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FONTI AMMINISTRATIVE E STATISTICHE UFFICIALI IN AMBITO TURISTICO LA REGIONE SARDEGNA TRA SECONDE CASE E “SOMMERSO STATISTICO UFFICIALE” Stefano Renoldi QUADERNI DI LAVORO 2012/02 TEMI ECONOMICI DELLA SARDEGNA CUEC

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FONTI AMMINISTRATIVE E STATISTICHE UFFICIALI IN AMBITO TURISTICO

LA REGIONE SARDEGNA TRA SECONDE CASE E “SOMMERSO STATISTICO UFFICIALE”

Stefano Renoldi

QUADERNI DI LAVORO

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Fonti amministrative e statistiche ufficiali

in ambito turistico

La Regione Sardegna tra seconde case e

“sommerso statistico ufficiale”

Stefano Renoldi CRENoS

Abstract Il contributo di ricerca descrive i risultati delle procedure di stima condotte sul comparto alberghiero della Sardegna in relazione alla mancata contabilizzazione di una quota rilevante di flussi turistici in corrispondenza delle rilevazioni ufficiali. I risultati s’inquadrano nel più ampio fenomeno del sommerso statistico associato alle molteplici espressioni della ricettività regionale (seconde case a uso turistico, agriturismo, ecc.) e suggeriscono l’opportunità di un più efficace intervento istituzionale in materia di comunicazione statistica da parte degli operatori del ricettivo regionale. Keywords: Sardegna, sommerso statistico, sistemi statistico-informativi, strutture alberghiere, tasso di copertura della rilevazione

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Introduzione

In analogia con altre destinazioni costiere nazionali orientate prevalentemente a un prodotto marino-balneare, la Sardegna risulta interessata da un imponente fenomeno di sommerso statistico che in termini di movimento turistico comporta un significativo sottodimensionamento del reale flusso di clienti ospitato in ambito locale.

A partire dagli interventi che hanno portato alla riorganizzazione e all’efficientamento del modello organizzativo e gestionale delle rilevazioni effettuate in ambito regionale e ripercorrendo il quadro conoscitivo in materia di sommerso statistico sul fronte della domanda regionale, attraverso l’analisi del c.d. “tasso di copertura” delle rilevazioni ufficiali il presente contributo intende contribuire al dibattito circa il possibile dimensionamento dei flussi non registrati in corrispondenza di tipologie ricettive ufficiali di tipo collettivo.

Anche alla luce dei più recenti orientamenti di policy regionale in materia di rilevazione dei flussi e di comunicazione statistica da parte degli operatori turistico-ricettivi, in via speditiva le procedure di stima vengono riferite al comparto alberghiero regionale, in virtù della rilevanza assunta in termini di movimento ospitato nonchè di peso economico e occupazionale sull’industria turistica isolana, e in qualità di segmento di offerta che, benché noto in termini di stock della capacità ricettiva sottoposta all’obbligo di comunicazione, presenta evidenze consolidate circa una mancata copertura delle unità di rilevazione.

1 La rivisitazione del modello organizzativo e gestionale delle rilevazioni nella Regione Autonoma della Sardegna

A livello nazionale, i titolari di strutture ricettive sono soggetti, nell’esercizio della rispettiva attività, agli obblighi di comunicazione del movimento clienti nella propria struttura sia per fini di pubblica sicurezza che per fini statistici. Nel primo caso, la c.d. Legge“Salva Italia”1 prevede che “entro le ventiquattrore successive all’arrivo, i soggetti di cui al comma 1 comunicano alle questure territorialmente competenti, avvalendosi di mezzi informatici o telematici o mediante fax, le generalità delle persone alloggiate, secondo modalità stabilite con decreto del

1 Legge 22 dicembre 2011 n. 214, art. 40, in modifica del comma 3 dell’art. 109 del TULPS.

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Ministro dell’interno, sentito il Garante per la protezione dei dati personali”.

Nel secondo, nell’ambito del Programma Statistico Nazionale l’ISTAT conduce la rilevazione sul "Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi", un’indagine censuaria con periodicità mensile finalizzata a restituire i dati definitivi e ufficiali sul flusso turistico ospitato presso le c.d. strutture ricettive classificate operanti in ambito nazionale2. Le informazioni vengono raccolte con appositi modelli di rilevazione, compilati dai titolari degli esercizi ricettivi (unità di rilevazione) e trasmessi agli enti intermedi i quali provvedono al loro inoltro all'Istat. Con stretto riferimento alla Regione Sardegna, i dati sul movimento turistico vengono raccolti e aggregati dalle Amministrazioni provinciali (Regione Autonoma della Sardegna, 2006) per poi inviarli su base mensile alla Direzione Generale della Programmazione Unitaria e della Statistica Regionale (Servizio della Statistica Regionale); quest’ultima, una volta verificata la qualità dei dati attraverso l’applicazione di adeguate procedure automatiche di controllo e correzione, provvede all’inoltro presso l’Istituto Nazionale di Statistica.

