati Istat 2003 su 55.5 milioni di 3anni e più, elaborazione

i

Coni) si ottiene il profilo seguente: 20,8% (attività sportiva continuativa),3Z 6% (attività leggera)e 41,6% (sedentarietà), cioè, in termini assoluti,

circa Il milioni e mezzo di cittadini italiani praticano attività por-tive con continuità.circa 21 milioni di cittadini italiani hanno un'attivazione leggera(pratica di attività portive saltuarie/occasionali o di attività fisiche.

"anch'esse ricomprese nella definizione europea di port).circa 23 milioni di cittadini italiani sono sedentari. fisicamente

"non attivi.Rispetto alle medie europee (vedi Appendice 1) risulta un gap dell'or-

dine di dieci-venti punti.i

Ad esempio, nel confronto dell'Italia con la Gran Bretagna, la di[ftrenza effèttiva a svantaggio dell1talia dovrebbe essere indicativamen-te di 6-1 punti percentuali nella fascia alta e di 12-13 punti nella fascia

J.). ~ ;l"

166

I Il IIl lc:.N~I)A.!- ...:::Lo~S~PO::.:.R:..:..T.:..:A.:c.R::=o.:.::MA~E.:..:N.::::EL::..::LAz=I:.:::.O

I III/('(/ia. La differenza totale si ripercuote nella fascia inferiore (nes-111 Il/ I i /li tà): quasi venti punti di maggiore sedentarietà per I1talia.

1111110 per avere un'idea delle diseguaglianze riscontrabili in Italia, ricor-1111 (I (' 'l Trentino - Alto Adige ha una attivazione complessiva molto

(pill rlell'80%), e dunque una percentuale di sedentari inferiore alf .l'ilm!!.Qnabilea118% della Gran Bretag;nae a122% della Svezia. Peruv, ùt media di sedentari al Sud Italia supera il 50%, con differenzeI uoui all'interno del nostro Paese - fino a trenta punti percentuali':~ J.).

I) I qlll'sti e altri dati contenuti nello Studio si evince come l'areaI l,icittadini italiani attivi - stimata nel 1999 a circa 36 milio-

I ridotta nel 2003 a circa 32 milioni e mezzo, facendo così sali-1IIIIIIIl'I'O delle persone sedentarie sopra ai tre anni da un nume-I Il) milioni e mezzo a 23 milioni.I 1111'1',1' 'o l, oltre al dato generale che evidenzia il ritardo dell'Italia

'111.u Il;1'si del nord Europa, un fenomeno parallelo e curioso: men-111.1 pal'te aumenta nel nostro Paese la pratica sportiva continua-I. tavola 2 dello Studio), dopo il forte calo registrato nei primi

CI, dall'altra si registra un aumento notevole della sedentarietà,l. lilla preoccupante riduzione dell'attività fisica diffusa

1111ludi.imo la sintesi sulla Prima Parte del lavoro citando diret-1111.Lillo tudio i dati salienti che concernono i numeri delloI l' '110 al nostro Paese:

11111 uuti tesserati delle FSN e delle DSA continuano una con-I 1//11'1' 'r{ complessiva (vedi tavola 3). Nel 2003 superano i/11 111, ,,,mullando la flessione organizzativa patita nel200 l.

"1' il"; disDonibili Der il 2005 confermano la tendenza:l.:1. .,

"""r'II .i ""' por: hanno contribuito particolarmente a questa ripre-Il ,/li con maggiore diffusione. il Calcio e la Pallavolo mostra-

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FONDAZIONE ROMA EUROPEA

no molta vitalità, anche grazie all'interesse suscitato da nuove for-mule come il calcetto, il calciotto o il beach vollev. "

Tra gli sport meno diffusi, gli incrementi numerici maggiori 1999-2003 sono dichiarati dal Tiro a Segno (tesseramento più che raddop-piato), dagli Sport Equestri (+38%) e dal Rugby (+35%). .•

I maggiori incrementi (che però riguardano valori percentuali bassie quindi anche dati assoluti bassi) sono nelle età più adulte. La parte-cipazione nellafascia 35-44 arriva a sfìorare il 20% (uno su ci~que).In termini relativi, i maggiori passi avanti riguardano le fasce 55-59(ha superato 1'11%) e over 65 (4.4%).

Notiamo che complessivamente il Sud continua ad innalzare i suoi..bassi livelli con ritmi superiori alla media, ma con ampie differenzetra regioni Oe migliori variazioni positive nella pratica SPortiva con-tinuativa si registrano in Basilicat; e in CamPania). .•

Al Nord, l'incremento migliore è a Nord-Ovest. Fra le ripartizioniquella del Nord-Ovest è la più popolosa e l'innalzamento d;i livelli inLombardia ha trascinato i~ al;o fa media.

