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MANUALE DI FOTOGRAFIAValentina Leu

DALLA BASE A FOTOGRAFIE D’IMPATTO

Vai in panico ad utilizzare la tua macchinafotografica? In pochi passi posso insegnarti adusarla al meglio.

Manuale ideale per fotografia analogica e digitale Indice:- Le origini della fotografia - la tecnica - le fotocameredigitali - tipologie fotocamere digitali - le modalità diutilizzo della fotografia -la base della composizione - gliaccessori base per incominciare LE ORIGINI DELLAFOTOGRAFIA

Ormai la fotografia ha più di un secolo e mezzo di vita, ma mai nella suastoria ha subito delle trasformazione così profonde come è accaduto conl'avvento della fotografia digitale.Agli esordi, una fotografia era un evento che intere famiglie nonpotevano permettersi, quante fotografie abbiamo dei nostri bisnonni?Quante delle nostre fotografie di famiglia risalgono al periodo cheprecedeva la Seconda Guerra Mondiale? Forse una manciata, fotografiescattate in occasioni veramente speciali.Già con l'avvento del formato 35mm, tipico dei comuni rullinifotografici, la fotografia è di fatto diventata un modo di espressione allaportata di tutti.Tuttavia, in tempi recentissimi, la fotografia è rimasta legata altradizionale procedimento di sviluppo chimico.

La fotocamera 35mmSe si eccettuano pochi grandi appassionati di fotografia che acquistavanopellicole a metri e ricavavano nel bagno di casa una camera oscura artigianaleper lo sviluppo in proprio delle fotografie, occorreva tipicamente scattare lefotografie di un intero rullino e poi recarsi in un laboratorio fotografico cheprovvedeva allo sviluppo e alla stampa delle fotografie (o allo sviluppo eintelaiatura delle diapositive per chi preferiva questo tipo di supporto).

Ogni decisione riguardante lo scatto poteva seguire due vie.Si poteva scattare una fotografia in modo completamente manuale, in talcaso, contando sulla sua esperienza, il fotografo doveva impostare il tempo, ildiaframma e altre opzioni di scatto (come lo zoom e la messa a fuoco)sperando, in base alle condizioni di luce, di ottenere il risultato che aveva inmente.

Molto più spesso si portava l'eventuale selettore della modalità di scatto suuna posizione automatica e si lasciava quindi che la fotocamera sipreoccupasse di tutto il resto.

La realtà è che tutti coloro che abbiano avuto qualche esperienza pellicola,memorabili, ma in certi casi avranno anche ottenuto risultati terribili:

-fotografie completamente "bruciate" (bianche o chiarissime);

-tristemente scure, a causa di un'errata scelta dei tempi, altre volte solo dopola stampa scoprivamo che una fotografia che doveva essere certamentebellissima era in realtà mossa.

La pellicola

Un fattore fondamentale nel caso della fotografia tradizionale è la pellicola.Il rullino fotografico, per stampe o diapositive, è costituito da un supporto dimateriale plastico trasparente, sul quale è depositata una gelatina di sostanzechimiche sensibili alla luce, che consentono di fissare per sempre il risultatodi uno scatto, un'esposizione alla luce. Esistevano, ed esistono tuttora,pellicole di alta e bassa qualità.d'uso di una fotocamera tradizionale, a

hanno certamente scattato fotografie Ancora una volta l'unico modo persincerarsi veramente dei risultati ottenuti era quello di recarsi in unlaboratorio fotografico, lasciare il rullino perché venisse sviluppato estampato e attendere pazientemente.La presenza del rullino introduce costi enormi. Per chi era abituato autilizzare solo due o tre rullini l'anno, la spesa poteva essere trascurabile, machi invece volesse conservare un ricordo degli eventi più o meno importantidella sua vita o di un viaggio, avrebbe dovuto affrontare una spesa nonindifferente, tra il costo dei rullini e la successiva fase di sviluppo e stampa.

Le peculiarità della fotografia digitaleLa fotografia digitale ha rivoluzionato il modo stesso di scattare le fotografie.Ora possiamo finalmente scattare una fotografia e osservarneimmediatamente il risultato, fin nei minimi dettagli, così possiamo decidere alvolo se conservare o meno lo scatto. Avendo eliminato i costi d'acquisto delrullino, ogni singolo scatto non costa sostanzialmente più nulla, salvodell’investimento iniziale dell’apparecchio. Con la fotografia tradizionale, apellicola, solo in alcune occasioni speciali potevamo sentire la frase"Scattane un’altra, non si sa mai". Oggi, grazie alla fotografia digitale,perché scattare una sola fotografia, quando possiamo scattarne due, tre oanche dieci? Anzi, dato che non sempre osservando il piccolo displaynormalmente presente sul dorso della foto camera è possibile cogliereappieno i pregi e i difetti di una fotografia, è sempre buona norma eseguirepiù scatti, per aumentare le probabilità di un’espressione significativa odivertente. In sostanza possiamo usare una fotocamera ovunque vogliamo etutte le volte che vogliamo, senza alcun vincolo di spesa. L'unica vera spesada affrontare per scattare fotografie digitali è l'acquisto della macchina stessae, normalmente, di una memory card sufficientemente capiente. Non sempreperò la memory card viene fornita con la macchina, quando poi viene fornita,sarà immancabilmente di capacità minima e in genere offrirà la possibilità direalizzare solo una manciata di scatti. Poiché, presumibilmente, la fotocameradigitale ci accompagnerà per un lungo arco di tempo, è meglio imparare a

scegliere l'apparecchio con oculatezza.cogliere

digitale

LA TECNICA

Il termine "fotografia", da foto (luce) e grafia (scrittura), svela l'elemento dibase su cui si fonda ogni tecnica fotografica: la luce. Dunque per capire la fotografia dobbiamo partire proprio dalla luce.La luce entra dall'obiettivo della fotocamera e attraversa il suo sistema dilenti, il quale mette a fuoco l'immagine su un piano posto in corrispondenzadel dorso della foto camera e chiamato piano focale.

La fotografia analogicaIn una fotocamera analogica tradizionale, la pellicola contenuta nel rullinoscorre sul piano focale.

Dopo la pressione del pulsante di scatto, la fotocamera apre l'otturatore e aquesto punto la luce raggiunge la superficie del rullino fotografico.In un rullino fotografico, il fotogramma è costituito da un supportotrasparente in materiale plastico, ricoperto da uno strato di gelatina,

all'interno della quale si trovano in sospensione dei cristalli di sali d'argento.

La fotografia in bianco e neroConoscere il funzionamento delle pellicole in bianco e

nero è utile per comprendere come funziona la fotografia a colori e lafotografia digitale.L'esposizione ai fotoni della luce, dovuta allo scatto, produce nell' emulsionefotografica una reazione. Sulla pellicola si forma in questo modoun'immagine latente, che durante il processo di sviluppo può essere rivelata eresa visibile tramite l'applicazione di apposite sostanze chimiche.

La fotografia a colori

In una pellicola a colori vengono impiegati tre strati di materiale sensibile,del tutto simili a quelli impiegati per la fotografia in bianco e nero.Ognuno di essi è sensibile a colori differenti, ovvero a lunghezze d'ondadifferenti della luce.Lo strato più vicino alla sorgente di luce è sensibile unicamente allelunghezze d'onda più corte, corrispondenti alla luce blu.Sotto di esso si trova uno strato sensibile unicamente alle lunghezze d'ondamedie, corrispondenti alla luce verde. Infine si trova uno strato sensibileunicamente alle lunghezze d'onda più lunghe, corrispondenti alla luce rossa.Pertanto sulla superficie di una pellicola fotografica si formano tre immaginimonocromatiche (ovvero in bianco e nero) sovrapposte, come se si trattassedi tre pellicole in bianco e nero poste una sopra l'altra.

La tecnica della fotografia digitaleLa fotografia digitale presenta numerose analogie e altrettante differenzerispetto alla fotografia tradizionale. In una fotocamera digitale al posto di unapellicola si trova un sensore elettronico e i tipi di sensori più comunementeutilizzati sono i CCD e i CMOS.

L'importanza della luce Indipendentemente dalla

acquisire l'immagine (analogica su pellicola o digitale tramite un sensoreelettronico) è evidente che l'essenza stessa della fotografia consiste

nell'acquisizione della luce riflessa dagli elementi inquadrati.È pertanto fondamentale che la luce colpisce l'elemento sensibile non sia nétroppa né troppo poca. tecnologia impiegata per

Sovraesposizione

Supponiamo di aver impostato sulla fotocamera una modalità manuale e diaver scelto un tempo di scatto eccessivo. Su una fotocamera digitale, ilsensore verrà colpito dalla luce proveniente dalla scena inquadrata per untempo eccessivo, raccoglierà un numero eccessivo di fotoni e talvoltaraggiungerà o addirittura supererà la sua capacità massima di acquisizione. Inquesto modo ognuno dei foto siti comunicherà di aver ricevuto quasi lamassima quantità di luce. Questa situazione equivale alla "lettura" del colorebianco, in quanto la luminosità sarà massima lungo tutto lo spettro dei colori.La fotografia risulterà in questo caso sovresposta, ovvero troppo chiara e allimite potrà essere completamente bianca.

Sottoesposizione

La situazione opposta si ha quando la luminosità dell'ambiente è scarsa escegliamo un tempo di scatto troppo rapido. In questo caso i fotositiraccoglieranno un numero troppo limitato di fotoni. Di conseguenza leinformazioni relative ai tre colori fondamentali saranno tutte prossime allozero o comunque troppo basse e ciò si tradurrà in colori prossimi al nero.L'intera fotografia risulterà pertanto molto buia o addirittura nera. In questocaso si dice che la fotografia è sottoespostapertanto molto buia o addirittura nera. In questo caso si dice che la fotografiaè sottoesposta.

Tempi e diaframmi

La Fotocamera può usare due metodi per controllare la quantità di luce cheentra nell'obiettivo e raggiunge il materiale sensibile: può regolare il tempo discatto e può regolare l'apertura di un diaframma circolare.

