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Corso di Fotografia Digitale per principianti – Parte 1
Guida Pratica
A cura di Andrea Darrei
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Indice dei contenuti
Introduzione Trovare la giusta fotocamera Fotocamere consigliate
Principianti Intermedi Professionisti
Caratteristiche degli obiettivi Il sensore d’immagine La sensibilità del sensore Archivi e memorie Concludere l’affare La stampante giusta Guida introduttiva alla fotografia digitale Trovare la luce adatta Flash Evitare il tremolio Nozioni basilari Viaggi Sport e Ritratti Conclusione Appendice
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Introduzione
Quando ero piccolo mi fu regalata la mia prima macchinetta fotografica
quando avevo dieci anni. Era uno di quei modellini della Kodak, a pellicola
110, provvisto di un flash separato, messo in funzione, con un click sulla
parte superiore della macchina. Non sempre il flash funzionava, rendendo
così la foto scattata da cestinare e talvolta quando finalmente le immagini
erano state sviluppate. Mi rendevo conto che la maggior parte di esse
erano sfocate, o addirittura, completamente diverse da quelle che mi
aspettava.
A mio nipote, a Natale ho regalato la sua prima fotocamera digitale. Si
tratta di una a colori vivaci, con una grande schermata d’anteprima, in
cui si possono guardare le foto ed anche cancellarle se si desidera. Mio
nipote si chiama Fabio ed ha tre anni.
Il commercio e la passione per la fotografia ne ha fatta di strada, da
quando fu rilasciato il primo brevetto per la macchina fotografica, nel
1840. Nel corso degli anni abbiamo visto le fotocamere diventare sempre
più piccole, passare da flash separati a flash incorporati ed infine assistere
all’abbandono della pellicola fotografica.
La fotografia è un passatempo che accresce la sua popolarità, grazie
all’aumento delle macchine fotografiche digitali e alla facilità con cui una
persona può ottenere una bella foto. Non si devono più scattare foto “alla
cieca” sperando di trovarle almeno guardabili, quando saranno sviluppate.
Non è più necessario dover andare dal fotografo per lo sviluppo della
pellicola. Non devi aspettare più tre o quattro giorni, prima di avere le foto
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stampate. Ora puoi scegliere tra tante soluzioni per le tue immagini, come
quella di stamparle direttamente tu.
Il ritocco e la modifica, non devono più essere necessariamente
eseguiti, da un professionista. Adesso tramite semplici software puoi
giocare con le tue foto e usarle per qualsiasi progetto creativo.
I vantaggi della fotografia digitale sono tanti. Puoi per esempio, giudicare
subito i tuoi scatti, in quanto ti è possibile osservarli, sullo schermo LCD
della fotocamera e se ti va puoi cancellare,quelli di cui non sei soddisfatto.
Dal momento che puoi eliminare le foto che non ti piacciono, sei
libero di riprovare a catturare una scena, quante altre volte vuoi e
conservare infine solo una, o due belle inquadrature, tra le tante che hai
realizzato.
Non hai più bisogno di consumare un intero rotolo di pellicola, solo per
ottenere qualche foto buona. Con la fotografia digitale, puoi decidere tu le
foto da stampare. E’ possibile farlo da una stampante di casa o per
ottenere un lavoro professionale, puoi rivolgerti a siti specifici, come
snapfish.com o altri. Hai anche tantissime creazioni a disposizione, tra cui
scegliere. Che si tratti di stampe fotografiche di 4X6 pollici da mettere in
un album fotografico, cartoline d’auguri fatte in casa o condividere
semplicemente le tue foto online: comunque la fotografia digitale ti apre
un intero nuovo mondo di alternative, per i tuoi ricordi.
Starai pensando che soprattutto l’ultima tecnologia in questo campo, potrà
renderti la fotografia un gioco da ragazzi e in effetti è così, non è mai
stata così semplice. Tuttavia, la verità è che ci sono ancora tanti punti da
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chiarire, suggerimenti e trucchi da imparare, per scattare foto di qualità
che diano il risultato sperato.
I fotografi professionisti conoscono i segreti del mestiere, è tempo
che li sappia anche tu! Non esiste soddisfazione più grande, che
riprendere i migliori momenti della propria famiglia, senza doversi
rivolgere ad un fotografo.
Non sto certo insinuando che gli studi fotografici non siano in grado di
farlo, anzi il contrario! Ci saranno eventi in cui desidererai la mano di un
professionista, ma la fotografia digitale ha drasticamente ridotto questa
necessità.
Ho fatto un’ampia ricerca nel campo della fotografia digitale ed anche in
quello della fotografia in generale, in modo da poterti offrire questo
straordinario libro.
Inizierò cercando di farti capire qual è la fotocamera di cui hai bisogno per
assecondare le tue esigenze. Continua a leggere per conoscere le nozioni
basilari della fotografia digitale ed essere tu stesso, il tuo fotografo
personale!
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Trovare la giusta fotocamera
Ci sono tonnellate di fotocamere digitali in vendita e le loro infinite
differenze, potrebbero metterti in confusione. Molte persone si basano sul
prezzo, ma questo non è certo il modo migliore per trovare la giusta
fotocamera.
Se sei un fotografo occasionale, non avrai bisogno di una fotocamera
provvista di tante funzioni come quelle professionali, ma dovrai fare in
modo di acquistare un prodotto che renderà le tue immagini di qualità,
nonostante tu non sia un esperto in materia.
Anche se sei solo un appassionato di fotografia, puoi beneficiare di
queste informazioni. Ti rivelerò in questo libro, alcuni aspetti a cui magari
non avevi mai pensato prima. Cose come: la velocità dell’otturatore, la
dimensione dei pixel, la memoria di archiviazione ecc, sono fattori che
fanno la differenza nelle tue foto.
Per comprarle puoi rivolgerti ad un negozio di fotografia della tua città, ma
sappi che se ti farai consigliare da loro, in generale tenderanno a venderti
quelle che hanno in casa con un occhio a quelle di prezzo maggiore, quindi
è bene avere le idee chiare. Oppure puoi comprare anche ondine, ci sono
molti siti convenienti come Pixmania.
https://www.pixmania.it/
https://www.eprice.it/s/fotografia/fotocamere
o Trovaprezzi
http://www.trovaprezzi.it/prezzi_fotocamere-
digitali.aspx?gclid=CMbJ7KqWza4CFcVF3wodtj9s_w
o
Amazon
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https://www.amazon.it/foto-
videocamere/b/ref=nav__pcam?ie=UTF8&node=435505031
Vediamo una panoramica, su cosa ti offre il mercato attuale, possiamo
distinguere tre grandi categorie:
1.Fotocamere “compatte” dotate di sensore di piccole dimensioni.
2.Fotocamere “ibride o mirrorless” con corpo compatto ma con
caratteristiche simili alle reflex, una via di mezzo tra le due.
3.Fotocamere “reflex” con un sensore medio-grande e vasta gamma di
obiettivi intercambiabili
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Fra le compatte troviamo:
•Fotocamere automatiche economiche, dette anche punta e scatta,
sono dotate di un sensore molto ridotto. Sono fotocamere di dimensioni
molto piccole e facili da maneggiare ma con parecchie limitazioni
ovviamente. Adatte all'uso quotidiano per scatti senza impegno,
sicuramente con una bassa qualità di immagini.
Le fotocamere compatte relativamente economiche, capaci di giustificare
l’investimento della cifra su uno smartphone top gamma, sono sempre
meno. Tra queste trovate la Sony Cyber-Shot W830, una bella
compattina che dalla sua ha un sensore (CCD 1/2,3”) da 20,1 megapixel e
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uno zoom ottico 8x. Peccato per i video solo a 720p, ma del resto costa
solo 100€.
In questa fascia si trovano anche le compatte rugged, ovvero pensate
per resistere alle intemperie. Perfette compagne di viaggio queste sono
un’alternativa alle action cam, promettendo più flessibilità nello scatto
(non prendetene una se cercate video in 4K dall’effetto “wow”).
La Nikon W100 rientra in questa categoria ed offre un sensore da
13,2 MP accoppiato ad un pratico zoom 3x. La potete immergere fino a 10
metri sott’acqua e non teme neanche cadute da 1,8 metri, temperature
fino a -10°C o la polvere. Apprezzabile la possibilità di girare video in full
HD e la compatibilità con il comodo standard SnapBridge, per gestire le
foto anche da smartphone. In termini di prezzi siamo sui 140-150€.
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•Fotocamere Compatte medie: disponibili anche con tutti i controlli in
versione “manuale”. Montano un sensore piccolissimo. Alcune hanno
anche ottiche di buona fattura. La qualità delle immagini è buona.
Facciamo qualche esempio
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La Canon PowerShot SX720 HS non è esattamente una fotocamera da
fotoamatore, ma è indirizzata a chi cerca qualcosa in più della classica
compattina, offrendo un bello zoom 40x (24–960 mm F3.3–6.9), video a
1080p a 60 fps e qualche feature aggiuntiva, come riconoscimento
automatico del tipo di scena.
Il sensore è un 1/2.3” da 20 megapixel e l’ISO possono essere impostati
tra i 100 e i 3200 ISO. Interessante la possibilità di scattare in manuale.
Una super compatta, con ovviamente anche Wi-Fi ed NFC, che offre una
via di mezzo tra il prodotto di alta gamma e la punta e scatta, anche in
termini di prezzo. Infatti la SX720 HS si aggira ad oggi sui 300€.
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Una delle soluzioni più interessanti nella fascia delle compatte con sensore
da 1/2.3” è la Sony DSC-HX90. Infatti questa 18 megapixel si ispira alla
ben più costosa RX100, con mirino elettronico a scomparsa, anello
dell’obiettivo che funge da ghiera personalizzabile. Tutto in un corpo molto
compatto.
Lo zoom di questa compatta è un generoso 24-720 mm F3.5–6.4 (30x). Ci
potete scattare foto tra gli 80 e i 12.800 ISO oppure girare video fino
a 1080p a 60fps (codec XAVC S fino a 50 Mbps). Non mancano Wi-Fi ed
NFC. Nella versione HX90V è presente anche il GPS, ma noi, salvo
particolari esigenze vi consigliamo la già ottima versione liscia, venduta a
350€.
•Fotocamere automatiche compatte professionali, Fotocamera
compatta non vuol dire rinunciare necessariamente alla qualità. La lista di
compatte premium è molto vasta e si aggira da 5-600 euro. Sono
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compatte con sensore in generre da 1” BSI CMOS da 20 megapixel, che
offrono una sensibilità tra i 125 e i 12800 ISO, espandibili a 25600 ISO.
Adatte a chi cerca il miglior compromesso tra versatilità, portabilità e
qualità.
Una tra queste c’è la Canon Powershot G7 X Mark II
I punti di forza di questa compatta sono diversi, a partire dal luminoso
zoom 24-100 mm F1.8–2.8 equivalente.
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•Bridge – Superzoom: Di dimensioni simili alle reflex. Definirla solo
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compatta è troppo riduttivo, nonostante ne abbia tutte le caratteristiche,
ovvero le dimensioni ridotte e l'obiettivo integrato non sostituibile.
Le fotocamere bridge prendono il loro nome dall'essere un compromesso
(o "ponte") eccellente tra le fotocamere reflex e le compatte. Sono
macchine dedicate a chi, pur preferendo la praticità di una compatta, non
vuole rinunciare alla qualità e alle possibilità di controllo dell'immagine
offerte da una reflex, di cui spesso imitano l'aspetto. Le caratteristiche
principali che definiscono una fotocamera bridge sono:
- Obiettivo fisso, ma dalla lunghezza focale molto ampia (super zoom) e
dalla buona luminosità. Si tratta di obiettivi pensati per essere versatili,
ottimi sia come grandangoli che come teleobiettivi.
- Compresenza di modalità di scatto completamente automatiche e
manuali, così da venire incontro alle esigenze di un'utenza più ampia
possibile.
- Grande versatilità dei tempi di scatto, dell'apertura del diaframma e
della sensibilità ISO del sensore, in modo da offrire la possibilità agli utenti
più smaliziati di giocare con questi fattori, proprio come accade con le
fotocamere reflex.
Qualità dell'immagine superiore anche alle alte sensibilità ISO.
Tra le più famose posso citarti la Nikon P900 è la potente, in termini di
zoom, bridge di Nikon. Il suo obiettivo è un 83.3x, un 24–2000 mm F2.8–
6.5 equivalente con un elemento ED, che raggiunge 166x con la funzione
Dynamic Fine Zoom.
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Il sensore, 1/2.3” da 16 megapixel, permette di scattare tra i 100 e i
6.400 ISO (espandibili a 12.800 ISO in bianco e nero) con raffiche fino a 7
fps, ma niente RAW. I video li gira fino a 1080p a 60 fps. Le foto le potete
scambiare via wireless Wi-Fi ed NFC ed è presente anche il GPS.
La Nikon Coolpix P900 non è più recentissima ma è facilmente reperibile
anche da noi. La trovate nei principali shop online a prezzi a partire dai
570€.
Per finire questa gamma ti cito ancora Panasonic-Lumix DMC-FZ2000
Si tratta di una bridge top, perfetta anche per il video amatore. Lo zoom
non è dei più potenti, un 20x (24–480 mm F2.8–4.5), ma il sensore qui è
da 1” con 20 megapixel, per scattare a 7 fps tra i 125-12800 ISO e gli 80-
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25600 con gamma espansa. Attualmente il prezzo di mercato sui principali
canali online si aggira sui 1.150€ scarsi.
Ve le consiglio se ne dovrete fare un uso amatoriale avanzato più
impegnativo perché vi daranno ottime soddisfazioni.
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Passiamo ora a vedere le fotocamere Ibride o mirrorless.
Un misto tra le compatte e le buone vecchie reflex. Le Ibride, sono quei
modelli che vengono definiti un ponte tra il mondo delle compatte e quello
delle reflex. Le ibride a lenti intercambiabili offrono infatti possibilità simili
a quelle delle macchine a pentaprisma, ma si distinguono per portabilità,
funzionalità e interfacce tipiche delle compatte. In un unico colpo le
caratteristiche delle reflex abbinate ad un corpo macchina molto
compatto, preferito dal grande pubblico.
Se volete spendere un po’ di più, ma ottenere dei risultati decisamente
interessanti, ecco che le ibride fanno per voi. Andiamo a vedere cosa offre
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la categoria delle fotocamere con lenti intercambiabili, nella fascia delle
entry level. Soluzioni quindi per chi vuole avvicinarsi al mondo della
fotografia nel suo aspetto più classico, senza rinunciare alla portabilità,
alla facilità d’uso e (solitamente non troppo) alla qualità d’immagine.
Ce ne sono tendenzialmente di tre categorie: economiche, di fascia media
e professionali (dette prosumer). Vediamone alcune:
Mirrorless economiche
Panasonic Lumix DC-GX800
Tra le più interessanti nella categorie anche la DC-GX800. Risulta
appetibile soprattutto a chi non vuole rinunciare al comparto video visto
che i video arrivano fino al 4K a 30 fps. Presenti anche altre feature
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condivise con le top di Panasonic, come il 4K Photo, per estrapolare foto
da 8 megapixel da brevi video.
Il sensore è da 16 megapixel e la gamma di sensibilità si espande tra i
200 e i 25.600 ISO. Completa il tutto il display da 3″ ribaltabile e,
ovviamente, la connettività Wi-Fi. I prezzi sono niente male, il kit con
obiettivo si trova a circa 560€.
Mirrorless di fascia media
Olympus-E-M10-Mark-II
Una delle più apprezzate in questa fascia è la E-M10 II, revisione del
modello del 2014. Il sensore su questa mirrorless è un CMOS formato 4/3
da 16 megapixel. La fotocamera permette di scattare tra i 100 e i 25.600
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ISO in modalità espansa. I video arrivano al full HD a 60 fps, con bitrate
fino a 77 Mbps.
La OM-D E-M10 II, non essendo proprio recentissima, si trova a prezzi
piuttosto interessanti. Infatti per il kit corpo macchina con obiettivo 14-42
mm bastano circa 580€, oppure 700€ per quello che include anche il 40-
150 mm.
Mirrorless professionali
Sony Alpha A6500
Piccola nell’ingombro grande nelle caratteristiche, la a6500 è l’evoluzione
della 6300. Monta un sensore CMOS formato APS-C da 25 megapixel.
Scatta tra i 100 e i 25.600 ISO (espandibili a 51.200 ISO) e gira anche
video in 4K.
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C’è poi un sistema di stabilizzazione a 5 assi, che promette fino a 5 stop di
guadagno. Completano il tutto l’ormai immancabili Wi-Fi ed NFC. Un bel
set di settaggi che si fa pagare sui 1.400€ abbondanti, per il solo corpo
macchina.
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Per ultime vediamo ora le fotocamere Reflex o DSLR.
Se siete pronti al grande passo, allora è bene tenere a mente queste
regole, per non farti prendere dall'impulso di comprarne una senza
valutare bene a cosa ti servirà.
Anche la più economica delle reflex ci apparirà meravigliosa se rapportata
a una compatta, perché più versatile, veloce, comoda da impugnare e
capace di produrre foto migliori. Per la scelta dobbiamo farci due domande
fondamentali, tenendo presente un fattore base: la reflex più costosa non
è sempre la migliore.
1. “Che uso farò di una macchina fotografica digitale reflex?”
2. “Quanto posso spendere per la macchina, gli obiettivi e gli accessori
che mi occorrono?”
•Reflex classica anche detta Consumer, ha ovviamente le ottiche
intercambiabili come tutte le reflex, sensore APS-C ed è adatta a chi ha
già dimestichezza con il mondo della fotografia. Ve ne sono anche qui di
tre tipi: economiche (entry-level), di fascia media e professionali.
Come dicevo prima, la reflex più cara non è sempre la scelta migliore, a
volte troppo ingombrante o troppo difficile da usare.
Chi non ha grosse necessità come matrimoni, foto pubblicitarie o altri usi
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più legati a fotografi di professione, scoprirà che una reflex entry-level sia
la scelta migliore. Quelle economiche vanificano i pregi del sensore.
Vediamo un esempio di Reflex entry-level o
economiche
Nikon D3400
In questa fascia ci trovate anche la relativamente nuova Nikon D3400,
una APS-C da 24 megapixel con processore EXPEED 4. Offre un sistema di
messa a fuoco ad 11 punti e le raffiche raggiungono i 5 fps.
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La sensibilità può essere impostata tra i 100 e i 25.600 ISO. Interessanti,
per la categoria, i video 1080p a 60 fps ma manca il Wi-Fi, sostituito dal
Bluetooth (SnapBridge). Tutto sommato una entry level niente male, che
potete acquistare, nel kit che include il 18-55 mm stabilizzato, per circa
450€.
Chi si avvicina al mondo della fotografia, nel termini più tecnico del
concetto, si indirizza solitamente sulle reflex digitali o DSLR. Le cosiddette
entry level sono un modo per sperimentare questo mondo senza spendere
cifre esagerate. Potrete così sperimentare e risparmiare per un futuro
investimento, sia questo un bell’obiettivo di qualità o un modello
superiore.