Il Nord-Est rimane la ripartizione con maggior pratica continuativa;nel 2003 il Veneto ottiene il primo posto tra tutte le regioni (26,6%) inquesta fascia, superando il Trentino - Alto Adige (che rimane in testa Perattivazione totale, conpercentualiparagonabili - come già segnalato - ~llaGran Bretagna e alla Svezia).

Scarsi gli avanzamenti al Centro, con la buona eccezione della Toscana.che ha raggiunto valori comparabiti con alcune regioni del Nord".

IL LAZIOLa regione Lazio, in tale ambito, rispecchia perfettamente il dato

nazionale, con una marcata accentuazione delle polarità: ovvero, dauna parte è relativamente solida la percentuale di persone che pra-ticano attività sportiva continuata (nella media nazionale), rnen-

168

I I Il ~I (·(::!)N~D:!!:.A~ --..:::::LO:::..:::.:.SP.:::-O:::RTc.:.A.:c:Rcc:.::Oo:..:MA~E,-,-N""EL::...;LAz=I:.c..O

1.111'al tra si segnala per una marcata percentuale di personeI marie, in posizione decisamente negativa rispetto alla media

I Ih .dl r . regioni centrali. Citiamo dallo Studio i dati salienti del Lazio:"11I11'I'wininumerici (fstat 2003, tavola 7), su circa 5 milioni e 100 mila

tutnti rll-l Lazio di 3 anni ed oltre, i sedentari sonopiù di 2 milioni e 400'" (I ,5%), mentre quasi di 2 milioni e 700 mila persone (52, 5%) svol-Ild"iI/ilà fisico-sportiva in modo continuativo o occasionale:

I milione e "50 mila circa (20,6%) praticano attività sportive in//lodo continuativo (anche senza partecipare a gare); tra questi, i!,/llliranti tesserati aLLeFederazioni Sportive e Discipline AssociateI l('(Il/Osciutedal CONI, come vedremo meglio più avanti, sono circaI >f) mila (5%).I milione e 626 mila circa C31,9%)praticano attività sportiva in/IIorl"J'altuari%ccasionale (500 mila) o comunque qualche attivi-t.t jì,im nel tempo libero (J milione 126mila).'"I/'.~('/ldo i circa duecentomila sotto i tre anni, si arriva allapopo-

I IlIltlll'di circa 5,3 milioni.l' urnt flali di attivazione sportiva del Lazio - come queLLedeLLealtre

l,I Ceutia - hanno valori medi. Ma a ben guardare, ilprofilo dell" oru!« alcune peculiarità rispetto a quelli delle regioni vicine.uo (MIrI pratica sportiva continuativa (20,6) è inferiore alla media,Il" (/'lIlrale (21.3), ma solo perché la Toscana (22,6) trascina in

to 1Ift/()re.Infatti il 20,6 del Lazio è simile all'Umbria (20,9) eIl,1 !1fI;ionale (20,8), ed è più alto rispetto a Marche (20,4),

....WlIHII I (/9,6), Liguria (J8,5), Abruzzo (J8,0) e Campania (J6,O).L I j,/I(Ù( intermedia che abbiamo chiamato attivazione leggera

porti/le saltuarie/occasionati o qualche altra attività fisica),( /,1)) {Ja invece un livello largamente inferiore alla media

MUM'IIlll • f,/II'W anche rispetto ad alcune. regioni del Sud.Ud,t!ÙIIIIO alla ter:afoscia, quella della sedentarietà, verifìchia-

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FONDAZIONE ROMA EUROPEA

mo che è considerevolmente ampia (41, 5), più ampia che in Sardegna(42.9) e in Abruzzo (44.0), pari alla Basilicata (4Z6). Rispetto alleregioni con maggiore sedenta;ietà, Sicilia (58,9) e CamtJani; (56, 1) ilLazio marca comunque un vantaggio di una decina di Punti.

Perciò ilProfìlo sPortivo del Lazio si Presenta polariz;'ato verso i dueestremi: un; &Scia di attività continua~iva rela;ivamente solida e una

"sedentarietà relativamente alta. "

Non è assolutamente da sottovalutare, anzi, in questo tentativo diriassumere i dati salienti sul Lazio, il dato contenuto nello Studio chesi riferisce alle proiezioni Istat sul 2005. Citate soltanto di sfuggita nelloStudio (per ovvie ragioni cronologiche), fanno emergere un trend moltopiù confortante rispetto alla situazione regionale registrata fino a tuttoil 2003 e di cui abbiamo riportato i dati in maniera più diffusa. Eccoquanto emerge dai rilevamenti Istat per il 2005 rispetto al Lazio:

Fasciaalta (sportivacontinuativa):2:3,9% invecedi 20.6 (+3.3 rispettoal2003)Fascia intermedia: 33.9% invece di 31.9 (+2.0 rispetto al 2003)Sedentarietà: 42,2% invece di 41. 5 (.5,3 rispetto ~12003)~

RomaNella provincia di Roma, su 3,8 milioni di abitanti, 50.000 fanno

gare anche fuori del Lazio o all' estero, mentre 80.000 sono coloro iquali fanno gare nella regione, 270.000 partecipano a gare ufficiali enon solo nell'ambito provinciale, 300.000 dichiarano di praticare sportin maniera continuativa ma senza fare gare, 1.200.000 sono coloro chepraticano sport in maniera saltuaria e discontinua e, infine, ben 1.900.000sono coloro che rientrano nella fascia dei sedentari.