Il tempo di scatto

Il tempo di scatto determina la frazione di tempo in cui la pellicola o ilsensore risultano esposti alla luce convogliata dall' obiettivoIl tempo di scatto dipende dalle condizioni diilluminazione ambientale.

In pieno Sole, un soggetto ben illuminato potrà essere esposto per un tempobrevissimo, mentre d'altra parte un panorama di una città al tramonto o, amaggior ragione, la fotografia del cielo stellato richiederanno un tempod'esposizione progressivamente più lungo. Allungando i tempi di scatto oltreuna certa soglia si corre il rischio di selezionare un tempo troppo lungo, tantoche la stessa scena potrebbe cambiare; un soggetto potrebbe muoversi, ancheimpercettibilmente, generando una fotografia mossa.

Tempi e obiettivi

Il tempo di scatto più "lento" selezionabile senza correre il rischio di scattarefotografie mosse dipende dal tipo di obiettivo installato sulla fotocamera. Inpratica maggiore è la lunghezza focale dell'obiettivo (un argomento che verràtrattato più avanti) più breve deve essere il tempo di scatto.Quando fotografiamo una scena ampia con un grandangolo, i piccolimovimenti della fotocamera potranno risultare trascurabili; con i teleobiettivispinti ogni minimo movimento della mano diverrà macroscopico,aumentando le probabilità di scattare fotografie mosse.

Il Diaframma

In una fotocamera vi è un secondo fattore che governa la quantità di luce cheraggiunge la superficie sensibile: il diaframma. Si tratta di un gruppo dilamelle metalliche disposte a cerchio, la cui apertura determina il diametro diun foro che lascia passare solo una determinata quantità di luce. In pratica adiaframma più aperto riuscirà a passare una maggiore quantità di luce e adiaframma chiuso passerà una minore quantità di luce. Mentre la misurazionedei tempi di posa è immediatamente comprensibile, in quanto si tratta pursempre di frazioni di secondo, i diaframmi adottano un sistema dimisurazione meno intuitivo, chiamato fstop. In pratica tale valore deriva daun semplice calcolo che valuta il rapporto esistente fra la lunghezza focaledell'obiettivo (argomento che verrà trattato più avanti) e il diametro del

diaframma, ovvero l'apertura attraverso la quale può passare la luce.

La reciprocità fra tempi e diaframmi

Esiste una relazione di diaframmi. Possiamo fotografia impostando il tempodi scatto su 1/125 di secondo e il diaframma su F4 .Nella fotocamera entreràuna determinata quantità di luce, che supponiamo adatta per scattare unadeterminata fotografia. Ma la medesima quantità di luce entrerebbe ancheimpostando i tempi su 1/60 di secondo (dunque un reciprocità fra i tempi e i

per esempio scattare una tempo doppio rispetto al caso precedente) eimpostando il diaframma su F5.6 (che come si è detto in precedenza, lasciapassare una quantità di luce pari alla metà rispetto al diaframma F3.5). Unaquantità di luce dimezzata che però può entrare nella fotocamera per il doppiodel tempo equivale alla stessa quantità di luce. Analogamente possiamoscattare la stessa fotografia utilizzando anche 1/30 di secondo (un tempodoppio rispetto a 1/60 e quadruplo rispetto a 1/125) e impostando ildiaframma su F8 (un diaframma di dimensioni pari alla metà del diaframmaF5.6 e a un quarto del diaframma F4). Nella foto camera entrerà sempre lastessa quantità di luce.Il risultato è lo stesso? No, perché entra in gioco una particolare caratteristicadel diaframma: la profondità di campo.

La profonditàdi campo

L'apertura del diaframma determina la gamma di distanze dalla fotocamera incui i soggetti risulteranno a fuoco. Scegliendo un diaframma molto aperto

otterremo una profondità di campo minima, mentre scegliendo un diaframmamolto chiuso otterremo una profondità di campo molto più ampia.Supponendo di voler realizzare un ritratto con un soggetto posto a circa tremetri di distanza, impiegando un diaframma particolarmente chiusootterremo come effetto quello di mettere a fuoco sia il soggetto sia tutto ciòche si trova davanti e dietro.Scegliendo invece un diaframma molto aperto otterremo l'effetto opposto: ilviso (e a volte solamente il viso) del soggetto risulterà perfettamente a fuoco,mentre tutto ciò che si trova davanti o dietro al soggetto risulterà più o menosfuocato. Ciò avrà l'effetto di concentrare l'attenzione sul soggetto: lafotografia diverrà così un vero e proprio ritratto. Inoltre la profondità dicampo varia in base alla distanza del soggetto e alla lunghezza focaledell'obiettivo (argomento che verrà trattato più avanti).

La sensibilità delle pellicole

La sensibilità della pellicola viene misurata con una scala ISO, che derivadirettamente dalla vecchia scala ASA, conservando esattamente gli stessivalori.Per condizioni di notevole potevano essere acquistati contenenti pellicolepoco sensibili. Tali pellicole erano dotate di cristalli di sali d'argento piùpiccoli di quelli presenti su un rullino da 100 150. Pertanto erano in grado diregalare un'immagine fotografica di qualità straordinaria, dove anche a fortiingrandimenti era difficile distinguere eventuali disturbi.Quando la luce è poca sorgono invece dei problemi. Supponendo di doverscattare fotografie con una fotocamera analogica in condizioni di scarsaluminosità, dovremo dotarci di una pellicola con una sensibilità moltosuperiore ai 100 ISO standard, ovvero da 800, 1600 ISO e oltre.Ma anche la sensibilità ha un prezzo: per realizzare pellicole più sensibili, iproduttori devono utilizzare cristalli di maggiori dimensioni che, a mano amano che cresce la sensibilità della pellicola, diverranno particolarmenteevidenti formando il fenomeno della grana, un disturbo che si manifesta conuna riduzione della nitidezza generale della fotografia. I contorni dei soggettinon saranno più netti ma frastagliati, ondulatiluminosità, un tempo

rullini da 64 o 50 ISO, La sensibilità nelle fotocamere digitali

Nelle fotocamere digitali la sensibilità del sensore CCD è fissa e non puòessere variata in alcun modo.In realtà in una fotocamera digitale il controllo di sensibilità agisce da fattoremoltiplicativo dell'amplificatore che è collegato al sensore CCD.Aumentando artificialmente la "sensibilità" del sensore CCD tramitel'amplificatore, non si fa altro che moltiplicare per 2, per 4 e oltre il numerodi fotoni letti dai fotositi e trasformati in elettroni. Quando la luminosità èmolto scarsa e i fotoni acquisiti dai fotositi sono pochissimi, si generano deglierrori, in quanto i fotositi ricevono pochissimi fotoni, in quantità tale da nonconsentire di distinguere con precisione il colore effettivo del soggetto.

Gli obiettivi

Ogni fotocamera, anche la più semplice, è per forza di cose dotata di unobiettivo. L'obiettivo è quell'insieme di lenti che fa convergere la luce verso ilpiano focale. È all'interno dell'obiettivo che si trova il diaframma, che lafotocamera ordinerà di chiudere appena prima di aprire l'otturatore per loscatto.Dunque, lo scopo di un obiettivo è quello di far convergere e mettere a fuocola luce sul piano focale della fotocamera, ovvero nel punto esatto in cui si

trova la pellicola o il sensore ccd.

La lunghezza focale

Il valore principale per caratterizzare un obiettivo è la lunghezza focale.Questa rappresenta la distanza esistente fra 1'obiettivo e il piano focale dellafotocamera.Inn questo caso il passaggio dalletradizionali analogiche alle fotocamerefotocamere

digitali ha privato i fotografi di un'unità di misura univoca. La lunghezzafocale di un obiettivo dipende infatti dalle dimensioni dell'area sensibile sullaquale deve essere messo a fuoco il soggetto inquadrato.

Gli obiettivi standard

Un obiettivo standard ha una lunghezza focale di 50 mm. Un obiettivo diquesto tipo restituisce un campo di visione di circa 45 gradi, offrendo unrisultato sostanzialmente paragonabile al tipo di visione che ci offrono i nostriocchi. Un obiettivo standard non introduce deformazioni dell'ambiente e nonpresenta particolari difficoltà di scatto, né in termini di tempi, né in termini diprofondità di campo.Gli obiettivi standard fotografie in interni, paesaggi e così via. Un obiettivoper tutte le esigenze, senza tuttavia particolari specializzazioni: un buon"cavallo da soma"sono adatti un po' per tutto:

fotografie familiari, fotografie di

Gli obiettivi grandangolariSi parla di grandangolo quando la lunghezza focale scende sotto i 50 mm. Ivalori di lunghezza focale tipicamente utilizzati per questo genere di obiettivisono 15 e 28 mm, che consentono rispettivamente di abbracciare un campo di63 e 75 gradi.Con un obiettivo grandangolare è possibile riprendere con maggiore facilitàuna scena in ambienti angusti, in quanto l'obiettivo consentirà di abbracciare

una fetta più ampia dell'ambiente circostante.Ma ogni cosa ha un prezzo. Gli obiettivi grandangolari introducono delledeformazioni prospettiche: le linee rette che venivano rese correttamente daun obiettivo

'standard" vengono progressivamente sempre più curvate da un obiettivograndangolare, il quale introdurrà delle deformazioni sempre più accentuate amano a mano che si accorcia la lunghezza focale.

I teleobiettivi moderatiRitornando per un momento alla lunghezza focale standard dei 50 mm,possiamo spingere nella direzione opposta rispetto agli obiettivigrandangolari: superando la soglia dei 50 mm entriamo nel campo deiteleobiettivi, i quali hanno specifiche applicazioni e possono regalaregrandissime soddisfazioni.Un teleobiettivo è in grado di considerare un angolo di campoprogressivamente più ridotto rispetto a un obiettivo normale. Procedendo dai50 mm, si raggiungono le lunghezze focali di 85, 100 e 135 mm. Si tratta ditele obiettivi leggeri, particolarmente adatti ai ritratti.Un teleobiettivo non spinto è l'ideale per scattare fotografie di ritratti, inquanto la sua profondità di campo, limitata ma non troppo, ci consente diisolare il soggetto rispetto allo sfondo senza tutta via produrre risultatisgradevoli, in cui il oggetto rimane l'unico elemento a fuoco della fotografiasu uno sfondo completamente indistinguibile.