La fotocamera “Consumer” – monta un sensore 16 x 24 chiamato DX e
l’altra – la fotocamera “Professionale” – monta un sensore 24 x 36
chiamato FX
Nell’immagine di sinistra un Sensore DX (16 x 24), montato su una
fotocamera– “Consumer”.
Nell’immagine di destra un Sensore FX (24 x 36), montato su una
fotocamera “Professionale”.
Prima di continuare spieghiamo subito cosa significano queste due lettere:
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sono l’acronimo con cui le società costruttrici di fotocamere digitali
indicano la grandezza del sensore delle proprie fotocamere. Ogni società
usa acronimi diversi:
SENSORE PICCOLO
Nikon: DX
Canon: EF-S
Pentax: DA
Sigma: DC
SENSORE GRANDE
Nikon FX
Canon: EF
Pentax: D FA e FA
Sigma: DG
Ma che differenza c’è allora tra FX e DX a parte il sensore più grande?
Bisogna sapere che l’area immagine sul sensore è diversa tra i
formati FX e DX in termini di dimensioni fisiche; quella del formato
FX si basa su un cerchio di immagine di 35 mm (36 x 24), mentre quella
del formato DX è di circa 24 x 16 mm.
Per quanto riguarda gli obiettivi, essi sono progettati e ottimizzati per
essere utilizzati sulle fotocamere reflex digitali formato DX ed FX. Se,
però, attenzione, montati su fotocamere reflex digitali formato FX, viene
attivata automaticamente la modalità di ritaglio DX della fotocamera e
l’area di acquisizione dell’immagine viene modificata di conseguenza. Tale
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ritaglio viene riflesso anche nel display del mirino della fotocamera, in cui
l’area immagine non catturata è di colore grigio.
Per single-lens reflex (SLR), o più semplicemente reflex, si intendono
le quelle dotate di un sistema di mira che permette di osservare dal mirino
l'inquadratura in ingresso dallo stesso obiettivo ed imprimere l'immagine
sull'elemento sensibile sia su pellicola (ormai rarissime) o a sensore. Il
nome di queste fotocamere quindi deriva esclusivamente dal sistema di
mira e non dal tipo di elemento sensibile.
Oggi però, per praticità, con SLR si tende ad identificare le fotocamere
che immagazzinano le foto su pellicola e con SDR le macchine fotografiche
digitali con la medesima configurazione.
Le reflex (DSLR) di fascia media
Questa fascia è tra le più affollate del mercato in quanto ci troviamo sia i modelli poco sopra le entry level che quelli che si avvicinano alle prosumer. Ecco quelle che secondo noi sono le migliori scelte. Tra le più note ricordiamo la Nikon D5600 o la Canon EOS 80D
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La 80D è l’ultima arrivata in una delle serie più popolari di Canon. La
fotocamera integra un sensore da 24,2 megapixel affiancato dal
processore DIGIC 6. Scatta tra i 100 e i 16.000 ISO, che salgono a 25.600
ISO in modalità espansa.
A bordo la performante tecnologia Dual Pixel CMOS AF, utilizzabile però
solo in modalità Live View (a tal proposito il display è reclinabile) e video.
Normalmente l’80D usa un sistema a 45 punti a croce. Video 1080p a 60
fps, Wi-Fi ed NFC completano il quadro di questa reflex che costa circa
1.000€.
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Il sensore delle reflex è di dimensioni molto più grandi rispetto alle
compatte. Vi è anche l'utilizzo del formato RAW che permette l'uso in
condizioni di particolare scarsità di luce. Questa è decisamente la gamma
più venduta. Le cosiddette semi-professionali sono una scelta eccellente
anche per il vero appassionato di fotografia.
•Reflex semi-professionale, Le reflex professionali hanno un autofocus
migliore delle semi-professionali, che però scattano subito su di prezzo.
Così come il mirino migliore, il corpo bilanciato con i teleobiettivi ecc.
Una reflex professionale si sfrutta solo accoppiandola a ottiche altrettanto
professionali, ottiche intercambiabili ovviamente, sensore Full Frame
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24x36mm. E' la scelta obbligata da quelli che vogliono fare della fotografia
una professione. Molti le scelgono anche per l'altissimo livello di qualità.
Anche se tanti professionisti scelgono una reflex semi-professionale, un
po’ meno robusta ma molto più pratica e, perchè no, anche meno costosa.
Vediamo qualche esempio di Reflex (DSLR) semi-
professionali o prosumer
Nikon D500 o Canon EOS 5D Mark IV
La Nikon D500 è una delle fotocamere più apprezzate dalla critica nella
fascia top delle APS-C. La qualità dell’immagine c’è sia nelle foto che
nei video. Il segreto è l’unione del sensore da 21 megapixel con il
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processore EXPEED 5 (ISO 50 – 1.640.000 in modalità espansione) ed il
sistema di autofocus a 153 punti, basato su un sensore a 180.000 pixel
RGB, lo stesso della D5.
Le raffiche raggiungono i 10 fps, con un buffer di ben 200 scatti RAW.
Perfetta per i fotografi di azione la Nikon D500, che integra anche Wi-Fi e
Bluetooth (SnapBridge), la potete comprare (solo corpo macchina) a circa
2.000€ abbondanti.
Top di gamma
•Reflex medio formato: sono reflex super-professionali, sensore 44x33
mm, di prezzo molto elevato. Adatte soprattutto ad un uso pubblicitario, o
a chi si occupa di giornalismo, moda, matrimoni, o still life artistici. Qui è
d'obbligo una altissima qualità delle immagini perchè devono avere una
risoluzione tale da essere poi stampate eventualmente anche in grossi
formati.
Tra queste riservate ai professionisti possiamo citare:
Nikon D5 e la Canon EOS 5d
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Nikon D5 è la nuova fotocamera digitale reflex ammiraglia della società
nipponica grazie al suo sensore FX da 20.8 megapixel con prestazioni
eccezionali grazie a un sistema autofocus (AF) a 153 punti di ultima
generazione, una sensibilità ISO che va da 100 a 102.400 che può
raggiungere anche un valore massimo di ISO 3.280.000 senza
dimenticarsi della D-movie per salvare filmati 4K UHD (Ultra High
Definition) di qualità altissima. I prezzi partono da 6999 euro per il solo
corpo macchina.
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Considerazioni finali
Che cosa devi, dunque, considerare nell’acquisto della tua prima macchina
fotografica digitale? Che ci credi o meno, ci sono punti molto importati da
valutare, come abbiamo visto.
Quindi per ricapitolare, primo luogo pensa al tuo budget. Determina
quanto vuoi spendere. L’impostazione di una fascia di prezzo, ti
permetterà di indirizzarti ai modelli a te accessibili e tenerti lontano, da
tutto ciò di cui non hai veramente bisogno.
Secondo, cosa riprenderai maggiormente? Riserverai le tue foto ai bei
momenti passati in famiglia o alle viste panoramiche dei tuoi viaggi? E’
necessario che tu abbia una macchina fotografica che provvede realmente
ciò che ti occorre. Se per esempio, hai intenzione di riprendere alcuni
sport o comunque soggetti in movimento, probabilmente ti servirà
una fotocamera che possa scattare ad alta velocità.
Catturerai primi piani o più frequentemente foto a distanza? Per far
questo, avrai bisogno di una fotocamera con buone funzionalità di zoom:
che ingrandisca almeno di 3 volte.
Tutte le case produttrici più blasonate, come Nikon, Canon ecc. offrono
modelli di alta gamma con zoom e lenti fisse per quasi tutte le occasioni e
le esigenze, ma alcuni obiettivi, o accessori particolari (fisheye,
decentrabili, super tele, flash, mirini ecc.) possono non essere presenti in
determinati pacchetti. Chi pensa che avrà presto bisogno di qualcosa di
particolare, dovrebbe dare un’occhiata al corredo prima di sceglierne una
la nuova.
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Poniamo un altro eventuale caso: devi assistere all’esame di maturità di
tuo figlio, ma sei in ritardo pazzesco e quando arrivi a scuola, ti si stende
dinnanzi una fila di genitori che ti obbliga a rimanere su quell’ultimo
gradino, dal quale non vedi perfettamente tuo figlio. Puoi però comunque
ottenere un grande scatto, basta possedere una fotocamera digitale con
un’ottima funzione di zoom. Utile, vero?
Personalmente ho avuto in passato, fotocamere non predisposte allo
zoom e non esagero a dire, che non ne ricomprerò mai più una simile!
Se farai per lo più foto in famiglia allora va benissimo una fotocamera
compatta in grado di funzionare quasi totalmente in automatico. La
risoluzione non conta. Con una macchina da 6 megapixel si possono
stampare in casa le foto, in grande formato, senza perdita di qualità.
Le compatte hanno quasi sempre lo stabilizzatore che ti aiuta a evitare il
mosso quando hai situazioni con poca luce. Oppure la funzione Face
detection. Ottima per facilitare la buona riuscita dei ritratti.
Per i Viaggi: se ne fai molti, e vuoi portare a casa dei bei ricordi da
incorniciare, una compatta “bridge” e una piccola reflex. Queste hanno un
estensione maggiore dello zoom, come abbiamo visto molto importante,
ad esempio nel paesaggi, o in situazioni tipo Savana.
Una reflex media o entry-level è più versatile, più veloce, più ergonomica,
ma ovviamente più cara. Qui hai a disposizione un vasto corredo di ottiche
e accessori di tutti i tipi, fanno foto di qualità più elevata, specialmente
quando si scatta con alti valori di sensibilità ( ISO ), ma molto meno
pratiche delle bridge.
Se sei invece più predisposto ai Reportage meglio una reflex, anche
economica, per gli interni, i soggetti in movimento, la qualità delle foto.
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Per gli aspiranti professionisti: qui è d'obbligo una reflex digitale,
anche economica, o di seconda mano. Se vuoi passare da appassionato a
professionista è la scelta giusta. Metti a confronto tutte le ottiche a
disposizione e trova il tuo stile personale.
Sai esattamente come gestire una macchina fotografica e cosa implica
scattare una foto? Se sei un principiante, faresti meglio a scegliere una
fotocamera facile da usare. Probabilmente risulteranno più comode,
anche le funzionalità automatizzate come il flash, l’esposizione ecc Se sei
più esperto nel settore, vorrai maggiormente controllare tue foto e avere a
disposizione tutti i mezzi necessari, per effettuare scatti alternativi.
Cerca di capire, di cosa necessitano le tue foto. Per un uso
occasionale, un modello base di compatta andrà bene, anche se vuoi
imparare davvero a scattare bene ti serve almeno una bridge.
L’ideale sarebbe una reflex anche economica o una mirrorless (quindi
con gli stessi sensori APS-C di una reflex) ma senza spendere cifre
elevate, per vedere se veramente la fotografia ti appassiona. Hai un
sensore più grosso che ti da maggior qualità e un mirino ottico che in più
ti fa risparmiare molto sulla batteria. E’ sicuramente un investimento un
po’ più alto se inizi ma ti permette di fare scelte importanti come il tipo di
obiettivo o la regolazione adatta per ogni singola scena.
Le fotocamere digitali, sono delle risorse, perché ti consentono di
memorizzare tantissime immagini sul computer, condividerle tramite e-
mail con i tuoi amici ecc. Pensa bene però, dove vorrai archiviare le tue
immagini.
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Assicurati di scegliere un modello, che possieda un buono schermo
LCD se disponibile (es. Mirrorless).
Al negozio, esamina lo schermo alla luce e accertati che le immagini si
riescano a vedere bene. Quasi ogni fotocamera è provvista di uno
schermo LCD, quindi non si tratta di un costo aggiuntivo. Nonostante ciò,
è bene, controllare le dimensioni dello schermo, in modo tale che sia facile
vedere anche i dettagli delle foto. Uno dei benefici fondamentali che ne
trarrai, lo costaterai quando rivedendo la foto scattata, qualcuno si
accorgerà di essere stato fotografato ad occhi chiusi, in tal modo, se
vorrai, potrai anche eseguire nuovamente lo scatto.
Il display LCD fornisce anche l’accesso, al menù della fotocamera, che ti
permetterà di modificar le varie impostazioni. Esso inoltre, ti consente di
rivedere tutte le immagini archiviate nella scheda di memoria e
cancellare tutte quelle che non desideri conservare.
Il display LCD consuma tanta potenza dalle batterie, per cui, in quelle
situazioni in cui non avrai a portata di mano il caricabatterie, sfruttare il
mirino, anziché lo schermo, sarà la scelta più saggia. Quando però dovrai
compiere una ripresa ravvicinata, in questo caso, per garantire precisione
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all’ inquadratura, è meglio utilizzare il display LCD. Fondamentalmente,
ciò che vedi nello schermo, è quello che otterrai.
Anche il tipo di garanzia della fotocamera, può influenzare la tua
decisione. La maggior parte delle macchine fotografiche, hanno una
garanzia standard, ma spesso è possibile trovarla anche estesa a
strumenti che compongono la fotocamera o alla manodopera.
Dovrai anche fare attenzione al modo in cui poter riparare la fotocamera,
se dovesse subire dei danni. Dovrai spedirla lontano o è qualcosa fattibile
a livello locale? Se sarà necessario spedirla, sarà curata da un centro
d’assistenza autorizzato e quanto tempo questo richiederà? Potresti
scoprire che rimanere senza la tua fotocamera è più difficile di quanto tu
possa pensare!
Scegli due o tre caratteristiche sopraelencate e determina quale di esse è
essenziale per te. Facendo ciò, limiterai di molto la tua scelta. Se il tuo
budget ti limita entro i 150 euro, ma vuoi ugualmente stampe di qualità,
cerca la macchina fotografica, in questa fascia di prezzo, con più
megapixel.
Funzioni utili e inutili. Ci sono delle funzioni che a seconda di chi la usa
possono essere utili o al contrario totalmente insignificanti. Un fotografo
professionista, ad esempio, non sa che farsene delle modalità scena
programmate, che, invece, possono tornare utili al principiante.
La presenza di tante funzioni, di per se, a volte può essere un
vantaggio, ma se al numero delle funzioni, che a volte non ti servono, è in
funzione del prezzo della fotocamera, in questo caso bisogna prendere in
considerazione un modello “meno ricco” ma anche più economico.
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Un'altra funzione utile è la "Live View" che permette di utilizzare il
display di una reflex per inquadrare, così come avviene con le compatte.
Alcune tra le nuove reflex fanno anche i video in HD. Ottima funzione,
ideale per brevi filmati, l'unico rischio è quello di riempire subito la
memoria e non avere più spazio per eventuali altri scatti.
Attenzione alla funzione "Zoom digitale" (guardate se ha
l’ingrandimento ottico) e stabilizzatore digitale, lo zoom digitale può trarvi
in inganno. Il primo porta a stampe di pessima qualità, il secondo funziona
semplicemente innalzando la sensibilità in automatico quando rileva la
presenza di poca luce.
Vediamolo nel dettaglio, per quanto riguarda lo Zoom, da risultati migliori
usando lenti fisse di qualità, ma gli zoom sono indispensabili, perché con
un solo obiettivo ci portiamo dietro più lunghezze focali e possiamo coprire
diverse situazioni di ripresa senza rovinare molto la qualità dell'immagine.
Dovete però accettare dei compromessi,: non si può, ad esempio,
pretendere che uno zoom abbia una gamma particolarmente estesa (un
28 – 280 mm ) sia anche luminoso e ultra corretto sul piano ottico.
Gli zoom delle compatte
Possiamo accontentarci di un buon compromesso tra l’estensione e la
luminosità e qualità ottica dello zoom. Uno zoom “buio” ci costringerà ad
usare valori di ISO alti, cosa che, con una compatta, porta a una perdita
sensibile di qualità nelle foto. Lo zoom poco luminoso, inoltre, non aiuta il
sistema autofocus.
Principianti, famiglie e appassionati di super zoom possono anche non
considerare il problema, divertirsi con la grande estensione focale e
limitarsi a stampare le foto in piccolo e medio formato (così i difetti si
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vedono meno). Gli appassionati, invece, dovrebbero tenere in grande
considerazione lo zoom. Panasonic ha scelto di dotare la nuova LX3 di uno
zoom Leica poco esteso, 24 – 60 mm equivalente, ma corretto e con una
luminosità eccellente: f/2,0-2,8.
Gli zoom delle reflex
Vale il discorso fatto fin qui, ma c’è dell’altro. Chi cerca la qualità
nell’immagine non dovrebbe preoccuparsi solo del sensore, ma sopratutto
dell’ottica. Le reflex digitali dell’ultima generazione, infatti, non riescono a
esprimere tutto il loro potenziale se accoppiate a uno zoom standard, che
va benissimo per le foto di tutti i giorni, ma non riesce a sfruttare la
risoluzione della macchina.
Alcuni tra gli zoom professionali (ad esempio la serie “L” di Canon o la
serie oro di Nikon) hanno poco da invidiare alle migliori ottiche fisse.
Costano, naturalmente, molto, ma permettono di gustarsi a pieno la
macchina. Con uno zoom f/5,6 si è per forza di cose parecchio limitati.
Obiettivi universali?
Sigma, Tamron, Tokina offrono moltissime ottiche, sia fisse, sia zoom e
persino specializzate. Costano meno. Il rovescio della medaglia può essere
la costruzione non particolarmente robusta, oppure il funzionamento
impreciso dell’autofocus. Ma non è sempre così, anche tra questi obiettivi
ce ne sono alcuni di grande qualità e con una resa ottica che nulla ha da
invidiare a quella degli obiettivi più blasonati. Dopo vedremo quale è
meglio acquistare.
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Fotocamere consigliate
Selezionare le macchine fotografiche, potrebbe crearti infiniti dubbi,
soprattutto se esigi essere sicuro! Per questo ti ho riportato di seguito,
alcuni consigli, sulla base del tuo livello d’esperienza.
Principianti:
Il tuo stile fotografico è semplice e lineare. Desideri semplicemente fare
una foto e trasferirla sul computer. Vuoi scattare buone foto con macchine
fotografiche da non spendere molto, in genere dai 180/280 €.
Come ti dicevo escluderei le compatte base (punta e scatta) in primis e mi
focalizzerei su una media Bridge o una mirrorless entry-level. Vedi gli
esempi nel capitolo precedente.
Trova una fotocamera con le seguenti caratteristiche:
• Sensore 1/2" da 15-16 Megapixel
• Zoom 40x (24–960 mm F3.3–6.9)
• Esposizione automatica
• Modalità di ripresa video a 1080p a 60 fps
• Ingresso/Uscita per trasferire, salvare e stampare le foto e caricare le batterie della fotocamera
Una simile fotocamera sarà leggera, compatta e facile da usare. Fornisce
prestazioni eccellenti, in buone condizioni di luce, ma in quelle con scarsa
luminosità sarà difficile portare a termine uno scatto nitido. Ricordalo!
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Fotografi Intermedi:
Sei un utente intermedio, a cui piace scattare foto e poi “ottimizzarle” con
i software di fotoritocco. Sai anche come rendere la tua passione un
mestiere, caricando le tue immagini su Internet, per condividerle con altri.
