Quaderni di Fotografia

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Dicembre 2012

Transcript of Quaderni di Fotografia

Luigi Esposito, Red ballet dancer

oto in ve t r ina se l ez iona te da l lo s t a f f

3

Simone Sapienza, The Guardian II

4

Donato Bellomo, Un incontro

5

Leone Nottoli, FS 740.244

6

Catalina Filip, Childhood

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Libero Api, in attesa dello show

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Alessio Bongiorni, ST

9

Dino Lupani, Incus

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Angelo Trapani, Soffio di vento

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Daniele Brandolini, Battaglia delle arance

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Alessandro Ferretti, Omaggio a D.Arkenstone

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Massimo Di Cresce, L’avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge

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Furio Nuti, Locomotiva al “Ponte del Diavolo”

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Saro Di Bartolo, Attesa

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Marco Millotti aka Elfosem, Aritanga aromba coyota

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Marco Orecchini aka Orma, ST

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John Gubertini, Ancora qualche attimo

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Daniele Zordan, 21-12-2012

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Nicola Fanini, 21-12-2012

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Andrea Manes, Madison square garden

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Marco Pardi, Prossima fermata ...Louvre Rivoli

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Renato Massariol, L’ inverno che vola

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Giovanni Paolini, AUGURI di un Felice Sereno NATALE a Tutti

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Michele Martinelli, Babbo Bastardo augura...

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Stefano Polenta, Sentieri urbani

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Stefano Landi, Tragedia

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Giovanna Moschini, La raccolta delle olive - Reti

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Paola Congia, ST

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Alessio Bongiorni, L’uomo senza volto. Vers.’12

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Simone Raeli, Corrado

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Raffaele Rossiello, Il mio nome è Nessuno

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Annamaria Germani, ...il fumo di una sigaretta

oto in ve t r ina se l ez iona te dag l i u ten t i

Franco Maffei, Tre teppe

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Furio Nuti, ST

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Marco Millotti aka Elfosem, Some velvet morning

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Carlo Ferrara, Lumachina

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Carlo Longarini, Isabella

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Paolo Maffioletti, Early morning ........... in the forest

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Fabio Ornago, Per una lira...

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Catalina Filip, ST

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Gianluca Trozzi, ST

43

Fiorella Lamnidis, ST

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Giulia Berardi, ...Dedicata al mio amico G.

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Carlo Longarini, Sogni #2

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Fabio Ornago, Bye Bye 2012

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Marco Millotti aka Elfosem, Chiaroscuri

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Carlo Ferrara, Veloci trasparenze

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Ugo Padula, Le Train

i n c i tore contes t 10 : “La P iogg i a”V

Dario Marchetti, Al di a del vetro

Sot to l a l en te d i T IC & TACa cura di Libero Musetti e Franco Maffei

Marco “Orma” Orecchini : impronte di classe sul terreno Micromosso

Colpisce lo scarso interesse che le fotografie di Orma raccolgono sul nostro sito: è vero che lo Staff si accorge, ogni tanto, della notevole qualità del suo lavoro gratificandolo con la Home, ma lo scarso numero di visite e di commenti sotto alle sue immagini è una costante che induce a riflessioni, sicuramente poco originali, certamente poco edificanti. Noi tutti cono sciamo i meccanismi che determi-nano e regolano il livello di consenso all’interno del sito:l’appartenenza ad una delle famiglie imperanti e la conseguente bene-dizione dei veicolatori d’opinione in auge al mo-mento costituiscono gli elementi imprescindibili per un alto grado di vi-sibilità per il quale viene preteso, in cambio, una sorta di ri-sarcimento sotto forma di commenti smielati o insignificanti sotto foto, il più delle volte, smielate o insignificanti.Orma posta spesso belle foto, commenta poco e, gravissima colpa , fa pochi o nessuni salamelecchi; questa sua scarsa propensione partecipativa alla sagra del cazzeggio ruffiano, (che ce lo fa apprezzare ancora di più !), la sconta con un tasso di gradimento inferiore, notevolmente inferiore, rispetto a ciò che la qualità complessiva del suo lavoro meriterebbe.Per misurare la qualità della proposta fotografica di Marco invitiamo tutti gli utenti di Micromosso a dare un’oc-chiata, un po’ meno sbadata del solito, ai ritratti presenti nella sua galleria:vi troveranno creatività progettuale, capacità tecnica e un numero discreto di piccole perle fotografiche capaci di suscitare emozioni; da sottolineare oltre all’accuratezza delle composizioni soprattutto la gestione raffinata delle luci e la perizia con la quale egli utilizza i mezzi della post-produzione;

Marco è uno dei pochissimi che qui su MM non “ciabatta” Photoshop, ma al contrario usa con notevole padro-nanza ed eleganza di risultati …….

nell’era dell’immagine digitale non ci sembra cosa da poco !

