PUTIN TI VOGLIO BENE - Marsilio Editori · A SINISTRA, IL REGISTA AMERICANO E IL PRESIDENTE RUSSO...

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PUTIN TI VOGLIO BENE di Enrico Deaglio «È il loro Roosevelt. Pensa alla pace. Ama i nipoti». Il regista Oliver Stone ha girato un documentario sul capo del Cremlino. E se ne è innamorato. Ma com'è stato possibile? Intervista 2 8 • IL VENERDÌ • 1 SETTEMBRE 2017

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PUTINTI VOGLIOBENE

di Enrico Deaglio

«È il loro Roosevelt. Pensa alla pace.Ama i nipoti». Il regista Oliver Stoneha girato un documentario sul capodel Cremlino. E se ne è innamorato.Ma com'è stato possibile? Intervista

2 8 • IL VENERDÌ • 1 SETTEMBRE 2017

ESTERI O COLPI DI FULMINE

liver Stone, 70 anni, collettore di Oscar- èil leone di Hollywood, il genio che hascritto Scarface e diretto Platoon e JFK- ha appena finito il suo ultimo lavoro:

che però non è piaciuto a nessuno. Si chiama ThePutin Interviews, è stato realizzato tra il 2015 e il2017 e dura quattro ore, in cui il presidente dellaRussia, Vladimir Putin, risponde con candida natu-ralezza e profonda competenza alle domande delregista americano, sui grandi temi della guerra pros-sima (Ci sarà? Beh, Lui spera di evitarla) e sui segre-ti del passato (E quanti cene sono.. .(.Film che resterànegli annali, senza dubbio. Un colpaccio. Come averavuto quattro ore di intervista a Hitler nel 1936, a

«HA RIMESSO INPIEDI LA si AE LE HA DATOBENESSERE.E POI PARLADI FUTUROEDA SPERANZE»

PUTINQUI A FIANCO. LA COPERTINA DEL LIBRO

OLIVER STONE INTERVISTA VLADIMIRPUTIN. APPENA USCITO PER MARSILIO(TRADUZIONE DI NAUSIKAA ANGELOTTI

E DANIELE MARINA ROSSI. PP. 340. EURO 15).IL DOCUMENTARIO-INTERVISTA

DI STONE A PUTIN ANDRÀIN ONDA SU RAI 3 IN DUE PUNTATE,

IL 5 E 12 OTTOBRE. ALLE 21.15.A SINISTRA, IL REGISTA AMERICANOE IL PRESIDENTE RUSSO DURANTE

UNO DEI LORO COLLOQUI

Stalin nel 1939, a Mao nel 1945, a Kim Jong-un oggi.Chiedo a Stone, che mi risponde dalla sua casa di

Los Angeles: «Come pensa che Putin passerà allastoria?». «Non sono un indovino, ma se vincerà anchele prossime elezioni - e sarebbero le quarte - saràall'altezza del nostro presidente Franklin DelanoRoosevelt. Sono contento di aver avuto l'occasione dipresentarlo al mondo. È l'uomo che ha rimesso inpiedi la Russia e le ha dato benessere, che parla difuturo, di pace, che ha e che da speranze, che ama isuoi nipoti». Davvero? Quello stesso Putin che il se-natore John McCain definisce «ima minaccia peggio-re dell'Isis»? Quel Putin accusato di uccidere i suoinemici e di aver truccato le elezioni americane per fareleggere il suo amico, e socio in affari, DonaldTrump?«Sa cosa penso di tutta l'inchiesta dell'Fbi? Che è ilnulla, nulla assoluto. Finirà in nulla. E per quel cheriguardaTrump, non è l'oggetto del mio film. Ed è unpersonaggio che non mi interessa. Mi interessa cheil mondo conosca Putin, che finora la propagandaamericana ha dipinto solo come il Cattivo».