La tua fotocamera ideale è uno stile compatto penso ad una mirrorless di
fascia media o alta, nella fascia tra 280-480 euro. Essa dovrebbe avere le
seguenti caratteristiche:
• Sensore CMOS o APS-C da 24-30 Megapixel
• Zoom ottico 4X o superiore
• Controlli semi-automatici
• Modalità di ripresa video
• Impostazioni regolabili come l’ISO (sensibilità del sensore di luce), bilanciamento del bianco e compensazione dell’esposizione
Disporre di tali prestazioni, significa avere una fotocamera in grado di fare
in sostanza, qualsiasi cosa tu desideri. Infatti, essa somiglierà ad una
fotocamera avanzata, come ad una reflex digitale: le più usate dai
professionisti.
Sarai più agile nei movimenti, con un' apposita borsa di medie dimensioni,
che contenga non solo la fotocamera ma anche i tuoi extra.
Professionisti:
Sei assolutamente appassionato di tutto mondo della fotografia, e ciò che
essa concerne. Non dimentichi mai la tua macchina fotografica, l’hai
sempre con te e i tuoi amici o conoscenti, spesso ti chiedono di scattare
foto ai loro eventi speciali. Probabilmente, al tuo livello, non avrai bisogno
di grandi consigli, ma mi permetto di dartene alcuni.
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Una reflex digitale DSLR o una full frame è l’ideale per te. Sei così
addentrato nella fotografia, che ti suggerisco di assicurarti una fotocamera
che realizzi le tue aspettative. Una fotocamera come questa non la
troverai, certo, a buon mercato. Devi essere disposto a spendere tra i
780-980 euro.
La tua fotocamera deve rispettare i seguenti canoni:
• Sensore CMOS o APS-C da 40-60 megapixel e più
• formattazione RAW
• Video full HD
• Ampiezza ed estensione dello zoom adattabile al tuo stile di ripresa
• Semi-automatica e pieno controllo manuale
• Una varietà di misurazione e messe a fuoco tra cui la messa a fuoco manuale
• Flash di compensazione
• Opzione salva impostazione personalizzata
• Slitta che permette di utilizzare un flash esterno
Una reflex digitale DSLR è una fotocamera di alta qualità con un obiettivo
funzionale. Quando si scatta la foto, essa presenta poco o nessun rumore.
Sono compatibili una varietà di accessori e obiettivi intercambiabili.
Tuttavia, può essere molto ingombrante da trasportare.
Il fotografo professionista necessiterà di un’elevata capacità di
archiviazione, per cui schede di memoria ad alta velocità ed un apposito
lettore di schede. In diverse situazioni è bene essere muniti anche di un
flash esterno.
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Ti consiglio di acquistare diversi obiettivi o kit di lenti convertitrici. I
filtri eseguono foto migliori e un treppiede è sempre comodo d’avere.
Un’unità di backup portatile, per le tue foto, può salvare tempo e denaro
quando si tratta di apparecchiature elettroniche e ti sarà utile come
memoria e visualizzatore d’immagini, se non vuoi sempre portare il tuo
laptop con te. Inoltre al computer è facile che accada qualsiasi danno o
imprevisto, non vorrai di certo che questo, ostacoli il tuo lavoro!
Una borsa fotografica di grandi dimensioni sarà così capiente,da riuscire
a contenere tutti i tuoi strumenti e rifornimenti fotografici.
Ho già parlato delle batterie della tua fotocamera, ma penso questo tasto,
richieda una sezione a sé stante.
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Caratteristiche degli Obiettivi
La gamma degli obiettivi oggi in commercio è molto vasta, ecco i più
comuni:
• fuoco fisso o primari,
• fuoco variabile (gli zoom),
• micro, i fisheye (occhio di pesce),
•decentrabili PC (perspective control – controllo della prospettiva).
Per semplicità ora li suddividiamo in due categorie: obiettivi a “fuoco
fisso” e a “fuoco variabile” (zoom).
Lunghezza focale e angolo di visuale
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La lunghezza focale
Le macchine di tipo reflex dispongono della possibilità di intercambiare gli
obiettivi; questa particolarità ci permette di ottenere svariati risultati a
seconda delle esigenze e del nostro gusto.
Esistono obiettivi particolarmente indicati per le fotografie panoramiche
o di interni ed altri invece utili per le riprese da lunga distanza i quali,
proprio come un cannocchiale, producono un notevole ingrandimento del
soggetto.
Queste diverse caratteristiche sono determinate dalla differente lunghezza
focale con cui può essere costruito un obiettivo. La lunghezza focale è
definita come la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo ed il piano
focale; in pratica, per un obiettivo elementare costituito di una sola lente,
è la distanza alla quale deve essere posta la lente, rispetto al
piano della pellicola, affinché l'immagine di un oggetto posto ad
infinito risulti perfettamente nitida su di essa. La lunghezza focale è
espressa in mm e viene sempre indicata sul corpo dell'obiettivo.
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La lunghezza focale è estremamente importante perché influisce sul
rapporto di riproduzione e quindi sull'ingrandimento relativo di
un'immagine.
Possiamo notare che le dimensioni di un soggetto visto attraverso un
obiettivo da 50 mm sono grosso modo uguali a quelle del soggetto visto
ad occhio nudo. Diversamente utilizzando obiettivi con focale inferiore ai
50 mm si avrà invece un rimpicciolimento delle dimensioni del soggetto.
Viceversa con obiettivi superiori ai 50 mm si avrà un ingrandimento delle
dimensioni del soggetto, in misura sempre maggiore man mano che la
lunghezza focale aumenta. Si può quindi dire che le dimensioni di un
soggetto riprodotto utilizzando un obiettivo da 50mm, saranno il
doppio di quelle ottenute con un obiettivo da 25mm e la metà dì
quelle ottenute con un obiettivo 100mm.
La lunghezza focale oltre ad
influire sull'ingrandimento
relativo di un'immagine
determina anche la porzione
di spazio inquadrabile da un
obiettivo.
Questa porzione di spazio è
definita dall'angolo di campo
ed è inversamente
proporzionale alla lunghezza
focale dell'obiettivo: in
pratica, maggiore è la lunghezza focale e minore è l'angolo di campo
inquadrato (ad esempio un obiettivo da 100 mm ha un angolo di campo di
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24°); viceversa per inquadrare vaste porzioni di spazio è necessario
impiegare obiettivi dalla corta focale, che hanno un notevole angolo di
campo (ad esempio un 24 mm ha un angolo di campo di 84°).
Detto questo, risulta facile comprendere come l'ingrandimento relativo e
l'angolo di campo siano in stretta relazione tra loro: infatti, per riprodurre
nello stesso fotogramma una maggiore porzione di spazio e quindi un
maggior numero d'elementi presenti nella scena, le dimensioni di questi
ultimi dovranno necessariamente ridursi.
In base alla loro lunghezza focale gli obiettivi si suddividono in
grandangoli, normali e teleobiettivi.
Vediamone le caratteristiche per ognuno.
Obiettivi a fuoco fisso o primari
Sono gli obiettivi che hanno la “lunghezza focale” fissa; cioè la distanza,
espressa in millimetri, tra il “centro ottico” e il “piano pellicola” o il
“sensore” della fotocamera digitale, alla quale viene messa a fuoco
l’immagine di un punto.
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Un obiettivo grandangolo Nikkor da 24 mm
Obiettivi grandangolari (35 mm o minori).
Per grandangolare si intende quell'obiettivo con una lunghezza focale
inferiore ai 50mm. Il nome stesso ci da già un'idea della sua funzione e
cioè di consentire inquadrature con un ampio angolo di campo. Un'altra
caratteristica importante di questa categoria di obiettivi è la notevole
profondità di campo, che ci consente di vedere a fuoco quasi tutta la
scena inquadrata, dal soggetto molto vicino fino a quello più distante.
Al diminuire della lunghezza focale, infatti, corrisponde un aumento della
profondità di campo. Con il grandangolare è possibile riprendere un gran
numero di elementi restituendo immagini altamente suggestive e di
grande profondità spaziale. In genere questa focale si presta benissimo
per la foto paesaggistica ed è sconsigliato per il ritratto o meglio per
il ritratto in primo piano in cui si rende necessaria una distanza di ripresa
ravvicinata, che con un tale obiettivo comporta una distorsione prospettica
del soggetto.
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Un obiettivo normale Nikkor da 50 mm
Obiettivi normali (50 mm).
Questo obiettivo può essere considerato la misura standard degli obiettivi,
infatti guardando attraverso di esso abbiamo la visione più simile a quella
dell'occhio umano, cosicché le immagini vengono riprodotte praticamente
senza deformazione e le loro proporzioni non vengono stravolte.
Quest'obiettivo è poco ingombrante e molto versatile, in quanto può
essere utilizzato per fare vari tipi di foto, da quella paesaggistica a quella
del ritratto. In genere questa focale viene fornita assieme al corpo
macchina della fotocamera al momento dell'acquisto.
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I teleobiettivi (85 mm o maggiori).
Possiamo considerare teleobiettivi quegli obiettivi che presentano una
focale che va da circa gli 85 mm in su. I teleobiettivi a differenza dei
grandangolari riprendono entro un ristrettissimo angolo di campo, il quale
si riduce all'aumentare della lunghezza focale, ma permettono di
inquadrare soggetti che si trovano a grande distanza ingrandendone le
dimensioni sul fotogramma.
Un obiettivo mediotele Nikkor da 85 mm
Diversamente dai grandangolari le lunghe focali determinano una notevole
riduzione della profondità di campo, e di conseguenza la messa a fuoco
dovrà essere accuratamente regolata.
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Obiettivi a lunghezza focale variabile – zoom
Sono obiettivi complessi la cui lunghezza focale – cioè la distanza tra il
“centro ottico” e il “piano pellicola” o il “sensore” digitale – può variare.
Ormai tutte le fotocamere compatte montano questo tipo di obiettivo, a
differenza delle macchine reflex più costose che possono montare sia gli
obiettivi fissi che gli zoom.
A seconda dell’estensione di lunghezze focali previste, uno zoom si può
collocare nella fascia dei grandangoli (sotto i 35 mm) o dei teleobiettivi
(sopra i 70 mm)
L’obiettivo a sinistra è uno zoom Nikkor 14-24
L’obiettivo a destra è uno zoom Nikkor 24-70
Si tratta di obiettivi in cui, agendo su una ghiera, una leva o un pulsante,
si può variare la lunghezza focale entro due estremità prefissate,
mediante lo spostamento di un gruppo di lenti rispetto alle altre. Ad
esempio, si può avere un obiettivo con una focale minima di 35 mm ed
una massima di 100 mm, con possibilità di impostare manualmente
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qualsiasi lunghezza focale intermedia (come 42, 50 o 78 mm). Tali
obiettivi vengono comunemente denominati appunto “zoom”.
L'utilità pratica di simili obiettivi è evidente: senza cambiare il punto di
ripresa è possibile effettuare l'inquadratura più adatta a realizzare l'idea di
fotografia che si ha in mente. Ma ci sono anche altri vantaggi collegati
all'uso di un obiettivo zoom. Non si è costretti a cambiare spesso
l'obiettivo; si tratta di un elemento da non sottovalutare in
occasioni come le foto di bambini, sport, reportage o simili.
Generalmente da un discreto grandangolo (35mm) fino al mezzo tele (70-
90 mm). Ovviamente le ottiche zoom rendono disponibili anche tutte le
focali intermedie e quindi l'angolo di visione può essere tarato a dovere.
Ma non ci sono solo vantaggi: lo zoom tende a rendere pigri e molte
volte porta il fotografo a cercare l'inquadratura migliore solo operando
sullo zoom stesso e senza muoversi. Questo non sempre porta a buoni
risultati: molte volte basta un passo in più per avvicinarsi o allontanarsi
dal soggetto per avere inquadrature e prospettive migliori.
Ma allora quale comprare?
Se prendete una compatta avrete in automatico un super zoom. Ma se
optate per una Reflex più professionale con obiettivi intercambiabili, allora
la faccenda si complica.
La scelta dell'ottica è probabilmente una delle più importanti e difficili di
una reflex. La qualità di una foto, infatti, dipende essenzialmente
dalla qualità dell'obiettivo che si usa. Se siete al primo acquisto di una
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reflex, potete iniziare a prendere confidenza con la macchina utilizzando
l'ottica in dotazione, generalmente adatta a situazioni standard, ma
comunque un buon punto di partenza. Quando la passione per la
fotografia, invece, si fa più insistente, allora è consigliabile sostituirla e
dotarsi di almeno un altro obiettivo.
Attenzione agl’attacchi
Se avete scelto una Reflex ricordatevi che ogni marca di fotocamera ha
il suo specifico attacco: non è possibile acquistare un'ottica Canon per
un corpo macchina Nikon, e viceversa. Ma le ottiche non sono fabbricate
solo da chi fa anche i corpi macchina, esistono produttori terzi. In questo
caso bisogna assicurarsi che l'obiettivo abbia l'attacco giusto per la nostra
macchina, altrimenti sarà impossibile utilizzarlo.
La luminosità degli obiettivi
Altro elemento da considerare nella scelta
dell’ottica è la sua luminosità: questa
viene indicata con il valore di apertura
massima di diaframma possibile, per
esempio f/2,8 (scritta spesso anche come
1:2,8); più elevato è questo valore
numerico, meno l'ottica è luminosa.
Ovviamente più un'ottica è luminosa
meglio è, visto che una buona luminosità
permette di scattare anche in condizioni
d’illuminazione imperfette evitando tempi
di scatto troppo lunghi e con una nitidezza maggiore.
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Il sensore d’immagine
Quando si parla di sensore in fotografia si intende quella parte di
fotocamera che ha un ruolo fondamentale in quello che è il processo di
fotosensibilità che ai tempi delle macchine analogiche veniva svolto dalla
pellicola. Trasforma qundi le tue immagini in un segnale elettrico di tipo
analogico.
Sensore e risoluzione: un rapporto importante
Quasi tutti, in questi anni di esplosione delle tecnologie digitali, hanno
preso confidenza con il termine “megapixel”, sapendo che indica un dato
di grande importanza nella definizione di quella che è la nitidezza di
un’immagine fotografica.
Quando si associa un numero di megapixel maggiore a una elevata qualità
dell’immagine si incorre in errore, dal momento che nella definizione della
nitidezza di una fotografia interviene anche un altro fattore: la dimensione
del sensore.
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I sensori che si sono imposti nel mercato internazionale sono due: CCD
(Charge-Coupled Device - Dispositivo di Carica Accoppiata) e CMOS
(Complementary Metal Oxide Semiconductor – Semiconduttore
Complementare Ossido di Metallo).
Più un sensore è ampio, più è in grado di catturare luce, e, di
conseguenza, permette di ottenere una fotografia migliore.
Gli impulsi elettrici vengono convertiti in digitale da un convertitore, nel
caso del sensore CCD e in un chip di elaborazione esterno al sensore,
nel caso del CMOS; in entrambi i casi viene generato un flusso di dati
digitali atti ad essere immagazzinati in vari formati su supporti di
memoria.
A seconda del tipo di sensore potrete avere una maggiore o
minore risoluzione della qualità dell’immagine.
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La risoluzione delle immagini.
Generalmente si usa questo termine riguardo alle immagini digitali, ma
anche una qualunque fotografia ha una certa risoluzione.
Lo schermo di un computer non può mostrare linee o disegni, ma soltanto
punti o quadrettini.
Le immagini digitali sono composte da milioni di piccoli quadrettini
chiamati pixel (picture elements).
Maggiore è la risoluzione, migliore è il dettaglio dell'immagine.
Per fare ciò il computer suddivide lo schermo in una griglia di pixel ed
usa i valori memorizzati nel file digitale per attribuire a ciascun pixel dello
schermo il colore e la brillantezza del pixel originale.
La risoluzione, quindi, essendo una misura della densità dei punti di
immagine rappresentati su un supporto (carta o monitor), si misura in
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punti per unità di lunghezza, dove quest'ultima di solito è il pollice (dpi,
dot per inch).
Più dpi ci sono in un pollice, maggiore sarà la risoluzione e migliore sarà la
qualità delle immagini prodotte con la nostra fotocamera.
1 pollice = 2,54 cm
1 piede = 12 pollici = 30,48 cm
1 yarda = 3 piedi = 36 pollici = 91,44 cm
Ecco qui un sensore di immagini tipo CCD sullo sfondo di un
ingrandimento dei suoi pixel, ognuno dei quali compone una porzione
della nostra immagine finale
L'analisi del rapporto fra numero di pixel e qualità delle immagini è
uno dei temi centrali per capire quali sono gli elementi che danno valore
ad una fotocamera digitale ed alle fotografie da essa prodotte.
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La risoluzione totale del sensore si misura in milioni di pixel totali
(Megapixels).
Il pixel è la più piccola unità di misura della risoluzione di un
sensore, un piccolo punto di colore che fa parte dell’immagine finita,
simile ad un pezzo di puzzle.
Quando unisci tutti questi pixels insieme viene visualizzata la tua foto. Più
megapixels usi in ogni immagine, più la foto sarà chiara e definita.
In un'immagine digitale il numero di pixel viene calcolato semplicemente
moltiplicando il numero di pixel della base dell'immagine per il
numero di pixel dell'altezza.
Ad esempio un'immagine di 1,92 Megapixel (equivalenti a 1.920.000
pixel) sono il risultato di un'immagine di 1600x1200 pixel. Il megapixel,
letteralmente "milioni di pixel" è un multiplo del pixel (mega=1 milione),
unità di misura adeguata ed utile a comprendere la quantità totale di pixel
presenti nel sensore.
Il valore indicato è comunque approssimativo in quanto una parte dei
pixel (in genere quelli periferici del sensore) servono al processore
d'immagine per avere informazioni sul tipo di esposizione (ad esempio
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sulla luminosità della scena) e ricoprono in pratica il ruolo di "pixel di
servizio".
Dunque un sensore può essere dotato di 9,20 megapixel, ma registrare
immagini di 9,10 megapixel (senza approssimazione i valori potrebbero
essere 9.106.944 pixel, che corrispondono ad un'immagine di 3.488 x
2.616 pixel).
La maggior parte delle macchine fotografiche digitali compatte è in
formato 4:3 (1600x1200, 800x600, ...). Mentre nelle reflex digitali
(DSLR=Digital Single Lens Reflex) e in alcune fotocamere compatte (con
obiettivo non intercambiabile) di fascia alta ("SLR-like" o anche chiamate
"prosumer") si può impostare sia il formato 4:3, sia il rapporto classico
3:2 delle fotocamere a pellicola. Alcuni modelli recenti, anche di fascia
media, permettono di fotografare in formato widescreen, cioè in 16:9.
Risoluzione ottica e risoluzione interpolata Attenzione a quando andrete a comprare la vostra fotocamera, la
risoluzione effettiva è diversa da quella scritta sulla scatola.
Perché vi sono due tipi di risoluzione: ottica e interpolata.
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La risoluzione ottica è rappresentata da un numero assoluto riferito al
numero dei pixel di un sensore, elementi propri precisi, che possono
essere contati. Però per ingrandire le dimensioni di un'immagine, la
risoluzione originale può essere aumentata decisamente usando un
software.
Ecco qui un esempio:
L’immagine originale
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Immagine ingrandita. I pixel aggiunti devono essere creati dal software "copiandoli" dai pixel adiacenti. Poiché questi nuovi pixel non aggiungono
alcuna nuova informazione, l’immagine risulta “rovinata".