Buon Anno a tutti

Bacini, bacini, bacini Tic & Tac

or t fo l io : L inea Got i ca d i F iore l l a Lamn id i sa cura di Marco Furio Perini, Lucia Pulvirenti e Vania Paganelli P

LINEA GOTICA di Fiorella Lamnidis

Storia, finzione, cinema, fotografia. Sono questi i punti cardine sui quali è costruito questo interessante portfolio/reportage di Fiorella.La Storia è già stata scritta, e non si può certo modificare. La Linea Gotica: una tra le migliaia di pagine trac-ciate dai combattenti della Seconda Guera Mondiale. Una di quelle scritte proprio sul nostro territorio, su quella “linea” geografica appunto che attraversa l’Italia dalle alture dell’ Appennino Tosco-Emiliano giù fino a lambire le spiagge adriatiche, approssimativamente da Massa Carrara fino a Pesaro insomma.Una pagina tragica, scritta negli anni 1944-1945 (dunque verso il finire del conflitto), che vide l’esercito tedesco

fronteggiare sanguinosamente (con una strategia che si potrebbe definire di “attacco in ritirata”) l’avanzata degli alleati angloamericani e dove persero la vita migliaia di soldati di ogni schieramento, nonchè partigiani e civili inermi. La finzione è la messa in scena, la rappresentazione sul campo, la rievocazione messa in atto da un gruppo-as-sociazione di appassionati (peraltro bravissimi) che vo-gliono tener viva la memoria di quella pagina - eroica e drammatica insieme - di storia. Una memoria che ci ap-partiene quasi come parte di una eredità familiare, che sia stata vissuta in prima persona o soltanto tramandata di generazione in generazione.Il cinema non entra “direttamente” nella costruzione del portfolio. Ma vi si affaccia attraverso ricordi, riman-di, quasi citazioni, e sembra persino voler suggerire un certo modo di procedere nel “racconto” che ricorda la tecnica del montaggio cinematografico (che là si palesa nell’accostamento e nel procedere di inquadratura dopo inquadratura, qui di fotografia dopo fotografia). Il genere di guerra, soprattutto a partire dagli anni ‘40, è sicura-mente tra i più diffusi e popolari al mondo, non c’è Paese (il cinema americano fa testo ovviamente) che non abbia sentito il bisogno di riversare in immagini filmiche il ricor-do - più o meno manipolato ed alterato - della propria ed altrui esperienza bellica.Anche le industrie cinematografiche italiana e tedesca

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non hanno fatto eccezione, producendo molti film di ottimo livello tecnico, spesso attraversati da episodi intensamente e sinceramente introspettivi. Fiorella ci informa che nei giorni di realizzazione del reportage il clima era inclemente, ed i figuranti ai quali si era unita erano quelli vestiti con divise te-desche: due circostanze che, insieme al suo modo di fotografare consolidato nel tempo (mai banale, e sempre interessato a “vedere” le cose nel pro-fondo), hanno contribuito a rafforzare certe affinità stilistiche tra questo suo lavoro ed una cinematografia “minore” (rispetto a quella hollywo-odiana, ma solo in termini di bugdet e mezzi im-piegati, non certo nel valore espressivo-artistico di quel cinema).In termini di linguaggio specificatamente fotogra-fico, guardando questo lavoro di Fiorella il nostro pensiero non può non andare ai grandi fotografi di guerra che hanno fatto la storia (ed il mito) di questo genere di reportage. L’approccio dell’autrice, a ben guardare, non è poi così diverso dal loro. Immagini in azione si alternano ad altre in pausa, scene di battaglia vera e propria ad altre di ripiego. Certo,

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qui la guerra non è quella vera che mette a rischio la vita stessa dei fotografi inviati sul campo di battaglia.Ma Fiorella ha saputo comunque far emergere una sua netta scelta stilistica-figurativa, cercando soprat-tutto di cogliere lo stato emotivo della guerra e dei suoi interpreti: attraverso le atmosfere nebbiose e sature di fredda umidità, la luce quasi ovattata, il b/n incisivo ma senza eccessi di toni o contrasti. In conclusione, un portfolio che apprezziamo in modo particolare proprio per questo suo saper spaziare al di fuori dai confini strettamente fotografici, entrando con determinazione e garbo allo stesso tempo in quelli della memoria, della realtà, della fantasia, dei senti-menti, delle emozioni.Complimenti vivissimi Fiorella.

Vania PaganelliLucia PulvirentiMarco Furio Perini

Api Libero 7Bellomo Donato 4Berardi Giulia 44Bongiorni Alessio 8, 30Brandolini Daniele 11Congia Paola 29Di Bartolo Saro 15Di Cresce Massimo 13Esposito Luigi 2Fanini Nicola 20Ferrara Carlo 37, 48Ferretti Alessandro 12Filip Catalina 6, 41Germani Annamaria 33Gubertini John 18Lamnidis Fiorella 43, 52Landi Stefano 27Longarini Carlo 38, 45Lupani Dino 9Maffei Franco 34

Hanno contribuito con le proprie foto:

Maffioletti Paolo 39Manes Andrea 21Marchetti Dario 50Martinelli Michele 25Massariol Renato 23Millotti Marco 16, 36, 47Moschini Giovanna 28Nottoli Leone 5Nuti Furio 14, 35Orecchini Marco 17, 51Ornago Fabio 40, 46Padula Ugo 49Paolini Giovanni 24Pardi Marco 22Polenta Stefano 26Raeli Simone 31Rossiello Raffaele 32Sapienza Simone 3Trapani Angelo 10Trozzi Gianluca 42Zordan Daniele 19

Grazie anche a

Lettura Portfolio Lucia Pulvirenti, Marco Furio Perini, Vania PaganelliImpaginazione Antonio PerroneSupervisione Fiorella LamnidisLa copertina è di Adolfo Aievoli

La rubrica TIC&TAC è curata da Franco Maffei e Libero MusettiTutto il materiale è gentilmente fornito dal portale del

CIRCOLO FOTOGRAFICO MICROMOSSOindirizzo web:

www.micromosso.com

il quaderno è stampato daTEXMAT

via Tor Vergata 93/95 - 00133 Roma [email protected]

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