Pulsano antonella caldarola felicia marinellinuovo

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A pochi chilometri da Monte S. Angelo si trova uno dei Valloni più interessanti, il più ricco di emergenze naturalistiche e storico – culturali dell’intero Gargano: si tratta del vallone di Pulsano che

nasce dall’incontro di tre bracci più piccoli Valle Campanile, Valle Piccola di Pulsano e Valle Mattina, che si uniscono in un unico

grande vallone.

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Santa Maria di Pulsano

  Santa Maria di Pulsano è un monastero edificato nel 591 sui ruderi di un antico

tempio pagano dedicato a Calcante, si trova a sud-ovest del centro abitato di Monte Sant'Angelo.

La parte più significativa del complesso monastico è costituita dalla chiesa in stile romanico, ricavata da una grotta naturale che funge da abside.

La chiesa ha una sola navata, con volta a botte, scandita da grandi archi trasversali su semipilastri addossati alle pareti. Ha un bellissimo portale finemente decorato con rilievi zoomorfi ed antichi blasoni che presenta molte

similitudini con il portale laterale dell'abbazia di San Leonardo di Siponto.

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  La chiesa è dedicata a Santa Maria Madre di Dio.

Al centro dell'altare è posta l'icona di Santa Maria Odeghitria, l'originale che risaliva al periodo medievale è stata purtroppo trafugata, lateralmente le icone di Cristo Pantocratore a destra e di San Gregorio Magno a sinistra.Si noti che l'abside è ricavato nella roccia. 

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Gli eremi di Pulsano, ubicati nei dintorni dell’Abbazia, sono piccole celle utilizzate dai monaci come luogo di isolamento per la contemplazione, la preghiera, il lavoro.

Gli eremi sorgono su luoghi impervi, spesso gli Eremiti non potevano accedere alla loro cella se non per mezzo di scale o corde legate a carrucole.

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Nella dieta dei monaci il pane era essenziale; era cotto nel luogo chiamato Eremo “Mulino”, una volta alla settimana, in quantità sufficiente per tutti i monaci che vivevano negli eremitaggi vicini. L’Eremo “Mulino” e la “Chiesa” erano gli elementi essenziali del monastero.

La dieta di questi monaci eremiti, molto povera ed austera, comprendeva anche l’olio, la carne, e il vino solo nelle feste solenni.I monaci avevano un’altra bevanda simile all’eukràtion,una bevanda calda, speziata con pepe, cannella e semi di finocchio.

Gli effetti personali di un eremita comprendevano pochi utensili, indispensabili per la vita quotidiana: una stuoia su cui dormire, un’accetta e una zappa per il lavoro nei campi, una scodella e una lampada ad olio.

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Tutto attorno all'Abbazia, si estende una interessante area archeologica, che si associa alla natura carsica del territorio.

Esso è costituito da piccoli ripari in grotta dove sia all’interno che all’esterno, sono evidenti le profonde incisioni sulle pareti, necessarie per convogliare l'acqua percolata attraverso la roccia .

Pulsano è la caverna più grande dell'area che nel passato ha ospitato pastori e forse monaci. E’ distante pochi chilometri dal santuario di San Michele e dalla piana di Siponto.