Quaderni della Regione Piemonte 36

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MONTAGNA MONTAGNA REGIONE PIEMONTE quaderni.qxd 15/11/2004 14.37 Pagina 1

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Rivista sulle montagne piemontesi.

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MMOONNTTAAGGNNAAMMOONNTTAAGGNNAA

REGIONEPIEMONTE

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Settembre 2004 n. 36

33 EEddiittoorriiaallee.. Ue a 25, meno risorse. Ma il Piemonte ha ben investito

55 AAllppeeggggiinnffoottoo.. Concorso fotografico indetto dall’assessorato alla Montagna

77 CCoonnccoorrssoo ffoorrmmaaggggii.. Dalle malghei formaggi per tutta la città

99 AAiibb,, ppuunnttoo aannttiinncceennddii.. Sale l’efficienza con più formazione

1111 CCoonnvveennzziioonnee VViiggiillii ddeell ffuuooccoo.. Una firma che completa il sistema operativo antincendi in Piemonte

1122 BBiioommaassssee.. Approvato il bando regionale per il consumo di biomasse forestali. Progetti entro il 30 settembre

1133 CCoorrppoo AAiibb.. Remo Bigando è stato eletto ispettore generale

1144 NNuuoovvoo ssiittoo aasssseessssoorraattoo.. E’ on line la nuova versione del sito internet dell’assessorato regionale alla Montagna e foreste

1155 AAttttiivviittàà ooppeerraaii ffoorreessttaallii.. I compiti delle squadre della provincia di Torino

1177 II vviivvaaii ffoorreessttaallii ddeellllaa RReeggiioonnee.. Le piante dei boschi e giardini pubblici

1188 CCoonnttrraattttoo ooppeerraaii ffoorreessttaallii.. Interessa 550 addetti. In crescita la professionalità

2200 AAmmbbiieennttee mmoonnttaannoo.. Progettare con qualità il recupero edilizio

2255 VVaallllii OOcccciittaannee.. L’estate tra sport e cultura con gli stage del Torino calcio

2277 SSppeeddiizziioonnee TTiibbeett.. Cinque alpinisti piemontesi scaleranno il monte Shishapangma2288 LLaa ssccuuoollaa iinn mmoonnttaaggnnaa.. Corso di formazione e un concorso con Torino 20063311 PPrriimmooppiiaannoo.. L’impegno della Regione

per il comprensorio del Colle delle Finestre. L’attesa per la tappa del Giro d’Italia prevista nella primavera del 2005

SSoommmmaarriioo

2277QQUUAADDEERRNNII DDEELLLLAA RREEGGIIOONNEE PPIIEEMMOONNTTEE//MMOONNTTAAGGNNAA -- NN.. 3366

Bimestrale a cura dell’Assessorato alla Montagna della Regione Piemonte

Direttore responsabile RRoobbeerrttoo SSAALLVVIIOO - Direttore CCrriissttiinnaa RRIICCAALLDDOONNEERedazione Corso Stati Uniti 21, 10128 Torino - Tel. 011/432.1631 - Fax 011/432.3451

[email protected] collaborato a questa edizione: Paolo Bugnone, Barbara Camusso, Simona Tobia

Aut. del Tribunale di Torino n°. 4184 del 5.5.1990Stampa: L’Artistica Savigliano

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3Settembre 2004

LL’’EEDDIITTOORRIIAALLEE dell’assessore regionale alla Montagna, Roberto Vaglio

di spesa ed i soldi realmente investiti,in modo sufficientemente rapido daconsentire in alcuni casi di ottenere inpremio ulteriori risorse. Per ottenere questo risultato si sonoimpiegati programmi comunitari non

specificamente dedicati alle areemontane, ma con pragmatismo i pro-grammi Interreg, Leader, Piano diSviluppo rurale e Docup sono stati

Il terzo rapporto sulla coesione,la nuova Agenda 2000 che di-spone delle risorse comunitarieper il periodo di programmazio-

ne 2007-2013, cambia la strategia diintervento economico dell'Unione perridurre le sperequazionisocio-economiche tra iPaesi membri. In partico-lare la nuova Unione eu-ropea a 25 membri avràun diverso comportamen-to nei confronti delle areein ritardo di sviluppo.Anche se si è recente-mente conseguito il gran-de risultato di vedere ri-conosciuta dalla Costitu-zione europea la specifi-cità montana, non abbia-mo ancora ottenuto il ri-conoscimento dello statogiuridico che consenti-rebbe di indirizzare risor-se finanziarie mirate allearee con handicap geo-grafici permanenti.Inoltre si sta ragionandosull'eliminazione, già dal 2007, diogni forma di sostegno alle produzio-ni agricole europee per conformarsi anuove regole di concorrenza mondia-le, come richiesto con forza al Wtodai Paesi del terzo mondo.Tra breve, quindi, cambierà radical-mente la possibilità di intervenire conrisorse comunitarie per finanziareprogetti strutturanti nelle aree monta-ne. Per nostra fortuna la montagna pie-montese ha fatto nel presente e nel re-cente passato buon uso delle risorsecomunitarie. Si è speso bene, conbuona performance tra la previsione

adattati alle necessità ed opportuna-mente utilizzati.Nessuna occasione è stata trascurata,tanto da consentirci di procedere aduna analisi della situazione attuale(analisi ex-ante), propedeutica alla fi-

nalizzazione delle risorseper il periodo di program-mazione 2007-2013, checi permetta di fare frontealle future necessità conla sola prosecuzione deiprogrammi Interreg eLeader.L'ottimismo, però, nonpuò farci perdere di vistail punto focale: il definiti-vo rilancio dello svilupposocio-economico passanecessariamente attraver-so la responsabilizzazionedella gente di montagna.Abbiamo bisogno di unnuovo modello che con-senta ai montanari auto-nome scelte di governodel territorio, riconoscen-do alla cultura alpina la

capacità di coniugare lo sviluppo alrispetto del territorio. L'ambientemontano è un territorio profondamen-te caratterizzato dall'attività umana. Ilpaesaggio, così come lo conosciamo,può essere conservato solo con la co-stante presenza dell’attività dell'uo-mo. Una forte autonomia nella ge-stione territoriale sarà lo strumentovincente per la società montana pie-montese, importante quanto gli inter-venti strutturali attuati fino ad oggicon le risorse regionali e comunitarie. Questo è il mio impegno per il futuro:riportare l'essere umano al centro del-le politiche per la montagna.

Con l’allargamento ai paesi dell’Est la Ue modificherà radicalmente l’aiutoeconomico.In questi anni la montagna piemontese ha fattoperò buon uso delle risorse comunitarie

Quaderni |MONTAGNA

UUee aa 2255,, mmeennoo rriissoorrsseeMA IL PIEMONTE HA BEN INVESTITO

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Realizzato dall'AgenForm in collaborazione con:

Unione Europea

Regione Piemonte (Assessorato alle Politiche per la Montagna)

AGRAP

CAI (delegazione Regione Piemonte)

Région PACA

Académie d'Aix-Marseille

Lycée Professionnel Sévigné (Gap)

Lycée Alpes et Durance (Embrun)

Per informazioni ed iscrizioni:Agenzia dei Servizi Formativi della Provincia di Cuneo - Consorzio12100 Cuneo Corso IV Novembre, 11Telefono 0171 696147 - Fax 0171 436910e-mail: [email protected] - www.agenform.it

C.A.I. Delegazione Regione Piemonte

Il progetto è finanziato su programma di iniziativa comunitariaInterreg III A con l’intervento di:

Supportano il progetto:

Rivolto a: occupati o disoccupati c

on diploma di scuola med

ia

superiore e/o laurea.

Durata: 1200 ore suddivise in le

zioni teorico-pratiche e

stage

Periodo: da ottobre 2004 a luglio

2005.

Sede: Foresteria dell’Istituto

Professionale Statale p

er

l’Agricoltura di Verzuol

o (CN)

Argomenti: tematiche gestionali e c

ulturali nei settori

dell'accoglienza turisti

ca, dell'artigianato

e della trasformazione a

groalimentare.

Stage: trimestrale, in Italia e

in Francia.

Titoli rilasciati: Attestato di

Specializzazione di II

livello

Europass-Formazione.

Simulazione d'impresa: Al termine d

el percorso formativo i

partecipanti simuleranno

la gestione

di un rifugio in quota.

“tecnicodella gestione

delle attività

economiche montane”(Agricoltura, Ambiente, Artigianato, Turismo)

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Settembre 2004 5Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

TTUUTTTTII FFOOTTOOGGRRAAFFII AALLPPEEGGGGIINNFFOOTTOO

CCOONNCCOORRSSOO AA PPRREEMMII

Nasce "Alpegginfoto", il pri-mo concorso regionale de-dicato all'alta montagna,iniziativa con la quale l'as-

sessorato alla Montagna della Regio-ne Piemonte si propone di creare unlegame più profondo tra la città e lamontagna, nella fattispecie gli alpeg-gi che, ancora al momento attuale,costituiscono delle realtà distanti esconosciute ai più.Alpegginfoto è un'iniziativa che vuo-le utilizzare la creatività come mezzoper rendere visibile la vita in alpeg-gio, manifestandone i vari aspetti, daquelli produttivi a quelli economici eculturali che lo caratterizzano. L'o-biettivo principale che la RegionePiemonte si pone nei confronti dellamontagna è sicuramente quello di va-lorizzarne le risorse e promuovernela conoscenza. Le istituzioni stanno mettendo in attotutta una serie di progetti che hannolo scopo di rivedere la rappresenta-

zione delle nostremontagne che, perl ' i m m a g i n a r i ocollettivo, a voltesono ancora lega-te ai tempi passa-ti, in modo da ren-dere più attualeogni discorso ine-rente i territorimontani. Il con-corso si inserisceall'interno di unprogetto di coope-razione transfron-taliera (Interreg Italia-Francia) dedi-cato ad Alpeggi e Formaggi, nel qua-le l'attività promozionale dell'asses-sorato alle Montagna risulta fonda-mentale. Gli obiettivi che questa cooperazionesi propone sono molteplici, quali adesempio il favorire le attività agricoledella montagna, lo sviluppo delleproduzioni agroalimentari tipiche

dell'alpeggio, ilcensimento deglialpeggi dove so-no prodotti i for-maggi, un’ampiadiffusione dei la-vori realizzati inFrancia ed Italiagrazie al trasferi-mento delle co-noscenze. Paral-lelamente trovaspazio anche lapromozione deiprodotti tipici de-

gli alpeggi, quali i famosi e pregiatiformaggi, i manufatti d'artigianato, lecoltivazioni agricole, le tradizionienogastronomiche e culturali.La valorizzazione degli alpeggi èquestione, per il Piemonte, di grandeimportanza. Infatti, mettere la monta-gna nuovamente al centro degli inte-ressi culturali e soprattutto economi-ci, significa donare un'opportunità in

Fotografare i montiper rafforzareil legame con chi abitanei centri urbanie favorire lo sviluppodi produzioniagroalimentaridi qualità

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tre fotografie nell'ambito della pro-pria categoria, a colori e aventi unformato di 15x 21 cm.Ogni fotografia dovrà riportare sul re-tro, in forma leggibile, la data in cui èstata scattata e la località. Agli autoridelle opere in concorso sarà richiestodi concedere il diritto di utilizzo delleimmagini a scopo divulgativo e didat-tico per le finalità proprie dell'ammi-nistrazione regionale.Le fotografie selezionate saranno poipubblicate sul sito della Regione Pie-monte e sulla rivista dell'assessorato"I Quaderni della Montagna" e, in se-guito, utilizzate per un calendario.L'assessorato alla Montagna si riservadi utilizzare anche le foto che non siclassificheranno, impegnandosi a ri-portare il nome dell'autore.Alpegginfoto sarà inserito nell'ambitodella manifestazione “L’alpeggio incittà", che si terrà a Torino nel prossi-mo autunno. Nel corso di questa ma-nifestazione, che ha lo scopo di met-tere in evidenza il forte legame tra To-rino e le sue montagne, si terranno lepremiazioni, che avranno come og-getto dei simboli delle tipicità deglialpeggi. Ai vincitori, infatti, spette-

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più non solo verso coloro i quali at-tualmente ci vivono e lavorano, maanche costituire una valida alternativaper chi cerca di dare una dimensionediversa alla propria esistenza, magaripiù in accordo con i ritmi della natura.È necessario che la montagna porticon sé l'immagine di un mondo attivoe vincente, lontano dalla depressioneeconomica e da tutto ciò che ne con-segue.Alpegginfoto vuole aiutare la promo-zione dell'alta montagna e può rap-presentare una bella occasione per ifotografi in erba che si lanceranno nelprogetto. Al concorso possono parte-cipare tre categorie di "aspiranti arti-sti: - i ragazzi che aderiscono al progetto"Alpeggio Didattico", che dovrannocimentarsi con il tema: l'esperienza inalpeggio;- i margari ed i loro familiari con il te-ma: il nostro lavoro;- i turisti, con il tema: visita all'alpeg-gio.Ciascun partecipante, entro il 10 otto-bre, potrà presentare un massimo di

ranno dei cestini contenenti prodottidell'alta montagna, per una valore cheoscillerà dai 25 ai 250 euro. Per ulteriori informazioni, contattarela Struttura flessibile incaricata del-l’attuazione di progetti per la valoriz-zazione della montagna della Regio-ne Piemonte, allo 011/432.3937, op-pure mandare una mail all’indirizzo:[email protected]

AAllppeeggggiioo ddiiddaattttiiccoo,, iirraaggaazzzzii ssccoopprroonnoommuucccchhee ee ffoorrmmaaggggii

Dodici alunni del Dalmasso di Pianezza ospiti per tre giorni all’Alpe Pianard-Garbella di Palanfrè

Nello scorso mese di maggiosi è tenuta, nell'alpeggioAlpe Pianard-Garbella infrazione Palanfrè a Vernan-

te (Cn), la prima esperienza dell'Al-peggio Didattico, una delle attività di-vulgative previste dal progetto Inter-reg III Alpeggi e Formaggi, di cuil'assessorato alla Montagna è capofi-la.L'esperimento è durato due giorni, il3 e il 4 maggio, ed ha visto come pro-tagonisti 12 alunni della classe V del-

l'Istituto Itas G. Dalmasso di Pianez-za, i quali hanno vissuto nella sua in-terezza la vita dell'alpeggio.Guidati da un margaro e da un tecnicolattiero caseario, i ragazzi si sono ci-mentati in tutte le attività che gliesperti compiono abitualmente, par-tendo proprio dalla mungitura deglianimali. Poi hanno acquisito impor-tanti informazioni riguardo l'agricol-tura, la pastorizia montana e le tecni-che di caseificazione. Agli studentisono state fornite tutte le indicazioni

circa i principali prodotti caseari deglialpeggi e sono stati coinvolti in unavera e propria dimostrazione tecnica epratica della lavorazione dei più co-nosciuti formaggi d'alta montagna: ilTomino, il Nostrale e la Ricotta.Dopo il "dovere", però, è arrivato an-che il momento del "piacere": alla fi-ne dei lavori, infatti, è stato servito lo-ro un pranzo preparato con tutti i pro-dotti tipici del luogo. L'obiettivo prin-cipale del progetto l'Alpeggio Didat-tico non è solo quello di dare modoagli studenti piemontesi di assistere aiprocessi di caseificazione, così da co-noscere ed apprezzare le caratteristi-che dei prodotti dell'alta montagnama, soprattutto, quello di essere unareale occasione d'informazione. Perfare sì che i giovani abbiano la possi-bilità di conoscere più a fondo la real-tà della montagna, la sua economia esocietà, che potrebbe in un futuro di-ventare per loro una significativa al-ternativa lavorativa e di vita.