Aumentando la lunghezza focale, si raggiungono teleobiettivi da 200 o 300mm che cominciano a essere utilizzabili per applicazioni particolari come acaccia fotografica. Obiettivi di questo genere consentono di riprendere unangolo di campo rispettivamente di 12 e 8 gradi, con il risultato di ingrandiregli oggetti distanti e di venderli "più vicini".Si accentuano però anche le caratteristiche negative tipiche dei teleobiettivi:la profondità di campo sarà spesso limitatissima, anche se il soggetto si trovaa una distanza ottimale.Parallelamente risulta sempre più evidente un altro effetto negativo: laminima distanza di messa a fuoco crescerà sempre di più e difficilmenteriusciremo a mettere a fuoco un soggetto posto a meno di qualche metro di

distanza.Anche la luminosità rappresenta un problema: un teleobiettivo "cattura" ipochi fotoni che riceve da un piccolo spicchio di campo davanti a sé. Diconseguenza i tempi necessari per scattare la fotografia si allungano, mad'altra parte un teleobiettivo potente non tollera facilmente tempi di posatroppo lunghi, che produrranno immancabilmente fotografie mosse.

La luminosità di un obiettivo

Se la caratteristica fondamentale di un obiettivo è la lunghezza focale, chegrandangoli, obiettivi seconda caratteristica più importante di un obiettivo èla luminosità.Il valore di luminosità indica l'apertura massima del diaframma.L'apertura massima dipende da vari fattori, uno dei quali è la qualitàcostruttiva dell'obiettivo. Obiettivi migliori, e più costosi, saranno in grado digarantire una luminosità consente di

standard e discriminare fra tele obiettivi, la

maggiore, mentre obiettivi meno fornire una luminosità inferiore.Intuitivamente questo concetto maggiore luminosità equivale a un obiettivomigliore. prestigiosi potranno

è piuttosto chiaro:

LE FOTOCAMERE DIGITALI

A questo punto sappiamo:

su quali meccanismi si basa il funzionamento di una fotocamera; che cos'è una fotografia e grazie a quali procedimenti chimici o elettronicisi forma; più chiaramente attorno a uno tutti i fattori che ruotano scatto: tempi,diaframmi, otturatore, sensibilità e obiettivi.

Grazie a queste basi possiamo affrontare con maggiore sicurezza l'argomentodel funzionamento stesso di una fotocamera digitale.Nel Capitolo precedente abbiamo avuto la possibilità di osservare comefunziona l'elemento di base di una fotocamera digitale, il sensore CCD, il cuicompito è quello di acquisire l'immagine per poterla poi trasformare in unfile, visibile prima sul display, poi sullo schermo di un computer e quindistampabile su carta per una fruizione più tradizionale.Sì è soliti valutare un CCD sulla base della risoluzione in punti che riesce aoffrire, misurata in MegaPixel (MP). Si tratta tipicamente di fotocamere difascia bassa, da pochi MP e in generale della maggior parte delle fotocamereinstallate su telefoni cellulari.

sola lunghezza adottare unla possibilità di

In genere quando viene offerta una focale, i costruttori preferisconograndangolo, che offremoderato

scattare fotografie di panorami o di oggetti generici, come fotografie familiario di un gruppo di amici.

Zoom

La quasi totalità delle fotocamere offre la possibilità di impiegare uno zoomdigitale. Il nome è intrigante, ma che cosa significa in realtà? Esistono duemeccanismi di zoom: uno ottico e uno digitale. Nello "zoom ottico", laposizione delle lenti all'interno dell'obiettivo varia in modo da ingrandiresulla superficie del ccd solo quella parte di campo cui siamo interessati.Lo "zoom digitale" svolge questa stessa operazione, ma senza variare lalunghezza focale dell'obiettivo; al contrario considera solo la parte centraledell'immagine che si forma sul ccd.

zoom digitale, in modo soggetto un po' troppo introdurre gravi problemi diriduzione della nitidezza del risultato finale.(generalmente moderato (33 estensione offrono già una maggiore versatilità,in quanto permettono da un lato di scattare panorami di ampiezzasoddisfacente e dall'altro di scattare fotografie con un teleobiettivo in grado digarantire l'ottima resa nelle foto di ritratti e in grado di cogliere particolarinon troppo inutili o distanti. Se la risoluzione del CCD è sufficiente, dagli 8MP in su, potremo anche addentrarci, con moderazione, nelle aree inizialidello

l riuscire ad avvicinare un distante, senza per questo Fotocamere con obiettivo 3X

Un obiettivo almeno 3x è ormai presente sulla maggior parte dellefotocamere digitali compatte. Un obiettivo di questo tipo offre una lunghezzafocale con un'estensione che va da un grandangolare moderato

circa 33 mm) a un teleobiettivo X 3 = 103 mm). Obiettivi di questa

superiore lunghezze Tuttavia, solo raramente questa estensione viene offertain modo equilibrato fra il campo grandangolare e il campo teleobiettivo. Ingenere i costruttori offrono un

Fotocamere con obiettivo 4X

Obiettivi di questo tipo offrono una versatilità ancora rispetto ai 3x. Pertanto

l’estensione delle focali dell'obiettivo è ancora più ampia. obiettivo che siestende dal grandangolo moderato (35 mm) al teleobiettivo medio (35 X 4 =140 mm). Dunque viene privilegiata 1'estensione nel campo del teleobiettivo,ovvero la possibilità di avvicinare soggetti altrimenti distanti. Avremo così adisposizione lunghezze

focali dal grandangolo moderato, all' obiettivostandard, al teleobiettivo per ritratti e oltre. Fotocamere con obiettivo da 6X a 10X

Le fotocamere dotate di obiettivi di questo tipo, come abbiamo visto ancheper le fotocamere della gamma precedente, solo in alcuni rari casi offronouna particolare estensione sul campo grandangolare (tipicamente partonotutte da una focale di 32 o 35 mm), ma in genere offrono un teleobiettivo piùspinto, con il quale possiamo cogliere oggetti lontani di piccole dimensioni,per esempio un particolare architettonico o un soggetto piuttosto distante.Per esempio possono essere ottime per fotografare da lontano i giochi deibimbi, senza essere visti, collocandosi a una certa distanza e fingendo ditrafficare con la fotocamera: i bambini non penseranno che in realtà li stiamofotografando e giocheranno con maggiore naturalezza. Inoltre, in unpanorama, un teleobiettivo di questo livello (35 X 6 = 210 mm, 35 X 10 =350 mm) consentirà di cogliere elementi minuti o che si trovano a unanotevole distanza.Si tratta però anche di obiettivi che cominciano a presentare dei problemi, inquanto dovremo faticare non poco per garantire la stabilità della fotocamera aqueste lunghezze focali e talvolta dovremo ricorrere all'ausilio di uncavalletto (o di un qualsiasi sostegno solido).

Fotocamere con obiettivo oltre 10X

Le fotocamere dotate di zoom ad ampia estensione sono normalmentechiamate bridge, in quanto fanno da "ponte" fra le compatte e le reflexdigitali. Attualmente il livello di estensione massimo raggiunto dallefotocamere bridge è di 36x. In questi casi è più probabile che il costruttore siariuscito a estendere la focale anche nel campo del grandangolo, raggiungendofocali equivalenti al 28 mm. All'altra estremità avremo a disposizione unteleobiettivo di lunghezza focale decisamente notevole. Non vi sono molti

limiti a ciò che possiamo fare con una fotocamera dotata di un obiettiyo diquesto tipo, che sarà in grado di scoyare anche dettagli minuscoli e distanti eci consentirà di svolgere egregiamente fotografie di caccia fotografica. Anchesenza contare sullo zoom digitale, potremo ottenere fotografie straordinarie,togliendo dettagli che pochi avevano avuto l'occasione di notare e osservare,avvicinandoci come nessun altro alle "prede" di un safari fotografico.

L’Esposimetro

L’esposimetro è dell'immagine e regola di conseguenza il tempo e ildiaframma di scatto.Le fotocamere più economiche non offrono alcuna possibilità di controllare ilfunzionamento dell'esposimetro, il quale garantisce solo una lettura dimassima e limita il tempo e il diaframma per lo scatto. Le migliorifotocamere compatte e le fotocamere digitali reflex offrono invece ingenerale varie modalità. un sistema che valuta la luminosità

fuoco. Si potrà capire su semplicemente l’autofocus

apparirà un colore rosso, sul soggetto, oggetto o panorama che secondo, lamacchina fotografica vorresti focalizzare. Le fotocamere più semplicioffriranno unicamente la posizione automatica, in cui l'apparecchio, sullabase di conseguenza consentono di tempo di scatto. In questi diaframmapiuttosto chiuso, che consente di mettere a fuoco quasi tutto ciò che si trovadavanti all' obiettivo. Le normali fotocamere compatte sono però dotate di unsistema autofocus, in grado di individuare il soggetto della fotografia e diconcentrare su di esso la messa a

cosa sta focalizzando perché sullo schermo quadratino, solitamente indicatocon il

L’autofocus su fotocamera con obiettivo fisso Le fotocamere piùeconomiche sono in genere dotate di un obiettivo a focale fissa e condiaframma fisso, di

variare unicamente il casi l'obiettivo ha un un programma preimpostato, dellafotografia in una serie nell'area centrale del fotogramma) e quindi lo metterà

a fuoco.individuerà il soggetto di zone (in genere 9,

L’autofocus su fotocamera reflex e bridge I concetti base da comprendereper un corretto settaggio dell’autofocus, sono sostanzialmente due:Autofocus : AF-A, AF-S, AF-CModo Area AF : AF Auto, AF singolo, AF dinamica, Tracking 3D (11punti)Spesso vengono confusi tra loro, a volte non è chiara la differenza tral’autofocus e l’area di messa a fuoco, altre volte ancora non si è proprio aconoscenza dell’esistenza di questi fondamentali settaggi, per cui cerchiamodi fare un po’ di chiarezza. Consiglio sempre di leggere e studiare anche ilmanuale della nostra reflex . Solitamente il tasto della nostra nuova macchinafotografica, che si trova sull’obiettivo è selezionato automaticamente e/oimpostato sul tasto AF, e questo fa accadere l’autofocalizzazione automaticaquando premiamo il tasto dello scatto a metà corsa, inserendoloautomaticamente. Spostando il cursore del nostro obiettivo su MF(autofofocus manuale) nel momento in cui la nostra fotocamera e/o obiettivonon riesce a mettere a fuoco in modo automatico consiglio di usare questoopzione.