Questo processo si chiama interpolazione, e consiste nell’aggiungere
pixel alla foto per aumentarne il numero totale, ma in maniera virtuale.
il software che utilizziamo per l’interpolazione copia i pixel e ne produce di
nuovi, per determinare quale dovrebbe essere il suo colore e luminosità.
Il procedimento in realtà non aggiunge informazioni vere all’immagine, ma
rende meno evidente la quadrettatura dovuta al pixel se si volesse
ingrandire l’immagine oltre il consentito. È un procedimento usato anche
negli scanner attraverso un'elaborazione software.
60 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Alcune macchine digitali, potrebbero quindi indicare una risoluzione
"migliorata". Ma voi dovete controllare sempre la risoluzione ottica, e non
quella di interpolazione aumentata.
Questo trucco è usato soprattutto nelle fotocamere a bassa risoluzione per
generare dei pixel ulteriori a quelli catturati dal sensore generandone il
valore di cromia per portare ad esempio una risoluzione di una fotocamera
da 5 Mpixel a 6 Mpixel.
In tutte le fotocamere che adottano un sensore con Color Filter Array si
usa l’interpolazione per generare in ogni pixel le due componenti
cromatiche mancanti, in questo caso si tratta propriamente di
interpolazione cromatica.
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La Sensibilità del Sensore
In fotografia, la velocità della pellicola, detta anche sensibilità o rapidità,
indica la sensibilità alla luce di una pellicola fotografica (o del sensore in
una fotocamera digitale).
Vi ricordate il valore “ISO” che appariva sulla confezione dei rullini
fotografici specificava la velocità, o sensibilità, delle pellicole a emulsione
d’argento. Più alto era il numero e più sensibile era la pellicola alla luce.
Si partiva dai 100, 200, o 400 fino all’800 da usare in genere in ambienti
chiusi (ideali per l’interno delle chiese).
Raddoppiando il valore ISO si raddoppiava la sensibilità della pellicola.
Anche i sensori sono classificati con numeri ISO equivalenti.
Come per la pellicola, un sensore con bassi valori ISO necessita di più luce
per una buona esposizione. Ma per avere più luce occorre una più lunga
esposizione che può causare immagini mosse, o una maggiore apertura
del diaframma, che riduce la profondità di campo.
l’ISO quindi indica la sensibilità del sensore alla luce. Più alto è il valore
dell’ISO, maggiore è la sensibilità alla luce. Nella fotografia a rullino, per
cambiare l’ISO era necessario cambiare pellicola, quindi se avevate ancora
delle foto, venivano buttate. Oggi è sufficiente premere un paio di
pulsanti sul nostro quadrante.
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Utilizzando ISO 400 ad esempio il sensore ha bisogno della metà della
luce che avrebbe bisogno ad ISO 200 per effettuare la medesima
fotografia.
I valori ISO sono quindi direttamente collegati a tutti gli altri valori base
della fotocamera. Ogni valore della scala dell’ISO quindi è pari al doppio
del suo predecessore.
Il valore di ISO è 50 e la scala dell’ISO nella fotografia digitale è:
50 100 200 400 800 1600 3200 6400.
Tipicamente i valori ISO vanno da 50 (molto lento) a 3200 o più (molto
veloce).
Parleremo più diffusamente della sensibilità ISO e delle sue implicazioni
con il “rumore” o “grana” quando tratteremo l’esecuzione pratica di una
fotografia.
Se invece volete approfondire questo aspetto vi segnalo un ottimo articolo
sul mio blog:
http://www.corsodifotografia.net/blog/iso-come-si-utilizza-nella-
fotografia-digitale
63 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Archivi e memorie
Una volta convertito il segnale in arrivo dal sensore (CCD o C-MOS) ed
elaborato dal processore d’immagine, la fotocamera registra un file
contenente l'immagine scattata su una memoria gestibile dall'utente.
Alcune fotocamere economiche dispongono di una memoria interna di
salvataggio immagini, alla quale normalmente è sempre possibile
aggiungerne una esterna.
Oggi praticamente tutte le fotocamere sul mercato usano un dispositivo
asportabile di memoria, di solito flash memory card.
I formati di scheda di memoria realizzati con celle a semiconduttore
utilizzati dalle case costruttrici di fotocamere digitali, sono principalmente:
Compactflash
Compactflash Extreme III
Compactflash Ultra
Compactflash Ultra II
Compactflash Ultra Speed
Il numero di immagini che si possono registrare all’interno della memoria
è limitato e dipende in genere da 3 fattori:
• la loro capacità di memoria (ormai sono in commercio quelle da 32 Gb)
• La risoluzione dell’immagine (più scattiamo ad alta e meno foto ci
staranno)
64 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
• Il livello di compressione dei file (jpg. Tiff, ecc)
Il vantaggio delle Flash Memory e che le fotografie vengono conservate
senza fine anche quando vengono tolte dalla camera e conservate in un
cassetto.
Le immagini ci mostrano delle flash memory card da 32 GB.
Ecco alcuni esempi di schede di memoria:
Altri formati di schede sono:
Micro SD Solitamente le micro sd card vengono principalmente utilizzate
per smartphone, tablet, console e gopro; ma anche su
fotocamere compatte e bridge. Per usarle su fotocamere reflex occorre
quasi sempre un adattatore, proprio per adattarle allo slot delle
fotocamere.
In commercio troviamo microsd 8gb, microsd 16gb, 32gb e così via.
SD Le schede di memoria SD (Secure Digital) sono oggi quelle che vengono
utilizzate dalla maggior parte delle reflexin commercio.
Possiamo distinguere 3 tipi di schede SD:
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• Le MEMORY CARD SD, che sono le più vecchie sul mercato, e
hanno una capacità massima di memorizzazione di 2gb.
• Le MEMORY CARD SDHC, ovvero SD HIGH CAPACITY, che hanno
una capienza da 4 gb a 32 gb. Sono inoltre più capienti delle schede
di memoria sd
• Le MEMORY CARD SDXC, ovvero SD EXTENDED CAPACITY, che
hanno una capacità da 64 gb a 2 TB; sono quindi più capienti delle
SDHC. Le schede SDXC sono dal punto di vista tecnico più recenti
delle SDHC.
COMPACT FLASH
Il formato delle schede di memoria Compact Flash, è il più datato;
nonostante ciò è ancora utilizzato, soprattutto per reflex di livello
professionale.
Tutte le compact flash attualmente in commercio sono di tipo I; quelle
di tipo II, si distinguono da quelle di tipo I perchè molto piu spesse (5
mm) e più fragili, e non vengono più prodotte. Erano in pratica degli
hard disk in miniatura.
Le Compact Flash card tipo I sono più sottili (3,5 mm) ma comunque più
resistenti e offrono un maggiore spazio di memoria rispetto alle
vecchie cf di tipo II. Inoltre le cf card più recenti utilizzano la tecnologia
UDMA, che garantisce alte velocità di trasferimento dei dati.
Le memory card cf sono disponibili in diverse capacità: dalle compact flash
4gb alle compact flash 16gb, 32gb, 64 gb e oltre. Esistono anche cf 256
gb e cf 512gb
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XQD
La scheda di memoria XQD è una novità assoluta nel panorama delle
memory card.
La memory card XQD ha un nuovo formato, diverso sia dalle sd card che
dalle cf card. Offre una enorme possibilità di storage grazie alla sua
capienza che può raggiungere i 2 terabyte e alte velocità di
trasferimento dati.
La capienza di una scheda di memoria sd o di una scheda di memoria cf
non è l’unico parametro che devi considerare per scelgliere una memory
card
Vediamo allora quali sono gli altri parametri:
• la velocità di scrittura dei dati
• la velocità di lettura dei dati, ovvero di trasferimento dati dalla reflex
a un supporto esterno (pc o hard disk)
La velocità di scrittura di una memory card indica la velocità massima con
cui vengono registrate le foto (ovvero i dati) sulla scheda di memoria dopo
che abbiamo scattato la fotografia. Viene misurata in MB al secondo
(MB/s). Una velocità dai 30 MB/s in su è buona, soprattutto quando si
scatta in RAW, o quando si eseguono scatti a raffica.
La Classe di velocità (UHS Speed Class Rating; UHS-I/II) viene indicata
sulle memory card con un numero inserito in una U. Per fare un esempio:
Classe 1 equivale a una velocità minima di scrittura di 10MB/s (classe 3:
30MB/s e così via…)
67 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Ecco un elenco che ti rivelerà quali sono le migliori schede di memoria,
riassumiamo quali parametri devi prendere in considerazione:
• la capienza
• la velocità di scrittura dei dati
• la velocità di lettura dei dati
SanDisk Extreme Pro CompactFlash Scheda di Memoria 32 GB, 160 MB/s Prezzo sui 50-60 euro
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Lexar Professional Scheda Compact Flash, 64 GB, Velocità fino a 160 MB/s, 1066x, UDMA 7 –prezzo 70 euro
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Concludere l’affare
Poiché stai investendo tempo e denaro, nell’acquisto della tua nuova
fotocamera, naturalmente desideri il meglio. Ciò significa che gradiresti,
poter comprare il modello che hai deciso, al prezzo più basso sul mercato.
Come trovarlo?
Potrebbe essere utile, farsi aiutare da un esperto in materia per avere una
veduta più ampia, in particolar modo se sei un’acquirente del settore, alle
prime armi. Ti consiglio di rivolgerti ad un negozio di fotografia locale. Qui
certamente troverai figure professionali, in grado di fornirti un servizio
personalizzato e non c’è nulla di meglio, che affidarsi a qualcuno che
conosca la fotografia, più del “palmo della sua mano”.
Probabilmente le fotocamere digitali, costeranno poco di più, in questi
negozi a livello locale, ma credimi, ne vale la pena, in proporzione al
servizio offerto. D’altronde, un commerciante potrebbe anche decidere di
abbassare un po’ il prezzo, se lo chiedete! Inoltre, non devi aspettare i
tempi di spedizione, come invece sarebbe nel caso in cui acquistassi il
dispositivo online. Paghi e subito ottieni, ciò in cui hai investito le tue
risorse più preziose: la tua prima fotocamera digitale.
L’acquisto online, invece, potrebbe essere un’impresa rischiosa,
soprattutto quando si tratta dell'attendibilità della persona a cui ti stai
affidando. Con un negozio locale, è più facile informarti della reputazione
del commerciante e controllare l’affidabilità, del servizio offerto.
Potrai tenere fra le mani la fotocamera, anche prima di averla pagata, in
modo da maneggiarla e porre domande in merito, al negoziante.
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Quest’ultimo sarà disposto a chiarire i tuoi dubbi, anche dopo l’acquisto:
dopo tutto, per loro significa accattivarsi i clienti e farsene dei nuovi! Oltre
a ciò, questi negozi, si occupano della garanzia e della riparazione,
affinché tu sappia a chi rivolgerti in caso, qualcosa andasse storto o la
fotocamera necessitasse di manutenzione.
Potrai perciò, affidare a loro la tua fotocamera ed essa ti potrà essere
restituita, una volta riparata o addirittura cambiata con una nuova, se è
ancora in garanzia. Alcune aziende online, impongono una percentuale
di pagamento addizionale, alla restituzione della fotocamera. I negozi
locali, quasi certamente, non la richiederanno.
Ci sono tuttavia, alcuni svantaggi nell’acquisto a livello locale.
Innanzitutto, il prezzo della macchina fotografica e degli accessori, può
essere superiore rispetto a quello di un negozio online o delle catene di
negozi situati nei centri commerciali. Potrebbe non esserci molta varietà di
scelta, ma pochi pezzi disponibili lì nel negozio. L’assortimento, potrebbe
essere, quindi limitato. Ci vuole più tempo e fatica, a confrontare gli
articoli di vari negozi, piuttosto che trovarli al prezzo richiesto online.
Infine, devi pagare l’imposta sulle vendite locali.
E’ vero, viviamo nell’era dell’elettronica, in cui praticamente su Internet,
tutto è a disposizione di chiunque. Confrontare i prezzi è tempo di un
click e veramente in pochi secondi hai la possibilità, di trovarti di fronte
alle migliori offerte disponibili in ogni sezione, dall’abbigliamento firmato,
alle automobili.
Non c’è dubbio quindi, che “facendoti un giro” su Internet, ne troverai a
prezzi ridotti. Prima però, di farti sfilare, il denaro che duramente hai
guadagnato, controlla la reputazione del commerciante online, da cui
compri, l’affidabilità e nota sia i lati positivi che quelli negativi.
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Vantaggi:
• E’ possibile fare acquisti 24 ore al giorno- un asso nella manica, per coloro che hanno numerosi impegni!-
• Si trovano su Internet prezzi nettamente inferiori
• Hai la possibilità di confrontare le fotocamere per categoria, prezzo, risoluzione, caratteristiche ecc
• Forniscono la consegna diretta ad un indirizzo a tua scelta
• A volte non c’è un’imposta sulle vendite, nell’acquisto online
• Alcuni venditori online non fanno pagare il costo della consegna
• E’ possibile vedere una vasta gamma di macchine fotografiche e accessori
• Di solito sono riportati i numeri verdi da chiamare, per l’ordinazione
Svantaggi:
• Non potrai maneggiare la fotocamera prima dell’acquisto, per appurare che corrisponde a ciò che desideri
• E’ necessario attendere per la consegna del prodotto
• La fotocamera potrebbe essere venduta sul mercato nero(per ulteriori informazioni, consulta la prossima sezione)
• Non si tratta di un prodotto di magazzino,che puoi riordinare facilmente
• Ci possono essere alcune spese di spedizione eccessive e oneri assicurativi
• L’azienda può essere priva di un servizio clienti
• Se desideri rimandare indietro la fotocamera,potrebbe essere solo una seccatura
• E’ più difficile verificare l’affidabilità di un commerciante
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• C’è un rischio maggiore di essere truffati, se non si tratta di un’azienda consolidata
Sta a te ora, decidere come e dove, acquistare la tua fotocamera,
ovviamente! Basta che tu abbia tutte le certezze di cui hai bisogno,
quando lo farai. Non vorrai certo fare un investimento, in qualcosa, che a
malapena durerà il tempo di un giro di corsa!
E’ bene che tu conosca l’esistenza, di un mercato parallelo: il mercato
nero o parallelo.
73 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
La stampante giusta
Ancora una volta, avere la stampante giusta, dipende da come si vuole
utilizzarla. Se stamperai solo per piaceri personali, non c’è bisogno che tu
spenda centinaia di euro, per un modello super tecnologico. Se invece hai
intenzione di scattare foto semi-pro o pro, dovrai acquistare una
stampante in grado di produrre immagini di alta qualità.
La buona notizia è che la tecnologia ha compiuto talmente tanti progressi,
che sul mercato sono disponibili stampanti di qualità anche a prezzi non
esorbitanti. Una stampante ad inchiostro, è possibile trovarla anche a soli
40-50 euro, se cerchi bene. Altrimenti, un’altra buona scelta potrebbe
essere la stampante a sublimazione.
La maggior parte delle stampanti ad inchiostro, offre una buona qualità di
stampa, per i formati standard,ma fai attenzione, perché non tutte quelle
convenienti, forniranno la stessa qualità per formati più grandi. Sebbene
le stampanti ad inchiostro, offrano più o meno lo stesso livello di qualità,
tante di esse hanno un massimo dpi (dots per inch) di 5760X1400,
spendendo un po’ di più per questo tipo di stampante, probabilmente ti
garantirai più funzionalità e velocità di stampa.
Tieni in mente, che molte stampanti, quando si tratta di foto, usano le
cartucce d’inchiostro a colori per la produzione del bianco, del
nero e della scala di grigi. Ciò potrebbe portare a stampare le foto, con
una sola tinta di colore,perciò cerca di rimanere concentrato su quelle
stampanti, che usano apposite cartucce di nero e grigio, soprattutto nel
caso in cui, tu dovessi stampare molte foto in bianco e nero.
74 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Ciò che differenzia le stampanti professionali, dai modelli di consumo, è
che la funzionalità delle prime, le porta ad essere in grado di produrre
immagini d’alta qualità e di grandi dimensioni.
A seconda delle tue esigenze, le stampanti accettano formati di carta da
24 pollici fino a 60 pollici di larghezza, ma poiché sono mirate ai
professionisti, molte funzioni utili, come la stampa dalla tua fotocamera
digitale, non sarà possibile compiere su un modello di consumo.
Se desideri però, creare stampe d’alta qualità, o forse anche poster,
una stampante professionale potrebbe essere la scelta giusta, sempre se
puoi permettertelo, ovviamente. Questo genere di stampanti hanno un
prezzo che oscilla dai 345 euro in su, fino a toccare le migliaia.
Chi userà la propria stampante non professionale,non solo per la semplice
stampa delle foto di famiglia, deve ricordare, che la qualità delle immagini
che otterrà, probabilmente non sarà molto buona. Anche se, solo per uso
personale, queste stampanti vanno più che bene.
Ultimamente, sono note delle stampanti, utilizzate solo per la stampa
fotografica. Queste sono provviste di una “docking station”, grazie alla
quale è possibile collegare la fotocamera, direttamente alla stampante e
scaricare le foto, senza aver bisogno di un computer! Sono stampanti
solitamente più compatte e offrono una progredita velocità di stampa.
Il formato è spesso limitato ad un 20 x 25 cm, 10 x 15 cm, 13 x 18 cm,
ma ugualmente la qualità rimane avanzata, anche se, disposti a pagare un
prezzo più elevato, si potrebbero avere modelli più grandi di questo stesso
efficiente dispositivo.
Nonostante i dpi (dots per inch) tendono ad essere bassi in questa
categoria di stampanti, il risultato finale è comunque più soddisfacente
grazie all’impiego della tecnologia a colorante termico. Quest’ultima
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utilizza i colori primari di stampa in centinaia di sfumature, cioè senza
ricorrere al “dithering”,ossia al deposito di più gocce d’inchiostro, a
fronte di un pixel di un determinato colore, ciò che invece fa una
stampante a getto d’inchiostro.
Un’altra caratteristica vantaggiosa, che possiedono queste stampanti
riguarda le loro dimensioni ridotte,che le rendono facili da spostare e
trasportare, in particolare quelle che addirittura possono essere
alimentate a batterie.
Quando andrai a stampare foto dalla tua stampante a sublimazione o a
getto d’inchiostro, imposta alta la risoluzione, in modo tale che lo siano
anche i dpi. In questo modo, porterai a termine una foto di migliore
qualità, ricordando però che tali impostazioni, richiederanno un uso
maggiore d’inchiostro.
Le persone, infatti, prestano attenzione anche a quest’elemento, ossia al
tipo di carta e inchiostro che la stampante richiede e che sarà efficace
nella stampa fotografica.
Il fattore vincolante è l’ammontare del prezzo, di questi due strumenti,
calcolato a lungo termine. Non bisogna però prendere in considerazione,
solo il prezzo, ma sempre in proporzione al risparmio, è bene assicurarsi
che la carta e l’inchiostro scelto, conducano ai risultati sperati.