Ho i miei appunti davanti. Una notizia fresca dicui parlare con Stone. Bill Browder - uno dei piùimportanti finanzieri americani, nel 2000 il più gran-de player alla Borsa russa (e suo nonno, segretariodel Partito comunista americano, era una spia sovie-tica) - ha appena testimoniato di fronte al Senatoamericano che indaga sui noti fatti: «Putin pretendedagli oligarchi, per non metterli in carcere ed espor-li al ludibrio, il 50 per cento dei loro profitti. Li vuoleversati a lui, personalmente. Putin è uno degli uomi-ni più ricchi del mondo. Secondo i miei calcoli haaccumulato 200 miliardi di dollari in questo tipo dioperazioni, in 17 anni di gestione del potere. Tutti isuoi soldi sono in Occidente e tutti i suoi soldi sonoquindi esposti alla possibilità di blocco e confisca.Questo lo rende così attento a quello che succede danoi. Ci sono circa diecimila funzionali in Russia chelavorano per Putin: hanno avuto istruzioni di uccide-re, torturare, rapire, estorcere denaro e confiscareproprietà... È un vero sistema di cleptocrazia».

Dovrei sollevare subito l'argomento, ma ho l'im-pressione che Oliver mi sbatterebbe il telefono infaccia. Aspettiamo un po'.

E dunque, partiamo dal film. L'occasione è che daieri in Italia è nelle librerie il testo integrale ZI

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ESTERI O COLPI DI FULMINE

delle Putin Interviews,pubblicate dall'editoreMarsilio con il titolo OliverStane intervista VladimirPutin. Rai 3 le trasmetteràin due puntate, il 5 e il 12ottobre prossimi, in primaserata. È una serie di scoop,alcuni notevoli. Per esem-pio, Putin accompagna Sto-ne nella sua cappella priva-ta (ori e icone) e si dichiarafervente cristiano ortodos-so; Putin gioca a hockey,guida a 180 all'ora il suo s

Suv per accompagnare Sto-ne alla dacia e intanto mostra di conoscere a memo-ria tutti i dossier; Putin fa battutacce sui gay e sulledonne che sono inferiori perché hanno le mestrua-zioni («Non è un insulto, sia ben chiaro ! »); guarda conStone il dvd del Dottor Stranamore e trova che «lafigura del generale russo è resa molto bene»; rivelache al telefono lui e Obama si chiamavano «Barack eVladimir», che suo nonno materno era lo chef di Le-nin, ma che questo non ha a che fare con la sua car-riera. Primo impiego del neo laureato in legge: uffi-ciale del Kgb.

Chiedo a Stone che cosa l'ha colpito di più. «Ilracconto della sua ascesa politica negli anni deltramonto di Eltsin, il terribile 2000. Non ero al cor-rente della violenza quotidiana della corruzione, delpotere della mafia, della lotta senza quartiere che glioligarcni avevano scatenato per appropriarsi dellericchezze della Russia. Putin è un uomo molto misu-rato, ma mi ha emozionato che abbia accennato aipericoli fisici che lui stesso ha corso; pensando diessere ucciso, si risolse a mettere in salvo la sua fa-miglia per risparmiare almeno loro dalla vendetta.La seconda cosa che colpisce, soprattutto per unamericano, è ascoltare il racconto delle nefandezzeche la politica del mio Paese ha compiuto nei con-fronti della Russia. Putin mi ha fatto ascoltare un „discorso pubblico che tenne a Monaco nel 2007 e che, gstranamente, non viene mai ricordato. Già allora Edenunciava i piani americani per una cyber guerra, ale porcherie commesse ai margini degli accordisulle armi nucleari, la politica di provocazionenei confronti deU'Ucraina.Tutte cose che rendo-no la situazione di oggi molto più chiara. Hopensato a quanto ero stato ingenuo!».

Per Stone, la spiegazione che Putinda degli avvenimenti ucraini (una pro-vocazione organizzata dalla Nato, cuila Russia per fortuna si è opposta) èquindi assolutamente plausibile

SOPRA, LA TOMBADELL'AVVOCATO RUSSO

SERGEI MAGNITSKYNEL CIMITERO

PREOBRAZHENSKYDI MOSCA.