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Sta diventando unappuntamento fissoil concorso regio-nale "I Formaggi

d'alpeggio delle MontagnePiemontesi", promosso dal-l'assessorato alla Montagnae dalla Associazione delleCasare e Casari di Aziendaagricola. Lanciato con l'intenzione dipromuovere le produzionitipiche della montagna, e dimigliorare ulteriormente laloro competitività su di un mercatoormai saturo di prodotti copia l'unodell'altro, nel 2002 il concorso si pre-sentava quasi come una sfida allaglobalizzazione dei gusti e degli affa-ri. Oggi, giunto alla sua terza edizio-ne, forte del note-vole successo ri-scosso nei dueanni precedenti edel grande inte-resse suscitato siatra i produttori sianel pubblico, ilconcorso rappre-senta un appunta-mento importanteoltre che per imargari anche per i consumatori,sempre più interessati ad investirenella qualità dei prodotti.Ed è proprio la promozione dellaqualità l'obiettivo ambizioso che que-sto progetto si pone. La qualità deiformaggi presentati in concorso, frut-to dell'attento lavoro delle aziendeagricole che li producono e che eser-citano l'alpeggio nelle sue forme tra-dizionali, praticando il pascolamentoalmeno per 180 giorni l'anno e tra-sformando il latte direttamente sulluogo. Qualità dei processi di trasfor-mazione, capaci oggi di coniugare econservare la tradizione con i moder-ni processi di caseificazione. La qualità, infine, a garanzia del con-sumatore, sempre più attento non so-lo al gusto ma anche alle caratteristi-che nutrizionali dei cibi, nella sicu-rezza che il formaggio di alpeggio

di FFRRAANNCCEESSCCAA AANNGGEELLEERRII

viene prodotto con unlatte salutare, ricco diacidi grassi polinsaturi,leggero ma allo stessotempo colmo di elemen-ti aromatici e di impor-

tanti fattori antiossidanti.Nonostante l'elevata qualità che licontraddistingue, i formaggi d'alpeg-gio costituiscono una categoria a ri-schio di scomparsa a causa dellemolte le situazioni contingenti chemettono le produzioni casearie del-l'alta montagna in grande difficoltà. I primi responsabili sono i consuma-tori di massa, coloro i quali fannoabitualmente la spesa nei grossi su-permercati e che, a differenza deicompratori attenti e degli appassio-nati che si recano in alta montagna acercare i formaggi di qualità, sonoormai abituati ai sapori dolciastri esoprattutto standardizzati dei prodot-ti industriali. Ma non solo. Un'ulteriore difficoltàconsiste nella carenza di produttori.Purtroppo, infatti, la figura del mar-garo tende a scomparire in una socie-

tà, la nostra, nella quale i valori chevengono portati avanti nel rispettodella natura e della cura delle cosesono messi da parte in favore dellavelocità e della massificazione.Il mestiere del margaro non è solo fa-ticoso e solitario, ma anche estrema-mente delicato e richiede una grossapreparazione. Occuparsi degli ani-mali in alta quota, produrre il for-maggio e poi farsi carico di ogni sin-gola fase della lavorazione e dellastagionatura, necessita di personeestremamente qualificate, di veri epropri professionisti. Le giovani ge-nerazioni difficilmente sono attratteda una vita come questa, piena di sa-crifici ma, tuttavia, così importanteper la conservazione dell'habitat del-la montagna.Con questo concorso la Regione Pie-monte si propone anche di dare il

Terza edizione per il concorso sui formaggi d’alpeggioaperto a tutte le aziende tradizionali.La premiazione a Torino durante l’evento Alpeggio in città

DDAALLLLEE MMAALLGGHHEEII FFOORRMMAAGGGGII

PPEERR TTUUTTTTAA LLAA CCIITTTTAA’’

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Settembre 20048 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

giusto riconosci-mento al grandecontributo dei mar-gari aiutandoli amantenere vive leloro tradizioni e proseguire nella in-dispensabile azione di presidio e dimanutenzione ambientale del territo-rio che svolgono da sempre. Ed è dalla comune consapevolezzache una società responsabile deveimpegnarsi per la conservazione e lacura delle sue ricchezze ambientali eculturali facendo il possibile per tu-telarle, ma soprattutto per valorizzar-le, che nasce la collaborazione tral'assessorato alla Montagna e l'Asso-ciazione delle Casare e dei Casari diAzienda agricola.L'associazione, pur essendo nata dapoco tempo, è stata costituita nelmarzo del 2002, vanta già un'espe-rienza importante ed in continuaevoluzione. I suoi soci sono circa uncentinaio, distribuiti sull'intero terri-torio regionale. Tra questi 63 sonoallevatrici ed allevatori che si occu-pano personalmente della trasforma-zione del latte nelle loro aziende. L'obiettivo principale dell'azione diquesta giovane associazione è la pro-mozione e la valorizzazione della fi-

gura degli allevatori, dei margari, deicasari ed anche delle produzioni ca-searie di alpeggio, con l'occhio sem-pre puntato verso la modernizzazio-ne di queste realtà. Obiettivi che l'as-sessorato alla Montagna condividepienamente. L'azione politica ed am-ministrativa perseguita in questi annidalla Regione Piemonte, infatti, èstata tesa a favorire un nuovo svilup-po economico della montagna e adarginare il degrado ambientale chel'abbandono di queste aree può com-portare. A questo scopo è assoluta-mente necessaria una evoluzione inchiave più moderna e competitivadelle attività tradizionali affinché di-ventino un punto di forza del nostroterritorio, occasioni per incentivarenuovi insediamenti economici edabitativi, favorire la creazione di unanuova imprenditorialità locale ed in-centivare un turismo attento alle tra-dizioni ed alla cultura locale.In questo contesto il concorso regio-nale I Formaggi d'Alpeggio delleMontagne Piemontesi è una grande

vetrina, un'occasione assolutamenteda non perdere per i produttori.Possono partecipare al concorso leaziende che praticano l'alpeggio nellesue forme tradizionali, mentre sonoesclusi tutti i caseifici non aziendali.I prodotti in concorso sono formaggi,burro e ricotte che hanno come basedi partenza il latte crudo. Sono esclu-si i formaggi prodotti con latte pasto-rizzato. Quest'anno le categorie, indi-viduate dall'Assessorato e dall'Asso-ciazione che potranno partecipare so-no: Burro, Caprino presamico, Mac-cagno, Nostrale, Ossolano, Ricottastagionata, Toma piemontese a latteintero, Toma piemontese a latte par-zialmente scremato.Come avvenuto nelle precedenti edi-zioni, i margari che non riusciranno aportare i loro prodotti a Moretta,presso la sede dell'Associazione, po-tranno consegnarli direttamente aicollaboratori dell'Associazione stes-sa o delle Comunità montane che liritireranno direttamente in alpeggio. La premiazione del concorso avver-rà nell’autunnoprossimo, in oc-casione dellamanifestazione"L'Alpeggio inCittà", nata alloscopo di avvici-nare la città diTorino alla realtàdell'alta monta-gna, in cui ilruolo del con-corso assumeun' importanzacentrale, dato ilcrescente inte-resse del pubbli-co per l'enoga-stronomia diqualità.Ad individuare ivincitori sarannodelle Commis-sioni qualificate di cui faranno partemembri dell'Onaf (Organizzazionenazionale assaggiatori di formaggi),ed altri esperti di formaggio. I premisono stabiliti di anno in anno dall'or-ganizzazione e saranno attribuiti aiprimi tre classificati.

IIll dduurroo ee pprreezziioossoo llaavvoorroo ddeeii mmaarrggaarrii ssuuii nnoossttrrii ppaassccoollii rreeggaallaa pprrooddoottttii uunniiccii ppeerr ssaappoorree ee qquuaalliittàà.. UUnn’’aattttrraattttiivvaa ttuurriissttiiccaa cchhee ccoonnttrriibbuuiissccee aadd aavvvviicciinnaarree ggiioovvaa--nnii ee cciittttaaddiinnii aall mmoonnddoo ddeellllaa mmoonnttaaggnnaa

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Settembre 2004 9Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

SSAALLEE

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di CCRRIISSTTIINNAA RRII--CCAALLDDOONNEE

Il recente rinnovo deldirettivo nel Corpo vo-lontari Aib del Piemon-te, e l'apertura della

campagna estiva antincendi,sono l'occasione per fare ilpunto della situazione in Pie-monte.Colgo l'occasione, innanzitutto, per salutare l'ispettoregenerale uscente del CorpoAib, il dottor Cesare Mino, eringraziarlo per la sua amici-zia e collaborazione in questianni.Allo stesso modo vorrei dareun benvenuto al nuovo ispettore generale,Remo Bigando, con cui abbiamo già avutodiverse occasioni di collaborazione in tavo-li tecnici istituiti dalla Regione Piemontesu temi che necessitano della compresenzadi tutti i soggetti operativi del sistema an-tincendi.La campagna invernale-primaverile 2004si è chiusa in maniera decisamente soddi-sfacente per la nostra regione, come dimo-stra il raffronto tra il periodo gennaio-giu-gno 2003 e 2004 su tutto il territorio regio-nale della tabella nella pagina successiva.Un dato importante sul quale porre l'accen-to è che nel corso delle operazioni di spe-gnimento non si sono registrati incidenti.Ciò si deve, oltre naturalmente alle condi-zioni climatiche favorevoli, all'efficienzaed alla sicurezza con cui interviene il siste-ma operativo piemontese. A questo propo-sito possiamo confermare che alcune novi-tà, in parte già annunciate alla fine del2003, si stanno realizzando.La Regione sta per avviare le visite medi-che specialistiche ai volontari, così comeprescrive la legge quadro nazionale

353/2000 e secon-do il protocollo in-dividuato dallaConferenza unifi-cata Stato-Regio-ni-Autonomie lo-cali, per andare averificare i requi-siti psicofisici atti-tudinali degli ope-ratori che inter-vengono nella lot-ta attiva al fuoco.Ma questo è sol-tanto uno degliaspetti che stanno

alla base dell'obiettivo sicurezza che il set-tore regionale antincendi boschivi si è po-sto.Un altro passaggio importante sarà l'ade-guamento delle procedure operative d'in-tervento alle tematiche affrontate nei corsidi formazione/addestramento. Le procedu-re sono oggi in fase di riscrittura, e se neprevede la conclusione entro l'autunno, inmodo da poter affrontare la prossima cam-pagna invernale con uno strumento operati-vo in più.Prosegue, intanto, su diversi livelli il pro-gramma di formazione/addestramento de-gli operatori Aib. Ad oggi, oltre 4mila han-no ricevuto la formazione di base teorica el'abilitazione all'uso del dispositivo di pro-tezione individuale. Quasi 3mila hanno ri-cevuto la formazione pratica sull'impiegodei mezzi e delle attrezzature Aib e sull'eli-cooperazione, e 370 hanno superato il terzolivello formativo, quello per i capisquadra.Contemporaneamente sono stati acquistatiulteriori dispositivi di protezione indivi-duale completi di III categoria (tute, guanti,caschi, scarponi, etc), attrezzature e auto-

Clima favorevole e organizzazione consentono di chiuderela campagna inverno-primavera con un bilancio positivo. Nessun incidente durante gli spegnimenti

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Settembre 200410 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

mezzi operativi eper il trasporto per-sone.Per quanto riguar-da i compiti di di-vulgazione a finipreventivi si richiama l'iniziativa"Fuochino, Fuocherello… Fuoco",che si è tenuta il 4 giugno scorso alRifugio Massimo Mila, nel Comunedi Ceresole Reale. Su invito dell'associazione Amici delGran Paradiso, la Regione Piemonte,in collaborazione con il Corpo fore-stale dello Stato e il Corpo volontariAib del Piemonte, ha organizzato unagiornata informativa e dimostrativarivolta agli studenti di alcune scuolemedie del Canavese, individuate conil supporto della Direzione scolasticaregionale. Al Rifugio sono arrivaticirca 250 studenti, ai quali è stato illu-strato il sistema operativo Aib pie-montese in teoria e in pratica, conprove sul campo. I ragazzi si sono ci-mentati con l'uso delle attrezzatureantincendi ed hanno potuto verificarel'esperienza di chi interviene diretta-mente nelle operazioni di spegnimen-to. Prima di conclu-dere vorrei ricor-dare una giorna-ta particolare.Sabato 7 feb-

braio scorso a Roletto, piccolo comu-ne montano della provincia di Torino,si è svolta la cerimonia di commemo-razione in occasione del quinquennaledella scomparsa della medaglia d'oroal valor civile David Bertrand, volon-tario del Corpo Volontari Aib del Pie-monte, caduto nelle operazioni di spe-gnimento dell'incendio che nel feb-braio 1999 ha colpito Monte SanGiorgio e di cui abbiamo già avutomodo più volte di parlare.La commemorazione, molto intensa etoccante, ha costituito un momento diriflessione fra tutte le forze istituzio-nali e volontarie impegnate nel diffi-cile compito di proteggere i boschidal fuoco.La tragedia colpì profondamente tutticoloro che in qualche modo vivonoed operano vicino a questo settore,giornali e televisioni dedicarono am-pi servizi, ma quello che più importa

è che da quel giorno tutti avemmo lasensazione che non sarebbe più statala stessa cosa, che il meccanismo siera rivelato, in qualche modo, difetto-so e andava modificato.Durante la cerimonia l'assessore re-gionale alla Montagna, Roberto Va-glio, ha detto rivolgendosi al padre diDavid, Bruno Bertrand e a tutta la fa-miglia, che "Certi individui vivonouna vita intera senza lasciare un mini-mo segno del loro passaggio, mentrequesto giovane sfortunato volontariodi soli 23 anni ha lasciato una tracciacosì profonda da rimettere in discus-sione un sistema intero". Così, da quel lontano 6 febbraio '99,dopo il momento della disperazione edella commozione, si è fatto strada lavoglia di rivalsasu quel destinocrudele che ciaveva strappatoDavid. La vogliadi fare di più emeglio per ren-dere meno ri-schiosa questaimportante operadi tutela del terri-torio. Da allora l'ammi-nistrazione regio-nale ha prosegui-to, con più forzae convinzione, ilcammino intra-preso per portareverso la messa insicurezza il siste-ma antincendiboschivi piemon-tese. I risultati ot-tenuti ci confor-tano e spronanoad andare avanti.