Modo Area AFQuesta opzione la troviamo principalmente sulle Reflex esulle macchine fotografiche Bridge, diciamo che il nostro schermo dellamacchina fotografica ci offre a partire da 9 punti in su, che possiamo decideredi selezionare singolarmente, per fare l’autofocus direttamente su unspecifico punto dell’immagine che stiamo inquadrando o semplicementeselezionare tutti i punti e creare un autofocus su tutta l’immagine completa.

Ilbilanciamento del bianco

L'occhio umano è in grado di bilanciare automaticamente la luminositàdell'ambiente, in quanto la visione è mediata dal cervello che,automaticamente, è in grado di percepire la tonalità media presentenell'ambiente e di adattarsi alle sue variazioni. Quindi, entro certi limiti,siamo in grado di distinguere correttamente il colore bianco in pieno sole, altramonto o in un ambiente interno, con qualsiasi tipo di illuminazione.Il CCD rappresenta in pratica l'occhio della fotocamera: tutti i componentielettronici della fotocamera devono essere in grado di bilanciare i coloririlevati dal CCD sulla base del contenuto della scena. Per esempio, in unafoto d'interni, senza flash, il CCD rileverà probabilmente una predominanzadelle tonalità giallo/rosse tipiche di un'illuminazione prodotta da lampade aincandescenza (al tungsteno). La logica della fotocamera si accorgerà però diquesta condizione e cercherà automaticamente di bilanciare i colori, in mododa rendere il colore bianco in modo corretto (né bianco ghiaccio, nébiancopanna, ma bianco puro).

Il formato di salvataggio delle immagini

Le fotocamere possono salvare le fotografie su memory card utilizzando ilformato compresso JPEG. Si tratta di un formato che introduce, perdefinizione, una perdita di informazioni. In pratica il formato JPEG analizzaquegli elementi dell'immagine che non risultano percepibili all'occhio umanoe li elimina consentendo di risparmiare spazio su disco.Tutte le fotocamere refIex e anche alcune fotocamere compatte di alto livellopossono memorizzare le fotografie in formato RAW, ovvero in un formatonon compresso, specifico della fotocamera.Per forza di cose le fotografie salvate in formato RAW hanno dimensionienormi; inoltre solo pochi software sono in grado di gestire questo formatografico

TIPOLOGIE FOTOCAMERE DIGITALI

Le fotocamere tradizionali erano vincolate alle dimensioni del rullino) dellapellicola e del fotogramma: 36 X 24 mm; oggi il costruttore ha la massimalibertà nel realizzare una fotocamera digitale in grado di venire incontro alleesigenze di chi la impugna. Sorge quindi la necessità di scoprire quali sono lenostre reali esigenze) per scegliere il modello più adatto alle nostre necessità.

Le fotocamere analogiche

Nella fotografia fotocamera erano rullino e del fotogramma (36 X 24 mm).Tutte le fotocamere analogiche hanno, più o meno, la forma di unparallelepipedo, come una piccola "scatola" che ruota attorno all'area delpiano focale, dove scorre la pellicola, pronta per lo scatto. Sono sempreesistiti modelli molto compatti in cui tutti gli spazi erano ottimizzati perprivilegiare dimensioni e praticità. Tuttavia la miniaturizzazione non ha maipotuto spingersi oltre specifici limiti fisici analogica, le dimensioni della

determinate dalle dimensioni del

Le fotocamere digitaliNelle fotocamere digitali la situazione è radicalmente

differente. Il costruttore ha la massima libertà nella progettazione dellafotocamera e ciò gli consente di realizzare modelli anche dall'aspetto insolito.Inoltre ormai anche nei telefoni cellulari possiamo trovare foto camere dalleprestazioni talvolta non indifferenti.

La maggior parte delle fotocamere adotta sensori con una diagonale di unadecina di millimetri. Questa superficie rappresenta solo una frazione delledimensioni del fotogramma su una pellicola da 35mm.

Le fotocamera nel telefono cellulare

Se un tempo la foto camera presente nei telefoni cellulari era un accessorionon particolarmente interessante in termini fotografici, in quanto potevaoffrire una risoluzione di soli 0,3 MP, oggi è in atto una tendenza a installaresulla maggior parte dei telefoni una fotocamera digitale di qualità più chesoddisfacente. I nuovi modelli sono sempre più spesso da 5 MP ed oltre e,almeno a livello di definizione, possono rivaleggiare con le fotocamere"standard“. Presentano fondamentalmente due tipi di problemi: la difficoltà afotografare in condizioni di illuminazione precaria e l'assenza di uno zoomottico.

Fotocamere "entry-level"Esistono ancora sul mercato svariate fotocamere digitali di prezzoestremamente contenuto, offerte da produttori sconosciuti o comunque notiper produrre apparecchi elettronici di basso livello.Normalmente apparecchi di questo tipo offrono una risoluzione decisamentelimitata, da 0,3 a 2 MP. In alcuni casi però viene dichiarata una elevata,tipicamente ottenuta risoluzione molto più tramite tecniche di

interpolazione dei pochi pixel effettivamente messi a disposizione dal sensoreCCD..Il consiglio è quello di evitare apparecchi di questo tipo, che offronoprestazioni scadenti, spesso inferiori a quelle ottenibili con una fotocamera sucellulare

Fotocamere ultracompatte

Esistono sul mercato modelli di fotocamere digitali di dimensioniestremamente compatte, pari a quelle di una carta di credito o poco più e conuno spessore ridottissimo. Un tempo in questa categoria esistevanounicamente apparecchi a fuoco fisso e dotati di un obiettivo con unalunghezza focale fissa. Molti apparecchi ultracompatti offrono ormaifunzionalità tipiche di una fotocamera di livello medioelevato. Quasi sempre,gli apparecchi di questo tipo utilizzano schede SD che garantiscono un ottimorapporto capacità/dimensioni.

Fotocamere digitali compatte

In questa categoria rientra la maggior parte degli apparecchi attualmente incommercio. Qui esiste letteralmente l'imbarazzo della scelta in termini diprezzo e prestazioni. Molti modelli di questa categoria sopportano, entro certilimiti, anche un trattamento piuttosto rude. Attualmente la tendenza è quelladi fornire apparecchi con una risoluzione compresa fra gli 6 e i 12 MP. Moltiapparecchi che rientrano in questa categoria offrono una ricca dotazione diprogrammi automatici per situazioni particolari. Dato che sono di dimensioninon particolarmente contenute ma non sono neppure particolarmenteingombranti, possono normalmente offrire uno zoom (ottico) non superiore ai6X, che sarà tuttavia in grado di regalare ottime soddisfazioni.

Fotocamere compatte evolute: i modelli bridge

Alcune fotocamere compatte si alcune funzionalità avanzate. Per esseredotate di uno zoom di particolare estensione (8X, 12x o addirittura 20x).Inoltre questo genere di fotocamere offre un'ampia dotazione di impostazionimanuali o creative. Molti dei modelli dotati di zoom particolarmente estesooffrono sistemi ottici o elettronici di stabilizzazione dell'immagineUn apparecchio digitale di questo tipo offre tipicamente obiettivi conun'estensione da 28 mm a 300 mm e oltre con la possibilità di estendereulteriormente tale escursione impiegando appositi aggiuntivi ottici di altaqualità.caratterizzano per

esempio possono

Fotocamere reflex di prezzo contenuto

Rappresentano il punto di accesso nel mondo della fotografia reflex digitale.Hanno più o meno le dimensioni di una reflex analogica, a rullino 35mm, eoffrono una compatibilità totale o parziale con la gamma di obiettiviintercambiabiliproduttore della fotocamera eindipendenti.realizzati dal

dai produttori

Questo è l'indubbio vantaggio di un apparecchio di questo tipo: la possibilitàdi utilizzare un apparecchio reflex non troppo costoso e dotato di funzionalitàparagonabili a quelle di un apparecchio professionale e nel contempo lapossibilità di utilizzare tutto il parco obiettivi/accessori precedentementeacquistato per la fotocamera analogica e di accedere all'ampia gamma diobiettivi disponibili sul mercato.Apparecchi di questo tipo non offrono tipicamente un sensore CCD/CMOS aU pieno formato" ovvero di dimensioni pari a quelle del fotogramma nelformato 35mm.

Fotocamere reflex professionali

Si tratta di apparecchi eccezionali sotto tutti i punti di vista. Questefotocamere usano quasi esclusivamente velocissimi sensori CCD o CMOS informato fotografico 3:2. Molto spesso su questi apparecchi il sensore è apieno formato, ovvero ha dimensioni identiche o prossime a quelle delfotogramma analogico: 36 X 24 mm.Anche il corpo della fotocamera è dimensionato sulla base delle esigenzetipiche di un fotografo professionista, che può dover operare in condizioniestreme, avverse o pericolose: sotto le intemperie o con temperatureestremamente rigide o torride, in mezzo alla polvere, in situazioni di crisisociale o di guerra. La risoluzione offerta da apparecchi di questo tipo è al topdelle attuali possibilità. Anche se la risoluzione in pixel viene spesso abusataper definire la qualità di una foto camera, è anche vero che per un fotografoprofessionista il massimo livello di dettaglio è sempre importante.

Apparecchi di questo tipo raggiungono e in alcuni casi superano la soglia dei20 MP, con un livello di dettaglio straordinario.