L’attuale configurazione del sistema organizzativo e gestionale della rilevazione sul territorio regionale rappresenta l’esito di un’azione di riorganizzazione e verifica dei flussi informativi in materia di turismo intrapresa fin dal 2007 dall’Amministrazione in collaborazione con i suoi enti strumentali (Renoldi, 2008b) e volta, tra gli altri, a restituire, seppure in via provvisoria, un quadro informativo esauriente alla comunità di stakeholders, capace di colmare il gap informativo derivante dai lunghi tempi di restituzione delle statistiche ufficiali associati alle attività dell’Istituto Nazionale di Statistica. I dati raccolti, una volta verificati e corretti dal Servizio Regionale secondo le procedure condivise con l’ISTAT, alimentano una banca dati interna all’Amministrazione regionale. Il sistema è realizzato tramite un Data Warehouse dal quale possono essere esportati i dati di interesse sia in formato tabellare che grafico.

Differentemente da quanto è avvenuto fino alla prima metà degli Anni Duemila, la rivisitazione del modello garantisce ad oggi la restituzione

2 Unità di rilevazione sono gli esercizi ricettivi ripartiti tra strutture alberghiere, classificate in cinque categorie contrassegnate da stelle in ordine decrescente, e strutture extralberghiere: campeggi, villaggi turistici, alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, alloggi agro-turistici, ostelli per la gioventù, case per ferie, rifugi alpini, altre strutture ricettive di tipo complementare e bed & breakfast.

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centralizzata di una rappresentazione quantitativa del movimento turistico regionale estremamente dettagliata, i cui tempi di rilascio rispetto alla mensilità oggetto di rilevazione possono essere stimati in circa tre mesi. Il grado di affidabilità delle informazioni acquisite risulta, inoltre, estremamente elevato, in considerazione dello scostamento minimo e tendenzialmente decrescente rilevato tra i rilasci provvisori e le statistiche ufficiali prodotte dall’ISTAT nel periodo 2007-2010, fino a un completo allineamento tra le fonti in corrispondenza dell’ultimo biennio esaminato (Grafico 1).

Grafico 1. Arrivi e presenze negli esercizi ricettivi e negli esercizi alberghieri della Sardegna, anni 2007-2010. Differenziali in valore assoluto tra rilevazioni provvisorie e ufficiali

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale

2 Il sommerso statistico nel settore turistico-ricettivo regionale

Il movimento registrato presso le strutture ricettive classificate della Sardegna riproduce un flusso turistico ampiamente sottostimato rispetto alle reali dimensioni assunte dal fenomeno in ambito regionale. In tal senso, il fenomeno del sommerso statistico viene comunemente associato alla mancata rilevazione del vasto patrimonio ricettivo non ufficiale formato dalle seconde case ad uso turistico.

In analogia con altre regioni orientate prevalentemente a un prodotto di tipo sole-mare, il fenomeno degli appartamenti per vacanza rappresenta, infatti, una quota estremamente rilevante tanto sul fronte dell’offerta quanto su quello della domanda turistica della Sardegna.

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Prendendo spunto dai dati censuari del 2001, alcune indagini (Pulina e Renoldi, 2004; Corsale, Renoldi e Sistu, 2008) riportano una stima dei posti letto associati alle unità abitative non occupate da residenti e contestualmente adibite ad uso vacanza nei soli comuni costieri dell’Isola, quantificandole in circa 560 mila unità, ovvero 3,7 volte il numero di posti letto totali della Regione registrati in sede ufficiale nel medesimo anno.

A partire da ipotesi prudenziali sul tasso di occupazione di tale capacità, sul fronte della domanda si desumono poco meno di 25 milioni di presenze non registrate, più del doppio di quelle ufficiali. Con stretto riferimento al lato della domanda, altre stime confermano il rilievo assunto dalla Sardegna nell’ambito del contesto nazionale, con un moltiplicatore delle presenze ufficiali (ai fini di una valutazione di quelle stimate presso le abitazioni per vacanza) nel 2009 pari a 6,0 (2,8 e 4,7 rispettivamente a livello nazionale e meridionale) (Becheri, 2011), leggermente in crescita rispetto al 2006 quando l’ammontare complessivo di pernottamenti presso le abitazioni per vacanza veniva stimato in poco meno di 28 milioni (Becheri e Gambassi, 2009).