RReemmoo BBiiggaannddoo eelleettttoo nnuuoovvoo iissppeettttoorreeggeenneerraallee ddeell CCoorrppoo AAiibb ddeell PPiieemmoonn--ttee..GGiiàà 44mmiillaa ii vvoolloonnttaarrii cchhee hhaannnnoo ffrree--qquueennttaattoo ccoorrssii ddii ffoorrmmaazziioonnee

IINNCCEENNDDII BBOOSSCCHHIIVVII 22000033--22000044N° incendi Superficie boscata (ha) Superficie non boscata (ha)

Gennaio/giugno 2004 90 186,95 111,52

Gennaio/giugno 2003 213 645,26 1.341,29

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Roletto, la cerimonia di commemorazione in onore del Volontario David Bertrand,caduto nello spegnimento dell’incendio del Monte San Giorgio nel 1999

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Settembre 2004 11Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

AANNTTIINNCCEENNDDIIOOCCOONNVVEENNZZIIOONNEE

EE VVIIGGIILLII DDEELL FFUUOOCCOOdi CCRRIISSTTIINNAA RRIICCAALLDDOONNEE

Michele Ferraro, a sinistra, e Roberto Vagliofirmano la convenzione

Con la firma della Conven-zione tra Regione Pie-monte e Corpo nazionaledi Vigili del fuoco il siste-

ma operativo antincendi boschivi delPiemonte si può considerare com-pletato. Venerdì 30 luglio a Torino l'assesso-re regionale alle politiche per laMontagna e Foreste, Roberto Vaglio,ed il direttore regionale del Corponazionale dei Vigili del fuoco, Mi-chele Ferraro, hanno siglato l'accor-do che porterà iVigili del fuocoad operare affian-cando le compo-nenti che già fan-no parte del siste-ma Aib piemonte-se: il Corpo fore-stale dello Statoed il Corpo volon-tari Aib del Pie-monte.La Regione Pie-monte ha quindidato ulteriore se-guito alla leggequadro nazionalen. 353/2000 cheprevede l'intervento coordinato ditutte le forze istituzionalmente pre-poste (professionali e volontarie),nelle azioni di contrasto agli incen-di. Questo riguarderà naturalmente siale fasi preventive sia di lotta attiva,con il coordinamento delle operazio-ni in loco o tramite la Sala operativaunificata permanente (il centro tatti-co logistico per l'organizzazione de-gli interventi).Durante la conferenza stampa che haaccompagnato la sigla dell'accordo

l'assessore Ro-berto Vaglio hasottolineato co-me il sistema Aibpiemontese abbiaperseguito inquesti anni obiet-tivi legati all'effi-cienza ed alla si-curezza operati-

va: "Nei primi sei mesi del 2004 lecondizioni climatiche sono state sen-za dubbio più favorevoli rispetto al-l'anno scorso, che ha rappresentatoun'emergenza per tutta l'Italia e buo-na parte dell'Europa. La crescita diprofessionalità della struttura, la pia-nificazione che sta alla base, la for-mazione, le procedure operative han-no fatto il resto. Ed i dati in nostropossesso non fanno che confermarequesta tendenza positiva."La Convenzione rappresenta un ulte-riore salto di qualità, affidando al

Corpo nazionale Vvf (istituzione pe-raltro già investita della materia dallalegislazione nazionale, insieme alCfs) i seguenti compiti:- concorso operativo negli incendi diinterfaccia (gli incendi che vedono lacompresenza di superfici arboree edelementi legati all'attività dell'uomocome gli edifici), con assunzione, surichiesta della sala operativa, della di-rezione delle operazioni di spegni-mento; - partecipazione alle attività della sa-la operativa unificata permanente;- impiego di elicotteri Vvf, in accordocon il Coau, nelle attività di ricogni-zione e spegnimento, tra le quali l'eli-trasporto di operatori antincendi bo-schivi; - partecipazione a tavoli tecnici per lastesura di procedure operative comu-ni.A fronte di tali prestazioni, l'ammini-strazione regionale riconoscerà alCorpo nazionale Vvf una quota delfondo nazionale che lo Stato trasferi-sce alle Regioni previsto dalla legge353/2000. Inoltre metterà a disposi-zione dei mezzi dei Vvf i propri pun-ti di approvvigionamento idrico e le

Completato il sistemaoperativo antincendiboschivi del Piemonte.L’accordo prevede l’intervento nelle areedi interfaccia, impiegodi elicotteri e partecipazione allasala operativa unificata

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piazzole di atterraggio per mezzi adala rotante.Sarà anche avviato, in breve tempo,un utile confronto tra i modelli di for-mazione/addestramento impiegatidalla Regione Piemonte e dai Vvf.Commenti molto favorevoli sono sta-ti espressi dal direttore RegionaleVvf, Michele Ferraro, che ha sottoli-neato come l'intesa rappresenti unsalto di qualità molto importante nel-l'impianto organizzativo regionaledella lotta contro gli incendi boschi-vi, favorendo l'efficacia del concorsodei Vigili del fuoco nelle operazionidi spegnimento e nell'attività preven-tiva, in stretta simbiosi con le altrecomponenti: "Con l'intesa, infatti, so-no stabilite procedure funzionali dicoordinamento, definiti ampi ambitidi cooperazione e predisposti stru-menti finanziari utili al funzionamen-to dei servizi integrativi richiesti aiVigili del fuoco ed al reperimento dimezzi ed attrezzature. Il Corpo nazio-nale dei Vigili del Fuoco potrà conta-re, inoltre, sull'utilizzo di elementiconoscitivi territoriali e di infrastrut-ture utili all'attività di soccorso, dis-locate sul territorio e messe a disposi-

zione dallaRegione Pie-monte."Grande ap-prezzamentoper la l'accor-do è statoespresso an-che dalla Pre-fettura di To-rino rappre-sentata daldottor Forla-ni. Da oggi siapre una nuo-va fase per ilsistema re-gionale an-tincendi bo-schivi: l'in-cremento diprofessiona-

lità che ne deriverà non potrà che tor-nare a beneficio della collettività edel territorio piemontese.

PPrroodduurrrree eenneerrggiiaa ddaalllleebbiioommaasssseeffoorreessttaallii

L’assessorato alla Montagna ha approvato il bandoper la realizzazione di centri di consumo

L’assessoratoregionale allaMontagna haapprovato il

bando sulla realizza-zione di centri di con-sumo di biomasse fore-stali per la produzionedi energia, previsto dalPiano di sviluppo rura-le 2000-2006. La dota-zione finanziaria delbando è di oltre 4 mi-lioni ed 800 mila euro.Per biomassa s'intendeuna gran quantità dimateriali eterogeneicon matrice organica.Le più importanti tipo-logie di biomassa sonorappresentate da resi-dui forestali, scarti del-l'industria di trasformazione del legno (trucioli, segatura, ecc.), scarti delleaziende zootecniche, dei mercati, alghe, colture acquatiche e i rifiuti solidiurbani. L'azione trae spunto dalle iniziative di filiera foresta-legno-energiaintrodotte in Piemonte con il regolamento 2081/93 e prevede la possibilitàdi concedere contributi in conto capitale a fondo perduto fino ad un massi-mo del 50% della spesa ammessa. Gli interventi ammissibili devono pre-vedere la realizzazione contestuale e coordinata di impianti per la produ-zione di energia da biomassa capaci di aumentare sia l'energia prodotta siail consumo delle biomasse senza diminuzione dell'efficienza energeticadell'impianto stesso e piani di gestione forestale di boschi da cui si prelevail combustibile per l'impianto. "Le biomasse rivestono un ruolo chiave nelquadro delle energie pulite - sottolinea l'assessore Roberto Vaglio - e neiPaesi occidentali solo il 40% degli scarti agricoli o del sottobosco viene ri-utilizzato come foraggio per gli animali o come compost, il restante vienesmaltito in discarica. Finanziare la produzione di energia da biomasse, peril territorio piemontese costituisce un enorme vantaggio sia economico cheecologico. I nostri boschi sono una inesauribile risorsa energetica purtroppo ad ogginon sfruttata. Pertanto investire in questa direzione rappresenta un'occasio-ne unica per il territorio, si incentiva la produzione di energia pulita, eco-nomicamente vantaggiosa, non a rischio di esaurimento e soprattutto capa-ce di mantenere stabilità nel prezzo di mercato". La modulistica per la pre-sentazione delle domande è disponibile sul sito della Regione Piemonte,nell'area tematica Montagna e foreste. Il bando scade il 30 settembre 2004.

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nalità generale,la disponibilità,sono andate au-mentando anchee soprattutto gra-zie ai corsi diformazione, alloscambio d'infor-mazioni e all'abi-tudine al lavorocomune tra squa-dre diverse.Il merito di que-sti risultati è si-curamente di chici ha guidato findalla nascita del-l 'Associazione(1994) e attra-verso la trasfor-mazione in Cor-po: il dottor Ce-sare Mino, chequi ufficialmenteringrazio perso-nalmente e a no-me di tutti i vo-lontari Aib delPiemonte. Rin-grazio, altresì, tutti coloro che han-no ricoperto cariche nel nostro soda-lizio per il lavoro svolto e per l'im-pegno sempre dimostrato nell'esple-tare le loro funzioni. Non mi na-scondo però, che pur avendo rag-giunto risultati notevoli in così pocotempo, il lavoro che ci attende è an-cora grande. Perfezionare l'organiz-zazione interna, aumentare la capa-cità di tutela per i propri associatichiamati ogni giorno di più a rispon-dere alle esigenze del territorio edella sua gente; garantire la parteci-pazione democratica alle decisioninell'assoluta trasparenza della ge-stione senza per questo compromet-

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CCOOMMPPEETTEENNZZEECCOORRPPOO AAIIBB

FFAARREE SSQQUUAADDRRAAdi RREEMMOO BBIIGGAANNDDOO

La responsabilità dell'incari-co che i volontari del Cor-po volontari antincendi bo-schivi del Piemonte hanno

voluto affidarmi, m'impone di illu-strare quali siano stati e quali saran-no, per il futuro, gli obiettivi che ilsodalizio si prefigge.Fin dalla sua trasformazione in Cor-po, nel marzo del 2000, l'organizza-zione che ho l'onore di rappresentaresi è data una struttura tale da garanti-re alle istituzioni preposte alla lottacontro gli incendi boschivi:- presenza capillare sul territorio;- capacità e la prontezza d'interven-to;- disponibilità ad uniformarsi a pro-cedure operative comuni ed attenersialle disposizioni impartite dai diret-tori delle operazioni di spegnimentopreposti dalle leggi vigenti (Corpoforestale dello Stato);- disponibilità ad essere uno dei sog-getti che compongono il sistema Aibpiemontese; - disponibilità a frequentare corsi diformazione ed approfondire le cono-scenze tecniche per elevare la pro-pria capacità tecnico-professionalein materia di incendi boschivi e, so-prattutto, porre in essere atteggia-menti e comportamenti tali da garan-tire la sicurezza dei volontari e l'effi-cacia e l'efficienza degli interventi.A quattro anni dalla nascita del Cor-po è possibile tracciare un bilanciolusinghiero sul lavoro svolto e sullemolteplici iniziative volte ad accre-scere la sensibilità e la consapevo-lezza interna verso le problematicheche la nostra attività pone.La capacità operativa, la professio-

tere l'efficacia della linea di coman-do nelle operazioni in condizionid'emergenza, sono alcune delle sfideche ci attendono.Dovremo, sul pianointerno, avere la capacità di raziona-lizzare la gestione economico-finan-ziaria e, al tempo stesso, studiareprogetti insieme alle amministrazio-ni pubbliche che ci permettano diaccedere a finanziamenti fino ad og-gi preclusi per fare ricadere sul terri-torio montano piemontese queglistrumenti, infrastrutture, professio-nalità tali da garantire sicurezza,conservazione e sviluppo. Non soloquindi Aib, ma anche cittadini con-sapevoli di svolgere un pubblico ser-

Remo Bigando è statoeletto nuovo ispettoregenerale del Corpovolontari antincendiboschivi del Piemonte.Clot, Curella, Pirone e Scotti saranno ispettori regionali

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Settembre 200414 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

RReessttyylliinngg ppeerr iill ssiittoo iinntteerrnneettddeellll’’aasssseessssoorraattoo MMoonnttaaggnnaaSSeerrvviizzii ppiiùù aacccceessssiibbiillii

Restyling per il sito internetdell'assessorato alla Monta-gna e foreste, che seguequello ufficiale della Re-

gione Piemonte.Le motivazioni principali che hannospinto alla rivisitazione dei siti dellaRegione sono dettate, innanzitutto,dalla volontà di consentire a tutti gliutenti una maggiore accessibilità atutti i servizi disponibili.Sono passati tre anni, da quando perla prima volta le nostre montagne sisono affacciate su internet e, ormai,una "ripulita" sembrava davvero ne-cessaria. Soprattutto per portare ai no-stri utenti un prodotto all'altezza delleloro esigenze, vista anche la consi-stente affluenza al portale: nel mesedi marzo, infatti, sono state registratepiù di 81 mila utenze. Il sito della Montagna e delle foreste,ha raggiunto, per primo, il massimolivello di conformità alle linee guidasull' accessibilità previsto a norma dilegge (3A).