LE MODALITA' DI UTILIZZO DELLEFOTOCAMERA

In generale una fotocamera digitale offre sempre un programmacompletamente automatico, che consente di scattare fotografie senza pensieri.Inoltre offre una serie di programmi semiautomatici, grazie ai quali possiamoimpostare uno dei valori dell'esposizione (tempo o diaframma) e lasciare chela fotocamera calcoli automaticamente l'altro valore. Esistono poi variprogrammi specializzati, che il produttore ha predisposto nella fotocameraper agevolare il più possibile la realizzazione di fotografie in situazioni benprecise.

Fotografia automatica

Capita frequentemente di dover o voler scattare fotografie al volo, intendendounicamente immortalare una scena o una situazione simpatica, particolare o

significativa, quando non abbiamo il tempo o la voglia di preoccuparci troppodelle varie impostazioni offerte dalla fotocamera.La posizione automatica di una fotocamera digitale serve proprio a questo:uno "scacciapensieri" quando vogliamo unicamente scattare una fotografiasenza preoccuparci di nulla.

Ciò che accade quando utilizziamo l'impostazione completamente automaticadi una fotocamera digitale dipende sostanzialmente dalla logica dielaborazione interna che il costruttore ha inserito nell'apparecchio. Ciòprodurrà in media una fotografia corretta, ma può anche portare a palesierrori di valutazione: che cosa accade se il soggetto della fotografia èilluminato in modo differente rispetto al resto della scena? La fotocameracercherà di calcolare un'esposizione media, con il risultato che un soggettoben illuminato su uno sfondo scuro risulterà certamente sovraesposto, mentrese al contrario il soggetto è un po' in ombra su uno sfondo molto chiaro(ovvero in controluce), apparirà decisamente scuro.

Anche un autofocus non intelligente, che valuta genericamente un soggettoposto ipoteticamente al centro della fotografia, può produrre risultati errati.

Quando eseguiamo la manovra di pre-scatto, ovvero quando premiamo fino ametà corsa il pulsante di scatto, alcune fotocamere indicano quello che sarà ilsoggetto della fotografia. Se notiamo che la fotocamera ha individuato unsoggetto errato, ritentiamo lo scatto cercando di inquadrare meglio il verosoggetto della fotografia. ù

Quando scegliere l'impostazione automatica

La fotografia completamente automatica può essere utile in tutte quellesituazioni in cui occorre scattare fotografie "al volo“.È un'impostazione adatta un po' per tutti gli usi, proprio per il fatto che non èspecializzata per alcun utilizzo particolare.

Quando è meglio non scegliere l'impostazione automaticaSe dobbiamo fotografare soggetti in movimento i tempi normalmenteselezionati dalla modalità automatica potrebbero non essere sufficientementerapidi; in tal caso produrranno immancabilmente fotografie mosse. Quando il

soggetto si trova in una posizione fortemente decentrata nella composizionedella fotografia; anche i migliori sistemi automatici non riusciranno aindividuarlo come il vero soggetto della fotografia e si concentreranno suqualche altro elemento più centrale. Quando il soggetto è illuminato in modoparticolare e differente dal contesto; per esempio nel caso di un'esibizione suun palco: il soggetto sarà perfettamente illuminato dalle luci di scena su unosfondo normalmente scuro. Analogamente un soggetto fotografato controlucerisulterà immancabilmente buio e sottoesposto, in quanto la fotocameracercherà di calcolare un'esposizione in grado di rendere correttamente anchelo sfondo.

Fotografia programmata

Può sembrare strano che su una fotocamera esista una posizione "automatica"e un'altra posizione "programmata"; che differenze vi sono fra queste dueimpostazioni? Nella modalità automatica la fotocamera ha la facoltà di scegliere tutte leimpostazioni necessarie per gestire lo scatto: tempo, diaframma, autofocus,flash e sensibilità del ccd.Nella modalità programmata abbiamo invece alcune possibilità di intervento.Per esempio possiamo cambiare il tipo di autofocus impiegato. Alcunefotocamere offrono infatti più modalità di valutazione dell'esposizione edell'autofocus pesata al centro, valutativa, spot. Possiamo quindi scegliere peresempio quale soggetto mettere a fuoco e decidere di disattivare il flash dellafotocamera quando il suo uso è inappropriato, o quando ci rendiamo contoche, data la distanza del soggetto, il lampo del flash non farebbe alcunadifferenza e comporterebbe unicamente uno spreco, talvolta ingente, dienergia elettrica.

Quando scegliere l'impostazione programmata La modalità programmataè in pratica una modalità automatica che ci offre alcune possibilità diintervento in più, sfruttando le funzionalità della fotocamera. Per esempio, seci rendiamo conto che, nella scena che stiamo fotografando, il flash sarebbecompletamente inutile o addirittura dannoso o indesiderato, possiamoscegliere l'impostazione programmata e poi disattivare il flash. Non potendocontare sul flash, la fotocamera sceglierà per forza di cose tempi di

esposizione più lunghi e dunque dovremo fotografare con mano molto fermao con l'ausilio di un cavalletto, ma otterremo lo scatto desiderato.

AutofocusSe vogliamo impostare l'autofocus o il metodo di lettura dell'esposimetro inmodo particolare perché il soggetto si trova in una posizione decentrata o èilluminato in modo molto differente dal contesto, scegliamo la modalitàprogrammata e usiamo fotocamera per consentirle soggetto.le impostazioni della

di individuare meglio il

Quando è meglio non scegliere l'impostazione programmata

Se il soggetto (o il fotografo) è in movimento,

l'impostazione programmata non è appropriata, poiché la fotocamerapotrebbe scegliere tempi troppo lunghi, che non sarebbero in grado dicongelare adeguatamente l'azione.

Se il soggetto è molto particolare, per esempio se vogliamo fotografare fuochid'artificio o artisti che si esibiscono su un palco, questa impostazione soffrepiù o meno degli stessi problemi dell'impostazione automatica; le possibilitàdi intervento che avremo a disposizione in modalità programmata nonsaranno sufficienti per ottenere esattamente lo scatto desiderato.In generale la coppia tempo/diaframma verrà scelta sempre dalla fotocamerae non potremo mai ottenere, con i pochi controlli che avremo a disposizione,il livello di intervento che desideriamo. Se i soggetti sono collocati a distanzedifferenti rispetto alla fotocamera e vogliamo ottenere un controllo piùpreciso della profondità di campo non troveremo nell'esposizioneprogrammata un alleato.Se dobbiamo scattare una fotografia notturna in cui i soggetti della fotografiasono sostanzialmente due, ovvero una persona in primo piano e le luci dellacittà o il tramonto sullo sfondo, la modalità programmata non sarà di alcunaiuto, poiché individuerà unicamente il soggetto in primo piano e, se avremoattivato il flash lo illuminerà correttamente producendo uno sfondo quasicompletamente buio.

Fotografia a priorità dei tempi

Nella fotografia a priorità dei tempi possiamo impostare manualmente iltempo di scatto e la foto camera imposterà di conseguenza l'apertura deldiaframma.

Controllando il tempo di scatto potremoun'azione che si svolge rapidamente. Nellafotografia a priorità dei tempi, congelare

dobbiamo concentrarci sul tempo di scatto e la fotocamera calcoleràautomaticamente sulla base delle condizioni di illuminazione della scena, ilvalore del diaframma.

La fotografia a priorità dei tempi si utilizza in tutte le situazioni in cuil'elemento fondamentale della fotografia è il tempo di scatto. L'esempio piùovvio si ha con gli eventi sportivi.Con tempi rapidi non è necessario tenere immobile la fotocamera e aspettareche il soggetto passi nel campo inquadrato.

Possiamo letteralmente inseguire il soggetto con la fotocamera e premere ilpulsante di scatto nell'istante

più significativo o quando il soggetto risulta benilluminato o sta compiendo un gestoparticolare. Non è detto che sia il soggetto a muoversi. Se dobbiamo scattareuna fotografia da un mezzo in movimento, per ottenere foto perfettamentenitide dovremo scegliere il

tempo più rapido illuminazione. consentito dalle condizioni di Quando scegliere tempila fotografia a priorità dei

Ogni volta che il fattore predominante nella fotografia è il tempo, quandodobbiamo congelare un'azione o comunque quando dobbiamo scegliere iltempo più breve possibile in base alle condizioni di illuminazione dellascena.

Quando vogliamo scegliere un tempo non brevissimo, che introduca una certaquantità di mosso controllato, utile per accentuare il senso di movimento e ildinamismo di una fotografia.

priorità dei tempiSe quello che conta è la composizione della fotografia e un controllo precisodella profondità di campo, come nei ritratti.

Fotografia a priorità dei diaframmi

Alcune fotocamere offrono la possibilità di scattare fotografie lasciandocimanualmente l'aperturala possibilità

del diaframma die impostare

lasciando quindi che la fotocamera si occupi di calcolare il tempo diesposizione sulla base delle condizioni di illuminazione ambientali.Sostanzialmente ciò che accade è che chiudendo il

diaframma si riduce la quantità di luce che entra dall' obiettivo e pertanto sarànecessario un tempo di esposizione più lungo.Sostanzialmente l'apertura del diaframma determina la profondità di campodella fotografia.Scegliendo un diaframma chiuso aumentiamo la profondità di campo, ovverola quantità di soggetti posti a distanze differenti che risultanocontemporaneamente a fuoco nella fotografia.Aprendo il diaframma otteniamo invece una graduale riduzione dellaprofondità di campo, fino a tenere a fuoco solo il soggetto o ancheunicamente gli occhi del soggetto, mentre ogni elemento posto davanti odietro il soggetto risulterà più o meno sfuocato.Quando scegliamo la priorità dei diaframmi, normalmente abbiamo a che farecon un soggetto statico o quasi. Tipici esempi sono il ritratto e la fotografia diun oggetto vicino o di una "natura morta".