Lo Studio non a caso parla di luci e ombre rispetto alla situazionedello sport a Roma. Di sicuro la luce più rilevante è quella riferentesi

170

Lo SPORT A ROMA E NEL LAzIO

CI di polisportività: la Capitale, probabilmente grazie alla presen-"I Il'l'l'il rio delle varie federazioni e della Scuola dello Sport, real-I. 1.11111 conoscere e incoraggiano la pratica degli sport meno dif-

I .uldirittura la seconda provincia nazionale dopo Imperia e primatl.lllia per quanto concerne la pratica di più sport, mentre l'ombra"I -ntc, ancora una volta, è data dal notevole tasso di sedentarie-

1111.1 l in del dato nazionale e regionale ormai acclarato. Rinviamo alIIIlu'llIalc capitolo 3.3.4 (in cui si analizza la situazione di Roma in

,IIIIIIIO:t quella di Milano e Napoli) per le analisi più particolareggia-111 11111' qui ci limitiamo a segnalare che Roma è più o meno a metà

.1.1111) ! Napoli per densità di tesserati, ma è alla pari con MilanoI ti il; di società sportive. Ciò significa che le società di Roma sonoIl Il I 11'1Il t' più piccole rispetto a quelle di Milano. Inoltre conforta il

IlIlIdo ui per densità di operatori Roma supera Milano.I 1111111 i.uno di seguito quelli che ci sembrano i dati salienti che erner-I d.dln Studio rispetto alla situazione dello Sport a Roma:

'indire medio nazionale di tessera ti FSN-DSAper 100.000 abi-t I l'm 5.720 (5.72 Der cento abitanti), mentre la densità media

tuo . wnsibilment; inferiore: circa 4.800 (il 4,8 per cento).J /tu 1(1/1 '« Lamedia spicca la provincia di Rieti. con il vaLoremigLio-

()(}) fio! vengono Viterbo e Latina. Roma è sotto la media regio-UI/ I,000 (4, 6%) - migliore soLodi Frosinone.IO d'l {!n'ideadeLledifferenze tra il territorio romano e quelli imme-_.",/11 tn! ! oirini. Naturalmente questi valori sintetizzano diseguagLian-

I/'! /1(/ I ipo. Le g;randi città sono sempre svantaggiate rispetto a ter-I dWlJwte tJODoLati.e il LiveLLodi Rieti è comunque moLto aLto.

llil Iltlrlllrltoria'nazionaleper densità di tesserati, Laprovincia di Rieti111///10 6ZO. Roma è 80°. Per Lacronaca. il 4. 6 per cento di Roma111 (1/I,trlO di Aosta (che risulta prima con un vaLoredi oltre 16.9%)

171

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FONDAZIONE ROMA EUROPEALo SPORTA ROMA E NEL LAzIO

ed è circa il doppio rispetto aifonalini di coda (che sono Foggia con 2.3%e Agrigento con 2,2%).

Sulpiano territoriale, Ml conftonto tra le diverse areegeografiche nel2001emerge il Centro Italia con un tassodi polisportività di oltre il 43 %, cioèal disopra dell'attuale valore medio italiano (42,1 %); Ml terzo Postodel '99 passaal primo. Il Nord-Est perde il primato che aveva tenuto si~ nel 1997 che nel1999, ma/a registrare,comunque, un indice di 1JOlis1JOrtivitàdi 0,2 punti supe-riorealla media. Le altre ripartizioni geografichesi ~ollocanoal di s~ttodi iue-sta soglia:il Nord-Ovest ha un indice del 40, 6%, le regioni dell'Italia insularedel38% mentre il Sud delpaesepresenta valori decisamente più bassi (36%).

i

I p/'()/IÌ]lciadi Roma è addirittura seconda nella g;raduatoria nazio~tdietra ad Imperia e davanti a Catania), per quanto concerne zlli l'(}/isporti:ità. L'alto valore dipolisportività indica che il s~ste-

l" il/l) l'omano è molto variegato. E'fociLe pensare che questo rzsul-Ildl'C)ritoMllapresenza degli uffici nazionaLi deLLevarie Federazioni

~I \( ttol« deLLoSport, chepossono dare localmente un minimo di inco-IIIm(O in più anche aLlepratiche meno diffuse.1/;"'1'(1 ro:nana anche LeDiscipline Associate hanno una consistenza( (/ 1I'r/, maggiore del 20% circa rispetto aLLamedia nazionale, contu (Ollip/essivodi quasi 13.000 praticanti tesserati.

172 173