Facciamo un esempio di una stampante inkjet:
76 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
La Epson XP-342 è un'altra stampante multifunzione inkjet
caratterizzata da un ottimo rapporto qualità-prezzo e dall'utilizzo di
cartucce di inchiostro separate. Permette di stampare foto e documenti e
di effettuare scansioni. Le sue prestazioni sono pari a 15 pagine/min a
colori, 15 pagine/min in bianco e nero e 1 foto 10×15 cm in 38 secondi.
La risoluzione di stampa è pari a 5.760 x 1.440 dpi, quella di scansione è
invece di 300 dpi. Supporta fogli A4, A5, A6, B5, C6 (busta), DL (busta),
N. 10 (busta), Letter Legal e carta fotografica 9×13 cm, 10×15 cm,
13×18 cm, 13×20 cm, 20×25 cm, 100×148 mm, 16:09. È Wi-Fi e
supporta i sistemi Epson Connect (iPrint, Email Print, Remote Print
Driver), Apple AirPrint e Google Cloud Print. Dispone anche di porta USB,
slot per le schede SD e porta di rete.
Facciamo un esempio di una stampante a sublimazione:
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La Canon Selphy CP1200 è una stampante fotografica a
sublimazione contraddistinta da un ottimo rapporto qualità-prezzo, dalla
qualità delle sue stampe e dalla sua estrema compattezza. Misura 180,6 x
135,9 x 63,3 mm per 860 g di peso e assicura prestazioni pari a 47
secondi/foto (148 x 100 mm) con una risoluzione di 300×300 DPI.
Supporta la stampa wireless, i servizi di stampa cloud come Apple AirPrint
e il Bluetooth. Inoltre dispone di uno schermo da 2,7" e consente il
caricamento diretto di foto da dispositivi USB e microSD. È possibile
alimentarla con una batteria esterna (acquistabile separatamente) la quale
conferisce alla stampante il massimo grado di portabilità e un’autonomia
di stampa pari a 54 foto in formato cartolina.
Anche se comprare cartucce di marche differenti da quella della tua
stampante, può farti risparmiare, sappi che sarà presumibile la produzione
di stampe a bassa qualità e uno sbiadimento precoce delle immagini.
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Molte case produttrici, creano fogli di carta specifica per le loro stampanti
ed anche se quest’elemento può non sembrati così importante come
l’inchiostro, ti consiglio comunque di eseguire prima dell’acquisto, un’
analisi del campione di carta, se non realizzato dal produttore della
stampante.
Nel caso in cui volessi che le tue foto digitali, si mantengano nel tempo,
non mostrando i “segni dell’età”, dovresti considerare l’idea di
spendere un po’ di più, poiché dovrai comprare un particolare tipo
di carta per stampanti, priva di acidi; una carta conosciuta per la sua
nota proprietà di durare nel tempo, senza creare ingiallimenti o
sbiadimenti.
A seconda del produttore, della qualità della carta, delle condizioni di
conservazione, le stampe d’alta qualità “potrebbero” essere, negli ultimi
50-100 anni, qualcosa da non poter più pretendere, da un normale
standard di carta.
Seleziona perciò, molto bene la tua stampante, per fare la differenza nella
stampa delle tue foto.
Altrimenti potresti lasciare che alcuni siti, facciano tutto al posto
tuo! L’unica cosa che devi fare è inviare loro le immagini,
dopodiché penseranno loro a stamparle ed inviartele per posta.
Si tratta di un servizio davvero utile, quando si desiderano stampe di
ottima qualità senza voler però, sprecare “litri” d’inchiostro dalla propria
stampante. Il prezzo che chiedono è anche molto ragionevole!
Ecco alcuni, dei principali siti, che offrono tale servizio:
http://www.fotoaruba.it/ (Foto-Aruba)
http://www.fotodigitaleonline.com/ (FotoDigitaleOnline)
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http://www.mypix.com/it/it/home/ (MyPix)
http://www.photobox.it/ (PhotoBox)
http://www.snapfish.it/snapfishit/welcome (SnapFish)
http://www.fotolandia.com/
http://ww2.photocity.it/Default.aspx
Ce ne sono centinaia e più, ma questi sono sufficienti ad iniziare, se vuoi
usufruire di tali mansioni.
In conclusione, dovresti avere già fotocamera e stampante. Ora, è il
momento di cominciare a pensare, come poter scattare belle foto! Prima
però,ci sono altre informazioni da dover considerare.
80 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Guida introduttiva
alla fotografia digitale
La fotografia a pellicola e quella digitale sono molto più simili di quanto si
pensi, l’unica particolarità è che quella digitale, apre nuove opportunità
alle tue immagini, preziose e forse inaspettate.
• Per cominciare, supponiamo che tutto ciò che già si sapeva, in
merito ad una buona fotografia, si applichi ancora.
• Non lo troverai di certo nelle scatole delle fotocamere, ma ognuna di
esse ha un permesso per esperimenti, prove, test e modifiche che
puoi eseguire all’infinito. Senza dover pagare, il costo di un altro
scatto, perché trattenersi? I professionisti, di solito compiono decine
di scatti di prova, ora puoi farlo anche tu e non esiste, oltre a
questo, modo migliore e più veloce d’imparare a fotografare. Un
feedback immediato è uno dei vantaggi più potenti della fotografia
digitale.
• Siediti e leggi il manuale della fotocamera, non appena possibile.
Alcune fotocamere sono dotate di un manuale di base, stampato,
per iniziare e di uno completo salvato su un CD. Dovresti consultare
entrambi. Le fotocamere digitali sono dispositivi sofisticati,
con capacità elevate a cui non è possibile far fronte, essendo muniti
solo di un’esperienza passata, con le fotocamere a pellicola. Sarai
forse in grado di imitare o lontanamente adoperare alcune funzioni,
ma non riuscirai mai a sfruttare al massimo il tuo investimento,
81 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
senza prima aver esaminato l’intero manuale delle istruzioni. Per
cui, fallo, non te ne pentirai!
• Pensa oltre gli schemi. Le fotocamere digitali contengono più
caratteristiche di quante tu possa immaginare.
Non è necessario imparare subito a memoria, tutto ciò che riguarda
la tua macchina fotografica, ma utilizzandola, avere dimestichezza con
tecniche e nozioni, verrà spontaneo. Maneggiarla dovrà sembrarti
qualcosa di naturale, che appartiene alla tua natura, se vuoi che tu
divenga bravo a fotografare. Quindi fai tanta pratica, sfrutta ogni
occasione. Inizia magari, fotografando i tuoi piedi, tieni la fotocamera a
pochi centimetri dal viso e cattura un tuo“interessante” autoritratto. Più
farai pratica, più sarà semplice ottenere il meglio.
Forse non arriverai mai a scoprire particolari impostazioni della tua
fotocamera, ma alcune di esse richiedono la tua immediata attenzione e
non necessitano, né tantomeno è utile in questo caso, aver avuto
esperienza con macchine fotografiche a pellicola.
• Se ancora non hai affrontato le varie scelte disponibili, relative alla
risoluzione (il numero di pixel registrato) e il livello di compressione
JPEG, spesso definito “di qualità”, vai sul sicuro: inizialmente
imposta la fotocamera, alla risoluzione più alta, e al livello di
compressione JPEG più elevato, i dettagli li prenderai in
considerazione in seguito.
• In caso di dubbi, non esitare ad usufruire delle auto-
impostazioni e della messa a fuoco automatica. Evita l’auto-
ISO se non in caso di scarsa luminosità o scatti in movimento.
Lavorare con l’impostazione di ISO più bassa possibile, ti
permette di osare di più con i tuoi scatti. Impostazioni più alte
invece, non fanno che apportare più rumore all’immagine.
82 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
• Molte fotocamere digitali si comportano come quelle a pellicola a
colori: le migliori immagini sono spesso leggermente sottoesposte,
in particolare quando sono coinvolti elementi luminosi, nella scena.
Usa perciò la compensazione dell’esposizione per starare
l’esposimetro a luce riflessa, utilizzando lo spot: se leggi un tono
chiaro conviene compensare di più, se leggi un tono scuro allora in
meno. Conta anche alcune variazioni in diverse condizioni di ripresa.
In ogni caso, se hai dubbi, ricorri al bracketing delle esposizioni. Ne
parleremo approfonditamente nel secondo e-book.
• Prima o poi, dovrai avere a che fare con i problemi puramente tipici,
delle fotocamere digitali, come il bilanciamento del bianco o la
nitidezza della fotocamera, ma di solito, per cominciare, è
sufficiente contare sulle impostazioni predefinite.
• Se utilizzi l’impostazione della messa a fuoco macro per un primo
piano, assicurati di disattivarla subito dopo. Molti scatti non in primo
piano, sono stati casualmente offuscati, da una fotocamera
incautamente lasciata in modalità macro.
• Se le tue foto risultano male esposte, anche in modalità automatica,
verifica che la compensazione dell’esposizione non sia stata lasciata
ad un’impostazione sfavorevole.
Una delle parti più complicate della fotografia digitale, che i nuovi hanno
riscontrato essere tale, concerne la difficoltà nel minimizzare l'intervallo di
tempo, che intercorre tra,il premere il pulsante della fotocamera e lo
scattare la foto.
Le fotocamere digitali richiedono di più, nella preparazione di uno
scatto rispetto alle macchine fotografiche a pellicola. Hanno
ugualmente la messa a fuoco dell’obiettivo. Tuttavia, le digitali
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devono ricorrere anche ad una pre-esposizione per ottenere il
giusto equilibrio di colori.
La buona notizia è che sono in grado di fornire una migliore esposizione,
colori più equilibrati e in molti casi inquadrature più precise. Quella cattiva
è che portare a termine, quanto detto, richiede una frazione di secondo,
che a volte potrebbe portarti a perdere un grande scatto.
Cosa si può fare allora? Ci sono un paio di approcci, molto
efficienti.
Il più semplice, consiste nello spingere il pulsante dello scatto a metà,
come se fossi in attesa di trovare l’attimo giusto. Rimanere così, finché
non si è pronti per la foto, dopodiché finire di cliccare il pulsante.
Premendo a metà, suggerisci alla tua fotocamera di iniziare la messa a
fuoco, bilanciare il colore e l’esposizione. Il conseguente ritardo, sarà
piuttosto ridotto, in questo modo. Quando personalmente assisto a degli
sport, come alle partite di basket, continuo a premere a metà il pulsante,
ogni volta che ho intenzione di catturare qualche determinato momento.
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Un secondo approccio, è quello di passare all’esposizione e messa a fuoco
manuale. Se vi è un’illuminazione stabile, come quella di una casa, questa
tecnica riuscirà bene. La maggior parte delle fotocamere digitali
hanno un’estensione e profondità d’area incredibile, perciò la messa
a fuoco non dovrebbe essere critica.
Quando il piano prescelto è a fuoco la fotocamera ci avvisa, con un
segnale visivo e (se se ne seleziona l’opzione) con un segnale acustico.
Inoltre nel mirino – ottico o elettronico – l’immagine appare nitida. A
questo punto si può scattare la foto imprimendo un’ulteriore pressione al
pulsante (senza prima rilasciarlo). Non appena raggiunta la seconda
posizione sentiremo il classico “click” indicante che la foto è stata scattata.
Imposta la focalizzazione in base
alla distanza e probabilmente
sarai già più soddisfatto, dei tuoi
risultati. Se per esempio,
partecipi ad un evento sportivo
al coperto, occorre impostare la
velocità dell’otturatore più alta
possibile, scegli perciò la
massima apertura e regola la
velocità dell’otturatore per una
corretta esposizione.
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Oramai siamo ben abituati ad usare il sistema automatico di messa a
fuoco che ci garantisce il soggetto sempre a fuoco che, che viene difficile
pensare che ci possano essere delle situazioni ove è preferibile disabilitare
l'autofocus e utilizzare una messa a fuoco manuale.
Gli obiettivi attuali riescono ad adattarsi sia alle riprese con i soggetti
fermi (AF-S, autofocus singolo), sia per quelli in movimento (AF-C,
autofocus continuo).
Malgrado ciò esistono ancora certe situazioni di ripresa dove risulta molto
utile spostare il selettore presente sul nostro obiettivo/fotocamera nella
posizione manuale, vediamo quali possono essere:
1) Foto Close-up e Macrofotografia: le foto a distanza ravvicinata
richiedono una grande precisione nella cura della messa a fuoco.
Photo by Wikipedia
2) Quando c'è poca luce: tutti i sistemi autofocus soffrono più o meno
le situazioni nelle quali la luminosità ambientale è molto bassa
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3) Scattare attraverso delle “barriere”: finestre, muri di recinzioni, reti
di metallo, vegetazione, ecc.; in questi casi il sistema autofocus può
sbagliare l’oggetto della nostra foto e mettere a fuoco l'ostacolo al
posto in primo piano.
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Photo by wvs
4) Foto d'azione: quando si devono scattare foto a biciclette, come
l’esempio qui sopra, o motociclette, automobili ecc. anche se i sistemi
autofocus consentono la regolazione continua per seguire gli oggetti in
movimento, a volte si metta a fuoco lo sfondo. Questo effetto chiamato
Panning, che può essere voluto o meno, è il risultato di uno scatto
dove il soggetto deve essere a fuoco nonostante sia in movimento.
Apertura o luminosità.
Questa regola potrà esservi sempre utile: “L’apertura massima di un
obiettivo è uguale alla lunghezza focale diviso il diametro della pupilla
d’ingresso, la lente più esterna dell’obiettivo”.
La quantità di luce che attraversa le lenti è regolata da un dispositivo
chiamato diaframma, situato all’interno dell’obiettivo. La sua dimensione
determina la profondità di campo e, di conseguenza, la messa a
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fuoco. Il valore di diaframma indicato sull’obiettivo è quello della sua
massima apertura; altre aperture sono possibili solo chiudendolo.
Ma cos’è il Diaframma?
Nelle macchine reflex la luce raggiunge la pellicola passando attraverso un
foro posto all’interno dell’obiettivo; la dimensione di questo foro può
essere variata tramite un dispositivo chiamato Diaframma. Maggiore è la
dimensione del foro, maggiore è la quantità di luce che giunge alla
pellicola o i sensori (in una fotocamera digitale). Viceversa, se il foro viene
ristretto la luce che penetra all’interno della macchina sarà minore.
La giusta combinazione del valore di diaframma e del tempo di
posa ci darà una buona fotografia.
Esempi di impostazione diaframma: macchina fotografica moderna,
macchina fotografica manuale.
II diaframma nelle macchine Reflex generalmente viene impostato per
mezzo di una corona di regolazione (ghiera) che si trova sull’obiettivo.
Nelle fotocamere digitali, impostare il valore direttamente sul display
premendo appositi tasti. Per quanta riguarda le Compatte ricordiamo
invece che questo tipo di regolazione spesso non o presente.
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Sui sistemi di regolazione del diaframma troviamo sempre dei numeri che
servono ad indicare l’apertura del diaframma stesso. Leggendo questi
valori dobbiamo prestare particolare attenzione a non farci ingannare dai
numeri, poiché chi non ha esperienza potrebbe pensare istintivamente che
ad un numero piccolo corrisponda un’apertura piccola e, ad uno grande
un’apertura grande. Questo non è vero, anzi è vero il contrario, cioè che
maggiore è il numero, minore è l’apertura del diaframma;
viceversa, ad un numero piccolo corrispondo un’apertura
maggiore! II motivo di questa corrispondenza inversa è dovuto al fatto
che il numero indicato è il denominatore di un numero frazionario, ad
esempio 1/5.6 o 1/22.
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Bisogna fare presente che il valore d’apertura del diaframma è
generalmente indicato con la lettera “f” seguita dal numero
corrispondente all’apertura. Avremo quindi per esempio f/1, f/1.4, f/2...
fino a f/22 e più, dove f/1 corrisponde ad un’apertura grande mentre f/22
ad una molto piccola.
La sequenza dei valori di numeri f è una progressione geometrica
standardizzata al congresso di Liegi nel 1905. Comprende i seguenti
valori:
f/1 f/1,4 f/2 f/2,8 f/4 f/5,6 f/8 f/11 f/16 f/22 f/32 f/45 f/64
Anche se gran parte delle fotocamere in commercio non supera il valore di
16 e, nel caso delle digitali di tipo consumer o prosumer, si ferma intorno
a 8. Ciò significa che gli obiettivi di queste fotocamere non
possono restringere il diaframma più di tanto offrendo una gamma
minima di valori possibili rispetto alle macchine fotografiche analogiche
oppure alle reflex digitali, che possono montano obiettivi professionali.
Che cosa comporta questo, che se vogliamo scattare con giornate molto
soleggiate l'obiettivo non riuscirà a chiudersi abbastanza per filtrare il
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bagliore esterno e la macchina dovrà compensare drasticamente il tempo
di posa.
Per ottenere quindi un ottimo risultato dovremo fare delle prove con scatti
con un'apertura di f2.8 e un tempo di 1/250 di secondo oppure con
un'apertura di f8 e un tempo di 1/30. La quantità di luce che passa sarà
esattamente la stessa ma con messa a fuoco degli oggetti diversa.
Infatti se usiamo un obiettivo con apertura molto estesa tenderà a
ridurre la messa a fuoco sul soggetto in primo piano, e sfocando ciò che lo
circonda dietro, mentre se usiamo un obiettivo con diaframma molto
chiuso mostrerà a fuoco sia gli oggetti che sono più vicini sia quelli più
lontani rispetto al soggetto.
La dilatazione della capacità di messa a fuoco prende il nome di
"profondità di campo". Vedete tre esempi qui sotto, più è ampia e
maggiore sarà la possibilità di vedere a fuoco tutti gli oggetti presenti
nell'immagine.
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Qui si possono notare i valori di diaframma impressi sul
barilotto degli obiettivi.
L’intervallo tra i diversi valori del diaframma viene comunemente indicato
in gergo stop.
I numeri f sono calcolati e ordinati in modo tale che diaframmando (cioè
chiudendo il diaframma di un’intera divisione o di 1 stop) si dimezza la
quantità di luce che entra a impressionare la pellicola o i sensori digitali.
Capire come agisce un diaframma rispetto al tempo è fondamentale,
perché, a seconda del diaframma usato, avremo una maggiore o minore
profondità di campo: cioè la distanza che appare nitida davanti e
dietro al soggetto ripreso e messo a fuoco.
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Dividendo teoricamente in 3 categorie base:
La porzione di immagine che risulterà a fuoco dipende sia dall’apertura
che dalla distanza relativa tra il fotografo e il soggetto messo a fuoco e tra
il soggetto e lo sfondo.
• Gli f/stop inferiori a f/8, sono quelli che servono ad isolare i
soggetti perché permettono di sfocare porzioni di immagine anche molto
ampie (sopratutto da f/2.8 in giù);
• Gli f/stop f/8 ed f/11 corrispondono ad aperture generiche,
diciamo multiuso, da usare quando non è importante isolare un singolo
soggetto o al contrario avere la scena completamente a fuoco;
• Gli f/stop superiori ad f/11, invece, sono quelli da usare quando
con la foto che stiamo scattando vogliamo raccontare una storia, che avrà
un inizio, uno svolgimento e una fine, ovvero un primo piano, un piano
intermedio ed uno sfondo, e vogliamo che tutti e tre siano
perfettamente a fuoco.
Ma cos’è esattamente la “Messa a Fuoco?