Quando scegliere la fotografia a priorità dei diaframmiLa fotografia a priorità dei diaframmi è utile quando nello scatto stiamocercando di controllare con precisione la profondità di campo, per esempionelle fotografie di ritratto.Può essere utile anche nella fotografia di soggetti statici o quasi, con unteleobiettivo dotato di una lunghezza focale molto spinta.Il controllo della profondità di campo garantito dalla fotografia a priorità deidiaframmi può essere utile anche nella fotografia macro, quando il soggetto sitrova a pochi centimetri, talvolta pochi millimetri di distanza dalla lentefrontale della fotocamera.

priorità dei diaframmi

Ovviamente nelle situazioni in cui l'elemento predominante è il tempo,ovvero nelle foto d'azione, nelle foto familiari con bambini o animali e nellefoto in condizioni di scarsa luminosità, dove non possiamo contare su unsupporto adeguato come un cavalletto.

Nelle foto in condizioni di illuminazione particolare, generalmente tropposcarse. cercheremo di scattare la fotografia con il più breve tempo possibileche sia in grado di garantire un'esposizione corretta o quanto meno con unasottoesposizione non troppo accentuata.

Fotografia manuale

Con l'impostazione manuale dei parametri di scatto, abbiamo la massimalibertà nella composizione della fotografia.

A volte possiamo voler dare un'interpretazione della realtà, senza limitarci afotografarla così come si presenta.

Per esempio possiamo voler accentuare la drammaticità di un tramontoutilizzando toni più scuri. Con 1'impostazione manuale potremo scegliere untempo di scatto più rapido oppure un diaframma più chiuso e ottenere quindiuna fotografia più caratterizzata. La fotografia manuale è adatta a tutte quellesituazioni in cui sappiamo esattamente cosa vogliamo ottenere dallo scatto eintendiamo impostare il tempo e il diaframma per ottenere un determinatoeffetto, ignorando l'indicazione dell'esposimetro.

L'esposizione manuale ci attribuisce maggiori responsabilità nel risultatodella fotografia, in quanto utilizzando un'impostazione manuale ignoriamo leindicazioni dell'esposimetro, ovvero scegliamo valori che l'esposimetroavrebbe ritenuto errati. In pratica stiamo scegliendo un'impostazione noncorretta, consapevoli di ottenere un risultato alterato rispetto alla realtà. Ingenerale l'impostazione manuale, quando è prevista sulla fotocamera, deveessere scelta a ragion veduta e con un motivo ben preciso in mente.

Quando è meglio non scegliere manualePer utilizzi generali e fotografie in cui

l'esposizione

non vogliamo preoccuparci troppo del1'impostazione della fotocamera,scegliamo un'impostazione automatica. Quando abbiamo in mente unrisultato ben preciso in termini di tempi di scatto o profondità di campo,

scegliamo una modalità semiautomatica, rispettivamente a priorità dei tempio dei diaframmi. Se le condizioni di illuminazione o di composizione dellascena sono contemplate da una delle modalità programmate della fotocameradigitale, scegliamo una di queste modalità e affidiamoci ai programmipreimpostati dal costruttore.

Le modalità di scatto preimpostateLa maggior parte degli apparecchi fotografici offre alcune impostazioni chehanno lo scopo di predisporre la fotocamera su un tipo ben preciso di scatto.Normalmente queste pre impostazioni sono rappresentate da piccole icone,selezionabili tramite una ghiera, un pulsante o un'opzione dei menu.Naturalmente ogni fotocamera offre un proprio elenco di modalitàpreimpostate, che variano da modello a modello e da costruttore a costruttore.

Le modalità ritratto

Questa modalità, rappresentata normalmente dall'icona di un volto stilizzato,interviene sostanzialmente sulla profondità di campo. In un ritratto lo scopo èquello di isolare il soggetto rispetto allo sfondo e agli eventuali elementi postidavanti o dietro. Per questo motivo viene selezionato un diaframma piuttostoaperto, che fra l'altro consente di utilizzare tempi di scatto rapidi riducendo irischi di foto mosse. Anche il tempo di scatto viene impostato su tempi piùbrevi rispetto al normale, per migliorare l'esposizione dei dettagli nel voltodel soggetto.In sostanza si tratta di un'impostazione a priorità dei diaframmi, corretta contempi di scatto più brevi, in modo da produrre la situazione ideale per unritratto.

La modalità paesaggioLe fotografie di paesaggi hanno una caratteristica in comune: quasi sempre lametà superiore della fotografia è occupata da un'ampia fetta di cielo, ovveroda un'ampia area chiara che in una modalità di scatto generica "peserebbetroppo" sulle scelte dell'esposimetro: la fotocamera leggerà la luminositàambientale e imposterà un tempo di scatto adeguato. Il problema è che cosìfacendo otterremmo una fotografia senza contrasto, in cui il cielo è di unazzurro pallido, al limite del bianco, e il terreno, complice anche l'inevitabile

foschia tipicamente presente nelle fotografie di panorami, risulterà troppochiaro e indistinto. In pratica il risultato sarà uno scatto insipido, povero didettagli e di contrasta la modalità paesaggio altera l'esposizione standardriducendo un po' il tempo di esposizione, ovvero scatta una fotografialeggermente sottoesposta. In questo modo l'azzurro del cielo risulterà moltopiù saturo, intenso e naturale e anche i dettagli del terreno saranno più ricchi

La modalità sport (o bambini e animali)

Per scattare fotografie in occasione di eventi sportivi o situazioni dinamiche oper immortalare le piccole grandi imprese dei bambini o degli animalipossiamo scegliere la modalità sport, che privilegia la rapidità di scatto. Inpratica si tratta di una modalità a priorità dei tempi, che cerca di calcolare iltempo di scatto più breve in base alle condizioni di illuminazionedell'ambiente. Naturalmente privilegiando la rapidità del tempo di scatto lafotocamera sarà costretta ad adottare un diaframma molto aperto che,specialmente nelle fotografie con tele obiettivo, porterà a una riduzione anchenotevole della profondità di campo. Ciò però è un "effetto collaterale" utile inquesto genere di fotografie, in quanto isola rispetto allo sfondo il soggetto,atleta, bambino o animale, con l'effetto di concentrare lo sguardodell'osservatore sul vero soggetto della fotografia, senza troppe distrazioni.

La modalità fotografia notturna

Alcune fotocamere sono dotate di una pre impostazione per la fotografianotturna, che consente di scattare fotografie con un po' di condizioni di scarsaluminosità. La fotografia notturna presenta sicurezza in più in

infatti parecchie difficoltà, poiché l'elemento di base della fotografia è laluce; di notte, per esempio in una grande città, la luce è scarsa e concentratasulle lampade dell'illuminazione stradale e sulle insegne dei locali. Per questole fotografie di specifiche: questo tipo presentano problematiche

la fotocamera legge una luminosità ambientale piuttosto bassa e tende aimpostare un tempo di scatto lungo. Questo perché la fotocamera tenta diesporre correttamente sia le aree d'ombra sia le luci, con il risultato che learee al buio risulteranno in realtà grigio scure e le luci troppo chiare.

La modalità fotografia notturna consente di utilizzare un tempo leggermentepiù breve, in modo da produrre ombre di un nero profondo e luci esposte inmodo contrastato, mantenendone intatti i colori originali, senza sbavature.

Altre modalità preimpostate

I vari costruttori fanno a gara per offrire modalità di scatto particolari neipropri modelli. Normalmente le modalità principali sono facilmenteaccessibili, mentre le modalità secondarie prevedono un apposito sottomenu.Si tratta di modalità di utilizzo meno frequente, che tuttavia si possonorivelare utili per risolvere specifiche situazioni.L'importante è ricordarsi di averle a disposizione sulla fotocamera.Alcune di esse operano sulla coppia di impostazioni tempo/diaframma,scegliendola in modo appropriato per un determinato tipo di scatto; altreagiscono invece sul bilanciamento del bianco, per evitare di utilizzarel'impostazione automatica che, in particolari situazioni, può produrre risultatierrati.

La base della composizione

Per secoli i pittori hanno adottato alcune regole nella composizione

spaziale delle loro opere, e le stesse regole si applicano tuttora allafotografia come in tutte le arti visive.Naturalmente le regole possono essere seguite o infrante, ma perinfrangere una regola occorre prima conoscerla ed avere un buon motivoper farlo. Nel realizzare una buona composizione, e quindi una buonafotografia, sono quattro concetti generali: REGOLA nn Comporrenecessariamente mettere il soggetto principale al centro dell'inquadratura.REGOLA nn°2 - Decentrare la posizione del soggetto permette di realizzareimmagini più interessanti e meno banali.REGOLA n°3 -Non avere mai fretta di scattare, ma concedersi il temponecessario per verificare l'inquadratura ed "esplorare" la scena con l'obiettivo.REGOLA n°4 -Cercare, per quanto possibile, di isolare il soggetto dal suocontesto facendo rientrare n ell' inquadratura, e quindi nella composizione, unnumero minimo di elementi indispensabili.Dedicare tanta attenzione alla realizzazione della composizione suggerisceche ci sia più di un modo di comporre una scena. La stessa scena, infatti, puòessere vista e composta in diversi modi. Ciascuna delle varie combinazioniche decideremo di provare avranno un effetto determinante nel fare apparirel'immagine finale in modo più o meno interessante.

comunque da tener presenti una immagine non significa

La regola dei terzi

Un importantissimo aspetto da valutare in fase di realizzazione compositiva èla cosiddetta regola dei terzi. Questa regola, oltre ad essere una delle regole ,se non addirittura un fotografia e dell’arte l'immagine venga divisa in tre partiuguali e che di conseguenza poi componiamo l'immagine seguendo la sualogica.Come fare? Immaginate di tracciare due linee verticali equidistanti dai margini laterali edue linee orizzontali equidistanti dai margini superiore ed inferioredell'inquadratura Bisognerà fare in modo che il soggetto principale dellafotografia venga collocato nel primo terzo del margine inferiore o superiore,oppure in quello alla destra o alla sinistra del margine laterale. L'importante è

che esso risulti posizionato in coincidenza con uno dei vertici del rettangolocentrale che viene creato dalle quattro linee immaginarie.Nel caso di paesaggi, sarà opportuno far rientrare la linea dell'orizzonte nelterzo inferiore, se si vuoIe dare maggior risalto al cielo, o in quello superiorese vorremo lasciare più spazio a ciò che sta in basso: il terreno o il mare.La Regola Aurea afferma che la parte più importante di una immagine deveessere collocata vicino all'angolo in basso a destra dell'inquadratura, in modotale che un quarto dell'immagine si "protenda" verso l'alto ed un altro quartosi "allunghi" verso sinistra.pilastro fondamentale, della

in generale. Si essige che

Lelinee Le linee che "guidano" l'occhio nella composizione, e Le linee che "guidano" l'occhio nella

quindi all'interno dell'immagine, rappresentano un altro metodo classico dicomporre una fotografia. Il tipico esempio è quello di una scala, strada, o deibinari della ferrovia, che "guidano" letteralmente il nostro occhio versol'orizzonte.