Di fatto, operando prevalentemente al di fuori dei circuiti ufficiali e sfuggendo in gran parte alle procedure di contabilizzazione e alla regolamentazione di settore, la consistenza della capacità ricettiva e del relativo movimento turistico viene parzialmente “catturata” dalle statistiche ufficiali attraverso la rilevazione degli “Alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale”3 e gli “altri alloggi privati in affitto”4, le cui dimensioni risultano, tuttavia, estremamente marginali rispetto ai contorni quantitativi del fenomeno nel suo complesso. Nel secondo caso, in particolare, in Sardegna così come nel resto della Penisola, “al momento le informazioni non sono da considerarsi esaustive e quindi non vengono diffuse in sede ufficiale, perché non tutti gli enti periferici del turismo si sono attivati per rilevare i relativi dati in maniera 3 Le camere, le case e gli appartamenti per vacanze, gli esercizi di affittacamere, le attività ricettive in esercizi di ristorazione, le unità abitative ammobiliate per uso turistico, i residence. Tali strutture collettive si contraddistinguono per essere gestite da un’amministrazione unica commerciale e date in fitto per uso turistico. 4 Forma di alloggio data in affitto da privati a privati o ad agenzie professionali, su base temporanea, come alloggio turistico. In analogia con i B&B, essa tale forma è caratterizzata da una gestione non imprenditoriale e non è disciplinata dalle normative riguardanti gli esercizi ricettivi collettivi (alberghieri e complementari).

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sistematica e per la difficoltà oggettiva nell’indagare su tale tipologia di alloggio” (ISTAT, anni vari).

Si tratta, di fatto, di dimensioni confermate dalle analisi effettuate in corrispondenza di ciascuna componente di mercato:

− per i flussi di connazionali, l’elaborazione dei microdati di rilievo regionale prodotti dall’ISTAT in occasione dell’indagine campionaria sui viaggi e sulle vacanze5 riporta per il 2006 un volume complessivo di oltre 23 milioni di pernottamenti, un dato di gran lunga superiore alle 370 mila presenze contabilizzate in sede ufficiale nello stesso anno (Niffoi, 2009);

− per i flussi stranieri, l’indagine campionaria realizzata per conto dell’Ufficio Italiano Cambi riporta nel 2010 un ammontare di oltre 1 milione e mezzo di pernottamenti internazionali realizzati presso le sole “Case in affitto” (Banca d’Italia, 2011)6, ben oltre i flussi ufficiali complessivi (italiani e stranieri) registrati dall’ISTAT in sede ufficiale (Grafico 2).

5 Effettuati dai residenti in Italia, sul territorio nazionale e all’estero, per motivi di vacanza e lavoro. 6 Il dato potrebbe essere integrato dal flusso di pernottamenti riferibile alle “case di proprietà”, i cui flussi vengono attualmente riportati per la scala regionale della rilevazione all’interno della categoria denominata “Altro”.

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Grafico 2. Numero di presenze registrate presso alcune tipologie ricettive assimilabili alle seconde case ad uso vacanza, per mercato di provenienza e fonte di rilevazione. Anno 2010 (dati in migliaia)

Fonte: dati ISTAT e Banca d’Italia

Tuttavia, la mancata contabilizzazione dei flussi reali ospitati in ambito regionale costituisce un fenomeno ben più articolato, che riferisce anche a tipologie ricettive c.d. “classificate”. Con stretto riferimento alla rilevazione ufficiale dei flussi condotta da ISTAT, il sottodimensionamento del movimento assume, infatti, proporzioni ancora più ragguardevoli, in prima battuta a seguito dei deficit legislativi associati all’obbligo di comunicazione di arrivi e presenze in corrispondenza di alcune tipologie ricettive complementari (Regione Autonoma della Sardegna, 1998)7, per le quali la contabilità dei flussi risulta anch’essa affidata al grado di puntualità con cui gli enti intermedi monitorano le strutture, e le rispettive performance, presenti sul territorio di rispettiva competenza.

Una conferma indiretta giunge dall’osservazione del tasso di utilizzazione lorda della capacità ricettiva resa disponibile dalle strutture agrituristiche: pur occupando nel 2010 la 9° e la 10° posizione della graduatoria nazionale rispettivamente per numero di esercizi e relativi posti letto, con oltre 600 strutture e 7,5 mila posti letto il comparto agrituristico regionale esprime il più basso indice di utilizzazione lorda

7 Ad esempio, la L.R. n. 18/1998, all’art. 10 comma d) prevede in via precauzionale l’obbligo per gli operatori agrituristici di “tenere un registro con le generalità delle persone alloggiate e comunicare l'arrivo e la partenza degli ospiti alla locale autorità di Pubblica Sicurezza”.