La sezione è visualizzabile su brow-ser in 4 differenti versioni: versionesolo testo, ottimale per chi non vedele immagini o vuole navigare moltorapidamente; alta visibilità, ad altocontrasto cromatico per chi ha proble-mi di vista o di percezione del colore;due differenti versioni grafiche perchi dispone di un browser aggiornatoe di un collegamento relativamenteveloce.Tutte le informazioni sono facilmentefruibili anche utilizzando una visua-lizzazione grafica lineare e testualegrazie alla presenza del sommario ainizio pagina che permette di saltareal punto prescelto.Per facilitare la navigazione agli uten-ti che non usano il mouse, sono stateabbinate ai link alcune serie di co-mandi da tastiera. Anche il predomi-nante colore verde ha lasciato il postoad una grafica più pulita e lineare. Per quel che riguarda i contenuti,molti di quelli che si trovavano sulprecedente sito hanno mantenuto le

loro postazioni. Ci sono però diversenovità, come ad esempio sezioni to-talmente nuove come quelle dedicateagli Operai forestali regionali e i Beniambientali. Le sezioni dedicate al Si-stema regionale antincendi boschivi,le Foreste del Piemonte e le Politichedi sviluppo per la Montagna e le fore-ste sono invece state oggetto di ulte-riori approfondimenti.È sta inoltre creata una specifica pa-gina per la modulistica che contieneal suo interno i vari modelli e le istru-zioni che possono essere utili agliutenti che volessero accedere ai servi-zi on-line. Per ulteriori informazioniil nostro sito si trova alla paginawww.regione.piemonte.it/montagna/

vizio, non per la "gloria" di un'organiz-zazione seppur meritoria, ma per esserepartecipi negli anni futuri alla ricostitu-zione di una comunità produttiva sullenostre montagne. All'Istituzione di rife-rimento, la Regione Piemonte, rinnovola disponibilità del Corpo volontari an-tincendi boschivi del Piemonte a ricerca-re ed intraprendere insieme, e con il Cor-po forestale dello Stato, tutte quelle ini-ziative volte a migliorare e perfezionareil "Sistema" Aib piemontese.

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Alta l’affluenza sul portale, a marzo oltre 81mila visitatoriOperativa anche una nuova sezione per la modulistica on line

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Settembre 2004 15Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

GGLLII AARRTTIIGGIIAANNIISSQQUUAADDRREE FFOORREESSTTAALLII

DDEEII NNOOSSTTRRII BBOOSSCCHHII

Le attività degli operaiforestali della provinciadi Torino.Dalla vivaistica alla manutenzione dei sentieri e dei corsid’acqua. Dal GranParadiso alla Mandriaalla Reggia di VenariaAlta Valle Susa, briglia in legna e pietrame con ali costituite da palificate doppie

con inserimento di talee di salice. La parte centrale dell’opera è drenante

Apartire dall'anno 2002 èstato avviato un profondoprocesso di riorganizza-zione e di potenziamento

delle squadre forestali che la Regio-ne Piemonte aveva ricevuto dal Cor-po forestale dello Stato agli inizi de-gli anni ottanta. La gestione dellesquadre, in precedenza affidata ai va-ri Settori provinciali facenti a capoalla Direzione economia montana eforeste, è stata assegnata al Settoregestione proprietà forestali regionalie vivaistiche, con sede in Vercelli, alfine di unificare e razionalizzare laloro organizzazione. Contempora-neamente, sono stati creati uffici di-staccati con funzioni operative a li-vello provinciale.L'ufficio di Torino coordina l'attivitàdelle squadre sul territorio dell'omo-nima provincia ed il vivaio forestaleCarlo Alberto di Fenestrelle. L'uffi-

cio comprende una impiegata ammi-nistrativa e quattro tecnici (tre fore-stali e un agronomo) che dirigono ilavori delle squadre e del vivaio.Per quanto riguarda l'organico deglioperai in provincia di Torino, negliultimi 2 anni è stato notevolmenteampliato. All'inizio del 2002, com-prendeva 106 persone, organizzate in15 squadre oltre al vivaio. A due annidi distanza tale organico ammonta a152 operai, divisi in 22 squadre (ol-tre, come sempre, il vivaio di Fene-strelle). A questi si aggiungono, sullabase di un'apposita convenzione sti-pulata tra la Regione Piemonte e ilParco Nazionale del Gran Paradiso,20 operai (4 squadre) che lavoranosul territorio del Parco.Le squadre forestali includono anche23 donne, concentrate principalmen-te, ma non esclusivamente, nel vi-vaio forestale di Fenestrelle o insquadre che derivano da vivai chiusialla fine degli anni '90. Le donne,malgrado le attività forestali e vivai-stiche siano fisicamente molto impe-

gnative, svolgono spesso mansionianaloghe a quelle degli uomini, senon addirittura più gravose, e perciò,specialmente alle più giovani, si cer-ca di garantire loro le stesse possibi-lità di formazione e di carriera dei lo-ro colleghi maschi.L'anno 2002, oltre che da una pro-fonda riorganizzazione amministrati-va della gestione delle squadre fore-stali, è stato caratterizzato anche daun radicale cambiamento delle tipo-logie degli interventi effettuati ineconomia diretta. Nel ventennio pre-cedente, in provincia di Torino, i la-vori eseguiti hanno proseguito la tra-dizione del Corpo forestale dello Sta-to ed erano, quindi, incentrati su mi-glioramenti boschivi, diradamenti,sfolli, tagli fitosanitari e rimboschi-menti. Dall'anno 2002 gli interventidi carattere prettamente forestalerappresentano non oltre il 20% deltotale. A parte alcuni rimboschimentidi limitata estensione, le attività inbosco si sono concentrate sui tagli diavviamento all'alto fusto di quei so-

di MMAARRCCOO RROOCCCCAA,, SSAALLVVAATTOORREEGGAALLLLIINNAA,, PPAAOOLLOO FFAASSCCIIAANNOO,,VVIINNCCEENNZZOO PPEERRIINNOO

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prassuoli a fertilità medio-alta che ga-rantiscono le maggiori possibilità diraggiungere gli obiettivi prefissatidall'intervento selvicolturale e di otte-nere una ricaduta economica positivanel medio periodo.Una tipologia di intervento completa-mente nuova, la cui utilità sociale èposta in particolare risalto dagli even-ti alluvionali degli anni 1993, 1994 e2000, è costituita dal ripristino del-l'officiosità idraulica dei corsi d'ac-qua, in special modo di quelli minori.Il regolare deflusso delle acque deitorrenti viene garantito asportando lavegetazione arborea, specialmente lepiante di grosse dimensioni o che pre-sentano apparati radicali scalzati, da-gli alvei e dalle basse sponde. L'o-biettivo di tale azione è quello dimantenere la vegetazione in alveo co-stantemente giovane e flessibile, inequilibrio quindi con il passaggio diportate di piena. Questa attività siconcentra soprattutto a monte di in-frastrutture come i ponti che possonoessere seriamente danneggiate o di-strutte da piene che trasportino grossitronchi.La tipologia di lavori di maggiore ri-levanza, almeno dal punto di vistaquantitativo, dal 2002 è rappresentatadalla manutenzione della viabilità mi-nore nelle zone montane. In questacategoria vengono incluse la manu-tenzione ordinaria e straordinaria del-le piste silvo-pastorali (con un'atten-zione particolare a quelle che servonogli alpeggi ancora caricati), la manu-tenzione ordinaria e, purtroppo piùsovente, quella straordinaria di mulat-tiere e sentieri, spesso utilizzati nonsolo dagli escursionisti ma anche da-gli alpigiani per monticare il bestia-me. La manutenzione straordinaria com-prende anche il ripristino dei manu-fatti quali muretti a secco, scalinate inpietrame nei tratti più ripidi e piccolepasserelle sui corsi d'acqua minori.La manutenzione dei sentieri realiz-zata in economia diretta si affianca adaltre iniziative finanziate dall'assesso-rato alla Montagna per la conserva-zione e la promozione della rete sen-

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tieristica sulle AlpiOccidentali. Que-sta attività, oltre acontribuire, diret-tamente o indiret-tamente all'econo-mia delle zonemontane, rivesteun importante ruo-lo culturale inquanto permette alle nuove genera-zioni, che percorrono l'antica rete via-ria delle popolazioni alpine, di com-prendere almeno parzialmente comequeste si fossero insediate nel corsodei secoli sul territorio montano.Le squadre che lavorano nel ParcoNazionale del Gran Paradiso effettua-no esclusivamente lavori di manuten-zione della sentieristica, specialmentedei percorsi danneggiati dagli eventialluvionali del 2000. Si tratta di inter-venti effettuati in gran parte ad altaquota, che comportano un notevoleimpegno logistico in quanto le squa-dre interessate pernottano in monta-gna in campi appositamente predi-sposti.A lato delle attività principali, si stan-no incominciando ad effettuare i pri-mi interventi di ingegneria naturali-stica. Alcuni sono già stati realizzaticon successo in Alta Val di Susa, altrisono ancora in fase di progettazione esaranno eseguiti dalla stagione2004/2005.

Attività particolari sono svolte dallesquadre degli ex vivai di Ala di Sturae di Verolengo che operano, rispetti-vamente, all'interno del Parco natura-le regionale La Mandria e dei Giardi-ni della Reggia della Venaria Reale.Nel Parco della Mandria, oltre a lavo-ri di manutenzione di percorsi pedo-nali e di miglioramento degli impor-tanti popolamenti forestali planizialipresenti, si contribuisce a garantire lafruibilità delle aree aperte al pubbli-co. Nei Giardini della Reggia di Venaria ilavori vengono svolti in base a un ac-cordo tra le direzioni regionali patri-monio e tecnico, beni culturali e eco-nomia montana e foreste. Gli operaiforestali, in precedenza vivaisti pres-so la struttura di Verolengo, sono iprincipali gestori delle opere a verdedi questo complesso che ripropone,su una superficie di quasi 25 ettari,l'antico giardino formale settecente-sco della Reggia, rivisitato in chiavemoderna. Con la ricollocazione della

Alta Valle Susa, un classico esempio di muro di contenimento a secco controterra(foto S. Gallina)

IInn ccrreesscciittaa ll’’oorrggaanniiccoo pprroovviinncciiaallee,, 115522ooppeerraaii ssuuddddiivviissii iinn 2222 ssqquuaaddrree aaii qquuaallii ssii aaggggiiuunnggoonnoo 2200 aaddddeettttii cchheellaavvoorraannoo ssuull tteerrrriittoorriioo ddeell PPaarrccoo NNaazziioonnaallee ddeell GGrraann PPaarraaddiissoo

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Settembre 2004 17Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

squadra del vivaio di Verolengo inquesto ambito non è andata del tuttopersa l'esperienza professionale matu-

rata in vivaio,ma anzi è stataintegrata con uncorso di forma-zione sulla ma-nutenzione dellearee verdi.Un'attività pret-tamente vivaisti-ca, invece, con-tinua a esseresvolta dal vivaioforestale di Fe-

nestrelle, che produce piante di speciearboree ed arbustive delle nostremontagne, che sono assegnate gratui-tamente ai cittadini ed agli enti pub-

blici che ne facciano richiesta. Questastruttura, con i suoi 12 addetti, è unadelle maggiori realtà produttive del-l'Alta Val Chisone. Infine, in provin-cia di Torino lavorano 3 degli 8 istrut-tori forestali del Settore gestione pro-prietà forestali regionali e vivaistiche.Ciò garantisce un ottimo livello diformazione interna, garantita durantetutto il corso dell'anno a costi relati-vamente contenuti. Complessivamen-te, le squadre forestali della provinciadi Torino presentano un panorama di-namico che sta attraversando una fasedi forte rinnovamento, le cui poten-zialità sono ancora in buona parte daestrinsecare.

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La Regione Piemonte, in ot-temperanza all'art. 25 dellalegge regionale 63/78,provvede alla gestione dei

vivai forestali. Sono tre e collocati aFinestrelle, il Carlo Alberto (tel.0121/83096), Albano Vercellese, Fe-nale (tel. 0161/73154) e Chiusa Pe-sio, Gambarello (tel. 0171/734134).L'attività dei vivai è finalizzata allaproduzione di piantine per:- l'imboschimento, rimboschimento,arboricoltura de legno, recuperi am-bientali, ingegneria naturalistica, fo-restazione urbana e ambientale; - l'impiego nei lavori di forestazionee riforestazione eseguiti dalla Regio-ne in amministrazione diretta; - l'assegnazione gratuita di piantineper impianti di arboricoltura da le-

II VVIIVVAAIIAALLBBEERRII

DDEELLLLAA RREEGGIIOONNEEgno, forestazione urbana e ambien-tale, recuperi ambientali. Le piante sono assegnate gratuita-mente a tutti i cittadini ed agli entipubblici e privati che ne facciano ri-chiesta, e che ab-biano disponibili-tà di un terreno aqualsiasi titolo.La domanda deveessere compilatasu carta legaleper i privati, sucarta libera inte-stata per gli entipubblici.I Comuni possono, inoltre, fare ri-chiesta di assegnazione di piantineanche per l'attuazione della legge113/92, relativa al collocamento a

dimora di un albero per ogni nato.Le modalità di richiesta sono moltosemplici. Basta presentare richiestaagli uffici, distribuiti sul territorioregionale, del Settore "Gestione Pro-prietà Forestali Regionali e Vivaisti-che". La distribuzione delle piante asse-gnate è effettuata due volte l'anno. Afine ottobre-novembre per le do-mande pervenute entro il 15 settem-bre e fine marzo-aprile per le do-mande pervenute entro il 15 feb-braio. Le assegnazioni sono comuni-cate al richiedente tramite lettera ri-

portante le spe-cie, le quantità at-tribuite, in basealla disponibilitàdei vivai foresta-li, e le modalitàper la consegna.Le piante dovran-no essere ritiratenel periodo indi-

cato pena l'annullamento dell'asse-gnazione. Per poter ritirare le pianteè indispensabile consegnare al vivai-sta la lettera di assegnazione.