Il termine “fuoco” in ottica indica il punto in cui i singoli raggi, che
formano un fascio di radiazioni elettromagnetiche, si incontrano e si
concentrano.
Nelle macchine fotografiche, la messa a fuoco viene effettuata
allontanando o avvicinando opportunamente alcune lenti dell’obiettivo alla
pellicola o al sensore digitale, operando su una ghiera posta sul barilotto
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dell’obiettivo.
Essa può essere manuale o automatica, utilizzando un motore posto
all’interno della fotocamera o dell’obiettivo.
I moderni obiettivi hanno tutti una messa a fuoco automatica:
autofocus.
Le Reflex Digitali, se impostate nella modalità autofocus regolano la
nitidezza dell'immagine in modo completamente automatico attraverso
degli appositi campi di misurazione e puntamento.
Generalmente è anche possibile scegliere attraverso il menù quali di
questi campi dovrà essere utilizzato per la messa a fuoco automatica;
potremo per esempio mettere a fuoco solamente il campo più all'esterno
destro del mirino, oppure il punto più in basso... non necessariamente
al centro dell'inquadratura.
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In conclusione, per non confondervi ulteriormente, nell’ immagine qui
sopra possiamo vedere un diagramma esplicativo della profondità di
campo, dove tutti gli elementi compresi nell’ area grigia sono a fuoco.
Tutti gli elementi compresi nella spazio della profondità di campo, sono
nitidi, mentre quelli al di fuori appaiono sfuocati.
Ovviamente è anche possibile la messa a fuoco manuale del soggetto la
quale, pur non essendo è così precisa come nelle vecchie Reflex
semiautomatiche è comunque migliore di quella che si otterrebbe
osservando solo il dispaly di una fotocamera compatta.
Ecco qui sotto 3 diverse messe a fuoco con profondità di campo diverse.
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Questi sistemi automatici o semi automatici sono utilissimi quando ti trovi
di fronte una scena o un soggetto che necessita uno scatto immediato,
pena la perdita del soggetto principale (es. una farfalla su un fiore).
Ciò nonostante, per ottenere immagini più creative occorre poter utilizzare
i controlli manuali. Ora vedremo come escludere le impostazioni
automatiche e passare al manuale.
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Funzioni automatiche
Le più importanti funzioni delle fotocamere possono essere automatiche,
tra queste ricordiamo:
• Il fuoco automatico mette a fuoco il vostro soggetto
• L'auto esposizione che verifica la corretta esposizione per la scena
da riprendere
• Il bilanciamento del bianco regola i colori in funzione del tipo di
sorgente luminosa
• Il flash si accende automaticamente se prevede che l'illuminazione
ambientale non è sufficiente
Se vuoi scattare foto più complesse ed articolate, tieni conto che la
semplice ripresa automatica, ti limita un po’, perché diciamo fai decidere
alla fotocamera (che non sempre interpreta i tuoi occhi) ciò che è meglio
in quella situazione. Occorre quindi talvolta passare al controllo manuale
per dare più libertà alla tua creatività.
Che cos’è l’Auto esposizione
Il termine esposizione indica il tempo durante il quale l'elemento sensibile
il “sensore”, resta esposto alla luce che passa attraverso il sistema ottico.
Questo determina quanto chiara o scura sarà la fotografia. Se entra
troppa luce, il sensore rivela una fotografia un po’ sbiadita detta anche
sovraesposta.
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Vedete come una foto sia sovraesposta a sinistra e corretta a destra
Se entra invece troppa poca luce, una foto risulta scura oppure detta
anche sottoesposta.
Una corretta esposizione è definita come:
esposizione = intensità luminosa × tempo
Dipende quindi dalla combinazione tra le impostazioni del diaframma che
abbiamo visto prima, che regola l'intensità luminosa, e del tempo di
esposizione. In particolare, fissata una data esposizione, diaframma e
tempo sono inversamente proporzionali, ossia sono l'uno il reciproco
dell'altro.
Con l'esposizione automatica la fotocamera sceglie da sola a seconda del
tipo di luce una o ambedue queste regolazioni.
Le digitali compatte in genere usano completamente le funzioni
automatiche ed agiscono sia sull'apertura che sulla velocità in modo
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autosufficiente. Vedremo nel secondo e-book nel dettaglio come procedere
in caso vogliate passare alla regolazione manuale.
La maggior parte delle fotocamere compatte leggono l'intera area della
vostra scena, anche se danno maggiore rilevanza alla parte bassa, perché
ad esempio una parte più luminosa come un cielo o una parete bianca di
una stanza potrebbero causare una sottoesposizione.
La zona di maggior interesse è quella al centro dell'immagine perché si
presume che sia quella più importante dove rivolgiamo il nostro interesse.
Per alcuni scenari più particolari è opportuno prestare la nostra attenzione
ai valori restituiti dall'esposimetro, se ne abbiamo a disposizione uno
incorporato, e procedere con una compensazione dell’esposizione.
Ad esempio una superficie di colore
bianco o molto chiara restituisce gran
parte della luce ottenuta, viceversa una
superficie scura assorbe la luce.
Fotografare uno scenario coperto di
neve ad esempio richiede un'esposizione
maggiore di ⅓ o ½ rispetto alla lettura
dell'esposimetro a luce riflessa,
specialmente se in pieno sole.
Copyright Fotografo-Kogo
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Quindi per riprodurre nelle fotografie le tonalità originali si usa la
compensazione dell'esposizione, tale media può essere facilmente
falsata nel caso in cui esista un forte contrasto o una forte differenza di
illuminazione tra soggetto e sfondo.
Possiamo ovviare a questo problema verificando se la nostra fotocamera
dispone di un programma di esposizione automatico concepito
appositamente per le foto in montagna o al mare, e attivarlo.
Si trova ormai sempre più spesso nelle compatte di recente produzione,
soprattutto quelle di fascia medio-alta.
Un’altra possibilità consiste nel limitare l'area di lettura del sensore, cioè
andare a misurare la luce in un solo punto o porzione definita
dell'immagine, anziché su tutta la scena.
Ultima soluzione forse la più semplice e alla portata di tutti si fonda nel
compensare a mano l'esposizione imponendo una sovraesposizione
(più lunga) nel caso di foto di sabbia quindi medio scure o sulla neve e
una sottoesposizione (più breve) in presenza di un soggetto chiaro su
sfondo scuro.
Questo è un comando manuale che ci permette di selezionare valori come
+2, +1, -1, -2 anche nelle fotocamere meno costose per aumentare o
diminuire l'esposizione a seconda delle situazioni incontrate.
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Ecco un altro esempio dove è stata usata la compensazione
dell'esposizione
Sapere quando schiarire o scurire una scena richiede una certa abilità che
si affina col tempo. Alcune fotocamere digitali facilitano le cose
permettendo di agire sul comando manuale chiamato Bracketing che vi fa
scegliere la migliore tra più scatti dello stesso soggetto usando diverse
impostazioni, ma ne parleremo meglio nel 2° e-book.
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Istogrammi
L’istogramma è un grafico che ci mostra tutti i livelli di luminosità
contenuti nella scena e dove si collocano nelle 5 zone.
Le 5 zone potremmo chiamarle:
molto scuro, scuro, medio, chiaro,
molto chiaro, in totale abbiamo
256 possibili livelli di luminosità.
L'utilità di un istogramma si
compone nella possibilità di
verificare in un solo momento la
valutazione di una scena, se
stiamo sotto o sovresponendo,
o se è opportuno correggere l’esposizione. In questo modo avremo la
possibilità di scegliere la migliore esposizione.
L’istogramma è così composto: l'asse orizzontale rappresenta la gamma di
luminosità da 0 a sinistra, quindi nero totale, a 255 (bianco) a destra
(bianco totale). Più alta è la zona nera sopra ogni spazio, più numerosi
sono i pixel che vi sono a quel livello di luminosità.
Vediamo un paio di esempi.
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In questa fotografia notturna l’istogramma mostra come tutti i dati
riguardano praticamente tutte aree scure. L’elemento che dobbiamo
notare è che a sinistra l’istogramma non tocchi il bordo. Quindi non
abbiamo sottoesposizione.
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In questa fotografia è praticamente l’opposto: la scena ha molte aree
chiare e, quindi, l’istogramma è spostato sulla destra. Notiamo la linea
all’estrema destra: questa linea indica un sovraesposizione e bisogna
capire in quale zona è e se influenza l’immagine. In realtà la zona
sovresposta è una zona verso l’alto con neve bianchissima
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Trovare la luce adatta
Luce: fonte primaria d’energia per l’universo, immagine principale di molte
religioni e la risorsa del fotografo. La parola “fotografia”deriva dal
greco e letteralmente significa “scrittura di luce”.
Dall’implacabile potere della luce del sole, al bagliore di luce di una
candela,questa è quella con cui giocano i fotografi, la luce nei suoi diversi
stati e manifestazioni , che è possibile catturare sulla pellicola.
Le fotocamere digitali usano, un chip sensibile alla luce, piuttosto
che una pellicola su cui immagazzinare le immagini. La fotocamera digitale
è stata progettata per lasciare che la luce attraversi un foro (il diaframma)
sino a giungere al chip per un lasso di tempo limitato (esposizione).
La maggior parte di esse, usano l’esposizione automatica, per
prendersi cura di esporre l’immagine al posto tuo. Ci sono alcune
cose però, riguardanti l’apertura e l’esposizione, di cui dovresti
essere a conoscenza.
Una fotocamera digitale, come abbiamo visto, raccoglierà la stessa
quantità di luce con una grande apertura ed una breve esposizione, o con
una piccola apertura ed una lunga esposizione; ciò che varia è l’aspetto
dell’immagine. Un diaframma più aperto ridurrà “la profondità di campo”,
facendo in modo che solo gli oggetti sistemati nel punto focale, vengano
messi a fuoco. Questo è utile, per isolare un soggetto da uno sfondo
occupato da altro, ma non certo l’ideale, per foto paesaggistiche, in cui
tutto lo scenario deve essere messo a fuoco.
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Le fotocamere a buon mercato hanno un’apertura fissa, in modo tale che
solo l’esposizione è influenzata dalla luce. Fotocamere più costose
propongono anche modi per un’ “esposizione programmata”, per
esempio per un paesaggio:un’apertura stretta, una maggiore profondità di
campo ed una più lunga esposizione.
Per un ritratto: un’apertura più ampia, una ridotta profondità di campo
ed un’esposizione più breve. Per uno sport: un’esposizione breve per
catturare il momento. Con fotocamere d’alta fascia invece, puoi anche
controllare tutti i comandi manualmente.
Molte foto paesaggistiche sono davvero scure, perché l’esposizione è
eccessivamente influenzata, da un cielo luminoso. Il segreto sta
nell’abbassare la fotocamera così che l’esposimetro, esponga di più l’area
in primo piano, dopodiché premere a metà il pulsante di scatto
dell’otturatore, al fine di bloccare l’esposizione. Poi, ricomporre come
prima l’inquadratura e premere completamente il pulsante dello scatto
fotografico.
La fotografia dipende dalla luce. Pertanto,comprendere cosa sia la
luce, come si comporta e come si può imparare a controllare, è essenziale
per creare un effetto superlativo. Poiché la natura e la qualità di una
foto,sono direttamente proporzionate alla natura e alla qualità della luce,
anche il più esperto dei fotografi trova un enigma, nello stabilire come una
scena dovrebbe essere illuminata, come si dovrebbero utilizzare le
angolazioni di luce per ottenere buoni risultati e quali sono le impostazioni
di esposizione, che tireranno fuori il miglior dettaglio e sfumatura tonale.
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Quando però sei armato, delle nozioni basilari sulla luce, ti accorgerai
che a questi dubbi saprai dare più facilmente delle risposte.
Se stai scattando una foto all’aperto, di giorno, mantieni il sole dietro le
spalle. Evita di fotografare con il sole di fronte, altrimenti, non farai
che provocare un riflesso sull’obiettivo e noterai sulla tua foto, una
striscia di luce che la attraversa e probabilmente altri effetti non
desiderati.
La buona notizia è che le fotocamere digitali, hanno veloci aperture
dell’obiettivo, il che le aiuta a riprendere buone foto, anche in condizioni di
luce relativamente bassa. A nessuna fotocamera piace però, scattare foto
con scarsissima luce e oltretutto senza flash.
Scattare una foto in piena notte, potrebbe sembrare una proposta
scoraggiante. Di notte si possono realizzare le immagini più drammatiche,
oltre ad essere un tipo di fotografia molto difficile, che per questo,
potrebbe esserti d’ausilio, nell’imparare a padroneggiare bene la macchina
fotografica. Non farti coinvolgere troppo, però. Gioca con le
impostazioni della tua fotocamera e comprendi come puoi divenire abile,
nell’eseguire le migliori fotografie.
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Nel caso in cui la tua fotocamera disponesse unicamente, d’impostazioni
automatiche, allora ti sarà utile affrontare qualche sfida reale con il buio.
Se la fotografia è per te solo un hobby o un interesse momentaneo, godrai
del tuo piccolo investimento, se lo fai per l’acquisto di una fotocamera che
permetta di regolare le impostazioni base.
Non utilizzare il flash. La maggior parte dei flash, di cui le fotocamere
dispongono non sono efficaci, per riprendere oltre un metro e mezzo di
lontananza dalla fotocamera. Per quanto riguarda la notte invece, potresti
sovraesporre tutto per portarlo in primo piano, sottoesponendo il soggetto
principale della foto.
Se sorgono dubbi, imposta una maggiore velocità dell’otturatore e poi
preoccupati di conseguenza, d’illuminare l’esposizione durante il
processo di editing (montaggio). Anche se scattando delle successioni
di foto, potresti non avere il tempo necessario, per riflettere sulle
condizioni di luce, sappi che a volte utilizzare o meno, il flash, può aiutarti
moltissimo.
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Il Flash
Non esiste inizio più deludente, di quello alle prese con il flash fotografico.
A differenza del comportamento della luce naturale, che spesso ciò
che fa vedere al fotografo, corrisponde al risultato che si otterrà; la luce
del flash rende difficile comprendere come saranno visualizzati, gli effetti
di luce che si creano. Il flash è spento sino al momento dell’esposizione,
dopodiché il fascio di luce è troppo veloce, per valutare visivamente, come
essa sta influendo sulla foto.
Il processo di apprendimento,
vero e proprio, avviene nel
tempo, dopo prove ed errori. Non
devi aspettare di divenire un
esperto del flash, ma la
costanza e l’osservazione di
questa funzione, ti daranno
l’esperienza necessaria, per
controllare il flash e produrre
belle immagini con esso.
Questo significa confrontare i tuoi
nuovi scatti con flash, con quelli
precedenti ed individuare non
solo i problemi da superare, ma anche i successi che hai ottenuto.
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In generale, condizioni di scarsa luminosità, si traducono in
immagini povere, mediocri. Di solito non hai bisogno del flash per le
normali riprese diurne all’aperto,a meno che, logicamente il tempo sia
cupo o tetro. Tieni a mente che il flash ha una portata molto limitata e
quindi dovrebbe essere utilizzato solo quando il soggetto è abbastanza
vicino. Usa la tecnica di riempimento (Fill-in), per schiarire un
soggetto che è in ombra profonda.
In casa, è meglio evitare di ricorrere al flash, se non strettamente
necessario: si tende a “bruciare” i soggetti e può creare ombre. Una scelta
migliore sarebbe far riflettere il flash sul soffitto, se la tua fotocamera
e il flash supportano quest’opzione, la vedremo dopo.
Un’altra soluzione è quella di illuminare più possibile la stanza,
accendendo tutte le luci. Puoi usufruire del riempimento, quando c’è
abbastanza luce nella scena, ma il soggetto non è ben illuminato.
In alcune circostanze potresti mantenere il flash spento e lasciare che la
fotocamera “si accordi” con le condizioni di scarsa luminosità, per
incrementare l’esposizione. Questa tecnica, non funzionerà al massimo, in
condizioni di luce molto debole, ma potrà dare sicuramente risultati
migliori, rispetto al flash.
Le fotocamere digitali sono meno sensibili alla luce, delle fotocamere a
pellicola. Se si scatta in interni o comunque in una situazione di scarsa
luminosità,anche con il flash, è necessario avvicinarsi abbastanza al
soggetto in modo che il flash sia efficace (non più di 3 metri di distanza).
Se dover prestare attenzione a questo fattore, ti preoccupa, sappi che
esistono alcune fotocamere digitali che consentono di utilizzare un flash
accessorio, o diversi tipi di studio della luce.
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Se imposti la fotocamera digitale su Auto, essa tenterà di determinare la
necessità del flash in base alle condizioni di luce, ma dovresti
comunque usare le impostazioni manuali, quando è necessario farlo, come
utilizzare il flash in pieno sole per ridurre le ombre intense.
In ambienti interni tipici, probabilmente non ci sarà abbastanza luce, per
scattare una buona foto manuale ben esposta. Ci sono tante circostanze di
foto in interni, che puoi affrontare con il flash. Se devi riprendere un
gruppo di persone, proietta su queste la luce, per scattare un loro ritratto.
Per scattare foto ad opere architettoniche o a statuarie, che
risiedono in un ambiente interno, ti consiglio sempre di far luce
nella stanza. Altrimenti dovresti preoccuparti di proiettare la luce sui
determinati oggetti situati nel locale, di per sé illuminato, che appaiono
troppo scuri per l’esposizione. Ecco un esempio.
Pannelli riflettenti
In presenza di luce naturale quando ad esempio ci troviamo in un
ambiente illuminato dal sole ad esempio una stanza con grosse vetrate,
avremo una luce riflessa nel caso in cui il sole incida con i suoi raggi ad
esempio su una parete bianca che a sua volta li riflette sull’elemento da
fotografare o riprendere. In questo modo il soggetto può essere investito
113 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
da due fonti: quella diretta proveniente dal sole e quella riflessa
proveniente da una parete che si trova dietro di lui e che illumina in modo
tenue e sfumato la sua porzione di corpo che altrimenti sarebbe in ombra.
Fonte - Foto Ralph DTE
La quantità di della luce riflessa è proporzionale all’intensità della sorgente
luminosa primaria come può essere il sole in questo caso o un faretto da
studio, ed infine alla qualità della superficie riflettente.
L’esempio sotto è il risultato dopo aver applicato un pannello riflettente
bianco molto piccolo.
Fonte - Foto Ralph DTE
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Nella prima foto come vedi senza il pannello riflettente nell’illuminazione
della scena si nota molto l’ombra più marcata ed il faro sinistro del
modellino quasi totalmente al buio.
Per quanto riguarda il tempo, se le impostazioni automatiche relative
all’esposizione, ti segnalano che la foto richiederebbe una velocità
dell’otturatore più lenta di 1/60 di secondo, probabilmente non dovresti
maneggiare la fotocamera o la foto potrebbe venire sfocata. Questo
perché l’otturatore dovrebbe rimanere aperto abbastanza a lungo, un
tempo durante il quale, i movimenti involontari della mano potrebbero
alterare la composizione della foto.
Per foto di moda o semplici ritratti è possibile allestire un set di ripresa
con una sola fonte di luce, che fornisce l’illuminazione generale, ed uno o
più pannelli riflettenti sui quali la luce rimbalza andando a colpire gli
oggetti che devono essere ripresi.