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della rispettiva capacità a livello allargato (Grafico 3). Una evidenza, questa, confermata dalle analisi condotte a partire dall’indagine “Viaggi e Vacanze” (Niffoi, 2009) e riportanti per la stagione 2006 un numero di presenze di connazionali pari a oltre 400 mila unità (meno di 3 mila in sede ufficiale).

Grafico 3. Indice di utilizzazione lorda degli esercizi agrituristici nella Regione Sardegna, 2010. Graduatoria nazionale

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT

In secondo luogo e in misura ancor più significativa, una quota consistente della capacità ricettiva regionale riferibile a ulteriori tipologie ricettive ufficiali di tipo collettivo, in taluni casi particolarmente significative sotto l’aspetto economico oltre che statistico, tende a non comparire nelle statistiche ufficiali di flusso a seguito di una mancata, benché obbligatoria, comunicazione dei dati sul movimento ospitato da parte degli operatori di comparto. Di tali tipologie si argomenterà in maniera più dettagliata nel paragrafo successivo in ordine al tasso di copertura della rilevazione del movimento ufficiale.

3 Performance stagionali e tasso di copertura della rilevazione sul movimento turistico ufficiale in ambito regionale

Il progressivo affinamento delle procedure di verifica e di controllo della rilevazione implementate a livello regionale si è accompagnato a un repentino innalzamento del tasso di risposta da parte delle unità di rilevazione, in particolare a conclusione della stagione 2007, con un effetto complessivo sostenuto in via incrementale da specifiche azioni

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operate dall’Amministrazione regionale (e specularmente degli organi intermedi) e volte ad incentivare la produzione e la tempestiva comunicazione delle statistiche di flusso da parte degli operatori turistico-ricettivi regionali8.

Il tasso di copertura dei dati sui movimenti turistici ufficiali oggetto di rilevazione restituisce, tra gli altri, la quota percentuale dei posti letto effettivamente resi disponibili alla clientela (“aperti”) nel periodo di osservazione9 e per i quali sono stati resi noti i dati di flusso da parte degli esercenti, e può essere articolato di volta in volta in funzione delle specifiche tipologie ricettive, su scala territoriale nonché in funzione del periodo di osservazione. Nell’ambito di un andamento altalenante in considerazione all’annualità esaminata, il variare del tasso di copertura può incidere in misura rilevante sulla lettura delle reali performance di settore imputabili alle naturali dinamiche di mercato, potendo risultare determinante tanto nel dimensionamento delle variazioni osservate che, almeno in potenza, nel segno stesso della variazione sperimentata nell’annualità di riferimento (Grafico 4).

8 Tra gli altri, si sottolinea in particolare l’ipotesi formulata dall’Assessorato Regionale del Turismo dell’attestazione di regolarità della comunicazione statistica dell’operatore ricettivo e rilasciata dall’organo intermedio provinciale quale condizione di ammissibilità delle domande di agevolazione presentate presso l’Amministrazione regionale. 9 I periodi di apertura, e dunque la corrispondente capacità ricettiva (in termini di posti letto) resa disponibile alla clientela, vengono comunicati direttamente dai singoli esercenti del comparto alberghiero, in seconda battuta gli enti intermedi provvedono ad aggregare i dati su scala territoriale in relazione agli ambiti di loro diretta competenza.

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Grafico 4. Tasso di copertura della rilevazione e variazione % dei pernottamenti totali rispetto all’anno precedente presso le strutture ricettive regionali, anni 2007-2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale

In tale contesto, a partire dallo stock consolidato sul fronte dell’offerta e alla luce della rilevanza assunta in termini di movimento ospitato (nel 2010, oltre 8 milioni di pernottamenti pari al 68% sul totale delle presenze regionali), di peso economico e occupazionale sull’industria turistica isolana e del grado di rappresentatività nell’ambito delle politiche commerciali e del grado di innovazione e di apertura al mercato (Renoldi, 2012), in ultima istanza il comparto alberghiero rappresenta, alla luce della tendenziale corrispondenza tra dati provvisori e definitivi, un importante banco di prova per la verifica del grado di accuratezza delle statistiche ufficiali.

I dati resi noti dall’Ufficio Statistico Regionale riportano, di fatto, come nel corso del 2010 una quota consistente dei posti letto aperti risulti esente dall’azione di monitoraggio sul movimento turistico in sede ufficiale. Si calcolano, infatti, oltre 120 mila posti letto cumulati su base annua, circa il 15,4% dei posti letto effettivamente aperti nel corso della stagione, cui corrisponde una capacità produttiva non rilevata (in termini di flusso) pari a oltre 3,7 milioni di giornate letto effettive10.