AA FFeenneessttrreellllee,, AAllbbaannooVVeerrcceelllleessee ee CChhiiuussaa PPee--ssiioo llee ppiiaannttiinnee ppeerr bboosscchhii ee ggiiaarrddiinniippuubbbblliiccii.. GGrraattuuiittee aanncchhee ppeerr ii pprriivvaattii

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Settembre 200418 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

NNUUOOVVOO CCOONNTTRRAATTTTOOOOPPEERRAAII FFOORREESSTTAALLII

PPEERR 555500 AADDDDEETTTTII

In crescita l’impegnodella Regione sulla formazione professionale.Si incrementa l’attivitànel settore dell’ingegneria naturalistica e la sicurezza sul lavoro

Il 29 luglio scorso è stato sotto-scritto il rinnovo del contratto dilavoro integrativo regionale per550 addetti forestali della Re-

gione Piemonte. Riconosce un signi-ficativo incremento salariale e di al-cuni benefit come il raddoppio del-l'indennità di mensa."Il contratto prevede un crescente im-pegno della Regione Piemonte sul

fronte della formazione professionale,che sarà ulteriormente incrementatasia nelle materie strettamente legate aicompiti che gli operai svolgono, sia intemi specialistici quali quelli relativiall'ingegneria naturalistica ed alla si-curezza sul lavoro", ha commentatocon soddisfazione l'assessore regiona-le Roberto Vaglio.Il corpo delle squadre forestali dellaProvincia di Torino, a partire dagli an-ni '80, periodo in cui è passato sotto ladirezione della Regione Piemonte, sioccupa della tutela e della valorizza-zione delle foreste e delle aree verdipresenti sui territori piemontesi.Dal 2002 è stato avviato un profondoprocesso di riorganizzazione e poten-ziamento delle squadre, a cominciaredalla loro gestione che è stata affidataal settore Gestione proprietà forestaliregionali e vivaistiche, con sede aVercelli. Lo scopo era quello di unifi-care e razionalizzare la loro organiz-zazione che, in precedenza, faceva ca-po ai vari settori provinciali. Paralle-

lamente sono stati creati degli ufficidistaccati con funzioni operative a li-vello provinciale.Oltre che da cambiamenti di carattereamministrativo, gli ultimi 2 anni sonostati contrassegnati da nuove tipolo-gie di lavori in economia diretta chesi affiancano agli abituali interventi acarattere forestale e di grande utilitàsociale.Ne è un esempio l'impegno nel ripri-stino dell'officiosità idraulica dei cor-si d'acqua, in special modo di quelliminori il cui obiettivo principale, inparticolare dopo gli eventi alluvionalidegli ultimi anni, è quello di mantene-re la vegetazione giovane e flessibile,tale da conservarsi in equilibrio anchecon i passaggi delle piene dei fiumi.Dal punto di vista quantitativo, dal2002 ad oggi le azioni più rappresen-tative sono state quelle legate alla ma-nutenzione della viabilità minore del-le zone montane.Gli interventi in questo campo riguar-dano sia la manutenzione di tipo ordi-

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nario, sia quella cosiddetta straordina-ria di mulattiere e sentieri utilizzati daescursionisti e da alpigiani nello svol-gimento delle loro mansioni.Questa attività si affianca ad altre ini-ziative finanziate dall'assessorato allaMontagna per la promozione e la con-servazione della rete sentieristica del-le Alpi Occidentali e riveste un ruoloimportante per lo sviluppo dell'econo-mia montana, nonché di riferimentoculturale di questi territori, permetten-do alle nuove generazioni che percor-rono l'antica rete viaria alpina di com-prendere il percorso storico delle po-polazioni che vi si sono insediate nelcorso del tempo.

Vanno poi ricordatigli interventi di inge-gneria naturalistica,come quelli realizzaticon successo nell'Al-ta Val di Susa, ed altriche attualmente sonoin fase di progettazio-ne e che saranno rea-lizzati nella stagione2004/2005.Alcune squadre, inol-

tre, si cimentano in lavori particolariche contribuiscono a rendere determi-nate aree di interesse storico o natura-listico più fruibili dal pubblico. Esem-pi di questo tipo li ritroviamo nelle at-tività svolte all'interno del parco natu-rale regionale la Mandria e dei Giar-dini della Reggia della Venaria Reale.Fanno parte del corpo delle squadreforestali anche 23 donne che, malgra-do le attività in cui esse si devono ci-mentare siano molto impegnative efaticose, svolgono le stesse mansionidei loro colleghi uomini.L'amore per la natura porta le perso-

ne che appartengono alle squadre fo-restali a sfidarsi in situazioni semprediverse, creando così un panoramavariegato e dinamico che, attraversoquesta attuale fase di rinnovamento,rivela potenzialità che fino ad ora era-no rimaste in parte inespresse.

AA SSaauuzzee llaa ccooppppaa ddeellmmoonnddoo ccoorrrree vveerrssooSSppoorrttiinniiaa

Quaranta le nazioni partecipanti, 450 atleti per la XX edizione della corsa in montagnain Alta Valle Susa

Più di quaranta nazioni rappre-sentate - tra cui anche Yemen,Siria, Venezuela, Ucraina,Ecuador e Nepal - per un totale

di 450 atleti. Sono le cifre da record del-la XX Coppa del Mondo di corsa inmontagna che è ritornata in Italia per laquinta volta nella sua storia. Ad ospitar-la, dal 3 al 5 settembre è stata, infatti,Sauze d'Oulx in Alta Valle Susa.La stazione sciistica delle Olimpiadi diTorino 2006 è stata teatro della competi-zione che si è svolta sui sentieri che dal-la frazione di Jovenceaux, dal centrostorico di Sauze e dal pianoro di Clotessalgono verso Sportinia. Fare da sfondoa questo evento è stata per l'Alta Valle diSusa un'occasione formidabile per di-mostrare, a poco più di un anno dalleOlimpiadi invernali, che la montagnapiemontese è un territorio di straordina-ria bellezza da scoprire e da vivere tutti igiorni all'anno.

TTuuttttaa llaa mmoonnttaaggnnaa ppiieemmoonntteessee ssuu iinntteerrnneett

Montagnapiemonte.it, il nuovo sito che mette on line le 48 vallate della nostra regione. Notizie sulle comunità, servizi e ricerche

E' nato il nuovo sito monta-gnapiemonte.it, che racco-glie tutte le notizie dellemontagne piemontesi, dalle

Alpi Marittime al Monte Rosa, dalMonviso al Gran Paradiso. Il sito èrealizzato dalla direzione regionalemontagna e foreste in collaborazionecon le Comunità montane e con ilsupporto tecnico del Csi Piemonte(Consorzio sistema informativo). Siparla di neve e di sport, di natura,

delle comunità alpine, ma anche diantichi mestieri, senza tralasciare labuona cucina. Sono illustrate tutte le48 vallate del Piemonte in ogni loroaspetto, portando l'utente a compiereun vero e proprio viaggio in questiterritori che, senza dubbio, riservanonon poche sorprese. Il sito è organiz-zato in tre sezioni: la montagna, lecomunità, servizi e ricerche, che of-frono notizie dettagliate sui vari ar-gomenti.

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Settembre 20044 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

PPIIUU’’ QQUUAALLIITTAA’’AAMMBBIIEENNTTEE

NNEELL RREECCUUPPEERROO

di EELLIISSAA OOLLIIVVEERROO e VVIITTTTOORRIIOO GGAAVVAAZZZZAA

Nella definizione di paesag-gio che emerge dal Nuovocodice dei beni culturali edel paesaggio, (D.lgs.

42/2004), entrato in vigore il 1 mag-gio 2004, viene ribadito il concetto in-trodotto dalla Convenzione europeadel paesaggio del ottobre 2000 che in-terpreta e tutela il paesaggio in quanto"territorio i cui caratteri derivano dallanatura, dalla storia umana e dalle reci-proche interrelazioni".La novità di questa definizione è l'e-splicito riconoscimento del ruolo atti-vo dell'uomo nella formazione e crea-zione di paesaggi, non solo con la rea-lizzazione di architetture "illustri", maanche con la sua secolare ed incessan-te attività di adattamento del territorioalle proprie necessità e alla soddisfa-zione dei propri bisogni primari, instretta relazione con la natura.In particolare il territorio montano hasempre comportato, sia per proprie ca-

ratteristiche morfologiche e sia perl'austerità dei luoghi, notevoli diffi-coltà ed è sempre stato curato da unpaziente lavoro di adattamento daparte dell'uomo che in passato ha agi-to con estrema attenzione alla conser-vazione degli equilibri tra natura eambiente antropizzato, modellando eplasmando il territorio nel rispetto diquelle regole basilari che hanno con-sentito per lungo tempo il manteni-mento delle proprie opere: un attentodrenaggio delle acque, utilizzo di ma-teriali naturali, e facilmente reperibiliin prossimità dei luoghi d'intervento,che per le loro caratteristiche hannoportato a soluzioni tipologiche e ar-chitetture strettamente legate al lorocontesto e perfettamente integrate nelpaesaggio.Quest'equilibrio, nel tempo, con ilprogressivo abbandono e spopola-mento della montagna, si è rilevatoprecario in quanto è venuta a mancarela necessaria opera di manutenzionesvolta da parte dell'uomo. Nei decen-ni scorsi ha dominato la tendenza ad

incentivare lo sviluppo economico edindustriale, e a massimizzare la pro-duzione che hanno causato conse-guenze negative in termini di depau-peramento dei territori marginali tracui in primo luogo la montagna.Fortunatamente negli ultimi anni stia-mo assistendo ad un'inversione di ten-denza. Si è innescato un processo vir-tuoso promosso da consumatori, isti-tuzioni, produttori, mezzi d'informa-zione che vedono un'importante occa-sione di rilancio nella tutela del terri-torio, nella salvaguardia dell'ambien-te, del paesaggio agrario e rurale, nel-la valorizzazione dei prodotti salubri,genuini, tipici e di qualità.Accanto a questa rinnovata attenzioneè auspicabile un'uguale cura per laqualità degli interventi e delle trasfor-mazioni a garanzia di uno sviluppoche ponga come prioritarie le compo-nenti ambientali e la tutela degli ele-menti di valore del paesaggio ambien-tale e montano, che dia nuova vitalitàalla montagna ma che al contempo sifaccia carico di valorizzare e proteg-

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Il nuovo codice dei beni culturali e del paesaggio ribadisce l’esigenza di proteggere le caratteristiche interrelazioni tra naturae storia degliinsediamenti umani

EEDDIILLIIZZIIOO

Settembre 2004

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Settembre 2004 21Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

gere il patrimo-nio culturale epaesaggist icoereditato dalpassato.Oggi il paesag-gio montanoconserva ancorai segni delle tra-sformazioni chel'uomo nel corsodel tempo hadeterminato eche in molti casirappresentanocontinuano ele-menti di forteconnotazionedei luoghi. Adesempio muretti a secco, mulattiere,fontanili, ricoveri d'alpe, piloni votivi,sono segni dell'attività di antropizza-zione dell'uomo che, in stretta relazio-ne con la natura, testimoniano e docu-mentano la storia e delle nostre mon-tagne e dei non sempre facili rapporti

uomo-natura. In tale ottica è necessa-rio imparare a conciliare le esigenzed'ammodernamento e miglioramentodella qualità di vita, con la salvaguar-dia dei segni sul territorio e della lorostratificazione, attraverso una proget-tazione attenta e di qualità. Soffermiamoci in particolare sui rico-veri d'alpe. La necessità di portare inquota il bestiame per il pascolo ha da-to origine ad insediamenti rurali, ma-nufatti isolati e in altri casi a nucleiaggregati. La varietà e il numero deiricoveri esistenti é decisamente eleva-to e costituisce insieme alla rete dimanufatti che spesso li accompagna-

no (mulattiere, fontane, abbeveratoi,ecc.) un importante patrimonio docu-mentale che merita una particolare at-tenzione. Si tratta di ricoveri più o meno stabili,in ogni caso vere e proprie architettu-re connotanti la montagna, che oggi

rischiano di scom-parire per l'abban-dono, per i cambia-menti delle modalitàdi gestione degli al-levamenti, per moti-vi igienici e funzio-nali. La valorizza-zione e la promo-zione di questi inse-diamenti deve certa-mente passare da

una rivitalizzazione e una rifunziona-lizzazione di queste strutture altri-menti destinate all'abbandono. Accan-to ad esso un'attenta verifica delle tra-sformazioni potrà consentire di salva-guardarne i caratteri di unicità e tipi-cità.Il Settore gestione beni ambientali,che istituzionalmente si occupa delladisciplina degli interventi in aree sog-gette a tutela paesaggistica e ambien-tale, ha nel corso degli anni affrontatospesso le tematiche del recupero deglialpeggi, così come anche dell'inseri-mento di nuove strutture ricovero chesi rendono necessarie al fine di garan-

tire lo sviluppo economico e la so-pravvivenza di attività vitali per lamontagna.Partendo in primo luogo dagli inter-venti di recupero del patrimonio esi-stente è necessario sottolineare la ne-cessità di una progettazione di quali-tà, che non può prescindere da un'at-tenta lettura dei caratteri che connota-no l'ambito, dalle peculiarità della lo-calizzazione, dai caratteri tipologici ecostruttivi locali che devono essereconsiderati elementi degni di conser-vazione e principale riferimento al-l'interno dello stesso progetto.Le necessità di adeguamento funzio-nale e recupero non potranno esseredisgiunte da un'attenta conservazionedelle volumetrie e della struttura esi-stente, al fine di mantenere e conser-vare il corretto rapporto pieni-vuotiche connota le architetture. Le medesime attenzioni andranno ri-volte all'utilizzo dei materiali, che do-vranno essere coerenti con l'esistente,ma che potranno dare spazio all'utiliz-zo anche di materiali nuovi e duttilipurché qualificati da studio e attentaprogettazione, e distinguibili per il ca-rattere di neutralità, che permettano dimantenere in primo piano le parti ori-ginarie, contribuendo alla loro valo-rizzazione e dichiarando al contempola loro contemporaneità.Ad esempio l'utilizzo di materie pri-me come il legno per il riempimento,la schermatura di vuoti e per la defini-zione di nuove volumetrie può per-