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L’utilizzo di un treppiede probabilmente, potrebbe essere la soluzione
al problema, ma quasi nessuno porta con sé un treppiede. La maggior
parte dei fotografi, nelle foto in interni, ricorre semplicemente all’uso di
una lampada flash.
Al fine di scattare foto efficaci, il flash utilizzato per foto in ambienti chiusi,
richiede il ricorso ad alcune tecniche, da tenere a mente. Quando utilizzi il
flash non puntarlo direttamente verso uno specchio o un vetro, questo
creerebbe un riflesso sull’obiettivo che rovinerà la tua foto. Posizionati
abbastanza vicino al soggetto in modo che il flash risulti efficace (1-3
metri). Verifica che i soggetti principali siano alla stessa distanza dal flash,
poiché quelli più vicini al flash appariranno più illuminati, di quelli situati
più in lontananza.
La funzione Fill-in del flash, va a “riempire” le aree che normalmente in
una foto, appaiono più scure. Questo flash detto di riempimento serve
anche a far luce in una stanza in cui non vi sono finestre. Il Fill-in è
l’ideale anche per le retro-illuminazioni e quelle laterali.
In una situazione di retro-illuminazione ci sarà molta luce sullo sfondo, ma
un piccolo fascio di luce nella parte anteriore. Ciò che normalmente
creerebbe un effetto silhouette, con il Fill-in sarebbe equilibrato. Affinché
questa tecnica funzioni è importante che tu consideri, la portata del flash,
intorno ai 1-3 metri. Con una comune fotocamera per aumentare
normalmente il Fill-in in una foto, basta verificare che il flash sia spento
quando non ne hai davvero bisogno.
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Fonte: fotografareindigitale
Questa tecnica è semplice quanto efficace, ci da la possibilità di esporre
correttamente lo sfondo con tempi molto brevi e di compensare
l’esposizione del soggetto tramite un lampo del flash. Per poter effettuare
questa operazione, bisogna ricordarsi di impostare in flash in modalità
high- sync e compensare di uno stop in meno (-1) l’esposizione del flash.
Tanti fotografi scelgono la tecnica del rimbalzo, o meglio fanno sì, che
la luce rifletta su una parete o sul soffitto, in modo tale che si possa
ottenere un effetto luce, che permetta a quest’ultima, di diffondersi
morbidamente sulla scena: questa è una caratteristica ricercata per i
ritratti fotografici. Tale tecnica però richiede che la fotocamera sia
provvista, di un flash capace di rivolgersi in direzioni opposte, a quella in
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cui è volta la fotocamera stessa. Ci vuole molta pratica, per affinare la
mano a questa tecnica, tanto che solo una piccola percentuale di fotografi
la utilizza.
Per iniziare a fare pratica, usa il flash anche quando forse non sarebbe il
caso e presta attenzione ai risultati che ottieni. L’unica maniera, per
divenire abile nell’ uso del flash, è quella di analizzare le tue foto, cercare
di capire quali miglioramenti avresti potuto apportare in modo da creare
un ottima esposizione al flash fill-in.
Abbiamo notato quanto gestire il flash, a volte sia complicato anche se
molte più volte le foto vengono rovinate più dai movimenti.
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Evitare il tremolio
Pochissime persone tengono la mano completamente ferma, quando
maneggiano la macchina fotografica. Il movimento è naturale, talvolta
involontario, ma il tremolio, resta comunque il nemico peggiore delle
belle foto. Far vibrare la fotocamera, è la causa primaria delle immagini
sfocate. Come si fa però, ad evitare il tremolio?
Se anche tu fai parte, come me, di coloro che fanno difficoltà a non
muoversi, acquista insieme alla fotocamera digitale, lo stabilizzatore
d’immagine. E’ stata come la manna dal cielo, per me, che ho un costante
problema con le mie mani “tremanti allo scatto”. Esistono però, alcuni
modi, per ridurre al minimo il tremolio.
Quando lo scatto fotografico è stato inquadrato, l’otturatore rimane
aperto giusto il tempo di eseguire una buona esposizione. Se non dovesse
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esserci abbastanza luce, l’otturatore, rimarrebbe aperto così tanto tempo,
che l’immagine verrebbe offuscata dal movimento della mano. Le maggiori
vibrazioni, sono la conseguenza dei lunghi tempi di posa.
Se non vi è alcun movimento, mentre l’otturatore è aperto, l’immagine
apparirà con linee di movimento o come una foto “fantasma”. Spesso ciò
accade in condizioni di scarsa luminosità con tempi di posa più lunghi,
necessari all’esposizione dell’immagine.
Molti attribuiscono la rovina di alcune foto, ad una sbagliata messa a
fuoco, ma in realtà, il vero colpevole, di solito è il movimento. Come
potersene accorgere? Se in un‘immagine vedi doppio, o “stile fantasma”, il
problema è indubbiamente il tremolio della fotocamera. E’ facile da capire!
Se la foto dovesse apparire sfocata o frastagliata, allora, anche in questo
caso, la telecamera “oscillava” al momento della ripresa.
Lo zoom, aggrava le vibrazioni, a cui è soggetta la fotocamera. Quanto
più ingrandisci, tanto più,la fotocamera avrà bisogno di tempi di posa
maggiori. Perciò ricorrendo ad un obiettivo grandangolare, la fotocamera
sarà ancora più esposta a movimenti involontari della mano.
Perciò, quando stai scattando manualmente una foto, è necessario
disporre di brevi tempi di posa. Per imparare a farlo, basta consultare il
manuale d’istruzioni della fotocamera.
Effettivamente, ci sono però alcuni “trucchi” per minimizzare al massimo,
il tremolio della fotocamera. Inizia piantando i piedi ben saldi a terra.
Regola il busto in modo da rimboccare i gomiti in prossimità dei fianchi.
Tieni la fotocamera ferma al viso. Ora sei pronto per il grande momento.
Fai un respiro profondo e premi delicatamente verso il basso,il pulsante di
scatto,con un unico movimento. Sempre con maestria … premere sino in
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fondo il pulsante dello scatto.
Anche un respiro troppo profondo
può causare un movimento della
fotocamera.
Prova a mantenere l’equilibrio con
fermezza, appoggiandoti ad un
muro o ad un albero.
Naturalmente, con un treppiede,
puoi eliminare completamente
le vibrazioni della foto, ma
quando si scattano successioni di
foto istantanee, questa non è una
soluzione applicabile. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il treppiede è
la soluzione contro il tremolio della mano,di molte persone. In tal modo,
puoi permettere alla fotocamera la stabilizzazione dell’immagine.
Il miglior consiglio in questione, che posso darti, è quello di resistere più a
lungo possibile. Alcune fotocamere hanno solo un monitor LCD per la
visualizzazione, il che significa che devi tenere la fotocamera lontano dal
volto, per vedere cosa stai riprendendo. È difficile star fermi, in questa
posizione, è vero, ma non hai scelta, a meno che la fotocamera non
disponga di un mirino ottico convenzionale.
Tieni dunque, la fotocamera in entrambe le mani e colloca i gomiti lungo il
petto, per stabilizzarti. Appoggiati ad un muro, un palo, o ad un albero se
possibile.
Ci sono, però, alcuni suggerimenti che dovresti mettere in pratica, se
desideri eseguire grandi fotografie.
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Nozioni basilari
Ecco alcuni semplici consigli e regole che possono aiutarti a creare foto
migliori. Usale come linee guida nella realizzazione di foto straordinarie.
Ricorda però,che per ogni regola c’è un’eccezione, quindi se penserai di
deviare da qualche suggerimento, poiché avrai le situazioni necessarie,
per farlo, non esitare a provare! Buon divertimento!
Ti sembrerà una cosa scontata, ma sappi che ti aiuterà davvero prenderti
una piccola pausa, prima di premere il pulsante, in modo che tu possa
guardare bene nel mirino per perfezionare lo scatto. Controlla che la
scena sia ben posta nell’inquadratura e che non ci siano troppi
soggetti ingombranti. Assicurati che la fotocamera sia in posizione
dritta, orizzontale.
Se stai riprendendo una persona, verifica che alle sue spalle non ci siano
oggetti che appaiano voluminosi intorno alla sua testa. Un esempio,
potrebbe essere una lampada posizionata, proprio dietro il volto del
soggetto, il che sminuirebbe l’immagine stessa.
Prova a riprendere il soggetto da angolazioni diverse, non solo quelle
classiche dritte. Spesso un punto di vista diverso, può davvero aggiungere
dimensione ed estensione alla tua foto. Non aver paura a ricorrere a
strane soluzioni: salire su una sedia, una collina o persino sdraiarsi sulla
schiena.
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Foto scattata da terra. Copyright di robthomasdesign
I grandi artisti ricorrono a tutto, pur di portare a termine una foto
perfetta!
Prova a ruotare la telecamera di 90 gradi e scatta una foto in verticale
anziché in orizzontale. Questo metodo funziona alla grande, quando si
scatta una foto ad una o due persone.
Noterai sicuramente un ritardo tra la pressione del pulsante, per lo scatto,
e l’esposizione. Questo intervallo, è necessario in quanto la fotocamera,
prima dello scatto, deve calibrare e bilanciare i colori. E’ necessario tenere
la fotocamera un po’ più ferma del solito, per abituarsi a questo ritardo.
C’è anche un successivo ritardo, tra lo scatto e l’elaborazione
dell’immagine appena scattata. Alcune fotocamere sono provviste di
moderni buffer che permettono di continuare a scattare, durante il
processo di elaborazione: molto utile alla fotografia “d’azione” e le veloci
successioni fotografiche. Se la tua fotocamera non dovesse avere un
123 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
buffer superveloce, dovrai aspettare un po’, tra uno scatto e l’altro,
perciò cerca una fotocamera con scatto rapido e che necessiti di un tempo
d’elaborazione molto breve. Nel caso in cui la tua fotocamera dovesse
ignorare la messa a fuoco automatica, ti consiglio di sfruttare
quest’opportunità, soprattutto se riprenderai scene in movimento o dovrai
scattare attraverso un vetro. Seppure la fotocamera disponesse di un
buffer, la messa a fuoco automatica potrebbe non reagire così
velocemente, da eseguire immagini nitide, in particolare nel caso in cui si
scatta troppo in fretta e con scarsa luce.
Ti è mai capitato di scattare foto “fredde” o “sciape”? In caso di
risposta affermativa, sappi che non sei il solo. Il bilanciamento del
bianco predefinito, è automatico in alcune fotocamere digitali, il che
sembra andare bene per tante tipologie di foto, ma tende a rendere altre,
insipide, fredde. Ne parleremo più approfonditamente nel secondo e-book.
Per scene esterne e paesaggi soleggiati, prova a modificare le
impostazioni del bilanciamento del bianco, da automatico a nuvoloso.
Sì, proprio nuvoloso. Ti stai chiedendo il perché? Questa regolazione è
come se regalasse, un leggero velo di luce calda, alla tua fotocamera;
aumenta il rosso e il giallo, rendendo l’immagine più ricca e vivace.
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Viaggi, Sport e Ritratti
Se sei un genitore, scattare foto a tuo figlio, soprattutto in tappe
fondamentali della sua vita, come un evento sportivo o scolastico, è molto
importante. Se si ha la possibilità, finalmente, di concedersi un bel
viaggio, in qualche posto esotico … Beh! Anche in questo caso, catturare
qualche scatto, ti permetterà di portare con te, questi ricordi.
Scattare foto durante i viaggi
In primo luogo, è necessario che tu faccia qualche ricerca, per conoscere
un po’, la zona in cui sei diretto. Utilizza tutte le risorse a tua disposizione,
per sapere quali sono i posti più belli e le migliori zone in cui puoi scattare
grandi foto ricordo. Non c’è niente di peggio, che andare in vacanza e
perdersi qualche ottimo scatto fotografico, che catturi i magnifici posti che
hai visitato!
Se parte della tua avventura, ti costringerà a scattare alcune foto, su
veicoli in movimento, come barche,auto, aerei, elicotteri,cavalli o una
carrozza, ricorda che qualsiasi movimento brusco, può trasformare un
grande scatto in un agglomerato, indistinguibile di soggetti sfocati.
Prima di cimentarti in tali escursioni, leggi attentamente, il manuale della
fotocamera digitale ed impara ad aumentare la velocità
dell’otturatore, in modo che la fotocamera possa scattare foto, più
rapidamente.
Ti consiglio, inoltre, di aumentare più possibile la sensibilità ISO, in modo
da supportare una velocità di scatto più rapida. E’ da notare che entrambe
le tecniche, diminuiscono la luminosità e apportano più rumore
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(granulosità) nella tua fotografia, per questo è importante che tu provi
ogni volta un nuovo “esperimento”, per equilibrare la foto.
Se stai scattando una foto paesaggistica, invece di riprendere in modo
diretto il paesaggio, cerca d’inclinare la fotocamera più verso l’alto, per
catturare uno spaccato di cielo. Sarai aiutato in questo, disponendo di un
mirino che possa ruotare verso l’alto. Questo tipo di fotografia è indice di
apertura, libertà e ampiezza della scena e genera facilmente un’immagine
gradevole.
Fonte: corriere.it
Applicando quanto detto, considera che dovrai prima, esaminare quale
punto di lettura vuoi dare al tuo paesaggio. Altrimenti, puntando
l’obiettivo verso il cielo, potresti favorire l’auto-esposizione della
fotocamera alla luminosità e rendere l’immagine “slavata”.
126 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Se non sai come poter mettere in pratica, il suggerimento appena dato,
prova a concentrarti, sulla messa a fuoco del tuo paesaggio. Questo
bloccherà anche l’esposizione della tua fotocamera, sui colori dello
scenario. Ruota, poi, la lente verso l’alto e scatta la fotografia. Tal
esperimento, ti permetterà di conseguire, i colori che desideravi.
Essere preparato è pronto allo scatto, è il miglior atteggiamento che
potresti avere, durante le tue riprese di viaggio. Di cosa avrai bisogno?
Ecco una lista di elementi, che ti consiglio di procurarti, prima di partire.
Naturalmente, un viaggio particolare e la necessità di scatti perfetti,
potrebbe richiedere una preparazione extra e attrezzature più specifiche,
perciò sentiti libero di aggiungere ciò di cui credi, tu possa aver bisogno.
• Libera e riformatta il supporto della fotocamera digitale (ammesso che, ultimamente, tu abbia eseguito il backup di tutte le foto su delle cartelle).
• Carica tutte le batterie.
• Verifica che la fotocamera sia in buono stato e che le cinghie della borsa fotografica siano sicure.
• Accendi la fotocamera, fai qualche scatto di prova e assicurati che tutto funzioni correttamente.
• Pulisci la fotocamera con un apposito kit di pulizia, prestando attenzione a non graffiare o danneggiare l’obiettivo.
• Controlla di aver con te, i seguenti strumenti:
-Fotocamera digitale
-Filtri extra, come un filtro UV
-Batterie extra
-Materiale di supporto
-Kit di pulizia
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Se potrai usufruire del tuo computer portatile, potresti volerlo portare con
te,nei tuoi viaggi. Seppure possiedi potenti schede di memoria, potresti
ugualmente correre il rischio, di trovarti nel giro di pochi giorni, con
queste memory cards stracolme di foto.
Avendo con te, il tuo laptop, ogni giorno dovrai semplicemente scaricare le
foto sul PC e continuare a scattare quante foto vuoi, per il resto della tua
vacanza. Non portarti “tutta l’attrezzatura fotografica esistente al
mondo”, specialmente se devi camminare molto per centri urbani,
campagne, montagne ecc limitati a trasportare l’essenziale. Forse, non è
necessario avere con sé, decine e decine, di batterie supplementari, ma
un numero sufficiente a supportare il tipo di servizio fotografico che dovrai
portare a termine. Il resto, lascialo a casa o nella camera d’albergo,
magari in una cassetta di sicurezza.
Se sei veramente patito della fotografia e possiedi più di una
fotocamera,non potrai certo farle viaggiare, tutte con te, ogni volta. Se
proprio vuoi avere a disposizione il giusto occorrente, munisciti di una
fotocamera normale e di una più compatta, con la quale gestirai,se non
tutti, la maggior parte degli scatti rapidi. Porta un treppiede, solo se
pensi, sarà assolutamente necessario, poiché esso occupa spazio. Sii
preparato, ma non troppo, cioè non munirti in modo esagerato di ogni
singolo strumento, che potrebbe eventualmente servirti.
Fotografia sportiva
Credo, che la dritta migliore che possa darti, in merito alla fotografia
sportiva, sia quella di scattare tantissime foto. Utilizzi una fotocamera
digitale, giusto? Bene, allora sfrutta la tecnologia digitale, a tuo
vantaggio. Non hai più fra le mani il vecchio rotolo di pellicola, perciò, non
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esitare a scattare quante più foto puoi. Prima di tutto, più pratica si fa e
teoricamente più possibilità ci sono di scattare belle foto, in futuro.
Secondo, la natura rapida dei tempi sportivi, rende difficile, se non
impossibile, catturare alla perfezione, ogni istante. Nonostante ciò,
riprendendo un numero massimo di foto, aumenterai la probabilità, di
trovare qualche grande scatto, tra questi.
Riposa bene, il giorno prima dell’evento, in modo da saper giocare tutte le
tue carte migliori, nel servizio fotografico sportivo, che eseguirai. Non
vorrai certo, ritrovarti a sonnecchiare, mentre il tuo bambino, fa gol! Oltre
a ciò, preoccupati di conoscere l’ambiente in cui si terrà l’evento, in tal
maniera, potrai scegliere il posto migliore, per scattare le tue foto e
risparmiare tempo prezioso. Per altri spunti guarda i miei articoli sul blog:
Foto sportive: come ottenere scatti di qualità (parte I II III)
www.corsodifotografia.net/blog/foto-sportive-come-ottenere-scatti-di-
qualita
A tutti piacerebbe catturare l’attimo fuggente, quello più importante:
il calcio che fa gol, il contatto tra la mazza e la palla, il rilascio del pallone
da basket nel canestro ecc
Queste certamente sono foto complicate da realizzare, però potresti,
rimanere sempre nell’originale, catturando l’emozione di un dopo partita.
Riprendere l’esultanza al termine del gioco, i sorrisi, non dimenticando lo
stupore leggibile sui volti della squadra avversaria, di fronte a qualche
azione spettacolare effettuata.
Le foto devono raccontare l’evento, fermare nel tempo, le reazioni e i
sentimenti del momento e non riprendere semplicemente la successione
delle azioni.
129 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Lo zoom è particolarmente richiesto, in questi casi. Un teleobbiettivo a
ingrandimento è davvero indispensabile, in occasione di manifestazioni
sportive. Se non sei un professionista e soprattutto non sei stato
incaricato di scattare foto all’evento, ciò che invece ti permetterebbe di
accedere ai posti migliori; probabilmente non sarai così vicino al campo,
da riprendere le azioni in maniera formidabile.
Uno zoom 7x o anche superiore, potrebbe fare la differenza tra una
fotografia che appare come un insieme di puntini che si muovono ed una
che racconti la storia dell’evento con le dettagliate espressioni facciali dei
giocatori.