In linea con la struttura marcatamente stagionalizzata del movimento turistico, i tassi di copertura in ambito alberghiero tendono ad aumentare

10 In questo caso ci si riferisce al numero di giornate letto di effettiva apertura degli esercizi, escluse dunque le chiusure stagionali, per restauro o altre chiusure temporanee.

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notevolmente in corrispondenza dei mesi di picco, mentre di contro si attestano intorno al 70% durante il periodo di bassa stagione. Al contempo, la distribuzione in valore assoluto del numero dei posti letto alberghieri non rispondenti sottolinea il peso assunto, in chiave negativa, dai mesi di spalla, con differenziali estremamente significativi nei bimestri aprile-maggio e settembre-ottobre (Grafico 5).

Grafico 5. Tasso di copertura della rilevazione, distribuzione % delle

presenze e numero di posti letto aperti non rispondenti presso le strutture alberghiere regionali su base mensile, anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale

Su scala territoriale, alla totale copertura della capacità alberghiera della Provincia di Cagliari si contrappone il dato relativo alle province di Olbia Tempio, Sassari e Nuoro, insieme alla prima di gran lunga le più rilevanti su scala regionale in termini di numero di posti letto alberghieri potenzialmente disponibili; nei casi delle provincie gallurese e nuorese, in

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particolare, i valori assoluti associati ai posti letto aperti non rispondenti finiscono per incidere in misura determinante sui totali regionali. Seguono ambiti territoriali che, sebbene di minor rilievo in termini di dotazioni ricettivo-alberghiere, registrano evidenti lacune conoscitive, testimoniate dai modesti valori assunti dai tassi di copertura e da una incidenza sul totale regionale dei non rispondenti più che proporzionale rispetto al contributo apportato in termini di capacità potenziale (come nel caso della Provincia di Oristano) (Grafico 6).

Grafico 6. Numero di posti letto alberghieri ufficiali al 31 dicembre,

tasso di copertura della rilevazione e posti letto aperti (cumulati su base annua) rispondenti e non rispondenti, per provincia. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale

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A partire dallo specifico contesto territoriale, dal periodo di osservazione e dal relativo tasso di utilizzazione netta della capacità, proiettato sul lato della domanda il mancato monitoraggio di parte dell’offerta alberghiera si traduce per l’anno 2010 in un ammontare stimato di circa 840 mila presenze turistiche “ufficiali” non rilevate in ambito regionale, pari a un 10,1% addizionale rispetto a quanto riportato nelle statistiche pubblicate dall’Istituto Nazionale di Statistica.

In funzione delle dimensioni assunte sia dal numero di posti letto non rispondenti che dai tassi di utilizzazione della capacità aperta e rispondente, una tale incidenza tende a variare, anche in misura sensibile, in relazione sia all’ambito territoriale che al periodo esaminato. In particolare, si sottolinea la rilevanza assunta in corrispondenza delle Province di Nuoro, Oristano, Carbonia Iglesias e Medio Campidano, con percentuali comprese tra il 20% e il 25% sui dati ufficiali. Inoltre, i mesi di bassa stagione unitamente al periodo primaverile registrano un’incidenza prossima o superiore al 30% dei flussi rilevati (Grafico 7).

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Grafico 7. Stima delle presenze ufficiali non rilevate presso il comparto alberghiero regionale e incidenza % sul dato ufficiale, per provincia e mese. Anno 2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale

Il trend osservato in anni recenti sottolinea l’andamento estremamente diversificato del tasso di copertura, cui si associa al contempo un ammontare stimato di pernottamenti estremamente variabile in corrispondenza dei posti letto non rispondenti. Da un confronto con i tassi di variazione delle presenze ufficiali si evince, inoltre, l’estrema significatività del peso associato al movimento non rilevato, il quale a fasi alterne finisce per amplificare, anche in misura significativa, l’intensità

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dell’aumento o del decremento nel numero di pernottamenti presso la ricettività alberghiera regionale (Grafici 8 e 9).

Grafico 8. Tassi di copertura della rilevazione e stima delle presenze ufficiali non rilevate presso il comparto alberghiero regionale, anni 2007-2010

Fonte: elaborazioni su dati ISTAT e Servizio della Statistica Regionale * calcolate in riferimento ai posti letto aperti non rispondenti

Grafico 9. Tasso di variazione delle presenze ufficiali (*) e delle presenze cumulate (**), anni 2007-2010

Fonte: elaborazioni su dati Servizio della Statistica Regionale * Per gli anni 2009 e 2010 le statistiche provvisorie di fonte amministrativa coincidono con quelle

definitive di fonte ISTAT ** Per "presenze cumulate" si intende la sommatoria tra i pernottamenti ufficiali e quelli stimati

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Ancora una volta e in misura più che proporzionale, una conferma

indiretta giunge dall’analisi dei microdati prodotti dall’ISTAT in occasione dell’indagine “Viaggi e Vacanze”, secondo la quale nel 2006 la Sardegna registrerebbe una mancata rilevazione in sede ufficiale di oltre 2 milioni di presenze di soli connazionali (Niffoi, 2009).