LLoo ssppooppoollaammeennttoo hhaa rroottttoo ll’’eeqquuiilliibbrriioo aammbbiieennttaallee ffaacceennddoommaannccaarree llaa nneecceessssaarriiaa ooppeerraa ddii mmaannuutteennzziioonnee ddeell tteerrrriittoorriioo ssvvoollttaa ddaallll’’uuoommoo..TTuutteellaarree iill ppaaeessaaggggiioo ppeerr ddaarree nnuuoo--vvaa vviittaalliittàà aallllaa mmoonnttaaggnnaa

Il paesaggio montano determinato dalle architetture di nuovi e vecchi edifici ristrutturati

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Settembre 200422 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

mettere, in ogni caso, di distaccarsidall'esistente e dichiarare la moderni-tà nel completo rispetto della tradizio-ne e della conservazione del patrimo-nio storico ed architettonico.Si sottolinea l'importanza di privile-giare il reperimento delle materie pri-me direttamente in sito, utilizzando,ogni volta possibile, materiale di re-cupero (eventualmente provenientedalla demolizione di manufatti nonpiù recuperabili) nell'ottica della so-stenibilità del costruire e in perfettoaccordo con modalità tradizionalid'impiego delle materie prime.Nel caso in cui nuove esigenze e ade-guamenti igienico-funzionali compor-tino l'irrimediabile compromissionedel fabbricato, è auspicabile una ge-nerale riflessione sull'opportunità disalvaguardare comunque i volumi esi-stenti, valutando la possibilità di de-stinare i locali ad usi compatibili alleloro caratteristiche, e accostando op-portunamente all'esistente nuovestrutture rispondenti alle nuove fun-zioni con un'attenta articolazione deivolumi, semplice e rigorosa e forte-mente rispondente all'utilizzo che de-vono assolvere, opportunamente inte-grando il nuovo edificio nel contesto.Un altro elemento, raramente consi-derato ma di estrema importanza perla tutela del paesaggio è la conserva-zione dei rapporti spazio esterno-in-terno, prati-abitato, da valorizzare at-traverso attenti interventi di riqualifi-cazione degli spazi di relazione. Accanto al corretto utilizzo degli spa-zi esterni e al recupero dei fabbricatisi sottolinea l'importanza della riqua-lificazione dei percorsi di accesso,con attenzione all'esistenza di manu-fatti quali ad esempio muretti a secco,fontanili e mulattiere che, se interes-

sati da operazioni ditrasformazione, an-dranno preservatiquanto più possibileal fine di non com-promettere la leggi-bilità storica del ter-ritorio.Laddove si ha l'esi-genza di realizzareun nuovo ricoverod'alpe in aree non in-teressate precedente-mente da insedia-menti antropici, incontesti di pregio na-turalistico, in partico-lare nel caso di tet-toie precarie e rico-veri aperti, si dovràevitare un utilizzo "intoto" della prefabbri-cazione. Quest'ultima attual-mente non sembraancora aver raggiun-to livelli di espressi-vità e connotazioneformale tali da garan-tire un soddisfacenteinserimento nel paesaggio degli inter-venti. Si propone invece un utilizzo"attento" della prefabbricazione, lad-dove strettamente necessaria (adesempio muri in cemento armato asostegno di versanti in collocazioniaddossate al rilievo), o comunque intutti i casi in cui sia accompagnata dauna buona progettualità, cura e defini-zione dei dettagli costruttivi. Questotipo di ragionamento è valido ancheper le strutture di legno prefabbricatenel caso in cui facciano ricorso a tipo-logie di forte riconoscibilità ed estra-nee ai luoghi. Fanno eccezione le so-luzioni di maggior rigore formale cheben possono adattarsi ai caratteri tipo-

logici connotanti le montagne pie-montesi. Un aspetto da considerare in manieraprioritaria e con particolare attenzio-ne è la localizzazione dei nuovi ma-nufatti studiando, per quanto possibi-le, soluzioni coerenti e ben integratecon la morfologia esistente, evitandomaniche di eccessiva lunghezza e pri-vilegiando volumi semplicemente ag-gregati. In particolare al soddisfaci-mento di funzioni "semplici", quali ilricovero di animali, dovrebbe corri-spondere un'altrettanto semplice ri-sposta progettuale evitando eccessivearticolazioni e strutture complesse, li-mitandosi a forme semplici e rigoro-

LL’’eessppeerriieennzzaa ddeell SSeettttoorree bbeennii aammbbiieennttaallii ddeellllaa RReeggiioonneeaall sseerrvviizziioo ddii cchhii vvuuoollee rriissttrruuttttuurraarree ccoonn pprrooggeettttaazziioonnii ddii qquuaalliittàà.. DDaallllaa ccoonnsseerrvvaazziioonnee ddeelllleevvoolluummeettrriiee aallllaa ddiiffeessaa ddeeii ccaarraatttteerrii ttiippiiccii ddii ooggnnii aammbbiittoo,, aallll’’uuttiilliizzzzoo ddeeii mmaatteerriiaallii ee aall ccoorrrreettttoo rreeccuuppeerroo ddeeggllii aacccceessssii

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Settembre 2004 23Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

se. Come già suggerito, andranno pri-vilegiate strutture portanti in materia-li tradizionali, mattoni laterizi ma an-che blocchetti con adeguati trattamen-ti di finitura (intonaco, rivestimentoin materiale lapideo), copertura construttura portante in legno, pietra perla copertura e per i tamponamenti dicontenimento e chiusura dei volumi. All'interno di un'attenta ricognizionedelle caratteristiche tipologiche localie delle modalità tradizionali del co-struire, accanto all'utilizzo dei mate-riali più tradizionali, potrà essercispazio per l'impiego di materiali inno-vativi comunque studiati e qualificaticome abbiamo visto nel caso degli in-terventi sull'esistente. Il ricorso a materiali qualificati dovràinevitabilmente confrontarsi con leinnegabili esigenze di contenimentodei costi, che in alcuni casi potrannoindirizzare la progettazione verso so-luzioni alternative, dove diventa im-portante la sperimentazione proget-tuale sui materiali più comuni e facil-mente reperibili.A questo proposito merita una notaparticolare l'eventuale impiego di la-miera per il manto di copertura. Nelcaso in cui si proponesse il suo utiliz-zo nel progetto, questo materiale do-vrà comunque essere adeguatamentequalificato, presentare un trattamentosuperficiale o coloritura coerente conl'aspetto della pietra e con i naturalicromatismi presenti in loco, ricondu-cibile a colori scuro e opachi. La rigo-rosità e la semplicità dell'impiego,che dovranno quasi dichiarare il ca-rattere di provvisorietà dell'utilizzo,dovranno in ogni caso essere accom-pagnati da una cura specifica dei par-ticolari e dei dettagli (velette di legno,a sottolineare fronti o salienti dei tetti,tavolati di finitura, e così via). Queste indicazioni di massima, chenon sono senz'altro esaustive in quan-to l'argomento meriterebbe maggioriapprofondimenti, vogliono in genera-le sottolineare come una progettazio-ne attenta, ma comunque aperta alla

sperimentazione, che non snaturi i ca-ratteri riconoscibili dei manufatti esi-stenti e curi i dettagli costruttivi all'in-terno di un corretto riferimento alle

modalità tradizionali del costruire,possa essere la migliore garanzia ditutela del paesaggio delle nostre mon-tagne.

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Cognome .............................................................................................................................

Nome ...................................................................................................................................

Via .....................................................................N ...................Cap ....................................

Frazione .................................. Comune ............................ Provincia ............................

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lei ha diritto di richiedere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o in blocco. Il titolare del trattamento è la Regione Piemonte.

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Settembre 200424 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

La RegionePiemonte il12 marzoscorso ha

presentato il nuovobando di concorsoper il recupero dellaqualità nel paesaggio montano. Giun-to alla seconda edizione, si pone l'o-biettivo di promuovere la progettazio-ne di qualità nelle aree montane e diincentivare il recupero e la valorizza-zione delle tradizioni tipologiche ecostruttive locali e l'uso dei materialitipici.Partecipano al concorso i progettistilaureati o diplomati appartenenti adordini e collegi professionali, abilitatiad operare secondo le norme dei ri-spettivi ordinamenti, con l'esclusionedelle opere presentate nel concorsosull'architettura montana di qualitàdel 2003.Gli interventi in concorso, realizzatinel territorio dei Comuni classificatiinteramente montani e completati trail 1° gennaio 1995 e il 31 dicembre2003, devono avere ad oggetto il re-cupero di elementi caratteristici delpaesaggio tra cui manufatti, infra-strutture, fabbricati singoli, o nuclei oagglomerati. Per essere ammessi glistessi devono essere stati ispirati daun attento studio di inserimento am-bientale nel contesto circostante edaver determinato positivi effetti di ri-qualificazione dell'aspetto dei luoghi.Questi interventi possono comprende-re anche nuove costruzioni ed operedi valorizzazione dei lineamenti pae-sistici ed ambientali dell'intorno, adesclusione dei lavori di tipo esclusi-vamente selvicolturale.La Giuria che valuterà le opere inconcorso sarà composta dai membridella Commissione regionale per latutela e la valorizzazione dei beni cul-

turali ed ambientali, integrata dall'ar-chitetto Mario Carducci, dall'ingegnerGiuseppe Lonero, dal dottor Carlo Bi-done, agronomo forestale, indicatidalle rispettive federazioni regionali,dal geometra Luigi Gaidano indicatodal Collegio regionale, dal professorRoberto Gambino del Politecnico diTorino, dal professor Roberto Chia-brando, preside del corso di Laurea inScienze e turismo alpino dell'Univer-sità degli Studi di Torino e dal Soprin-tendente regionale per i beni e le atti-vità culturali del Piemonte. La Giuria assegnerà un premio di2.500 euro all'opera prima classifica-ta, un premio di 1.500 euro all'operaseconda classificata, una segnalazio-ne riferita ai committenti ed alle im-prese esecutrici dei lavori e, infine,due segnalazioni per opere ritenutemeritevoli per specifici e motivatiaspetti. Le opere in concorso, inoltre, sarannooggetto di una pubblicazione curatadella Regione Piemonte. Le Federa-zioni regionali degli Ordini professio-nali hanno aderito con interesse all'i-niziativa, collaborando attivamentenella fase di stesura del bando. "Il paesaggio è un bene culturale uni-versale - ha ricordato l'assessore re-gionale alla montagna Roberto Vaglio- che va conservato e tutelato. Noi,cittadini ed istituzioni abbiamo il do-vere di tramandare il paesaggio mon-tano nella sua unicità alle generazionifuture coniugando le esigenze di con-servazione con quelle di sviluppo. Aquesto scopo, la presenza dell'uomo

in montagna è indispensabile. La va-lorizzazione e la salvaguardia del-l'ambiente, infatti, non si ottengonoimponendo nuovi vincoli, ma inve-stendo sulla "qualità", intesa comevalore aggiunto sia per la vita dei re-sidenti sia in quanto elemento di fortecompetitività territoriale. In un perio-do in cui sulle nostre montagne sistanno realizzando importanti ed im-ponenti infrastrutture - dagli impiantidei Giochi olimpici all'alta velocità -la Regione Piemonte vuole premiarequelle opere che contribuiscano aconservare il valore dell'ambiente, co-niugando sapientemente tradizione edinnovazione, consuetudini tipologi-che e costruttive locali con la necessi-tà di ottimizzazione degli spazi, l'usodei materiali tipici con l'esigenza delrisparmio".

SSeeccoonnddaa eeddiizziioonnee ddeell ccoonnccoorrssoo rree--ggiioonnaallee ppeerr pprroommuuoovveerreeiill rreeccuuppeerroo ddeell ppaaeessaaggggiioo mmoonnttaannoo

VVAALLOORRIIZZZZAARREEEEDDIIFFIICCII

LLEE TTIIPPOOLLOOGGIIEE

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Settembre 2004 25Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

di TTEERREESSAA TTOOTTIINNOO

Nei mesi di giugno e luglioDronero e Limone Pie-monte hanno ospitato percinque settimane gli stage

estivi organizzati dal Torino Calcio,destinati ai giovani tra i 6 ai 16 annie volti ad insegnare ai ragazzi l'im-portanza della squadra, del gioco,dell'amicizia, del sapersi concentra-re, del vivere nel gruppo. Un evento sportivo che ha saputoconciliarsi perfettamente col mondodella cultura. Da quest'anno, infatti,Espaci Occitan ha contribuito ad ar-ricchire l'offerta formativa dellascuola estiva attraverso la realizza-zione di percorsi didattici mirati afar scoprire il territorio e le sue parti-colarità ai giovani allievi e alle lorofamiglie. Una collaborazione sfocia-ta nell'ulteriore realizzazione delconvegno "Sport come gioco, educa-zione e salute - Aiutiamo i ragazzi acrescere sani" in collaborazione conl'assessorato alla Montagna dellaRegione Piemonte, che ha visto unnotevole successo di pubblico e lavolontà di portare avanti iniziativenuove finalizzate a incentivare meto-di educativi che consentano ai gio-

vani atleti di concepire lo sport comeoccasione di sano divertimento. Conquesto spirito, a coronamento diquesti mesi di attività sportive, cul-turali ed educative, a settembre nellelocalità di Limone Piemonte, Cara-glio, Dronero, Venasca e Sanfront sisvolgerà il I° Torneo di calcio delleValli Occitane. Parteciperanno i set-tori giovanili di squadre professioni-stiche come Inter, Sampdoria, Milan,Atalanta, Torino, Cuneo, Chievo,Piacenza e squadre locali come Al-bese, Saviglianese, Dronero, Busca,Caraglio, Tre Valli, Saluzzo, Boves-Beinette. L'evento sportivo vedrà coinvolticentinaia di ragazzi e genitori cheavranno l'opportunità di divertirsi etrascorrere, probabilmente per la pri-ma volta, qualche giorno sul territo-rio delle Valli Occitane. Negli ultimianni l'area alpina occitana è diventa-ta meta sempre più ambita per lemille peculiarità che la caratterizza-no e, grazie all'operosità di coloroche la abitano, sta riacquistando ilsuo autentico valore. Ancor più inquest'epoca in cui lo sviluppo dellecittà opprime in maniera esasperanteil cittadino moderno, costringendoloa ritmi troppo frenetici, la montagna

diviene un'oasi di benessere, un luo-go che proprio per la sua strutturanaturale consente un'alternativa divita più salubre e una dimensionesociale a misura d'uomo. Le Valli Occitane, con oltre centocomuni caratterizzati dall'antica par-lata di lingua d'òc, luogo indiscussodalle tradizioni vive e dalle straordi-narie bellezze paesaggistiche, sonoun territorio da scoprire piano piano,a passo lento, da percorrere a piedi,in bici, in mountain bike, con gli sci.Ci sono pareti da scalare, vette daconquistare, cieli tersi in cui planare.Con tali presupposti meglio si riescea capire il motivo per cui quest'areaè una meta turistica sempre più am-bita da molti appassionati sportivi.In questo territorio, fruito in partico-lar modo da coloro che amano il mo-vimento all'aria aperta, vi è inoltre lapossibilità di dedicarsi ad altri innu-merevoli interessi. Non mancano, in-fatti, musei, centri culturali, termalie ricreativi, chiese, abbazie e forti,produzioni tipiche e artigianato loca-le. Le Valli Occitane sanno inoltreaccogliere il turista con cortesia esoddisfano le esigenze della cliente-la proponendosi con diversificate ti-pologie di strutture ricettive.