SOTTO,VLADIMIR PUTIN

INSIEME ALL'ALLORAPREMIER ITALIANO

SILVIO BERLUSCONI.NEL 2005

«L'AMICIZIA CONBERLUSCONi?NIENTE DI MALE.CONDIVIDONOUNA VISIONERAGIONEVOLEDEL MONDO»

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così come la versionedell'annessione della Cri-mea (un referendum asso-lutamente libero e votatodal novanta per cento deicittadini). Dai prolungatiincontri con il presidenterusso, poi, il regista ameri-cano ha tratto confermadelle convinzioni che hamaturato da tempo e chehanno guidato le sue piùrecenti opere cinematogra-fiche. E cioè che gli StatiUniti siano sempre stati,nella loro politica e nel pro-

fondo della loro struttura, essenzialmente malvagi.Questo lo ha portato a sfornare una monumentaleoperaia storia mai raccontata degliStati Uniti (checompare sulla scrivania di Putin durante l'intervi-sta), e a una naturale simpatia per i principali nemi-ci della Casa Bianca nel corso degli anni. Di qui leinterviste a Fidel Castro e a Chàvez, da cui Stone hatratto un'enorme mole di conferme alla sua intuizio-ne. The Putin Interviews - in cui Oliver e Vladimir siscambiano pacche sulle spalle e il presidente glichiede: «Quanto zucchero, nel caffè?» - è il punto piùalto della trilogia. Anche perché il caffè non contene-va nessuna traccia di polonio.

Gli ho chiesto se, a suo parere, Putin è sincero.«Non ho dubbi. Ho passato con lui un sacco di tempo,e faccio il regista da cinquant'anni. Conosco il lin-guaggio del corpo, si è stabilita nel tempo una com-prensione tra noi due sempre maggiore».

Però, signor Stone, perché non fargli nessunadelle domande che si fanno tutti? Ha hackerato leelezioni americane? Ha un tesoro all'estero? (In real-tà, anche se solo accennati, i temi ci sono. Putin ri-sponde, alla prima: «È una stupidaggine». E alla se-conda: «So che hanno trovato soldi sul conto di unapersona che conosco, ma non hanno trovato nulla sudi me»). Risposta del regista: «Perché questo non è ilmio compito, il mio compito era di far conoscere ilvero Putin al mondo, e agli americani soprattutto,visto che finora, grazie agli americani, la sua figura è

stata deformata».A lei Putin piace, e lei è un uomo di sinistra.

Come mai piace tanto alla destra? Noi in Italiaci ricordiamo che venne con ben tre navi da

guerra in Sardegna per andare a trovare ilsuo amico Berlusconi... «Non ci vedoniente di male, Berlusconi e Putin condi-

vidono molte cose: il libero mercato,una visione ragionevole del mondo».

Beh, il più fiero anticomunista a spasso

con l'ex capo del Kgb a Berlino fece una certa impres-sione. .. «Guardi che Putinsi dimise dal Kgb». E comespiega allora che finanzi ilFront National di MarineLe Pen? «Non è vero! Sonoloro che si sono detti d'ac-cordo con lui!». Però, signorStone, perché non ha ascol-tato anche gli oppositori diPutin? «Le ripeto, non eraquesto il mio obiettivo».

«Però, almeno Magnit-sky», dico, ma non faccio intempo a finire la frase...Devo aver toccato un nervo. Stone- con decisione-michiede, prima di proseguire la discussione, di visio-nare un altro film. Il suo assistente me lo spedisceimmediatamente. Lo apro con una password a tem-po, è un "film illegale". Oliver Stone mi sta mettendosulle tracce di una vera spy story. Riassumo. C'è unimportante finanziere americano, Bill Browder (èquello che ha testimoniato al Senato definendo Putinl'uomo più ricco e più ladro del mondo) che investequattro miliardi di dollari nella borsa russa. Siamonei primi anni 2000. Putin è dalla sua parte, ma su-bito passa all'incasso. Funzionali perquisiscono isuoi uffici e bloccano i suoi conti. Gli sottraggono 230milioni di dollari. Il finanziere nomina un avvocatodi 35 anni, Sergei Magnitsky, per difendere i suoiinteressi. L'avvocato viene arrestato, portato in unafamigerata prigione, non curato di una pancreatitedi cui muore. Morte facilitata da un pestaggio incella. Browder fa conoscere il suo caso, che diventaun affare di Stato in America, con i senatori McCain(repubblicano) e Ben Cardin (democratico) a chiedereverità e sanzioni. Il Senato approva a larghissimamaggioranza, e nel 2012 Obama firma il MagnitskyAct, in cui, accusando le autorità russe di aver provo-cato la morte dell'avvocato, si bloccano i conti ban-cari (molto cospicui) e i visti di diciotto alti funziona-ri russi. Putin reagisce con altrettante espulsioni dibusinessmen americani e bloccando un popolarissi-mo programma che permetteva a famiglie statuni-tensi di adottare bambini orfani con handicap, che laRussia non aveva i mezzi per curare. Una ritorsioneodiosa, l'inizio di una escalation della nuova Guerrafredda.