4 Recenti orientamenti di policy

Riproponendo le storicizzate diseconomie associate ai fenomeni di concentrazione stagionale e territoriale delle attività e del movimento turistico, e confermando una relativa parcellizzazione in unità di medio-piccole dimensioni, il comparto alberghiero della Sardegna registra una congiuntura ampiamente negativa, esplicitando alcune criticità già ravvisabili nel corso delle stagioni più recenti, una progressiva perdita di competitività a favore delle destinazioni concorrenti del bacino del Mediterraneo e un tendenziale deterioramento delle quote di valore aggiunto prodotte e trattenute sul territorio isolano (Renoldi, 2012).

Tale dinamica tende a consolidarsi anche alla luce dell’andamento del tasso di copertura dei dati sull’orizzonte temporale considerato: a fronte di un tasso di copertura pressocchè analogo e posizionato intorno al 79-80% dei posti letto aperti, tra il 2007 e il 2010 il comparto alberghiero regionale registra una flessione delle presenze cumulate del -3,5% (tasso di variazione medio annuo del -1,2%), superiore alla variazione percentuale delle sole presenze ufficiali pari al -2,1% (tasso di variazione medio annuo del -0,7%) già di per se stesso al di sopra delle rispettive medie nazionali (rispettivamente, -1,3% e -0,4%).

Oltre alle novità sui modelli di rilevazione introdotte dall’Istituto Nazionale di Statistica a seguito dei dettami del Regolamento (UE) n. 692/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 6 luglio 2011 e a partire dai dati riferiti a gennaio 201211, in ambito locale l’Assessorato Regionale del Turismo ha recentemente avviato l’implementazione di un nuovo sistema di rilevamento dei flussi turistici denominato SIRED (Sistema Informativo di Raccolta ed Elaborazione Dati), volto a consolidare il percorso di semplificazione amministrativa e di 11 Tra le altre si segnala l’introduzione di nuove variabili (tra cui i letti disponibili, le camere disponibili e le camere occupate) nonché l’aggiornamento a livello definitorio di alcune variabili della sezione “Capacità ricettiva e copertura dei dati”.

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informatizzazione delle procedure di comunicazione dei dati da parte delle strutture ricettive già intrapreso sul fronte dell’offerta alla fine del 2011 (Regione Autonoma della Sardegna, 2011b e 2011c).

A seguito dell’individuazione, condivisione e implementazione di uno specifico applicativo software, il nuovo sistema di raccolta dei dati intende sostenere la migrazione verso l’uso esclusivo della piattaforma web, prevedendo, tra le altre, le specifiche tecniche per l’interfaccia operativa con alcuni tra i più diffusi sistemi gestionali in uso presso le strutture ricettive. Una volta a regime, il SIRED risulterà articolato su tre categorie di attori: i gestori delle strutture ricettive, che si occuperanno dei dati degli ospiti della loro struttura; le Province, che si occuperanno del controllo delle informazioni caricate dagli stessi operatori turistici, gestendo, validando e facendo una prima elaborazione dei dati relativi alla provincia in esame; l’Assessorato del Turismo, con il supporto della Direzione generale della Programmazione unitaria, che avranno la gestione del sistema di raccolta, l’elaborazione statistica, il supporto sistemistico alla gestione di accessi, ruoli e utenze e la visualizzazione delle informazioni. Raccogliendo le istanze promosse dal mondo imprenditoriale e dalla comunità scientifica, il sistema si prefigge di pervenire a un sensibile risparmio di risorse economiche, umane e di tempo, con un ulteriore compressione dei tempi di rilascio delle statistiche di settore rispetto ai risultati già conseguiti nel corso degli ultimi anni e una celere rispondenza rispetto alle tempistiche di rilevazione previste dal Regolamento CE n. 692/2011.

A integrazione degli interventi citati, sul fronte dell’assetto istituzionale si registra la contestuale istituzione dell’Osservatorio del Turismo, Artigianato e Commercio presso l’omonimo Assessorato (Regione Autonoma della Sardegna, 2001d), il quale, a partire dal sistema statistico-informativo e dagli esiti del tavolo tecnico avviato con le Amministrazioni provinciali in relazione alla raccolta e elaborazione dei flussi, si prefigge di estendere il raggio di azione alla conoscenza delle caratteristiche e all’anticipazione dell’evoluzione temporale dei tre settori in oggetto al fine di fornire un adeguato supporto conoscitivo alla definizione delle politiche regionali.