SSPPOORRTT EE CCUULLTTUURRAAEESSPPAACCII OOCCCCIITTAANN

CCOONN IILL TTOORRIINNOO CCAALLCCIIOO

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Valli di Lanzo, Ceronda e CasternoGal Valli di La

GALGruppo di Azione Locale

UN’AGENZIA NNATA PER FFAR LLAVORARE

INSIEME EE SSOSTENERELE IIMPRESE DDEL

TERRITORIO

Ceronda e Casternone

Il GAL

Inoltre il GAL sosterrà, di concerto con isuoi soci pubblici, investimenti finalizzatialla valorizzazione turistica ed alla frui-zione integrata del patrimonio ambien-tale e culturale locale (itinerari tematicie rete dei musei).

realizzare interventi di miglioramento dellaqualità delle produzioni tipiche e dell’offertaturistica locale;

d introdurre elementi di innovazione nellalavorazione dei prodotti tipici agroalimentaried artigianali;

realizzare in collaborazione con le imprese 4 iti-nerari turistici (Toma di Lanzo, prodotti agricolitipici, artigianato tipico, itinerario gastronomico).

attiverà una serie di bandi pubblici persostenere gli investimenti delle impreseagricole, artigianali e turistiche del terri-torio, finalizzati:

Per ogni contatto ed informazione,le imprese possono rivolgersi agli

Sportelli Informativi del GAL:

SEDE E SPORTELLO INFORMATIVOFrazione Fè, 2 - Ceres (To)

Tel. e fax: 0123.52.16.36

SPORTELLO INFORMATIVOVia Brione, 4 - Givoletto (To)

Tel. e fax: 011.99.47.379

e consultando il sito Internet:

www.gal-vallilanzocerondacasternone.itinfo@gal-vallilanzocerondacasternone.it

Confederazione Nazionaledell’Artigianato e della Piccolae Media ImpresaAssociazione Provinciale Torino

Consorzio OperatoriTuristici Valli di Lanzoa

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Iniziativa realizzata con il cofinanziamento dell’Unione Europea e della Regione Piemonte.

Gli scopi

Obiettivo principale del GAL è rafforzare le imprese delterritorio, sostenendone gli investimenti e la commer-cializzazione collettiva di prodotti e servizi.

A tal fine il GAL si propone nei prossimi 3 annidi attività di:

Sostenere la creazione di una nuovaforma associativa nel settore dei prodotti agricoli

Sostenere la creazione di una nuovaforma associativa nel settore dei prodotti artigianali

Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone Gal Valli di LanzoGal Valli di Lanzo, Ceronda e CasternoneGal Valli di Lanzo, Ceronda e CasteCeronda e Casternone Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone

I Settori di interventoIl Gruppo di Azione Locale“Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone”

è un’agenzia di sviluppo che opera sul territorio delle Comunità Montane “Valli di Lanzo” e “Ceronda e Casternone” nell’ambito

del Programma di Iniziativa Comunitaria Leader +

Il GAL è una società mista pubblico-privata composta da:

SOCI PUBBLICI

• COMUNITÁ MONTANA VALLI DI LANZO;• COMUNITÁ MONTANA VAL CERONDA E CASTERNONE.

SOCI PRIVATI

• CONSORZIO OPERATORI TURISTICI VALLI DI LANZO;• CONFEDERAZIONE NAZIONALE DELL’ARTIGIANATO E

DELLA PICCOLA E MEDIA IMPRESAAssociazione Provinciale Torino;

• CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORISede Provinciale di Torino;

• FEDERAZIONE PROVINCIALE COLTIVATORI DIRETTI DI TORINO;• UNIONE AGRICOLTORI DELLA PROVINCIA DI TORINO.

SPORTELLO INFORMATIVO

SEDE E SPORTELLO INFORMATIVO

Costruire un prodotto turistico integratocon le componenti ambientali, culturali,agricole ed artigianali dell’area Gal

Sostenere iniziative per la promozione e lacommercializzazione collettiva dei prodottitipici agroalimentari e dell’artigianato locale

Fornire corsi di formazione professionaleper gli operatori del settore turistico,agroalimentare e dell’artigianato tipico

Sviluppare l’attività del ConsorzioOperatori Turistici Valli di Lanzo

2

4

6

1

3

5

Turismo

AgricolturaAgricoltura

Artigianato

Il GAL sostienele imprese

del territorio cheoperano nei

seguenti settori:

Turismo

Artigianato tipico

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Settembre 2004 27Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Pier Carlo Martoia, direttore della scuola intersezionale di alpinismo e scialpinismo Val Susa e Val Sangone

"C. Giorda", cheha dalla sua un'in-tensa attività alpi-nistica nelle AlpiOccidentali oltre anumerose parteci-pazioni a spedi-zioni in Sud Ame-rica, India, Paki-stan e Cina.

In sintonia con quella che è l'attualetecnica nell'affrontare le spedizionihimalaiane, si tratta di una salita ve-loce in stile alpino, senza l'ausilio diportatori d'alta quota, ossigeno e, ovepossibile, di corde fisse. Questa im-

presa nasce dallareale passione perl'alpinismo e lamontagna e daldesiderio di rinno-vare questo sportcon esperienzesempre nuove.Lo Shishapangma,che in tibetano si-gnifica "la crestache si alza dai pa-scoli", è una mon-tagna di 8.034 m esi trova completa-

L'assessorato alla Montagnadella Regione Piemonte hadeciso di patrocinare un'ini-ziativa di rilevanza interna-

zionale, unica nel suo genere, ideatada alcuni alpinisti non professionistinella maggior parte piemontesi: lascalata del monte Shishapangma inTibet. Sono parti-ti all'inizio delmese di settembreper un periodoche li terrà lontanida casa circa 6settimane.La spedizione ècomposta da cin-que appassionatialpinisti, quasitutti istruttori, trai quali anche unaragazza torinesedi 29 anni, Ros-sella Tonso,esperta al puntoda aver già scala-to, oltre alle principali vette delle Al-pi, anche un 7mila in Pamir. Il loroleader è Pier Carlo Martoia, 34ennedella Val di Susa, direttore dellascuola intersezionale di alpinismo escialpinismo Val Susa e Val Sangone

Spedizione compostada cinque alpinisti piemontesi patrocinatadall’assessorato alla Montagna.Un 8mila metri che si trova sul territorio tibetano.

mente sul suolo tibetano. La sfida diquesto piccolo gruppo è quella di di-mostrare che, con una buona prepa-razione tecnica, allenamento, passio-ne ed una pianificazione attenta, alpi-nisti non professionisti possono af-frontare con esiti positivi la salita diun 8.000. Il partecipare ad una spedi-zione himalaiana è per loro la realiz-zazione di un sogno a cui hanno de-dicato la maggior parte dei loro mo-menti liberi. L'alpinismo non è maistato e mai sarà uno sport agonistico,è un esempio di disciplina sana e pu-lita, che merita di crescere e svilup-parsi come accade ad altri sport.Il carattere extraeuropeo di questaspedizione, permette di pubblicizza-re l'immagine della montagna pie-montese nel mondo, contribuendo adiffondere questo sport spettacolareanche tra i meno esperti.Auguriamo a questi ragazzi un gran-de successo per questa appassionanteimpresa, aspettando di vedere tutte leimmagini ed i filmati che, al loro ri-torno, hanno promesso di mettere adisposizione durante alcune seratedivulgative organizzate per mostrareal pubblico tutte le tappe della loroscalata.

LLAA SSCCAALLAATTAATTIIBBEETT

DDEELL SSHHIISSHHAAPPAANNGGMMAA

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Settembre 200428 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Nasceva l'anno scorso, nelmaggio 2003, da un'ideadell'assessorato alla Monta-gna della Regione Piemon-

te, primo in Italia, un progetto di for-mazione per i docenti di scuola mediasuperiore sui temi della montagna,sottoscrivendo un protocollo d'intesacon la Direzione regionale del Miur(Ministero della pubblica istruzione).Si riparte quest'anno, forti del grandesuccesso che ha avuto la scorsa edi-zione.Nel mese di novembre, infatti, si ter-ranno, presso il centro sperimentaleVittorino Vezzani di Sauze d'Oulx,quattro sezioni formative suddivise inperiodi di due giorni ciascuna, in cui idocenti delle scuole superiori che viparteciperanno avranno modo di assi-stere a lezioni che avranno come og-getto la montagna nel suo specifico.La necessità di coinvolgere gli inse-gnanti deriva dalla convinzione che lascuola sia lo strumento più potentenell'interazione con i giovani, attra-verso la quale i messaggi possono ar-rivare in maniera più comprensibile econvincente. La scuola, quindi, vieneeletta a filtro informativo per le infor-mazioni che l'assessorato alla Monta-gna vuole far pervenire alle giovanigenerazioni.Obiettivo di questo corso è fornire aidocenti i mezzi educativi e didatticiche consentano di trasferire ai ragaz-zi una oggettiva informazione sul ter-ritorio montano, sulla sua economia esulla società che lo abita, allo scopodi trasmettere una visione completa ditutte le possibilità che possono averea loro disposizione in un futuro lavo-rativo.Oggetto delle lezioni saranno le poli-tiche regionali, nazionali e comunita-rie per lo sviluppo durevole della

montagna e del contesto legis-lativo e istituzionale di riferi-mento, in modo da dare gli ele-menti utili per la scoperta delterritorio, delle risorse ambien-tali e per la rivalutazione deivalori culturali ed identitari.L'intenzione è quella di forni-re l'esatta dimensione dellarealtà della montagna, così di-versa da ciò che spesso i mediaci presentano, una sorta cioè difittizio parco dei divertimentiche inizia a vivere nei fine set-timana del periodo invernalequando si popola di appassio-nati sciatori che lasciano il po-sto, però, ad interminabili gior-ni spenti e deserti, privi di vita e digioia.La montagna è molto di più. E' un ter-ritorio fatto di mille sfaccettature cul-turali ed economiche, che potrebberorappresentare un'opportunità di gran-de valore per quei giovani che, pienidi entusiasmo, volessero provare adinvestire proprio lì il loro talento.È una sorta di sfida, quella che l'as-sessorato alla Montagna e il Miurhanno posto, con lafinalità ultima di of-frire ai nostri giovaniuna nuova chiave dilettura per il loro fu-turo.Come naturale prose-cuzione al corso per idocenti è nata inparallelo una altret-tanto proficua colla-borazione dell'asses-sorato alla Montagnacon il Toroc (il comi-tato organizzatoredelle Olimpiadi in-vernali del 2006).

Anche per questa edizione, così comela passata e la prossima, gli insegnan-ti che partecipano all'iniziativa po-tranno coinvolgere gli alunni delle lo-ro classi nel concorso regionale"Sport, montagna e valori olimpici",promosso in collaborazione col Toroce la Direzione scolastica regionaledalla Regione Piemonte, le cui carat-teristiche saranno illustrate durante ilcorso. Le classi che hanno partecipato

al l ' iniziat ivanel 2003, insie-me ai loro inse-gnanti, hannoprogettato deisoggiorni ca-ratterizzati dal-la pratica mo-toria e sportiva,realizzando co-sì simultanea-mente le finali-tà che, sia l'as-sessorato allaMontagna, siala Direzionescolastica re-

Riparte il secondo corso di formazioneper gli insegnanti della scuola media superiore legato al concorso Sport,montagna e valoriolimpici riservato ai ragazzi

CCOONNOOSSCCEERREESSCCUUOOLLAA

LLAA MMOONNTTAAGGNNAA

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Settembre 2004 29Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

segue da pagina 28

AAsssseessssoorraattoo aallllaa MMoonnttaaggnnaa ee MMiiuurr ssttiimmoollaannoo iiggiioovvaannii ppiieemmoonntteessii vveerrssoouunnaa nnuuoovvaa ccuullttuurraa ddeellllaa mmoonnttaaggnnaa

Le immagini ritraggono i ragazzi i cui istitutihanno vinto il soggiorno di tregiorni a Pra Catinatnell’edizione dello scorso anno.Pratica motoria e sportiva, abilità atletiche e informazione sull’habitat montano del comprensoriodelle montagneolimpiche di Torino 2006 delle Valli Susa eChisone in collaborazionecon il Toroc

gionale, sia il Toroc si erano prefissa-ti: coinvolgere gli studenti su piùfronti, stimolandone la curiosità, lecapacità atletiche e l'informazionesull'habitat montano e sul sistemaolimpico.I progetti sono poi stati esaminati dauna Commissione composta da rap-presentanti della Regione Piemonte,della Direzione scolastica regionale edel Toroc che hanno infine premiato14 istituti, delle province di Torino,Biella e Cuneo, i quali hanno ricevuto

in premio un sog-giorno di tre gior-ni a Pra Catinat opresso gli altricentri di formazio-ne della montagnaFormont di Peve-ragno, Druogno eVarallo.Questa intesa tra itre diversi enti,pone le basi perun'intensificazio-ne degli scambitra le istituzioni, alfine di diffonderenella maniera piùappropriata unanuova cultura del-la montagna e igiusti valori dellospirito olimpicoIl mantenimentodelle scuole mon-tane è un puntochiave per la cre-

scita di giovani generazioni nel rispet-to e nella passione per la montagna e,di conseguenza, perché non ci sia perqueste terre un futuro fatto di spopo-lamento.L'esperienza del gruppo di lavoro for-mato dall'assessorato alla Montagna,il Miur e il Toroc mostra quanto le si-nergie tra le istituzioni siano vincentianche quando affrontano problemati-che estremamente impegnative comequesta.