Esempi di linee forza di dove collocare il soggetto

Esempi punti di forza

Quando possiamo evitare la regola dei terzi

La regola dei terzi quando scattiamo non è che sia la regola base di un ottimoscatto perfetto, possiamo tranquillamente evitare ed ignorarla in alcune foto esituazioni. Vi spiego meglio. Nel fotografare una struttura architettonica a fronte disimmetrie il fotografo, puòlinee geometriche e di

evitare di studiare ed incastrare le simmetrie nella griglia della regola deiterzi, ma semplicemente dovrà aprire la mente per sapere dove collocare almeglio le linee e le forme proposte dalla struttura, rispettando l’equilibriodelle tali. Ad esempio possiamo espandere la nostra fantasia anche suelementi della natura ed oggetti vari, una foglia, o semplicemente qualsiasioggetto che possa stimolare la fantasia o creare una composizione, tutto ciòmettendolo al centro della foto, tu fotografo, puoi semplicemente farconcentrare lo sguardo lì.

SUGGERIMENTI SEMPLIFICARE L’IMMAGINEAVVICINARSI ALSOGGETTO - LIMITARE LA PROFONDITA’ DI CAMPO - CAMBIAREIL PUNTO DI RIPRESA -UTILIZZARE LE LINEE – provare e riprovare ascattare immagini applicando e non applicando questa regola potrai verificarele differenze . Verificherai come la tua foto scattata si può trasformare.

IMPARARE A OSSERVARE

L’uomo ed il manifestoQuesto esercizio è indubbiamente stimolante in quanto obbliga, primaancora di mettere mano alla fotocamera, a "cercare l'immagine",mettendo in moto occhi e testa stimolando la fantasia.Migliaia di manifesti ricoprono i muri delle nostre strade, cibombardano con messaggi ammiccanti, con inviti sottointesi o palesi,raffinati o pacchiani.

I manifesti fanno parte integrante del paesaggio urbano. Essi sono unospecchio dei tempi e dal punto di vista dell'immagine e del straordinariariserva di curiosi!

Difendetevi dall'abitudine! Continuando a passare e ripassare davanti aqualcosa che è strano, che è inconsueto, ci abituiamo alla sua diversità enon ci costume costituiscono una

caccia. Osservateli con occhi

accorgiamo più della sua presenza. Istantanea beccata al volo o fotocostruita? Non ha importanza. Quel che conta è che l'autore abbiaprevisto l'accostamento divertente e che lo abbia realizzato con una bellamanciata di spontaneità. Il ragazzo con la chitarra si muove benissimosulla scena del manifesto, fin quasi a farne parte.

Il meccanismo umoristico che presiede a questa prova è facile, facilissimo.Buona l'interpretazione dei due protagonisti: lei apparentemente distratta edindifferente sembra ignorare la maliziosa sceneggiata dell'amico.

Una proposta garbata e divertente. Una foto sulla quale c'è poco da dire.Semplicissimo ed immediato il gioco dei due personaggi: quello di carta è inbianco/nero e quello vero, che fa simpaticamente il verso al primo, è a colori,e l'insieme trae vantaggio anche da questo contrasto. Tutto qui e non è poco.

ESERCIZIO Trovato il manifesto giusto aspettate pazientemente che tra voied esso si interponga una persona "vera" e non di carta. In questo esercizio"deve" esserci una relazione coerente ma, soprattutto, immediatamente

comprensibile tra il mondo di carta (il manifesto) ed il mondo reale.

IMPARARE A COMPORRE

Attraverso una corniceIl ricorso ad una cornice, in fotografia, serve ad attivare alcune opportunitàche hanno una significativa valenza espressiva.La cornice "isola" il soggetto difendendolo da elementi

La cornice "isola" il soggetto

che potrebbero penalizzarne la comunicazione. La cornice trasmette il sensodella profondità e ciò avviene per il contrasto tra il vicino ed il lontano, vale adire tra il primo piano (la cornice) ed il secondo piano (il soggetto). Taleprofondità ci appare ancora più estesa se riprendiamo un soggetto chiaroanteponendogli una cornice scura, in tal modo si accentua l'impressione ditridimensionalità.Quali sono le cornici in fotografia? Guardatevi intorno, le

Quali sono le cornici in fotografia? troverete! Quante sono? Sono infinite!

Attraverso texure o patternMa che cos’e’ una texure o pattern? Ci circondiamo ogni giorno di luce,collei che da la vita a i nostri occhi e che aiuta la nostra macchina fotograficaa catturare attimi che rimarranno impressi nella nostra mente, cuore e carta.Guardandoci intorno, siamo sempre circondati da oggetti, persone, animali enatura.Sviluppiamo la dote di osservare e studiare ciò che ci circonda.Una texture o pattern abbastanza importante,

il oggetto che risaltare

persona nella foto è un elemento perché può aiutarci a far

vogliamo fotografare, una o semplicemente creare anche una bellacomposizione.

Araverso i rilessi

Suggerimento? E’ bello e fantasioso caturare anche delle foto di ritratt,aesaggi ed ogget mentre si rifetono. Diciamo che è un altro modo ,er caturaredelle otme foto ,artcolari. Ad esem,io una ,ozzangherat do,o una bellagiornata di ,ioggiat ,uò regalart dei bei scat a s,ecchiot girandoci intornovalutamo il rifesso sulla che ci col,isce di ,iù nella ,ozzanghera.

Unafotografia per "I riflessi" può scegliere due strade:

a) riprendere solo edl'immagine rimandataciriflettente.esclusivamente

dalla superficie b) riprendere, insieme a questa, un elemento "reale"dell'ambiente, introducendo in tal modo una presenza "concreta”.Montando sull'obiettivo un filtro polarizzatore e ruotandoloprogressivamente vedremo che i riflessi passano via via da una posizionedi minima ad una posizione di massima riflessione. Attenzione a questapossibilità di esaltare o di attenuare i riflessi con l'aiuto di unpolarizzatore; si può ricorrere quando si vogliono riprendere superficilucide come vetro, acqua, asfalto, legno lucidato ecc. purché non si trattidi superfici metalliche, le quali non sono polarizzanti. Regoliamo ildiaframma su di un valore che consenta un'adeguata profondità dicampo per una giusta "Ieggibilità" del soggetto.

I luoghi importanti e i monumenti

Per "luoghi IMPORTANTI e MONUMENTI" debbono

intendersiintendersi per estensione i monumenti, piazze, fontane, edificiantichi e moderni o qualsiasi struttura, naturale od artificiale, che sia senzaombra di dubbio considerata famosa.C'è la foto/ricordo e c'è la foto/diversa. La foto/ricordo ad esempio lapossiamo trovare ad esempio su una cartolina, su un libro d’arte osemplicemente su una planimetria di una città che vogliamo visitare;la foto/diversa è quella in cui l'autore, pur operando in modo che il soggettosia riconoscibile (e questa è una condizione irrinunciabile), va a caccia diun'inquadratura, di un punto di presa che ci restituisca un'immagine tuttanostra.

Come si fa a trovare un'immagine DIVERSA? a) osservare i turisti adesempio. Voi ingegnatevi a scegliere un punto di ripresa diverso da quellodella maggior parte di loro.b) studiate la vostra preda "attraverso il mirino" e non ad occhio nudo.Ricordate, gli occhi vedono in tre dimensioni, la fotografia ha solo duedimensioni.c) studiate il soggetto con ottiche di focale diversa; ogni obiettivo viproporrà un'immagine dissimile dalle altre.d) se trad) se tra voi ed il soggetto si interpone qualcosa non affrettatevi adeliminarlo (spostandovi o attendendo che si sposti); non è escluso che quelcerto primo piano, o piano intermedio, ci possa servire per caratterizzare quelmonumento, quella struttura, quel panorama.

L’ora speciale

L’ora speciale e quell’ora che si trova a cavallo tra il tramonto e la notteche sta arrivando e non deve essere assolutamente confusa con iltramonto che di solito è sottolineata da colori della sfumatura del rosso,ma ben si quest’ora magica viene risaltata da colori della sfumatura delblu. Colori freddi ed ideali per scattare foto che possono trasmettere unasensazione di quiete e senso di abbandono nella nostra nuova giornatanotturna. Rimarrà un luce delicata sul volto, creando bellissimi giochi diluce ed ombre. Ovviamente, se Nostra macchina studiare che i tratti, icolori siano accettabili e riconoscibili. E’ un ora magica perché nonperdiamo i colori del soggetto da fotografare ma risulterà un immagine

scattata con colori freddi. La sensibilità da usare in questo caso nondobbiamo scattare con la

fotografica dobbiamo bendovrà superare i 200 Iso.

LE OMBREL'ombra giusta al posto bella, significativa, può fotografia che non diceniente in una immagine significativa.In un'immagine ci sono, insieme, luci ed ombre (non c'è ombra se non c'èluce, ma se non c'è luce non c'è immagine) e queste ultime saranno nere enette, grigie e leggere, corte o lunghe, a seconda della intensità e dell'angolodi incidenza dell'illuminazione.Le ombre hanno una forma e possono diventare fotografie. Moltosemplicemente, le giusto, interessante,

trasformare una ombre si propongono come soggetti per creare scatti originalie particolari.Le ombre servono come grafica della profondità. oggetto tridimensionale,un Esso apparirà in fotografia come piatto se utilizzeremo luci che non creinoombre. Se, al contrario, lo fotografiamo ricorrendo ad una illuminazione chene proietti l'ombra esso acquisterà tridimensionalità.Dove cercare le ombre? Ovunque. Una volta trovata l'ombra che cercavate, osservatela attraverso il mirino dellafotocamera per vedere se è “fotogenica”.