Nell’ambito dei sistemi di incentivazione-disincentivazione (a monte) e di verifica e controllo (a valle) circa la regolarità della comunicazione statistica si rileva, infine, la previsione contenuta anche nelle più recenti misure regionali di sostegno al settore (Regione Autonoma della sardegna, 2011a) relativa alla presentazione di una dichiarazione sostitutiva attestante la regolarità rispetto agli adempimenti previsti dall’art. 7

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del D.Lgs. 6 settembre 1989, n. 322 “Norme sul Sistema statistico nazionale e sulla riorganizzazione dell'Istituto nazionale di statistica, ai sensi dell'art. 24 della legge 23 agosto 1988, n. 400” e ss.mm.ii12. Da presentarsi all’atto dell’inoltro della domanda di agevolazione, tale dichiarazione si richiama pertanto alle norme del succitato D.Lgs., secondo il quale coloro che, richiesti di dati e notizie non li forniscano, ovvero li forniscono scientemente errati o incompleti, sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria nella misura minima di € 206,00 e massima di € 2.065,00 per le violazioni commesse da persone fisiche, e rispettivamente di € 516,00 e € 5.164,00 per le violazioni commesse da enti e società, con l'accertamento delle violazioni da effettuarsi ad opera dagli uffici di statistica che siano venuti a conoscenza della violazione.

5 Conclusioni

Oltre alla quota di sommerso statistico attribuibile al movimento ospitato presso le seconde case ad uso turistico, la mancata contabilizzazione dei reali flussi ospitati in ambito regionale rappresenta un fenomeno ben più articolato, che riferisce anche a tipologie ricettive c.d. “classificate” e dunque oggetto di rilevazione ufficiale in occasione dell’indagine condotta da ISTAT sul movimento dei clienti presso le strutture ricettive.

In particolare, le procedure di stima effettuate sulla base del tasso di copertura della rilevazione ufficiale e riferite al solo comparto alberghiero isolano rivelano un sommerso statistico di circa 1 milione di pernottamenti che, oltre ad incidere in misura significativa sulla lettura delle reali performance di comparto (alterandone, talvolta in misura significativa, la dinamica e lo stesso orientamento delle variazioni annue), vanno ad aggiungersi a un sostanziale sottodimensionamento dei flussi movimento in corrispondenza di alcune tipologie classificate del comparto extralberghiero.

Le dimensioni assunte dal “sommerso statistico ufficiale” lasciano intravvedere la sporadica applicazione e dunque la parziale inefficacia dell’effetto deterrente delle misure sanzionatorie imposte dall’Istituto Nazionale di Statistica. Dal canto suo, oltre a scontare i ritardi con cui le imprese alberghiere si stanno adattando a un mutato contesto competitivo e alle opportunità offerte dalla rete (Renoldi, 2012) e nelle

12 DPR 14/09/2011 contenente l’”Elenco delle rilevazioni rientranti nel PSN 2011-2013 che comportano l’obbligo di risposta da parte dei soggetti privati”.

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more degli effetti indotti dalla modifica dell’assetto istituzionale rispetto al previgente sistema di competenze (Renoldi, 2008a e 2009), anche alla luce delle attribuzioni in materia di vigilanza, ispezione e controllo sulle attività turistiche (Regione Autonoma della Sardegna, 1986) il quadro di policy regionale sembra trascurare, almeno in parte, la rilevanza strategica assunta da un efficace presidio dell’avvenuta comunicazione statistica da parte degli operatori del ricettivo regionale.

Al fine di sostenere la partecipazione, di per se stessa obbligatoria, alla rilevazione del movimento turistico, oltre alle misure già adottate emerge, dunque, l’opportunità di provvedere alla definizione di ulteriori linee di azione riferibili alla dimensione statistico-informativa (ad es. un possibile raccordo tra le comunicazioni operate a fini di pubblica sicurezza e quelle a fini statistici), in tema di governance di settore (tra gli altri, l’implementazione di adeguati modelli organizzativi, gestionali e distributivi volti all’emersione dall’informalità delle seconde case ad uso vacanza, nonché il raccordo istituzionale in vista dell’adozione di norme più stringenti in materia di comunicazione statistica ad esempio in corrispondenza di alcune tipologie ricettive extralberghiere) e in relazione a un possibile rilancio di un adeguato sistema di incentivi-disincentivi rivolto agli operatori individuabili come inadempienti a seguito delle attività di vigilanza e controllo operate dalle Amministrazioni provinciali.