Parte il film russo che Stone mi ha mandato. Lastoria è semplice: un giovane e noto regista russoanti-Putin, Andrei Nekrasov, decide di fare un filminchiesta sulla morte di Magnitsky, che per lui è uneroe, ma - strada facendo - gli vengono sempre piùdubbi. È un film di notevole fattura e di notevole

SOPRA.JARED KUSHNER

CONSIGLIERE E GENERODI DONALD TRUMP.

MENTRE PARLA DOPOESSERE STATOINTERROGATO

DAL COMITATO PERL'INTELLIGENCE DEL

SENATO. SOTTO,L'AVVOCATESSA RUSSANATALIA VESELNITSKAYA

POI STONE CIINVIA UN FILMPRO-PUTINISPIRATODALLA DISCUSSAAVVOCATESSA

budget. Nekrasov gira ilmondoper cercare la verità,ha accesso a documenti se-greti, intervista i poliziottiche arrestarono l'avvocatoe, sempre più perplesso, ca-pisce che la verità è l'oppo-sto. Magnitsky e Browdersono i cattivi, la Russia èbuona. Il film deve esserepiaciuto parecchio a Stone(mi manda recensioni elo-giative di oscuri giornali),anche perché ha il ritmo, le

" cadenze del suo famosoJFK, in cui il procuratore

Jim Garrison scopre a mano a mano il complotto peruccidere Kennedy. Ma c'è un problema: il film non sipuò vedere, né comprare. Browder ha ottenuto la suacancellazione per «l'enorme quantità di menzogne ediffamazioni» che vi sono contenute. Però, una pro-iezione ci fu. Nel giugno del 2016, a New York. E asponsorizzarla fu un'avvocatessa russa di 41 anni,allora sconosciuta: Natalia Veselnitskaya, che siscoprirà ispiratrice del film e facente parte di uncircolo putiniano dei più potenti. È diventata famosasolo pochi mesi fa, quando è stato scoperto un suoincontro segreto (durante la campagna presidenzia-le) con Trump Jr., Paul Manafort e Jared Kushner incui aveva promesso materiale scottante su HillaryClinton.

Strana storia, no? Sia Stone che Putin ne erano aconoscenza; il primo perché condivideva la versionedel film russo sulla subdola malvagità americana; ilsecondo, se non altro, perché si tiene informato sututto. Per fortuna non ne hanno parlato. Avrebbefatto rizzare le antenne al procuratore speciale Ro-bert Mueller che indaga su Trump e Putin - un excapo dell'Fbi che indaga su un ex capo del Kgb, que-sto sì che sarebbe un gran film! - e anche OliverStone avrebbe ricevuto una visita a casa di dueagenti che vogliono fare una chiacchierata. Megliocosì. The Putin Interviews passerà alla storia, so-prattutto se Putin vincerà. Lo strano contro-film suMagnitsky, l'attività dell'avvocatessa, gli incontrisegreti e il grande flusso di denaro di quegli annifanno già parte dell'enorme fascicolo che Mueller stamettendo in scena. E se in una cassaforte di unaqualche dacia ci fosse il terzo film, quello che si diceritragga Donald Trump a Mosca che si sollazza conprostitute moscovite sul letto in cui avevano dormi-to Obama e Michelle...? Quello non lo vedremo mai.Probabilmente. Oppure arriverà su YouTube, con ladedica: From Russia with lave.

Enrico Deaglio

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