Quando andare

Quando andare a caccia di ombre? Di giorno ma anche di notte, quando ilampioni proiettano figure misteriose ed inquietanti ma, ovviamente esopratutto, nelle giornate assolate. Le ore meno valide, in questo caso, sonoquelle intorno al mezzogiorno. AI mattino molto presto e, ancor meglio, neltardo pomeriggio, le ombre si allungano moltissimo.

rappresentazione Immaginate un cubo ad esempio.

IL CONTRO LUCE

Il controluce Il controluce è un tipo di illuminazione cui si fa ricorso quandosi vuole ottenere un'immagine di inconsueta ed immediata suggestione.

Tutto ciò che è reale, che è concreto, si ci

trasforma in figurazione o astratta o di atmosfera che lascia spazio all'infinitogioco della fantasia. Si può scoprire, nelle zone rese irriconoscibili dal nerodel controluce, una miniera inesauribile di scatgti veramente speciali eparticolari.

Fare del controluce "diverso" non Fare del controluce "diverso" non sarà forse facile, ma produrrà risultati più o sar

meno suggestivi. Il momento migliore per scattare foto in controluce ecatturare il suo fascino è al mattino presto o nel tardo pomeriggio, quando ilsole si abbassa fino ad abbagliare la vista nella fase del tramonto.

LA NOTTE La notte è in fotografia una miniera di grande ricchezzaespressiva.

Le possibilità sono infinite: la notte nella città accesa da mille luci, lanotte solitaria di una persona notturna, l'attesa alla fermata deltram/metropolitana, ,, in un locale pieno di gente e anche sempre moltoaccattivante ed inquietante una via isolata con nessuno e i suoi adesempio lampioni.

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Sensibilità : per luce diurna o per luce artificiale? La sensibilità dautilizzare è 800 Iso. Una grana evidente non nuoce più di tanto alla salute diqueste immagini.

L'esposizione: l’esposimetro della nostra fotocamera, per quanto evoluto

possa essere il suo sistema di misurazione, deve fare i conti con unailluminazione precaria e con luci "sparate" che affiancano zone di buioassoluto; basta spostare di poco la mira e la risposta dello strumentocambia radicalmente.

II flash: usato a dosi ... ideale usarlo nel completo buio o quasi nel sensoche non dovrà essere fondamentale per quell'immagine.l'economia di

IL PUNTO DI RIPRESA

Il punto di ripresaQuando ci apprestiamo a fotografia i punti di ripresa essenzialmente tre:"a livello" del soggetto, vale fotocamera in asse con esso. In tal caso si scattaponendosi a fronte ed all’altezza media del soggetto ed è questa, per centobuone ragioni, la modalità di ripresa più normale, più ovvia e, quindi, piùricorrente.

realizzare una possibili sono a dire con la

"ad occhio di rana" "ad occhio di rana" e cioè facendo clic più o menoesasperatamente dal basso verso l'alto. a a "volo d'uccello" e cioè mirandodall'alto verso il basso.

Fotografare dal bassoIl soggetto primario viene "isolato" dal contesto ambientale eliminando, intutto od in parte, eventuali presenze inopportune che, con una ripresa "alivello", sarebbero potute entrare in scena mortificando l'essenzialità dellacomposizione. Si generano prospettive inusuali e, frequentemente, si dàslancio al soggetto. Cento e più volte ci è avvenuto di osservare immagini incui personaggi pubblici notoriamente bassi di statura ci appaiono alti,imponenti, importanti. Il fotoreporter ha fatto clic mirando dal basso, ed inostri personaggi, nella realtà piccoli e minuti, eccoli, come per magia, tuttipiù alti, tutti più autorevoli, tutti più ricchi di personalità.Vi renderete conto quante siano le creative che possono saltar fuori

scavando in questa miniera di nuovi ed imprevedibili giochi prospettici.

con sorpresa di quali e straordinarie opportunità Fotografare dall’alto Un soggetto ripreso dall'alto, si tratti di cose o di Un soggetto ripreso dall'alto, si tratti di

figure, viene sempre più "schiacciato". Riprendete persona di statura normaleo alta e la fotografia o meno fortemente

infatti dall'alto una ve la restituirà grottescamente compressa ed accorciata.Con la ripresa fotogramma da prossimità del soggetto primario e chepossano sporcare l'immagine.dall'alto si può "pulire" un

presenze che si trovino in

Su circa dieci foto scattate in media più della metà vengono sempre realizzateda un punto di presa "in asse"(riprendendo la regola esplicita dei terzi) con ilsoggetto. Colsì da creare anche un immagine piatta e priva di movimento.

Diventi una regola o quasi: Cambiate continuamente il vostro punto di vistee prima di scattare provate a girare intorno al soggetto, avvicinatevi odallontanatevi. Fatelo sempre e comunque!

GLI ACCESSORI BASE PER INCOMINCIARE

La fotografia è un hobby comunque costoso, le macchine fotografiche e i suoivari accessori ad esempio gli obiettivi hanno spesso dei prezzi elevati.Ovviamente non bisogna mai esagerare nel comprare un accessorio per lafotografia ma sempre limitarsi al minimo indispensabile e mano manocrescere con essa.Di seguito vorrei elencarti degli accessori che solitamente sono un po' perscontati, perché poco costosi e classificati in alcuni casi solamenteprofessionali.Ma vediamo insieme con cosa possiamo iniziare ad avere per la nostra

macchina fotografica:

Il copriobiettivo

I tappi delle lenti sono tra gli oggetti più facilmente perdibili. Tenetenesempre almeno uno di scorta per ogni obiettivo che usate, almeno evitate dimettere a repentaglio la vita della lente e la sua pulizia.

Flash Partiamo dal flash già incorporato nella nostra macchina fotografica (chesolitamente non è eccellente ma di utilità base) oppure possiamo anchevalutare di acquistare un flash esterno, nel momento in cui raggiungerete unautonomia alta e qua si incomincerà già a lavorare in supporto migliore.

Diffusore flash

Importante poter inoltre contare su di un diffusore flash universale, di quellida montare sull’obiettivo piuttosto che sul flash. In questo modo lo potreteutilizzare sia per il flash popup e i classici.

Treppiede / Cavalletto

Adatto e compatibile con varie macchine fotografiche, molto utile perscattare una foto tecnicamente perfetta.

Soprattutto apprendere importante all’inizio,

una giusta quando dobbiamo e personale tecnica

e con fondamenta con solide conoscenze di esperienza, ci aiuterà molto e viconsiglio questo piccolo investimento. Anche perchè se dovessimo provare afare certi scatti, in particolare con scarsa luce, dovremmo rinunciarci oppuresostituire il nostro aiuto applicando degli ISO molto alti e rischiando di avereuna foto troppo sgranata.

Ecco se decidete di acquistarlo vi consiglio di scegliere già un accessoriovalido, in modo che mano mano crescerà la vostra esperienza e cambierete le

fotocamere e aumenteranno gli obiettivi saranno sempre più pesanti.

Il telecomando per lo scatto

Il telecomando per lo scatto può essere di due tipi: a filo oppure atelecomando. Nel primo caso, assicuratevi di acquistarne uno che presenti unfilo sufficientemente lungo. Nel caso in cui si preferisse un telecomandosenza filo (più comodo ma attenzione alle pile) dovrete verificare lacompatibilità con la vostra macchina fotografica.

Borsa per fotocamera ed attrezzatura

Ok, se la macchina è una entry level da poche centinaia di euro e hai un unicoobiettivo fotografico, quello del kit, puoi accontentarti anche di una semplicecustodia.E per certe macchine fotografiche, come molte delle compatte, basta avereuna custodia della dimensione corretta imbottita.Ma in latri casi una borsa o zaino fotografico è davvero basilare averlo e tiservirà per protegge la fotocamera e gli obiettivi, e ti permette grandecomodità di trasporto.

Scheda di memoria di riserva

La scheda di memoria, non tutti sanno che oltre a riempirsi (sopratutto se citroviamo in viaggio, e non abbiamo modo di svuotarla) si può anche rompere.Esistono diverse schede di memoria da inserire nelle nostre macchinefotografiche e addirittura alcune macchine fotografiche hanno anche lo slotdoppio per inserire due schede di memoria. Quindi portiamo sempre dietrouna scheda o due in sostituzione.Ricordati di verificare sul libretto di istruzioni il formato compatibile dautilizzare.

Batteria di riserva sempre!

Tac sul più bello si spegne la nostra macchina fotografica, noooooo.

E’ così fin che non si spegne e ti capita personalmente non metti in pratical’importanza anche di questa cosa, quindi armiamoci di carica batterie e/obatteria in sostituzione. Sostituisci o ricarica e continua con il Tuo shootingfotografico.

Conclusioni: RICORDATI SEMPRE

LA TUA AMICA MACCHINA FOTOGRAFICA: qualsiasi macchinafotografica che tu possegga può andare bene, l’importante? Tieni semprepulite le lenti e mano ferma quando scatti.

OCCHI APERTI E MENTE PRONTA : pensa, analizza e guardati in giro,in tutto ciò che ti circonda, quello che vuoi catturare con la foto lo devi farecon intenzione di causa e non con casualità applicando al meglio anche leregole della fotografia, poi se stai scattando di fretta, la fortuna di estrarre unabella foto c’e!

LA LUCE TI AIUTA SEMPRE : ricordati che la luce è

ricordati che la luce è importante e che può sempre aiutarti a scattare unafoto particolare o semplicemente bella.

VEDRAI CHE CON QUESTE NOZIONI RAGGIUNGERAI UN LIVELLO AUTONOMO PERSCATTARE FOTO E DIVERTIRTI CON LA TUA MACCHINA FOTOGRAFICA.

BUON LAVORO E DIVERTIMENTO.Valentina Leuzzi