Necessiterai, anche, di un‘elevata velocità dell’otturatore.
Impostala, perciò, al massimo, in modo da poter gestire la luce
disponibile, nelle foto stesse. Questo ridurrebbe la possibilità, di scattare
foto tremanti, nel caso in cui non potresti usufruire di un treppiede.
Le azioni dei giocatori si concludono, in un batter d’occhio, tuttavia non
vorrai di certo, che le tue foto siano così confusionarie, da non far
riconoscere nemmeno i giocatori o le azioni stesse. Ovviamente, una certa
130 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
sfocatura, ben ponderata, potrebbe donare alla foto un aspetto più
coinvolgente, ma vorrai ugualmente preoccuparti, che quest’ultime siano
sempre pulite, frizzanti e in un certo senso immobili.
Studia il manuale d’uso, della tua fotocamera, per cambiare la velocità
dell’otturatore.
Se imposti una velocità dell'otturatore ridotta, nel sensore digitale della
tua fotocamera arriverà meno luce e l'immagine risulterà sottoesposta.
Per compensare, hai bisogno di una maggiore apertura dell'obiettivo e/o di
una velocità ISO più elevata.
Un obiettivo con un'ampia apertura massima ti consente di impostare
una velocità dell'otturatore superiore e di realizzare un'esposizione
corretta. Molti obiettivi a focale fissa (non zoom) disponibili sul mercato
sono dotati di aperture massime pari a f/2.8 o superiori e sono
particolarmente diffusi tra i fotografi sportivi.
131 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Se non possiedi uno di questi obiettivi, puoi impostare un valore ISO più
alto, in modo da rendere il sensore più sensibile alla luce. L'aspetto
negativo di velocità ISO elevate è che possono aumentare i livelli di
"rumore", termine con cui si definisce la presenza di chiazze colorate
nell'immagine.
Dopodiché, prima che l’evento abbia inizio, scatta qualche foto di prova,
affinché tu possa assicurarti d’avere abbastanza luce per supportare la
rapidità dello scatto.
Certamente, non vorresti mai, che le tue immagini sembrino “slavate” o
mosse. Più luce è disponibile, più velocemente dovresti essere in grado di
scattare le foto. E’ naturale,che anche l’uso corretto del flash, può
permetterti di utilizzare, tempi di posa più veloci.
Effetto panning: come ottenerlo
L’effetto panning è uno dei più apprezzati tra quelli delle fotografie
sportive: si utilizza questa definizione davanti a scatti in cui il soggetto
principale sia quasi perfettamente a fuoco, con una condizione
esattamente contraria rilevabile per lo sfondo.
La tecnica aiuta a
mettere in evidenza lo
sforzo del soggetto nel
compiere il movimento
atletico, facendone
risaltare la potenza,
senza per questo
sacrificare il dinamismo
d’insieme.
132 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Ma come fare per ottenerlo?
• Prima di tutto occorre impostare la fotocamera in modalità manuale.
• Impostare poi la modalità di scatto continuo e quella di messa a fuoco
continua.
• Passare in seguito al vero e proprio momento di ripresa, in cui è
necessario seguire il soggetto nel suo percorso, ricordandosi di mantenere
premuto il pulsante di scatto.
• Ricordarsi di controllare che l’orientamento dell’obiettivo risulti
perpendicolare al movimento attuato dal soggetto principale dello scatto.
Se amate l’effetto panning, potete applicarlo alle vostre foto sportive
anche senza muovere la fotocamera. Sì, è possibile, basta tenere a mente
alcuni accorgimenti, segreti che siamo andati a “rubare” dai fotografi più
bravi, che riescono a regalarci degli scatti di assoluta qualità e
naturalezza, anche quando si tratta di dover ritrarre un soggetto che
compie uno sforzo fisico come il movimento sportivo.
133 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Per arrivare all’effetto panning senza muovere la vostra fotocamera,
potete approfittare di alcune situazioni in cui è possibile posizionare
l’apparecchio al centro di una situazione di movimento.
Questo può per esempio essere fatto in montagna, fotografando un
soggetto che compie una figura acrobatica con gli sci (si chiamano snow
blades i piccoli sci che permettono di esibirsi in spericolate contorsioni),
oppure rimanendo fermi al centro di una pista di pattinaggio, con il
soggetto principale che, attorno a voi, si esibisce in artistiche evoluzioni.
Ricorda anche che ci sarà un piccolo ritardo allo scatto. Quando spingerai
il pulsante verso il basso, potrebbero essere necessari alcuni millisecondi
prima di pressarlo con decisione e completamente, per registrare la
ripresa. Dovresti fare tanta pratica, prima di andare ad un evento
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sportivo, in veste di fotografo, poiché dovrai essere in grado di anticipare
questo ritardo allo scatto.
Nota che il lasso di tempo, aumenta anche con la messa a fuoco
automatica. E’ possibile però, in questo caso, minimizzare il ritardo,
impostando la messa a fuoco manuale o tenendo il pulsante di scatto, già
auto-focalizzato su una particolare area.
Se leggi sulla tua fotocamera modalità come “burst” o “rapid shot”,
sappi che queste, possono rivelarsi vantaggiose per la tua
fotografia sportiva. Durante un evento a tempi rapidi è quasi
impossibile, riprendere ogni scatto, in maniera perfetta.
La modalità Burst (scatti a raffica) di cui parlavo, consente d’impostare
l’esposizione, la velocità dell’otturatore e altre opzioni utili nelle
successioni fotografiche di uno sport, per riprendere qualcosa che sta per
accadere:proprio come l’esito di un calcio di rigore.
Se acquisti la tua fotocamera compatta, consapevole, che ti servirà anche
per alcuni eventi sportivi, controlla se è provvista di tale funzione. In
seguito, dovresti verificare, quante fotografie in successione la tua
fotocamera è in grado di scattare. Per quanto tempo si potrà lavorare con
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questa modalità? Si potrebbero catturare 10 foto in 2 secondi o
esserci altri tipi di tempistiche.
Scopri anche, quali risoluzioni sono supportate dalla funzione burst.
Alcune fotocamere digitali sostengono 8 megapixel con qualità RAW
per le foto normali e solo 5 megapixel con qualità JPG. Informati
anche, se la fotocamera richiede una memoria ad alta velocità scattando
foto in tale modalità.
Ritratti
Quando si fotografano dei ritratti, ci sono tanti aspetti da prendere in
considerazione. Anche se forse tanti desiderano, farsi scattare, qualche
primo piano professionale, da conservare nel tempo, tuttavia è possibile
realizzare qualche foto di famiglia, anche con una normale fotocamera
digitale.
Sai scattare belle foto ai bambini? Se ancora no, approfitta della più
grande caratteristica delle fotocamere digitali: la capacità di scattare
infinite foto, senza spreco di pellicola! Comunque, ti consiglio di limitare
l’esposizione dei bambini ad una luce intensa, se dovessi ostinarti ad
usare sempre il flash.
136 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Specialmente i bambini piccoli, sono noti per essere irrequieti, durante i
servizi fotografici. Potrebbe non essere possibile, impostare una scena,
come avevi pensato, magari con i soggetti posti uno vicino all’altro,con
sorrisi smaglianti e occhi spalancati. I bambini possono facilmente
distogliere lo sguardo dall’obiettivo, sbadigliare, grattarsi la testa
ecc
Se dunque, non ti è possibile, creare un effetto ”posato”, prendi in
considerazione l’idea, di riprendere i bambini in movimento, seguendoli
nelle loro attività. Tieni sempre pronta la macchina fotografica: a volte
questi scatti improvvisi e delle pose imprevedibili, sono più memorabili dei
ritratti fotografici in studio! Pensa cosa possa essere più d’impatto: una
fotografia di un bambino seduto su una sedia, o quello di uno che
“schizza” le mani in alto mentre scende sorridente il suo scivolo, o ancora
un bimbo che morde gustosamente, la sua succosa fetta d’anguria.
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Scattando innumerevoli fotografie, sicuramente tra queste, ne troverai
almeno una buona. Nell’eseguire una foto ad un neonato o a un bambino,
è normale per un adulto, molto più alto, puntare la fotocamera verso il
basso. Tuttavia queste potrebbero rivelarsi le classiche foto, in cui il
soggetto minuto è sopraffatto dalla grandezza di ciò che lo circonda.
Mettiti in
ginocchio o
siediti quando
scatti questo
genere di foto,
punta l’obiettivo
della
macchinetta
fotografica,
138 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
direttamente verso il bambino, come per scattare a livello dei loro occhi.
Questo può dare meglio l’idea, di come, loro vedono il mondo, portando la
fotografia ad essere presumibilmente più apprezzata.
Quando, invece, devi scattare una fotografia ad un gruppo di persone,
non aver timore a chiedergli, di avvicinarsi. Questo è spesso necessario,
per garantirti che tutti rientrino, nell’inquadratura e puoi verificarlo dal tuo
schermo LCD.
Non vorrai mica, tagliare un orecchio a qualcuno o metà faccia ad un
altro? Assicurati che il volto di ognuno rientri nella “cornice” della foto, in
particolare se in seguito dovrai ritagliare o ruotare l’immagine per renderla
dritta. Se stai scattando una foto di gruppo, assicurati di conoscere la
cosiddetta sindrome dell’”intermittenza”.
139 – Corso di Fotografia Base – www.corsodifotografia.net – Tutti i diritti ris.
Quasi tutti sorrideranno, ma forse, guardando già da tempo verso
l’obiettivo, puoi riprenderli proprio mentre il sorriso si affievolisce, o
nell’attimo in cui stanno per calare “la palpebra”. Il che può tradursi, in
una foto ricordo, un po’ meno piacevole.
Sbattere gli occhi è una reazione naturale, soprattutto quando le persone
sono esposte alla luce . Anche se il flash non dovesse essere utilizzato, le
persone sono così abituate a chiudere gli occhi, che potrebbero farlo, in
previsione del fatto che il flash, potrebbe accecarli. Quindi come si può
impedire ad una persona di sbattere gli occhi?
Se si deve usare il flash, assicurati che tutti siano pronti, prima di scattare
la foto. Invece di eseguire solo uno scatto, fanne due o tre, in previsione
di farne sempre dei migliori. Dopo un paio di flash, gli occhi della
maggioranza si abitueranno e non li chiuderanno più,alla vista del fascio di
luce. Non esagerare però, perché comunque il flash potrebbe danneggiare
la vista!
Per quanto possibile, scatta le foto di gruppo, in zone ben illuminate, che
non richiedano di ricorrere al flash. In modo particolare, con le fotocamere
moderne, puoi cavartela cambiando alcune impostazioni di base, come il
tempo di esposizione in modo da ottenere un’immagine luminosa. Se hai
intenzione di applicare quanto detto, avverti tutti, che non userai il flash,
in modo che non s’irrigidiscano e comincino a chiudere gli occhi solo al
pensiero. Quando imposti un ritratto, assicurati di semplificare lo sfondo,
affinché non sia occupato da altro. Scattando la foto di qualcuno di fronte
ad uno sfondo ingombrato, gli occhi di chi guarderà l’immagine
vagheranno e non si concentreranno sul soggetto. Detto ciò, invece di
riprendere l’intera distesa di montagne, componi bene l’inquadratura, in
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modo che lo spettatore noti subito, il soggetto di fronte allo sfondo
montuoso e non il contrario.
Non è possibile scattare una foto ad un intero grattacielo e
riprendere i dettagli della persona, che vi si trova davanti. Quindi,
a meno che tu non debba creare un effetto di confronto tra le
dimensioni della persona e del grattacielo, lascia che il soggetto
principale occupi la maggior parte dell’inquadratura e che nello
sfondo appaia solo un particolare.
In questo genere di foto, è essenziale verificare che la persona da
fotografare si senta a proprio agio di fronte a te e rilassata, in quanto ciò
inciderà sulla bellezza dell’immagine. Parla con la persona in questione,
non farla sentire troppo al centro delle tue attenzioni e sii sorridente.
Quando gli altri vedono come noi ci comportiamo con loro, sono più spinti
ad adottare lo stesso atteggiamento nei nostri confronti!
Che obiettivo usare?
Se hai la possibilità di scegliere un obiettivo apposito, allora ti darò
qualche consiglio su quale usare. In genere si ha la tendenza ad usare
focali corte.
Attenzione però, l'uso di grandangolari se non è ristretto alla ripresa della
figura intera è sempre da evitare perché dovendoci avvicinare parecchio al
soggetto da ritrarre otterremmo una leggera deformazione dei lineamenti
del volto, decisamente non il linea con il nostro risultato.
Uso dei medio-tele allora diventa la scelta obbligata, anche perché
restituiscono correttamente le proporzioni del viso.
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Foto scattata con un grandangolare
I teleobiettivi come abbiamo visto hanno una ridotta profondità di campo
e consentono di isolare il soggetto dallo sfondo.
Come linea guida si tenderà ad utilizzare obiettivi le cui focali abbiano
come minimo il doppio della diagonale del negativo esempio:
Formato pellicola 35 mm
150 mm per il primissimo piano
85 mm per il primo piano
55 mm per la figura intera
Formato pellicola 6 x 6
150 mm per il primo piano
80 mm per la figura intera
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Foto scattata con teleobiettivo – Copyright Rudolf
Se abbiamo a disposizione solo obiettivi zoom il rischio è che invece di
fare un passo indietro per gestire la nostra inquadratura e centrare bene il
soggetto, a volte siamo tentati di agire sulla focale variabile dell'obiettivo,
senza accorgerci che alla fine utilizzeremo una focale grandangolare
ottenendo così un immagine distorta del soggetto.
Che tipo di luce usare?
l’illuminazione diretta
Quando si parla di luce in fotografia, si nomina l’essenza di questa arte:
nella fotografia di ritratto si può dire che questo concetto sia amplificato,
perché l’illuminazione va a incontrare qualcosa di vivo, che può reagire in
maniera diversa a seconda delle circostanze.
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Quando si vuole fotografare un volto, si può scegliere tra un’illuminazione
piena, in cui la luce vada a colpire totalmente l’area interessata, o
un’illuminazione di taglio, in cui la luce va a colpire la porzione di viso non
rivolta verso la fotocamera.
Illuminazione piena
Queste sono le due tipologie principali, che riescono a conferire al
soggetto diversi livelli di intensità espressiva.
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Illuminazione di taglio – Copyright Dario Broch Ciarros
Tra le altre possiamo ricordare l’illuminazione Rembrandt, che si basa
sulla tecnica utilizzata dal celeberrimo pittore fiammingo, che vedeva i
suoi soggetti come se fossero sempre sormontati da un lucernario.
Illuminazione alla Rembrandt
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Dove far guardare il soggetto?
Anche i meno esperti tra noi si sono trovati almeno una volta davanti alla
scelta di far guardare o meno in camera il soggetto di un fotoritratto.
Alcuni pensano che uno scatto in cui la persona guarda in camera sia poco
spontaneo, e, quindi, non sempre “artistico”.
Dipende molto dal gusto personale del fotografo, ma far guardare il
soggetto in un punto fuori dalla camera può aiutare ad aumentare il senso
di mistero dello scatto, regalando all’insieme un senso di incompiuto, e
stimolando l’osservatore a porsi domande su quanto potrà avvenire oltre
al mero piano della visione della fotografia.
La luce: come utilizzarla per correggere i difetti
La luce può essere impiegata anche per correggere alcuni difetti del volto.
Il modo in cui la fonte di illuminazione colpisce il soggetto può essere
efficace nel mascherare situazioni come le orecchie a sventola (in questo
caso è bene evitare qualsiasi luce forte, ruotando un po’ il viso), il doppio
mento (sollevare un po’ il viso e utilizzare una luce diffusa), o il viso un
po’ paffuto, caso in cui può essere invece utile una luce Rembrandt.
Lavorare in esterna
Se avete deciso di scattare un fotoritratto in esterna tenete conto di avere
molta più libertà. I momenti ideali sarebbero quelli del mattino e della
sera, quando i raggi del sole cadono obliqui, ma in ogni ora del giorno è
possibile scattare dei ritratti di qualità.
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Se utilizzate il pannello riflettente, è bene ricordare che gli unici casi in cui
si può scegliere se utilizzarlo o meno sono quelli dell’ombra o del sole in
posizione laterale. Quando il soggetto è illuminato dall’alto o è in
controluce, è invece importante utilizzarlo.
Ultimi consigli
A volte diventa importante instaurare un rapporto con i soggetti: non tutti
sono abituati a stare davanti a una macchina fotografica, e, magari, non a
tutti piace nell’immediato. Un fotoritratto è una forma d’arte amplificata in
quanto è molto forte la componente umana, componente che è un
connubio tra il fotografo e il suo soggetto, due mondi che si incontrano per
esprimere un risultato finale: lo scatto.
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Conclusione Ia parte
Prendi la macchina fotografica, fai una passeggiata e osserva ciò che
il mondo intorno a te ha da offrire e inizia a mettere in pratica questi
primi suggerimenti. Fatti trasportare dalla passione e sfrutta
l’immaginazione con i suoi infiniti suggerimenti.
Quando sarai pronto, passa pure alla lettura del 2° e-book di questa
nuova collana, per raffinare ancora maggiormente le tue abilità.
Alla fine troverai un capitolo dedicato ai principi base del fotoritocco
digitale, non perderlo.
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Appendice
Non arrenderti ai primi insuccessi, quando io sono passato dall’analogico
al mondo digitale, non è stato facile nonostante i principi base siano gli
stessi, molte nozioni erano per me arabo.
Ma ho continuato a studiare, proprio come stai facendo tu adesso, e mi
guardavo e riguardavo le foto dei maestri fotografi di allora e di
sempre.
E pensavo se loro sono riusciti in qualche modo a raggiungere quei livelli,
ci devo riuscire anch’io, certo forse non arriverò mai a scattare foto come
quelle, ma cercherò di andarci vicino!
Certe volte ero tentato di abbandonare, ma mi bastava realizzare qualche
buona foto di cui ero soddisfatto, e tutti i dubbi sparivano.
Quindi, non rinunciare mai, continua a scattare, vedrai che i risultati
non tarderanno ad arrivare.
Ricordati sempre che non sei solo. All’inizio anche quelli che oggi sono dei
professionisti sono stati all’inizio dei dilettanti. Anche se ogni tanto senti
gironzolare nella testa una voce che dice "non otterrò mai una buona foto”
o “la fotografia non fa certo per me", ricordati che non sei l’unico, e che
attraverso questa fase iniziale ci siamo passati un po' tutti.
Il consiglio che posso darti e di continuare a seguirmi se ne avrai voglia,
oppure se conosci degli amici fotografi (meglio professionisti veri), chiedi a
loro come hanno iniziato e se possono darti qualche consiglio extra. Potrai
trarre ispirazione dalle loro foto, e perché no, carpire anche qualche
segreto.
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Hai tutto il diritto di sbagliare all’inizio, se non si fa tesoro dei propri
errori, allora non si fanno progressi. Prova e riprova sperimenta anche
quando sei in un momento di pausa o, metri aspetti il bus al mattino ad
esempio, lavora con l’immaginazione e guardati attorno con l’occhio del
fotografo, il tuo prossimo scatto potrebbe essere la tua foto migliore!
Un caro saluto
Andrea Darrei
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