Oltre alla già citata previsione di un sistema di certificazione a cura degli enti intermedi e nelle more della pianificazione strategica di settore attualmente in itinere (Renoldi, 2011b e 2011c), di più ampio respiro risultano essere gli indirizzi contenuti nei disegni di legge del 2007 e del 2010 concernenti la revisione della disciplina delle attività ricettive regionali. Nel secondo caso (Regione Autonoma della Sardegna, 2010), in particolare, tali indirizzi si articolano nell’imposizione da parte delle Province di una sanzione amministrativa pecuniaria (compresa tra 250 e 1.500 euro) e, in caso di recidiva, di una sospensione da parte del Comune dell’autorizzazione di esercizio in presenza di un mancato rispetto dell’obbligo di comunicazione da parte di coloro che esercitano qualsiasi attività ricettiva, ivi compresi gli operatori di charter nautico. Il mancato rispetto delle disposizioni comporta, tra l’altro, la non ammissibilità alle agevolazioni ed incentivazioni previste dalle leggi regionali.

Aldilà dei progressi compiuti sul fronte del modello organizzativo e gestionale nonché degli interventi istituzionali in materia di flussi informativi, le dimensioni complessive del sommerso statistico ripropongono, più in generale, l’esigenza di interpretare nel breve-medio

20

periodo la “contabilità classica” come elemento essenziale ma, allo stesso tempo, propedeutico all’ampliamento del campo di osservazione e di analisi del fenomeno turistico. I significativi volumi di domanda non ufficiale e l’importanza associata ai comportamenti di spesa dei turisti e ai sistemi di relazione tra “prodotti turistici offerti”-“mercati obiettivo” richiamano, infatti, la necessità di avviare nuovi percorsi investigativi capaci di cogliere, interpretare e orientare il contributo attuale e prospettico apportato dal turismo nell’economia regionale.

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[11] Regione Autonoma della Sardegna (2006), L.R. n. 9/2006, “Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”.

[12] Regione Autonoma della Sardegna (2007), Deliberazione n. 19/1 del 9.5.2007, “Presa d’atto del Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile”.

[13] Regione Autonoma della Sardegna (2010), Deliberazione n. 22/8 del 11.6.2010, “Disciplina delle attività ricettive”.

[14] Regione Autonoma della Sardegna (2011a), Deliberazione n. 42/21 del 20.10.2011, “Strumenti di incentivazione alle imprese del settore turistico ai sensi dell’art. 11 della L.R. n. 7/2005 e s.m.i. PO FESR Sardegna 2007/2013. Approvazione direttive Asse IV - Linea di attività 4.2.2.a Adattamento delle caratteristiche strutturali delle attività del settore turistico e promozione dei progetti di investimento finalizzati al risparmio energetico ed al miglioramento dell’impatto ambientale”.

[15] Regione Autonoma della Sardegna (2011b), Deliberazione n. 52/53 del 23.12.2011, “Realizzazione del Sistema Informativo del Turismo, Artigianato e Commercio (SITAC)”.

[16] Regione Autonoma della Sardegna (2011c), Deliberazione n. 52/54 del 23.12.2011, “Semplificazione amministrativa e informatizzazione delle procedure di comunicazione dei dati relativi alle strutture ricettive”.

[17] Regione Autonoma della Sardegna (2011d), Deliberazione n. 52/105 del 23.12.2011, “Costituzione dell’Osservatorio del Turismo, Artigianato e Commercio”.

[18] Renoldi S. (2008a), “Le Agenzie regionali di promozione economica e i processi di internazionalizzazione: verso un benchmarking del caso Sardegna”, Quaderni di lavoro CRENoS, 2008/01, CUEC.

22

[19] Renoldi S. (a cura di) (2008b), “Osservatorio Turistico Regionale: il turismo in Sardegna nel 2007 – Analisi del movimento turistico e dell’offerta ricettiva”, Osservatorio Economico della Sardegna.

[20] Renoldi S. (2009), “Policy Focus. Verso un Osservatorio Turistico Regionale”, in CRENoS, <<Economia della Sardegna. 16° Rapporto 2009”, CUEC.

[21] Renoldi S. (2011a), “Ostelli della gioventù e movimento turistico: il segmento nazionale e il caso della Regione Sardegna”, in Mercury, <<Turistica – Rivista trimestrale di economia, management e marketing del turismo>>, n. 4/2010, Centro Editoriale Toscano.

[22] Renoldi S. (a cura di) (2011b), “Piano triennale del turismo della Regione Sardegna. Analisi strutturale del comparto turistico regionale”, Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato, in attesa di approvazione con deliberazione della Giunta Regionale.

[23] Renoldi S. (a cura di) (2011c), “Piano triennale del turismo della Regione Sardegna. Azioni di marketing strategico, strumenti di governance e linee di indirizzo”, Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Commercio e Artigianato, in attesa di approvazione con deliberazione della Giunta Regionale.

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