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Settembre 200432 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

Forti dell'esperienza acquisitacon il Museo naturalisticodel fiume Po, allestito nei lo-cali di proprietà del comune

di Revello e restaurati dal Parco, ab-biamo ritenuto molto interessante ac-cogliere l'opportunità offertaci dal co-mune di Casteldelfino di creare unqualcosa di analogo sul bosco dell'A-levé" spiega Alfio Locatelli.Il presidente del Parco del Po cuneesesottolinea l'importanza della collabo-razione tra enti preposti alla gestionedel territorio, soprattutto quello mon-tano: "In questo caso abbiamo accoltola disponibilità del comune di Castel-delfino di gestire i locali ricavati pres-so la vecchia ala comunale, recente-mente ristrutturati dall'amministrazio-ne locale con un ottimo risultato siaconservativo sia di recupero della sto-rica struttura, grazie a fondi del pianointegrato d'area. Dalla collaborazioneComune-Parco si riuscirà entro laprossima estate ad inaugurare un cen-tro visite curato dal nostro ente e crea-re un notevole richiamo sia naturali-stico sia turistico per Casteldelfino".Con l'aiuto finanziario ottenuto dalParco tramite il Settore pianificazionearee protette della Regione Piemontesi è potuto iniziare la progettazionedell'allestimento dell'interno che, peril 2004-2005, prevede unintervento di 45mila euro."Il progetto base presentatodai nostri servizi tecnici ègià stato approvato dall'am-ministrazione comunale, sitratta ora di completare glistudi, anche nel rispettodelle indicazioni fornitedalla Sovrintendenza, e diiniziare l'intervento di alle-stimento".Secondo il progetto, il visi-tatore che entrerà nel Cen-tro visite avrà la sensazionedi addentrarsi realmente nel boscodell'Alevè con spaccati dei suoi ango-li più significativi, ricostruiti fedel-mente dal punto di vista della vegeta-zione e della fauna. Sono inoltre di-sponibili due sale che serviranno perillustrare la storia del bosco e del la-

di MMAARRIIOO DDEE CCAASSAA

voro svolto da chi haoperato finora per lasua salvaguardia eper creare un centrodi documentazione,con libri e servizi relativial territorio e alle associa-zione presenti nella zona. La struttura è stata conce-pita con l'eliminazionedelle barriere architettoni-che mediante la realizza-zione di scivoli in pietra ein legno per tutte le variezone della parte museale.Con questo centro visita sista delineando la strutturainformativa sul territoriodel Parco del Po cuneeseche può contare sul Museodi Revello, sulla sede ope-rativa di Saluzzo e, dal2006, su un nuovo centrovisite dedicato alla pianurae allestito con la collabora-

zione del comune di Faule."La presenza a Casteldelfino, autoriz-zata dal Settore pianificazione areeprotette nell'ambito della legge regio-nale a favore dei biotopi regionali,permettere al nostro ente di farsi co-noscere come realtà propositiva e di

1111mmiillaa vviissiittaattoorrii nneeii 1188 mmeessii ddii aappeerrttuurraa ppeerr iill MMuusseeoo nnaattuurraalliissttiiccoo ddeell ffiiuummee

collaborazione con il territorio anchein una zona fuori della cosiddetta"area-parco", ma strettamente conti-gua e collegata come la Valle Varai-ta", conclude il presidente Alfio Loca-telli. Il legame col parco da alcuni mesi èanche territoriale, in quanto sia la ri-serva naturale speciale di Pian del Resia il Bosco dell'Alevè fanno partedell'unico grande Sic (Sito di impor-tanza comunitaria) del Monviso.Proprio collegato al Monviso, il Parcodel Po sta lavorando come capofilaitaliano ad un altro importante proget-to Interreg denominato "Messa in retedei parchi naturali del Monviso", os-sia Po cuneese, Val Troncea, GranBosco di Salbeltrand, Orsiera Roccia-vrè oltre che ai francesi del Queyras.

DDOOPPOO RREEVVEELLLLOOPPAARRCCOO DDEELL PPOO

CCAASSTTEELLDDEELLFFIINNOO

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33Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

L'asfaltatura dei circa 5 chilometri di strada sterra-ta, che collegano in discesa il Colle delle Fine-stre a Pian dell'Alpe (sul versante della Val Chi-sone) rappresenta la condizione indispensabile

per tutelare la sicurezza degli atleti e per ottenere il pas-saggio della tappa del Giro d'Italia prevista per maggio2005. Tappa che gli organizzatori del Giro, dopo l’inte-ressamento del presidente della Regione, Enzo Ghigo,sono disponibili ad accordare alle due vallate alpine siste-mando anche il fondo sterrato in salita, di circa 8 km, checollega il versante della Valle di Susa dal Colletto di Mea-na al Colle delle Finestre".L'assessorato alla Montagna della Regione Piemonte ri-badisce quindi il sostegno della Regione al progetto diasfaltatura della strada e l'urgenza che i lavori siano con-clusi entro l'autunno per non perdere l'appuntamento conil Giro d'Italia ad un anno dalle Olimpiadi invernali di To-rino 2006. Va poi ricordato che gli organizzatori dellacorsa ciclistica hanno acconsentito, unica tappa del Giro efatto più unico che raro in grandi manifestazioni sportivedi questo genere, a far transitare i corridori sullo sterratoche sale al Colle riproponendo così agli appassionati sce-nari epici già consegnati alla storia dello sport ciclistico.Oltre alle ragioni sportive e di promozione del territoriodelle Valli Susa e Chisone, la Regione sostiene l'asfalta-tura del tratto stradale perché quello in questione ogni an-no viene maggiormente danneggiato dagli eventi atmo-sferici e rende difficoltoso il transito dei margari verso lezone di alpeggio, oltre a comportare periodiche spese perla manutenzione del fondo.L'ambiente montano, come sosteniamo da tempo, ha bi-sogno di un costante ed equilibrato intervento dell'uomoper conservarsi e valorizzarsi. L'approccio ideologico sul-

la questione delle asfaltature delle strade di montagna èfuorviante. Per far crescere l'economia montana nel ri-spetto dell'ambiente è indispensabile che l'accesso strada-le sia agevolato ai proprietari dei fondi e che faciliti anchegli interventi in caso di emergenza.Certo occorre porsi anche il problema del controllo deivolumi di traffico che questi miglioramenti viari potreb-bero comportare senza dimenticarsi, però, che propriosulle strade sterrate e accidentate di oggi i problemi ditraffico esistono già. Basta pensare all'uso spesso sconsi-derato dei mezzi fuoristrada, delle motociclette e deiquad, che producono nuvole di polvere che per decine dimetri ai lati delle strade va a depositarsi sulla vegetazio-ne. Polvere e velocità eccessive che ostacolano le sostedei turisti, le camminate e le escursioni in mountain bike.La Regione Piemonte ha stanziato, nel programma trien-nale 2004-2006, 1 milione e 600mila euro per la sistema-zione del tratto sterrato che sale al Colle delle Finestre sulterritorio di Meana di Susa. Nel complesso, sul compren-sorio montano tra i comuni di Meana e Usseaux, tra fon-di per opere connesse alle Olimpiadi invernali di Torino2006 e intervento finanziario diretto della Regione, siraggiunge un investimento di circa 3 milioni di euro per ilfondo stradale, il ripristino di muretti di contenimento edegli scoli dell’acqua. Le risorse finanziarie saranno di-sponibili intorno alla metà di settembre e sono state datein gestione alla Provincia di Torino, che ha provveduto al-la progettazione delle opere, lanciato il bando di gara edovrebbe assegnare l'inizio lavori al più presto per evita-re l'incedere delle precipitazioni invernali.Un’occasione da non perdere per far conoscere le nostrevalli ad un grande pubblico e, soprattutto, dare concretez-za alle riqualificazione ambientale delle nostre montagne.

Interessati 5 chilometri in discesa dal Colle a Pian

dell’Alpe (nella foto). I lavoridevono essere conclusi

prima dell’inverno per poter ottenere la tappa del Girociclistico d’Italia del 2005

e cogliere l’occasione per migliorare la viabilità

del comprensorio che unisce la Valle di Susa

e la Val Chisone

PPRRIIMMOOPPIIAANNOO

Settembre 2004

PERCHE’ ASFALTARE LA STRADACCoollllee ddeellllee FFiinneessttrreeCCoollllee ddeellllee FFiinneessttrree

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Page 32: Quaderni della Regione Piemonte 36

Settembre 200434 Quaderni della Regione Piemonte | MONTAGNA

ASSESSORERRoobbeerrttoo VVAAGGLLIIOO

RESPONSABILE UFFICIOCOMUNICAZIONEBBaarrbbaarraa CCAAMMUUSSSSOO 2792

RESPONSABILE SEGRETERIADELL’ASSESSORECCllaauuddiiaa BBAATTTTIISSTTII 4712

SEGRETERIA 1631TTiinnaa CCAARRRRAANNOO 3937SSiimmoonneettttaa BBLLAASSIIOO 4808

DDIIRREEZZIIOONNEE EECCOONNOOMMIIAA MMOONNTTAANNAA EE FFOORREESSTTEE

DIRETTORENNiinnoo [email protected]

SEGRETERIA DI DIREZIONECChhiiaarraa CCAARREEGGLLIIOO 2648CCllaauuddiioo PPAANNAARROOTTTTOO 4387

SSEETTTTOORREE PPOOLLIITTIICCHHEE CCOOMMUUNNIITTAARRIIEE

RESPONSABILEAAnnddrreeaa EEzziioo CCAANNEEPPAA 4309Corso Stati Uniti 21 - 10128 Torinofax [email protected]

SSEETTTTOORREE PPOOLLIITTIICCHHEE FFOORREESSTTAALLII

RESPONSABILEFFrraannccoo LLIICCIINNII 4359Corso Stati Uniti 21 - 10128 Torinofax [email protected]

SSEETTTTOORREE GGEESSTTIIOONNEE AATTTTIIVVIITTAA'' SSTTRRUUMMEENNTTAALLII PPEERR LL''EECCOONNOOMMIIAA MMOONNTTAANNAA EE LLEE FFOORREESSTTEE

RESPONSABILECCaarrlloo TTOORRRREENNGGOO 4322Corso Stati Uniti 21 - 10128 Torino

fax 011.432.5434Piazza Castello 5 10015 IvreaTel. 0125-42.44.44 - fax [email protected]

SSEETTTTOORREE GGEESSTTIIOONNEE PPRROOPPRRIIEETTAA'' FFOORREESSTTAALLII RREEGGIIOONNAALLIIEE VVIIVVAAIISSTTIICCHHEE

RESPONSABILEVViinncceennzzoo RREENNNNAAVia Pirandello 8 - 13100 VercelliTel. 0161-26.17.11 - fax 0161-26.17.55Via Q. Sella 12 - 13051 BiellaTel. 015-40.52.37Corso Roma 35 - 13019 Varallo SesiaTel. [email protected]

SSEETTTTOORREE EECCOONNOOMMIIAA MMOONNTTAANNAA

Corso Nizza 72 - 12100 CuneoTel. 0171-69.53.41La responsabilità è attualmente in capo alla Direzione

SSEETTTTOORREE AANNTTIINNCCEENNDDII BBOOSSCCHHIIVVII EE RRAAPPPPOORRTTII CCOONN IILL CCOORRPPOO FFOORREESSTTAALLEE DDEELLLLOO SSTTAATTOO

RESPONSABILEVViittoo DDEEBBRRAANNDDOOVia Dominioni 4 - 28100 NovaraTel. 0321-66.67.33 - fax 0321-66.67.83Piazza Matteotii 34 - Verbania IntraTel. 0323-40.53.10 - fax. 0323-40.43.60Via Romiti 13 bis - 28037 DomodossolaTel. 0324-22.68.11 - fax [email protected]

SSEETTTTOORREE IIDDRRAAUULLIICCAA FFOORREESSTTAALLEE EE TTUUTTEELLAA DDEELL TTEERRRRIITTOORRIIOO

RESPONSABILEVVaalltteerr VVEESSCCOOVVIIVia del Guasco 1 - 15100 AlessandriaTel. 0131-28.53.12 - fax. [email protected]

REGIONE PIEMONTEAssessorato Politiche per la Montagna, Foreste e Beni Ambientali10128 Torino - corso Stati Uniti 21 - tel. 011-43211assessore.montagna@regione.piemonte.itwww.regione.piemonte.it/montagnaPer telefonare direttamente agli uffici comporre 011-432 seguito dall'interno desiderato (riportato nella tabella sotto)

REGIONEPIEMONTE

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Page 33: Quaderni della Regione Piemonte 36

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Page 34: Quaderni della Regione Piemonte 36

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Il sito internet dell’assessorato alla Montagna della Regione Piemonte si presenta con una nuova grafica, contenuti più ricchi e una sezione dedicata alla modulistica.Intanto è nato montagnapiemonte.itun nuovo sito per sapere tutto sulle montagne della nostra regione

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